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*La pubblicità*<br />

La pubblicità è l'arte<br />

d'insegnare<br />

alla gente a desiderare<br />

certe cose.<br />

Herbert George Wells<br />

1


Paccagnella, Sociologia della comunicazione, Il Mulino, 2004 3. La<br />

*La pubblicità*<br />

comunicazione di massa<br />

• L’industria della pubblicità come parte del sistema produttivo<br />

moderno<br />

• Caratteri distintivi: ritmo accelerato, centralità della<br />

dimensione emotiva, forte componente di<br />

persuasione, auto-referenzialità<br />

• Oggi la pubblicità è una componente sociale pervasiva delle<br />

nostre società. “La pubblicità ha assorbito tutte le forme di<br />

espressione, amalgamandole in unico linguaggio istantaneo e<br />

trasversale” (Baudrillard, 1995)<br />

2


*Gli <strong>effetti</strong> dei media: la spirale del silenzio (1)*<br />

• La televisione sottrae al pubblico la possibilità di selezionare<br />

tempi, modi e contenuti della fruizione per effetto di<br />

consonanza e cumulatività<br />

• Consonanza: fenomeno legato alla rappresentazione omogenea<br />

presentata dalle varie emittenti televisive<br />

• Cumulatività: fenomeno legato ai caratteri di pervasività del<br />

mezzo televisivo e alla serialità e ripetitività dei contenuti<br />

• Ulteriore elemento che produce “spirale del silenzio” è la<br />

paura degli individui di essere isolati nelle opinioni: nell’opinione<br />

pubblica c’è una forte tendenza al conformismo derivante dalla<br />

paura di essere isolati come “diversi”<br />

3


*Gli <strong>effetti</strong> dei media: la spirale del silenzio (2)*<br />

Risultato di consonanza, cumulatività e timore di<br />

isolamento è la c.d. “spirale del silenzio”. Le<br />

ipotesi maggioritarie vengono esposte con<br />

sempre maggiore veemenza e quelle minoritarie<br />

tendono a scomparire<br />

• Il modello, nato per analizzare la comunicazione<br />

politica, risulta utile anche in altri contesti mediali<br />

• Limiti: televisione come medium monolitico, idea<br />

semplicistica di opinione pubblica, nessuna<br />

attenzione ai nuovi media<br />

4


*Gli <strong>effetti</strong> dei media: la coltivazione televisiva*<br />

• Coltivazione: il pubblico sostituisce gradualmente<br />

le concezioni assorbite dalla televisione a quelle<br />

soggettivamente maturate con l’esperienza<br />

• La sostituzione di realtà è proporzionale al consumo<br />

di televisione<br />

• Spostamento di focus dagli <strong>effetti</strong> di breve dei<br />

singoli programmi all’azione di medio-lungo termine<br />

dei media come costruttori di realtà<br />

• Limiti: considerazione del pubblico come passivo,<br />

mancanza di attenzione alla dimensione qualitativa,<br />

5<br />

indimostrabilità dei nessi causali dichiarati


Paccagnella, Sociologia della comunicazione, Il Mulino, 2004<br />

3. La comunicazione di massa<br />

*Gli <strong>effetti</strong> dei media: media forti o media deboli? (1)*<br />

• Nel dibattito sugli <strong>effetti</strong> dei media, distinzione originale tra<br />

apocalittici e integrati (Eco, 1964). Per gli apocalittici, i<br />

mass media manipolano le menti e sostituiscono la cultura.<br />

Gli integrati celebrano acriticamente utilità e meriti dei<br />

media di massa<br />

• Le ricerche pionieristiche sui media (es.: teoria ipodermica)<br />

attribuivano ai media <strong>effetti</strong> forti, negati nelle ricerche<br />

successive. Oggi parliamo di “ritorno ai media potenti”: ai<br />

media è attribuito un potere sottile e pervasivo su valori,<br />

ideologie, morale e costruzione di senso<br />

6


Paccagnella, Sociologia della comunicazione, Il Mulino, 2004<br />

3. La comunicazione di massa<br />

*Gli <strong>effetti</strong> dei media: media forti o media deboli? (2)*<br />

• L’evolvere delle ricerche ha prodotto mutamenti anche a<br />

livello di scala numerica e temporale degli <strong>effetti</strong> studiati<br />

• Mentre gli studi pionieristici si concentravano eminentemente<br />

su <strong>effetti</strong> individuali e di breve periodo, col tempo gli studi sui<br />

media si sono spostati sugli <strong>effetti</strong> su scala collettiva e a<br />

medio-lungo termine<br />

• Effetti di breve periodo: <strong>effetti</strong> che si verificano subito<br />

dopo l’esposizione<br />

• Effetti di medio-lungo periodo: <strong>effetti</strong> che si verificano<br />

dopo periodi di tempo più lunghi (mesi o anni). In molti casi,<br />

sono difficili da studiare attraverso valori e schemi cognitivi<br />

7

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