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scarica la rassegna stampa - Teatro Arcobaleno

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FACTANET – Portale d’informazione – Aprile 2007<br />

TEATRO ARCOBALENO di ROMA<br />

“FANTASTICA MOSTELLARIA”<br />

di T. Maccio P<strong>la</strong>uto per <strong>la</strong> regia di Vincenzo Zingaro<br />

Non è certo per caso che le commedie di Maccio P<strong>la</strong>uto siano pervenute a noi attraverso <strong>la</strong><br />

tradizione manoscritta. Le generazioni successive hanno riconosciuto <strong>la</strong> vitalità delle sue<br />

opre e sebbene in tempo lontano avessero suscitato l’interesse di una élite intellettuale<br />

minima, hanno poi resistito all’evolversi dei secoli e del<strong>la</strong> storia.<br />

Il regista Vincenzo Zingaro, da anni, ha raccolto tale eredità proponendo varie commedie<br />

di P<strong>la</strong>uto, considerandolo un commediografo modello per spirito, arte, genialità, fuse a<br />

creare un complesso unitario. La commedia p<strong>la</strong>tina, in effetti, è <strong>la</strong> vita al concreto nel<strong>la</strong><br />

realtà delle situazioni, anche se trasportate in un mondo di fantasia, in uno sfondo di<br />

“tipi” umani e di possibilità umane che sono il fondamento del<strong>la</strong> tradizione greca e<br />

romana. Ed ecco anche in questo ultimo pregevole <strong>la</strong>voro del regista, “Mostel<strong>la</strong>ria”, <strong>la</strong><br />

commedia del fantasma, riapparire donne graziose e poco pulite, giovani ingenui, servi<br />

furbissimi, ricotti presuntuosi e creduloni che ci hanno divertito per abilità, preparazione,<br />

apparato gestuale, significative espressioni facciali sugli scanni del <strong>Teatro</strong> <strong>Arcobaleno</strong>. Un<br />

teatro, quello di P<strong>la</strong>uto, fatto di passione, avventura, amore, dolore, saggezza, imbroglio,<br />

dabbenaggine e vizio. Il pubblico ancora oggi ritrova se stesso nelle vicende di questi<br />

personaggi e si diverte (...) Molto bravi tutti gli attori, in partico<strong>la</strong>re Vincenzo M. Battista<br />

che incarna perfettamente <strong>la</strong> figura tipica del servo trafficone e astuto a <strong>la</strong> giovane<br />

Francesca Mi<strong>la</strong>ni, una sorprendente torbida vecchietta ridanciana. Bel<strong>la</strong> <strong>la</strong> scena con i tre<br />

bianchi fantasmi di legno, come sempre divertenti le maschere dello studio Carboni e il<br />

tocco formale, ma indovinato degli spiritosi costumi di Elisabetta Vio<strong>la</strong>.<br />

Ugo Cardinali, Rocco Militano, Riccardo Graziosi e Fabrizio Passerini si alternano sul<strong>la</strong><br />

scena con disinvoltura caricaturale. La paro<strong>la</strong> scorre, l’azione si muove concitata, <strong>la</strong><br />

commedia con <strong>la</strong> regia attenta e scrupolosa di Zingaro, raggiunge lo scopo di P<strong>la</strong>uto<br />

quando <strong>la</strong> offrì allo spettatore: rappresentar<strong>la</strong> e ottenere successo anche al di là delle<br />

imperfezioni di tono formale, come se il poeta non fosse sempre coerente a se stesso e<br />

volesse creare una strana disarmonia nel<strong>la</strong> vicenda, per poi ricompor<strong>la</strong> e riportar<strong>la</strong> al<strong>la</strong><br />

normalità. Suggestiva l’immagine finale del giul<strong>la</strong>re immobile a bocca aperta, a gambe e<br />

braccia al<strong>la</strong>rgate smargiassamente. L’allestimento è promosso dal Ministero per i Beni e le<br />

Attività Culturali a dall’Università di Roma “La Sapienza” nell’ambito del progetto<br />

internazionale “Il teatro c<strong>la</strong>ssico oggi”.

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