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marzo 2012<br />

la TermoTecnica<br />

Tecnica<br />

Cogenerazione I<br />

di A. Gimelli, M. Muccillo, M. De Nitto, M. Migliaccio<br />

micro-cogenerazione per utenze<br />

residenziali e commerciali<br />

Problematiche, analisi sperimentali, simulazioni<br />

termofluidod<strong>in</strong>amiche e valutazioni tecnico-economiche<br />

Uno degli elementi di maggiore criticità delle moderne società<br />

dei Paesi sviluppati è senz’altro costituito dall’approvvigionamento<br />

energetico. Il crescente livello di benessere e<br />

lo sfruttamento <strong>in</strong>discrim<strong>in</strong>ato delle risorse del Pianeta configurano<br />

un equilibrio precario fra offerta e domanda di energia.<br />

Tale fragilità, spesso sottovalutata, traspare di fronte a<br />

sconvolgimenti geopolitici quali quelli che hanno <strong>in</strong>teressato<br />

i Paesi dell’Africa mediterranea e del Golfo Persico nei primi<br />

mesi del 2011. Alle crescenti difficoltà riconducibili alla ricerca<br />

del suddetto equilibrio si accompagnano, con effetti a<br />

livello globale, le ricadute ambientali connaturate all’utilizzo<br />

delle fonti energetiche tradizionali. Per comprendere l’entità<br />

del problema si consideri che l’espletamento delle attività<br />

umane nel mondo ha richiesto, nel solo 2009, un consumo<br />

di energia primaria (Total Primary Energy Supply - TPES) di<br />

circa 130.000 TWh [1], cui corrisponde un impiego annuale<br />

medio di potenza di 15 TW.<br />

Analizzando le s<strong>in</strong>gole fonti, poi, si scopre che il petrolio<br />

contribuisce al TPES per un terzo, il carbone per il 27% e il<br />

gas naturale per un qu<strong>in</strong>to; il restante 20% circa è ottenuto<br />

da un mix di fonti di diversa natura, r<strong>in</strong>novabili e non, <strong>in</strong> cui<br />

un ruolo significativo è svolto dall’energia nucleare ed idroelettrica,<br />

mentre un ruolo più marg<strong>in</strong>ale spetta all’energia<br />

geotermica, solare ed eolica (Figura 1).<br />

Il costante equilibrio della bilancia energetica globale presenta<br />

elementi di forte criticità sia se si fa riferimento alla<br />

domanda che all’approvvigionamento delle fonti primarie<br />

di energia. Per quanto concerne il settore dell’estrazione, ad<br />

esempio, è sufficiente considerare che i giacimenti petroliferi<br />

americani hanno raggiunto il picco di produzione già negli<br />

anni Settanta, mentre si ritiene che il massimo sfruttamento<br />

delle restanti riserve mondiali sia stato recentemente raggiunto<br />

[3]. Una conseguenza del raggiungimento del cosiddetto<br />

“picco di Hubbert” risiede nell’<strong>in</strong>evitabile aumento del<br />

costo di estrazione a causa dello sfruttamento di giacimenti<br />

sempre più profondi e della sofisticazione dei mezzi di ri-<br />

Nel presente lavoro sono state affrontate le problematiche relative agli<br />

aspetti energetici dei processi di cogenerazione. In particolare si fa riferimento<br />

ad un impianto di cogenerazione progettato e realizzato presso<br />

il Dipartimento di Meccanica ed Energetica (DiME) dell’Università degli<br />

Studi di Napoli Federico II, basato su un motore alternativo a combustione<br />

<strong>in</strong>terna alimentato a GPL. Viene, altresì, proposta una valutazione comparativa<br />

dei risultati conseguibili con riferimento a sei tipologie di utenze.<br />

FiGura 1- contributo al TPeS delle diverse fonti energetiche al<br />

2008 (142.665 TWh). *<strong>in</strong>clude geotermico, solare, eolico, ecc. [2]<br />

cerca di nuovi siti, con sforzi economici e tecnologici tali,<br />

probabilmente, da rendere questa attività antieconomica<br />

nei prossimi decenni.<br />

Ad aggravare ulteriormente tale scenario contribuisce il cont<strong>in</strong>uo<br />

<strong>in</strong>cremento della domanda di energia <strong>in</strong> conseguenza<br />

sia della crescita demografica che dell’estrema difformità<br />

nell’accesso alle risorse del Pianeta. È evidente, qu<strong>in</strong>di, come<br />

il conseguimento di un sistema energetico stabile, ecosostenibile<br />

e capace di garantire una più equa distribuzione delle<br />

Prof. <strong>in</strong>g. alfredo Gimelli, <strong>in</strong>g. massimiliano muccillo, <strong>in</strong>g. mauro De nitto, prof. <strong>in</strong>g. mariano migliaccio, Dipartimento di Meccanica<br />

ed Energetica (DIME) dell’Università degli Studi di Napoli Federico II.


Tecnica<br />

II Cogenerazione<br />

marzo 2012<br />

la TermoTecnica<br />

risorse non possa presc<strong>in</strong>dere da un uso più efficiente dell’energia e da<br />

un ricorso crescente alle fonti di energia r<strong>in</strong>novabile.<br />

Alcuni studi <strong>in</strong>dicano come un obiettivo raggiungibile la riduzione del<br />

20% dei consumi di energia semplicemente correggendo alcune abitud<strong>in</strong>i<br />

ed utilizzando nuove tecnologie. D’altronde, gli studi condotti nell’ambito<br />

del Global Climate Energy Project dell’Università di Stanford mostrano<br />

chiaramente l’enorme potenziale exergetico disponibile <strong>in</strong> natura ed attualmente<br />

<strong>in</strong>utilizzato. Si stima, ad esempio, che se si potessero sfruttare<br />

<strong>in</strong>tegralmente l’energia geotermica e del vento si potrebbe soddisfare<br />

numerose volte il fabbisogno globale. Mentre l’idroelettrico ed il nucleare<br />

presentano marg<strong>in</strong>i di crescita più teorici che sostanziali, molto significativi<br />

sono i dati riguardanti l’energia solare <strong>in</strong>cidente. <strong>La</strong> sola radiazione<br />

<strong>in</strong>tercettata al suolo potrebbe coprire cent<strong>in</strong>aia di volte la domanda<br />

energetica mondiale a fronte di un contributo che, su scala globale,<br />

oggi non raggiunge lo 0.1% [4]. I marg<strong>in</strong>i di crescita, qu<strong>in</strong>di, anche se<br />

teorici, sono enormi e tali da giustificare una conversione estensiva degli<br />

apparati di produzione verso un’economia basata sullo sfruttamento delle<br />

fonti r<strong>in</strong>novabili (Green Economy), cercando di diversificare le fonti di<br />

energia primaria e rimuovere, così, le criticità economiche, geo-politiche<br />

ed ambientali che affliggono l’approvvigionamento energetico nello<br />

scenario attuale.<br />

Nel suddetto contesto, ed <strong>in</strong> particolare con riferimento al risparmio<br />

energetico teorico conseguibile nell’immediato futuro, un contributo<br />

fondamentale potrebbe derivare dall’applicazione diffusa della tecnica<br />

cogenerativa [5]. Lo sviluppo di un modello di generazione elettrica distribuita,<br />

che costituisce il logico approdo di un’applicazione matura e su<br />

larga scala dei processi di cogenerazione, potrebbe avere risvolti tali da<br />

far rivedere al rialzo il marg<strong>in</strong>e percentuale di riduzione del fabbisogno<br />

energetico mondiale.<br />

Proprio il riconoscimento dell’<strong>in</strong>teresse strategico della produzione comb<strong>in</strong>ata<br />

di energia termica ed elettrica, nonché della necessità di un<br />

ripensamento del sistema di approvvigionamento energetico, ha sp<strong>in</strong>to il<br />

Dipartimento di Meccanica ed Energetica (DiME) dell’Università di Napoli<br />

Federico II a concentrare i propri sforzi sullo studio e sulla prototipazione<br />

di microcogeneratori basati su motori alternativi a combustione <strong>in</strong>terna.<br />

Iniziato nei primi anni Novanta lo studio, condotto nell’arco di un decennio,<br />

si proponeva di affrontare e risolvere il problema energeticamente<br />

più sensibile di un impianto di cogenerazione, quello di approntare e<br />

successivamente aff<strong>in</strong>are un efficace sistema di drenaggio dell’energia<br />

termica altrimenti dissipata [6÷10].<br />

I diversi prototipi allestiti nel corso degli anni hanno consentito, accanto<br />

ad una comprensione sempre più profonda delle problematiche sottese<br />

alla realizzazione di un cogeneratore di piccola taglia, di maturare un<br />

significativo know-how <strong>in</strong> materia di sistemi efficienti di recupero termico.<br />

I successivi miglioramenti hanno condotto alla realizzazione di diversi<br />

impianti con motore alternativo ad accensione comandata alimentati<br />

a GPL caratterizzati da una potenza elettrica che varia da 3 a 15 kW.<br />

Prove sperimentali hanno dimostrato la possibilità di ottenere rendimenti<br />

di primo pr<strong>in</strong>cipio (CUC) addirittura superiori all’unità come conseguenza<br />

del recupero del calore di condensazione dell’acqua presente nei gas di<br />

scarico del motore a c.i 1 . I lavori, però, hanno evidenziato la necessità di<br />

uno studio approfondito circa la possibilità di un’effettiva utilizzazione<br />

dei reflui termici attraverso l’analisi dell’<strong>in</strong>terazione cogeneratore-utenza.<br />

Con il ricorso a motori primi termici di piccola taglia, <strong>in</strong>fatti, pers<strong>in</strong>o<br />

nell’ipotesi teorica di assenza di <strong>in</strong>tegrazioni, il vantaggio energetico<br />

della produzione comb<strong>in</strong>ata, espresso come segue:<br />

REP 1<br />

<br />

e <br />

<br />

eRIF<br />

1<br />

t<br />

<br />

c<br />

dove h e , h t , h eRIF e h c rappresentano rispettivamente il rendimento elettrico<br />

nom<strong>in</strong>ale ed il “rendimento” termico effettivo del cogeneratore, il<br />

rendimento elettrico medio di centrale ed il “rendimento” termico medio<br />

di caldaia, non è sempre scontato senza un adeguato sfruttamento della<br />

potenza termica recuperata (Figura 2). Come mostrato <strong>in</strong> figura, ad<br />

esempio, l’esercizio di un cogeneratore caratterizzato da un rendimento<br />

elettrico del 36% non comporterebbe alcun risparmio di energia primaria<br />

senza l’utilizzo di almeno il 40% della potenza termica nom<strong>in</strong>ale recuperabile.<br />

Tale condizione non è sempre realizzabile a causa soprattutto della<br />

variabilità delle richieste termiche dell’utenza. Il grande potenziale della<br />

tecnica cogenerativa, qu<strong>in</strong>di, è conseguibile solo a seguito di un’accurata<br />

scelta del lay-out dell’impianto, della strategia di accensione-spegnimento<br />

e della taglia del motore primo termico, <strong>in</strong> maniera tale da garantire<br />

significativi risparmi di energia primaria nelle condizioni economiche più<br />

vantaggiose. Il REP, <strong>in</strong>oltre, è fortemente dipendente dai profili di carico<br />

dell’utenza e dai livelli di temperatura ai quali i diversi fluidi termovettori<br />

sono richiesti.<br />

FiGura 2 - andamento del reP al variare del rendimento<br />

elettrico del cogeneratore per h = 0.46, h =0.9,<br />

eriF c<br />

h tnom =1- 0.15 - h e e per diversi valori del “rendimento”<br />

termico effettivo<br />

Proprio al f<strong>in</strong>e di stimare i potenziali vantaggi della tecnica cogenerativa<br />

nelle applicazioni residenziali e commerciali, si è affrontato<br />

il problema dell’analisi di detta <strong>in</strong>terazione attraverso un approccio<br />

termo-economico. Lo studio, condotto con riferimento alle prestazioni<br />

del prototipo da 15 kW elettrici, si è avvalso di algoritmi di calcolo<br />

all’uopo sviluppati.


marzo 2012 Cogenerazione<br />

la TermoTecnica<br />

esperienze sugli impianti di cogenerazione<br />

A partire dagli anni Novanta, gli studi condotti presso il DiME <strong>in</strong> tema<br />

di microcogenerazione hanno condotto alla realizzazione di numerosi<br />

prototipi, tutti basati su motori alternativi a combustione <strong>in</strong>terna alimentati<br />

mediante combustibile gassoso ed espressamente progettati per il<br />

funzionamento a punto fisso. In tale ambito sono stati realizzati sistemi<br />

caratterizzati da potenze elettriche comprese fra i 3 ed i 15 kW, <strong>in</strong> cui il<br />

comune target progettuale era costituito, accanto ad un basso costo della<br />

componentistica, da un recupero sp<strong>in</strong>to del calore di scarto del ciclo<br />

termod<strong>in</strong>amico altrimenti disperso <strong>in</strong> ambiente. In tal modo si è <strong>in</strong>teso<br />

ovviare al modesto valore del rendimento globale, e qu<strong>in</strong>di elettrico, che<br />

caratterizza i motori alternativi di piccola taglia sfruttando la conseguente<br />

maggior quantità di energia termica resa dal ciclo al f<strong>in</strong>e di conseguire<br />

rendimenti di primo pr<strong>in</strong>cipio pers<strong>in</strong>o superiori all’unità, come già precisato,<br />

<strong>in</strong>dipendentemente dalla taglia dell’impianto, con un conseguente<br />

abbattimento dei costi di esercizio. Gli impianti, realizzati nel corso<br />

di un decennio, rappresentano diverse <strong>in</strong>terpretazioni del concetto di<br />

recupero “totale” dell’energia termica generata. Nel seguito si propone<br />

una schematica classificazione dei prototipi realizzati unitamente ad una<br />

loro s<strong>in</strong>tetica descrizione; <strong>in</strong> Figura 3, <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e, sono riportati i due schemi<br />

d’impianto cui sono riconducibili le diverse realizzazioni.<br />

a. Impianto da 3 kW a drenaggio misto e circuito aperto:<br />

L’impianto, realizzato mediante un motore a c.i.a. Honda di 360 cm 3<br />

ad accensione comandata, era stato successivamente modificato per<br />

consentire l’alimentazione a GPL. Il “drenaggio” del calore proveniente<br />

dall’impianto di raffreddamento e dalla l<strong>in</strong>ea di scarico avveniva mediante<br />

camicie d’acqua, mentre il calore generato dal motore elettrico e quello<br />

irraggiato dal sistema veniva recuperato mediante uno scambiatore ariaaria.<br />

In questo primo schema il CUC non superava il 75%.<br />

b. Impianto da 3 kW elettrici ad immersione:<br />

Al f<strong>in</strong>e di ovviare ai limiti<br />

di recupero del primo prototipo, un<br />

ulteriore passo nel perseguimento<br />

del “recupero totale” aveva previsto<br />

una completa immersione del gruppo<br />

moto-generatore <strong>in</strong> una soluzione<br />

di acqua e glicole. Il sistema di drenaggio,<br />

<strong>in</strong>oltre, si completava di un<br />

dispositivo preposto al recupero del<br />

calore latente di condensazione del<br />

vapore d’acqua contenuto nei gas di<br />

scarico. Tale accorgimento permetteva<br />

di misurare valori di efficienza<br />

energetica complessiva di poco superiori<br />

all’unita se, come avviene<br />

normalmente, si faceva riferimento<br />

al potere calorifico <strong>in</strong>feriore del combustibile.<br />

L’unità termica era costituita<br />

da un motore monocil<strong>in</strong>drico raffreddato<br />

ad aria di 480 cm 3 accoppiato<br />

ad un generatore as<strong>in</strong>crono normalmente<br />

utilizzato per l’azionamento<br />

delle pompe sommerse. Il particolare<br />

isolante termico<br />

ed acustico<br />

SCHEMA DI MICROCOGENERATORI<br />

AD IRRORAZIONE DA 3 * -6 E 10 kW<br />

ECU<br />

Tecnica<br />

III<br />

schema di recupero termico aveva richiesto un particolare trattamento<br />

delle superfici del motore. L’impianto, però, aveva evidenziato, fra gli altri,<br />

problemi relativi ad <strong>in</strong>filtrazioni d’acqua del motore e costi di realizzazione<br />

tali da compromettere il raggiungimento degli obiettivi prefissati.<br />

c. Impianto da 3 kW elettrici ad irrorazione: al f<strong>in</strong>e di ovviare agli <strong>in</strong>convenienti<br />

riconducibili al battente idraulico si era pensato ad uno schema<br />

che prevedesse il gruppo motogeneratore solo parzialmente immerso nel<br />

fluido termovettore e racchiuso <strong>in</strong> un contenitore stagno. Il particolare<br />

impianto preposto al drenaggio dell’energia termica comprendeva un<br />

sistema di nebulizzazione, dedicato all’aspersione delle superfici calde<br />

delle macch<strong>in</strong>e, e due scambiatori utilizzati per il trasferimento della<br />

potenza termica recuperata al fluido termovettore dell’utenza a due livelli<br />

di temperatura. A fronte di un <strong>in</strong>dice di utilizzazione del combustibile<br />

paragonabile al caso precedente si manifestavano perplessità circa i costi<br />

di realizzazione e problemi relativi alla “qualità” dell’energia elettrica<br />

generata a causa dell’irregolarità del momento motore tipica del motore<br />

monocil<strong>in</strong>drico impiegato.<br />

d. Impianti da 6 kW e 10 kW elettrici ad irrorazione: la necessità di<br />

conseguire un miglioramento del comportamento elettrico del sistema<br />

conduceva all’adozione di un motore bicil<strong>in</strong>drico di 725 cm 3 <strong>in</strong> maniera<br />

da ridurre significativamente il grado di irregolarità, anche attraverso<br />

l’<strong>in</strong>stallazione di volani di maggiori dimensioni. I due valori di potenza<br />

erano ottenuti mediante la stessa unità termica operante rispettivamente a<br />

1.500 e 3.000 giri/m<strong>in</strong>. In ultimo, la constatazione della notevole criticità<br />

rappresentata dall’isolamento dei sistemi elettrici portava ad un ripensamento<br />

del sistema di recupero termico ed un ritorno ad una soluzione che<br />

prevedesse l’aria quale fluido vettore.<br />

L’ultimo sistema progettato, caratterizzato da una potenza elettrica di 15<br />

kW, era oggetto di un’approfondita analisi della quale si riportano nel<br />

seguito i pr<strong>in</strong>cipali risultati.<br />

gas di scarico<br />

acqua rete<br />

idrica<br />

acqua calda<br />

sanitaria<br />

al circuito di<br />

riscaldamento<br />

dal circuito di<br />

riscaldamento<br />

FiGura 3 - Schemi d’impianto utilizzati nel corso della sperimentazione<br />

SCHEMA DI MICROCOGENERATORE AD<br />

IMMERSIONONE DA 3- kW


Tecnica<br />

IV Cogenerazione<br />

marzo 2012<br />

la TermoTecnica<br />

l’impianto di cogenerazione da 15 kW<br />

Il micro-cogeneratore è stato costruito derivando l’unità termica da un<br />

motore alternativo a c.i. bicil<strong>in</strong>drico Lombard<strong>in</strong>i con disposizione a 360°<br />

delle manovelle, una cil<strong>in</strong>drata totale di 686 cm 3 ed un rapporto volumetrico<br />

di compressione pari a 10.5 (Figura 4). Alcune delle pr<strong>in</strong>cipali<br />

caratteristiche tecniche del motore sono riassunte nella Tabella 1.<br />

FiGura 4 - Fotografie dell’impianto di micro-cogenerazione da<br />

15kW<br />

Alesaggio 75 mm<br />

Corsa 77.5 mm<br />

Cil<strong>in</strong>drata totale 686 cm 3<br />

Numero cil<strong>in</strong>dri 2<br />

Alimentazione (loop chiuso) GPL (metano)<br />

Sistema abbattimento <strong>in</strong>qu<strong>in</strong>anti Catalizzatore a 3 vie<br />

Massa complessiva 57 kg<br />

Tabella 1 - caratteristiche tecniche del motore adottato<br />

FiGura 5 - layout e schema del micro-cogeneratore<br />

Il sistema prevede il funzionamento del motore a pieno carico con<br />

modalità di esercizio del tipo on/off e ad un regime di rotazione<br />

di 3.060 giri/m<strong>in</strong>, come risultato della condizione di equilibrio tra<br />

il momento motore e quello resistente del generatore as<strong>in</strong>crono. In<br />

particolare il gruppo moto-generatore eroga una potenza meccanica<br />

di circa 18.4 kW all’albero del motore alternativo, cui corrisponde<br />

una potenza elettrica pari a 15.1 kW a piena apertura della valvola<br />

di ammissione.<br />

Il micro-cogeneratore, collegato alla rete esterna, eroga con cont<strong>in</strong>uità<br />

l’energia elettrica immettendola <strong>in</strong> rete, mentre l’energia termica<br />

recuperata viene resa ad utenze esterne, per le quali si prevede che<br />

il cogeneratore fornisca l’energia termica di base.<br />

Il motore utilizza, <strong>in</strong>oltre, un sistema di recupero del calore caratterizzato<br />

da un unico circuito ad acqua, come la maggior parte dei<br />

micro-cogeneratori <strong>in</strong> commercio [11,12], e risulta opportunamente<br />

isolato rispetto all’ambiente esterno.<br />

Il sistema prevede il recupero del contenuto entalpico dei gas di scarico<br />

del motore e dell’acqua di raffreddamento, nonché della potenza<br />

termica dispersa all’<strong>in</strong>terno dell’<strong>in</strong>volucro che ospita il gruppo per<br />

effetto dell’irraggiamento.<br />

In particolare il recupero del calore avviene attraverso tre differenti<br />

scambiatori di calore (Figura 5):<br />

- il primo scambiatore, def<strong>in</strong>ito ambientale (A), recupera il calore<br />

irraggiato o comunque disperso dall’impianto all’<strong>in</strong>terno dell’<strong>in</strong>volucro<br />

che lo alloggia; per favorire lo scambio termico una ventola<br />

agevola i flussi convettivi all’<strong>in</strong>terno dell’<strong>in</strong>volucro al f<strong>in</strong>e di massimizzare<br />

il recupero;<br />

- il secondo scambiatore (B) è preposto al recupero del calore proveniente<br />

dal circuito di raffreddamento del MCIA;<br />

- il terzo scambiatore (C) recupera il contenuto entalpico dai gas di<br />

scarico del MCIA.<br />

DRENAGGIO TERMICO<br />

MICROGOENERATORE DIME-LOMBARDINI


marzo 2012 Cogenerazione<br />

la TermoTecnica<br />

L’acqua utilizzata per il recupero termico viene immessa<br />

a bassa temperatura mediante la pompa P nell’<strong>in</strong>volucro,<br />

al cui <strong>in</strong>terno avviene il recupero di calore, e ne fuoriesce<br />

nelle condizioni di temperatura rappresentate dal punto<br />

5. <strong>La</strong> portata è tale da contenere la temperatura massima<br />

nel punto 5 entro i 50 °C.<br />

Benché le attività sperimentali non abbiano previsto il<br />

funzionamento dell’impianto <strong>in</strong> configurazione “trigenerativa”,<br />

nelle analisi numeriche riportate nel seguito<br />

è stato simulato l’accoppiamento dell’impianto descritto<br />

con una macch<strong>in</strong>a frigorifera ad assorbimento di piccola<br />

taglia; è stato così possibile verificare i risultati<br />

conseguibili nell’ipotesi di voler utilizzare i reflui termici<br />

del motore per il soddisfacimento del carico frigorifero<br />

nelle ore estive nei casi di utenze caratterizzate da una<br />

stagionalità dei carichi.<br />

analisi sperimentale<br />

Il sistema cogenerativo decritto è stato oggetto di una<br />

<strong>in</strong>tensa attività sperimentale, eseguita a massimo carico<br />

e f<strong>in</strong>alizzata alla determ<strong>in</strong>azione delle grandezze di<br />

riferimento [16].<br />

I dati medi ricavati a seguito dei test di laboratorio sono<br />

riportati, per esigenze di s<strong>in</strong>tesi, <strong>in</strong> Tabella 2.<br />

bilanci di energia: simulazione<br />

termo-fluidod<strong>in</strong>amica monodimensionale<br />

Al f<strong>in</strong>e di stimare le prestazioni energetiche globali del cogeneratore<br />

è stato necessario <strong>in</strong>tegrare i dati sperimentali<br />

con quelli derivanti dall’analisi termo-fluidod<strong>in</strong>amica 1D<br />

del flusso all’<strong>in</strong>terno del MCIA; <strong>in</strong> tal modo è stato possibile<br />

determ<strong>in</strong>are tutte le grandezze necessarie per poter eseguire<br />

i bilanci di massa ed energia per l’<strong>in</strong>tero sistema di microcogenerazione<br />

e per ogni suo s<strong>in</strong>golo componente.<br />

Effettuate le seguenti ipotesi e def<strong>in</strong>izioni (Figura 5):<br />

.<br />

.<br />

Q ambientale = mH<br />

O⋅c 2 H2O ⋅ T 3 − ( T 2)<br />

. .<br />

Q raf = mH<br />

O⋅ 2 c ⋅<br />

H O T 4<br />

2 −T 3<br />

.<br />

.<br />

Q cooler = mH<br />

O⋅ 2 c ⋅<br />

H O T 5<br />

2 − ⎧⎧<br />

⎪⎪<br />

⎪⎪<br />

⎪⎪<br />

⎪⎪<br />

⎪⎪<br />

⎪⎪<br />

⎪⎪<br />

( T 4)<br />

⎪⎪ .<br />

⎪⎪<br />

(1)<br />

⎨⎨Q<br />

⎪⎪ .<br />

.<br />

⎪⎪<br />

Q dopo = mgas−scar<br />

⎪⎪<br />

⋅ c ⋅ (T −T )<br />

pgas−scar 9 exh<br />

⎪⎪ .<br />

.<br />

⎪⎪Q<br />

persa = mgas−scar<br />

⋅ c ⋅ (T −T )<br />

pgas−scar exh amb<br />

⎪⎪<br />

.<br />

.<br />

.<br />

.<br />

⎪⎪<br />

⎪⎪Q<br />

gas−scar = Q prima+Q cooler + Q<br />

⎩⎩⎪⎪<br />

( ) = m ⋅c<br />

H O H2O 2 mot<br />

⋅ 6<br />

.<br />

prima = mgas−scar<br />

⋅ c ⋅ (T −T )<br />

pgas−scar gas−scar 8<br />

T − ( T 7)<br />

.<br />

= mgas−scar<br />

⋅c ⋅ (T −T )<br />

pgas−scar 8 9<br />

.<br />

dopo+Q persa<br />

Tecnica<br />

V<br />

Tabella 2 - Dati medi conseguiti mediante le prove di laboratorio<br />

Velocità di rotazione n<br />

3060<br />

giri/m<strong>in</strong><br />

Potenza elettrica disponibile P el<br />

15.1 kW<br />

Rendimento dell’alternatore alternator e 0.82<br />

Potenza utile all’albero del motore P ua 18.39 kW<br />

Temperatura dei gas di scarico all’uscita dei<br />

T <br />

cil<strong>in</strong>dri gas scar<br />

Temperatura dei gas di scarico <strong>in</strong> <strong>in</strong>gresso<br />

allo scambiatore C T 8<br />

Temperatura dei gas di scarico all’uscita<br />

dello scambiatore C T 9<br />

Temperatura dei gas di scarico all’uscita <strong>in</strong><br />

atmosfera T exh<br />

1175 K<br />

938 K<br />

472 K<br />

400 K<br />

Portata di acqua da riscaldare m H2O 0.25 Kg/s<br />

Temperatura dell’acqua all’<strong>in</strong>gresso del<br />

micro-cogeneratore T1<br />

Temperatura dell’acqua di raffreddamento<br />

all’uscita del motore T 6<br />

Temperatura dell’acqua di raffreddamento<br />

all’<strong>in</strong>gresso del motore T 7<br />

le equazioni di bilancio di massa ed energia possono essere<br />

poste nella forma rappresentata dal sistema (2).<br />

Per quanto concerne la simulazione del flusso <strong>in</strong>terno al<br />

motore, <strong>in</strong>vece, si è fatto ricorso ad una schematizzazione<br />

monodimensionale per i condotti e ad una modellazione<br />

zero-dimensionale dei cil<strong>in</strong>dri [21, 22]. Il modello di calcolo<br />

utilizzato per condurre la suddetta analisi termo-fluidod<strong>in</strong>amica<br />

è stato sviluppato <strong>in</strong>teramente presso il DiME nel<br />

corso dell’ultimo ventennio [21÷35]. Si tratta di un codice<br />

ampiamente modulare, <strong>in</strong> grado di analizzare tutte le pr<strong>in</strong>cipali<br />

configurazioni motoristiche, come dimostrato dalle<br />

applicazioni condotte sui motori 4 tempi ad accensione per<br />

compressione [22, 24, 26,30] e ad accensione comandata<br />

[22, 23, 25, 27÷34].<br />

⎧⎧ .<br />

⎪⎪m<br />

⎪⎪<br />

⎪⎪<br />

⎪⎪P<br />

ua<br />

. ⎪⎪<br />

⎨⎨Q<br />

⎪⎪<br />

⎪⎪<br />

⎪⎪<br />

⎪⎪<br />

⎪⎪<br />

⎩⎩<br />

(2)<br />

.<br />

gas−scar = m<br />

.<br />

a+ m<br />

. .<br />

+ Q + irr Q raf<br />

.<br />

ambientale = Q<br />

c<br />

.<br />

+ Q gas−scar + .<br />

.<br />

prima+Q<br />

.<br />

ξ = m<br />

.<br />

irr + Q dopo<br />

m c H i + m H2 O h 2 = P ua + m H 2 O h 5<br />

m H2 O h 1 + P p ⋅η p = m H 2 O h 2<br />

c H i<br />

.<br />

+ Q persa+ ξ<br />

288.15 K<br />

358.15 K<br />

348.15 K


Tecnica<br />

VI Cogenerazione<br />

marzo 2012<br />

la TermoTecnica<br />

Le pr<strong>in</strong>cipali peculiarità del codice di calcolo sono descritte nel seguito,<br />

con particolare riferimento all’applicazione <strong>in</strong> esame e relativa alla<br />

valutazione delle prestazioni del motore ad accensione comandata che<br />

costituisce il cuore del micro-cogeneratore. Per ulteriori dettagli si rimanda<br />

alla relativa sezione bibliografica [21÷35].<br />

Modello di flusso 1D: come ampiamente descritto nei lavori citati, si<br />

tratta di un modello basato su una schematizzazione monodimensionale<br />

del flusso nei condotti di aspirazione e scarico, <strong>in</strong> grado pertanto di caratterizzare<br />

quei fenomeni di propagazione ondosa che controllano <strong>in</strong><br />

maniera decisiva il coefficiente di riempimento dei cil<strong>in</strong>dri. Le equazioni<br />

di bilancio della massa, della quantità di moto e dell’energia <strong>in</strong> forma<br />

conservativa (3) sono risolte utilizzando la tecnica TVD (Total Variation<br />

Dim<strong>in</strong>ish<strong>in</strong>g) [36,37].<br />

U + F U<br />

t ⎛⎛ ⎡⎡ ⎞⎞⎤⎤<br />

⎢⎢ ⎜⎜ ⎟⎟⎥⎥<br />

⎜⎜ ⎟⎟<br />

⎣⎣<br />

⎢⎢ ⎝⎝ ⎠⎠⎦⎦<br />

⎥⎥<br />

x<br />

⎧⎧ ρ ⎫⎫<br />

⎪⎪ ⎪⎪<br />

⎪⎪ ρu ⎪⎪<br />

⎪⎪ ⎪⎪<br />

U = ⎨⎨ ρE ⎬⎬<br />

⎪⎪<br />

⎪⎪<br />

ρx<br />

⎪⎪<br />

r ⎪⎪<br />

⎩⎩<br />

⎪⎪ρx<br />

f ⎭⎭<br />

⎪⎪<br />

= S<br />

ρu<br />

ρu<br />

F =<br />

2 ⎧⎧ ⎫⎫<br />

⎪⎪ ⎪⎪<br />

⎪⎪ + p⎪⎪<br />

⎪⎪ ⎪⎪<br />

⎨⎨ ρuH ⎬⎬<br />

⎪⎪<br />

⎪⎪<br />

ρux<br />

⎪⎪<br />

r ⎪⎪<br />

⎩⎩<br />

⎪⎪ ρux<br />

f ⎭⎭<br />

⎪⎪<br />

ρuα<br />

ρu<br />

S = −<br />

2 ⎧⎧<br />

⎫⎫<br />

⎪⎪<br />

⎪⎪<br />

⎪⎪ ( α + 2f D u u ) ⎪⎪<br />

⎪⎪<br />

⎪⎪<br />

⎨⎨<br />

⎪⎪<br />

⎪⎪<br />

⎪⎪<br />

⎩⎩⎪⎪<br />

ρuHα − 4q D<br />

ρux α r<br />

ρux α f<br />

⎬⎬<br />

⎪⎪<br />

⎪⎪<br />

⎪⎪<br />

⎭⎭⎪⎪<br />

I term<strong>in</strong>i r,u,p, E = cvT +u 2 2 , H = c p T +u 2 2 nel sistema di equazioni<br />

(3) rappresentano rispettivamente la densità, la velocità, la pressione,<br />

l’energia e l’entalpia totale per unità di massa. Ulteriori equazioni di<br />

bilancio delle specie chimiche x r e x f , che <strong>in</strong>dicano le frazioni massiche<br />

di gas residui e di combustibile, consentono di caratterizzare correttamente<br />

la composizione dei gas nel cil<strong>in</strong>dro a valle della chiusura delle<br />

valvole di aspirazione.<br />

Il sistema di eq. (3) tiene ovviamente conto, nel vettore dei term<strong>in</strong>i sorgente<br />

S, delle variazione di area del condotto ( α = 1 Ω ⋅dΩ dt ), delle forze<br />

d’attrito ( f ) e dello scambio termico fra fluido e parete ( q ).<br />

Modello di combustione e modello di turbolenza [22, 23, 31, 34,39]: la<br />

necessità di valutare il funzionamento del propulsore <strong>in</strong> una condizione<br />

operativa caratterizzata da dati sperimentali <strong>in</strong>completi ha determ<strong>in</strong>ato<br />

l’esigenza di una simulazione del motore stesso. Aff<strong>in</strong>ché i dati sperimentali<br />

fossero <strong>in</strong> accordo con i valori delle corrispondenti grandezze<br />

nel modello 1D-0D, e qu<strong>in</strong>di i risultati dell’analisi fossero coerenti con<br />

il funzionamento reale dell’apparato sperimentale, si è agito su alcuni<br />

dei parametri di regolazione del modello, quali il rapporto aria/combustibile<br />

e l’angolo di anticipo all’accensione. Lo sviluppo del processo<br />

di combustione e la velocità di rilascio del calore possono variare considerevolmente<br />

<strong>in</strong> relazione alle diverse condizioni di funzionamento del<br />

motore. Ciò comporta l’impossibilità di ricorrere a modelli di combustione<br />

semplificati, spesso adottati anche <strong>in</strong> codici di calcolo commerciali, come<br />

quelli basati sulla legge di rilascio del calore di Wiebe. Si è utilizzato, <strong>in</strong>vece,<br />

un modello quasi-dimensionale basato sui concetti della geometria<br />

frattale per il calcolo della velocità di combustione turbolenta [22, 23,39].<br />

L’idea alla base del suddetto modello è che il campo di moto turbolento<br />

(3)<br />

sia <strong>in</strong> grado di corrugare la superficie del fronte di fiamma, supposto di<br />

spessore <strong>in</strong>f<strong>in</strong>itesimo, <strong>in</strong> maniera “self-similare”. Indicando, qu<strong>in</strong>di, con<br />

ρ u la densità dei gas <strong>in</strong>combusti, con AT e A L rispettivamente le aree<br />

del fronte di fiamma turbolento e lam<strong>in</strong>are e con S L la velocità lam<strong>in</strong>are<br />

di fiamma, è possibile scrivere:<br />

⎛⎛<br />

⎜⎜<br />

⎜⎜<br />

⎝⎝<br />

dm b<br />

dt<br />

⎞⎞<br />

⎟⎟<br />

⎠⎠<br />

⎟⎟ T<br />

= ρ u A T S L<br />

con<br />

dove le dimensioni di massimo e m<strong>in</strong>imo corrugamento ( λ max ,λ m<strong>in</strong> ) e<br />

quella frattale ( D 3 ) necessarie al calcolo della velocità di combustione<br />

nella (4) sono, <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e, determ<strong>in</strong>ate sulla base delle caratteristiche del<br />

campo di moto turbolento. <strong>La</strong> descrizione di tale moto, poi, avviene<br />

sulla base della risoluzione di due ulteriori equazioni differenziali di<br />

bilancio delle grandezze K = 1 2mU 2 (energia c<strong>in</strong>etica del campo<br />

di moto medio) e k = 3 2mu' 2 (energia c<strong>in</strong>etica turbolenta) secondo<br />

il noto modello K − k proposto <strong>in</strong> [39] e <strong>in</strong> parte modificato come<br />

riportato <strong>in</strong> [34].<br />

<strong>La</strong> def<strong>in</strong>izione del modello termo-fluidod<strong>in</strong>amico 1D-0D del motore ha<br />

richiesto, però, dapprima la determ<strong>in</strong>azione delle misure geometriche<br />

dello stesso (Figura 6).<br />

Come accennato <strong>in</strong> precedenza, il modello è stato tarato agendo sul<br />

rapporto aria-combustibile α , sull’anticipo all’accensione e su altre<br />

variabili di Tun<strong>in</strong>g 2 <strong>in</strong> modo da ottenere come output alcune delle stesse<br />

grandezze misurate (Tabella 2): P = 18.39 kW, T<br />

ua gas−scar = 1175 K,<br />

.<br />

T = 938 K, T = 472 K, T = 400 K, 8 9 exh ma<br />

= 0.01837 Kg/s. Integrando<br />

i bilanci di massa ed energia (Eq. (1)) con i dati della simulazione termofluidod<strong>in</strong>amica<br />

sono stati , poi, ricavati i risultati riportati nella Tabella 3.<br />

Inf<strong>in</strong>e, rapportando rispettivamente la potenza elettrica ( P ), la potenza<br />

el<br />

persa all’alternatore ( P − P ), la potenza termica recuperata dallo<br />

el ua<br />

scambiatore ambientale ( Q ), la potenza termica recuperata<br />

ambientale<br />

dall’acqua di raffreddamento del motore ( Q ), la potenza termica<br />

raf<br />

recuperata dallo scambiatore dei gas di scarico ( Q ), la potenza ter-<br />

cooler<br />

mica persa dai gas di scarico nell’ambiente esterno ( Q ) e la potenza<br />

persa<br />

termica persa dal motore e non recuperabile ( ξ ) con la potenza termica<br />

<strong>in</strong> <strong>in</strong>gresso con il combustibile ( m ⋅H - essendo tutti i valori dei parametri<br />

c i<br />

A T<br />

A L<br />

= λ ⎛⎛ ⎞⎞<br />

⎜⎜ max ⎟⎟<br />

⎜⎜<br />

⎝⎝ λ ⎟⎟<br />

m<strong>in</strong> ⎠⎠<br />

FiGura 6 - Dati geometrici riferiti allo schema 1D del motore<br />

D 3 −2<br />

(4)


marzo 2012 Cogenerazione<br />

la TermoTecnica<br />

Portata massica di aria <strong>in</strong> <strong>in</strong>gresso a m 0.01837 kg/s<br />

Coefficiente di riempimento del motore v 0.907<br />

Portata massica di combustibile (GPL) <strong>in</strong><br />

<strong>in</strong>gresso nel motore m c<br />

0.00117 kg/s<br />

Potenza termica <strong>in</strong> <strong>in</strong>gresso con il<br />

combustibile c i H m <br />

54.62 kW<br />

Rapporto di miscela 15.59<br />

Portata massica dei gas di scarico all’uscita<br />

del motore m gasscar<br />

0.01954 kg/s<br />

Potenza termica del motore ter P 31.85 kW<br />

Potenza termica recuperata dallo<br />

scambiatore ambientale Qambientale <br />

11.188 kW<br />

Potenza termica recuperata dallo<br />

scambiatore dei gas di scarico Qcooler <br />

10.282 kW<br />

Potenza termica recuperata dai gas di<br />

scarico dopo lo scambiatore Qdopo 1.589 kW<br />

Potenza termica idealmente recuperabile dai<br />

gas di scarico del motore Q gasscar<br />

19.572 kW<br />

Potenza termica persa dal motore per<br />

irraggiamento irr Q<br />

4.370 kW<br />

Potenza termica persa dai gas di scarico<br />

nell’ambiente esterno Qpersa 2.468 kW<br />

Potenza termica recuperata dai gas di<br />

scarico prima dello scambiatore Qprima 5.229 kW<br />

Potenza termica recuperabile dall'acqua di<br />

raffreddamento del motore raf Q 10.378 kW<br />

Potenza termica persa dal motore e non<br />

recuperabile <br />

1.912 kW<br />

Port. massica di acqua da riscaldare m H 2Omot<br />

0.248 kg/s<br />

Rendimento del MCIA, g<br />

0.337<br />

Rend. elettrico del microcogeneratore mc 0.276<br />

Rend. termico del microcogeneratore ter 0.58<br />

Temperatura dell’acqua all’uscita della<br />

pompa 2 T<br />

288.15 K<br />

Temp. dell’acqua all’uscita dello scamb. di<br />

calore ambientale T 3<br />

298.83 K<br />

Temperatura dell’acqua all’uscita dello<br />

scambiatore d calore del motore T 4<br />

308.74 K<br />

Temperatura dell’acqua all’uscita dal<br />

microcogeneratore 5 T<br />

Tabella 3 - Dati ottenuti dall’analisi <strong>in</strong>tegrata con le<br />

eq.i di bilancio e la simulazione termo-fluidod<strong>in</strong>amica<br />

1D<br />

318.55 K<br />

<strong>in</strong>dicati deducibili dalle Tabella 2 e Tabella 3) è stato possibile<br />

ricavare il bilancio energetico riportato <strong>in</strong> Figura 7.<br />

Dalla Figura 7 si ev<strong>in</strong>ce come solo il 14% della potenza <strong>in</strong><br />

<strong>in</strong>gresso nel micro-cogeneratore non può essere utilmente<br />

sfruttata per f<strong>in</strong>i cogenerativi.<br />

L’impianto proposto, dunque, presenta un valore del Coefficiente<br />

di Utilizzazione del Combustibile (CUC), def<strong>in</strong>ito<br />

secondo la formulazione seguente:<br />

CUC = E El + Q th<br />

m c H i<br />

(5)<br />

FiGura 7- bilancio energetico del cogeneratore<br />

dell’86% nelle condizioni sperimentali di prova, che confrontato<br />

con i dati di letteratura [11] è tra i valori più elevati<br />

<strong>in</strong> corrispondenza della taglia del micro-cogeneratore<br />

considerato.<br />

Nella (5) si è <strong>in</strong>dicato con E El l’energia elettrica generata<br />

<strong>in</strong> un generico <strong>in</strong>tervallo temporale (tipicamente un anno<br />

nelle analisi riportate nel seguito) dall’impianto di cogenerazione,<br />

con Q th l’energia termica utilmente recuperata e<br />

con m c H i l’energia primaria consumata come combustibile<br />

dall’impianto. Ovviamente, l’<strong>in</strong>serimento di un ulteriore<br />

scambiatore sui gas di scarico, capace di recuperare anche<br />

l’aliquota marg<strong>in</strong>ale, ma ancora significativa, di energia<br />

termica da essi posseduta, porterebbe i gas di scarico ad una<br />

più bassa temperatura (utile, per esempio, per la produzione<br />

di acqua calda sanitaria), con la possibilità di realizzare un<br />

CUC più elevato e prossimo all’unità, come è stato peraltro<br />

dimostrato <strong>in</strong> un precedente lavoro su un altro prototipo di<br />

micro-cogeneratore [18].<br />

le utenze<br />

Al di là delle prestazioni del cogeneratore nelle condizioni<br />

nom<strong>in</strong>ali di esercizio, il reale risparmio energetico determ<strong>in</strong>ato<br />

a seguito del recupero termico è tuttavia fortemente<br />

condizionato dalla capacità del sistema di rispondere ai<br />

fabbisogni dell’utenza.<br />

Per valutare le potenzialità del cogeneratore oggetto di<br />

studio nelle applicazioni reali, soprattutto per quanto concerne<br />

il risparmio di energia primaria, sono stati analizzati<br />

i risultati conseguibili attraverso il suo utilizzo al servizio di<br />

diverse tipologie di utenze.<br />

Queste sono state caratterizzate, per ciascuna ora dell’anno,<br />

attraverso la def<strong>in</strong>izione delle seguenti grandezze:<br />

(1) <strong>La</strong> potenza elettrica media<br />

(2) <strong>La</strong> potenza frigorifera media<br />

Tecnica<br />

VII


Tecnica<br />

VIII Cogenerazione<br />

marzo 2012<br />

la TermoTecnica<br />

(3) <strong>La</strong> potenza termica media utilizzata per il riscaldamento ambientale<br />

(4) <strong>La</strong> potenza termica media richiesta per l’acqua calda sanitaria<br />

(5) I livelli di temperatura caratteristici di ogni utenza termica (temperatura<br />

massima e m<strong>in</strong>ima)<br />

Il carico frigorifero si <strong>in</strong>tende sempre soddisfatto attraverso una macch<strong>in</strong>a<br />

ad assorbimento caratterizzata da un COP medio = 0.7. Il carico stesso<br />

viene così convertito nel carico termico necessario per l’alimentazione del<br />

generatore della macch<strong>in</strong>a ad assorbimento secondo l’Eq. (6)<br />

COP = Qfrig<br />

Qth, eq<br />

Al f<strong>in</strong>e di determ<strong>in</strong>are per ciascuna utenza l’andamento dei carichi sopra<br />

<strong>in</strong>dicati, partendo dai carichi riportati <strong>in</strong> letteratura e riferiti ad utenze del<br />

settore terziario [40] e residenziale [42], è stato <strong>in</strong>trodotto il parametro<br />

adimensionale def<strong>in</strong>ito dall’Eq (7):<br />

χ i,j (h) =<br />

24<br />

∑<br />

h=1<br />

P i,j (h)⋅1<br />

P i,j ( (h)⋅1)<br />

Nella (7) si sono <strong>in</strong>dicati con h la generica ora di un generico giorno<br />

dell’anno; con j la tipologia di carico: elettrico (1), frigorifero (2), termico<br />

per il riscaldamento (3) e per l’acqua calda sanitaria (4); con i la tipologia<br />

di utenza: commerciale (a), settore terziario (b), polisportiva (c), albergo<br />

(d), ospedale (e) e residenziale (f).<br />

<strong>La</strong> funzione χ i,j (h) , qu<strong>in</strong>di, esprime <strong>in</strong> forma adimensionale i carichi elettrici,<br />

termici e frigoriferi giornalieri della generica utenza. Gli andamenti<br />

sono stati derivati da studi statistici su diverse tipologie di utenze [40 e 42].<br />

Per le utenze menzionate (i), sono stati riportati <strong>in</strong> Tabella 4 i volumi di<br />

riferimento (V i ) utili per ricavare l’andamento della potenza media oraria<br />

per i diversi carichi (j), secondo la seguente espressione:<br />

P i,j (h) = χ i,j (h)⋅Ei,j ⋅V i<br />

h = 1,....,24<br />

[kW]<br />

dove con E i,j si è <strong>in</strong>dicata l’energia media riferita al carico j − esimo<br />

richiesta <strong>in</strong> un generico giorno dell’anno dall’utenza i , espressa <strong>in</strong> kWh/<br />

m 3 /giorno.<br />

A titolo di esempio, nella Figura 8 si è riportato l’andamento delle curve<br />

di carico giornaliere ( P d ,j (h) , h = 1,....,24 ) rappresentative del giorno<br />

medio mensile nel caso di utenze del settore alberghiero. In ascissa sono<br />

<strong>in</strong>dicate le ore del giorno, <strong>in</strong> ord<strong>in</strong>ata la potenza richiesta espressa <strong>in</strong><br />

kW, mentre con il tratto verde, rosso e azzurro si sono rappresentate<br />

(6)<br />

(7)<br />

(8)<br />

Tipologia Utenze Volume ( V ), m i<br />

3 Corrispondente a<br />

Commerciale (a) 15’000 Ipermercato(area<br />

di vendita)<br />

Terziaria (b) 15’000 Su quattro livelli<br />

Polisportiva (c) 9’000 Palestre<br />

Albergo (d) 22’000 350 posti letto<br />

Ospedale (e) 14’000 140 posti letto<br />

Residenziale (f) 4’770 15 appartamenti<br />

Tabella 4 - Volumi di riferimento delle utenze<br />

rispettivamente la potenza elettrica, la potenza termica e la potenza<br />

frigorifera impegnata.<br />

calcolo del risparmio energetico<br />

<strong>La</strong> delibera AEEG n. 42/2002 ed i successivi aggiornamenti n. 256/2005<br />

e n. 307/07 def<strong>in</strong>iscono le grandezze ed i rispettivi valori di soglia necessari<br />

per il riconoscimento legislativo di un impianto di cogenerazione e<br />

per l’accesso ai benefici previsti dalla legge. Con riferimento all’Indice di<br />

Risparmio Energetico (IRE) ed al Limite Termico (LT), <strong>in</strong> particolare, il legislatore<br />

richiede che, su base annua, il loro valore risulti maggiore di un<br />

limite prefissato, pari al 10% per l’IRE e al 33% per il LT, almeno per quanto<br />

riguarda impianti con potenza elettrica nom<strong>in</strong>ale <strong>in</strong>feriore ad 1 MW.<br />

Le Eq.i (9) e (10) riportano le formule usate per il calcolo dell’IRE ed il LT,<br />

così come def<strong>in</strong>iti dalla suddetta delibera,<br />

IRE = 1−<br />

LT =<br />

E + E<br />

e t<br />

E c<br />

E<br />

el<br />

η ⋅ pgrid<br />

el ,rif<br />

E t<br />

+ E t<br />

η th,rif<br />

dove per E c si <strong>in</strong>tende l’energia primaria del combustibile utilizzato da<br />

ogni sezione di produzione comb<strong>in</strong>ata di energia, con E e e con E t si <strong>in</strong>tendono<br />

la produzione di energia elettrica e l’energia termica utilmente<br />

recuperata, h el,rif è il rendimento elettrico di riferimento per la produzione<br />

separata, h th,rif è il “rendimento” termico medio di riferimento per la<br />

produzione separata di energia termica e p grid tiene conto delle perdite di<br />

trasmissione della rete elettrica.<br />

Tornando ad analizzare la Figura 2 e <strong>in</strong>dicato con ρ = Q u / Q r il rapporto<br />

tra il calore recuperato ed effettivamente sfruttato dall’utenza e il<br />

calore totale recuperato dal micro-cogeneratore, si può constatare come<br />

l’IRE (e dunque il REP) aumenti all’aumentare del valore del rendimento<br />

elettrico del gruppo moto-generatore <strong>in</strong>stallato a ρ costante. Fissato,<br />

<strong>in</strong>vece, il rendimento globale dell’impianto, e qu<strong>in</strong>di la taglia del cogeneratore<br />

se si restr<strong>in</strong>ge l’analisi nell’ambito di una logica di esercizio del<br />

tipo ON/OFF, l’IRE aumenta all’aumentare di r.<br />

Per conseguire valori elevati dell’IRE, dunque, è necessario un recupero<br />

sp<strong>in</strong>to dei reflui termici resi da un motore caratterizzato da un rendimento<br />

globale quanto più possibile elevato. Dalla Figura 2, <strong>in</strong>oltre, si può notare<br />

come non tutte le coppie rendimento elettrico ρ siano compatibili<br />

con valori positivi del REP, ovvero con valori dell’IRE superiori al limite<br />

legislativo imposto del 10%.<br />

Per il micro-cogeneratore <strong>in</strong> esame il valore di ρ aff<strong>in</strong>ché l’IRE risulti<br />

maggiore del 10% è pari a 0.38 . Ciò comporta l’esigenza che il sistema<br />

recuperi e utilizzi almeno 10.5 kWh di energia termica per ogni ora <strong>in</strong><br />

cui esso viene fatto esercire.<br />

I dati ricavati dalle prove sperimentali mostrano come l’IRE massimo<br />

garantito dal funzionamento ideale del cogeneratore <strong>in</strong> esame (nel caso<br />

di assenza di dissipazioni di energia termica) è pari a 0.40.<br />

L’esigenza di quantificare il risparmio di energia primaria totale, al<br />

netto delle <strong>in</strong>tegrazioni di energia elettrica e termica e delle eccedenze<br />

(9)<br />

(10)


marzo 2012 Cogenerazione<br />

la TermoTecnica<br />

FiGura 8- curve giornaliere dei carichi per ogni mese dell’anno<br />

di energia elettrica, ha portato, <strong>in</strong>oltre, alla def<strong>in</strong>izione del parametro<br />

IREtecnico secondo l’Eq. (11); l’IRE def<strong>in</strong>ito dal legislatore, <strong>in</strong>fatti, qualifica<br />

la sola energia erogata dal cogeneratore, senza tenere <strong>in</strong> conto della sua<br />

<strong>in</strong>cidenza sui consumi globali dell’utenza <strong>in</strong> esame.<br />

⎛⎛<br />

⎜⎜<br />

⎜⎜<br />

IREtecnico = ⎜⎜1−<br />

⎜⎜<br />

⎜⎜<br />

⎝⎝<br />

Eel , <strong>in</strong>t<br />

Ec +<br />

ηel , rif ⋅ pgrid<br />

Eel<br />

ηel , rif ⋅ pgrid<br />

+ Qth<br />

ηth, rif<br />

+ Qth, <strong>in</strong>t<br />

ηth, rif<br />

+<br />

Eel , ecc<br />

ηel , rif ⋅ pgrid<br />

I term<strong>in</strong>i dell’ Eq. (11) rappresentano:<br />

- E è l’energia primaria utilizzata per l’alimentazione del micro-coge-<br />

c<br />

neratore.<br />

- Eel , <strong>in</strong>t ηel , rif ⋅ pgrid è l’energia primaria necessaria per generare le<br />

( )<br />

<strong>in</strong>tegrazioni elettriche, espressa come rapporto tra l’energia elettrica<br />

necessaria alle <strong>in</strong>tegrazioni e il rendimento elettrico di riferimento.<br />

- Qth, <strong>in</strong>t ηth, rif è l’energia primaria necessaria per produrre le <strong>in</strong>tegrazioni<br />

termiche, espressa come rapporto tra l’energia termica necessaria<br />

alle <strong>in</strong>tegrazioni e il rendimento termico di riferimento.<br />

⎞⎞<br />

⎟⎟<br />

⎟⎟<br />

⎟⎟<br />

⎟⎟<br />

⎟⎟<br />

⎠⎠<br />

(11)<br />

Tecnica<br />

IX<br />

- Eel ηel , rif ⋅ pgrid è l’energia primaria dell’<strong>in</strong>tero fabbisogno elettrico<br />

dell’utenza, espressa come rapporto tra l’energia elettrica necessaria<br />

all’utenza e il rendimento elettrico di riferimento moltiplicato per un<br />

fattore di trasmissione.<br />

- Qth ηth, rif è l’energia primaria dell’<strong>in</strong>tero fabbisogno termico dell’utenza,<br />

espressa come rapporto tra l’energia termica necessaria all’utenza<br />

e il rendimento termico di riferimento.<br />

- Eel , ecc ηel , rif ⋅ pgrid è l’energia primaria necessaria alla generazione<br />

di una quantità di energia pari alle eccedenze elettriche prodotte dal<br />

micro-cogeneratore, espressa come rapporto tra l’energia elettrica<br />

eccedente e il rendimento elettrico di riferimento moltiplicato per un<br />

fattore di trasmissione.<br />

Il calcolo dei tre <strong>in</strong>dici cogenerativi precedentemente def<strong>in</strong>iti è, qu<strong>in</strong>di,<br />

subord<strong>in</strong>ato alla conoscenza dei valori su base annua delle suddette<br />

grandezze, le quali possono essere determ<strong>in</strong>ati solo a seguito della<br />

simulazione del funzionamento dell’impianto sulla base di una prefissata<br />

strategia di gestione. I risultati presentati nel seguito, <strong>in</strong> particolare,<br />

fanno riferimento ad una logica di esercizio f<strong>in</strong>alizzata all’<strong>in</strong>seguimento<br />

del carico termico dell’utenza attraverso la variazione del numero “n” di


0.683<br />

0.684<br />

0.685<br />

0.684<br />

0.688<br />

unità cogenerative contemporaneamente <strong>in</strong> funzione. In tal<br />

modo si riducono al m<strong>in</strong>imo sia le eccedenze termiche che<br />

la richiesta di <strong>in</strong>tegrazioni da caldaia. Ogni cogeneratore,<br />

poi, si è supposto operare nelle condizioni di massimo carico<br />

secondo una logica di esercizio del tipo ON/OFF.<br />

Sulla base di una specifica procedura di calcolo resta, <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e,<br />

determ<strong>in</strong>ata la comb<strong>in</strong>azione ore di funzionamento - numero<br />

di cogeneratori accesi ed i valori dell’ IRE, del LT e dell’IRE tecnico<br />

34.50<br />

33.67<br />

33.37<br />

33.54<br />

36.48<br />

35.23<br />

5.00 13.00 21.00<br />

Valore IRE<br />

29.00 37.00<br />

0.690<br />

0.675 0.680 0.685<br />

Valore Lt<br />

0.690 0.695<br />

Tecnica<br />

X Cogenerazione<br />

marzo 2012<br />

la TermoTecnica<br />

Residenziale<br />

Utenza Terziaria<br />

Struttura Polisportiva<br />

Albergo<br />

Ospedale<br />

Centro commerciale<br />

5.99<br />

11.69<br />

Residenziale<br />

Utenza Terziaria<br />

Struttura Polisportiva<br />

Albergo<br />

Ospedale<br />

Centro commerciale<br />

(Figura 9).<br />

Tutti i risultati sono stati ottenuti <strong>in</strong> corrispondenza di h el,rif =0.38<br />

ed h th,rif =0.8 , trattandosi di utenze civili. Inoltre, il valore di p grid<br />

è stato assunto pari a quello relativo ad utenze allacciate alla<br />

rete di bassa tensione [41]. Come si può notare dalla Figura 9,<br />

per tutte le sei utenze considerate i valori di IRE e LT superano<br />

i limiti imposti dalla legge. Il risultato è del tutto generale se si<br />

20.78<br />

20.24<br />

22.26<br />

24.37<br />

5.00 13.00 21.00<br />

Valore IRE tecnico<br />

29.00 37.00<br />

Residenziale<br />

Utenza Terziaria<br />

Struttura Polisportiva<br />

Albergo<br />

Ospedale<br />

Centro commerciale<br />

FiGura 9 - ire legislativo, lT ed ire tecnico per le 6 utenze considerate<br />

Tabella 5 - riepilogo carichi ed <strong>in</strong>dici per le 6 utenze<br />

considerano impianti di piccole dimensioni rispetto ai carichi<br />

richiesti dall’utenza.<br />

Si può notare, però, come il risparmio di energia primaria globale<br />

dell’impianto risulta sempre più contenuto è fortemente<br />

dipendente dalle caratteristiche dell’utenza. Emblematico, ad<br />

esempio, è il caso del centro commerciale; il valore particolarmente<br />

basso dell’IRE tecnic , <strong>in</strong>fatti, è riconducibile al suo spiccato<br />

“carattere” elettrico, per cui l’impianto proposto appare sottodimensionato<br />

per quanto riguarda il carico elettrico.<br />

In Tabella 5, <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e, sono riportate <strong>in</strong> forma riepilogativa le<br />

volumetrie, le energie su base annua utilizzate per il calcolo<br />

degli <strong>in</strong>dici energetici, i valori degli <strong>in</strong>dici IRE, IRE tecnico ed LT e<br />

il parametro ζ per tutte le utenze. Quest’ultimo, def<strong>in</strong>ito come<br />

il rapporto tra l’energia elettrica e termica totale richieste<br />

dall’utenza su base annua, denota il carattere prevalentemente<br />

termico, se ζ1, dell’utenza. Vengono,<br />

<strong>in</strong>f<strong>in</strong>e, riportati i valori del parametro rh s . Poiché con h s si<br />

è <strong>in</strong>dicato il rapporto tra il calore recuperato dal sistema di<br />

recupero <strong>in</strong>terno al micro-cogeneratore e quello teoricamente<br />

recuperabile dal MCIA, il prodotto rh s rappresenta il rapporto<br />

tra l’energia termica cogenerata effettivamente utilizzata<br />

dall’utenza e quella totale recuperabile dall’impianto.<br />

conclusioni<br />

Il presente lavoro è stato sviluppato facendo riferimento all’ultimo<br />

di una serie di micro-cogeneratori progettati ed <strong>in</strong>stallati<br />

presso i laboratori del DiME. Questo è caratterizzato da particolari<br />

soluzioni tecniche per il recupero del calore restituito<br />

<strong>in</strong> uscita dal ciclo termod<strong>in</strong>amico e altrimenti disperso <strong>in</strong> ambiente.<br />

In prospettiva si prevede che ulteriori sensibili miglioramenti<br />

possono essere apportati sia sul recupero termico che<br />

sull’efficienza della generazione elettrica. Al f<strong>in</strong>e di perseguire<br />

l’obiettivo del recupero “totale” dell’energia termica disponibile,<br />

f<strong>in</strong>o a conseguire valori del CUC prossimi all’unità,<br />

si possono prevedere, ad esempio, soluzioni impiantistiche


quali l’adozione di circuiti per il recupero termico di tipo<br />

separato. E’ stato dimostrato, <strong>in</strong>fatti, come per migliorare il<br />

rendimento del cogeneratore risulti conveniente conf<strong>in</strong>are il<br />

generatore elettrico all’<strong>in</strong>terno dell’<strong>in</strong>volucro di contenimento<br />

del gruppo e provvedere al suo raffreddamento con acqua<br />

a bassa temperatura (<strong>in</strong>viando prelim<strong>in</strong>armente ad esso la<br />

portata diretta ai gas di scarico). Sarebbe altresì opportuno<br />

raffreddare i gas di scarico del motore f<strong>in</strong>o a valori di temperatura<br />

tali da determ<strong>in</strong>are un recupero del calore di condensazione<br />

del vapore d’acqua contenuta nei gas di scarico,<br />

rendendo, così, disponibile per il circuito dell’acqua sanitaria<br />

ulteriori e preziose aliquote di calore altrimenti disperse. Si<br />

può pensare, <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e, di accoppiare gli scambiatori dell’acqua<br />

di raffreddamento e dei gas di scarico rispettivamente con<br />

i circuiti del riscaldamento e di alimentazione di un piccolo<br />

impianto frigorifero ad assorbimento.<br />

Tali soluzioni si prestano bene ad essere utilizzate <strong>in</strong> impianti,<br />

come quelli ai quali si è fatto riferimento, che debbano servire<br />

per il soddisfacimento dei fabbisogni elettrici e termici di base<br />

di centri commerciali o di utenze alberghiere. Inoltre, l’utilizzo<br />

di accumulatori di energia termica renderebbe l’impianto<br />

ancora più flessibile, così come ampiamente dimostrato sia<br />

dalle applicazioni negli impianti dell’ACS tradizionali che <strong>in</strong><br />

quelli alimentati da un impianto solare termico.<br />

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Tecnica<br />

marzo 2012 Cogenerazione XI<br />

la TermoTecnica


Tecnica<br />

XII Cogenerazione<br />

marzo 2012<br />

la TermoTecnica<br />

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di Energetica, M<strong>in</strong>istero dell’Ambiente e della tutela del territorio,<br />

IAR, giugno 2003<br />

note<br />

1 Facendo riferimento, ben<strong>in</strong>teso, nella def<strong>in</strong>izione del rendimento<br />

al potere calorifico <strong>in</strong>feriore del combustibile.<br />

2 Le variabili di Tun<strong>in</strong>g prese <strong>in</strong> considerazione sono i coefficienti<br />

di friction (f sist. eq.i 3) del modello 1D e i coefficienti variabili del<br />

modello di combustione [34].<br />

acronimi<br />

ACS Acqua Calda Sanitaria<br />

AEEG Autorità per l’Energia Elettrica ed il Gas<br />

CAM Carico Adimensionalizzato Mensile<br />

CHP Comb<strong>in</strong>ed Heat and Power<br />

COP COefficiente di Prestazione<br />

CUC Coefficiente di Utilizzazione del Combustibile<br />

DiME Dipartimento di Meccanica ed Energetica<br />

IRE Indice di Risparmio Energetico<br />

IREt Indice di Risparmio Energetico Tecnico<br />

LT Limite Termico<br />

Mtoe Million tonnes of oil equivalent<br />

TVD Total Variation Dim<strong>in</strong>ish<strong>in</strong>g<br />

MCIA Motore a Combustione Interna Alternativo<br />

TPES Total Primary Energy Supply<br />

REP Risparmio di Energia Primaria


SimboloGia<br />

<strong>La</strong>t<strong>in</strong>a<br />

A Superficie dello scambiatore ambientale, m2 A Superficie del fronte di fiamma lam<strong>in</strong>are<br />

L<br />

A Superficie del fronte di fiamma turbolento<br />

T<br />

c Calore specifico dell’acqua<br />

H2O c Calore specifico a pressione costante dell’aria<br />

paria<br />

E Energia per unità di massa<br />

f coefficiente d’attrito sist. eq. 1D (3)<br />

g Accelerazione di gravità<br />

H Entalpia per unità di massa<br />

H Prevalenza utile della pompa<br />

e<br />

H Potere calorifico <strong>in</strong>feriore del combustibile<br />

i<br />

h Coefficiente di scambio convettivo medio dello scambiatore ambientale<br />

K Energia c<strong>in</strong>etica del campo di moto medio<br />

k Energia c<strong>in</strong>etica turbolenta<br />

m Portata massica, riferimento [Tabella 2, 3 ed Eq(1)]<br />

i<br />

n Velocità di rotazione<br />

p Pressione<br />

p Fattore di trasmissione<br />

grid<br />

P Potenza [Tabella 2, 3 ed Eq(1)]<br />

i<br />

q term<strong>in</strong>e sorgente scambio termico sist. eq. (3)<br />

Q Potenza termica [Tabella 2, 3 ed Eq(1)]<br />

i<br />

Q Portata d’acqua della pompa<br />

SL Velocità lam<strong>in</strong>are di fiamma<br />

T<br />

∞i Temperature dell’aria all’<strong>in</strong>terno del contenitore del gruppo<br />

Ti Temperature riferimento [Fig. 5]<br />

u, u ’ , U Velocità<br />

V Volume<br />

ZΖ Rapporto tra l’energia elettrica e termica totale richiesta dall’utenza<br />

Tecnica<br />

marzo 2012 Cogenerazione XIII<br />

la TermoTecnica<br />

Greca<br />

α Rapporto <strong>in</strong> massa tra aria e combustibile, nel sist. di eq.(3) term<strong>in</strong>e sorgente di variazione di aria α = 1 Ω ⋅dΩ dt<br />

e Numero di tempi<br />

ζΖ Rapporto tra l’energia elettrica e termica totale richiesta dall’utenza<br />

h Rendimento dell’alternatore<br />

Ζalternatore<br />

he Rendimento elettrico nom<strong>in</strong>ale cogeneratore<br />

heRIF Rendimento elettrico di riferimento<br />

hc Rendimento medio di caldaia<br />

hg Rendimento globale del MCIA<br />

hmc Rendimento elettrico del microcogeneratore<br />

hp Rendimento della pompa<br />

η<br />

s Rapporto tra il calore recuperato dal sistema di recupero <strong>in</strong>terno al micro-cogeneratore e quello recuperabile dal MCIA<br />

ht Rendimento termico impianto di cogenerazione<br />

htnom Rendimento termico nom<strong>in</strong>ale impianto di cogenerazione<br />

lmax Dim.ne di max corrugamento dei vortici turbolenti, m<br />

lm<strong>in</strong> Dim.ne di m<strong>in</strong> corrugamento dei vortici turbolenti, m<br />

λ v Coefficiente di riempimento cil<strong>in</strong>dro<br />

ξ Potenza termica persa non recuperabile<br />

Ω Sezione di un condotto 1D<br />

r Densità del fluido evolvente [Eq. 3]<br />

r Rapporto tra il calore effettivamente utilizzabile dall’utenza e il calore recuperato dal sistema di recupero <strong>in</strong>terno al micro-cogeneratore<br />

r Densità dell’aria<br />

a<br />

r Densità dei gas <strong>in</strong>combusti<br />

u<br />

x Aliquote di energia persa nei vari componenti<br />

i<br />

x e x Specie chimiche di riferimento [Eq. 3]<br />

r f

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