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aprile 2012<br />

LA TERMOTECNICA<br />

Tecnica<br />

Pompe di Calore 63<br />

di G. Colangelo, D. Romano, A. de Risi, G. Starace, D. <strong>La</strong>forgia<br />

Un tool <strong>in</strong> Matlab-Simul<strong>in</strong>k<br />

per la simulazione di pompe di calore geotermiche<br />

Le pompe di calore geotermiche hanno avuto <strong>in</strong> Italia nell’ultimo decennio sviluppo e diffusione grazie soprattutto al fatto che consentono<br />

consistenti risparmi energetici quando utilizzate per soddisfare il fabbisogno di climatizzazione estiva e <strong>in</strong>vernale degli edifici. In questo lavoro<br />

vengono analizzati i diversi modelli matematici presenti <strong>in</strong> letteratura per il calcolo delle prestazioni delle pompe di calore dotate di scambiatori<br />

orizzontali e verticali e per le relative metodologie di dimensionamento semplificate. A seguito dei risultati di questa analisi è stato concepito<br />

e implementato un modello matematico <strong>in</strong> ambiente Matlab-Simul<strong>in</strong>k che <strong>in</strong>tegra le metodologie per la progettazione dei sistemi geotermici<br />

verticali e orizzontali e valuta le potenze termiche scambiate con il terreno correggendo i valori tabellari di riferimento e largamente <strong>in</strong> uso<br />

nella progettazione semplificata degli impianti di piccola taglia, <strong>in</strong> funzione delle particolari condizioni operative. Il modello è tarato con il<br />

riferimento a risultati sperimentali e ai valori <strong>in</strong> uscita dalle procedure di calcolo del software RETScreen.<br />

A MATLAB-SIMULINK TOOL FOR GROUND SOURCE HEAT PUMPS SIMULATION<br />

In the last decade <strong>in</strong> Italy the ground source heat pumps started to be widely <strong>in</strong>stalled thanks to the substantial energy sav<strong>in</strong>gs they offer to meet the<br />

needs of both w<strong>in</strong>ter and summer build<strong>in</strong>g loads. In this paper, the different mathematical models available <strong>in</strong> the technical literature together with<br />

the related simplified siz<strong>in</strong>g methodologies were applied to calculate the performance of heat pumps equipped both with horizontal and vertical<br />

ground heat exchangers. A mathematical model was then implemented <strong>in</strong> Matlab-Simul<strong>in</strong>k, that <strong>in</strong>tegrates the methodologies for the design of vertical<br />

and horizontal geothermal systems and evaluates the heat transferred to and from the ground by correct<strong>in</strong>g, depend<strong>in</strong>g on the particular operat<strong>in</strong>g<br />

conditions, the reference values of the tables widely <strong>in</strong> use <strong>in</strong> the simplified design of small size systems. The model was calibrated with reference to<br />

available experimental results and to the output of RETScreen calculations.<br />

<strong>La</strong> pompa di calore geotermica (GSHP, Ground Source<br />

Heat Pump o GHP Geothermal Heat Pump) è una macch<strong>in</strong>a<br />

frigorifera utilizzata per il condizionamento degli<br />

ambienti e per il riscaldamento di acqua per uso sanitario<br />

ed è riconosciuta a livello mondiale per i suoi vantaggi<br />

energetici e funzionali [1]. I vantaggi delle pompe di calore<br />

geotermiche rispetto alle soluzioni tradizionali possono<br />

essere così <strong>in</strong>dividuati:<br />

--costi elettrici e di esercizio dim<strong>in</strong>uiti [2];<br />

--ridottissime emissioni di gas serra [3];<br />

--affidabilità elevata e conseguente scarsa necessità di<br />

<strong>in</strong>terventi di manutenzione;<br />

--bassi costi relativi all’<strong>in</strong>tero ciclo di vita della macch<strong>in</strong>a<br />

frigorifera;<br />

--facile approccio modulare; ciò facilita la suddivisione <strong>in</strong><br />

zone termiche degli edifici e il relativo controllo climatico<br />

sia <strong>in</strong> <strong>in</strong>verno sia <strong>in</strong> estate, consente di raggiungere<br />

migliori condizioni di comfort e migliora le efficienze<br />

dell’unità frigorifera [4];<br />

--riduzione dei volumi tecnici per la compattezza dell’unità<br />

frigorifera;<br />

--possibilità di un impianto unico per il condizionamento<br />

dell’edificio sia <strong>in</strong> <strong>in</strong>verno, sia <strong>in</strong> estate [5].<br />

<strong>La</strong> caratteristica fondamentale di utilizzare il terreno come<br />

serbatoio termico è la stabilità della sua temperatura durante<br />

l’anno negli strati più profondi di 10 m. <strong>La</strong> variazione<br />

della temperatura del suolo con la profondità è il risultato<br />

dell’<strong>in</strong>terazione termica nel tempo tra terreno, aria ambiente<br />

e sole [6]. L’equazione (1) consente di calcolare la<br />

temperatura <strong>in</strong>disturbata del terreno <strong>in</strong> funzione del tempo<br />

e della profondità:<br />

dove<br />

<strong>La</strong> quasi totalità dei metodi disponibili <strong>in</strong> letteratura per il<br />

dimensionamento delle sonde geotermiche si basa sulle<br />

(1)<br />

Prof. G. Colangelo, <strong>in</strong>g. D. Romano, prof. A. de Risi, prof. G. Starace, prof. D. <strong>La</strong>forgia,<br />

CREA (Centro Ricerca Energia ed Ambiente), Università del Salento, Dipartimento di Ingegneria dell’Innovazione, Lecce.


Tecnica<br />

64 Pompe di Calore<br />

aprile 2012<br />

LA TERMOTECNICA<br />

NOMENCLATURA<br />

a semiampiezza della massima differenza di temperature sulla superficie del terreno [°C]<br />

t m<br />

q a<br />

q lc<br />

, q lh<br />

t g<br />

t p<br />

tempo necessario a raggiungere la massima temperatura di superficie [giorni]<br />

flusso termico scambiato con il sottosuolo <strong>in</strong> un anno [W]<br />

carichi di progetto (di picco) necessari per raffrescare (q lc<br />

0) [W]<br />

temperatura del sottosuolo non <strong>in</strong>fluenzato dalla presenza della sonda [K]<br />

temperatura di penalizzazione (>0 <strong>in</strong> <strong>in</strong>verno (pedice h) e


aprile 2012<br />

LA TERMOTECNICA<br />

Tecnica<br />

Pompe di Calore 65<br />

--Modello di Muraya<br />

--Modello di Shonder e Beck<br />

--Metodo ASHRAE<br />

--Metodo IGSHPA<br />

Metodo di Ingersoll [7]<br />

Il metodo di Ingersoll, sviluppato nel 1954, si basa sulla<br />

soluzione dell’equazione generale della conduzione <strong>in</strong> coord<strong>in</strong>ate<br />

cil<strong>in</strong>driche. Il calcolo della resistenza equivalente<br />

del terreno deriva dalla soluzione presentata da Carslaw<br />

e Jaeger [8]. Si utilizza il numero di Fourier che mette <strong>in</strong><br />

relazione il tempo nel quale avviene lo scambio termico con<br />

il diametro esterno della sonda e la diffusività del terreno.<br />

Il sistema scambiatore a terreno è soggetto a tre impulsi di<br />

flusso termico (heat pulse), relativi ai seguenti periodi di<br />

tempo: 10 anni (q a<br />

), 1 mese (q m<br />

) e 6 ore (q d<br />

). Le resistenze<br />

per unità di lunghezza sono funzione degli impulsi di flusso<br />

termico e della conducibilità termica del sottosuolo λ. Nel<br />

caso <strong>in</strong> cui ci sia un campo di sonde geotermiche, occorre<br />

tener conto dell’effetto di penalizzazione dovuto alla reciproca<br />

<strong>in</strong>terferenza tra le sonde. A questi f<strong>in</strong>i viene utilizzata<br />

una funzione I(X), basata sul parametro X a sua volta<br />

funzione della distanza tra le sonde e della diffusività del<br />

terreno. Questo metodo non comporta errori significativi sul<br />

medio e lungo periodo di <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e, ma non è soddisfacente<br />

nel breve periodo.<br />

Modello di Eskilson [9]<br />

Il modello di Eskilson determ<strong>in</strong>a la temperatura <strong>in</strong> un campo<br />

di sonde utilizzando le g-functions (parametri adimensionali).<br />

Facendo uso di un modello bidimensionale radiale e<br />

assiale, realizza un modello alle differenze f<strong>in</strong>ite utile a determ<strong>in</strong>are<br />

la risposta della sonda geotermica. <strong>La</strong> resistenza<br />

del materiale di riempimento e dei tubi che costituiscono la<br />

sonda devono essere calcolati e <strong>in</strong>trodotti nel modello. Nota<br />

la risposta termica della s<strong>in</strong>gola sonda e nota la disposizione<br />

spaziale delle sonde, il metodo determ<strong>in</strong>a la risposta<br />

termica del campo di sonde <strong>in</strong> esame e, qu<strong>in</strong>di, il valore<br />

della g-function. Il modello permette di calcolare anche il<br />

calore scambiato e i profili di temperatura nello spazio e<br />

nel tempo. Come il precedente, il metodo di Eskilson non dà<br />

<strong>in</strong>dicazioni sul breve periodo. Un’evoluzione ad opera di<br />

Yavuzturk [10] simula la risposta sui brevi periodi.<br />

Tra la sezione locale e quella lontana si crea un gradiente<br />

termico: la prima scambia e accumula calore, la seconda<br />

scambia e disperde senza accumulo. Il modello numerico<br />

è alle differenze f<strong>in</strong>ite, radiale e assiale e risulta particolarmente<br />

adatto per un’<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e sul breve periodo.<br />

Modello di Mei ed Emerson [12]<br />

Sviluppato nel 1985, è un modello numerico adatto a sonde<br />

orizzontali a spirale e a descrivere lo scambio termico <strong>in</strong><br />

presenza di terreno gelato. Utilizza uno schema alle differenze<br />

f<strong>in</strong>ite per risolvere le tre equazioni della conduzione<br />

radiale attraverso il tubo, nella regione gelata e nella zona<br />

più lontana non gelata.<br />

Modello di Muraya [13]<br />

Sviluppato nel 1996, utilizzando un modello agli elementi<br />

f<strong>in</strong>iti, valuta l’<strong>in</strong>terferenza termica tra gli scambiatori verticali<br />

ad U (U-tube) a partire dalle proprietà del terreno,<br />

del materiale di riempimento, dalla geometria della sonda,<br />

dalla disposizione della griglia di sonde, dalla temperatura<br />

del fluido termovettore e da quella del terreno <strong>in</strong>disturbato.<br />

Modello di Shonder e Beck [14]<br />

Sviluppato nel 1999, è un modello monodimensionale che<br />

rappresenta le sonde verticali ad U come un unico tubo, di<br />

diametro equivalente, avvolto <strong>in</strong> un riempimento di un dato<br />

spessore, che tiene conto della resistenza e della capacità<br />

termica della sonda. Calcola i flussi termici attraverso le<br />

varie superfici ponendo le condizioni al contorno <strong>in</strong> senso<br />

radiale (terreno <strong>in</strong>disturbato) e legandole alle varie sezioni<br />

cil<strong>in</strong>driche con le condizioni al contorno <strong>in</strong> senso assiale.<br />

Questo metodo è utile a calcolare le proprietà termiche del<br />

sottosuolo.<br />

Il metodo ASHRAE [15]<br />

Il metodo ASHRAE prevede una procedura di calcolo che<br />

utilizza il metodo sviluppato da Ingersoll nel 1954 e ripreso<br />

da Kavanaugh e Rafferty nel 1997 (equazioni (3) e (4))<br />

(3)<br />

Modello di Hellstrom [11]<br />

Sviluppato nel 1991, <strong>in</strong>tende valutare l’accumulo stagionale<br />

dell’energia termica nella sezione di terreno circostante<br />

la sonda. Il modello suddivide il volume di terreno <strong>in</strong> due<br />

regioni: una prossima alla sonda, l’altra più lontana. Il<br />

modello matematico del volume di terreno immediatamente<br />

circostante alla sonda esprime la differenza di temperatura<br />

tra fluido termovettore e terreno <strong>in</strong> funzione del flusso termico<br />

(scambiato o accumulato) e della resistenza del suolo.<br />

Esso riguarda soprattutto la risposta sul breve periodo.<br />

dove i pedici “c” e “h” <strong>in</strong>dicano il funzionamento estivo<br />

(cool<strong>in</strong>g) ed <strong>in</strong>vernale (heat<strong>in</strong>g).<br />

<strong>La</strong> resistenza termica per unità di lunghezza fra fluido e<br />

terreno <strong>in</strong> corrispondenza della superficie esterna della son-<br />

(4)


Tecnica<br />

66 Pompe di Calore<br />

aprile 2012<br />

LA TERMOTECNICA<br />

da, (R b<br />

) è assunta costante rispetto alla resistenza termica<br />

del terreno, poiché il fluido termovettore, le tubazioni e il<br />

materiale di riempimento hanno un’<strong>in</strong>erzia termica molto<br />

piccola rispetto al terreno circostante.<br />

I term<strong>in</strong>i R ga<br />

, R gm<br />

, R gd<br />

corrispondono al valore che assume<br />

la resistenza del terreno durante alcuni momenti particolari<br />

del funzionamento del sistema: quando è stata raggiunta<br />

una certa stabilità nello scambio termico netto (uno o più<br />

anni) per il term<strong>in</strong>e R ga<br />

; <strong>in</strong> corrispondenza dello scambio<br />

medio che si verifica nel mese di progetto (R gm<br />

); al verificarsi<br />

un picco nelle ore di progetto (R gd<br />

). Esistono alcune possibili<br />

varianti a tale metodo, basate sul diverso modo di stimare<br />

movimenti d’acqua nel sottosuolo, che sono <strong>in</strong> grado di<br />

asportare o apportare calore al terreno nei pressi della sonda:<br />

è possibile trascurare l’accumulo termico annuo dovuto<br />

al term<strong>in</strong>e q a<br />

R ga<br />

semplificando tali equazioni.<br />

Il metodo IGSHPA [16]<br />

È costruito sulle basi della teoria della sorgente l<strong>in</strong>eare. Si<br />

calcola la resistenza termica del terreno <strong>in</strong> funzione della<br />

geometria dello scambiatore e della diffusività e conduttività<br />

del terreno. Tiene conto della sovrapposizione delle<br />

resistenze termiche degli scambiatori vic<strong>in</strong>i sommando tale<br />

contributo alla resistenza di uno scambiatore s<strong>in</strong>golo di<br />

raggio equivalente e del carico parziale estivo o <strong>in</strong>vernale<br />

dell’impianto rispetto alle ore totali di funzionamento <strong>in</strong> quei<br />

mesi. Il metodo def<strong>in</strong>isce la lunghezza L come la massima<br />

tra quella <strong>in</strong> raffrescamento e <strong>in</strong> quella estiva (5 e 6) e rappresenta<br />

negli USA un punto di riferimento per il calcolo<br />

degli impianti residenziali.<br />

<strong>La</strong> maggior parte dei modelli presenti <strong>in</strong> letteratura è stata<br />

pensata per rappresentare lo scambio termico tra la sonda<br />

geotermica e il terreno alternativamente per la configurazione<br />

verticale o orizzontale. Il modello matematico implementato<br />

nel codice “MoGe”, descritto <strong>in</strong> questo lavoro, si<br />

propone di <strong>in</strong>tegrare le metodologie per la progettazione<br />

dei sistemi geotermici verticali e orizzontali e <strong>in</strong>tende valutare,<br />

<strong>in</strong> funzione delle particolari condizioni operative, la<br />

potenza specifica scambiata, correggendo i valori tabellari<br />

di riferimento, che sono largamente <strong>in</strong> uso nella progettazione<br />

semplificata degli impianti di piccola taglia. Partendo<br />

dalla relazione di scambio termico <strong>in</strong> regime stazionario, la<br />

(5)<br />

(6)<br />

potenza specifica scambiata con il terreno è funzione della<br />

differenza di temperatura tra fluido termovettore e terreno,<br />

della configurazione della sonda e della natura del materiale<br />

di riempimento, della presenza di <strong>in</strong>stallazioni vic<strong>in</strong>e<br />

e delle ore equivalenti di funzionamento dell’impianto,<br />

avendo così una stima nel tempo della potenza ceduta (o<br />

sottratta) all’ambiente e dei consumi elettrici.<br />

Descrizione del modello matematico e<br />

simulazione numerica<br />

Il modello sviluppato prevede il comportamento energetico<br />

delle macch<strong>in</strong>e geotermiche <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di capacità dell’impianto<br />

e di consumi elettrici. L’opportunità di un nuovo<br />

modello nasce dalla necessità di sviluppare modelli di<br />

analisi energetica <strong>in</strong> cui un mix di soluzioni tecnologiche<br />

consenta di ottimizzare l’<strong>in</strong>terazione tra consumo e generazione<br />

locale dell’energia. Questo può avvenire attraverso<br />

lo sviluppo di ambienti semplificati di calcolo e tramite la<br />

progettazione ottimale del sistema edificio-impianto con le<br />

tecnologie <strong>in</strong>dividuate. L’idea è, qu<strong>in</strong>di, quella di un modello<br />

capace di <strong>in</strong>tegrarsi e dialogare con altri moduli al f<strong>in</strong>e di<br />

simulare l’esercizio di fonti energetiche funzionanti <strong>in</strong> generazione<br />

distribuita al servizio di utenze reali (edifici) e con<br />

condizioni tariffarie, fiscali e normative reali. Il progettista<br />

può qu<strong>in</strong>di valutare l’<strong>in</strong>tegrazione di più tecnologie ad<br />

alta efficienza energetica <strong>in</strong> funzione delle caratteristiche<br />

climatiche del sito e delle richieste del contesto territoriale,<br />

<strong>in</strong> modo da aumentarne la sostenibilità e la competitività. In<br />

particolare, nell’ambito della progettazione geotermica <strong>in</strong><br />

ambienti semplificati di calcolo, si vogliono superare i limiti<br />

che consentono di utilizzare i suddetti modelli con sufficiente<br />

accuratezza solo negli stadi di pre-fattibilità e fattibilità di<br />

un progetto permettendo all’utente di aggiornare il database<br />

delle caratteristiche termiche del terreno <strong>in</strong> cui è effettuata<br />

la perforazione, scegliere il tipo di configurazione di sonda<br />

e relativo materiale di riempimento, scegliere la tipologia di<br />

impianto presente sul lato unità abitativa.<br />

Il modello matematico è stato sviluppato <strong>in</strong> ambiente Matlab/Simul<strong>in</strong>k<br />

per sfruttare le caratteristiche tipiche di questo<br />

ambiente di simulazione di modularità e flessibilità nell’implementazione<br />

matematica e nelle funzioni I/O.<br />

Il modello matematico è quello basato sulla soluzione dell’equazione<br />

del trasferimento di calore tra un cil<strong>in</strong>dro <strong>in</strong>terrato<br />

e l’ambiente circostante. Il metodo proposto è basato<br />

sull’equazione sviluppata e valutata da Carlslaw e Jaeger<br />

e sulla normativa VDI 4640 [17], che consente di poter<br />

applicare metodologie semplificate sia per il calcolo, sia per<br />

la determ<strong>in</strong>azione delle proprietà del terreno. In particolare<br />

ci si riferisce a valori tabellati che riportano proprietà medie<br />

per tipo di sottosuolo, potenza specifica di estrazione e<br />

nomogrammi, nonché su algoritmi di calcolo semplificati.<br />

L’utilizzo del metodo semplificato è possibile quando la<br />

potenza termica utile dell’impianto è al di sotto dei 30 kW


aprile 2012<br />

LA TERMOTECNICA<br />

Pompe di Calore<br />

Tecnica<br />

I<br />

nom<strong>in</strong>ali. Il modello matematico per la previsione delle prestazioni<br />

di piccoli impianti si basa sui seguenti elementi [18]:<br />

--def<strong>in</strong>izione della potenza nom<strong>in</strong>ale dell’impianto <strong>in</strong> base<br />

al fabbisogno termico e frigorifero;<br />

--determ<strong>in</strong>azione delle ore di funzionamento equivalenti<br />

dell’impianto;<br />

--determ<strong>in</strong>azione della temperatura del terreno;<br />

--caratteristiche della sonda geotermica;<br />

--scelta della pompa di calore e COP relativo alle condizioni<br />

di lavoro;<br />

--def<strong>in</strong>izione della potenza specifica di estrazione P ter<br />

.<br />

Il valore della resistenza termica equivalente R b<br />

rappresenta<br />

un term<strong>in</strong>e molto significativo poiché, <strong>in</strong> via semplificata,<br />

permette di determ<strong>in</strong>are la relazione fra la temperatura del<br />

terreno nell’<strong>in</strong>torno dello scambiatore e la temperatura del<br />

fluido termovettore. A ogni configurazione e relativo riempimento<br />

è associato un dato valore di R b<br />

(Tabella I). Se T f<br />

è la<br />

temperatura media del fluido, T b<br />

la temperatura del terreno<br />

nell’<strong>in</strong>torno del pozzo, la potenza specifica scambiata P ter<br />

è data dall’equazione (2).<br />

Nel caso si utilizz<strong>in</strong>o sonde orizzontali, le condizioni al<br />

contorno sono molto diverse rispetto a quelle di un sistema<br />

a sonde verticali, poiché la limitata profondità comporta<br />

temperature del terreno che risentono delle oscillazioni della<br />

temperatura dell’aria esterna.<br />

Per le soluzioni a sbancamento, storicamente, le valutazioni<br />

vengono fatte <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di superficie, con P ter<br />

espressa <strong>in</strong><br />

potenza al metro quadro di superficie occupata [W/m2]<br />

oppure ci si riferisce alla lunghezza di tr<strong>in</strong>cea e <strong>in</strong> tal caso<br />

si esprime, qu<strong>in</strong>di, <strong>in</strong> potenza al metro di tr<strong>in</strong>cea [W/m].<br />

<strong>La</strong> simulazione rappresenta l’ultima fase del processo di<br />

risoluzione numerica del problema e prevede l’implementazione<br />

del modello matematico proposto nello schema di<br />

calcolo.<br />

In Figura 1 è rappresentato il diagramma di flusso dell’algoritmo<br />

di calcolo del codice “MoGe”.<br />

(8)<br />

(8 ’ )<br />

TABELLA 1 - Valori di R b<br />

per sonde coassiali al<br />

variare del materiale di riempimento e della<br />

configurazione[18]<br />

Il valore della potenza termica specifica scambiata è <strong>in</strong>dividuato<br />

<strong>in</strong> funzione dell’eventuale presenza di <strong>in</strong>stallazioni<br />

vic<strong>in</strong>e e del numero di ore equivalenti di funzionamento<br />

dell’impianto. Questo ultimo dato è <strong>in</strong>dice dell’energia<br />

scambiata annualmente dal terreno e <strong>in</strong>fluenza, qu<strong>in</strong>di,<br />

l’aspetto di lungo periodo.<br />

Note la potenza termica specifica scambiata e le caratteristiche<br />

del pozzo geotermico, è possibile calcolare la<br />

potenza scambiata a terreno per tutto lo scambiatore (7):<br />

<strong>La</strong> potenza termica ceduta (o assorbita) dall’unità abitativa<br />

è funzione del COP, <strong>in</strong> maniera diversa a seconda che si<br />

stia simulando nella stagione <strong>in</strong>vernale o estiva (8 e 8’):<br />

(7)<br />

FIGURA 1 - Diagramma di flusso “MoGe”<br />

Il codice “Modello geotermico MoGe” consta di due sottomodelli:<br />

il “Modello geotermico verticale - MoGeVer” e il<br />

“Modello geotermico orizzontale - MoGeOr”.<br />

Il modello “Modello geotermico verticale - MoGeVer” riceve<br />

<strong>in</strong>put riguardo a:


Tecnica<br />

II<br />

Pompe di Calore<br />

aprile 2012<br />

LA TERMOTECNICA<br />

• Fabbisogno <strong>in</strong>vernale ed estivo<br />

Il percorso seguito nell’algoritmo di calcolo sarà diverso a<br />

seconda che ci si trovi <strong>in</strong> un caso o nell’altro.<br />

• Def<strong>in</strong>izione dei livelli termici d’impianto<br />

<strong>La</strong> scelta della tipologia di impianto da utilizzare consente<br />

di fissare la temperatura di mandata dalla pompa di calore<br />

lato unità abitativa (es. ventilconvettori o fan coil, nel caso<br />

di riscaldamento).<br />

• Ore equivalenti di funzionamento dell’impianto<br />

È <strong>in</strong>dice dell’energia scambiata annualmente con il terreno<br />

ed <strong>in</strong>fluenza, qu<strong>in</strong>di, l’aspetto di lungo periodo e la Pter;<br />

tiene conto del fatto che quello geotermico sia o non sia<br />

l’unico impianto energetico a servizio dell’unità abitativa:<br />

--per un impianto geotermico accoppiato a caldaia e collettore<br />

solare il valore è stimato <strong>in</strong> 1.000 ore/anno;<br />

--per un impianto geotermico accoppiato a collettore solare<br />

il valore è stimato <strong>in</strong> 2.400 ore/anno;<br />

--per un impianto geotermico il valore è stimato <strong>in</strong> più di<br />

2.400 ore/anno.<br />

• Temperatura media terreno - tipologia terreno<br />

Una delle caratteristiche più importanti del terreno <strong>in</strong>teso<br />

come sorgente/pozzo di calore è il valore della temperatura<br />

del terreno <strong>in</strong>disturbato, cioè non <strong>in</strong>fluenzato dall’impianto<br />

che risulta pari alla media annua della temperatura<br />

dell’aria esterna ed è, qu<strong>in</strong>di, strettamente connessa alla<br />

località. In def<strong>in</strong>itiva, conoscendo la località risulta fissata<br />

la temperatura media del terreno <strong>in</strong>disturbato.<br />

• Sonda<br />

Una valutazione dell’energia scambiata col terreno non<br />

può presc<strong>in</strong>dere dalle seguenti caratteristiche delle sonde<br />

geotermiche:<br />

a. lunghezza;<br />

b. numero;<br />

c. tipologia e riempimento;<br />

d. eventuale presenza di <strong>in</strong>stallazioni <strong>in</strong>dipendenti vic<strong>in</strong>e.<br />

È pratica comune dimensionare le sonde <strong>in</strong> modo che la differenza<br />

di temperatura fra mandata e ritorno della pompa<br />

di calore (ΔT pdc<br />

) sia pari a circa 4°C, come evidenziato dal<br />

tipico andamento delle temperature del fluido termovettore<br />

che circola nella sonda geotermica che risulta da una prova<br />

GRT [6, 15].<br />

Il valore della temperatura lato unità abitativa è fissato<br />

attraverso la scelta di un particolare term<strong>in</strong>ale:<br />

- ventilconvettore riscaldamento: t = 45 °C;<br />

- pavimento radiante riscaldamento: t = 35 °C;<br />

- ventilconvettore raffrescamento: t = 15 °C;<br />

- pavimento radiante raffrescamento: t = 10 °C.<br />

Fissato il valore della temperatura lato unità abitativa, la<br />

temperatura della pompa di calore lato sonde dipende dal<br />

T ewt<br />

scelto <strong>in</strong> fase progettuale e dalla temperatura del terreno<br />

nell’<strong>in</strong>torno del pozzo (T b.<br />

).<br />

È previsto, perché risulta necessario nel caso di funzionamento<br />

<strong>in</strong>vernale, di programmare la T s_<strong>in</strong><br />

<strong>in</strong> base alle più<br />

o meno rigide condizioni di temperatura esterna. Queste<br />

scelte sono implementate nel codice “Modello geotermico<br />

verticale” nel sottoblocco “T s_<strong>in</strong><br />

”. I dati tecnici della pompa<br />

di calore (COP e potenza assorbita <strong>in</strong> funzione della temperatura<br />

di evaporazione e di condensazione) sono implementate<br />

<strong>in</strong> Simul<strong>in</strong>k attraverso le Look up Tables (Figura 3)<br />

FIGURA 3 - Blocchi “T s_<strong>in</strong><br />

” e “PdC”<br />

FIGURA 2 -<br />

“MoGeVer”<br />

Il codice “Modello geotermico verticale - MoGeVer” nel<br />

suo blocco pr<strong>in</strong>cipale (figura 2), calcola il COP, la potenza<br />

assorbita dalla pompa di calore nelle condizioni operative<br />

e la potenza termica ceduta (o assorbita) all’unità abitativa.<br />

FIGURA 4 - Blocchi “R b<br />

, eq” e “q: potenza specifica<br />

scambiata”<br />

Il valore teorico di potenza specifica scambiata con il terreno<br />

deve tener conto della configurazione della sonda<br />

(Figura 4) e deve essere corretto <strong>in</strong> funzione delle condizioni<br />

di utilizzo più o meno esclusivo a cui è dest<strong>in</strong>ato l’impianto<br />

geotermico e dell’eventuale presenza di <strong>in</strong>stallazioni <strong>in</strong>dipendenti<br />

vic<strong>in</strong>e, che peggiorano le prestazioni dim<strong>in</strong>uendo<br />

i rapporti di scambio.<br />

È comodo, allora, l’uso di un valore di una potenza specifica<br />

scambiata equivalente (Figura 5)


aprile 2012<br />

LA TERMOTECNICA<br />

Pompe di Calore<br />

Tecnica<br />

III<br />

Per determ<strong>in</strong>are una lunghezza equivalente, che tenga<br />

conto della presenza di più sonde e delle condizioni di<br />

utilizzo, anche il valore della lunghezza dello scambiatore<br />

geotermico deve essere corretto all’<strong>in</strong>terno del modello.<br />

Avendo dedotto i dati sulla potenza specifica scambiata,<br />

attualizzati per la particolare configurazione del layout<br />

dell’impianto e per le <strong>in</strong>formazioni riguardo alle prestazioni<br />

della pompa di calore scelta, il modulo calcola la<br />

potenza termica ceduta (o assorbita) dall’unità abitativa.<br />

FIGURA 5 - Blocco “q eq<br />

”<br />

Il codice “Modello geotermico orizzontale -<br />

MoGeOr”<br />

L’algoritmo di calcolo alla base del codice “Modello geotermico<br />

orizzontale” (Figura 6) risulta formalmente identico al<br />

“Modello geotermico verticale”. Il geotermico orizzontale<br />

rappresenta un buon compromesso tra costi ed efficienza<br />

[19]. Il fatto che lo scambiatore geotermico orizzontale sia<br />

posto a profondità non confrontabili con quelle tipiche di<br />

uno scambiatore verticale rende necessario che si def<strong>in</strong>isca<br />

il codice seguendo un approccio diverso nel calcolo della<br />

temperatura media del terreno, nella configurazione dello<br />

scambiatore geotermico, nella caratterizzazione del terreno<br />

dal punto di vista dell’umidità e dell’esposizione solare.<br />

• Temperatura media terreno<br />

Nel caso della configurazione a sonde verticali questo valore<br />

è pari alla media annua della temperatura dell’aria esterna.<br />

In un sistema a sonde orizzontali, vista la limitata profondità<br />

di posa, non è possibile sv<strong>in</strong>colarsi completamente dal clima.<br />

Bisogna perciò ricorrere al modello che usa l’equazione<br />

(1) che descrive, con una opportuna serie di Fourier, le<br />

<strong>in</strong>terazioni tra aria, radiazione solare e suolo e che tiene<br />

conto degli effetti di lungo periodo. Visto che il profilo di<br />

temperatura dipende strettamente dalla natura del terreno<br />

e dal suo carico d’umidità, dalla località di perforazione,<br />

dalla stagione.<br />

• Sonda<br />

Nella configurazione orizzontale deve essere specificato il<br />

tipo di sistema, a sbancamento ovvero a tr<strong>in</strong>cea, e date le<br />

diverse configurazioni possibili nonché la tipologia di sonda<br />

utilizzata: sl<strong>in</strong>ky, a 2 tubi o a 4 tubi.<br />

• Tipo di sottosuolo, umidità ed esposizione solare<br />

Al f<strong>in</strong>e di un’adeguata valutazione dello scambio termico tra<br />

sottosuolo, sonde e ambiente esterno, a causa della limitata<br />

profondità di posa, bisogna tener conto della natura del<br />

terreno, del suo carico di umidità, dell’esposizione solare:<br />

--terreno sabbioso, saturo d’acqua e buona esposizione<br />

solare;<br />

--terreno sabbioso, umido e buona esposizione solare;<br />

--terreno sabbioso, umido e media esposizione solare;<br />

--terreno pietroso, secco e ombreggiato.<br />

Anche nel caso orizzontale si può prevedere, specie durante<br />

il funzionamento <strong>in</strong>vernale, di programmare la Ts_<strong>in</strong> <strong>in</strong> base<br />

alle più o meno rigide condizioni di temperatura esterna.<br />

FIGURA 6 - “MoGeOr”<br />

TABELLA 2 - Proprietà termofisiche del terreno, estratto norma UNI 10351<br />

TABELLA 3 - Conducibilità e diffusività termica per alcuni tipi di terreno <strong>in</strong><br />

funzione della loro umidità e della loro densità a secco [20]<br />

Il blocco Tx,t (Figura 7) è <strong>in</strong> grado di calcolare la temperatura<br />

del terreno a una certa profondità <strong>in</strong> un determ<strong>in</strong>ato istante<br />

temporale del periodo, che, nel caso del sistema <strong>in</strong> esame,<br />

vale 365 giorni. Per le proprietà termofisiche del terreno si<br />

è fatto riferimento alla tabella II, estratta dalla norma UNI<br />

10351.<br />

<strong>La</strong> Tabella 3, <strong>in</strong>vece, tiene conto del variare della diffusività<br />

termica a seconda del carico di umidità.


Tecnica<br />

IV<br />

Pompe di Calore<br />

aprile 2012<br />

LA TERMOTECNICA<br />

Il calcolo della resistenza termica equivalente del pozzo R b<br />

è, <strong>in</strong>vece, basato sull’equazione (10); essa presuppone la<br />

conoscenza della diffusività termica del terreno calcolabile a<br />

partire dal valore di conducibilità termica e dal valore assunto<br />

di capacità termica [23].<br />

(10)<br />

FIGURA 7 - Blocco “Tx,t”<br />

<strong>La</strong> valutazione della potenza specifica scambiata, nel caso<br />

di sistemi a sbancamento, per l’assenza di parametri di<br />

riferimento disponibili a riguardo, impone l’utilizzo dei nomogrammi<br />

[21].<br />

Per quanto riguarda i sistemi a tr<strong>in</strong>cea nelle varie configurazioni<br />

possibili, si è fatto riferimento allo studio condotto negli<br />

USA [22], che riporta <strong>in</strong> funzione della potenza la lunghezza<br />

di tr<strong>in</strong>cea necessaria, al variare della temperatura del terreno<br />

<strong>in</strong>disturbato.<br />

Analisi dei risultati<br />

Ai f<strong>in</strong>i della previsione delle prestazioni impiantistiche, è <strong>in</strong>dispensabile<br />

conoscere la conducibilità e la diffusività termica<br />

media del terreno [23].<br />

Se la geometria e la composizione dello scambiatore di calore<br />

geotermico possono essere variate con larga discrezionalità<br />

<strong>in</strong> fase di progetto e se le condizioni d’impiego possono<br />

essere predeterm<strong>in</strong>ate <strong>in</strong> base alla soluzione impiantistica<br />

adottata, non è possibile <strong>in</strong>fluire sulle proprietà del terreno.<br />

Al contrario, di solito, la precisa composizione del suolo non<br />

è neppure nota. Per caratterizzare, dal punto di vista termico,<br />

lo scambiatore di calore geotermico e il terreno circostante<br />

viene spesso utilizzato un procedimento di stima, noto come<br />

Thermal Response Test o Ground Response Test<br />

(GRT), basato sul confronto tra la soluzione teorica di un<br />

problema di conduzione non stazionaria nel terreno e la temperatura<br />

media del fluido termovettore, rilevata direttamente<br />

sullo scambiatore di calore a terreno. <strong>La</strong> prova GRT fornisce<br />

una stima della conducibilità termica del terreno e consente<br />

di stimare la resistenza termica degli strati che separano il<br />

fluido termovettore dalla superficie cil<strong>in</strong>drica d’<strong>in</strong>terfaccia tra<br />

scambiatore di calore e terreno. Il metodo di calcolo si basa<br />

sul modello di sorgente l<strong>in</strong>eare (equazione (9)), <strong>in</strong> cui la conducibilità<br />

dipende dalla potenza immessa, dalla profondità<br />

del pozzo geotermico e da k che è il coefficiente angolare<br />

della retta <strong>in</strong>terpolante i valori di temperatura medie del fluido<br />

termovettore <strong>in</strong> funzione del logaritmo naturale del tempo:<br />

Dati sperimentali<br />

<strong>La</strong> prova GRT è stata eseguita su una sonda pilota immessa<br />

<strong>in</strong> una perforazione eseguita <strong>in</strong> un terreno sito nell’agro di<br />

Lecce. Nella Tabella IV sono presenti i parametri impiantistici<br />

della prova termica effettuata. Secondo le l<strong>in</strong>ee guida <strong>in</strong>corporate<br />

nelle normative tedesche VDI 4640 [16] una quantità<br />

nota e costante di flusso termico viene immessa nella sonda<br />

(Q) e si procede alla misura attraverso un sistema di acquisizione<br />

automatico della variazione della temperatura del<br />

fluido termovettore alla mandata e al ritorno dal sottosuolo.<br />

Si determ<strong>in</strong>a così lo scambio termico tra sonda e sottosuolo<br />

determ<strong>in</strong>ando la conducibilità termica del terreno. Pur non<br />

essendoci un protocollo riguardo alla durata del test, è pratica<br />

comune caricare termicamente il terreno per 50 - 70 ore.<br />

TABELLA 4 - Parametri prova GRT su sonda pilota<br />

L’elaborazione dei dati ottenuti attraverso il programma di<br />

acquisizione è rappresentata nel grafico di Figura 8.<br />

Attraverso le equazioni (9) e (10) è possibile ottenere la con-<br />

(9)<br />

FIGURA 8 - Dati elaborati del Thermal Response<br />

Test (Lecce, perforazione=100m)


aprile 2012<br />

LA TERMOTECNICA<br />

Pompe di Calore<br />

Tecnica<br />

V<br />

ducibilità termica e la resistenza termica del pozzo:<br />

λ = 3,31 W/mK<br />

R b<br />

= 0,11 mK/W<br />

In particolare il valore di Rb è compatibile con il valore della<br />

resistenza termica nel MoGeVer nelle condizioni operative<br />

<strong>in</strong> cui è stato effettuato il test (località di perforazione, sonda<br />

s<strong>in</strong>gola U, bentonite, terreno denso-umido).<br />

R b(TRT)<br />

= 0,11<br />

R b(MoGeVer)<br />

= 0,10 – 0,13<br />

Il codice MoGe è stato confrontato con un software utilizzato<br />

per il dimensionamento di impianti geotermici: RETScreen<br />

4-1, un software libero per progetti su energie r<strong>in</strong>novabili<br />

realizzato da CETC- Varennes (CANMET Energy Technology<br />

Centre). Di seguito è riportato il grafico della potenza<br />

scambiata, lato abitazione, <strong>in</strong> funzione della lunghezza<br />

dello scambiatore verticale per diverse tipologie di terreno:<br />

leggero-umido (Figura 9), leggero-secco (Figura 10),<br />

denso-umido (Figura 11), denso-secco (Figura 12).<br />

Per la serie di dati considerata <strong>in</strong> Figura 10 lo scostamento<br />

medio tra il codice MoGeVer e il software RETScreen risulta<br />

essere del 4,55%, con un massimo agli estremi dell’<strong>in</strong>tervallo<br />

pari al 7,4%.<br />

FIGURA 11 - Confronto tra MoGeVer e RETScreen<br />

per terreno denso - umido<br />

Per la serie di dati considerata <strong>in</strong> Figura 11 lo scostamento<br />

medio tra il codice MoGeVer e il software RETScreen è pari<br />

al 6,23%, con un massimo agli estremi dell’<strong>in</strong>tervallo di 9,5%<br />

(per potenze molto piccole).<br />

FIGURA 9 - Confronto tra MoGeVer e RETScreen per<br />

terreno leggero-umido<br />

Per la serie di dati considerata <strong>in</strong> Figura 9 lo scostamento<br />

medio tra il codice MoGeVer e il software RETScreen risulta<br />

essere del 4,72%, con un massimo agli estremi dell’<strong>in</strong>tervallo<br />

pari al 6,6%.<br />

FIGURA 10 - Confronto tra MoGeVer e RETScreen<br />

per terreno leggero-secco per terreno leggeroumido<br />

FIGURA 12 - Confronto tra MoGeVer e RETScreen<br />

per terreno denso - secco<br />

Per la serie di dati considerata <strong>in</strong> Figura 12 lo scostamento<br />

medio tra il codice MoGeVer e il software RETScreen risulta<br />

essere del 4,96%, con un massimo agli estremi dell’<strong>in</strong>tervallo<br />

pari al 9,7% (per potenze molto piccole).<br />

Si è anche valutato lo scostamento percentuale medio tra i<br />

risultati ottenuti con il codice ”MoGe” e RETScreen al variare<br />

della tipologia del terreno nel campo di validità del modello<br />

matematico (potenza <strong>in</strong>feriore a 30kW). Si è supposto di<br />

effettuare le perforazioni nella località di Lecce e qu<strong>in</strong>di si<br />

è fatto riferimento ai dati climatici presenti nel database<br />

di RETScreen. I risultati, per le diverse tipologie di terreno<br />

sono stati confrontati con quelli ottenuti dal codice “MoGe”,<br />

avendo supposto che i campi di sonde siano composti da perforazioni<br />

di 100 m ciascuna e che il materiale di riempimento<br />

nello scambiatore geotermico sia bentonite.<br />

Questi parametri di progetto non sono def<strong>in</strong>ibili nel codice<br />

RETScreen.<br />

In tabella V sono riportati i risultati ottenuti dal confronto<br />

del codice ”MoGe” e RETScreen nel campo di validità del<br />

modello matematico (< 30 kW).


Tecnica<br />

VI<br />

Pompe di Calore<br />

aprile 2012<br />

LA TERMOTECNICA<br />

TABELLA 5 - Scostamento percentuale medio MoGe -<br />

RETScreen<br />

Conclusioni<br />

Il codice “MoGe” è stato realizzato implementando <strong>in</strong> Matlab/Simul<strong>in</strong>k<br />

un modello matematico che consente di calcolare le prestazioni di un<br />

impianto a scambiatori geotermici verticali ed orizzontali nel breve e nel<br />

lungo periodo, nelle condizioni di lavoro imposte dai term<strong>in</strong>ali presenti<br />

nell’unità abitativa per il riscaldamento <strong>in</strong>vernale e il raffrescamento estivo.<br />

Sono state effettuate delle simulazioni per valutare la potenza termica<br />

scambiata al variare della tipologia del terreno nel campo di validità del<br />

modello matematico. Nel contempo sono state eseguite delle simulazioni<br />

con il software RETScreen il cui modello matematico è basato sul metodo<br />

IGSHPA. Risulta che lo scostamento percentuale medio va da un m<strong>in</strong>imo<br />

del 4,12% (terreno leggero -secco) ad un massimo del 6,39% (terreno<br />

denso-umido). Nel confronto con il codice RETScreen si vogliono superare,<br />

però, i limiti che consentono di utilizzare il suddetto codice con sufficiente<br />

accuratezza solo negli stadi di pre-fattibilità di un progetto. In particolare<br />

con MoGe è possibile effettuare le simulazioni nelle varie configurazioni<br />

orizzontali (2 tubi, 4 tubi e sl<strong>in</strong>ky) mentre RETScreen utilizza l’impostazione<br />

non modificabile della configurazione 2 tubi. Allo stesso modo, le varie<br />

configurazioni verticali processabili permettono di superare il limite di<br />

RETScreen che utilizza l’impostazione non modificabile Doppia U. Inoltre<br />

MoGe consente di scegliere la tipologia di impianto presente sul lato unità<br />

abitativa differenziando il regime estivo ed <strong>in</strong>vernale mentre RETScreen<br />

utilizza un set po<strong>in</strong>t di temperatura costante (estate ed <strong>in</strong>verno) fissato a 23<br />

°C. Qu<strong>in</strong>di, la versatilità nella scelta tra le diverse geometrie dello scambiatore<br />

e il relativo materiale di riempimento, tra le condizioni operative<br />

e di utilizzo dell’impianto, di caratterizzare le caratteristiche termofisiche<br />

del terreno e del sito, offre non solo la possibilità di condurre esperimenti<br />

“virtuali” programmati, ma anche di effettuare test durante lo sviluppo<br />

dell’impianto stesso. Inoltre, la struttura modulare a blocchi consente di<br />

verificare il funzionamento dei sistemi più complessi aiutandosi con i risultati<br />

delle simulazioni dei modelli più semplici; ciò è utile non solo <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i<br />

di ottimizzazione del codice, ma anche <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di manutenzione dello<br />

stesso. L’obiettivo è stato, qu<strong>in</strong>di, quello di ottenere un pacchetto software<br />

affidabile, rendendone, nel contempo, più facile e <strong>in</strong>tuitivo l’utilizzo. Tutto<br />

ciò risulta particolarmente importante al f<strong>in</strong>e di un dialogo efficace con altri<br />

moduli, nel caso <strong>in</strong> cui si volesse far <strong>in</strong>teragire il codice MoGe con codici<br />

per la previsione delle prestazioni degli altri impianti (solare termico, solar<br />

cool<strong>in</strong>g) presenti nell’unità abitativa e realizzare sistemi ibridi.<br />

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