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Scarica il pdf di 02 Doppelganger - Fashion E-zine

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Nel cuore <strong>di</strong> Trasteve-<br />

re, prima <strong>di</strong> piazza<br />

S.Maria, vi è un’altra<br />

piazzetta con un ristorante,<br />

due bar e<br />

gente che si gode <strong>il</strong> clima primaver<strong>il</strong>e.<br />

Ma questo, è ciò che succede<br />

a terra.<br />

Se si alza lo sguardo verso l’ultima<br />

finestrella del palazzo, si avverte la<br />

presenza <strong>di</strong> uno strambo personaggio.<br />

Il pittore, l’artista Emi<strong>di</strong>o che fino<br />

a poco tempo fa teneva in finestra<br />

bambole, pupazzi, giocattoli appesi<br />

per i capelli o per le braccia, visib<strong>il</strong>i a<br />

tutti i passanti. Se si guardano con<br />

ansia sembrano sull’orlo del suici<strong>di</strong>o,<br />

se si guardano con fanciullezza<br />

non sono altro che pupazzi stesi ad<br />

asciugare.<br />

Il nonnetto si affaccia e mugugna<br />

qualcosa <strong>di</strong> incomprensib<strong>il</strong>e, ma<br />

alla fine ci apre <strong>il</strong> portone. Forse un<br />

po’ incoscienti ad entrare in casa <strong>di</strong><br />

un folle sconosciuto, veniamo catapultate<br />

nella prima sala ove non<br />

si identificano bene gli oggetti data<br />

una penombra scurissima. Ciò che<br />

arriva dritto al cervello è un odore<br />

stantio e un pulviscolo <strong>di</strong> germi e<br />

batteri. Emi<strong>di</strong>o ci accoglie seduto<br />

sul letto e comincia a parlare in maniera<br />

vaga, ma con una scioltezza<br />

che lascia pensare sia solito intrattenere<br />

persone colloquiando. In ef-<br />

fetti è proprio così; c’è una quantità <strong>di</strong> oggetti, ninnoli,<br />

cianfrusaglie e doni da ubriacare la vista.<br />

Poco si sa <strong>di</strong> lui, data anche la scarsa atten<strong>di</strong>b<strong>il</strong>ità delle<br />

sue parole. Ciò che conta è che è <strong>di</strong>venuto un pittore<br />

per un “veto fatto dalla zia”, ed egli è assolutamente<br />

consapevole <strong>di</strong> non aver alcuna vocazione artistica definendosi,<br />

anzi, un dannato. “Nella mia vita ha commesso<br />

molti errori e <strong>il</strong> Signore mi sta punendo tenendomi<br />

all’inferno, in questa casa”, da cui non esce da anni, data<br />

anche la sua cecità. Della sua arte,nessuna traccia, ad<br />

eccezione <strong>di</strong> un quadro raffigurante una Madonna, dalla<br />

dubbia autenticità.<br />

Emerge <strong>il</strong> ritratto <strong>di</strong> un uomo solo, triste, pazzo, che si è<br />

lasciato andare e che non vuole parlare molto né della<br />

sua famiglia (a detta sua, i fam<strong>il</strong>iari sono quasi tutti morti,<br />

e i figli non li vede), né dei suoi quadri (<strong>di</strong> cui non vi è<br />

prova tangib<strong>il</strong>e perché venduti tutti). Si <strong>di</strong>ce andasse in<br />

giro con due paia <strong>di</strong> occhiali e due cravatte, quest’ultime<br />

ancora ben visib<strong>il</strong>i, polverose e appese sopra <strong>il</strong> letto,<br />

ma le cose che lasciano senza parole, oltre alla quantità<br />

<strong>di</strong> oggetti che farebbe impazzire un mercataro <strong>di</strong><br />

Portaportese, sono le scritte che coprono tutti i muri .<br />

“Emi<strong>di</strong>o poeta dell’arte!”. Segni <strong>di</strong> amici? ci <strong>di</strong>ce che non<br />

ne ha più, ma possiamo affermare quasi con certezza<br />

che tutte quelle parole sui muri sono la testimonianza <strong>di</strong><br />

chi, come noi, era curioso <strong>di</strong> conoscere “<strong>il</strong> matto pittore<br />

trasteverino”.<br />

Dopo un’ora <strong>di</strong> chiacchiere (sempre le stesse, data qualche<br />

rotella fuori posto del nostro interlocutore) ci esorta<br />

ad andarcene per non stancarci, mica scemo! Ci chiede<br />

<strong>di</strong> fare un miracolo per lui, con la consapevolezza che<br />

in verità non si possa fare niente per la sua “dannata<br />

esistenza”. Uscendo ci cade lo sguardo su una scritta<br />

colorata “la stanza dei pensieri”. Mai nessuna scritta fu<br />

più azzeccata.<br />

fashion E-<strong>zine</strong>

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