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Amica acqua: dossier didattico - Regione Piemonte

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Acqua e vino.<br />

L. Cavallo<br />

Grappoli d’uva in occasione della<br />

vendemmia in alta Valle di Susa.<br />

(Foto C. Allais).<br />

44<br />

Da circa quattro millenni l'uomo beneficia dei<br />

frutti che la vite generosamente gli offre; certamente<br />

le prime viti addomesticate dalle<br />

popolazioni Mesopotamiche e delle rive del<br />

Giordano erano ben diverse dalle attuali<br />

varietà coltivate. Erano sicuramente molto<br />

meno produttive e molto più esigenti in fatto<br />

di <strong>acqua</strong>. È probabile, infatti, che il passaggio<br />

da pianta spontanea a quella coltivata sia<br />

stato compiuto piuttosto gradatamente ed<br />

abbia interessato una specie geneticamente<br />

affine all'attuale Vitis europea, ma con caratteristiche<br />

ecologiche decisamente differenti.<br />

Molti studiosi ritengono che la progenitrice<br />

di buona parte delle moderne varietà di vite<br />

sia la Vitis sylvestris, spontanea in buona<br />

parte del bacino del mediterraneo ma molto<br />

esigente in termini ambientali; necessita di<br />

luoghi poco antropizzati (ormai diventati<br />

assai rari), con suoli sciolti, sassosi ma umidi;<br />

richiede infatti moltissima <strong>acqua</strong> per il suo<br />

sviluppo e la sua fruttificazione anche se per<br />

la differenziazione a fiore esige molto sole ed<br />

è per questo che di solito vive nel sottobosco<br />

umido arrampicandosi sulle chiome degli<br />

alberi alla ricerca della luce e del tepore solare.<br />

Da questa breve descrizione si deduce che<br />

l'<strong>acqua</strong> sia un elemento chiave per la crescita<br />

e la moltiplicazione della progenitrice della<br />

vite attualmente coltivata. Via via che l'uomo<br />

selezionava varietà di vite sempre più produttive<br />

le esigenze idriche di tale coltura diminuivano<br />

poiché ci si era accorti che in ambiente<br />

asciutto si potevano ottenere frutti più dolci grazie alla maggiore concentrazione<br />

zuccherina. Le varietà moderne sono frutto di un’intensa pressione selettiva<br />

e hanno esigenze idriche veramente ridotte, a patto che nei primi anni di sviluppo<br />

vi sia un sufficiente apporto idrico, tale da consentire un corretto sviluppo<br />

di un buon apparato radicale. Subito dopo il trapianto, infatti, la vite è sottopo-

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