le anime e i beni: dai "Riveli" al Catasto - egadimythos.it
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2. <strong>le</strong> <strong>anime</strong> e i <strong>beni</strong>:<br />
<strong>dai</strong> .. Riveli" <strong>al</strong> <strong>Catasto</strong><br />
D<strong>al</strong>la prima metà del XVI secolo e con certezza d<strong>al</strong> 1548, anno dei primi<br />
registri custod<strong>it</strong>i presso l'Archivio di Stato di Pa<strong>le</strong>rmo, nel fondo del<br />
Tribuna<strong>le</strong> del Re<strong>al</strong> Patrimonio e poi in quello della Deputazione del Regno,<br />
cominciarono a compilarsi i "Riveli del<strong>le</strong> <strong>anime</strong> e dei <strong>beni</strong>", per censire dettagliatamente<br />
case, terreni, bestiame, colture, soggiogazioni e censi di<br />
ogni famiglia, <strong>al</strong>lo scopo di determinare il carico fisca<strong>le</strong> della popolazione. 1<br />
"Il pregio di t<strong>al</strong>i fonti - osserva Gino Longh<strong>it</strong>ano - risiede nel fatto che<br />
esse cost<strong>it</strong>uiscono documenti "gener<strong>al</strong>i", redatti su iniziativa d'una autor<strong>it</strong>à<br />
unica, in circostanze di tempo abbastanza ristrette e in funzione di<br />
scopi di volta in volta "omogenei", che va<strong>le</strong>vano per tutta la popolazione<br />
che vi era sottoposta. Non sono dunque comp<strong>le</strong>ssi di cifre di origine dubbia<br />
o effetti di stime fantasiose, come gran parte dei numeri che si <strong>le</strong>ggono<br />
nel<strong>le</strong> relationes ad limind' 2 dei vescovi. l dati relativi <strong>al</strong>la popolazione<br />
di Favignana che si riepilogano in Appendice (Tab. A) sono tratti da fonti<br />
preva<strong>le</strong>ntemente amministrative.<br />
Prima dell'acquisizione del<strong>le</strong> Egadi da parte dei P<strong>al</strong>lavicini, in contropart<strong>it</strong>a<br />
ai prest<strong>it</strong>i <strong>al</strong> re di Spagna per esigenze belliche (Docc. 1 e 3)<br />
Favignana era "interamente incolta e spopolata" 3 o ab<strong>it</strong>ata solo da pochi<br />
soldati e, stagion<strong>al</strong>mente, d<strong>al</strong><strong>le</strong> ciurme di mare e di terra impegnate nella<br />
pesca del tonno.<br />
È verosimi<strong>le</strong>, però, che nell'isola, a segu<strong>it</strong>o dello sviluppo del<strong>le</strong> fortificazioni,<br />
dovuto soprattutto <strong>al</strong>l'iniziativa del viceré marchese di Pescara<br />
(1568-71), risiedessero già d<strong>al</strong> 1590 <strong>al</strong>cune decine di ab<strong>it</strong>anti (circa 200,<br />
secondo un'ottimistica fonte ecc<strong>le</strong>siastica). 4<br />
"Tra i primi del Cinquecento e l'inizio del Settecento- ci ricorda Liliane<br />
Dufour - si va cost<strong>it</strong>uendo in Sicilia un apparato difensivo di ecceziona<strong>le</strong><br />
consistenza, una forza di dissuasione potente, orientata in primo tempo a<br />
contrastare il Turco e, quindi, con il mutare degli equilibri nel continente,<br />
<strong>le</strong> crescenti attenzioni del<strong>le</strong> potenze europee·:s<br />
Tuttavia, <strong>le</strong> condizioni di pericolo determinate d<strong>al</strong><strong>le</strong> incursioni dei<br />
pirati - pericolo che si sarebbe protratto fino ai primi decenni dell'800 6 -<br />
rendevano troppo insicura la formazione di un vero e proprio centro ab<strong>it</strong>ato.<br />
Tutta la costa tra Mars<strong>al</strong>a e Trapani ne subiva la costante minaccia<br />
per la vicinanza con Favignana, dove andavano a rifugiarsi i <strong>le</strong>gni dei turchi<br />
e dei barbareschi: "non può securamente passar vascello d'amici- scriveva<br />
il Camiliani - che'l corsa<strong>le</strong> no'l scuopra': 7<br />
Un certo numero di isolani si sarebbe stabil<strong>it</strong>o nei pressi del forte di San<br />
Giacomo: "Nel fosso che circonda il forte ha nell'intorno, cavate sotto la<br />
controscarpa, molta hab<strong>it</strong>atione di pescatori e d'<strong>al</strong>tri"; 8 tant'è che anche <strong>le</strong><br />
grotte dell'isola vennero occupate per dimorare con maggior sicurezza. 9<br />
L'esistenza di grotte ab<strong>it</strong>ate era stata già ri<strong>le</strong>vata nel '500 d<strong>al</strong><br />
Pugnatore, il qua<strong>le</strong>, rinviando a tempi remoti, dava notizie: "di varie riquadrate<br />
grotte guern<strong>it</strong>e: <strong>le</strong> qu<strong>al</strong>i son l'una appresso dell'<strong>al</strong>tra ordinatamente<br />
disposte, e tutte parimente da finestre illuminate, che nel proprio sasso<br />
sono, insieme con esse grotte, intagliate, <strong>le</strong> qu<strong>al</strong>i invece di casa serviva-<br />
37
Tav. 9. Pianta del Comune di Favignana per il <strong>Catasto</strong> Borbonico, 1840.<br />
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Tav. 10. Carta di Gian Giuseppe Orcel dei 1779.<br />
Tav. 11. Particolare del<strong>le</strong> iso<strong>le</strong> Egadi d<strong>al</strong>la carta di W. H. Smyth del 1823.<br />
Tav. 12. D<strong>al</strong> portolano di Gauttier e <strong>al</strong>tri del 1855.<br />
Forte degli insegnamenti dell'economista Genovesi, d<strong>al</strong> qua<strong>le</strong> aveva<br />
appreso che "non si aveva a lasciare un p<strong>al</strong>mo di terra non soggetto <strong>al</strong>la<br />
<strong>le</strong>gge genera<strong>le</strong>", il Caracciolo si dedicò <strong>al</strong> l'opera che considerava più<br />
urgente: ridimensionare il potere dei baroni "acciò conoscesse il Re la<br />
Sicilia, come ogni buon padre di famiglia vuoi conoscere la sua casa".' 8 "Le<br />
riforme avviate in Sicilia dopo la Restaurazione - osserva Francesco<br />
Vergara - avevano tra gli obiettivi, quello di impostare l'azione amministrativa<br />
del governo su basi più oggettive rispetto <strong>al</strong> passato, attraverso un<br />
colossa<strong>le</strong> sforzo di ri<strong>le</strong>vamento dei dati terr<strong>it</strong>ori<strong>al</strong>i".' 9<br />
l lavori per la redazione del primo <strong>Catasto</strong> provvisorio di Favignana,<br />
impostato su 605 articoli, distribu<strong>it</strong>i su due registri / 0 ebbero inizio nel<br />
settembre 1839 e si conclusero a febbraio del 1841. Questi primi due e<br />
più antichi volumi della serie comprendevano sia i dati riguardanti i terreni<br />
e la "natura del<strong>le</strong> proprietà terr<strong>it</strong>ori<strong>al</strong>i" - <strong>le</strong> cui misurazioni e stime<br />
di v<strong>al</strong>ore si trovano riepilogate in apertura del registro n. l (Tab. H) - sia<br />
quelli relativi <strong>al</strong> la "sezione dell'urbano". In origine, quindi, terreni e fabbricati<br />
vennero cens<strong>it</strong>i, pur separati per sezione, in un unico contesto di<br />
scr<strong>it</strong>tura.<br />
A corredo e comp<strong>le</strong>mento dei registri catast<strong>al</strong>i, come disposto d<strong>al</strong><strong>le</strong><br />
"Istruzioni" approvate con regio decreto nel 1838, si provvide a disegnare<br />
la "Pianta della Comune di Favignana"/' che venne re<strong>al</strong>izzata col supporto<br />
del "commissario paesano" Mauro Livolsi, recante la data del 14 gennaio<br />
1840 (Tav. 9). Nella preziosa raccolta cartografica dell'archivio Mortillaro 22<br />
non è stata rinvenuta, invece, an<strong>al</strong>oga carta del terr<strong>it</strong>orio che evidenziasse<br />
la distribuzione dei vari articoli catast<strong>al</strong>i della sezione agraria, forse perché<br />
mai re<strong>al</strong>izzata o andata dispersa.<br />
Il passaggio <strong>dai</strong> "riveli" <strong>al</strong> catasto rappresentava, indubbiamente, un<br />
passo in avanti rispetto <strong>al</strong> passato su lla strada di una migliore conoscenza<br />
del patrimonio fondiario e della va lutazione del<strong>le</strong> rend <strong>it</strong>e. A Favignana,<br />
come nel resto della Sicilia, <strong>le</strong> autor<strong>it</strong>à di governo, vo<strong>le</strong>ndo disporre per<br />
fini f isca li di un quadro d'i nsieme più organico e preciso, avviarono un processo<br />
di accertamento che superasse il sistema dei "donativi", dei "riveli" e<br />
del<strong>le</strong> relative rettifiche.<br />
Il processo di formazione dei catasti divenne, quindi, generatore di<br />
innovazioni tecniche e amministrative ma anche occasione e terreno di<br />
lotta pol<strong>it</strong>ica. 23<br />
Natur<strong>al</strong>mente, ciò determinò che <strong>le</strong> scr<strong>it</strong>ture catast<strong>al</strong>i fossero spesso<br />
incongruenti o approssimative e non tanto per errate stime e misurazioni<br />
che possono essere attribu<strong>it</strong>e <strong>al</strong><strong>le</strong> scelte metodologiche e ai cr<strong>it</strong>eri di compilazione<br />
ma molto più, invece, <strong>al</strong> forte confl<strong>it</strong>to tra proprietà e amministrazione<br />
della fisc<strong>al</strong><strong>it</strong>à, nonché <strong>al</strong> ruolo e <strong>al</strong>la qu<strong>al</strong><strong>it</strong>à dell'intervento dei<br />
diversi soggetti che loc<strong>al</strong>mente fornivano dati e notizie essenzi<strong>al</strong>i. 2 •<br />
Nel caso di Favignana, per esempio, l!'eferente loca<strong>le</strong> scelto per la predisposizione<br />
della "Pianta" del 1840, qua <strong>le</strong> "Commessa rio Paisano T<strong>it</strong>olare"<br />
fu Mauro Livolsi e "Prattico Indicatore" Stefano Livolsi, che apparteneva-<br />
40
Tav. 14. Foglio n. 7 del <strong>Catasto</strong> fabbricati di Favignana, 1898.<br />
no a una del<strong>le</strong> prime famiglie trasfer<strong>it</strong>esi nell'isola ad inizio '700, proveniente<br />
da C<strong>al</strong>tanissetta. 25 Nei "riveli" del 1815, ben 16 dichiarazioni su 151<br />
vennero rese <strong>dai</strong> Livolsi, che detenevano la maggior parte del<strong>le</strong> terre irrigue<br />
e a quella data, uno di loro, Andrea Livolsi, era "Pro Segreto" di<br />
Favignana. 26 È giocoforza che l'attendibil<strong>it</strong>à del catasto del<strong>le</strong> Egadi -e non<br />
soltanto di quello - vada misurata sia sul<strong>le</strong> capac<strong>it</strong>à individu<strong>al</strong>i dei "commissari"<br />
designati sia, come nel caso specifico, sulla posizione socia<strong>le</strong> più o<br />
meno influente del Livolsi.<br />
Questi aspetti potrebbero essere chiar<strong>it</strong>i meglio con ulteriori indagini<br />
sul<strong>le</strong> mod<strong>al</strong><strong>it</strong>à di emersione di singo<strong>le</strong> figure e di quel nuc<strong>le</strong>o di piccoli<br />
possidenti e di famiglie dell'isola (Canino, Mostacci, Marseguerra, Torrente,<br />
Campo, ecc.), sulla loro affermazione, generazione dopo generazione, fino<br />
<strong>al</strong>la formazione di una piccola él<strong>it</strong>e <strong>al</strong>l'interno di una comun<strong>it</strong>à di agricoltori,<br />
di pastori e di marinai.<br />
Ad ogni modo, il <strong>Catasto</strong> borbonico offre un compendio di informazioni<br />
capillari del tutto ined<strong>it</strong>e che, incrociate e raffrontate con <strong>al</strong>tre fonti<br />
documentarie, consente riscontri importanti. Inoltre, con la Pianta di<br />
Favignana si aggiunge una tessera <strong>al</strong> mosaico - in ver<strong>it</strong>à povero - di rappresentazioni<br />
cartografiche dell'isola. Infatti, il riordino del sistema amministrativo<br />
del<strong>le</strong> circoscrizioni terr<strong>it</strong>ori<strong>al</strong>i (con l'ist<strong>it</strong>uzione del<strong>le</strong> Intendenze<br />
e dei Distretti), awiato nel 1816, e <strong>le</strong> successive disposizioni emanate d<strong>al</strong><br />
governo nel 1829, affinché i Comuni fornissero - mediante un appos<strong>it</strong>o<br />
questionario - notizie utili <strong>al</strong>la ridefinizione dei propri confini, non imponevano<br />
<strong>al</strong> Decurionato di Favignana - per evidenti ragioni geografiche -<br />
di approntare "una Carta nella qua<strong>le</strong> fossero delineati i lim<strong>it</strong>i del proprio<br />
terr<strong>it</strong>orio". 27 Per ta<strong>le</strong> motivo, nella raccolta di 123 carte re<strong>al</strong>izzate tra il<br />
1829 e il 1859 per conto della Direzione Centra<strong>le</strong> di Statistica, cui era stato<br />
affidato il comp<strong>it</strong>o di raccogliere i dati e i disegni degli agrimensori loc<strong>al</strong>i,<br />
non ve ne è una che riguardi Favignana. A maggior ragione, perciò, la<br />
pianta disegnata per il catasto siciliano risulta particolarmente preziosa.<br />
Intanto, un esame più approfond<strong>it</strong>o dei registri suggerisce <strong>al</strong>cune considerazioni<br />
:<br />
In primo luogo, il <strong>Catasto</strong> di Favignana comprendeva anche tutti i <strong>beni</strong><br />
"civili e rusticani" di Marettimo, Levanzo e Formica. In particolare si ri<strong>le</strong>va<br />
come i compilatori distinguessero tra "lsolotto della Formica vecchia"<br />
(l'odierna Maraone) coi suoi "nudi scogli" e "L'isola della Formica nuova",<br />
s<strong>it</strong>o della tonnara. Nella cartografia sette-ottocentesca si utilizzava la<br />
denominazione unica per <strong>le</strong> due picco<strong>le</strong> iso<strong>le</strong>: Giovan Giuseppe Orcel nella<br />
sua carta della Sicilia del 1779 segn<strong>al</strong>a la "Tonnara del<strong>le</strong> Formiche" (Tav.<br />
10); an<strong>al</strong>oga indicazione, "The Formiches", in quella del 1823 curata da<br />
William Henry Smyth (Tav. 11) e così anche in un "Portolano" francese del<br />
1855 (Tav. 12). Tutte, quindi, mantenevano l'antico toponimo "Formiche"<br />
già rinvenibi<strong>le</strong> nella carta della Sicilia di Antoine Lafrery del 1560.<br />
l cesp<strong>it</strong>i e<strong>le</strong>ncati per ciascun intestatario comprendono sia i terreni che<br />
i fabbricati (rur<strong>al</strong>i, botteghe, magazzini, ab<strong>it</strong>azioni, ecc.) poiché nella com-<br />
42
Tav. 16. Foglio n. 27 del <strong>Catasto</strong> fabbricati di Favignana. 1942.<br />
Tav. 17. Foglio n. 19 del <strong>Catasto</strong> fabbncati di Favignana. 1942.<br />
._ •• t •• v<br />
Iso<strong>le</strong> Formice<br />
pilazione originaria non vi era ancora separazione tra registri del catasto<br />
terreni e quelli del catasto fabbricati, anche se si può essere tratti in inganno<br />
d<strong>al</strong><strong>le</strong> stampigliature nel dorso degli stessi, aggiunte forse posteriormente.<br />
Nel caso di Favignana, la separazione del<strong>le</strong> due "sezioni" catast<strong>al</strong>i,<br />
in registri differenti, avverrà solo nella seconda metà dell'800.<br />
Gli intestatari dei primi 605 articoli che cost<strong>it</strong>uiscono il nuc<strong>le</strong>o originario<br />
del <strong>Catasto</strong> borbonico, sono distribu<strong>it</strong>i secondo l'ordine <strong>al</strong>fabetico<br />
nei primi due registri.l 8 Sub<strong>it</strong>o dopo l'ultimo nominativo "V<strong>it</strong>a Giuseppe fu<br />
Gaspare", segue una "Ricap<strong>it</strong>olazione degli articoli del catasto provvisorio"<br />
cioè l'e<strong>le</strong>nco dei 605 intestatari e, per ciascuno di essi, la relativa rend<strong>it</strong>a<br />
netta imponibi<strong>le</strong> per un tota<strong>le</strong> genera<strong>le</strong> di ducati 19829 e grani 18. 29<br />
Un'ulteriore sequenza di articoli, da 606 a 723, si aggiunge in coda <strong>al</strong>la<br />
c<strong>it</strong>ata "Ricap<strong>it</strong>olazione", a chiusura del secondo registro.<br />
Questo supp<strong>le</strong>mento di scr<strong>it</strong>ture è certamente posteriore <strong>al</strong> 27 gennaio<br />
del 1844, data di approvazione da parte del<strong>le</strong> autor<strong>it</strong>à competenti, dei<br />
primi 605 articoli.<br />
Il "Quadro riassuntivo" riportato in apertura del primo registro distingue<br />
gli importi stimati per la sezione fondi rustici da quelli per lo "stato<br />
del<strong>le</strong> sezioni dell'urbano", che cost<strong>it</strong>uivano rispettivamente il 73% e il 27%<br />
della "rend<strong>it</strong>a imponibi<strong>le</strong>" comp<strong>le</strong>ssiva (defin<strong>it</strong>a nei successivi registri,<br />
"redd<strong>it</strong>o imponibi<strong>le</strong>").<br />
Il v<strong>al</strong>ore attribu<strong>it</strong>o <strong>al</strong><strong>le</strong> due tonnare di Formica e di Favignana, pari a<br />
ducati 4296 e grani 18, è incluso nell'imponibi<strong>le</strong> dei fondi rustici; da solo<br />
rappresenta poco meno del 30% del tota<strong>le</strong> della sezione di pertinenza e<br />
diventa 22% se rapportato <strong>al</strong>l'ammontare comp<strong>le</strong>ssivo del<strong>le</strong> due sezioni.<br />
Ai condomini P<strong>al</strong>lavicini vennero attribu<strong>it</strong>i due articoli, il 392 e il 393.<br />
Nel secondo reg istro, l'articolo 392, intestato "P<strong>al</strong>lavicina signor Conte e<br />
Marchese proprietario di Bologna e Genova", raggruppa 121 numeri<br />
d'ordine ad ognuno dei qu<strong>al</strong>i corrisponde uno o più cesp<strong>it</strong>i (fabbricati o<br />
fondi rur<strong>al</strong>i) di esclusiva proprietà dei P<strong>al</strong>lavicini, non concessi in enf<strong>it</strong>eusi.<br />
Di questi 121 (cui venne attribu<strong>it</strong>a una rend<strong>it</strong>a tota<strong>le</strong> netta di 431 ducati<br />
e 39 grani), ben 78 riguardavano edifici e pertinenze del<strong>le</strong> due tonnare<br />
(cfr. per il dettaglio Tab. 1). Gli edifici indicati nell'e<strong>le</strong>nco sono sommariamente<br />
descr<strong>it</strong>ti in funzione dell'utilizzo: case, magazzini, pennate (dette<br />
"terzane", cioè arsen<strong>al</strong>i), "camparie" (loc<strong>al</strong>i per la lavorazione del tonno),<br />
"centimoli" (mulini per macinare il grano, azionati dagli anim<strong>al</strong>i), casa dell'amministratore,<br />
cucine, bottega del barbiere, casa del forno, ab<strong>it</strong>azione<br />
per il raisi e il sottorais, ab<strong>it</strong>azioni dei bottai, del<strong>le</strong> ciurme e dei guardiani,<br />
nonché "l'Antica Cappelluccia", il "piccolo e vecchio mulino a vento" di<br />
Formica e la chiesa con sagrestia di S. Antonino di Favignana.<br />
Nel successivo articolo 393, intestato "P<strong>al</strong>lavicino Signori", composto di<br />
due soli numeri d'ordine, rispettivamente rifer<strong>it</strong>i <strong>al</strong><strong>le</strong> tonnare di Favignana<br />
e di Formica, venne stimato esclusivamente il redd<strong>it</strong>o netto dell'attiv<strong>it</strong>à<br />
produttiva, per comp<strong>le</strong>ssivi ducati 4296 e grani 18, - <strong>al</strong>la stregua di una<br />
s<strong>al</strong>ina, di una zolfara, di un mulino, come già prescrivevano i bandi della<br />
44
Deputazione del Regno sin d<strong>al</strong> 1810 30 - attribuendo pari v<strong>al</strong>ore <strong>al</strong><strong>le</strong> due<br />
tonnare, cioè ducati 2148 e grani 9 ciascuna.<br />
In pieno periodo post-un<strong>it</strong>ario si colloca la redazione del registro n. 4, 31<br />
<strong>al</strong> cui articolo 1301 corrisponde la seguente intestazione: "P<strong>al</strong>lavicini marchesa<br />
Teresa del fu marchese Ignazio A<strong>le</strong>ssandro, moglie <strong>al</strong> Sig.r marchese<br />
Marcello Durazzo e Rusconi, marchese Giuseppe, Carlo e Francesco del fu<br />
marchese A<strong>le</strong>ssandro': In data 24 maggio 1872, a segu<strong>it</strong>o di successione<br />
ered<strong>it</strong>aria, si caricarono in catasto, sotto il c<strong>it</strong>ato articolo 1301, i cesp<strong>it</strong>i<br />
prima appartenuti <strong>al</strong> marchese Ignazio A<strong>le</strong>ssandro P<strong>al</strong>lavicini la cui rend<strong>it</strong>a<br />
netta tota<strong>le</strong> ammontava a lire 21170 e centesimi 50, un<strong>it</strong>à di conto del<br />
regno un<strong>it</strong>ario; 1'860/o di questa era cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o d<strong>al</strong> v<strong>al</strong>ore del<strong>le</strong> tonnare di<br />
Favignana e di Formica, cui continuavano ad attribuirsi importi di rend<strong>it</strong>a<br />
identici (lire 9129 e centesimi 38 per ciascuna tonnara).<br />
A "Fiorio Ignazio fu Vincenzo commendatore da Pa<strong>le</strong>rmo" venne intestato<br />
il successivo art. 1361 del c<strong>it</strong>ato registro n. 4, a segu<strong>it</strong>o dell'acquisto<br />
del<strong>le</strong> iso<strong>le</strong> Egadi avvenuto nel marzo del 1874. La stessa rend<strong>it</strong>a comp<strong>le</strong>ssiva<br />
attribu<strong>it</strong>a ai cesp<strong>it</strong>i della marchesa Teresa P<strong>al</strong>lavicini (lire 21170 e cent.<br />
50) fu caricata ad inizio 1875 <strong>al</strong> nuovo proprietario Florio, senza <strong>al</strong>cuna<br />
variazione. Dopo quella data, gli incrementi di v<strong>al</strong>ore, registrati tempo per<br />
tempo sino <strong>al</strong> 1890 sotto lo stesso articolo, derivarono <strong>dai</strong> numerosi acquisti<br />
di fondi rustici effettuati d<strong>al</strong> senatore Ignazio e portarono il tota<strong>le</strong> della<br />
rend<strong>it</strong>a netta a lire 21734 e centesimi 65. 32<br />
La serie dei registri del catasto fabbricati di Favignana inizia nel 1877,<br />
anno di impianto del<strong>le</strong> "part<strong>it</strong>e':' 3 Al n. 182 del primo volume, intestato ad<br />
Ignazio Florio, furono trascr<strong>it</strong>ti in modo molto sintetico tutti gli immobili di<br />
proprietà (Tab. L). In particolare, il comp<strong>le</strong>sso di edifici della tonnara di<br />
Formica venne ricondotto sotto <strong>le</strong> tre voci: casa (piano terra e due e<strong>le</strong>vazioni<br />
per comp<strong>le</strong>ssivi 53 vani), magazzini (piano terra con 21 vani), tettoie<br />
(piano terra con 6 vani). An<strong>al</strong>ogamente, per il comp<strong>le</strong>sso di Favignana, si<br />
davano i fabbricati di "Via Baglio" (casa per la tonnara, magazzini, tettoie<br />
per <strong>le</strong> barche, p<strong>al</strong>azzo) e di "Via Torino" (stabilimento). Il p<strong>al</strong>azzo di vil<strong>le</strong>ggiatura<br />
di Largo S. Leonardo, progettato per il senatore Florio d<strong>al</strong>l'arch<strong>it</strong>etto<br />
Damiani Almeyda, fu re<strong>al</strong>izzato tra apri<strong>le</strong> del 1876 e giugno del 1878 3 ' e,<br />
presumibilmente. iscr<strong>it</strong>to in catasto nel1879 con un redd<strong>it</strong>o imponibi<strong>le</strong> pari<br />
a 375 lire. Venti anni dopo, l'imponibi<strong>le</strong> sul p<strong>al</strong>azzo, simbolo di modern<strong>it</strong>à e<br />
prestigio padrona<strong>le</strong>, sarebbe diventato 50 volte maggiore.<br />
Dopo la prima carta catasta<strong>le</strong> del comune di Favigana del 1840, passarono<br />
quasi 60 anni prima che si rappresentasse il tessuto urbano dell'isola<br />
in 7 distinti fogli di mappa firmati d<strong>al</strong>l' "operatore N. Scariano" e datati<br />
marzo 1898, con la numerazione da 1 a 816 del<strong>le</strong> un<strong>it</strong>à immobiliari cens<strong>it</strong>e,35<br />
(cfr. Taw. 13-15). La serie successiva di ri<strong>le</strong>vazioni e di fogli sarebbe<br />
stata re<strong>al</strong>izzata nel1942 (Tavv. 16 e 17).<br />
45