al ConGresso di CaGliari - CUSI
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NORIS: <strong>CUSI</strong> E FISI ASSIEME PER UN PROGETTO<br />
B<br />
ormio e Santa Caterina<br />
V<strong>al</strong>furva voglion <strong>di</strong>re sci<br />
ma anche campionati<br />
universitari: da due anni<br />
si va da quelle parti ad assegnare i<br />
titoli ed oramai siamo <strong>di</strong> casa anche<br />
se per arrivare la strada è lunga e si<br />
può anche sbagliare percorso oltre ad<br />
incappare nella multa <strong>di</strong> carabinieri<br />
assai tempestivi nello sventolare la<br />
p<strong>al</strong>etta. Pazienza, l’importante è che<br />
le gare sino andate a buon fine con<br />
la “scoperta” <strong>di</strong> un Vice Presidente<br />
Feder<strong>al</strong>e come il bergamasco Antonio<br />
Noris, una splen<strong>di</strong>da sorpresa perchè<br />
è un <strong>di</strong>rigente che conosce lo sport<br />
universitario avendolo praticato<br />
in gioventù quando partecipò<br />
<strong>al</strong>l’Universiade in Spagna nel 1981,<br />
gareggiando poi a Neveg<strong>al</strong> quattro<br />
anni dopo e conquistando la Coppa del<br />
Mondo Citta<strong>di</strong>ni (Trofeo Oscar Lund)<br />
con lo Sci Club Goggi. Del qu<strong>al</strong>e oggi<br />
è uno degli animatori nel segno <strong>di</strong> una<br />
tra<strong>di</strong>zione davvero storica annoverando<br />
nel suo <strong>al</strong>bum dei ricor<strong>di</strong> campioni<br />
come Fausto Ra<strong>di</strong>ci, Gustav Thoeni,<br />
attu<strong>al</strong>e socio e Presidente onorario<br />
nonchè Paoletta Magoni, oro olimpico<br />
a Sarajevo.<br />
Noris ricorda nell’aspetto l’attore<br />
Tom Lee Jones ma è soprattutto uno<br />
sportivo autentico come ha lasciato<br />
intendere nel suo intervento durante<br />
d<strong>al</strong>l’inviato Giorgio Gandolfi<br />
NORIS E LA zINI<br />
IN GARA<br />
NELL’uNIvERSIADE SPAGNOLA<br />
Il Vice Presidente Fisi, Antonio Noris quin<strong>di</strong> il<br />
Presidente Coiana con la Zini, madrina dei Cnu.<br />
Noris e la sciatrice parteciparono con la Giordani<br />
(oro e argento) <strong>al</strong>la fortunata spe<strong>di</strong>zione dei Giochi<br />
universitari <strong>di</strong> Jaca nel febbraio dell’81. Con loro<br />
c’erano Beccari, che vinse il bronzo <strong>al</strong> pari <strong>di</strong><br />
Massimo Provera, argento per Madd<strong>al</strong>ena Silestri<br />
e la Campiglia.<br />
Per una fortunata combinazione si sono ritrovati<br />
sempre nell’ambito Cusi a Bormio per i Cnu.<br />
La sua filosofia sull’atleta-uomo<br />
In una recente intervista, Antonio Noris ha<br />
espresso quelli che sono i suoi pensieri sul<br />
concetto del ragazzo-atleta che rispecchiano<br />
quelli del Cusi per lo sportivo-universitario.<br />
Per lui sciare è come avvertire il vero senso<br />
della libertà lasciandosi avvolgere da un<br />
ambiente unico come quello montano che<br />
<strong>di</strong>fficilmente gli <strong>al</strong>tri sport possono dare.<br />
La sua concezione sull’attività sportiva è ben<br />
precisa: Non deve rovinare i ragazzi<br />
Lo sport può essere <strong>al</strong>lenamento, sacrificio,<br />
agonismo e risultato, ma la vera essenza<br />
dello sport è quello che Noris definisce un<br />
percorso <strong>di</strong> atleta-uomo.<br />
Attraverso un’educazione fisica sportiva la<br />
persona si completa in quanto le esperienze<br />
person<strong>al</strong>i lo arricchiscono favorendo schemi<br />
motori utili e funzion<strong>al</strong>i <strong>al</strong>l’intero corso della<br />
vita. Anche se lo sci è uno sport in<strong>di</strong>vidu<strong>al</strong>e<br />
può lo stesso suscitare un’esperienza<br />
soci<strong>al</strong>izzante perché non prescinde d<strong>al</strong><br />
rispetto e d<strong>al</strong>la collaborazione col gruppo<br />
<strong>di</strong> appartenenza. È in<strong>di</strong>spensabile lavorare<br />
in modo comunitario anche nella riv<strong>al</strong>ità. Il<br />
rispetto della persona dovrebbe essere il<br />
fondamento dello sport che, come sostiene,<br />
non è solo fin<strong>al</strong>izzato a scoprire t<strong>al</strong>enti,<br />
ma a creare persone consapevoli. Per<br />
questo motivo egli punta l’attenzione sui<br />
giovanissimi e in<strong>di</strong>ca quello che, secondo<br />
lui, sarebbe il criterio giusto da adottare<br />
nell’educazione sportiva. Fino ai 6 anni<br />
andrebbe insegnato solo il gioco per il<br />
gioco. Dai 6 agli 11 anni lo sport andrebbe<br />
vissuto nella <strong>di</strong>mensione multi<strong>di</strong>sciplinare,<br />
praticando cioè <strong>di</strong>verse <strong>di</strong>scipline sportive.<br />
Solo raggiunti i 14 anni si dovrebbe operare<br />
la scelta dello sport. Tappe ben definite che<br />
coincidono con il natur<strong>al</strong>e sviluppo della<br />
persona o meglio, come sottolinea un tecnico<br />
esperto come lui l’utilizzo <strong>di</strong> una pratica<br />
sportiva che sappia tenere conto dei ritmi <strong>di</strong><br />
crescita biologica della persona”.<br />
È in<strong>di</strong>spensabile e doveroso stare con i pie<strong>di</strong><br />
per terra, senza creare agonismo <strong>di</strong> facciata.<br />
Nell’età prepuber<strong>al</strong>e lo sport deve essere un<br />
gioco, la competizione verrà dopo e potrà<br />
essere la risultante e la can<strong>al</strong>izzazione della<br />
natur<strong>al</strong>e aggressività che permetterà <strong>al</strong><br />
ragazzo <strong>di</strong> acquisire la consapevolezza della<br />
sua identità e delle sue capacità. L’avvio<br />
<strong>al</strong>l’agonismo dovrebbe essere comunque<br />
una scelta person<strong>al</strong>e e spontanea: nessuno,<br />
nemmeno i genitori, dovrebbe intervenire<br />
su t<strong>al</strong>e decisione per non provocare<br />
successivamente la frustrazione <strong>di</strong> non avere<br />
sod<strong>di</strong>sfatto aspettative non sue.<br />
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