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in visita a daegu con Stéphane lambiel - SOS Villaggi dei Bambini

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«unendo le forZe poSSiamo<br />

oTTenere molTo»<br />

ousman, habib e amadou sono diventati<br />

fratelli 25 anni fa al villaggio <strong>dei</strong> bamb<strong>in</strong>i SoS<br />

di Bakoteh. l’affetto sviluppatosi nel corso degli<br />

anni perdura ancora oggi: i tre fratelli hanno<br />

<strong>in</strong>tenzione di dare vita <strong>in</strong>sieme a una cooperativa<br />

agricola.<br />

Mentre sono riuniti a casa di Ousman, i tre fratelli<br />

ricordano la loro <strong>in</strong>fanzia passata al villaggio<br />

<strong>dei</strong> bamb<strong>in</strong>i <strong>SOS</strong> di Bakoteh, <strong>in</strong> Gambia. «Per<br />

me il più bel ricordo del villaggio <strong>dei</strong> bamb<strong>in</strong>i<br />

<strong>SOS</strong> è legato alle festività per la giornata <strong>SOS</strong>, il<br />

23 giugno», dice Ousman. «Quel giorno di festa<br />

tutti i bamb<strong>in</strong>i <strong>in</strong>dossavano i vestiti tradizionali<br />

della tribù della loro madre <strong>SOS</strong>.» La loro madre<br />

faceva parte della tribù Mand<strong>in</strong>ka e qu<strong>in</strong>di <strong>con</strong>fezionava<br />

per ognuno di loro un kaftano, la tunica<br />

tradizionale che gli uom<strong>in</strong>i <strong>in</strong>dossano sopra i<br />

pantaloni.<br />

Durante le festività si svolgevano le gare più disparate.<br />

Habib ricorda che la loro casa familiare<br />

ha v<strong>in</strong>to premi per prestazioni accademiche come<br />

quello per la casa più pulita.<br />

addio alla giovenTù<br />

I tre uom<strong>in</strong>i sono d’accordo sul fatto che il<br />

momento più duro è stato quando hanno dovuto<br />

lasciare la casa per la gioventù <strong>SOS</strong> e rendersi<br />

<strong>in</strong>dipendenti. «Anche se naturalmente ci avevano<br />

spiegato cosa significhi provvedere a se stessi.<br />

Eppure è stata dura gestire improvvisamente la<br />

propria vita da sé ed essere separati dai fratelli e<br />

sorelle <strong>SOS</strong>», ricorda Ousman.<br />

Malgrado ciò il ragazzo, oggi 35enne, si è fatto<br />

strada. Si è costruito una nuova vita a Mand<strong>in</strong>a<br />

Bah, il villaggio di <strong>con</strong>tad<strong>in</strong>i di cui è orig<strong>in</strong>ario.<br />

Sua nonna gli ha lasciato <strong>in</strong> eredità tre ettari di<br />

terreno, si è sposato e ha due figli. Ha costruito<br />

una casa <strong>con</strong> quattro stanze vic<strong>in</strong>o al suo terreno<br />

e ha deciso di dedicarsi completamente all’agricoltura.<br />

Alleva <strong>con</strong>igli e ha creato un vivaio <strong>con</strong> propri<br />

mandar<strong>in</strong>i. Sul suo grande appezzamento di<br />

terreno Ousman coltiva prodotti stagionali: noci<br />

di acagiù, diversi tipi di mango, mandar<strong>in</strong>i e<br />

arachidi.<br />

Tuttavia, senza i suoi due fratelli Habib e<br />

Amadou non ce la farebbe: gli manca un sistema<br />

d’irrigazione che gli <strong>con</strong>senta di coltivare il<br />

terreno tutto l’anno. Per ora tutta la superficie è<br />

annaffiata a mano, il che non è efficiente e non<br />

<strong>con</strong>sente di ottenere un grande raccolto. Pertanto<br />

Ousman ha proposto ai fratelli di venire<br />

a lavorare <strong>con</strong> lui. «Unendo le forze possiamo<br />

ottenere molto», afferma <strong>con</strong> <strong>con</strong>v<strong>in</strong>zione. Come<br />

prima cosa chiederanno un credito per un nuovo<br />

sistema d’irrigazione. (kra)<br />

la viTa dopo il villaggio<br />

ousman (centro) <strong>con</strong>trolla <strong>in</strong>sieme ai fratelli habib e amadou il raccolto di noci di acagiù.<br />

© Claire Mathisse<br />

«Per me il più bel ricordo<br />

del villaggio <strong>dei</strong> bamb<strong>in</strong>i<br />

<strong>SOS</strong> è legato alle<br />

festività per la giornata<br />

<strong>SOS</strong>.»<br />

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