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studio dell'efficacia dell'approccio qualitativo ... - Padis - Sapienza

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<br />

DIPARTIMENTO
DI
SCIENZE
DOCUMENTARIE,

<br />

LINGUISTICO‐FILOLOGICHE
E
GEOGRAFICHE<br />

DOTTORATO DI RICERCA IN SCIENZE LIBRARIE E DOCUMENTARIE – XXIII CICLO<br />

COORDINATORE: PROF. MARCO SANTORO<br />

TUTOR CO-TUTOR<br />

PROF. GIOVANNI SOLIMINE PROF. GIOVANNI PAOLONI
<br />


<br />
















 
 
 
 
 
 
<br />












 
 
 
 
 
 
 
<br />


<br />


<br />


<br />

STUDIO DELL’EFFICACIA DELL’APPROCCIO<br />

QUALITATIVO APPLICATO ALL’ANALISI DELL’UTENZA<br />

REALE E POTENZIALE DEI SERVIZI BIBLIOTECARI<br />

ATTRAVERSO RICERCA EMPIRICA<br />

VOLUME 2<br />

APPENDICE ALLA RICERCA EMPIRICA<br />

DOTTORANDA: DOTT. SSA CHIARA FAGGIOLANI



<br />



<br />

SOMMARIO<br />

3<br />

VOLUME 1<br />

RINGRAZIAMENTI 7<br />

INTRODUZIONE 9<br />

PARTE PRIMA - IL METODO E I PRESUPPOSTI TEORICI<br />

CAPITOLO 1 – MISURAZIONE E VALUTAZIONE: I CINQUE SENSI DELLA BIBLIOTECA 17<br />

1.1. I presupposti teorici 17<br />

1.2. La questione del metodo e dell’oggetto 21<br />

1.3. La prima fase: da pratiche “difensive” a pratiche “aggressive” 26<br />

1.4. La seconda fase: misurare la “qualità” 32<br />

1.5. Ricerca qualitativa in biblioteca: una preliminare questione terminologica 37<br />

1.6. La terza fase: dagli “usi” agli “utenti” 39<br />

CAPITOLO 2 – RICERCA QUALITATIVA E RICERCA QUANTITATIVA:<br />

DALLA DICOTOMIA ALLA COMPLEMENTARITÀ DEGLI APPROCCI 43<br />

2.1. Una ricerca “transdisciplinare” 43<br />

2.2. La ricerca qualitativa in Italia: cenni storici 46<br />

2.3. Ricerca qualitativa vs ricerca quantitativa 52<br />

2.4. Le fasi della ricerca qualitativa 54<br />

2.4.1. Il disegno di ricerca: il rapporto con la teoria e con l'oggetto di ricerca 57<br />

2.4.2. Raccolta dei dati e costruzione della documentazione empirica 59<br />

2.4.3. Analisi dei dati e CAQDAS 61<br />

2.4.4. Comunicazione dei risultati 63<br />

CAPITOLO 3 – DAGLI “USI” AGLI “UTENTI”: VERSO UNA BIBLIOTECONOMIA<br />

SOCIALE 65<br />

3.1. Domande emergenti e nuovi strumenti di ricerca 65<br />

3.2. Transizione d’epoca: le influenze del contesto sul fenomeno biblioteca 70<br />

3.3. L’utente postmoderno 73<br />

3.4. Il senso della ricerca qualitativa in biblioteca 83<br />

3.5. Indagini sull'utenza: terreno di scambio con le scienze sociali 88<br />

3.6. Dalla biblioteconomia gestionale alla “biblioteconomia sociale” 91<br />

CAPITOLO 4 – GROUNDED THEORY IN BIBLIOTECA: LA PRODUZIONE DI UNA<br />

“TEORIA LOCALE" 97<br />

4.1. Una piccola rivoluzione metodologica 97<br />

4.2. La definizione di una “nuova” strategia di ricerca 101<br />

4.3. La scoperta della Grounded Theory 103<br />

4.4. I tratti distintivi della Grounded Theory 110<br />

4.5. La produzione di una “teoria locale” 117<br />

4.6. Dalla domanda generativa alle domande grounded 122<br />

CAPITOLO 5 – COME SI APPLICA UNA GROUNDED THEORY: LE TECNICHE DI<br />

RACCOLTA E ANALISI DEI DATI 125<br />

5.1. Dalla strategia di ricerca agli strumenti di rilevazione 125<br />

5.2. L’intervista qualitativa 130<br />

5.2.1. Progettare e condurre un'intervista: alcune regole pratiche 134<br />

5.3. Il Focus Group 137<br />

5.3.1. Aspetti teorici e indicazioni operative 141<br />

5.4. L’analisi dei dati e la ricerca computer-assistita 146<br />

5.5. La logica VISE per l'analisi dei dati: il caso ATLAS.ti 151<br />



<br />

PARTE SECONDA – LA RICERCA EMPIRICA<br />


<br />

INTRODUZIONE ALLA RICERCA EMPIRICA 161<br />

CAPITOLO 6 – IL CASO DI STUDIO: IL SISTEMA BIBLIOTECARIO COMUNALE DI<br />

PERUGIA 165<br />

6.1. Un caso di <strong>studio</strong> “collettivo” e “strumentale” 165<br />

6.2. Il “contesto”: Perugia, le sue università e i servizi bibliotecari 169<br />

6.2.1 Dati demografici e mobilità urbana 169<br />

6.2.2. I servizi bibliotecari dell’Università 172<br />

6.3. Il “fenomeno”: l'utenza del Sistema Bibliotecario Comunale di Perugia 176<br />

6.3.1. La biblioteca Augusta 178<br />

6.3.2. La biblioteca Villa Urbani 181<br />

6.3.3. La biblioteca Sandro Penna di San Sisto 185<br />

6.3.4. La biblioteca Biblionet di Ponte San Giovanni 187<br />

6.4. La fonte dei dati: tecniche multiple e triangolazione 190<br />

SCHEDA 1 – BIBLIOTECA AUGUSTA 193<br />

SCHEDA 2 – BIBLIOTECA VILLA URBANI 194<br />

SCHEDA 3 – BIBLIOTECA SANDRO PENNA DI SAN SISTO 195<br />

SCHEDA 4 – BIBLIOTECA BIBLIONET DI PONTE SAN GIOVANNI 196<br />

CAPITOLO 7 – PROGETTARE L’INDAGINE: DAL DISEGNO DI RICERCA AL CAMPO<br />

D’INDAGINE 197<br />

7.1. Un disegno di ricerca “emergente” 197<br />

7.2. Opinion leaders: la costruzione della mappa percettiva di posizionamento 203<br />

7.3. Utenza reale: il rapporto tra soddisfazione e percezione 206<br />

7.4. Utenza potenziale: percezione e non uso 212<br />

7.5. Considerazioni di natura “deontologica” 217<br />

CAPITOLO 8 – L’IMMERSIONE NEL CAMPO D’INDAGINE E LA RIFLESSIVITÀ DEL<br />

PROCESSO DI RICERCA 221<br />

8.1. L’accesso al campo d’indagine 221<br />

8.2. Campionare gli atteggiamenti 224<br />

8.3. Le interviste qualitative e gli opinion leaders 226<br />

8.3.1. Le prime interviste e le domande emergenti 227<br />

8.3.2. I nodi da approfondire: “dispersione” e “socialità” 235<br />

8.4. Approccio misto per indagare l’utenza reale 242<br />

8.4.1. Avere chiari gli obiettivi per strutturare il questionario 244<br />

8.4.2. Focus group: strumento ancillare o autonomo? 250<br />

8.4.3. La conduzione dei focus group: indicazioni operative 251<br />

8.4.3.1. Augusta: il focus group con gli utenti “fedeli” 254<br />

8.4.3.2. Sandro Penna: il focus group con i bambini dell’“astronave rosa” di San Sisto 258<br />

8.4.3.3. Villa Urbani: il focus group con i partecipanti al “gruppo di lettura” 263<br />

8.4.3.4. Biblionet: il focus group con gli “addetti ai lavori” 269<br />

8.4.3.5. Il focus group con le volontarie del servizio civile 275<br />

8.5. I non utenti e lo stereotipo di biblioteca 281<br />

8.5.1. Il focus group con i “lettori forti” 284<br />

8.5.2. Il focus group con i “giovani adulti” 289<br />

8.6. Le ultime interviste qualitative agli opinion leaders: da ricerca di sfondo a “quadratura del cerchio” 298<br />

CAPITOLO 9 – I RISULTATI DELL’INDAGINE: PROFILO D’UTENZA E PERCEZIONE 307<br />

9.1. La comunicazione dei risultati 307<br />

9.2. Villa Urbani: la biblioteca “casa” a servizio della sua “comunità” 309<br />

9.3. Biblionet: il centro di aggregazione mancato a Ponte San Giovanni 321<br />

9.4. Sandro Penna: “un’astronave rosa” per i giovani di San Sisto e non solo 327<br />

9.5. Augusta: “la” biblioteca della città e degli studenti universitari fuori sede 332<br />

4<br />



<br />

CAPITOLO 10 – I RISULTATI DELL’INDAGINE A SUPPORTO ALL’ATTIVITÀ<br />

DECISIONALE 347<br />

10.1. La “qualità” della ricerca qualitativa a supporto all’attività decisionale in biblioteca 347<br />

10.2. L’offerta dei servizi bibliotecari a Perugia: frammentazione e dispersione 350<br />

10.3. Una risposta al problema “micro”: specializzazione vs socializzazione 356<br />

10.4. Dual use libraries e spazi di aggregazione urbana 363<br />

PARTE TERZA – CONCLUSIONI<br />


<br />

CAPITOLO 11 – RICERCA QUALITATIVA PER LE BIBLIOTECHE: POTENZIALITÀ,<br />

LIMITI E AMBITI DI APPLICAZIONE 373<br />

11.1. un bilancio metodologico 373<br />

11.2. La ri-comparsa degli utenti: analisi di comunità, analisi dei bisogni e segmentazione dei pubblici 384<br />

11.3. Quanto la rete insegna sulla natura delle biblioteche: personalizzazione, umanizzazione e socialità<br />

del servizio 399<br />

1.4. Impatto sociale e Advocacy 410<br />

BIBLIOGRAFIA 419<br />

VOLUME 2 – APPENDICE ALLA RICERCA EMPIRICA<br />

PARTE PRIMA - FONTI SECONDARIE<br />


<br />

STATISTICHE 7<br />

SCHEDA 1.1 – Anagrafica abitanti Provincia di Perugia 9<br />

SCHEDA 1.2 – Il Sistema Bibliotecario Comunale di Perugia: statistiche 2004–2009 11<br />

Frequenze 11<br />

Prestiti 12<br />

Eventi culturali organizzati dalle Biblioteche comunali 13<br />

SCHEDA 1.3 – Risultati dell’indagine “Diamo un nome alla biblioteca” biblioteca Via Pennacchi 14<br />

DOCUMENTI 15<br />

SCHEDA 1.4 - Le altre biblioteche di Perugia 17<br />

SCHEDA 1.5 - Relazione conclusiva sull’esperienza di servizio civile presso Biblionet 19<br />

SCHEDA 1.6 - Relazione sui servizi per ragazzi della biblioteca di San Sisto, Sandro Penna 23<br />


<br />

PARTE SECONDA – STRUMENTI DI RILEVAZIONE<br />


<br />

SEZIONE INDAGINE OPINION LEADERS 29<br />

SCHEDA 2.1 – Lettera inviata dal Comune di Perugia al campione di 40 opinion leaders selezionati 31<br />

SCHEDA 2.2 – Traccia intervista qualitativa generica opinion leader (OL1, OL2, OL3) 32<br />

SCHEDA 2.3 – Traccia intervista qualitativa opinion leader 4 (OL4) 33<br />

SCHEDA 2.4 – Traccia intervista qualitativa opinion leader 5 (OL5) 34<br />

SCHEDA 2.5 – Traccia intervista qualitativa generica opinion leader 6 (OL6) 35<br />

SCHEDA 2.6 – Traccia intervista qualitativa opinion leader 7 (OL7) 36<br />

SCHEDA 2.7 – Traccia intervista qualitativa opinion leader 9 (OL9) 37<br />

SCHEDA 2.8 – Traccia intervista qualitativa opinion leader 10 (OL10) 38<br />

SCHEDA 2.9 – Traccia intervista qualitativa opinion leader 11 (OL11) 39<br />

SCHEDA 2.10 – Segni grafici convenzionali per la trascrizione 40<br />

SEZIONE INDAGINE UTENZA REALE 41<br />

SCHEDA 2.11 – Questionario utenti reali 43<br />

SCHEDA 2.12 – Traccia focus group biblioteca Augusta (FG1) 48<br />

SCHEDA 2.13 – Traccia focus group biblioteca Villa Urbani (FG2) 51<br />

SCHEDA 2.14 – Traccia focus group biblioteca Sandro Penna di San Sisto (FG3) 54<br />

SCHEDA 2.15 – Liberatoria per focus group biblioteca Sandro Penna di San Sisto 55<br />

5<br />



<br />

SCHEDA 2.16 – Traccia focus group biblioteca Biblionet di Ponte San Giovanni (FG4) 56<br />

SCHEDA 2.17 – Traccia focus group volontarie servizio civile (FG6) 59<br />

SCHEDA 2.18 – Scheda anagrafica focus group volontarie servizio civile 63<br />

SEZIONE INDAGINE UTENZA POTENZIALE 65<br />

SCHEDA 2.19 – Traccia focus group “lettori forti” (FG5) 67<br />

SCHEDA 2.20 – Traccia focus group “giovani adulti” (FG7) 68<br />

SCHEDA 2.21 – Liberatoria focus group “giovani adulti” 72<br />

SCHEDA 2.22 – Scheda anagrafica focus group “giovani adulti” 73<br />


<br />

PARTE TERZA– FONTI PRIMARIE<br />


<br />

SEZIONE INDAGINE OPINION LEADERS 75<br />

SCHEDA 3.1 – Trascrizione intervista qualitativa OL1 77<br />

SCHEDA 3.2 – Trascrizione intervista qualitativa OL2 83<br />

SCHEDA 3.3 – Trascrizione intervista qualitativa OL3 87<br />

SCHEDA 3.4 – Trascrizione intervista qualitativa OL4 93<br />

SCHEDA 3.5 – Trascrizione intervista qualitativa OL5 97<br />

SCHEDA 3.6 – Trascrizione intervista qualitativa OL6 102<br />

SCHEDA 3.7 – Trascrizione intervista qualitativa OL7 105<br />

SCHEDA 3.8 – Trascrizione intervista qualitativa OL8 110<br />

SCHEDA 3.9 – Appunti intervista qualitativa OL9 115<br />

SCHEDA 3.10 – Trascrizione intervista qualitativa OL10 118<br />

SCHEDA 3.11 – Trascrizione intervista qualitativa OL11 127<br />

SEZIONE INDAGINE UTENZA REALE 137<br />

SCHEDA 3.12 – Risultati questionario utenti reali Biblioteca Augusta 139<br />

SCHEDA 3.13 – Risultati questionario utenti reali Biblioteca Villa Urbani 147<br />

SCHEDA 3.14 – Risultati questionario utenti reali Biblioteca Sandro Penna 155<br />

SCHEDA 3.15 – Risultati questionario utenti reali Biblioteca Biblionet 163<br />

SCHEDA 3.16 – Trascrizione e note a caldo focus group utenti fedeli Augusta (FG1) 171<br />

SCHEDA 3.17 – Trascrizione e note a caldo focus group bambini Sandro Penna (FG2) 186<br />

SCHEDA 3.18 – Trascrizione e note a caldo focus group gruppo di lettura Villa Urbani (FG3) 204<br />

SCHEDA 3.19 – Trascrizione e note a caldo focus group addetti ai lavori Biblionet (FG4) 218<br />

SCHEDA 3.20 – Trascrizione focus group e note a caldo volontarie servizio civile (FG6) 234<br />

SEZIONE INDAGINE UTENZA POTENZIALE 255<br />

SCHEDA 3.21 – Trascrizione e note a caldo focus group “lettori forti” (FG5) 257<br />

SCHEDA 3.22 – Trascrizione e note a caldo focus group “giovani adulti” (FG7) 267<br />

6<br />



<br />

PARTE PRIMA<br />

FONTI SECONDARIE<br />

STATISTICHE<br />



<br />


PARTE PRIMA – FONTI SECONDARIE<br />


<br />

SCHEDA 1.1 - Anagrafica abitanti Provincia di Perugia<br />

Totale della popolazione residente nella Provincia di Perugia al 1 Gennaio 2009 per sesso 1<br />

CODICE<br />

COMUNE<br />

COMUNI<br />

9<br />

TOTALE<br />

MASCHI<br />

TOTALE<br />

FEMMINE<br />

MASCHI +<br />

FEMMINE<br />

054001 Assisi 13304 14203 27507<br />

054002 Bastia Umbra 10385 10954 21339<br />

054003 Bettona 2103 2201 4304<br />

054004 Bevagna 2511 2572 5083<br />

054005 Campello sul Clitunno 1250 1273 2523<br />

054006 Cannara 2095 2165 4260<br />

054007 Cascia 1588 1669 3257<br />

054008 Castel Ritaldi 1606 1652 3258<br />

054009 Castiglione del Lago 7556 7930 15486<br />

054010 Cerreto di Spoleto 569 608 1177<br />

054011 Citerna 1705 1683 3388<br />

054012 Città della Pieve 3687 4012 7699<br />

054013 Città di Castello 19350 20953 40303<br />

054014 Collazzone 1746 1732 3478<br />

054015 Corciano 9559 10089 19648<br />

054016 Costacciaro 631 690 1321<br />

054017 Deruta 4560 4776 9336<br />

054018 Foligno 27360 29829 57189<br />

054019 Fossato di Vico 1394 1464 2858<br />

054020 Fratta Todina 885 1000 1885<br />

054021 Giano dell'Umbria 1856 1894 3750<br />

054022 Gualdo Cattaneo 3215 3223 6438<br />

054023 Gualdo Tadino 7556 8258 15814<br />

054024 Gubbio 16043 16860 32903<br />

054025 Lisciano Niccone 328 327 655<br />

054026 Magione 7023 7331 14354<br />

054027 Marsciano 8945 9346 18291<br />

054028 Massa Martana 1943 1933 3876<br />

054029 Monte Castello di Vibio 817 866 1683<br />

054030 Montefalco 2825 2924 5749<br />

054031 Monteleone di Spoleto 339 306 645<br />

054032 Monte Santa Maria Tiberina 635 610 1245<br />

054033 Montone 847 840 1687<br />

054034 Nocera Umbra 3052 3118 6170<br />

























































<br />

1 Fonte ISTAT, consultabile online all’indirizzo .<br />



<br />

PARTE PRIMA – FONTI SECONDARIE<br />

054035 Norcia 2432 2565 4997<br />

054036 Paciano 494 510 1004<br />

054037 Panicale 2927 3013 5940<br />

054038 Passignano sul Trasimeno 2768 2905 5673<br />

054039 Perugia 78766 86441 165207<br />

054040 Piegaro 1825 1970 3795<br />

054041 Pietralunga 1149 1169 2318<br />

054042 Poggiodomo 72 77 149<br />

054043 Preci 395 401 796<br />

054044 San Giustino 5530 5810 11340<br />

054045 Sant'Anatolia di Narco 309 276 585<br />

054046 Scheggia e Pascelupo 723 782 1505<br />

054047 Scheggino 243 238 481<br />

054048 Sellano 575 601 1176<br />

054049 Sigillo 1223 1299 2522<br />

054050 Spello 4218 4443 8661<br />

054051 Spoleto 18904 20260 39164<br />

054052 Todi 8399 8884 17283<br />

054053 Torgiano 3071 3266 6337<br />

054054 Trevi 4030 4244 8274<br />

054055 Tuoro sul Trasimeno 1851 2000 3851<br />

054056 Umbertide 8104 8555 16659<br />

054057 Valfabbrica 1739 1792 3531<br />

054058 Vallo di Nera 204 217 421<br />

054059 Valtopina 711 743 1454<br />

TOTALE 319930 341752 661682<br />

10<br />


PARTE PRIMA – FONTI SECONDARIE<br />


<br />

SCHEDA 1.2 - Il Sistema Bibliotecario Comunale di Perugia: statistiche 2004-2009<br />

Frequenze (in valore assoluto)<br />

Frequenze<br />

2004 2005 2006 2007 2008 2009<br />

Augusta 57.788 57.063 57.620 55.701 61.772 55.437<br />

Biblionet 16.893 18.051 29.056 25.170 26.705 27.535<br />

Multimediale 25.103 29.855 23.363 24.210 28.376 27.157<br />

Sandro Penna 16.755 35.648 41.899 38.190 40.381 44.141<br />

Totale 116.539 140.617 151.938 143.271 157.234 154.270<br />

Frequenze (valori medi giornalieri)<br />

2004 2005 2006 2007 2008 2009<br />

Augusta 198 206 192 206 219 199<br />

Biblionet 58 62 97 88 90 93<br />

Multimediale 98 102 78 81 95 100<br />

Sandro Penna 96 122 139 128 136 146<br />

Media giornaliera 113 123 126 126 135 135<br />

Frequenze (in valore assoluto): aggiornamento I semestre 2010<br />

I Trimestre 2009 I Trimestre 2010 Variazioni percentuali<br />

Augusta 17.384 17.848 + 2,67<br />

Biblionet 7.369 9.000 + 22,13<br />

Multimediale 6.864 7.124 + 3,79<br />

Sandro Penna 12.323 14.070 + 14,18<br />

Totale 43.940 48.042 + 9,34<br />

Frequenze (valori medi giornalieri): aggiornamento I semestre 2010<br />

I Trimestre 2009 I Trimestre 2010 Variazioni percentuali<br />

Augusta 238 244 + 2,67<br />

Biblionet 101 123 + 22,13<br />

Multimediale 94 94 + 3,79<br />

Sandro Penna 169 193 + 14,18<br />

Media giornaliera 150 165 + 9,34<br />

11<br />



<br />

Prestiti (in valore assoluto)<br />

PARTE PRIMA – FONTI SECONDARIE<br />

Prestiti<br />

2004 2005 2006 2007 2008 2009<br />

Augusta 12.895 12.643 11.937 11.132 10.614 9.678<br />

Biblionet 6.285 6.013 7.623 7.773 13.418 8.249<br />

Multimediale 12.260 12.172 8.044 9.523 9.862 15.056<br />

Sandro Penna 5.398 15.094 18.784 17.603 18.341 20.324<br />

Totale 36.838 45.922 46.388 46.031 52.235 53.307<br />

Prestiti (valori medi giornalieri)<br />

2004 2005 2006 2007 2008 2009<br />

Augusta 44 46 40 41 38 35<br />

Biblionet 22 21 25 27 45 28<br />

Multimediale 48 42 27 32 33 55<br />

Sandro Penna 31 52 62 59 62 67<br />

Media giornaliera 36 40 39 40 44 46<br />

Prestiti (in valore assoluto): aggiornamento I semestre 2010<br />

I Trimestre 2009 I Trimestre 2010 Variazioni percentuali<br />

Augusta 2.769 2.993 + 8,09<br />

Biblionet 2.298 2.360 + 2,70<br />

Multimediale 2.628 6.070 + 130,97<br />

Sandro Penna 5.107 6.346 + 24,26<br />

Totale 12.802 17.769 + 38,80<br />

Prestiti (valori medi giornalieri): aggiornamento I semestre 2010<br />

I Trimestre 2009 I Trimestre 2010 Variazioni percentuali<br />

Augusta 38 41 + 8,09<br />

Biblionet 31 32 + 2,70<br />

Multimediale 36 83 + 130,97<br />

Sandro Penna 70 87 + 24,26<br />

Media giornaliera 44 61 + 38,80<br />

12<br />



<br />

PARTE PRIMA – FONTI SECONDARIE<br />

Eventi culturali organizzati dalle biblioteche comunali<br />

2008 2009<br />

Augusta 18 29<br />

Biblionet 6 1<br />

Multimediale 19 15<br />

Sandro Penna 11 19<br />

Totale 54 64<br />

13<br />


PARTE PRIMA – FONTI SECONDARIE<br />

SCHEDA 1.3 - Risultati dell’indagine “Diamo un nome alla biblioteca” biblioteca<br />

Via Pennacchi<br />


<br />


<br />


<br />


<br />


<br />

Proposte<br />

Villa Urbani 219<br />

La Pennacchi 89<br />

Rina Gatti 87<br />

Alda Merini 17<br />

Fernanda Pivano 9<br />

Altiero Spinelli 8<br />

Claudio Spinelli 7<br />

Filippo Timi 4<br />

Linda Brunacci Brunamonti 4<br />

Francesco d'Assisi 3



<br />

PARTE PRIMA<br />

FONTI SECONDARIE<br />

DOCUMENTI<br />



<br />



<br />

PARTE PRIMA – FONTI SECONDARIE<br />

SCHEDA 1.4 - Le altre biblioteche di Perugia<br />

A cura di Roberta Innamorati, Elena Ranfa, Lucia Vincenzetti, per AIB Umbria.<br />

Elenco aggiornato a marzo 2009.<br />

L’elenco non comprende le biblioteche comunali e le universitarie:<br />

1. Abbazia di S. Pietro<br />

2. Accademia di Belle arti "Pietro Vannucci"<br />

3. Amnesty International<br />

4. Archivio di Stato di Perugia<br />

5. ARUSIA - Agenzia regionale umbra per lo sviluppo in agricoltura<br />

6. Associazione di Volontariato Palmira Federici - Ripa<br />

7. AUR - Agenzia Umbria Ricerche (ex- Sendes)<br />

8. AUS - Agenzia Umbria sanità<br />

9. Biblio In - biblioteca di educazione ambientale della Provincia di Perugia<br />

10. Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura di Perugia<br />

11. Centro di documentazione della Provincia di Perugia<br />

12. Centro di documentazione Donne del Mondo: Comitato internazionale 8 marzo<br />

13. Centro di documentazione Paceinforma<br />

14. Centro di documentazione per l’infanzia (Regione)<br />

15. Centro di documentazione sui Templari (San Bevignate)<br />

16. Centro giovanile della Parrocchia di Ponte S. Giovanni<br />

17. Centro studi americanistici "Circolo amerindiano"*<br />

18. Centro Studi del Teatro stabile dell'Umbria<br />

19. Centro documentazione “Pagine aperte” Cidis Onlus<br />

20. della Congregazione dell'oratorio di S. Filippo Neri<br />

21. del Conservatorio di musica<br />

22. Consiglio regionale dell'Umbria<br />

23. del Convento di San Domenico<br />

24. del Monte<br />

25. delle donne - Centro per le pari opportunità della Regione dell'Umbria<br />

26. delle nuvole*<br />

27. Deputazione di Storia patria per l'Umbria<br />

28. Dominicini - Capitolare<br />

29. Fondazione Centro Studi "Aldo Capitini”<br />

30. Fonoteca regionale "Oreste Trotta"<br />

31. Giuseppe Toniolo - Istituto Giancarlo Conestabile della Staffa e Luigi Piastrelli<br />

32. Info Point Europa: Provincia di Perugia<br />

33. Istituto di ricerca per la protezione idrogeologica nell'Italia centrale (I.R.P.I. del C.N.R.)<br />

34. Istituto musicale "Girolamo Frescobaldi"<br />

35. Istituto Zooprofilattico sperimentale Umbria e Marche<br />

36. ISUC - Istituto per la storia dell'Umbria contemporanea<br />

37. Legambiente<br />

38. Oasis<br />

39. Porto Franco (S. Agostino)<br />

40. provinciale multimediale per ciechi "S. Agabiti"<br />

41. regionale specializzata in scienze biblioteconomiche e documentarie<br />

42. Sandro Penna dell'Istituto Tecnico Commerciale Vittorio Emanuele II<br />

43. SEU Servizio Europa<br />

44. Società generale di mutuo soccorso fra gli artisti e gli operai di Perugia<br />

45. Soprintendenza archivistica per l'Umbria<br />

46. Soprintendenza per i beni ambientali, architettonici, artistici e storici per l'Umbria<br />

47. Soprintendenza per i beni archeologici dell'Umbria<br />

48. Statistica della Provincia di Perugia<br />

49. Studio Moretti Caselli, Perugia<br />

50. Uguccione Ranieri di Sorbello foundation<br />

17<br />



<br />

51. WWF<br />

PARTE PRIMA – FONTI SECONDARIE<br />

Inoltre:<br />

1. ARPA: Uso interno<br />

2. AUL: l'Agenzia Umbra Lavoro è stata chiusa e la biblioteca è affidata alla biblioteca del<br />

Consiglio Regionale<br />

3. Avvocatura distrettuale dello Stato: Uso interno<br />

4. Capitolare: confluita nella b. Dominicini<br />

5. Casa circondariale Perugia Capanne: attiva ma chiusa al pubblico<br />

6. Catasto speleologico dell'Umbria: trasferito presso il Club speleologico<br />

7. Centro per la ricerca e la documentazione storico psichiatrica e la marginalità sociale: CHIUSA.<br />

La biblioteca è stata ceduta all'Università di Perugia<br />

8. Cridea: Uso interno<br />

9. San Basilio (seminario): CHIUSA e in trasferimento<br />

10. Guido Lupattelli: Privata<br />

11. Serego Alighieri: Privata chiusa al pubblico<br />

12. Monastero della Beata Colomba: chiusa al pubblico<br />

13. Monastero S. Caterina: chiusa al pubblico<br />

14. Onaosi: Uso interno<br />

15. Sodalizio di San Martino: uso interno<br />

*afferiscono al sistema bibliotecario comunale<br />

18<br />

51 + 15 Totale: 66<br />


PARTE PRIMA – FONTI SECONDARIE<br />


<br />

SCHEDA 1.5 - Relazione conclusiva sull’esperienza di servizio civile presso<br />

Biblionet<br />

Servizio civile nella biblioteca di pubblica lettura Biblionet<br />

Relazione a cura dei volontari Marco De Martino, Valeria Mastroianni e Bianca Trinari (progetto di<br />

Servizio civile “Biblioteca a porte aperte”, anno 2008/2009)<br />

Raccontare l’esperienza di Servizio civile compiuta nella biblioteca di pubblica lettura di Ponte San<br />

Giovanni significa dare voce alle problematiche, ai bisogni e alle esigenze di un bacino d’utenza<br />

variegato e particolarissimo, multiculturale e appartenente ad ogni fascia d’età.<br />

Ogni volontario ha potuto maturare un’esperienza specifica e personale seguendo da vicino un progetto<br />

assegnatogli, ma ognuna di esse ha fatto capo all’unità e alla volontà d’intenti che un luogo come la<br />

biblioteca deve portare avanti. I servizi prestati non hanno fatto solo perno intorno ai singoli progetti, ma<br />

hanno cercato di cogliere le esigenze dell’insieme. La biblioteca Biblionet è radicata nel tessuto urbano e<br />

culturale del quartiere talmente in profondità da offrire una gamma completa della molteplicità dei<br />

cittadini che vi abitano, che frequentano la biblioteca per leggere i quotidiani, per scoprire le novità<br />

editoriali del mese, per giocare, o semplicemente per incontrarsi.<br />

Punto d’incontro culturale e informativo, la biblioteca è vissuta come una struttura “appartenente” a chi la<br />

frequenta, un punto fermo e un’occasione per tanti, che ha visto noi volontari nella veste di “mediatori di<br />

integrazione”. Il termine “occasione” ben si presta a sintetizzare la valenza della biblioteca e allo stesso<br />

tempo ciò che ha rappresentato per noi volontari: la biblioteca è un’occasione vera e propria per gli utenti<br />

di soddisfare una ricerca: seppur nascosta sotto i palazzi di una delle strade principali del quartiere, è una<br />

fonte costante di materiali e informazioni sui quali gli utenti sanno di potere contare. Per noi al contempo<br />

ha rappresentato l’occasione per gettare le basi di quello che si spera sia un fruttuoso e più maturo<br />

prosieguo della nostra vita lavorativa in cui il confronto con gli altri rappresenta una fetta importante e un<br />

momento significativo di crescita umana.<br />

La particolare complessità e frammentazione del territorio si riscontra inevitabilmente tra gli scaffali e le<br />

postazioni Internet di questa struttura: Biblionet diventa spesso un punto di fuga di realtà difficili e<br />

insanabili, dinanzi alle quali è stato forte lo sconcerto, ma anche la volontà di fornire delle risposte e<br />

tentare di trovare delle metodologie di soluzione.<br />

La prima difficoltà riscontrata è stata quella di dovere favorire l’integrazione e la pacifica convivenza tra<br />

le varie tipologie di utenti, differenti tra loro per età e bisogni. All’interno della struttura, gli spazi non<br />

sono marcatamente definiti e separati. La sala lettura è un unico spazio continuo e privo di separazioni<br />

architettoniche, per cui l’angolo dedicato allo spoglio dei giornali, generalmente visitato dagli adulti, è<br />

necessariamente posto accanto al settore prettamente rivolto ai ragazzi (fumetti, libri e materiale<br />

multimediale): i due luoghi per definizione più “vivi” di una biblioteca di pubblica lettura fanno dunque<br />

parte della stessa sala <strong>studio</strong> frequentata da studenti universitari, ricercatori, silenziosi lettori. Va da sé<br />

che il problema maggiore è stato quello di placare la vivacità dei ragazzi che si muovono liberamente tra<br />

le postazioni multimediali e la sala, spesso con una irruenza che, se pur naturale per la loro età e per le<br />

finalità con le quali frequentano la biblioteca, non può essere accolta e digerita dagli utenti “tradizionali”,<br />

che frequentano la struttura per studiare e informarsi. Una delle soluzioni attuate è stata quella di<br />

consentire ai bambini la visione di film e cartoni animati, materiale multimediale conservato nella<br />

biblioteca, all’interno della sala-incontri; nella stessa è stato permesso ai bambini e ai ragazzi di studiare<br />

in piccoli gruppi, di chiacchierare, di giocare. Spostare definitivamente in questa sala alcune delle<br />

postazioni multimediali farebbe sì che gli utenti più piccoli della biblioteca trovino in quest’area uno<br />

spazio a loro esclusivamente dedicato sia per l’utilizzo di Internet, sia per lo <strong>studio</strong> che per attività<br />

19<br />


PARTE PRIMA – FONTI SECONDARIE<br />


<br />

ludiche, soddisfacendo allo stesso tempo l’esigenza degli utenti adulti. Dal nostro punto di vista la<br />

mediazione deve essere fondamentale: non si può pensare di svantaggiare l’uno o l’altro tipo di utenza,<br />

soprattutto perché i bambini del quartiere vivono spesso situazioni familiari disagiate, sono costretti a<br />

trascorrere tutto il tempo libero nella biblioteca perché i genitori non possono occuparsene nel<br />

pomeriggio, non hanno nessuno che li segua nello svolgimento dei compiti, talvolta vengono lasciati di<br />

proposito come se la biblioteca fungesse da centro di assistenza sociale. È in questa ottica che negli anni<br />

si è sedimentata nei cittadini l’idea che essi hanno della biblioteca, per cui è in questi termini che a nostro<br />

giudizio va ripensata la struttura e l’organizzazione di Biblionet, facendo riferimento alle specifiche<br />

esigenze degli utenti “reali” e non di quelli “ideali”. Più che “bibliotecario”, chi lavora in Biblionet deve<br />

prima di tutto saper essere educatore paziente e allo stesso tempo risoluto, essere disponibile nell’aiuto<br />

scolastico, ma allo stesso tempo saper redarguire i comportamenti non sempre consoni all’ambiente della<br />

biblioteca così come alla collettività in generale. È stato forse questo il compito più arduo, anche se si è<br />

potuto sempre contare sulle persone che già lavoravano nella biblioteca e che affrontano quotidianamente<br />

questa realtà da anni. Sarebbe vantaggioso, a nostro giudizio, integrare nell’organico della biblioteca una<br />

persona con spiccate capacità relazionali, in grado di far fronte alle gravi problematiche che spesso si<br />

presentano e che abbia esperienza di assistenza sociale e psicologica.<br />

Ulteriore difficoltà riguarda la necessità di fornire aiuto per l’utilizzo delle postazioni multimediali: gli<br />

utenti che necessitano della connessione ad Internet sono nella gran parte dei casi anziani o stranieri e<br />

talvolta non hanno nessun tipo di conoscenza informatica di base. Si rende necessario, dunque, fornire<br />

varie informazioni inerenti al funzionamento dei computer, delle periferiche e dei software principali,<br />

spesso non potendo a pieno soddisfare le esigenze di tutti per il sovrapporsi di altre attività. Per ovviare a<br />

tale inconveniente, e d’altronde evitare il malfunzionamento dei pc dovuto spesso ad una cattiva gestione<br />

delle macchine da parte di utenti non molto accorti, proponiamo l’organizzazione di corsi di informatica<br />

di base che possano dare in pillole le nozioni fondamentali per un corretto utilizzo degli strumenti<br />

informatici.<br />

Ponte San Giovanni è un centro cittadino collegato sì alla città di Perugia, ma fortemente autonomo e con<br />

un mercato del lavoro in continua evoluzione: il bisogno di occupazione è elevato, ma questo non sempre<br />

riesce a trovare un collegamento con l’offerta disponibile. La biblioteca è frequentata da moltissime<br />

persone alla ricerca di un impiego e quindi potrebbe porsi proprio come luogo privilegiato di<br />

informazioni sulle offerte disponibili. Sarebbe congeniale l’acquisto di giornali specifici con proposte di<br />

lavoro, oppure potrebbe trovare spazio una selezione del materiale reperibile al Centro per l’impiego di<br />

Perugia.<br />

I progetti svolti in Biblionet soddisfano le tre principali tipologie d’utenza della biblioteca: il gruppo di<br />

vivaci lettori dell’Uni-Tre, gli scalmanati bambini delle scuole, gli appassionati ragazzi del Don Guanella,<br />

tutti sempre molto attenti, volenterosi e felici dell’esperienza che hanno potuto maturare.<br />

Il contributo di Marco De Martino: Una piacevole lettura con gli studenti dell’UniTre<br />

La biblioteca Biblionet di Ponte San Giovanni ospita gli incontri ed alcune attività svolte dall’Università<br />

delle tre età e con questa collabora ad alcuni progetti.<br />

Quest’anno il progetto che mi ha coinvolto, in qualità di volontario del servizio civile destinato a svolgere<br />

la mia attività presso Biblionet, riguardava l’organizzazione di un gruppo di lettura proprio per gli<br />

studenti dell’UniTre.<br />

Grazie all’impegno del Dott.Tarantino Maurizio, del coordinatore dell’UniTre De Angelis Enrico e della<br />

coordinatrice del progetto Litiana Balzi è stato possibile avviare il progetto, strutturato su una serie di<br />

sette incontri che prevedevano la lettura e il commento di una delle opere più belle e famose di Sciascia<br />

Leonardo: “A ciascuno il suo”.<br />

Gli incontri hanno visto la partecipazione di quindici persone e si sviluppavano partendo da una iniziale<br />

fase di lettura di alcune parti del libro e si sviluppavano e concludevano con un interessante e sempre<br />

acceso dibattito sulle parti lette del libro e sulle questioni sollevate dalla sua lettura.<br />

Non posso che ritenermi soddisfatto di quanto visto e appreso durante questi incontri, perché sempre forte<br />

e acceso era l’ardore della conoscenza e l’entusiasmo che i partecipanti hanno messo nel progetto,<br />

costringendomi tante volte a cercare di fare da mediatore attraverso alcune dispute, ma soprattutto<br />

costringendomi a mettermi in gioco in prima persona in quanto sempre avidi di ottenere da me<br />

informazioni maggiori, non solo su Sciascia e sul libro in corso di lettura, ma anche su altre pubblicazioni<br />

di cui mi veniva sempre chiesto un parere.<br />

20<br />


PARTE PRIMA – FONTI SECONDARIE<br />


<br />

In definitiva posso ritenere il progetto ben riuscito e mi considero fortunato di aver incontrato persone che<br />

hanno avuto già tante esperienze nella vita, ma ancora tanto entusiaste di poterne fare delle altre. Ritengo<br />

sia giusto quindi da parte delle biblioteche comunali di Perugia di portare avanti la loro collaborazione<br />

con l’UniTre fondandola su un ancora maggior numero di progetti simili a questo del gruppo di lettura,<br />

perché è giusto dare spazio ad una organizzazione fatta da persone così entusiaste e partecipi a tante<br />

iniziative culturali.<br />

D’altro canto l’aver seguito questo progetto mi ha mostrato come siano tante le persone che purtroppo<br />

non vengono coinvolte in queste iniziative e come l’esperienza di un gruppo di lettura possa essere un<br />

punto di scontro culturale, ma anche un punto di incontro sociale. Ed è per questo che non dovrebbe<br />

essere rivolto solo a persone adulte, ma anche potenzialmente ai più giovani e a persone di etnie diverse,<br />

che potrebbero incontrarsi e trovarsi di fronte ad un libro.<br />

Biblionet potrebbe essere quindi un punto cruciale, attraverso queste possibili iniziative, per accrescere la<br />

coesione tra i più svariati utenti della biblioteca, svolgendo al tempo stesso quello che è il suo ruolo<br />

principale. Un numero alto di progetti e iniziative, che hanno come luogo di incontro la biblioteca,<br />

favorirebbero la soluzione anche di quello che è uno dei maggiori problemi della biblioteca stessa, cioè la<br />

pluralità di realtà disomogenee tra loro; è possibile che l’incontro tra tutte queste realtà ne favorisca<br />

l’accettazione l’una dell’altra per una migliore e più pacifica convivenza per tutti.<br />

Voglio approfittare infine di questo spazio per ringraziare tutte le persone che ho incontrato in quest’anno<br />

di Servizio civile; ognuno di loro mi ha dato qualcosa e mi ha fatto crescere, fossero loro: utenti,<br />

dipendenti comunali, dirigenti o membri della cooperativa che svolge attività di supporto all’interno della<br />

biblioteca. Ma più di tutti devo ringraziare le mie colleghe volontarie Bianca e Valeria con le quali ho<br />

condiviso gioie e dolori di quest’anno che, da qualsiasi punto di vista lo si guardi, resterà in ogni caso<br />

indimenticabile.<br />

Il contributo di Valeria Mastroianni: percorso umano e conoscitivo con i ragazzi dell’Opera Don<br />

Guanella<br />

Le biblioteche di Perugia e il Centro Sereni: Opera Don Guanella collaborano da anni per<br />

l’organizzazione e lo svolgimento di attività didattico-culturali incentrate sull’approfondimento di una<br />

tematica di ordine generale nei confronti della quale i ragazzi possono riscontrare un riferimento concreto<br />

della loro esperienza di vita. Quest’anno gli incontri si sono incentrati sul tema della “casa”, intesa sia<br />

come luogo fisico evolutosi nel corso della storia (a partire dalle caverne preistoriche fino alla<br />

costituzione delle città) sia come luogo depositario della sfera affettiva di ognuno di noi (la casa come<br />

scrigno di ricordi, esperienze, eventi, oggetti).<br />

Per snocciolare l’argomento e coinvolgere i ragazzi, sono stati utilizzati supporti multimediali (immagini,<br />

filmati, siti Internet) grazie ai quali hanno compreso e visto concretamente come sia cambiata la casa<br />

dell’uomo nei materiali e nella struttura; fondamentali i testi della biblioteca, che i ragazzi hanno sfogliato<br />

e osservato con attenzione e grande interesse. Trovare il libro più idoneo e colorato è stato uno dei<br />

compiti che ho amato di più, soprattutto quando le immagini appassionavano i ragazzi e li indirizzavano<br />

su altre strade, quella della fantasia e quella dei ricordi. La sorpresa e lo stupore dei loro sguardi<br />

commuovevano e davano forza allo stesso tempo, confermavano in me l’idea che il libro ha una forza<br />

incredibilmente formativa ed educativa e che la sua valenza di strumento didattico per le persone con<br />

problemi cognitivi è ancora tutta da sondare e scoprire. Dai riferimenti storici si passava, in ogni incontro,<br />

al vissuto concreto di ognuno di loro, in uno scambio proficuo e stimolante di impressioni e ricordi che<br />

riguardavano l’affetto per le case “dell’infanzia” associate, come simbolo di familiarità, alla struttura del<br />

Centro Sereni nella quale attualmente vivono. Apprendere ha per loro significato attuare l’insegnamento<br />

alla loro situazione concreta e restituire in immagini e testi il sunto degli incontri: di volta in volta, infatti,<br />

si procedeva alla realizzazione di un piccolo tassello da apporre ad un cartellone che raffigurava<br />

l’evoluzione della casa in fotografie e disegni, a queste si aggiungevano in piccole didascalie di testo le<br />

nozioni assimilate. I ragazzi si sono poi cimentati nella realizzazione di disegni che rappresentavano le<br />

loro proprie case, dando libero sfogo alla fantasia immaginativa e al contempo ai racconti di aneddoti<br />

curiosi riguardanti le loro proprie case. L’esperienza si è conclusa con la visita all’Ipogeo dei Volumni di<br />

Ponte San Giovanni: in particolare le collezioni del museo sito all’interno della necropoli hanno dato al<br />

gruppo la possibilità di osservare da vicino suppellettili, oggetti e armi del mondo antico, suscitando<br />

l’entusiasmo dei ragazzi.<br />

21<br />


PARTE PRIMA – FONTI SECONDARIE<br />


<br />

Dopo quasi un anno di attività insieme a Massimo, Riccardo, Goffredo e Stefano, oltre all’insostituibile<br />

educatrice Rossella, ho avuto l’impressione di essere stata io ad apprendere dalle loro esperienze di vita<br />

un insegnamento di fiducia, coraggio e amicizia. Ho potuto varie volte fare visita ai ragazzi nella loro<br />

“casa” di Montebello, dove mi hanno raccontato e fatto vedere le loro attività e presentato i compagni e<br />

gli educatori, sempre dimostrandomi affetto e l’entusiasmo di potere condividere con me il loro mondo,<br />

un mondo ideale e pacifico in cui regnano spontanei l’altruismo e la gioia del vivere insieme come<br />

fratelli.<br />

Il contributo di Bianca Trinari: tra sorrisi e allegria il racconto delle fiabe ai piccini<br />

Le Biblioteche comunali Sandro Penna e Biblionet anche quest’anno hanno portato avanti il progetto<br />

della Valigia del Narratore, già attivo negli anni passati, con proficui risultati. Nello specifico a Ponte San<br />

Giovanni è stata adottata una politica di stretta collaborazione tra le dipendenti comunali occupate nel<br />

progetto ed il volontario impegnato nel Servizio Civile.<br />

La Valigia del Narratore, nella realtà di Biblionet, è stata recepita con entusiasmo dalle scuole materne ed<br />

elementari del circondario e dei paesi limitrofi poiché la biblioteca oltre ad offrire un contatto con il libro<br />

si è fatta scoprire sia nelle sue regole interne sia nei servizi.<br />

La visita, in genere svolta di mattina, comincia con l’accoglienza delle classi per poi proseguire nella sala<br />

riunioni adibita ed addobbata con festoni colorati, cartelloni e disegni, dove è possibile sedersi<br />

comodamente. Gli studenti ed i bambini hanno avuto modo di comprendere, grazie alla paziente e vivace<br />

spiegazione dell’addetta comunale, cos’è una biblioteca ed in che modo può essere utilizzata.<br />

La ricezione delle nozioni da parte dei destinatari del progetto è stata soddisfacente, spesso coronata da<br />

domande brillanti dei più piccoli, grazie anche all’ausilio delle maestre che si sono dimostrate molto<br />

disponibili nell’incitare la comprensione.<br />

Dopo questo piccolo excursus orale la classe viene condotta fra gli scaffali di pubblica lettura della<br />

struttura ed ha così modo di vedere con i propri occhi quello che le è stato spiegato poco prima. La visita<br />

è segnata da un crescente entusiasmo da parte degli alunni a cui è data la libera fruizione dei libri per<br />

ragazzi, nella sezione a loro dedicata.<br />

Nel tempo che segue avviene un’esplosione di sorrisi ed allegria, i bambini infatti si sono sempre<br />

dimostrati entusiasti davanti ai libri che con mano hanno sfogliato e guardato. Mi sono soffermata spesso<br />

in letture di storie a piccoli gruppi della classe, oltre che a fornire informazioni di ogni tipo. La visita si<br />

conclude con una presentazione in Power point di una storia appositamente scelta in base al livello<br />

scolastico, con la relativa lettura ad alta voce da parte mia. Prima dell’incontro provvedevo personalmente<br />

a creare l’ausilio informatico scegliendo le immagini più colorate e significative.<br />

Il legame che si crea fra i dipendenti della biblioteca e i giovani ospiti è ben più che un’opportunità<br />

educativa, piuttosto può considerarsi come uno scambio fra persone, un dare ed un avere che si<br />

concretizza nella gioia di veder crescere culturalmente i bambini e socialmente coloro che gli insegnano.<br />

In conclusione, a mia modesta opinione, la Valigia del Narratore è un progetto meritevole e ben<br />

strutturato dove non sono solo le classi ad imparare qualcosa ma anche, e soprattutto, coloro che hanno la<br />

possibilità di insegnare e donare conoscenza alle generazioni future. Si potrebbe definire come uno<br />

sviluppo sostenibile della coscienza in merito alle possibilità che ogni bambino ha di fronte e quindi è di<br />

fondamentale importanza mantenere questo contatto tra servizio pubblico e servizio pubblico, ergo,<br />

biblioteca comunale e scuola.<br />

Credo, in ultimo, che questo progetto abbia notevole rilevanza in un ambiente come Ponte San Giovanni<br />

difatti, poiché centro di molti paesi limitrofi, si mantiene un punto di riferimento per tutte quelle scuole in<br />

cerca di una meravigliosa scoperta, quale la biblioteca. Nonostante il prossimo trasferimento delle<br />

dipendenti comunali da Biblionet, spero che il servizio offerto dal progetto sia mantenuto intatto poiché è<br />

un’esperienza che rimane nel cuore e nella mente.<br />

22<br />


PARTE PRIMA – FONTI SECONDARIE<br />


<br />

SCHEDA 1.6 - Relazione sui servizi per ragazzi della biblioteca di San Sisto, Sandro<br />

Penna<br />

Cenni storici<br />

I servizi per i ragazzi della biblioteca Sandro Penna di San Sisto, Perugia<br />

di<br />

Nicoletta Mencarini<br />

La biblioteca Sandro Penna di San Sisto fa parte del Sistema Bibliotecario del Comune di Perugia che<br />

comprende quattro sedi:<br />

• La biblioteca Augusta sorge sul colle di Porta Sole, il più alto della città. Nata nel 1582 dalla<br />

donazione che l'umanista perugino Prospero Podiani fece al Comune di Perugia della propria<br />

biblioteca privata, comprendente quasi 10.000 volumi, la Biblioteca Augusta fu aperta al<br />

pubblico in modo continuativo nel 1623 e come tale è da ritenersi una delle più antiche<br />

biblioteche pubbliche italiane. Nel corso dei secoli ha accresciuto la propria consistenza<br />

attraverso l'acquisizione di preziosi fondi conventuali in epoca napoleonica e soprattutto dopo<br />

l'unità d'Italia, attraverso doni di biblioteche private ed acquisti.<br />

• Biblionet situata a Ponte San Giovanni, è stata inaugurata nel maggio 2000. La struttura,<br />

moderna e accogliente, ha diverse aree a disposizione del pubblico e tra queste un ampio spazio<br />

multimediale con postazioni pc collegate ad Internet e una sala videoconferenze disponibile su<br />

prenotazione.<br />

• La biblioteca Multimediale, distribuita su tre piani, nella sede di via Pennacchi, è situata nelle<br />

prossimità del centro storico della città. Dispone di un ampio giardino, con alberi che circondano<br />

tutta la struttura e di terrazzi, luoghi dove è possibile soffermarsi piacevolmente durante la bella<br />

stagione per la consultazione e lo <strong>studio</strong>. Nata come Biblioteca dei ragazzi nel 1964, nella prima<br />

sede di via Fiorenzo di Lorenzo e poi nella sede di via Quieta, la Biblioteca Multimediale è<br />

nell'attuale sede di via Pennacchi dal 1994, ed è stata la prima biblioteca in Umbria ad<br />

introdurre, accanto ai libri, documenti multimediali e postazioni Internet.<br />

• La biblioteca Sandro Penna di San Sisto si inaugura il 14 maggio 2004.<br />

Dati e caratteristiche della biblioteca Sandro Penna<br />

L’edificio è stato progettato dall’architetto Italo Rota, secondo un concetto di spazio “domestico” in cui le<br />

linee, nel caso di San Sisto l’architettura si basa sulle linea curva, e l’uso delle luce si incastrano, sino a<br />

sembrare un disco volante nel cui interno gli spazi sono concatenati da vuoti studiati ad hoc per favorire<br />

la comunicazione tra le parti e per permettere una ottimale diffusione della luce, soprattutto quella<br />

proveniente dall’alto.<br />

Il risultato è che la struttura è accattivante; siamo, infatti, lontani dalle biblioteche intimidenti del passato<br />

scandite da anonime sale di lettura caratterizzate da file di tavoli disposte secondo un perfetto ordine<br />

geometrico. Ogni utente, pertanto, è messo in condizione di cercare tra gli scaffali ciò che gli serve per<br />

consultarlo dove gli pare. E a predominare è quella logica dell’empatia tra corpo e ambiente costruito che<br />

ha permesso nei paesi del nord Europa di realizzare edifici incantevoli, mentre noi giravamo a vuoto negli<br />

algidi scatoloni gerarchici e da collegio. La biblioteca si estende su tre piani, tutti forniti di postazioni<br />

multimediali, nelle quali è possibile navigare in Internet, ascoltare musica, vedere un film oppure<br />

semplicemente scrivere un testo utilizzando i programmi Office; è un disco rosa completamente vetrato<br />

che si illumina di notte, nel quale al piano terra è presente l' area multimediale con PC connessi ad<br />

Internet, ai cataloghi on line, salotto per la lettura di libri, giornali e riviste. Inoltre, completa la sezione<br />

23<br />


PARTE PRIMA – FONTI SECONDARIE<br />


<br />

multimediale una raccolta di cinema in DVD, ma anche documentari storici, naturalistici, corsi<br />

multimediali di lingua per adulti e per bambini, videocassette di vari argomenti e cartoni animati per i<br />

piccoli lettori; a questi documenti si aggiunge una collezione di cd di vari generi musicali (pop, rock, jazz,<br />

classica e musica etnica). In biblioteca è presente una collezione di 1.000 dischi di musica classica ed<br />

operistica del Fondo Trani, libri sulla musica, assieme alle tecnologie per l’ascolto. Al primo piano è<br />

situata la sala lettura con PC, tutti con accesso ad Internet, ai cataloghi informatici on line, e libri su vari<br />

argomenti e materie. Tutto il materiale bibliografico è collocato a scaffale aperto per consentire ai lettori<br />

una accessibilità diretta alle raccolte. Il secondo piano è interamente dedicato ai bambini e ragazzi<br />

con libri di narrativa e saggistica per i giovani lettori, accesso ad Internet; in questa sala, nell'ambito dei<br />

progetti La Valigia del Narratore e Nati per Leggere, sono previste attività di animazione della lettura e<br />

laboratori rivolti alle scuole, agli educatori , ai genitori e al pubblico dei ragazzi. In particolare,<br />

l’attenzione della biblioteca per il mondo dei lettori più giovani si è concentrata sulla realizzazione di<br />

spazi che tenessero conto delle esigenze delle varie fasce d’età; pertanto è stata realizzata: una zona<br />

dedicata ai piccolissimi con contenitori di libri cartonati e prime letture, poltroncine, cubi morbidi,<br />

tavolini e sedie in plastica dai colori vivaci e un grande tappeto verde con un sole al centro; una zona per<br />

la scuola primaria di primo grado con scaffali di varie altezze contenenti fiabe, racconti e storie nei vari<br />

generi letterari; infine una parte della sala un po’ più appartata è stata riservata alle scuole medie e agli<br />

adolescenti con scaffalature e tavoli per leggere e studiare in gruppo.<br />

Anche la sistemazione dei libri ha seguito il criterio della suddivisione per fasce d’età, per interessi e<br />

bisogni informativi; in questo piano ha trovato spazio anche una raccolta di libri fantasy, di fantascienza e<br />

una sezione di fumetti. Oltre ai libri di narrativa è stata realizzata anche una sezione di saggistica divisa<br />

per materie con enciclopedie e materiali bibliografici idonei a consentire ai bambini e ai ragazzi di<br />

reperire informazioni per le ricerche scolastiche e per soddisfare interessi e curiosità. Inoltre la biblioteca<br />

è impegnata nell’ambito dell’educazione interculturale con il progetto Scaffale multiculturale che prevede<br />

l’offerta di materiale librario e periodico nelle diverse lingue per adulti e per i ragazzi, ed iniziative che<br />

promuovano la conoscenza e lo scambio fra le culture; infine è stata costituita una sezione di libri in<br />

carattere corpo 16 e 18 per leggere senza fatica e una collezione di audiolibri con testi classici della<br />

letteratura italiana e best sellers della narrativa mondiale , letti da attrici/attori, da ascoltare anche solo per<br />

il piacere di una lettura ad alta voce. Oltre ai servizi tradizionali del prestito, del reference e della<br />

consultazione, vengono elaborate bibliografie tematiche dei documenti posseduti, in relazione ai progetti<br />

e alle varie iniziative, ma anche in riferimento ad eventi che vengono ospitati presso la biblioteca; le<br />

bibliografie sono a disposizione del pubblico in formato cartaceo e sono scaricabili in formato pdf dal sito<br />

web. Segnaliamo le seguenti bibliografie : Raccontami una storia, proposte di lettura per bimbi 0-5 anni<br />

nell’ambito del progetto Nati per leggere 2009 ; Basta un libro…e la pillola va giù!, guida bibliografica<br />

per bambini e adulti per affrontare la malattia e l’ospedalizzazione; 100 Storie da leggere. Percorsi di<br />

lettura per adolescenti (11-14 ann); Valigia del Narratore, bibliografia sulla lettura ad uso di insegnanti<br />

ed educatori. La biblioteca si trova nella piazza centrale del quartiere di San Sisto, adiacente al nuovo<br />

teatro e accanto ad aree verdi, terrazze e zone parcheggio, capaci di accogliere un utenza non solo locale,<br />

ma proveniente da tutta la città. Inoltre oltre alle altre tre sedi comunali, Augusta, Biblionet e<br />

Multimediale, hanno aderito al Sistema Bibliotecario Comunale Integrato altre biblioteche del territorio,<br />

appartenenti ad istituzioni o istituite da associazioni culturali, le quali hanno messo in rete il loro<br />

patrimonio documentario e i loro servizi.<br />

Libri totale<br />

14.650<br />

Periodici<br />

30<br />

Patrimonio (dati 2008)<br />

Libri per<br />

ragazzi<br />

6.580<br />

24<br />

CD<br />

650<br />

DVD VIDEO<br />

978<br />

Cdrom<br />

113<br />



<br />

• Cartonati (0-6 anni) 670<br />

• I ciclo s. primaria 1.609<br />

• II ciclo s. primaria 1.344<br />

• Adolescenti 1.242<br />

• Saggistica 1.365<br />

• Fumetti 100<br />

• Libri in lingua 130<br />

I progetti per i ragazzi<br />

PARTE PRIMA – FONTI SECONDARIE<br />

Libri Sala Ragazzi<br />

Dati strutturali e statistiche<br />

Anno 2008<br />

Estensione al pubblico 605 mq<br />

Posti di lettura 50<br />

PC al pubblico 22<br />

Prestiti totale 18.341<br />

Frequentatori 40.381<br />

Nuovi iscritti 1.183<br />

Alunni (Valigia del<br />

narratore)<br />

25<br />

1.443<br />

Fin dalla sua costituzione la biblioteca Sandro Penna ha sviluppato un forte interesse per il pubblico dei<br />

lettori più giovani e per il mondo dell’infanzia e dei ragazzi, favorito, da una parte, da un’architettura<br />

“avveniristica” per Perugia e che è stata d’ispirazione per la progettazione degli spazi e dei servizi, e<br />

stimolato, dall’altra, dalla necessità di creare un progetto biblioteconomico pensato e studiato proprio per<br />

i ragazzi e che potesse interfacciarsi con il mondo della scuola e con le istituzioni educative presenti nel<br />

territorio comunale.<br />

Pertanto, oltre ai già citati Nati per leggere , progetto per la promozione della lettura ad alta voce ai<br />

bambini fin dalla più tenera età, promosso dall’AIB (Associazione italiana biblioteche) e<br />

dall’Associazione culturale pediatri (ACP) , e la Valigia del Narratore, progetto di animazione della<br />

lettura rivolto agli alunni della scuola primaria, la biblioteca ha implementato le raccolte librarie e<br />

multimediali per i ragazzi in generale e gli adolescenti in particolare, attraverso l’acquisto di novità<br />

librarie, che tenessero conto degli interessi e delle tematiche tipiche di questa fascia d’età , soprattutto con<br />

titoli che rispecchiassero anche l’andamento del mercato editoriale rivolto alle ragazze/i sopra i 15-16<br />

anni.<br />

Oltre a ciò la biblioteca è sempre stata presente alle manifestazioni culturali cittadine rivolte ai ragazzi,<br />

quali festival letterari, scientifici, di teatro figurato, (Librandosi, Festival delle figure animate..), iniziative<br />

ed eventi sulla lettura organizzati da scuole, attraverso l’allestimento di propri stands, con letture e<br />

laboratori; queste attività hanno portato la biblioteca a farsi conoscere e a raggiungere nuovi pubblici di<br />

famiglie, adulti e ragazzi di età diverse. Le attività rivolte alle scuole, soprattutto la scuola primaria e<br />

dell’infanzia, ma anche la scuola secondaria di primo grado, incentrate sulla lettura ad alta voce e sulla<br />

conoscenza della biblioteca come risorsa informativa ma anche ricreativa, ha portato a risultati sempre<br />

più incoraggianti, permettendo di raggiungere un maggior numero di famiglie anche straniere e di giovani<br />

utenti in generale; abbiamo, inoltre, rivolto lo sguardo anche al mondo della disabilità. collaborando con<br />


PARTE PRIMA – FONTI SECONDARIE<br />


<br />

successo al tirocinio di una studentessa Down che probabilmente si iscriverà all’università; abbiamo<br />

ospitato progetti di messa alla prova per minori con problematiche di rilevanza penale in collaborazione<br />

con il Dipartimento Giustizia minorile del Ministero della Giustizia, anche queste si sono concluse con<br />

superamento della prova; abbiamo collaborato con l’associazione ABIO (Associazioni bambini in<br />

ospedale) per la realizzazione di una guida bibliografica sulla malattia e sull’ospedalizzazione rivolta ai<br />

bambini e ai ragazzi e alle loro famiglie; inoltre abbiamo avviato rapporti di collaborazione con<br />

l’Associazione Italiana Dislessia con particolare riferimento all’età adolescenziale; inoltre partecipiamo a<br />

incontri di aggiornamento sulla letteratura per i ragazzi organizzati da Centro Regionale di servizi per le<br />

biblioteche per ragazzi, attivo presso la biblioteca di Villa Montalvo di Campi Bisenzio (FI), la quale ha<br />

anche il compito istituzionale di redigere la (BNI) Bibliografia Nazionale Italiana del libro per ragazzi.<br />

Linee guida IFLA per i servizi bibliotecari per bambini, ragazzi e giovani adulti<br />

«La biblioteca pubblica, via di accesso locale alla conoscenza, costituisce una condizione essenziale per<br />

l’apprendimento permanente, l’indipendenza nelle decisioni, lo sviluppo culturale dell’individuo e dei<br />

gruppi sociali» (dal Manifesto UNESCO sulle biblioteche pubbliche, 1994).<br />

Le Raccomandazioni dell’IFLA (International Federation Library Association) per i servizi bibliotecari<br />

per i Giovani adulti risalgono al 1997, l’ultima revisione è del 2001, mentre la traduzione italiana è del<br />

2004; le Raccomandazioni contengono i principi , gli obiettivi e i compiti a cui le biblioteche pubbliche<br />

devono attenersi nella progettazione dei servizi dedicati appunto ai giovani; per pubblico giovanile nei<br />

documenti IFLA fino al 1997 ci si riferisce ad una fascia d’età compresa fra i 2 e 16 anni.<br />

Obiettivi dei servizi per giovani adulti sono:<br />

• Offrire una transizione dai servizi per ragazzi ai servizi per adulti<br />

• Incoraggiare l’apprendimento permanente attraverso la biblioteca e la promozione della lettura<br />

• Motivare l’abitudine alla lettura per informazione e per piacere<br />

• Promuovere le capacità d’uso dell’informazione attraverso le risorse a stampa e elettroniche<br />

• Fornire a tutti i giovani della comunità, raccolte e servizi bibliotecari che soddisfino i seguenti<br />

bisogni: educativi, informativi, culturali, ricreativi.<br />

Tra i compiti e gli obiettivi delle biblioteche pubbliche le Raccomandazioni ribadiscono:<br />

«Le biblioteche possono svolgere un ruolo importante per l'individuo durante la ricerca di una transizione<br />

positiva dall'infanzia all'età adulta fornendo l'accesso alle risorse insieme a un ambiente che incoraggi lo<br />

sviluppo intellettuale, emotivo e sociale e offra uno stimolo concreto per un'alternativa ai problemi<br />

sociali».<br />

Quale scommessa pedagogica della biblioteca pubblica?<br />

Le esigenze dell’era informatica e l’uso delle tecnologie digitali, hanno riconfigurato il modo di creare e<br />

di reperire le informazioni, modificando in maniera sensibile la biblioteconomia e gli stessi servizi<br />

bibliotecari. I giovani sono i protagonisti di questa trasformazione della comunicazione nell’uso<br />

soprattutto delle nuove tecnologie informatiche, le quali assumono un valore e un ruolo rilevante nella<br />

vita degli adolescenti e della società in generale.<br />

Nelle biblioteche, oggi, i libri e le varie risorse informative a stampa convivono con le risorse informative<br />

elettroniche; si diffondono attraverso il web le biblioteche digitali (ad es. il progetto Manuzio,<br />

www.liberliber.it; biblioteca digitale dell’Augusta, ecc.) e i progetti di digitalizzazione che le biblioteche<br />

stesse realizzano per consentire agli utenti remoti in modalità libera o tramite accessi protetti da<br />

password, un più ampio accesso ai propri documenti ; si utilizzano le tecnologie digitali anche in campo<br />

archivistico e museale, la comunicazione e l’informazione sono sempre più globali. Certamente gli<br />

adolescenti padroneggiano meglio degli adulti tutto ciò, in un processo continuo di scambi comunicativi<br />

attraverso il web (vedi i vari social network, facebook, myspace, ecc...).<br />

Immettere il libro nel circuito comunicativo che coinvolge i ragazzi tutti i giorni, questa è la scommessa<br />

pedagogica delle biblioteche pubbliche; questa scommessa sarà possibile solo se le biblioteche stesse<br />

sapranno rivolgersi a tutti i giovani senza distinzione di razza, religione, condizione culturale,<br />

capacità intellettuale o fisica e solo se le biblioteche saranno in grado di riconoscere negli adolescenti<br />

26<br />


PARTE PRIMA – FONTI SECONDARIE<br />


<br />

una risorsa, in un clima di disponibilità all’ascolto, al rispetto, all’accettazione nei confronti dei giovani e<br />

dei loro bisogni informativi e culturali.<br />

Per concludere:<br />

«La libertà, il benessere e lo sviluppo della società e degli individui sono valori umani fondamentali. Essi<br />

potranno essere raggiunti solo attraverso la capacità di cittadini ben informati di esercitare i loro diritti<br />

democratici e di giocare un ruolo attivo nella società. La partecipazione costruttiva e lo sviluppo della<br />

democrazia dipendono da un’istruzione soddisfacente, così come da un accesso libero e senza limitazioni<br />

alla conoscenza , al pensiero, alla cultura e all’informazione» .(dal Manifesto UNESCO per le biblioteche<br />

pubbliche, 1994).<br />

27<br />




<br />

PARTE SECONDA<br />

STRUMENTI DI RILEVAZIONE<br />

SEZIONE INDAGINE OPINION LEADERS



PARTE SECONDA – STRUMENTI DI RILEVAZIONE<br />


<br />

SCHEDA 2.1 - Lettera inviata dal Comune di Perugia al campione di 40 opinion<br />

leaders selezionati<br />

Fasc:<br />

Settore Servizi Sociali, Culturali e Sportivi alla Persona<br />

Unità Operativa Biblioteche<br />

31<br />

Perugia,<br />

Spett.le<br />

OGGETTO: intervista per indagine sull’utenza delle biblioteche del Comune di Perugia<br />

Le biblioteche del Comune di Perugia, in collaborazione con il Dipartimento di scienze del libro e del<br />

documento dell'Università di Roma “La <strong>Sapienza</strong>”, stanno realizzando un’indagine sull’utenza reale e<br />

potenziale per valutare la qualità dei servizi erogati e l’efficacia del sistema bibliotecario comunale. Con<br />

questa indagine, condotta attraverso l'utilizzo di tecniche quantitative e qualitative, si vuole conoscere<br />

meglio la propria utenza per potenziare, sviluppare e creare servizi che aumentino la customer<br />

satisfaction.<br />

Nell’ambito di questa ricerca, oltre alla raccolta di questionari rivolti a diverse tipologie di utenti e a focus<br />

group, è prevista anche un’intervista diretta a un certo numero di opinion leaders, rappresentativi del<br />

contesto socio-economico, politico e culturale del territorio, tra cui avremmo individuato anche il suo<br />

nominativo. L’intervista, realizzata da una ricercatrice e volta a conoscere alcune sue opinioni sul sistema<br />

delle biblioteche comunali, non richiederà che poche decine di minuti, ma sarà per noi molto importante<br />

per la buona riuscita dell’indagine.<br />

Le chiedo pertanto la disponibilità a collaborare, volendo concedere un appuntamento alla dr.ssa Chiara<br />

Faggiolani, che, in caso di una sua risposta positiva, la contatterà tra qualche giorno.<br />

Fiducioso comunque nella Sua attenzione, invio cordiali saluti<br />

Il dirigente<br />

Dott. Maurizio Tarantino


PARTE SECONDA – STRUMENTI DI RILEVAZIONE<br />


<br />

SCHEDA 2.2 - Traccia intervista qualitativa generica opinion leader (OL1, OL2,<br />

OL3)<br />

Introduzione dell’intervistatore, che spiega le finalità della ricerca e le modalità di conduzione<br />

dell’intervista.<br />

L’intervistatore chiede ai partecipanti l’autorizzazione a registrare l’intervista garantendo l’anonimato e<br />

specificando che questa verrà utilizzata ai soli fini di ricerca.<br />

Breve presentazione: si chiede ai partecipanti di descrivere se stessi.<br />

____________________________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________________________<br />

La tua idea di biblioteca: cosa dovrebbe essere?<br />

____________________________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________________________<br />

La situazione a Perugia<br />

____________________________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________________________<br />

32


PARTE SECONDA – STRUMENTI DI RILEVAZIONE<br />


<br />

SCHEDA 2.3 - Traccia intervista qualitativa opinion leader 4 (OL4)<br />

Traccia costruita a partire da analisi interviste:<br />

OL1: Scheda 3.1<br />

OL2: Scheda 3.2<br />

OL3: Scheda 3.3<br />

****<br />

Introduzione dell’intervistatore, che spiega le finalità della ricerca e le modalità di conduzione<br />

dell’intervista.<br />

L’intervistatore chiede all’intervistato l’autorizzazione a registrare l’intervista garantendo l’anonimato e<br />

specificando che questa verrà utilizzata ai soli fini di ricerca.<br />

Breve presentazione: si chiede all’intervistato di descrivere se stesso.<br />

____________________________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________________________<br />

La tua idea di biblioteca: cosa dovrebbe essere?<br />

Temi emergenti da approfondire: biblioteca come “luogo di aggregazione”<br />

____________________________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________________________<br />

La situazione a Perugia.<br />

Temi emergenti da approfondire:<br />

1. “Dispersione”, in relazione ad un’offerta di servizi bibliotecari forte dal punto di vista<br />

quantitativo ma poco strutturata.<br />

2. Mancanza di coordinamento tra biblioteche comunali e universitarie.<br />

____________________________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________________________<br />

33


PARTE SECONDA – STRUMENTI DI RILEVAZIONE<br />


<br />

SCHEDA 2.4 - Traccia intervista qualitativa opinion leader 5 (OL5)<br />

Traccia costruita a partire da analisi interviste:<br />

OL1: Scheda 3.1<br />

OL2: Scheda 3.2<br />

OL3: Scheda 3.3<br />

****<br />

Introduzione dell’intervistatore, che spiega le finalità della ricerca e le modalità di conduzione<br />

dell’intervista.<br />

L’intervistatore chiede all’intervistato l’autorizzazione a registrare l’intervista garantendo l’anonimato e<br />

specificando che questa verrà utilizzata ai soli fini di ricerca.<br />

Breve presentazione: si chiede all’intervistato di descrivere se stesso.<br />

____________________________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________________________<br />

La tua idea di biblioteca: cosa dovrebbe essere?<br />

Temi emergenti da approfondire: biblioteca come “luogo di aggregazione”<br />

____________________________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________________________<br />

La situazione a Perugia.<br />

Temi emergenti da approfondire:<br />

1. “Dispersione”, in relazione ad un’offerta di servizi bibliotecari forte dal punto di vista<br />

quantitativo ma poco strutturata.<br />

2. Mancanza di coordinamento tra biblioteche comunali e universitarie.<br />

____________________________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________________________<br />

34


PARTE SECONDA – STRUMENTI DI RILEVAZIONE<br />


<br />

SCHEDA 2.5 - Traccia intervista qualitativa generica opinion leader 6 (OL6)<br />

Traccia generica: esplorare nuovi ambiti.<br />

****<br />

Introduzione dell’intervistatore, che spiega le finalità della ricerca e le modalità di conduzione<br />

dell’intervista.<br />

L’intervistatore chiede all’intervistato l’autorizzazione a registrare l’intervista garantendo l’anonimato e<br />

specificando che questa verrà utilizzata ai soli fini di ricerca.<br />

Breve presentazione: si chiede ai partecipanti di descrivere se stessi.<br />

____________________________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________________________<br />

La tua idea di biblioteca: cosa dovrebbe essere?<br />

____________________________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________________________<br />

La situazione a Perugia.<br />

____________________________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________________________<br />

35


PARTE SECONDA – STRUMENTI DI RILEVAZIONE<br />


<br />

SCHEDA 2.6 - Traccia intervista qualitativa opinion leader 7 (OL7)<br />

Traccia costruita a partire da analisi interviste:<br />

OL4: Scheda 3.4<br />

****<br />

Introduzione dell’intervistatore, che spiega le finalità della ricerca e le modalità di conduzione<br />

dell’intervista.<br />

L’intervistatore chiede all’intervistato l’autorizzazione a registrare l’intervista garantendo l’anonimato e<br />

specificando che questa verrà utilizzata ai soli fini di ricerca.<br />

Breve presentazione: si chiede ai partecipanti di descrivere se stessi.<br />

____________________________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________________________<br />

La tua idea di biblioteca: cosa dovrebbe essere?<br />

____________________________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________________________<br />

__________________<br />

La situazione a Ponte San Giovanni.<br />

Temi emergenti da approfondire:<br />

1. Contesto: Ponte San Giovanni, quartiere abitato da famiglie di recente immigrazione.<br />

2. Contesto: Ponte San Giovanni, presenza di altri centri di aggregazione.<br />

____________________________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________________________<br />

Biblionet: come viene vissuta la biblioteca nel quartiere?<br />

____________________________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________________________<br />

36


PARTE SECONDA – STRUMENTI DI RILEVAZIONE<br />


<br />

SCHEDA 2.7 - Traccia intervista qualitativa opinion leader 9 (OL9)<br />

Traccia costruita a partire da analisi interviste:<br />

OL1: Scheda 3.1<br />

OL3: Scheda 3.3<br />

OL4: Scheda 3.4<br />

OL5: Scheda 3.5<br />

FG1: Scheda 3.16<br />

Breve presentazione.<br />

****<br />

____________________________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________________________<br />

Il focus della mia indagine sono le biblioteche del sistema comunale, i servizi alla città... ecc. non ho gli<br />

elementi per valutare le biblioteche universitarie (per esempio il loro supporto all'attività di ricerca svolta<br />

dai professori, l'uso delle riviste elettroniche ecc.), né voglio farlo.<br />

Vorrei una panoramica relativa alla situazione delle biblioteche a Perugia.<br />

____________________________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________________________<br />

Vorrei capire se e in che misura c’è una compenetrazione dell'utenza, se gli studenti si riversano in<br />

Augusta solo perché abitano in centro.<br />

____________________________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________________________<br />

Può descrivere i servizi agli studenti?<br />

È importante capire se gli studenti che vanno in Augusta sono un “di più”, ma ne vanno tanti anche<br />

nelle universitarie, oppure se disertano le biblioteche universitarie e vanno solo in Augusta (e allora<br />

dovremmo assolutamente capire perché).<br />

37


PARTE SECONDA – STRUMENTI DI RILEVAZIONE<br />


<br />

SCHEDA 2.8 - Traccia intervista qualitativa opinion leader 10 (OL10)<br />

Traccia generica: esplorare nuovi ambiti.<br />

****<br />

Introduzione dell’intervistatore, che spiega le finalità della ricerca e le modalità di conduzione<br />

dell’intervista.<br />

L’intervistatore chiede all’intervistato l’autorizzazione a registrare l’intervista garantendo l’anonimato e<br />

specificando che questa verrà utilizzata ai soli fini di ricerca.<br />

Breve presentazione: si chiede ai partecipanti di descrivere se stessi.<br />

____________________________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________________________<br />

La tua idea di biblioteca: cosa dovrebbe essere?<br />

____________________________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________________________<br />

La situazione delle biblioteche a Perugia.<br />

____________________________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________________________<br />

Verificare concetti “dispersione” e “socialità”<br />

____________________________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________________________<br />

38


PARTE SECONDA – STRUMENTI DI RILEVAZIONE<br />


<br />

SCHEDA 2.9 - Traccia intervista qualitativa opinion leader 11 (OL11)<br />

Traccia costruita a partire da analisi interviste:<br />

OL2: Scheda 3.2<br />

OL4: Scheda 3.4<br />

OL5: Scheda 3.5<br />

FG6: Scheda 3.20<br />

FG7: Scheda 3.22<br />

****<br />

Introduzione dell’intervistatore, che spiega le finalità della ricerca e le modalità di conduzione<br />

dell’intervista.<br />

L’intervistatore chiede all’intervistato l’autorizzazione a registrare l’intervista garantendo l’anonimato e<br />

specificando che questa verrà utilizzata ai soli fini di ricerca.<br />

Breve presentazione: si chiede ai partecipanti di descrivere se stessi.<br />

____________________________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________________________<br />

La tua idea di biblioteca: cosa dovrebbe essere?<br />

____________________________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________________________<br />

La situazione delle biblioteche a Perugia.<br />

____________________________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________________________<br />

Il rapporto tra la scuola e i servizi bibliotecari.<br />

____________________________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________________________<br />

39


PARTE SECONDA – STRUMENTI DI RILEVAZIONE<br />


<br />

SCHEDA 2.10 - Segni grafici convenzionali per la trascrizione delle interviste<br />

qualitative 2<br />

R. Ricercatore<br />

I. Intervistato<br />

R………………………<br />

I………………………..<br />

Riga di spazio tra turni di parola<br />

[NC] Note comprendenti: parole che aiutano la comprensione del testo<br />

MAIUSCOLO Enfasi o volume alto della voce<br />

Corpo minore rispetto Volume basso della voce<br />

al testo<br />

[PAUSA] Pausa lunga tra un intervento e il successivo<br />

[pausa] Pausa breve tra un intervento e il successivo<br />

+ oppure – Pausa lunga all’interno di un intervento<br />

– Pausa breve all’interno di un intervento<br />

… Esitazioni<br />

(…) Mancata registrazione di parti del discorso<br />

, . ; ? ! Intonazione<br />

Corsivo Termini utilizzati nelle analisi dal ricercatore<br />

(data) Data di registrazione del brano posta alla fine<br />

























































<br />

2 Cfr. Giovanna Gianturco, L’intervista qualitativa. Dal discorso al testo scritto, Milano, Guerini Scientifica, 2005, p.120.<br />

40



<br />

PARTE SECONDA<br />

STRUMENTI DI RILEVAZIONE<br />

SEZIONE INDAGINE UTENZA REALE



SCHEDA 2.11 - Questionario utenti reali<br />

PARTE SECONDA – STRUMENTI DI RILEVAZIONE<br />


<br />

Il Sistema Bibliotecario Comunale di Perugia chiede la tua collaborazione nel valutare i propri servizi e le<br />

proprie attività. Ti chiediamo cinque minuti per rispondere alle domande del seguente questionario.<br />

Le tue risposte ci saranno utili per impegnarci a migliorare i servizi attuali e per cercare di migliorarli in<br />

futuro.<br />

Ti saremmo grati se potessi rispondere a tutte le domande, in modo da raccogliere più informazioni possibili.<br />

Grazie fin d’ora per il tempo che ci dedicherai.<br />

QUESTIONARIO<br />

1. Sesso:<br />

M<br />

F<br />

2. La tua età è compresa fra:<br />

18-24 anni<br />

25-34 anni<br />

35-54 anni<br />

55-65 anni<br />

oltre 65 anni<br />

3. Comune di residenza:……………………………………………………………………………………………<br />

4. Nazionalità: …………………………………………………………………………………...…………………<br />

5. Titolo di <strong>studio</strong>:<br />

Licenza elementare<br />

Licenza media<br />

Diploma di scuola superiore<br />

Diploma di laurea<br />

Diploma di specializzazione post-laurea<br />

Altro……………………………………………………………………………………………………………<br />

6. Professione:<br />

Studente<br />

Insegnante<br />

Docente Universitario<br />

Impiegato/a<br />

Artigiano/a, operaio/a, commerciante<br />

Libero professionista/imprenditore<br />

Pensionato/a<br />

Non occupato<br />

Altro……………………………………………………………………………………………………………<br />

7. Settore di attività<br />

Industria<br />

Servizi, banca, assicurazione<br />

Commercio<br />

Editoria<br />

Agricoltura<br />

Educazione, formazione<br />

Pubblica Amministrazione<br />

Sanità<br />

Altro……………………………………………………………………….……………………………………<br />

8. Indica per quale biblioteca intendi rispondere:<br />

Augusta Biblionet Multimediale Sandro Penna<br />

9. Da quanto tempo sei iscritto alla biblioteca o la utilizzi abitualmente?<br />

Da meno di 1 anno<br />

43


Da più di 1 anno e meno di 3<br />

Da oltre 3 anni<br />

Da oltre 10 anni<br />

10. Con quale frequenza visiti la biblioteca?<br />

Tutti i giorni o quasi<br />

1/2 volte a settimana<br />

1/2 volte al mese<br />

2/3 volte ogni 6 mesi<br />

Raramente<br />

11. Come raggiungi la biblioteca ?<br />

Automobile<br />

Motorino, scooter<br />

A piedi<br />

Mezzi pubblici<br />

PARTE SECONDA – STRUMENTI DI RILEVAZIONE<br />

12. Come sei venuto/a a conoscenza del servizio bibliotecario?<br />

Internet<br />

Volantini/locandine<br />

Partecipazione ad eventi realizzati dalla biblioteca<br />

Quotidiani/stampa locale di vario genere<br />

Informazioni da famiglia o amici<br />

Informazioni dalla scuola<br />

Altro……………………………………………………………………………………………………………<br />

13. Per quali motivi ti sei avvicinato a questo Servizio?<br />

Per interessi culturali<br />

Per motivi di <strong>studio</strong><br />

Per motivi di lavoro<br />

Per esigenza di socializzazione<br />

Per partecipare alla vita culturale della città<br />

Per occupare il tempo libero<br />

Altro……………………………………………………………………………………………………………<br />

14. Utilizzi la biblioteca anche tramite Internet?<br />

Sì<br />

No<br />

15. Quali sono i motivi principali della tua visita in biblioteca? (puoi segnare più risposte)<br />

Studiare/leggere prevalentemente con libri propri<br />

Utilizzare i pc e Internet<br />

Prendere in prestito libri<br />

Prendere in prestito cd musicali<br />

Prendere in prestito dvd o videocassette<br />

Prendere in prestito cd rom<br />

Leggere giornali e periodici<br />

Studiare e fare ricerche con libri della biblioteca per motivi di <strong>studio</strong><br />

Studiare e fare ricerche con libri della biblioteca per motivi di lavoro<br />

Leggere liberamente senza un'immediata necessità di <strong>studio</strong> o ricerca<br />

Consultare manoscritti e libri rari<br />

Accompagnare i figli nella sezione ragazzi<br />

Incontrare amici<br />

Partecipare alle attività culturali organizzate in biblioteca<br />

Altro………………………………………………………………………………………………..…………<br />

16. Quale tipologia di materiale consulti solitamente? (puoi segnare più risposte)<br />

Libri<br />

Giornali e/o riviste<br />

CD musicali<br />

CD-rom<br />

VHS e/o DVD<br />

Fondo antico e/o manoscritti<br />


<br />

44


PARTE SECONDA – STRUMENTI DI RILEVAZIONE<br />


<br />

17. Quali sono gli argomenti per te di maggior interesse? (puoi segnare più risposte)<br />

Arte<br />

Biologia/chimica/fisica<br />

Diritto<br />

Economia<br />

Filosofia<br />

Informatica<br />

Letteratura italiana<br />

Letterature straniere<br />

Lingue<br />

Politica/attualità<br />

Religione<br />

Sezione locale<br />

Sociologia/psicologia<br />

Storia<br />

18. In quali orari frequenti solitamente la biblioteca? (puoi segnare più risposte)<br />

Non la frequento<br />

8.30-10.30<br />

10.30-13.30<br />

13.30-16.00<br />

16.00-18.30<br />

In occasione delle attività culturali organizzate in biblioteca<br />

19. Esprimi la frequenza con cui usufruisci dei servizi di seguito riportati:<br />

× Prestito<br />

Frequentemente<br />

Talvolta<br />

Raramente<br />

Mai<br />

× Prestito interbibliotecario (comprende anche il trasporto cultura)<br />

Frequentemente<br />

Talvolta<br />

Raramente<br />

Mai<br />

× Consultazione e lettura<br />

Frequentemente<br />

Talvolta<br />

Raramente<br />

Mai<br />

× Utilizzo dei pc e di Internet<br />

Frequentemente<br />

Talvolta<br />

Raramente<br />

Mai<br />

× Fotocopie<br />

Frequentemente<br />

Talvolta<br />

Raramente<br />

Mai<br />

× Riproduzioni digitali<br />

Frequentemente<br />

Talvolta<br />

Raramente<br />

Mai<br />

× Assistenza bibliotecario<br />

Frequentemente<br />

Talvolta<br />

Raramente<br />

Mai<br />

45


PARTE SECONDA – STRUMENTI DI RILEVAZIONE<br />


<br />

20. Come giudichi i seguenti aspetti della biblioteca?<br />

× Attuale ubicazione della biblioteca<br />

Pessima<br />

Sufficiente<br />

Buona<br />

Ottima<br />

× Segnalazione esterna della biblioteca<br />

Pessima<br />

Sufficiente<br />

Buona<br />

Ottima<br />

× Organizzazione interna degli spazi della biblioteca<br />

Pessima<br />

Sufficiente<br />

Buona<br />

Ottima<br />

× Orario di apertura<br />

Pessima<br />

Sufficiente<br />

Buona<br />

Ottima<br />

21. Assegna un punteggio da 1 a 5 (1=del tutto insoddisfatto, 2=insoddisfatto, 3=abbastanza soddisfatto,<br />

4=soddisfatto, 5=molto soddisfatto) ai seguenti aspetti dei servizi:<br />

× Qualità del servizio della biblioteca in generale<br />

1 2 3 4 5<br />

× Cortesia del personale<br />

1 2 3 4 5<br />

× Efficienza del personale e capacità di aiutare nella ricerca del materiale<br />

1 2 3 4 5<br />

× Disponibilità dei titoli richiesti<br />

1 2 3 4 5<br />

× Facilità di consultazione del catalogo<br />

1 2 3 4 5<br />

× Facilità di trovare autonomamente negli scaffali ciò che si sta cercando<br />

1 2 3 4 5<br />

× Tempi di attesa per il prestito<br />

1 2 3 4 5<br />

× Accesso e dotazione di risorse elettroniche<br />

1 2 3 4 5<br />

× Accesso e funzionamento delle postazioni multimediali<br />

1 2 3 4 5<br />

× Prestito interbibliotecario (comprende anche il trasporto cultura)<br />

1 2 3 4 5<br />

22. Quali proposte culturali vorresti trovare in biblioteca?<br />

Incontri con gli autori<br />

Presentazione di libri<br />

Gruppi di lettura<br />

Attività culturali per bambini<br />

Presentazione dei servizi di biblioteca<br />

Introduzione alle ricerche bibliografiche<br />

Corsi (di lingua, informatica, scrittura, dizione, ecc.)<br />

Altro …………………………………………………………………………………………………………<br />

23. Se hai bisogno di una informazione o di risolvere un dubbio su qualcosa che non conosci:<br />

Ti rechi in biblioteca e poni la domanda al personale addetto<br />

Ti rechi in biblioteca e utilizzi autonomamente gli strumenti di consultazione (libri, giornali, Internet) che la<br />

46


PARTE SECONDA – STRUMENTI DI RILEVAZIONE<br />


<br />

biblioteca mette a disposizione<br />

Utilizzi canali informativi diversi dalla biblioteca e precisamente……………………………………………<br />

Non ti è mai capitata una situazione simile<br />

24. Quali di queste misure di miglioramento dei servizi ti sembrano prioritarie per il Sistema bibliotecario di<br />

Perugia:<br />

Ampliamento degli spazi<br />

Introduzione di un servizio di consultazione/prestito automatico attraverso appositi box lungo il percorso del<br />

Minimetrò<br />

Ampliamento degli orari di apertura<br />

Arricchimento del Patrimonio<br />

Maggior numero di iniziative culturali<br />

Miglioramento dei servizi accessori (fotocopie, bibite, ecc.)<br />

Potenziamento delle postazioni multimediali<br />

Altro …………………………………………………………………………………………………………<br />

25. Se sapessi che il tipo di materiale di tuo interesse è disponibile in una biblioteca che si trova in un’altra<br />

zona di Perugia, pensi che ci andresti?<br />

Certamente sì<br />

Forse<br />

Certamente no<br />

Preferirei utilizzare il trasporto cultura<br />

Grazie per aver risposto!<br />

47


PARTE SECONDA – STRUMENTI DI RILEVAZIONE<br />


<br />

SCHEDA 2.12 - Traccia focus group biblioteca Augusta (FG1)<br />

1. INTRODUZIONE E SPIEGAZIONE<br />

Inizio discussione<br />

Moderatore: Stiamo conducendo un’indagine sul Sistema Bibliotecario di Perugia, oggi qui con voi nello<br />

specifico ci concentriamo sulla Biblioteca Augusta… ma ovviamente se frequentate anche le altre<br />

biblioteche di Perugia e avete qualcosa da raccontarci ne siamo contenti.<br />

Abbiamo invitato voi proprio perché utenti della biblioteca e riteniamo che il confronto e soprattutto<br />

l’ascolto diretto delle opinioni, percezioni e sensazioni dell’utente rispetto alla propria esperienza in<br />

biblioteca sia estremamente importante ai fini del miglioramento dei servizi.<br />

Siete stati invitati perché vorremmo conoscere la vostra personale esperienza in biblioteca, le vostre idee.<br />

I vostri suggerimenti sono importantissimi.<br />

Organizzazione<br />

La nostra conversazione verrà registrata perché è difficile far conto solo sulla memoria e soprattutto<br />

perché ci preme poter considerare attentamente tutti i pareri espressi.<br />

La registrazione sarà ovviamente utilizzata ai soli fini della ricerca, non verrà diffusa in alcun modo.<br />

Durata: la discussione ci impegnerà all’incirca per un’ora e mezza.<br />

Qualche indicazione<br />

Vorremmo innanzitutto che vi confrontaste sui temi che di volta in volta verranno proposti.<br />

Non vogliamo mettere tutti d’accordo, sono dunque benvenute le valutazioni, i commenti sia positivi sia<br />

negativi.<br />

Il mio compito è semplicemente facilitare il confronto delle opinioni, la discussione del gruppo e a questo<br />

proposito dobbiamo darci alcune regole.<br />

Per rendere più fluida la conversazione propongo di scrivere i nostri nomi sulla targhetta che abbiamo di<br />

fronte a noi.<br />

Nel rapporto di ricerca che scriveremo non comparirà comunque alcun riferimento personale, la nostra<br />

conversazione è dunque assolutamente confidenziale e anonima, i vostri nominativi non compariranno in<br />

alcun modo.<br />

È importante che si parli ad alta voce. È necessario parlare uno alla volta per consentirci di registrare<br />

per bene tutti i vostri interventi.<br />

Questa vuole essere una conversazione informale, ciò che ci interessa è rilevare le vostre impressioni e<br />

considerazioni e farne tesoro.<br />

2. PRESENTAZIONE DEL GRUPPO<br />

La prima parte del focus group prevede da parte di ogni utente una propria presentazione per farsi<br />

conoscere e per poter individuare all’interno del gruppo le tipologie di utenza.<br />

Moderatore: Direi che intanto potremmo presentarci brevemente.<br />

Sono Chiara Faggiolani, ho trentuno anni, sono laureata in Sc. della Comunicazione a Siena e sono<br />

dottoranda all’Università La <strong>Sapienza</strong> di Roma in Scienze del Libro e del Documento.<br />

Nello specifico mi occupo soprattutto della valutazione dei servizi bibliotecari.<br />

Ho vissuto a Roma alcuni anni e ora vivo a Viterbo con mio marito e mia figlia che ha 4 anni….<br />

Di ogni partecipante si deve annotare:<br />

□ Sesso<br />

□ Età<br />

□ Professione<br />

□ Titolo di <strong>studio</strong><br />

48


PARTE SECONDA – STRUMENTI DI RILEVAZIONE<br />


<br />

1. Importante: come impieghi il tuo tempo libero?<br />

2. Sonda: ti piace leggere? Vai al cinema?<br />

3. LA PROPRIA ESPERIENZA DI BIBLIOTECA…<br />

Si chiede ai partecipanti di raccontare la propria esperienza di biblioteca, facendo riferimento alle<br />

proprie esperienze personali,anche relative alla frequentazione di altre biblioteche, per arrivare a una<br />

definizione comune di BIBLIOTECA e dei servizi che la biblioteca dovrebbe erogare.<br />

3. Cosa è in generale una biblioteca o cosa dovrebbe essere?<br />

4. Sonda: questa tua idea è derivata da qualche esperienza particolare che vuoi raccontarci?<br />

5. Quali sono le prime 3 parole che ti vengono in mente associate al concetto di biblioteca?<br />

6. Se hai un dubbio o una ricerca da fare di solito come ti comporti?<br />

7. Sonda: quali sono i mezzi che utilizzi per avere le informazioni che stai cercando?<br />

Se Internet sembra essere una fonte piuttosto utilizzata dai partecipanti chiedere:<br />

8. Conosci il sito della biblioteca?<br />

9. Sonda: lo utilizzi?<br />

4. LA PROPRIA ESPERIENZA CON LA BIBLIOTECA AUGUSTA<br />

Si chiede ai partecipanti di raccontare che tipo di utente ritengono di essere.<br />

10. Se dovessi descriverti come utente dell’Augusta, come ti definiresti?<br />

11. Pensi di essere un utente assiduo, fedele…?<br />

La scaletta di domande di seguito è puramente indicativa, ma i seguenti aspetti devono emergere:<br />

□ Da quanto tempo sei iscritto alla biblioteca?<br />

□ Vieni abitualmente?<br />

□ Di solito come raggiungi la biblioteca (macchina, mezzi pubblici, a piedi…)?<br />

□ Quanto tempo ti trattieni quando vieni in biblioteca?<br />

□ Per quale motivo ti sei avvicinato a questo servizio?<br />

□ In quali orari frequenti la biblioteca?<br />

12. Quando vieni in Augusta solitamente cerchi da solo ciò di cui hai bisogno oppure chiedi ai<br />

bibliotecari?<br />

13. Se sapessi che il tipo di materiale di tuo interesse è disponibile in una biblioteca che si trova<br />

in un’altra zona di Perugia, pensi che ci andresti?<br />

14. Sonda: a proposito, che mi dite del Minimetrò, lo utilizzate di solito?<br />

5. I SERVIZI DELLA BIBLIOTECA AUGUSTA<br />

Da questo momento in poi ci siamo fatti un’idea della tipologia di utente e della frequentazione<br />

dell’Augusta. Entriamo nel vivo dei servizi e della soddisfazione.<br />

15. Quali sono i servizi che offre la biblioteca che utilizzate maggiormente?<br />

16. Sonda: ti ritieni soddisfatto?<br />

Tenere presente i servizi espressi nel questionario:<br />

□ Prestito<br />

□ Prestito interbibliotecario (comprende anche il trasporto cultura)<br />

□ Consultazione e lettura<br />

□ Utilizzo dei pc e di Internet<br />

□ Fotocopie<br />

□ Riproduzioni digitali<br />

□ Assistenza dei bibliotecari<br />

49


PARTE SECONDA – STRUMENTI DI RILEVAZIONE<br />

17.<br />


<br />

Potresti dire qual è secondo te il servizio che funziona meglio e quello che funziona peggio?<br />

18. Sonda: o più in generale il miglior pregio e il peggior difetto?<br />

6. SUGGERIMENTI E PROPOSTE<br />

19. Cosa ti piacerebbe trovare/fare in Augusta che non trovi?<br />

20. Vengono organizzate diverse attività culturali in Augusta, hai mai partecipato?<br />

21. Sonda su eventuali risposte no: Perché no? Non eri informato?<br />

Se gli utenti sembrano poco informati approfondire concetto promozione.<br />

22. In quale modo preferiresti essere informato di queste attività (mail, manifesti in<br />

biblioteca….)<br />

23. Quali proposte culturali vorresti trovare in biblioteca ?<br />

□ Incontri con gli autori<br />

□ Presentazione di libri<br />

□ Gruppi di lettura<br />

□ Attività culturali per bambini<br />

□ Presentazione dei servizi di biblioteca<br />

□ Introduzione alle ricerche bibliografiche<br />

□ Corsi (di lingua, informatica, scrittura, dizione, ecc.)<br />

24. Un’ultima domanda: una proposta di miglioramento<br />

□ Ampliamento degli spazi<br />

□ Introduzione di un servizio di consultazione/prestito automatico attraverso appositi box lungo il<br />

percorso del Minimetrò<br />

□ Ampliamento degli orari di apertura<br />

□ Arricchimento del Patrimonio<br />

□ Maggior numero di iniziative culturali<br />

□ Miglioramento dei servizi accessori (fotocopie, bibite, ecc.)<br />

□ Potenziamento delle postazioni multimediali<br />

50


PARTE SECONDA – STRUMENTI DI RILEVAZIONE<br />


<br />

SCHEDA 2.13 - Traccia focus group biblioteca Villa Urbani (Multimediale) (FG2)<br />

1. INTRODUZIONE E SPIEGAZIONE<br />

Inizio discussione<br />

Moderatore: Stiamo conducendo un’indagine sul Sistema Bibliotecario di Perugia, oggi qui con voi nello<br />

specifico ci concentriamo sulla Biblioteca Multimediale… ma ovviamente se frequentate anche le altre<br />

biblioteche di Perugia e avete qualcosa da raccontarci ne siamo contenti.<br />

Abbiamo invitato voi proprio perché utenti della biblioteca e riteniamo che il confronto e soprattutto<br />

l’ascolto diretto delle opinioni, percezioni e sensazioni dell’utente rispetto alla propria esperienza in<br />

biblioteca sia estremamente importante ai fini del miglioramento dei servizi.<br />

Siete stati invitati perché vorremmo conoscere la vostra personale esperienza in biblioteca, le vostre idee.<br />

I vostri suggerimenti sono importantissimi.<br />

Organizzazione<br />

La nostra conversazione verrà registrata perché è difficile far conto solo sulla memoria e soprattutto<br />

perché ci preme poter considerare attentamente tutti i pareri espressi.<br />

La registrazione sarà ovviamente utilizzata ai soli fini della ricerca, non verrà diffusa in alcun modo.<br />

Durata: la discussione ci impegnerà all’incirca per un’ora e mezza.<br />

Qualche indicazione<br />

Vorremmo innanzitutto che vi confrontaste sui temi che di volta in volta verranno proposti.<br />

Non vogliamo mettere tutti d’accordo, sono dunque benvenute le valutazioni, i commenti sia positivi sia<br />

negativi.<br />

Il mio compito è semplicemente facilitare il confronto delle opinioni, la discussione del gruppo e a questo<br />

proposito dobbiamo darci alcune regole.<br />

Per rendere più fluida la conversazione propongo di scrivere i nostri nomi sulla targhetta che abbiamo di<br />

fronte a noi.<br />

Nel rapporto di ricerca che scriveremo non comparirà comunque alcun riferimento personale, la nostra<br />

conversazione è dunque assolutamente confidenziale e anonima, i vostri nominativi non compariranno in<br />

alcun modo.<br />

È importante che si parli ad alta voce. È necessario parlare uno alla volta per consentirci di registrare<br />

per bene tutti i vostri interventi.<br />

Questa vuole essere una conversazione informale, ciò che ci interessa è rilevare le vostre impressioni e<br />

considerazioni e farne tesoro.<br />

2. PRESENTAZIONE DEL GRUPPO<br />

La prima parte del focus group prevede da parte di ogni utente una propria presentazione per farsi<br />

conoscere e per poter individuare all’interno del gruppo le tipologie di utenza.<br />

Moderatore: Direi che intanto potremmo presentarci brevemente.<br />

Sono Chiara Faggiolani, ho trentuno anni, sono laureata in Sc. della Comunicazione a Siena e sono<br />

dottoranda all’Università La <strong>Sapienza</strong> di Roma in Scienze del Libro e del Documento.<br />

Nello specifico mi occupo soprattutto della valutazione dei servizi bibliotecari.<br />

Ho vissuto a Roma alcuni anni e ora vivo a Viterbo con mio marito e mia figlia che ha 4 anni…<br />

Di ogni partecipante si deve annotare:<br />

□ Sesso<br />

□ Età<br />

□ Professione<br />

□ Titolo di <strong>studio</strong><br />

51


PARTE SECONDA – STRUMENTI DI RILEVAZIONE<br />

1.<br />


<br />

Importante: come impieghi il tuo tempo libero?<br />

2. Sonda: ti piace leggere? Vai al cinema?<br />

3. LA PROPRIA ESPERIENZA DI BIBLIOTECA…<br />

Si chiede ai partecipanti di raccontare la propria esperienza di biblioteca, facendo riferimento alle<br />

proprie esperienze personali anche relative alla frequentazione di altre biblioteche per arrivare a una<br />

definizione comune di BIBLIOTECA e dei servizi che la biblioteca dovrebbe erogare.<br />

3. Cosa è in generale una biblioteca o cosa dovrebbe essere?<br />

4. Sonda: questa tua idea è derivata da qualche esperienza particolare che vuoi raccontarci?<br />

5. Quali sono le prime 3 parole che ti vengono in mente associate al concetto di biblioteca?<br />

6. Se hai un dubbio o una ricerca da fare di solito come ti comporti?<br />

7. Sonda: quali sono i mezzi che utilizzi per avere le informazioni che stai cercando?<br />

Se Internet sembra essere una fonte piuttosto utilizzata dai partecipanti chiedere:<br />

8. Conosci il sito della biblioteca?<br />

9. Sonda: lo utilizzi?<br />

4. LA PROPRIA ESPERIENZA CON LA BIBLIOTECA AUGUSTA<br />

Si chiede ai partecipanti di raccontare che tipo di utente ritengono di essere.<br />

10. Se dovessi descriverti come utente della Multimediale, come ti definiresti?<br />

11. Pensi di essere un utente assiduo, fedele…?<br />

La scaletta di domande di seguito è puramente indicativa ma i seguenti aspetti devono emergere:<br />

□ Da quanto tempo sei iscritto alla biblioteca?<br />

□ Vieni abitualmente?<br />

□ Di solito come raggiungi la biblioteca (macchina, mezzi pubblici, a piedi…)?<br />

□ Quanto tempo ti trattieni quando vieni in biblioteca?<br />

□ Per quale motivo ti sei avvicinato a questo servizio?<br />

□ In quali orari frequenti la biblioteca?<br />

12. Quando vieni alla Multimediale solitamente cerchi da solo ciò di cui hai bisogno oppure<br />

chiedi ai bibliotecari?<br />

13. Se sapessi che il tipo di materiale di tuo interesse è disponibile in una biblioteca che si trova<br />

in un’altra zona di Perugia, pensi che ci andresti?<br />

14. Sonda: a proposito, che mi dite del Minimetrò, lo utilizzate di solito?<br />

5. I SERVIZI DELLA BIBLIOTECA MULTIMEDIALE<br />

Da questo momento in poi ci siamo fatti un’idea della tipologia di utente e della frequentazione della<br />

Multimediale. Entriamo nel vivo dei servizi e della soddisfazione.<br />

15. Quali sono i servizi che offre la biblioteca che utilizzate maggiormente?<br />

16. Sonda: ti ritieni soddisfatto?<br />

Tenere presente i servizi espressi nel questionario:<br />

□ Prestito<br />

□ Prestito interbibliotecario (comprende anche il trasporto cultura)<br />

□ Consultazione e lettura<br />

□ Utilizzo dei pc e di Internet<br />

□ Fotocopie<br />

□ Riproduzioni digitali<br />

□ Assistenza dei bibliotecari<br />

52


PARTE SECONDA – STRUMENTI DI RILEVAZIONE<br />


<br />

17. Potresti dire qual è secondo te il servizio che funziona meglio e quello che funziona peggio?<br />

18. Sonda: o più in generale il miglior pregio e il peggior difetto?<br />

6. SUGGERIMENTI E PROPOSTE<br />

19. Cosa ti piacerebbe trovare/fare alla Multimediale che non trovi?<br />

20. Vengono organizzate diverse attività culturali alla Multimediale, hai mai partecipato?<br />

21. Sonda su eventuali risposte no: Perché no? Non eri informato?<br />

Se gli utenti sembrano poco informati approfondire concetto promozione.<br />

22. In quale modo preferiresti essere informato di queste attività (mail, manifesti in<br />

biblioteca….)<br />

23. Quali proposte culturali vorresti trovare in biblioteca ?<br />

□ Incontri con gli autori<br />

□ Presentazione di libri<br />

□ Gruppi di lettura<br />

□ Attività culturali per bambini<br />

□ Presentazione dei servizi di biblioteca<br />

□ Introduzione alle ricerche bibliografiche<br />

□ Corsi (di lingua, informatica, scrittura, dizione, ecc.)<br />

24. Un’ultima domanda: una proposta di miglioramento<br />

□ Ampliamento degli spazi<br />

□ Introduzione di un servizio di consultazione/prestito automatico attraverso appositi box lungo il<br />

percorso del Minimetrò<br />

□ Ampliamento degli orari di apertura<br />

□ Arricchimento del Patrimonio<br />

□ Maggior numero di iniziative culturali<br />

□ Miglioramento dei servizi accessori (fotocopie, bibite, ecc.)<br />

□ Potenziamento delle postazioni multimediali<br />

53


PARTE SECONDA – STRUMENTI DI RILEVAZIONE<br />


<br />

SCHEDA 2.14 - Traccia focus group biblioteca Sandro Penna di San Sisto (FG3)<br />

I genitori dei bambini che partecipano al FG firmano una liberatoria autorizzando la registrazione<br />

audiovisiva del proprio figlio durante la sessione focus group.<br />

Si specifica che la registrazione viene utilizzata ad esclusivo scopo di ricerca.<br />

1. PRESENTAZIONE DEL BAMBINO<br />

La prima parte del focus group prevede da parte di ogni bambino una propria presentazione per farsi<br />

conoscere e per poter individuare all’interno del gruppo le tipologie di utenza.<br />

Ai bambini si chiedono le seguenti informazioni, che vengono appuntate in una apposita scheda dal<br />

moderatore o dall’aiutante.<br />

□ Sesso<br />

□ Età<br />

□ Scuola<br />

□ Comune di residenza<br />

Moderatore: (per rompere il ghiaccio… anche io da piccola andavo in un centro estivo, mi ricordo<br />

che…)<br />

1. Cosa fate di bello al centro estivo?<br />

2. La scuola è finita, come è andata?<br />

-----<br />

3. In generale, durante l’anno, quando c’è scuola cosa ti piace fare durante il tempo libero?<br />

4. Sonda: perché?<br />

5. Il pomeriggio dopo la scuola ti dedichi ad altre attività, ad esempio pratichi qualche sport o<br />

musica?<br />

6. Sonda: ti piace? Perché?<br />

7. Ti piace leggere?<br />

8. Sonda: quale libro stai leggendo in questo periodo?<br />

9. Qual è il tuo libro preferito?<br />

2. PROFILO E VISSUTO DEL BAMBINO RELATIVAMENTE ALLA BIBLIOTECA<br />

Si chiede a ogni bambino di raccontare la propria esperienza rispetto alla biblioteca attraverso le seguenti<br />

domande:<br />

10. Vieni spesso in biblioteca?<br />

11. Sonda: vieni con i tuoi genitori?<br />

12. Quanto tempo trascorri in biblioteca?<br />

13. Quando vieni in biblioteca cosa fai?<br />

14. Ti piace venire in biblioteca?<br />

15. Sonda: vieni con i tuoi genitori?<br />

16. Ti ricordi la prima volta che sei venuto, che impressione ti ha fatto la biblioteca?<br />

17. Sonda: frequenti altre biblioteche a parte questa?<br />

18. Nella tua scuola c’è una biblioteca?<br />

19.<br />

3. IL GIOCO DEI CARTELLONI<br />

Si chiede ai bambini di confrontarsi e di scrivere su tre cartelloni:<br />

A) Tutte le cose belle della biblioteca<br />

B) Tutte le cose brutte della biblioteca<br />

C) Ciò che desidererebbero trovare in biblioteca.<br />

Si commentano insieme i cartelloni.<br />

4. CONSEGNA ATTESTATO “LETTORE MODELLO” DELLA BIBLIOTECA<br />

54


PARTE SECONDA – STRUMENTI DI RILEVAZIONE<br />


<br />

SCHEDA 2.15 - Liberatoria per focus group biblioteca Sandro Penna di San Sisto<br />

Liberatoria<br />

Focus group indagine utenza<br />

Sistema Bibliotecario Comunale di Perugia<br />

Io sottoscritto ___________________________________________________________________<br />

autorizzo il Sistema Bibliotecario Comunale di Perugia e i suoi aventi causa alla ripresa audiovisiva di<br />

mio figlio ____________________________________________________________________________<br />

in occasione della sessione focus group che si terrà in data 22 giugno 2009 presso la biblioteca Sandro<br />

Penna di San Sisto, per finalità esclusivamente di ricerca (i filmati non verranno in alcun modo diffusi ma<br />

verranno visionati dal personale della biblioteca e dal personale incaricato ai soli fini di ricerca previsti<br />

dall’indagine).<br />

Data<br />

55<br />

In fede


PARTE SECONDA – STRUMENTI DI RILEVAZIONE<br />


<br />

SCHEDA 2.16 - Traccia focus group biblioteca Biblionet di Ponte San Giovanni<br />

(FG4)<br />

1. INTRODUZIONE E SPIEGAZIONE<br />

Inizio discussione<br />

Moderatore: Stiamo conducendo un’indagine sul Sistema Bibliotecario di Perugia, oggi qui con voi nello<br />

specifico ci concentriamo sulla Biblioteca Biblionet… ma ovviamente se frequentate anche le altre<br />

biblioteche di Perugia e avete qualcosa da raccontarci ne siamo contenti.<br />

Abbiamo invitato voi proprio perché utenti della biblioteca e riteniamo che il confronto e soprattutto<br />

l’ascolto diretto delle opinioni, percezioni e sensazioni dell’utente rispetto alla propria esperienza in<br />

biblioteca sia estremamente importante ai fini del miglioramento dei servizi.<br />

Siete stati invitati perché vorremmo conoscere la vostra personale esperienza in biblioteca, le vostre idee.<br />

I vostri suggerimenti sono importantissimi.<br />

Organizzazione<br />

La nostra conversazione verrà registrata perché è difficile far conto solo sulla memoria e soprattutto<br />

perché ci preme poter considerare attentamente tutti i pareri espressi.<br />

La registrazione sarà ovviamente utilizzata ai soli fini della ricerca, non verrà diffusa in alcun modo.<br />

Durata: la discussione ci impegnerà all’incirca per un’ora e mezza.<br />

Qualche indicazione<br />

Vorremmo innanzitutto che vi confrontaste sui temi che di volta in volta verranno proposti.<br />

Non vogliamo mettere tutti d’accordo, sono dunque benvenute le valutazioni, i commenti sia positivi sia<br />

negativi.<br />

Il mio compito è semplicemente facilitare il confronto delle opinioni, la discussione del gruppo e a questo<br />

proposito dobbiamo darci alcune regole.<br />

Per rendere più fluida la conversazione propongo di scrivere i nostri nomi sulla targhetta che abbiamo di<br />

fronte a noi.<br />

Nel rapporto di ricerca che scriveremo non comparirà comunque alcun riferimento personale, la nostra<br />

conversazione è dunque assolutamente confidenziale e anonima, i vostri nominativi non compariranno in<br />

alcun modo.<br />

È importante che si parli ad alta voce. È necessario parlare uno alla volta per consentirci di registrare<br />

per bene tutti i vostri interventi.<br />

Questa vuole essere una conversazione informale, ciò che ci interessa è rilevare le vostre impressioni e<br />

considerazioni e farne tesoro.<br />

2. PRESENTAZIONE DEL GRUPPO<br />

La prima parte del focus group prevede da parte di ogni utente una propria presentazione per farsi<br />

conoscere e per poter individuare all’interno del gruppo le tipologie di utenza.<br />

Moderatore: Direi che intanto potremmo presentarci brevemente.<br />

Sono Chiara Faggiolani, ho trentuno anni, sono laureata in Sc. della Comunicazione a Siena e sono<br />

dottoranda all’Università La <strong>Sapienza</strong> di Roma in Scienze del Libro e del Documento.<br />

Nello specifico mi occupo soprattutto della valutazione dei servizi bibliotecari.<br />

Ho vissuto a Roma alcuni anni e ora vivo a Viterbo con mio marito e mia figlia che ha 4 anni…<br />

Di ogni partecipante si deve annotare:<br />

□ Sesso<br />

□ Età<br />

□ Professione<br />

□ Titolo di <strong>studio</strong><br />

1. Importante: come impieghi il tuo tempo libero?<br />

56


PARTE SECONDA – STRUMENTI DI RILEVAZIONE<br />


<br />

2. Sonda: ti piace leggere? Vai al cinema?<br />

3. LA PROPRIA ESPERIENZA DI BIBLIOTECA…<br />

Si chiede ai partecipanti di raccontare la propria esperienza di biblioteca, facendo riferimento alle<br />

proprie esperienze personali anche relative alla frequentazione di altre biblioteche per arrivare a una<br />

definizione comune di BIBLIOTECA e dei servizi che la biblioteca dovrebbe erogare.<br />

3. Cosa è in generale una biblioteca o cosa dovrebbe essere?<br />

4. Sonda: questa tua idea è derivata da qualche esperienza particolare che vuoi<br />

raccontarci?<br />

5. Quali sono le prime 3 parole che ti vengono in mente associate al concetto di<br />

biblioteca?<br />

6. Se hai un dubbio o una ricerca da fare di solito come ti comporti?<br />

7. Sonda: quali sono i mezzi che utilizzi per avere le informazioni che stai cercando?<br />

Se Internet sembra essere una fonte piuttosto utilizzata dai partecipanti chiedere:<br />

8. Conosci il sito della biblioteca?<br />

9. Sonda: lo utilizzi?<br />

5. LA PROPRIA ESPERIENZA CON LA BIBLIOTECA BIBLIONET<br />

Si chiede ai partecipanti di raccontare che tipo di utente ritengono di essere.<br />

10. Se dovessi descriverti come utente di Biblionet, come ti definiresti?<br />

11. Pensi di essere un utente assiduo, fedele…?<br />

La scaletta di domande di seguito è puramente indicativa, ma i seguenti aspetti devono emergere:<br />

□ Da quanto tempo sei iscritto alla biblioteca?<br />

□ Vieni abitualmente?<br />

□ Di solito come raggiungi la biblioteca (macchina, mezzi pubblici, a piedi…)?<br />

□ Quanto tempo ti trattieni quando vieni in biblioteca?<br />

□ Per quale motivo ti sei avvicinato a questo servizio?<br />

□ In quali orari frequenti la biblioteca?<br />

12. Quando vieni in Biblionet solitamente cerchi da solo ciò di cui hai bisogno oppure<br />

chiedi ai bibliotecari?<br />

13. Se sapessi che il tipo di materiale di tuo interesse è disponibile in una biblioteca che si<br />

trova in un’altra zona di Perugia, pensi che ci andresti?<br />

14. Sonda: a proposito, che mi dite del Minimetrò, lo utilizzate di solito?<br />

** tenere presente che il percorso del Minimetrò non arriva a Ponte San Giovanni.<br />

6. I SERVIZI DELLA BIBLIOTECA BIBLIONET<br />

Da questo momento in poi ci siamo fatti un’idea della tipologia di utente e della frequentazione della<br />

Multimediale. Entriamo nel vivo dei servizi e della soddisfazione.<br />

15. Quali sono i servizi che offre la biblioteca che utilizzate maggiormente?<br />

16. Sonda: ti ritieni soddisfatto?<br />

Tenere presente i servizi espressi nel questionario:<br />

□ Prestito<br />

□ Prestito interbibliotecario (comprende anche il trasporto cultura)<br />

□ Consultazione e lettura<br />

□ Utilizzo dei pc e di Internet<br />

□ Fotocopie<br />

□ Riproduzioni digitali<br />

57


□ Assistenza dei bibliotecari<br />

PARTE SECONDA – STRUMENTI DI RILEVAZIONE<br />


<br />

17. Potresti dire qual è secondo te il servizio che funziona meglio e quello che funziona<br />

peggio?<br />

18. Sonda: o più in generale il miglior pregio e il peggior difetto?<br />

6. SUGGERIMENTI E PROPOSTE<br />

19. Cosa ti piacerebbe trovare/fare in Biblionet che non trovi?<br />

20. È vero che la biblioteca potrebbe essere anche un ottimo centro di aggregazione?<br />

21. Sonda: hai mai pensato di venire in biblioteca per fare amicizia?<br />

22. Vengono organizzate diverse attività culturali in Biblionet, hai mai partecipato?<br />

23. Sonda su eventuali risposte no: perché no? Non eri informato?<br />

Se gli utenti sembrano poco informati approfondire concetto promozione.<br />

25. In quale modo preferiresti essere informato di queste attività? (mail, manifesti in<br />

biblioteca…)<br />

26. Quali proposte culturali vorresti trovare in biblioteca?<br />

□ Incontri con gli autori<br />

□ Presentazione di libri<br />

□ Gruppi di lettura<br />

□ Attività culturali per bambini<br />

□ Presentazione dei servizi di biblioteca<br />

□ Introduzione alle ricerche bibliografiche<br />

□ Corsi (di lingua, informatica, scrittura, dizione, ecc.)<br />

27. Un’ultima domanda: una proposta di miglioramento<br />

□ Ampliamento degli spazi<br />

□ Introduzione di un servizio di consultazione/prestito automatico attraverso appositi box lungo il<br />

percorso del Minimetrò<br />

□ Ampliamento degli orari di apertura<br />

□ Arricchimento del Patrimonio<br />

□ Maggior numero di iniziative culturali<br />

□ Miglioramento dei servizi accessori (fotocopie, bibite, ecc.)<br />

□ Potenziamento delle postazioni multimediali<br />

58


PARTE SECONDA – STRUMENTI DI RILEVAZIONE<br />


<br />

SCHEDA 2.17 - Traccia focus group volontarie servizio civile (FG6)<br />

1. INTRODUZIONE E SPIEGAZIONE<br />

Inizio discussione<br />

Moderatore: Stiamo conducendo un’indagine sul Sistema Bibliotecario di Perugia, che ha previsto la<br />

realizzazione di alcuni focus group con utenti delle 4 biblioteche in esame, la somministrazione di 800<br />

questionari in biblioteca e alcune interviste con opinion leaders cittadini.<br />

Abbiamo pensato che fosse utile avere anche uno sguardo interno e per questo, d’accordo con il<br />

dirigente, abbiamo pensato di organizzare il focus group di oggi.<br />

Siete stati invitati perché vorremmo conoscere la vostra personale esperienza in biblioteca, le vostre idee.<br />

I vostri suggerimenti sono importantissimi.<br />

Organizzazione<br />

La nostra conversazione verrà registrata perché è difficile far conto solo sulla memoria e soprattutto<br />

perché ci preme poter considerare attentamente tutti i pareri espressi.<br />

La registrazione sarà ovviamente utilizzata ai soli fini della ricerca, non verrà diffusa in alcun modo.<br />

Durata: la discussione ci impegnerà all’incirca per un’ora e mezza.<br />

Qualche indicazione<br />

Vorremmo innanzitutto che vi confrontaste sui temi che di volta in volta verranno proposti.<br />

Non vogliamo mettere tutti d’accordo, sono dunque benvenute le valutazioni, i commenti sia positivi sia<br />

negativi.<br />

Il mio compito è semplicemente facilitare il confronto delle opinioni, la discussione del gruppo e a questo<br />

proposito dobbiamo darci alcune regole.<br />

Per rendere più fluida la conversazione propongo di scrivere i nostri nomi sulla targhetta che abbiamo di<br />

fronte a noi.<br />

Nel rapporto di ricerca non comparirà comunque alcun riferimento personale, la nostra conversazione è<br />

dunque assolutamente confidenziale e anonima, i vostri nominativi non compariranno in alcun modo.<br />

È importante che si parli ad alta voce. È necessario parlare uno alla volta per consentirci di registrare<br />

per bene tutti i vostri interventi.<br />

Questa vuole essere una conversazione informale, ciò che ci interessa è rilevare le vostre impressioni e<br />

considerazioni e farne tesoro.<br />

Note:<br />

-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------<br />

-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------<br />

-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------<br />

-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------<br />

-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------<br />

2. SOMMINISTRAZIONE E COMPILAZIONE SCHEDA ANAGRAFICA<br />

La prima parte del focus group prevede la somministrazione a ciascun partecipante di una scheda<br />

anagrafica in cui gli viene chiesto si rispondere alle brevi domande su se stessi.<br />

La compilazione della scheda anagrafica è utile per conoscere le caratteristiche del partecipante.<br />

Non è possibile prevedere una prima parte di presentazioni perché il numero dei partecipanti è troppo<br />

alto.<br />

Di ogni partecipante si deve conoscere:<br />

□ Nome<br />

□ Età<br />

□ Comune di residenza<br />

59


PARTE SECONDA – STRUMENTI DI RILEVAZIONE<br />


<br />

□ Da quanti anni vive a Perugia (se il comune di residenza è altro)<br />

□ Titolo di <strong>studio</strong><br />

□ Professione<br />

□ Hobbies<br />

□ In quale biblioteca presta servizio<br />

□ Da quanto tempo<br />

□ Principali mansioni<br />

□ Se frequenta qualche biblioteca anche come utente. Quale?<br />

3. L’IDEALE DI BIBLIOTECA<br />

Si chiede ai partecipanti di raccontare la propria esperienza di biblioteca, facendo riferimento alle<br />

proprie esperienze personali, anche relative alla frequentazione di altre biblioteche, per arrivare ad<br />

una definizione comune di BIBLIOTECA e di servizi che la biblioteca dovrebbe erogare.<br />

1. Cosa è in generale una biblioteca o cosa dovrebbe essere?<br />

2. Sonda: questa tua idea è derivata da qualche esperienza particolare che vuoi raccontarci?<br />

3. Quali sono le prime 3 parole che ti vengono in mente associate al concetto di biblioteca?<br />

4. Se hai un dubbio o una ricerca da fare di solito come ti comporti?<br />

5. Sonda: quali sono i mezzi che utilizzi per avere le informazioni che stai cercando?<br />

Se Internet sembra essere una fonte piuttosto utilizzata dai partecipanti chiedere.<br />

6. Conosci il sito delle biblioteche?<br />

Note:<br />

-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------<br />

-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------<br />

-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------<br />

-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------<br />

-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------<br />

-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------<br />

4. LA PROPRIA ESPERIENZA DI BIBLIOTECA COME UTENTI<br />

Si chiede ai partecipanti di raccontare la propria esperienza di biblioteca come utenti.<br />

Quale tra le biblioteche perugine frequentano (non fare distinzioni tra pubbliche e universitarie) e che tipo<br />

di utente ritengono di essere.<br />

7. Quali biblioteche frequenti a Perugia?<br />

8. Se dovessi descriverti come utente, come ti definiresti?<br />

9. Pensi di essere un utente assiduo, fedele…?<br />

La scaletta di domande di seguito è puramente indicativa ma i seguenti aspetti devono emergere.<br />

□ Da quanto tempo sei iscritto alla biblioteca?<br />

□ Vieni abitualmente?<br />

□ Di solito come raggiungi la biblioteca (macchina, mezzi pubblici, a piedi….)?<br />

□ Quanto tempo ti trattieni quando vieni in biblioteca?<br />

□ Per quale motivo ti sei avvicinato a questo servizio?<br />

□ In quali orari frequenti la biblioteca?<br />

60


PARTE SECONDA – STRUMENTI DI RILEVAZIONE<br />


<br />

10. Quando vai in biblioteca solitamente cerchi da solo ciò di cui hai bisogno oppure chiedi ai<br />

bibliotecari?<br />

11. Se sapessi che il tipo di materiale di tuo interesse è disponibile in una biblioteca che si trova<br />

in un’altra zona di Perugia, pensi che ci andresti?<br />

12. Sonda: a proposito, che mi dite del Minimetrò, lo utilizzate di solito?<br />

Importantissimo: considerare sempre che se sono utenti di una sola biblioteca sono non utenti<br />

delle altre. Approfondire il perché della non frequentazione<br />

13. Perché non frequenti la biblioteca xxx?<br />

5. LA PROPRIA ESPERIENZA DI BIBLIOTECA COME VOLONTARI DEL<br />

SERVIZIO CIVILE<br />

Da questo momento in poi ci siamo fatti un’idea della tipologia di utente e della frequentazione delle<br />

biblioteche come utenti. Cerchiamo di capire se e come la loro percezione sia cambiata da quando<br />

operano all’interno delle biblioteche come volontarie del servizio civile e cerchiamo di far emergere uno<br />

sguardo interno rispetto alla propria biblioteca di riferimento.<br />

Come “testimoni privilegiati” chiediamo di descrivere ciò che vedono abitualmente.<br />

Note:<br />

-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------<br />

-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------<br />

-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------<br />

-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------<br />

-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------<br />

Importante: soprattutto per la biblioteca Augusta: chiedere di descrivere l’utente tipo (verificare che<br />

coincida con lo studente universitario).<br />

14. Potete dire che la vostra impressione sulle biblioteche di Perugia sia cambiata da quando<br />

prestate servizio come volontarie del servizio civile?<br />

15. Sonda: è cambiata in meglio o in peggio?<br />

16. Rispetto alla biblioteca in cui presti servizio potresti dire qual è secondo te il miglior pregio e<br />

il peggior difetto?<br />

17. Cosa vedi in biblioteca? Potresti descrivere la tipologia di utente che la frequenta di solito?<br />

18. Come si relazionano gli utenti con il personale della biblioteca? Ti sembrano intimoriti<br />

oppure si fanno avanti senza problemi?<br />

19. Pensi che gli utenti siano sufficientemente informati delle attività che si svolgono in<br />

biblioteca e di ciò che la biblioteca in generale offre?<br />

20. Secondo te gli utenti sono soddisfatti?<br />

Note:<br />

-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------<br />

-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------<br />

-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------<br />

-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------<br />

-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------<br />

61


6. PROPOSTE E SUGGERIMENTI<br />

PARTE SECONDA – STRUMENTI DI RILEVAZIONE<br />


<br />

21. Quali sono le priorità delle biblioteche di Perugia?<br />

22. Cosa cambieresti?<br />

23. Un’ultima domanda: una proposta di miglioramento:<br />

□ Ampliamento degli spazi e degli orari di apertura<br />

□ Aggiornamento raccolte<br />

□ Maggior numero di iniziative culturali<br />

□ Miglioramento dei servizi accessori (fotocopie, bibite, ecc.)<br />

□ Potenziamento delle postazioni multimediali<br />

Note:<br />

-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------<br />

-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------<br />

-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------<br />

-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------<br />

-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------<br />

62


PARTE SECONDA – STRUMENTI DI RILEVAZIONE<br />


<br />

SCHEDA 2.18 - Scheda anagrafica focus group volontarie servizio civile<br />

Scheda anagrafica partecipanti<br />

Focus group<br />

Volontarie Servizio Civile<br />

c/o Biblioteca Multimediale<br />

11-02-2010<br />

1. Nome_____________________________________________________________________________<br />

2. Età_______________________________________________________________________________<br />

3. Nazionalità_________________________________________________________________________<br />

4. Comune di residenza________________________________________________________________<br />

5. Se il comune di residenza non è Perugia specifica da quanto tempo vivi a Perugia e<br />

perché_______________________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________________________<br />

6.Titolo di <strong>studio</strong>_____________________________________________________________________<br />

7. Professione_________________________________________________________________________<br />

8. Se studente indica a quale facoltà sei iscritto e l’anno di corso<br />

____________________________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________________________<br />

9. Descrivi brevemente quali sono i tuoi hobbies e come trascorri il tuo tempo libero<br />

____________________________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________________________<br />

10. Indica in quale biblioteca presti servizio come volontario e da quanto tempo<br />

____________________________________________________________________________________<br />

__________________________________________________________________________________<br />

63




<br />

PARTE SECONDA<br />

STRUMENTI DI RILEVAZIONE<br />

SEZIONE INDAGINE UTENZA POTENZIALE



PARTE SECONDA – STRUMENTI DI RILEVAZIONE<br />


<br />

SCHEDA 2.19 - Traccia focus group “lettori forti” (FG5)<br />

Breve presentazione<br />

____________________________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________________________<br />

La tua idea di biblioteca: cosa dovrebbe essere?<br />

____________________________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________________________<br />

La situazione a Perugia<br />

____________________________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________________________<br />

67


PARTE SECONDA – STRUMENTI DI RILEVAZIONE<br />


<br />

SCHEDA 2.20 - Traccia focus group “giovani adulti” (FG7)<br />

1. INTRODUZIONE E SPIEGAZIONE<br />

Focus Group Giovani Adulti<br />

c/o Hotel La Rosetta<br />

09-04-2010<br />

Inizio discussione<br />

Moderatore: Stiamo conducendo un’indagine sul Sistema Bibliotecario di Perugia e sul rapporto dei<br />

giovani con la biblioteca.<br />

Siete stati invitati oggi a fare questa chiacchierata come campione rappresentativo della fascia d’età<br />

giovani adulti perché ciò che ci interessa conoscere è l’idea che i ragazzi hanno delle biblioteche di<br />

Perugia, ma anche in generale cosa i ragazzi pensano della biblioteca, come preferiscono trascorrere il<br />

proprio tempo libero ecc.<br />

In questo senso questa chiacchierata di oggi e la vostra personale esperienza in biblioteca, ecc. ci<br />

saranno molto utili. I vostri suggerimenti sono importantissimi.<br />

Organizzazione<br />

La nostra conversazione verrà registrata perché è difficile far conto solo sulla memoria e soprattutto<br />

perché ci preme poter considerare attentamente tutti i pareri espressi.<br />

La registrazione sarà ovviamente utilizzata ai soli fini della ricerca, non verrà diffusa in alcun modo.<br />

Durata: la discussione ci impegnerà all’incirca per un’ora e mezza.<br />

Qualche indicazione<br />

Vorremmo innanzitutto che vi confrontaste sui temi che di volta in volta verranno proposti. Non vogliamo<br />

mettere tutti d’accordo, sono dunque benvenute le valutazioni, i commenti sia positivi sia negativi di tutti.<br />

Il nostro compito è semplicemente facilitare il confronto delle opinioni, la discussione del gruppo.<br />

Per rendere più fluida la conversazione propongo di scrivere i nostri nomi sulla targhetta che abbiamo di<br />

fronte a noi. Nel rapporto di ricerca non comparirà comunque alcun riferimento personale, la nostra<br />

conversazione è dunque assolutamente confidenziale e anonima, i vostri nominativi non compariranno in<br />

alcun modo.<br />

Qualche raccomandazione:<br />

- È importante che si parli ad alta voce.<br />

- È necessario parlare uno alla volta per consentire di registrare per bene tutti i vostri interventi.<br />

Questa vuole essere una conversazione informale, ciò che ci interessa è rilevare le vostre impressioni e<br />

considerazioni e farne tesoro.<br />

2. SOMMINISTRAZIONE E COMPILAZIONE SCHEDA ANAGRAFICA<br />

La prima parte del focus group prevede la somministrazione a ciascun partecipante di una scheda<br />

anagrafica in cui gli viene chiesto si rispondere alle brevi domande su se stessi.<br />

La compilazione della scheda anagrafica è utile per conoscere le caratteristiche del partecipante. Non è<br />

possibile prevedere una prima parte di presentazioni perché ciò richiederebbe troppo tempo.<br />

Di ogni partecipante si deve conoscere:<br />

□ Nome<br />

□ Età<br />

□ Comune di residenza<br />

□ Da quanti anni vive a Perugia (se il comune di residenza è altro)<br />

□ Componenti nucleo familiare<br />

□ Scuola<br />

□ Hobbies<br />

68


PARTE SECONDA – STRUMENTI DI RILEVAZIONE<br />


<br />

3. IL TEMPO LIBERO<br />

Nella scheda anagrafica i ragazzi hanno indicato come amano trascorrere il tempo libero. Passare in<br />

rassegna le schede velocemente e chiedere di dettagliare e approfondire il perché di certe scelte<br />

insistendo molto sull’aspetto della socializzazione.<br />

1. Che cosa significa socializzazione e aggregazione?<br />

2. Quali sono i luoghi che frequentano in questo senso?<br />

3. Quali sono le caratteristiche di questi luoghi?<br />

Verificare se:<br />

- ascoltano musica<br />

- ascoltano la radio<br />

- vanno ai concerti<br />

- quante volte vanno al cinema<br />

- quanto tempo guardano la tv.<br />

4. LETTURA<br />

4. Ti piace leggere?<br />

5. Quanto libri leggi all’anno?<br />

6. Qual è l’ultimo libro che hai letto?<br />

7. Ci sono libri in casa?<br />

8. I tuoi genitori abitualmente leggono?<br />

5. L’IDEALE DI BIBLIOTECA<br />

Si chiede ai partecipanti di raccontare la propria esperienza di biblioteca, facendo riferimento alle<br />

proprie esperienze passate personali per arrivare a una definizione comune di BIBLIOTECA e di<br />

servizi che la biblioteca dovrebbe erogare.<br />

9. A cosa serve secondo te una biblioteca?<br />

10. Sonda: questa tua idea è derivata da qualche esperienza particolare che vuoi raccontarci?<br />

Nota bene: in questionario Olimpia i ragazzi potevano esprimere una preferenza tra:<br />

• Trovare materiale informativo rispondente ai propri bisogni di <strong>studio</strong>, lavoro e svago<br />

• Fornire a tutti le competenze necessarie per utilizzare le nuove tecnologie<br />

• Collegarsi gratuitamente ad Internet<br />

• Continuare ad apprendere anche dopo la fine della Scuola e dell’Università<br />

• Conoscere le altre culture per favorire e migliorare il dialogo tra le persone<br />

• Stimolare l'immaginazione e la creatività dei ragazzi<br />

• Trovare uno spazio silenzioso dove poter studiare<br />

• Altro:__________________________________________________________________<br />

11. Quali sono le prime 3 parole che ti vengono in mente associate al concetto di biblioteca?<br />

12. Sei mai stato in biblioteca?<br />

13. Chi ti ha portato la prima volta?<br />

14. Sonda: la scuola? I tuoi genitori? Hai frequentato la biblioteca scolastica?<br />

Nota bene: in questionario Olimpia i ragazzi potevano esprimere una preferenza tra:<br />

• Con la scuola quando frequentavo le Elementari<br />

• Con la scuola quando frequentavo le Medie<br />

• Con la mia scuola attuale<br />

• Con i miei genitori (o un altro familiare)<br />

69


• Da solo/a o con amici<br />

PARTE SECONDA – STRUMENTI DI RILEVAZIONE<br />

15. Se hai un dubbio o devi fare una ricerca per scuola di solito come ti comporti?<br />

16. Sonda: Quali sono i mezzi che utilizzi per avere le informazioni che stai cercando?<br />

Se Internet sembra essere una fonte piuttosto utilizzata dai partecipanti chiedere.<br />

17. Conosci il sito della biblioteca?<br />

Note:<br />

-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------<br />

-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------<br />

-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------<br />

-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------<br />

-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------<br />

6. LA PROPRIA ESPERIENZA DI BIBLIOTECA COME UTENTI<br />

Si chiede ai partecipanti di raccontare la propria esperienza di biblioteca come utenti.<br />

Quale tra le biblioteche perugine frequentano (non fare distinzioni) e che tipo di utente ritengono di<br />

essere.<br />

18. Quali biblioteche frequenti a Perugia?<br />

19. Se dovessi descriverti come utente, come ti definiresti?<br />

20. Pensi di essere un utente assiduo, fedele…?<br />

21. Quando vai in biblioteca cosa fai di solito?<br />

La scaletta di domande di seguito è puramente indicativa, ma i seguenti aspetti devono emergere.<br />

□ Da quanto tempo sei iscritto alla biblioteca?<br />

□ Vieni abitualmente?<br />

□ Di solito come raggiungi la biblioteca (macchina, mezzi pubblici, a piedi…)?<br />

□ Quanto tempo ti trattieni quando vieni in biblioteca?<br />

□ Per quale motivo ti sei avvicinato a questo servizio?<br />

□ In quali orari frequenti la biblioteca?<br />

Nota bene: in questionario Olimpia i ragazzi potevano esprimere una preferenza tra:<br />

• Fare ricerca<br />

• Studiare con i libri che porti tu<br />

• Leggere giornali/riviste della biblioteca<br />

• Prendere in prestito libri per ricerche scolastiche<br />

• Prendere in prestito CD musicali<br />

• Prendere in prestito libri per svago<br />

• Prendere in prestito DVD (film, documentari, ecc.)<br />

• Collegarti ad Internet per ricerche scolastiche<br />

• Collegarti ad Internet per svago (mailing, chat, facebook...)<br />

• Utilizzare il computer (scrivere, elaborare dati, ecc.)<br />

• Partecipare ad attività/eventi<br />

• Socializzare, incontrare amici<br />


<br />

22. Quando vai in biblioteca solitamente cerchi da solo ciò di cui hai bisogno oppure chiedi ai<br />

bibliotecari?<br />

70


PARTE SECONDA – STRUMENTI DI RILEVAZIONE<br />


<br />

Nota bene: Chi risponde NO… in questionario Olimpia i ragazzi potevano esprimere una<br />

preferenza tra:<br />

• Penso di non poter ricevere risposte adeguate<br />

• Non sento la necessità di chiedere<br />

• Mi sento in imabarazzo<br />

23. Se sapessi che il tipo di materiale di tuo interesse è disponibile in una biblioteca che si trova<br />

in un’altra zona di Perugia, pensi che ci andresti?<br />

24. Sonda: a proposito, che mi dite del Minimetrò, lo utilizzate di solito?<br />

Importantissimo: considerare sempre che se sono utenti di una sola biblioteca sono non utenti<br />

delle altre. Approfondire il perché della non frequentazione<br />

25. Perché non frequenti la biblioteca xxx ?<br />

7. PROPOSTE E SUGGERIMENTI<br />

Si chiede ai partecipanti di dare qualche suggerimento raccontando cosa riterrebbero davvero utile trovare<br />

in biblioteca o cosa sarebbe importante che le biblioteche facessero per i giovani.<br />

26. Quale dovrebbe essere il primo compito di una biblioteca rispetto ai giovani?<br />

27. Cosa cambieresti?<br />

28. Un’ultima domanda: una proposta di miglioramento<br />

Nota bene: in questionario Olimpia alla domanda “I ragazzi frequenterebbero la biblioteca<br />

pubblica se….” i ragazzi potevano esprimere una preferenza tra:<br />

• Ci fossero molti libri e riviste per ragazzi<br />

• Ci fossero molti cd/dvd musicali<br />

• Ci fossero molti film e documentari<br />

• Ci fossero videogiochi e attività di gaming<br />

• Ci fossero laboratori di formazione sulle nuove tecnologie<br />

• Ci fossero laboratori di espressione creativa (scrittura, musica, arte, spettacolo)<br />

• Ci fossero incontri con personaggi (autori, sportivi, personalità locali)<br />

• Ci fossero incontri di informazione su temi di attualità, salute e lavoro<br />

• Ci fossero gruppi di lettura, di animazione e promozione dei libri<br />

• Ci fossero bibliotecari esperti di cultura e problematiche giovanili<br />

• Ci fosse uno spazio dedicato esclusivamente ai ragazzi<br />

• Ci fosse un lungo orario di apertura<br />

71


PARTE SECONDA – STRUMENTI DI RILEVAZIONE<br />


<br />

SCHEDA 2.21 - Liberatoria focus group “giovani adulti”<br />

Liberatoria<br />

Focus Group indagine utenza<br />

Sistema Bibliotecario Comunale di Perugia<br />

Io sottoscritto ___________________________________________________________________<br />

autorizzo il Sistema Bibliotecario Comunale di Perugia e i suoi aventi causa alla ripresa audiovisiva di<br />

mio figlio ___________________________________________________________________________<br />

in occasione della sessione focus group che si terrà in data 9 aprile 2010 presso l’Hotel La Rosetta a<br />

Perugia, per finalità esclusivamente di ricerca (i filmati non verranno in alcun modo diffusi, ma verranno<br />

visionati dal personale della biblioteca e dal personale incaricato ai soli fini di ricerca previsti<br />

dall’indagine).<br />

Data<br />

72<br />

In fede


PARTE SECONDA – STRUMENTI DI RILEVAZIONE<br />


<br />

SCHEDA 2.22 - Scheda anagrafica focus group giovani adulti<br />

Scheda anagrafica partecipanti<br />

Focus group Giovani Adulti<br />

c/o Hotel la Rosetta<br />

09-04-2010<br />

1. Nome_____________________________________________________________________________<br />

2. Età ______________________________________________________________________________<br />

3. Nazionalità________________________________________________________________________<br />

4. Comune di residenza_______________________________________________________________<br />

5. Se il comune di residenza non è Perugia per favore specifica da quanto tempo vivi a Perugia e<br />

perché_______________________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________________________<br />

6. Indica da quante persone è composta la tua famiglia (esempio. mamma, papà, una sorella di 10<br />

anni ecc.)<br />

____________________________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________________________<br />

7. Indica quale scuola frequenti e a quale anno sei iscritto<br />

____________________________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________________________<br />

8. Descrivi brevemente quali sono i tuoi hobbies e come trascorri il tuo tempo libero<br />

____________________________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________________________<br />

____________________________________________________________________________________<br />

73




<br />

PARTE TERZA<br />

FONTI PRIMARIE<br />

SEZIONE INDAGINE OPINION LEADERS




<br />

PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />

SCHEDA 3.1 - Trascrizione intervista qualitativa OL1<br />

Data: 14 marzo 2009 ore 11.00<br />

Luogo: Pasticceria Sandri - Perugia<br />

Durata: 43 minuti<br />

Scheda intervistato<br />

Tipologia intervistato: opinion leader<br />

Codice identificativo: OL1<br />

Posizione nel registratore: A2<br />

Sesso: uomo<br />

Nazionalità: italiana<br />

Luogo e data di nascita: Perugia, 21 giugno 1972<br />

Stato civile: celibe<br />

Residenza-domicilio: Perugia<br />

Titolo di <strong>studio</strong>: laureato<br />

Professione: si autodefinisce “operatore culturale”. Si occupa di organizzazione di eventi legati al cinema<br />

e ha una società che si occupa di sottotitolazione.<br />

Note a caldo<br />

La conversazione è molto scorrevole e fluida. L’intervistato è molto disponibile al dialogo e a mettersi in<br />

gioco. Il luogo è stato scelto dall’intervistato, ma non si è rivelato particolarmente adatto. Molto affollato<br />

e rumoroso, ha reso difficile la trascrizione dell’intervista e la confusione all’interno del bar è stata in<br />

qualche caso motivo di distrazione. La disposizione dei soggetti nello spazio è frontale, sul tavolo viene<br />

poggiato il registratore. La distanza è ravvicinata e la postura dell’intervistato comunica apertura e<br />

serenità. Nonostante le modalità dell’intervista e le finalità del progetto fossero state già esplicitate in un<br />

primo incontro telefonico, l’intervista si apre con una ulteriore spiegazione del perché dell’incontro, degli<br />

obiettivi dell’indagine ecc. Si chiede il permesso ad accendere il registratore, che viene accordato senza<br />

problemi. Si omette la trascrizione della descrizione dell’intervistato per salvaguardarne la privacy, i cui<br />

dati si riportanto nella scheda intervistato.<br />

Codici emersi dalla prima codifica Open Coding con ATLAS.ti<br />

- Italia cultura bloccata<br />

- Necessità Sistema Comunale: fare sistema<br />

- BIBLIOTECA ideale: multipurpose<br />

- Necessità CONTESTO: prendere spunto da altri modelli<br />

- Rischio BIBLIOTECA: essere di nicchia<br />

- Percezione BIBLIOTECA: influenza esperienza pregressa<br />

- BIBLIOTECA ideale: parte di una cultura viva<br />

[…]<br />

Trascrizione<br />

R: La tua idea di biblioteca. Che cos’è una biblioteca? Cosa dovrebbe essere?<br />

OL1: Ho vari contatti con quello che è il mondo culturale francese, mi capita spesso di stare a Parigi,<br />

piuttosto che in altre città del Nord Europa, diciamo che fondamentalmente l’idea che io oggi ho di una<br />

biblioteca è un po’ mediata da esperienze che ci sono in altri paesi, tutte legate ad un concetto di cultura<br />

un po’ più vivo rispetto a quello che abbiamo in Italia.<br />

77


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

Parto dal presupposto che l’Italia sia culturalmente un paese fermo ormai da troppi anni, che sia un paese<br />

bloccato e che quindi tutta una serie di istituzioni vivono di conseguenza questa situazione di blocco.<br />

Mentre invece, per esempio, per esperienze fatte in Brasile, dove sono andato per delle manifestazioni<br />

con cui collaboravamo e sono andato con dei clichè di un certo tipo, posso dre che ho scoperto che è un<br />

Paese molto più avanti del nostro, molto più legato al futuro del nostro, con una produzione culturale e<br />

una idea di cultura molto più viva. Oppure guardando al nostro continente, per esperienze fatte in Olanda<br />

o in Francia, mi sembra che anche lì la cultura venga vissuta in una maniera viva che noi non viviamo.<br />

E mi sembra che anche le biblioteche dovrebbero far parte di questo. La funzione di una biblioteca, il suo<br />

uso, utilizzo, chiamiamola la sua programmazione, dovrebbe risentire di questo, dovrebbe far parte di una<br />

progettazione della cultura …<br />

R: Una idea di cultura vivace.<br />

OL1: Secondo me non conservativa e conservatrice…<br />

R. Un esempio di una biblioteca che in questo senso ti ha colpito?<br />

OL1: Non esistono esattamente delle biblioteche, a parte le opere monumentali che hanno in Francia, ad<br />

esempio la Mitterrand etc etc; a me interessano molto i luoghi o gli spazi che possono essere spazi che<br />

sommano nello stesso spazio più funzioni…<br />

R: Che possano dare anche un valore esperienziale a chi le vive?<br />

OL1: Ma certo oggi nel settore della scrittura, legato al libro, bisognerebbe iniziare a guardare un po’ più<br />

avanti. Questo è un ragionamento che stiamo facendo anche noi, per le manifestazioni che curiamo, in<br />

questo momento stiamo riflettendo sul concetto di immaginario. Per me l’immaginario appunto non è<br />

legato a una sola arte - noi ci occupiamo di cinema - ma può essere legato a più forme di espressione e<br />

questo ci permette, nella nostra prossima annata, di fare una manifestazione legata al cinema, ai libri, ai<br />

fumetti, ai videogames, una manifestazione legata ai dvd, alla televisione.<br />

Insomma allargare lo spettro. Oggi questa è una cosa importante, altrimenti si rischia di essere di nicchia,<br />

ma di nicchia tipo reduce, residuale.<br />

Noi facciamo, nella nostra manifestazione, cose molto d’autore, che negli ultimi 12 anni di attività sono<br />

state vissute differentemente e per questo abbiamo avuto l’idea che alcune cose che facevamo di un certo<br />

tipo, alcuni autori, diventavano una cosa marginale, nel senso di emarginazione più che di nicchia.<br />

E così penso che questo rischio ci possa essere, in alcuni casi, anche in attività legate alla biblioteca. Per<br />

cui la biblioteca dovrebbe essere presente nel contemporaneo in una maniera diversa, più differenziata e<br />

tenendo conto di tutta una serie di altre forme.<br />

La biblioteca conserva libri, si occupa di lettura, di scrittura, di creazioni artistiche anche, testi scientifici<br />

ecc. e tutto questo dovrebbe essere un po’ più calato in altre forme di scrittura ad esempio, l’interattività,<br />

l’ipertestualità oppure gli stessi videogames, che ti dicevo sono delle forme di narrazione non lineare che<br />

fanno parte di forme narrative più interessanti che si dovrebbero conoscere meglio.<br />

Oltre a questo, secondo me la biblioteca dovrebbe essere uno spazio laboratoriale più evidente. Secondo<br />

me anche rapportata alla città di Perugia ad esempio.<br />

Perugia è una città piccola, ha un centro storico che è un piccolo salotto che è anche abbastanza bello, e<br />

poi ha dei quartieri abbastanza popolosi dove non esistono attività di tipo culturale, aggregativo, di<br />

cultura di base, parlo ad esempio di laboratori teatrali ed altre cose. Per cui, secondo me, la presenza di<br />

biblioteche in una serie di territori quali Ponte San Giovanni o San Sisto… a San Sisto adesso vicino alla<br />

biblioteca aprirà un teatro, e questo è già un segnale positivo… dovrebbe essere già una rete presente sul<br />

territorio anche come sfondo per una serie di attività culturali di base; in questo senso credo che anche<br />

Maurizio Tarantino si sia posto alcuni problemi.<br />

Io penso che questa sia la strada. Anche alcuni dei miei amici, molto legati ad un certo tipo di letteratura,<br />

fantasy o fantascientifica, sono stati dei grandi lettori di libri in biblioteca. Loro adesso fanno giochi di<br />

ruolo o videogames. Questo è un ambiente in cui anche il libro dovrebbe stare, quindi si deve un po’<br />

sbriciolare la monoliticità della biblioteca attraverso una serie di diramazioni, contiguità.<br />

Io fondamentalmente cerco un luogo. Preferirei andare in un luogo, contenitore, che per me non è il luogo<br />

conservativo del libro e basta. È un luogo che si vive per esperienze, per una serie di ipotesi di offerta<br />

culturale o di produzione a piccolo livello.<br />

78


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

R: In cui l’utente in questa tua visione è molto più attivo.<br />

OL1: Sì secondo me sì. Questo esteso anche ad altre aree della cultura. Noi abbiamo questo patrimonio<br />

che è la Galleria nazionale dell’Umbria, con Piero della Francesca, una grossa sala espositiva, però tutta<br />

la programmazione è molto legata alla conservazione di queste opere o alla programmazione di opere che<br />

siano in linea. Mentre, facendo sempre esempi legati alla Francia, c’era una mostra fatta da un filosofo<br />

che si chiama Paul Virilio e da un documentarista-fotografo che si chiama Raymond Depardon, che<br />

hanno preso una sala enorme che potrebbe essere simile ad una sala che c’è qui alla Galleria Nazionale in<br />

una fondazione, hanno messo un megaschermo, la moquette nera per terra e la gente stava seduta per terra<br />

e guardava un film. Io ero in fila per entrare, cosa che non capita spesso in Italia, se non agli Uffizi, e<br />

c’era un pubblico molto giovane, 14-15 anni, e non venivano obbligati dalla scuola a venire. Questo<br />

significa che c’è un certo tipo di consuetudine. Ho molti amici che hanno figli in Francia, Italiani che si<br />

sono trasferiti in Francia e per loro è molto evidente la differenza che c’è tra l’Italia e la Francia su<br />

questo, proprio nella percezione della cultura, sia che governi la destra o la sinistra.<br />

R: Esistono a Perugia delle macroaree, delle situazioni più popolose in cui mancano delle realtà del<br />

genere. Trovi che dovrebbero esserci più biblioteche, luogo commistione di esperienze, linguaggi e<br />

possibilità?<br />

OL1: È una domanda da potenziale amministratore, e dovrei valutare se i bilanci del Comune lo<br />

permettono, credo che a Perugia quello che c’è è una buona base di partenza. Potenzierei quello che<br />

esiste. Piuttosto che disperdere.<br />

Noi abbiamo delle specificità tra cui ad esempio la biblioteca delle Nuvole, credo sia la seconda<br />

biblioteca pubblica in Italia a livello di fumetti, per cui intanto non capisco perché questa cosa non si<br />

sappia abbastanza anche a Perugia.<br />

Io sono un appassionato di fumetti, molti sono appassionati di fumetti, ma in Italia, a differenza della<br />

Francia e di alcuni altri paesi, il fumetto non è considerato una cosa seria. Di fatto esistono alcune grosse<br />

manifestazioni tra cui Romics, una grossa fiera mercato che fanno a Roma, e Lucca Comix, che tra l’altro<br />

investe la città. Per esempio mentre Romics viene fatta alla nuova fiera, a Lucca la mostra è proprio al<br />

centro della città, secondo un modello che è proprio quello di Mantova Letteratura. Modelli che secondo<br />

me sono interessanti per una città come Perugia, già Roma è diverso, ma Perugia di queste cose dovrebbe<br />

vivere. Cioè, la progettualità di una città come Perugia dovrebbe essere indirizzata verso questo genere di<br />

concezione … qual’era la domanda?<br />

R: Potenziare ciò che si ha e promuoverlo meglio?<br />

OL1: A livello di comunicazione si dovrebbe far sapere che esistono dei servizi come questo della<br />

biblioteca delle Nuvole e porlo come valore. Tra l’altro è legato a una fondazione che ha fatto una<br />

donazione alla città. Si tratta di un gesto anche abbastanza altruistico di gente che ama i libri e i fumetti.<br />

Tra l’altro è anche abbastanza ben servita perché ci passa il Minimetrò, a livello di immagine andrebbero<br />

comunicate alcune cose fuori da quel giovanilismo, infantilismo. E secondo me è il sistema che funziona.<br />

Le biblioteche che fanno anche conservazione, come quella del centro, o che hanno delle specificità,<br />

come questa delle Nuvole, alcune che sono le multimediali, o che sono legate al teatro come quella di San<br />

Sisto possono assolvere a funzioni diverse in relazione con alcune ipotesi. Per esempio perché Perugia<br />

non può fare delle cose simili al Festival di Mantova?<br />

Secondo me alla fine la gente legge e chi legge è abbastanza appassionato. Oltre alla funzione<br />

conservativa noi abbiamo qua una manifestazione che si chiama Umbria Libri. Questa manifestazione è<br />

un po’ stanca, nasce come diramazione del Salone del Libro di Torino, una replica diciamo. Adesso ha<br />

una sua autonomia però non decolla, perché gli editori umbri sono poco interessanti, non c’è gente che si<br />

muove da fuori per venire a conoscere gli editori umbri…e fa una serie di incontri un po’ troppo slegata,<br />

anzi assolutamente legata all’attività delle biblioteche e invece le due cose secondo me dovrebbero<br />

viaggiar insieme perché comunque uno tira l’altro.<br />

Per cui secondo me alcuni modelli, come Festival Letteratura di Mantova per quello che riguarda i libri,<br />

ma potrebbe essere Lucca Comix per i fumetti e i games. Trovare dei modelli come Lucca o Mantova che<br />

hanno delle caratteristiche simili a Perugia, e utilizzare la città come risorsa, come set, come valore<br />

aggiunto, secondo me è importante.<br />

79



<br />

R: Non come semplice contenitore di…<br />

PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />

OL1: A chi dice che sono cose difficili andrebbe contrapposto il modello di Mantova, che oltre a festival<br />

letteratura organizza moltissime cose; non so neanche se ci sia una amministrazione di destra o di sinistra,<br />

leghista, però il modello funziona da 12 anni. Loro fanno degli incontri, hanno oltre 100 autori ospiti da<br />

Grisham, ad autori importanti di bestseller, a cose più impegnate, per bambini o di nicchia ecc. ecc. e<br />

molti incontri si pagano che per me è una cosa diciamo inusuale … perché non è che vado al cinema o a<br />

teatro ma pagare per andare a vedere uno scrittore è una cosa inusuale. Questo significa che hanno una<br />

economia tale che se lo possono permettere, anzi con il pagare il biglietto limiti anche il pubblico che<br />

creerebbe problemi.<br />

Allora se funziona questa economia piena di sponsor ecc. etc, è vero che il nord, Mantova, è in una zona<br />

migliore rispetto alla nostra che è più povera. Però noi dovremmo vivere di turismo e quindi questa cosa<br />

qua in qualche modo…<br />

Quindi non va visto solo il ruolo della biblioteca o delle biblioteche di Perugia, ma va visto il ruolo delle<br />

biblioteche di Perugia in generale.<br />

R: Per il rilancio della vivacità culturale<br />

OL1: Esatto. Per quella nazionale non possiamo fare tantissimo… Tutto ciò lo associo, per la mia<br />

sensibilità, al fatto che oggi, e questo succede nella politica e in tante cose, le persone, giovani e meno<br />

giovani, soprattutto i più giovani, chiedono di poter partecipare, di essere coinvolti in un progetto,<br />

chiamiamolo di senso.<br />

Adesso noi, per esempio, vogliamo chiudere la nostra manifestazione, Batik Film Festival, che si occupa<br />

di un certo cinema d’autore, e trasformarla in una manifestazione diversa, il Festival dell’Immaginario,<br />

che tenga conto di varie forme di partecipazione più evidente del pubblico. Tramite un quotidiano locale,<br />

che è il Corriere dell’Umbria, tramite una free press un po’ fighetta di questa città, “Piacere”, tramite un<br />

forum che abbiamo aperto adesso - abbiamo una mailing list con 50.000 contatti - apriremo un dibattito,<br />

ipotizziamo la chiusura e volendo andare in un certo tipo di direzione chiediamo a tutta una serie di<br />

opinion leaders, dal direttore del Teatro Stabile, ai nostri stagisti che hanno fatto con noi delle cose, dai<br />

nostri appassionati cultori, al mio pizzaiolo preferito… chiediamo una serie di incontri, incontri su<br />

Internet, forum ecc.<br />

Utilizzeremo anche Facebook o MySpace, per essere un po’più movimentisti. Queste cose bisogna<br />

saperle usare. Bisogna avere qualcosa da dire.<br />

R: Sono strumenti sicuramente in linea con questa visione partecipativa del pubblico<br />

OL1: Una manifestazione con un budget limitato come la nostra, che però ha una serie di autori per cui la<br />

gente viene anche da fuori, che vengono dal Festival di Venezia, o che magari l’unica volta che sono in<br />

Italia sono da noi in una situazione più amicale, e che puoi incontrare e ci puoi parlare. Abbiamo un<br />

pubblico anche a livello nazionale, gente che viene da Torino, Roma, Firenze, Bologna. Il budget che ho<br />

per la comunicazione intesa come promozione sarebbe insignificante, invece tramite il sito, una serie di<br />

comunicazione che faccio attraverso una rete di altri siti, le relazioni con la stampa, Internet mi determina<br />

un impatto forte. Internet è uno strumento fondamentale.<br />

Tutto ciò è comunque per questo tipo di accessi democratico all’informazione, anche una richiesta di<br />

partecipazione a dei progetti per cui un certo tipo di manifestazione, ma anche le biblioteche devono<br />

rispondere ad una esigenza diversa dell’utenza che deve essere molto in sintonia.<br />

Il mio è anche un discorso di politica, di politica culturale. La mia idea è che in questo Paese vada fatta<br />

una battaglia culturale, dopo di che ognuno ne trae le proprie conseguenze. Di base c’è una qualità della<br />

vita culturale molto bassa, per cui una battaglia culturale è determinante in questo paese. Oggi, in questa<br />

crisi anche di riferimenti culturali quello che va dato è una ipotesi che sia un pochino più larga del<br />

semplice servizio di prestito di libri.<br />

Uno deve creare, non delle ipotesi di vita, ma degli universi di senso. La biblioteca non è solamente il<br />

luogo dove tu vai a leggere il libro, ma è un ambiente dove succedono alcune cose, dove parte della tua<br />

vita può essere spesa per leggere un libro, leggere il giornale, consultare Internet, per vedere un film,<br />

perché in questi quartieri non esiste un cinema, dove tu puoi essere un soggetto fruitore ma anche un<br />

soggetto attivo.<br />

80



<br />

R: Il Perugino recepisce questo?<br />

PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />

OL1: Perugia è una città di provincia con i limiti della città di provincia, abbastanza chiusa dedita ad<br />

attività di tipo pastorizio, gente chiusa, scontrosa, burbera non molto facilmente penetrabile; ma è anche<br />

una città con 35.000 iscritti all’Università, con 2 Università, Università italiana e Università per stranieri,<br />

ha una buona immigrazione dal sud, Calabria soprattutto, ma anche un po’ dalle Marche.<br />

Il Teatro Stabile dell’Umbria credo sia il 4° teatro Stabile in Italia in termini di budget, ha una sua<br />

programmazione molto ufficiale, ma tutto sommato una Istituzione abbastanza grossa. Umbria Jazz, che è<br />

il festival Europeo più grande di jazz, il secondo a livello mondiale, e che non è finito sul marchio della<br />

Coca Cola, ma su quello dell’Heineken, e non è la stessa cosa. Ci sono una serie di altre cose di discreta<br />

qualità in giro per l’Umbria.<br />

Il terreno è un po’ strano, c’è una certa grettezza di fondo, ma tutto sommato è innestato di alcune<br />

eccellenze per cui non è terra totalmente abbandonata. In teoria dovrebbe esserci molto più dinamicismo e<br />

dinamicità, cosa che non c’è, ma c’è un terreno, secondo me, buono di partenza.<br />

C’è un problema tecnico che ti segnalo e che ti potrebbe sfuggire: 35.000 studenti universitari. Molti sono<br />

fuori sede e non votano a Perugia, questo è determinante però perché nella praticità adesso abbiamo le<br />

elezioni. È anche vera un’altra cosa: questi studenti fanno parte di una economia cittadina, è gente che<br />

investe soldi, affitti, mangia dorme, compra libri, consuma. Rappresentano una economia importante in<br />

questa città, quindi qualcosa bisogna offrirgli a questa gente; tu hai Umbria Jazz che fa i biglietti da<br />

110,00 a 35,00 €, il teatro Stabile che per gli studenti fa biglietti più bassi ma insomma un po’ costoso. A<br />

questo punto rimane un grosso vuoto, non ci sono associazioni o situazioni intermedie tra il piccolo<br />

gruppo teatrale e la grandissima manifestazione come Umbria Jazz.<br />

Quindi c’è un vuoto, una offerta culturale potenziale che va colmata. Abbiamo 2 multisale di 21 schermi<br />

fuori Perugia dove lo studente tendenzialmente non arriva perché non ha la macchina. E in Centro c’è una<br />

sala che chiuderà perché fanno dei lavori di ristrutturazione, poi ci sono altre due sale ma mi sembra un<br />

po’ poco per 35.000 persone.<br />

[Divagazione sugli omicidi di Perugia]<br />

OL1: Abbiamo fatto degli incontri con l’Imam di Perugia, che ha delle figlie che sono molto attive che<br />

portano il velo ma sono delle appassionate di musica rock, hanno fatto parte della sinistra universitaria,<br />

loro sono molto dinamiche. Una di questa ha scritto un libro che si chiama “Amo i Queen e porto il velo”.<br />

Ha una sua specificità e l’ha fatto attraverso la scrittura. A Perugia c’è una buona immigrazione, credo<br />

che l’Umbria sia la seconda regione italiana per percentuale di studenti stranieri nelle classi delle scuole<br />

elementari e medie. Diciamo che c’è una forte presenza. Anche questa è una cosa di cui bisogna tener<br />

conto.<br />

R: Nella Biblioteca di Ponte San Giovanni è una riflessione che stiamo facendo<br />

OL1: Bisogna tenerne conto, intanto perché cominciano ad essere seconde generazioni e iniziano a<br />

raccontare delle storie e bisogna dare loro un supporto. Ci sono quartieri che cominciano a diventare un<br />

po’ difficili, in cui la convivenza non è proprio facilissima, non sempre si innestano bene le cose.<br />

Chi è di seconda generazione comincia a scrivere e a raccontare delle cose, in paesi più sviluppati del<br />

nostro la cosa è più evidente, è una cosa di cui bisogna tener conto e secondo me le biblioteche devono<br />

essere un supporto di riconoscibilità di questa cosa. Naturalmente se tu devi scrivere un libro, pubblicarlo<br />

e stamparlo ha dei costi e non è facile. Per cui secondo me quello che sono blog, siti sono già degli ottimi<br />

strumenti per avere accesso alla scrittura e all’autorappresentazione.<br />

Per cui le biblioteche devono fornire anche questo, cosa che per esempio noi avevamo pensato di fare<br />

anche con il cinema. La nostra rappresentazione, che si chiama Batik, si chiama così perché la prima<br />

edizione l’abbiamo fatta sulla cinematografia africana. Oggi bisogna fare qualcosa in più in maniera non<br />

demagogica e l’ipotesi è che entrino nel circuito della produzione anche delle persone che non siano<br />

italiane e che non necessariamente se uno è della Costa d’Avorio faccia solo cose sulla Costa<br />

d’Avorio…cioè entrare nella produzione e ciò significa avere un ruolo nella struttura che produce cultura<br />

e questo lo trovo importante.<br />

Una cosa interessante, anche rispetto alle biblioteche, e che anche i suoni delle lingue andrebbero tenuti in<br />

considerazione. Le biblioteche di Perugia stanno facendo un progetto per i non vedenti. Da questo punto<br />

di vista la grande moltitudine di lingue che si parlano in questa città perdono di queste sonorità. Per cui<br />

81


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

anche un ragionamento su un archivio sonoro non sarebbe male. Si potrebbe fare anche con dei reading<br />

molto semplici. Con Abbas Kiarostami, lui leggeva in persiano le sue poesie, scorrevano su uno schermo<br />

delle immagini dei suoi film che avevamo montato noi con i sottotitoli. Non è che si debba fare questa<br />

cosa. Credo che sia una cosa che anche a livello di educazione di base vada favorita.<br />

82



<br />

PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />

SCHEDA 3.2 - Trascrizione intervista qualitativa OL2<br />

Data: 14 marzo 2009 ore 12.15<br />

Luogo: Ristorante “La bottega del Vino” - Perugia<br />

Durata: 21 minuti<br />

Tipologia intervistato: opinion leader<br />

Codice identificativo: OL2<br />

Posizione nel registratore: A4<br />

Sesso: uomo<br />

Nazionalità: italiana<br />

Luogo e data di nascita: Perugia, 1945<br />

Stato civile: coniugato<br />

Residenza-domicilio: Perugia<br />

Titolo di <strong>studio</strong>: laureato<br />

Professione: libraio e organizzatore di eventi<br />

Scheda intervistato<br />

Note a caldo<br />

La conversazione è abbastanza scorrevole e fluida. L’intervistato è molto disponibile al dialogo, anche se<br />

lascia intendere che ha fretta. Il luogo è stato scelto dall’intervistato: molto tranquillo e silenzioso si è<br />

rivelato perfetto per l’intervista.<br />

La disposizione dei soggetti nello spazio è frontale, sul tavolo viene poggiato il registratore. La postura è<br />

informale e rilassata. A tratti l’intervistato dimostra di essere molto coinvolto dall’argomento, e<br />

s’infervora. Ne fa una questione di valori da conservare e spesso mette in relazione la biblioteca a<br />

Internet. Si nota che nutre un certo disappunto rispetto allo sviluppo delle nuove tecnologie, ma questo è<br />

comprensibile se si pensa alla professione che esercita. Nonostante le modalità dell’intervista e le finalità<br />

del progetto fossero state già esplicitate in un primo incontro telefonico, l’intervista si apre con una<br />

ulteriore spiegazione del perché dell’incontro, degli obiettivi dell’indagine ecc. Si chiede il permesso di<br />

accendere il registratore che viene accordato senza problemi. Si omette la trascrizione della descrizione<br />

dell’intervistato per salvaguardarne la privacy i cui dati si riportanto nella scheda intervistato.<br />

Codici emersi dalla prima codifica Open Coding con ATLAS.ti<br />

- Bambini: lontani dalla cultura<br />

- BIBLIOTECA ideale: promozione della lettura<br />

- BIBLIOTECA ideale: supporto alla scuola<br />

- Scuola inefficiente<br />

[…]<br />

Trascrizione<br />

R. La tua idea di biblioteca. Che cos’è una biblioteca? Le sue funzioni anche in relazione alla<br />

promozione del libro e della lettura.<br />

OL2: Il concetto che mi viene prima è il supporto, pesante, alla scuola. Perché l’ignoranza dei fanciulli,<br />

non li vedo alle elementari perché di libri per bambini non ne abbiamo molti in libreria, ma sicuramente<br />

nella fase della scuola dell’obbligo e dell’università è devastante. Come si pongono nei confronti della<br />

cultura in generale (che è una parola grossa) ma parlando di libri che è il mio specifico più diretto…<br />

questi non sanno cosa significa leggere un libro, chiedere un libro, il verso dal quale prenderlo. Da un<br />

83


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

certo punto di vista per esempio l’utenza giovane, bambina, verrebbe quasi voglia di prenderli per mano e<br />

spiegargli come rapportarsi a questa cosa. Magari sono persone bellissime fisicamente, che hanno girato il<br />

mondo, con 7 fidanzati, 4 mogli, che hanno visto tante cose ma non sono stati mai in una pinacoteca o<br />

non sanno com’è un libro. Questo è micidiale nei primi anni dell’Università, tu vedi proprio delle persone<br />

che sono spaesate, non sanno chiedere. Ormai sono abbastanza anni che ci parlo e anche cercando di far<br />

capir loro i passaggi elementari - come chiedere o come consultarlo - sono veramente spaesati. Anche<br />

perché dalla parte della scuola, da anni non ci sono più insegnanti nelle medie, io spero sempre nei<br />

maestri, perché i fondamentali sono i maestri, ma nelle scuole medie, tra parentesi i miei colleghi al liceo<br />

o all’università, c’è l’ignoranza anche data dal corpo docente a qualunque livello, se non li sanno<br />

indirizzare loro.<br />

R: Una carenza di formazione che si riversa anche nell’avvicinamento alla lettura?<br />

OL2: Una carenza di formazione estrema, e vanno guidati, oltretutto a meno che non si tratti di un libro di<br />

grande successo, che è sempre un romanzo e non è mai un saggio, se pure un saggio possa essere di<br />

successo, anche nell’accostarsi al romanzo non riescono a fare un filo con le opere precedenti, a<br />

caratterizzarle nel tempo a metterle in relazione con il resto.<br />

R: Questo potrebbe essere un compito della biblioteca?<br />

OL2: Questo la biblioteca è la prima…una volta tanti anni fa una frase banalissima stupida che penso<br />

molte persone della mia età saranno convinte è che una società si basa per forza di cose sulla famiglia<br />

prima e sulla scuola, dopo uno può fare quello che gli pare, andare sulla luna, operare per trapiantare la<br />

testa da un corpo all’altro. Ma se la prima educazione basilare non avviene nella famiglia….adesso,<br />

grazie a Dio, non è più come quando ero piccolo io che molti bambini erano figli di analfabeti o nipoti di<br />

analfabeti, quindi la scuola era fondamentale…in ogni caso c’è stato nel dopo massacro scolare del ’68,<br />

tutti promossi, tutti bene e tutti subito, che ognuno si sceglie quello che gli pare. Alle vacanze di Natale<br />

decidono di fare la gita di <strong>studio</strong> e allora tocca andare in montagna una settimana…queste cose banali…<br />

L’intervento dei genitori nei consigli d’istituto o nei consigli di classe che decidono che allora il<br />

professore ha torto, il bambino non capisce e allora ha torto lui…. tutte queste cose, quando l’autorità non<br />

è più tale, piano piano si perde la credibilità e soprattutto la voglia….se tu al bambino gli dai 5 il genitore<br />

dice “lei ce l’ha con mio figlio”… e invece se gli dai 5 vuol dire semplicemente che devi studiare un<br />

pochino di più.<br />

R: Paradossalmente i linguaggi di oggi sono molto più difficili, non intendo ovviamente la lingua<br />

italiana, la comunicazione oggi per certi versi è anche più complessa rispetto a prima…<br />

OL2: Sì, ma utilizza parole molto più elementari, è complessa ma le parole sono molto elementari. Io non<br />

so come scrive lei, ma non mi sembra che lei scriva in stampatello come tutti… la semplificazione delle<br />

parole incide anche su come tu le traduci, le trascrivi e le metti in comunicazione con gli altri. I telefonini,<br />

i messaggini non risolvono il problema delle h, delle virgole, le maiuscole e le minuscole… non c’è più<br />

nessuno che fa, non dico calligrafia per carità, ma usano scritture elementari… o si vede che c’è qualcuno<br />

abituato ad usare la penna oppure… Mi terrorizzai qualche anno fa quando la figlia di un mio amico, una<br />

mia figlia diciamo perché io sono il padrino, le prime cartoline che ha iniziato a mandarmi erano tutte<br />

quante scritte in stampatello. Tu passi dalla fase della scuola elementare dove ci sono le astine, i tondi più<br />

o meno sballati come forma, non esiste più il maestro che ti fa ripetere 10 volte le cose e poi diventa tutto<br />

quanto stampatello e semplificando elimini i concetti perché fai solamente frasi all’indicativo, periodi<br />

chiusi e quindi la comunicazione, pur ampliando le possibilità, riduce il vocabolario…<br />

R: Forse non mi sono spiegata, intendevo dire che il “bombardamento” comunicativo a cui siamo<br />

sottoposti forse oggi più di ieri rende necessaria una guida, soprattutto per i bambini….<br />

OL2: I genitori, siccome i bambini sono autonomi e davanti alla televisione fanno tutto, pensano di<br />

lasciargli l’autonomia, i nonni sono stati mandati fuori di casa perché l’autonomia della famiglia serve<br />

solo quando si deve parcheggiare qualcuno e contemporaneamente non sono veramente più in grado,<br />

visto l’offerta dei messaggi e il bombardamento comunicativo come dice lei, non sono più in grado di<br />

scegliere, anche le persone alfabetizzate. I bambini con i Nintendi e le PlayStation, i nonni non sono più<br />

84


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

in grado di seguirli, quindi pur volendo non sono alfabetizzati rispetto alla tecnologia avanzata. Forse<br />

sapranno più cose, ma non impari più niente a memoria, rimango stupito quando qualche volta capitano<br />

discorsi con persone della mia età, e può capitare a tutti di dire un versetto di una poesiola o della Divina<br />

Commedia, che forse è la più banale di tutti, però le persone dicono “ma come dice 3 versi senza<br />

leggere?”. Ma come 40 anni fa? Non correrai più ma il neurone della memoria, la Divina Commedia, è<br />

rimasta. Insomma scrivere non sai scrivere, leggere che vuol dire?<br />

R: C’era una concezione ed un amore per la cultura diverso.<br />

OL2: Ero un ragazzetto che non giocava benissimo a flipper, lento su certe cose, un bambino di oggi<br />

avrebbe massacrato i campioni di flipper dell’età nostra perché sono velocissimi, hanno delle abilità<br />

diverse. Tu dici mannaggia, anche io ce le avevo, ma allora non era una abilità stimolata e oggi sono<br />

stimolate altre cose.<br />

Allora bisogna decidere quali sono i valori che possono servire, perché l’ingegnere che deve costruire: il<br />

ponte, case o acquedotti…è vero che oggi c’è la macchina che pigi e c’è il computer, però forse una<br />

buona sana ricerca anche con le manine non farebbe male, perché un domani che cade che dai la colpa al<br />

computer?<br />

R: Insomma secondo lei punto primo la formazione.<br />

OL2: Il famoso provierbetto stupidino latino “si carta cadit tota ciencia galoppat”, da quando non c’è più<br />

questo tutto il tuo sapere si distrugge…<br />

R: In questo senso la biblioteca è un luogo molto fortunato.<br />

Ol2: Dovrebbe essere molto fortunato e un altro luogo fortunato, in un altro campo del sapere, sono le<br />

pinacoteche e le gallerie, i musei ecc. Uno pensa che siccome sono cose che non si muovono e non<br />

camminano, è sempre quello, passi l’anno dopo e sono sempre li, sono immobili. Invece ci sono delle<br />

cose che devono avere una collocazione che non sarà eterna ma permettono a una piccola o grande<br />

collettività di avere dei punti di riferimento sicuri. Quindi come il quadro deve essere lì e ci deve stare poi<br />

caso mai sono i giapponesi che lo vengono a vedere, nella biblioteca e il libro deve esserci, deve stare lì e<br />

deve essere consultabile facilmente.<br />

Ecco un’altra cosa importante che una volta, all’età mia, c’era, la grande esperienza delle sale di<br />

consultazione. Perché non c’è niente da fare, troveranno subito il libro che gli serve spingendo il<br />

bottoncino, ma quando c’è un testo che ha delle citazioni in greco o latino, in italiano, in francese o<br />

tedesco, ch sta in sala… Soprattutto gli utenti stranieri che chiedevano un consiglio o qualcosa, i<br />

bibliotecari che sapevano di greco, latino, francese e inglese spiegavano, perché non tutti quanti vengono<br />

da una civiltà in cui si è fatto il latino. Ma in Italia, culla della civiltà umanistica, per leggere un certo tipo<br />

di libri non puoi prescindere da determinate altre cose ma almeno quello sì. Nessun Internet lo fa.<br />

R: Questo ruolo anche di punto di riferimento del bibliotecario mi fa venire in mente la differenza tra<br />

libreria di un certo tipo e grandi catene franchising…<br />

OL2: Dovrebbe essere così, questo ruolo del bibliotecario di fiducia che non deve essere necessariamente<br />

gobbo, senza capelli. Mentre invece, come in qualunque supermercato, non voglio essere offensivo, sono<br />

richieste altre cose: “Mi dai un etto di quello”. È ovvio, siccome c’è la fila dietro, la fetta viene fatta male<br />

e per questo ci sono già le confezioni. Ci sono altri posti, dove magari passa mezz’ora senza che entri<br />

nessuno e quello il prosciutto te lo taglia a mano. È un’idea diversa. Possono essere scelte, ma in ogni<br />

caso sarebbe importante che laddove una collettività, piccola o grande che sia, fa delle richieste, ci siano<br />

situazioni in grado di soddisfarle. Perché c’è quello che dice: “non ho tempo da perdere, prendo la<br />

mortadella e meno vado”, oppure “mi taglia la mortadella con la macchinetta” oppure c’è un altro che<br />

dice “mi dà 37 grammi di mortadella?”.<br />

Questo non è né un bene né un male, se uno non ha avuto gli strumenti precedenti di conoscenza…<br />

R: Non sa neanche cogliere la differenza.<br />

85


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

OL2: Ci sono persone che entrano in una libreria, ancora, con tutta la disinvoltura dei giovani per strada,<br />

all’università il primo anno soprattutto a gruppetti, sia maschi che femmine, perché come a scuola si<br />

tengono compagnia e si fanno coraggio. Come vanno a casa tutti insieme vengono in libreria tutti<br />

insieme. Sono disinvolti ma chiedono una cosa, sono partiti da casa con quella. Non pensano che ci sia la<br />

possibilità, non dico di comprare, ma di toccare, di guardare, di vedere. Mi ricordo che una delle mie<br />

passioni, a parte gli atlanti geografici, erano i dizionari, perché andavo a vedere una cosa cosa potesse<br />

significare e me lo leggevo tutto perchè non è che leggere la prima parola… “alfabeto: sistema di mettere<br />

insieme vocali e consonanti”… il libro è quello. Magari vedevo una parola e per 10 minuti scorrazzavo<br />

nel vocabolario. Magari non me ne ricordavo. E così dovrebbe essere nelle pinacoteche. Ai concerti<br />

questo non si può fare perché quello lo senti, poter avere…<br />

R: Anche seguire dei percorsi differenti.<br />

OL2:… ecco noi siamo qui, uno chiede quello, ma magari assaggia anche qualcos’altro…da questo punto<br />

di vista danno soddisfazione, qualche volta anche se sono casi rari, i bambini. Che hanno le idee precise e<br />

sanno quello che vogliono, si comportano in maniera autonoma perché sanno che possono chiedere e però<br />

siccome sono bambini scelgono un libro ma vicino ne vedono un altro e sono curiosi… la curiosità che il<br />

ventenne non ha. Il ventenne viene in libreria a prendere il libro universitario, o il libro di cui ha sentito<br />

parlare da qualche parte. Anni fa, quando c’era Costanzo e promuoveva i libri, la mattina veniva la gente<br />

a chiedere “vorrei quel libro che hanno presentato ieri sera da Costanzo con la copertina azzurra”. Io tutte<br />

le sere, se permette faccio quello che mi pare… non è che mi vedo Costanzo. Dammi un riferimento, tu<br />

non puoi metterti a vedere la televisione perché c’è qualcuno pur essendo interessato o magari innamorato<br />

dell’argomento anche di nicchia, ti informi, sprechi il tuo tempo e come ti ricordi il nome del film perché<br />

ti fa comodo e ti piace l’attore, l’attrice, il regista del film, fatica e magari ti ricordi lo scrittore, l’editore<br />

ecc. E in questo la biblioteca, oltre ad essere luogo di consultazione statico e fermo, dovrebbe poter<br />

entrare nelle scuole e lavorare nelle scuole, far sapere. Ai professori potrebbe dare un aiutino nel far<br />

sapere che oltre al libro di scuola ci sono altri libri. Il bambino in ogni caso è affascinato perché se tu gli<br />

parli e gli fai sapere le cose il bambino partecipa. Superata la fase elementare dopo si scontra con la<br />

media, che da questo punto di vista è terribile. Alcuni dei bambini che vanno bene alle elementari vanno<br />

bene anche al liceo o all’università. All’università si vede subito il bambino che ha avuto un percorso di<br />

qualità di un certo tipo, resistendo alle critiche. Il primo discrimine arriva alla media. Non è più in 5°<br />

ginnasio, quando ti cambia la voce, diventi ragazzetta e pensi di avere diritto alla tua autonomia. Quando<br />

io rispondevo male ai professori, perché avevo la voce da uomo, ma tanto avevamo il 6-7 in condotta<br />

davvero noi, però arrivava ad una certa età la mia scelta individuale di comportarmi male. Adesso ci si<br />

scontra con i genitori e la scuola in questo senso non può fare niente. Non può fare niente se adesso un<br />

ragazzo torna a casa e alla domanda “come è andata?” risponde “prendo il motorino, dammi i soldi e vado<br />

via 2 giorni”. Potrebbe essere anche un ospedale che funziona benissimo ma se uno so rifiuta di<br />

andarci…uno dice godo di ottima salute. Beh sono contento per te, non ti dico che ti auguro di ammalarti<br />

di spirito così non esci più dalla biblioteca. Ma quando io ho iniziato ad andarci per me era appunto una<br />

cosa sterminata, facendo appunto richiami, richiami e richiami….come tutte le persone che l’hanno<br />

frequentata per un po’… io sono pieno di saggetti che ho iniziato e non ho mai finito. Spero di essere<br />

stato utile…<br />

86



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PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />

SCHEDA 3.3 - Trascrizione intervista qualitativa OL3<br />

Data: 14 marzo 2009 ore 13.30<br />

Luogo: Piazza del Mercato - Perugia<br />

Durata: 31 minuti<br />

Tipologia intervistato: opinion leader<br />

Codice identificativo: OL3<br />

Posizione nel registratore: A5<br />

Sesso: uomo<br />

Nazionalità: italiana<br />

Luogo e data di nascita: Perugia, 1972<br />

Stato civile: celibe<br />

Residenza-domicilio: Perugia<br />

Titolo di <strong>studio</strong>: laureato<br />

Professione: organizzatore di eventi<br />

Scheda intervistato<br />

Note a caldo<br />

La conversazione è molto scorrevole e fluida. L’intervistato è molto disponibile al dialogo e a mettersi in<br />

gioco. Il luogo è stato scelto dall’intervistato, ma non si è rivelato particolarmente adatto: sebbene<br />

abbastanza silenzioso non è stato molto comodo per la mancanza di un luogo appartato in cui sedersi. La<br />

disposizione dei soggetti nello spazio è frontale, seduti su un gradino, il registratore è stato poggiato a<br />

terra. La distanza è ravvicinata e la postura dell’intervistato comunica apertura e serenità. Nonostante le<br />

modalità dell’intervista e le finalità del progetto fossero state già esplicitate in un primo incontro<br />

telefonico, l’intervista si apre con una ulteriore spiegazione del perché dell’incontro, degli obiettivi<br />

dell’indagine ecc. Si chiede il permesso ad accendere il registratore che viene accordato senza problemi.<br />

Si omette la trascrizione della descrizione dell’intervistato per salvaguardarne la privacy i cui dati si<br />

riportanto nella scheda intervistato.<br />

Codici emersi dalla prima codifica Open Coding con ATLAS.ti<br />

- Augusta: punto di riferimento per studenti universitari<br />

- BIBLIOTECA ideale: esperienziale<br />

- BIBLIOTECA ideale: luogo di socialità<br />

[…]<br />

Trascrizione<br />

R: La tua idea di biblioteca. Che cos’è una biblioteca? Cosa dovrebbe essere? Frequenti le biblioteche di<br />

Perugia?<br />

OL3: Sono stato un assiduo utente della biblioteca Augusta, nello specifico delle biblioteche perugine, nel<br />

periodo del Liceo e nel periodo dell’Università praticamente era il mio luogo di <strong>studio</strong>, anche<br />

quotidianamente. Ho usufruito anche dei servizi bibliotecari per la ricerca nei corsi universitari o nelle<br />

scuole superiori, finito il mio percorso scolastico-educativo sinceramente ho abbandonato la<br />

frequentazione dell’Augusta. Sono un affezionato frequentatore, per motivi personali, della biblioteca<br />

delle Nuvole, e quindi sono molto legato a quella biblioteca uno perché mi interessano i fumetti e poi<br />

perché inevitabilmente si costruiscono amicizie là intorno.<br />

La domanda “cosa dovrebbe essere una biblioteca oggi?” è una domanda difficile, anche perché<br />

sinceramente non me la sono posta prima, ci stavo pensando mentre mi parlavi. Dunque secondo me è<br />

87


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

fondamentale che sia un luogo di socialità, di condivisione del sapere, e che sia il più possibile aperta<br />

nello svolgere questo servizio agli input che riceve dalle persone che intende servire. Altrimenti mi rendo<br />

conto che io stesso, come ti dicevo, ne ho fatto un utilizzo molto parziale, esclusivamente come luogo di<br />

<strong>studio</strong>. Credo sia assolutamente riduttivo pensare una biblioteca così. Estremamente riduttivo.<br />

R: Prescinde un po’ dal servizio.<br />

OL3: Certo io andavo lì e consultavo anche testi e quotidiani per le ricerche, non è che non ne usufruissi<br />

del fondo bibliotecario, andavo lì a studiare usufruendo dei loro strumenti, ma spesso ci andavo anche<br />

solo per studiare e basta anche perché da noi l’università ha aperto aule dedicate allo <strong>studio</strong> con orari<br />

particolari solo di recente.<br />

R: Sì, so che molti studenti universitari vanno a studiare all’Augusta<br />

OL3: Beh sì è un luogo dove un po’ di socialità la fai, è un luogo dove sinceramente si sta molto bene. È<br />

confortevole sotto quel profilo. Quindi è un’ottima cosa. Tornando a cosa dovrebbe essere una biblioteca,<br />

per me questo aspetto in cui le persone si incontrano e per di più possono soddisfare le loro esigenze è<br />

importantissimo. Faccio due esempi: mi sono trovato a vivere due piccole parentesi della mia vita una a<br />

Melbourne e una ad Amsterdam. E lì da studente, da persona che stava lì per motivi di <strong>studio</strong>, in entrambi<br />

i casi, ho vissuto molto le principali biblioteche della città, non solo quelle universitarie. La biblioteca di<br />

Melbourne è un luogo dove esiste e si costruiscono relazioni sociali e la cultura che ho trovato lì è una<br />

cultura di persone che entrano in biblioteca anche solo per sfogliare una rivista ed uscire un attimo dopo,<br />

ma con estrema tranquillità. È un luogo molto vissuto, estremamente vissuto dove ci sono le persone…<br />

R: Ti faceva pensare che facesse parte del “quotidiano” delle persone?<br />

OL3: Assolutamente sì. Io andavo la domenica ed era frequentatissima anche da nuclei familiari. Anche<br />

perché era organizzata ed aveva una ripartizione anche per nuclei tematici. In quel caso era una mediateca<br />

perché avevi dei punti di ascolto o di visione per i dvd, quindi ti trovavi famiglie che entravano lì e i<br />

bambini andavano nel settore delle riviste per bambini e trovavano comunque un animatore o qualcuno<br />

che li guidasse anche nella scelta dei libri, che li stimolasse alla lettura o a sfogliare un libro illustrato.<br />

Invece i genitori stavano altrove. Insomma era un luogo stramaledettamente vissuto.<br />

La biblioteca che mi sono trovato a frequentare molto ad Amsterdam era invece un luogo più simile al<br />

nostro, ma con un servizio erogato in maniera completamente diversa che si confaceva alle esigenze di<br />

chi frequentava quello spazio. Era una biblioteca frequentata per il 90% da universitari. Era la biblioteca<br />

centrale della città, frequentatissima da universitari, con orari di apertura al pubblico in un modo qua del<br />

tutto impensabile purtroppo. Invece lì potevi studiare tranquillamente fino alla 1.00 di notte, averla come<br />

punto di riferimento anche nel fine settimana. Non so quale fosse il sistema che ci stava dietro, ma c’era<br />

un forte coinvolgimento degli studenti anche nella gestione del servizio bibliotecario. Aveva una mensa,<br />

il concetto che sta dentro la mia testa è una fusione tra queste due biblioteche.<br />

R: Anche come spazio aggregativo quindi.<br />

OL3: Sì, assolutamente. Spazio in cui ciascuno trova la sua dimensione ideale di fruizione. Questo per me<br />

sarebbe davvero l’ideale.<br />

R: A Perugia come la vedi? C’è già una situazione del genere?<br />

OL3: Ci potrebbe essere ma non c’è….Mmmm, no.<br />

R: C’è forse una buona base che potrebbe essere migliorata?<br />

OL3: Potrebbe diventarlo, sicuramente sì, se gli enti dialogassero di più. Penso ad un dialogo stretto tra<br />

ente locale ed università. La nostra università erogava, parlo all’imperfetto perché non mi rendo ben<br />

conto della realtà presente, delle borse di <strong>studio</strong>/lavoro, da noi erano 150 ore. Per esempio l’Università e<br />

il Comune potrebbero fare una convenzione, pensare che formino del personale e in quel caso parte di<br />

quelle borse di <strong>studio</strong> le dedichi al personale bibliotecario, che integra il personale esistente e riesci a<br />

88


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

rende la biblioteca utilizzabile in una fascia oraria ben più ampia, con un aumento di costo per il gestore,<br />

che è l’ente locale, decisamente abbattuto o nullo.<br />

R: Questo per ampliare gli orari del servizio.<br />

OL3: Sì. Tra l’altro sono convinto che nel momento che c’è un personale di studenti, giovane, questo<br />

facilita ancora di più l’avvicinarsi a quei servizi, almeno per un certo target generazionale.<br />

R: Quindi se ho ben capito credi che la presenza di ragazzi giovani potrebbe essere un aiuto a<br />

“sgretolare” quella visione istituzionale della biblioteca che a volte allontana i ragazzi? Ma allora ti<br />

chiedo pensi che la professionalità del bibliotecario che verrebbe meno con il turn over di giovani<br />

studenti borsisti potrebbe essere un deterrente per altre fasce di pubblico?<br />

OL3: Queste due cose non credo siano incompatibili, ma complementari. Credo che, come ti dicevo,<br />

quella ipotesi molto banale sarebbe integrativa all’esistente. Non posso aspettarmi che un ragazzo che sta<br />

facendo il suo corso di studi mi porti in Biblioteca un sapere, una esperienza, uno svolgere quella<br />

professione che non ha, anche perché nella maggior parte dei casi non è destinato a fare quello e non lo<br />

vuole fare. Ma ha un’opportunità di tempo da impiegare e credo che possa essere messa come risorsa<br />

anche, in parte, se ascoltata direttamente per fornire delle idee e modellare il servizio sulle esigenze di<br />

quelli che possono essere i fruitori. Io credo che questo possa essere l’apporto, poi è ovvio che<br />

professionalmente non porta nulla, se non l’erogazione di un servizio più ampio. È banale, ma io credo<br />

che le nostre biblioteche, parlo di Perugia e generalizzo un po’ in Italia anche se ne conosco poche, sono<br />

dei luoghi estremamente ingessati,non tanto per le persone che ti trovi lì, ma proprio per la concezione del<br />

luogo.<br />

La sacralità che a volte mi viene di paragonarla a una Chiesa, ed invece il fatto che ci sia un bar e magari<br />

parli mentre stai facendo le tue ricerche, mentre ti stai sfogliando la tua rivista di fotografia, mentre ti stai<br />

facendo una ricerca sui quotidiani dal 1900 al 1918… cioè fai la tua attività di hobby o di ricerca pura ma<br />

continui ad avere esigenze, non è che sospendi il resto delle esigenze. Rispetto alla macchinetta che eroga<br />

la merendina, avere delle persone con cui, nei10 minuti che ti concedi, parli, socializzi, è un modo perché<br />

il servizio della biblioteca sia sentito più vicino e ti garantisca un vissuto migliore.<br />

Anche la più informale, la biblioteca delle Nuvole, è un luogo in cui entri fondamentalmente per<br />

prenderei in prestito dei volumi, cioè non la vivi.<br />

R: Ti piacerebbe una visione più esperenziale della biblioteca?<br />

OL3: Assolutamente sì, anche perché altrimenti le persone non le leghi a quel tipo di servizio. Io di<br />

questo sono certo. Io credo che la biblioteca sia un competitor, come si usa dire, di qualsiasi altra<br />

esperienza di consumo del tempo libero, prevalentemente legata la consumo culturale. Io la vedo così.<br />

Non posso pensare che la biblioteca è solo il custode del fondo bibliotecario. È folle pensarla solo così.<br />

Quella è una delle sue finalità.<br />

R: Ci sono biblioteche che hanno anche questa funzione di conservazione di fondi antichi<br />

OL3: Però in quel caso le avvicino molto ad un archivio. Le biblioteche aperte al pubblico, un sistema<br />

bibliotecario che si pone come obiettivo di fornire un servizio al pubblico, fornire strumenti, opportunità e<br />

incuriosire se non si confronta con quelle che sono le esigenze delle persone non riesce a farlo. Non credo<br />

sia un caso che a Melbourne trovassi una frequentazione delle famiglie la domenica, perché gli altri giorni<br />

magari i genitori sono impegnati nel lavoro. I ragazzi o li conducevano le insegnanti della scuola, magari<br />

in altre fasce d’età andavano autonomamente e la domenica potevano andare insieme perché era un<br />

momento libero. Sceglievano di andare in biblioteca invece di andare in spiaggia, di vedere un film o altre<br />

cose. Secondo me noi a quel modello là ci dovremmo pensare.<br />

R: Il perugino è pronto a recepire un messaggio del genere?<br />

OL3: Questo non lo so. Parli con una persona che generalmente ritiene che fintanto che un’offerta non la<br />

poni in essere ti sembra che non esista la domanda.<br />

89



<br />

R: Però nel momento in cui un bisogno lo stimoli…<br />

PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />

OL3: Sono convinto che ci sono persone che la recepirebbero positivamente. Molto spesso ci sfugge che<br />

ci sono interessi che non vediamo attivi per il semplice fatto che non hanno possibilità di esserlo non<br />

perché non ci siano.Sarebbe un modo per avvicinare le persone a questi spazi. C’è troppa reverenzialità.<br />

Credo che una persona media, comune, a volte tema la biblioteca, non si senta al’altezza di entrare…<br />

R: Non si sente a proprio agio?<br />

OL3: Non ci si sente proprio per niente. Anche lì, scusa se torno alle mie esperienze, ma se raffronto le<br />

condizioni che ho vissuto altrove, la biblioteca di quartiere a Melbourne è un luogo stravissuto, pieno di<br />

disegni di bambini dove i libri in un certo modo sono anche maltrattati…<br />

R: Perché sono tanto usati?<br />

Ol3: Perché sono usati e le persone li sentono propri. Non stai mica a dire “oh mio Dio”, è un oggetto, e<br />

poi oggi con il digitale questo feticismo di fronte a quella cosa lì dovremmo superarlo, non stiamo<br />

parlando di un manoscritto, ma di un libro pubblicato anche 20 anni fa, facilmente reperibile…fallo<br />

sentire suo, fallo vivere alla persona, all’utente.<br />

R: Conosci le biblioteche di San Sisto o di Ponte San Giovanni? Le hai frequentate?<br />

OL3: Sì io sono nato a Ponte San Giovanni, la biblioteca è nata molto dopo, ma l’ho frequentata un<br />

periodo che ero tornato a vivere dai miei e quindi andavo lì per <strong>studio</strong> o altro. Anche lì credo ci siano stati<br />

dei tentativi di farle vivere, perché che io ricordo che in passato sono stati fatti dei corsi, a fianco c’è una<br />

piccola aula pubblica, hanno fatto dei piccoli incontri dedicati a persone più adulte per avvicinarle<br />

all’informatica, alla lettura, alle riviste. Io sinceramente del successo che possano avere avuto… nel<br />

momento in cui la frequentavo io ci trovavamo due o tre persone in età universitaria, ma sinceramente<br />

non ho visto grandi cose.<br />

Attualmente non saprei, ora vado in biblioteca perché facciamo delle iniziative insieme, mi occupo di una<br />

manifestazione delle arti in città. Sono 2 o 3 anni che facciamo delle iniziative con una associazione che<br />

fa ricerca sui testi, sulle arti visive, molto legata al testo e quindi abbiamo realizzato un percorso<br />

espositivo che legasse le biblioteche ad altri luoghi espositivi. Quel modello l’hanno ripreso, ora stanno<br />

facendo una Mostra su Geronimo, non so se è ancora attiva. Cercare di far vivere la biblioteca e metterla<br />

in relazione con l’esterno, penso sia una cosa che anche le persone che hai intervistato in precedenza<br />

cerchino di fare, chi in un modo chi nell’atro. Ma anche perché il direttore è una persona molto<br />

disponibile.<br />

R: Che condivide molto questa idea di biblioteca in ascolto.<br />

OL3: Sì, credo proprio di sì. Da noi la situazione è davvero troppo troppo ingessata. Non ho parametri a<br />

livello nazionale, ma penso che lui povero si trovi un bel fardello perché la situazione è quella. La Sandro<br />

Penna, qualche volta che ci sono andato, qualche universitario che gli faceva comodo perché venire in<br />

centro non è comodo perché paghi il parcheggio, non sai dove parcheggiare, rischi la multa, mentre lì c’è<br />

il parcheggio grande, studiavi lì. Oppure ci trovi ragazzi piccoli in età scolastica che fanno le loro<br />

ricerche. Non c’è un pensare la biblioteca, e questo è pesante, forse è una carenza culturale anche perché<br />

non è mai stata presentata così….<br />

R: Pensi sia una situazione legata anche alla comunicazione, alla promozione della biblioteca stessa?<br />

OL3: Assolutamente, su questo non c’è dubbio. C’è una responsabilità da parte dell’utente su come lo<br />

recepisce quel servizio, ma c’è anche una responsabilità di chi lo comunica nel farlo immaginare in un<br />

modo o farlo pensare in un altro. Questo è indubbio.<br />

Per gli universitari la biblioteca Augusta è un riferimento. È stata frequentata davvero a livello<br />

interdisciplinare. Quando eravamo iscritti all’Università ho conosciuto persone di ingegneria, di molte<br />

facoltà, non solo di facoltà umanistiche, anche di facoltà scientifiche. Era frequentatissima da ragazzi di<br />

90


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

fisica, geologia. In quegli anni lì era un luogo molto frequentato da quel tipo di utenza, dal target degli<br />

studenti universitari.<br />

R: Se le biblioteche del sistema bibliotecario fossero ultra specializzate credi che il perugino coglierebbe<br />

la specializzazione come un vantaggio come un valore aggiunto e si sposterebbe dall’altra parte della<br />

città?<br />

OL3: Io sì, molte persone che frequento sì. Il perugino non lo so. Non so, credo che per un target di<br />

persone non sia un problema, dentro la mia testa c’è l’idea che la biblioteca sia un luogo in cui tu vivi e<br />

fai delle esperienze piacevoli per te. Se immagino un concerto a 10 km da qua io ci vado e penso che lo<br />

farei anche per una biblioteca. Mediamente non credo sia un atteggiamento diffuso. Se lo penso anche per<br />

il fare spesa c’è una pigrizia molto diffusa. C’è qui da noi un centro commerciale e alcuni commercianti<br />

lamentano che non c’è più gente in centro come prima. Questo perché vai al centro commerciale, arrivi<br />

con la macchina fino all’ingresso, non hai problemi di parcheggio, trovi tutto in modo semplice. Qua sei<br />

in un qualcosa che è un centro storico di una bellezza assoluta, come accade in molte città italiane, ma<br />

non gli dai più quel valore. Quindi venire a fare la spesa banale qua in centro diventa una difficoltà.<br />

Preferisci andare in un luogo insignificante. La vedo veramente difficile. Poi partirei anche da questa cosa<br />

qui: penso che quello cui ambisco, quella idea di cui ti parlavo prima che possa sedimentarsi in una realtà<br />

come la nostra, richiede tempo, al momento attuale credo ci sia una fascia di un target principale di<br />

fruitori che sia l’utenza scolastica della scuola secondaria o universitari. La maggior parte degli<br />

universitari qui sono fuori sede e non hanno la macchina. Se anche qualcosa che gli interessa glielo<br />

collochi lontano o non è servito da mezzi pubblici, non potrebbero proprio fruirne, a prescindere dagli<br />

interessi. E qua la comunità studentesca è di circa 30.000 persone e quella cosa gliela rendi difficile da<br />

frequentare. Non è impossibile ma non vedo fattibile in un momento breve il fatto che oltre ad un luogo<br />

dedicato ad un certo tipo di sapere mi strutturino anche i servizi perché sia frequentato. Questo è molto<br />

difficile.<br />

La biblioteca delle Nuvole, nonostante adesso sia servitissima dal Minimetrò, se senti Claudio, il direttore<br />

che l’ha fondata, le frequentazioni sono molto legate all’ambiente perugino non sono frequentazioni di<br />

universitari, sono pochissimi perché fino a pochi mesi fa quel posto lì non era servito da mezzi pubblici.<br />

Se opportunamente promossa e veicolata, il fatto che ci sia una fermata del Minimetrò andrà ad incidere<br />

sulle frequentazioni. Il centro è abitato prevalentemente da studenti. Il fatto che abbiano la stazione del<br />

Minimetrò qua in centro e a 5 minuti ci sia la fermata della biblioteca delle Nuvole, credo che incrementi<br />

tantissimo la frequentazione della biblioteca.<br />

R: Tornando alla promozione e alla comunicazione se tu dovessi scegliere i mezzi e gli strumenti per<br />

coinvolgere, quali sceglieresti?<br />

OL3: Credo che la comunicazione, come la fai per una manifestazione la devi fare per un servizio.<br />

Naturalmente la comunicazione va misurata sulle persone che vuoi coinvolgere. Di conseguenza pensare<br />

che un servizio lo comunichi in un solo modo, in un solo canale … molto probabilmente stai dialogando<br />

solo con una parte delle persone che vuoi raggiungere. Quindi sarebbe importante diversificare la<br />

comunicazione della biblioteca per esempio sulla base delle persone da coinvolgere quindi metti in campo<br />

iniziative e stringi la collaborazione con l’Università, se vuoi dialogare con la comunità universitaria. Vai<br />

nei locali e ti costruisci delle iniziative che parlino il linguaggio di quelli che vuoi che ti frequentino.<br />

Anche quando facciamo qui la presentazione dei libri, se la facessi iperordinata e iperprecisa….qua c’è<br />

una frequentazione di ventenni, trentenni, si stancherebbero e si annoierebbero. O scegli una formula che<br />

li interessi e che li stimoli o il contenuto è stramaledettamente importante ma va affiancato ad una forma<br />

che possa garantire accesso, interesse, altrimenti non arrivi da nessuna parte secondo me.<br />

Quindi anche nel comunicare la biblioteca, quello che mi viene in mente, cercare di fare propri più<br />

strumenti possibili e utilizzarli nel modo più opportuno a seconda dell’utente e della persona che vuoi<br />

coinvolgere. Avrai bisogno di una comunicazione classica e canonica per le persone con un determinato<br />

interesse o in determinate fasce d’età. Avrai bisogno di iniziative molto più aperte e meno ingessate,<br />

questo termine stamattina è diventato fisso, per un altro target. Dovrai dialogare tantissimo con le scuole<br />

per delle iniziative che educhino i bambini e le bambine a pensare la biblioteca come un luogo loro e di<br />

riferimento durante la loro crescita. La comunicazione è una cosa importantissima e necessiterebbe di<br />

risorse che credo loro non abbiano, temo non hanno.<br />

91


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

R: Non ho idea. Però un ragionamento che sta alla base di questa indagine è proprio capire la<br />

percezione che le persone hanno delle biblioteche, a prescindere dal fatto che rispecchi realmente ciò che<br />

accade in biblioteca. Però spesso la percezione della cosa è importante quanto la cosa stessa<br />

OL3: Ma certo, è proprio così, è fondamentale. Torno sempre a quei paralleli, la biblioteca centrale di<br />

Melbourne sta in un palazzo iperclassico, pensando alle loro architetture, architettura che può suggerire<br />

un certo timore nei confronti della persona media quando in realtà varcata quella soglia vedi che il timore<br />

non ce l’ha nessuno. Non ce l’ha nessuno nemmeno nel superarla. Semplicemente sta in un luogo che ha<br />

una forma iperclassica ma si sa che vai là dentro in totale tranquillità. Qui da noi nell’immaginario<br />

collettivo c’è quel senso là, andare in biblioteca ti crea una barriera iniziale drammatica.<br />

92



<br />

PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />

SCHEDA 3.4 - Trascrizione intervista qualitativa OL4<br />

Data: 17 aprile 2009 ore 9.00<br />

Luogo: Ufficio (Istituto per la Storia dell’Umbria Contemporanea)<br />

Durata: 26 minuti<br />

Tipologia intervistato: opinion leader<br />

Codice identificativo: OL4<br />

Posizione nel registratore: A7<br />

Sesso: uomo<br />

Nazionalità: italiana<br />

Luogo e data di nascita: Perugia, 1953<br />

Stato civile: Sposato<br />

Residenza-domicilio: Perugia<br />

Titolo di <strong>studio</strong>: laureato<br />

Professione: Docente<br />

Scheda intervistato<br />

Note a caldo<br />

L’intervistato è molto disponibile al dialogo e si nota un forte desiderio di trasmettere chiaramente il<br />

quadro della situazione. Il luogo dell’intervista è l’ufficio dell’intervistato. La disposizione dei soggetti<br />

nello spazio è frontale, il registratore è stato poggiato sulla scrivania. La distanza è ravvicinata e la<br />

postura dell’intervistato comunica apertura e tranquillità. Nonostante le modalità dell’intervista e le<br />

finalità del progetto fossero state già esplicitate in un primo incontro telefonico, l’intervista si apre con<br />

una ulteriore spiegazione del perché dell’incontro, degli obiettivi dell’indagine ecc. Si chiede il permesso<br />

ad accendere il registratore che viene accordato senza problemi. Si omette la trascrizione della<br />

descrizione dell’intervistato per salvaguardarne la privacy, i cui dati si riportanto nella scheda intervistato.<br />

Codici emersi dalla prima codifica Open Coding con ATLAS.ti<br />

• Augusta: funzione supplente<br />

• Augusta: punto di riferimento per studenti universitari<br />

• BIBLIOTECA attuale: ultima ratio<br />

• BIBLIOTECA ideale: sviluppo culturale della città<br />

• Internet vs Biblioteca<br />

R: Le chiederei intanto una sua breve presentazione.<br />

Trascrizione<br />

OL4: […] Questo significa rispetto alle domande che lei mi fa che io non ho una grande fruizione nei<br />

confronti delle biblioteche comunali. Ci sono tre motivi. Il primo motivo è che per 18 anni di Università<br />

io avevo una biblioteca d’Istituto in cui trovavo tutti i testi che mi servivano, fatta eccezione per quelli<br />

che non erano della modernità, nel senso che….tesi come cinquecentine per fare un esempio, che trovavo<br />

in Augusta. Per cui la mia fruizione è una fruizione molto particolare e specifica. Lo stesso discorso vale<br />

da quando sto qua, nel senso che qui c’è una biblioteca di storia contemporanea che è forse la migliore<br />

che c’è in questa regione, superiore alle biblioteche universitarie, per cui i testi me li trovo qua. Poi ho<br />

una biblioteca personale di circa 6000 volumi e questo significa che, oltre i campi di mio interesse, per<br />

tutto il settore narrativa compro i libri, cioè quelli che voglio leggere, di conseguenza non sono un fruitore<br />

anche perché ho un rapporto con il libro che voglio avere, un rapporto personale. I libri non me li faccio<br />

prestare da amici né tanto meno penso di andare in biblioteca a farmi prestare un libro a meno che siano<br />

93


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

libri che non posso acquistare. Quindi diciamo che il momento in cui vado in biblioteca è quando ho<br />

bisogno di un libro che non posso trovare diversamente.<br />

R: È l’ultima fonte quindi?<br />

OL4: Sì è l’ultima ratio. Anche perché qui abbiamo una biblioteca di storia contemporanea, quindi i libri<br />

che mi servono me li trovo qua. Tra l’altro ho anche una funzione privilegiata, scendo al piano sotto e mi<br />

prendo il libro e me lo tengo quanto mi pare. Lo stesso discorso valeva per la biblioteca dell’Università. È<br />

chiaro è un po’ diverso quando una decide “vado alla biblioteca Augusta, accedo al prestito…”. È un po’<br />

diverso sicuramente. È chiaro che mi può capitare in un anno di andarci una volta e di cercare qualcosa<br />

che io non ho nei miei punti di riferimento…<br />

R: Però non è un utente assiduo?<br />

OL4: No assolutamente no. Ripeto può essere una volta l’anno. Il grande vantaggio oggi di avere Internet<br />

che ti permette di consultare i cataloghi da qua. E questo significa che uno quando va là sa che il libro c’è.<br />

Posso essere considerato un fruitore anomalo. Fermo restando che ritengo che siano fondamentali per lo<br />

sviluppo culturale di una città le biblioteche sono naturalmente un enorme patrimonio e credo che<br />

qualsiasi amministrazione dovrebbe continuare a spendere per e biblioteche comunali e per le biblioteche<br />

in generale. Questo vale per le biblioteche comunali e per le biblioteche universitarie. Va anche detto che<br />

questa città è un luogo privilegiato rispetto al discorso biblioteche. Mi spiego. Nell’arco di pochi metri<br />

noi abbiamo la biblioteca Comunale, le biblioteche universitarie umanistiche, che adesso verranno<br />

raccolte; oramai l’edificio è stato ristrutturato nell’arco di poco tempo. Abbiamo la Centrale<br />

dell’Università, che anche questo… ci si impiegano 7 minuti da qui per arrivarci. Abbiamo ad esempio<br />

alcune biblioteche specialistiche, come la nostra o quella della Deputazione Storia Patria per l’Umbria<br />

che è qua vicino. Queste mettono veramente in una condizione favorevole per lavorare, fermo restando<br />

che io parlo in questo momento di coloro che fruiscono di libri in modo specialistico, cioè per i quali i<br />

libri sono strumento di lavoro e non semplicemente strumento di piacere. Mentre rispetto al discorso<br />

fruizione del libro, piacere della lettura e via discorrendo forse ancor più di questa rete di biblioteche che<br />

c’è nel centro storico di Perugia hanno un peso maggiore quelle che sono sparse nel territorio, San Sisto e<br />

Ponte San Giovanni. Questo significa che tu lì vai a prendere un libro, a leggere un giornale, una rivista.<br />

Va dato atto che le amministrazioni che hanno governato questa città hanno attuato una politica di<br />

decentramento, che è fondamentale. Anche per come questa città è fatta, è una città ostile perché è una<br />

acropoli racchiusa dalle mura e tutto il resto e in qualche modo c’è anche difficoltà di accesso. Un vasto<br />

territorio che noi urbani chiamiamo contado in cui si sono sviluppate città. C’è Ponte San Giovanni che<br />

ha 35.000 abitanti, è una città. È giusto che ci siano il massimo dei servizi, che non debbano venire per<br />

forza al centro storico anche se farebbero bene a venirci… e funzioni in questo modo sono molto più<br />

importanti quando sono decentrate.<br />

R: A suo avviso Perugia è una città in questo senso avanti?<br />

OL4: Sì.<br />

R: Le volevo chiedere una cosa rispetto alle osservazioni che faceva prima rispetto alla ricchezza del<br />

centro storico rispetto alle biblioteche. Lei prima in qualche modo ha messo sullo stesso piano le<br />

biblioteche universitarie e l’Augusta, come se l’utente nel momento in cui ha un bisogno informativo<br />

possa cercare di soddisfarlo a prescindere che la biblioteca sia universitaria o pubblica…<br />

OL4: Ma certo. Non dimentichiamo che c’è anche la biblioteca dell’Università per Stranieri, che sta qui a<br />

meno di 100 metri.<br />

R: È in qualche modo anche un po’ in discussione questa sorta di distinzione di tipologia tra le<br />

biblioteche, che forse oggi risulta essere un po’ superat; oggi forse è proprio così, di fronte ad un<br />

bisogno informativo l’utente non fa differenza, non ha interesse di sapere se la biblioteca è<br />

universitaria…..<br />

94


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

OL4: Assolutamente. Anche fosse, andrebbero anche pensate forme di coordinamento tra le varie<br />

biblioteche, soprattutto per gli acquisti…<br />

R: Certo, lei intende proprio tra le biblioteche del sistema comunale e le universitarie?<br />

OL4: Fermo restando le peculiarità e il rapporto che esse hanno… la biblioteca comunale è la biblioteca<br />

della città, le biblioteche universitarie sono biblioteche dell’università…questo ovviamente non va<br />

confuso. Nel senso che alcune cose che acquista o ha la biblioteca Augusta non avrebbe senso che le<br />

prendesse la biblioteca universitaria. Le missioni sono diverse però ad esempio in alcuni settori,<br />

immagino ad esempio tutto il settore saggistico, forse un coordinamento tra i vari soggetti varrebbe la<br />

pena di tentarlo. Immagino che siano cose non facili…<br />

R: Esistono rapporti del genere?<br />

OL4: Non esiste. Consideriamo anche questo. Qui è stata sempre una cosa vergognosa. I sistemi<br />

informatici di queste biblioteche sono diversi. La Comunale ha SBN, le universitarie hanno uno diverso<br />

che non ricordo più quale sia. Adesso con il computer, con Internet se vai a vedere i testi posseduti da<br />

SBN non troverai i testi posseduti dalle biblioteche universitarie e allora devi andare in un altro motore di<br />

ricerca che è quello dell’Università di Perugia che penso abbiano pochissime altre università, ma questa è<br />

un’altra storia. Comunque uno deve fare due passaggi, il primo per vedere se c’è alla Comunale e poi un<br />

altro in un OPAC per vedere se c’è all’Università. È una follia quando l’Università decise di utilizzare un<br />

sistema che non poteva essere integrato con nessun altro.<br />

R: È una carenza dell’Università?<br />

OL4: È una stupidaggine dell’Università.<br />

R: Una curiosità che molte persone mi hanno detto… che l’Augusta è frequentatissima dagli universitari.<br />

OL4: Sì è vero.<br />

R: Vanno in Augusta per studiare perché ritengono che sia soprattutto un ambiente confortevole.<br />

OL4: Sì è vero. Per esempio l’Università Centrale non è un posto confortevole… la biblioteca<br />

dell’Università Centrale. Adesso questa biblioteca che inaugurano qui sotto che sarà la biblioteca delle<br />

facoltà umanistiche, essendo nuova è stata pensata anche per una fruizione gradevole e piacevole.<br />

R: Adesso c’è anche questa concezione di biblioteca esperienziale, in cui si va non solo per studiare o<br />

lavorare ma anche per star bene.<br />

OL4: Alcune volte che sono andato, e non credo che la cosa sia cambiata più di tanto, si assiste anche ad<br />

un fenomeno, soprattutto al piano terreno della biblioteca Comunale, dove gli studenti portano i propri<br />

libri e non prendono i libri della biblioteca. Vanno a studiare lì e questo significa che non hanno posti<br />

migliori. Qui si aprirebbe tutto un altro discorso, perché soprattutto il centro storico che è un posto caro<br />

negli ultimi 10 anni una politica scellerata ha permesso di trasformare fondi, buchi e cantine in<br />

appartamenti per studenti. Invece di costruire luoghi in cui poter alloggiare queste persone… e allora può<br />

immaginare che se io sto dentro un buco al buio ho voglia di andare a studiare in un posto confortevole,<br />

anche per il mio benessere psicofisico, mi sembra una cosa indispensabile questa.<br />

R: Questo rapporto con l’Università mi sembra importante. Mi ha molto incuriosito, è forse un elemento<br />

di riflessione.<br />

OL4: Va anche quantificato il tutto. Tra le due Università abbiamo più di 30.000 studenti allora se ce ne<br />

vanno 20 in Augusta poi diventa un numero inesistente. È un dato che va sottolineato, però parliamo<br />

anche di grandi numeri e dall’altra parte parliamo di 30-40-50. Sarebbe curioso capire tra gli universitari<br />

chi va in biblioteca… mi viene in mente una cosa. Mentre quando ero ragazzo io, e facevo le scuole<br />

superiori, se mi veniva dato un compito o una ricerca io andavo alla biblioteca comunale, adesso tutto con<br />

95


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

Internet, per cui significa che oramai la fonte del sapere non è più la biblioteca, non è più il luogo in cui<br />

trovavi i libri e quindi andavi a scartabellare per cercare enciclopedie e quant’altro, oggi c’è Internet.<br />

R: La biblioteca oggi si confronta con Internet e quasi è in discussione la sua funzione.<br />

OL4: Questo è un problema, la biblioteca è sicuramente il luogo della conservazione della conoscenza per<br />

cui chi ci va ci va, anche se ci va una sola persona l’anno il suo ruolo di conservazione è mantenuto.<br />

Dall’altra parte anche quello di fornire un servizio rispetto alle conoscenze. Questo secondo me oggi<br />

come oggi è la richiesta minore che viene anche perché c’è una supplenza che è determinata da Internet.<br />

Fino a qualche anno fa insegnavo Storia della Pubblicità, che è una disciplina molto recente. Le tesi delle<br />

studentesse venivano fatte quasi tutte su Internet e io mi incazzavo…un libro non l’avevano mai letto. Io<br />

insegnavo alla specialistica che un minimo in più rispetto alla triennale dovrebbe offrire, alla triennale io<br />

sono andato qualche volta a fare il coordinatore, roba da buttar via.<br />

R: La biblioteca potrebbe fare la differenza per questa visione esperienziale.<br />

OL4: La settimana scorsa hanno inaugurato la biblioteca di Spoleto, che è deliziosa. Si entra in un<br />

palazzo storico, un po’ come l’Augusta, e ci hanno messo l’emeroteca, un bar. Come l’Augusta c’è una<br />

grande vetrata che manda luce dall’alto e ti permette di star lì, di leggere il giornale e poi magari ci vai<br />

anche a prendere un libro. Questo è fondamentale. Una cosa che mi colpì moltissimo, era il ‘78 che andai<br />

a Parigi, a Brandeburg. Io abituato alle biblioteche che intimidiscono in cui quello ti guarda male per<br />

andare a prendere un libro, a Brandeburg tu prendevi i libri e ti sedevi per terra a leggere i libri d’arte.<br />

Non mi sembrava possibile. In quel caso ero intimorito io perché non pensavo di poter prendere un libro,<br />

mettermi sulla sedia o sulla moquettes…meraviglioso. Io sono stato 10 giorni a Parigi e ci sono andato 3<br />

volte. Ti invoglia ad andare invece, già l’Augusta è cambiata ma il resto è terrificante… e quello che ti<br />

dice prima il tesserino sennò non entri e quello che ti dice posa la borsa perché se non posi la borsa, e poi<br />

vai a chiedere e poi aspetti….<br />

R: La figura del bibliotecario può fare la differenza, anche offrendo la sua competenza nella ricerca…<br />

OL4: Esatto. Oltre al docente il bibliotecario poteva essere una figura importante.<br />

96



<br />

PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />

SCHEDA 3.5 - Trascrizione intervista qualitativa OL5<br />

Data: 17 aprile 2009 ore 11.00<br />

Luogo: Ufficio (Dipartimento di Scienze Storiche Università degli Studi di Perugia)<br />

Durata: 26 minuti<br />

Tipologia intervistato: opinion leader<br />

Codice identificativo: OL5<br />

Posizione nel registratore: A8<br />

Sesso: uomo<br />

Nazionalità: italiana<br />

Luogo e data di nascita: Perugia, circa 80 anni<br />

Stato civile: - -<br />

Residenza-domicilio: Perugia<br />

Titolo di <strong>studio</strong>: laureato<br />

Professione: Docente di Storia Economica<br />

Scheda intervistato<br />

Note a caldo<br />

L’intervistato è disponibile al dialogo. Il luogo dell’intervista è l’ufficio dell’intervistato. La disposizione<br />

dei soggetti nello spazio è frontale, il registratore è stato poggiato sulla scrivania. La distanza è<br />

abbastanza ravvicinata sebbene la postura dell’intervistato non comunichi particolare apertura, ma forse<br />

questo è da riferirsi all’età dell’intervistato. Nonostante le modalità dell’intervista e le finalità del progetto<br />

fossero state già esplicitate in un primo incontro telefonico, l’intervista si apre con una ulteriore<br />

spiegazione del perché dell’incontro, degli obiettivi dell’indagine ecc. Si chiede il permesso ad accendere<br />

il registratore che viene accordato senza problemi. Si omette la trascrizione della descrizione<br />

dell’intervistato per salvaguardarne la privacy i cui dati si riportanto nella scheda intervistato.<br />

Codici emersi dalla prima codifica Open Coding con ATLAS.ti<br />

• Augusta: fondo antico prestigioso<br />

• Augusta: inadeguata per la ricerca universitaria<br />

• Augusta: LA biblioteca della città<br />

• Augusta: punto di riferimento per studenti universitari<br />

• Augusta: raccolte inadeguate<br />

• Perugia-centro: abitata da studenti fuori sede<br />

Importante: nel fare un confronto tra Internet e la biblioteca emerge Internet come luogo della<br />

solitudine e la biblioteca come il luogo della socializzazione naturale.<br />

[…]<br />

Trascrizione<br />

R: Partendo dalla propria esperienza personale, affrontiamo il discorso biblioteca. Lei è un fruitore delle<br />

biblioteche di Perugia?<br />

OL5: Ovviamente sì, a parte la biblioteca Augusta le altre piccole biblioteche le ho visitate ma non le ho<br />

mai frequentate. È ovvio che poi a Perugia non c’è solo l’Augusta ma anche la grandissima biblioteca<br />

dell’Università di cui noi, per il settore delle scienze storiche, politologiche e sociologiche abbiamo<br />

ereditato gran parte dei fondi, che erano anche fondi antichi, della biblioteca centrale, che è stata divisa in<br />

più parti. Certo la biblioteca Augusta è diciamo la più antica e utile biblioteca della città. Per quello che<br />

97


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

mi concerne quando ero studente l’ho utilizzata e anche come docente sia per mie ricerche specifiche sia<br />

per far fare ricerche a studenti, non solo su patrimonio bibliotecario, di libri della biblioteca, ma anche sul<br />

bellissimo fondo manoscritti che c’è all’interno della biblioteca Augusta, che raccoglie manoscritti di<br />

grandissimo rilievo, da fondi di corporazioni religiose soppresse a manoscritti del ‘500. C’è veramente un<br />

panorama così vasto e composito che è difficile per qualsiasi ricerca che voglia riguardare la città di<br />

Perugia, che voglia riguardare il contesto umbro o dell’Italia centrale prescindere da questa biblioteca,<br />

tanto che la fruizione è anche di colleghi e <strong>studio</strong>si che non sono per niente perugini e che vengono da<br />

altre aree.<br />

Se invece si può dire un difetto nell’evolversi degli anni, le carenze di fondi finanziari, l’aggiornamento<br />

in parte della biblioteca non sia adeguato alla sua importanza. Una biblioteca più utile per la parte antica<br />

fino agli anni ’40 del ‘900 che per la parte successiva, dove ci sono sicuramente degli aggiornamenti che<br />

si possono trovare in grandi biblioteche al di fuori di questo contesto cittadino e direti regionale.<br />

Chiunque, anche studente perugino, se deve fare tesi specifiche deve muoversi o su fondi di grandi<br />

biblioteche nazionali, Firenze e Roma o a volte andare anche all’estero. Comunque la biblioteca Augusta<br />

rimane un punto fondante per qualsiasi <strong>studio</strong> di aree molto composite, non solo che riguardi questo<br />

spazio o questi uomini che hanno vissuto in questo spazio ma proprio dal punto di vista culturale in<br />

generale in tutti i settori; non si può dire che manchi un settore bibliotecario all’interno dell’Augusta a<br />

mio avviso.<br />

R: Rispetto alle biblioteche universitarie se dovesse descrivere il rapporto tra le biblioteche universitarie<br />

e le comunali, esiste una forma di coordinamento?<br />

OL5: Da quando il sistema è stato informatizzato il coordinamento è molto più agile. Lei cerca il libro e<br />

lei sa da che parte sta e quindi si può muovere qui e là. A volte può succedere perfino che per la stessa<br />

grande collezione, la grande collana trova un po’ di volumi qui e un po’ là. È un sistema del tutto<br />

integrato. Prima la mia memoria mi dice che era molto più complesso, quando la schedatura era soltanto<br />

cartacea e ancora adesso per la parte di fondi che è rimasta cartacea, perché non è stato tutto<br />

informatizzato, c’è una parte più antica che è rimasta ancora sul cartaceo della biblioteca universitaria;<br />

allora questo comporta questo duplice lavoro di ricognizione, schedatura e così via. Ci cono però<br />

ovviamente delle differenze sostanziali, perché mentre le biblioteche universitarie sono delle biblioteche<br />

più specialistiche, settoriali e più ricche all’interno del loro specifico settore, l’Augusta ponendosi oggi<br />

specialmente, non parlo per la parte antica, come una biblioteca di fruizione cittadina, ha i fondi diciamo<br />

più vari e a volte in questo settore non specializzati a sufficienza o non aggiornati a sufficienza perché<br />

l’incremento della pubblicistica italiana o straniera non è che consente questo. Un altro punto è che i testi<br />

stranieri si trovano molto più nelle biblioteche universitarie che non in Augusta, che eccezionalmente<br />

compra anche dei testi stranieri e di norma li compra solo quando appaiono nelle edizioni italiane, autori<br />

stranieri editi in edizione italiana, non è facile trovare testi in lingua originale. Mentre per la parte antica<br />

era tutto più semplice però era anche minore l’utenza, minore la richiesta, e questo si specifica con questa<br />

dilatazione che è avvenuta nella società italiana all’inizio degli anni ’70, il boom delle iscrizioni<br />

all’università, il boom delle richieste dilatate e disparate e così via.<br />

R: Si può parlare di un coordinamento quindi…<br />

OL5: Sì. Tutto ciò che è informatizzato rende il coordinamento molto più semplice. L’Augusta poi oltre<br />

alla parte sua bibliotecaria specifica, è anche un luogo di diffusione di cultura a livello cittadino,<br />

organizza conferenze, eventi, mostre, in genere fatti con fondi interni alla biblioteca, fondi antichi,<br />

manoscritti, fotografie.<br />

R: Questo l’ha sempre fatto?<br />

OL5: No, non l’ha sempre fatto. Direi che è una cosa che fa specificamente dagli ultimi 20 anni. Prima in<br />

passato no, però era anche una società molto diversa in passato e quindi noi dobbiamo porci anche questa<br />

chiave. Un tipo di fruitore già più alfabetizzato, alfabetizzato per forza se uno entra in biblioteca, ma<br />

intendo alfabetizzato nel senso acculturato, quindi la richiesta era molto più specifica ed ecco perché si<br />

possono trovare nei testi fino agli ’60 testi molto particolari, che mostrano anche quel tipo di utenza.<br />

Perché un discorso interessante che nessuno ha mai fatto è provare a capire come è stata la varianza<br />

dell’utenza, perché la varianza dell’utenza è notevole e dice molto per leggere in chiave complessiva<br />

98


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

l’evoluzione della storia di una società che modifica le sue richieste, le utenze. Direi che tra i settori è<br />

particolarmente utile per il cittadino medio, per l’abitante della regione, la sezione locale che è molto<br />

ricca. L’Augusta ha un’ottima sezione locale, dove a volte si trovano piccoli testi che non sono testi di<br />

grande valore dal punto di vista dell’analisi storiografica o linguistica però sono molto utili come fonti per<br />

fare delle ricerche.<br />

R: Tornando al rapporto biblioteca universitaria e comunale, ho notato che sono tantissimi gli studenti<br />

universitari che vanno a studiare in Augusta. Molti vanno perché si sentono a proprio agio e dicono che<br />

sia un ambiente confortevole, piacevole…<br />

OL5: Questo credo che bisogna legarlo più che alle biblioteche in quanto tali alla situazione complessiva<br />

di questa città, per quello che riguarda il rapporto città-studenti, che attualmente sono la principale risorsa<br />

economica della città, tra le due università quella statale e quella per stranieri, ma che rappresentano<br />

anche per tutto il centro storico diciamo gli abitanti più consistenti perché la maggioranza degli abitanti<br />

sono fuoriusciti dal centro storico della città, e la città è tutta data in affitto, con grandi problemi<br />

urbanistici e abitativi, agli studenti che vengono terribilmente sfruttati dagli affittacamere e dagli affitta<br />

case. Questo però fa sì che questi studenti nei luoghi che prendono in affitto non abbiamo degli spazi<br />

consoni per poter studiare con tranquillità e quindi nasce l’esigenza di spazi esterni al luogo<br />

dell’abitazione per poter effettivamente studiare che però pone anche un altro tipo di problema: che sia<br />

all’interno dell’università, sia a livello cittadino questi spazi sono abbastanza carenti. Anche l’università<br />

ha delle sale <strong>studio</strong> per studenti però non pari a quella che potrebbe essere la domanda dell’utenza.<br />

L’Augusta trovandosi anche in una posizione così centrale, trovandosi anche nel nucleo storico della città,<br />

che fa sì che lo studente che si incontra anche in questo passeggio storico del corso, come in tutte le città<br />

di provincia, si ritrovi facilmente all’interno di questo spazio per cui lì non solo studi ma intessa legami,<br />

amicizia, legami di relazioni amorose…<br />

OL5: Questo quindi prescinde dalle caratteristiche della biblioteca, potrebbe essere anche un altro<br />

luogo?<br />

OL5: Se questo luogo assolvesse a queste caratteristiche di essere un luogo così centrale, accogliente, con<br />

degli spazi gradevoli, che consentano di vivere una vita collettiva che non è fatta solo dello <strong>studio</strong> ma<br />

anche di relazioni sociali… è ovvio che questo è favorito dall’essere una biblioteca perché lì dentro ci<br />

sono anche i libri. Ma lei noterà che spesso molti di questi utenti, soprattutto quelli che sono nelle sale di<br />

lettura, vanno con i propri libri, non sono fruitori dei testi della biblioteca, cercano uno spazio gradevole,<br />

caldo d’inverno, fresco d’estate, un luogo in cui si studia ma in cui di può avere anche un rapporto<br />

sociale. Diventa un luogo aggregante e anche questo è un ruolo importante della biblioteca, di essere cioè<br />

un luogo dell’aggregazione di esseri umani.<br />

R: In effetti sembra quasi che gli studenti che vanno con i libri propri prescindano dal servizio<br />

bibliotecario in quanto tale. Facendo riferimento anche all’organizzazione di eventi di cui dicevamo<br />

prima, secondo lei l’utente che va in biblioteca oggi cosa cerca? Un luogo per fare ricerca o un luogo<br />

dove fare “esperienza”, nel senso che si può studiare, leggere il giornale, prendere il caffè, incontrare un<br />

amico o assistere alla presentazione di un libro?<br />

OL5: Non credo che si possa dare una risposta univoca, nel senso che è ovvio che tutto ciò che lei ha<br />

detto va sommato, certo che una percentuale, forse anche un’alta percentuale di utenti, particolarmente<br />

giovani, universitari, fruisce della biblioteca per questi ultimi elementi che lei ha detto. Vuole uno spazio<br />

dove può anche, dico anche, trovare il libro che gli interessa per le proprie ricerche, il dizionario che lo<br />

aiuti, l’enciclopedia, essenzialmente si porta i suoi libri di testo e cerca lì un luogo associativo. Però, se<br />

transitando in questo spazio, che è un luogo associativo, trova anche la possibilità di vedere una mostra<br />

perché se la trova lì, occasionalmente ha letto un poster, e quindi andare a sentire la presentazione di un<br />

libro o assistere a una conferenza, il suo livello culturale complessivo potrà crescere. Quindi a questo<br />

elemento, che è soltanto il desiderio della socialità, si aggiunge una possibilità, anche se indiretta, che la<br />

collettività ha di crecita culturale complessiva.<br />

Poi c’è ancora un’altra buona parte di utenti: il docente universitario che frequenta la biblioteca solo per<br />

cercare quello specifico libro, singolo manoscritto, che metterà insieme con altre cose che ha trovato<br />

altrove; poi c’è il cittadino medio, che si muove a cavallo di queste due cose; c’è anche una percentuale di<br />

99


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

cittadini che… se lei frequenta l’emeroteca dell’Augusta, che va lì, legge il giornale però<br />

contemporaneamente impiega una parte del suo tempo libero. Se lei ci va sistematicamente, ci troverebbe<br />

sempre dei pensionati che vanno lì, leggono anche il giornale o leggono più giornali, così non lo<br />

acquistano e non hanno questa spesa, però contemporaneamente incrociano altre persone e anche per loro<br />

in questo caso diventa un luogo di socializzazione, ed anche in questo caso credo che quella serie di<br />

manifestazioni culturali in sé e per sé non sono manifestazioni di grande richiamo… e non è che siano<br />

pari alla grande mostra alle Scuderie del Quirinale, però quel tipo di manifestazione contribuiscono se<br />

non altro ad una presa di coscienza collettiva dell’identità cittadina, molte sono su testi locali, su storia<br />

dell’Umbria o di Perugia, su fondi specifici che ha l’Augusta, su cartografie. Credo sia molto importante<br />

questa funzione di crescita collettiva del sociale che svolge specialmente in questo caso la biblioteca<br />

Augusta.<br />

Per le altre biblioteche minori, Ponte San Giovanni o San Sisto conosco assai poco. Le ho viste ma non le<br />

ho mai frequentate. Lì il discorso è molto diverso. Lì il tipo di fruizione è l’alunno delle scuole, non lo<br />

studente universitario, l’alunno della scuola elementare o suola media spesso che va a fare delle ricerche e<br />

quindi gli serve una parte di storia locale o di erudizione locale. Oppure il lettore medio che vuole il<br />

romanzo, il testo più o meno ameno che può andare a leggere. Però direi che la loro funzione<br />

socializzante complessiva a mio avviso è minore di quella che presenta l’Augusta, perché in fondo<br />

l’Augusta nella sua posizione centrale è strategica anche perché tenga conto che in questa città quasi tutto<br />

il centro storico è abitato solo da studenti universitari e quindi sono loro che hanno essenzialmente<br />

bisogno di questo, diventa anche un punto di incontro oltre che un punto di erudizione. È diversissimo. Se<br />

lei va a Roma alla Casanatense, lei non ci troverebbe mai questo utente specifico perché lì troverebbe<br />

l’utente che va a fare una ricerca specifica. È una meravigliosa biblioteca e c’è anche lo spazio, ma è<br />

molto specializzata. Qui invece l’utente non è specializzato… parlo dell’Augusta. Mentre in quella<br />

dell’Università, eccezionalmente lei può trovare il signor x che è andato alla ricerca del libro z, ma è un<br />

caso eccezionale, normalmente ci troverebbe lo studente o il ricercatore.<br />

R: Pensando alle 4 biblioteche in esame se si posizionassero anche come biblioteche specializzate per<br />

materia, per settore, lei crede che l’utente medio, il cittadino di Perugia, accoglierebbe la possibilità di<br />

spostarsi?<br />

OL5: No, credo di no. A parer mio si sposterebbe qualche cittadino particolarmente motivato a una cosa<br />

del genere ma a mio avviso questo tipo di biblioteca, specialmente quelle di quartiere devono avere<br />

proprio questa valenza poliedrica da essere un luogo aggregante, tenendo conto che specialmente le aree<br />

di nuovo sviluppo San Sisto e Ponte San Giovanni sono aree in cui i punti di aggregazione in questa<br />

società contemporanea sono molto scarsi. Mancano ma non solo a Perugia, in tutte le aree nuove delle<br />

città. Manca il nucleo aggregante. Ora la biblioteca può essere uno di questi nuclei aggreganti, più si<br />

specializza e più tende a perdere questa dimensione a diventare di utilità scientifica e di ricerca, ma io<br />

credo che in città specialmente i giovani abbiano fortemente bisogno di punti di aggregazione. E allora<br />

credo che la specializzazione la possa soddisfare a livello universitario.<br />

R: Se dovesse individuare delle criticità, elementi su cui riflettere…<br />

OL5: La criticità maggiore è lo scarso aggiornamento bibliografico che hanno queste biblioteche, che non<br />

deriva dalla politica che viene fatta dai loro dirigenti ma dalla carenza dei fondi. Però questo fa sì che<br />

questa città che, pure specialmente nell’Augusta, anche in passato ha rappresentato un punto di<br />

riferimento internazionale, ora lo sia solo per la sua parte antica e costringa per forza l’utente non<br />

generico ma quello un po’ specializzato, parlo di tutti i settori, da quello si storia alla letteratura, dagli<br />

aspetti giuridico formali alla geografia, debba fuoriuscire spesso da questo spazio. Perché sì riuscirà a<br />

farsi comprare con le richieste qualche libro, ma non riuscirà a stare dietro all’evoluzione complessiva<br />

della cultura in quel settore che a lui interessa. Poi ci sono due cose, da una parte la carenza dei fondi e<br />

dall’altra il dilatarsi della domanda dell’utenza che è diventata molto più varia e articolata di quella che<br />

era in passato, che era un’utenza molto specifica.<br />

R: Internet come si colloca in questo senso? È possibile pensare che se l’attività di ricerca è moto<br />

sostenuta dalle risorse elettroniche, l’aspetto della socializzazione no e quindi…<br />

100


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

OL5: Forse perché sono un soggetto molto anziano, io credo che Internet sia un utilissimo strumento per<br />

cercare ma ancora il contatto diretto con il libro, con il prodotto, con la pagina sia fondamentale<br />

all’interno della ricerca. Perché altrimenti noi spesso ci troviamo dei prodotti preconfezionati, delle<br />

sintesi di testi che non ci fanno ben comprendere neanche l’autore che stiamo andando a cercare. Noi<br />

tenderemo ad avere una cultura che è molto più superficiale di quella precedente. Internet diventa più il<br />

luogo della solitudine più che dell’aggregazione che per quanto sembrerebbe che uno può contattare,<br />

chattare, manca proprio il rapporto con l’umano, il guardare negli occhi una persona, sentire il tono della<br />

voce, avere uno scambio. I contatti su Internet, tutte le ricerche ci dicono che sono di natura sessuale, non<br />

sono per una ricerca veramente di avere contatto con l’altro ma per una evasione così, momentanea.<br />

Quindi noi andremo certo incontro ad una società sempre più isolata, che vivrà sempre più da sola e con i<br />

mezzi elettronici si contatterà. Però proprio per questo credo anche che questa società abbia bisogno da<br />

parte del pubblico di organizzare dei punti di aggregazione, dei luoghi, dove ci può essere, anzi ci deve<br />

essere anche Internet, però ci deve essere anche la possibilità dell’altro. Perché se lei entra all’Augusta e<br />

si trova occasionalmente a vedere una mostra sulla cartografia del ‘500, può darsi che è andata a leggersi<br />

il giornale quotidiano e lei transiterà dentro questa mostra e lei tutto sommato in qualche modo crescerà e<br />

in Internet questo non accadrebbe mai. Lei cliccherebbe, andrebbe a cercare e a tutto tondo non<br />

avverrebbe mai la possibilità della sua crescita umana.<br />

101



<br />

PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />

SCHEDA 3.6 - Trascrizione intervista qualitativa OL6<br />

Data: 17 aprile 2009 ore 13.00<br />

Luogo: Ufficio (Procura della Repubblica)<br />

Durata: 31 minuti<br />

Tipologia intervistato: opinion leader<br />

Codice identificativo: OL6<br />

Posizione nel registratore: A9<br />

Sesso: uomo<br />

Nazionalità: italiana<br />

Luogo e data di nascita: Perugia, circa 70 anni<br />

Stato civile: sposato con tre figlie<br />

Residenza-domicilio: Perugia<br />

Titolo di <strong>studio</strong>: laureato<br />

Professione: Procuratore della Repubblica<br />

Scheda intervistato<br />

Note a caldo<br />

L’intervistato è molto disponibile al dialogo. Il luogo dell’intervista è l’ufficio dell’intervistato.<br />

L’intervista è stata preceduta da una attesa piuttosto lunga. L’ufficio è un via vai di persone. Una volta<br />

entrata in ufficio l’intervistato chiede di non essere disturbato per potersi dedicare tranquillamente<br />

all’intervista. La disposizione dei soggetti nello spazio è frontale, il registratore è stato poggiato su un<br />

tavolo tondo di un salotto presente nell’ufficio, che è stato preferito alla scrivania. Questa scelta ha messo<br />

in evidenza la buona disposizione dell’intervistato e il tentativo di rendere confidenziale e amichevole<br />

l’intervista nonostante la formalità dell’ambiente. La distanza è abbastanza ravvicinata e la postura<br />

dell’intervistato comunica particolare apertura, tranquillità e positività. Nonostante le modalità<br />

dell’intervista e le finalità del progetto fossero state già esplicitate in un primo incontro telefonico,<br />

l’intervista si apre con una ulteriore spiegazione del perché dell’incontro, degli obiettivi dell’indagine ecc.<br />

Si chiede il permesso ad accendere il registratore che viene accordato senza problemi, ma chiarendo che<br />

non dovranno essere affrontate problematiche legate all’attività lavorativa ecc. Si omette la trascrizione<br />

della descrizione dell’intervistato per salvaguardarne la privacy i cui dati si riportanto nella scheda<br />

intervistato.<br />

[…]<br />

Codici emersi dalla prima codifica Open Coding con ATLAS.ti<br />

• Augusta: memoria storica locale<br />

• Internet vs biblioteca<br />

Trascrizione<br />

R: Partendo dalla propria esperienza personale, affrontiamo il discorso biblioteca. Lei è un fruitore delle<br />

biblioteche di Perugia? Mi può raccontare la sua particolare esperienza di biblioteca?<br />

OL6: Per il lavoro che ho fatto e per il percorso di studi, è chiaro che qualche biblioteca l’ho frequentata<br />

soprattutto in campo universitario, e adesso, dopo una latitanza dalle biblioteche, da ricerche non<br />

professionali sono tornato alle biblioteche e agli archivi, che sono una cosa meravigliosa… perché anche<br />

Internet è un sussidio impensabile, comodissimo, c’è tutto, però il calore, anche data la mia età e il mio<br />

percorso, che dà la carta… insomma un conto è avere un documento dentro lo schermo e un conto è il<br />

rapporto fisico.<br />

102


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

Io per esempio, se devo scrivere, io sono un giornalista pubblicista, vorrei essere tanto professionista, ma<br />

non lo posso essere perché dovrei smettere, e non è detto che non lo faccia vista la mia giovane età.<br />

Quando io scrivo qualche cosa, anche di lavoro, se è una cosa impegnativa che va limata e accarezzata,<br />

gestita in un certo modo, io la scrivo sulla carta e poi la metto sul computer, che è comodissimo, è utile<br />

ma è un’altra cosa. Come riesco ad estrinsecare i miei pensieri, sia professionali che non, con la carta… e<br />

la biblioteca è un elemento connesso a questo tipo di mentalità, probabilmente sbagliata, non lo so.<br />

E quindi sono tornato, per il fascino che di per sé mi da la biblioteca e poi perché ho avuto sentore e<br />

conferma che gli approcci con le biblioteche adesso sono diversi; una volta bisognava anche all’università<br />

con lo schedario avere il nome dell’autore o la materia. Adesso ci sono tutti quei giochini elettronici, nei<br />

quali sono un emerito ignorante, ma comunque io li adopro. Mia figlia, l’ingegnere, dice che sono un<br />

analfabeta elettronico. Io ci scrivo, lei mi ha scritto, in ufficio è proprio richiesto, anche perché avere un<br />

incremento di personale è un costo, sta lì zitto e buono. E io sono tornato alla biblioteca anche perché ho<br />

avuto la presunzione di voler scrivere qualche cosa che ho fatto e pubblicato, anche perché mi serviva di<br />

supporto al mio progetto di diventare pubblicista e iscriversi all’ordine dei giornalisti. Però, data la mia<br />

formazione accademica e soprattutto professionale, anche ricercando prodotti della fantasia mi è difficile,<br />

non mi è gradito non avere delle basi oggettive, reali. Io per esempio ho scritto una storiella sul giugno<br />

1859, epoca in cui i perugini si ribellarono al Governo Papale, con morti, feriti ecc. ed io sapendo<br />

qualcosa potevo parlare e scrivere lo stesso… ed ecco che sono dovuto andare in biblioteca, all’Augusta.<br />

Poi la cosa è complicata dal fatto che io, come è giusto che sia, pazzi che pubblicano i miei libri non li<br />

trovo, io, siccome sono anche un appassionato di armi, ma non sono un fissato estremista di sinistra o di<br />

destra. Le armi sono degli oggetti inanimati che fanno del bene o del male a seconda di quello che uno gli<br />

fa. Se uno tira contro un barattolo per vedere se ha la vista buona, non fa male a nessuno. Se uno per<br />

vedere come è fatta un’arma la smonta che male fa? Un altro conto è se uno fa del male. Io non ho mai<br />

rivolto un’arma verso alcun essere umano. Allora ho trovato delle riviste che mi pubblicavano a patto che<br />

io parlassi di armi allora dicevo io ho una bella arma che può provenire dai fatti del giugno 1859, e allora<br />

potevo parlare del giugno 1859, che questi colloqui con la storia sono meravigliosi, però dopo alla fine mi<br />

toccava la pizza di parlare di… che a me piace ma se lo avesse letto lei avrebbe detto che cosa terribile.<br />

Ho scoperto che la resistenza alla leva e la diserzione, nonostante che gli umbri, come sono anche io,<br />

siano persone miti e rispettose, subito dopo l’unità d’Italia quando il potere ecclesiastico fu sopraffatto da<br />

quello monarchico, era diffusissimo per ragioni umane ed economiche, perché la gran parte delle persone<br />

sottoposte all’obbligo di leva era gente di campagna e si privavano delle forze migliori i poderi. E se in<br />

una famiglia lei li privava dei giovani li metteva in ginocchio. Alla biblioteca Augusta mi sono guardato<br />

tutti i giornali dell’epoca, le sentenze soprattutto all’Archivio di Stato, che per me è una biblioteca che si<br />

chiama in un altro modo. Parlavo con dei colleghi di Roma e mi dicevano “quanto mi piacerebbe a me” e<br />

io “ma come tu stai in una città in cui le biblioteche di sprecano”, “sì ma magari la biblioteca mi sta a 30<br />

km da casa, mi ci vuole il permesso”…<br />

[pausa]<br />

… stai due ore per andare e due ore per tornare. Ho avuto una impressione gradevolissima sia per la<br />

qualità degli oggetti che ho trovato, praticamente tutto; nessuno sa niente, io scritto un racconto sulla<br />

guerra di Libia del 1911. Nessuno sa niente. Addirittura personaggi politici che parlavano di questi<br />

episodi parlando d’altro e invece qui questi episodi sono stati cospicui perché gli umbri… nel 1911 si<br />

moriva di fame e allora invece di andare in Pennsylvania a cavare carbone, si andava in Libia…<br />

[pausa]<br />

Queste cose le ho scoperte in biblioteca. Quindi parere positivo per l’oggetto e per l’assistenza che mi è<br />

stata data dal personale. Io ero ad un livello di conoscenze adolescenziali o poco più, perché io mi sono<br />

laureato a 22 anni, cioè 50 anni fa e in 50 anni è cambiato il mondo. E quindi io queste tecniche… ho<br />

trovato l’assistenza di gente che forse ha visto in me una persona bisognosa di assistenza, si intende, e<br />

allora in maniera premurosa… e allora non so se perché ho un certo modo di comportarmi o perché ho i<br />

capelli bianchi. La biblioteca penso che debba continuare ad esistere, perché la biblioteca ha delle cose<br />

che si offrono e su Internet le devi catturare.<br />

[pausa]<br />

103


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

Internet offre un sapere di saputo di altri mentre in biblioteca la distanza tra chi apprende e ciò che si<br />

apprende è minore. Leggere un giornale del 1862 è una cosa, andare a trovare su Internet 1862 è uno che<br />

ha distillato delle cose in maniera magari migliore di quanto puoi fare te ma diversa.<br />

R: La funzione di guida che può rappresentare il bibliotecario è insostituibile…<br />

OL6: Sì, è gente che di queste esperienze le ha avute a decine o centinaia…<br />

[…]<br />

A me questa cosa che adesso con Internet scompare tutto, ci sono biblioteche che hanno messo tutto su<br />

Internet, però è un’altra cosa.<br />

[…]<br />

Le sensazioni, perché uno dei grandi pericoli di oggi è l’indifferenza. Perché la gente non prova emozioni<br />

o sensazioni ma anche negative. Io per esempio preferisco che lei mi odi. Per esempio andare a spasso,<br />

entrare in una libreria, e cominciare da titoli e poi… cosa che si può fare un po’ meno agevolmente, ma si<br />

può fare anche in biblioteca. Ma vuoi mettere Internet? A parte il fatto che Internet è come dire l’amore<br />

da soli o l’amore in due… anche il computer da una certa intimità. Tra i miei mille vizi c’è anche il jazz e<br />

stare li a fare delle ricerche con un sottofondo jazz che viene dal computer distende, ma non c’è paragone.<br />

Ci si relaziona nelle biblioteche più facilmente, più piacevolmente, con più ricchezza che con altre forme<br />

di conoscenza.<br />

[…]<br />

Leggendo i giornali dell’epoca uno scopre che a metà dell’800 la camorra si infiltrava in Umbria, ma<br />

questo come fa a scoprirlo con Internet? Queste cose le dà la biblioteca perché uno salta e ha a<br />

disposizione, innanzitutto Internet salvo che uno con degli ausili tecnici, che io non saprei seguire,<br />

consente di seguire uno per volta, mentre uno in biblioteca si fa tirare fuori 18 volumi diversi, tre ne può<br />

portare a casa, e poi sale da un’altra parte dove ci sono tutti i giornali recenti e pregressi di 150 anni.<br />

R: Le è mai capitato di partecipare agli eventi culturali che la biblioteca Augusta organizza?<br />

OL6: No. Ho mandato una mia pubblicazione, che la biblioteca Augusta ha molto gradito, proprio perché<br />

riguardava Perugia, il 20 giugno 1859, ho mandato una copia della rivista e mi hanno ringraziato… lo<br />

scrivere è dire qualche cosa a se stessi e agli altri e questi prodotti sono meglio apprezzabili in biblioteca<br />

che su Internet. Sono due cose diverse, Internet per certe cose è più pratico. Se lei mi dice “quanto può<br />

valere questa penna?” è un gioco da ragazzi, in biblioteca può darsi che non lo scopri nemmeno. Io non<br />

ho mai partecipato. Io ho un difetto mostruoso, ho la presunzione di voler fare 100 cose, sono lavoro<br />

dipendente. Spero di disintossicarmi, ho sacrificato tutto, anche perché le altre cose hanno più gusto. Se<br />

lei vuole andare a cogliere gli asparagi, un conto è rubare la mattina all’alba due ore e andare in ufficio e<br />

un conto è avere tutto il giorno libero. E quindi queste cose dell’Augusta non mi sono mai rientrate. È<br />

bellissimo perché molte cose sono legate alla cultura locale che si scopre proprio alla biblioteca Augusta,<br />

che è una miniera infinita di notizie locali.<br />

104



<br />

PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />

SCHEDA 3.7 - Trascrizione intervista qualitativa OL7<br />

Data: 22 giugno 2009, ore 13.00<br />

Luogo: Ufficio (VIII Circoscrizione Ponte San Giovanni)<br />

Durata: 37 minuti<br />

Tipologia intervistato: opinion leader<br />

Codice identificativo: OL7<br />

Posizione nel registratore: A10<br />

Sesso: uomo<br />

Nazionalità: italiana<br />

Luogo e data di nascita: Perugia, circa 60 anni<br />

Stato civile: sposato<br />

Residenza-domicilio: Perugia, Ponte San Giovanni<br />

Titolo di <strong>studio</strong>: - -<br />

Professione: Funzionario pubblico<br />

Scheda intervistato<br />

Note a caldo<br />

L’intervistato è abbastanza disponibile al dialogo. Il luogo dell’intervista è l’ufficio dell’intervistato. La<br />

disposizione dei soggetti nello spazio è frontale, il registratore è stato poggiato sulla scrivania. La<br />

distanza è abbastanza ravvicinata e la postura dell’intervistato comunica sufficiente apertura. Nonostante<br />

le modalità dell’intervista e le finalità del progetto fossero state già esplicitate in un primo incontro<br />

telefonico, l’intervista si apre con una ulteriore spiegazione del perché dell’incontro, degli obiettivi<br />

dell’indagine ecc. Si chiede il permesso ad accendere il registratore, che viene accordato senza problemi.<br />

Si omette la trascrizione della descrizione dell’intervistato per salvaguardarne la privacy, i cui dati si<br />

riportanto nella scheda intervistato.<br />

[…]<br />

Codici emersi dalla prima codifica Open Coding con ATLAS.ti<br />

• Ponte San Giovanni Biblionet: percezione biblioteca multimediale<br />

• Ponte San Giovanni Biblionet: punto di riferimento per un certo profilo di utenza<br />

• Ponte San Giovanni Biblioteca parrocchiale: non strutturata<br />

• Ponte San Giovanni Biblionet: mancanza di coordinamento con biblioteca parrocchiale<br />

Trascrizione<br />

R: Ci può parlare della biblioteca Biblionet e del suo impatto sulla realtà di Ponte San Giovanni?<br />

OL7: Molto sinceramente non conosco quella che è l’utenza relativa a questa biblioteca di tipo comunale.<br />

Conosco l’opportunità di un’altra biblioteca, che nacque contemporaneamente a quella comunale e che è<br />

la chiesa parrocchiale e che, non so se lei conosce, si trova sotto la chiesa, è una biblioteca abbastanza<br />

ricca e nutrita quindi bisogna eventualmente stabilire il confronto che c’è tra le due differenti utenze. Una<br />

viene identificata come una biblioteca con un taglio cattolico.<br />

R: Si tratta di una specifica biblioteca?<br />

OL7: Sì, qui a Ponte San Giovanni ne abbiamo due. Una che è questa qui comunale che è Biblionet e allo<br />

stesso tempo abbiamo una biblioteca che sta sotto la chiesa e che è una biblioteca che il Parroco, che oggi<br />

105


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

purtroppo è morto, Don Annibale, con il suo aiutante volle e sono di fatto riusciti a costruire una realtà<br />

didattica e di <strong>studio</strong> che credo abbia anche una notevole affluenza.<br />

R: Ma è frequentabile da tutti?<br />

OL7: Adesso non conosco gli orari, ma non ha un orario stabilito come la biblioteca comunale. Credo che<br />

la biblioteca abbia un orario ridotto e sia aperta a giorni perché chiaramente non c’è nessuno che la<br />

gestisce. C’è un volontariato da parte dei giovani e qualcuno che ruota attorno alla chiesa, ma non hanno<br />

un orario stabilito e definito.<br />

R: Non è una situazione strutturata…<br />

OL7: Non è una situazione strutturata e comunque è una realtà che esiste e che viene frequentata, per<br />

quanto ne so, abbastanza assiduamente.<br />

R: Non c’è coordinamento tra le due che lei sappia?<br />

OL7: No. Le spiego subito. È un po’ la situazione Don Camillo e Peppone. Le due biblioteche nacquero<br />

contemporaneamente, il Comune decise di organizzare la biblioteca pubblica a Ponte San Giovanni<br />

perché di fatto c’era l’esigenza e contemporaneamente, se non addirittura qualche giorno prima, la chiesa<br />

riuscì ad investire in questa struttura che poi… non che è diventata una sorta di alter ego, ma che c’è una<br />

sorta di etichetta che identifica questa della chiesa con un taglio più cattolico e meno laico, mentre l’altra<br />

con un taglio più laico.<br />

Per quanto riguarda la frequenza non lo so, so che anche la comunale è frequentata e che c’è anche uno<br />

spazio per momenti di incontro e seminari su alcune tematiche di interesse sociale e ambientale, per cui<br />

dal punto di vista patrimoniale penso sia un momento importante per la nostra realtà. Penso che soffra del<br />

vizio degli italiani, che purtroppo non siamo abituati a leggere molto, siamo forse tra i popoli europei tra<br />

quelli che spende meno per la cultura, comunque c’è una certa frequentazione, anche perché c’è anche<br />

l’uso del computer, perché una delle ultime che il Comune ha impostato e indubbiamente l’ha impostata<br />

con tutti i crismi di quelle che sono la modernità, c’è appunto Internet e strumenti multimediali e che<br />

chiaramente non ha quella del prete, che ha soltanto una struttura che consente di ritrovare i libri che sono<br />

catalogati ma non l’uso dei computer come la comunale.<br />

R: Rispetto a come si inserisce Biblionet nel quartiere è un punto di aggregazione o potrebbe esserlo?<br />

OL7: Diventa più difficile parlare di una biblioteca come punto di aggregazione perché anzi forse è il<br />

momento in cui la gente si isola maggiormente dagli altri. Se si va in biblioteca ci si va con uno spirito<br />

che è quello di concentrarsi su un particolare problema o aspetto che riguarda l’interesse del soggetto che<br />

frequenta la biblioteca. Quindi non lo vedrei molto come punto di aggregazione. Anche perché per farlo<br />

diventare tale ci dovrebbe essere da parte di quelli che gestiscono la biblioteca un impegno in più di<br />

quello che è l’impegno quotidiano che è l’orario del dipendente comunale.<br />

R: E in relazione alle attività di cui mi diceva prima…<br />

OL7: Le attività sono generalmente coinvolgenti altre realtà esterne associative, che si impegnano a tirare<br />

avanti certe tematiche. La biblioteca diventa eventualmente il punto di riferimento per quella che<br />

potrebbe essere una manifestazione culturale gestita da altre associazioni.<br />

R: Esistono delle associazioni a Ponte San Giovanni?<br />

OL7: Ce ne sono diverse, ma non soltanto associazioni culturali o intellettuali, ma anche associazioni di<br />

tipo ludico o sportivo e ce ne sono alcune come l’Università della terza età che di tanto in tanto fa incontri<br />

di tipo culturale con tematiche legate alla pittura, l’arte. La sede è al centro del parco e hanno due stanze a<br />

disposizione dove fanno attività didattica e poi quello che riescono a produrre come produzione artistica,<br />

fanno quadri ecc. operano molto con materiale con cui creano fiori… svolgono attività di questo tipo che<br />

poi espongono in una struttura che si trova all’altezza di Biblionet oppure a volte utilizzano una stanza<br />

106


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

che è proprio dentro Biblionet per manifestazioni di questo tipo, simposi, e manifestazioni di tipo<br />

culturale.<br />

R: Biblionet viene utilizzata come struttura, ma le manifestazioni culturali vengono organizzate da<br />

associazioni esterne…<br />

OL7: Devo dire quelle a cui ho preso parte io sì, c’è il coinvolgimento in quanto struttura della biblioteca<br />

e dei gestori della biblioteca, ma spesso manifestazioni di questo tipo vengono organizzate nella<br />

biblioteca ma da associazioni che non sono soltanto ponteggiane, ma anche di realtà diverse. Non mi<br />

ricordo quali associazioni hanno svolto seminari ecc., ma ricordo associazioni che mi invitavano come<br />

presidente. Anche l’Arci qualcosa sull’integrazione.<br />

R: Credo il problema dell’integrazione sia molto avvertito…<br />

OL7: Su questo ci siamo impegnati come circoscrizione con una sorta di dvd che riguarda il problema<br />

della integrazione, che fu titolato le così dette “filatrici”. Poi la scuola stessa utilizza a volte anche<br />

Biblionet. Per quanto riguarda la scuola abbiamo fatto diversi interventi sugli etruschi. Come punto di<br />

riferimento è molto importante per quanto riguarda Ponte San Giovanni.Non per la massa di cittadini di<br />

Ponte San Giovanni, perché purtroppo ripeto, a questo tipo di servizio ci si avvicina solo chi ha un certo<br />

taglio mentale che la gente ha meno rispetto ad altri interessi di tipo sportivo…<br />

R: Ci sono complessi sportivi a Ponte San Giovanni?<br />

OL7: C’è la Ponte Vecchio, che è una storica società sportiva di Ponte San Giovanni, che fa attività<br />

sportiva che comprende sia calcio che pallacanestro, attività che svolge a Ponte San Giovanni, ma in due<br />

siti diversi. Un tempo aveva anche il ciclismo.<br />

R: Per i ragazzi che vivono a Ponte San Giovanni, lei crede che come centro di aggregazione ci siano più<br />

realtà di tipo sportivo?<br />

OL7: C’è anche, tra l’altro, anche se non è il top dal punto di vista dell’organizzazione, un centro<br />

giovanile. il così detto Bonk. Un centro di aggregazione giovanile, ma che raccoglie un certo taglio di<br />

giovani, perché chiaramente ci sono i giovani che raccoglie la biblioteca e che hanno un certo taglio e una<br />

impostazione sociale e mentale diversa da quelli che frequentano il Bonk, che diventa un centro di<br />

aggregazione per coloro un po’ più ai margini di una società civile tra virgolette. Ragazzi un po’ più<br />

sbandati…<br />

R: Ragazzi che non si dedicano allo <strong>studio</strong>…<br />

OL7: No no assolutamente, a volte si dedicano ad attività di vandalismo. Appunto per questo il Bonk<br />

dovrebbe strutturare un po’ meglio nel contesto sociale.<br />

R: Lei vede possibile una collaborazione tra Bonk e la biblioteca?<br />

OL7: Che io sappia non c’è mai stata, però il Bonk promuove attività sociali anche importanti come la<br />

fotografia, tipo il teatro. Ha dei sani e buoni principi diciamo di aggregazione, solo che rimangono realtà<br />

un po’ distanti e che non hanno mai colloquiato tra di loro per organizzare qualcosa che possa avere<br />

l’interesse dei giovani. Lo dico come presidente, ho vissuto per dieci anni la mia presidenza cui mi sono<br />

dedicato totalmente; se uno si impegna le cose riescono, ma impegnarsi significa dedicare gran parte del<br />

tempo proprio a quello che è l’interesse pubblico. Allora bisognerebbe trovare soggetti disposti a dedicare<br />

parte del tempo a quello che è l’interesse pubblico e impostare con loro un progetto che possa coinvolgere<br />

anche i giovani. Il fatto è questo, che purtroppo lo vedo anche nelle associazioni, sono sempre quei<br />

quattro o cinque che girano e se si fermano quelli… non so come poter fare in modo che una associazione<br />

non sia solo la rappresentanza di dieci persone, ma che sia la rappresentanza di un contesto sociale e di un<br />

gruppo di persone che sono coagulate dallo stesso interesse.<br />

R: E il Bonk?<br />

107



<br />

PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />

OL7: Il Bonk è gestito da obiettori di coscienza che vengono dirottati dentro il Bonk, e diventano i così<br />

detti coordinatori, per cui cambiano nel tempo.<br />

Ci sono attività pomeridiane, dopo la scuola e la fascia d’età è 15-16-18 anni, anche venti. Età avanzata.<br />

Avevamo anche un altro centro, Il Punto di Fuga, gestito da una cooperativa, in prossimità della<br />

biblioteca, e per questioni economiche ha dovuto chiudere e raccoglieva bambini un po’ più emarginati e<br />

cercava di rinserirli nel contesto.<br />

C’è anche un altro fatto. I progetti che si propongono vengono svolti in contesti territoriali in cui ci deve<br />

essere anche la collaborazione del cittadino, altrimenti non riesce niente. E allora Il Punto di Figa al di là<br />

del fatto economico dovette chiudere perché si trovava proprio vicino alla biblioteca multimediale,<br />

Biblionet, però stava in un condominio al piano terra, sa come sono i bambini di dieci dodici anni, sono<br />

abbastanza rumorosi… sta il fatto che noi avevamo sempre a che fare con i cittadini che si lamentavano e<br />

allora al fatto economico…c’era questa sorta di muro che i cittadini creavano nei confronti di questi<br />

ragazzi, per cui invece che avere un effetto di recupero diventava addirittura controproducente e il<br />

ragazzino diventava l’alter ego del condomino…<br />

R: Ma il problema era di integrazione razziale?<br />

OL7: No erano italiani, era proprio una questione di non sopportazione. Io capisco anche che uno ha<br />

anche il diritto di riposare, ma se uno capisse, parlo del cittadino, qual è l’intenzione di queste strutture<br />

che l’amministrazione pubblica crea, probabilmente ecco riusciremmo ad ottenere risultati decisamente<br />

più significativi. Non era un remare contro, era un discorso molto categorico, cioè “noi a quell’ora non<br />

vogliamo rumore e fino ad un certo punto lo sopportiamo e oltre il quale non andiamo”. Quindi come fai<br />

a controllare un ragazzino? Diventa una cosa assurda, qui c’era la fila di gente che veniva a rompere<br />

l’anima, io stavo nell’ultimo periodo del mio mandato quindi ero anche stanco dal punto di vista fisico e<br />

mi sono comportato in maniera anche abbastanza dura nei confronti dei cittadini e non li ho mandati a<br />

quel paese ma quasi. È come quello del secchione dell’immondizia che nessuno lo vuole sotto casa ma<br />

neanche troppo lontano, sotto casa del vicino.<br />

(…)<br />

Mentre la biblioteca del prete, io la chiamo così ma è la biblioteca parrocchiale, riesce ad avere qualche<br />

momento in più di aggregazione, perché oltre alla biblioteca poi nell’ambito della chiesa si svolgono altre<br />

attività di tipo sociale, e tant’è che i ragazzi della parrocchia sono riusciti a mettere in piedi quest’anno,<br />

non so se era la quarta o quinta edizione, il così detto Saremo al Centro. Una specie di San Remo<br />

musicale che loro tengono per tre giorni, organizzato dai ragazzi che frequentano la parrocchia. Dicevo<br />

proprio, questo che nel contesto della biblioteca parrocchiale c’è anche un'altra attività aggiuntiva che è<br />

quella sociale che i ragazzi svolgono, per cui dal punto di vista dell’aggregazione forse è più partecipata<br />

quella della chiesa più delle pubbliche, Biblionet o il Bonk.<br />

R: Si potrebbe fare di più secondo lei, per quanto riguarda la biblioteca?<br />

OL7: Si potrebbe fare di più e io credo che fare di più significhi o impegnarsi di più economicamente, e<br />

non mi sembrano questi i tempi maturi per un impegno aggiuntivo per le spese delle amministrazioni<br />

pubbliche, oppure ci vuole tanta buona volontà, tanto sforzo da parte di chi crede in queste problematiche<br />

da dedicare il suo tempo, ripeto il proprio tempo di gestione personale, a quelli che sono interessi di tipo<br />

pubblico. Quello che più o meno si fa in contesti circoscrizionali, il Presidente o altri Consiglieri che<br />

dedicano il tempo proprio a quello che potrebbe essere un interesse pubblico, ma si fa gratuitamente. Se<br />

uno quindi crede in certe questioni, nella soluzione di certi problemi sociali, allora credo che si possa far<br />

tanto, ma se uno non ci crede e addirittura ci si deve mettere obtorto collo, allora conviene neanche<br />

iniziare il percorso.<br />

R: Rispetto a singole categorie di pubblico, ad esempio rispetto ai bambini, rispetto agli anziani, crede<br />

che la biblioteca faccia di più o potrebbe fare di più per singole fasce d’utenza?<br />

OL7: Sinceramente non glielo so dire. Rispetto al diverso taglio sociale se la biblioteca fa di più per<br />

qualche aspetto rispetto ad un altro non glielo so dire. Indubbiamente il taglio della biblioteca riguarda<br />

108


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

una fascia d’età che potremmo dire che va dai 20 anni ai 30 anni, perché per i bambini non credo che la<br />

biblioteca abbia un materiale idoneo per essere impiegati. Non credo abbia un taglio di questo tipo.<br />

L’ambiente della biblioteca è piccolo, io sono convinto di questo: che è stato creato un punto che doveva<br />

essere di partenza, ma che chiaramente come biblioteca intesa come tale non è strutturata in modo di<br />

poter soddisfare le diverse fasce di cittadini, anche perché non ha spazi sufficienti per poter soddisfare le<br />

esigenze di cittadini che possono essere <strong>studio</strong>si di scuola elementare, scuola media o scuola superiore; è<br />

indubbiamente un primo passo. È chiaro che Ponte San Giovanni, se vuole che la biblioteca sia veramente<br />

un punto di riferimento maggiore di quello che è ora, deve trovare uno spazio diverso perché c’è la<br />

necessità di superfici molto più grandi per una biblioteca, perché anche volendo non c’è lo spazio per gli<br />

scaffali dei libri. Da questo punto di vista posso dire che è molto più grande la biblioteca parrocchiale che<br />

non la multimediale.<br />

R: Se si trovasse il modo di impostare una collaborazione… sono distanti l’una dall’altra?<br />

OL7: Beh sì, c’è tutta Via della Scuola che le separa, circa 500 metri di distanza. C’è il parco se vogliamo<br />

che le collega, il parco ultimo che abbiamo inaugurato, che se vogliamo potrebbe essere un punto di<br />

riferimento, di collegamento. Ma bisogna superare l’identità o l’etichetta iniziale, che purtroppo i cittadini<br />

hanno il vizio di attribuire alle strutture nel momento in cui nascono. C’è sempre da vedere un interesse<br />

non dico particolare, ma un interesse di gestione diverso perché nasce sotto la chiesa e diventa una<br />

biblioteca cattolica e se uno vuole trovare un libro che si riferisce alla teologia lo trovi lì. Se vuoi trovare<br />

un libro, che so io, di Marx lo trovi alla multimediale… c’è questo nella mentalità, non nella sostanza.<br />

Conosco bene la biblioteca parrocchiale dove ci sono testi, li ho regalati molti anche io relativi al<br />

socialismo. Io sono un ex socialista e quindi ho avuto una serie di libri e quindi non entravo neanche più<br />

dentro casa e li ho regalati alla parrocchia. Però come spazi e superfici sicuramente è più funzionale la<br />

biblioteca della parrocchia e non la multimediale, perché l’ha vista lì com’è? C’è una stanzettina per i<br />

seminari o incontri di tipo culturale, anche lì molto piccola e se c’entrano 20 persone poi non ne entrano<br />

più… non esistono spazi separati o sezioni dedicate alla Multimediale. Una carenza di spazi comporta<br />

anche una scelta di quelli che possono essere i libri da inserire nel contesto della biblioteca…<br />

[Segue approfondimento relativo al quartiere e all’associazionismo di quartiere... alla consulta delle<br />

associazioni, alla settimana ponteggiana ecc. ]<br />

109



<br />

PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />

SCHEDA 3.8 - Trascrizione intervista qualitativa OL8<br />

Data: 28 ottobre 2009 ore 13.00<br />

Luogo: Biblionet (Sala Conferenze)<br />

Durata: 25 minuti<br />

Scheda intervistato<br />

Tipologia intervistato: Testimone Privilegiato in chiave di “informatore”<br />

Codice identificativo: OL8a<br />

Posizione nel registratore: B1<br />

Sesso: uomo<br />

Nazionalità: italiana<br />

Luogo e data di nascita: Napoli, circa 30 anni<br />

Stato civile: celibe<br />

Residenza-domicilio: Perugia<br />

Titolo di <strong>studio</strong>: laureato<br />

Professione: Volontario servizio civile in attesa di occupazione<br />

Tipologia intervistato: Testimone Privilegiato in chiave di “informatore”<br />

Codice identificativo: OL8b<br />

Posizione nel registratore: B1<br />

Sesso: donna<br />

Nazionalità: italiana<br />

Luogo e data di nascita: Perugia, circa 25 anni<br />

Stato civile: nubile<br />

Residenza-domicilio: Perugia<br />

Titolo di <strong>studio</strong>: superiore<br />

Professione: Volontario servizio civile, studente<br />

Note a caldo<br />

Durante il focus group (FG4) a cui OL8a aveva partecipato, erano emersi alcuni aspetti che meritavano di<br />

essere approfonditi. Alla fine della sessione focus group si chiese ad OL8a se avesse ancora qualche<br />

minuto da dedicare alla ricerca. OL8a suggerì che poteva essere utile anche un confronto con OL8b, che<br />

si dimostrò altrettanto disponibile. Il luogo dell’intervista è la sala conferenze di Biblionet. La<br />

disposizione dei soggetti nello spazio è molto informale, seduti su alcune sedie in posizione frontale, il<br />

registratore è stato poggiato sulle ginocchia. La distanza è abbastanza ravvicinata e la postura degli<br />

intervistati comunica particolare apertura, tranquillità e positività. Si chiede il permesso ad accendere il<br />

registratore, che viene accordato senza problemi.<br />

Codici emersi dalla prima codifica Open Coding con ATLAS.ti<br />

- Augusta: non è la bilioteca dei perugini<br />

- Augusta: <strong>studio</strong> con libri propri<br />

- Scuola: base per la frequentazione della biblioteca<br />

- Problema micro: scetticismo<br />

110



<br />

[…]<br />

PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />

Trascrizione<br />

R: La differenza tra centro e periferia… diversi sono gli studenti che io ho intervistato in Augusta e che<br />

mi dicevano: “Sai l’Augusta è frequentatissima perché è in centro, è molto comoda e siccome molti<br />

studenti fuori sede vivono in centro e non hanno luoghi consoni per studiare vanno in Augusta”… ma tu<br />

prima mi hai detto una cosa molto diversa…<br />

OL8a: È l’opposto, dal mio punto di vista è il contrario. Innanzitutto se parliamo di biblioteca<br />

universitaria posso capire che sia all’interno della facoltà, ma se parliamo di biblioteca comunale, la<br />

finalità di una biblioteca comunale… è per i cittadini del comune per l’appunto, per i perugini.<br />

R: La vedi molto questa differenza?<br />

OL8a: L’Augusta non è la biblioteca dei perugini, il perugino non va in Augusta, il perugino va qui, va<br />

alla Multimediale, va a San Sisto, non ci va in Augusta perché non se lo sogna manco lontanamente di<br />

dire io prendo la macchina, la devo parcheggiare chissà dove, poi è là, in salita, è scomodo, in centro c’è<br />

casino… c’è Eurochocolate, non esiste proprio. Per il cittadino è molto più funzionale una biblioteca che<br />

è fuori dal centro. Poi come ti accennavo prima in centro, io mi infurio perché mi interessa, in centro ci<br />

sono 9 mila residenti solo qui a Ponte San Giovanni ci sono 23 mila, fai il calcolo degli utenti potenziali,<br />

quelli che statisticamente io posso attirare. Posso attirarne molti di più qui a Ponte San Giovanni che in<br />

Augusta, qui posso attirarne molti di più, lì posso coprire un bacino di utenza di 9.000 qui di 23.000.<br />

R: Ma perché tu ti limiti al centro?<br />

OL8a: No, io mi limito al discorso qui. Io parto dal presupposto che chi frequenta l’università dovrebbe<br />

studiare alla biblioteca dell’università.<br />

R: Ma secondo te questa distinzione è ancora attuale, la biblioteca comunale ha come utenza<br />

istituzionale il cittadino e la biblioteca universitaria lo studente?<br />

OL8a: Per queste 3 di fuori è così, San Sisto, Biblionet e Multimediale è il cittadino. Gli studenti non<br />

vengono qui a studiare a meno che non abitino qui vicino. Per l’Augusta non è così. L’Augusta copre un<br />

bacino di utenza che non è di sua pertinenza, per necessità, di quelli cioè che non possono andare da altre<br />

parti, perché sta lì… non per quello che offre. Questa è la mia sensazione. I ragazzi ci vanno a studiare,<br />

non a prendere i libri in prestito. C’è tanta utenza, ma secondo me se ci vai a fare 2 conti, tornando ai<br />

perugini sono proprio pochi. Sono tutti <strong>studio</strong>si e studenti universitari. Se hai meno di 16 anni non ci puoi<br />

proprio accedere. Va bene, ma questo ti dà la dimensione di quello che è. Io che ho studiato a Napoli,<br />

conoscerai la biblioteca Nazionale, che è una cosa enorme, o la biblioteca dell’Università… ti posso dire<br />

che gli studenti universitari che andavano a studiare alla Nazionale erano quelli che andavano a reperire<br />

materiale che non trovavano in biblioteca universitaria. Ci andavano per fare ricerca e per studiare, si<br />

fermavano alla loro università perché la loro università rispondeva. Se il prof. di letteratura italiana mi<br />

assegnava la lettura di un saggio critico su Montale io sapevo che la biblioteca era fornita di quel<br />

materiale.<br />

R: Per le biblioteche universitarie il problema è solo la struttura o anche i servizi? Sono piccole e basta?<br />

OL8a: Il materiale è ottimo, i servizi sono… le raccolte sono aggiornate. Varia da biblioteca a biblioteca,<br />

qualcuna che è meno fornita ma…<br />

R: OL8b non è d’accordo, tu ancora studi?<br />

OL8b: Io sto svolgendo la triennale in antropologia. Secondo me è vero che i servizi sono veramente<br />

pessimi, nel senso che alla fine per quanto non dico tanto il rapporto umano, le persone che svolgono il<br />

loro lavoro…ma anche i materiali… io nella mia biblioteca di antropologia ho sempre trovato quello che<br />

111


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

interessava, ma solo perché era correlato al lavoro di un professore, nel senso… se vado a chiedere un<br />

libro trovato così per caso su Internet, magari non ce l’hanno. Anche i libri nuovi, con pubblicazioni di<br />

convegni non ci sono. I fondi sono pochi, sono quelli che sono…<br />

OL8a: Il problema è più relativo alla struttura che al materiale. Non so se tu ci sei mai andata, ma io ti ci<br />

porterei a fare un giro…per tutte le biblioteche dell’Università. Ma manco le peggiori Università… sono<br />

stato a Roma alla <strong>Sapienza</strong> e fa schifo ma almeno se ti serviva un posto per studiare c’era…<br />

OL8b: Condivido, guarda alla biblioteca del mio dipartimento o della mia facoltà di antropologia, in<br />

quello che sembra un appartamento dell’800: a parte le stanze della segreteria ci sono poi le salette con<br />

questi scaffali di libri che proprio ti opprimono, e nella saletta un tavolo con 2 sedie… cioè voglio dire…<br />

R: Vai a studiare in queste biblioteche?<br />

OL8b: No, io <strong>studio</strong> a casa, mi piace studiare a casa, io sono di Ponte San Giovanni. Vado in biblioteca<br />

per trovare romanzi, perché ho voglia di leggere tranquillamente senza dover comprare i libri per forza.<br />

Se mi trovassi a Perugia e mi andasse di leggere un libro capito in Multimediale… non è un problema, poi<br />

se mi servono libri li preferisco un po’ovunque, in tutti i poli dell’università, in tutti i dipartimenti. Il mio<br />

uso è per <strong>studio</strong>, per piacere, perché mi va di venire e ci vado.<br />

R: Tu invece?<br />

OL8a: Io nelle biblioteche universitarie zero. In Augusta ci sono andato ma non mi trovo molto bene, se<br />

devo conciliare l’esigenza di dover fare una ricerca e studiare, come ambiente mi rimane freddo, non mi<br />

piace. E anche il modo di porsi delle stesse persone che ci lavorano all’interno che si adeguano<br />

all’ambiente e diventano più cupe… quando poi le stesse persone che vengono a lavorare qui sono molto<br />

più allegre. Per me non è un luogo adatto per studiare.<br />

R: Se ognuna delle 4 biblioteche fosse specializzata in un campo, funzionerebbe?<br />

OL8a: No<br />

OL8b: No<br />

OL8a: Intanto il perugino non si muove, ha un preconcetto sull’idea di spostarsi nella città con i mezzi<br />

pubblici… ma neanche proprio… ottusi proprio. Ora mi sono comprato una macchina per necessità<br />

perché abito fuori, ma se devi andare in centro te lo dico io qual è l’autobus, vai in Augusta ed è<br />

fatta….no non se ne parla proprio, l’autobus… il Minimetrò, non ne parliamo proprio. Il trasporto cultura<br />

funziona in questo senso, non è pubblicizzato in maniera adeguata, dovrebbe coinvolgere anche altre<br />

biblioteche oltre alle universitarie…però funziona. Questo fatto di specializzare non funziona proprio<br />

perché ogni biblioteca nel suo piccolo deve rispondere all’esigenza della sua comunità locale.<br />

Paradossalmente, anche se questa non è una biblioteca per studi di letteratura, qualcuno che viene a<br />

richiedere i saggi c’è… anzi è successo qualche giorno fa che una persona è venuta a chiedere un libro<br />

che in tutta Italia ce n’erano solo 2 copie… una qui e una non so dove. Io sono rimasto scioccato.<br />

R: E secondo te [rivolgendosi a OL8b]?<br />

OL8b: No, secondo me no. Ieri abbiamo partecipato alla riunione di fine servizio civile ed è intervenuto<br />

un dottore della biblioteca dello zoo profilattico, e ci ha detto che la loro biblioteca, che è specializzata in<br />

quello perché gli studi sono quelli, ci ha detto che la biblioteca è poco frequentata. A parte tutto, la<br />

specializzazione, quello che è. La biblioteca deve essere un’idea istillata nella mente. Mia nonna non sa<br />

neanche cos’è una biblioteca… il genitore al bambino deve far capire che esiste la biblioteca.<br />

R: I genitori o la scuola?<br />

OL8b: Tutti e due.<br />

112


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

R: Si sente spesso parlare di un deficit della scuola in questo senso, anche oggi se ne è parlato…<br />

OL8b: La base deve essere sì la scuola, ma anche i genitori.<br />

OL8a: La scuola deve dare l’input, ma il genitore deve rispondere all’input perché il bambino di 7 o 8<br />

anni da solo non può venire… quante volte vengono i bambini per questi progetti, prendono le<br />

informazioni, i documenti per la tessera e poi non vengono più.<br />

R: Io sono convinta che con i bambini è facilissimo, sono convita che è la fascia di utenza più semplice.<br />

Basta proporre. Il bambino piccolo concepisce il libro come un gioco, mentre per l’adolescente è un<br />

peso… quando il bambino cresce e sarà autonomo nelle sue scelte sarà più diffcile.<br />

OL8a: Sono d’accordissimo con te. Per me nella fascia adolescenziale il trucco è trovare il libro giusto.<br />

Quello è il segreto.<br />

R: Ma poi subentra anche un altro aspetto, quando stamani il Signor A. diceva “vengono solo per i<br />

computer”, e quindi se vengono solo per i computer no, i computer li chiudo perché la biblioteca è<br />

altro… però se c’è quel bisogno lì e la biblioteca può rispondere a quel bisogno lì ben venga, e poi<br />

proponiamo anche il libro. Guarda caso c’è anche uno che ti propone un libro o guarda caso uno che ti<br />

dice c’è un film vieni a vederlo. È sicuramente una chiave diversa, che molto poco ha a che vedere con la<br />

finalità intrinseca della biblioteca, però forse partiamo anche dal presupposto che gli altri vanno<br />

ascoltati.<br />

OL8a: Ma lui va capito, ha 70 anni. Lui viene tutti i giorni, si fa la sua mezz’oretta di Internet, poi si<br />

legge un giornale e poi si prende un libro… viene tutti i giorni, quando non viene ci preoccupiamo. Si è<br />

immerso in questa sua visione della biblioteca.<br />

R: Il fatto è che questa visione della biblioteca come elemento socializzante è fortissimo e prescinde<br />

dall’età.<br />

OL8a: Io vengo da Napoli, tu sei a Roma, in queste grandi città questa esigenza di socializzazione è forse<br />

meno sentita perché ci sono altre offerte. In città come Perugia, essendoci meno possibilità di<br />

aggregazione, è più sentita.<br />

R: Mi è capitato di sentire che la differenza tra Internet e la biblioteca, se vogliamo concepire Internet<br />

come una mega biblioteca, è proprio che la biblioteca ti consente un confronto e una condivisione che<br />

Internet non ti da…<br />

OL8a: Sostanzialmente il fine della biblioteca non è più la biblioteca, non è conservazione. Il futuro della<br />

biblioteca è il centro sociale, il centro culturale. Ci sono i libri ma ci sono le persone… la biblioteca dei<br />

miei sogni è la biblioteca dove c’è un’area in cui si può ascoltare musica, un’area in cui leggere… io sono<br />

stato a Madrid, a Londra e ci sono biblioteche che ci si avvicinano molto.<br />

R: Una concezione libera in tutti i sensi come possibilità di assecondare i propri bisogni nel momento in<br />

cui si avvertono…<br />

OL8a: Facciamo politica a livello spicciolo… ma in una società in cui la cultura viene sempre sottratta<br />

alla possibilità che una persona ha di usufruirne, perché ci sono i tagli ecc. quando la cultura viene<br />

proposta dovrei sentirmi libero e felice.<br />

R: Sei d’accordo [rivolgendosi a OL8b]?<br />

OL8b: Sì, ma è anche una questione di educazione. Se anche fosse tutto libero io non credo che uno ci<br />

andrebbe. La biblioteca è un’idea… devi sapere che c’è, che ci puoi andare, libero e tranquillo… non devi<br />

vederlo come un peso perché magari anche andare lì nel tempo libero ti crea fastidio… perchè magari<br />

vuoi fare altro. La biblioteca si dovrebbe svecchiare di un preconcetto. Questo è un salto di qualità che<br />

l’italiano non riesce a fare.<br />

113


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

OL8a: L’unica cosa importante che ci viene inculcata è che dobbiamo allungare la nostra vita<br />

all’inverosimile e viverla nella fama e nella gloria, senza preoccuparci della qualità della vita. La<br />

biblioteca può rispondere a questa domanda, come rendere la qualità della vita migliore.<br />

114



<br />

PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />

SCHEDA 3.9 - Appunti intervista qualitativa OL9<br />

Data: 11 febbraio 2010 ore 11.00<br />

Luogo: Ufficio Centrale Servizi Bibliotecari Università degli Studi di Perugia<br />

Durata: 40 minuti<br />

Scheda intervistato<br />

Tipologia intervistato: opinion leader<br />

Codice identificativo: OL9<br />

Posizione nel registratore: non accordata la registrazione<br />

Sesso: uomo<br />

Nazionalità: italiana<br />

Luogo e data di nascita: --<br />

Stato civile: celibe<br />

Residenza-domicilio: Perugia<br />

Titolo di <strong>studio</strong>: laureato<br />

Professione: bibliotecario. Staff Biblioteche Università degli Studi di Perugia<br />

Note a caldo<br />

L’intervista si è svolta nell’ufficio del Dott. B., presso l’Università degli Studi di Perugia, ufficio centrale<br />

servizi bibliotecari.<br />

L’intervistato ha preferito non essere registrato.<br />

Di fatto si è dimostrato molto gentile e disponibile, ma inizialmente restio nell’esprimersi e un po’<br />

sospettoso. Questa chiusura iniziale si è poi sciolta e la conversazione è diventata più amichevole.<br />

Il cambiamento di tono è avvenuto dopo aver chiarito che l’indagine non è rivolta alle biblioteche<br />

universitarie, ma esclusivamente alle comunali e che scopo dell’intervista era avere l’opinione<br />

dell’addetto ai lavori, dell’esperto, ma al contempo dell’occhio esterno a una realtà che solo<br />

trasversalmente è toccata dal suo lavoro. Dopo questa precisazione la conversazione si è fatta più<br />

informale e l’intervistato si è aperto anche a qualche considerazione di natura personale, oltre che<br />

all’esclusiva descrizione della situazione a cui voleva in qualche modo ribadire di essere estraneo (“io<br />

sono qui da pochissimo, dal 1 settembre 2008”).<br />

La prima domanda che gli è stata fatta è relativa alla motivazione per cui si ritiene utile un confronto con<br />

lui, cioè spiegare il perché a Perugia, città universitaria con 2 Atenei e 35.000 studenti, gli studenti si<br />

riversino in Augusta per studiare.<br />

L’intervistato ha risposto che questo è un fenomeno comune a tutte le città universitarie. Ha portato come<br />

esempio l’Ateneo di Trento dove ha lavorato per molti anni, e dove ha constatato lo stesso identico<br />

fenomeno. Ha anche fatto riferimento al fenomeno per cui proprio per questa ragione le biblioteche<br />

comunali si lamentano del fatto di essere molto frequentate da “utenti impropri” (facendo appunto<br />

riferimento alla forte presenza di studenti universitari). Altro esempio che ha portato a questo proposito le<br />

città di Terni e Rovereto. L’intervistato attribuisce la causa di questo fenomeno in assoluto a una<br />

mancanza di spazi che caratterizza la situazione di tutte le biblioteche universitarie. Ovviamente questo<br />

fenomeno è tanto più sentito negli Atenei di grandi dimensioni. A questo proposito fa riferimento a<br />

Perugia come a un mega ateneo e sottolinea la sproporzione che c’è tra i 35.000 studenti e i 600 posti a<br />

sedere che tutte le biblioteche universitarie nel loro complesso offrono. Parlando di questo aspetto ha<br />

anche aperto una parentesi rispetto al concetto di struttura intesa sia come spazio con posti a sedere ma<br />

anche come luogo accogliente in cui gli studenti possano sentirsi a proprio agio. Manifestando una certa<br />

scontentezza mi ha portato l’esempio della situazione in cui tutto l’edificio versa da ottobre: hanno<br />

problemi con il riscaldamento e quindi la biblioteca al piano inferiore (giurisprudenza??) è sempre vuota<br />

perché gli studenti, dice, “morirebbero di freddo”. In assoluto trova “normale” che gli studenti<br />

universitari a Perugia frequentino l’Augusta proprio per le sue caratteristiche strutturali. A questo<br />

115


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

proposito abbiamo approfondito in modo esaustivo uno dei temi importanti: l’apertura della nuova<br />

biblioteca umanistica. La biblioteca, che si trova in Piazza Morlacchi, avrebbe dovuto aprire prima nel<br />

2008, quindi a gennaio 2010 e ora sembra che apra ad aprile/maggio. La struttura avrà 200 posti a sedere<br />

e andrà a sostituire le biblioteche dell’area umanistica che da 9 dovrebbero essere ridotte a 3. Nel 2011 è<br />

prevista l’apertura della biblioteca di medicina a Sant’Andrea delle Fratte. La nuova biblioteca dell’area<br />

umanistica è ospitata da un palazzo antico e restaurato, ma quindi non progettato per essere biblioteca.<br />

Questo aspetto comporta una serie di svantaggi irrisolvibili:<br />

Il palazzo antico molto frazionato non ha consentito un’ottimale utilizzazione degli spazi;<br />

Gli spazi ristretti non hanno permesso la realizzazione di luoghi adatti alla socializzazione come<br />

invece si sarebbe voluto;<br />

Non è stata possibile l’apertura di un bar, che però in qualche modo è considerato ridondante<br />

vista l’ubicazione della biblioteca in piazza dove sono presenti diversi bar;<br />

La biblioteca migliora molto la situazione ma è comunque piccola rispetto alle reali esigenze;<br />

Molti sono i pregi:<br />

Prossimità rispetto alle facoltà e quindi rispetto ai luoghi delle lezioni universitarie;<br />

Ubicazione: la biblioteca è in pieno centro;<br />

Numero posti a sedere: 200;<br />

La struttura è cablata, avrà quindi rete wireless diffusa, oltre a 20 postazioni Internet e prese<br />

adiacenti ai tavoli per consentire agli utenti di utilizzare il proprio computer;<br />

Diversificazione degli spazi a seconda degli utilizzi: le sale più luminose saranno dedicate alle<br />

sale <strong>studio</strong>, gli ambienti meno luminosi ai computer;<br />

La biblioteca è a livello della strada, è quasi in continuità con la piazza. Questa totale assenza di<br />

barriere strutturali (ex. scale, corridoi ecc.) dovrebbe rendere la biblioteca amichevole e più<br />

facilmente fruibile;<br />

Sono previsti spazi intermedi di aggregazione (“non proprio aggregazione perché sono adiacenti<br />

alle sale, ma spazi in cui si può leggere il giornale ecc. Avrebberovoluto mettere una macchinetta<br />

del caffè, ma è stato impossibile sempre per ragioni di spazio”).<br />

Arredamento colorato e accogliente;<br />

La gestione è stata affidata a una cooperativa attraverso bando. La cooperativa gestirà il servizio e<br />

questo consentirà anche l’ampiezza di orari che la biblioteca dovrebbe garantire;<br />

Gli orari: la biblioteca sarà aperta orario continuato dalle 9 alle 22 dal lunedì al venerdì. Lo stesso<br />

orario sarà rispettato anche dalla giuridica unificata. Ma mentre nel caso della giuridica forse<br />

questa ampiezza di orario non è giustificata, nel caso della nuova biblioteca sarà sicuramente uno<br />

dei punti di forza.<br />

L’intervistato rispetto a questo progetto mostra un certo ma misurato entusiasmo. Prende le<br />

planimetrie e i rendering della biblioteca mostrando come è stata progettata e descrivendo le<br />

caratteristiche strutturali.<br />

Altro aspetto che è stato approfondito è quello della socializzazione. Si è cercato di portare<br />

l’attenzione sulla necessità degli studenti di continuare a fare anche altro rispetto allo <strong>studio</strong>, ciascuno<br />

di noi nell’espletare i propri doveri, ruoli ecc. continua ad avere certe esigenze.<br />

L’intervistato è assolutamente d’accordo con questa visione della biblioteca che non deve essere solo<br />

una “sala <strong>studio</strong>”, ma che va concepita nella totalità dei suoi servizi. Rispetto a questo concetto la<br />

prima osservazione dell’intervistato è relativa al personale. Il personale interno non è sufficiente né<br />

116



<br />

PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />

per numero né per predisposizione a sviluppare un concetto di questo tipo. Ovviamente la principale<br />

causa della situazione sono i tagli che l’Università sta subendo.<br />

Altro aspetto che è stato toccato è quello del coordinamento tra le biblioteche comunali e le<br />

universitarie: l’intervistato a questo proposito riferisce di avere un ottimo rapporto ma che il<br />

coordinamento non esiste, facendomi capire che non manca la volontà, ma che ci sono problemi<br />

organizzativi e profondi relativi alla situazione dell’Università, che questo del coordinamento è un<br />

passo che deve avvenire dopo. L’intervistato ha fatto riferimento a un’attività di coordinamento<br />

rispetto all’acquisto di risorse elettroniche congiuntamente delle biblioteche comunali, dell’Università<br />

di Perugia e dell’Università per gli Stranieri. Ha portato l’esempio di una banca dati “Prestice Place”.<br />

Uno degli aspetti su cui l’intervistato ritiene sia utilissimo lavorare insieme è proprio quello degli<br />

acquisti congiunti.<br />

117



<br />

PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />

SCHEDA 3.10 - Trascrizione intervista qualitativa OL10<br />

Data: 11 febbraio 2010 ore 14.30<br />

Luogo: Biblioteca Augusta, uffici<br />

Durata: 40 minuti<br />

Tipologia intervistato: opinion leader<br />

Codice identificativo: OL10<br />

Posizione nel registratore: A13<br />

Sesso: uomo<br />

Nazionalità: italiana<br />

Luogo e data di nascita: Brindisi, 1974<br />

Stato civile: celibe<br />

Residenza-domicilio: Perugia<br />

Titolo di <strong>studio</strong>: laureato<br />

Professione: Attore<br />

Scheda intervistato<br />

Note a caldo<br />

La conversazione è molto scorrevole e fluida. L’intervistato è molto disponibile al dialogo e a mettersi in<br />

gioco. Il luogo è stato scelto dall’intervistato. La disposizione dei soggetti nello spazio è frontale, il<br />

registratore è stato poggiato su una scrivania. La distanza è ravvicinata e la postura dell’intervistato<br />

comunica apertura e serenità. Nonostante le modalità dell’intervista e le finalità del progetto fossero state<br />

già esplicitate in un primo incontro telefonico, l’intervista si apre con una ulteriore spiegazione del perché<br />

dell’incontro, degli obiettivi dell’indaginee ecc. Si chiede il permesso ad accendere il registratore, che<br />

viene accordato senza problemi. Si omette la trascrizione della descrizione dell’intervistato per<br />

salvaguardarne la privacy, i cui dati si riportanto nella scheda intervistato.<br />

Codici emersi dalla prima codifica Open Coding con ATLAS.ti<br />

- Libro: possesso<br />

- Biblioteca attuale rischio: equiparata a un monumento<br />

- Biblioteca ideale: multipurpose<br />

- Biblioteca ideale: non solo libro e utente ma relazione<br />

- Augusta percezione: dispersiva<br />

- Augusta percezione: biblioteca universitaria<br />

- Augusta: barriere da superare<br />

- Augusta: tanto bella che intimorisce<br />

118



<br />

PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />

Trascrizione<br />

R: In queste interviste che sto facendo non mi piace partire da una specifica domanda, ma chiedere l’idea<br />

che si ha in generale della biblioteca in base alla propria esperienza, non necessariamente le biblioteche<br />

comunali di Perugia ma di qualunque posto, per poi arrivare piano piano anche alla frequentazione delle<br />

biblioteche di Perugia…<br />

OL10: Allora la mia personale esperienza con la biblioteca, ti parto dalla prima esperienza infantile, io<br />

vengo da un paesino della Puglia, della provincia di Brindisi, dove fu un evento quando il Comune decise<br />

di aprire questa benedetta biblioteca, perché appunto rappresentava simbolicamente una cosa<br />

importante… ricordo ancora l’odore di questi locali, di stantio, di libri vecchi, l’odore che si sente nelle<br />

librerie di usato… e ricordo che io l’avevo frequentata all’epoca, perché io mi ero innamorato della<br />

lettura nell’adolescenza attraverso la mia insegnante d’italiano, che non mi aveva mai spinto a leggere<br />

nulla, ma che siccome trasudava passione per questo, per emulazione avevo cominciato a leggere.<br />

Per cui mi ricordo di esserci stato dei giorni in quella biblioteca lì, e di avere iniziato poi un rapporto con<br />

il libro che si è allontanato completamente dalle biblioteche perché poi ho sviluppato un possesso, un<br />

senso del possesso del libro per cui poi mi sono fatto la mia personale biblioteca.<br />

I libri adoro averli, non mi piace leggere i libri di altri, non mi piace leggere i libri che hanno leccato altri,<br />

non mi piace leggere i libri che hanno sfogliato altri, a me il libro piace averlo. È una cosa di possesso, mi<br />

piace l’odore delle pagine nuove, mi piace anche tenerlo chiuso. Sai l’incipit di “Una notte d’inverno un<br />

viaggiatore” di Calvino, c’è questo rapporto con questi libri e con una persona che entra in una libreria e<br />

individua i libri che deve avere per forza nella sua personale libreria, quelli che, non leggerà mai, ma che<br />

deve avere a fianco a quelli che comunque…<br />

R: Il rapporto col libro è così…<br />

OL10: C’è un mio… insomma una persona a cui tengo particolarmente, lo chiamo il mio medico<br />

dell’anima, una figura un po’ particolare che dice sempre che ci sono alcuni libri che non vanno letti, ma<br />

vanno tenuti lì vicino perché comunque ti emanano qualcosa…<br />

R: Qualcosa ti arriva…<br />

OL10: E poi chiacchierano tra loro. Lui sulla sua scrivania c’ha sempre diversi libri e li sposta, per<br />

esempio mette Virginia Woolf vicino ad Oden, poi smette di chiacchierare con Hoden e inizierà a<br />

chiacchierare con qualcun altro in un'altra lingua. Questa è una cosa buffa dei libri, anche se non li hai<br />

letti o arriverà prima o poi il momento in cui li leggerai. Io per esempio ho comprato dei libri anche dieci<br />

anni prima di averli letti, ma mi piace averli là e al momento giusto mi piace sapere che ci sono. Poi<br />

faccio l’attore quindi la mia… il rapporto… leggo comunque tantissimo romanzi, saggi e tutto quanto…<br />

ma il mio rapporto cospicuo con la letteratura drammatica, con la letteratura in prosa, con la prosa, quindi<br />

con i testi teatrali. E il rapporto con l’oggetto biblioteca l’ho ritrovato alla scuola di teatro con il CDS,<br />

Centro Documentazione e Spettacolo, del Teatro Stabile dell’Umbria, che è una cosa egregia. È una<br />

biblioteca intermente dedicata al cinema e al teatro, alla danza. Una delle migliori biblioteche che ci sono<br />

in Italia, naturalmente dopo il Burcardo a Roma, che è sempre il punto di riferimento. Ed è una cosa<br />

egregia che proprio agli inizi il Teatro Stabile dell’Umbria ha fatto e di cui si vanta. È nella struttura del<br />

teatro Morlacchi e ci sono anche i video storici…<br />

R: Quindi è anche una mediateca.<br />

OL10: Sì, multimediale in questo senso. E quel posto io l’ho frequentato da morire…<br />

R: Per <strong>studio</strong> però in quel caso.<br />

OL10: No, per godimento. Perché facevo una scuola di teatro, per cui potevo anche non leggere i testi<br />

teatrali, ma da lì mi è partita la grande curiosità prima dei classici…<br />

R: Scusami come si chiama?<br />

119



<br />

PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />

OL10: CDS, Centro Documentazione e Spettacolo… che ora è legato anche alla fonoteca Fontrotta che si<br />

trova proprio di fronte, quindi è diventato proprio il luogo del teatro, della danza, della lirica, in generale<br />

sia per quanto riguarda i testi che per quanto riguarda la critica, la saggistica e tutto quanto. Quindi è il<br />

luogo che ho frequentato di più, lì ho letto tantissima roba, molta me la sono portata a casa, moltissime<br />

volte sono stato richiamato perché non consegnavo. Tanti libri, quelli più pregiati, quelli con le foto<br />

soprattutto. C’è stato un periodo in cui ho potuto vedere gli spettacoli che non sono stati mai ripresi,<br />

perché all’epoca non c’erano ancora le tecniche, gli spettacoli storici di Strehler, gli spettacoli di Visconti,<br />

di Peter Brook, piuttosto che quelli di Krotoski attraverso questi magnifici libri di fotografie, che<br />

naturalmente non possono essere prestati. Ci sono dei libri o dei saggi molto importanti, che…<br />

R: Li puoi consultare in sede.<br />

OL10: Queste edizioni molto costose del teatro di Ibsen, di Strindberg, mai più pubblicati, questi Einaudi<br />

costosissimi che hanno il bollino verde, mi ricordo, e li puoi consultare solo lì e quindi ho passato tante<br />

ore della mia vita in questo luogo, davvero tantissime. Appunto di teatro, di musica.<br />

R: E lì riuscivi a usufruire di libri non tuoi, sei riuscito a superare…<br />

OL10: Lì sì.<br />

R: Ti sentivi in un posto in cui potevi.<br />

OL10: Non so perché, diciamo che mi è rimasta questa cosa, non tanto per la biblioteca, quanto per le<br />

librerie dell’usato… perché quel libro è appartenuto a quella persona personalmente, forse per questo. Il<br />

fatto che sia un libro di consultazione è diverso, mi dà meno fastidio. Ma che quel libro sia appartenuto a<br />

qualcuno, ora non vorrei dire una cosa un po’… esoterica, e che quindi ci sia dentro l’anima di<br />

qualcuno… è una cosa che mi dà un po’ fastidio.<br />

R: Ma, guarda io la condivido al di là della ricerca, personalmente, nello stesso identico modo, per cui<br />

sono sempre riuscita a utilizzare fino a un certo momento della mia vita i libri di <strong>studio</strong> della biblioteca,<br />

fotocopie, prestati ma i libri che ho letto per piacere mai. Assolutamente. Non ci riesco.<br />

OL10: Perché poi ci tieni che rimangano tuoi…<br />

R: Perché poi li compri in un momento in cui senti che quel gesto va fatto in quel momento lì…<br />

OL10: Certo c’è un rapporto personale con il libro. Quella roba che poi tra l’altro non è più rintracciabile,<br />

la grande maggioranza di questi libri che io ho letto, che ho consultato, su cui ho studiato, non sono<br />

consultabili o non erano all’epoca consultabili anche per motivi economici. Poi quando è arrivato il<br />

momento, appena ho potuto, li ho comprati…<br />

R: Ti stai facendo una tua…<br />

OL10: Sì, non so più dove metterli, il problema grosso è che ci ho dato pesantemente. Ho dovuto<br />

comprare una casa che contenesse i libri perché non c’era più spazio per i libri. Nella casa precedente ce li<br />

avevo nel forno, che non accendevo perché c’erano i libri e le videocassette. Perché anche i film, gli<br />

spettacoli teatrali, queste cose insomma… che poi la Rai ha ripubblicato, la Eri, il Piccolo Teatro… i vari<br />

Edoardo, Strehler, tutto Pirandello.<br />

R: Bisogna averli.<br />

OL10: Sì, e io ce li ho tutti, quasi tutti. E io ho costruito la mia personale biblioteca, ora farò pagare un<br />

biglietto per venire a consultare libri a casa mia. Tra l’altro sono uno che non li presta molto volentieri,<br />

perché ogni volta che ho prestato qualcosa, forse perché me la sono chiamata, o non è stata riconsegnata o<br />

mi è stata riconsegnata in parte, fallata, rotta e quindi… è ricominciato con il CDS a Perugia e quindi<br />

proprio con il Monumento Biblioteca Augusta che per noi rappresenta qualcosa di un po’ lontano, un po’<br />

120


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

algido e importante, io ho avuto un rapporto sempre teatrale, o di ricerca di quotidiani, di anni particolari,<br />

di articoli particolari… che è una cosa egregia che qui si può fare.<br />

Oppure di testi che al CDS non c’erano, magari molto antichi, e che invece qui c’erano, e magari si<br />

potevano trascrivere, copiare in parte o riuscire a portarseli via o riuscire a consultarli…<br />

R: Quindi l’hai frequentata per <strong>studio</strong>, potremmo dire?<br />

OL10: L’ho frequentata solo ed esclusivamente per <strong>studio</strong>, ci ho provato qualche volta, ma è andata<br />

malissimo per studiare, durante il mio periodo di <strong>studio</strong>, ma non ci riuscivo…<br />

R: Cioè studiare qui?<br />

OL10: Venire nelle sale lettura, ma non ci riuscivo. Io stare con tanta gente intorno mi distraggo, devo<br />

stare per fatti miei a casa mia… io invidio chi riesce a farlo, si mette lì nelle sale lettura, si mette lì e<br />

studia. E poi mi piacciono i film americani o inglesi in cui vedi queste bibliotecone meravigliose, seduti lì<br />

che ci si incontra, nascono amori, amicizie, io non ci sono mai riuscito perché faccio altro e mi distraggo<br />

e invece ho bisogno, quando devo studiare, di stare per i fatti miei. Devo potermi alzare, farmi un caffè,<br />

farmi la pasta piuttosto che… un’altra cosa<br />

R: Non hai bisogno di socializzare, anzi tutt’altro.<br />

OL10: No… il mio <strong>studio</strong>, il mio periodo di <strong>studio</strong>, alla scuola media o alla scuola superiore, l’ho sempre<br />

fatto da solo. Quando si stava in gruppo o anche in due si faceva sempre altro, si finiva sempre a<br />

chiacchierare o a fare altro. Quindi è una cosa proprio personale, individuale, di me con me stesso. Quindi<br />

con la biblioteca Augusta, ce l’ho questo rapporto…<br />

R: Scusami, ma questo rapporto ce l’hai avuto quando stavi studiando?<br />

OL10: Quando facevo la scuola di teatro. Io a Perugia ci sono arrivato per fare la scuola di teatro.<br />

R: Da quanto tempo vivi qui?<br />

OL10: O mamma mia, saranno 18 anni.<br />

R: Quanti anni hai?<br />

OL10: Io ne ho 36.<br />

R: Insomma, tanti anni che sei qui.<br />

OL10: Sì, 17 anni, e sono arrivato qui per fare questa scuola di teatro.<br />

R: Quindi hai frequentato l’Augusta in quel periodo lì?<br />

OL10: Nel periodo degli studi teatrali e successivo, poi ora, essendo sempre in tournée diventa più<br />

difficile. Qualche volta qualche biblioteca in qualche luogo sparso per l’Italia, l’abbiamo frequentata,<br />

proprio per testi particolari, soprattutto c’è stato un periodo in cui era diventato difficilissimo trovare<br />

autori teatrali, e lo è ancora, perché non sono più pubblicati, perché le varie case editrici sono… hanno<br />

deciso di pubblicare piuttosto i comici o libri di uso comune, o che ne so, Faletti o ‘ste robe qui e hanno<br />

mandato al macero che ne so, Ibsen o Strindberg, le cui edizioni sono introvabili. C’è stato un periodo in<br />

cui l’Einaudi dava via scontati, e nonostante questo costavano delle cifre agghiaccianti, questi volumi<br />

bellissimi bianchi di teatro dove c’era tutto Brecht, tutto Strindberg, tutto Ibsen ed era l’unico modo tra<br />

l’altro di rintracciare testi che altrimenti non trovi, in questi volumetti bianchi, perché fanno i grandi<br />

classici… le commedie più famose.<br />

R: In questo senso la biblioteca è un po’ punto di riferimento per te o no? Cioè se tu devi cercare<br />

qualcosa…<br />

121



<br />

PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />

OL10: Se ho bisogno di cercare qualcosa che non trovo… per esempio io oggi ho sul telefonino, da tre<br />

giorni, un messaggino che mi ricorda di andare al CDS per trovare un testo di regia, di tecnica registica<br />

cinematografica che non è più stato pubblicato da anni che non è tra l’altro neanche molto vecchio,<br />

perché è un testo di 7-8 anni fa… di John Gray, credo che si chiami l’autore. Ora introvabile perché è una<br />

cosa di nicchia, però di nicchia… per me è vitale, per cui oggi devo andare al CDS. Il mio rapporto con il<br />

CDS è stato anche non di frequentazione fisica. Quando sono stato fuori ho chiamato, avrei bisogno di<br />

questa cosa, me la mettete da parte?<br />

R: Un punto di riferimento… nel senso che se tu hai un bisogno di qualcosa, la prima cosa che fai e che<br />

pensi è rivolgerti a quella struttura lì?<br />

OL10: Assolutamente sì, ma io ho potuto… tutta la mia formazione è avvenuta lì. Ho visto spettacoli<br />

senza i quali oggi sarei senz’altro un attore completamente diverso, e ho avuto la possibilità di vederli<br />

solo perché c’era quel luogo che mi ha dato la possibilità di vederli e solo perché sono conservati lì. Tra<br />

l’altro adesso li stanno tutti passando su dvd, perché le videocassette hanno una loro vita molto breve. Io<br />

ho avuto la fortuna di vederne alcuni che poi sono andati distrutti che vedi, vedi, vedi e vedi poi non è<br />

rimasto più nulla. Vedere che ne so il primo Arlecchino di Strehler prima che arrivasse Ferruccio Soleri,<br />

che era una cosa completamente diversa… (divagazione)… di vedere cose e grandissimi attori, di cui<br />

senti solo parlare.<br />

R: Nel tuo caso diciamo che l’esigenza di <strong>studio</strong> coincide molto con la passione, tante volte ho notato che<br />

c’è invece una grossa differenza nel percepire la biblioteca a seconda che ci si rivolga ad essa come<br />

luogo di <strong>studio</strong>, in cui quindi si va per un motivo molto preciso, e invece nel non considerarla al<br />

contrario per tutto ciò che è svago e passione.<br />

OL10: Sì, dovere o piacere. La cosa differisce totalmente.<br />

R: Per te forse si accavallano molto, perché per te il tuo lavoro è la tua passione, è ciò che ti piace fare<br />

OL10: Indubbiamente sì.<br />

R: Se invece tu dovessi pensare a un ideale di biblioteca, anzi meglio partiamo da questo: c’è uno<br />

stereotipo a volte banale ma anche largamente condiviso, che vede la biblioteca come stantia, lontana,<br />

fredda, anche tu prima rispetto all’Augusta hai detto… l’hai detto positivamente, ma anche tu hai detto<br />

“per noi l’Augusta era…”<br />

OL10: Sì distante, algida, anche un po’ frigida, una cosa che stava lì per i fatti suoi, un po’ snob…<br />

R: Perché?<br />

OL10: Ma perché la biblioteca Augusta, il luogo principe del sapere, tutto ciò che è principesco<br />

fortunatamente è stato per un po’ di anni messo da parte…<br />

R: C’è un po’ l’idea della cultura lontana…<br />

OL10: Ma no, non è questione della cultura lontana, non è tanto… qui c’è una cosa molto sottile, perché è<br />

l’imponenza della struttura che lo rende un luogo distante… io i miei primi cinque anni a Perugia li ho<br />

passati in un convento, nel pensionato universitario del convento dei frati francescani, a Monteripido,<br />

dove c’è una delle più belle biblioteche italiane che io personalmente ho contribuito a restaurare, non<br />

restaurando il legno della biblioteca, ma levando tutti i libri prima che iniziasse il restauro e poi aiutando<br />

il frate guardiano dell’epoca a metterli… ad aiutare poi questa donna dell’Augusta che si è occupata di<br />

catalogarli, che ha fatto un lavoro immane per computerizzare tutto, l’ho aiutata fisicamente, e i libri li ho<br />

levati io… una quantità di libri enorme e non solo, l’ho inaugurata io quando è stata riaperta con il mio<br />

primo spettacolo, la mia prima regia, una cosa infantile, fatta con un montaggio di testi poetici… c’era<br />

Lorca, una cosa folle… per me quello è il luogo della gioia e per me la biblioteca rimane quello.<br />

122


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

Un luogo in cui tu stai in estasi e non puoi fare altro che voler sapere. Quel tipo di struttura lì non ti<br />

allontana la cultura perché è talmente bella, talmente accogliente, magica e misteriosa, che insomma ti<br />

invita a rubare quella roba lì.<br />

Appunto tu ci stai e prendi giù qualcosa solo perché sei lì. Ed è un luogo in cui io ho passato tante ore,<br />

quando si poteva, purtroppo dopo il restauro è diventato molto complicato andarci, anche perché si trova<br />

nella zona dei chierici, nella zona off limits per la gente normale, si trova comunque attaccata al<br />

dormitorio dei chierici.<br />

Io che avevo accesso ogni tanto ci andavo a bearmi, a far nulla, a leggere il giornale lì dentro, a leggere<br />

Istrio o le mie riviste teatrali e lì dentro aveva un altro significato perché aveva un significato<br />

meraviglioso… quindi non è la distanza per l’imponenza o che… è la distanza istituzionale, la<br />

monumentalità che rende all’inizio l’Augusta… perché poi ci entri e…<br />

R: Infatti è proprio quello che ti volevo dire, a volte capita, e questo credo che valga in tutte le situazioni<br />

della nostra vita. La prima volta che si fa qualunque cosa si avverte sempre quella sensazione di disagio<br />

e imbarazzo perché non lo conosci, poi forse superato quell’impatto… senti invece le altre biblioteche di<br />

Perugia le hai mai frequentate?<br />

OL10: No, mai. Sono curioso di andare a vedere il fungo di Ponte San Giovanni…<br />

R: La Sandro Penna di San Sisto?<br />

OL10: La Sandro Penna, che trovo ignobile, all’inizio l’ho trovata ignobile da fuori, poi l’ho trovata<br />

caruccia perché ci hanno messo un teatro vicino e ha un senso tutto il funghetto rosa…<br />

R: Sei mai entrato dentro?<br />

OL10: No, non ci sono mai entrato, mi incuriosisce, vorrei andarci… penso che sia un luogo… a me<br />

piacciono i luoghi che accolgono la luce e se accogliente il luogo dove poter consultare, leggere e studiare<br />

deve essere accogliente… deve essere un luogo bello sia che sia… sia che abbia queste strutture in legno<br />

antico o che abbia degli scaffali… a me non piace l’asettico, se quella roba lì dà un senso di calore e di<br />

dolcezza è più bello starci dentro.<br />

Tutto ciò che è asettico, in qualunque stile non mi fa sentire a mio agio e non mi aiuta a studiare…<br />

probabilmente magari lì ci si sta bene…<br />

R: Guarda io non sono di Perugia, sono di Viterbo e quando sono venuta a Perugia a fare questa<br />

indagine non conoscevo nessuna biblioteca e il primo giorno che sono venuta le ho girate tutte e quattro<br />

e ti dico che per i miei gusti personalmente la biblioteca che ho trovato più rispondente a me è<br />

sicuramente quella che dicevamo prima di Via Pennacchi, la Multimediale, che adesso poi si chiamerà in<br />

modo diverso. La biblioteca/casa, una biblioteca casa.<br />

OL10: Ci sono stato perché lavoravo con una dipendente che stava lì, quindi l’ho frequentata, non come<br />

biblioteca ma avendo intorno gente che ci studiava…<br />

R: E io per i miei parametri la trovo molto accogliente, molto carina, veramente un luogo in cui passare<br />

del tempo e sentirsi a proprio agio, ma assolutamente riconosco che è una cosa soggettiva… l’Augusta<br />

secondo te è accogliente?<br />

OL10: Mah ti ho detto, ci sono stato poco, diciamo che è forse per la quantità anche di roba che c’è<br />

dentro all’inizio…c’ha dei gradini che devi superare. È come leggere un libro di Saramago: Saramago,<br />

che è uno dei miei autori preferiti, è odiato da molti perché è un autore che richiede molto amore, richiede<br />

che tu ti metta con santa pazienza a superare diversi gradini, e una volta che li hai superati ti si apre un<br />

mondo. E l’Augusta ce l’ha, la quantità di roba, il fatto che non è facile arrivare, non è molto facile<br />

arrivare a delle cose…<br />

R: Dentro intendi?<br />

123


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

OL10: Sì, io comunque, quando ho cercato qualcosina per i fatti miei, comunque ho avuto bisogno di<br />

aiuto. Non sempre trovi la persona che ti aiuta… ci sono tutta una serie di riti, di cose… il fatto che tu<br />

debba lasciare la benedetta carta d’identità e apri e chiudi e chi sei e l’identità, e quando vai e quando<br />

arrivi. Naturalmente è logico, sei in un luogo pubblico, ma ecco quando ti dico la monumentalità della<br />

cosa… fai fatica a pensarci. Invece una roba più informale, magari un po’ più piccola che ti accolga…<br />

R: La Multimediale non ti ha dato questo senso?<br />

OL10: Non l’ho frequentata come biblioteca, l’ho solo vista, ci sono stato nella stanza di una dirigente per<br />

5-6 giorni, ho studiato in una panchina lì vicino, era estate… non l’ho frequentata da questo punto di<br />

vista.<br />

R: Tu dici che ci sono delle piccole barriere che creano…<br />

OL10: Se sono costretto, se sono uno studente ci devo andare, ma se devo scegliere, se dovessi… so che<br />

una cosa è qui e la stessa cosa è al CDS, io vado al CDS perché più piccolo, perché conosco… ecco tra<br />

l’altro nella biblioteca, come nella libreria, il fatto di conoscere chi sta dall’altra parte e il fatto che tu ti<br />

fidi di chi sta dall’altra parte… è logico, qui c’è gente, ci sono grandissimi professionisti, io conosco<br />

Maria Foppa, che è stata per anni un punto di riferimento di questa biblioteca, ci ho lavorato… sono<br />

convinto che ci siano fior di professionisti, ma ad esempio è molto difficile che tu becchi sempre lo<br />

stesso. Io ho ad esempio Fabrizia Rossi, che conosco di vista, che qui dentro per me è una specie di mito,<br />

riesce a fare delle ricerche tra biblioteche italiane assurde… riesce a fare delle cose meravigliose, cioè è<br />

logico che ci sono dei professionisti, ma appunto spesso non c’è un rapporto personale e non sempre trovi<br />

la stessa persona.<br />

Andare in un posto più piccolo come la libreria. La Feltrinelli, io adoro andare alla Feltrinelli, e adoro<br />

perdermi nella Feltrinelli, però spesso vado a vedere i libri della Feltrinelli, perché ce ne sono di più e più<br />

esposti, li individuo e li segno e poi vado a L’Altra libreria, dove c’è il mio libraio di fiducia, che mi tratta<br />

male e che comunque adoro, sia Alberto sia le sue due assistenti, e poi lo vado a comprare lì per assurdo.<br />

Se proprio non ho urgenza o se non c’è all’Altra, perchè c’ho un rapporto personale, perché si parla male<br />

di quell’autore e perché sai che li hanno letti… invece quelli che stanno alla Feltrinelli non li hanno letti.<br />

R: La biblioteca la fa il bibliotecario?<br />

OL10: Sì in parte, purtroppo sì nel senso che se non sono costretto per lavoro ad andare in un luogo<br />

asettico, privo di identità, con tante persone dentro sia che siano utenti, sia chi ci lavora… a me non<br />

piacciono perché sono comunque uno di provincia e quindi essendo uno di provincia in una grande città<br />

molto provinciale sono comunque abituato a costruirmi il mio salumiere di fiducia, il mio panettiere di<br />

fiducia e il centro commerciale mi ha sempre fatto un po’ schifo. Non sto paragonando l’Augusta a un<br />

centro commerciale, però diciamo che tende ad essere una struttura molto grande.<br />

R: No, ma è chiaro, ci si perde un po’…<br />

OL10: E per assurdo chi ci lavora, come in un grande ospedale, non può partecipare, non deve avere<br />

compassione di ciascun malato sennò impazzirebbe. Quindi deve avere un distacco che permette di avere<br />

rapporti con centinaia di persone al giorno, se non all’ora, e questo a me da un po’ fastidio… io preferisco<br />

essere riconosciuto…<br />

R: Come quando vai al bar che sanno…<br />

OL10: Sì, sanno che il caffè te lo devono fare corto, che non ti devono mettere lo zucchero perché lo<br />

prendi amaro, mi gratifica e mi fa piacere. Poi se sono costretto vengo, sennò appunto… c’è anche un<br />

rapporto di scambio perché sai che quella gente quella roba, magari non tutta, l’ha letta e sa di cosa stai<br />

parlando e fare una ricerca… e io spesso arrivo e ad esempio mi ricordo un pezzo di una trama, mi<br />

ricordo un nome storpiato completamente, magari l’ho sentito in radio e magari mi ricordo la pronuncia<br />

di un nome straniero, un pezzo di trama e da lì devo risalire a un libro; se sai con chi parlare… sennò ti<br />

prendono per scemo, in una biblioteca. Anche magari un libro che non è pubblicato, che vai al CDS a<br />

prenderlo perché magari è un libro di tanti anni fa, ne hai sentito parlare ad un programma radiofonico<br />

124


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

mentre guidavi per andare in un posto a 600 km di distanza e sai che chi sta dall’altra parte sa di cosa<br />

parli, non stai parlando di robe astruse e quindi ti aiuta ad arrivare alla conoscenza.<br />

R: Ti faccio l’ultima domanda e poi ti lascio. Se tu dovessi descrivere con tre parole, con un concetto<br />

proprio sintetico, quello che dovrebbe essere la biblioteca… almeno per te.<br />

OL10: Quello che dovrebbe essere?<br />

R: Guarda, ti faccio un esempio. Nelle precedenti interviste sono venute fuori le cose più diverse: c’è per<br />

esempio chi ritiene che la biblioteca oggi debba essere un centro di aggregazione perché i centri di<br />

aggregazione non esistono, ti parlo di Perugia ovviamente. È un concetto un po’ generale, però<br />

ovviamente molto sentito. E quindi rispetto alla biblioteca di Ponte San Giovanni molto sono quelli che<br />

dicono “mi piacerebbe una biblioteca centro di aggregazione perché qua non c’è niente” e mi<br />

piacerebbe poter condividere con altri, parlare, scambiare opinioni ecc. C’è invece chi detesta questo<br />

concetto, perché non è più biblioteca ma centro sociale e “io la biblioteca la concepisco come un luogo<br />

tranquillo in cui deve esserci silenzio, comodità, perché io ho bisogno della mia concentrazione”. Quindi<br />

biblioteca è chiaro nasce come conservazione di libri, ma oggi è attuale questo?<br />

OL10: In parte sì e in parte no, nel senso che dovrebbe essere luogo di consultazione comodo e<br />

silenzioso, ma dovrebbe anche essere luogo di aggregazione, perché è molto bello che i libri in un<br />

momento storico, che dura da parecchi anni, vengano fatti parlare anche ad esempio prendendo in prestito<br />

la voce di alcuni lettori, una cosa che fa l’Augusta, che io so e che ho fatto qui, letture di frammenti di<br />

libri, ho letto dei libri qui, ho letto poesie, ho fatto dei recital. Queste cose sono egregie perché comunque<br />

danno voce ai libri.<br />

Oggi vanno tanto gli audiolibri perché nessuno ha tempo di leggere e infila il cd in macchina mentre<br />

guida e si ascolta un libro, che è una cosa anche lì diversa che a me piace, alcuni audiolibri… per esempio<br />

Orgoglio e Pregiudizio letto da Mariangela Melato, alcuni audiolibri li prendo perchè mi piace per<br />

esempio che Gianrico Carofiglio mi legga uno dei suoi libri che ho amato e che naturalmente ho letto<br />

prima, ma li voglio risentire da lui… una cosa diversa che aggiunge valore, se è un autore, se è un grande<br />

attore, se è una persona che sa farlo. Quindi secondo me deve essere entrambe le cose, deve essere il<br />

luogo del silenzio, della meditazione e della ricerca però deve essere anche il resto…sarebbe il sogno<br />

ideale tra l’altro questa biblioteca lo fa e lo fa con grandissimo successo… il luogo in cui i libri ogni tanto<br />

si levano la polvere di dosso e prendono vita perché poi, appunto chi fa ricerca e chi fa <strong>studio</strong>, ha un<br />

rapporto diverso col libro, il libro è anche… il libro non disdegno il fatto che ogni tanto si metta anche un<br />

vestito da sera e vada incontro, un vestito da sera non i jeans sdruciti e il top con l’ombelico di fuori…<br />

che metta un bel vestito e vada incontro alla gente. Poi io faccio questo mestiere, prendo delle parole che<br />

nessuno andrebbe a leggere… che poi la letteratura teatrale… non passa per l’anticamera del cervello a<br />

nessuno di andare a leggere un testo teatrale. Infatti nelle librerie la sezione teatro è sempre più nascosta,<br />

sempre più piccola o la mischiano con esoterismo e comici… ci mettono i comici insieme al teatro, quindi<br />

trovi i libri della Littizzetto. Quindi il fatto che noi diamo voce a una roba che sarebbe morta e che<br />

nessuno andrebbe a leggere, a incontrare, è sintomatico. La poesia nessuno va a leggerla, nessuno legge<br />

più poesia e se non ci fossimo noi a fare da tramite, a fare da medium, nessuno conoscerebbe il 99,9% dei<br />

poeti… nessuno legge più poesia, la poesia non si legge più. Nessuno la compra perché tra l’altro è<br />

complicato, chi non ha gli strumenti a volte per leggere la poesia… per noi che li abbiamo tradurla in<br />

qualcosa di cotto…[divagazione] bisogna saperle cucinare le cose, il nostro lavoro poi è quello, di<br />

prendere degli ortaggi sconosciuti e di riuscire poi a renderli in piatti che la gente possa gustare.<br />

R: Dovrebbe essere anche il ruolo della biblioteca in un certo senso?<br />

OL10: Sì, per me sì, perché sennò diventa un monumento, diventa un cimitero dei libri con qualcuno che<br />

ogni tanto va a piangere il proprio…<br />

R: La figura del bibliotecario è fondamentale da quel punto di vista.<br />

OL10: Sì, per me i luoghi fisici… anche qui torno a Saramago, o che ne so, mi viene in mente l’ultimo<br />

libro di Pamuk in cui per assurdo si inventa questo museo degli oggetti e credo che a un certo punto lui lo<br />

paragonasse a una biblioteca e deve essere una cosa di oggetti vivi che devono raccontare delle storie,<br />

125


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

sennò diventa un museo che non racconta. Tra l’altro non è un museo perché un’opera d’arte, se è<br />

un’opera d’arte o vera o grande… Caravaggio puoi essere laureato in storia dell’arte o essere uno…<br />

Caravaggio ti arriva, in modi diversi ma ti arriva.<br />

R: Sì, infatti.<br />

OL10: Un libro è chiuso spesso in copertine molto brutte e spesso si vede solo la fascettina solo con la<br />

scritta e non puoi amarlo se non ci entri dentro. Non può essere un museo. Se sei spinto dalla curiosità, ci<br />

vai ed è un bene che tu possa fruire anche di cose introvabili, però è anche bello se quel libro qualche<br />

volta si veste a festa e ti viene incontro. Io sono anni che faccio questo tipo di esperienza soprattutto con<br />

la poesia o con alcuni tipi di letteratura, e la gente rimane secca e ti dice “ma era veramente Leopardi?”<br />

[divagazione]. Se li traduci e gli dai voce la gente dice “cavolo” e a tanti è venuta poi voglia di…<br />

R: Questa cosa è verissima, i gruppi di lettura funzionano in modo pazzesco perché i libri diventano un<br />

oggetto strano che attiva sinergie tra le persone, rapporto tra le persone… queste cose succedono nelle<br />

biblioteche ed è veramente bello.<br />

OL10: Sì, perché deve essere sia luogo di conservazione sia luogo propulsivo. Di curiosità. In un<br />

momento in cui tanta roba rischia di morire, tanta bellezza rischia di rimanere lì solo per uno o due<br />

specialisti all’anno. Sì quel libro ha un valore in sé, però è un gran peccato, se è qualcosa che può parlare<br />

a tanti, che rimanga lì a parlare per pochi.<br />

126



<br />

PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />

SCHEDA 3.11 - Trascrizione intervista qualitativa OL11<br />

Data: 12 aprile 2010 ore 11.00<br />

Luogo: Ufficio (Istituto tecnico commerciale Aldo Capitini-Vittorio Emanuele II)<br />

Durata: 55 minuti<br />

Tipologia intervistato: opinion leader<br />

Codice identificativo: OL11a<br />

Posizione nel registratore: C1<br />

Sesso: donna<br />

Nazionalità: italiana<br />

Luogo e data di nascita: Perugia, circa 50 anni<br />

Stato civile: - -<br />

Residenza-domicilio: Perugia<br />

Titolo di <strong>studio</strong>: laureata<br />

Professione: dirigente scolastica<br />

Scheda intervistato<br />

Tipologia intervistato: Testimone Privilegiato in chiave di “informatore”<br />

Codice identificativo: OL11 b<br />

Posizione nel registratore: C1<br />

Sesso: donna<br />

Nazionalità: italiana<br />

Luogo e data di nascita: Perugia, circa 50 anni<br />

Stato civile: - -<br />

Residenza-domicilio: Perugia<br />

Titolo di <strong>studio</strong>: laureata<br />

Professione: professoressa, responsabile di biblioteca<br />

Note a caldo<br />

L’istituto tecnico commerciale “Aldo Capitini - Vittorio Emanuele II” è il nuovo centro di studi<br />

economici- informatici-linguistici di Perugia, nato il primo settembre 2009, è la sintesi delle esperienze<br />

dei due istituti cittadini. La struttura è dislocata nella zona ovest della città, in prossimità dello stadio.<br />

L’uscita “Madonna Alta” del raccordo autostradale E45 non dista più di 300 metri dalla scuola, che è<br />

facilmente raggiungibile con i mezzi pubblici. La fermata “Cortonese” del Minimetrò dista circa 200<br />

metri.<br />

Prima di procedere con l’intervista ho fatto una passeggiata all’interno della scuola, nelle zone accessibili.<br />

L’istituto è davvero grande e imponente. Mi sono fermata nella biblioteca scolastica, come da accordi, e<br />

ho incontrato la responsabile. Dopo avermi mostrato la biblioteca, insieme ci siamo recati dal OL11 per<br />

l’intervista.<br />

L’intervistato era molto disponibile al dialogo. Il luogo dell’intervista è l’ufficio dell’intervistato. Il<br />

telefono ha squillato diverse volte. Era impossibile per OL11a interrompere le proprie attività.<br />

La disposizione dei soggetti nello spazio è frontale, il registratore è stato poggiato sulla scrivania. La<br />

distanza è abbastanza ravvicinata e la postura dell’intervistato comunica particolare apertura, tranquillità<br />

e positività. L’intervista si è svolta in presenza della responsabile di biblioteca (OL11b) che veniva<br />

indicata da OL11a come informatore “specializzato”, con un potenziale informativo maggiore rispetto a<br />

quello in suo possesso. L’intervista si apre con la spiegazione del perché dell’incontro, degli obiettivi<br />

dell’indagine ecc. In questo caso non c’era stato alcun precedente contatto telefonico. Si chiede il<br />

permesso ad accendere il registratore, che viene accordato senza problemi. Si omette la trascrizione della<br />

descrizione dell’intervistato per salvaguardarne la privacy, i cui dati si riportanto nella scheda intervistato.<br />

127



<br />

[…]<br />

PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />

Temi maggiormente emersi<br />

• Scuola: base per la frequentazione della biblioteca<br />

• Giovani adolescenti: segreto trovare il libro giusto<br />

• Biblioteca scolastica rischio: discontinuità<br />

• Internet vs biblioteca<br />

• Bibliotecario scolastico: vera urgenza<br />

Trascrizione<br />

R: Siamo qui per parlare di biblioteche. Qual è la sua opinione in proposito?<br />

OL11a: Naturalmente, con il nostro lavoro, noi non è che gestiamo direttamente il tutto. Adesso a livello<br />

di opinione le do quella che è la mia opinione; poi, a livello di ricaduta, di avere in mano un attimino il<br />

polso della situazione, la professoressa [rivolgendosi a OL11b] può essere di valido aiuto in questo,<br />

perché lei ha la percezione sul campo, essendo lei ormai la referente della biblioteca nostra.<br />

R: Tra l’altro mi ha fatto vedere un attimo adesso la biblioteca e sono rimasta molto colpita, nel senso<br />

che è una biblioteca così grande, così importante…<br />

OL11a: Sì, siamo in attesa di unificazione delle due biblioteche perché a quel punto… questo è un istituto<br />

nuovissimo perché ha preso vita il primo settembre scorso ed è il frutto dell’unificazione dei due istituti<br />

tecnici commerciali della città. Insieme al liceo classico “Mariotti” è la scuola più antica della città. Non<br />

solo, insieme all’istituto agrario di Todi, sono i tre istituti più antichi della regione. Per cui, la sua nascita<br />

risale all’inizio della seconda metà dell’Ottocento. Uno dei due istituti accorpati era una succursale di<br />

questo primogenito nucleo, che adesso si sono ricongiunti. Quindi, questa è la storia. Cosa significa?<br />

Significa che la biblioteca di questo istituto è una biblioteca che fa risalire come scuola, libri, a testi che<br />

risalgono a quell’epoca. Ma non solo, frutto di lasciti, di eredità, di donazioni parte da un fondo antico<br />

che affonda le sue radici nel Cinquecento. Quindi abbiamo Cinquecento, Milleseicento, Millesettecento e<br />

poi Ottocento fino a venire qua. L’unificazione dei due istituti ci porterà ad una biblioteca sui<br />

cinquantamila volumi, che per essere una scuola è una cosa di tutto rispetto. Credo che a questo punto<br />

saremmo secondi all’Augusta, vado dal Dottor Tarantino e gli dico “parliamone”. Abbiamo contatti con<br />

lui, anche l’anno scorso stavamo per… avevamo iniziato a buttar su una piccola cosa, perché il Dottor<br />

Tarantino è sempre pieno di iniziative e di idee, è un vulcano.<br />

R: Infatti, io devo dire mi ritengo molto fortunata per aver avuto la possibilità di svolgere la parte<br />

pratica del mio dottorato qui a Perugia, perché naturalmente è stato uno stimolo enorme anche per me,<br />

cioè potermi relazionare…<br />

OL11a: Lui è un vulcano, solo che diciamo che forse la terra umbra non è così ricettiva a tutte queste<br />

cose, per cui non è facile partire. Avevamo fatto una cosa con la biblioteca “Pennacchi”, proprio gestita<br />

dal Dottor Tarantino questa progettazione. Era un progetto rivolto alle classi delle scuole primarie, ai<br />

bambini e anche alle scuole medie. Attraverso la natura, farli ritornare a un discorso di <strong>studio</strong> attraverso<br />

dei testi, perché noi abbiamo la fortuna di avere uno splendido erbario dell’Ottocento, che ha avuto anche<br />

la sua presentazione. L’abbiamo presentato nell’attesa di farci magari anche un volume e pensavamo con<br />

questi ragazzini, il Dottor Tarantino si era studiato tutto.<br />

[Cerca il libretto illustrativo del progetto per mostrarmelo. Me lo regala]<br />

R. E siete riusciti?<br />

128


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

OL11a: Poi è andato a finire in una parte dell’anno scolastico infelice, perché era maggio-giugno, era la<br />

fine. Del resto lui voleva farlo attraverso la pratica, quindi questi ragazzini che piantavano. Con la terra<br />

devi fare questo giardino, poi passare allo <strong>studio</strong>, risalire allo <strong>studio</strong> dell’erbario, eccetera. Il Dottor<br />

Tarantino ha provato anche questa cosa che ripeto non è un terreno ancora pronto, non è preparato, non lo<br />

so. Questo non glielo so dire, perché anche quell’esperimento che ha fatto del libro in viaggio nel<br />

Minimetrò purtroppo non ha dato….<br />

OL11b: … io so che le letture in Augusta sono molto frequentate…<br />

R: Io devo dire che una parte dell’indagine è stata sulla soddisfazione dell’utenza, per cui abbiamo<br />

somministrato insieme 800 questionari tra le quattro biblioteche: Augusta, Pennacchi, San Giovanni e<br />

San Sisto e la soddisfazione è altissima.<br />

OL11a: Altissima perché chi dopo sta dentro… il problema è portarceli.<br />

R: Diciamo che almeno in questa fase il problema è capire il perché del non uso. Infatti uno dei motivi<br />

per cui abbiamo deciso di dedicare grande attenzione a queste interviste con gli opinion leaders è<br />

proprio questo. Cioè anche attraverso uno sguardo dall’alto, più in generale, andare a individuare quelle<br />

che possono essere in qualche modo delle lacune, dei problemi, delle situazioni. Poi le chiacchierate che<br />

io ho fatto, devo dire sono state utilissime e sono state proprio queste, cioè sul concetto generale di<br />

biblioteca e soprattutto cosa dovrebbe essere la biblioteca a Perugia, come si può andare a collocare…<br />

[Interruzione. Squilla il telefono. OL11a risponde]<br />

R: Quindi, appunto, stavate anche verificando delle possibilità di collaborazione…<br />

OL11a: Sì sì, con lui ci siamo incontrati perché abbiamo iniziato un lavoro, poi c’è stato uno spostamento<br />

fisico e abbiamo dovuto investire la sovraintendenza perché spostare queste cose non è semplice. Quindi<br />

ci stiamo ancora lavorando, ma io onestamente ho abbandonato. Quindi, a breve, avremo questa<br />

biblioteca e faremo una bella inaugurazione. Se ci siamo permessi di scomodare Angela Hewitt che ci ha<br />

fatto un concerto per l’inaugurazione del nuovo istituto, altrettanto faremo per l’inaugurazione della<br />

nuova biblioteca.<br />

R: Senta, secondo lei, non so se lei frequenta le biblioteche comunali di Perugia. Ecco, una sua<br />

percezione rispetto a come funzionano, a cosa potrebbero fare di più.<br />

OL11a: Io sono sepolta nel lavoro, quindi non ho ASSOLUTAMENTE possibilità di frequentare la<br />

biblioteca. L’ho frequentata specialmente nel periodo universitario tantissimo la biblioteca Augusta,<br />

andavo a fare ricerche.<br />

R: Che cosa ha studiato?<br />

OL11a: Io sono laureata in Lettere, andavo non tanto a studiare quanto a fare ricerche, poi sono andata<br />

anche presso altre biblioteche private. Perché ho fatto una tesi inedita, quindi sono dovuta andare a<br />

ricercare manoscritti qua e là. Per cui adesso non frequento assolutamente, anche perché tutta la mia cura<br />

è verso questa istituzione e verso questa biblioteca, perché chiaramente è una cosa che ho sposato subito<br />

appena sono entrata dentro l’istituto ed è una cosa che mi piace molto e ci tengo particolarmente. Ma in<br />

una scuola la biblioteca vive un attimo forse come vivono le biblioteche fuori, che se non ci sono le<br />

persone… che attirano. Oltre a lei [si rivolge a OL11b] ci sono una serie di volontari e che lei dirige. Se<br />

non ci fossero queste persone che ci credono e fanno da poli da attrazione io non credo che i ragazzi<br />

andrebbero un granché in biblioteca… se non sono stimolati dagli insegnanti. E questo succede anche per<br />

le biblioteche fuori! È la stessa cosa!<br />

R: Assolutamente…. A me ha molto colpito, in una di queste interviste, tre le tante interviste che ho fatto<br />

con gli utenti, una ragazza che mi ha detto: “la biblioteca la fa il bibliotecario”. Cioè, nel senso, può<br />

anche essere una biblioteca di cinquantamila volumi, non c’è dubbio che sia una biblioteca ricca e<br />

preziosa, però l’interfaccia della biblioteca è la persona.<br />

129



<br />

PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />

OL11a: Perché è la persona che è accattivante, che riesce a coinvolgere…<br />

R: Sì, anche perché per frequentare una biblioteca in qualche modo ci vuole anche un minimo di<br />

formazione, cioè bisogna sapere come muoversi un po’, giusto? Soprattutto con i ragazzi, credo, non lo<br />

so, magari vanno un po’ guidati.<br />

OL11b: Intuire i loro gusti, capire qual è il libro che riuscirà a sfondare, perché se ce n’è uno che riesce a<br />

sfondare poi gli altri dopo verranno dietro, ma sennò… Se non incontri, quello sarà tutta una gran noia. E<br />

quindi proporre il libro giusto al ragazzo che dice: a me piace questo, piace l’altro. Poi dopo tornano e<br />

dicono: mah, a me non è piaciuto, oppure mi è piaciuto tantissimo, e sai che è andata.<br />

R: In questo senso, per esempio, il rapporto tra insegnante, bibliotecario e studente come lo vedete? Nel<br />

senso, da chi deve partire.<br />

OL11a: È vitale, perché l’insegnante aiuta sia il rapporto in relazione con il bibliotecario e il ragazzo<br />

recepisce diversamente.<br />

OL11b: Anche perché a volte l’insegnante non sa che la biblioteca è disponibile, non sa quello che c’è,<br />

perché non ha tempo, ha tanti libri per conto suo. Io mi ricordo quando insegnavo, sapevo che c’era la<br />

biblioteca, ma i miei libri erano altri, quelli che avevo io a casa, quelli che portavo io ai ragazzi. Quindi,<br />

compito del bibliotecario è illustrare la biblioteca anche agli stessi insegnanti, cioè io ho questo, ho<br />

quest’altro, vieni a vedere. Loro sono molto presi dall’insegnamento, la biblioteca la vedono un po’<br />

tangente a tutte le loro attività.<br />

R: Forse, non lo so, potrebbe essere anche un deficit culturale generico e diffuso? Cioè, il fatto appunto<br />

di dire la biblioteca sta lì e io sto qua, faccio il mio lavoro. Il fatto che la biblioteca scolastica è un<br />

qualcosa che sta all’interno della scuola, ma che non ne fa parte integralmente, non lo so…<br />

OL11a: Io dico inserito nel contesto di oggi, va bene? Perché parliamo di oggi. Anche la biblioteca che<br />

per il docente poteva essere punto di riferimento per un momento di ricerca, adesso c’è “Google” e si fa<br />

prima. E guardi sono stata in questi giorni ad un convegno e ho riportato una serie di manuali sulla<br />

valutazione, ho cercato di non prenderne solo uno ma ne ho presi un po’ e li ho portati in biblioteca<br />

perché ho detto: che ci siano per la consultazione dei docenti, nonostante cerchiamo di fare anche le<br />

circolari ogni tanto con le quali si dice: nella biblioteca c’è questo, questo, questo perché la<br />

comunicazione è importante. Sapete che potete trovare anche questo e questo… Ogni tanto ci proviamo<br />

anche se, ecco, è molto più facile andare con Google, buttare giù la parolina-chiave…<br />

R: Non sono tanto recettivi?<br />

OL11a: No.<br />

OL11b: Anche perché a volte passano degli anni in cui la biblioteca è chiusa, quindi ti disabitui ad avere<br />

la biblioteca, poi all’improvviso ti dicono: è aperta! Va be’, ma ormai tu ne avevi fatto a meno.<br />

R: Cioè se non c’è una continuità non è possibile mantenere l’abitudine?<br />

OL11a: Certo. L’utilizzo di una biblioteca significa che c’è del personale che ci lavora. E il personale che<br />

lavora in una biblioteca è solo frutto di casualità e di fortuna. Io mi ritengo un dirigente estremamente<br />

fortunato, ESTREMAMENTE… perché all’interno c’è la professoressa [si riferisce a OL11b] che a<br />

tempo pieno ci lavora, quindi il suo lavoro lo svolge lì e ormai da qualche buon anno e, insieme a lei,<br />

diciamo degli “amanti” della biblioteca, che sono addirittura: un ex dirigente della scuola<br />

appassionatissimo, ci sono dei docenti andati in pensione che ritornano e si mettono a disposizione. Ci<br />

sono forme di volontariato, appunto. Ma ho minacciato la professoressa: guai a te se vai in pensione,<br />

perché già prospetto un giorno che lei decidesse di interrompere la sua carriera lavorativa e io chiudo a<br />

chiave… io chiudo a chiave.<br />

130


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

OL11b: Poi non ci dobbiamo stupire che i ragazzi italiani non leggono.<br />

R: Qual è il problema, proprio questo?<br />

OL11b: Secondo me, sì. Perché si abituano a vedere la lettura solo come attività scolastica, obbligo<br />

scolastico, mentre invece noi cerchiamo di far capire che è un piacere, che è come mangiare una torta, che<br />

quando è lì ci passi davanti e ne prendi sempre un altro pezzettino finché non l’hai finita tutta. Con il libro<br />

è la stessa cosa. Per loro, invece, è il libro che l’insegnante gli offre da leggere.<br />

[Squilla il telefono. OL11a risponde ma chiede di non essere disturbata]<br />

R: Probabilmente questo, chiamiamolo “buco nero”, soprattutto dei giovani adulti, questa fascia d’età<br />

qui, 14-18, che si allontanano tanto dal mondo della lettura e naturalmente anche dalle biblioteche, può<br />

essere imputabile proprio a questo? Cioè al fatto che, nel momento in cui iniziano a frequentare la scuola<br />

e sono più grandini, quando poi anche l’influenza dei genitori diventa meno forte in qualche modo, non<br />

avendo il supporto dell’insegnante rispetto alla frequentazione della biblioteca, l’attenzione viene meno?<br />

Potrebbe essere un’ipotesi valida?<br />

OL11a: Sì, potrebbe essere.<br />

R: Io ho visto tanti bambini frequentare la biblioteca di San Sisto. Oggi, per esempio, ho fatto un focus<br />

group con dei bambini piccoli ed è stato interessantissimo ed erano tutti entusiasti del frequentare la<br />

biblioteca, cioè si avvicinavano ancora al libro con curiosità, un po’ questo è il punto della questione.<br />

Cosa che poi invece noto nei ragazzi più grandi viene completamente meno. Cioè un libro giusto non<br />

viene il gesto di aprirlo, capire, cercare… Allora forse un po’ il punto è anche questo: qual è quel<br />

momento da cui parte questa mancanza di curiosità e qual è la causa?<br />

OL11a: Nel momento in cui, secondo me, arriva un po’ più di autonomia e loro possono gestire<br />

direttamente e non diventa più un discorso che si trasforma in un impegno ludico. Ecco perché in una<br />

scuola primaria la biblioteca è libera. Lei [OL11b] ha fatto degli incontri con bambini dentro questa<br />

biblioteca che spaventerebbe anche un adulto… quella dove eravamo prima. Bambini con letture, con<br />

libricini, per far sì che diventasse anche la biblioteca del territorio, del quartiere, che poteva coprire una<br />

fascia d’età ben più vasta. E lì è bellissimo, perché è chiaro, i bambini sono ricettivi, sono pronti, sono<br />

curiosi. Poi come arriviamo ad una scuola secondaria di primo grado, la scuola media, già lì hanno le loro<br />

cose, accedono a questo mondo, non lo sto descrivendo come un elemento negativo, però diventa<br />

sostitutivo, non complementare. Perché? Perché è più facile, è più semplice, è meno faticoso, perché mi<br />

dà subito quello che voglio, perché faccio prima. È il fast food della cultura, il libro continua ad essere<br />

uno slow food.<br />

R: Perché ha bisogno di tempo, ha bisogno di concentrazione.<br />

OL11b: Però se il tramite dell’insegnante che alla fine del libro ti fa fare la maledetta scheda!<br />

[Squilla il telefono. OL11a risponde. La conversazione continua tra R. e OL11b]<br />

R: Certo sarebbe bello organizzare dei gruppi di lettura. Ecco raggiungere questo scopo della scheda,<br />

che poi sarebbe la stessa identica cosa in una forma più adatta forse all’espressione dei ragazzi.<br />

OL11b: Io ho provato, però i ragazzi al pomeriggio hanno tante di quelle attività, cioè dobbiamo<br />

competere con calcio, la danza, la ginnastica… ne fanno tantissime. Quella volta che abbiamo fatto quel<br />

concorso della migliore recensione data da loro e poi dopo li abbiamo premiati con una pizza. Cioè<br />

bisogna inventarsi cose sempre varie e possibilmente non molto impegnative per il ragazzo, perché sennò<br />

dice: ma allora ho da fare i compiti, faccio i compiti.<br />

R: Cioè farlo passare anche come un discorso diverso rispetto all’attività di <strong>studio</strong>, rispetto all’obbligo<br />

dello <strong>studio</strong>, in qualche modo. E certo questo la figura dell’insegnante sarebbe…<br />

131


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

OL11b: Inventarsi delle modalità sempre un po’ nuove. Adesso, per esempio, con i ragazzi che non fanno<br />

religione, li lasciamo un po’ liberi, gli ultimi dieci minuti prepariamo la lettura delle paginette dicendo<br />

loro “ascoltate” e gliele leggiamo, al che poi vogliono leggere anche loro. Bisogna avere idee sempre<br />

nuove, ma poi loro lo faranno, non lo faranno…<br />

R: Però lo stimolo ci vuole e se lo stimolo non viene dalla famiglia e non viene dagli insegnanti… la<br />

mancanza di interesse da parte degli insegnanti è molto diffusa?<br />

OL11b: Se il ragazzino comprende che l’insegnante va lì solo per trascrivere e che di lui poi non gliene<br />

importa più di tanto, se non per fini di adempimento del registro, allora sì studieranno, diventeranno<br />

bravi, però di creativo non ci sarà niente. Certo che poi il bibliotecario deve leggere molto, io infatti<br />

conosco bene pochi libri e quelli riesco a venderli bene… [ride] Infatti mi sento a disagio con gli studenti<br />

quattordicenni, quindicenni, perché pensi di mettergli in mano libri non adatti, ci sono dei libri che<br />

veramente turbano anche me. Faccio un esempio: “Seta” di Baricco è un bel racconto, però ci sono due<br />

pagine di questo rapporto inventato che veramente non lo metterei in mano ad un ragazzo. E delle volte<br />

chiedono un libro e non sai, perché i ragazzini chiedono molto consigli: che posso leggere? Allora io<br />

comincio a dire “cosa ti piace?”. Lo sport.<br />

[OL11a attacca il telefono. Scrive qualcosa al computer. Entra una persona. OL11a risponde. La persona<br />

esce]<br />

R: Ma quindi i ragazzini vengono principalmente per fare ricerche relative sempre alla scuola, ai<br />

compiti, eccetera, o anche per leggere libri che esulano, per propri interessi?<br />

OL11b: Alcuni ci sono che sono proprio dei lettori, che vogliono leggere; è una minoranza, però ci sono.<br />

Allora tu devi consigliare, lì è un compito veramente grave. Dicevo della necessità di conoscere tutti<br />

questi libri per poterli poi consigliare, soprattutto ai quattordicenni, quindicenni che si affacciano un<br />

po’… va beh che sono ormai…<br />

OL11a: A livello dei docenti di lettere li conoscono, perché chiaramente leggono da quando son nati, però<br />

certo..<br />

OL11b: Però molti vengono chiedendo a te consiglio e a volte consigli il libro che è piaciuto a te quando<br />

avevi 15 anni e loro dicono: che barba questo libro!<br />

R: Questo è senz’altro interessante, andare ad individuare il problema per poi proporre delle soluzioni.<br />

Per esempio tutte queste attività che adesso mi ha raccontato, queste iniziative sono fondamentali perché<br />

aiutano anche a far acquisire alla biblioteca all’interno dell’istituto anche una sua identità, una sua<br />

presenza forte, cioè un punto di riferimento.<br />

OL11b: E anche quella comunale potrebbe esserci una persona… Io mi ricordo volevo una cosa<br />

sull’Africa e ti dicono: terzo scaffale a destra. Poi vai lì, se li trovi o non li trovi, sennò ti fanno aprire il<br />

loro catalogo, però non trovi una persona che si immedesimi molto nei tuoi problemi, che ti apra libri.<br />

Cioè una persona che sta lì e si mette dalla parte dell’utente e cerca di lavorare con lui. Non so se forse in<br />

queste biblioteche nuove ci saranno queste figure.<br />

R: Devo dire, da questa indagine che abbiamo fatto, sì. Anche rispetto per esempio alla cortesia e alla<br />

competenza dei bibliotecari c’è un altissimo livello di soddisfazione. A me ha particolarmente colpito<br />

quello della Pennacchi, perché lì questi bibliotecari sono adorati, nel senso che veramente gli utenti li<br />

adorano e quando parlano di quella biblioteca, ne parlano sempre in termini molto “domestici”, se la<br />

sentono proprio come casa. A parte che lo è, c’è anche questo aspetto, molto accogliente, carina, però la<br />

ritengono proprio un punto di riferimento nella loro vita, per cui, a prescindere dal fatto che abbiano<br />

bisogno del libro, a prescindere dal fatto che ci sia un incontro, una manifestazione, un evento, magari<br />

passano a vedere cosa c’è. E quello è il punto.<br />

OL11a: Fatto per la bisogna è gioco forza, ma passo a vedere cosa c’è….è questo il punto.<br />

132


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

R: Anche perché lì si vede la differenza, appunto, naturalmente sono anche due biblioteche che nascono<br />

con due scopi e due obiettivi completamente diversi, però fra l’Augusta e la Pennacchi un po’ la<br />

differenza è questa. Cioè mentre l’Augusta è frequentata principalmente a scopo di <strong>studio</strong> e di ricerca per<br />

ovvi motivi, però poi finito il momento dello <strong>studio</strong>… la Pennacchi no: ci sono tanti studenti che anche<br />

dopo la laurea, la tesi, quindi finito quel momento in cui avevano bisogno di utilizzarla per la ricerca e<br />

per lo <strong>studio</strong>, hanno comunque continuato a frequentarla perché era diventata parte integrante del loro<br />

quotidiano. E perché, qui ci si riallaccia ad un altro concetto molto importante, è diventata nel frattempo<br />

anche un centro di aggregazione. Perché la biblioteca oggi è anche quello, specialmente la biblioteca<br />

comunale; secondo me anche la biblioteca universitaria, la biblioteca scolastica potrebbe essere un<br />

punto in cui gli utenti fanno amicizia e intorno al libro poi si costruiscono rapporti.<br />

OL11a: È per questo che abbiamo tentato, non lo so poi se ci riusciremo, di creare proprio degli spazi<br />

fisici per poterci stare dentro.<br />

R: Io trovo molto emblematico, adesso, l’uso che fanno soprattutto i ragazzini, i ragazzi dei social<br />

network, cioè il “Facebook” della situazione.<br />

OL11b: Questo non so come gestirlo effettivamente.<br />

R: Ecco, magari vedi questi ragazzini che passano su Facebook ore e ore della propria giornata in questi<br />

rapporti virtuali comunque di amicizia con gli altri, quando invece c’è la scuola, una stanza: è quello<br />

l’incontro reale.<br />

OL11b: Loro preferiscono il computer perché non sono messi di fronte alla persona, lì sfuggono, possono<br />

essere qualcos’altro di diverso, mentre invece quando c’è l’amico a tu per tu…<br />

R: Lo so, io su questo aspetto, almeno con questo <strong>studio</strong> che sto facendo, ci rifletto sempre tanto, nel<br />

senso che mi sembra una considerazione da fare quando si parla di biblioteca e anche di scuola. Cioè<br />

perché poi si preferisce un rapporto virtuale, non falso o finto, però quando gli spazi ce li abbiamo tutti i<br />

giorni davanti a noi. E non lo so cos’è che sfugge, però.<br />

OL11a: Ci stanno studiando in tanti, perché non è facile scoprire questo. Questo è il problema oggi dei<br />

ragazzi. [Continua a cercare sul computer].<br />

Volevo farle vedere quelle foto che avevamo fatto per pubblicizzare la biblioteca. La biblioteca dell’altra<br />

scuola, quella che verrà giù. Adesso l’istituto si chiama “Aldo Capitini - Vittorio Emanuele II”, che sono<br />

stati accorpati. Avevamo dei discorsi che avevamo buttato fuori grazie a dei sovvenzionamenti che ci<br />

sono arrivati, la biblioteca era aperta con orario continuato dalle 8 alle 18 tranne il sabato, che non è uno<br />

scherzo. E avevamo fatto una forma pubblicitaria tramite volantini con questi ragazzi per far recepire; non<br />

abbiamo messo il ragazzo seduto alla scrivania con il libro, che non attrae. Quindi c’erano questi ragazzi<br />

fuori sul piazzale, qualcuno sdraiato sopra la moto che legge, in atteggiamenti tipici della loro vita, però<br />

con libri in mano.<br />

R: Molto bello. Questa biblioteca era aperta anche per il quartiere, nel senso a parte gli studi?<br />

OL11b: Sì, non solo al quartiere, ma a tutta la città.<br />

OL11a: La biblioteca che apriremo qui quando avremo portato giù tutti i volumi sarà la stessa cosa; la<br />

metteremo nel circolo delle biblioteche e quindi apriremo anche all’esterno.<br />

R: Con questo stesso orario: 8-18?<br />

OL11b: Se riusciremo con i soldi! Però di gente che ci può lavorare dentro troppa ne trovi! Se trovi i<br />

soldi, se il Comune te li dà…<br />

OL11a: Assolutamente sì. Guardi, io ho un collaboratore scolastico qui dentro nuovo arrivato…<br />

sarebbero i bidelli… che mi ha chiesto: “io non so se è possibile o meno, ma io sono molto interessato a<br />

lavorare in biblioteca, per la biblioteca, con la biblioteca, per qualunque cosa”. Certamente oltre al suo<br />

133


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

orario di servizio e quindi magari con qualcosa a livello economico che consenta… E come faccio? Non è<br />

possibile. Cioè i soldi per le biblioteche non ci sono fissi, non sono previsti. Noi ci dobbiamo sempre<br />

inventare qualche cosa per cercare di sopravvivere.<br />

OL11b: Ma questo va denunciato…<br />

OL11a: Quell’apertura 8-18 è stata consentita grazie ad un finanziamento del quale abbiamo presentato<br />

un progetto, ce lo hanno approvato e ci sono arrivati qualche migliaia di euro, che ci ha consentito di fare<br />

questo lavoro.<br />

OL11b: E poi con i volontari.<br />

OL11a: Perché comunque non sarebbero bastati quei 4-5 mila euro a fare una cosa di questo genere. Però<br />

lei che c’è come lavoro, devo dire tanti volontari…<br />

OL11b: Sì, perché poi l’affezione, c’è l’interesse, la voglia di continuare a stare nell’ambito scolastico<br />

quando hai insegnato tanti anni, quindi è facile trovare volontari, però non basta, non ci si può basare sul<br />

volontariato. L’italiano non legge.<br />

R: Il volontariato, per quanto fondamentale, però non garantisce né la continuità, né la progettualità del<br />

lavoro.<br />

OL11a: Questa biblioteca, e non tanto questa, quanto dell’altra scuola che vorremmo portare giù, è rinata<br />

alla vita, compreso tutto il fondo storico, grazie ad una docente appassionata che ci ha buttato del suo,<br />

insieme a tutta una progettualità che c’era stata; c’è stata la sistematizzazione della biblioteca. Adesso è<br />

attiva grazie a lei che da anni fa anche da memoria, perché se non c’è la continuità è inutile che<br />

progettiamo qualcosa. Sono tre anni, per esempio, che ci siamo inventati che i ragazzi che non<br />

usufruiscono dell’ora di religione cattolica, ci siamo inventati un lavoro in biblioteca. Servisse anche<br />

questo ad accostare… Lei tutti gli anni studia qualcosa per poter coinvolgere questi ragazzi che si sa che<br />

una volta alla settimana vanno lì con tanto di registro, di presenze.<br />

R: Certo, perché i ragazzi lo devono anche vedere con i propri occhi…<br />

OL11a: Poi molto spesso accade che il ragazzo dice: facci stare un po’ al computer…<br />

OL11b: Per questo bisogna sempre un po’ mediare. Comunque se vanno su Facebook noi controlliamo,<br />

ho sentito un servizio delle “Iene” pauroso dell’uso di Internet da parte di questi ragazzi. Ragazzi che,<br />

ripresi di spalle, hanno confessato pomeriggi interi di pornografia su Internet. Noi affidiamo i computer al<br />

ragazzo in camera pensando che lui ci faccia delle belle ricerche. Qui sono criptati, ma a casa loro! Hanno<br />

detto che è facilissimo, basta mettere due x e una y e vengono fuori delle cose stranissime; veramente<br />

scioccante questo servizio, io ho dovuto cambiare perché non ce la facevo. Erano adolescenti… Quindi<br />

anche noi, come seguirli su questo?<br />

OL11a: Però, a livello scolastico comunque loro si trovano a mediare. Perché in una parte della biblioteca<br />

c’è una sala di computer.<br />

OL11b: I ragazzi stranieri che parlano con i loro amici all’estero, questo è positivo. Per esempio, un<br />

ragazzo che viene alla ricreazione come una freccia, si collega e per lui è importantissimo e viene quasi<br />

tutti i giorni. Noi ormai li conosciamo quelli che vengono.<br />

R: L’ultima domanda che vi volevo fare, in sintesi: cosa dovrebbe fare la biblioteca? Veniamo dall’altra<br />

parte, abbiamo detto che ci sono delle carenze da parte di insegnanti, eccetera, cosa può fare la<br />

biblioteca? E non mi riferisco naturalmente alla biblioteca scolastica, io dico proprio in generale. Anche<br />

oggi, alla luce di Internet, della società in cui viviamo, quale può essere la sua collocazione?<br />

[Entra una persona. OL11a chiede di non essere disturbata]<br />

134


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

OL11a: Io penso che si debba inventare proprio qualche cosa di attrattivo per poterci vivere dentro, il<br />

discorso della Pennacchi che mi faceva prima. Ci passo, vado a dare un’occhiata, questo è incredibile.<br />

Non è “ci passo per il corso”, no, passo, do un’occhiata. Quindi, probabilmente dovremmo inventarci<br />

qualcosa di attrattivo in questo senso, dove lo si vive anche come luogo di incontro in qualche maniera.<br />

Adesso dico una cosa che rasenta la bestemmia, se mi sente il buon Dottor Tarantino, anche se lui è<br />

sempre molto più avanti! Ma anche il punto di ristoro dentro la biblioteca, il bar, il pub, dove tu prendi<br />

qualche cosa, dentro la biblioteca. Perché tu comunque ci passi: perché, dove gli spazi lo consentono,<br />

accanto alla consultazione, alla sala del silenzio dove tu studi c’è anche la sala della conversazione….<br />

R: Magari anche rispetto all’argomento che studi…<br />

OL11a: Rispetto allo stesso argomento di studi, ma dove tu vivi questa vita di relazione e ti diventa,<br />

all’interno della biblioteca, ti si ricrea l’ambiente, il tuo habitat che hai all’esterno. In questo senso. Forse<br />

potrebbe essere vista dai giovani in maniera meno distaccata e non in maniera oppressiva: libro uguale<br />

<strong>studio</strong>, <strong>studio</strong> uguale fatica, non ci vado! Attraverso questo, poi diventa anche una cosa un po’ contagiosa.<br />

Magari ci va lei che è interessata, con lei ci viene un’amica che è lontana anni luce da queste cose, però<br />

poi prendiamo un caffè insieme… e l’ambiente stesso, L’AMBIENTE FISICAMENTE, diventa più<br />

attraente… forse<br />

R: Io per esempio, sempre durante una di queste conversazioni che abbiamo fatto, si sono trovati in<br />

totale opposizione due persone. Perché uno diceva: no, la biblioteca serve per studiare, quindi ci deve<br />

essere il silenzio, la tranquillità, non è possibile questi ragazzi che vanno in biblioteca per Internet.<br />

Allora io mi sono permessa di dire: però se anche Internet fosse un motivo per entrare in biblioteca e poi<br />

un ragazzo che entra trova delle situazioni che non immaginava ma ci sono, allora Internet è un buon<br />

motivo.<br />

OL11a: Cioè, se io, passati cinquant’anni, l’ambiente austero, serio, antico della biblioteca mi attira da<br />

morire, è bello, mi piace. Perché arrivata alla mia età, riconosco i contesti che loro ancora non<br />

riconoscono. Riconosco i contesti, perché so che se voglio questo vado lì, se voglio l’altro vado là. I<br />

ragazzi trovano molta difficoltà a riconoscere il contesto e anche ad adeguarsi al contesto, a riconoscere<br />

l’ambiente. Per cui, se non ha quelle caratteristiche, è già scartato. Portare questi ragazzi di diciassette,<br />

quindici, sedici anni, mai abituati, di botto, a Roma alla mostra di Caravaggio, dopo i primi tre quadri,<br />

tutti al buio in quella maniera, ti tirano fuori del turpiloquio e chiaramente siamo impazziti!? Se i ragazzi<br />

tu li abitui da bambini a questo, poi ce li porti, poi entrano, allora diventa un discorso diverso. Oggi la<br />

stragrande maggioranza di loro non riconosce il CONTESTO. Sono proprio i linguaggi diversi. Allora,<br />

nel momento in cui io ti attiro con un contesto ambientale che fa parte della tua vita quotidiana, quella<br />

potrebbe essere la classica esca per poterti fare poi entrare in un ambiente che… forse entrano 100<br />

ragazzi? È probabile che 80 ti dicano “che schifo” e non torneranno più, ma è anche probabile che 20 ti<br />

dicano “però!”<br />

R: È anche un discorso di procedure, nel senso l’Augusta un po’ questo problema ce l’ha. Tanti utenti a<br />

me hanno detto: io adesso ci vengo a studiare, mi trovo benissimo, se l’Augusta chiude dove vado a<br />

studiare, non ho più punti di riferimento. Però, la prima volta che sono entrato mi sono trovato un po’<br />

spaesato perché non ho visto i libri. Nel senso, non essendo una biblioteca a scaffale aperto, inizialmente<br />

quasi tutti si sentono spaesati, perché non associano il concetto di biblioteca a quella situazione perché<br />

non vedono i libri. È una banalità, ma fa riflettere su questo discorso dei linguaggi; sicuramente la<br />

biblioteca San Sisto, con quella struttura un po’ particolare, probabilmente sfonda un po’. Sicuramente<br />

anche quello vuole la sua parte, anche il discorso del bar è un esempio, ma ce ne sono altri…<br />

OL11a: Sì… giù a San Sisto sembra di entrare dentro un’astronave!<br />

OL11b: Aggiungete poi, che ne so, una consumazione gratuita, perché il ragazzino è sempre carente di<br />

soldini; a noi chiedono sempre di cambiare soldi, mancano 10 centesimi per raggiungere la cifra della<br />

macchinetta, hanno fame in continuazione questi ragazzi. Quindi, se si ricreasse, anche nella biblioteca<br />

comunale, l’ambiente familiare dove tu magari leggi, studi, poi ti alzi, mangi. Se uno facesse, che so il<br />

sabato mattina, cornetto e cappuccino. Sono piccole cose, però…<br />

135



<br />

R: In Augusta l’hanno fatto….<br />

PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />

OL11b: E noi un pochino l’abbiamo fatto con il professor Bonanni che sempre portava i biscottini,<br />

cioccolata; quindi i ragazzi che la mattina... Si inquietano un po’ i bidelli: “ma in biblioteca non si<br />

mangia!” Allora io rispondo: noi mangiamo, quindi mangiano anche loro. Certo, devono tener pulito,<br />

però se tu mangi e sgranocchi qualcosa non succede niente. E poi la presenza, secondo me, di qualcuno<br />

che ti aiuti a fare i compiti.<br />

OL11a: In quella scolastica…<br />

OL11b: Ma se la trovi anche in quella comunale, perché no? Uno che ti dà una mano, devi fare una<br />

ricerca e ti dice fai un po’ così, anche con la matematica. Io vedo che hanno tanto bisogno, perché in<br />

famiglia non ce l’hanno. Quindi se ci fosse una persona, non che faccia il doposcuola, ma stia lì a<br />

rispondere, che sia una guida e poi può fare dell’ascolto. Hanno tante storie da raccontare questi ragazzi,<br />

se tu solo li ascolti un attimino.<br />

R: Con me sfonda una porta aperta, perché è la base di questa ricerca…. io adesso con questa ricerca io<br />

sarò arrivata ad una trentina di ore di interviste, colloqui e secondo me è un patrimonio; non c’è<br />

questionario che tenga. Veramente a volte basta parlare per un quarto d’ora per individuare dov’è il<br />

problema, per capire veramente.<br />

OL11b: Ho aperto dei vari siti d’insegnati, bibliotecari e la vera forza è che in una scuola c’è una persona,<br />

un bibliotecario, così come c’è un bidello, un dirigente scolastico, un segretario, ci vuole anche un<br />

bibliotecario. Non so se fanno già delle cose a livello sindacale su questo, certo la fetta è sempre più<br />

piccola…<br />

R: Grazie.<br />

136



<br />

PARTE TERZA<br />

FONTI PRIMARIE<br />

SEZIONE INDAGINE UTENZA REALE




<br />

PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />

SCHEDA 3.12 - Risultati questionario utenti reali biblioteca Augusta<br />

139<br />

Questionari compilati: 823<br />

Questionari Augusta: 300<br />

Per ogni domanda vengono indicati i valori assoluti. Tra parentesi sono invece indicate le percentuali: per<br />

il numero complessivo sul totale generale degli 823 questionari, per i singoli valori delle risposte, sul<br />

totale della stessa domanda.<br />

1. Sesso<br />

Sesso 295 (35,84%) su 823<br />

M 129 (43,73%)<br />

F 166 (56,27%)<br />

2. Età<br />

Età 299 (36,33%) su 823<br />

18-24 126 (42,14%)<br />

25-34 122 (40,80%)<br />

35-54 31 (10,37%)<br />

55-65 13 (4,35%)<br />

oltre 65 anni 7 (2,34%)<br />

3. Comune di residenza<br />

Comune di residenza 293 (35,60%) su 823<br />

Perugia 140 (47,78%)<br />

Altro 153 (52,22%)<br />

4. Nazionalità<br />

Nazionalità 300 (36,45%) su 823<br />

Italiana 261 (87,00%)<br />

Altro 39 (13,00%)<br />

5. Titolo di <strong>studio</strong><br />

Titolo di <strong>studio</strong> 298 (36,21%) su 823<br />

Licenza elementare 0 (0,00%)<br />

Licenza media 18 (6,04%)<br />

Diploma di scuola superiore 134 (44,97%)<br />

Diploma di laurea 116 (38,93%)<br />

Diploma di spec. post-laurea 18 (6,04%)<br />

Altro 13 (4,36%)



<br />

6. Professione<br />

PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />

Professione 295 (35,84%) su 823<br />

Studente 201 (68,14%)<br />

Insegnante 11 (3,73%)<br />

Docente universitario 8 (2,71%)<br />

Impiegato/a 14 (4,75%)<br />

Artigiano, operaio, commerciante 0 (0,00%)<br />

Libero prof./imprenditore 18 (6,10%)<br />

Pensionato/a 9 (3,05%)<br />

Non occupato 16 (5,42%)<br />

Altro 18 (6,10%)<br />

7. Settore di attività<br />

Settore di attività 156 (18,96%) su 823<br />

Industria 4 (2,56%)<br />

Servizi, banca, assicurazione 4 (2,56%)<br />

Commercio 10 (6,41%)<br />

Editoria 9 (5,77%)<br />

Agricoltura 0 (0,00%)<br />

Educazione, formazione 62 (39,74%)<br />

Pubblica Amministrazione 21 (13,46%)<br />

Sanità 21 (13,46%)<br />

Altro 25 (16,03%)<br />

8. Indica per quale biblioteca intendi rispondere<br />

Biblioteca 300 (36,45%) su 823<br />

Augusta 300 (100,00%)<br />

Biblionet 0 (0,00%)<br />

Multimediale 0 (0,00%)<br />

Sandro Penna 0 (0,00%)<br />

9. Da quanto tempo sei iscritto alla biblioteca o la utilizzi abitualmente?<br />

Tempo di iscrizione 293 (35,60%) su 823<br />

Da meno di 1 anno 86 (29,35%)<br />

Da più di 1 anno e meno di 3 66 (22,53%)<br />

Da oltre 3 anni 98 (33,45%)<br />

Da oltre 10 anni 43 (14,68%)<br />

10. Con quale frequenza visiti la biblioteca<br />

Frequenza 294 (35,72%) su 823<br />

Tutti i giorni o quasi 76 (25,85%)<br />

1/2 volte a settimana 100 (34,01%)<br />

1/2 volte al mese 67 (22,79%)<br />

2/3 volte ogni 6 mesi 20 (6,80%)<br />

Raramente 31 (10,54%)<br />

140



<br />

11. Come raggiungi la biblioteca<br />

PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />

Mezzo di trasporto 296 (35,97%) su 823<br />

Automobile 29 (9,80%)<br />

Motorino, scooter 7 (2,36%)<br />

A piedi 188 (63,51%)<br />

Mezzi pubblici 72 (24,32%)<br />

12. Come sei venuto/a a conoscenza del servizio bibliotecario<br />

Mezzi di informazione 274 (33,29%) su 823<br />

Internet 20 (7,30%)<br />

Volantini/locandine 5 (1,82%)<br />

Quotidiani/stampa locale 8 (2,92%)<br />

Informazioni dalla scuola 49 (17,88%)<br />

Partecipazione ad eventi 5 (1,82%)<br />

Informazioni da famiglia o amici 167 (60,95%)<br />

Altro 20 (7,30%)<br />

13. Per quali motivi ti sei avvicinato a questo servizio<br />

Motivazioni 290 (35,24%) su 823<br />

Per interessi culturali 76 (26,21%)<br />

Per motivi di <strong>studio</strong> 237 (81,72%)<br />

Per motivi di lavoro 24 (8,28%)<br />

Per esigenza di socializzazione 8 (2,76%)<br />

Per partecipare alla vita culturale 5 (1,72%)<br />

della città<br />

Per occupare il tempo libero 6 (2,07%)<br />

Altro 2 (0,69%)<br />

14. Utilizzi la biblioteca anche tramite Internet<br />

Internet 284 (34,51%) su 823<br />

Si 113 (39,79%)<br />

No 171 (60,21%)<br />

15. Quali sono i motivi principali della tua visita in biblioteca? [è possibile segnare più di una<br />

risposta]<br />

Motivazioni 296 (35,97%) su 823<br />

Studiare/leggere propri libri 173 (58,45%)<br />

Utilizzare i PC e Internet 47 (15,88%)<br />

Prendere in prestito libri 174 (58,78%)<br />

Prendere in prestito CD musicali 4 (1,35%)<br />

Prendere in prestito DVDo VHS 9 (3,04%)<br />

Prendere in prestito CD rom 4 (1,35%)<br />

Leggere giornali e periodici 76 (25,68%)<br />

Incontrare amici 21 (7,09%)<br />

Studiare, fare ricerche con i libri 128 (43,24%)<br />

141


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

della biblioteca per <strong>studio</strong><br />

Studiare e fare ricerche con i libri<br />

della biblioteca per lavoro<br />

38 (12,84%)<br />

Consultare manoscritti e libri rari 39 (13,18%)<br />

Leggere liberamente senza<br />

un'immediata necessità di <strong>studio</strong><br />

o ricerca<br />

31 (10,47%)<br />

Accompagnare i figli nella<br />

sezione ragazzi<br />

2 (0,68%)<br />

Partecipare alle attività culturali<br />

organizzate in biblioteca<br />

18 (6,08%)<br />

Altro 5 (1,69%)<br />

16. Quale tipologia di materiale consulti solitamente? [è possibile segnare più di una risposta]<br />

Tipologia di materiale 287 (34,87%) su 823<br />

Libri 256 (89,20%)<br />

Giornali e/o riviste 120 (41,81%)<br />

CD musicali 4 (1,39%)<br />

CD-rom 1 (0,35%)<br />

VHS e/o DVD 3 (1,05%)<br />

Fondo antico e/o manoscritti 35 (12,20%)<br />

17. Quali sono gli argomenti per te di maggior interesse? [è possibile segnare più di una risposta]<br />

Argomenti di interesse 288 (34,99%) su 823<br />

Arte 127 (44,10%)<br />

Biologia/chimica/fisica 33 (11,46%)<br />

Diritto 28 (9,72%)<br />

Economia 21 (7,29%)<br />

Filosofia 68 (23,61%)<br />

Informatica 15 (5,21%)<br />

Letteratura italiana 112 (38,89%)<br />

Letterature straniere 78 (27,08%)<br />

Lingue 43 (14,93%9<br />

Politica/attualità 72 (25,00%)<br />

Religione 24 (8,33%)<br />

Sezione locale 38 (13,19%)<br />

Sociologia/psicologia 58 (20,14%)<br />

Storia 111 (38,54%)<br />

18. In quali orari frequenti solitamente la biblioteca? [è possibile segnare più di una risposta]<br />

Orari 294 (35,72%) su 823<br />

Non la frequento 3 (1,02%)<br />

8.30-10.30 74 (25,17%)<br />

10.30-13.30 183 (62,24%)<br />

13.30-16.00 150 (51,02%)<br />

16.00-18.30 154 (52,38%)<br />

In occasione degli eventi 10 (3,40%)<br />

142


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

19. Esprimi la frequenza con cui usufruisci dei servizi di seguito riportati:<br />

Prestito 291 (35,36%) su 823<br />

Frequentemente 96 (32,99%)<br />

Talvolta 74 (25,43%)<br />

Raramente 57 (19,59%)<br />

Mai 64 (21,99%)<br />

Prestito interbibliotecario<br />

comprende trasporto cultura<br />

276 (33,54%) su 823<br />

Frequentemente 12 (4,35%)<br />

Talvolta 45 (16,30%)<br />

Raramente 57 (20,65%)<br />

Mai 162 (58,70%)<br />

Consultazione e lettura 286 (34,75%) su 823<br />

Frequentemente 115 (40,21%)<br />

Talvolta 101 (35,31%)<br />

Raramente 45 (15,73%)<br />

Mai 25 (8,74%)<br />

Utilizzo dei pc e di Internet 273 (33,17%) su 823<br />

Frequentemente 41 (15,02%)<br />

Talvolta 62 (22,71%)<br />

Raramente 56 (20,51%)<br />

Mai 114 (41,76%)<br />

Fotocopie 281 (34,14%) su 823<br />

Frequentemente 35 (12,46%)<br />

Talvolta 63 (22,42%)<br />

Raramente 73 (25,98%)<br />

Mai 110 (39,15%)<br />

Riproduzioni digitali 271 (32,93%) su 823<br />

Frequentemente 8 (2,95%)<br />

Talvolta 26 (9,59%)<br />

Raramente 31 (11,44%)<br />

Mai 206 (76,01%)<br />

Assistenza bibliotecario 271 (32,93%) su 823<br />

Frequentemente 37 (13,65%)<br />

Talvolta 66 (24,35%)<br />

Raramente 74 (27,31%)<br />

Mai 94 (34,69%)<br />

20. Come giudichi i seguenti aspetti della biblioteca?<br />

Ubicazione della biblioteca 293 (35,60%) su 823<br />

Pessima 13 (4,44%)<br />

Sufficiente 40 (13,65%)<br />

Buona 142 (48,46%)<br />

Ottima 98 (33,45%)<br />

143


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

Segnalazione esterna 293 (35,60%) su 823<br />

Pessima 44 15,02%)<br />

Sufficiente 140 (47,78%)<br />

Buona 93 (31,74%)<br />

Ottima 16 (5,46%)<br />

Organizzazione spazi interni 296 (35,97%) su 823<br />

Pessima 7 (2,36%)<br />

Sufficiente 82 (27,70%)<br />

Buona 176 (59,46%)<br />

Ottima 31 (10,47%)<br />

Orario di apertura 296 (35,97%) su 823<br />

Pessima 41 (13,85%)<br />

Sufficiente 67 (22,64%)<br />

Buona 138 (46,62%)<br />

Ottima 50 (16,89%)<br />

21. Assegna un punteggio da 1 a 5 ai seguenti aspetti dei servizi:<br />

1=del tutto insoddisfatto, 2=insoddisfatto, 3=abbastanza soddisfatto, 4=soddisfatto, 5=molto<br />

soddisfatto<br />

Qualità del servizio in generale 294 (35,72%) su 823<br />

1 2 (0,68%)<br />

2 8 (2,72%)<br />

3 77 (26,19%)<br />

4 157 (53,40%)<br />

5 50 (17,01%)<br />

Cortesia del personale 296 (35,97%) su 823<br />

1 7 (2,36%)<br />

2 10 (3,38%)<br />

3 52 (17,57%)<br />

4 118 (39,86%)<br />

5 109 (36,82%)<br />

Efficienza del personale e<br />

capacità di aiutare nella ricerca<br />

280 (34,02%) su 823<br />

1 2 (0,71%)<br />

2 15 (5,36%)<br />

3 69 (24,64%)<br />

4 119 (42,50%)<br />

5 75 (26,79%)<br />

Disponibilità dei titoli richiesti 280 (34,02%) su 823<br />

1 9 (3,21%)<br />

2 24 (8,57%)<br />

3 96 (34,29%)<br />

4 120 (42,86%)<br />

5 31 (11,07%)<br />

144


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

Facilità di consultazione del<br />

catalogo<br />

281 (34,14%) su 823<br />

1 13 (4,63%)<br />

2 34 (12,10%)<br />

3 108 (38,43%)<br />

4 95 (33,81%)<br />

5 31 (11,03%)<br />

Facilità di trovare<br />

autonomamente negli scaffali<br />

ciò che stai cercando<br />

276 (33,54%) su 823<br />

1 19 (6,88%)<br />

2 37 (13,41%)<br />

3 102 (36,96%)<br />

4 92 (33,33%)<br />

5 26 (9,42%)<br />

Tempi di attesa per il prestito 274 (33,29%) su 823<br />

1 1 (0,36%)<br />

2 21 (7,66%)<br />

3 80 (29,20%)<br />

4 115 (41,97%)<br />

5 57 (20,80%)<br />

Accesso e dotazione di risorse<br />

elettroniche<br />

250 (30,38%) su 823<br />

1 7 (2,80%)<br />

2 32 (12,80%)<br />

3 93 (37,20%)<br />

4 98 (39,20%)<br />

5 20 (8,00%)<br />

Accesso e funzionamento delle<br />

postazioni multimediali<br />

246 (29,89% su 823<br />

1 15 (6,10%)<br />

2 28 (11,38%)<br />

3 96 (39,02%)<br />

4 85 (34,55%)<br />

5 22 (8,94%)<br />

Prestito interbibliotecario 203 (24,67%) su 823<br />

1 4 (1,97%)<br />

2 19 (9,36%)<br />

3 81 (39,90%)<br />

4 77 (37,93%)<br />

5 22 (10,84%)<br />

22. Quali proposte culturali vorresti trovare in biblioteca?<br />

Proposte 275 (33,41%) su 823<br />

Incontri con gli autori 142 (51,64%)<br />

Presentazione di libri 127 (46,18%)<br />

Gruppi di lettura 58 (21,09%)<br />

Attività culturali per bambini 24 (8,73%)<br />

145


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

Presentazione dei servizi di<br />

biblioteca<br />

18 (6,55%)<br />

Introduzione alle ricerche<br />

bibliografiche<br />

39 (14,18%)<br />

Corsi di lingua, informatica,<br />

scrittura, dizione, ecc.<br />

145 (52,73%)<br />

Altro 4 (1,45%)<br />

23. Se hai bisogno di una informazione o di risolvere un dubbio su qualcosa che non conosci<br />

Comportamento 284 (34,51%) su 823<br />

Ti rechi in biblioteca e poni la<br />

domanda al personale addetto<br />

99 (34,86%)<br />

Ti rechi in biblioteca e utilizzi<br />

autonomamente gli strumenti di<br />

consultazione libri, giornali,<br />

Internet che la biblioteca mette a<br />

disposizione<br />

115 (40,49%)<br />

Utilizzi canali informativi diversi<br />

dalla biblioteca e precisamente...<br />

41 (14,44%)<br />

Non ti è mai capitata una<br />

situazione simile<br />

29 (10,21%)<br />

24. Quali di queste misure di miglioramento dei servizi ti sembrano prioritarie per il Sistema<br />

bibliotecario di Perugia?<br />

Misure di miglioramento 281 (34,14%) su 823<br />

Ampliamento degli spazi 71 (25,27%)<br />

Ampliamento orari di apertura 152 (54,09%)<br />

Arricchimento del Patrimonio 115 (40,93%)<br />

Maggior numero di iniziative<br />

culturali<br />

75 (26,69%)<br />

Miglioramento dei servizi 36 (12,81%)<br />

accessori: fotocopie, bibite, ecc.<br />

Introduzione di un servizio di<br />

consultazione/prestito automatico<br />

attraverso appositi box lungo il<br />

percorso del Minimetrò<br />

26 (9,25%)<br />

Potenziamento delle postazioni<br />

multimediali<br />

66 (23,49%)<br />

Altro 13 (4,63%)<br />

25. Se sapessi che il tipo di materiale di tuo interesse è disponibile in una biblioteca che si trova in<br />

un'altra zona di Perugia, pensi che ci andresti?<br />

Risposta 288 (34,99%) su 823<br />

Certamente sì 127 (44,10%)<br />

Forse 109 (37,85%)<br />

Certamente no 18 (6,25%)<br />

Preferirei utilizzare il trasporto<br />

cultura<br />

34 (11,81%)<br />

146


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

SCHEDA 3.13 - Risultati questionario utenti reali biblioteca Villa Urbani 3<br />

147<br />

Questionari compilati: 823<br />

Questionari Villa Urbani: 149<br />

Per ogni domanda vengono indicati i valori assoluti. Tra parentesi sono invece indicate le percentuali: per<br />

il numero complessivo sul totale generale degli 823 questionari, per i singoli valori delle risposte, sul<br />

totale della stessa domanda.<br />

1. Sesso<br />

Sesso 148 (17,98%) su 823<br />

M 77 (52,03)<br />

F 71 (47,97)%<br />

2. Età<br />

Età 149 (18,10%) su 823<br />

18-24 36 (24,16%)<br />

25-34 49 (32,89%)<br />

35-54 40 (26,85%)<br />

55-65 15 (10,07%)<br />

oltre 65 anni 9 (6,04%)<br />

3. Comune di residenza<br />

Comune di residenza 126 (15,31%) su 823<br />

Perugia 89 (70,63%)<br />

Altro 37 (29,37%)<br />

4. Nazionalità<br />

Nazionalità 126 (15,31%) su 823<br />

Italiana 121 (96,03%)<br />

Altro 5 (3,97%)<br />

5. Titolo di <strong>studio</strong><br />

Titolo di <strong>studio</strong> 149 (18,10%) su 823<br />

Licenza elementare 1 (0,67%)<br />

Licenza media 18 (12,08%)<br />

Diploma di scuola superiore 76 (51,01%)<br />

Diploma di laurea 45 (30,20%)<br />

Diploma di spec. post-laurea 7 (4,70%)<br />

Altro 2 (1,34%)<br />

























































<br />

3 Nei questionari la biblioteca di Via Pennachi è indicata come biblioteca Multimediale, il nome che la biblioteca aveva all’epoca<br />

della rilevazione.



<br />

6. Professione<br />

PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />

Professione 146 (17,74%) su 823<br />

Studente 62 (42,47%)<br />

Insegnante 15 (10,27%)<br />

Docente universitario 1 (0,68%)<br />

Impiegato/a 28 (19,18%)<br />

Artigiano, operaio, commerciante 4 (2,74%)<br />

Libero prof./imprenditore 9 (6,16%)<br />

Pensionato/a 17 (11,64%)<br />

Non occupato 6 (4,11%)<br />

Altro 4 (2,74%)<br />

7. Settore di attività<br />

Settore di attività 87 (10,57%) su 823<br />

Industria 5 (5,75%)<br />

Servizi, banca, assicurazione 11 (12,64%)<br />

Commercio 18 (20,69%)<br />

Editoria 2 (2,30%)<br />

Agricoltura 1 (1,15%)<br />

Educazione, formazione 21 (24,14%)<br />

Pubblica Amministrazione 20 (22,99%)<br />

Sanità 4 (4,60%)<br />

Altro 5 (5,75%)<br />

8. Indica per quale biblioteca intendi rispondere<br />

Biblioteca 149 (18,10%) su 823<br />

Augusta 0 (0,00%)<br />

Biblionet 0 (0,00%)<br />

Multimediale 149 (100,00%)<br />

Sandro Penna 0 (0,00%)<br />

9. Da quanto tempo sei iscritto alla biblioteca o la utilizzi abitualmente?<br />

Tempo di iscrizione 146 (17,74%) su 823<br />

Da meno di 1 anno 33 (22,60%)<br />

Da più di 1 anno e meno di 3 39 (26,71%)<br />

Da oltre 3 anni 54 (36,99%)<br />

Da oltre 10 anni 20 (13,70%)<br />

10. Con quale frequenza visiti la biblioteca<br />

Frequenza 146 (17,74%) su 823<br />

Tutti i giorni o quasi 49 (33,56%)<br />

1/2 volte a settimana 48 (32,88%)<br />

1/2 volte al mese 37 (25,34%)<br />

2/3 volte ogni 6 mesi 6 (4,11%)<br />

Raramente 6 (4,11%)<br />

148



<br />

11. Come raggiungi la biblioteca<br />

PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />

Mezzo di trasporto 143 (17,38%) su 823<br />

Automobile 77 (53,85%)<br />

Motorino, scooter 16 (11,19%)<br />

A piedi 37 (25,87%)<br />

Mezzi pubblici 13 (9,09%)<br />

12. Come sei venuto/a a conoscenza del servizio bibliotecario<br />

Mezzi di informazione 139 (16,89%) su 823<br />

Internet 16 (11,51%)<br />

Volantini/locandine 3 (2,16%)<br />

Quotidiani/stampa locale 17 (12,23%)<br />

Informazioni dalla scuola 26 (18,71%)<br />

Partecipazione ad eventi 14 (10,07%)<br />

Informazioni da famiglia o amici 56 (40,29%)<br />

Altro 7 (5,04%)<br />

13. Per quali motivi ti sei avvicinato a questo servizio<br />

Motivazioni 145 (17,62%) su 823<br />

Per interessi culturali 56 (38,62%)<br />

Per motivi di <strong>studio</strong> 76 (52,41%)<br />

Per motivi di lavoro 17 (11,72%)<br />

Per esigenza di socializzazione 7 (4,83%)<br />

Per partecipare alla vita culturale 10 (6,90%)<br />

della città<br />

Per occupare il tempo libero 14 (9,66%)<br />

Altro 2 (1,38%)<br />

14. Utilizzi la biblioteca anche tramite Internet<br />

Internet 127 (15,43%) su 823<br />

Si 55 (43,31%)<br />

No 721 (56,69%)<br />

15. Quali sono i motivi principali della tua visita in biblioteca? [è possibile segnare più di una<br />

risposta]<br />

Motivazioni 145 (17,62%) su 823<br />

Studiare/leggere propri libri 57 (39,31%)<br />

Utilizzare i PC e Internet 68 ((46,90%)<br />

Prendere in prestito libri 104 (71,72%)<br />

Prendere in prestito CD musicali 62 (42,76%)<br />

Prendere in prestito DVD o VHS 62 (42,76%)<br />

Prendere in prestito CD rom 3 (2,07%)<br />

Leggere giornali e periodici 52 (35,86%)<br />

Incontrare amici 13 (8,97%)<br />

Studiare, fare ricerche con i libri<br />

della biblioteca per <strong>studio</strong><br />

31 (21,38%)<br />

149


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

Studiare e fare ricerche con i libri<br />

della biblioteca per lavoro<br />

19 (13,10%)<br />

Consultare manoscritti e libri rari 1 (0,69%)<br />

Leggere liberamente senza<br />

un'immediata necessità di <strong>studio</strong><br />

o ricerca<br />

21 (14,48%)<br />

Accompagnare i figli nella<br />

sezione ragazzi<br />

2 (1,38%)<br />

Partecipare alle attività culturali<br />

organizzate in biblioteca<br />

12 (8,28%)<br />

Altro 3 (2,07%)<br />

16. Quale tipologia di materiale consulti solitamente? [è possibile segnare più di una risposta]<br />

Tipologia di materiale 144 (17,50%) su 823<br />

Libri 127 (88,19%)<br />

Giornali e/o riviste 99 (68,75%)<br />

CD musicali 54 (37,50%)<br />

CD-rom 6 (4,17%)<br />

VHS e/o DVD 66 (45,83%)<br />

Fondo antico e/o manoscritti 3 (2,08%)<br />

17. Quali sono gli argomenti per te di maggior interesse? [è possibile segnare più di una risposta]<br />

Argomenti di interesse 145 (17,62%) su 823<br />

Arte 42 (28,97%)<br />

Biologia/chimica/fisica 12 (8,28%)<br />

Diritto 19 (13,10%)<br />

Economia 18 (12,41%)<br />

Filosofia 24 (16,55%)<br />

Informatica 35 (24,14%)<br />

Letteratura italiana 67 (46,21%)<br />

Letterature straniere 50 (34,48%)<br />

Lingue 15 (10,34%)<br />

Politica/attualità 29 (20,00%)<br />

Religione 9 (6,21%)<br />

Sezione locale 12 (8,28%)<br />

Sociologia/psicologia 21 (14,48%)<br />

Storia 49 (33,79%)<br />

18. In quali orari frequenti solitamente la biblioteca? [è possibile segnare più di una risposta]<br />

Orari 144 (17,50%) su 823<br />

Non la frequento 0 (0,00%)<br />

8.30-10.30 27 (18,75%)<br />

10.30-13.30 56 (38,89%)<br />

13.30-16.00 32 (22,22%)<br />

16.00-18.30 97 (67,36%)<br />

In occasione degli eventi 14 (9,72%)<br />

150


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

19. Esprimi la frequenza con cui usufruisci dei servizi di seguito riportati:<br />

Prestito 143 (17,38%) su 823<br />

Frequentemente 86 (60,14%)<br />

Talvolta 34 (23,78%)<br />

Raramente 15 (10,49%)<br />

Mai 8 (5,59%)<br />

Prestito interbibliotecario<br />

comprende trasporto cultura<br />

128 (15,55%) su 823<br />

Frequentemente 11 (8,59%)<br />

Talvolta 35 (27,34%)<br />

Raramente 16 (12,50%)<br />

Mai 66 (51,56%)<br />

Consultazione e lettura 140 (17,01%) su 823<br />

Frequentemente 87 (62,14%)<br />

Talvolta 30 (21,43%)<br />

Raramente 15 (10,71%)<br />

Mai 8 (5,71%)<br />

Utilizzo dei pc e di Internet 140 (17,01%) su 823<br />

Frequentemente 58 (41,43%)<br />

Talvolta 39 (27,86%)<br />

Raramente 15 (10,71%)<br />

Mai 28 (20,00%)<br />

Fotocopie 137 (16,65%) su 823<br />

Frequentemente 21 (15,33%)<br />

Talvolta 45 (32,85%)<br />

Raramente 36 (26,28%)<br />

Mai 35 (25,55%)<br />

Riproduzioni digitali 131 (15,92%) su 823<br />

Frequentemente 1 (0,76%)<br />

Talvolta 8 (6,11%)<br />

Raramente 13 (9,92%)<br />

Mai 109 (83,21%)<br />

Assistenza bibliotecario 136 (16,52%) su 823<br />

Frequentemente 49 (36,03%)<br />

Talvolta 44 (32,35%)<br />

Raramente 19 (13,97%)<br />

Mai 24 (17,65%)<br />

20. Come giudichi i seguenti aspetti della biblioteca?<br />

Ubicazione della biblioteca 146 (17,74%) su 823<br />

Pessima 0 (0,00%)<br />

Sufficiente 15 (10,27%)<br />

Buona 92 (63,01%)<br />

Ottima 39 (26,71%)<br />

151


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

Segnalazione esterna 143 (17,38%) su 823<br />

Pessima 40 (27,97%)<br />

Sufficiente 50 (34,97%)<br />

Buona 39 (27,27%)<br />

Ottima 14 (9,79%)<br />

Organizzazione spazi interni 146 (17,74%) su 823<br />

Pessima 1 (0,68%)<br />

Sufficiente 17 (11,64%)<br />

Buona 104 (71,23%)<br />

Ottima 24 (16,44%)<br />

Orario di apertura 146 (17,74%) su 823<br />

Pessima 2 (1,37%)<br />

Sufficiente 47 (32,19%)<br />

Buona 68 (46,58%)<br />

Ottima 29 (19,86%)<br />

21. Assegna un punteggio da 1 a 5 ai seguenti aspetti dei servizi:<br />

1=del tutto insoddisfatto, 2=insoddisfatto, 3=abbastanza soddisfatto, 4=soddisfatto, 5=molto<br />

soddisfatto<br />

Qualità del servizio in generale 143 (17,38%) su 823<br />

1 0 (0,00%)<br />

2 0 (0,00%)<br />

3 14 (9,79%)<br />

4 68 (47,55%)<br />

5 61 (42,66%)<br />

Cortesia del personale 145 (17,62%) su 823<br />

1 0 (0,00%)<br />

2 0 (0,00%)<br />

3 5 (3,45%)<br />

4 41 (28,28%)<br />

5 99 (68,28%)<br />

Efficienza del personale e<br />

capacità di aiutare nella ricerca<br />

143 (17,38%) su 823<br />

1 0 (0,00%)<br />

2 0 (0,00%)<br />

3 4 (2,80%)<br />

4 51 (35,66%)<br />

5 88 (61,54%)<br />

Disponibilità dei titoli richiesti 141 (17,13%) su 823<br />

1 0 (0,00%)<br />

2 8 (5,67%)<br />

3 57 (40,43%)<br />

4 52 (36,88%)<br />

5 24 (17,02%)<br />

152


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

Facilità di consultazione del<br />

catalogo<br />

139 (16,89%) su 823<br />

1 0 (0,00%)<br />

2 9 (6,47%)<br />

3 43 (30,94%)<br />

4 60 (43,17%)<br />

5 27 (19,42%)<br />

Facilità di trovare<br />

autonomamente negli scaffali<br />

ciò che stai cercando<br />

145 (17,62%) su 823<br />

1 0 (0,00%)<br />

2 2 (1,38%)<br />

3 31 (21,38%)<br />

4 75 (51,72%)<br />

5 37 (25,52%)<br />

Tempi di attesa per il prestito 135 (16,40%) su 823<br />

1 1 (0,74%)<br />

2 2 (1,48%)<br />

3 14 (10,37%)<br />

4 64 (47,41%)<br />

5 54 (40,00%)<br />

Accesso e dotazione di risorse<br />

elettroniche<br />

127 (15,43%) su 823<br />

1 0 (0,00%)<br />

2 3 (2,36%)<br />

3 24 (18,90%)<br />

4 69 (54,33%)<br />

5 31 (24,41%)<br />

Accesso e funzionamento delle<br />

postazioni multimediali<br />

125 (15,19%) su 823<br />

1 0 (0,00%)<br />

2 13 (10,40%)<br />

3 30 (24,00%)<br />

4 55 (44,00%)<br />

5 27 (21,60%)<br />

Prestito interbibliotecario 95 (11,54%) su 823<br />

1 1 (1,05%)<br />

2 2 (2,11%)<br />

3 24 (25,26%)<br />

4 42 (44,21%)<br />

5 26 (27,37%)<br />

22. Quali proposte culturali vorresti trovare in biblioteca?<br />

Proposte 134 (16,28%) su 823<br />

Incontri con gli autori 65 (48,51%)<br />

Presentazione di libri 46 (34,33%)<br />

Gruppi di lettura 24 (17,91%)<br />

Attività culturali per bambini 43 (32,09%)<br />

153


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

Presentazione dei servizi di<br />

biblioteca<br />

27 (20,15%)<br />

Introduzione alle ricerche<br />

bibliografiche<br />

21 (15,67%)<br />

Corsi di lingua, informatica,<br />

scrittura, dizione, ecc.<br />

88 (65,67%)<br />

Altro 3 (2,24%)<br />

23. Se hai bisogno di una informazione o di risolvere un dubbio su qualcosa che non conosci<br />

Comportamento 141 (17,13%) su 823<br />

Ti rechi in biblioteca e poni la<br />

domanda al personale addetto<br />

70 (49,65%)<br />

Ti rechi in biblioteca e utilizzi<br />

autonomamente gli strumenti di<br />

consultazione libri, giornali,<br />

Internet che la biblioteca mette a<br />

disposizione<br />

46 (32,62%)<br />

Utilizzi canali informativi diversi<br />

dalla biblioteca e precisamente...<br />

17 (12,06%)<br />

Non ti è mai capitata una<br />

situazione simile<br />

8 (5,67%)<br />

24 Quali di queste misure di miglioramento dei servizi ti sembrano prioritarie per il Sistema<br />

bibliotecario di Perugia?<br />

Misure di miglioramento 136 (16,52%) su 823<br />

Ampliamento degli spazi 75 (55,15%)<br />

Ampliamento orari di apertura 45 (33,09%)<br />

Arricchimento del Patrimonio 89 (65,44%)<br />

Maggior numero di iniziative<br />

culturali<br />

35 (25,74%)<br />

Miglioramento dei servizi 12 (8,82%)<br />

accessori fotocopie, bibite, ecc.<br />

Introduzione di un servizio di<br />

consultazione/prestito automatico<br />

attraverso appositi box lungo il<br />

percorso del Minimetrò<br />

10 (7,35%)<br />

Potenziamento delle postazioni<br />

multimediali<br />

36 (26,47%)<br />

Altro 10 (7,35%)<br />

25. Se sapessi che il tipo di materiale di tuo interesse è disponibile in una biblioteca che si trova in<br />

un'altra zona di Perugia, pensi che ci andresti?<br />

Risposta 144 (17,50%)<br />

Certamente sì 68 (47,22%)<br />

Forse 34 (23,61%)<br />

Certamente no 12 (8,33%)<br />

Preferirei utilizzare il trasporto<br />

cultura<br />

30 (20,83%)<br />

154


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

SCHEDA 3.14 - Risultati questionario utenti reali biblioteca Sandro Penna di San<br />

Sisto<br />

155<br />

Questionari compilati: 823<br />

Questionari Sandro Penna: 227<br />

Per ogni domanda vengono indicati i valori assoluti. Tra parentesi sono invece indicate le percentuali: per<br />

il numero complessivo sul totale generale degli 823 questionari, per i singoli valori delle risposte, sul<br />

totale della stessa domanda.<br />

1. Sesso<br />

Sesso 2916 (26,25%) su 823<br />

M 107 (49,54%)<br />

F 109 (50,46%)<br />

2. Età<br />

Età 221 (26,85%) su 823<br />

18-24 89 (40,27%)<br />

25-34 59 (26,70%)<br />

35-54 58 (26,24%)<br />

55-65 8 (3,62%)<br />

oltre 65 anni 7 (3,17%)<br />

3. Comune di residenza<br />

Comune di residenza 225 (27,34%) su 823<br />

Perugia 165 (73,33%)<br />

Altro 60 (26,67%)<br />

4. Nazionalità<br />

Nazionalità 226 (27,46%) su 823<br />

Italiana 188 (83,19%)<br />

Altro 39 (17,26%)<br />

5. Titolo di <strong>studio</strong><br />

Titolo di <strong>studio</strong> 225 (27,34%) su 823<br />

Licenza elementare 1 (0,44%)<br />

Licenza media 23 (10,22)%<br />

Diploma di scuola superiore 114 (50,67%)<br />

Diploma di laurea 63 (28,00%)<br />

Diploma di spec. post-laurea 16 (7,11%)<br />

Altro 8 (3,56%)



<br />

6. Professione<br />

PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />

Professione 216 (26,25%) su 823<br />

Studente 95 (43,98%)<br />

Insegnante 9 (4,17%)<br />

Docente universitario 2 (0,93%)<br />

Impiegato/a 33 (15,28%)<br />

Artigiano, operaio, commerciante 17 (7,87%)<br />

Libero prof./imprenditore 14 (6,48%)<br />

Pensionato/a 10 (4,63%)<br />

Non occupato 22 (10,19%)<br />

Atro 14 (6,48%)<br />

7. Settore di attività<br />

Settore di attività 124 (15,07%) su 823<br />

Industria 12 (9,68%)<br />

Servizi, banca, assicurazione 5 (4,03%)<br />

Commercio 23 (18,55%)<br />

Editoria 2 (1,61%)<br />

Agricoltura 4 (3,23%)<br />

Educazione, formazione 30 (24,19%)<br />

Pubblica Amministrazione 12 (9,68%)<br />

Sanità 24 (19,35%)<br />

Altro 12 (9,68%)<br />

8.Indica per quale biblioteca intendi rispondere<br />

Biblioteca 227 (27,58%) su 823<br />

Augusta 0 (0,00%)<br />

Biblionet 0 (0,00%)<br />

Multimediale 0 (0,00%)<br />

Sandro Penna 227 (100,00%)<br />

9. Da quanto tempo sei iscritto alla biblioteca o la utilizzi abitualmente?<br />

Tempo di iscrizione 221 (26,85%) su 823<br />

Da meno di 1 anno 46 (20,81%)<br />

Da più di 1 anno e meno di 3 75 (33,94%)<br />

Da oltre 3 anni 80 (36,20%)<br />

Da oltre 10 anni 20 (9,05%)<br />

10. Con quale frequenza visiti la biblioteca<br />

Frequenza 224 (27,22%) su 823<br />

Tutti i giorni o quasi 58 (25,89%)<br />

1/2 volte a settimana 87 (38,84%)<br />

1/2 volte al mese 60 (26,79%)<br />

2/3 volte ogni 6 mesi 8 (3,57%)<br />

Raramente 11 (4,91%)<br />

156



<br />

11. Come raggiungi la biblioteca<br />

PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />

Mezzo di trasporto 220 (26,73%) su 823<br />

Automobile 147 (66,82%)<br />

Motorino, scooter 5 (2,27%)<br />

A piedi 36 (16,36%)<br />

Mezzi pubblici 32 (14,55%)<br />

12. Come sei venuto/a a conoscenza del servizio bibliotecario<br />

Mezzi di informazione 197 (23,94%) su 823<br />

Internet 16 (8,12%)<br />

Volantini/locandine 9 (4,57%)<br />

Quotidiani/stampa locale 14 (7,11%)<br />

Informazioni dalla scuola 19 (9,64%)<br />

Partecipazione ad eventi 7 (3,55%)<br />

Informazioni da famiglia o amici 114 (57,87%)<br />

Altro 18 (9,14%)<br />

13. Per quali motivi ti sei avvicinato a questo servizio<br />

Motivazioni 221 (26, 85%) su 823<br />

Per interessi culturali 84 (38,01%)<br />

Per motivi di <strong>studio</strong> 108 (48,87%)<br />

Per motivi di lavoro 32 (14,48%)<br />

Per esigenza di socializzazione 7 (3,17%)<br />

Per partecipare alla vita culturale 9 (4,07%)<br />

della città<br />

Per occupare il tempo libero 34 (15,38%)<br />

Altro 5 (2,26%)<br />

14. Utilizzi la biblioteca anche tramite Internet<br />

Internet 212 (25,76%) su 823<br />

Sì 117 (55,19%)<br />

No 95 (44,81%)<br />

15. Quali sono i motivi principali della tua visita in biblioteca? [è possibile segnare più di una<br />

risposta]<br />

Motivazioni 226 (27,46 %) su 823<br />

Studiare/leggere propri libri 107 (47,35%)<br />

Utilizzare i PC e Internet 131 (57,96%)<br />

Prendere in prestito libri 110 (48,67%)<br />

Prendere in prestito CD musicali 39 (17,26%)<br />

Prendere in prestito DVD o VHS 67 (29,65%)<br />

Prendere in prestito CD rom 77 (3,10%)<br />

Leggere giornali e periodici 47 (20,80%)<br />

Incontrare amici 19 (8,41%)<br />

Studiare, fare ricerche con i libri<br />

della biblioteca per <strong>studio</strong><br />

40 (17,70%)<br />

157


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

Studiare e fare ricerche con i libri<br />

della biblioteca per lavoro<br />

21 (9,29%)<br />

Consultare manoscritti e libri rari 2 (0,88%)<br />

Leggere liberamente senza<br />

un'immediata necessità di <strong>studio</strong><br />

o ricerca<br />

29 (12,83%)<br />

Accompagnare i figli nella<br />

sezione ragazzi<br />

27 (11,95%)<br />

Partecipare alle attività culturali<br />

organizzate in biblioteca<br />

8 (3,54%)<br />

Altro 3 (1,33%)<br />

16. Quale tipologia di materiale consulti solitamente? [è possibile segnare più di una risposta]<br />

Tipologia di materiale 218 (26, 49%) su 823<br />

Libri 179 (82,11%)<br />

Giornali e/o riviste 76 (34,86%)<br />

CD musicali 32 (14,68%)<br />

CD-rom 6 (2,75%)<br />

VHS e/o DVD 66 (30,28%)<br />

Fondo antico e/o manoscritti 4 (1,83%)<br />

17. Quali sono gli argomenti per te di maggior interesse? [è possibile segnare più di una risposta]<br />

Argomenti di interesse 216 (26,25%) su 823<br />

Arte 43 (19,91%)<br />

Biologia/chimica/fisica 47 (21,76%)<br />

Diritto 14 (6,48%)<br />

Economia 29 (13,43%)<br />

Filosofia 31 (14,35%)<br />

Informatica 40 (18,52%)<br />

Letteratura italiana 82 (37,96%)<br />

Letterature straniere 58 (26,85%)<br />

Lingue 35 (16,20%)<br />

Politica/attualità 45 (20,83%)<br />

Religione 22 (10,19%)<br />

Sezione locale 10 (4,63%)<br />

Sociologia/psicologia 48 (22,22%)<br />

Storia 52 (24,07%)<br />

18. In quali orari frequenti solitamente la biblioteca? [è possibile segnare più di una risposta]<br />

Orari 223 (27,10%) su 823<br />

Non la frequento 1 (0,45%)<br />

8.30-10.30 39 (17,49%)<br />

10.30-13.30 73 (32,74%)<br />

13.30-16.00 64 (28,70%)<br />

16.00-18.30 150 (67,26%)<br />

In occasione degli eventi 2 (0,90%)<br />

158


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

19. Esprimi la frequenza con cui usufruisci dei servizi di seguito riportati:<br />

Prestito 217 (26,37%) su 823<br />

Frequentemente 70 (32,26%)<br />

Talvolta 74 (34,10%)<br />

Raramente 40 (18,43%)<br />

Mai 33 (15,21%)<br />

Prestito interbibliotecario<br />

comprende trasporto cultura<br />

188 (22,84%) su 823<br />

Frequentemente 10 (5,32%)<br />

Talvolta 32 (17,02%)<br />

Raramente 47 (25,00%)<br />

Mai 99 (52,66%)<br />

Consultazione e lettura 206 (25,03%) su 823<br />

Frequentemente 97 (47,09%)<br />

Talvolta 59 (28,64%)<br />

Raramente 31 (15,05%)<br />

Mai 19 (9,22%)<br />

Utilizzo dei pc e di Internet 210 (25,52%) su 823<br />

Frequentemente 104 (49,52%)<br />

Talvolta 59 (28,10%)<br />

Raramente 31 (14,76%)<br />

Mai 16 (7,62%)<br />

Fotocopie 203 (26,67%) su 823<br />

Frequentemente 13 (6,40%)<br />

Talvolta 52 (25,62%)<br />

Raramente 61 (30,05%)<br />

Mai 77 (37,93%)<br />

Riproduzioni digitali 191 (23,21%) su 823<br />

Frequentemente 4 (2,09%)<br />

Talvolta 15 (7,85%)<br />

Raramente 27 (14,14%)<br />

Mai 145 (75,92%)<br />

Assistenza bibliotecario 202 (24,54%) su 823<br />

Frequentemente 24 (11,88%)<br />

Talvolta 54 (26,73%)<br />

Raramente 74 (36,63%)<br />

Mai 50 (24,75%)<br />

20. Come giudichi i seguenti aspetti della biblioteca?<br />

Ubicazione della biblioteca 223 (27,10%) su 823<br />

Pessima 3 (1,35%)<br />

Sufficiente 24 (10,76%)<br />

Buona 119 (53,36%)<br />

Ottima 77 (34,53%)<br />

159


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

Segnalazione esterna 224 (27,22%) su 823<br />

Pessima 24 (10,71%)<br />

Sufficiente 66 (29,46%)<br />

Buona 92 (41,07%)<br />

Ottima 42 (18,75%)<br />

Organizzazione spazi interni 225 (27,34%) su 823<br />

Pessima 7 (3,11%)<br />

Sufficiente 39 (17,33%)<br />

Buona 109 (48,44%)<br />

Ottima 70 (31,11%)<br />

Orario di apertura 223 (27,10%) su 823<br />

Pessima 5 (2,24%)<br />

Sufficiente 34 (15,25%)<br />

Buona 110 (49,33%)<br />

Ottima 74 (33,18%)<br />

21. Assegna un punteggio da 1 a 5 ai seguenti aspetti dei servizi:<br />

1=del tutto insoddisfatto, 2=insoddisfatto, 3=abbastanza soddisfatto, 4=soddisfatto, 5=molto<br />

soddisfatto<br />

Qualità del servizio in generale 226 (27,46%) su 823<br />

1 1 (0,44%)<br />

2 5 (2,21%)<br />

3 28 (12,39%)<br />

4 115 (50,88%)<br />

5 77 (34,07%)<br />

Cortesia del personale 225 (27,34%) su 823<br />

1 5 (2,22%)<br />

2 0 (0,00%)<br />

3 6 (2,67%)<br />

4 62 (27,56%)<br />

5 152 (67,56%)<br />

Efficienza del personale e<br />

capacità di aiutare nella ricerca<br />

223 (27,10%) su 823<br />

1 3 (1,35%)<br />

2 0 (0,00%)<br />

3 18 (8,07%)<br />

4 81 (36,32%)<br />

5 121 (54,26%)<br />

Disponibilità dei titoli richiesti 215 (26,12%) su 823<br />

1 4 (1,86%)<br />

2 17 (7,91%)<br />

3 63 (29,30%)<br />

4 86 (40,00%)<br />

5 45 (20,93%)<br />

160


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

Facilità di consultazione del<br />

catalogo<br />

216 (26,25%) su 823<br />

1 2 (0,93%)<br />

2 11 (5,09%)<br />

3 62 (28,70%)<br />

4 88 (40,74%)<br />

5 53 (24,54%)<br />

Facilità di trovare<br />

autonomamente negli scaffali<br />

ciò che stai cercando<br />

221 (26,85%) su 823<br />

1 5 (2,26%)<br />

2 12 (5,43%)<br />

3 60 (27,15%)<br />

4 90 (40,72%)<br />

5 54 (24,43%)<br />

Tempi di attesa per il prestito 209 (25,39%) su 823<br />

1 1 (0,48%)<br />

2 9 (4,31%)<br />

3 45 (21,53%)<br />

4 88 (31,58%)<br />

5 66 (0,48%)<br />

Accesso e dotazione di risorse<br />

elettroniche<br />

207 (25,15%) su 823<br />

1 0 (0,00%)<br />

2 10 (4,83%)<br />

3 35 (16,91%)<br />

4 99 (47,83%)<br />

5 63 (30,43%)<br />

Accesso e funzionamento delle<br />

postazioni multimediali<br />

213 (25,88%) su 823<br />

1 2 (0,94%)<br />

2 7 (3,29%)<br />

3 39 (18,31%)<br />

4 94 (44,13%)<br />

5 71 (33,33%)<br />

Prestito interbibliotecario 183 (22,24%) su 823<br />

1 3 (1,64%)<br />

2 7 (3,83%)<br />

3 47 (25,68%)<br />

4 73 (39,89%)<br />

5 53 (28,96%)<br />

22. Quali proposte culturali vorresti trovare in biblioteca?<br />

Proposte 203 (24,67%) su 823<br />

Incontri con gli autori 80 (39,41%)<br />

Presentazione di libri 68 (33,50%)<br />

Gruppi di lettura 24 (11,82%)<br />

Attività culturali per bambini 39 (19,21%)<br />

161


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

Presentazione dei servizi di<br />

biblioteca<br />

14 (6,90%)<br />

Introduzione alle ricerche<br />

bibliografiche<br />

13 (6,40%)<br />

Corsi di lingua, informatica,<br />

scrittura, dizione, ecc.<br />

113 (55,67%)<br />

Altro 4 (1,97%)<br />

23. Se hai bisogno di una informazione o di risolvere un dubbio su qualcosa che non conosci<br />

Comportamento 218 (26,49%) su 823<br />

Ti rechi in biblioteca e poni la<br />

domanda al personale addetto<br />

90 (41,28%)<br />

Ti rechi in biblioteca e utilizzi<br />

autonomamente gli strumenti di<br />

consultazione libri, giornali,<br />

Internet che la biblioteca mette a<br />

disposizione<br />

87 (39,91%)<br />

Utilizzi canali informativi diversi<br />

dalla biblioteca e precisamente...<br />

22 (10,09%)<br />

Non ti è mai capitata una<br />

situazione simile<br />

19 (8,72%)<br />

24. Quali di queste misure di miglioramento dei servizi ti sembrano prioritarie per il Sistema<br />

bibliotecario di Perugia?<br />

Misure di miglioramento 216 (26,25%) su 823<br />

Ampliamento degli spazi 72 (33,33%)<br />

Ampliamento orari di apertura 64 (29,63%)<br />

Arricchimento del Patrimonio 86 (39,81%)<br />

Maggior numero di iniziative<br />

culturali<br />

56 (25,93%)<br />

Miglioramento dei servizi 23 (10,65%)<br />

accessori: fotocopie, bibite, ecc.<br />

Introduzione di un servizio di<br />

consultazione/prestito automatico<br />

attraverso appositi box lungo il<br />

percorso del Minimetrò<br />

12 (5,56%)<br />

Potenziamento delle postazioni<br />

multimediali<br />

47 (21,76%)<br />

Altro 11 (5,09%)<br />

25. Se sapessi che il tipo di materiale di tuo interesse è disponibile in una biblioteca che si trova in<br />

un'altra zona di Perugia, pensi che ci andresti?<br />

Risposta 219 (26,61%) su 823<br />

Certamente sì 68 (31,05%)<br />

Forse 76 (34,70%)<br />

Certamente no 18 (8,22%)<br />

Preferirei utilizzare il trasporto<br />

cultura<br />

57 (26,03%)<br />

162


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

SCHEDA 3.15 - Risultati questionario utenti reali biblioteca Biblionet di Ponte San<br />

Giovanni<br />

163<br />

Questionari compilati: 823<br />

Questionari Biblionet: 143<br />

Per ogni domanda vengono indicati i valori assoluti. Tra parentesi sono invece indicate le percentuali: per<br />

il numero complessivo sul totale generale degli 823 questionari, per i singoli valori delle risposte, sul<br />

totale della stessa domanda.<br />

1. Sesso<br />

Sesso 135 (16,40%) su 823<br />

M 57 (42,22%)<br />

F 78 (57,78%)<br />

2. Età<br />

Età 140 (17,01%) su 823<br />

18-24 38 (27,14%)<br />

25-34 35 (25,00%)<br />

35-54 47 (33,57%)<br />

55-65 13 (9,29%)<br />

oltre 65 anni 7 (5,00%)<br />

3. Comune di residenza<br />

Comune di residenza 142 (17,25%) su 823<br />

Perugia 110 (77,46%)<br />

Altro 32 (22,54%)<br />

4. Nazionalità<br />

Nazionalità 142 (17,25%) su 823<br />

Italiana 120 (84,51%)<br />

Altro 22 (15,49%)<br />

5. Titolo di <strong>studio</strong><br />

Titolo di <strong>studio</strong> 140 (17,01%) su 823<br />

Licenza elementare 0 (0,00%)<br />

Licenza media 12 (8,57%)<br />

Diploma di scuola superiore 68 (48,57%)<br />

Diploma di laurea 48 (34,29%)<br />

Diploma di spec. post-laurea 8 (5,71%)<br />

Altro 4 (2,86%)



<br />

6. Professione<br />

PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />

Professione 140 (17,01%) su 823<br />

Studente 55 (39,29%)<br />

Insegnante 9 (6,43%)<br />

Docente universitario 2 (1,43%)<br />

Impiegato/a 22 (15,71%)<br />

Artigiano, operaio, commerciante 7 (5,00%)<br />

Libero prof./imprenditore 13 (9,29%)<br />

Pensionato/a 13 (9,29%)<br />

Non occupato 15 (10,71%)<br />

Altro 4 (2,86%)<br />

7. Settore di attività<br />

Settore di attività 88 (10,69%) su 823<br />

Industria 6 (6,82%)<br />

Servizi, banca, assicurazione 9 (10,23%)<br />

Commercio 14 (15,91%)<br />

Editoria 1 (1,14%)<br />

Agricoltura 3 (3,41%)<br />

Educazione, formazione 24 (27,27%)<br />

Pubblica Amministrazione 11 (12,50%)<br />

Sanità 11 (12,50%)<br />

Altro 9 (10,23%)<br />

8. Indica per quale biblioteca intendi rispondere<br />

Biblioteca 143 (17,38%) su 823<br />

Augusta 0 (0,00%)<br />

Biblionet 143 (100,00%)<br />

Multimediale 0 (0,00%)<br />

Sandro Penna 0 (0,00%)<br />

9. Da quanto tempo sei iscritto alla biblioteca o la utilizzi abitualmente?<br />

Tempo di iscrizione 140 (17,01%) su 823<br />

Da meno di 1 anno 21 (15,00%)<br />

Da più di 1 anno e meno di 3 32 (22,86%)<br />

Da oltre 3 anni 66 (47,14%)<br />

Da oltre 10 anni 21 (15,00%)<br />

10. Con quale frequenza visiti la biblioteca<br />

Frequenza 138 (16,77%) su 823<br />

Tutti i giorni o quasi 29 (21,01%)<br />

1/2 volte a settimana 50 (36,23%)<br />

1/2 volte al mese 49 (35,51%)<br />

2/3 volte ogni 6 mesi 2 (1,45%)<br />

Raramente 8 (5,80%)<br />

164



<br />

11. Come raggiungi la biblioteca<br />

PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />

Mezzo di trasporto 139 (16,89%) su 823<br />

Automobile 80 (57,55%)<br />

Motorino, scooter 5 (3,60%)<br />

A piedi 39 (28,06%)<br />

Mezzi pubblici 15 (10,79%)<br />

12. Come sei venuto/a a conoscenza del servizio bibliotecario<br />

Mezzi di informazione 125 (15,19%) su 823<br />

Internet 13 (10,40%)<br />

Volantini/locandine 6 (4,80%)<br />

Quotidiani/stampa locale 8 (6,40%)<br />

Informazioni dalla scuola 12 (9,60%)<br />

Partecipazione ad eventi 8 (6,40%)<br />

Informazioni da famiglia o amici 71 (56,80%)<br />

Altro 7 (5,60%)<br />

13. Per quali motivi ti sei avvicinato a questo servizio<br />

Motivazioni 138 (16,77%) su 823<br />

Per interessi culturali 59 (42,75%)<br />

Per motivi di <strong>studio</strong> 61 (44,20%)<br />

Per motivi di lavoro 12 (8,70%)<br />

Per esigenza di socializzazione 2 (1,45%)<br />

Per partecipare alla vita culturale 2 (1,45%)<br />

della città<br />

Per occupare il tempo libero 31 (22,46%)<br />

Altro 2 (1,45%)<br />

14. Utilizzi la biblioteca anche tramite Internet<br />

Internet 231 (15,92%) su 823<br />

Sì 61 (46,56%)<br />

No 70 (53,44%)<br />

15. Quali sono i motivi principali della tua visita in biblioteca? [è possibile segnare più di una<br />

risposta]<br />

Motivazioni 141 (17,13%) su 823<br />

Studiare/leggere propri libri 56 (39,72%)<br />

Utilizzare i PC e Internet 64 (45,39%)<br />

Prendere in prestito libri 93 (65,96%)<br />

Prendere in prestito CD musicali 19 (13,48%)<br />

Prendere in prestito DVD o VHS 36 (25,53%)<br />

Prendere in prestito CD rom 2 (1,42%)<br />

Leggere giornali e periodici 44 (31,21%)<br />

Incontrare amici 8 (5,67%)<br />

Studiare, fare ricerche con i libri<br />

della biblioteca per <strong>studio</strong><br />

23 (16,31%)<br />

165


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

Studiare e fare ricerche con i libri<br />

della biblioteca per lavoro<br />

8 (5,67%)<br />

Consultare manoscritti e libri rari 1 (0,71%)<br />

Leggere liberamente senza<br />

un'immediata necessità di <strong>studio</strong><br />

o ricerca<br />

15 (10,64%)<br />

Accompagnare i figli nella<br />

sezione ragazzi<br />

20 (14,18%)<br />

Partecipare alle attività culturali<br />

organizzate in biblioteca<br />

4 (2,84%)<br />

Altro 2 (1,42%)<br />

16. Quale tipologia di materiale consulti solitamente? [è possibile segnare più di una risposta]<br />

Tipologia di materiale 130 (15,80%) su 823<br />

Libri 117 (90,00%)<br />

Giornali e/o riviste 69 (53,08%)<br />

CD musicali 14 (10,77%)<br />

CD-rom 2 (1,54%)<br />

VHS e/o DVD 27 (20,77%)<br />

Fondo antico e/o manoscritti 3 (2,31%)<br />

17. Quali sono gli argomenti per te di maggior interesse? [è possibile segnare più di una risposta]<br />

Argomenti di interesse 138 (16,77%) su 823<br />

Arte 32 (23,19%)<br />

Biologia/chimica/fisica 19 (13,77%)<br />

Diritto 15 (10,87%)<br />

Economia 13 (9,42%)<br />

Filosofia 10 (7,25%)<br />

Informatica 20 (14,49%)<br />

Letteratura italiana 62 (44,93%)<br />

Letterature straniere 45 (32,61%)<br />

Lingue 18 (13,04%)<br />

Politica/attualità 40 (28,99%)<br />

Religione 6 (4,35%)<br />

Sezione locale 15 (10,87%)<br />

Sociologia/psicologia 19 (13,77%)<br />

Storia 31 (22,46%)<br />

18. In quali orari frequenti solitamente la biblioteca? [è possibile segnare più di una risposta]<br />

Orari 141 (17,13%) su 823<br />

Non la frequento 1 (0,71%)<br />

8.30-10.30 51 (36,17%)<br />

10.30-13.30 75 (53,19%)<br />

13.30-16.00 35 (24,82%)<br />

16.00-18.30 64 (45,39%)<br />

In occasione degli eventi 3 (2,13%)<br />

166


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

19. Esprimi la frequenza con cui usufruisci dei servizi di seguito riportati:<br />

Prestito 136 (16,52%) su 823<br />

Frequentemente 76 (55,88%)<br />

Talvolta 27 (19,85%)<br />

Raramente 18 (13,24%)<br />

Mai 15 (11,03%)<br />

Prestito interbibliotecario<br />

comprende trasporto cultura<br />

128 (15,55%) su 823<br />

Frequentemente 9 (7,03%)<br />

Talvolta 26 (20,31%)<br />

Raramente 29 (22,66%)<br />

Mai 64 (50,00%)<br />

Consultazione e lettura 133 (16,16%) su 823<br />

Frequentemente 57 (42,86%)<br />

Talvolta 39 (29,32%)<br />

Raramente 20 (15,04%)<br />

Mai 17 (12,78%)<br />

Utilizzo dei pc e di Internet 135 (16,40%) su 823<br />

Frequentemente 50 (37,04%)<br />

Talvolta 26 (19,26%)<br />

Raramente 23 (17,04%)<br />

Mai 36 (26,67%)<br />

Fotocopie 132 (16,04%) su 823<br />

Frequentemente 5 (3,79%)<br />

Talvolta 25 (18,94%)<br />

Raramente 43 (32,58%)<br />

Mai 59 (44,70%)<br />

Riproduzioni digitali 123 (14,95%) su 823<br />

Frequentemente 2 (1,63%)<br />

Talvolta 4 (3,25%)<br />

Raramente 10 (8,13%)<br />

Mai 107 (86,99%)<br />

Assistenza bibliotecario 131 (15,92%) su 823<br />

Frequentemente 16 (12,21%)<br />

Talvolta 59 (45,04%)<br />

Raramente 13 (9,92%)<br />

Mai 43 (32,82%)<br />

20. Come giudichi i seguenti aspetti della biblioteca?<br />

Ubicazione della biblioteca 143 (17,38%) su 823<br />

Pessima 0 (0,00%)<br />

Sufficiente 12 (8,39%)<br />

Buona 75 (52,45%)<br />

Ottima 56 (39,16%)<br />

167



<br />

PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />

Segnalazione esterna 141 (17,13%) su 823<br />

Pessima 8 (5,67%)<br />

Sufficiente 36 (25,53%)<br />

Buona 67 (47,52%)<br />

Ottima 30 (21,28%)<br />

Organizzazione spazi interni 141 (17,13%) su 823<br />

Pessima 2 (1,42%)<br />

Sufficiente 27 (19,15%)<br />

Buona 80 (56,74%)<br />

Ottima 32 (22,70%)<br />

Orario di apertura 141 (17,13%) su 823<br />

Pessima 3 (2,13%)<br />

Sufficiente 6 (4,26%)<br />

Buona 73 (51,77%)<br />

Ottima 59 (41,84%)<br />

21. Assegna un punteggio da 1 a 5 ai seguenti aspetti dei servizi:<br />

1=del tutto insoddisfatto, 2=insoddisfatto, 3=abbastanza soddisfatto, 4=soddisfatto, 5=molto<br />

soddisfatto<br />

Qualità del servizio in generale 143 (17,38%) su 823<br />

1 0 (0,00%)<br />

2 0 (0,00%)<br />

3 12 (8,39%)<br />

4 77 (53,85%)<br />

5 54 (37,76%)<br />

Cortesia del personale 142 (17,25%) su 823<br />

1 0 (0,00%)<br />

2 0 (0,00%)<br />

3 5 (3,52%)<br />

4 24 (16,90%)<br />

5 113 (79,58%)<br />

Efficienza del personale e<br />

capacità di aiutare nella ricerca<br />

141 (17,13%) su 823<br />

1 0 (0,00%)<br />

2 0 (0,00%)<br />

3 8 (5,67%)<br />

4 34 (24,11%)<br />

5 59 (70,21%)<br />

Disponibilità dei titoli richiesti 136 (16,52%) su 823<br />

1 3 (2,21%)<br />

2 2 (1,47%)<br />

3 40 (29,41%)<br />

4 66 (48,53%)<br />

5 25 (18,38%)<br />

168


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

Facilità di consultazione del<br />

catalogo<br />

132 (16,04%) su 823<br />

1 3 (2,27%)<br />

2 20 (15,15%)<br />

3 33 (25,00%)<br />

4 44 (33,33%)<br />

5 32 (24,24%)<br />

Facilità di trovare<br />

autonomamente negli scaffali<br />

ciò che stai cercando<br />

138 (16,77%) su 823<br />

1 1 (0,72%)<br />

2 9 (6,52%)<br />

3 26 (18,84%)<br />

4 64 (46,38%)<br />

5 38 (27,54%)<br />

Tempi di attesa per il prestito 137 (16,65%) su 823<br />

1 1 (0,73%)<br />

2 4 (2,92%)<br />

3 20 (14,60%)<br />

4 67 (48,91%)<br />

5 45 (32,85%)<br />

Accesso e dotazione di risorse<br />

elettroniche<br />

123 (14,95%) su 823<br />

1 2 (1,63%)<br />

2 17 (13,82%)<br />

3 34 (27,64%)<br />

4 44 (35,77%)<br />

5 26 (21,14%)<br />

Accesso e funzionamento delle<br />

postazioni multimediali<br />

127 (15,43%) su 823<br />

1 2 (1,57%)<br />

2 19 (14,96%)<br />

3 35 (27,56%)<br />

4 44 (34,65%)<br />

5 27 (21,26%)<br />

Prestito interbibliotecario 115 (13,97%) su 823<br />

1 2 (1,74%)<br />

2 1 (0,87%)<br />

3 19 (16,52%)<br />

4 47 (40,87%)<br />

5 46 (40,00%)<br />

22. Quali proposte culturali vorresti trovare in biblioteca?<br />

Proposte 120 (14,58%) su 823<br />

Incontri con gli autori 35 (29,17%)<br />

Presentazione di libri 41 (34,17%)<br />

Gruppi di lettura 14 (11,67%)<br />

Attività culturali per bambini 29 (24,17%)<br />

169


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

Presentazione dei servizi di<br />

biblioteca<br />

5 (4,17%)<br />

Introduzione alle ricerche<br />

bibliografiche<br />

10 (8,33%)<br />

Corsi di lingua, informatica,<br />

scrittura, dizione, ecc.<br />

68 (56,67%)<br />

Altro 1 (0,83%)<br />

23. Se hai bisogno di una informazione o di risolvere un dubbio su qualcosa che non conosci<br />

Comportamento 136 (16,52%) su 823<br />

Ti rechi in biblioteca e poni la<br />

domanda al personale addetto<br />

70 (51,47%)<br />

Ti rechi in biblioteca e utilizzi<br />

autonomamente gli strumenti di<br />

consultazione libri, giornali,<br />

Internet che la biblioteca mette a<br />

disposizione<br />

40 (29,41%)<br />

Utilizzi canali informativi diversi<br />

dalla biblioteca e precisamente...<br />

15 (11,03%)<br />

Non ti è mai capitata una<br />

situazione simile<br />

11 (8,09%)<br />

24. Quali di queste misure di miglioramento dei servizi ti sembrano prioritarie per il Sistema<br />

bibliotecario di Perugia?<br />

Misure di miglioramento 136 (16,52%) su 823<br />

Ampliamento degli spazi 39 (28,68%)<br />

Ampliamento orari di apertura 30 (22,06%)<br />

Arricchimento del Patrimonio 76 (55,88%)<br />

Maggior numero di iniziative<br />

culturali<br />

19 (13,97%)<br />

Miglioramento dei servizi 13 (9,56%)<br />

accessori: fotocopie, bibite, ecc.<br />

Introduzione di un servizio di<br />

consultazione/prestito automatico<br />

attraverso appositi box lungo il<br />

percorso del Minimetrò<br />

10 (7,35%)<br />

Potenziamento delle postazioni<br />

multimediali<br />

31 (22,79%)<br />

Altro 4 (2,94%)<br />

25. Se sapessi che il tipo di materiale di tuo interesse è disponibile in una biblioteca che si trova in<br />

un'altra zona di Perugia, pensi che ci andresti?<br />

Risposta 142 (17,25%) su 823<br />

Certamente sì 57 (40,14%)<br />

Forse 44 (30,99%)<br />

Certamente no 7 (4,93%)<br />

Preferirei utilizzare il trasporto<br />

cultura<br />

34 (23,94%)<br />

170


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

SCHEDA 3.16 – Trascrizione e note a caldo focus group utenti fedeli Augusta (FG1)<br />

Biblioteca di riferimento: Augusta<br />

Data: 22-06-2009 ore 11.00<br />

Partecipanti: utenti molto fedeli<br />

1. Femmina, 19 anni, greca, vive a Perugia per studiare. È iscritta al primo anno di Farmacia presso<br />

l’Università degli Studi di Perugia. Durante il tempo libero ama rilassarsi e quindi non legge,<br />

ascolta musica ed esce con gli amici.<br />

2. Femmina, 30 anni. Originaria di Foligno, vive a Perugia da molti anni. Ha studiato a Perugia e sta<br />

frequentando la Scuola di Specializzazione a Siena in Storia dell’Arte. Frequenta spesso la<br />

biblioteca Augusta soprattutto per fare ricerca sui quotidiani, frequenta soprattutto l’emeroteca.<br />

Frequenta soltanto l’Augusta delle biblioteche comunali. Nel tempo libero ama leggere, visitare<br />

musei e dedicarsi alla storia dell’arte, che è oltre al suo ambito di studi anche la sua passione.<br />

Legge massimo 2 o 3 libri l’anno.<br />

3. Maschio, 24 anni. È iscritto al terzo anno (laurea triennale) della Facoltà di Scienze Politiche<br />

all’Università degli Studi di Perugia. Vorrebbe fare una tesi sui padri pellegrini in America.<br />

Frequenta la biblioteca Augusta dai tempi del liceo principalmente per motivi di <strong>studio</strong> e<br />

consultazione. Lavora come cameriere.<br />

4. Maschio 24 anni. Abruzzese, vive a Perugia per studiare, è iscritto alla Facoltà di Ingegneria.<br />

Frequenta la biblioteca Augusta da 5 anni. Nel tempo libero ama andare al cinema e ascoltare<br />

musica.<br />

5. Maschio, 83 anni, attualmente in pensione, ha insegnato lettere a Perugia in 5 scuole diverse, ha<br />

insegnato al conservatorio per un anno. Frequenta la biblioteca Augusta e anche la biblioteca<br />

Multimediale per passione. Quest’ultima soprattutto per la storia della musica.<br />

6. Maschio, età non specificata, circa 35-40 anni, originario del Cile, America del Sud. È venuto in<br />

Italia a fare il post dottorato. È professore all’Università Cattolica di Santiago del Cile. È a<br />

Perugia da due anni e tra due settimane tornerà in Cile. Lavora a un progetto di ricerca su<br />

Cartesio, quindi in Augusta lavora principalmente con il fondo antico. Il post dottorato avrebbe<br />

dovuto farlo a Lecce. ma ha scelto Perugia proprio per le caratteristiche della biblioteca Augusta:<br />

una biblioteca che ha un fondo antico ma che consente di poter lavorare con più volumi allo<br />

stesso tempo.<br />

Campionamento: I partecipanti sono stati selezionati dal personale della biblioteca tra gli utenti assidui,<br />

coloro che frequentano la biblioteca abitualmente. I partecipanti avevano in precedenza partecipato<br />

all’indagine con questionario. I criteri per selezionare i partecipanti sono stati:<br />

I partecipanti dovevano frequentare sezioni diverse della biblioteca;<br />

I partecipanti dovevano essere utenti fedeli.<br />

Il focus group si è svolto tra le 11 e le 13 circa presso una sala al terzo piano della Biblioteca Augusta. A<br />

tutti i partecipanti è stato dato un badge su cui scrivere il proprio nome al fine di consentire a tutti di<br />

chiamarsi per nome. La numerazione dei partecipanti comincia dal soggetto seduto alla mia destra.<br />

171



<br />

PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />

Trascrizione<br />

R: Vi chiederei a giro di tavolo una vostra breve presentazione.<br />

1: Mi chiamo M., non sono Italiana, sono dalla Grecia. Sono venuta qua per fare gli studi. Studio<br />

farmacia. Ci vengo spesso qua perché posso concentrarmi meglio però vado anche alla biblioteca<br />

dell’Università… solo per un cambiamento, non è che cambia qualcosa, posso concentrarmi lo stesso. Ho<br />

19 anni. Vivrò in Italia fino alla fine degli studi.<br />

2: Sono C., ho 30 anni. Ho studiato qua a Perugia e adesso sto facendo la Scuola di Specializzazione a<br />

Siena in Storia dell’Arte. Frequento spesso la biblioteca soprattutto per fare ricerca sui quotidiani. Quindi<br />

frequento soprattutto l’emeroteca. Ho varie cose che non vanno da sottolineare su questa biblioteca. Sono<br />

di Foligno, ma vivo a Perugia da vari anni. Frequento soltanto l’Augusta delle biblioteche comunali.<br />

3: mi chiamo N., ho 24 anni. Frequento questa biblioteca ormai da… tutta la vita [ride], è dal liceo che la<br />

frequento. Vengo qui soprattutto per concentrarmi e perché c’è una grande disponibilità di libri,<br />

specialmente qua sopra si possono consultare atlanti, enciclopedie. Quindi come consultazione è molto<br />

valida, ma di problemi ce ne stanno molti.<br />

4: Mi chiamo G., ho 24 anni. Vengo qui per concentrarmi, per studiare in silenzio. Vengo principalmente<br />

per studiare, leggere poco. Studio qui a Perugia alla Facoltà di Ingegneria. Vengo qui da 5 anni. Sono<br />

abruzzese e vivo qui per motivi di <strong>studio</strong>.<br />

5: Io sarei il Babbo Natale perché ho 83 anni, ho conosciuto abbondantemente e liberamente con dei<br />

piccoli settori miei. Per esempio in Via Pennacchi posso fare storia della musica abbastanza bene, con una<br />

discoteca abbastanza ricca sia dei classici che dell’Amadeus. I due gruppi di cd si può fare. Si può fare,<br />

magari l’Augusta potesse avere una sala d’ascolto qui proprio isolata, non dico con lezioni ma con<br />

qualche indicazione di testi musicali, con indicazioni alla lettura del testo, all’ascolto del testo. Prima<br />

l’ascolto e poi la lettura. Per entrare nel classico per via importante. I luoghi comuni si conoscono prima<br />

dell’autore, su Beethoven si sanno tante cose ma non quanto è vasto Beethoven. Su Chopin non ne<br />

parliamo. Poi non si arriva al ‘900. La storia dell’Augusta come interesse, lo schedario sulla storia della<br />

musica dell’augusta ha bisogno necessariamente di Via Pennacchi. Sono in pensione, ho insegnato lettere<br />

a Perugia in 5 scuole diverse, ho insegnato al conservatorio per un anno. Si potrebbe specializzare. La<br />

specializzazione fa il solito imbuto. La specializzazione è una scoperta, ma vale molte lacune.<br />

6: Mi chiamo P., vengo dal Cile, America del Sud. Sono venuto in Italia a fare il mio post dottorato. Sono<br />

professore all’Università Cattolica di Santiago del Cile. Sono venuto in Italia a fare la ricerca, a scrivere<br />

un libro. Sono 2 anni che sto qui e in questo momento mi rimangono solo 20 giorni prima di tornare in<br />

Cile. Ho lavorato più di 400 giorni qui all’Augusta e lavoro basicamente con il fondo antico. Io faccio una<br />

ricerca su Cartesio e la mia ipotesi di lavoro che è stata largamente comprovata era di lavorare con libri<br />

del ‘500 per dimostrare quanto l’iconografia del ‘500 era importante per l’iconografia scientifica dei libri<br />

di Cartesio. Ho lavorato qui tutto questo tempo sebbene l’Università che mi ha accolto non era qui ma a<br />

Lecce, al centro di studi… è una cosa molto particolare. Io cercavo una città che avesse un fondo antico,<br />

ma non in una biblioteca moderna, come Roma o Parigi, in cui ho lavorato anche un anno. Perché nelle<br />

biblioteche delle grandi città è praticamente già impossibile studiare per i ricercatori specializzati. Perché<br />

tutto il regolamento interno fa sì che sia praticamente impossibile lavorare con 5 o 6 volumi del ‘500 allo<br />

stesso tempo. In questo senso qui mi sono trovato benissimo perché i bibliotecari del fondo antico mi<br />

hanno aiutato, abbiamo fatto insieme delle scoperte di cose che io non sapevo che erano qui, loro lo<br />

sapevano ma non sapevano quanto erano importanti per la storia della ricerca su Cartesio.<br />

R: Vi chiederei di raccontarci brevemente cosa fate nel vostro tempo libero…<br />

1: Nel mio tempo libero non leggo più, perché <strong>studio</strong> per la facoltà tutto il giorno e ho voglia di rilassarmi<br />

un po’. Di solito esco con gli amici o resto a casa ad ascoltare un po’ di musica. Mi piace anche<br />

disegnare.<br />

172


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

2: Essendo appassionata di arte, prevalentemente le mie letture sono molto orientate su saggi e cataloghi<br />

d’arte. Frequento mostre e musei, vado al cinema. Le mie letture al di là dell’arte sono molto limitate, ne<br />

faccio, ma non più di 2 o 3 libri l’anno.<br />

3: Nel tempo libero lavoro, quindi il tempo per fare il resto è poco, però di solito lo spendo o uscendo o<br />

leggendo. Faccio il cameriere. Fondamentalmente passo tutto il tempo qui, poi lavoro e la sera leggo<br />

qualcosa. Faccio scienze politiche qui a Perugia, faccio l’ultimo anno della triennale. Sto chiedendo la<br />

tesi, ma nessuno vuole quello che voglio fare. È difficile trovare un professore che non voglia farti fare<br />

quello che vuole lui. Io volevo fare una ricerca sui padri pellegrini in America. Quelli più specializzati per<br />

fare quello sono tutti già pieni. C’è molta letteratura. Anche qui c’è molta lettura su questo, più di quella<br />

che ho trovato dalle altre parti. È molto fornita. Solo che il tempo per consultarli qui è poco. L’orario è<br />

molto ristretto… questo secondo me è il vero problema… ’ho tirata là così… soprattutto perché hanno<br />

fatto gli orari nuovi e sono una batosta.<br />

R: Non so se tu in Grecia hai avuto occasione [rivolgendosi a 1] ma anche tu [rivolgendosi a 6] di<br />

frequentare altre biblioteche. Mi interessava capire se potete raccontarci delle esperienze personali<br />

vissute in altre biblioteche da cui si può prendere qualche spunto importante…<br />

[Divagazione]<br />

3: Io ho avuto esperienze con biblioteche statunitensi e non chiudono; non pretendo questo, ma almeno<br />

questa che è comunale almeno alle 8.<br />

5: Si vede anche nei filmetti americani, vanno in biblioteca come andare dal giornalaio, in qualunque ora.<br />

3: Con un orario più lungo potrebbe attirare più… fondamentalmente se uno considera l’orario di lavoro<br />

di una persona normale, verso le 18 finisce, uno che lavora in un ufficio alle 18 stacca e se anche volesse<br />

consultarsi un giornale non potrebbe farlo perché alle 18.15 chiude.<br />

R: Ma a parte il discorso dello <strong>studio</strong>, la biblioteca potrebbe rappresentare tante altre cose…<br />

[Divagazione]<br />

4: Nel tempo libero leggo oppure cinema, cinema. Molto cinema. Sia cinema che dvd. E anche la musica.<br />

Quello che diceva 5 è perfetto. Ho esperienze con la fonoteca regionale. Sarebbe ottimo nello stesso<br />

edificio, perché è una stanzetta a parte che sta lì…<br />

5: Anche lì spettacolo continuo… la fonoteca ha il lascito Buitoni, si tratta di migliaia di partiture. Ha una<br />

ricchezza immensa senza fine. Mancano solo certe piccole zone dell’800, ma sennò c’è stata una raccolta<br />

di partiture Buitoni che sono servite a cinquant’anni di concerti. Tenute benissimo e non consultate.<br />

Quando le tirano fuori hanno la forma del libro non consultato.<br />

4: Di solito quando leggo, leggo saggi scientifici.<br />

R: Quando vieni qui vieni per studiare? Studi con libri tuoi?<br />

4: La lettura me la faccio a casa. Qui vengo per studiare e raramente prendo dei testi. Mi serviva da<br />

cercare qualche testo, ma sono molto specifici e non ho pensato… neanche provato a chiederli, da pazzi,<br />

troppo settoriali.<br />

5: Io sono fuori. [divagazione] La mia passione è la musica. Quei momenti felici dei quindici anni,<br />

quando si impara a leggere. Leggere è fondamentale. L’armonia è venuta molto dopo, quando leggere non<br />

era più un problema da tempo. Studiare armonia è un’altra delle cose che si potrebbero consigliare come<br />

una scienza intellettuale liberissima di una semplicità estrema, con una aritmetica facilissima, devi<br />

contare fino a 13 e basta. Eppure non c’è niente da fare. È molto più facile di quanto sembri dai trattati<br />

d’armonia. Questo sarebbe da… ma purtroppo c’è il dualismo… il conservatorio è una cosa e studiare<br />

musica fuori dal conservatorio è un’altra. Ho chiesto di consultare in conservatorio con tanto di lettere al<br />

173


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

direttore….risposta NO, è incredibile. Sono un pensionato, sono un insegnante, se volete farmi fare un<br />

esame di musica me lo fate. Voglio consultare il conservatorio. E mi ha risposto il direttore proprio no…<br />

allora salutiamoci.<br />

6: La verità è che per me è tutt’uno lavoro e tempo libero. Questi due anni che sono venuto a fare questo<br />

libro qui è stato come una specie di sogno perché infatti tutto il tempo, insegnare, fare lezione agli<br />

studenti e seguire le tesi… quando io lavoro in Cile devo dividere il mio tempo e invece qui mi sono<br />

dedicato al 100% alla mia ricerca. Il tempo che vengo in biblioteca a volte non è solo per la ricerca, ma<br />

mi interessa molto poter vedere una quantità di cose che per voi sono normali… poter accedere a libri che<br />

sono del ‘300, del ‘400… il Medioevo per voi è una cosa scontata. Per noi non esiste il Medioevo, non<br />

esiste un tempo prima del 1500 e qualunque cosa che venga da prima è un’esperienza… in questo senso<br />

leggere sì, fare della ricerca, ma soprattutto avere una esperienza storica con gli originali, non soltanto nel<br />

senso dell’arte, ma anche nel senso architettonico con la città. Io dedico parte del tempo libero al mio<br />

blog che scrivo permanentemente, collaboro con alcuni giornali in Cile. Allora il mio tempo libero lo<br />

divido tra queste cose. Mi piacerebbe più… io pensavo che in una città come Perugia, con 35.000<br />

studenti, ci fosse una attività di conferenze permanenti e invece… non esiste. Per questo la biblioteca<br />

Augusta rappresenta una cosa fondamentale perché è una delle poche cose culturali, non nel senso di alta<br />

cultura, ma che rappresenta un polo culturale, che mi ha permesso quello che avevo vissuto quando stavo<br />

a Parigi dove devi scegliere tra 3-4 conferenze a settimana. Le conferenze che fanno all’Augusta sono più<br />

importanti di quello che non sono all’Università. All’Università non sono…<br />

R: Visto che siete studenti universitari, anche se vi occupate di cose diverse, vorrei chiedervi: perché<br />

studiate nella biblioteca Augusta e non nelle biblioteche delle vostre facoltà? Magari per C. [2] è una<br />

cosa diversa perché studia a Siena…<br />

2: Comunque qui a Perugia l’unica biblioteca con una buona emeroteca fornita è questa. Quella<br />

dell’Università non ha l’emeroteca.<br />

R: Nel caso di N o G?<br />

3: Mah, io <strong>studio</strong> qui perché venendoci da tanti anni ormai ho cominciato a conoscere certe persone.<br />

Diventa un ambiente amichevole e poi cambiare posto di <strong>studio</strong> diventa un po’, diciamo… no scioccante,<br />

però per la concentrazione… almeno per me è diverso, un conto è studiare qui dove vengo da sempre. E<br />

poi questa è molto grande come biblioteca, a parte quando si è effettivamente tutti sotto esame, i posti ci<br />

stanno, l’ambiente è grandissimo, qui al piano di sotto, la sala Conestabile… i posti ci stanno. A volte<br />

succede che uno non lo trova, ma è molto raro. Invece a Via Pennacchi è molto piccola, c’è il caso<br />

veramente che il posto lo trovi, ma non stai comodo, qui il tuo posto ce l’hai con i tuoi libri. Mi sembra<br />

che Via Pennacchi abbia 40-50 posti… questa ne ha 150 se non sbaglio.<br />

R: Anche via Pennacchi è frequentata da molti studenti.<br />

3: Sì, ma quella è una zona universitaria. Proprio perché è frequentata da molti studenti a volte non c’è<br />

posto.<br />

R: Quindi per te la questione è sentirsi bene, sentirsi a proprio agio?<br />

3: È comoda, è vicina, è in centro. È comoda. Ma di problemi ce ne stanno tanti. Qui almeno ogni tanto<br />

esperienze culturali se ne possono fare. È una cultura molto, non dico bassa, ma fruibile. Tutti quanti<br />

possono venire qui, ascoltare una conferenza e trarne qualcosa.<br />

4: C’è concentrazione, i prestiti sono facili, abbiamo movimento volendo.<br />

R: Cosa dovrebbe essere una biblioteca? Cos’è? Quali sono i primi tre aggettivi che vi vengono in mente<br />

per descriverla… Finora sono emersi diversi aspetti. Si è parlato di biblioteca come luogo di <strong>studio</strong>, per<br />

cui scegliete l’Augusta e non altre perché vi sentite a proprio agio, è comoda da raggiungere ed è in<br />

pieno centro. Ma è venuta fuori anche l’idea di biblioteca come esperienza culturale in tutti i sensi, non<br />

solo nello <strong>studio</strong>, ma anche nel poter soddisfare le proprie curiosità… di frequentare la biblioteca come<br />

174


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

luogo culturale per assistere a conferenze e mostre; di aspetti ce ne sono tanti e vorrei che ciascuno di<br />

voi mi dicesse qual è l’aspetto principale, prima in generale e poi in relazione all’Augusta.<br />

1: Secondo me è un luogo di cultura, dove c’è silenzio e modo di studiare. Ognuno può concentrarsi al<br />

suo lavoro.<br />

R: Quindi biblioteca come luogo di <strong>studio</strong> e le caratteristiche essenziali sono la tranquillità, il silenzio e<br />

la concentrazione.<br />

1: Sì<br />

2: Dico per me gli aspetti importanti in generale, non dico che lo faccia questa [polemica] per me la<br />

fruibilità da parte del pubblico, la comunicazione, perché se la biblioteca non comunica il proprio<br />

patrimonio, la gente non può fruirne e la conservazione, cosa che questa biblioteca non sta facendo molto.<br />

5: E gli acquisti… è più aggiornata Via Pennacchi.<br />

2: Per renderla fruibile bisogna avere delle collezioni che interessino il pubblico. Analizzando il bacino<br />

d’utenza, dovrebbero andare incontro a chi la frequenta. Io sono venuta qui principalmente per<br />

comunicare il mio dissenso rispetto alle ultime politiche della biblioteca rispetto all’emeroteca. Hanno<br />

buttato intere collezioni perché adesso sono fruibili via Internet. Ma è fruibile la pagina del giornale<br />

nazionale e non la pagina locale ed io vengo qui per consultare la pagina locale e adesso non ho più nulla.<br />

Né la Repubblica… beh, la Repubblica non c’era. L’Unità aveva la pagina locale e adesso sono state<br />

buttate intere collezioni. In questi mesi<br />

R: Tu lo stai facendo per le tue ricerche? Ti sei sentita in difficoltà…<br />

2: A marzo erano disponibili, poi non sono più venuta perché ho fatto altre cose e sono tornata la<br />

settimana scorsa e non erano più disponibili questi quotidiani da consultare.<br />

3: Sono stati proprio buttati?<br />

6: Neanche microfilmati.<br />

2: Sono stati proprio buttati. Sono consultabili via Internet la Repubblica e l’Unità, ma la pagina<br />

nazionale. Ci sono altri quotidiani, ma io avevo bisogno di fare un confronto con altri quotidiani che<br />

hanno un’impostazione culturale diversa.<br />

R: Hai avuto la possibilità di parlarne, hai chiesto, ne hai parlato con qualcuno?<br />

2: Ho chiesto alle ragazze che stanno sotto e mi hanno detto che sono state buttate.<br />

[Stupore collettivo]<br />

R:Trovi quindi nell’Augusta che ci siano delle lacune?<br />

2: L’Augusta è la biblioteca regionale con il diritto di deposito. Quindi è la biblioteca deputata alla<br />

Conservazione della memoria locale. Questa cosa mi sembra veramente assurda.<br />

[Divagazione di 5]<br />

3: Innanzitutto uso un aggettivo un po’ “grande” che è libertà. Senza vincoli né di orari né di password su<br />

Internet. C’è Internet, tutti i fondi sono su Internet, però ci sono 4 computer senza trovare le prese dove<br />

attaccarle e non c’è la connessione wi-fi. C’è una barriera infrastrutturale. Molti vengono con il computer<br />

però non c’è una wi fi e devi per forza andare giù, collegarsi con la password, avere un’ora di tempo. Ma<br />

quest’ora di tempo ce l’hanno tutti ovviamente e quindi molto spesso devi aspettare, metterti in fila per<br />

consultarti Internet. Ma serve più di un’ora perché se devo fare una ricerca su Internet mi serve più di<br />

175


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

un’ora. Ma soprattutto non è detto che sia una ricerca concentrata solo in quel momento, ma quando mi<br />

serve consulto. Avere un computer collegato a un wi fi nel 2009 sarebbe…<br />

5: Quindi i computer sono pochi?<br />

3: No bastano quelli, però dare la possibilità di una linea wi-fi….diffusa, senza cavo, che chiunque si può<br />

collegare. E poi gli orari. Possono sponsorizzare la biblioteca tanto e quanto vogliono, ma se quando ci<br />

vieni è chiusa… è il cane che si morde la coda.<br />

R: Come diceva prima il Dottor Tarantino è però una questione legata all’Amministrazione. Qui si<br />

chiude il cerchio…<br />

3: Sì, ci sono 4 biblioteche in cui la Sandro Penna di San Sisto è vista in chiave infantile per i bambini,<br />

ragazzi. Ponte San Giovanni è stata un po’ cambiata la destinazione d’uso, nel senso che spesso ci trovi<br />

mamme con i bambini e la concentrazione è impossibile. Ognuno la biblioteca la usa come gli pare<br />

però… questa biblioteca comunale, regionale, con tutti i privilegi e i diritti che ha questa biblioteca che<br />

non regge assolutamente il confronto con le altre. Poi io non sapevo che con il fondo medievale uno<br />

potesse farci tutte queste scoperte.<br />

2: È tutto catalogato?<br />

6: No, c’è una enorme parte del fondo che non è catalogata. C’è una quantità enorme di roba che c’è da<br />

vedere e neanche voglio pensare alla quantità di cose che non sono state ancora scoperte.<br />

3: Questo ci dimostra che questo fondo potrebbe pubblicizzare la biblioteca stessa e la città stessa<br />

moltissimo. Il fatto di avere una biblioteca così dovrebbe essere urlato a tutti quanti. Quando P. diceva<br />

questa cosa sono rimasto stupito… anche il fatto di buttare i giornali è una cancellazione della memoria, è<br />

assurdo.<br />

4: Sì, ma lo spazio è quello… forse con i microfilmati.<br />

2: E poi è necessaria una implementazione della catalogazione perché il materiale finché non è catalogato<br />

non è fruibile.<br />

3: [Rivolgendosi a 4] Voglio dire una cosa. Io sono d’accordo con te che lo spazio è quello e finché c’è<br />

tutto su Internet va bene. Ma se su Internet non c’è la pagina locale non la devi buttare via… ma se lo<br />

dicevano a noi, le prendevo io.<br />

4: Ma chissà quanti erano?<br />

6: Sono 15 km di scaffali… non era di portarselo a casa voglio dire…<br />

[Risate generali]<br />

R: Tornando alla biblioteca, massima fruizione e libertà in tutti i sensi, orari, wi-fi…<br />

3: Poi piano piano dopo si integra tutto quanto. Se questo diventa un posto in cui passare la giornata, oltre<br />

a studiarci, perché se sono solo quelle 8-10 ore di apertura uno arriva qui e fa quello che deve fare in quel<br />

tempo lì e basta, se invece la biblioteca fosse aperta fino alle 22.00 ad esempio, uno arriva qui<br />

tranquillamente, fa quello che deve fare e poi può consultare Internet, leggersi un libro… già è un luogo<br />

sociale, in cui tantissime persone vengono sempre le stesse.<br />

R: Ecco, ma questo è un luogo sociale?<br />

3, 5, 6: Sì, assolutamente!<br />

176


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

3: Ma anche un luogo culturale. Anche quello che stiamo facendo qui… le informazioni vengono<br />

scambiate costantemente. Quello che stava dicendo lui su Cartesio io non lo sapevo. Il signore sulla<br />

musica… è così che funziona, se ho un dubbio su una cosa di ingegneria posso chiederlo a lui. Sia gli<br />

studenti dell’Università per Stranieri, sia gli Erasmus, sia quelli della scuola americana che gli studenti<br />

cinesi e coreani indicano tutti questa biblioteca, e c’è uno scambio. Il potenziale è enorme.<br />

R: Lo è realmente un luogo di socialità?<br />

3: Il potenziale non viene assolutamente…<br />

6: Scusa, ma la situazione non è soltanto quella di pensare che la biblioteca Augusta ha un ruolo sociale a<br />

Perugia così, ma si deve pensare che ha un ruolo sociale perché la situazione dell’Università in Italia ha<br />

distrutto la nozione di comunità… io domando agli studenti che ho conosciuto in Italia… vanno<br />

all’Università e tornano a casa.<br />

3: Ha perfettamente ragione.<br />

4: Da me sono tutti così… io faccio proprio così. È per questo che non ci vado alla mia università…<br />

R: Infatti vorrei capire proprio questo, Perugia è una città universitaria, ha 2 atenei, l’Università di<br />

Perugia e l’Università per gli stranieri. È una città universitaria. La biblioteca Augusta che è una<br />

biblioteca comunale è un punto di riferimento. Questa è una criticità importante… perché ovviamente<br />

mette in evidenza le enormi potenzialità…<br />

3: Le potenzialità sono immense; era proprio quello che dicevo. Alla biblioteca dell’Università non c’è<br />

quel contatto sociale che potrebbe esserci qui. Cioè qui uno va alla biblioteca dell’Università, se uno ha<br />

poco tempo per studiare e non puoi tornare a casa, allora invece di tornare a casa si ferma lì… non è che<br />

non puoi studiare, anche lì puoi socializzare, ma trovi solo unicamente persone del tuo corso. Mentre se<br />

vieni qui trovi tutti i corsi e puoi aiutarti l’uno con l’altro. Questo fattore non è abbastanza sviluppato…<br />

R: È un ambiente sociale con enormi potenzialità ma non è abbastanza sviluppato.<br />

5: Ci vorrebbe una sala per ritrovarsi, che non è la macchinetta del caffè e via.<br />

3: Sono 7 o 8 anni che vengo qui, da quando facevo il liceo, anche quando non andavo a scuola e facevo<br />

salina venivo qui… i problemi dopo vengono fuori e sono tanti e si potrebbero risolvere semplicemente.<br />

Ma questo credo dipenda dall’Amministrazione. Sarà qualunquismo ma credo che i soldi vengano spesi<br />

male.<br />

R: Questo è fuori dalla nostra portata ovviamente, invece mettere in evidenza un problema come quello<br />

che sta vivendo 2 rispetto ai suoi studi, che si ripercuote su tanti altri discorsi, un problema di orari e di<br />

fruizione della biblioteca intesa come ritrovo…<br />

5: Ci vorrebbe proprio una sala per stare, un posto da star lì.<br />

R: Torniamo alla biblioteca, 4 che ne pensi?<br />

4: Hanno detto tutto, aperta, silenziosa… ma qui come silenzio ci siamo. Forse per la mia esperienza dal<br />

punto di vista scientifico c’è pochissimo. C’è molta letteratura ma non esiste sono disponibili volumi<br />

vecchissimi, addirittura io ne ho trovato uno che mi serviva per fare una protesi, un lavoro, 1950, roba<br />

impensabile… dal punto di vista scientifico per quanto mi riguarda non è assolutamente aggiornata.<br />

R: C’è qualche biblioteca a Perugia che in questo senso rappresenta un punto di riferimento?<br />

4: No. Beh, c’è quella della facoltà ma lì il problema è quello di restare chiuso in un’unica direzione. Io la<br />

disprezzo nel modo più assoluto. Ci vado proprio quando ho necessità, se ci devo andare ci vado… poi lì<br />

ci sono i nostri testi, le nostre dispense…<br />

177



<br />

PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />

6: Beh, c’è da dire che questa biblioteca è aggiornatissima in termini scientifici fino al 1780… anche<br />

1830. Dal 1490!<br />

[Risate generali]<br />

R: A livello di risorse proprio per questa tua necessità di aggiornamento e approfondimento, quali sono<br />

le risorse che utilizzi?<br />

4: Per quanto mi riguarda solo il fattore scientifico è carente, poi faccio altre letture trasversali.<br />

2: La carenza delle collezioni, anche in storia dell’arte, in particolare storia dell’arte contemporanea, in<br />

tutta la regione è un disastro.<br />

6: La biblioteca dell’Accademia?<br />

2: La biblioteca dell’Accademia non è fornitissima, non è aggiornatissima. È in crisi economica, sta<br />

sull’orlo del fallimento, quindi investimenti per la biblioteca sono assolutamente minimi. Gran parte dei<br />

libri nuovi sono donazioni, non acquisti.<br />

5: Il giornale la rivista di medicina inglese c’è qui… Medical Journal… mi manca una parola…<br />

R: Riflettiamo insieme su un punto: ci sono delle carenze tematiche, per quanto riguarda 4 rispetto ai<br />

suoi studi e per quanto riguarda 2 per la storia dell’arte. Se ci fossero a Perugia realtà specializzate per<br />

i vostri studi ci andreste?<br />

2: Io per esempio fruisco moltissimo di una biblioteca privata di un critico d’arte che vuole donare la sua<br />

collezione al Comune o all’Accademia, ma a sua detta il Comune non vuole ricevere questa collezione<br />

perché non sa dove metterla… finché è in vita vorrebbe continuare a lavorarci con questa biblioteca, così<br />

come molti studenti dell’Università vengono mandati dalla professoressa d’arte contemporanea<br />

direttamente da lui perché sa che è un fondo importante. Sennò per quanto riguarda l’arte contemporanea<br />

c’è la biblioteca Carandente a Spoleto, però è aperta solo due giorni a settimana; è abbastanza fornita, ma<br />

non fornitissima.<br />

R: Sareste disposti a spostarvi?<br />

2: Io normalmente mi sposto tra Firenze, Siena e Spoleto…<br />

R: Ma io intendo proprio a livello quotidiano. Dai dati dei questionari emerge un fatto: tutti gli utenti si<br />

dimostrano molto tranquilli di fronte alla possibilità di spostarsi da un capo all’altro della città, ma i<br />

dati relativi al trasposto cultura aumentano.<br />

4: Beh, ci si può spostare, ma se me lo portano è meglio… se me lo leggono anche.<br />

[Risate generali]<br />

6: C’è un fattore storico rispetto a quello che diceva 2, quando Prospero Podiani ha voluto costruire<br />

questa biblioteca, il Comune per 20 anni hanno avuto un litigio. Quando un privato vuole donare 2000,<br />

3000 o 5000 libri e la biblioteca dice non ha posto… diciamo di nuovo la storia di Podiani. Allora questa<br />

è una cosa importante da pensare, allora nella storia della città è un fatto psicoanalitico. La prima volta<br />

che uno ha voluto regalare la biblioteca più bella e più aggiornata in quel momento, perché Podiani aveva<br />

la biblioteca più aggiornata, nessuno la voleva. Voglio dire che è una cosa che torna.<br />

5: Ha ragione, lì è un fatto psicanalitico.<br />

R: Cos’è per te la biblioteca [rivolgendosi a 5]?<br />

178


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

5: Intanto ricerca, possibilmente ramificata, la propria specializzazione e le trasversali e quello che può<br />

arricchirla. Già che ci sono mi <strong>studio</strong> un po’ di…La specializzazione come quadrivio, come multi strade:<br />

già che ci sono do un’occhiata a … leggo un po’ di inglese o di tedesco. Non è detto che debba<br />

dedicarmici sacralmente a quello che <strong>studio</strong> …e poi solo un’idea …se ci fosse una saletta, le scoperte<br />

individuali potrebbero essere dette… “guardate leggendo un libro del ‘700, guardate cosa ho trovato…”<br />

3: Se ci fosse un sistema di Internet diffuso, con un sistema di feedback: allora io ho letto questo libro,<br />

l’ho utilizzato per questa ricerca, a parte dare il giudizio per l’argomento…e soprattutto collegare le varie<br />

materie, proprio un discorso di community.<br />

6: Non so se dice così in italiano, un discorso di filtraggio collaborativo. Questo porta informazione alla<br />

biblioteca stessa.<br />

5: Il vecchio in fieri… mentre sto facendo questo ho letto questo… e poi anche il fatto di parlare e di dire,<br />

questo è bello. Il fatto serioso, quell’aspetto serioso e preoccupatissimo dello studente e invece no questo<br />

è il bello, il fatto di parlare, di dire “guarda cosa ho scoperto leggendo Carducci”, che serve a tutti, anche<br />

allo studente di medicina….<br />

R: Quindi ricerca, specializzazione condivisione.<br />

5: Ecco appunto ci sarà una scoperta al giorno, con 100 lettori al giorno ci saranno 10 momenti di<br />

scoperta quotidiana… ecco in una sala uno entra e dice: “di cosa parla? Ah no, non mi interessa.<br />

6: I concetti sono detti quasi tutti. Forse direi un concetto che da me sarebbe impossibile ma qui in Italia<br />

che si fanno tante cose senza soldi, la gente è abituata senza essere pagata che per me è una cosa<br />

impossibile… la possibilità di mettere un volontariato. Già la gente lavora gratuitamente, cosa che per me<br />

è immorale, allora perché…la biblioteca non può compiere un luogo di rimpiazzare quelle cose che<br />

potevano essere fatte dall’università ma in un certo senso per me l’ideale non è un ideale generale rispetto<br />

alla biblioteca nazionale. Io ho studiato in almeno 10 biblioteche nazionali e posso dire un po’… ci sono<br />

delle cose che le biblioteche nazionali devono fare ed altre no. Dipende dalla dimensione. Io sono<br />

d’accordo che resteranno dei vuoti nella specializzazione. Ma sono d’accordo con 2 che a livello locale<br />

no. Per 4 ok, quella è la facoltà di ingegneria e deve avere i libri più aggiornati. Ma credo che la cosa più<br />

importante sia definire quale è il ruolo di una biblioteca comunale e dentro questo le priorità e ci sono<br />

alcune cose ideali che si potrebbero pensare: il silenzio, la disponibilità oraria, ma io aggiungerei anche<br />

l’informazione di quello che la biblioteca ha o delle cose che si stanno facendo all’interno…<br />

R: La comunicazione…<br />

6: Sì, la comunicazione, nel senso che la biblioteca stessa lo fa, ma non è un lavoro da fare, è la biblioteca<br />

stessa… per esempio il fondo antico ci sono delle biblioteche americane e inglesi che hanno una quantità<br />

di cose in Internet. Questa è una forma di fare conoscere, di valorizzare e fare conoscere la collezione che<br />

la biblioteca ha. Per esempio, un caso specifico locale, Cesare Ripa che è stato un iconologo perugino del<br />

‘600, ha scritto un libro fantastico che è stato editato a Perugia. La Biblioteca Augusta ha 4 o 5 volumi,<br />

invaluabili [intende molto costosi] … l’Università di Glasgow ha un sito che si chiama “Emblematica”<br />

dove ci sono un progetto francese e un progetto italiano e i libri sono digitalizzati al 100%. Quella è una<br />

forma di aprire la biblioteca Augusta, il suo fondo antico ad una valorizzazione internazionale del suo<br />

fondo antico. Forse in Italia per nessuno è importante ma se io dal Cile posso consultare…devi<br />

immaginare cosa è questo, stiamo parlando di 11.500 km. Dove vado? Alla biblioteca di Glasgow perché<br />

lì si sono aperti; invece qui si potrebbe fare… credo ci si debba aprire anche con la digitalizzazione.<br />

2: Aderisce a Europeana, il portale europeo della biblioteca digitale?<br />

6: Sì. Ci sono modelli che si potrebbero aggiungere come links all’interno della biblioteca Augusta. Per<br />

esempio Gallica 2 della biblioteca Nazionale di Francia.<br />

2. Gallica è entrato in Europeana.<br />

179


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

6: Allora nel ridimensionare l’ideale della biblioteca Augusta sarebbe quello di verificare le cose che si<br />

potrebbero fare. Per esempio chiedere agli studenti che stanno facendo ricerca qui di fare azioni di<br />

volontariato. Per esempio io…se qualcuno me lo avesse detto la prima volta che ho chiesto le Bibbie tra il<br />

1540 e il 1590… beh ci sono alcune che non sono catalogate… beh io non sono uno specializzato in<br />

archivi o catalogazione ma… si potrebbe fare.<br />

5: A proposito, solo una cosa già che dice le Bibbie, la biblioteca di Fano ha una esapla, una bibbia in 6<br />

lingue… unica, unica<br />

2: In Italia le biblioteche che aderiscono a Europeana sono soltanto due. Questa cosa è assolutamente<br />

scandalosa perché continuano ad utilizzare SBN che è un sistema antiquato. Basterebbe convertire…<br />

3: La digitalizzazione può avvenire con volumi coperti da diritto d’autore?<br />

2: Ci sono anche libri che sono coperti dal diritto d’autore, sinceramente non c’è ancora questa<br />

questione…dopo 70 anni dalla morte dell’autore.<br />

6: Per esempio in questo senso tutte le biblioteche delle università di Perugia hanno un diverso sistema di<br />

ricerca rispetto a quello della biblioteca Augusta…<br />

R: Non sono affatto coordinate e questo si rifà al problema di cui parlavamo prima…<br />

2: Ci sono biblioteche che hanno Sebina, ancora un altro sistema. Non c’è coordinamento né a livello<br />

nazionale, né locale.<br />

R: Certo questo non favorisce l’utente.<br />

2: Ad esempio il Cemir, che aveva fatto un buon lavoro compatibile con Europeana, in vista di un futuro<br />

ingresso in Europeana per le biblioteche provinciali, per altre piccole biblioteche private e comunali che<br />

avevano aderito soltanto che adesso con le elezioni stanno togliendo i fondi e quindi dopo un anno verrà<br />

chiuso. Lì ci sono i Corali di Gubbio tutti digitalizzati.<br />

R: Per ricollegarmi a quello che diceva 6 sul volontariato, se usufruite dell’aiuto dei bibliotecari e<br />

quanto siete soddisfatti, se vi sentite ben assistiti?<br />

5: Molto, il personale è attivissimo, per abitudine li faccio correre. Il personale caspita… questi li ho visti<br />

venire, si sono rinnovati e se c’è da correre…<br />

2: Ci sono alcuni elementi che si distinguono per questo.<br />

3: Sì, infatti, e altri che si distinguono per l’opposto.<br />

2: Sinceramente so quali sono le persone disponibili e quelle che non lo sono.Venendo qui da 10 anni so<br />

quali sono le persone disponibili. Le persone che sono disponibili sono veramente disponibili.<br />

3: Ci sono alcune che alzano la media ma altre che la abbassano.<br />

[Divagazione di 5]<br />

6: Si può dividere nella relazione che uno ha, non è che si può catalogare tutto, si dovrebbe valutare nel<br />

senso specifico della relazione e dell’interazione che uno ha. Io per esempio mi relaziono basicamente<br />

con il bancone di sotto e con le persone che sono alla Sala Conestabile… e allora non è che tutta la<br />

biblioteca… non mi sento di generalizzare. Nel fondo antico ci sono state persone veramente gentilissime<br />

con me. Quando uno chiede aiuto a queste persone loro sanno… questo è un senso anche ideale che le<br />

persone che lavorano alla emeroteca sono specializzate nella emeroteca, persone che lavorano al fondo<br />

antico sono specializzate al fondo antico… questa è una cosa che deve essere detta, ma sicuramente ci<br />

sono problemi di personale.<br />

180


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

3: Questa idea del volontariato mi piace molto, effettivamente potrebbe essere una soluzione.<br />

R: Piace a tutti questa idea?<br />

Tutti: sì<br />

R: Se si trovassero i fondi per assumere del personale forse sarebbe meglio.<br />

3: Passare un’oretta qui a digitalizzare libri forse ce la farei anche.<br />

6: Lo dico soprattutto per le persone che studiano archivi e biblioteconomia.<br />

R. Sarebbe una forma di esperienza.<br />

[Divagazione di 5]<br />

R: Abbiamo detto questo concetto di biblioteca e siete tutti d’accordo con questo; arrivando alla<br />

biblioteca Augusta: il miglior pregio e il peggior difetto?<br />

5: Ho imparato a tacere perché parlavo a voce alta e ho imparato ad abbassare la voce, c’è voluto qualche<br />

anno. Poi ho lavorato con bibliografie grosse e mi hanno aiutato parecchio. Poi è arrivato il computer e lì<br />

a quel punto mi hanno dovuto iniziare… la mia generazione è stata sfortunatissima, decine di colleghi<br />

sono andati in pensione precoce per non imparare il computer… c’è stato proprio un crollo, ridicole…<br />

[Divagazione]<br />

R: Ecco, questo è un aspetto, il concetto di comunicazione ma anche di formazione: potrebbe essere utile<br />

una qualche attività di formazione per l’utente? Non ora che siete utenti esperti, una forma di formazione<br />

nell’insegnarvi a cercare?<br />

3: Dovrebbe essere uno sfizio dell’utente imparare a utilizzare gli strumenti che gli vengono dati. Dopo se<br />

la domenica vogliono aprirla per insegnare a utilizzare Internet ci può stare. Potrebbe essere così, ma<br />

fondamentalmente gli strumenti della biblioteca devono essere potenti.<br />

2: Non sono d’accordo, perché fondamentalmente al reference il primo compito del bibliotecario è<br />

insegnare all’utente ad utilizzare gli strumenti della biblioteca. Uno dei principi della biblioteconomia è<br />

questo.<br />

3: Non lo sapevo.<br />

R: Questo importante mettere le persone nella condizione di usufruire di ciò che c’è<br />

6: E poi qui c’è una cosa determinante, che ci sono tre sistemi diversi di ricerca, Biblioweb, Libri in linea<br />

e i cataloghi cartacei. Nessuno dei 3 coincide. Non è che stiamo pensando di educare l’utente a un ideale<br />

di ricerca, stiamo informando l’utente come funziona questa cosa che è un po’ difficile da capire.<br />

2: Se uno non glielo, dice uno potrebbe cercare soltanto in SBN, uno soltanto al cartaceo, quindi….<br />

5: Questo è sicuramente importante, ma io ricordo che avevo qualche problema e nel trovare un testo e mi<br />

hanno seguito dalla mattina alla sera e mi hanno fatto vedere tutti e 3 i cataloghi e io non ne sapevo<br />

niente…<br />

2: Sì ma il primo compito è insegnare all’utente come cercare da solo… e poi dare una mano.<br />

4: Mi hanno detto come fare, ma avevo delle difficoltà perché io solitamente non chiedo libri in prestito e<br />

allora mi sono stati dietro una intera giornata… mi hanno fatto vedere tutto, non abbiamo trovato niente<br />

però.<br />

181



<br />

PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />

R: Potremmo, dire per sintetizzare, che il personale è assolutamente disponibile e che c’è una buona<br />

forma di assistenza e che ci dovrebbe essere un po’ più di formazione. In modo sintetico rispetto ai<br />

servizi che usate di più, qual’è il pregio più grande per cui vi sentite soddisfatti e il peggior difetto?<br />

1: Posso dire che sono soddisfatta di questa biblioteca perché sono ad un stadio iniziale fino ad ora, di<br />

solito vengo con i miei libri e <strong>studio</strong> e per questo sono soddisfatta perché c’è silenzio e tranquillità.<br />

R: Potresti dire qualcosa che non va?<br />

1: Solo gli orari.<br />

2: Pregi non ne vedo sinceramente, non più di altre biblioteche. La struttura è la più grande che c’è ma….<br />

R: Quindi sei d’accordo con 2, tutti gli aspetti positivi legati alla struttura, un ambiente tranquillo per<br />

studiare, silenzioso ma niente di più?<br />

2: No, assolutamente.<br />

R: Ma questo è dovuto al problema che hai avuto recentemente o anche da prima avevi questa opinione?<br />

2: Ho sempre avuto una opinione negativa della struttura, ma devo dire che nell’ultima settimana mi sono<br />

incattivita; ma alcuni problemi come gli orari, la mancanza di wireless, o il fatto che non ci sono le prese<br />

per il computer. Per esempio a Siena a lettere ogni tavolo ha la sua presa del computer.<br />

3: Sì, uno deve arrivare e mettersi nel posto vicino alla presa sperando che non sia preso…<br />

6: Questo è un problema semplice da risolvere, ogni tavolo deve avere la sua presa.<br />

R: Quindi C. [rivolgendosi a 2] soddisfazione poca, e insoddisfazione legata a tutti gli aspetti che<br />

abbiamo visto finora e alle collezioni, alla mancanza di specializzazione per quanto riguarda i tuoi<br />

ambiti di <strong>studio</strong>…<br />

2: Anche cristallizzazione delle collezioni, legata a questa politica di non accettare le donazioni, non so se<br />

è fondata questa voce.<br />

3: Il pregio è la posizione della biblioteca, che potrebbe essere sfruttata molto di più proprio per l’utenza.<br />

Se c’è più utenza ci sono più fondi credo….pregio è anche che quando vengo qui a studiare <strong>studio</strong> molto<br />

meglio di quanto <strong>studio</strong> a casa e <strong>studio</strong> bene. Non ho grandi esigenze di consultazione ma quel poco che<br />

mi è servito l’ho sempre trovato ma ho sentito di altri utenti che si lamentavano per aggiornamenti zero,<br />

quello che c’è c’è…anche se uno gli serve di prendere in prestito un libro uscito da poco non lo trova,<br />

devi essere fortunato…<br />

R: Quindi difetto rappresentato dalle collezioni e il pregio anche questa volta rappresentato dalle<br />

caratteristiche fisiche della struttura.<br />

3: Difetto, penso si sia capito, gli orari e wireless; ma già wireless meno, però l’orario assolutamente. Ho<br />

visto i nuovi orari e fanno solo due pomeriggi… non è possibile la biblioteca centrale. Dal 5 luglio sabato<br />

mattina chiuso: praticamente è aperto tutti i giorni fino al sabato, solo la mattina e 2 pomeriggi…<br />

5: La loro biblioteca…..<br />

6: E poi a settembre due settimane chiuso.<br />

3: Io capisco che ad agosto possano fare due settimane, come hanno sempre fatto; cioè praticamente<br />

durante la sessione di esami dal 7 al 19 settembre chiusa per revisione…io capisco ad agosto ma in una<br />

biblioteca centrale, del capoluogo umbro con un bacino di 35.000 studenti, questo è scandaloso.<br />

182



<br />

PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />

4: Pregi la posizione, il fatto che è silenziosa, la struttura. Ma su questo sono un po’ d’accordo con lei,<br />

sono caratteristiche che si trovano in qualunque posto chiuso dove c’è gente che non urla e che studia.<br />

Quindi è una cosa abbastanza semplice. Difetti, per quel che posso dire io, la mancanza di volumi<br />

scientifici, è vero che dal punto di vista scientifico non c’è niente, c’è pochissimo.<br />

R: La mancanza di specializzazione?<br />

4: C’è un’unica enciclopedia di ingegneria del 1950. Non è che devo venire per forza in biblioteca per<br />

leggere dei volumi di lettere, può servirmi anche qualcosa di biologia, di medicina, non ci sono queste<br />

cose. Non si trovano queste cose, non è che mi serve il librettino scientifico che mi dice come costruire<br />

una protesi, quello sì che è specifico e settoriale, ma il testo di fisica ci dovrebbe essere…fisica si studia<br />

anche al liceo.<br />

5: Se ci fossero più direttori a seconda della specializzazione… e poi sì la musica. Buitoni è un fondo<br />

meraviglioso, avrebbe bisogno di un palazzotto solo lei per la consultabilità.<br />

4: E anche la musica. È un peccato che bisogna spostarsi per un locale che tra l’altro è piccolissimo.<br />

5: La biblioteca Buitoni è un capolavoro, avrebbe bisogno di un palazzotto solo lei.<br />

6: Pregi per me il fondo antico, che è una cosa inquantificabile.<br />

5: E poi ci sono due Divine Commedie.<br />

6: Il fondo antico, che si può sviluppare internazionalmente. E poi una cosa di cui non abbiamo parlato,<br />

che è importante per una biblioteca che ha 300 utenti al giorno almeno, la pulizia di toilette deve essere<br />

fatta almeno 2 volte al giorno senza dubbio.<br />

[Risate, ma tutti condividono]<br />

6: Non è che la gente sia sporca è che 300 persone sporcano… e poi penserei a modelli che vengono<br />

esportati da altri posti, penserei che si potrebbe pensare a dei Board di persone… per esempio per<br />

ingegneria chiamiamo 4 professori dell’università, 2 utenti di ingegneria e pensiamo all’aggiornamento<br />

dei fondi, nel senso che potrebbero fare una bibliografia e qui non ci saranno soldi da mettere. Certo ci<br />

saranno per comprare i libri, ma non per chiamar persone. Così non è che soltanto io debbo<br />

aggiornarmi… la biblioteca non è che ha il fisico, il medico ecc. e questo è anche prestigioso per la<br />

persona che partecipa. Io come professore sono chiamato come consulente alla biblioteca Augusta per<br />

dire quali sono … e questo a me serve. Poi dall’altra parte la possibilità di capire che posso essere non<br />

solo una biblioteca che acquista, ma anche che vende. Questo sarà molto difficile da capire per gli italiani,<br />

questo è un modello americano. Se ho 5 volumi a che mi serve avere 5 volumi se non ho il posto per<br />

metterli… se vendo uno di questi…<br />

2: Basterebbe lo scambio interbibliotecario con altre biblioteche.<br />

6: No, se io ho 5 edizioni di Cesare Ripa e un volume costa 50.000,00 euro… stiamo parlando di<br />

50,000,00 €… ho una ricchezza enorme. Il fondo antico di questa biblioteca può essere 50 milioni di euro<br />

o 100 milioni di euro e sto dicendo no a più collezioni perché non ho posto per comprare uno scaffale…<br />

questo è un modello molto diverso rispetto a quello che voi conoscete.<br />

R: Qui parliamo proprio di cultura.<br />

6: Questa persona che vuole donare sta facendo una donazione di 250 mila euro. I libri sono un valore,<br />

sono soldi. È come se io fossi un museo di belle arti, che dice non ricevo perché non ho posto per mettere.<br />

Allora io ricevo il dono e io vedo come trovare i soldi. Questa è una cosa che viene dal modello<br />

americano. E poi trovare dei donatori. Allora per me questa è una cosa allucinante. Perugia ha un bacino<br />

di 35.000 studenti perché Vodafone non gli offriamo un cartello così e ci offre wi-fi. La Telefonica, che<br />

183


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

da noi è la compagnia, ha dei cartelli enormi in uno dei quartieri universitari della città che dicono “qui<br />

c’è wi-fi perché lo offro”. Questo modello che viene dal mondo…<br />

3: A me è venuta in mente una cosa che è più folle. Quante volte a me è servito un quaderno o una penna.<br />

Se mettessero un buco in cui vendere queste cose può darsi che potrebbero prendere anche i soldi da lì…<br />

6: Le informazioni vengono anche dagli utenti, per esempio quando lui [riferendosi a 4] dice mancano i<br />

testi generali di fisica chiediamo quali sono? Quando abbiamo trovato qui che c’erano 9 opere di Cartesio<br />

edizione originale del 1600. Questo nessuno delle persone specialiste in Cartesio con le quali io lavoro in<br />

Italia sanno che esistono a Perugia. Questo mi permetterà di fare una pubblicazione per dire a tutto il<br />

mondo che sono qui. Ma quante cose come queste sarebbero possibili? In questo senso lo dico perché<br />

vengo da un paese povero. Allora quando tu dici di vendere un libro, tutto il mondo dice: “come vendere<br />

un libro, è parte della collezione”; ma se in questo momento nessuno lo vede perché nessuno lo sa…è<br />

come se il libro non esistesse.<br />

2: Noi in Italia abbiamo questa concezione del bene pubblico inalienabile, il bene culturale…<br />

3: E i tuoi giornali?....<br />

[Divagazione]<br />

6: Alla biblioteca di Roma non si può andare, 45 minuti per ricevere un libro, se non hai consegnato<br />

quello di prima non ti portano l’altro… la biblioteca Augusta ha molte possibilità.<br />

2: Per esempio alcune cose positive della biblioteca nazionale si potrebbero fare qui. Per esempio il fatto<br />

di poter prenotare libri via Internet. Per il fondo antico…<br />

Osservazioni<br />

PARTECIPANTI: il numero 1 sia per ragioni linguistiche (non italiana) sia per la giovane età (19 anni),<br />

oltre che per una forte timidezza, ha partecipato pochissimo alla discussione e solo se incoraggiata dal<br />

moderatore. La numero 2, molto puntuale, seguiva attentamente, molto polemica e puntigliosa, esperta<br />

dell’argomento. Il numero 3 si è dimostrato molto attento all’ascolto e disposto a cambiare opinione, tra i<br />

partecipanti il più attivo e il più partecipe emotivamente, sente la biblioteca realmente come “sua”. Il<br />

numero 4, per timidezza poco incline a prendere la parola, ha seguito attentamente ma ha partecipato solo<br />

se sollecitato. Il numero 5, abbastanza estraneo al gruppo per ragioni anagrafiche, si è rivelato in alcuni<br />

casi un elemento di disturbo, commendando a voce alta ogni intervento degli altri e sempre facendo<br />

riferimento a proprie esperienze personali, molto spesso che non avevano niente a che vedere con<br />

l’argomento trattato. Il numero 6 molto interessato all’argomento ha fornito spunti preziosi e interessanti<br />

suggerimenti mostrando di non apprezzare alcune logiche italiane (ad esempio lavoro, cultura ecc.) che<br />

non gli appartengono.<br />

TONO: abbastanza formale, si scioglie con la discussione. Alcuni momenti di ilarità.<br />

COMPITI PARTECIPANTI: dopo un prima fase di assestamento e di risposta a giro di tavolo, si sono<br />

comprese bene le modalità di interazione e anche le domande sono diventate più comprensibili.<br />

COMPITI MODERATORE: qualche difficoltà nel seguire tutte le risposte, soprattutto quando sono fuori<br />

tema. Poco polso nell’interrompere alcuni interventi fuori tema: è necessario imporre un clima di<br />

maggiore serietà e tenere i partecipanti più attenti sul tema in questione.<br />

COMPITI AIUTANTE: l’aiutante non interviene attivamente al focus group esprimendo la propria<br />

opinione. Prende appunti e per ogni partecipante deve annotare età, titolo di <strong>studio</strong>, città di residenza,<br />

situazione famigliare e lavorativa e hobbies e tempo libero. Si è ritenuto opportuno non far compilare<br />

schede anagrafiche ma chiedere ai partecipanti come prima domanda di fare una breve descrizione di sé<br />

stessi per due ragioni:<br />

184


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

- Rompere il ghiaccio. È un modo per entrare gradualmente nella discussione;<br />

- Verificare nella descrizione di sé stessi e delle proprie abitudini come e se viene inserita la biblioteca. In<br />

domande stabilite questa non avrebbe trovato alcun posto.<br />

PUNTI INTERESSANTI: poca soddisfazione verso la biblioteca ma forte attaccamento alla stessa da<br />

parte di tutti i partecipanti. Molto interessanti i suggerimenti portati dal numero 6.<br />

CAMBIAMENTI DI IDEA: solo il numero 3 dimostra di cambiare idea rispetto al concetto di formazione<br />

dell’utente che in una prima fase riteneva non necessaria e non a carico della biblioteca. Dopo il<br />

confronto con 2 che gli spiega il concetto di reference ammette di non averci mai pensato e cambia<br />

opinione.<br />

VALUTARE: può essere opportuno far compilare schede anagrafiche.<br />

185


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

SCHEDA 3.17 – Trascrizione e note a caldo focus group bambini Sandro Penna<br />

(FG2)<br />

Biblioteca di riferimento: Sandro Penna (San Sisto)<br />

Data: 22-06-2009 ore 15.00<br />

Partecipanti: bambini (centro estivo)<br />

1. Maschio, 6 anni, ha appena finito l’ultimo anno della scuola materna e a settembre andrà in prima<br />

elementare. Durante il tempo libero nel pomeriggio gioca con la PlayStation. Non fa sport.<br />

2. Femmina, quasi 8 anni. Deve fare la terza elementare. Ha 6 sorelle e 2 fratelli tra cui il numero 8,<br />

Nel tempo libero gioca con i suoi fratelli o fa i compiti delle vacanze.<br />

3. Femmina, 11 anni. Deve fare la prima media. Ha 9 fratelli tra cui 1 e 9. Nel tempo libero fa danza<br />

moderna e jazz (lunedì e giovedì). Negli altri giorni a casa gioca con il computer o guarda la tv.<br />

4. Femmina, 11 anni. Deve fare la prima media. Nel tempo libero non fa nessuno sport ma suona il<br />

violino. Nel pomeriggio quando è libera gioca al computer o quando il tempo è bello va a fare<br />

una passeggiata.<br />

5. Maschio, 8 anni, il prossimo anno fa la quarta elementare con 8 e 9. Ha 3 sorelle e un fratello. Nel<br />

tempo libero suona la tromba, gioca con il computer e va a giocare con il cugino. Se il tempo è<br />

bello fa delle passeggiate.<br />

6. Femmina, 7 anni e mezzo. Cugina di 9. Sorella di 7, anche un’altra sorella e un fratello. E’ molto<br />

timida e difficilmente interagisce. Nel pomeriggio fa nuoto con le due sorelle. Legge Topolino. In<br />

generale le piace leggere.<br />

7. Femmina, 10 anni, ha fatto la quarta elementare. Nel tempo libero va a nuoto con le due sorelle.<br />

Legge Topolino. Dice di venire in biblioteca per prendere i libri perché a casa li ha letti tutti. Le<br />

piace molto leggere.<br />

8. Maschio, 8 anni, 9 fratelli in tutto, deve fare la quarta elementare con 5 e 9. Da grande vuole fare<br />

calcio. Nel tempo libero ha fatto ginnastica artistica e adesso va a nuoto. Fa i compiti delle<br />

vacanze e di notte legge i giornalini, Paperino, Pippo. Gli piace molto leggere però solo i libri<br />

“interessanti”. Gioca alla PlayStation ma la madre gli consente di giocarci poco tempo e quindi<br />

dopo legge. Quando gli viene chiesto di fare un confronto tra biblioteca e PlayStation dice che<br />

apprezza entrambe allo stesso modo. È il migliore amico di 9. La madre è una maestra e porta<br />

spesso il figlio in biblioteca, dopo aver letto il libro ne parlano insieme. E’ sicuramente nel<br />

gruppo il bambino più maturo, anche dagli altri è percepito come un punto di riferimento,“è il più<br />

ordinato”.<br />

9. Maschio, 9 anni, deve fare la quarta elementare con 5 e 8. Legge Topolino, ma ama soprattutto<br />

giocare con la PlayStation. È il migliore amico di 8.<br />

Il focus group si è svolto tra le 15.30 e le 17.00 circa presso una sala al terzo piano della biblioteca<br />

Sandro Penna. È la sala dedicata ai ragazzi, caratterizzata da un arredamento molto colorato e accogliente,<br />

scaffali aperti con libri. Un luogo a misura di bambino. A seguire è stato dato a tutti i partecipanti un<br />

attestato di lettore modello ed è stata offerta una merenda. Il focus group è stato moderato da R<br />

(ricercatore) con l’aiuto di a2 che ha collaborato alla gestione del gruppo e a1 che ha svolto mansioni<br />

logistiche. I genitori dei ragazzi prima del focus group hanno firmato una liberatoria per autorizzare le<br />

riprese dei propri figli.<br />

186



<br />

PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />

Trascrizione<br />

R: Stamattina abbiamo fatto delle interviste con i frequentatori della biblioteca Augusta, quindi tutti<br />

grandi, per sapere se sono soddisfatti, se frequentato la biblioteca, cosa leggono, cosa fanno quando<br />

vanno in biblioteca. Oggi pomeriggio, più tardi, avremo un altro incontro, sempre con gli adulti, però ci<br />

interessava sapere anche cosa pensate voi, i ragazzi. Cosa pensate in particolare di questa biblioteca,<br />

visto che sappiamo che venite qui spesso e che la frequentate. Si tratta soltanto di una chiacchierata tra<br />

noi, ciascuno può dire quello che vuole; anzi siamo molto contenti di sapere quello che pensate. Non è<br />

necessario che siate tutti d’accordo, quindi chi la pensa diversamente dagli altri, può dirlo e ne siamo<br />

molto contenti. Quindi facciamo una breve chiacchierata, ci raccontate un po’ che cosa pensate della<br />

biblioteca e poi facciamo merenda.<br />

a2: E poi vediamo il diploma…<br />

1: Io l’ho già preso.<br />

a2: E la firma chi l’ha messa.<br />

3: No, dice a scuola.<br />

a2: Ah, quello della scuola, ma questo è quello della biblioteca.<br />

8: Poi possiamo leggere qualche libro?<br />

9: No, io voglio mangiare!<br />

R. Eh, adesso facciamo tutto. Allora, io direi di cominciare a giro, ognuno dice il suo nome e fa una<br />

piccola descrizione di se stesso. Comincio io. Io mi chiamo Chiara, ho 31 anni, ho una bambina di<br />

quattro anni che si chiama Ilaria, che è pestifera…<br />

1: Anche una mia amica si chiama Ilaria.<br />

R. È pestifera? Perché le Ilaria in genere sono un po’ pestifere. Quindi vivo con mio marito e con mia<br />

figlia e <strong>studio</strong>.<br />

a2: Io sono Maurizio e sono direttore delle biblioteche del comune; ho 49 anni; ho due figli, uno fa il<br />

quinto ginnasio e l’altro la terza media, che ha l’esame venerdì.<br />

9: L’hanno bocciato?<br />

a2: No. Quello grande, Fabrizio, fa il quinto ginnasio e lo hanno promosso; quello piccolo ora ha gli<br />

esami…<br />

9: E l’hanno bocciato!<br />

a2: No, non credo, non penso. Eh, va beh, basta così. E vivo qua a Perugia, però non sono di Perugia.<br />

R: Vai, come ti chiami?<br />

1: Mi chiamo P.<br />

R. Quanti anni hai?<br />

1: Sei.<br />

187



<br />

R: Hai fatto la prima elementare?<br />

1: No.<br />

PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />

R. La devi ancora fare. Hai finito la scuola materna, quindi quest’anno vai in prima elementare. Sei<br />

contento?<br />

1: Sì.<br />

R. Vai [rivolgendosi a 2].<br />

2: Io mi chiamo S., devo fare la terza elementare e ho quasi otto anni.<br />

a2: Fratelli, sorelle…<br />

2: Ho sei sorelle, con me sette.<br />

R. No, che bello!<br />

2: E due fratelli.<br />

8: E uno sono io.<br />

R. Tu sei suo fratello?<br />

8: Sì.<br />

9: Aspetto il mio turno!<br />

R. Adesso ci arriviamo! Vai…<br />

3: Mi chiamo B., ho undici anni, devo fare la prima media. Ho nove fratelli.<br />

a2: E qualcuno sta qui?<br />

3: Si, lui [riferendosi a 3]<br />

9: Io e questo qui [riferendosi a 1]<br />

4: Io mi chiamo L., ho undici anni e mezzo, quest’anno ho finito la prima media e in famiglia siamo in<br />

sette.<br />

R. Bello, tanti fratelli così.<br />

5: Io mi chiamo P., ho otto anni, ho tre sorelle e un fratello.<br />

a2: Che hai fatto, la seconda, terza?<br />

5: Il prossimo anno faccio la quarta.<br />

9: Insieme a noi!<br />

R. Andate in classe insieme?<br />

5: Sì.<br />

R. Ok. Vai.<br />

188



<br />

6: Mi chiamo L.<br />

9: È mia cugina.<br />

R. È tua cugina? Quanti anni hai L.?<br />

6: Sette e mezzo.<br />

R. Hai fratelli e sorelle?<br />

6: Sì lei [riferendosi a 7]<br />

R. Ah, siete sorelle voi due? E tu quanti anni hai?<br />

7: Dieci.<br />

R. Quindi sorella più grande e sorella più piccola.<br />

6: Poi c’è anche F. e mio fratello.<br />

PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />

7: Io mi chiamo L., ho nove anni e ho fatto la quarta elementare.<br />

8: Io mi chiamo M., in tutto siamo in undici e devo frequentare la quarta.<br />

R. E tu?<br />

9: Mi chiamo G., ho otto anni e mezzo, e basta!<br />

R. Vi volevo chiedere una cosa. Quando andate a scuola, nel tempo libero il pomeriggio che fate? Fate<br />

qualche sport? Tu (6) fai danza.<br />

6: No.<br />

R. Facciamo così, per ordine sempre a giro. Cominciamo da P (1). Che fai il pomeriggio….qualche<br />

sport?<br />

1: No. Gioco.<br />

a2: Che giochi fai?<br />

9: Fa giochi con mio fratello.<br />

1: Alla PlayStation.<br />

a2: Allora facciamo così, chi è che non gioca alla PlayStation? [4 alza la mano]. Non dite bugie che non<br />

avete mai giocato alla Play! Con la Wii si, però?<br />

Tutti – No!<br />

1: Ma io non ce l’ho!<br />

a2: Va bene. Allora andate avanti, io pensavo che tutti giocavano alla Play!<br />

2: Io il pomeriggio, o gioco, o faccio i compiti delle vacanze.<br />

a2: E che giochi fai? Con le bambole?<br />

189



<br />

2: Gioco con Michele e una mia amica.<br />

R. E le Winx ti piacciono?<br />

2: Così.<br />

PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />

R. A chi piacciono le Winx? A te (8) piacciono le Winx? Invece a te [riferendosi a 3]?<br />

3: Io faccio danza classica e jazz. Oggi mi esibisco col saggio, in realtà l’ho fatto il 20.<br />

R. E oggi lo devi rifare un’altra volta?<br />

3: No, faccio solo il jazz.<br />

a2: E tutti i pomeriggi fai lezione di danza?<br />

3: No, soltanto il giovedì e il lunedì.<br />

a2: E gli altri giorni che fai dopo scuola?<br />

3: Sto a casa e gioco a Computer.<br />

a2: E che giochi fai a Computer?<br />

3: Su Disney Channel.<br />

4: Io non faccio nessuno sport, ma suono il violino. E poi niente. Gioco un po’ al pomeriggio, o gioco a<br />

computer o vado a farmi una passeggiata, d’estate.<br />

R. Quando il tempo è bello, fai una passeggiata, quando non giochi a computer.<br />

4: Sì.<br />

5: Io il pomeriggio vado da mia cugina, oppure faccio i compiti delle vacanze. Poi, gioco a computer e<br />

faccio passeggiate.<br />

a2: Che giochi fai a computer?<br />

5: Boh!<br />

a2: Come boh! Dici, io ti conosco. Pure mio figlio piccolo gioca a computer, quindi dimmi che giochi fai<br />

tu. Va beh, non me lo vuoi dire.<br />

R. Andiamo avanti da L. [riferendosi a 6]. Dimmi un po’ che fai il pomeriggio te? Prima avevi alzato la<br />

mano, che volevi dire? Fai qualche sport?<br />

6: No, facevo nuoto.<br />

R. Ti piace andare in piscina? Ci andate insieme?<br />

6: Sì anche F. [riferendosi a l’altra sorella] ci viene.<br />

R. Qual è il tuo stile preferito? Rana…<br />

8: A me, dorso.<br />

190



<br />

6: Stile libero.<br />

PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />

R. Allora L. fa nuoto e L. pure, ci andate insieme. E tu M. [riferendosi a 8]?<br />

8: Io invece di sport facevo ginnastica artistica, quattro anni ho fatto, poi dopo ho smesso e ora faccio<br />

calcio e nuoto. Però a nuoto mi sembra che smetterò calcio e inizierò ginnastica.<br />

R. Perché ti piace di più. Ti piace tanto?<br />

8: Sì, e poi faccio i compiti la mattina e la notte leggo i giornalini.<br />

[Quasi tutti annuiscono]<br />

R. E che giornalini leggete? Allora aspettate, in ordine: chi legge “Topolino”? [4 alza la mano]<br />

a2: Chi è che legge qualche altro giornaletto?<br />

8: Io leggo “Paperino” e leggo anche (??)<br />

a2: Che altri giornaletti leggete?<br />

8: I libri di scuola…<br />

a2: Lascia stare i libri di scuola, i giornalini voglio sapere.<br />

R. Cose che ti piacciono.<br />

4: Winx, una volta.<br />

8: Ippo.<br />

R. E tutti leggete la notte?<br />

1: Io no, io dormo.<br />

R. Allora P. la notte dorme, si riposa giustamente. E tutti gli altri leggete la notte? Allora, leggete prima<br />

di dormire, la sera.<br />

Tutti – Sì.<br />

R. E qualche altro giornaletto che vi piace?<br />

9: “Famiglia Cristiana”.<br />

R. Si, va beh! Invece in biblioteca quando ci venite?<br />

5: Qualche volta.<br />

R. Ci venite con i vostri genitori…<br />

7: Sì, per prendere i libri, tanto io a casa li ho letti tutti i libri.<br />

R. Ah, sì! Ti piace leggere?<br />

7: Sì.<br />

R. Tanto?<br />

191



<br />

7: Sì.<br />

8: A me sì. piace leggere, però quelli interessanti.<br />

PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />

R. Allora, vediamo. A chi piace leggere proprio tanto?<br />

2, 4, 5, 6, 7, 8 alzano la mano.<br />

R. A tutti, più o meno. A B. [riferendosi a 3], insomma. Ti piace di più fare altre cose, per esempio ti piace<br />

danzare.<br />

9: A me scrivere.<br />

R. Allora, vi piace leggere, quindi chiedete ai vostri genitori di portarvi in biblioteca.<br />

a2: O sono loro che decidono?<br />

8: A volte loro e a volte noi.<br />

a2: A volte glielo chiedete pure voi?<br />

9: Sempre occupato a giocare alla Play!<br />

R. Perché a te piace proprio la Play?<br />

9: Sì, ma tocca a me adesso il pomeriggio.<br />

3: Potresti venire qua e giocare alla Play!<br />

R. G. [riferendosi a 9] tu giochi sempre alla Play, non leggi mai, non ti piacciono i giornaletti?<br />

9: Sì però solo la sera, il pomeriggio gioco cinque ore alla Play.<br />

a2: Allora, vediamo un attimo. Quelli che giocano alla Play, quando vengono in biblioteca, diciamo se la<br />

Play è dieci, la biblioteca quant’è?<br />

9: Mille!<br />

a2: Eh! Ora è meglio la biblioteca che la Play! Non voglio sentire bugie, dai!.<br />

8: Per me è uguale. I libri a me piacciono uguale alla Play.<br />

a2: Ti piacciono lo stesso che la Play?<br />

8: Sì. Perché alla Play ci gioco mezz’oretta, faccio due o tre partite…<br />

R. Non è che ci giochi tanto?<br />

8: No. Poi mamma mi fa smettere e poi io leggo.<br />

R. Senti, il libro che ti piace. Te lo ricordi qualche libro che ti piace?<br />

6: Io ho il film!<br />

1: Io ho il film e il gioco.<br />

192



<br />

R. Di cosa avete il film?<br />

6: “La scatenata dozzina”!<br />

9: Io ho l’uno e il due.<br />

PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />

R. Ma “La scatenata dozzina” l’avete visto che è un cartone?<br />

6: No, è un film!<br />

R. Scusa perché la mia è ancora piccola, vede solo i cartoni.<br />

a2: “La scatenata dozzina” è un film con gli attori veri. Ma c’è pure il libro, quindi?<br />

9: Boh!<br />

7: Io il libro non ce l’ho!<br />

a2: Ma in biblioteca venite solo a leggere o guardate pure qualche film?<br />

7. Anche film.<br />

9: …. ma che cosa faccio io il pomeriggio?<br />

R. Tu ce lo devi dire ancora! Eh, ma non me lo dici! Dimmi, dimmi un po’ che fai tu il pomeriggio. Allora<br />

tu vai a scuola, finisci scuola e poi che fai? Giochi alla Play che ti piace tanto…<br />

9: Mangio.<br />

R. Mangi certo.<br />

9: Poi invito sempre tutti i giorni Michele…<br />

R. Giocate sempre insieme voi due?<br />

8: Sì.<br />

9: È il mio migliore amico!<br />

R. Certo, beh, se siete migliori amici! E quando venite in biblioteca ci venite insieme qualche volta?<br />

8: No.<br />

R. Ci venite con i genitori quando dovete venire.<br />

9: Comunque ci incontriamo sempre noi due.<br />

R. Chi è che va in classe insieme di voi?<br />

8: Allora, io, G. (9) e P. (5)<br />

9: Più lui, che però… quindi anche P. (5)<br />

a2: Ma nella stessa scuola, non in classe.<br />

9: Eh.<br />

193


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

R. Quindi, quando venite in biblioteca qual è la cosa che vi piace fare di più?<br />

Tutti – Leggere!<br />

R. Allora, con calma.<br />

1: Leggiamo un libro.<br />

R. Ma i libri che prendete qui li leggete qui?<br />

7: Sì.<br />

R. Quelli che prendete qui?<br />

6: Sì.<br />

9: Io “L’albero magico”!<br />

R. Ma che fate, venite qui, prendete il libro e lo leggete qui, o lo portate a casa?<br />

7: Certe volte lo portiamo a casa, certe volte lo leggiamo qua.<br />

R. Se avete tempo, lo state a leggere qui, sennò lo portate a casa.<br />

a2: E che preferite, portarvelo a casa o leggerlo qui?<br />

7: Qui. C’è meno casino.<br />

9: E poi c’è la televisione e dopo la accendiamo.<br />

R. Quale?<br />

9: La televisione. Ce l’hai tu la Play?<br />

R. Ma tu vuoi giocare sempre con la Play?!<br />

a2: Ma se ci mettessi la Play qua in biblioteca vi piacerebbe?<br />

1: Eh, magari!<br />

8: Secondo me è meglio di no, sennò dopo la gente…<br />

5: O ci metti la Play o ci metti i libri!<br />

R. Perché?<br />

a2: Ci si possono mettere pure tutte e due le cose…<br />

5: Meglio di no.<br />

8: Secondo me è meglio di no. Secondo me, meglio i libri, perché se poi metti la Play diventa una<br />

discoteca praticamente.<br />

R. Invece una biblioteca com’è?<br />

8: Silenziosa, tranquilla, ordinata…<br />

194



<br />

9: In disordine.<br />

R. In disordine?<br />

7: No, ti sembra in disordine!<br />

R. Eh! Ma deve essere ordinata o no?<br />

8: Sì.<br />

PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />

R. Sennò dopo i libri non si trovano. Quindi deve essere tranquilla…<br />

8: Silenziosa, ordinata…<br />

9: Ma perché tutto questo silenzio? Io non ci sono abituato.<br />

R. Non ti piace a te il silenzio mi sa, vero?<br />

9: No, perché a casa mia…<br />

7: È un casino, sono dieci figli!<br />

a2: Ma tu ci riesci a leggere con il rumore?<br />

8: Io sì<br />

R: Ma quando c’è silenzio, non dormite tutti?<br />

9. No.<br />

4: Io ci riesco, perché sono abituata col rumore già a casa.<br />

a2: Anche se ci fosse un po’ più di rumore, voi potreste leggere tranquillamente lo stesso?<br />

Tutti: Sì.<br />

R. Invece prima L. [riferendosi a 4] aveva detto una cosa importante. Aveva detto che a lei piace tanto<br />

leggere in biblioteca perché è più tranquillo. È vero?<br />

4: Si.<br />

R. Vi piace leggere con la tranquillità?<br />

6: Sì.<br />

1: Io no.<br />

R. Troppa tranquillità non ci piace.<br />

a2: E quando state qui in biblioteca a leggere, vi capita di parlare del libro che state leggendo con un<br />

vostro amico?<br />

8: Io con la mamma. Perché la mia mamma è una maestra.<br />

a2: Non è mica la tua maestra?<br />

8: No.<br />

195



<br />

PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />

R. A chi ha insegnato la sua mamma, a qualcuno di voi?<br />

3: A me.<br />

R. Vi volevo chiedere una cosa: chi è che si ricorda la prima volta che è venuto in questa biblioteca.<br />

1: Sì io mi ricordo, con la scuola.<br />

R: E che hai pensato?<br />

6: Io!<br />

R: Tu te lo ricordi? Che hai pensato quando l’hai vista la biblioteca, quando sei entrata?<br />

6: Ma io l’avevo già vista!<br />

a2: La prima volta che l’hai vista che hai pensato?<br />

8: Io invece quando sono entrato, a casa nostra c’è quasi sempre rumore e, invece, mi sono detto “ah,<br />

cos’è tutto questo silenzio?”<br />

R: Ti sei stupito? Non te lo aspettavi?<br />

8: Eh, sì!<br />

R: M. [riferendosi a 8], però ti è piaciuto?<br />

8: Sì.<br />

R: Tu la prima volta che sei venuto qui te lo ricordi se eri con i tuoi genitori o con la scuola?<br />

8: Mi sembra con i cugini e i genitori.<br />

R: Hai capito? È rimasto contento per l’ambiente silenzioso e ha detto “ma perché c’è tutto questo<br />

silenzio?”.<br />

9: Io non ci sono abituato al silenzio.<br />

R: Non ci sei abituato?<br />

9: Certo che no!<br />

R: E invece, volevo sapere, voi due [riferendosi alle sorelline 6 e 7]? Ve lo ricordate quando siete venute<br />

qui la prima volta?<br />

7: No.<br />

6: Nemmeno io.<br />

9: Io appena nato, il primo giorno…<br />

R: Subito sei venuto in biblioteca.<br />

a2: Come ci venite qua in biblioteca, a piedi, vi ci accompagnano…<br />

1: Io con la mia classe.<br />

196



<br />

5: Io a piedi, perché sto vicino.<br />

PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />

R: Allora, con calma. Chi è che viene a piedi? Alzate la mano [1, 2, 3, 4, 5, 8, 9 alzano la mano].<br />

a2: E chi invece viene in macchina o con qualche altro mezzo? [7 e 8 alzano la mano].<br />

R:Vi voglio chiedere questo: quando venite con i vostri genitori, come fate a scegliere i libri?<br />

6: Io leggo quello dietro.<br />

R: Sono i vostri genitori che vi dicono “guarda questo che bello, potresti leggere questo…”<br />

8: A me, mi consiglia. Leggo la prima pagina, poi…<br />

R: Ti consiglia la mamma cosa leggere, se ti piace lo leggi, sennò no.<br />

8: Eh.<br />

R: Invece voi due?<br />

6: Io leggo sempre dietro.<br />

R: A te Stilton ti piace sicuro.<br />

7: Sì.<br />

6: Anche a me.<br />

8: Che schifo Stilton.<br />

R: No, è carino.<br />

a2: Cosa piace invece a te, sentiamo un pochino.<br />

9: Spiderman. No.<br />

R: Sempre la Play! Allora, avevamo detto, voi due [riferendosi a 6 e 7] piace Stilton tantissimo…<br />

9: A me piace “L’albero magico”.<br />

8: A me sempre “Paperino”.<br />

R: Quindi i vostri genitori vi consigliano il libro, se vi piace lo leggete, sennò no.<br />

Tutti: Sì.<br />

a2: S. dici.<br />

2: A me piace Geronimo Stilton e “Gatti, Streghe, Principesse”.<br />

a2: Invece voi leggete poco, però…<br />

R: Che leggete?<br />

4: Libri fantasy o avventura.<br />

197



<br />

3: A me solo avventura.<br />

PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />

R: Ad esempio, ce lo potete dire, un libro che vi piace proprio tanto? Il preferito, se ce l’avete?<br />

4: Uno che mi piace è “Le cronache di Narnia”.<br />

1: Io “Gatti, Streghe, Principesse”, perché a scuola abbiamo letto tanti libri e poi li abbiamo uniti ci<br />

abbiamo fatto la recita.<br />

R: Bella questa idea!<br />

9: Posso?<br />

R: Sì.<br />

9: Ho fame.<br />

R: Adesso mangiamo, però prima facciamo un gioco carinissimo. Adesso io vi do un cartoncino…<br />

a2: Cartone grande…<br />

R: Scegliete uno di voi che scrive. Chi scrive?<br />

8: Quello più ordinato.<br />

R: E chi è il più ordinato?<br />

a2: Uno scrive e gli altri dicono le cose che si devono scrivere.<br />

R: Adesso scriviamo tutte le cose più belle di questa biblioteca.<br />

a2: Dite, dite.<br />

R: Tutte quelle che vi vengono in mente di quelle più belle. Per esempio, vi piace…<br />

8: Che è ordinata, silenziosa…<br />

R: M. per esempio, dice “a me piace tanto il silenzio”. Allora, uno per volta. Ordinata. Tutti d’accordo?<br />

Tutti :Sì.<br />

8: Silenziosa.<br />

R: Poi, silenziosa. Poi che vi viene in mente?<br />

1: Carina.<br />

a2: Perché è carina?<br />

2: Per i colori, l’atmosfera..<br />

9: Ascensorata!<br />

R: Quindi, ascensore.<br />

a2: Anche se sei piccolo, dovresti fare le scale per salire, però…<br />

198


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

9: Io, di solito, a casa mia prendo tutti i giorni l’ascensore.<br />

R: Dopo l’ascensore che vi piace? Chi è che ha detto ben organizzata? Perché ben organizzata?<br />

7: Perché ci sono tutti i libri in fila per bene.<br />

8: E poi quelli di nove anni stanno tutti insieme, quelli di otto tutti insieme…<br />

3: È divisa in vari settori…<br />

R: E voi quando arrivate sapete già dove dovete andare.<br />

Tutti : Sì.<br />

a2: Ben organizzata va bene per tutto.<br />

R: Poi chi è che ha detto carina? Perché ti piacciono i colori..<br />

8: L’atmosfera…<br />

5: Secondo me, cose brutte non ce ne sono.<br />

R: M. scrive le cose brutte. Dopo carina, che ci viene in mente?<br />

a2: Le persone che ci sono come vi sembrano?<br />

3: Simpatiche, accoglienti.<br />

R: Quindi le persone che ci sono, sono gentili.<br />

Tutti: Sì<br />

8: Come voi.<br />

R: Mettiamo gentilezza.<br />

1: Colorata.<br />

a2: Ma a voi che sembra questa biblioteca? Tanti dicono che sembra un’astronave!<br />

Tutti: è vero!<br />

R: Ci stanno tutte le cose, chi l’ha detto, M.? Tutte le cose che cerchi, ci stanno.<br />

8: Sì, ma se tu devi trovare tipo “Pinocchio”, lo trovi.<br />

R: Ma tu quando vieni qui, ti piace leggere nel tempo libero cose che ti piacciono o anche cose di<br />

scuola?<br />

8: Delle volte anche cose di scuola.<br />

R: Quindi universale, che vuol dire che c’è tutto.<br />

a2: E che ti sembrava la prima volta che l’hai vista? Hai detto “questa non sembra una biblioteca”.<br />

3: Ho detto “questa è un’astronave!” E poi dal colore rosa…<br />

199



<br />

5: Secondo me è un disco volante rotondo.<br />

PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />

R: Poi che altro ci viene in mente? Allora M., sentì un po’, vieni qua.<br />

a2: Iniziate a pensare alle cose brutte.<br />

8: Che non deve essere sporco.<br />

R: Ma in biblioteca si può fare tutto quello che ci pare?<br />

8: No, non possiamo urlare.<br />

R: Quali sono le cose che non si fanno in biblioteca?<br />

a2: Non si deve mettere in disordine.<br />

9: Vietato fumare.<br />

R: E tutte queste cose qui come sono secondo voi, belle o brutte?<br />

6: Belle.<br />

R: È importante che non si facciano, perché avete detto che vi piace tanto che è tutto ordinato, tutto<br />

sistemato. Giusto?<br />

6: Sì.<br />

a2: Succede qualche volta che qualcuno urla in biblioteca?<br />

8: Sì.<br />

a2: E questa cosa è bella o brutta? Forse vi dà fastidio.<br />

8: Bruttissima.<br />

a2: O non vi disturba molto che sentite qualche volta i bambini piccolissimi che urlano? O G.<br />

[rivolgendosi a 9] che disturba per esempio?<br />

8: Gli adulti disturbano, ma quelli piccoli…<br />

1: Non si deve leggere ad altissima voce.<br />

R: Poi vi vengono in mente altre cose brutte?<br />

a2: Chi è il terzo che scrive?<br />

R: Adesso siamo arrivati alla cosa più bella: le cose che vi piacerebbe trovare. Tutte le cose che vi<br />

piacerebbe trovare o che vi piacerebbe fare.<br />

9: La Play, mangiare.<br />

a2: Per esempio, se ci fosse un bar, vi piacerebbe?<br />

Tutti : Sì.<br />

R: Allora, vi piacerebbe il bar, vi piacerebbe la Play.<br />

200



<br />

9: Un parco giochi.<br />

R: Ma come facciamo, dove lo mettiamo?<br />

a2: Cioè uno spazio qua sotto dove giocare…<br />

5: Qua vicino.<br />

9: Mentre mangiamo e giochiamo.<br />

PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />

R: Quindi qua vicino un parco giochi con lo scivolo e l’altalena.<br />

9: Esatto. Poi costare meno.<br />

6: Dice che i libri devono costare meno.<br />

a2: Perché voi pagate per entrare in biblioteca? I libri sono gratis in biblioteca, mica è una libreria.<br />

R: Invece M. [riferendosi a 8] diceva che i libri devono essere più ordinati.<br />

a2: Ma al cinema voi ci andate?<br />

Tutti: Sì.<br />

a2: E qualche volta i film li guardate qua in biblioteca?<br />

Tutti: No, i film no.<br />

a2: E non vi piacerebbe guardarli, con un bello schermo?<br />

Tutti: Sì.<br />

8: E poi si dovrebbe scrivere sul muro “Sala tv”.<br />

a2: Sala tv o sala cinema, vi piacerebbe?<br />

Tutti: Sì.<br />

a2: E se trovaste una cosa del genere, leggereste di meno? O guardo il film e leggo il libro che parla del<br />

film, per esempio?<br />

8: Eh, sì<br />

a2: E sedie e tavoli, li trovate comodi?<br />

Tutti: sì<br />

1: A me piace colorare.<br />

R: E quando vieni qui colori anche?<br />

1: Sì.<br />

a2: Forza, altre cose che vi piacerebbe trovare, che abbiamo finito.<br />

R: Altri giochi? Ma sentite una cosa, vi piacerebbe trovare: il parco giochi, la piscina, i giocattoli, la<br />

PlayStation… e i libri poi che ci facciamo?<br />

201



<br />

8: Li leggiamo uguale.<br />

R: Leggete uguale?<br />

PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />

7: Si e sennò uno che ci viene a fare, mica per la piscina!<br />

R: Allora venite qui per leggere libri?<br />

7: Si!<br />

R: Ah, va bene!<br />

a2: Però uno si fa un bagnetto e mentre si asciuga al sole, si legge un libro!<br />

9: La Wii.<br />

R: Quindi tutto per divertirvi!<br />

a2: Vi siete meritati prima il diploma e poi mangiamo.<br />

Osservazioni<br />

TONO E INTERAZIONE PARTECIPANTI: non si è trattato di una discussione vera e propria. I bambini<br />

sono riusciti a rispondere solo se sollecitati e non si è creata un’interazione di gruppo.<br />

COMPITI MODERATORE: molto complicato gestire un gruppo di bambini così numeroso e di età tanto<br />

diversa.<br />

COMPITI AIUTANTE: l’aiutante a1 non interviene attivamente al focus group esprimendo la propria<br />

opinione. Prende appunti e per ogni partecipante deve annotare età, titolo di <strong>studio</strong>, città di residenza,<br />

situazione famigliare e lavorativa e hobbies e tempo libero. Si è ritenuto opportuno non far compilare<br />

schede anagrafiche ma chiedere ai partecipanti come prima domanda di fare una breve descrizione di sé<br />

stessi per due ragioni:<br />

- Rompere il ghiaccio. E’ un modo per entrare gradualmente nella discussione;<br />

- Verificare nella descrizione di sé stessi e delle proprie abitudini come e se viene inserita la biblioteca. In<br />

domande stabilite questa non avrebbe trovato alcun posto.<br />

Risultati emersi dalla terza fase (il gioco dei cartelloni)<br />

TUTTE LE COSE BELLE DELLA MIA BIBLIOTECA<br />

1. Ordinata;<br />

2. Silenziosa;<br />

3. Ascensore;<br />

4. Bene organizzata: tutti i libri sono in fila, i libri sono divisi in vari settori e i bambini si sentono<br />

ben guidati;<br />

5. Carina;<br />

6. Gentilezza: alla domanda di a2 “le persone che ci sono come vi sembrano?” i bambini<br />

rispondono simpatici e gentili;<br />

7. Universale: I bambini dicono che qualunque cosa si cerca in biblioteca c’è. Tanto i libri utili per<br />

la scuola quanto quelli per la lettura e lo svago.<br />

202



<br />

PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />

TUTTE LE COSE BRUTTE DELLA MIA BIBLIOTECA<br />

1. Non deve essere sporco;<br />

2. Non si mette in disordine;<br />

3. Non si fuma;<br />

4. Non si urla;<br />

5. Non si deve leggere ad alta voce;<br />

6. Non si rompono i libri.<br />

COSA VORREI TROVARE NELLA MIA BIBLIOTECA<br />

1. Bar;<br />

2. PlayStation;<br />

3. Parco giochi: uno spazio fuori. Viene citato a questo proposito dai bambini il Gherlinda;<br />

4. Sala cinema o sala tv: i bambini parlavano del Gherlinda e quindi a2 chiede se loro sono abituati<br />

a prendere film in biblioteca. Dicono di no ma sono d’accordo che sarebbe bello trovare una tv<br />

con i film;<br />

5. Nintendo Wii.<br />

203


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

SCHEDA 3.18 – Trascrizione e note a caldo focus group gruppo di lettura Villa<br />

Urbani (FG3)<br />

Biblioteca di riferimento: Villa Urbani 4 (Multimediale)<br />

Data: 22-06-2009<br />

Partecipanti: utenti gruppo di lettura<br />

1. Femmina, 60 anni, insegnante in pensione da due anni ed ex bibliotecaria in una scuola<br />

elementare. Non è una bibliotecaria formata, ma ha lavorato molto con il libro. Frequenta tutte le<br />

biblioteche di Perugia assiduamente e specialmente la Multimediale. Da due anni partecipa<br />

attivamente al gruppo di lettura.<br />

2. Femmina, 60 anni, casalinga. Fa parte del gruppo di lettura da due anni. Ha cinque nipoti che<br />

frequentano la biblioteca perché incoraggiati dai genitori. Ama leggere per passione nel tempo<br />

libero. Frequenta il gruppo di lettura con la sua amica Antonia.<br />

3. Femmina, 60 anni, ha lavorato in biblioteca per 20 anni. Attualmente fa volontariato in una<br />

biblioteca scolastica della scuola Valentini (elementare). Frequenta il gruppo di lettura da due<br />

anni con la sua amica Ivana. Ama moltissimo leggere e ama il gruppo di lettura perché sente la<br />

necessità di socializzare.<br />

4. Femmina, 32 anni, vive a Perugia da pochi mesi (marzo) e si sta preparando per un concorso che<br />

ci sarà a settembre, per questa ragione principalmente frequenta la biblioteca. Ha seguito il marito<br />

che lavora a Perugia. È originaria di Napoli dove ha frequentato l’Università Orientale e si è<br />

laureata in lingue. Attualmente è disoccupata. Ha conosciuto la biblioteca leggendo il giornale<br />

“Vivo a Perugia”, ha frequentato anche la biblioteca Augusta, ma per ragioni logistiche preferisce<br />

la Multimediale. Frequenta la biblioteca principalmente perché cerca concentrazione, non tanto<br />

libri. Ama leggere e ha iniziato da poco a frequentare il gruppo di lettura.<br />

5. Maschio, età non specificata, circa 65-70. È originario di Cascia, ma vive da tanti anni a Perugia.<br />

Non è laureato, ma frequenta l’Università della Terza Età. È un ex impiegato comunale ora in<br />

pensione. È un assiduo frequentatore della biblioteca, legge molti libri, soprattutto saggistica.<br />

Possiede una biblioteca privata di 1500 volumi. Frequenta il gruppo dei “nonni al computer”.<br />

6. Femmina, età non specificata, circa 28-30. Laureata in Scienze Politiche, attualmente è<br />

disoccupata e lavora per piacere come correttrice di bozze. Frequenta la biblioteca per il gruppo<br />

di lettura, ma anche per <strong>studio</strong> e lavoro.<br />

7. Femmina, età non specificata, circa 28-30. Originaria di Marsciano, laureata in sociologia, fa<br />

parte del gruppo lettura e collabora con la biblioteca in molte attività che vengono organizzate.<br />

Ama il teatro e segue un corso. Frequenta molto le attività della biblioteca.<br />

Il focus group si è svolto tra le 17.30 e le 19.00 circa presso una sala al terzo piano della biblioteca<br />

Multimediale. La stessa sala viene abitualmente utilizzata come location del gruppo lettura. Il focus group<br />

è stato sostituito a uno degli incontri del gruppo lettura. A tutti i partecipanti è stato dato un badge su cui<br />

scrivere il proprio nome al fine di consentire a tutti di chiamarsi per nome. La numerazione dei<br />

partecipanti comincia dal soggetto seduto alla mia sinistra.<br />

Nota bene:<br />

** 1, 2, 3 si conoscevano già. Utenti del gruppo di lettura da due anni.La partecipante n.7 partecipa alle<br />

attività culturali della biblioteca attivamente come collaboratrice.<br />

























































<br />

4 Al momento in cui è stato realizzato il focus group la biblioteca aveva il nome di Multimediale.<br />

204



<br />

PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />

Trascrizione<br />

R: Si tratta di una chiacchierata informale sulla biblioteca, gli aspetti positivi e negativi, anche<br />

suggerimenti. So che fate parte di un gruppo di lettura che si riunisce tutti i mesi, se ci raccontate un po’<br />

ci fa piacere. Cominciamo da un giro di presentazioni.<br />

1: Sono M., faccio parte da 2 anni del gruppo lettura con una certa assiduità. Sono in pensione da due<br />

anni, ho fatto l’insegnante e la bibliotecaria in una scuola elementare con grande interesse e piacere. Non<br />

sono una bibliotecaria formata, ma mi sono occupata in questo, quindi il libro e la lettura sono parte della<br />

mia vita da sempre in tutti i sensi. Da quando sono andata a scuola, che ancora non si usavano le<br />

biblioteche, io sono una frequentatrice assiduissima di tutte le biblioteche di Perugia. Posso dire. per la<br />

mia esperienza di frequentatrice di biblioteche, che di questa mi manca una parte che prima c’era, che è la<br />

parte dei bambini. Ci hanno reso orfani di questa parte qui perché hanno trasferito tutto a San Sisto.<br />

R: Stanno lavorando per riaprirla.<br />

1: Hanno detto che forse riapriranno una sezione. A me piacerebbe. Sinceramente quando c’è stato questo<br />

cambiamento mi sono detta “o la città è veramente priva di bambini o non si sta capendo quello che sta<br />

succedendo”. Poi per quello che riguarda il gruppo a me interessa abbastanza… parecchio perché mi sono<br />

accorta che nelle scelte a volte critiche, a volte difficili, a volte non volute personalmente… per quello<br />

che riguarda l’andamento generale, è come se il gruppo di lettura ti desse un compito. Ti fa<br />

responsabilizzare rispetto a quel libro, a meno che non sia proprio una schifezza, lo leggi perché poi sei<br />

chiamata nel gioco dello scambio… nel momento dello scambio ti vengono dati input.<br />

R: Magari si colgono aspetti che non si erano colti.<br />

1: Infatti, è interessante anche da questo punto di vista. Per l’esperienza che ho a scuola, che ho avuto con<br />

i bambini, io mi sono accorta che quando leggevo ai bambini il libro viveva… diventava vero. È chiaro<br />

che è differente il rapporto bambino-libro e adulto-libro, e anche proprio come storie… però nel momento<br />

in cui il libro si leggeva con i bambini prendeva forma. Questa cosa qui è la sostanza e mi sollecita molto.<br />

Una sorta di assunzione di responsabilità. È interessante.<br />

2: Sono arrivata al gruppo con A., [riferendosi a 3] che è una mia amica. A me è sempre piaciuto leggere.<br />

Sono una mamma e una nonna, ho cinque nipoti. Mi è sempre piaciuto. I miei figli hanno sempre<br />

frequentato la biblioteca, gli è sempre piaciuto leggere, ma sin da ragazzini hanno sempre preso i libri in<br />

biblioteca. I miei nipoti fortunatamente la stessa cosa.<br />

R: Quella della lettura è un’abitudine che si tramanda e che viene influenzata dai genitori.<br />

2: Esatto. Io ho iniziato perché a me piace leggere, sono moglie e casalinga. Ecco non è che ho<br />

frequentato per lavoro, ma solo per piacere e per passione. Sin da ragazzina ho sempre letto libri… che<br />

devo dire, il libro Cuore per esempio. Alcune cose mi sono state lette, a me piace molto ascoltare altre<br />

persone che leggono.<br />

R: La lettura ad alta voce.<br />

2: Sì, infatti i miei nipoti… io non lo so perché, ma adesso i ragazzini leggono solo a bassa voce, e invece<br />

secondo me leggere ad alta voce è importante perché se uno legge ad alta voce sente gli errori. I miei<br />

nipoti non vogliono leggere ad alta voce, sempre così da soli. Io invece li vorrei stimolare a leggere ad<br />

alta voce perché è importante. Certo crescendo è diverso ma da piccoli… Veniamo qui con A. (3), ci sono<br />

anche contrasti, delle letture che a noi non piacciono però si discute. Le idee degli altri sono importanti<br />

perché tu leggi e quella cosa lì non ti piace, ma poi dagli altri senti altre cose e allora magari ci pensi.<br />

3: Sono A. e amo molto la lettura. Per una sorta di vicissitudine da bambina ho letto poco, non ho letto<br />

moltissimo, però poi ho lavorato 20 anni in una biblioteca come operatore; non sono bibliotecaria… mi<br />

sono passati tanti libri che mi hanno stuzzicato e adesso mi sono data alla lettura, è da due anni che tutto il<br />

205


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

tempo libero lo dedico alla lettura. Proprio per passione. Lo faccio anche perché apprezzo gli scrittori che<br />

sanno dire quelle cose che forse pensiamo, però non le sappiamo tirare fuori.<br />

R: E sanno dire quelle cose come le vorremmo dire noi. Frequenta questa biblioteca solo per il gruppo di<br />

lettura?<br />

3: Come volontariato mi occupo di portare i libri in prestito, un paio di volte alla settimana, alla biblioteca<br />

scolastica della scuola Valentini.<br />

4: Ho 32 anni e vengo da Napoli, mi sono trasferita qui a marzo. Ho iniziato a frequentare la biblioteca<br />

perché sto studiando per un concorso. Ho seguito qui mio marito per lavoro. Attualmente sono<br />

disoccupata, sto preparando un concorso che ci sarà a settembre. Vengo qui più che in cerca di libri in<br />

cerca di concentrazione, per stare tranquilla; a casa non riesco a trovarla anche se sono sola a casa. Quindi<br />

sono venuta a conoscenza del gruppo di lettura e, siccome sono anche io una appassionata di lettura, ho<br />

pensato che sarebbe stato carino partecipare. Non ho esperienze simili a Napoli. A Napoli ho frequentato<br />

biblioteche solo per <strong>studio</strong>, per la tesi di laurea, mi sono laureata in Lingue. Quello che posso dire… c’è<br />

un ambiente più informale qui. A Napoli c’è la biblioteca nazionale. Nella Regia, che è molto molto<br />

rigida, puoi accedere solo a uno schedario e poi sì, sono libri rari, non è che ci vai a prendere il romanzo.<br />

Ma proprio le biblioteche come questa, che hanno anche narrativa o libri contemporanei, non ne conosco,<br />

sono principalmente biblioteche di divulgazione scientifica o di libri rari che non si reperiscono in<br />

libreria. Questa differenza si può notare. Qui è tutto meno rigido e familiare.<br />

R: Forse è proprio la struttura che sembra un po’ una casa? Almeno io, che non sono di Perugia, la<br />

prima volta entrando ho avuto proprio l’impressione di entrare in una casa.<br />

4: Confermo, anche per me è stata la stessa cosa. Infatti la mia famiglia a Napoli mi chiede “ma come, vai<br />

a studiare in biblioteca? Non ti senti un po’…?” No, anzi, mi sento… A me poi fa piacere, siccome non<br />

ho molte conoscenze, quindi mi fa proprio piacere uscire.<br />

R: È anche un’occasione per socializzare.<br />

4: Esatto. Non è che in biblioteca fai queste chiacchierate però può anche capitare.<br />

R: Perché proprio questa biblioteca e non altre, magari l’Augusta?<br />

4: Prima sono andata all’Augusta, però mi incuriosiva più questa perché magari l’Augusta mi è sembrata<br />

un po’ più piccola. Questa aveva anche la possibilità del multimediale e poi anche per un fatto logistico.<br />

2: E poi è anche più seriosa.<br />

1: Beh, non ha lo scaffale aperto.<br />

5: E poi è più impostata, dà l’idea di una biblioteca universitaria… bisogna andarci motivati.<br />

[Rumore generale, sono tutti d’accordo]<br />

4: Chi abita a Perugia mi ha detto di una biblioteca con il giardino e multimediale e ho detto “andiamola a<br />

vedere”. E mi sono trovata bene.<br />

5: Mi chiamo V. e sin da piccolo sono abituato ad andare in biblioteca. Ricordo ancora che a 7-8 anni, al<br />

contrario di molti ragazzi della mia età, al mio paese, a Cascia, andavo a prendere i libri, li leggevo e poi<br />

li riportavo. Sono abituato sin da piccolo a leggere, ad avere un contatto con i libri. Crescendo ho<br />

coltivato questa passione e visto che non ho fatto studi classici sia al liceo che all’università mi sono fatto<br />

la mia biblioteca personale. Più sui saggi, non sulla narrativa perché di un racconto io devo vedere la fine,<br />

sto anche tutta la notte ma devo vedere la fine, lo devo finire. Allora, essendo fatto in questo modo, l’ho<br />

abbandonato completamente perché non è che non mi piacesse, ma vivendolo in questo modo diventava<br />

quasi stressante. Leggendo invece la saggistica, anche se pesante, uno legge 2 o 3 pagine per volta e le<br />

206


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

digerisce lentamente. Nel tempo ho più di 1500 libri. La prima enciclopedia è stata la Utet, ancora<br />

studente, l’ho fatta quasi di nascosto dai genitori… un piccolo blitz per poter avere una biblioteca per me.<br />

Poi quando sono venuto a Perugia ho iniziato… ho vari libri, di vario genere secondo gli interessi che ho,<br />

secondo gli interessi che nel tempo mi sono venuti fuori. Purtroppo lavorando non ho più potuto<br />

frequentare la biblioteca, se uno lavora dal lunedì al venerdì fino al pomeriggio la biblioteca arrivederci e<br />

grazie.<br />

R: Di che cosa si occupa?<br />

5: Io ero impiegato, però volevo colmare un gap che comunque avevo, avendo fatto forse a torto… perché<br />

sin dalle scuole medie mi avevano detto “fai il classico che è la tua strada”, però le possibilità familiari<br />

sono quelle che sono, non si poteva fare, ma non tanto per finire gli studi quelli medi, ma poi i soldi per<br />

l’università chi li tira fuori? I soldi oggettivamente non c’erano, per cui pazienza… uno segue un’altra<br />

strada.<br />

R: Mi scusi, ma c’è un aspetto che mi incuriosisce. Lei ha una biblioteca di 1500 volumi e quando viene<br />

in biblioteca legge anche i libri della biblioteca?<br />

5: No, io i libri della biblioteca, se c’è qualcosa che mi interessa, li vengo a leggere, ma sono abituato<br />

comunque a frequentare la biblioteca. La biblioteca oggi non funziona soltanto come biblioteca, funziona<br />

anche con altre motivazioni. La mia aspirazione è sempre stata tornare in biblioteca, dicevo “prima o poi<br />

ci ritorno”… poi nel tempo mi sono creato altri interessi, altre cose da fare, e poi una volta andato in<br />

pensione ho potuto dare sfogo a questa passione e anche ad altre, conosco gente in comune in provincia,<br />

faccio l’università della terza età… quindi gli interessi sono tanti. A volte ci sono 2 o 3 cose da fare e se<br />

ne fa una sola e uno sceglie. Meglio scegliere che non avere nessuna scelta. Meglio avere il cervello<br />

occupato. Io sono andato in pensione 2 anni fa, a gennaio 2007 e dopo poco tempo un amico mio mi dice<br />

“perché non vieni in biblioteca che c’è un corso di computer?” Io ero già pronto per rientrare in<br />

biblioteca, ma mi mancava la chiave. In Augusta c’ero andato ma… tanto bella ma mette timore…<br />

[Risate generali]<br />

R: Ma siete tutti d’accordo? L’Augusta mette timore?<br />

5: Non è che mette timore, dà l’idea della grandiosità e quindi uno va lì in punta di piedi… sto attento.<br />

2: Io sì.<br />

3: Non sono d’accordo, le mie figlie studiavano in Augusta… è una biblioteca storico-letteraria.<br />

1: Per chi non ha esperienza può mettere timore, ma per chi ha esperienza è un’altra cosa però…<br />

5: Ma sì, una volta entrato ho trovato quello che cercavo. Mi sono messo lì seduto tranquillo e ho trovato<br />

quello che cercavo. Ma il primo impatto è questo.<br />

1: Appartiene a un mondo… la cultura alta dentro gli armadi.<br />

R: Ha degli obiettivi istituzionali diversi da questa.<br />

3: Io penso che anche la struttura fisica… questa è una casa. Lì ti trovi gli affreschi, le scaffalature in un<br />

certo modo, lo scalone centrale… questa è una casa, questa è una casa, qui abitavano delle persone che<br />

avevano le camere da letto, un salotto…<br />

1: C’è una domesticità.<br />

R: Questo è un aspetto importante perché tutto sommato parliamo di due biblioteche relativamente<br />

vicine… non come San Sisto e Ponte San Giovanni.<br />

207



<br />

1: Sì, ma anche queste sono molto accessibili.<br />

PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />

2: San Sisto forse è un po’ più dispersiva, quando uno entra magari ti dà una sensazione diversa.<br />

3: Beh, è per giovani. Anche la struttura di questo disco volante…<br />

5: Sì va bene, ma il tesserino, anche se uno non ci andrà mai, ti permette di andare dappertutto, ti dà un<br />

senso diverso, è una cosa diversa dal poter andare lì e basta. Poi qui ci si trova bene, si fa amicizia<br />

abbastanza facilmente con le persone. Si viene accolti bene e c’è un clima familiare; forse familiare non si<br />

può dire ma “quasi familiare”, piacevole… si sta abbastanza bene. Si comincia a conoscere quasi tutti<br />

quanti. Troviamo anche persone che ci dedicano del tempo ad insegnarci, nel nostro gruppo.<br />

6: È la prima volta che vengo a questo incontro di lettura ma non c’è, però ho partecipato lo stesso. Sono<br />

laureata in Scienze Politiche e credo che il libro sia un mezzo di comunicazione abbastanza attivo per far<br />

conoscere le persone e che vada rivalutato come attività sia tra i ragazzini che per gli adulti. Ho<br />

frequentato questa biblioteca per una ricerca bibliografica (durante la tesi) perché era un po’ complicata e<br />

poi mi ci sono affezionata. Poi per hobby ho continuato con un’attività, faccio la correttrice di bozze<br />

quindi quando incontro delle persone, partecipo alla presentazione di nuovi libri, conosco altra gente che<br />

ha scritto libri, li correggo e poi li faccio pubblicare. Sono una spettatrice… è la prima volta che prendo la<br />

parola, non sapevo se voler prendere la parola, è la prima volta. Adesso la frequento per hobby non per<br />

lavoro. Adesso sono disoccupata, però vorrei sviluppare il lavoro anche a livello di marketing e attività<br />

editoriale. Ero venuta a conoscenza di un progetto “Amico Libro” da sviluppare attraverso i ragazzini.<br />

[Entra il partecipante 7, si siede e si presenta]<br />

7: Anche io faccio parte del gruppo di lettura, ma faccio anche altre attività. Frequento la biblioteca come<br />

utente per la ricerca perché mi sono laureata in sociologia, quindi dovevo fare un convegno sull’anziano,<br />

legato comunque a tematiche attuali, sono venuta qui per fare ricerca… lavoro e <strong>studio</strong> e faccio altre<br />

attività… dovevo trovare dei testi. Utilizzo la biblioteca anche per qualche evento che organizza la<br />

biblioteca, dato che io faccio anche teatro, a volte vengo per leggere qualche testo… anche con loro…<br />

[riferendosi a 1, 2, 3].<br />

[Tutti si ricordano della partecipante 7, eccetto 4 e 6. E fanno riferimento all’incontro con Cavallucci]<br />

R: Tornando ai discorsi emersi con V. Siete tutti estremamente legati da questo concetto di passione per<br />

il libro e a parte F. e A. frequentate la biblioteca soprattutto per condividere l’esperienza della lettura e<br />

per leggere. Se vi chiedessi di descrivere cosa è una biblioteca e cosa dovrebbe essere… in particolar<br />

modo voi che avete avuto anche un’esperienza lavorativa legata alla biblioteca. Dicendo anche le prime<br />

tre cose che vi vengono in mente, tre aggettivi in modo sintetico.<br />

1: Intanto dovrebbe essere accogliente, poi aperta. Aperta come scaffali e come materiali. Poi dovrebbe<br />

avere uno spazio per bambini, questa è una fissa personale ma è importante. Poi dovrebbe fare iniziative,<br />

coinvolgere, stimolare, ma ascoltare anche molto. Ormai nel mondo della comunicazione siamo più<br />

passivi che attivi, quindi c’è bisogno di trovare canali e inventarsi di tutto e di più per attivare i canali<br />

della comunicazione<br />

R: Rispetto a questi elementi che lei ha detto, una biblioteca aperta, accogliente, che abbia uno spazio<br />

per i bambini e sia stimolante, questa biblioteca risponde a queste caratteristiche?<br />

1: Beh, lo spazio per i bambini al momento non c’è, ma speriamo che ci sia. Accogliente è accogliente.<br />

Cominciano a esserci delle iniziative. Ci fosse questa apertura alla dinamica della relazione, come è il<br />

gruppo di lettura dove non c’è solo la parte dello stare ad ascoltare ma anche dell’essere ascoltati. Il<br />

discorso della relazione, relazione con il libro e tra le persone che stanno leggendo un libro e che stanno<br />

mettendo in campo una problematica. C’è troppo bisogno, io almeno la penso così. Questo dovrebbe<br />

essere il luogo dove la cultura si attiva.<br />

208


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

2: Diciamo che in genere sono d’accordo con M. Ribadisco il fatto dello spazio per bambini che non c’è<br />

qui, ma c’è a San Sisto, ma devo dire che per me personalmente sarebbe più comodo qui. Qualcosa per i<br />

bambini, per i ragazzi che deve essere coinvolgente… non tanto leggere qualcosa ai ragazzi, però li deve<br />

coinvolgere. Perché io vedo… c’è stata a scuola dei miei nipoti, hanno fatto delle letture, però tu questi<br />

bambini dopo un po’ si annoiano. Quindi bisogna farla… adesso io non lo so, non sono un’esperta, però<br />

ci devono essere delle persone abbastanza esperte per fare delle cose anche sul gioco, perché sennò i<br />

bambini poi dopo si stancano, si alzano, chiacchierano, non seguono più e non si può iniziare a leggere<br />

sempre così. Non si può iniziare a leggere così, ci vuole una cosa fatta apposta per loro.<br />

R: Anche per lei, quindi, torna il concetto della socialità della biblioteca vista come centro di<br />

aggregazione e come momento di scambio?<br />

1: Non ci sono più spazi. Allora è come se bisognasse recuperare altri spazi dove il cervello cammina e<br />

cambia aria.<br />

2: Esatto. Parlo come nonna, nel senso dei bambini, parliamoci chiaro, non gli piace leggere.<br />

R: Il bambino lo associa tanto al momento del dovere, soprattutto dopo l’inizio della prima elementare.<br />

1: Per la mia esperienza della biblioteca come luogo alternativo al libro di testo… i libri e la lettura sono<br />

pane quotidiano, dunque leggere è normale, dopo non c’è la continuità.<br />

2: Ora è diverso però, ora c’è poco.<br />

1: Ci sono altri strumenti.<br />

2: Adesso c’è il computer, una volta si leggeva, adesso c’è il computer che non stimola la fantasia come i<br />

libri.<br />

R: Quindi che cos’è una biblioteca e cosa deve fare? Coinvolgere e rendere possibile questo scambio e<br />

momenti di aggregazione?<br />

2: Esatto.<br />

3: Anche io ho pensato sempre a questo, non soltanto i libri e l’utente… troppo poco, ma parliamone di<br />

questo libro. Le persone che intervengono per leggere quel che abbiamo letto, leggere le letture che sono<br />

proposte, dire i vari punti di vista, esaminare. Perché libro e utente è poco. La vecchia biblioteca così<br />

concepita ai nostri tempi appunto, perché non ci sono altre possibilità [facendo riferimento a quanto detto<br />

in precedenza da M.] di spaziare, perché le famiglie diventano mononucleari, diventano sempre più<br />

ristrette, perché gli spazi cittadini… allora incontro sì, ma poi andiamo insieme a leggere quello che è<br />

stato scritto. Fare i confronti, mettere anche questa cosa a tavolino, di poter confrontarsi.<br />

R: La biblioteca dà un po’ un valore aggiunto rispetto a quello che si potrebbe fare a casa nostra?<br />

3: Per questo siamo venuti qui, per leggere insieme.<br />

1: Deve essere tutte e due le cose. Diventa luogo di socialità, di fatto mi collego con un mediatore.<br />

4: Innanzitutto sono d’accordo sul ruolo della biblioteca che deve essere anche quello di centro di<br />

diffusione della cultura. Quindi tutte le iniziative, le cose che devono essere fatte anche solo per<br />

promuovere la frequentazione della biblioteca. Però penso che forse il concetto di biblioteca dovrebbe<br />

essere un po’ modernizzato. Penso che come idea di conservazione dei libri sia un po’ superato perché<br />

comunque siamo nell’epoca del digitale, degli audiolibri, del cd rom. Adesso, per dire, è facile anche<br />

comprare un cd rom che contiene tutta la letteratura inglese, per dire, quindi magari dovrebbe essere un<br />

po’ più al passo con i tempi e aggiornarsi anche in questo senso. Uno studente che per dire vuole leggere<br />

pagina 50 di una tragedia di Shakespeare se la può vedere anche un secondo sul computer senza dover<br />

andare… credo che sia importante anche questo perché altrimenti la biblioteca rischia di venire vista<br />

209


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

sempre come un contenitore un po’ datato, un po’ antiquato e un po’ superato. Oggi giorno con Internet a<br />

casa è facile vedere quasi tutti i libri e quasi tutti i testi di cui uno ha bisogno… però…<br />

2: È molto ristretto. Quello che vedi sul computer è molto ristretto, ci sono le basi essenziali, invece sul<br />

libro c’è molta più descrizione, è diverso.<br />

4: Cercare di sopperire a quello che viene fornito da Internet, che a volte è riduttivo. Però deve essere una<br />

cosa fatta al passo con i tempi.<br />

R: Diciamo che una cosa non esclude l’altra.<br />

4: Infatti, capire anche che non tutti i ragazzi oramai sanno che cosa significa andare a una biblioteca con<br />

la scheda bibliografica e copiare a mano, come ho fatto anche io stessa.<br />

1: La scuola si deve assumere anche delle responsabilità.<br />

4: Infatti.<br />

R: Quindi passatemi il termine, per “svecchiare” questo concetto di biblioteca, tu A. [riferendosi a 4]<br />

credi che la soluzione possa essere quella della digitalizzazione dei materiali?<br />

4: Sì, ma anche dell’aggiornamento dei materiali. Ho notato che questa, anche con le donazioni che<br />

vengono fatte dalle librerie, è molto aggiornata anche dei testi di nuova uscita e questa è una cosa<br />

importante. Hanno anche i DVD e credo tra qualche anno arriveranno anche gli audio libri e magari i<br />

podcast da scaricare.<br />

1: Gli audiolibri già ci sono.<br />

4: Sono nuova… alcune cose non le so.<br />

R: Ne fai anche un discorso legato alle collezioni, come sono… quindi l’uso del digitale.<br />

4: Sì, magari facilitare l’accesso a determinate collezioni, che possono essere visionate magari sul<br />

computer e non materialmente con il libro perché avere alcuni libri rari è impossibile. Questa potrebbe<br />

essere una cosa interessante.<br />

5: Tutte le cose che sono state dette potrebbero essere riassunte e messe tutte insieme. Se potessimo<br />

considerare la biblioteca come un luogo in cui si va verso un’avventura, in cui ci sono dei luoghi da<br />

esplorare, nel senso che a chi interessa la lettura c’è la lettura, a chi interessa il dvd c’è il modo per<br />

sistemare, i bambini li possiamo comunque mettere perché servono e fa sempre piacere vederli. Però<br />

secondo me andrebbe fatta un’opera di sensibilizzazione con i genitori, non solo con i nonni, perché<br />

devono essere loro insomma che portano i bambini o la scuola che li porta e li deve preparare. La<br />

biblioteca si deve preparare che vengano i bambini.<br />

R: Certamente il bambino, se non è il genitore che lo porta in biblioteca, da solo non viene.<br />

5: Certo, ma i genitori ce l’hanno la mentalità di portare i bambini in biblioteca? Ce l’hanno il tempo?<br />

Hanno i nonni che possono venire. Bisognerebbe creare una rete di interessi, sapere ogni bambino come<br />

può frequentare la biblioteca. Bisognerebbe abituare il bambino alla lettura, alla scoperta del nuovo, alla<br />

fantasia. Fargli tirare fuori la fantasia che ha. Certo metterli d’avanti a quelle macchinette, a quelle<br />

scatolette malefiche, dalle più grandi alle più piccole, nuoce alla fantasia del bambino. Non reagisce più.<br />

Non possiamo creare dei bambini adulti già da piccoli. Creare la biblioteca, la scuola, non so che tipo di<br />

sistema creare.<br />

3: A San Sisto si legge. C’è una collega che legge ai bambini da anni. Da anni fanno questo. A questa<br />

scuoletta dove vanno i miei nipotini i bimbi vanno, fanno un testo, potrebbero andare da soli, però perché<br />

210


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

lo abbiamo fatto? C’è una persona che li segue, che li porta, che gli ricorda che devono portare i libri, che<br />

mette a posto il libro.<br />

5: Potrebbe essere il terminale di tutta una serie di discorsi, la biblioteca dove possono trovare una volta<br />

cresciuti o anche da bambini quello che a scuola non c’è e che serve loro per crescere. Potrebbe diventare<br />

una scuola di vita.<br />

1: Purtroppo devo andare a fare la denuncia dei redditi, però voglio dire una cosa. Ai bambini non si<br />

chiede più niente. Invece è importante…<br />

[1 lascia il focus group al 40° minuto]<br />

6: Penso che questa biblioteca sia a misura di ragazzino. È un punto di partenza sia attraverso i libri sia<br />

per la ricerca multimediale. Questo aiuta tantissimo e anche i collaboratori che partecipano.<br />

R: Corrisponde alla tua idea di biblioteca?<br />

6: È un punto di partenza. Rispetto all’Augusta… un ragazzino o anche un adulto o uno studente<br />

universitario si perde se va per la prima volta, invece qui uno può partire e anche rimanere. I libri si<br />

possono chiedere anche in prestito, non bisogna essere troppo esigenti con i tempi, io qui ho soddisfatto<br />

tutti i bisogni di ricerca e me ne trovo contenta.<br />

7: Anche secondo me questa biblioteca corrisponde molto all’idea che io ho di biblioteca. Cioè oltre al<br />

luogo di conservazione, di memoria o di testi, di quello che può essere la storia o la letteratura, soprattutto<br />

promuovere tanto sotto tutti gli aspetti. Quindi la biblioteca come promozione di cultura e di<br />

aggregazione, non che deve sostituire altre istituzioni che devono fare questo sia per quanto riguarda i<br />

ragazzi, i bambini o persone più grandi ma è un motore, uno stimolo sia intellettuale, di attivismo, di<br />

tutto. L’ho visto con il gruppo di lettura, con i progetti che hanno per la sezione ragazzi. Vieni qui e<br />

continuamente comunque ci sono locandine, c’è il corso di dizione, lettura espressiva, scrittura creativa.<br />

Invoglia anche a venire qui per vedere quello che propone.<br />

R: Quindi non solo lettura nel senso stretto del termine.<br />

7: Non c’è solo lettura qui. Vieni qui anche per la curiosità, per vedere che cosa c’è. Quindi anche un<br />

giorno che non ti serve un testo in particolare, o che non devi venire a prendere per forza un libro, magari<br />

passi e questo è diventato un punto di riferimento, almeno per me lo è , non so per le altre persone.<br />

6: Un punto di aggiornamento.<br />

7: Esatto, uno passa e sicuramente riceve uno stimolo dato da una iniziativa, un corso un evento. Poi è<br />

collegata anche alle altre biblioteche. Magari la biblioteca Augusta probabilmente è più ampia, sembra<br />

che abbia…<br />

2: È più austera.<br />

7: Sembra un contenitore anche più ampio. Uno magari pensa che lì potrebbe trovare tutto e invece sono<br />

collegate.<br />

3: È più dinamica.<br />

7: E questa dà l’idea anche più della flessibilità, dell’apertura a 360 gradi.<br />

5: Un giorno che non piove tanto si può venire a prendere un po’ di sole.<br />

3: Comunque l’Augusta non la svilite che se ci andiamo il sabato c’è anche il cappuccino e il giornale<br />

gratis.<br />

211


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

5: Adesso si può andare in Augusta perché c’è il Minimetrò perché spendi due euro al massimo, ma prima<br />

solo il costo del parcheggio, poi torna via… non ci si andava assolutamente. Non tanto per non andare,<br />

ma io devo andar su, la macchina, gli autobus non si sa mai a che ora ci sono, meglio non prenderli. Il<br />

parcheggio che costa un euro e mezzo e poi un euro nelle ore successive, prendi la macchina e vai su,<br />

viene fuori alla fine e non ci si può andare.<br />

3: Se parliamo di parcheggi anche questa non è che sia comodissima, no?<br />

5: Però se uno va alle vie sopra, il posto lo trova. L’unico problema che c’ha questa forse è quello<br />

dell’ubicazione, che se uno non sa dove sta non ci arriva. Non c’è una indicazione che la indica sulla<br />

strada di dire “qui c’è la biblioteca”, non c’è.<br />

2: Ecco, la segnaletica effettivamente è importante, ha tirato fuori un punto molto importante. Certo uno<br />

che passa non è che può dire “oh lì c’è la biblioteca”.<br />

3: Comunque io, per la mia esperienza dentro la biblioteca, lasciamo perdere la segnaletica esterna…<br />

servono le persone. Perché ho lavorato in una biblioteca dove c’era tantissima segnaletica, ma non si<br />

leggeva niente perché l’utente va per la prima volta come l’asino in mezzo ai buoi. Ci devono essere le<br />

persone.<br />

5: Ma visto che ogni settimana ci mettono le locandine, se uno è un po’ curioso, e un po’ di curiosità ci<br />

vuole, sa subito quello che c’è.<br />

3: Qui è tutto a portata di mano, ascensore, scale ecc. Ma poi lì [riferendosi alla biblioteca Augusta] c’è<br />

una torre libraria che per accedere… non ci vanno tutti. Invece, quando c’è lo scaffale aperto, già ci si<br />

sente più a casa propria, si tocca e si vede.<br />

7: Al di là di tutto, ci vuole un elogio a tutte le biblioteche. In questo momento soprattutto, come<br />

dicevamo, con le varie tecnologie e l’allontanamento proprio da quello che riguarda l’oggetto cartaceo,<br />

riuscire a sostenere tutto quello che è inerente alla didattica, alla promozione del libro e della lettura… è<br />

comunque da elogiare. Sia che sia qui, sia in Augusta.<br />

R: Tu frequenti anche le altre biblioteche?<br />

7: Di meno.<br />

R: Ti senti soddisfatta?<br />

7: Sì, apprezzo il lavoro che fanno tutte le biblioteche di Perugia. Anche alcuni mesi fa mi è capitato di<br />

andare in un’altra biblioteca, dove c’era un’altra iniziativa, sempre qui a Perugia, dove facevano una cosa<br />

sulle sculture, sull’arte. A San Sisto. Quindi è apprezzabile qualsiasi tipo di iniziativa di questo tipo. Uno<br />

magari fa presto a dire che non c’è niente qui in giro, invece gli eventi sono tanti. A volte…<br />

3: Questa biblioteca è un po’ il fiore all’occhiello.<br />

7: Ovviamente è la mia preferita, sto sempre qui.<br />

3: Anche per me è la mia preferita, per tanti fatti… è un po’ come una casa.<br />

5: Il fatto di entrare in una struttura con il verde, già i colori, già è piacevole solo entrare.<br />

R: Sono emersi due concetti che potremmo sintetizzare con il termine “formazione” cioè questo bisogno<br />

che potrebbe avere l’utente di essere accompagnato dal bibliotecario.<br />

3: Lui [rivolgendosi a 5] ha usato un termine “esplorare”, quindi noi siamo in contrapposizione. Tu dici<br />

“vai e da solo ti butti in acqua e nuoti”. Hai usato questa parola “esplorare”…<br />

212


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

5: No però io esplorare lo dicevo per intendere che ci deve essere una preparazione prima di venire qua.<br />

Uno viene qui per esplorare perché qui ci sono tante cose: c’è il multimediale, c’è quello che vuole venire<br />

e leggere e sfogliare la pagina… ma ci vuole la preparazione.<br />

R: Però si deve essere messi nella condizione di poterlo fare.<br />

3: Ho visto certe solitudini in biblioteca.<br />

5: Bisogna prepararsi per venire qua. Noi siamo preparati sotto certi aspetti, ma chi non è preparato ed<br />

inizia, per portarlo in biblioteca… bisogna creare.<br />

R: Su questo forse 4 ed 6 possono dirci qualcosa, perché siete le utenti più giovani, le più nuove.<br />

4: In effetti forse un pochino di formazione in più ci vorrebbe. Io mi sono ritrovata a fare 50 mila<br />

domande, perché all’inizio mi sembrava strano potermi aggirare, dico la verità. Soltanto nella biblioteca<br />

dell’Orientale, della mia Università. Poi non mi era più capitato, funzionava tutto con lo schedario, con la<br />

schedatura, vai a cercare, chiedi… Quindi per evitare problemi chiedevo, quindi forse specificarlo. Però<br />

se dovessi dire che mi sono trovata male, no. Nel senso che non mi è costata fatica chiederlo. Immagino<br />

che possa esserci qualcuno per cui questo può essere considerato più un limite, magari. Quindi sarebbe<br />

magari carino spiegare.<br />

R: Quindi un po’ di formazione in più non guasterebbe, ma non è tra i difetti?<br />

4: No, non è tra i difetti.<br />

6: Nemmeno io, no non è tra i difetti. Anche perché in questa biblioteca ho sempre trovato personale che<br />

ti aiuta e che ha velocizzato…<br />

3: Molto gentili, su quello non c’è da dire niente.<br />

5: Non solo per loro del corso di lettura. Noi facciamo un corso, il personale sia quest’anno che l’anno<br />

scorso molto preparato e molto competente, quindi non è che… ci siamo trovati male, anzi… pure troppo<br />

bene.<br />

6: Nella biblioteca Augusta devi essere già preparato, ti dà proprio quella sensazione lì.<br />

3: Perché chiaramente le unità bibliografiche sono numerose. 480 mila quando? Vent’anni fa? Quindi<br />

quante saranno oggi? Quindi ci devono essere gli schedari che ti rimando a prendere, poi c’è il personale<br />

che si reca a prendere i periodici ecc.<br />

4: Però in quel tipo di biblioteca è più importante la formazione, qui basta che ti dicono vai e prendi il<br />

libro, invece per consultare una scheda bibliografica ci vuole più formazione. Magari, penso a un<br />

adolescente che, non sapendolo, si perde.<br />

3: E scappa via.<br />

4: Eh sì, mi è capitato. Alcune mie amiche hanno rinunciato.<br />

2: I nostri figli sono abituati ad andare all’Augusta.<br />

6: Ma per chi c’ha i genitori che li guidano, però non tutti i figli ce li hanno.<br />

2: In biblioteca sono stati abituati ad andare. Inizialmente sono andati lì, anche perché questa non c’era…<br />

almeno mi sembra.<br />

3: I miei figli venivano qui, ma era in un’altra sede.<br />

213


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

2: Invece i miei andavano all’Augusta. Una volta mi ricordo che mio figlio aveva preso un libro, l’aveva<br />

lasciato fuori sopra una panchina e c’avevamo il cane e … l’ha mangiato, l’ha rotto tutto. Quindi abituati<br />

e adesso i figli anche loro, sempre guidati dai genitori, vanno a prendere i libri in biblioteca. Anche io, se<br />

devo leggere, vado in biblioteca a prenderli, anche perché se dovessi comprare tutti i libri: 18, 20, 22<br />

euro… insomma…<br />

4: Ecco questo è un altro aspetto, la biblioteca dovrebbe farsi più pubblicità, sottolineare determinati<br />

aspetti.<br />

R: Infatti, era proprio quello che volevo dirvi prima, oltre alla formazione la promozione, se pensate che<br />

sia sufficiente.<br />

3: No, è scarsissima.<br />

4: No, è scarsa.<br />

3: No, è scarsissima. Perché chi ci si è incontrato per qualche vicissitudine ci va, altrimenti li compra,<br />

anzi non li compra perché con i tempi di oggi… i soldi sono sempre pochi.<br />

5: Perché non sono abituati a venire in biblioteca. Voglio dire, vedi se c’è in biblioteca questo volume che<br />

cerchi, o uno perché pensa che comprarselo se lo tiene lui… le motivazioni sono tante secondo me.<br />

3: Per chi non può…<br />

2: Io vengo perché, venendo in biblioteca appunto, avevo visto un libro in un negozio mi piaceva e<br />

costava 22 euro e poi sono capitata qui e l’ho trovato.<br />

R: Quindi un po’ più di promozione ci vorrebbe? Ma promozione anche relativa alle attività che voi fate,<br />

per esempio il gruppo di lettura, il computer?<br />

3: Quanto è importante questo, perchè leggo un libro da sola è già qualcosa, il fatto che a fine mese ci<br />

incontriamo e ci scambiamo le idee, è molto importante, per abbandonare la solitudine.<br />

2: Le promozioni perché le vediamo qui scritte, o non è che le vediamo o che ci arrivano a casa.<br />

3: Di pubblicità del libro ce n’è tanta, basta avere un po’ di insonnia, accendi la tv e di notte…<br />

5: Sennò per la biblioteca bisogna andare nel sito del Comune.<br />

3: No, dicevo la pubblicità del libro, oggi scrivono tutti no?<br />

5: Se scrivono tutti è un macello, è dispersivo con tutto il rispetto per chi scrive.<br />

R: Se doveste scegliere un mezzo di comunicazione con cui essere informati? Io, ad esempio, utilizzo<br />

moltissimo il computer, se mi arriva una mail con un’informazione, è il mio mezzo preferito perché<br />

senz’altro lo leggo. Invece nel vostro caso, se doveste scegliere un mezzo, che mezzo scegliereste? Una<br />

mail o una comunicazione qui in biblioteca per esempio…<br />

5: Secondo me va integrato tutto.<br />

4: Io penso che per noi che frequentiamo la comunicazione sia sufficiente, è per chi magari non la<br />

conosce, andrei proprio a cercare, va ampliato il giro, perché penso che per noi sia abbastanza.<br />

5: Come portare a conoscenza chi non ne usufruisce e chi non frequenta?<br />

3: Vanno portati da piccolini.<br />

214



<br />

4: Magari, non so, un volantino, un manifesto.<br />

PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />

2: È ma ci sono lo sai. Il problema è pure dei genitori. Parliamoci chiaro, dipende anche da loro e<br />

dobbiamo parlare anche di quello. Perchè nelle scuole ci sono le iniziative, ma poi sa solo il bambino<br />

come fa?<br />

3: Ma se la cosa non piace, una cosa deve anche piacere. Se una cosa non piace non ci si va.<br />

[Momento di confusione. Si creano delle sotto discussioni. Non tutti sono d’accordo.]<br />

R: Sulla promozione siamo tutti d’accordo? Più promozione e pubblicità è necessaria?<br />

7: Sì, ma relativamente. Un conto è che in biblioteca si mettano d’accordo con le scuole e promuovano le<br />

iniziative con le scuole, però il fatto che ci sono i libri qui dentro si sa. Non c’è bisogno mica di<br />

promuoverlo. Se uno comunque lo vuole comprare, lo va a comprare, sennò viene qui e lo prende. Fare<br />

pubblicità alle varie iniziative che si prendono, però non la pubblicità di manifesti. Creare una rete, con le<br />

scuole o le associazioni. Internet da questo punto di vista aiuta molto, è il mezzo che io preferisco.<br />

R: il sito della biblioteca lo frequentate?<br />

4, 5, 7: Sì.<br />

7: Però non tutti lo utilizzano.<br />

4: Io l’ho scoperta con il giornalino “Vivo a Perugia”, essendo nuova…<br />

2: È quel giornalino che parla di tutte le iniziative?<br />

R: Rispetto ai servizi? Prestito, prestito interbibliotecario, servizio di fotocopie, consultazione in sede…<br />

quali sono quelli che usate di più?<br />

6: Questa biblioteca è abbastanza efficiente, anche con il teletrasporto [riferendosi al trasporto cultura]<br />

uno può… senza andare alla biblioteca Augusta, uno lo trova e magari abita a due passi, quindi soddisfa<br />

veramente su questo.<br />

4: Anche per le fotocopie funziona bene.<br />

R: Quindi soddisfatti, se doveste dire qualche difetto?<br />

3: Per l’Augusta la mancanza di spazio, ma anche per questa.<br />

7: Il fatto che non ci sia una rete wireless aperta. Secondo me è indispensabile, anche se ho visto che qui<br />

in Italia siamo un osso duro, in generale.<br />

4: A voler proprio essere pignoli, una maggior precisione nella suddivisione degli scaffali.<br />

R: Per quanto riguarda i bibliotecari, il personale?<br />

3: 10 + se si può dare.<br />

[Tutti d’accordo]<br />

R: Per quanto riguarda gli orari rispondono alle vostre esigenze?<br />

2: Per me sì, i giovani non lo so.<br />

4: Quando uno non ha lavoro va bene, ma il pomeriggio forse qualche ora in più…<br />

215



<br />

PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />

5: Ma non dipende da loro, per loro rispettare quell’orario è perché più di quelle ore non possono fare. O<br />

un turn-over diverso per stare aperti orario continuato, perché potrebbe esserci qualcuno che in quelle ore<br />

qui potrebbe approfittare per venire. Non so, se c’è quel tipo di utenza, bisognerebbe sentire.<br />

4: Forse l’orario continuato sarebbe ottimale, anche perché qui essendoci il giardino, anche con uno snack<br />

si potrebbe pensare di venire il mattino, pranzare anche qui.<br />

R: Comunque non è un problema?<br />

Tutti: non è un problema.<br />

3: In Augusta fanno orario continuato e d’estate nelle ore calde hanno tre utenti in tutta la struttura.<br />

R: Ultima domanda, qualche proposta di miglioramento? Qualcosa in più che vi piacerebbe trovare? Ma<br />

mi sembra di capire che siete tutti molto contenti.<br />

2: Magari la struttura tenuta un po’ più…<br />

7: Magari promuovere iniziative più sulla lettura, tutto ciò che comunque riguarda la promozione di libri,<br />

dei testi, la presentazione di libri, incontri con gli scrittori.<br />

5: Sono stati fatti, anche quello in cui c’eri te [rivolgendosi a 7], ma eravamo troppi, lo spazio troppo<br />

piccolo.<br />

4: Qui c’è una cosa molto carina “suggerisci un titolo” e ho sempre pensato sin dal primo giorno che l’ho<br />

visto anche quella andrebbe meglio pubblicizzata. Si potrebbe fare una colonnina, recensioni dei titoli del<br />

mese suggeriti dall’utente, qualcosa di simpatico.<br />

3: Per i desiderata già c’è.<br />

4: Non per acquistarli, anche quelli già presenti, per suggerirli, magari si scopre che un romanzo in<br />

particolare questo mese è stato preso in prestito molte più volte rispetto ad un altro, magari metterlo in<br />

evidenza questo aspetto.<br />

3: Leggere la lettura.<br />

[Momento di confusione, si creano due discussioni sovrapposte]<br />

5: Dicevo che sotto, sempre una volta che sono venuto con Cavallucci, eravamo tanti e lo spazio era<br />

quello che era. Da tre sono diventati quattro incontri su Perugia. Leggeva lei che è bravissima [riferendosi<br />

a 7].<br />

6: Però gli incontri si possono fare in altri luoghi, nelle associazioni.<br />

2: Ma forse non pensavano ci fosse tanta gente.<br />

5: Ovviamente l’Università della terza età… io è già la seconda, terza volta che li faccio. Ci si arricchisce<br />

sempre. Lei dice “portate la gente alle associazioni” ma poi si perde il concetto di biblioteca.<br />

6: No il concetto vecchio di biblioteca rimane sempre.<br />

7: Purtroppo qui non si può fare, per quello che c’è va bene. Per me la cosa più importante sarebbe<br />

ricevere quello che vedo. Io vengo sempre… ma ci sono anche delle persone disinteressate e io non mi<br />

rivolgerei a queste persone, perché poi uno nella vita fa anche delle scelte. Chi viene anche soltanto una<br />

volta e quindi significa che è già qualcuno in cui può attecchire questo tipo di iniziativa, creare una<br />

newsletter con tutti gli eventi che arrivano comunque via mail.<br />

216



<br />

PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />

3: Per anni all’Augusta si è compilata la richiesta per averla.<br />

4: Io la mail l’ho data ma finora non mi è arrivata.<br />

R: Sarebbe auspicabile quindi…<br />

7: Sarebbe il mezzo più diretto.<br />

3: E dopo con il passaparola all’interessato arriva.<br />

--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------<br />

Osservazioni<br />

PARTECIPANTI: Le numero 1, 2 e 3 si conoscevano bene, tutte e tre frequentano da due anni il gruppo<br />

di lettura. La numero 1 dimostra di avere le idee molto chiare e una competenza in materia che la rende<br />

molto sicura di sé. Le numero 2 e 3 sono molto amiche, ma non per questo le loro opinioni si sono<br />

uniformate. In realtà sono state abbastanza coincidenti. La numero 3 è la più “appassionata”, dimostra di<br />

avere un approccio molto emozionale alla biblioteca e anche alla conversazione. La numero 4 è una<br />

utente relativamente nuova e viene in qualche modo guidata dalla numero 1 (ex. audiolibri). Il numero 5 è<br />

molto aperto, forse come unico maschio del gruppo si è sentito al centro dell’attenzione e ha parlato più<br />

degli altri raccontando molto di sé. La numero 6, molto timida, ha espresso opinioni solo se sollecitata. La<br />

numero 7 si è posta da subito come “difensore” della biblioteca, forse anche perché partecipa attivamente<br />

alle attività culturali che la biblioteca organizza.<br />

TONO: Abbastanza informale sin dall’inizio, si scioglie con la discussione. Alcuni momenti di ilarità. La<br />

maggior parte dei partecipanti (1, 2, 3, 4) partecipano al gruppo di lettura, che si svolge nella stessa sala<br />

in cui è stato fatto il focus group. Questo a mio avviso ha contribuito a far sentire i partecipanti a proprio<br />

agio sin dall’inizio. Di fatto la dinamica del focus group somiglia molto a quella del gruppo di lettura.<br />

INTERAZIONE PARTECIPANTI: Dopo una prima fase di assestamento e di risposta a giro di tavolo, si<br />

sono comprese bene le modalità di interazione. Si è creata una buona atmosfera di discussione.<br />

COMPITI MODERATORE: Qualche difficoltà nell’evitare che si formassero sottogruppi di discussione.<br />

COMPITI AIUTANTE: l’aiutante non interviene attivamente al focus group esprimendo la propria<br />

opinione. Prende appunti e per ogni partecipante deve annotare età, titolo di <strong>studio</strong>, città di residenza,<br />

situazione familiare e lavorativa e hobbies e tempo libero. Si è ritenuto opportuno non far compilare<br />

schede anagrafiche ma chiedere ai partecipanti come prima domanda di fare una breve descrizione di sé<br />

stessi per due ragioni:<br />

- Rompere il ghiaccio. È un modo per entrare gradualmente nella discussione;<br />

- Verificare nella descrizione di sé stessi e delle proprie abitudini come e se viene inserita la biblioteca. In<br />

domande stabilite questa non avrebbe trovato alcun posto.<br />

PUNTI INTERESSANTI: Elevata soddisfazione verso la biblioteca e forte attaccamento alla stessa da<br />

parte di tutti i partecipanti. Suggerimento: anche in questo caso meccanismo di “filtraggio collaborativo”.<br />

CAMBIAMENTI DI IDEA: Non ci sono stati cambiamenti di idea. I partecipanti sono sempre stati<br />

concordi in quasi tutte le opinioni. Solo la numero 7 ha espresso opinioni più “rigide” degli altri non<br />

trovandosi pienamente in accordo con l’esigenza di promozione di libri e formazione. Queste non sono<br />

responsabilità della biblioteca ma dell’utente.<br />

VALUTARE: Può essere opportuno far compilare schede anagrafiche per risparmiare tempo.<br />

217


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

SCHEDA 3.19 - Trascrizione e note a caldo focus group addetti ai lavori Biblionet<br />

(FG4)<br />

Biblioteca di riferimento: Biblionet<br />

Data: 28-10-2009<br />

Partecipanti: addetti ai lavori<br />

1. Maschio, 27 anni, studente, vive a Perugia da tre anni dove sta ultimando la Laurea Specialistica<br />

in Storia dell’Arte. Ha conseguito la laurea triennale a Napoli. È di Napoli. Al momento sta<br />

lavorando presso la biblioteca Biblionet come volontario. Spera di continuare a lavorarci.<br />

2. Femmina, 70 anni, ex insegnante, organizza gruppi di lettura in biblioteca da tre anni, sposata con<br />

il partecipante n. 3.<br />

3. Maschio, 76 anni, direttore Università della Terza Età sede distaccata di Ponte San Giovanni,<br />

sposato con la partecipante n. 2.<br />

4. Maschio, 69 anni, insegnante in pensione, utente molto assiduo di Biblionet, si occupa della<br />

biblioteca del centro giovanile di Ponte San Giovanni. La biblioteca è nella parte posteriore della<br />

chiesa, conosciuta anche come “la biblioteca del prete” in riferimento all’intervista di OL7.<br />

5. Femmina, 26 anni, laureata in letteratura moderna, lavora da un anno come volontaria in<br />

biblioteca. Studia a Perugia, ma è originaria di Lamezia Terme.<br />

Il focus group si è svolto tra le 11 e le 13 circa presso la saletta conferenze della biblioteca Biblionet.<br />

Tutti seduti in cerchio, per dare la possibilità di vedersi e per creare una atmosfera meno formale. A tutti i<br />

partecipanti è stato dato un badge su cui scrivere il proprio nome, al fine di consentire a tutti di chiamarsi<br />

per nome. La numerazione dei partecipanti comincia dal soggetto seduto alla mia destra.<br />

Note Bene:<br />

** Il focus group inizialmente prevedeva la partecipazione di 6-8 partecipanti utenti della biblioteca che<br />

nei giorni precedenti avevano dato la propria disponibilità. Nessuno tra gli iscritti si è presentato in<br />

biblioteca. I partecipanti al focus group hanno deciso di partecipare al momento.<br />

** Molto importante: utile come approfondimento il documento redatto da Marco De Martino, Valeria<br />

Mastroianni, Bianca Trinari “Servizio civile nella biblioteca di pubblica lettura Biblionet” che Marco de<br />

Martino mi ha dato alla fine del focus group (in Appendice, scheda 1.5).<br />

--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------<br />

Trascrizione<br />

R: Quello che vorremmo fare è stimolare un po’ una discussione tra di noi, in modo tale che possa uscir<br />

fuori la vostra opinione su questa biblioteca, partendo da un concetto più generale: che cos’è per noi la<br />

biblioteca nella nostra vita? Facciamo un breve giro di presentazioni.<br />

1: Io sono M., mi conoscono tutti perché lavoro qui e manca solo la tesi per laurearmi in Storia dell’Arte e<br />

poi si vedrà, speriamo di continuare a lavorare in biblioteca, che questa è una cosa importante. Studio qui<br />

all’Università di Perugia, ma ho fatto la triennale a Napoli. Non sono di Perugia, sono napoletano.<br />

2: Sono L., sono una maestra in pensione da diversi anni, sono qui in biblioteca perché oggi avevamo un<br />

impegno con il direttore qui, in quanto organizziamo un gruppo di lettura di cui lui [rivolgendosi a 1 in<br />

modo affettuoso] è un organizzatore e stavamo parlando del libro da scegliere. La biblioteca mi piace, è<br />

un luogo che favorisce il pensiero, favorisce l’incontro, favorisce tante cose e poi è un momentino come<br />

218


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

la piazza del paese di una volta. La biblioteca deve diventare la piazza del paese, deve chiamare la gente,<br />

e quindi ha bisogno di tante cose, questo poi capiranno gli organizzatori, però è senza dubbio un<br />

momento di incontro perché oggi non si incontrano più. I giovani vanno in discoteca, nei pub. Ma noi?<br />

Ma anche i giovani dovrebbero iniziare a frequentare la biblioteca, che sarebbe la cosa migliore invece<br />

delle discoteche e dei pub. Invece in biblioteca veramente si cresce e si discute… infatti abbiamo fatto<br />

questo gruppo di lettura proprio qui in biblioteca.<br />

R: Il gruppo di lettura è già partito?<br />

2: Sì, è il terzo anno.<br />

3: Io sono E., marito della signora [riferendosi a 2], responsabile, creatore e organizzatore dell’Università<br />

della Terza Età di Ponte San Giovanni, che è una sede distaccata di Perugia. Siamo arrivati al tredicesimo<br />

anno, tra le attività che organizziamo anche la frequenza quasi costante in biblioteca, tant’è che facciamo<br />

delle lezioni di cultura, qui in questa sala… messa a disposizione dall’organizzazione. Venerdì e martedì<br />

noi siamo qui in questa stanza, facciamo architettura, archeologia, storia dell’arte.<br />

2: Ma c’è una buonissima collaborazione tra le biblioteche e l’Università della Terza Età, da tanto.<br />

3: La sede è Perugia, noi siamo una sede distaccata di Perugia, ma siamo completamente autonomi. A<br />

parte il bilancio finanziario, il resto facciamo in perfetta autonomia.<br />

4: Sono insegnante in pensione, mi occupo della biblioteca del centro giovanile di Ponte San Giovanni e<br />

anche noi abbiamo alcuni problemi relativi alla frequenza e relativi ad altre questioni. Spero di trarre<br />

qualche informazione da questo incontro.<br />

R: Mi può dare qualche informazione sulla biblioteca del centro giovanile?<br />

4: 18.000 volumi, frequentatissima fino a due anni fa e ora scarsamente frequentata. Si trova sulla parte<br />

posteriore della chiesa. Da due anni a questa parte le cose non sono andate più bene come prima, non si<br />

riesce a capire perché e nessuno dei grandi sapienti che sono venuti è riuscito a trovare una risposta.<br />

R: Può darsi che da questa chiacchierata emerga qualcosa, risposte non lo so ma qualche interrogativo<br />

senz’altro,<br />

4: Di interrogativi ce ne sono e ce ne sono stati tanti, il problema è che una risposta non arriva.<br />

R: Avete fatto delle indagini all’interno della biblioteca?<br />

4: Sono venuti quelli che si occupano delle biblioteche dell’Università di Perugia, proprio ad alto livello<br />

ma nessuna risposta. Io una mia idea ce l’ho.<br />

5: Io sono V., sono laureata in Letteratura Moderna da un anno e sto tentando vari concorsi di accesso al<br />

dottorato. Ho svolto qui a Biblionet un anno di volontariato e di servizio civile, che sta volgendo al<br />

termine. Lavoro qui come volontaria. Ho sempre frequentato la biblioteca del Comune, ovviamente<br />

sempre per motivi di <strong>studio</strong>. L’Augusta è più una biblioteca di consultazione a livello scientifico e<br />

universitario, mentre questa è una biblioteca più viva; anche se è un piccolo quartiere perché è una<br />

biblioteca di pubblica lettura, abbiamo le ultime novità del mese, abbiamo attività che cercano di<br />

coinvolgere di più l’utenza e le varie tipologie sociali di questo quartiere. E quindi è un tipo di struttura<br />

diciamo così diversa rispetto a quella che uno studente universitario è abituato a conoscere. Sono contenta<br />

di aver conosciuto una realtà così perché poi ti dà la possibilità di capire altre cose della città, del<br />

quartiere in sé e per sé e di quello che si può fare e sviluppare in più per migliorarla.<br />

[Si parla dell’età. Scherzando]<br />

R: Mi sembra di capire una cosa importante, che in qualche modo siete tutti, diciamo, “addetti ai<br />

lavori”, nel senso che oltre a essere utenti della biblioteca per vari motivi che possono essere di <strong>studio</strong> o<br />

219


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

di interesse personale, però in qualche modo lavorate all’interno della biblioteca… anche nell’ambito<br />

dell’organizzazione. Mi piacerebbe capire il vostro punto di vista in primo luogo da utenti. Cerchiamo di<br />

dividere un po’ questi due aspetti. In primo luogo da utenti rispetto a questa biblioteca o anche rispetto<br />

ad altre, come fruitori del servizio e poi magari alla fine dopo arriviamo al punto di vista dell’addetto ai<br />

lavori. Per esempio come diceva prima il Sig. Antonino rispetto a cosa migliorare ecc.<br />

1: È difficile comunque dopo che hai visto l’altro lato, quello del lavorarci, porsi come utente perché è<br />

inevitabile che da utente ti lamentavi tanto e non sopportavi tutto quello che veniva fatto perché lo<br />

reputavi fatto male. Poi dopo, quando cominci a lavorarci, il tuo punto di vista ne risente inevitabilmente.<br />

Però diciamo da utente che tra le biblioteche del Comune di Perugia ho frequentato molto l’Augusta,<br />

molto più l’Augusta che quelle periferiche. La frequentavo per motivi di ricerca, proprio per fare ricerca<br />

per motivi di <strong>studio</strong> e qualche volta per studiarci proprio perchè comunque all’Università di Perugia le<br />

biblioteche sono veramente ma veramente pessime.<br />

R: Questo è un aspetto che sta emergendo molto.<br />

1: Ecco è inevitabile, le biblioteche universitarie sono pessime, perché non hanno lo spazio. Io ci ho<br />

lavorato anche lì. Ti posso dire che le biblioteche del Comune di Perugia, paradossalmente pur essendo<br />

delle biblioteche comunali, funzionano meglio di quelle universitarie.<br />

R: Tutte o l’Augusta in particolare?<br />

1: No no tutte, pur nelle loro difficoltà, pur nelle loro utenze particolari, pur nel fatto che potrebbero non<br />

funzionare.<br />

5: Una facoltà come Lettere non ha lo spazio che abbiamo qui per studiare.<br />

1: La facoltà di Lettere il 2 gennaio, data indicativa, dovrebbe passare la sede all’ ex Gelsomini che è una<br />

struttura che comunque è stata fatta con i piedi, perché comunque è una struttura piccola, io ho<br />

partecipato al calcolo dei metri lineari dei libri che dovrebbero andare alla nuova biblioteca e non<br />

c’entrano. Stanno buttando quantità indecenti di volumi.<br />

R: Il problema qual è, sempre lo spazio?<br />

1: No, il problema è la non volontà di fare le cose in un certo modo perché non puoi spendere un milione<br />

di euro, o x euro, parlo sempre dell’Università, per fare una struttura in quel luogo che non è adatta,<br />

quando invece c’erano dei progetti molto più interessanti che chissà per quale motivo non sono stati…<br />

R: Perché non è adatta?<br />

1: Perché è vero che è in centro ma i perugini, miei cari amici, colleghi, di fuori o di dentro dovrebbero<br />

capire che le strutture adeguate non debbono per forza stare in centro. Vedi per esempio la biblioteca di<br />

San Sisto. È vero, è scomoda ma è una bellissima struttura. Dà la possibilità alla gente di godersi<br />

veramente la struttura perché bella, c’è spazio, è piena di computer…<br />

R: Scusami un provocazione. La biblioteca Augusta viene fuori che è frequentatissima dagli studenti<br />

universitari proprio perché è in centro.<br />

1: Questo è vero in parte perché, che cosa prevedeva il progetto della biblioteca universitaria? Che una<br />

volta finito il Minimetrò la biblioteca dell’Università dovesse andare a Pian di Massiano, a fianco alla<br />

fermata del Minimetrò.<br />

R: Ma la gente lo prende il Minimetrò?<br />

1: Io sì perché mi risulta comodo e ne ho piacere di prenderlo, lo prendo tutti i giorni. È una questione di<br />

mentalità e di abitudine perché qua a Perugia, io ci vivo da tre anni, è radicato l’uso della biblioteca in<br />

centro. La biblioteca non è solo in centro, non può essere solo il centro, perché non è il centro il fulcro<br />

220


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

della città. Non può essere che in centro abitano 9.000 persone e fuori abitano le restanti 120.000, e non è<br />

possibile che io devo convogliare l’attività dove invece abita meno gente, la devo convogliare dove abita<br />

più gente.<br />

5: Posso aggiungere una cosa a quello che dice lui [riferendosi a 1]? È vero che l’Augusta è<br />

frequentatissima da studenti universitari, però se voi fate un’indagine nelle sale di <strong>studio</strong> la maggior parte<br />

sono studenti di Lettere e perché? Perché Palazzo Manzoni è vicinissimo all’Università, non ci sono<br />

studenti di ingegneria, agraria o di altre facoltà che invece sono dislocate.<br />

1: Che hanno strutture migliori tra l’altro.<br />

R: Guarda questo è vero però è anche vero che è emerso tanto il fatto di concepire la biblioteca Augusta<br />

come il luogo di <strong>studio</strong> che è una cosa molto diversa dal dire “essere una biblioteca”. Come dire<br />

scindere il luogo dal servizio. Tanti sono gli studenti che mi dicono che vanno in Augusta a studiare<br />

perché è un luogo comodo, perché è facile da raggiungere, perché ci si sente a proprio agio, un luogo<br />

tranquillo, non siete d’accordo?<br />

1: Questo è vero in parte, perché io stranamente ci sono andato e a me mette un’angoscia incredibile. A<br />

me piace molto di più uno spazio più creativo, più giovane, più allegro.<br />

R: Ti sembra un po’ ingessata?<br />

1: Brava, hai usato il termine perfetto. Mi troverei meglio studiare in un ambiente come questo, molto più<br />

luminoso, più aperto.<br />

5: Qua per esempio ci sono gli scaffali aperti.<br />

1: Che ti dà una sensazione… poi lascia stare che il materiale qui non è adatto per gli studi che faccio io,<br />

ma quello è un altro discorso, purtroppo.<br />

R: Beh, ma quella è più una carenza della biblioteca universitaria eventualmente.<br />

1: Appunto, paradossalmente dovrebbe essere una garanzia della mia biblioteca universitaria fornirmi il<br />

materiale. Io non so se tu ci sei mai andata o se ti troverai ad andare per i tuoi studi. Vai nella biblioteca<br />

di storia dell’arte dell’ Università. E poi pensa “questa è una biblioteca o uno sgabuzzino?”<br />

R: Quindi è proprio una carenza di spazi.<br />

1: Sì ma è tutto un complesso, il problema è grande perché un metro quadro facciamo la biblioteca e 10<br />

metri quadri facciamo le sale <strong>studio</strong> dei professori. Allora il professore deve stare nella sala grande e io<br />

nella sala piccola. Questi sono tutti discorsi che si sommano, si spera comunque che con questa struttura<br />

che stanno terminando e che dovrebbe aprire il due gennaio, con l’attribuzione della gestione della<br />

biblioteca alla cooperativa anche lì, come qua, si spera che comunque si creino degli spazi nuovi che poi<br />

verranno utilizzati per farci degli spazi <strong>studio</strong> e non altre cose, tipo sale di professori e cose simili.<br />

2: Invece io vorrei chiedere una cosa: perché darla in gestione, non è meglio che la gestisca direttamente<br />

il Comune?<br />

[Risata generale maliziosa]<br />

1: Lo spiego io al di fuori dell’intervista. Allora noi ci siamo fatti i conti. Se domani assumono me come<br />

dipendente del Comune e tutti i ragazzi che hanno fatto il volontario quest’anno, siamo in 15. Per tre anni<br />

che è il contratto della cooperativa, costiamo, costeremmo al Comune un milione e duecentomila euro.<br />

Alla cooperativa vengono dati un milione seicento mila euro. Uno razionalmente direbbe che conviene<br />

assumere 15 ragazzi, no perché dopo tre anni se ci dovesse essere un problema e il Comune non ha più i<br />

fondi a quelli della cooperativa gli dice “arrivederci e grazie”, a noi se ci assume e ci fa un contratto a<br />

tempo indeterminato non ci può dire dice “arrivederci e grazie”.<br />

221



<br />

PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />

2: Non sono d’accordo, perché in Italia niente è più stabile delle cose provvisorie, questo te lo garantisco<br />

io per la mia esperienza. Niente è più stabile delle cose provvisorie.<br />

1: Non c’è la certezza.<br />

2: No, non c’è la certezza ma vedrà che continuerà in eterno. A me invece mi dà più garanzia che ci sia un<br />

Comune che gestisca queste cose, insomma non lo so.<br />

1: D’altra parte questa cooperativa gestirà forse per trecento anni, non uno, ma loro hanno la certezza che<br />

tra tre anni possono affidare l’appalto a chi vogliono loro, due di non assegnarlo.<br />

2: Allora, se entriamo nel sottobosco io non ci voglio entrare… come l’assunzione dei giovani. Vogliono<br />

tener sotto scacco le persone in modo che dopo dico questo vota per me ecc. c’è tutto dietro… un discorso<br />

di sottobosco che noi denunciamo. Io le denuncio a fronte libera, lo dico e basta sia a destra che a sinistra,<br />

sono tutti uguali… amen!<br />

[Risata generale]<br />

2: Ma fateli i concorsi. Noi lo abbiamo fatto il concorso vero professore? [rivolgendosi a 4]. Io ne ho fatti<br />

due, con uno ho preso l’idoneità quando ho vinto, ma c’erano per poterli dare. Adesso i giovani non ce li<br />

hanno più. Voi ve lo chiedete mai? Io me lo chiedo e lo dico proprio apertamente.<br />

3: Io non sono un grosso fruitore della biblioteca come lettore, ho il tesserino posso accedere ecc. ma<br />

posso dire che me ne servo moltissimo per il gruppo che mi segue. Io ho 140 o 150 persone, gli anziani,<br />

che quando c’è bisogno di venire qui vengono e frequentano, leggono.<br />

R: Vengono, diciamo, a prescindere dalla attività?<br />

3: Vengono diciamo a prescindere dalle attività che noi svolgiamo, hanno preso dimestichezza con la<br />

biblioteca.<br />

1: Forse, se posso permettermi, hanno conosciuto la biblioteca anche grazie a questa attività.<br />

3: Hanno preso dimestichezza con questo strumento che la società ci mette a disposizione.<br />

2: Ecco perché la collaborazione è importante.<br />

3: Poi la biblioteca a Ponte San Giovanni può e deve essere uno strumento di aggregazione perché Ponte<br />

San Giovanni è multietnico, non di stranieri ma di italiani. A Ponte San Giovanni di Pontegiani ce ne<br />

saranno il 3%. Ma anche qui tra noi. Quindi la biblioteca è uno dei pochi centri in cui è possibile una<br />

aggregazione perché ci si consoce per la strada e poi uno dice andiamo in biblioteca a vedere se quello<br />

che pensiamo…<br />

R: Ma questo secondo lei è auspicabile o è quello che sta succedendo?<br />

3: No, sta succedendo col mio gruppo. Purtroppo a Ponte San Giovanni di associazioni culturali non ce ne<br />

sono molte<br />

2: Anche per i giovani sarebbe importante, ma noi non ce l’abbiamo questa forza.<br />

3: Qui l’unica cosa che manca e che potrebbe essere incentivata è la promozione di qualche attività a<br />

favore dei giovani, perché per gli anziani già ci sono due o tre associazioni.<br />

R: Quali sono?<br />

222


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

3: La terza età, Alice, che di volontariato ne fa molto, e quando io vado lì ad assistere a qualche incontro<br />

che fanno non ci sono solo handicappati ma ci sono i volontari che parlano di cultura, cinema, storia<br />

antica e moderna.<br />

R: E perché secondo voi per i giovani non è un centro di aggregazione?<br />

3: Non è che non lo sia, potrebbe esserlo ma il giovane non ha lo stimolo, non è motivato. Non è<br />

stuzzicato.<br />

5: Non c’è l’attività che incanala.<br />

R: Dipende dal fatto che i giovani non sono motivati o dipende dal fatto che non c’è una spinta<br />

all’esterno?<br />

2: Non c’è la spinta all’esterno perché il giovane è come l’anziano.<br />

3: Lo penso ma non lo sottoscrivo che le scuole non svolgono la loro funzione, ci potrebbe essere qualche<br />

istituto superiore a Ponte San Giovanni perché la popolazione è tanta invece ci fermiamo alla media.<br />

Probabilmente la scuola non stimola.<br />

R: La scuola non propone la biblioteca?<br />

3: Non lo so, lo penso ma non lo sottoscrivo.<br />

2: Però anche la biblioteca dovrebbe…<br />

1: Fino a febbraio ci sono state le attività qui con le scuole materne ed elementari. Il problema è che alla<br />

scuola materna ed elementare è troppo giovane il bambino, per avere un accesso alla biblioteca perché<br />

non ci può venire autonomamente. Invece deve essere data la possibilità al bambino che può venire da<br />

solo.<br />

2: Diciamo media e superiore.<br />

R: Diciamo che dovrebbe essere, come avete detto prima, una cosa molto interessante che la biblioteca è<br />

diventata parte del quotidiano delle persone perchè hanno imparato a conoscerla e a frequentarla.<br />

Allora anche per il ragazzino, per esempio nella fascia della scuola media, in cui comincia ad essere già<br />

più autonomo, e allora forse è lì che si dovrebbe lavorare.<br />

1: Il bambino della materna ti assicuro che viene qui pieno di entusiasmo, davvero felice, ma poi torna a<br />

casa e finisce lì a quell’incontro.<br />

2: Prima di tutto è il professore di italiano nella scuola media che dovrebbe invogliare alla lettura.<br />

5: Noi, io almeno ho sempre avuto insegnanti di lettere che ci indirizzavano alla lettura e ci invogliavano<br />

a leggere di qua e di là. Bene o male tutti noi abbiamo avuto uno stimolo letterario ad approfondire una<br />

poetica ecc., ma quando io andavo nella struttura della mia città che è una struttura no fatiscente ma di<br />

più, a Lamezia Terme, il riscontro qual era? Che non ero supportata nella ricerca, non c’era magari il libro<br />

che mi interessava ecc. Quindi la scuola può invogliare, ma se poi non c’è un riscontro nella struttura in<br />

se e per se, il ragazzo di scuola media che magari viene il pomeriggio e che si vuole leggere un testo di<br />

Calvino, ok lo prende e se ne va. Se invece viene strutturato un lavoro da parte di chi lavora all’interno,<br />

che magari organizza un dopo scuola, organizza una lettura per i ragazzi dai 13 ai 16 o dai 16 ai 18, o<br />

magari si vede insieme un film e poi se ne parla ecc., allora magari lì interviene la biblioteca. Non sono<br />

d’accordo sul fatto che l’insegnate di lettere non stimoli. Anche nel caso in cui l’insegnante di lettere<br />

stimola non è detto che…<br />

3: In ogni caso bisognerebbe promuovere una osmosi di interessi tra la scuola nel suo insieme e la<br />

biblioteca nel suo insieme. Poi non pensiamo solo a Ponte San Giovanni perché a Ponte San Giovanni ci<br />

223


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

saranno almeno 1000 giovani che fanno gli istituti superiori, i licei ecc. quindi vanno a scuola a Perugia.<br />

Quindi anche le scuole che frequentano dovrebbero avere una funzione propedeutica di indirizzo alla<br />

biblioteca verso i giovani. Quindi ecco scuola e biblioteca.<br />

R: Se vogliamo andare a individuare delle cause possiamo dire 50%? Manca la spinta ma manca anche<br />

come dicevi tu [riferendosi a 5] l’organizzazione?<br />

1: Sì, noi abbiamo preparato una relazione su questo anno di attività che abbiamo svolto, se vuoi te la<br />

possiamo dare che forse ti tornerebbe utile. In questa relazione tra le varie cose dette abbiamo proprio<br />

posto l’attenzione su un problema che abbiamo detto al direttore. Il fatto che i ragazzini vengono anche<br />

per studiare qui e tanto ma tante volte noi ci siamo trovati a dover fare supporto dopo scuola a questi<br />

ragazzi. Anche questa è una esigenza che hanno tanto i ragazzini, come scuola media.<br />

R: Ma che tipo di supporto?<br />

1: Proprio supporto materiale, spiegare, fare le ricerche, come si fa matematica.<br />

5: Le operazioni di matematica.<br />

1: Anche cose di italiano. Ho dovuto ripetere la grammatica che non ripetevo dai tempi [risata]. Mi<br />

chiedevano che cos’è questo, il complemento oggetto. Cose che mi sono trovato a dover fornire perché mi<br />

venivano richieste, non solo io anche gli altri, e quindi alla fine mettere in biblioteca, una biblioteca per<br />

ragazzi come questa una persona che può aiutarli, che ne capisce…più di me magari.<br />

4: Poi vengono per le lezioni private.<br />

1: Però può essere…<br />

4: Io sto constatando una cosa semplicemente, tutto quello che sta avvenendo fuori non è nient’altro che<br />

la mentalità e il modo di ragionare che esisteva da quando io ricordo dal primo anno del mio liceo<br />

scientifico. 40 o 50 anni fa. Il problema, ormai ne ho avuto varie occasioni per constatarlo, è un problema<br />

di mentalità che noi abbiamo, noi italiani perché parlavo durante questa estate in Liguria con il<br />

responsabile della biblioteca e mi diceva esattamente le stesse cose, e in altre parti mi dicevano<br />

esattamente le stesse cose quindi non è un problema localizzato qui a Perugia o in Ponte San Giovanni, è<br />

un problema di natura italiana parliamoci chiaro. Tanto due minuti li dedichiamo anche a qualcosa che<br />

può sembrare estraneo ma dà un indice della mentalità con la quale operiamo e con la quale si è operato<br />

in passato e che poi finisce col condizionare il momento attuale. Quando io frequentavo il liceo<br />

scientifico c’erano i famosi laboratori di fisica, chimica ecc. Arrivava un insegnante nuovo e chiedeva di<br />

entrare in laboratorio, bene, il preside la prima cosa che chiedeva era firmare una dichiarazione che lui era<br />

responsabile di tutti i danni che venivano arrecati e che doveva preoccuparsi di comprare gli strumenti<br />

che sarebbero stati rotti. Ovviamente lui non ci stava. È chiaro. L’insegnante di educazione fisica,<br />

siccome la palestra era un pochettino fuori, allora assunzione di responsabilità per tutto quello che… ma<br />

lasciamo stare cinquanta anni fa. Andiamo qui, il primo anno che io sono arrivato a Perugia, 32 anni fa.<br />

L’illustre preside, non faccio il nome perché non so se è vivo si può andare nel laboratorio di fisica? No<br />

perché se si rompono gli strumenti la provincia non me li compra. Queste sono affermazioni categoriche<br />

fatte a me personalmente. A questo punto dico senti, vai a quel paese. Questa è la conclusione, alla<br />

biblioteca. Quando io arrivai qui, intendo dire Perugia, frequentavo l’Augusta, benissimo. C’erano gli<br />

studenti ecc., perché parecchia gente andava all’Augusta? Perché si trovavano cose che altrove non<br />

c’erano. Per esempio la gazzetta ufficiale che ora tramite Internet si riesce a trovare ma prima niente da<br />

fare, alcuni libri particolari, alcune decisioni del consiglio di stato che qui non si riusciva a trovare e<br />

allora si andava in Augusta. È chiaro, era un pochettino scomoda perché all’inizio non utilizzavo manco<br />

la macchina, fissato com’ero del camminare a piedi, lo sono anche ora e cosa vedevo? Il reparto in cui<br />

giovani studiavano, e ci andava anche mio figlio, ma c’era anche un reparto in cui s stava molto bene<br />

anche per la consultazione, anche per il prestito e così via.<br />

Io penso che al di là del fatto che fosse in centro poche cose si possono attribuire come responsabilità<br />

all’Augusta. Poi è venuta qui la biblioteca comunale, questa qui. Questa, che cosa osservo? Che in alcuni<br />

224


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

momenti vi sono delle presenze di giovani che studiano, la presenza di giovani un pochettino più ragazzi<br />

è qui semplicemente per digitare i tasti [tono polemico]. È questa la tragedia.<br />

R: Perché ci sono i computer?<br />

4: Ma se digitassero i tasti per qualcosa di significativo non avrei nulla in contrario, mi darete atto che la<br />

maggior parte è solo per giocare.<br />

[1 e 5 annuiscono]<br />

R: Di che fascia di età parliamo?<br />

4: A quello che sento fanno la terza media o addirittura il primo anno di scuola superiore. Infatti questo<br />

trova un riscontro con la realtà che io vivo anche nell’altra biblioteca. Perché infatti nel momento in cui si<br />

introdussero i computer, l’affluenza è stata elevata. Quando però ci siamo accorti che si trattava di giocare<br />

semplicemente o addirittura di vedere i siti porno ecc. allora a questo punto, il primo sono stato io a dire<br />

questo non si fa qui.<br />

R: Li avete tolti i computer?<br />

4: No, sono semplicemente vietati. Sono lì e stanno a marcire e marciranno probabilmente. Allora<br />

abbiamo cominciato a notare la diminuzione della presenza dei giovani. La mia interpretazione del<br />

fenomeno qual è? C’è un fatto di mentalità, un fatto di mentalità che si trascina ancora e si trascinerà<br />

ancora e c’è l’introduzione di Internet che è una grossa novità, che è un vantaggio, che è un qualcosa di<br />

molto utile se usato bene. Se usato in malo modo, come attualmente avviene e come qui viene usato,<br />

ovviamente è più un danno.<br />

2: Voglio dire una cosa, come dicevano i ragazzi, come ci vuole quello che li aiuta nelle discipline forse<br />

anche qui ci vuole una persona responsabile.<br />

4: Non lo accettano. Bene fanno le maestre dell’asilo a portarli qui. Perché se comincia a entrare nella<br />

capoccia l’idea che in biblioteca ci stanno i libri, in biblioteca si va a pigliare il libro e si usa Internet o il<br />

computer per ciò che serve, come dovrebbe essere. Stiamo attenti, il giorno che dovesse mancare la<br />

corrente, come è già successo, tutto si ferma e tutto si blocca. Nessuno più sa fare la divisione e la<br />

moltiplicazione. Io sono uno dei primi laureati in matematica che ha fatto la tesi sulle prime macchine<br />

elettroniche, sui computer in maniera specifica. Una delle prime che venne fuori fu la 1620 della Olivetti,<br />

con cui io mi sono dovuto sbattere. Perché facevo la tesi su questa macchina e l’illustre mio professore<br />

che secondo lui mi guidava in questa tesi, era convinto che la macchina non sbagliasse mai e che tutto era<br />

perfetto [tono polemico]… “benissimo”… io faccio la tesi, la andiamo a provare in macchina e la<br />

macchina dice che è sbagliato. Benissimo, nulla di strano, andiamo a cercare la correzione. Correggo ma<br />

non c’era nulla da correggere, era tutto perfetto. Era il 15 di agosto e lo chiamo la sera e gli dico “illustre<br />

Prof. È la macchina che sbaglia”. “Assolutamente impossibile”. Bene, facciamo un patto. Stasera ci<br />

vediamo al’Università, eravamo a Genova, “se è vero che la macchina non funziona ti laurei, ma se la<br />

macchina funziona non ti laurei più, adesso e mai più”. Il 15 di agosto alle ore 21.30 ha dovuto abbassare<br />

la capoccia e riconoscere che la Olivetti non funzionava, il giorno dopo chiama il tecnico della Olivetti<br />

che scopre un famoso relais che funzionava male e che produceva l’errore in un punto dove non c’era.<br />

Dico questo semplicemente per dire che le macchine sono una gran bella cosa ma vanno sempre<br />

considerate come macchine, come uno strumento utile. Bisogna saper fare le cose come le fa la macchina,<br />

non con la velocità della macchina. È chiaro che sono il primo io a fare la divisione con il computer ma<br />

perché mi fa risparmiare tempo. Se noi lasciamo le macchine così alla mercè di chiunque, fa male, sbaglia<br />

ed è gravemente errato e gravemente diseducativo. Fa bene da un certo punto di vista, cioè a cercare di<br />

indurre le persone a conoscere la macchina, solo da questo punto di vista, ma sbaglia quando non fa<br />

presente che la macchina ha dei limiti.<br />

1: Non sono completamente d’accordo con lei perché questo non riguarda solo la macchina ma tutte le<br />

cose della vita con cui ci si incontra. Il senso critico che devo sviluppare nei confronti del computer, del<br />

225


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

libro, della rivista, del giornale è qualcosa che devo sviluppare personalmente, non può essere<br />

responsabile un terzo.<br />

4: Non ho detto che è responsabile il Comune di questo.<br />

1: Io ti do il meglio, come ti do il giornale, ti do la macchina, il computer e la rivista poi come tu decidi di<br />

usarlo, è solo colpa tua quello che ci fai… purtroppo.<br />

R: Però prima L. [rivolgendosi al partecipante n. 2] ha individuato un po’ quello che sta nel mezzo. È<br />

vero che il computer usato in un certo modo ha dei difetti ma è anche vero che se quello è un motivo per<br />

cui i ragazzini vengono in biblioteca è comunque un motivo, sta poi a noi qui… forse…<br />

2: Bisogna vedere se la biblioteca è una agenzia educativa. Bisogna partire da questo. Se la biblioteca è<br />

una agenzia educativa, allora ha ragione 4, ma se la biblioteca offre soltanto il materiale, poi ci sono tante<br />

altre agenzie, la famiglia, la scuola ecc. allora… non lo so.<br />

4: Io sono convinto di una cosa, che la biblioteca deve essere soltanto un posto in cui si va o per una<br />

necessità personale o per altro tipo di necessità qualsiasi, poi per il resto non può essere aggregazione.<br />

5: Però questo è il concetto della biblioteca di consultazione, c’è una differenza tra la pubblica lettura e la<br />

consultazione.<br />

2: Non sono d’accordo.<br />

R: Lei dice un’esigenza che sia di <strong>studio</strong> o di altro ma individuale.<br />

4: Ma necessariamente deve essere così, poi che ci incontriamo 2 o 3 amici in quel posto dice poco. Il<br />

semplice fatto che non è opportuno mettersi a discutere e disturbare gli altri toglie il carattere di punti di<br />

aggregazione. Punto di aggregazione dal mio punto di vista è un qualcosa in cui avviene una<br />

manifestazione di un certo tipo. Qui c’è una sola manifestazione, la lettura o sotto forma di consultazione<br />

o per l’uso di certe macchine moderne.<br />

2: E allora noi oggi che cosa abbiamo fatto? Non abbiamo fatto uno scambio di idee? Lei ha potuto<br />

esprimere e io l’ho apprezzato moltissimo, io non conoscevo il suo punto di vista e non conoscevo lei.<br />

Eppure abitiamo lo stesso paese, battiamo le stesse strade, sua moglie è stata una mia collega, eppure io<br />

non la conoscevo. Oggi ho avuto la fortuna di poterla conoscere e lei ha avuto la fortuna di conoscere me.<br />

4: Ma non è che sta avvenendo questo come biblioteca. Sta avvenendo come scambio di opinioni per una<br />

certa ricerca che la signora sta facendo.<br />

2: Ma queste si possono sempre ideare.<br />

R: Il gruppo di lettura tutto sommato funziona con la stessa logica.<br />

2: La libertà di potersi esprimere, di dire la propria.<br />

R: Va forse fatta una distinzione tra alcuni servizi che la biblioteca offre, il prestito, la consultazione a<br />

fruizione individuale, ma tutta una serie di elementi pensati per il gruppo.<br />

1: Se pensi che tra tutte le proposte che abbiamo fatto c’è anche la proposta che la biblioteca possa<br />

diventare, tramite l’utilizzo di determinato materiale informatico e cartaceo, un punto per accedere a<br />

offerte di lavoro perché spesso, siccome c’è stata tolta la gazzetta ufficiale, tante persone ce lo chiedono<br />

in formato cartaceo perché non sono capaci di reperirla da Internet. Allora la possibilità di avere tanti<br />

giornali e riviste per il lavoro, può essere un luogo di incontro per la domanda e l’offerta.<br />

R: Individuiamo quello che secondo ciascuno di noi è l’elemento chiave della biblioteca, in generale. Per<br />

4 è chiarissimo. Dice “la biblioteca risponde a un bisogno di natura individuale, la lettura in loco,<br />

226


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

prestito, svago ma individuale anche perché in biblioteca non si deve parlare ad alta voce, è il luogo del<br />

silenzio e della concentrazione”.<br />

4: Se togliamo questo finisce la biblioteca.<br />

2: Io non sono d’accordo. Il tempo corre, le usanze cambiano, le persone hanno bisogno di nuovi stimoli.<br />

Oggi il libro sono tutti all’altezza di andarselo a comprare. Io sono stata anche dirigente del centro sociale<br />

allora di educazione permanente. Che vuol dire? Leggiamo la sigla educazione permanente, è continua.<br />

Oggi tutti hanno il loro computer, tutti hanno la possibilità di comprare dei libri, tutti hanno la possibilità<br />

di leggerseli in santa pace a casa loro. Non è più la funzione con cui è nata.<br />

3: Ttra parentesi parlate di due fasce d’età diverse, il professore (4) parlava dei giovani.<br />

[3 cerca di mettere d’accordo 2 e 4 che hanno assunto posizioni estreme opposte]<br />

2: No, no. Il libro deve essere un mezzo che veicola qualche altra cosa, non solo cultura perché la<br />

troviamo ovunque, basta mettersi a Internet. Ai voglia quanti ne troviamo.<br />

R: Penso a quello che prima diceva 1 “preferisco studiare in un ambiente più simile a questo” facendo<br />

riferimento all’Augusta come ambiente ingessato. Allora in questo senso quello che dice 4 può essere<br />

addirittura considerato un difetto?<br />

2: No un difetto, è un modo di credere a delle cose. Questa ingessatura delle cose a me non mi sta bene.<br />

Questo è il mio modo di vedere le cose e rispetto quello degli altri.<br />

1: Troviamo la via di mezzo. La verità è che questa biblioteca in particolare sono due biblioteche in una.<br />

È questo il punto. La biblioteca dell’utente normale, quello che ha descritto il signore, che è l’utente<br />

standard che cerca quello che diceva il signore (4). Ma allo stesso tempo c’è un’altra biblioteca che vive<br />

all’interno della stessa biblioteca con un’altra tipologia di utente che del libro, dello stare seduti a leggere<br />

non se ne frega assolutamente niente.<br />

4: Allora cosa intendiamo per biblioteca?<br />

1: La biblioteca come concetto storico non esiste più. La biblioteca è un centro sociale.<br />

4: Allora io non vengo.<br />

1: No, deve venire io voglio che venga. Però la biblioteca è un centro sociale, la biblioteca all’inglese.<br />

R: Ma possono coincidere però.<br />

1: Certo, è questo il punto.<br />

2: Cci sarà sempre per il lettore del libro il suo spazio che nessuno deve disturbare ma ci deve essere una<br />

stanza come questa in cui noi ci riuniamo, senza disturbare nessuno, che aggrega, che veicola cultura. È<br />

sempre un individualismo quello che pensa solo a se stesso, ma devi pensare anche a una sacca di persone<br />

che hanno il computer e hanno il libro, però non hanno nemmeno gli strumenti che possano farli penetrare<br />

dentro.<br />

1: In questo contesto specifico, questa è l’unica soluzione tanto è vero che abbiamo parlato con il<br />

dirigente e lui ci ha assicurato che faranno fare dei lavori nella biblioteca a novembre o dicembre e<br />

separeranno e faranno 2 aree. Si è creato un problema.<br />

4: Allora siamo perfettamente d’accordo, perché io in un’area non entrerò mai e loro non dovranno mai<br />

entrare nella mia.<br />

227


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

2: Invece non è vero, ci dovrebbe entrare perchè il colto è generoso, la sua cultura la dona agli altri. Io<br />

sennò che vado a fare? Deve diventare un colto sterile [polemica con 4]…<br />

3: L’idea da cui è nato il gruppo di lettura, ha messo insieme tanti rapporti di amicizia che erano<br />

impensabili a Ponte San Giovanni. Una volta si andava al bar a prendere il caffè ma non ci si andava da<br />

soli. Andare a prendere il caffè al bar da soli, che fai paghi lo prendi e esci? Adesso andare in biblioteca<br />

da soli, non c’è neanche lo stimolo. Invece se ti incontri, quel giorno andiamo in biblioteca e ci vengono.<br />

Ci vengono, in coppia, in due o tre, poi ognuno si mette dove vuole se non c’è spazio qui… leggono e<br />

confabulano, parlano e commentano. Andare in biblioteca da soli a una certa età, non ci si va più. Invece<br />

in compagnia ci vengono e ci vengono molto volentieri.<br />

2: L’individuo che è colto ma non diffonde la sua cultura non ne fa partecipi gli altri, non li arricchisce,<br />

per me è una cultura arida che non è cultura. Il libro è il mezzo.<br />

5: Posso dire una cosa? Io capisco il signore (4), perché c’è l’esigenza dello <strong>studio</strong>so, del ricercatore di<br />

avere un rapporto unilaterale con il libro. Io devo studiare perché devo trarre delle informazioni dal libro<br />

e vado in biblioteca con quello scopo e non mi interessa che ci siano le altre attività. Però noi dobbiamo<br />

parlare di questa biblioteca. In questa biblioteca checché si vogliano tirare in ballo le teorie quello che è la<br />

biblioteca in generale come è nata ecc. deve fare riferimento agli utenti che si ritrova e quindi secondo me<br />

un’analisi che deve essere fatta, deve cercare di andare incontro alle esigenze degli utenti che ci sono qui<br />

dentro. Ovvero, se ci sono le persone che devono studiare e hanno bisogno di uno <strong>studio</strong> individuale<br />

allora bisogna soddisfare questa esigenza, ma se ci sono anche i ragazzi, abbiamo una sezione ragazzi,<br />

abbiamo il computer e se la biblioteca si proporne di avere una sezione per i ragazzi e i computer per i<br />

ragazzi, alla fine gli utenti più piccoli vengono, allora bisogna affrontare quella esigenza lì. Adesso la<br />

biblioteca, per quello che abbiamo potuto constatare, non riesce a soddisfare questa molteplicità di<br />

esigenze perché è tutto in un calderone e quindi l’utente più piccolo che vuole studiare…<br />

R: È un problema strutturale?<br />

4: Allora se facciamo il blocco dove vanno i ragazzi, l’altro blocco dove si va a discutere… chi ha nulla<br />

in contrario?<br />

1: Vi interrompo un attimo, l’esempio è San Sisto che è fatta a piani. Ci siamo capiti.<br />

5: La struttura architettonica fa in modo che il ragazzo magari anche non volendo dia disturbo a quello<br />

che vuole studiare o quello che vuole studiare e sta concentrato si ritrova nella sala ragazzi a studiare e<br />

non volendo crea disagio… ma questo secondo me non è un problema di un tipo di utenza o dell’altro.<br />

Esistono e quindi vanno rispettate entrambe. Questa è una biblioteca di pubblica lettura e secondo me<br />

deve rispettare entrambe le esigenze.<br />

4: Qualche riserva ce l’avrei però.<br />

3: Questa biblioteca è sorta da poco, da10 anni. È stato occupato l’ambiente così com’era, non è nato<br />

come biblioteca, il magazzino di libri dove c’è anche qualche sedia e tavolo per leggere e studiare. Il<br />

materiale ce n’è tantissimo, giornali riviste straniere e italiane ma, come diciamo tutti, ci vogliono gli<br />

spazi separati, votati per fare quel tipo di <strong>studio</strong>, quel tipo di lettura, quel tipo di conversazione.<br />

5: È sempre possibile che un ragazzo che magari viene per il computer, magari un giorno uno di noi o un<br />

compagno gli dice “guarda vuoi venire di qua che c’è questo libro che ti può interessare”.<br />

4: Quando si verifica questo fatto me lo faccia presente, allora farò marcia indietro dalle mie posizioni.<br />

5: Posso raccontare questa esperienza nostra? Noi spesso andiamo a prendere i ragazzi, spesso i bambini<br />

vengono lasciati qui perché a casa non hanno nessuno. Una volta mi è capitato il caso di una bambina alla<br />

quale la mamma aveva detto “vai in biblioteca e mettiti al computer, quando ho finito, alle cinque ti<br />

vengo a prendere”. Questa bambina si era messa al computer non perché le piacesse il computer ma<br />

perché la mamma le aveva detto così. Noi siamo andate, poteva essere chiunque e le abbiamo detto “vuoi<br />

228


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

venire a vedere cosa abbiamo di là?” Questa bambina non è stata più al computer ma ha iniziato a<br />

sfogliare dei libri, voleva vedere i giochi che abbiamo nella sala ragazzi ecc. Uno stimolo ci può essere<br />

non è che i bambini…<br />

R: È quello che dicevo prima, se il computer può essere un buon motivo per venire in biblioteca, è un<br />

buon motivo…<br />

5: La speranza è cambiare interesse.<br />

4: Dicevo bene hanno fatto le maestre all’asilo a portarli qui, perché a quell’età assorbono e sono<br />

malleabili. A dieci o undici anni comincia a diventare impossibile. Un’osservazione estremamente banale<br />

ma estremamente significativa. Ci ha fatto caso lei (5), come usano il computer certi ragazzi dal punto di<br />

vista manuale? La zappa in mano forse si tratta in maniera più delicata rispetto al computer.<br />

5: Ecco non c’è rispetto per le cose di tutti.<br />

4. Non è quello, abituati ad avere a che fare con una determinata macchina e non occupandosi di altro,<br />

evidentemente diventa un gioco. Non se ne accorgono neanche di quello che fanno, è l’uso irrazionale di<br />

qualunque cosa che porta alle aberrazioni e alle deformazioni. Se tu sei irrazionale bisognerebbe cercare<br />

di correggere.<br />

R: La figura del bibliotecario potrebbe essere fondamentale?<br />

4: Mettiamo nei pasticci i bibliotecari.<br />

1: Quella del bibliotecario è fondamentale nella concezione nuova di biblioteca.<br />

4: Probabilmente una soluzione si potrebbe trovare in una maniera estremamente semplice. Determinati<br />

siti vengono attivati semplicemente su un determinato pagamento minimo, ma per dare l’idea che<br />

qualcosa costa…<br />

5, 2: Io sono d’accordo.<br />

5: I bambini non dovrebbero potere giocare.<br />

4: Non si può confondere il gioco fatto a dama o a scacchi fatto al computer con la consultazione del sito<br />

della Consob.<br />

1: Diciamo che ci deve essere una priorità in questo senso.<br />

4: Una individuazione di determinate cose che si ritiene abbiano scarso significato educativo, scarso<br />

significato estetico.<br />

5: Infatti i primi anni che io andavo in Augusta si poteva fare solo ricerca bibliografica e vedere pochi<br />

altri siti, però è giusto perché come dice la signore ognuno può avere Internet a casa e allora deve capire<br />

che Internet a casa posso fare quello che mi pare, Internet in biblioteca no, ha un’altra finalità.<br />

1: Con il nuovo sistema che hanno inaugurato a luglio, alcuni siti li hanno oscurati, hanno cercato di porre<br />

un limite ad alcune cose che prima erano indiscriminate come la pornografia, hanno cercato di porre un<br />

limite alla cosa perché è evidente…<br />

4: Il tutto è monitorato da un sistema in rete, questo lo sappiamo, e allora ad esempio per ogni utente<br />

individuare quelli che sono stati i siti contattati e prima si dice guardate che questi siti sono a pagamento.<br />

Tu sai che se fai determinate cose paghi, il pagamento ti arriva a posteriori, non ti arriva a priori perche<br />

ovviamente non possiamo sapere quello che fai. E probabilmente riuscirebbe ad essere più educativo.<br />

2: Questa causa la sposo.<br />

229



<br />

PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />

4: È anche una collettività che paga. Togliamo il Corriere della Sera e poi lasciamo consumare la corrente<br />

e paghiamo.<br />

3: Nel contempo è anche una vicinanza accorta del personale preparato.<br />

4: Su questo non sono tanto d’accordo, perché si deve tendere a responsabilizzare una persona e si<br />

responsabilizza solo se la si tocca in qualcosa di significativo…<br />

3: Per arrivare in cima alla montagna non è che alla montagna ci si arriva di colpo, se tu mi aiuti è meglio.<br />

La persona qualificata che mi controlla se io sgarro i primi tempi potrebbe essere di aiuto, anziché di sana<br />

pianta dire questo si paga.<br />

4: Attraverso lo stesso computer basta mettere un avviso che dice “tu vai nel sito pinco pallino?”<br />

benissimo pinco pallino è a pagamento.<br />

3: Se usi questo ti viene addebitato x.<br />

1: Questo andrebbe rivisto perché poi non è così semplice, perché quando si comincia a parlare di<br />

ragazzini, loro in prima persona non possono pagare una cosa perché non si può addebitare a un minore la<br />

spesa.<br />

2: Allora non giocano o giocano a casa loro.<br />

4: Ma la tessera viene rilasciata su delega dei genitori e quindi sono i genitori che pagano.<br />

1: Ma molto spesso i genitori non lo sanno, perché non sanno se ci vanno.<br />

4: Ma sanno se vengono in biblioteca.<br />

1: Questo dovrebbero saperlo.<br />

4: Nel momento in cui hanno la tessera lo sanno, su questo c’è poco da fare. Se il parlamento fa una legge<br />

io la so o non la so… il discorso non è tanto semplice.<br />

3: Comunque sono venute fuori delle idee che potrebbero essere importanti per il futuro, come<br />

ristrutturare l’ambiente perché va settorizzato uno, organizzare l’uso del computer, avere spazi per la<br />

popolazione per l’aggregazione, spazi tipo questo.<br />

4: Incrementare le attività.<br />

2: Per i ragazzi di Ponte San Giovanni è vitale, non ci sono spazi aggreganti qui. Ponte San Giovanni non<br />

è un quartiere di Perugia.<br />

1: Ponte San Giovanni è un quartiere di Perugia ma non è un quartiere di Perugia.<br />

R: Rispetto alle altre biblioteche questa come si colloca secondo voi?<br />

2: Ha meno identificazione qui. Ponte San Giovanni è piena di gente di tutte le parti, quindi non sempre il<br />

concetto… come Foglino, piccolo centro… qui non c’è manco un centro. Giusto la chiesa, ma la chiesa si<br />

riduce a quello spazio davanti che è tanto limitato dalle macchine. Non ti puoi fermare nemmeno a parlare<br />

quando esci davanti alla chiesa, perché quello parte, quell’altro parte…. Ti devi scansare, a me succede<br />

così.<br />

R: Anche per i ragazzi giovani mancano i centri di aggregazione?<br />

2: E certo non c’è un locale.<br />

230



<br />

4: Ma una aggregazione a Perugia dov’è?<br />

PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />

2: Beh c’è il teatro, io li ho visti tanti giovani a teatro. Ci sono tre sale cinematografiche.<br />

1: L’area a nord dello stadio è piena di campi sportivi.<br />

2: C’è Corso Vannucci.<br />

4: Io al campo sportivo non vado.<br />

1: Beh, ma si parlava di ragazzi.<br />

R: Beh, ma anche a Ponte San Giovanni ci sono i campi sportivi?<br />

1: Che io sappia no, non c’è cinema, non c’è teatro, l’unica cosa che c’è…<br />

R: Ma la biblioteca è o non è un centro di aggregazione per i giovani?<br />

1: Per me sì, ma dovrebbe esserlo. Non la soddisfa in pieno questa esigenza perché manca l’offerta adatta<br />

allo stimolo. Nel nostro piccolo abbiamo cercato di fare qualcosa tentando di invogliare i ragazzi a vedere<br />

un film, che sembra banale ma tante volte è anche un modo per…<br />

R: Soprattutto se manca il cinema.<br />

3: Una cosa curiosa che poi dobbiamo andare. Tre anni fa ho organizzato, ho cercato di organizzare con<br />

l’Uni Tre i giorni culturali per stranieri. In modo tale che venivano qui in questa stanza, c’era un letterato,<br />

un avvocato, un matematico, per spiegare alla gente le leggi italiane, i regolamenti, gli usi e i costumi e se<br />

ci veniva richiesta anche la cultura. In un mese, ci riunivamo tutti i martedì. Era il martedì per gli<br />

stranieri, in un mese è venuto un solo straniero una volta. Ma l’avevamo pubblicizzato in televisione,<br />

giornali, manifesti, volantini ecc.<br />

R: Come mai?<br />

4: Ci sono necessità più impellenti. Io alla mia età ora sto imparando alcune cose di finanza che non mi<br />

sarei mai sognato.<br />

R: E viene in biblioteca? La biblioteca è una fonte?<br />

4: Sono certi strumenti che la biblioteca deve fornire, il centro di aggregazione mi sta perfettamente bene<br />

ma allora non è biblioteca è centro di aggregazione o circolo culturale.<br />

R: La biblioteca è libro?<br />

4: La biblioteca è libro, è uso di strumenti tecnologici, visto che oggi si abusa di questa parola, che<br />

devono essere conosciuti in qualche modo.<br />

5: Lei pensa che un’iniziativa possa inculcare nella persona la volontà, il desiderio di andare a prendere il<br />

libro? Perché quando io parlo di iniziative è per quello che lo propongo.<br />

2: Se tutti la pensassimo così, quanti sarebbero oggi i frequentatori della biblioteca? Il Professore (4),<br />

qualche avvocato, basta. E voi dovreste tenere aperta una cosa del genere e pagare le persone?<br />

R: Lei dice che le esigenze sono cambiate?<br />

4: Il fine giustifica i mezzi, se oggi noi organizziamo iniziative per attirare i giovani, li teniamo qui e a un<br />

centimetro di distanza c’è il libro…<br />

231



<br />

PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />

2: Ma certo, biblioteca l’abbiamo chiamata biblioteca per il libro. Non lo so, ma neanche più i professori<br />

e gli insegnanti. Ma la frequentano? Pochi…<br />

1: Biblioteca è informazione, com’è è per me va sempre bene, purché sia data e per me va sempre bene.<br />

3: Beh com’è è va sempre bene no, perché se ci fosse data come quella della televisione oggi sarebbe<br />

deleteria.<br />

1: Poi è sempre responsabilità dell’utente come vuole recepire questa informazione, che uso ne vuole fare<br />

e che significato ha per lui.<br />

R: Ma oltre alle raccolte, informazione intesa anche come attività?<br />

1: Informazione è anche le attività che abbiamo descritto. Una come quella descritta prima [si riferisce<br />

alle giornate culturali per gli stranieri] per me è meravigliosa.<br />

2: Ma quante informazioni oggi abbiamo ricevuto da altre persone? C’è uno scambio e non c’è cultura se<br />

non c’è scambio. Ma ce lo vogliamo mettere sulla testa?<br />

R: Sì, ma il signore (4) dice che non è biblioteca.<br />

2: Sì ma non ingessiamo la parola biblioteca perché dice libro e teca che vuol dire conservare, non siamo<br />

dei conservatori siamo delle persone.<br />

3: Non si esclude però si coniuga.<br />

4: Ma io non ho nulla in contrario, basta che quando vengo qui nessuno mi rompa l’anima poi per il<br />

resto…<br />

[Risate generali]<br />

3: Noi il venerdì facciamo Storia dell’Arte qui, Architettura e proiettiamo, c’è il proiettore qui, siamo<br />

chiusi qua dentro, passiamo il pomeriggio qua dentro.<br />

2: Sentite rumore? [in tono polemico a 4]<br />

4: Ma siete adulti.<br />

3: Esatto, io sto parlando di fasce d’età.<br />

5: Sì ma il signore (4) parla di bambini che sono un po’ più movimentati.<br />

3: Per il bambino è sacrosanto l’uso del computer<br />

2: Beh, insomma mettersi a giocare, insomma gioca a casa tua.<br />

1: Comunque mi dispiace solo una cosa, mi dispiace che non ci siano utenti che abbiano voluto dirti delle<br />

cose; utenti non noi, utenti stranieri perché è talmente tanta tanta tanta l’utenza straniera che è il 70%.<br />

Sono restii a comunicare, danno la disponibilità ma si tirano indietro. Se tu vai a vedere la lista di 8 che<br />

erano 6 o 7 erano stranieri.<br />

5: Potresti organizzare di venire e chi trovi gli fai qualche domanda.<br />

[Divagazione sugli stranieri]<br />

Osservazioni<br />

232


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

PARTECIPANTI: I partecipanti sono tutti in qualche misura “addetti ai lavori”. 1 e 5 sono volontari<br />

presso la biblioteca, 2 e 3 sono marito e moglie e rispettivamente 2 organizzatrice del gruppo di lettura e 3<br />

direttore dell’Università della Terza Età, sede distaccata di Ponte San Giovanni, che presso la biblioteca<br />

organizza molte attività. Il numero 4, utente molto assiduo di Biblionet, si occupa della biblioteca della<br />

chiesa. Il partecipante 1 si è dimostrato il più coinvolto emotivamente.<br />

TONO: Abbastanza informale sin dall’inizio, si scioglie con la discussione. Alcuni momenti di ilarità ma<br />

anche di tendione dovuta al contrasto apeeto tra 2 e 4.<br />

COMPITI PARTECIPANTI: Dopo un prima fase di assestamento e di risposta a giro di tavolo, si sono<br />

comprese bene le modalità di interazione e anche le domande sono diventate più comprensibili.<br />

COMPITI MODERATORE: Nessuna difficoltà. Scambio di opinioni molto vivace e confronto molto<br />

positivo.<br />

COMPITI AIUTANTE: l’aiutante non interviene attivamente al focus group esprimendo la propria<br />

opinione. Prende appunti e per ogni partecipante deve annotare età, titolo di <strong>studio</strong>, città di residenza,<br />

situazione famigliare e lavorativa e hobbies e tempo libero. Si è ritenuto opportuno non far compilare<br />

schede anagrafiche ma chiedere ai partecipanti come prima domanda di fare una breve descrizione di sé<br />

stessi per due ragioni:<br />

- Rompere il ghiaccio. È un modo per entrare gradualmente nella discussione;<br />

- Verificare nella descrizione di sé stessi e delle proprie abitudini come e se viene inserita la biblioteca. In<br />

domande stabilite questa non avrebbe trovato alcun posto.<br />

PUNTI INTERESSANTI: Buona parte della discussione è ruotata attorno al concetto di biblioteca come<br />

punto di aggregazione. Tutti i partecipanti sono convinti della necessità del quartiere di avere punti di<br />

aggregazione sia per ragazzi che per anziani ma si sono evidenziati durante la discussione due punti di<br />

vista contrapposti. Quello che vede nella biblioteca il punto di aggregazione per eccellenza, perché parte<br />

integrante della sua mission, idea sostenuta principalmente da 2 e 1 e quello di 4 che ritiene la biblioteca<br />

esclusivamente luogo di <strong>studio</strong> e concentrazione e assolutamente non preposta a finalità aggregative.<br />

3 e 5 sono stati i più moderati. 1 forse non ha potuto esprimere con forza la sua opinione perché bloccato<br />

in parte dal suo ruolo di “bibliotecario” rispetto a 4 “utente”.<br />

Non avrebbe potuto ribadire più volte che la biblioteca è per lui un luogo di aggregazione quando 4 si<br />

dimostrava assolutamente contrario e quasi infastidito da questo concetto.<br />

CAMBIAMENTI DI IDEA: I partecipanti 2 e 4 che si sono più volte scontrati sull’idea della biblioteca<br />

come punto di aggregazione e hanno dibattuto sul tema ma non hanno cambiato idea si sono trovati però<br />

tutti concordi nel ritenere opportuna una ripartizione migliore degli spazi in Biblionet.<br />

VALUTARE: può essere opportuno far compilare schede anagrafiche.<br />

233


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

SCHEDA 3.20 - Trascrizione focus group e note a caldo volontarie servizio civile<br />

(FG6)<br />

Biblioteca di riferimento: Augusta, Multimediale, Sandro Penna, Biblionet<br />

Data: 11-02-2010<br />

Partecipanti: volontarie del servizio civile<br />

1. Femmina, 28 anni. Nata a Perugia. Laureata in Conservazione dei Beni Culturali, ha<br />

appena concluso un Dottorato di Ricerca in Storia. Al momento è disoccupata. Trascorre<br />

il suo tempo libero leggendo, andando al cinema. Ama la musica e canta in un gruppo.<br />

Dal 7-1-2010 presta servizio presso la biblioteca Augusta come volontaria del servizio<br />

civile.<br />

2. Femmina, 26 anni. Originaria di Castellammare di Stabia in provincia di Napoli, vive a<br />

Perugia dal settembre 2002. Si è trasferita a Perugia per studiare. Laureata in<br />

Comunicazione Pubblicitaria e Design Strategico presso l’Università per gli Stranieri, al<br />

momento è disoccupata. Nel tempo libero si dedica alla lettura e al cinema. Ama la<br />

fotografia. Dal 16-11-2009 presta servizio presso la biblioteca Augusta come volontaria<br />

del servizio civile e si occupa della comunicazione.<br />

3. Femmina, 25 anni. Originaria di Torrita di Siena. Ha scelto di vivere a Perugia<br />

indipendentemente dallo <strong>studio</strong>. Le piace la città. È laureata alla triennale di Arezzo in<br />

Scienze per i Beni Culturali. La sede di Arezzo fa comunque capo all’Università di Siena.<br />

Presta servizio presso gli uffici INCA. Nel tempo libero ama leggere, passeggiare e<br />

dipingere. Dal 16-11-2009 presta servizio presso la biblioteca Multimediale come<br />

volontaria del servizio civile.<br />

4. Femmina, 25 anni. Nata a Perugia. Laureata, al momento è disoccupata. Nel tempo libero<br />

ama nuotare e leggere. Organizza attività ricreative per bambini. Dal 16-11-2009 presta<br />

servizio presso la biblioteca Augusta come volontaria del servizio civile.<br />

Precedentemente aveva prestato servizio come volontaria nella biblioteca dell’Istituto<br />

Conestabile e aveva svolto le 150 ore di tirocinio presso la biblioteca di studi classici<br />

dell’Università.<br />

5. Femmina, 21 anni. Vive a Corciano (PG). Ha conseguito la maturità classica e ora sta<br />

frequentando la facoltà di Scienze dei Beni Storico-artistici. È iscritta al terzo anno. Nel<br />

tempo libero esce con le sue amiche e con il suo fidanzato. Ama leggere e andare al<br />

cinema. Dal 7-1-2010 presta servizio presso la biblioteca Multimediale come volontaria<br />

del servizio civile.<br />

6. Femmina, 27 anni. Originaria di Acerenza (PZ), vive a Perugia da otto anni per motivi di<br />

<strong>studio</strong>. Ha una laurea specialistica in Storia dell’Arte e al momento è disoccupata. Nel<br />

tempo libero ama leggere, andare al cinema e va in palestra. Dal 7-1-2010 presta servizio<br />

presso la biblioteca Sandro Penna di San Sisto come volontaria del servizio civile.<br />

7. Femmina, 24 anni. Originaria di Giulianova (TE). Vive a Perugia da cinque anni per<br />

motivi di <strong>studio</strong>. Ha conseguito la maturità classica e ora sta frequentando la facoltà di<br />

Scienze dei Beni Storico-artistici. È iscritta al quinto anno e sta preparando una tesi in<br />

Architettura del paesaggio. Ama il teatro, la danza e il cinema. Dal 7-1-2010 presta<br />

servizio presso la biblioteca Augusta come volontaria del servizio civile e si occupa della<br />

comunicazione.<br />

****<br />

Il focus group si è svolto tra le 15 e le 18 circa presso una sala al terzo piano della biblioteca<br />

Multimediale. La stessa sala viene abitualmente utilizzata come location del gruppo lettura. A tutti i<br />

234


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

partecipanti è stato dato un badge su cui scrivere il proprio nome, al fine di consentire a tutti di chiamarsi<br />

per nome. La numerazione dei partecipanti comincia dal soggetto seduto alla mia sinistra.<br />

Prima della discussione è stato chiesto ai partecipanti di compilare un questionario anagrafica (in<br />

Appendice scheda 2.18).<br />

--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------<br />

Trascrizione<br />

R: Questa che vi sto distribuendo è una scheda anagrafica, in cui vi chiederei di rispondere alle<br />

domande, che sono generali, per inquadrare chi siete, oltre al nome, l’età, il comune di residenza. Se il<br />

comune di residenza non è Perugia, indicate qual è, da quanto tempo vivete qui e per quale motivo state<br />

qui, se studiate o lavorate, il titolo di <strong>studio</strong> che avete. Nel caso in cui siete iscritti all’Università, vi<br />

chiederei di scrivere a quale facoltà e a che anno di corso. Descrivete brevemente cosa fate nel tempo<br />

libero e poi, alla fine, a quale biblioteca prestate servizio.<br />

Vi racconto brevemente il motivo di questa chiacchierata: forse alcune di voi lo sanno che stiamo<br />

svolgendo un’indagine sul sistema bibliotecario comunale di Perugia. Io sto svolgendo questa indagine<br />

perché frequento l’ultimo anno di dottorato a Roma alla <strong>Sapienza</strong> in “Scienze del libro e del documento”<br />

e il mio progetto di ricerca è finalizzato a sperimentare alcune tecniche di indagine qualitativa tra cui il<br />

focus group. L’idea che abbiamo avuto con il dottor Tarantino e il personale di tutte le biblioteche che<br />

stanno sostenendo questa indagine è quella di ascoltare non soltanto gli utenti (quindi chi frequenta la<br />

biblioteca), ma nel caso specifico di oggi anche chi da qualche tempo sta all’interno della biblioteca e<br />

forse sta maturando un’opinione un po’ diversa rispetto a quella che aveva prima. Non so se è il vostro<br />

caso, però molto spesso quando si conosce una cosa solo da fuori si ha un’idea, conoscendola poi meglio<br />

da dentro la nostra opinione può cambiare. Quindi, quella di oggi pomeriggio è una chiacchierata<br />

assolutamente informale. Non so se qualcuno di voi ha mai fatto focus group…<br />

4: A me l’anno scorso. Perché io sono stata alla biblioteca Augusta, per altri motivi perché stavo<br />

preparando la tesi. E siccome distribuivano un questionario sulla soddisfazione, avevano fatto un prequestionario<br />

a certi utenti, scegliendoli in base a vari criteri, e quindi mi era capitato di partecipare<br />

all’indagine.<br />

R: Era sempre parte di questa indagine, che è un’indagine che va avanti ormai, dal punto di vista<br />

operativo, da più di un anno. Abbiamo fatto focus group in tutte le biblioteche con utenti, con non utenti,<br />

abbiamo fatto interviste a opinion leaders cittadini e abbiamo distribuito tra tutte le biblioteche 800<br />

questionari. Quindi, è un’indagine bella corposa. Il focus group non è nient’altro che una chiacchierata<br />

di gruppo; l’idea non è quella di essere d’accordo su un’opinione, ma semplicemente di esprimere la<br />

propria e approfondire alcune tematiche verso le quali sarò io a indirizzarvi. Il discorso della<br />

registrazione è puramente ai fini della ricerca, per me, nel senso che io dovrò riscrivere quello che<br />

diciamo oggi, perché non posso fare affidamento solo sulla mia memoria, ma ho bisogno della<br />

registrazione, però verrà tutto utilizzato esclusivamente ai fini di ricerca, non verrà divulgato in alcun<br />

modo.<br />

Io partirei da una mia breve presentazione: mi chiamo Chiara e vi ho fatto mettere questi badge<br />

semplicemente per chiamarvi per nome, ho capito che voi vi conoscete tutte e per me è più facile. Ho 31<br />

anni, sono iscritta al terzo anno di questo dottorato di ricerca a Roma, vivo a Viterbo e ho una bambina<br />

di 4 anni e lavoro nell’ambito della comunicazione. Ho preferito farvi compilare queste schede anche se<br />

in altri casi ho sempre chiesto ai partecipanti di raccontare qualcosa di sé, ma visto che siamo tante vi ho<br />

fatto compilare le schede per avere dei punti di riferimento. Però mi piacerebbe che nel discutere il<br />

concetto di biblioteca, ciascuno di noi potesse dire come colloca la biblioteca nella propria vita, cioè la<br />

propria esperienza di biblioteca. Io vi chiederei di partire proprio da questo: se potete dirmi, magari<br />

cominciamo da C. (1) a descrivermi la tua idea di biblioteca. Che cos’è per te e che cosa ha<br />

rappresentato nella tua vita e anche le tue esperienze.<br />

1: Dunque, io sono di Perugia, sono sempre vissuta qui, quindi per me le biblioteche che hai citato le<br />

conosco più o meno bene tutte e quattro. Ho cominciato a frequentarle fin da ragazzina, da molto piccola,<br />

in questa quando ancora stava alla vecchia sede, con mia madre e i miei fratelli e ciascuno di noi<br />

235


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

prendeva un libro. Poi, mano a mano che gli anni passavano, ho frequentato anche l’Augusta, quella più<br />

per motivi più di <strong>studio</strong> naturalmente.<br />

R: Questa la frequentavi perché ti era comoda? Magari abiti qua vicino…<br />

1: Sì, e anche perché era quella più specializzata per i ragazzi giovani. La biblioteca Augusta per motivi<br />

di <strong>studio</strong>, era anche lo spazio per studiare, non solo per consultare libri o per prenderli in prestito.<br />

R: Che facoltà hai fatto tu?<br />

1: Conservazione dei Beni Culturali. Mentre le altre sono più periferiche, quindi le utilizzo perché sono<br />

ormai quelle che hanno libri più moderni, le ultime uscite, però relativamente di meno rispetto a queste<br />

due.<br />

R: Quindi, questa proprio perché è stata un punto di riferimento…<br />

1: Anche dal punto di vista “affettivo”, tra virgolette.<br />

R: Ma tuttora continui a frequentarla per questa ragione?<br />

1: Sì, sì la frequento, è vicina a casa. In passato facevo anche proposte di acquisto dei libri che mi<br />

interessavano. Poi, insomma, il ritmo delle nuove acquisizioni non era molto rapido. Ho cominciato a<br />

frequentarla di meno andando di più in libreria, anche con la disponibilità di soldi.<br />

R: Senti, nella scheda hai segnato come titolo che hai un dottorato di ricerca?<br />

1: Sì, in storia. L’ho finito.<br />

R: Dicevi prima che hai frequentato l’Augusta soprattutto per <strong>studio</strong>. Ma le biblioteche universitarie non<br />

le frequentavi?<br />

1: No, frequentavo anche quelle. Soprattutto la biblioteca degli studi storici dell’Università di Perugia.<br />

R: E c’era una differenza per te nel frequentare l’Augusta o la biblioteca universitaria? Cioè, in base a<br />

che cosa sceglievi se andare all’Augusta piuttosto che all’altra?<br />

1: Dunque, l’Augusta, avendo anche una sala, la sala Conestabile con manoscritti e materiale raro, venivo<br />

se mi serviva qualche cosa di specifico. La biblioteca degli studi storici dell’Università, e semplicemente<br />

per trovare un luogo tranquillo dove studiare, ma anche perché a differenza dell’Augusta, è a scaffale<br />

aperto, quindi è anche più rapida la consultazione dei testi.<br />

R: Quindi, l’Augusta è solo per ricerche, alla fine.<br />

1: Sì! Alla fine sì.<br />

2: Allora, io non sono di Perugia, abito qui da vari anni perché ho studiato all’Università, sono venuta nel<br />

2001 per studiare. Riguardo all’esperienza delle biblioteche, io diciamo che andavo qualche volta nella<br />

biblioteca della mia città, in cui c’era una piccola biblioteca soprattutto per studiare e ritrovarsi con i<br />

compagni di classe per studiare.<br />

R: Biblioteca comunale?<br />

2: Sì, una biblioteca comunale. L’unica che c’era. Era, è molto piccola. Adesso non vado più. E poi sono<br />

venuta qui a studiare, non ho frequentato spessissimo la biblioteca perché preferivo studiare a casa.<br />

Diciamo che a volte andavo in biblioteca a studiare nelle sale <strong>studio</strong>.<br />

R: In quale biblioteca?<br />

236



<br />

PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />

2: Augusta, perché abitando in centro per me era più comoda, poi qualche volta sono venuta anche qui<br />

prima ancora di rinnovarla per prendere se non sbaglio dei film, cose del genere.<br />

R: Diciamo che andavi più in Augusta per studiare e qui per altre cose o venivi a studiare anche qui?<br />

2: No, no andavo in Augusta a volte per studiare, ma non spesso perché preferivo comunque studiare a<br />

casa. Diciamo che l’Augusta l’ho frequentata, in primo luogo, perché era vicino casa e perché a volte mi<br />

servivano dei libri per approfondire determinati esami o determinate materie, sia per la tesi che per esami,<br />

quindi andavo a cercarli in biblioteca Augusta, perché appunto era vicino. Oppure anche frequentavo<br />

quelle dell’Università, io ho fatto Scienze della comunicazione, la triennale l’ho fatta a Lettere e poi mi<br />

sono spostata all’Università per stranieri e quindi diciamo che, anche se l’Università per stranieri è molto<br />

più piccola, c’è moltissimo materiale. Quindi ho frequentato anche quelle universitarie, sempre per motivi<br />

di <strong>studio</strong>.<br />

R: Se dovessi esprimere un’opinione rispetto alle biblioteche universitarie, questo lo chiedo a tutte, che vi<br />

è sembrato, vi siete sentite soddisfatte?<br />

4: Ma, innanzitutto, siamo laureate più o meno nello stesso settore, alcune proprio stessa laurea.<br />

R: E cioè?<br />

4: Scienze per i Beni Culturali, Storia dell’Arte. E non abbiamo un’unica biblioteca di studi umanistici,<br />

ma ogni dipartimento ha la sua piccola biblioteca. Quindi, già questo è un po’ dispersivo, perché non trovi<br />

tutto nello stesso ambiente e poi non c’è spazio.<br />

2: Anche per me era così.<br />

6: Troppo settoriale.<br />

5: Inteso proprio come spazio fisico per studiare.<br />

4: La biblioteca è tra i vari studi dei professori. Si doveva studiare in giardino, tra i cespugli, dove c’era<br />

meno gente.<br />

1: La biblioteca di Storia dell’arte è ancora quella?<br />

4: Sì, l’unica biblioteca che fa un po’ eccezione, però sempre un piccolo ramo, è quella di Studi classici,<br />

dove io lì per esempio ho fatto le 150 ore con una convenzione dell’Università. E lì è, diciamo, una<br />

piccola isola felice, nel senso che funziona forse proprio un po’ a parte, però lì effettivamente ci sono gli<br />

uffici, credo sia la biblioteca più grande proprio fisicamente.<br />

5: È una biblioteca con la b maiuscola, mentre quella di Storia dell’arte è uno <strong>studio</strong>, dove i libri stanno<br />

dentro le aule dei professori e se il professore non c’è, bisogna andare là con la chiave, aprire, chiudere…<br />

proprio una situazione un po’ particolare.<br />

6: Quindi, insomma, come quella di geografia.<br />

1: Quella che frequentavo io, invece, di storia ne ho un’impressione positiva, nel senso che è stata una<br />

scoperta negli anni del dottorato; prima, anche durante gli anni della laurea non l’avevo mai frequentata.<br />

Ci sono stata poi; magari come ambiente non è accogliente come questa, però ha parecchio materiale, mi<br />

ha stupito positivamente.<br />

R: Diciamo, in generale, a parte il caso di C. [rivolgendosi a 1], sono piuttosto deludenti.<br />

2: No, io volevo dire una cosa. Riguardo al materiale, non lo so, forse loro le hanno trovate deludenti, io<br />

però ho frequentato qualche altra biblioteca universitaria, perché avevo esami un po’ diversi, anche a<br />

237


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

giurisprudenza. Ho trovato i libri che effettivamente mi servivano, l’unica cosa che ho trovato difficoltà è<br />

che se non appartenevi a quella facoltà non potevi prendere il libro e anche mi sa, studi storici. Non ti<br />

fanno proprio prelevare il libro, anche se sei iscritto all’Università degli studi di Perugia.<br />

[Tutte annuiscono]<br />

5: Sì, guarda che gli stessi appartenenti alla stessa facoltà dell’Università di Perugia, molto spesso non<br />

possono prendere i libri, se non del proprio corso di laurea, e questa è una cosa secondo me pazzesca.<br />

2: Infatti si, è un po’ assurdo.<br />

6: Diciamo che adesso è un po’ cambiata. Prima le tessere della biblioteca universitaria erano divise in<br />

base al corso di laurea. Adesso, c’è un’unica tessera per tutte le biblioteche universitarie.<br />

R: Quindi, questo problema dovrebbe essere superato, in teoria?<br />

6: Sì, anche se a sentire chi lavora in ufficio la distinzione la fanno ancora.<br />

2: E poi il periodo è molto limitato, se tu devi prendere un libro.<br />

6: Da un minimo di 7 giorni ad un massimo di 15 giorni.<br />

2: È molto poco, se uno deve approfondire un esame e non riesce a trovare un libro, magari lo vuole…<br />

R: Poi su questo ci torniamo, però volevo andare un po’ avanti a capire. Tu hai detto po’ tutto?<br />

2: Sì, questa è più o meno l’esperienza della biblioteca.<br />

R: E tu A. [rivolgendosi a 3]?<br />

3: Io non sono originaria di Perugia, vengo da un paese che è in provincia di Siena, ma è più vicino a<br />

Perugia che a Siena. Mi sono laureata nella triennale in Scienze per i beni culturali ma ad Arezzo, che è<br />

sempre di Siena, ed ho iniziato ad approcciarmi con le biblioteche già da piccola. Nel mio piccolo<br />

comune c’è una biblioteca che è grande come questo piano più o meno. E io ci andavo sempre perché mi<br />

stava simpatica la bibliotecaria, ci sono andata una volta per caso, era vicino casa dei miei nonni. Il<br />

pomeriggio mi dava proprio piacere studiare lì contornata dai libri, anche alle elementari e alle medie,<br />

perché mi accentuava proprio la voglia di studiare circondata dai libri, mentre in casa avevo distrazioni.<br />

R: Quindi, praticamente un po’ il contrario di L. (2)! Penso che ciascuno di noi, in questo senso, ha delle<br />

abitudini diverse che assolutamente favoriscono lo <strong>studio</strong>…<br />

3: Poi niente, ho iniziato le superiori sempre ad Arezzo, poi ho lasciato. Accanto al liceo artistico che<br />

frequentavo c’era la biblioteca che faceva parte dell’Istituto dei geometri, quindi frequentavo quella.<br />

Perché io tornavo tutti i pomeriggi alle 6, dato che ho fatto il liceo artistico che era alla prima riforma.<br />

Cioè il primo liceo artistico per i beni culturali che hanno aperto in Italia, quindi si facevano tante ore e io<br />

nella pausa studiavo, perché si poteva anche uscire, avevamo dei permessi particolari. Poi niente, con le<br />

biblioteche di Perugia ho avuto a che fare fin da quando facevo l’università ad Arezzo, perché ho fatto la<br />

tesi sulla mostra del 2004 che è stata fatta sul Perugino e il professore che mi seguiva mi aveva dato come<br />

testi di riferimento dell’inizio del Novecento che erano alla biblioteca Augusta. Quindi sono venuta qua a<br />

fare delle ricerche; già l’ultimo anno di università vivevo qua e facevo Perugia-Arezzo. Una volta laureata<br />

mi sono iscritta alla specialistica di Storia dell’arte, però lavoravo, mi dovevo mantenere, e le biblioteche<br />

mi servivano come punto di approdo tra la fine delle lezioni e l’inizio del lavoro che era in centro. Io<br />

lavoravo in un bar in centro. Quindi le ore che intercorrevano tra la fine delle lezioni e l’inizio del lavoro,<br />

mi conveniva passarle a studiare alla biblioteca del dipartimento di storia dell’arte. Solo alcune volte in<br />

biblioteca Augusta perché è tanto grande ma mi soffoca come biblioteca, nel senso che è fredda, io ho<br />

bisogno di un ambiente amichevole, più piccolo. Poi, però solo alcune volte la biblioteca l’ho usata per<br />

<strong>studio</strong>, perché lavorando fino alle 8 la sera, tornavo a casa e sfruttavo le ore notturne per studiare. Poi ho<br />

238


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

smesso, ho avuto un brutto rapporto con l’Università degli studi di Perugia e quindi ho iniziato il secondo<br />

anno, l’ho lasciato, ho fatto il concorso per il servizio civile, poi ho trovato un altro lavoro che mi piace e<br />

non ha niente a che fare con la mia laurea. E la biblioteca ora è diventata metà della mia vita, perché è<br />

parte integrante del corso della mia giornata, l’ho rivalutata assolutamente perché prima la vivevo<br />

comunque una zona di transizione che usavo per qualcosa che poi mi serviva.<br />

R: Perché l’hai sempre vissuta come, non ce la faccio a tornare a casa…<br />

3: Perché poi faccio troppo tardi, quindi è meglio che <strong>studio</strong> in biblioteca. Ora, invece, ho acquistato una<br />

conoscenza diversa.<br />

R: A parte che hai riscoperto anche il servizio bibliotecario.<br />

3: Sì, soprattutto, anche perché magari avendo visto sempre o entità troppo piccole o entità troppo grandi,<br />

anche come l’Università degli studi di Siena, con un certo distacco, poi ho visto anche le attività<br />

collaterali che ci sono.<br />

R: Una cosa e poi continuiamo: per quanto riguarda la biblioteca di San Sisto e la biblioteca Biblionet,<br />

tutte e 3 voi le avete frequentate?<br />

3: Io ne sono venuta a conoscenza con i giorni di formazione. Perché sapevo che esistevano, ma non c’ero<br />

mai stata.<br />

R: Nessuna di voi?<br />

2: No.<br />

1: Quando aprì, io per curiosità andai a vedere. Poi solo e soltanto se faccio una ricerca sui cataloghi<br />

Internet e un libro che mi interessa sta lì, vado, prendo il libro ed esco, non rimango.<br />

R: Perché?<br />

1: È lontano da casa, quindi ci vado solo esclusivamente se mi serve, per prendere un libro.<br />

R: Perfetto. E tu C. [rivolgendosi a 4]?<br />

4: Dunque, diciamo che il mio rapporto con le biblioteche è andato un po’ crescendo negli anni e<br />

specialmente in questo ultimo periodo. Da piccola avevo la tessera per la biblioteca dei ragazzi, che era<br />

questa biblioteca qui, ma un’altra sede; però ci andavo saltuariamente per prendere qualche libro in<br />

prestito. Poi nel tempo la mia frequentazione è diminuita invece che aumentare. Per poi riprendere negli<br />

anni dell’università, perché appunto un po’ per la mancanza di spazio nella biblioteca del dipartimento,<br />

un po’ per necessità di <strong>studio</strong>, ho iniziato a ri-frequentare la biblioteca e in particolare la biblioteca<br />

Augusta, anche perché proprio per esigenze di tesi, e lì trovavo il materiale. Oltre alla biblioteca Augusta,<br />

che rispetto alle 4 biblioteche è quella che frequento di più e anche quella dove sto svolgendo il mio<br />

servizio, io ho frequentato altre biblioteche: ho fatto le 150 ore alla biblioteca degli studi classici e anche<br />

una piccola biblioteca in cui ho fatto tirocinio sia per la laurea triennale che durante la laurea specialistica,<br />

che è la biblioteca dell’istituto “Conestabile” in piazza Mariotti. È una piccolissima biblioteca che ho<br />

scoperto tramite la mia professoressa della tesi alla triennale; si cercava del materiale da studiare per le<br />

analisi chimiche, conservazione della carta con interesse storico-artistico e lei conosceva il direttore di<br />

questa biblioteca, che è anche un dipendente della biblioteca Augusta, e insomma da lì è nata. Ho iniziato<br />

a frequentare quella biblioteca e lì ho conosciuto proprio il lavoro in biblioteca, perché si deve far tutto,<br />

da montare gli scaffali a catalogare libri, etichette, riviste, materiale da archivio, qualsiasi cosa e abbiamo<br />

fatto anche una mostra, quindi anche attività e servizi. E da lì mi sono appassionata alla biblioteca non<br />

solo come utente ma anche come addetta ai lavori. Quindi, dopo, per il tirocinio della laurea specialistica<br />

sono tornata lì. Lì ho svolto attività di addetta ai lavori e di là attività di <strong>studio</strong>.<br />

R: Questa biblioteca qui l’hai mai frequentata?<br />

239



<br />

PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />

4: In questa sede, no, ma all’inizio sì. Ma neanche Sandro Penna, perché poi io abito qua vicino, però<br />

comunque, quando studiavo all’università mi era più comodo andare all’Augusta, perché il materiale lo<br />

trovavo lì. San Sisto e Ponte San Giovanni stavano proprio fuori.<br />

R: Perfetto. E tu L. [rivolgendosi a 5]?<br />

5: Io, come ho detto spesso a loro, fin da quando avevo 5-6 anni, quando facevo le elementari sono venuta<br />

in questa sede quando c’era la sezione ragazzi a prendere il libro di narrativa una volta al mese, insieme<br />

alla mia mamma e a mia sorella… mi ci portavano sempre. Appuntamento fisso. Perciò, da piccola avevo<br />

un’idea della biblioteca stupenda: potevo prendere quel che mi pareva e non lo dovevo pagare. Per me era<br />

una cosa fantastica. Dopo sono andata a vivere a Chiugiana, perché inizialmente vivevo a Perugia.<br />

Chiugiana è un paesino nel comune di Corciano, vicino Perugia, ma abbastanza “lontano”, perché sta sul<br />

cucuzzolo della montagna. Perciò il rapporto con la biblioteca si è fatto molto più sporadico, tanto è vero<br />

che ho provato con gli anni a frequentare la biblioteca di Corciano, che era una biblioteca sfornita, tanto<br />

che abbiamo chiesto “I Promessi Sposi” e non ce l’avevano. All’Augusta non ci passavo, qua era stata<br />

tolta la sezione ragazzi, perciò proprio ho perso i contatti e sono andata in libreria. Se non che con mio<br />

padre andavo all’Augusta.<br />

R: Però l’Augusta non l’hai mai frequentata?<br />

5: No, perché sta in centro e non mi veniva comodo. Dopo di che, quando ho iniziato l’università, un po’<br />

per dovere ho riscoperto la biblioteca, prima andavo a quella dei dipartimenti, un po’ deludenti da certi<br />

punti di vista, e poi dopo la biblioteca Augusta, questa biblioteca; nel caso mi serviva un libro particolare,<br />

venivo qua. Perché ho sempre studiato a casa fondamentalmente.<br />

R: Non hai mai usato la biblioteca come sedie di <strong>studio</strong>?<br />

5: No, no. Innanzitutto, l’Augusta non mi ispira proprio, mette l’ansia con quelle pareti altissime. Non mi<br />

piaceva. Dopo quando hanno aperto San Sisto, qualche anno più tardi, quattro anni fa circa, ho<br />

cominciato ad andarci ma per prendere dvd, non per prendere libri in particolare. O quando mi serviva un<br />

libro in particolare andavo solo dove avevano il libro, nel senso che poi la biblioteca non l’ho più vista<br />

come uno spazio in cui andare, passare il tempo…<br />

R: Quindi non avevi più un punto di riferimento, ma se ti serviva qualcosa andavi dove la trovavi.<br />

5: Esatto!<br />

R: San Sisto che impressione ti ha fatto?<br />

5: Bella. Nel senso tutti l’hanno criticata all’ennesima potenza e io condivido il fatto che può non piacere<br />

dal punto di vista estetico. Per me, c’erano i libri di quando ero piccola, perciò era già bella di suo, e poi<br />

c’è un po’ di vita a San Sisto che è tutta un po’… Cioè la gente c’è, è un quartiere industriale. Poi<br />

comunque Corciano è abbastanza vicino a San Sisto. Ponte San Giovanni non sapevo proprio che<br />

esistesse. Due anni fa mi hanno chiamato qua perché avevano attivato un gruppo di lettura e allora ho<br />

cominciato a frequentare questa biblioteca come utente.<br />

R: In che senso, come utente?<br />

5: Come utente. Allora sono venuta una volta al mese a questo gruppo di lettura e ho cominciato a<br />

rifrequentarla, ma nello stesso periodo in cui frequentavo le biblioteche universitarie. Avevo fatto come<br />

loro le 150 ore a studi classici e mi sono appassionata molto in quel periodo alle biblioteche perché l’ho<br />

viste dall’altra parte, in un periodo di inventario in cui la biblioteca assolutamente era chiusa e dopo ho<br />

fatto domanda per servizio civile.<br />

R: E tu S. [rivolgendosi a 6]?<br />

240


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

6: Allora, io vengo da un paesino minuscolo della Basilicata, che si chiama Acerenza, comune di 3000<br />

abitanti, dove la biblioteca comunale è nata quando io facevo la scuola elementare e adesso non esiste<br />

più. Quindi io ho cominciato a frequentare la biblioteca più o meno quando facevo le elementari, prima<br />

non sapevo nemmeno cosa fosse. Anche perché mia madre è un’insegnante e ha una biblioteca dentro<br />

casa, quindi io e mio fratello eravamo fornitissimi di libri di tutti i tipi. E lei tuttora continua ad<br />

acquistarne. Quindi mia mamma è una biblioteca umana. A casa mia c’erano pile di libri, che dovevi fare<br />

lo slalom per andare nelle camere, quindi io sono cresciuta in questo ambiente; all’inizio proprio<br />

obbligata alla lettura e poi piano piano mi sono appassionata da sola. Perché all’inizio i libri che mi dava<br />

non mi piacevano, erano troppo polpettoni, poi li ho scelti da me e tuttora continuo a leggere. Poi sono<br />

venuta all’università qui, ho frequentato la biblioteca dell’università molto raramente, la biblioteca<br />

Augusta abbastanza per i libri che mi servivano, qualche volta per studiarci, però non lo so perché solo<br />

per determinati esami e non riesco a capire il perché per alcuni esami non riuscivo a studiarli a casa, non<br />

lo so, saranno stati due o tre. Mentre per il resto ho sempre studiato a casa, perché avevo una camera<br />

singola e mi concentravo meglio.<br />

Ho anche fatto le 150 ore a studi classici e quindi ho avuto modo di conoscere abbastanza bene la politica<br />

che utilizzano lì e poter fare un confronto tra quelle comunali e quella universitaria. Le altre non so; il<br />

mio ragazzo fa economia e mi dice che quella di economia funziona bene, è abbastanza attrezzata come<br />

quella di giurisprudenza e di medicina.<br />

R: Sapete che sta per aprire una nuova biblioteca universitaria?<br />

Tutte: Si!<br />

6: Sarà una biblioteca di studi umanistici dove concentrare tutte le piccole biblioteche dei dipartimenti.<br />

5: Questa era l’idea di partenza, che è bellissima. La verità è che ci andrà solo studi classici, se<br />

c’entrerà…<br />

6: No, non c’entra, già sappiamo che non c’entra.<br />

5: Le due cooperative che avevano fatto quella gara si sono ritirate e adesso è un momento di stallo per<br />

loro.<br />

R: Quindi praticamente non è ancora stato affidato l’incarico?<br />

5: No, ancora no, perché le cooperative…<br />

2: I lavori li hanno finiti già da due anni.<br />

5: Un cantiere di cinque o sette anni.<br />

6: Infatti doveva essere aperta a settembre.<br />

R: Cioè, i lavori strutturali sono finiti ed è bloccata perché non è stata affidata la gestione?<br />

4: Manca praticamente anche tutto il trasferimento del materiale.<br />

3: E non c’è il personale addetto, ecco.<br />

R: Le informazioni sono per così dire…<br />

4: Forse un po’ perché ci siamo interessate.<br />

7: Io sono contenta perché hanno fatto anche i parcheggi davanti, però è chiusa, cioè è finita.<br />

3: Questa estate, già agosto era già…<br />

241


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

6: L’apertura, a detta del preside, doveva essere a settembre, poi da settembre è slittata ad aprile; adesso il<br />

preside ha detto che non si sa.<br />

5: A me l’hanno detto stamattina che le cooperative si sono ritirate. I ragazzi che avevano già lavorato là<br />

o che si sono laureati volevano consegnare il curriculum alla cooperativa per poter lavorare là e ho saputo<br />

che le cooperative si sono ritirate e non sapevano dove consegnare il curriculum.<br />

R: Visto che buona parte di voi ha frequentato biblioteche dell’area umanistica, piccole, non adatte, non<br />

consone, questa poteva essere una buona soluzione, o no?<br />

3: Comunque non c’entrerebbero tutte e alcune rimarrebbero piccole.<br />

5: No, perché non c’entra neanche la principale, e questa è una notizia certissima, perché c’era Mario, che<br />

è uno dell’ufficio di studi classici, e ha detto che è strutturata, quindi proprio dal punto di vista strutturale,<br />

malissimo. Perché è fatta non a zone ampie, ma tutta tipo infrattata.<br />

R: Molto segmentata, ambienti piccoli…<br />

5: Sì.<br />

4: Non è che l’hanno fatta essenzialmente come punto di <strong>studio</strong>?<br />

4: In realtà, io quando ero a studi classici, gli addetti parlavano e dicevano che la biblioteca era stata<br />

realizzata senza sentire l’opinione del bibliotecario (un qualsiasi bibliotecario, inteso come figura di<br />

riferimento), cioè era stata fatta dall’architetto, dall’ingegnere sulla base di una struttura preesistente.<br />

Quindi alla base avrebbe comunque avuto dei limiti, poi oltre a questo, i lavori fatti non erano stati fatti<br />

da gente che considerava gli spazi, cercava di farli a misura di…<br />

R: Quindi partiva già da un deficit.<br />

4: Lo spazio era quello che era. Noi continuiamo a chiederci perché non utilizzano il palazzo di lingue<br />

che ha piani e piani vuoti. È un palazzo che è la sede della facoltà di lingue. Ci chiedevamo perché,<br />

invece di fare la biblioteca risicata…<br />

R: Comunque queste sono considerazioni sulle biblioteche universitarie, che come abbiamo visto c’è<br />

qualche legame, almeno con la biblioteca Augusta. In fondo, la biblioteca Augusta viene utilizzata spesso<br />

per studiare. Però su questo vorrei tornare dopo che A. [rivolgendosi a 7] ci ha raccontato la sua<br />

esperienza.<br />

7: Io vengo da Giulianova, in provincia di Teramo, Abruzzo, e il ricordo che ho della biblioteca comunale<br />

quando ero piccola è veramente molto triste, penso sia stata la casa di qualche poeta, quindi ho questo<br />

ricordo come una cosa tetra. Eravamo alle elementari e siamo dovuti andare, quattro bambini, stavamo lì<br />

un po’ intimoriti. Poi con il bibliotecario che non parlava tipo da 3 anni, quindi quelle persone che<br />

vengono lì e ti spiegano... E quindi non l’ho frequentata. Poi sono venuta all’università e ho cominciato a<br />

frequentare l’Augusta solo come sala <strong>studio</strong>, perché vivevo praticamente sotto la biblioteca ed ero in una<br />

stanza doppia. Da quando non sono in doppia preferisco studiare a casa, magari vado a prendere il libro<br />

per fare approfondimenti, quindi invece di comprarli andare in biblioteca. Sempre l’Augusta, perché<br />

stando in centro è quella più comoda. Anche se ho fatto 6 mesi alla biblioteca dell’Accademia delle Belle<br />

Arti, che è una biblioteca molto fornita per quanto riguarda la Storia dell’arte, la pittura.<br />

2: Insomma, per fotografia per esempio, forse perché è una materia che non si studia molto, io non ho<br />

trovato dei libri fondamentali.<br />

7: Io, invece, stando da dentro ho trovato tantissime cose, anche per esempio per la tesi che sto facendo, a<br />

Perugia non c’è assolutamente niente.<br />

R: La tesi che stai facendo adesso? In cosa?<br />

242



<br />

PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />

7: Sì, Architettura del paesaggio. E il mio professore mi ha detto tranquillamente vai a Firenze.<br />

6: Ma funziona molto di più Firenze.<br />

7: Quindi non c’è assolutamente niente, se non qualcosa che vado a consultare lì in Accademia, perché ci<br />

sono dei libri un po’ più specifici in alcuni settori.<br />

R: L’Augusta forse non è neanche preposta a questo.<br />

7: Sì, infatti, però essendo grande, uno si aspetta di trovare un po’ di tutto, certo specializzata in alcune<br />

cose, però…<br />

R: Trovate che siano carenti le collezioni dell’Augusta, avete avuto questa impressione?<br />

4: In realtà, io parlando anche con i nostri superiori, lì all’Augusta si diceva che il problema è anche un<br />

po’ questo, che mancando le biblioteche universitarie, la maggior parte degli studenti confluisce lì<br />

utilizzandola come sala <strong>studio</strong> e sperando anche di trovare il materiale idoneo ai propri studi, quindi alle<br />

materie umanistiche, scientifiche.<br />

R: Era proprio quello che commentavamo adesso con A.: capire ad un certo momento rispetto<br />

all’Augusta, che in qualche modo supplisce alle carenze delle biblioteche universitarie, se questo<br />

“difetto” è imputabile all’Augusta stessa o se forse in fin dei conti l’Augusta è una biblioteca comunale e<br />

quindi dovrebbe essere la biblioteca universitaria ad essere specializzata ed avere più spazi. Quindi forse<br />

è un difetto più della biblioteca universitaria, in fondo l’Augusta assolve a quello che è il suo ruolo.<br />

4: Secondo me il problema della biblioteca Augusta, che è relativo, il fatto che non c’è molto spazio.<br />

Abbiamo questo magazzino in cui i libri sono ordinati per dimensioni, cioè per l’utente che arriva non<br />

vedere il libro e poterlo prendere. Quindi a volte è un po’ frustrante e allontana l’utente. Come diceva A.<br />

ti dà l’idea di un ambiente freddo, in realtà è un problema perché appunto è una biblioteca deputata anche<br />

alla conservazione, rispetto anche alla Multimediale, San Sisto, che magari un libro che per noi è nuovo,<br />

per loro è proprio da riciclare. Quindi diventa anche un problema gestire tutte queste nuove proposte, e<br />

poi c’è un problema del deposito legale, quindi tutte quelle cose che devono arrivare perché quella è la<br />

biblioteca deputata. Insomma, il problema dell’Augusta è un po’ questo: riuscire a mettere insieme queste<br />

due istanze, quella della biblioteca di conservazione, che impone anche un certo rigore nella<br />

consultazione perché spesso c’è materiale che chiaramente non può essere dato così in consultazione a<br />

tutti. Dall’altro, soddisfare le esigenze di un’utenza che è anche giovane, perché comunque ci sono molti<br />

studenti che vorrebbero maggiori iniziative e trovare in biblioteche anche …<br />

7: Ma sostanzialmente il fatto è questo: in una biblioteca come questa, per prendere un libro, tu fai un giro<br />

e magari ne prendi altri due.<br />

4: Perché magari ti innamori.<br />

7: Nella biblioteca Augusta, la gente viene lì: voglio questo libro, punto. Perché la gente viene lì, anch’io<br />

mi sono chiesta “dove stanno i libri?”<br />

3: Quando sono venuta per la tesi, io non avevo mai avuto un approccio così: vai sopra, all’ultimo piano,<br />

il libro ti verrà portato… appena entri “vai a destra”.<br />

7: Quando sono andata a Firenze, io non avevo proprio idea, sono entrata e mi hanno detto “i computer<br />

sono lì”, e allora? È difficilissimo.<br />

4: Molto spesso queste biblioteche hanno questo distacco.<br />

R: Facciamo un passo indietro: diverse fra voi facendo riferimento all’Augusta hanno detto: mi opprime,<br />

mi mette un po’ d’angoscia, eccetera. Chi è d’accordo con questa sensazione?<br />

243



<br />

6 e 5: Sì, sì.<br />

PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />

3: Io non ne faccio nemmeno una colpa, perché comunque…<br />

R: No, io parlo proprio di sensazioni.<br />

7: Io voglio dire una cosa: adesso, lavorando non a contatto con l’utente, perché noi io e 2 siamo in un<br />

ufficio a parte… io entro, vado nel mio ufficio, non la vedo più così tetra. Magari quando mi capita di<br />

andare lì dentro vedo la gente triste, mi viene un pochino di ansia.<br />

2: Forse io direi asettica, non senti presenze, ma tutto fa la differenza, anche gli arredi, la disposizione, i<br />

colori. È normale che ti sembra più, non dico un ospedale, ma…<br />

R: Questa sensazione è data dal fatto che è una biblioteca tanto bella, imponente, che intimorisce?<br />

5: No, è data da un effetto visivo e strutturale.<br />

3: Lo vedi come la gente ci si aggira dentro.<br />

R: Quindi siete tutte d’accordo su questo?<br />

4: No, ma non solo perché adesso ci lavoro. Anche prima, quando non ci lavoravo, forse perché<br />

conoscevo già qualcuno del personale, mi sentivo non favorita, ma che comunque avevo un punto<br />

d’appoggio.<br />

2: Credo che sia dovuto un po’ anche alla disposizione. Tu entri da una porta che è chiusa. Già una porta<br />

chiusa…<br />

R: Stamattina ho fatto la stessa considerazione, io sono arrivata e ho trovato la porta chiusa e m’è preso<br />

un colpo.<br />

2: Entri, poi davanti a te non c’è la porta e devi andare a sinistra e c’è un qualcuno che ti dice: tessera!<br />

1: Tanti anni fa, per prendere un libro dovevi andare al terzo piano, c’era sempre il foglietto da compilare,<br />

gli impiegati addirittura stavano dietro un vetro, tipo alle poste, allora effettivamente ti dava<br />

l’impressione…<br />

R: Però, voglio dire, questa impressione che più o meno tutte condividete eccetto 1 e 4, è un’impressione<br />

legata alla struttura, a com’è fatta?<br />

3: Per esempio, la Sala Borsa, anche lei si ritrova in un posto storico, in un edificio storico, però sembra<br />

di entrare in una piazza, dentro la stazione dei treni.<br />

R: Quindi il tuo ideale di biblioteca è quello?<br />

3: No, è questo! La Sala Borsa è spettacolare, è una cosa che sta al di sopra dell’idea stessa di biblioteca,<br />

c’è stato uno <strong>studio</strong> di rivalutazione, anche urbanistico.<br />

2: Comunque qui assomiglia molto a un Mediastore, a una Feltrinelli… ti dà questa idea.<br />

3: Allora, partendo dal fatto che gli edifici storici ognuno è a sé stante, a parte se non lo sposti e lo<br />

posizioni in un’altra città, però se li rivaluti con criterio… Secondo me, anche la biblioteca Augusta può<br />

diventare una realtà più piccola rispetto alla Sala Borsa, secondo rivalutata.<br />

2: Ma non ci sono i soldi per farlo.<br />

244


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

R: Non è un discorso di soldi, perché sicuramente questo discorso sarà entrato anche nel merito della<br />

biblioteca di Piazza Morlacchi di cui parlavamo prima. Però sono discorsi che non conosciamo e non ci<br />

interessa.<br />

7: Secondo me, sì hanno rinnovato, le sedie sono belle, eccetera, ma anche la gente che ci lavora è<br />

giovane.<br />

3: Ma infatti, io parlavo di quello, una cosa a 360 gradi. Perché poi la biblioteca Augusta, col restyling<br />

completo… quindi è un problema di struttura e di dipendenti.<br />

R: Si sta facendo un ragionamento per capire se la difficoltà dell’Augusta è la struttura. Perché, come<br />

tutti i luoghi, la prima volta che ci entriamo, in qualunque luogo, crea un senso di disagio.<br />

3: Secondo me l’apertura mentale è sempre il punto di partenza per tutto.<br />

R: Un posto sconosciuto ci crea sempre una sensazione, non dico di sospetto, ma non ci sentiamo a<br />

nostro agio. Entrandoci dieci, quindici, cento volte, diventa familiare, ti abitui e quella sensazione di<br />

imponenza forse si ridimensiona. È vero o no?<br />

4: Infatti, penso che più per la struttura in sé, che è giusto quello che dicono loro, che magari è un po’<br />

vecchia…<br />

3: Ma c’è anche il vecchio bello però… [polemica]<br />

4: Però è anche vero che loro adesso stanno rifacendo la segnaletica, è che non si può comprare perché<br />

non ci sono i soldi.<br />

3: Che, secondo me, se una cosa la vuoi…<br />

4: Ma, chiediglielo, la fanno loro [rivolgendosi a 7]… la volete fare brutta?<br />

7: Il problema è uno, una questione di mentalità…<br />

4: Ecco è questo.<br />

7: Perché bisogna partire dal presupposto che lì dentro c’è gente che, non è che non è capace perché sono<br />

persone preparatissime ma non è che puoi aspirare a Sala Borsa e avere la mentalità dell’Augusta. É<br />

impossibile, perché dietro la Sala Borsa c’è tutto un mondo.<br />

3: Questa biblioteca è stata chiusa per un mese e mezzo per un restyling e questa è una realtà ancora più<br />

piccola dell’Augusta, e quindi figuriamoci ancora più piccola di Sala Borsa. Claudia Cardinali si è<br />

documentata attraverso il libro “Le piazze del sapere” e ha viaggiato nelle biblioteche più grandi d’Italia,<br />

e lei, nel suo piccolo, ha apportato delle considerevoli aperture mentali in una biblioteca che è quattro<br />

volte più piccola e inconsistente a livello di materiale. Per esempio, il discorso di mettere dei cestini della<br />

spesa di plastica arancione fosforescente e dire “fai la spesa in biblioteca”, aumentando il numero dei libri<br />

in prestito, levando le porte…<br />

7: Ma è una impostazione diversa, prova a svecchiare l’Augusta…<br />

5: Io dico, per esempio, hanno sistemato da poco in Augusta la zona prestito ed è tremila volte più<br />

accogliente di come era prima. Secondo me, il concetto che sta dicendo A. è questo, che con piccole cose,<br />

lasciamo stare le grandi, perché in una biblioteca come questa il fatto dei cestini è per superare l’apparato<br />

burocratico che c’è dietro… li compro io come dono, lei ha fatto così [rivolgendosi a Claudia] perché è<br />

una realtà piccola e lo può fare. Questa cosa che hanno fatto all’Augusta di cambiare è fantastica, ma<br />

l’hanno fatta dopo un sacco di anni, ma è da questo che si parte.<br />

245


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

1: Io, in ciascuna di queste biblioteche ci vedo l’aspetto più importante per me. Quindi se vengo qui mi<br />

piace vedere l’arredamento simpatico, il cestino, lo scaffale aperto. Invece se vado all’Augusta sono più<br />

attenta che ci siano tanti libri, le collezioni siano vaste e l’ultima cosa che mi interessa è di avere<br />

l’arredamento in un posto piuttosto che nell’altro. Io, però! Forse perché sono abituata ad aspettarmi<br />

questo dalla biblioteca Augusta, ad aspettarmi questo dalla Multimediale, quindi non chiedo altro.<br />

R: Ok.<br />

5: Il concetto è che se io non trovo un ambiente, non che sia accogliente, colorato, eccetera, ma che sia<br />

storico ma bello, che mi faccia stare bene perché ha le pareti altissime e non che mi incuta terrore perché<br />

mi inquieta perché ha le pareti altissime, io dopo ci ritorno in quella biblioteca… dopo lo capisco che la<br />

realtà è un’altra cosa.<br />

3: Io ci sono andata due volte e poi non ci sono più riuscita. Certo, è vero che alcuni posti sono deputati<br />

ad un target di fruizione rispetto ad altri… uno non pretende di stravolgere.<br />

R: Sì, questa è una biblioteca di pubblica lettura, l’Augusta è un’altra cosa, quindi i confronti… Però ci<br />

sono dei piccoli accorgimenti che rendono più amichevole…<br />

4: Si diceva anche del personale. Intanto c’è un problema di fondo che ci sono due tipi di personale: il<br />

personale comunale e la cooperativa. Le persone della cooperativa che sono fisse alla biblioteca Augusta<br />

sono persone anche anziane prossime alla pensione, che sono entrate in cooperativa dopo aver fatto<br />

tutt’altro genere di lavori, non so, lavoravano nelle fabbriche, quindi è anche gente che non ha la passione<br />

per quel lavoro. E quindi è anche gente che spesso è un po’ disamorata, anche nel modo di rapportarsi,<br />

per esempio quando chiedono il numero di tessera, molto… questo è un primo problema.<br />

R: È vero che la biblioteca la fa il bibliotecario o no?<br />

Quasi tutte: sì<br />

4: In parte, sì appunto. Perché se tu non sai, un po’ come un negozio se tu non sai vendere il tuo prodotto.<br />

Ecco, io come utente mi sono sempre trovata bene; ora che ci lavoro, ci sono tanti lati positivi e tanti lati<br />

negativi. Però appunto, i lati negativi che vedo, li vedo in relazione a questo fatto. Non giustifico, anzi,<br />

quando vedo un problema penso che l’utente vede e il bibliotecario non fa qualcosa. Quindi tendo a<br />

giustificare la struttura in sé, che offre, ma è il bibliotecario che non sa e deve fare la differenza. La<br />

struttura in sé, secondo me, sta facendo anche troppo rispetto a quella che è la sua mission, il problema è<br />

che c’è gente un po’ restia, sia per la cooperativa che gestisce molto, sia anche alcuni tra gli impiegati<br />

proprio.<br />

7: Anche noi lo vediamo.<br />

2: Se ti viene un’idea, anche poco brillante, che può migliorare e far arrivare altri e nuovi utenti…<br />

R: Di cosa vi occupate voi due?<br />

2 e 7: Della comunicazione.<br />

2: E ci troviamo sempre a dover, non dico combattere, però… perché se hai iniziativa non va bene, se non<br />

hai iniziativa non va bene, non va bene niente. Quindi dici “che fai? Aspetto l’input?” Però spesso chi ti<br />

dà l’input…<br />

7: Secondo me sta indietro anni luce, cioè per esempio a Bologna o anche all’estero, quando ci fanno<br />

questo esempio noi diciamo “sì, ma voi state indietro anni luce, cominciamo dalle piccole cose”.<br />

R: Fammi un esempio.<br />

246


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

7: Noi ci occupiamo della comunicazione, quindi adesso Internet penso sia il mezzo più… Quindi, ad<br />

esempio, apriamo Facebook, adesso ci sono tantissimi nostri utenti che si sono iscritti alla nostra pagina.<br />

2: Ci sono anche gruppi su Facebook “Quelli che vanno a studiare alla biblioteca Augusta”, per dire. Si<br />

sono iscritti in tanti, quindi volevamo pubblicare un po’ di cose, invece ci hanno detto “no, bisogna fare<br />

un piano specifico”.<br />

7: Cioè bisogna regolamentare tutto. Apriamo un canale su YouTube, e no, dobbiamo aspettare il<br />

Comune. In realtà c’è Informa Giovani che ha preso questo canale. Lo hanno fatto, nessuno gli ha detto<br />

niente.<br />

R: Diciamo che è il sistema un po’ arrugginito che dovrebbe…<br />

7: Sì, ma è anche che noi stiamo sotto a questa persona, che sta sotto un’altra. Questa persona dice una<br />

cosa, poi è il capo che ne dice un’altra.<br />

2: Poi si creano malumori. Spesso è difficile anche se vuoi apportare un’innovazione. Ti dicono no, c’è<br />

questo problema, non dico ti passa la voglia, però l’entusiasmo…<br />

4: Anche il fatto che vari uffici sono separati di piano, sono separati di veri intenti. Ah, quello riguarda<br />

quell’ufficio, quello riguarda quell’altro. Quindi non è un fatto di struttura quanto le persone. Alcuni<br />

magari sono anche predisposti al cambiamento o perlomeno ci provano, altri che restano invece molto<br />

radicati.<br />

6: Esiste un servizio che coinvolge tutte e quattro le biblioteche comunali che si chiama “Trasporto<br />

cultura”. Di questo servizio se ne occupa, in prima istanza, un dipendente di ciascuna biblioteca<br />

comunale, in seconda istanza, un ragazzo del servizio civile. Per la Sandro Penna ci sono io, per<br />

l’Augusta c’è C. (4), per la Multimediale A. (3) per Biblionet è una ragazza a parte. È successo, al Sandro<br />

Penna, che mi è stato chiesto di mettere da parte un libro che sarebbe dovuto andare all’Augusta per<br />

“Trasporto cultura” e che sarebbe arrivata la richiesta via fax. Però la richiesta non mi è mai arrivata e ho<br />

telefonato all’Augusta. Era un giorno in cui facevo il pomeriggio e siccome all’Augusta fanno solo la<br />

mattina, ovviamente sapevo che C. (4) non c’era, quindi ho esposto il mio problema al centralino e loro<br />

mi hanno passato un ufficio. Io ho detto “guardi, io lo so che C. non c’è, però se mi può passare un’altra<br />

persona che se ne occupa, la ringrazio”. Mi è stato passato un ufficio, io non so quale ufficio, non so chi<br />

fosse. Ho riesposto questo problema del “Trasporto cultura” e dall’ufficio mi è stato detto “questo non è<br />

un lavoro che facciamo noi, ognuno qui si occupa di una cosa, questo lavoro lo fa solo C.”. Allora io gli<br />

ho risposto: “e se il servizio civile non c’è o comunque fra un anno noi andiamo via, questo servizio<br />

all’Augusta non funziona?”. Ha detto “no, l’Augusta non lo fa”. E questo non può esistere, perché se tu<br />

attivi un servizio lo devi garantire. Perché quando non ci siamo io e l’altra collega che se ne occupa, le<br />

altre due colleghe del Sandro Penna lo fanno lo stesso.<br />

7: Sì, è proprio una questione di mentalità: io ho questo compito, devo fare questo e basta. Se poi c’è<br />

qualcosa che si occupa di comunicazione ma anche di manutenzione è il panico, la manutenzione la fa lei,<br />

la comunicazione la faccio io. Tu stai lì…<br />

R: Questo concetto mi sembra abbastanza condiviso.<br />

2: Peccato perché comunque poi va a discapito delle biblioteche e dell’utente.<br />

4: Va a discapito dell’utente.<br />

2: Ma c’è anche un’altra cosa. Ci sono nuovi acquisti, diciamo libri non solo più antichi, ma<br />

naturalmente, non so se per motivi di spazio, quello non saprei dirlo, ma quelli non sono in evidenza, cioè<br />

non vengono, non sono in una bacheca dove possono essere visibili da tutti, sono un po’ nascosti. Ci<br />

sono, si trovano, ma dato che la biblioteca Augusta è frequentata da studenti… la maggior parte degli<br />

studenti di tante facoltà, molti hanno la passione della lettura, gli piace leggere e magari vorrebbero<br />

trovare… pensano, magari vado solo in biblioteca a studiare, invece…<br />

247



<br />

[3 si alza ed esce per andare in bagno]<br />

PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />

7: C’è una bacheca triste, che Dio solo lo sa quanto è triste, cioè io passo e vado avanti, non è che mi<br />

fermo.<br />

2: Ne conosco tanti che vanno in biblioteca solo a portare i loro libri e mai a vedere se c’è qualche libro<br />

che può servire o che ha il piacere di leggere.<br />

R: Partendo da questa osservazione, vi volevo chiedere proprio questo, magari cominciamo da chi sta in<br />

Augusta: se voi doveste descrivere l’identikit dell’utente dell’Augusta, chi è?<br />

2: Studente universitario, fuori sede.<br />

4: È strano vedere che l’utente, studente universitario come noi ci va, però spesso sono più i lati negativi<br />

che riesce a far… anche noi ci andiamo o ci siamo andate. Cioè tutti andiamo, ci siamo andati,<br />

rispecchiamo l’utente tipo, però la biblioteca sembra non targata per quell’utente tipo. Perché i tre quarti<br />

di noi hanno che i difetti…<br />

R: E perché allora gli studenti ci vanno?<br />

6: Secondo me ci va gente che sta in doppia e non riesce a studiare a casa.<br />

5: L’identikit dell’utente tipo, più o meno ci stiamo con gli studenti, volevo solo far presente una cosa<br />

importantissima. A Biblionet hanno una situazione deleteria.<br />

R: Per gli spazi intendi dire?<br />

5: Perché i ragazzi della cooperativa che hanno preso Ponte San Giovanni totalmente ancora frequentano<br />

le nostre biblioteche e ci parliamo. Mi è venuto in mente, perché nelle nostre descrizioni dell’esperienza<br />

della biblioteca nella nostra vita, c’è un periodo della vita in cui la frequentazione delle biblioteche è<br />

pochissima, cioè le superiori e le medie. E questo già è un buco nero. E anche qua onestamente non ci<br />

sono tanti di medie e superiori, soltanto universitari, lo stesso io non l’ho frequentata in quel periodo.<br />

Biblionet, invece, ha tanti ragazzi delle medie e delle prime superiori, ma e questo è il grande MA…<br />

vanno tutti per Facebook. Ma non è una situazione disperata solo perché usano Facebook, ma essendo<br />

Ponte San Giovanni una realtà multietnica e differente la biblioteca Ponte San Giovanni è una realtà<br />

molto differente, utile e là hanno trovato i ragazzi un centro giovani e sono andati a chiamare i carabinieri<br />

per poterli fermare. Perciò è una cosa, secondo me, che sull’indagine delle biblioteche comunali, perché<br />

ce n’è una che fa così.<br />

R: Biblionet è una situazione particolare, forse è quella che potenzialmente potrebbe essere più di tutte e<br />

a Ponte San Giovanni non c’entrerebbe più nessuno.<br />

5: Questo lo volevo dire, perché noi, almeno io ho questo buco nero.<br />

R: No, questo è un buco nero di tutti, è un buco nero diffuso, perché è quel periodo della nostra vita in<br />

cui dovrebbe essere forse la scuola, forse la famiglia, a supportare, ad aiutare il ragazzino a frequentare<br />

la biblioteca. Io volevo fare questo riassunto veloce: l’identikit dell’utente delle biblioteche in cui<br />

lavorate. Quindi, l’Augusta abbiamo detto, studente fuori sede.<br />

1: Ma anche <strong>studio</strong>si.<br />

2: Molti stranieri e anche Erasmus.<br />

4: Cittadini? Qualche anziano lo vedo al piano terra per i giornali, proprio anziano, parliamo 60 anni. Poi<br />

al primo piano qualche professore o <strong>studio</strong>so, da fuori ma anche locali. Di perugini, di giovani no, forse<br />

più anziani.<br />

248



<br />

PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />

2: Perché in centro c’è il problema anche del parcheggio, quindi non ci arrivi facilmente con la macchina.<br />

7: Perché lo studente va lì? Perché è a piedi.<br />

R: Quindi l’Augusta l’abbiamo individuata e siamo tutti d’accordo. Andiamo a qui alla Multimediale.<br />

5: Qua ci sono studenti universitari ma che abitano nei paraggi.<br />

R: Perugini o anche fuori sede?<br />

3: Anche perugini. Ma per esempio dei paesini limitrofi, anche da Marsciano o da Deruta. Fanno come<br />

facevo io. Studiano qua il giorno, magari conoscono, magari c’è il ragazzo che gli piace, la ragazza, allora<br />

sta qua il pomeriggio, studia. Perché prima questa biblioteca, prima del restyling, era invasa solo dagli<br />

studenti. Si erano praticamente impossessati di questa sala, di tutta la biblioteca e quindi ora hanno<br />

istituito nella sezione locale al piano di sotto, una sala <strong>studio</strong>.<br />

R: Dall’indagine che noi abbiamo fatto con i questionari, aprile scorso, prima del restyling, in realtà<br />

emergeva che questa era veramente la biblioteca dei perugini.<br />

3: Infatti, lo studente era un piccola parentesi che c’è. E poi ci sono anche tantissimi affezionati perugini,<br />

che vanno dai 2 anni ai 90 anni. Le vediamo tutte le fasce d’età… ci sono anche pazzi! Sono anche stata<br />

minacciata da un nipote di una dipendente dell’Augusta che lo mandava qua perché all’Augusta non c’era<br />

tempo.<br />

5: Quindi da noi c’è: anziani, prima di tutto perugini, che vengono qua perché sono particolarmente<br />

affezionati; tantissimi studenti; e ultimamente, ma perché abbiamo aperto la sezione, i bambini. Di<br />

ragazzini ce ne sono 1 o 3 della casa famiglia che vengono ogni tanto, ma ragazzini 13-14 no.<br />

R: Quello è un buco che riguarda anche questa. San Sisto?<br />

6: Noi abbiamo avuto tutte le fasce d’età.<br />

R: San Sisto è una biblioteca per me molto sfuggente.<br />

6: È fantastica! Sembra molto regionale come biblioteca, cioè non cittadina, ma provinciale anzi! Quindi<br />

tutti i paesini limitrofi che ruotano intorno a San Sisto.<br />

5: Dai corcianesi.<br />

7: Ma pochi studenti perché è fuori mano.<br />

6: Di studenti fuori sede, pochi, la maggior parte quelli che fanno medicina, perché il Silvestrini è a San<br />

Sisto e quindi sono molto vicini. Come studenti invece di Perugia e dintorni molti dal nido alle scuole<br />

superiori e all’università. Come studenti di Perugia e dintorni, molti, quindi perugini e di provincia. Ed è<br />

frequentata moltissimo anche dagli stranieri. Ci sono delle postazioni Internet, fondamentalmente, per gli<br />

stranieri è quello il punto di riferimento, il computer, però mi sono capitati alcuni casi di gente straniera<br />

che sa pochissimo l’italiano e che ha preso dei libri per imparare la lingua italiana, quindi un po’ s’è<br />

staccato dal computer.<br />

4: Non credo ci sia un limite d’età. È successo, è uscito anche un articolo sul giornale, che non hanno<br />

fatto la tessera ad un ragazzino, che non so forse era il figlio di un assessore ed è andato subito sui<br />

giornali.<br />

6: Dai 14 anni in su.<br />

4: Non è che c’è tanto un limite, solo che loro dicono “te la facciamo la tessera, però…”<br />

249



<br />

PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />

3: Ma col fatto che è una tessera che può essere usata per tutte le biblioteche, invece che all’Augusta me<br />

la fai qua.<br />

4: Ma non c’è materiale, anche se penso che ora la tessera si possa fare, però non ci vengono.<br />

R: Per finire vi voglio fare le ultime due domande perché non vi voglio tenere tutto il pomeriggio. Prima<br />

il concetto della socializzazione che è molto importante, cioè quanto la biblioteca è oggi, come potrebbe<br />

essere Ponte San Giovanni, punto di aggregazione, luogo di incontro fra le persone, se è più importante<br />

questo aspetto qui o è più importante il rispetto del luogo di <strong>studio</strong>, luogo di concentrazione o se sono<br />

due situazioni che…<br />

5: In questo caso (Multimediale) sono entrambe, non ricordo chi diceva che gli studenti dovevamo<br />

cacciarli fino alle 6 e mezza, perché è proprio luogo di socializzazione.<br />

3: Però bisogna vedere dove finisce l’educazione, di una cosa che ti do la possibilità di usufruire.<br />

R: Io come socializzazione non intendo la possibilità di fare “confusione”, poi la biblioteca ha anche una<br />

sua etichetta di comportamento, intendo proprio il fatto di cosa poi si crea all’interno della biblioteca,<br />

delle situazioni di amicizia, incontro.<br />

3: Io, per esempio, ho incontrato un ragazzo che non rivedevo da quando mi sono trasferita qui a Perugia,<br />

e per 1 mese ci siamo guardati, ci siamo ritrovati e tramite lui ho ritrovato anche altre persone.<br />

R: Come Facebook!<br />

3: Quindi, penso che nel piccolo come è successo a me, certo frequentandola abitualmente, però penso<br />

che vanno da sé le due cose.<br />

5: E poi c’è il nostro gruppo di studenti fedeli, cioè sempre qua… (Multimediale)<br />

R: Qui, questa cosa è possibile. Quindi socializzazione più <strong>studio</strong>.<br />

1: Anche all’Augusta, in cui, nonostante la biblioteca…<br />

2: All’Augusta socializzano alla macchinetta del caffè.<br />

7: Anche se non si può parlare per le scale, non si può parlare fuori…<br />

R: L’Augusta è una biblioteca che è sentita molto come “la mia biblioteca” da parte di chi ci va. Mi è<br />

capitato di fare un focus group con dei ragazzi a giugno e dicevamo che la biblioteca sarebbe rimasta<br />

chiusa un paio di settimane ed erano disperati, ma non perché non avessero un luogo di <strong>studio</strong>, ma<br />

perché il loro luogo di <strong>studio</strong> veniva chiuso. E c’era uno che diceva “non è possibile che mi fanno questo<br />

proprio durante la sessione estiva”. E io ho detto “ma in fondo, c’è la tua biblioteca universitaria,<br />

potresti andare lì”. “Sì , ma non è la stessa cosa”.<br />

7: Dipende anche dall’abitudine che hanno. Io quando sono andata, sì…però non era come a casa mia, ti<br />

alzi, fai il caffè…<br />

2: O ti serve un altro libro e non ti puoi portare dieci libri, io funziona così. A volte ti servono più cose,<br />

soprattutto quando studi una lingua: ti serve il vocabolario, il libro degli esercizi, la grammatica o un’altra<br />

cosa.<br />

R: Quindi, insomma, anche la biblioteca Augusta lo è e San Sisto immagino pure.<br />

6: San Sisto molto. Addirittura, io questa cosa non la sapevo, però a San Sisto vengono anche i papà<br />

divorziati per incontrare i bambini con gli assistenti sociali, proprio come posto pubblico di incontro.<br />

250



<br />

PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />

R: È un luogo che per i bambini si presta tanto, noi abbiamo fatto un focus group con dei bambini ed è<br />

stata una cosa molto carina, divertente, anche perché poi i bambini per certe cose non sono abituati ad<br />

essere ascoltati.<br />

6: Io ho visto una bambina che è venuta la prima volta con la mamma. La mamma ha chiesto di poter far<br />

visitare la struttura prima di fare la tessera a lei e alla bambina. La bambina aveva 5 anni. Io le ho detto<br />

“mi raccomando guarda bene perché io poi dopo ti chiedo un parere, voglio sapere tu cosa ne pensi di<br />

questa biblioteca”. Allora lei è andata su al secondo piano, è stata due ore con la mamma, ha guardato i<br />

libri e tutto quanto, poi è riscesa giù e io la aspettavo e le ho chiesto “allora dimmi un po’, come ti è<br />

sembrata questa biblioteca?” Mi ha fatto un sorriso e mi ha detto “è bellissima!”<br />

R.: L’ultima cosa che vi volevo chiedere e che in parte mi avete già detto quasi tutte è se e come è<br />

cambiato il vostro modo di percepire la biblioteca in generale e nello specifico le biblioteche in cui fate il<br />

servizio civile, da quando avete iniziato, cioè se il fatto di essere al di dentro e di conoscere giorno per<br />

giorno certe dinamiche vi ha aiutato ad apprezzarle o il contrario.<br />

3: Sicuramente apprezzare.<br />

5: Io sono ritornata alle origini, quindi ho apprezzato.<br />

R: Il fatto di conoscere meglio le dinamiche e le logiche della biblioteca…<br />

3: Ti fa capire anche che la biblioteca non è solo uno scaffale con dei libri, cioè ci sono anche tante cose<br />

dietro, rapporti umani, idee che poi si realizzano.<br />

R: Secondo voi, questa cosa può essere rapportata al concetto di formazione dell’utente, cioè, voi dite:<br />

l’abbiamo conosciuta meglio ed abbiamo imparato ad apprezzare tanti aspetti che prima non<br />

conoscevamo. Allora l’utente, se entra e viene accompagnato in un percorso, è più semplice che vengano<br />

superate anche quelle famose barriere di cui parlavamo prima dell’Augusta?<br />

Quasi tutte: Sì!<br />

7: Secondo me, l’utente si spaventa se viene portato un giorno…<br />

6: Invece no, perché poi tante volte, vedi magari loro frequentano la biblioteca ma alcune cose ti dicono<br />

“ma non esiste?”, invece noi che sappiamo tante dinamiche interne diciamo: guardate che esiste, è anche<br />

una specie di giustificazione.<br />

5: Quando siamo andate a fare la formazione ad Augusta, io avevo questa opinione molto… invece<br />

vedendola dal di dentro, ad esempio loro stanno su un ufficio che si chiama “Area 51”, a me ha fatto<br />

ridere e mi ha fatto entrare in sintonia il fatto che c’è una cosa spiritosa.<br />

1: Io prima di entrare mi mettevo lì ad aspettare cinque minuti, dieci minuti e non capivo perché tutto<br />

questo tempo.<br />

2: Perché altrimenti la gente non capisce perché se non sai che una persona deve andare al quinto piano a<br />

prendere un libro…<br />

7: Certo, aspettare dà fastidio, però c’è anche una poesia. Cioè non è un utente che dice: che belli questi<br />

libri. È tetro, è buio, c’è la donnina lì che non sa neanche cosa sta andando a prendere perché c’è il<br />

numerino. Comunque non è questa cosa: ah che bello, guarda quanti libri e sono felice di stare lì dentro.<br />

4: Però se non altro ti fai una ragione che sei in attesa del libro.<br />

R: Io penso che essere iniziati a un certo tipo di percorso, essere accompagnati sia sicuramente un modo<br />

per rompere delle barriere, poi il fatto che la struttura sia più o meno gradevole esteticamente è un<br />

251


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

discorso anche molto soggettivo. Io non voglio entrare nel merito del gusto, perché c’è anche chi mi ha<br />

detto “mi intimorisce perché è troppo bella”, quindi voglio dire i punti di vista sono molteplici. Però<br />

capire bene dove inizia una cosa e dove finisce l’altra. Cioè quanto è la struttura e quanto è invece il<br />

senso di “abbandono”.<br />

7: Io, il primo giorno ho detto “ma, tutta questa gente che fa?”. Invece tutti quanti fanno tantissimo,<br />

questo è vero, l’utente non si rende conto di quello che c’è dietro.<br />

2: Per esempio, quando preparavo la tesi, cercavo un libro in particolare che c’era nel database ma ancora<br />

lo dovevano catalogare, quindi non era disponibile. E io ho detto “ma come, perché lo mettete dicendo<br />

che c’è?”<br />

R: I meccanismi sono lunghi, sono difficili, niente è facile, uno deve sempre conoscere le cose da dentro.<br />

È lo stesso quindi per quanto riguarda San Sisto?<br />

6: Sì molto. Io la prima volta che sono entrata in Augusta per ricerca tesi mi è stato detto, accompagnata<br />

“questo è il catalogo cartaceo, qui ci sono i computer, buon lavoro”. Ed io sono uscita.<br />

R: Quanto, secondo voi, deve essere l’utente ad informarsi ed avere una sorta di spirito avventuroso di<br />

voler scoprire.<br />

2: Quello ci vuole comunque, perché se poi vai là e la bibliotecaria…<br />

3: Secondo me, si dà per scontato che sappiano come funziona, ma non per cattiveria, ma stando dentro<br />

un sistema, anche se non vuoi, per deformazione professionale, sei talmente a tuo agio che le piccole<br />

cose, anche quelle che percepisci e non te ne accorgi le dai per scontate. Cavolo, è un utente, Internet lo<br />

sai usare, il cataloghino lo sai usare, prendi e vai. Io quando sono entrata in biblioteca, cioè mai vista una<br />

biblioteca, io ero stata per motivi di <strong>studio</strong> alla biblioteca a Firenze ed altre biblioteche, però comunque<br />

non per studiare ma perché c’era il nostro professore universitario che era il sovrintendente di beni<br />

culturali di Firenze e ci portava nei vari posti ma a livello architettonico. Quindi io non c’ero mai andata<br />

per prendere un libro. Però se io cerco un libro del 1940 e mi serve un saggio e so che quel saggio dentro<br />

un libro di 1300 pagine l’ha scritto Toscano Bruno nel 1930, io non so come risalirci e se io vado<br />

dall’unica persona disponibile che mi può dare e mi dice “guarda quante persone sono che non sanno<br />

come fare, mettiti in fila”. Io non sono andata alla Coop, sono andata in biblioteca, almeno un po’ di<br />

educazione la pretendo. Scusa l’esempio terra terra, ma visto che la biblioteca vuole dare una certa<br />

impronta elegante per il contesto in cui si trova, alcune persone non ci stanno per niente bene. Poi è certo<br />

che se è la terza volta che ci vieni e non hai capito come si fa, allora ciao.<br />

1: Puoi essere sfortunato, perché magari acchiappi la giornata che c’è quello che non ama particolarmente<br />

il suo lavoro.<br />

R: Questo può succedere in tutti i lavori. Per quello prima vi ho chiesto quanto la biblioteca la fa il<br />

bibliotecario.<br />

7: L’anno scorso hanno fatto i ragazzi del servizio civile un video che parlava della biblioteca Augusta e<br />

hanno fatto vari esempi di cose che sono successe durante l’anno con l’utente-tipo. C’è un momento in<br />

cui c’è una ragazza che sta davanti lì alla sala <strong>studio</strong> arriva un ragazzo e le chiede “è questa la<br />

biblioteca?”. Alla fine loro l’hanno preso in giro a questo ragazzo, ma a un certo punto io dissi “io lo<br />

capisco”.<br />

3: Mi ci sono riconosciuta tantissimo.<br />

7: Tu lo prendi in giro perché tu alla fine stai là da un anno e sai che lì è la sala <strong>studio</strong>, in realtà il ragazzo<br />

chiedeva giusto…<br />

252



<br />

PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />

Osservazioni<br />

PARTECIPANTI: I partecipanti sono tutte volontarie del servizio civile che prestano servizio in<br />

biblioteca da un mese a tre mesi. La n. 1-2-4-7 prestano servizio in Augusta. Nello specifico la n. 2 e la n.<br />

7 si occupano di comunicazione. La n. 3 e la n. 5 prestano servizio alla biblioteca Multimediale. La n. 6 a<br />

San Sisto alla Sandro Penna. Per Biblionet non c’è nessuno. Le ragazze si conoscevano quasi tutte:<br />

precedentemente non solo avevano frequentato il periodo formativo insieme, ma avevano frequentato la<br />

stessa facoltà.<br />

TONO: Molto informale sin dall’inizio, si scioglie con la discussione. Alcuni momenti di ilarità.<br />

COMPITI PARTECIPANTI: Dopo aver compilato un questionario anagrafica le partecipanti a giro hanno<br />

approfondito la propria presentazione.<br />

COMPITI MODERATORE: Nessuna difficoltà. Scambio di opinioni molto vivace e confronto molto<br />

positivo.<br />

COMPITI AIUTANTE: L’aiutante non interviene attivamente al focus group esprimendo la propria<br />

opinione. Prende appunti e per ogni partecipante deve annotare età, titolo di <strong>studio</strong>, città di residenza,<br />

situazione famigliare e lavorativa e hobbies e tempo libero. Si è ritenuto opportuno far compilare schede<br />

anagrafiche vista la numerosità dei partecipanti (7).<br />

PUNTI INTERESSANTI: Buona parte della discussione è ruotata attorno all’accoglienza della biblioteca.<br />

Quasi tutti ritenevano l’Augusta paradigmatica in tal senso: un esempio di come la biblioteca non<br />

dovrebbe essere. Viene descritta come una biblioteca fredda e troppo strutturata: aspetti che vengono<br />

percepiti negativamente dall’utente. Si ritiene che questo aspetto, messo in evidenza soprattutto dalle<br />

ragazze che prestano il servizio in Augusta, possa essre influenzato dal rapporto lavorativo con i<br />

“superiori”.<br />

253




<br />


<br />


<br />


<br />


<br />


<br />


<br />


<br />


<br />

PARTE TERZA<br />

FONTI PRIMARIE<br />

SEZIONE INDAGINE UTENZA POTENZIALE




<br />

PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />

SCHEDA 3.21 - Trascrizione e note a caldo focus group “lettori forti” (FG5)<br />

Partecipanti: lettori forti, non utenti, clienti della Libreria L’Altra<br />

Data: 31-10-2009<br />

Torgiano-Museo dell’Olio<br />

Partecipanti:<br />

1. Maschio, età non specificata, circa 60, docente universitario di Farmacologia presso l’Università<br />

di Perugia, vive a Perugia. Ha tre figli. Amante della lettura.<br />

2. Maschio, 65 anni, libraio, proprietario della libreria L’Altra. Vive in centro.<br />

3. Maschio, età non specificata, circa 70 anni, giornalista affermato, sposato con partecipante n. 4 e<br />

padre di due figlie, una giornalista e una insegnante di lettere. Originario di Venezia, vive a<br />

Perugia in centro da tanti anni. Laureato in Giurisprudenza e in Lettere Classiche, è stato docente<br />

di Storia dell’arte all’Accademia a Perugia. Grande appassionato di libri e lettura. Ama il<br />

possesso del libro e non riesce a leggere libri prestati da altri.<br />

4. Femmina, età non specificata, circa 65, laureata in Scienze politiche, ama leggere. Madre di due<br />

figlie di 35 anni, una giornalista e una insegnante di lettere. È sposata con 2.<br />

Il focus group si è svolto tra le 16 e le 17.30 circa presso una stanza messa a disposzione da un hotel<br />

adiacente al Museo dell’Olio a Torgiano. I partecipanti al focus group, tutti lettori forti e clienti della<br />

libreria L’Altra a Perugia, sono stati contattati da Alberto Mori (il libraio) che nello stesso giorno alle<br />

18.00 aveva organizzato presso il Museo dell’Olio un evento: “Mimmo Coletti e il colore dell’anima”: la<br />

presentazione dell’ultimo giallo storico dello scrittore e giornalista Mimmo Coletti. Avrebbero dovuto<br />

partecipare altri lettori che non sono potuti intervenire causa influenza. Tutti seduti in cerchio per dare la<br />

possibilità di vedersi e per creare una atmosfera meno formale. La numerazione dei partecipanti comincia<br />

dal soggetto seduto alla mia destra, dopo l’aiutante (a).<br />

-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------<br />

R: Facciamo un po’ un giro di presentazioni.<br />

Trascrizione<br />

1: Insegno farmacologia alla facoltà di Medicina della nostra Università. Per me biblioteca è, intanto, una<br />

virtuale, che è quella legata al mio lavoro e quindi la maggior parte delle informazioni a cui io accedo<br />

sono online perché normalmente tutti i giornali scientifici più forti sono online, hanno la capacità di<br />

entrare nei nostri computer, nei nostri studi con il sistema elettronico. Spesso sulla base, non so se questo<br />

può essere interessante, della ricerca in PubMed, che è quella della Medical Library, poi se uno ha le<br />

password arriva ai testi tutti interi, ma intanto i riassunti ci sono tutti, gli abstract sono immediatamente<br />

disponibili. Quindi è un sistema di accesso a questo tipo di biblioteca molto agile e molto forte, forse<br />

anche troppo vasto, per la quantità di informazioni… è una cosa interessante perché un po’ frammenta,<br />

nel senso che sono talmente tante le informazioni che non c’è consapevolezza di dominio di quello che<br />

uno…<br />

R: Bisogna avere qualche competenza per riuscire.<br />

1: Assolutamente sì, e poi avere anche molta fiducia in quello che uno può fare per contribuire, leggere<br />

tante cose e poi dopo viene fuori qualcosa di imprevisto che sarebbe il nostro ruolo di singoli individui.<br />

Questo sono io rispetto a questo tipo di lettura che mi…<br />

257


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

R: Questo per quanto riguarda il suo lavoro. E per quanto riguarda il tempo libero?<br />

1: Per quanto riguarda il tempo libero la mia consuetudine è di andare alla libreria di Alberto tra l’altro…<br />

[risata]. Io non ho un accesso né per abitudine né per tempi, mi sarebbe impossibile, alle biblioteche del<br />

tipo che voi avete menzionato.<br />

R: Beh, ma in biblioteca c’è anche la possibilità di avere libri in prestito.<br />

1: Io questa modalità non la esercito.<br />

a: Preferisci andare in libreria e comprartelo, se ti interessa il libro.<br />

1: Ho anche una sorta di possessione, devo trasparentemente semi-confessare. Sono geloso del libro,<br />

penso che il libro non si presta, tutte queste cose cattive che non si dovrebbe fare, quindi non mi va di<br />

prendere il libro in biblioteca, se ci provo lo prendo e me lo tengo, poi lo finisco o no questo è un altro<br />

discorso.<br />

R: È proprio il senso del possesso.<br />

1: È una scelta che è successa in un certo momento ecc. ecc. però qui andiamo troppo…<br />

R: È interessante notare come da una parte ci si affida a PubMed, quindi a tutto ciò che è virtuale e che<br />

non ha questo aspetto fisico, mentre il libro come piacere ce l’ha. Sono due cose completamente diverse.<br />

1: Sono due cose completamente diverse. Da una parte il lavoro, che è la competizione infinita, che<br />

continua perché il lavoro è così, è competitivo, è nemico e amico.<br />

R: Non c’è il piacere del possesso materiale del libro.<br />

1: No, perchè è in evoluzione ed è una cosa che non ha posto mai nessun punto, perché non è mai<br />

completamente vero. Sempre in movimento. Questo è diverso dall’altra sfera più affettiva, più intima,<br />

dove uno se ha scritto I Promessi Sposi, sono I Promessi Sposi, punto. Se lei va a vedere il ruolo<br />

dell’NFkB, il fattore di trascrizione antinfiammatorio, sappiamo fino a qui, però non è finito e forse non<br />

finirà mai.<br />

2: Perché l’uomo è destinato a soffrire per sempre, perché la medicina non ci salverà mai e neanche la<br />

farmacologia… [ironicamente]<br />

1: Quindi sono rapporti assolutamente diversi e contrastanti; per carità, anzi, la libreria è la fuga da<br />

questo.<br />

2 Salta (è stato intervistato precedentemente in una intervista discorsiva personale).<br />

3: Mi chiamerei D., ma se mi chiamano così non rispondo. Mi chiamo M. e sono un lettore abbastanza<br />

accanito, come sa anche la mia consorte. Tant’è vero che non troviamo molto posto per i libri a casa.<br />

Molte volte li perdo e li compro anche doppi, poi devo impetrare un cambio che mi viene anche concesso.<br />

Arrivo alla lettura del libro da una duplice corrente, da una parte quella che mi ha portato ahimè a<br />

prendere due lauree, una riprovevole direi in Giurisprudenza, riprovevole per il tessuto dei docenti, che<br />

prima facevano gli avvocati a Roma e poi si ricordavano anche che c’erano dei disgraziati e quindi<br />

arrivavano alle otto di sera e quindi molto spesso gli esami si svolgevano alle undici o mezzanotte. E<br />

l’altra con maggior gusto in Lettere classiche, non vi sto a dire il titolo della tesi perché riguarda la storia<br />

greca, uno storico oscuro del tempo di Pericle, che già faticai a capire il nome e si chiamava Stesimbroto<br />

di Taso.<br />

2: Stesimbroto di Taso, perché io c’ero… [risate]<br />

258


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

3: E vai a contrastare i pochi frammenti di Plutarco che lo dipingevano come un individuo basso, maligno<br />

e invidioso di Pericle; andai a contrastarlo soprattutto con un colpo di fortuna meraviglioso, all’Istituto<br />

germanico di Roma dove trovai un libro dell’inizio del ‘900, Schmidt era l’autore mai citato in<br />

bibliografia, che seguiva esattamente la tesi che avevo solamente in mente, e allora siccome<br />

padroneggiavo e padroneggio il tedesco, seguii questa falsa riga destando clamori meravigliosi… “ma che<br />

tesi intelligente”… questo nel 1906, un linguaggio certo un pò adattato e qualcosa di mio, la<br />

punteggiatura e qualche aggettivo. E quindi questa è una formazione, e l’altra mia passione, che è il<br />

giornalismo, che è eredità di famiglia, che adesso seguita mia figlia ecc. ecc. Questa introduzione, forse<br />

un po’ verbosa, per dire che per quanto riguarda il giornalismo mi sono servito e mi servo tutt’ora, anche<br />

se sono uscito ma seguito a collaborare, di Internet e di queste cose qui perché ormai il lavoro del giornale<br />

si svolge solamente con questi mezzi, con questi ausili e non riesco a capire a distanza di quindici anni<br />

come si poteva fare prima a scrivere a macchina, la così detta “tirannia del foglio bianco”, e soprattutto<br />

come si faceva a non sbagliare, a correggere. Adesso è molto semplice con uno schermo, si spostano le<br />

frasi… prima uno era legato, ma evidentemente andava anche bene in quel modo, è tutta questione di<br />

abitudine. Così come quando c’è stato nel giornale l’avvento delle nuove tecnologie è stato visto con<br />

sospetto, direi con malagrazia, con malanimo, ma insomma… quindi per quanto riguarda il lavoro<br />

giornalistico uno è chiaro che si serve, magari per rinfrescare la memoria, magari per un appiglio, magari<br />

per un qualcosa e soprattutto anche per il repertorio fotografico sterminato… i fotografi hanno, abbiamo<br />

in redazione dei valenti fotografi con un archivio cospicuo, ma quello di Internet è addirittura mostruoso,<br />

Google ecc. Però la mia vera essenza è rimasta quella, la formazione accademica, l’insegnamento della<br />

storia dell’arte e come tale professo proprio la mia devozione assoluta al libro. Il libro non potrà mai<br />

essere sostituito, il frusciare delle carte, il profumo del tempo, la bellezza segreta che possiede ogni<br />

biblioteca. Ho un amore inconfessato e inconfessabile forse per la biblioteca di Monteripido, che forse la<br />

vedo in maniera diversa da com’è, anche se è una biblioteca storica che adesso è stata incasellata in<br />

maniera giusta, e come tale anche la biblioteca Augusta ha per me un fascino recondito, un fascino<br />

segreto. Perché tutto quello che ci parla del passato è un ponte verso l’avvenire, verso il futuro. Noi non<br />

possiamo andare avanti se non conosciamo quello che abbiamo alle spalle. La formidabile concentrazione<br />

di tesori che ha la biblioteca Augusta… forse ecco questo è un grave difetto non è conosciuta, non è<br />

apprezzata, non dico dalla gente ma nella sua interezza anche da un nutrito numero di semi <strong>studio</strong>si, gli<br />

<strong>studio</strong>si veri vengono e accorrono. È un patrimonio meraviglioso e bellissimo.<br />

Per quanto riguarda poi la frequentazione, la frequentazione mia personale della biblioteca Augusta è<br />

ahimè, a parte qualche testo sacro che magari si va a consultare, a parte sempre per la professione che<br />

proseguo sebbene saltuariamente alternandola a quella di estensore di alcune pagine ecco… vabbè forse<br />

mi conosce troppo bene [rivolgendosi a 2]. La frequenza riguarda ahimè la raccolta dei giornali, ho<br />

dovuto fare delle ricerche per esempio su quello che era la situazione diciamo dello Stato Pontificio e la<br />

Nazione fondata da Bettino Ricasoli, e come tale è stata festeggiata il centenario, bicentenario, non lo so e<br />

allora giù a vedere come scrivevano un tempo. Questo mi serve diciamo per il mio lavoro. Ahimè sono<br />

fiorite altre biblioteche e io siccome da una città di acqua sono venuto a una città di pietra e sono un<br />

abitante del centro storico da penso 5 o 6 generazioni, non conosco altra biblioteca che l’Augusta. Certo<br />

le altre sono andato a vederle per curiosità, ma per me la biblioteca è quella. Dirò di più, la biblioteca<br />

Augusta appena venni da Venezia era a Palazzo dei Priori, c’erano molte più scale ma allora anche le<br />

salite erano meno dure.<br />

[Risate generali]<br />

2: Avevamo qualche anno di più.<br />

3: Il libro in prestito, in questo mi accodo, mi ha preceduto… il libro in prestito non lo prendo. Ho questa<br />

cosa, non riesco a leggere un libro sfogliato da altri. Non mi riesce, è un mio difetto. Mi hanno prestato un<br />

libro su Tintoretto, io l’ho aperto, l’ho richiuso, siccome era bellissimo, mi sono accorto che era 890<br />

pagine, dopo 4 giorni l’ho reso, adesso lo sta leggendo la mia consorte, ma lo legge sul serio. Non mi<br />

riesce. Il libro lo adoro, come tale è una proprietà ed esercito sul libro il senso tattile, il famoso senso<br />

tattile, mi piace sentirlo come cosa mia, cosa viva, sfogliare le pagine, vedere le figure. Poi siccome<br />

adesso prendo diversi libri di arte, non per professione per carità, allora sono delle edizioni sempre più<br />

agguerrite anche dal punto di vista visivo, fotografico e allora quelle è assolutamente impensabile che uno<br />

possa avere il libro di seconda mano da un altro. Assolutamente impensabile. Così come sono d’accordo<br />

che il libro è un meraviglioso oggetto di regalo ma non di prestito.<br />

259


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

Fatto sta che noi andiamo tante volte ai famosi martedì della libreria L’Altra dove si può ottenere in volo,<br />

voltando l’angolo, i libri… uno esce carico. Io non posso uscire se non subisco una perquisizione<br />

accurata.<br />

[….divagazione e risate generali. 3 racconta un aneddoto che riguarda 2. Racconta come è nata la loro<br />

amicizia all’università. Da questo si capisce anche la complicità tra i due e le battute che si scambiano nel<br />

corso del focus group].<br />

4: Parlo anche io? Mi chiamo P., ho sposato 3. Vengo da studi tecnici, quindi diciamo che ero molto<br />

interessata a tutto quello che riguardava diritto ed economia, poi stando con M., influenzata o no, ho<br />

cambiato… in biblioteca ci andavo molto più per consultare i libri nei primi anni dell’Università. Adesso<br />

se vado in biblioteca vado a sentire le conferenze, o queste cose che vengono fatte, anche le presentazioni<br />

o gli appuntamenti che sono stati fatti. Internet no, anche io ho avuto rapporti, ma non lo faccio più.<br />

Anche io amo leggere, parecchio, ma con i libri, mi piace sentire il libro. A differenza di loro io leggo<br />

anche i libri prestati e con Internet non ho più cose, mi piacciono molto i libri, soprattutto i libri di storia.<br />

Queste cose qui, altro ho poco da dire.<br />

R: Condividete quindi praticamente tutti questa idea dell’amore per l’oggetto libro mentre dall’altra<br />

parte per lavoro e nelle attività di ricerca Internet è assolutamente la fonte.<br />

2: Questa sera per motivi di natura ambientale e influenzale avevamo pensato di avere una persona più<br />

giovane di noi, noi apparteniamo anche a una vecchia cultura, quella del libro carta, del libro possesso già<br />

no perché quello è un discorso mentale. Ma sarebbe stato interessante vedere come reagisce una persona<br />

più giovane di noi che si è trovata a disposizione certi tipi di strumenti che noi non avevamo.<br />

Probabilmente se avessimo avuto anche noi altri, per lo meno per la parte studi… sarebbe stato<br />

sicuramente quello [allude al computer], come anche riconoscono le persone che continuano a lavorarci,<br />

chi consulta… la quantità sterminata di informazioni può venire solamente da quello, perché oltre tutto<br />

anche una biblioteca fornitissima non avrebbe, a parte il tempo, la possibilità di avere e la facoltà di darti<br />

tutto quello che ti serve. Basta pigiare le cosine ecc. Contemporaneamente il discorso però sarebbe stato<br />

anche interessante con persone più giovani di noi che utilizzano questi strumenti; sarebbe stato<br />

interessante sapere che rapporto personale, non per lavoro, hanno con l’oggetto libro. Se c’è la tattilità, il<br />

possesso, il non volerlo restituire, se te lo prestano sciupato il non volerlo sgualcito. Quello che diceva<br />

M., c’è molte persone che anche con il giornale, non te lo presto perché… oppure te lo do dopo però<br />

prima lo sfoglio io, perché sono io che lo devo stropicciare… ci sono questi meccanismi sicuramente<br />

ancestrali.<br />

a: Però per esempio quello Schimdt famoso, tu lo hai preso in biblioteca no?<br />

4: Sì, sì in biblioteca.<br />

2: Quella era una consultazione di <strong>studio</strong>, è ovvio.<br />

a: Però voglio dire non è sempre facile per persone come voi distinguere, forse nel caso tuo che studi<br />

farmacologia, nel caso di chi ha fatto e continua a fare studi umanistici, distinguere il momento dello<br />

<strong>studio</strong> dal momento della lettura per piacere.<br />

1: La mia invidia nei vostri confronti viene da qui.<br />

2: Io non avrei dubbi per esempio, lo <strong>studio</strong> va benissimo in biblioteca, ma se devo studiare una cosa che<br />

non posso trovare in commercio vado in biblioteca… ma se la trovo in commercio… Il libro che pure mi<br />

costa comprarlo se lo trovo, preferisco comunque comprarmelo e tenermelo piuttosto che venire in<br />

biblioteca. È una questione di tempo ovviamente, io me lo posso consultare a casa mia la notte alle tre e la<br />

biblioteca è aperta solo durante il giorno. Il giorno lavoro e faccio altre cose. In ogni caso, se è una cosa<br />

che mi piace me la compro. Se devo studiare la storia dei Papi che sono ottomila volumi, vengo in<br />

biblioteca e li trovo tutti, ma il libro singolo anche da studiare me lo compro.<br />

260


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

4: Quella volta che sono venuta in biblioteca che c’era quell’incontro che si presentavano i giornali, sono<br />

rimasta molto meravigliata di vedere il numero di persone che stavano lì dall’altra parte della biblioteca e<br />

consultavano e prendevano libri.<br />

3: Soprattutto un luogo di giovani.<br />

4: Un luogo di giovani ecco. Ed erano le otto e mezzo di mattina in una fredda mattinata.<br />

a: La cosa curiosa che non solo io, ma molti miei colleghi ci chiediamo è che moltissimi giovani studenti<br />

frequentano le biblioteche pubbliche non soltanto perché ci trovano i libri, certo lo studente di ingegneria<br />

che ovviamente il libro di ingegneria in Augusta non lo trova, però ci viene lo stesso, si porta il libro che<br />

ha preso in prestito dalla facoltà e se lo porta in Augusta. Poi la cosa curiosa è che una volta laureati a<br />

meno che per motivi di <strong>studio</strong> non siano costretti a tornare in biblioteca, si perde. È come se fosse il<br />

muretto sotto casa, dove fino a 14 anni ti ci vedi e poi quando vai via a 17-18 cambi abitudini. Lì dai 18 ai<br />

24 c’è l’abitudine, non solo a Perugia, questa purtroppo è una cosa molto frequente nelle biblioteche e noi<br />

ci chiediamo un po’ che cosa fare, perché poi non è che smettono di andare in biblioteca, molti smettono<br />

proprio di leggere. Non è il caso vostro.<br />

2: Naturalmente parliamo solo di libri e non di consultazione di giornali perché poi da questo punto di<br />

vista la biblioteca… certo la biblioteca diventa troppo competitiva, nessuno si copra… per quello uno<br />

evidentemente fa una ricerca è ovvio va in biblioteca e poi li consulta perché ce li ha.<br />

3: Io voglio fare un esempio che riguarda la nostra famiglia, molte volte è anche una trasmissione<br />

ereditaria. Per esempio le mie figlie, una è giornalista e come tale usa Internet tutti i giorni. L’altra invece<br />

insegna, insegna italiano. Tutte e due però, pur usando Internet quotidianamente, sono amanti dei libri,<br />

hanno casa tappezzata di libri, la Eleonora con direzione filosofia e letteratura e quest’altra invece…<br />

4: Comunque loro, specialmente Eleonora va molto spesso in biblioteca e prende anche dei libri, io<br />

perché li prenda non lo so, però lei molto spesso prende dei libri forse per consultarli a casa. Ha 35 anni.<br />

3: Rispetto a me hanno sicuramente meno questo senso di possesso.<br />

4: E invece questa nostra figlia legge molto spesso il giornale su Internet, con grande dispiacere del padre,<br />

perché ho visto che loro per queste cose lo adoprano, a parte per <strong>studio</strong>, ecco loro il giornale lo guardano<br />

su Internet.<br />

3: Una e l’altra che è giornalista no.<br />

2: Invece anche i tuoi figli leggono i giornali su Internet [rivolgendosi a 1]?<br />

1: I miei figli no, forse il grande ha 36 anni sì lo legge, ma non tutti i giornali, ha studiato economia e<br />

vedo che quelli tecnici li compra, quelli li compra e l’informazione quotidiana penso che la guarda su<br />

Internet che è la stessa cosa che faccio io per altro, anche perché c’è la lotta contro il tempo. Quello più<br />

piccolo non legge i giornali, è la generazione, lui è atomista e basta, il resto non conta nulla. Quella in<br />

mezzo non lo so onestamente.<br />

3: I giornali è una cosa diversa, non so se attiene alla ricerca. È una battaglia, quella della carta stampata,<br />

persa in partenza, perché l’emorragia che c’è nel mondo giornalistico per esempio la prima cosa, le copie<br />

vendute, ma anche la stessa pubblicità che è un po’ l’anima del giornale, si sta riducendo a vantaggio di<br />

cosa? Del mondo delle immagini. E’ chiaro che la funzione del giornale è cambiata radicalmente negli<br />

ultimi 20 o 30 anni, da foglio che riporta una notizia che ormai tutti conoscono nei dettagli e l’hanno<br />

assimilata, perché quanto è bello per la gente comune non leggere ma poter vedere. Il giornale è adesso…<br />

ha ripiegato su questioni più di commento della notizia. I giornali politici è un’altra cosa. Lo stesso fatto<br />

che ormai è in pasto a tutti deve essere visto sotto un’ottica diversa, è una battaglia persa quella del<br />

giornale che vivacchia. Ci sono tanti altri fenomeni che stanno nascendo per esempio quello della free<br />

press, è straordinario e sta prendendo piede. Tirature colossali, riduzione dei costi straordinari …<br />

261



<br />

1: Copie gratuite.<br />

PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />

3: Sì copie gratuite, ma anche redazione, uno, due, tre corpo normale di tutto il giornale che va nell’intero<br />

paese, un foglio con le notizie locali e i proventi della pubblicità che ci sono forti rispetto a là dove deve<br />

pagare un giornale normale perché la diffusione è maggiore, in tutti i luoghi pubblici, metrò ecc. Quello<br />

del giornale è un orizzonte abbastanza buio. Sarà sostituito sempre più dal giornale via Internet.<br />

1: La cosa delle biblioteche mi ha molto attratto perché uno non riflette mai su queste cose e mi ha fatto<br />

ripensare quando ho cominciato a lavorare, che naturalmente non c’era Internet, in Istituto c’era una<br />

biblioteca, dell’Istituto addirittura. Poi ci hanno detto che costavano troppo le pubblicazioni dei giornali,<br />

tutti gli istituti avevano le biblioteche, che costavano troppo, quindi andavano tolte, non c’erano più fondi<br />

e siamo rimasti senza biblioteca. Nelle parti scientifiche spesso si è rimasti senza biblioteca. È un modo di<br />

dire polemico, non so quanto sia estendibile a tutto il paese. Però mi ricordo che quando ho cominciato e<br />

andavo in biblioteca e leggevo e studiavo in biblioteca, per questo dico studiare e leggere… voi dicevate<br />

prima degli studenti che vanno a studiare perché evidentemente l’ambiente è conciliante per lo <strong>studio</strong> e la<br />

lettura, più o meno istintivamente o razionalmente se ne rendono conto e vanno a studiare lì. Conosco<br />

ragazzi che si sono laureati solo perché andavano a studiare in biblioteca, senza mai prendere un libro<br />

dalla biblioteca, perché portavano quello che dovevano studiare. Evidentemente l’ambiente è molto<br />

conciliante. Io mi ricordo che mi piaceva tantissimo studiare in biblioteca, forse era l’odore delle riviste<br />

scientifiche, però il fatto che avevi un numero dell’American Journal of Philiology, ma qui sulla destra<br />

c’era la scaffalatura piena di tutti gli altri numeri, come se tutto quel sapere potesse magneticamente<br />

arrivare, entravi nel ruolo. Allora mi viene in mente, forse un discorso che ormai è antico, ma le<br />

biblioteche vanno bene come sono organizzate? Sono depositi di libri?<br />

[Rumore generale, tutti d’accordo]<br />

1: Per cui soltanto chi è fortemente motivato… qui abbiamo loro, cioè delle persone che possono andare<br />

all’Augusta cercando cose che magari mi venisse in mente a me, avessi tempo e propensione per queste<br />

cose, cosa che non ho. C’è nelle biblioteche un posto dove chiacchierare?<br />

R: Ci vorrebbe?<br />

1: Un posto di incontro? Sì, perché sempre dall’analisi degli studenti, che poi sono quelli che si portano i<br />

loro libri e vanno a studiare in biblioteca, è anche un punto di incontro. Ne ho visti tanti, forse proprio<br />

questo ci segnalavano. Di creare nella biblioteca non solo un deposito ma anche un luogo di<br />

aggregazione. Ma può venire in mente a me, quando dico “basta non ne posso più”, vado in libreria che<br />

mi rappresenta una sorta di biblioteca aggiornata dove però se abbiamo la fortuna di incontrarci possiamo<br />

scambiare due commenti e due parole. Non saprei dire più di questo.<br />

R: Siete tutti d’accordo su questo aspetto?<br />

1: Non lo so cosa bisognerebbe fare sia chiaro però…<br />

3: Forse per i giovani potrebbe essere uno stimolo aggiuntivo.<br />

2: Ma se poi diventa un bar? Perché parliamoci chiaro, per studiare devi stare seduto. Adesso vedo che<br />

quando vado in biblioteca la gente chiacchiera fuori, uno si fuma una sigaretta, fanno due chiacchiere e<br />

poi ognuno torna a fare le sue cose. Un’osservazione assolutamente superficiale, lo dico da passante. Se<br />

gli fai una saletta si mettono a chiacchierare, prima o poi si prendono dal buzzichino dove prendono il<br />

caffè, l’aranciata, allora a questo punto il luogo di aggregazione… sono aprioristico, me ne rendo conto,<br />

però credo che diventerebbe tutta un’altra cosa.<br />

1: E allora il museo che ha la caffetteria e il centro multimediale?<br />

2: Ma nel museo non prendi la cosa e poi ti rimetti lì, nel museo giri.<br />

1: Sì, questo è vero.<br />

262



<br />

2: È molto diverso.<br />

PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />

3: Parlando delle librerie e non delle biblioteche, mi ha sempre colpito l’esempio di Parigi, dove il sabato<br />

sera librerie particolarmente attrezzate vedono giovani, il sabato sera dieci e mezzo, undici, seduti là nelle<br />

poltrone a prendere e guardare, mettere là, magari c’è gente che legge tutto il libro, senza comprarlo ma<br />

questo non vuol dire niente ma questo mi ha colpito proprio. Qui in Italia non c’è la mentalità.<br />

4: Forse non c’è la mentalità, però si potrebbe.<br />

3: Per quanto riguarda la biblioteca, la ricerca in biblioteca. Se uno ha un certo livello di istruzione,<br />

diventa anche una cosa graditissima. Faccio sempre il parallelo biblioteca-libreria. Che bella che è la<br />

libreria dove non ci sono i libri all’ammasso ma dove uno va a cercarsi i libri.<br />

a: Ma questo forse richiede lo scaffale aperto, cosa che in libreria è naturale e in biblioteca un po’ meno.<br />

Non è pericoloso, è una scelta. Io ce li metterei pure tutti i libri a scaffale aperto, ovviamente non il fondo<br />

antico però secondo me la gran parte, il 90% dei libri che stanno in biblioteca Augusta potrebbero essere<br />

messi tranquillamente a scaffale aperto, il problema è che per motivi logistici non è possibile. Io<br />

personalmente dovunque sono stato ho sempre cercato di mettere il più possibile a scaffale aperto. Le<br />

biblioteche più belle sono tutte a scaffale aperto, l’Hertziana di Roma, la biblioteca del Warburg Institute<br />

di Londra, sono tutte a scaffale aperto, sono biblioteche straordinarie dove tu vai lì cerchi un libro che già<br />

sai e poi ne trovi intorno cinquanta altri che non conoscevi, quello che si fa appunto in libreria.<br />

3: Ma io dicevo per quanto riguarda la ricerca; ecco, per uno che ama questa cosa è un motivo di diletto.<br />

Per chi è più digiuno della materia penso che ci sia un personale adeguato che possa aiutare e che possa<br />

chiedere. Su tutto, non il frequentatore abituale della biblioteca, ma chi vuole entrare in biblioteca c’è<br />

questa specie di ritrosia che prende quando c’è questo oggetto per molti, ahimè sconosciuto, che è il libro.<br />

Ritrosia di entrare, non dico lo studente e l’appassionato, chi è mosso da un briciolo di curiosità, ma chi<br />

non è mai entrato in biblioteca non ci entrerà. Non ci entrerà perché è un ambiente sconosciuto: timore,<br />

reverenza.<br />

R: C’è una sorta di stereotipo, mi ha colpito quello che diceva 4 che prima ha detto “sono entrata in<br />

biblioteca e non mi aspettavo…”. C’è una sorta di stereotipo.<br />

a: Per superare questo blocco, un’apertura per esempio anche fisica maggiore, delle porte più aperte, uno<br />

spazio di ingresso che sia meno…<br />

2: Te ne accorgi quando ci arrivi, ma quando parti da casa? Viene prima, se tu ci vai per due motivi, tu ci<br />

vai per studiare… ricercatore è una cosa, lo studente che va a consultare le cose e va lì perché non vuole<br />

comprare il libro, che quando ha finito la sua ricerca, quando si è laureato non necessariamente torna, il<br />

ricercatore torna. Quindi sono due cose completamente diverse. Aprire le porte non serve, parte da prima,<br />

bisogna educare. È sempre il solito discorso, è dalla scuola che bisogna cominciare a dire… non dico le<br />

famiglie perché una volta le famiglie c’era meno scolarizzazione, adesso sono tutti quanti laureati, le<br />

famiglie lo sanno.<br />

a: Le biblioteche allora che cosa potrebbero fare per far conoscere?<br />

2: Martellare le scuole, entrare nelle scuole, fare il contrario… invece che fare entrare la scuola in<br />

biblioteca fare il contrario. È la biblioteca che entra nella scuola, gli spiega cos’è.<br />

3: Hanno cominciato a far leggere il giornale e sembra una grande scoperta. Cominciamo anche a far<br />

conoscere il libro che non è un oggetto sconosciuto, un oggetto di cui avere riverenza.<br />

2: A scuola si legge?<br />

3: Io credo che questo sia un atteggiamento mentale e che sia da vincere questa pigrizia mentale, questa<br />

ignoranza mentale poi…<br />

263



<br />

PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />

a: Però questo lavorare con le scuole significa procacciarsi gli utenti di domani, ma io sinceramente sarei<br />

contento se anche tanti cittadini, cinquantenni, sessantenni, settantenni, che magari non sanno neanche<br />

che quella esperienza potrebbe essere una esperienza piacevole…<br />

4: E fare degli incontri come quelli dei giornali sui libri?<br />

a: Ecco, infatti noi di incontri ne facciamo tanti e quello nella nostra convinzione serve.<br />

3: Però agli incontri va chi è interessato, invece qui tocca trovare forze nuove, aprire.<br />

1: Usare lo stesso ambiente per finalità diverse, prima citavo l’esempio del Madre di Napoli quindi arte<br />

contemporanea, è tutta arte contemporanea, il fatto di essere restii a essere a contatto con questa realtà<br />

museale napoletana, e poi il direttore ha cominciato a… intanto i giovani nello spazio aperto come luogo<br />

di ritrovo serale perché magari c’era un tipo di musica, però poi ci sono anche gli aperitivi, questo non lo<br />

so quanto è importante, e poi i concerti… tutte attività che ti portano dentro.<br />

a: Attività che ti costringono ad entrare.<br />

1: Le devi vedere per forza quelle cose, perché ti ci porto dentro, non le vedrai tutte però…<br />

2: Portali alla sala del fondo antico, le visite guidate in pinacoteca possono servire, non quando arrivano<br />

le gite a Perugia, Assisi, Bevagna, Todi, Gubbio partenza per Venezia, in un giorno. Ci sono anche oggi<br />

trecento utenze, che hanno visto? Però in pinacoteca ci possono entrare perché sono esposte, non devono<br />

toccare, non ci sono salette, non c’è silenzio. Però in biblioteca non si può fare. Anche portare la gente<br />

fisicamente…<br />

a: Io ci credo ciecamente, però oltretutto io sono stato vent’anni a Napoli e quindi ho visto, diciamo che il<br />

Madre ha anche beneficiato di una quantità di finanziamenti volti alla comunicazione che magari io ce ne<br />

avessi la centesima parte. Il Madre è stato spinto dalla Regione Campania in modo straordinario. Hanno<br />

fatto bene a farlo, però voglio dire ha avuto…anche semplicemente come è facile arrivarci da qualunque<br />

punto della città in cui tu ti trovi. Anche questo. La biblioteca Augusta c’è un cartello lì quando tu già ci<br />

sei arrivato.<br />

R: Questo è un altro aspetto, M. [rivolgendosi a 3] aveva ribadito prima la mancanza di promozione a<br />

proposito del fondo antico. Questo potrebbe essere un altro aspetto.<br />

1: Io farei la metà dell’orario di scuola lettura. Anche facendoli leggere a turno e gli altri ragazzi<br />

ascoltano, io credo che molti ragazzi scoprirebbero il fascino del libro.<br />

3: Tutto bello, attenzione alla retorica. Qui manca da noi l’educazione civica… non c’entra e c’entra e<br />

come tale il libro rientra in questo. È un fatto mentale. Non è possibile che si seguiti a pensare alla città<br />

come qualcosa di estraneo a noi e come tale la possiamo sporcare perché tanto mica è nostra. Quando<br />

cominceremo a pensare che anche per la città dobbiamo avere un po’ di reverenza, come a casa nostra e a<br />

non sporcarla più e a pensare che la cultura non è un oggetto misterioso, è cominciando anche da qualche<br />

direttore di giornale che, ahimè, devo dire mi diceva “caro, quello che serve è un bel titolo, il resto sono<br />

seghe mentali”. Mi diceva un direttore di giornale, che fortunatamente è andato via con ignominia. Però<br />

l’ignoranza è una brutta bestia ed è diffusa dovunque. L’ignoranza nel senso di non sapere o di scansare<br />

la cultura come qualcosa che non conosci e quindi devi evitare. È più radicato di quanto noi possiamo<br />

immaginare, è una battaglia difficilissima. Benissimo, entriamo nelle scuole, io ho qualche perplessità.<br />

Anche se il 10%... anziché un coinvolgimento totale, se il 10% fosse conquistato da questo mondo della<br />

biblioteca, che per me è un vascello che viaggia tra le nuvole, soprattutto l’Augusta, peccato c’è dietro la<br />

casa di A. [rivolgendosi a 2]…<br />

[Risate generali]<br />

264


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

3. Se anche un 5% o un 10% di questi ragazzi che mai hanno messo piede riuscissero a capire. Io mi<br />

ricordo quando facevo lezioni di storia dell’arte, all’ultimo anno qual era la soddisfazione maggiore? Non<br />

quello che mi ripeteva a pappagallo l’impressionismo, ma quello che riusciva a leggere un’opera. Se alla<br />

fine di un corso un docente di storia dell’arte riesce a far leggere in maniera magari anche errata, ma<br />

personale, un’opera, beh ha raggiunto il suo scopo. Penso che se noi riusciamo ad attrarre 3 o 5 ragazzi di<br />

una classe, beh penso che sarebbe un successo enorme, adesso, ora. Anziché andare al Gherlinda, vadano<br />

pure al Gherlinda, ma sappiano anche che c’è una biblioteca, delle biblioteche, biblioteche anche<br />

tematiche sparse nel territorio, dove possano accedere e sono i benvenuti. Questo bisognerebbe, penso.<br />

2: E poi trovare delle manette che li leghino ai tavoli per almeno un’ora e non si alzino.<br />

4: Pubblicità, forse, non si può fare pubblicità a una biblioteca però…<br />

3: Più che far piovere libri…<br />

a: Noi cerchiamo di fare pubblicità però ecco qualcosa in più si potrebbe fare sicuramente.<br />

3: Non è facile.<br />

a: Non è facile però, già mettere sulla facciata laterale del palazzo Conestabile… quello che si vede<br />

anche… nessuno sa che quel palazzo è la biblioteca Augusta se uno non ci arriva praticamente sotto. Quel<br />

lato arancione che si vede sopra la pizzeria…<br />

2: Basterebbe anche scrivere “vicino alla pizzeria”.<br />

[Risate generali]<br />

4: E delle visite?<br />

a: Lo facciamo spesso anche con le scuole, ma visite anche di non studenti… ecco questo si potrebbe fare.<br />

2: Per esempio, l’Università della Terza Età, io non ho mai visto da quando è nata un programma che<br />

abbia a che fare con la fruizione, una visita guidata, la biblioteconomia…<br />

a: A Ponte San Giovanni sì, in quella sezione dell’Università della Terza Età lavorano molto con la<br />

biblioteca di Ponte San Giovanni, con l’Augusta per esempio no. L’Augusta da questo punto di vista si è<br />

sempre ritratta di fronte a queste cose, le visite le faceva con i professori universitari, con qualche classe<br />

del liceo…<br />

2: Considerando che la popolazione media dei residenti in centro è abbastanza agè, sarebbe invece un<br />

recupero per quelli che non se la sono goduta quando era l’oggetto sacrale, lontano perché ho finito di<br />

studiare, perché sono andato a lavorare… tanti pensionati che una volta entrati…<br />

3: E poi ce ne sono diverse di Università della Terza Età, non radunarle, ma suggerire forzosamente a tutti<br />

con grazia armata di cominciare a fare dei seri incontri di biblioteconomia, di cos’è la biblioteca, qual è il<br />

patrimonio dell’Augusta, andiamo a vedere!<br />

2: Si comincia ad attirare col fondo antico.<br />

3: Infatti… poi c’è quella e c’è quell’altra in Via Pennacchi. Tutte però, tutti quest’esercito di giovincelli.<br />

R: Questo è emerso a Ponte San Giovanni, dove gli iscritti all’Università della Terza Età poi alla fine la<br />

frequentano un po’ a prescindere. È diventata un punto di riferimento.<br />

a: Questo però è un problema perché questo tipo di fedeltà alla biblioteca, da parte dei cittadini, c’è<br />

abbastanza alla Multimediale di Via Pennacchi dove è un po’ la conformazione del quartiere che lo<br />

consente. Però è un problema all’Augusta che è in centro e chi è che… e gli abitanti del centro, a parte A.<br />

265


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

e M. [riferendosi a 2 e 3] è complicato. L’idea che quella sia la biblioteca della città, di fatto però non lo<br />

è. Quella è la biblioteca un po’ degli studenti e un po’ degli <strong>studio</strong>si, degli intellettuali. In fondo i cittadini<br />

di Perugia che hanno la biblioteca sotto casa non sono certo quelli dell’Augusta.<br />

3: Se noi… se noi [sorride rendendosi conto che ha preso fin troppo in carico il problema]… a fare delle<br />

lezioni di introduzione al libro e poi ogni Università, non so neppure quante siano, fa una visita, come<br />

tutti in blocco li portano. Conosceranno l’Augusta e poi “dove abitate?” Qui c’è questa qui, ma visitate<br />

anche l’Augusta che è anche un prestigio. L’ Augusta che è un biglietto da visita.<br />

Osservazioni<br />

PARTECIPANTI: I partecipanti sono tutti conoscenti. 2 e 3 sono molto amici. 3 e 4 sono marito e<br />

moglie. 3 e 1 sono clienti della libreria L’Altra di cui è proprietario il numero 2. Per questa ragione ogni<br />

volta che si farà riferimento ad una libreria si dovrà tenere presente che per tutti la libreria di riferimento è<br />

proprio quella. Il numero 1 molto timido si dimostra accorto nell’esprimere le proprie opinioni e molto<br />

disponibile all’ascolto. Durante la discussione si pone delle domande. Il numero 2 era stato<br />

precedentemente intervistato in una intervista discorsiva dedicata e quindi si è ritenuto opportuno non<br />

coinvolgerlo direttamente nell’esprimere la propria opinione, ha comunque partecipato attivamente nella<br />

fase successiva a quella di presentazione. Il numero 3 è stato il partecipante più attivo, egli stesso<br />

riconosce di parlare troppo, ma ama farsi ascoltare ed essere al centro dell’attenzione. Da notare: dopo il<br />

focus group sarà il protagonista dell’incontro organizzato da 2 per la presentazione del suo (3) libro, a cui<br />

anche gli altri parteciperanno come spettatori. Già durante il focus group si avverte la presenza di questi<br />

ruoli. Il numero 3 inizia a parlare esprimendosi con “io” e nel corso della discussione arriva a “noi”,<br />

dimostrando di farsi carico del problema e sentendosi molto coinvolto. La numero 4 indecisa addirittura<br />

se prendere la parola, è fortemente limitata da 3. Si avverte la sensazione che entri in gioco una dinamica<br />

di coppia che la accompagna da sempre (lei spettatrice del protagonismo del marito).<br />

TONO: Abbastanza formale all’inizio, si scioglie con la discussione. Alcuni momenti di ilarità.<br />

INTERAZIONE PARTECIPANTI: Dopo un prima fase di assestamento e di risposta a giro di tavolo, si<br />

sono comprese bene le modalità di interazione. Si è creata una buona atmosfera di discussione<br />

COMPITI MODERATORE: Qualche difficoltà nel porre domande dirette sulla propria esperienza o sulla<br />

porpria vita (ex. età) proprio per la tipologia di partecipante (opinion leader con uno status riconosciuto).<br />

Si è ritenuto opportuno non far compilare schede anagrafiche, ma chiedere ai partecipanti come prima<br />

domanda di fare una breve descrizione di sé stessi per due ragioni:<br />

- Rompere il ghiaccio. È un modo per entrare gradualmente nella discussione;<br />

- Verificare nella descrizione di sé stessi e delle proprie abitudini come e se viene inserita la biblioteca. In<br />

domande stabilite questa non avrebbe trovato alcun posto.<br />

COMPITI AIUTANTE: L’aiutante ha avuto un ruolo importante, è stato incalzante nelle domande e ha<br />

posto interrogativi che il moderatore non avrebbe potuto porre.<br />

CAMBIAMENTI DI IDEA: Non ci sono stati cambiamenti di idea.<br />

266


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

SCHEDA 3.22 – Trascrizione e note a caldo focus group “giovani adulti” (FG7)<br />

Partecipanti: giovani adulti non utenti delle biblioteche in esame<br />

Data: 09-04-2010<br />

Hotel La Rosetta (Perugia)<br />

Partecipanti:<br />

1. Femmina, 15 anni. Vive a Perugia dove frequenta la classe V Ginnasio del Liceo Annibale<br />

Mariotti. La sua famiglia è composta da quattro persone, lei compreso (mamma, papà, e un<br />

fratello di 10 anni). Nel tempo libero ama leggere, disegnare, passeggiare in campagna all’aria<br />

aperta.<br />

2. Maschio, 17 anni. Vive a Perugia dove frequenta il IV Liceo Scientifico Galileo Galilei. La sua<br />

famiglia è composta da quattro persone lui compreso (mamma, papà, e un fratello di 12 anni).<br />

Nel tempo libero esce con gli amici, gioca a tennis e a calcio. Spesso va al cinema e gioca a<br />

biliardo.<br />

3. Maschio, 17 anni. Vive a Perugia dove frequenta il IV Liceo Scientifico Tecnologico ITAS<br />

Giordano Bruno. La sua famiglia è composta da otto persone lui compreso (mamma, papà, un<br />

fratello di 27 anni, un fratello di 26 anni, un fratello di 21 anni, un fratello di 16 anni, una sorella<br />

di 12 anni). Nel tempo libero ama uscire con gli amici. Si dedica ad attività ricreative in oratorio e<br />

insegna catechismo ai bambini. Ama stare in famiglia, ascolta la musica e fa sport (corsa). Si<br />

occupa di computer e programmazione.<br />

4. Maschio, 15 anni. Vive a Perugia dove frequenta la classe V Ginnasio del Liceo Annibale<br />

Mariotti. La sua famiglia è composta da tre persone lui compreso (mamma, papà). Nel tempo<br />

libero suona la chitarra, disegna, e gioca a rugby. Ama leggere e andare al cinema. Esce con gli<br />

amici e gioca al computer.<br />

5. Femmina, 15 anni. Vive a Perugia dove frequenta la classe V Ginnasio del Liceo Annibale<br />

Mariotti. La sua famiglia è composta da quattro persone lei compresa (mamma, papà, e un<br />

fratello di 10 anni). Nella scheda anagrafica compilata prima del focus group alla voce hobbies e<br />

tempo libero scrive: «Principalmnete ascolto musica di vario genere, suono il pianoforte e <strong>studio</strong><br />

canto. Per il resto amo il cinema e le “uscite libere” con gli amici. Spesso la lettura lascia il tempo<br />

che trova, spesso coperta dalla scuola troppo stressante».<br />

Il focus group si è svolto tra le 15.00 e le 17.00 circa presso una stanza messa a disposzione dall’ hotel La<br />

Rosetta, in pieno centro a Perugia. Tra coloro che avevano dato la disponibilità (7 persone) si sono<br />

presentati 5 partecipanti. Tutti seduti attorno al tavolo per dare la possibilità di vedersi e per creare una<br />

atmosfera meno formale. La numerazione dei partecipanti comincia dal soggetto seduto alla mia destra,<br />

dopo l’aiutante (a).<br />

267



<br />

PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />

Trascrizione<br />

Si chiede ai partecipanti di compilare una breve scheda anagrafica.<br />

R: Come vi dicevamo, quella di oggi è una chiacchierata; obiettivo della chiacchierata è mettere in<br />

evidenza qual è il vostro rapporto, la vostra esperienza personale rispetto alla lettura e quindi rispetto<br />

anche alla biblioteca. Intanto per rompere un po’ il ghiaccio, possiamo partire dalle schede e raccontare<br />

cosa fate nel vostro tempo libero, come trascorrete il vostro tempo libero, cosa vi piace fare. Dando una<br />

lettura veloce a queste schede ho visto che a tutti piace leggere, a parte un commento molto divertente di<br />

D. (5) che, a parte tutte le cose che le piace fare, quindi ascoltare la musica, uscire con gli amici, dice:<br />

“spesso la lettura lascia il tempo che trova, spesso coperta dalla scuola troppo stressante”.<br />

5: Almeno a me capita così, cioè se ho studiato diverso tempo il pomeriggio, la sera non vado, a meno<br />

che non sia rilassata, non vado a prendere un libro e leggerlo.<br />

R: Non hai voglia?<br />

5: Sì sinceramente. Oddio, se sto leggendo qualcosa che mi interessa, sì, perché poi quando mi piacciono<br />

dei libri leggo anche molto velocemente, però spesso, a volte neanche ci penso.<br />

R: Cioè non ci pensi proprio alla possibilità di leggere la sera quando sei libera?<br />

5: Ripeto, se sto leggendo qualcosa che mi interessa molto, sì, però se ho studiato per diverso tempo,<br />

preferisco fare qualcosa che mi stacchi un po’ il cervello.<br />

R: Ma per esempio, un libro che, dici, mi ha interessato parecchio e quindi non mi è pesato leggerlo, se ti<br />

viene in mente.<br />

5: Nell’ultimo periodo ho avuto poco tempo.<br />

R: A voi capita la stessa cosa? Nel senso la lettura la considerate un’attività un po’ stancante, cioè se vi<br />

va di rilassarvi e di distendervi non la tenete in considerazione oppure no?<br />

1: No, però, magari subito dopo che uno ha staccato di studiare preferisce fare qualcosa di meno<br />

impegnativo. Anche la lettura è un piacere, però magari prima eviti di leggere altro oltre storia e poi…<br />

almeno per me.<br />

4: Io penso che dipende, perché ci possono anche essere libri rilassanti, che ne so, magari come mi è<br />

capitato che non sapevo che fare, non avevo voglia di studiare e mi sono messo a leggere un libro per<br />

staccare un attimo. Perché comunque certo ci sono libri che ti devi concentrare, però altri scorrono bene<br />

ed è un piacere.<br />

R: Ma, per esempio, una curiosità: d’estate quando siete in vacanza, e quindi la scuola non c’è, quello è<br />

un momento in cui leggete di più?<br />

Tutti: Sì, sicuramente.<br />

3: Anche durante le vacanze di Pasqua ho ripreso a leggere, adesso che è iniziata la scuola e tutte le varie<br />

attività.<br />

R: Quindi il fatto di leggere meno è legato ad un discorso di stanchezza, anche.<br />

3: Di stanchezza e di tempo, sì.<br />

R: Di mancanza di tempo.<br />

268


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

1: Anche perché poi d’estate ci danno anche i libri. A me capita che <strong>studio</strong> il giorno, poi stacco e poi<br />

magari la sera che voglio leggere, leggo un’oretta tra le dieci e le undici prima di addormentarmi, però la<br />

sera tardi.<br />

R: Questo fatto, però, è interessante. Anche d’estate vi danno da leggere quello che vogliono loro, cioè?<br />

1: Sì, al di là che i libri poi siano belli. Cioè ci danno una lista di libri, a me poi…<br />

5: No, anche a noi quest’estate ci hanno dato un mattone, Anna Karenina. A me, sinceramente non piace<br />

molto il fatto che la scuola, anche se è un classico… è come se poi, durante l’estate… almeno io… avessi<br />

l’obbligo di leggere quel libro che era lunghissimo e pesantissimo e se vuoi impiegare più tempo per<br />

leggere sei costretto a dedicarti a quello.<br />

4: Poi, molto spesso, mi sono accorto andando a rivederlo dopo, che in realtà era anche bello, però… ci<br />

sono alcune parti che mi sono molto piaciute solo che con questa cosa di dartela come un obbligo, con<br />

una data di scadenza, già ti fa venire un po’ di pregiudizi.<br />

R: Siete tutti d’accordo su questo fatto, cioè nel senso che se, per esempio, il professore di italiano, di<br />

lettere, che vi dà un libro da leggere, già vi fa sembrare quella lettura un dovere.<br />

5: Esatto, più che un piacere.<br />

2: Sì capita così. Per esempio, in classe mia c’è il professore di italiano che per ogni alunno sceglie un<br />

libro diverso in base alle caratteristiche della persona. È curioso questo, non sempre viene fatto. E, per<br />

esempio, lui crede che si adatti ad una persona un libro piuttosto che un altro e fa così.<br />

R: Interessante!<br />

2: Infatti non era mai successo prima, invece ora ci tiene particolarmente che ognuno trovi la lettura anche<br />

come un momento piacevole, oltre che un momento d’apprendimento.<br />

R: Però ci riesce?<br />

2: Ci riesce, anche abbastanza, perché poi di solito lascia anche un margine di scelta, dice “tra questi libri,<br />

io ti dico che sarebbe meglio questo per un determinato aspetto, però se vuoi puoi scegliere quest’altro e<br />

va bene comunque”. Quindi lascia uno spazio, ma comunque ci instrada ognuno verso qualche tipo di<br />

libro. Non è che fa una scelta di un libro solo per tutta la classe, come capita spesso.<br />

R: Io, per esempio, mi ricordo quando andavo a scuola, nonostante io ami molto leggere e anche da<br />

piccola leggevo tanto, che consideravo un incubo la famosa scheda dopo la lettura del libro. Cioè il fatto<br />

di dover leggere un libro in certi tempi e compilare le schede in cui si chiedeva di esprimere certe cose,<br />

in qualche modo mi faceva un po’ pesare quell’attività di lettura, non so se capita questo anche a voi.<br />

1: Se devo essere sincera, no.<br />

R: E quindi non c’è poi un momento in cui vi confrontate in classe sulla lettura?<br />

1: Sì, sulla maggior parte dei libri sì. Magari il nostro professore li sceglie in base alla tematica<br />

sull’antologia o poetica, che possa rispecchiare anche questi. Alla fine si affrontano quasi tutti quelli più<br />

importanti.<br />

R: Se voi doveste proporre un modo di avvicinare i giovani alla lettura, quale potrebbe essere, dato che<br />

abbiamo visto che la scuola in qualche modo non aiuta perché fa già apparire la lettura quasi come un<br />

obbligo. Vi viene in mente qualcosa?<br />

1: Nella scuola?<br />

269


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

R: Nella scuola e anche fuori. Per esempio, secondo me, questa idea del tuo professore [riferito a 2]<br />

potrebbe essere…<br />

2: Sì beh, dipende da professore a professore, da scuola a scuola, però certo credo che sia uno dei fattori<br />

importanti per materie come italiano, storia. Per esempio, adesso a scuola mia, liceo scientifico, le materie<br />

letterarie, diciamo lettere è meno estesa del classico, comunque la lettura è una buona componente,<br />

occupa una buona parte e quindi è chiaro che in quanto “materia” deve essere una specie di obbligo, poi<br />

che si possa trovare del piacere in essa, spetta ai professori presentare la materia un po’ meglio. Però, io<br />

credo che, alla fine, la scuola debba instradare le persone alla lettura.<br />

R: Quindi dici che non è compito della scuola trovare un modo…<br />

2: È compito della scuola in parte, ma è compito della persona di interessarsi. Che poi credo che questo<br />

avvenga in ogni caso, perché ognuno di noi predilige certi tipi di lettura rispetto ad altri, ma comunque in<br />

contatto con la lettura ci vieni in ogni caso.<br />

R: Ok, allora su questo punto col contatto con la lettura ci torniamo fra un attimo. Torniamo invece su<br />

questo discorso del tempo libero, che era interessante. Naturalmente vi piace uscire con gli amici.<br />

Volevamo capire un attimo, intanto in che luogo vi incontrate.<br />

a: Frequentemente.<br />

5: Spesso centro, cinema.<br />

Tutti: Sì.<br />

3: Oppure a casa.<br />

1: Anche a fare passeggiate fuori Perugia.<br />

3: Io, a casa. Magari vengono a casa e si studia insieme.<br />

a: E centro commerciale? Che ogni volta che ci vado vedo una marea di ragazzi.<br />

3: Io personalmente non lo prediligo.<br />

a: Meglio il cinema come incontro.<br />

2: Sì, più che altro perché magari fai un giretto [si riferisce al Gherlinda]. Principalmente vai al cinema,<br />

poi se c’è altro tempo lo spendi lì, altrimenti è difficile. Non sono neanche facilissimi da raggiungere<br />

perché sono un po’ fuori. Io vedo che qui quasi tutti abitiamo nelle circostanze del centro.<br />

R: Quindi rimane più comodo.<br />

4: Io abito in periferia, dove c’è la campagna, e ho amici che stanno più o meno vicini e a volte capita di<br />

fare delle passeggiate lì intorno e anche andare in bicicletta a volte, in estate più che altro. D’inverno non<br />

è che uno ha voglia.<br />

R: Quindi, diciamo principalmente il centro, il corso.<br />

1: E al massimo il percorso verde.<br />

2: Eh, anche. Sì, adesso con questo Minimetrò che hanno messo qui.<br />

R: Di questo, ad esempio, che ne pensate voi? Lo usate? Sembra carino.<br />

270


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

5: Sinceramente, all’inizio c’erano state tantissime opposizioni alla costruzione del Minimetrò, non<br />

sembrava utile, eccetera. Io perlomeno… per me è utilissimo, abito a Madonna Alta e mi porta a scuola,<br />

mi porta in centro, un po’ dovunque, quindi a me sta comodo, però mi rendo conto che per altre persone,<br />

che abitano un po’ lontano, non serve a nulla.<br />

2: Dal punto di vista dell’opera in sé, chiaramente è una comodità in più che si aggiunge a tutte le altre,<br />

però se noi guardiamo a tutti i problemi che questa città ha, e i soldi che sono stati adoperati come sono<br />

stati adoperati, allora no, entrano in gioco altri discorsi. Viene visto molto come una cosa di immagine,<br />

più che di utilità….siperficiale<br />

3: Magari c’era altro da fare, tipo le strade.<br />

2: Ma direi, l’acquedotto, per esempio. Sentivo parlare dei medici in televisione del Policlinico<br />

Monteluce, che denunciavano appunto l’assenza di una sala operatoria attrezzata per i bambini,<br />

pediatrica, che si era stato chiesto a chi di dovere di fare questa sala operatoria, e gli è stato risposto che<br />

non c’erano i soldi. Davanti a una sala operatoria pediatrica, o l’acquedotto che perde, o le strade che non<br />

sono sufficientemente agibili, il Minimetrò è bello, per carità, anch’io lo uso, però per andare allo stadio.<br />

1: Poi, secondo me, il tragitto poteva essere un pochino studiato meglio, forse; un po’ più ampliato, per<br />

esempio, l’ospedale.<br />

R: Quindi, insomma, diciamo che non era proprio la priorità della città.<br />

3: Però è rosso, dà un po’ di luce!<br />

a: Sicuramente guardando, fate sport, diverse attività, abitando nella zona del centro, fortunatamente è un<br />

po’ tutto a portata di mano, o c’è comunque qualcosa che nella zona centrale forse manca?<br />

2: Beh, diciamo che ultimamente pensavo al cinema, che qui in centro non c’è più. C’è lo Zenit che,<br />

anche se rispettabile, rispetto ai grandi cinema che c’erano prima, non ci sono più.<br />

3: Però da quanto ne so io, dovrebbe riaprire, anche se faranno le sale più piccole.<br />

a: Mi chiedevo questo per cercare di capire quanto le attività che uno svolge nel tempo libero dipendano<br />

anche da quello che la città offre.<br />

1: Per carità, io penso che sia abbastanza fornito il centro, però il centro centro, cioè al corso, non c’è<br />

quasi più niente. Cioè, negozi di elettronica, mi viene in mente, ce ne sono pochissimi.<br />

2: Ma negozio proprio. Se ora guardi le tipologie di negozio che sono in centro, quelli al Corso Vannucci<br />

o piazza Matteotti, sono tutti negozi di vestiti e negozi neanche tanto particolari. Il turista che viene qui o<br />

anche un cittadino qualunque che viene in centro, per fare un esempio stupido, un fruttivendolo per il<br />

cittadino o il negozio tipico per il turista in centro non lo trova. Se uno paragona il centro di Firenze o di<br />

un’altra città più piccola, a Perugia, hanno dei tipi di negozi che invogliano sia i turisti a venire in centro,<br />

a vivere il centro della città in modo diverso, che i cittadini che riescono a trovare nel centro risorse utili.<br />

a: Ma ritornando sempre ai vostri interessi, c’è qualcosa che vi piacerebbe fare durante il vostro tempo<br />

libero, ma non avete la possibilità di fare perché non ce l’avete vicino? O comunque siete soddisfatti?<br />

Sentite mancanza di qualcosa oppure no?<br />

3: A me, il Minimetrò mi porta più o meno sui luoghi dove lavoro o faccio qualcosa, quindi non ho cose<br />

eccessivamente lontane. Però se non ci fosse il Minimetrò, mi troverei in difficoltà perché è più<br />

lentamente.<br />

4: Secondo me, è un po’ difficile pensare, perché magari a quello non ci si pensa neanche spesso, cioè<br />

uno prende quello che c’è. Sinceramente, io ci ho pensato raramente “e se ci fosse questo, se ci fosse<br />

quell’altro”, perché sono nato così, quindi non so.<br />

271



<br />

R: Tu dici, ho sempre fatto queste cose, quindi non…<br />

PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />

4: Forse anche perché non ho mai sentito parlare di cose, di modi di intrattenimento nuovo e giovanile,<br />

non ho sentito niente, so solo quello che la città ha offerto fino ad adesso, non mi è arrivato niente<br />

dall’esterno.<br />

5: Diciamo che io, quando ero più piccola, abitavo in un altro posto completamente differente, nel sud<br />

Italia, vicino Salerno, però devo dire la verità, venendo qui non mi è mancato nulla. Magari l’ambiente<br />

diverso, perché zone più piccole, il centro è più concentrato. La cosa che si nota molto di Perugia è che<br />

non tutto è concentrato, c’è il centro, ma anche il centro in sé, come diceva F. prima, non è<br />

completamente servito. Magari altri servizi che potrebbero essere in centro, in altre zone della città che<br />

magari sono anche lontane. Il cinema…<br />

2: Poi, più o meno, c’è quasi tutto.<br />

R: La biblioteca, per esempio? Non so se voi ci andate…<br />

2: Raramente, quasi mai. Comunque, volendo c’è. C’è l’Augusta…<br />

R: Ci siete stati all’Augusta?<br />

4: A vederla, sì. Io devo essere sincero, più che altro sono andato nella biblioteca dei fumetti “Le<br />

Nuvole”.<br />

R: Ti piacciono i fumetti, sei appassionato?<br />

4: Sì, l’ho bazzicata, anche perché fanno delle attività belle, ci sono anche dei corsi.<br />

R: So che fanno dei corsi carini, infatti. E quindi in biblioteca, mai… M. [rivolgendosi a 1]?<br />

1: No, se devo essere sincera, pochissime volte, due o tre, perché poi sono anche preoccupata del fatto che<br />

io ci metto tantissimo a leggere un libro, anche se mi piace ci metto tantissimo e quindi…<br />

R: Hai paura poi che non fai in tempo se lo prendi in prestito, è questo?<br />

1: Anche.<br />

a: Quindi quelle poche volte che sei andata, sei andata per prendere in prestito un libro?<br />

1: Sì. No, una volta, mi ricordo che alle medie la mia professoressa ci ha dato da fare una ricerca e<br />

dovevamo esplicitamente cercare informazioni sui libri presi in biblioteche se non li avevamo.<br />

a: Quindi era esplicitamente chiesto in biblioteca.<br />

1: Sì… si rifiutava di vedere cose non prese lì.<br />

4: Penso che questo dipenda. Per esempio, la biblioteca delle Nuvole, l’ho scoperta io quasi per caso,<br />

probabilmente se fosse più in evidenza avrebbe più utenza. È sempre questo fatto che è difficile che uno<br />

le vada a cercare le cose, forse è anche brutta questa cosa che se uno non ce l’ha sotto mano non le va a<br />

cercare, però è così, lo ammetto anch’io che è così.<br />

R: Cioè tu dici che, per esempio nel tuo caso, la biblioteca l’hai frequentata perché l’hai scoperta<br />

casualmente, quindi manca un po’ di promozione, in questo senso.<br />

4: Sì. Anche delle attività. Per esempio, io ne ho sentito parlare, ma se avessi saputo che facevano delle<br />

attività belle, delle mostre, dei corsi, magari mi ci sarei avvicinato anche prima.<br />

272



<br />

PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />

R: Voi, per esempio, in questo senso come la pensate, perché sono emerse due opinioni un po’ diverse, mi<br />

sembra di capire. Perché prima F. [rivolgendosi a 2] rispetto alla scuola diceva “la scuola giustamente<br />

deve instradare verso la lettura, però poi sta pure a ciascuno di noi informarsi ed essere curioso”. Invece<br />

S. [riferendosi a 4] dice “sì, può essere anche vero, ma se uno non me lo dice, come faccio io a saperlo”.<br />

Che è giusto.<br />

1: Secondo me, dipende anche dalle scuole. Il Mariotti, secondo me, ha una bella biblioteca, ma che io<br />

non ho mai visto.<br />

5: Brava!<br />

R: La scuola dove andate?<br />

1: Sì. Alle medie c’era una biblioteca abbastanza fornita; questa, la biblioteca del classico ho chiesto al<br />

mio professore quando era aperta e non mi ha saputo rispondere, cioè io non l’ho mai vista questa<br />

biblioteca.<br />

5: Nemmeno io! Quando si fa l’Open day ti dicono che c’è la biblioteca multimediale, poi la biblioteca<br />

sparisce.<br />

R: Cioè i professori non ve ne parlano…<br />

5: No, assolutamente.<br />

2: Sì, questo è poco usato come strumento, anche dai professori, sarà per un po’ di pigrizia che si ha,<br />

perché fondamentalmente non è che si va a cercare, con Internet o altri sistemi si tende a fare tutto in casa<br />

senza andare in biblioteca.<br />

R: Ma questo secondo te perché è più comodo o perché?<br />

2: Penso sia più comodo, nel senso che stare seduti su una seggiola, cliccando…<br />

R: È più comodo, in qualunque momento del giorno e della notte…<br />

2: Indubbiamente è più facile, poi indubbiamente la qualità è un altro discorso, logicamente cambia,<br />

perché tra un libro scritto da qualcuno che se ne intende e andare a vedere qualcosa su Internet senza una<br />

guida, senza una meta, così, vagando un po’ alla sprovvista è diverso.<br />

a: Quindi sostanzialmente tu dici che spesso uno non va perché da casa può fare le sue ricerche, anche se<br />

c’è una differenza tra fare una ricerca… io sono una persona che la faccio, ma se avessi qualcuno o se<br />

avessi sviluppato una tecnica per la ricerca delle informazioni o sapere dove sono andato a finire, se quel<br />

sito è valido oppure no, sarebbe una cosa… e questo pensiero lo condividete tutti?<br />

3: Io, a livello di biblioteca scolastica mi trovo molto bene, nel senso che c’è una professoressa un sacco<br />

brava che la tiene su da sola praticamente questa biblioteca, e porta avanti questo progetto della<br />

biblioteca; tra l’altro ci sono gli orari affissi dappertutto nella scuola e ci sono alcuni ragazzi che non gli<br />

davano i libri, perché magari il professore di italiano gli diceva “leggete questo, lo potete trovare in<br />

biblioteca”. Allora vanno in biblioteca, lo chiedono e, se non è già in prestito, lo prendono…<br />

2: Vedi, questo cambia da scuola a scuola. Io, per esempio, sono stato da mia zia che sta alla biblioteca<br />

ITC “Vittorio Emanuele” e vedevo proprio tanti ragazzi che andavano lì, chiedevano di quel libro, di<br />

questo. La mentalità è diversa, per esempio a scuola nostra questo non accade, non c’è un bibliotecario,<br />

non c’è un professore, un insegnante addetto alla biblioteca. È anche molto ristretta rispetto a questa<br />

dell’ITC, però se a qualcuno serve qualcosa, va lì, lo cerca, poi tramite le bidelle lo può prendere.<br />

273


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

a: Quindi nella normalità, a parte come diceva P. “io ti do un libro da leggere e poi il libro lo puoi trovare<br />

anche in biblioteca”, solo che mi pare di capire che non per tutti c’è. Allora l’insegnante che dà dei libri<br />

durante l’estate, non è che vi dice anche “andate a vedere se lo trovate in biblioteca, o magari siete<br />

fortunati e lo trovate a casa se avete dei libri a casa”, non so. Normalmente dove vi approvvigionate, cioè<br />

dove andate a prendere i libri che vi servono, visto che frequentate poco le biblioteche?<br />

2: Prima si vede a casa, altrimenti, si va in libreria e se c’è si compra.<br />

1: Anche perché i prezzi dei libri, secondo me molti, cioè i classici, che magari ci danno da leggere a<br />

scuola, sono anche tascabili o comunque hanno dei prezzi abbastanza accessibili.<br />

a: Quindi, o si vede a casa se c’è, o si va direttamente in libreria. E poi, ultima ipotesi, eventualmente<br />

perché non pensare ad una biblioteca nel caso sia un libro “difficile”, no?<br />

1: Dipende se è un libro noioso che ci metto 3 anni a leggere!<br />

a: Ritornando al discorso che faceva F., se lo condividevate anche voi, che magari molti ragazzi in<br />

biblioteca non ci vanno perché da casa, se devono fare delle ricerche, lo fanno a casa con Internet. Questa<br />

è una cosa che condividete, insomma?<br />

3: Io sì.<br />

5: Anche per ragioni prettamente di tempo. Per fare un esempio, se io domani dovessi fare una ricerca, se<br />

devo andare in biblioteca, cercare libri, informazioni, <strong>studio</strong> molto di meno, domani mi interrogano e<br />

prendo 5. Se lo faccio da casa con Internet, faccio prima in un certo senso.<br />

2: Anche perché io credo che, al giorno d’oggi, tante ricerche non ci siano assegnate, almeno parlo per<br />

me. Raramente capita che ci dicono “fate una ricerca su…” e viene dato il tema. Spesso si studia sul libro<br />

e non ci sono di queste attività, è difficile.<br />

R: Nel senso, tu dici “non è necessario andare in biblioteca”?<br />

2: No, dico non è necessario dal punto di vista scolastico, perché come lavoro difficilmente, parlo per la<br />

mia esperienza, difficilmente viene assegnato come compito.<br />

4: La scuola molte volte chiede poco di approfondire, chiede più che altro le cose che dà e le rivuole,<br />

niente in più. Molte volte io stesso dico “meno riesco a fare, meglio è”.<br />

R: Cioè minimo sforzo, massimi risultati.<br />

1: Non è che ci chiedano poco…<br />

R: Siete pure abbastanza carichi.<br />

1: Se una materia ci chiedesse di fare una ricerca fatta per bene, tutte le altre poi…<br />

R: Si dovrebbero mettere d’accordo nel dire “stanno facendo questa ricerca”…<br />

1: Io penso che in tutte le scuole è così, cioè ci sono molte più materie, penso che anche i professori<br />

tendano a voler spiegare di persona, magari. Almeno spero, perché vogliono essere sicuri che tutti<br />

apprendano le stesse cose bene.<br />

a: Quindi, bene o male, tutti voi avete avuto un’esperienza con la biblioteca, chi in passato… Con questo<br />

tipo di esperienza avete un ricordo positivo, cioè portate un’esperienza positiva o negativa e comunque<br />

poi magari l’idea che avete della biblioteca, così è una cosa che si lega strettamente alle cose che ci sono<br />

state o magari si sono sommate alle cose che avete visto nei libri, nei film. Per capire ecco un po’ che<br />

274


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

cosa ne pensate voi della biblioteca oggi, pensate sia una cosa utile per i giovani oggi la biblioteca e poi<br />

qual è la vostra esperienza, quindi che tipo di esperienza avete avuto in biblioteca.<br />

1: Per me, io mi ricordo che è stata una buona esperienza, perché mi hanno messo a disposizione dei<br />

buoni testi, l’ho consultati con molta tranquillità lì.<br />

R: In che periodo questo?<br />

1: Ero in seconda media.<br />

R: Prima della seconda media ti era mai capitato di andare in biblioteca, da piccolina proprio?<br />

1: Non ricordo. Comunque devo dire che io ho consultato abbastanza facilmente i libri, ho fatto delle<br />

fotocopie, ero abbastanza agevolata.<br />

R: Ed eri andata per quale motivo, cioè spinta dai tuoi genitori?<br />

1: No, per una ricerca scolastica.<br />

R: Nel senso l’insegnante ti aveva…<br />

1: Sulle streghe.<br />

a: E questo lo hai fatto nella biblioteca scolastica o nella biblioteca pubblica?<br />

1: La biblioteca delle donne, in Regione.<br />

4: Io mi ricordo che ero piccolo e mi affascinava molto quella nuova biblioteca “Sandro Penna”, che era<br />

rosa, mi ero pure iscritto. E mi ricordo che era bello, perché si poteva andare su Internet, avevo preso in<br />

prestito un po’ di libri, solo che a ripensare di andarci adesso non… non so, probabilmente con tutte le<br />

altre cose sarebbe difficile, cioè proprio avere del tempo da dedicare veramente per andare in biblioteca è<br />

difficile.<br />

R: Quindi ti eri avvicinato a quella biblioteca solo per curiosità, praticamente, cioè vedendola<br />

dall’esterno.<br />

4: Sì per curiosità, come penso per tutte le cose, per esempio, la lettura. Magari mi sono avvicinato con<br />

cose, leggevo “Harry Potter” e mio nonno diceva “eh, ‘sti libri, leggi quest’altro”. Non mi sarei mai<br />

immaginato di leggerlo, poi però non è che ho letto per tutta la vita “Harry Potter”, sono passato ad altre<br />

cose e adesso leggo anche i libri che mi dà mio nonno. Anche per questo mi dà un po’ fastidio quando<br />

dicono “Moccia”, io non lo leggerei mai, però secondo me ha la sua utilità, perché se uno legge Moccia<br />

magari si appassiona alla lettura e poi si appassiona a qualcos’altro. Io penso questo, poi Moccia<br />

sinceramente potrebbe anche stare a casa sua e non scrivere niente, però ha il merito che ha avvicinato<br />

alla lettura.<br />

R: Cioè tu dici che potrebbe essere l’inizio…<br />

4: Anche per le biblioteche, magari anche per promuoverle, io penserei di non partire da cose proprio da<br />

appassionati, ma anche cose popolari, secondo me non c’è niente di male. Perché se veramente si vuole<br />

allargare la biblioteca non si deve partire da una cosa di nicchia.<br />

R: Perché, secondo te, invece, le biblioteche partono…<br />

4: Adesso secondo me le biblioteche sono una cosa di nicchia, nel senso che io mi potrei trovare in<br />

biblioteca in estate, se mi venisse la smania di leggere un casino di libri. Allora non è che posso comprarli<br />

tutti, vado in biblioteca, leggo un casino di libri e bene. Altrimenti, pensando in generale, da persona<br />

normale, non ce la vedo.<br />

275



<br />

a: Ma i tuoi amici la frequentano la biblioteca?<br />

4: Non ne ho parlato mai con nessuno di questo.<br />

a: I vostri amici la frequentano?<br />

PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />

2: Io, per esempio, ho un amico che, abitando lontano, prende la biblioteca come un posto dove può<br />

studiare non adoperando materiale della biblioteca, ma con i suoi libri, si mette lì e studia, come<br />

ambiente, come struttura.<br />

R: Nel senso gli serve.<br />

3: Io la biblioteca come posto di <strong>studio</strong> quando si era più piccoli. Adesso io faccio il quarto, però durante<br />

il primo e il secondo era un punto di ritrovo per studiare e per ricercare alcune cose. Perché i nostri<br />

professori, ad esempio di Storia dell’arte, non è che lo pretendevano, però se facevi degli approfondimenti<br />

erano apprezzati, ti alzavano i voti. Alcune cose erano interessanti, poi dipende anche da professore a<br />

professore. Però, noi, a differenza di ciò che ha detto M., facevamo approfondimenti su varie materie, e la<br />

biblioteca era diventata un luogo di ritrovo. Dopo, andando avanti, invece…<br />

a: Quella scolastica o quella pubblica?<br />

3: Quella pubblica.<br />

a: Quale?<br />

3: In particolare, quella di San Sisto, perché più o meno abitavamo vicino San Sisto, si vedeva che era più<br />

comodo per la maggior parte delle persone e si andava lì. Però dopo, andando avanti, durante il terzo e il<br />

quarto, questa cosa non è andata avanti, si è dispersa, adesso si va a casa di Tizio, Caio, Sempronio e si<br />

studia lì.<br />

1: Anch’io, cioè più negli anni passati la biblioteca scolastica l’ho frequentata, però adesso mi viene in<br />

mente una biblioteca se voglio fare una tesi; cioè se voglio leggere un libro che mi piace forse lo vado a<br />

comprare, me lo faccio prestare dalle amiche.<br />

R: Cioè tu dici che ci deve essere una motivazione proprio forte, cioè ecco se devo fare una tesi ci vado,<br />

sennò…<br />

1: Sì, la vedo più come un posto per studiare, più che intimo.<br />

a: Ritenete che oggi sia una cosa importante per i giovani la biblioteca?<br />

1: Sì, secondo me è un grande patrimonio, però dovrebbero farla un po’ sul piacere delle persone, non<br />

solo su testi antichi. Per esempio so che l’Augusta ha testi preziosi, però consultazione a fini intellettuali,<br />

di ricerca.<br />

a: Adesso mi è venuto in mente, poniamo che si fa un referendum, perché tanti soldi non ci sono e allora<br />

chiediamo: visto che abbiamo pochi soldi, li vogliamo dare come bonus ai ragazzi per acquistare un<br />

computer o vogliamo investire questi pochi soldi per andare a migliorare, fare delle attività all’interno<br />

della biblioteca? Voi, tra l’una e l’altra, che cosa ci mettereste voi?<br />

4: Il computer in biblioteca! Adesso scherzavo, però sicuramente andrebbe valorizzata perché può darsi<br />

che adesso come adesso dalla maggior parte dei giovani, scuole medie e superiori, non universitari che<br />

magari la utilizzano di più, non penso sia molto utilizzata la biblioteca, ma soprattutto neanche<br />

conosciuta. Poi non è vero che i giovani non leggono, almeno tra i miei amici l’ho potuto sperimentare<br />

che tutti leggono abbastanza, quasi tutti hanno un libro in lettura. Quindi potrebbe anche attecchire,<br />

secondo me, l’uso della biblioteca.<br />

276



<br />

PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />

a: Su questo siete d’accordo? Se ci fosse un referendum di questo tipo, decidere tra dare un bonus per un<br />

computer, o qualcos’altro di importante per un ragazzo che non lo ha, e andare a implementare servizi.<br />

Ma se tu dovessi scegliere?<br />

2: No, io magari sceglierei di agire sulla biblioteca perché appunto può comprendere anche una fascia<br />

maggiore.<br />

a: Quindi su questo concordate. Certo da noi non succede, ma negli Stati Uniti quando chiedono “noi<br />

risparmiamo questo e che facciamo? Compriamo computer, facciamo quest’altra cosa”.<br />

4: Io sinceramente penso che la biblioteca non sarebbe preferita, però in realtà sarebbe probabilmente più<br />

apprezzata. Se uno avesse l’opportunità di vivere appieno la biblioteca, gli darebbe valore, però adesso<br />

con la conoscenza che c’è adesso, non sarebbe preferita.<br />

R: Tu ne fai sempre un problema di promozione? Perché la gente non la conosce?<br />

a: Attivazione di cose interessanti…<br />

4: Forse, nel senso di promozione, ma non solo di apparenza, anche nei contenuti.<br />

R: Nell’organizzazione…<br />

4: Che magari è già buono, per esempio, come dicevo prima, alla biblioteca delle Nuvole ci sono un sacco<br />

di cose carine, e dove ci sono vanno fatte emergere, sennò… restano lì.<br />

5: Io volevo soltanto dire che io, le persone che frequento, non è che sono conosciuti i servizi o le attività<br />

della biblioteca, oppure se si organizza qualcosa. Anche un modo per attrarre e far conoscere i servizi che<br />

la biblioteca può offrire. Come diceva S. [rivolgendosi a 4] magari le persone non ci vanno perché non<br />

sanno quello che può offrire o può essere utile. Quindi, non lo so, idea banalissima, anche un incontro, un<br />

confronto anche su qualcosa di più semplice, qualcosa di fresco, organizzata per i più giovani.<br />

3: Però ci stanno alcune attività, almeno c’erano, non so, io le informazioni che ho avuto risalgono a<br />

tempo fa.<br />

a: E queste informazioni come le hai avute?<br />

3: Discutendone a casa, in famiglia. E organizzano discussioni, cose simili e anche mi pare ho letto sul<br />

computer, ma non ricordo se era una biblioteca o da qualche altra parte. Comunque alcune cose a livello<br />

di biblioteca si fanno già, ma non sono conosciute e dici “ma che ci vado a fare, vado da solo?”;<br />

solitamente è così, chiedo a qualcun altro invece di andare in biblioteca.<br />

R: E a chi chiedi, tipo?<br />

3: Non lo so, dipende dall’ambito.<br />

R: Però, comunque non ti viene naturale di rivolgerti alla biblioteca?<br />

3: No, almeno personalmente no.<br />

a: Per esempio, un ragazzo che vuole mettere su il suo blog…<br />

3: No, solitamente c’è sempre qualcuno che si intende di informatica e chiedo a lui. Io, tra biblioteca e<br />

computer, scelgo il computer come orientamento perché è il mio ambito, anche se dipende. Perché un<br />

computer è un computer e se c’è la connessione a Internet mi ci butto, ma se è un computer senza la<br />

connessione… dipende anche da varie cose.<br />

277


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

1: Secondo me, la biblioteca è utile non solo per i libri, ma magari parecchio tempo fa ho letto che in<br />

America è più usata. Poi uno potrebbe andare lì magari per un accesso wi-fi e tu stai lì in silenzio e puoi<br />

studiare con l’accesso wi-fi che ti mette a disposizione la biblioteca, perché comunque se ti mette a<br />

disposizione il sapere coi libri, può farlo anche con Internet.<br />

4: Anche secondo me, nel senso che se la biblioteca si pone contenitore di libri, non ha futuro, perché il<br />

computer la supera questa cosa, perché comunque ce l’hai a casa, cerchi e fai quello che vuoi. La cosa<br />

della biblioteca è che è un luogo fisico dove possono accadere delle cose.<br />

R: Tu hai detto una cosa importante: la biblioteca come un contenitore di libri. Voi pensate che sia<br />

questo?<br />

Tutti: Abbastanza.<br />

2: Beh, dipende da che punto di vista uno lo vede.<br />

R: Cioè?<br />

2: Può essere anche visto come punto di aggregazione e sociale. Nel senso che io vado lì, incontro,<br />

scambio idee e opinioni con altra gente che viene lì per le stesse ragioni.<br />

R: Ma questo è quello che ti piacerebbe che fosse o quello che pensi che sia?<br />

2: Non posso essere così sicuro perché non è che ci vado. Quindi non lo so, ma probabilmente credo che<br />

se più persone si trovano nello stesso luogo con gli stessi interessi, con le stesse ragioni per cui sono<br />

andati in quello stesso luogo, allora inevitabilmente qualche parola la scambi, quindi c’è uno scambio di<br />

idee.<br />

1: Anche se i libri della biblioteca dovrebbero essere più… dovrebbe dimostrare di non avere solo libri<br />

molto “alti”.<br />

R: Tu dici di portarla più fruibile, più a portata di mano..<br />

1: Sì, soprattutto più a disposizione, forse.<br />

R: Quando dicevi prima “la biblioteca dovrebbe aprirsi un po’”, in che senso?<br />

1: Dovrebbe…<br />

3: Svecchiarsi, rivitalizzarsi…<br />

1: Anche! Perché io se voglio leggere un libro che magari è uscito da 2 o 3 anni penso che potrei andare<br />

in biblioteca, ma magari non ce l’ha questo libro.<br />

R: Però posso chiedere una cosa? Voi dite “noi in biblioteca non ci andiamo tanto, anzi quasi per<br />

niente”, però condividete tutti quest’idea di biblioteca un po’ chiusa, un po’ vecchia. Quest’idea da che<br />

cosa viene?<br />

3: Forse da luoghi comuni, quando dici “biblioteca”, luogo di <strong>studio</strong>.<br />

R: È uno stereotipo?<br />

a: Tu lo leghi al ricordo che hai della tua prima esperienza o quella che ti è stata trasmessa dalla lettura di<br />

un libro o di un film? Come ti sei fatto quest’idea? Come ti è venuta fuori?<br />

3: Io come idea di biblioteca, una volta ci andavo più spesso, poi crescendo sempre meno, ora è da<br />

parecchio che non ci vado.<br />

278



<br />

R: Alle elementari ci andavi?<br />

3: No, più alle medie e primo e secondo superiore.<br />

R: A quella scolastica o sempre quella di San Sisto?<br />

PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />

3: No, non quella di San Sisto perché era lontana. In realtà ce n’è un’altra, non questa qui in centro ma…<br />

a: Via 20 settembre?<br />

3: Si, andavo a quella. E c’erano, mi pare, anche computer, facevi la tessera e potevi connetterti a<br />

Internet, c’erano varie risorse, diciamo. Però a me la biblioteca, anch’io avevo questo stereotipo che è<br />

<strong>studio</strong> serio e basta, poi frequentandola ti accorgi che stai lì e studi, però non è come te lo immagini, è<br />

meglio.<br />

R: Parliamo di questo confronto. Noi siamo partiti prima parlando della lettura e voi avete detto<br />

“leggiamo non tantissimo perché dobbiamo studiare parecchio, quindi associamo la lettura a un dovere,<br />

un obbligo, un impegno. Preferiamo attività più rilassanti”. Si può creare questo confronto in qualche<br />

modo, cioè la lettura associata a un impegno e la biblioteca associata al luogo vecchio, chiuso. Sono 2<br />

cose che secondo voi hanno a che vedere l’uno con l’altro, o no?<br />

1: Dipende dall’associazione mentale.<br />

4: Però, per esempio, io la sto superando. Nel senso che il piacere di leggere lo sto arrivando a capire, non<br />

è che leggo tantissimo, però mi sta prendendo questa cosa di leggere. Però ancora il valore della<br />

biblioteca ancora non mi è entrato, quindi è vero che sono un po’ collegati ma non del tutto, nel senso che<br />

anche se uno riconosce il piacere di leggere non è detto che lo associa alla biblioteca.<br />

R: Tu, per esempio, rispetto alla tua prima esperienza di biblioteca, da piccolino la frequentavi, ti<br />

ricordi?<br />

4: Io mi ricordo che mi divertivo quando andavo in biblioteca, però non ho avuto modo di frequentarla<br />

tanto. Ci sono andato una volta, ho preso un libro, poi due volte, ho dato un po’ un’occhiata, ci sono<br />

ritornato ma sporadicamente, perché non mi sono radicato, non ho trovato niente che mi trattenesse. Mi<br />

sono incuriosito, ho guardato, ma non più di tanto.<br />

1: Dovrebbero simulare un po’, organizzare delle attività per conoscere libri, magari degli incontri su<br />

degli autori, ma non un incontro per quelli che studiano quell’autore, ma per tutti, magari leggendo dei<br />

passi, che così tutti magari leggano quel libro.<br />

2: Io credo che queste cose ci siano già più o meno. Poi diciamo la disponibilità di ognuno di accettare<br />

questa proposta di andare a questi avvenimenti non sia poi così estesa. Io parlo per esperienza personale,<br />

quando ho un po’ di tempo libero, pur sapendo, perché vedo ad esempio dei manifesti dove annunciano<br />

queste cose, esco con gli amici. Almeno a detta nostra penso sia così per tutti. Poi vedo che anche magari<br />

dopo quando si cresce ci sono altri impegni e il tempo libero diminuisce. Quindi è difficile al giorno<br />

d’oggi, in un mondo dove tutti corrono, tutti puntano a lavorare o nel momento in cui c’è tempo libero<br />

andare nelle biblioteche non è così usuale.<br />

4: Per esempio, c’era la sua professoressa che ha ridato vita alla biblioteca, da noi c’è proprio la cosa<br />

opposta: c’è la biblioteca, anche bella, ma nessuno che la tiene in vita. Avevano anche detto “chi la vuole<br />

mettere a posto, viene”, però facendo così c’è pure… nel senso non è che a uno viene in mente, adesso<br />

andiamo alla biblioteca e la mettiamo a posto, un po’ ci vuole l’impegno. Se c’è qualcuno che riesce a<br />

lanciarla una cosa, poi viene raccolta in qualche modo. Come la sua professoressa, lei se n’è presa cura in<br />

un primo momento e penso che adesso va avanti da sola.<br />

279


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

a: Mi è venuta in mente un’altra cosa riguardo al fatto che dicevi della biblioteca e della professoressa e<br />

della biblioteca senza professoressa. Mi chiedevo, visto che abbiamo parlato del vostro ricordo della<br />

biblioteca, e il bibliotecario o la bibliotecaria? Vi torna in mente un ricordo? Esperienza positiva,<br />

negativa?<br />

5: Io quando ero più piccola, tipo seconda o terza media, mi ricordo che c’era la biblioteca e ci andavo<br />

anche abbastanza spesso. Una volta mi ricordo dovevo fare una ricerca sulle donne nel Medioevo, io e le<br />

mie amiche eravamo andate lì ed effettivamente c’era una bibliotecaria che teneva la biblioteca. Non era<br />

una di quelle biblioteche grandissime, magari anche piccola, però carina, accogliente. Poi per noi, dato<br />

che eravamo in gruppo a fare queste ricerche era anche una cosa carina in un certo senso. Poi alla fine<br />

c’erano troppi iscritti, la biblioteca è stata tolta, ci hanno fatto delle aule e “ciao biblioteca!”, fine.<br />

a: Quindi hai anche un buon ricordo di questa bibliotecaria? Cioè pensando alla biblioteca vi viene in<br />

mente anche il bibliotecario oppure no?<br />

2: Penso a mia zia, subito!<br />

1: La ricerca che ho fatto sulle streghe devo dire che, va beh, la bibliotecaria la conoscevo, però è stata<br />

molto gentile. Quindi penso che sempre sia così, cioè siano comunque disponibili. Poi alle medie, invece,<br />

c’era una particolarmente severa, come se i libri fossero i suoi e non li volesse dare, li volesse indietro. Va<br />

beh, che poi li ridessero in ritardo ok, però…<br />

a: Quindi questa cosa ti è rimasta impressa…<br />

1: Sì, però mi è rimasta più impressa quella gentile.<br />

5: Io la bibliotecaria la ricordo tanto; ecco, ora che ci penso, forse anche per quello che... era una persona<br />

molto passiva, ti dava il libro, tu prendevi il libro, poi lei si sedeva e leggeva un giornale. Proprio perché<br />

magari la biblioteca era piccola, però un po’ lenta, neanche severa, o simpatica o gentile, proprio…<br />

R: Tu dici disinteressata.<br />

5: Oddio, disinteressata proprio no, però…<br />

a: Quindi che ben associavi con il tuo concetto di biblioteca. Biblioteca come luogo…<br />

5: Criticava poi il fatto di essere in gruppo. Poi infatti ultimamente… come F. non è che la biblioteca<br />

proprio sia l’ideale della nostra vita!<br />

4: Comunque, il bibliotecario è una figura importante perché è quello che umanizza, che fa la differenza<br />

tra il computer e la biblioteca. Perché col computer ci sei tu e l’informazione; in biblioteca, il<br />

bibliotecario e la gente che la frequenta può essere quella cosa che fa la differenza e ti fa scegliere di<br />

andare lì.<br />

a: La condividete questa cosa che il bibliotecario può fare la differenza?<br />

2: La differenza no, perché poi alla fine è l’idea comune che fa la differenza e l’idea personale. Perché se<br />

io ho un’idea di biblioteca che non è proprio il massimo, sono poco incentivato, poco spronato, poi<br />

dipende da tante cose, dalle necessità, anche dalla curiosità.<br />

R: La tua prima esperienza di biblioteca, più o meno hanno risposto tutti, ma tu F. [rivolgendosi a 2] non<br />

ce lo hai raccontato. Penso ti ricordi…<br />

2: Ci sono stato, ma non ho un’esperienza molto… ho un ricordo molto vago, molto lontano. Ci sono<br />

stato con mio zio, quello che dicevo prima, da bambino, presi due libri che mi pare poi non lessi neanche,<br />

alla fine. Però fu, più che altro, come una sorta di dovere nei confronti di questo zio che mi aveva<br />

proposto questa esperienza e io l’avevo esercitata. Avevo preso i libri e poi chiaramente li ho restituiti.<br />

280



<br />

R: Cioè ti aveva un po’ spinto?<br />

PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />

2: Sì ecco, diciamo. Poi insieme ai cugini, lo facevano loro, l’ho fatto anch’io. ma non ero così convinto,<br />

non era una mia idea di fondo.<br />

R: E giusto per chiudere questa panoramica delle esperienze passate: se e quanto hanno inciso i vostri<br />

genitori; la famiglia vi ha mai spinto ad andare o forse vedevate i genitori che andavano in biblioteca o<br />

se anche adesso i vostri genitori frequentano la biblioteca.<br />

5: Personalmente, no prima e no adesso. No, dalla famiglia spinta no, sinceramente neanche alla lettura,<br />

perché da quando ero piccola, oddio a parte Geronimo Stilton, mi piaceva scegliere qualcosa da leggere.<br />

Però in biblioteca no, i miei no, a parte Camilleri.<br />

R: Perché sono amanti di Camilleri?<br />

5: Sì, veramente tanto. Però in biblioteca no. La spinta dei genitori nel caso specifico della biblioteca, nel<br />

mio caso, è assente.<br />

4: Devo ammettere che anch’io, non ci avevo pensato, ma le volte che ci sono andato, sono andato con<br />

mia zia. Loro non ci vanno, forse è anche per questo che io non l’ho frequentata tanto.<br />

2: Più che altro, direi un’educazione alla lettura, piuttosto che l’educazione alla biblioteca. Nel senso che<br />

se c’era un libro che mi piaceva, dicevo se c’era il modo di procurarselo, essendo poi dei libri che<br />

avevano un costo limitato. Quindi sono stato abituato che un libro spesso veniva comprato, anche perché<br />

sono stato abituato all’idea di libro come un bene che rimane, così io compro il libro e lo tengo e faccio<br />

esperienza.<br />

a: E avete molti libri a casa? I vostri genitori sono dei lettori appassionati?<br />

3: La mia sì, sicuramente. Per il fatto della biblioteca, la prima volta mi ci hanno accompagnato mio<br />

padre e mia madre; è incredibile che c’era mio padre, perché solitamente lavora sempre, quindi mi è<br />

rimasta questa cosa.<br />

a: Lui è un lettore pure?<br />

3: Sì, tantissimo.<br />

a: A casa avete molti libri?<br />

3: Sì, tantissimi. E poi a casa abbiamo, non biblioteca privata, però mio nonno anche lui era appassionato<br />

e allora abbiamo un fondino, dove praticamente stanno scaffali e scaffali di libri, però di quell’epoca, sul<br />

fascismo, tutte queste cose pesanti, però sono interessanti! Abbiamo parecchi libri, a tutti noi in famiglia<br />

piace leggere. Poi, che ne so, mio fratello compra un libro e io un altro, leggiamo e ce li scambiamo quasi<br />

sempre, perché siamo abituati così.<br />

a: E S. [rivolgendosi a 3] anche te e D. [rivolgendosi a 4], avete genitori appassionati?<br />

5: Magari appassionati no. I libri ci sono, anche se non sono quelli particolarmente pesanti, però a casa<br />

mia ci sono di vario genere. Anche perché mio padre un po’ di anni fa si divertiva a collezionare quelle<br />

cose tipo “La storia d’Italia”, tutte quelle collane, però ce ne sono, magari non tanti come diceva P., ma<br />

un po’.<br />

1: Anche a mio padre piace molto leggere, lavora per le biblioteche, quindi sì, papà sta spesso in<br />

biblioteca e magari gli piacerebbe anche che la frequentassi anch’io. Però abbiamo anche abbastanza libri<br />

a casa, quindi se ho voglia di un classico, qualcosa che magari anche lui quando aveva letto, se ce lo<br />

abbiamo ancora…<br />

281



<br />

PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />

R: Ok, adesso facciamo una cosa così, un po’ veloce. Le prime tre parole che vi vengono in mente<br />

associate al concetto di biblioteca, proprio istintivamente. Magari cominciamo a giro da D. [rivolgendosi<br />

a 5].<br />

a: Qualsiasi cosa, proprio…<br />

5: Le prime tre parole? Aggettivi, qualsiasi cosa?<br />

a: Sì, qualsiasi cosa.<br />

5: Non so perché, ma mi viene in mente la luce soffusa, cioè non un ambiente completamente illuminato,<br />

ma un pochino buio. Poi il silenzio. E poi la terza…..un assist, magari? No, perché l’immagine ce l’ho<br />

anche, ma… in un certo senso, quel velo di “sapere”, quell’atmosfera di conoscenza, emozioni…<br />

R: Però, nel senso negativo, pesante, dici?<br />

5: No, non tanto in senso pesante.<br />

R: Conoscenza…<br />

5: Sì.<br />

4: Io, sicuramente silenzio, poi poltrone di pelle e polvere.<br />

3: Io, quegli ambienti tipo gotici un po’ spettacolari, ti immagini quelle arcate gigantesche tipo gotiche;<br />

poi una penna, e la filosofia (è una storia lunga, se volete ve la racconto!).<br />

R: E certo! Adesso finiamo il giro e poi ce lo dici.<br />

2: Io: libri; bibliotecari, quelli doc; scrivanie.<br />

1: Luce, una bella luce, tipo finestre grandi; legno; una sala grande, un ambiente grande e illuminato.<br />

R: Allora, di questa carrellata molto carina, la prima cosa che mi viene da notare è che non ci sono le<br />

persone, mai. Nel senso…<br />

a: Ci sono solo i bibliotecari!<br />

4: Gli studenti, in effetti…<br />

R: Cioè, nel senso, abbiamo: la sala gotica, le poltrone di pelle, le luci, le finestre grandi… non c’è un…<br />

3: Solitamente, tu stai lì in silenzio.<br />

R: Non c’è vita!<br />

1: Perché leggere è una dimensione intima, a meno che non leggi ad alta voce!<br />

2: Uno associa proprio come luogo, non come punto di aggregazione, nel senso che uno tende ad<br />

immaginare la biblioteca come momento nel quale si è individuo libero, nel senso che non c’è il momento<br />

di scambio con le altre persone.<br />

R: Non c’è il momento di scambio con le altre persone…<br />

2: Questo dico nell’immaginario, di fatto non penso…<br />

282


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

R: Ma potrebbe essere invece un punto di aggregazione, un luogo di socializzazione, anche per i giovani?<br />

3: Potrebbe esserlo con le persone, nel senso che, magari non leggiamo il libro e discutiamo su questo<br />

libro, perché sennò suona sempre ai fini come cosa che racchiude i libri. Magari un “a me piace il taglio e<br />

cucito, facciamo un corso di taglio e cucito”. Magari un luogo di cultura generale in cui impari qualcosa.<br />

4: Io, in realtà, sto scindendo l’idea di biblioteca dall’esperienza che ho avuto, forse perché ho i fumetti,<br />

ma è come se avessi un’idea diversa della biblioteca coi libri e la biblioteca coi fumetti. Forse perché ho<br />

avuto più esperienza con quella dei fumetti, però secondo me, se vissuta bene, la biblioteca coi libri<br />

potrebbe diventare la stessa cosa. A pensare a quella, le persone mi verrebbero anche in mente, perché per<br />

esempio sono andato parecchio ai corsi serali, dove mi sono divertito molto. C’era quell’ambiente<br />

accogliente, si scherzava, si disegnava, facevo una cosa che mi piaceva. Quella la ricordo come una bella<br />

esperienza, infatti quella biblioteca io l’ho amata, l’amo ancora e ogni tanto ancora ci vado. Forse perché<br />

questo è legato proprio a un fattore forse più monotematico, diciamo, perché i fumetti ti danno l’idea di<br />

una cosa più ristretta. Là ci va proprio la gente a cui piacciono i fumetti, chi ha quegli interessi, allora uno<br />

può trovare facilmente. Per esempio, un corso, ovvio che lì ci sarà il corso di fumetto e uno ci si avvicina<br />

più facilmente, quindi forse è più facile trovare accoglienza lì, perché se parti già da una cosa che conosci<br />

bene… Mentre la biblioteca ti spaventa di più, perché è una cosa più aperta; magari potrebbe essere più<br />

vario e più divertente, adesso non lo so. Infatti, è per questo che quando penso alla biblioteca, non penso a<br />

quel tipo di biblioteca che mi è piaciuta, cioè quella di cui ho fatto esperienza, quella “Le Nuvole”.<br />

a: E quando P. diceva “fare dei corsi di cultura generale”, tu pensi anche all’idea di un qualcosa che tiene<br />

la gente che lavora… Tu hai fatto il caso del cucito, però anche magari tenere aggiornate le persone su…<br />

3: Anche, potrebbe essere interessante.<br />

a: Aggiornate sulle cose che succedono. Questo discorso, dicevi cultura generale, lo estendi anche<br />

all’attualità…<br />

3: Anche, cioè ognuno ha il proprio ambito di interesse. Ad esempio, un mio amico vuole fare scienze<br />

politiche perché è attualità, gli piace la politica; sicuramente, se ci fosse una cosa del genere in biblioteca,<br />

ci andrebbe di sicuro. Tipo a me piace l’informatica, se ci fossero discussioni sull’intelligenza artificiale<br />

io andrei. Se a lui gli piace la musica e ci fosse il discorso sul jazz, ci andrebbe. Dopo dipende dalle<br />

persone, perché ognuno è diverso e ha i suoi ambiti. Se adesso ci fosse “taglio e cucito”, io non ci andrei.<br />

2: Taglio e cucito no, ma jazz forse sì!<br />

a: Quindi, non so se condividete questo pensiero che la biblioteca, con una serie di attività, potrebbe<br />

essere frequentata anche da quelle persone che lavorano, però magari vogliono tenersi aggiornate, fare<br />

qualcos’altro, ecc.<br />

2: Ecco, però secondo me qui si esce dal campo della lettura. Uno qui dice “la biblioteca deve svolgere<br />

questo tipo di attività”, ma queste attività non escono dal tema centrale “Cos’è la biblioteca”? La<br />

biblioteca vista appunto come insieme, contenitore di libri, contenitore del sapere dove è l’individuo che<br />

va a cercare la biblioteca per esigenze. Quello di cui ora stiamo parlando è un’altra cosa.<br />

a: Quindi tu dici che esula…<br />

2: È un intrattenimento, perché cos’è che l’individuo del giorno d’oggi cerca? Non è più a questo punto la<br />

biblioteca, quanto l’intrattenimento, il divertimento, lo svago.<br />

a: Lui parlava di cultura generale.<br />

3: Anche la cultura generale!<br />

2: Anche se non è intrattenimento, è una specie di svago, di distensione dalle fatiche quotidiane.<br />

283


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

a: Quindi tu dici che parliamo di qualcosa di diverso.<br />

2: Parliamo di qualcosa che non si attiene proprio alla biblioteca in sé per sé, almeno all’idea di biblioteca<br />

che io ho.<br />

a: Voi condividete?<br />

2: Però potrebbe essere magari un tipo di biblioteca che si evolve, che cambia, che migliora anche. Io non<br />

sono contrario alla sua idea, però dicevo va fatta questa precisazione.<br />

3: Dipende come si vede la biblioteca, se appunto la si vuol vedere come un insieme di libri, allora sì<br />

esula. Ma io non la voglio vedere come un insieme di libri, ma come centro di cultura, in cui si impara<br />

qualcosa, si studia qualcosa. I libri sono un ottimo modo per imparare, però non è l’unico e poi<br />

l’apprendimento e la cultura si evolvono con l’uomo. Cioè una volta c’erano i graffiti, poi è nata la<br />

scrittura. Perché la scrittura è la cosa più importante? Perché la persona muore e la scrittura si dice<br />

continua a vivere, e questo in realtà mi piace tantissimo. Però ci sono anche modi diversi per tramandare<br />

le cose, ad alcuni potrebbe piacere leggerle, e una cosa è leggerle, altra cosa è raccontarle. Perché magari<br />

da persona a persona si trasmette sempre cultura, è più facile, ma potrebbe essere anche più difficile, non<br />

lo so.<br />

a: Il discorso che tu facevi lo leghi anche a questa evoluzione anche della scrittura, anche ai tipi di<br />

supporti, per esempio in biblioteca non ci sono più solo libri, ma anche quelli che si ascoltano e tante altre<br />

cose.<br />

2: Beh, in passato, una sorta di accademia rinascimentale, umanistica, nel senso che magari un tempo si<br />

riunivano per discutere di ciò che si leggeva, la cultura generale. È un’idea che, seppur presente già in<br />

passato, potrebbe comportare un passo avanti per le biblioteche.<br />

a: Pensavo a ciò che esula e non: un videogioco all’interno della biblioteca come lo vedi?<br />

2: Beh, ecco, qui ritorniamo al discorso che dicevo prima. Videogioco inteso come svago, come<br />

distensione, come qualcosa che però con la lettura non ha poi così tanto a che fare.<br />

1: Secondo me, anche l’idea non solo di leggere i libri ognuno da solo, che è un’idea che io stessa ho, ma<br />

anche di discuterli. Cioè la biblioteca è fondata sul libro, ma non necessariamente sulla lettura individuale<br />

e l’esame individuale di quel testo, potrebbe essere una cosa più comunitaria.<br />

R: Tu dici di confronto, di scambio fra le persone…<br />

4: Alla fine questo è quello che può dare una marcia in più alla biblioteca e far sì che uno abbia voglia di<br />

alzarsi e andare fino alla biblioteca. Perché restando sempre allo stesso punto, se si resta al freddo e al<br />

vuoto contenitore di libri, non c’è questa spinta ad andare avanti. Mentre se lo vedi proprio come un<br />

ambiente, una cosa in più, un luogo di incontro, puoi avere questa spinta ad andarci.<br />

R: Voi pensate che sia questa un po’ la chiave di quello che diceva prima M. [rivolgendosi a 1]: la<br />

biblioteca dovrebbe aprirsi un po’, potrebbe essere proprio questa.<br />

Tutti: Sì.<br />

5: Perché sennò a questo punto, dato che oggi c’è Internet, è normale che tutti pensano: invece di andare a<br />

prendere delle informazioni alla biblioteca, perdere tempo, eccetera eccetera, ho il computer e vado lì.<br />

Cioè se la biblioteca non mi offre sostanzialmente niente di più, io mi baso su quello che ho. È normale<br />

che mi offri qualcosa in più come qualità eccetera, ma…<br />

R: Tu dici “non basta”?<br />

284


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

5: Sì, invece di offrire solo quello che può offrirti un computer; per fare un esempio, qualcosa di più, che<br />

è normale una ricerca a casa non ti può offrire e quindi ti spinga a fare di più oltre…<br />

1: Una discussione…<br />

5: Esatto, una condivisione.<br />

R: L’interazione, il confronto, insomma.<br />

4: Anche i videogiochi, perché no? Si può anche provare, tanto i libri in biblioteca ci sono uguale, se ci<br />

sono anche i videogiochi che male c’è. Uno legge Dostoevskij e poi si fa una partita…<br />

R: Con la PlayStation e vai! Perché no?<br />

1: Per bilanciare, anche perché ci sono un sacco di videogiochi, alcuni videogiochi ispirati da libri. C’è un<br />

videogioco sulla Divina Commedia… orrendo eh, però uno può confrontare.<br />

2: Poi dicono sia tutta una cosa particolare…<br />

1: Uno poi dice “ok, il videogioco fa schifo, però…”<br />

3: Si potrebbe anche prendere il videogioco come argomento di <strong>studio</strong>. Tipo, ci sono dei bambini che<br />

dicono “da grande voglio fare anch’io un videogioco!”. Che è una cosa impossibile: i videogiochi sono le<br />

cose più serie e impossibili da programmare. Io <strong>studio</strong> programmazione da anni e son riuscito a farne due,<br />

ma ho smesso perché sono difficilissimi. Comunque, prendere un videogioco anche come motivo di<br />

<strong>studio</strong>, tipo, come si fa un videogioco, da cosa si inizia, tutte queste cose e ampliare il discorso. Quindi il<br />

videogioco non solo per giocarci, ma anche come apprendimento. Oppure che logica c’è dietro ai<br />

videogiochi, come fa a divertire?<br />

4: Alla fine, dietro tutto c’è un aspetto interessante e comunque c’è anche una parte di divertimento, ma<br />

tutto può diventare una cosa seria, più profonda.<br />

R: Questo è lo stesso caso di Moccia di prima, lo stesso concetto.<br />

4: Sì, la stessa cosa.<br />

R: Quindi, diciamo, siamo partiti da un concetto di biblioteca un po’ antica, un po’ chiusa e, mi sembra<br />

di capire che siamo tutti d’accordo nel pensare che invece questa forma di scambio tra le persone, di<br />

interazione, di confronto, magari anche con qualche strumento diverso (adesso abbiamo fatto l’esempio<br />

del videogioco, ma potrebbe essere anche dell’altro), è forse la chiave per avvicinare la biblioteca ai<br />

giovani, ai ragazzi.<br />

1: Anche perché il libro è una forma di comunicazione, esprime pensieri umani; i pensieri umani però si<br />

esprimono anche in altre forme, che sono la cultura, i videogiochi, la musica. Quindi uno dai libri può<br />

spaziare ovunque.<br />

2: Giusto, giusto.<br />

R: Facciamo l’ultima domanda.<br />

a: Altre due. Una è: pensando voi sindaci per un giorno, obiettivo migliorare la qualità della vita dei<br />

ragazzi qua a Perugia, quindi andate a intervenire in vari settori, tra i quali c’è anche la biblioteca; voi che<br />

cosa fareste? Cioè voi avete la possibilità di fare qualcosa per la biblioteca sempre con l’obiettivo di<br />

andare a migliorare la qualità di vita del giovane, che cosa suggerireste di fare, avendone la possibilità?<br />

La prima cosa che vi viene in mente.<br />

2: Le possibilità economiche non sono indifferenti!<br />

285



<br />

PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />

5: Prima di tutto, non per ripartire sempre dallo stesso punto, un pochino di propaganda, cioè far sapere,<br />

perché se uno non sa…<br />

a: Attraverso quali canali, semplicemente attraverso un sito, un social network, attraverso la scuola…<br />

4: Secondo me, la cosa più efficace, adesso c’è il Fantafestival, anche qua mettere un gazebino<br />

informativo della biblioteca sarebbe carino, se ci sono cose che possono interessare i giovani. Prima di<br />

tutto ci devono essere, cioè prima di tutto la sostanza ci deve essere, sennò…<br />

a: Quindi, in ambienti frequentati dai giovani fare lì dentro promozione.<br />

4: Anche su Internet, adesso i social network sono molto, quasi abusati.<br />

R: Infatti, ad esempio, a questo proposito, le biblioteche di Perugia sono su Facebook.<br />

4: Sì, questo lo so.<br />

a: Però uno ci deve anche…<br />

R: Sì certo, arrivare al contatto.<br />

a: La scuola potrebbe essere un canale.<br />

Tutti: Sì!<br />

4: Anche se una cosa che ti arriva dalla scuola ha sempre un impatto diverso, rispetto al gatto rosa.<br />

a: Quindi, S. [rivolgendosi a 4, D. dice “battete un colpo, cioè fateci sentire che ci siete”, giusto?<br />

4: Sicuramente questo e poi niente, non lo so. Sicuramente, il momento in cui inizia a diventare una cosa<br />

interessante è quando ti riesci a integrare dentro la biblioteca, cioè quando riesci a trovare degli amici che<br />

ci vanno.<br />

a: Quindi se tu avessi le possibilità economiche per realizzare almeno una cosa? Che faresti per questa<br />

biblioteca?<br />

4: Non lo so.<br />

a: Magari ti convince poco, perché magari faresti qualcos’altro per i giovani se avessi… Se ti viene in<br />

mente.<br />

4: Non lo so, perché alla fine, anche se uno ci mette una cosa interessante, non so se la gente ci vorrebbe<br />

andare. Più che altro è una cosa trovarli. Magari c’è già.<br />

a: Tu dici, in realtà, il servizio che c’è è un buon servizio, tu dici trovarlo, scoprirlo, che magari il ragazzo<br />

poi trova l’opportunità di poterlo scoprire. Già c’è, poi si potrebbe anche decidere, mi sembra di capire, di<br />

non fare niente, tanto comunque, nel caso della biblioteca delle Nuvole, c’è una bella biblioteca, c’è un<br />

servizio, io l’ho scoperto, quindi…Giusto?<br />

4: Alla fine io penso che sia anche una cosa legata al caso, magari tu ci vai, conosci qualcuno, avrete<br />

amici, allora tu riesci comunque, ti viene il piacere, ti nasce il piacere. Adesso io non me ne intendo<br />

sinceramente di queste cose, a chiedermi perché la gente si appassiona a una cosa, un po’ per caso…<br />

2: È difficile che uno spontaneamente…<br />

a: No, ma se io ti dico: se tu avessi le possibilità, che cosa faresti subito per…<br />

286



<br />

PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />

2: Ecco, io, per esempio, fare delle cose innovative. Può essere una stupidaggine la mia opinione, però<br />

qualcosa come, per esempio, delle gare dal punto di vista agonistico, delle gare della cultura vista in<br />

maniera più ampia, non solo riguardo qualcosa di attinente alla lettura. Però di scrittura, di dichiarazione,<br />

anche qualcosa di più esteso, per esempio artistico. Qualche gara che potrebbe portare successivamente a<br />

conoscere, magari se queste cose vengono praticate all’interno dell’ambito della biblioteca, potrebbero<br />

poi spronare l’interesse dei ragazzi riguardo proprio la biblioteca.<br />

R: Una partecipazione attiva.<br />

2: Una partecipazione attiva, magari passando dalla scuola, perché la scuola, essendo poi una sorta di<br />

obbligo… o meglio, a scuola uno può vedere queste occasioni come occasioni, non tanto di approfondire,<br />

ma di migliorare quanto si fa a scuola. Quindi il singolo, l’individuo è più portato ad accettare questi<br />

programmi se proposti tramite la scuola, che se proposto più liberamente dove è lui a dover fare il primo<br />

passo. Se invece, la scuola incanala in un certo senso il giovane, il ragazzo, è più facile che lo apprezzi e<br />

poi magari chissà, potrebbe avvicinarsi successivamente alla cultura e alla biblioteca in particolare.<br />

a: P. [rivolgendosi a 3] che faresti?<br />

3: Più che altro, stesso discorso per la scuola, che magari fa il primo passo; perché dici “chi me lo fa<br />

fare”, ci pensi e ci ripensi, finché o ti decidi o ti decidi; solitamente è così, a meno che non hai una<br />

motivazione forte, da solo non ci vai. E la scuola, si potrebbe essere un canale, però anche a livello di più<br />

piccoli, nel senso di elementari secondo me. Perché se una cosa si inizia da piccoli, magari ti lascia<br />

un’impronta maggiore. Se, invece, lo vedi alle superiori, è visto come un obbligo, mentre se lo fai da<br />

piccolo ti entra meglio.<br />

R: Più naturale…<br />

a: Quindi ti adopereresti affinché ci fossero più stimoli a partire dalla prima età, insomma.<br />

3: Elementari, medie, superiori. Cioè, una continuità tra elementari, medie e superiori, una continuità che<br />

però è come un’abitudine: “ah, leggiamo questo libro, leggiamo quest’altro libro, che ci ha insegnato?<br />

Cosa abbiamo imparato? Abbiamo imparato qualcosa? Non serve a nulla? Vogliamo continuare a leggere<br />

libri, oppure non serve a nulla leggere libri?”. Capito? Un’attività continuativa, non che diventi proprio<br />

un’abitudine, che però io capisco che può servire e io continuo anche da solo da piccolo, come un<br />

obbligo, ma che faccio con piacere, però crescendo capisco che mi serve e quindi continuo ad andare in<br />

biblioteca, ad informarmi, a capire, a discutere.<br />

R: Sindaco per un giorno, M. [rivolgendosi a 1].<br />

1: La prima cosa che mi è venuta in mente è di fare una sala wi-fi o comunque di libera consultazione con<br />

un sacco di pouf colorati, snellire un po’ la burocrazia che sta dietro la biblioteca. Perché è questo un po’<br />

che magari a me fa fare un passo indietro, nel senso che mi pare tanto difficile prendere un libro. Io mi<br />

ricordo che delle mie amiche, per una ricerca, sono andate in biblioteca ed hanno avuto un sacco di<br />

problemi per prendere un libro. Quindi un po’ forse agevolare il prestito. E poi, periodicamente<br />

promuovere degli incontri, delle discussioni su tematiche dei libri, sempre con al centro i libri, però aperte<br />

a tutti.<br />

4: Anche collaborazione con alcuni festival che si fanno a Perugia, che sono molto belli.<br />

3: Questo sarebbe interessante.<br />

R: Tipo?<br />

4: C’è stato “Immaginario”, c’è questo qua, poi c’è Umbria Libri, e non mi vengono neanche in mente<br />

tutti, però ci sono.<br />

287


PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />


<br />

1: Magari il periodo che c’è Eurochocolate, qualsiasi biblioteca potrebbe dire “ok, per questa settimana<br />

abbiamo degli incontri sulla cioccolata con degli incontri”, che ne so.<br />

R: Tu dici di creare delle collaborazioni.<br />

1: Eh, anche.<br />

4: Cioè dovrebbe essere una cosa viva, prendere spunto da quello che accade in città…<br />

1: Molto aperta.<br />

R: Ci sono delle situazioni a Perugia che somigliano a quest’idea che state descrivendo? Ci sono già? Vi<br />

viene in mente qualcosa? Cioè quello che si può chiamare un centro culturale.<br />

2: Di aggregazione, anche sociale?<br />

R: Eh! Vi viene in mente qualcosa?<br />

3: Ci sono certe aggregazioni a livello parrocchiale, tipo San Sisto e Ponte San Giovanni sono molto<br />

attive come parrocchie adesso, non culturali, come centro di aggregazione. Però sono gruppi di amici,<br />

vanno in giro, fanno ad esempio raccolta viveri, per stare insieme, ma non a livello culturale.<br />

4: Su un certo livello sì, però ci sono anche discussioni.<br />

3: Sì, su un certo livello sì, però la vedo un po’ diversa la biblioteca.<br />

4: Sì.<br />

a: E pensate potrebbe essere utile anche cercare una collaborazione tra i ragazzi e chiedere. Adesso non so<br />

se voi potreste essere disponibili a dare un aiuto, degli input, come dici te S. che ci dici queste cose che<br />

sono cose importanti. Quindi, per esempio, se ci fossero occasioni, voi dareste una mano per organizzare<br />

attività o per ideare delle attività per i giovani nelle biblioteche? Vi rendereste disponibili per fare questo<br />

lavoro? Oppure no, per mancanza di tempo…<br />

4: Dipende, se uno trova una cosa che lo appassiona, dipende.<br />

2: Beh, il tempo è sempre poco…<br />

4: Però, secondo me, se si andasse a chiedere in giro, io stesso magari, che ne so, potrei anche. Potrebbe<br />

essere una cosa interessante. Adesso è un po’ generico così, aiutare la biblioteca.<br />

a: Però potrebbe essere una buona idea chiedere ai ragazzi di dare una mano per mettere in piedi una serie<br />

di attività, di servizi, di cose?<br />

4: Secondo me, sì.<br />

3: Io ho pensato una cosa, a me hanno fatto per parecchio tempo ripetizioni, perché c’è a scuola mia che<br />

c’è parecchio casino, perché c’è la professoressa di informatica che sa tante cose ma non le sa spiegare.<br />

Adesso ho organizzato tra i ragazzi dei corsi di ripetizioni di informatica. Sarebbe anche bello a livello di<br />

biblioteca fare dei corsi, non di recupero, ma se qualcuno ha un problema. Esiste adesso “Portofranco”, in<br />

cui ci sono volontari che fanno ripetizioni agli studenti, a classi e a gruppi comunque. All’interno della<br />

biblioteca una cosa del genere la vedo bene, però ci vuole pure una grande organizzazione.<br />

4: Però, per esempio, adesso mi è venuto in mente, noi a scuola abbiamo fatto una settimana flessibile,<br />

cioè degli studenti hanno preparato dei corsi, e sono venuti fuori dei corsi veramente carini. Per esempio,<br />

io ho fatto scrittura creativa, poi c’era…<br />

288



<br />

a: Ma tenuti dagli studenti?<br />

PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />

4: Sì tenuti dagli studenti, ma comunque veramente interessanti, non cose per passar l’aria!<br />

1: Un mio amico ha tenuto un corso di giornalismo sociale.<br />

a: Carino!<br />

4: Per questo non è che ci sia un dispendio di soldi oppure troppe perdite di tempo. In biblioteca si<br />

potrebbe fare la stessa cosa, perché è stata fatta anche in poco tempo e ci sono state parecchie adesioni<br />

degli studenti; anche dei corsi, molti hanno proposto il loro corso. Sicuramente si troverebbe tanto<br />

feedback, per usare una parola bella!<br />

a: E poi qualcuno appassionato di qualcosa, tipo te coi fumetti che magari puoi fare corsi di questo tipo.<br />

4: Sì, secondo me si potrebbe mettere uno spazio dove ci sono dei ragazzi che diventano protagonisti,<br />

sarebbe aperto, potrebbe essere interessante e, secondo me, sarebbe anche una cosa diffusa. A giudicare<br />

dall’esperienza a scuola, ci sono state cose belle e potrebbe essere…<br />

a: Questo lo condividete?<br />

2 e 3: Sì.<br />

2: Oddio, dipende.<br />

3: Il ragazzo che fa qualcosa richiama parecchio, secondo me, molto più di un professore che ti spiega<br />

italiano. Se è un ragazzo che ti spiega italiano, magari ti comprende anche meglio, magari ci mette anche<br />

più emozione. Io ho una professoressa di italiano bravissima, però ho avuto un’altra professoressa, perché<br />

questa per un anno è stata male, e spiegava le cose, ma parlava sempre con la stessa tonalità di voce e tu<br />

dormivi. Il ragazzo magari ti sa coinvolgere di più.<br />

2: Dipende anche dalle capacità di una persona.<br />

a: Però potrebbe essere un’idea vincente.<br />

2: Dipende, perché di esperienze come quella che dicevi tu della settimana flessibile ne ho avute molte.<br />

Di corsi ne ho visti tantissimi, c’erano delle cose riuscite bene, delle cose riuscite meno bene. Però in un<br />

contesto come quello della scuola, della settimana flessibile, dove tutti vogliono puntare, se non a perdere<br />

tempo poco ci manca, forse in un contesto come quello della biblioteca potrebbe essere… ecco meglio<br />

valorizzato, meglio organizzato e preso più in maniera seria da parte degli organizzatori.<br />

1: Secondo me, coinvolgere anche gli ascoltatori in modo che tutti possono parlare, come adesso, cioè<br />

non una lezione.<br />

4: E infatti era un po’ questo il bello della settimana flessibile, che non c’era la figura, alla fine erano tutti<br />

allo stesso piano.<br />

R: Volete aggiungere qualcos’altro? Vi viene in mente qualcos’altro?<br />

a: Quindi, pensavo, magari trovare un bibliotecario che abbia poco o più la vostra età, non sarebbe poi<br />

male, dal punto di vista dell’immagine, della promozione…<br />

3: Se sa fare il suo lavoro, sì… Cioè nel senso che magari una persona giovane, tu dici “lo saprà fare il<br />

suo lavoro?”. È solitamente questo che penso.<br />

a: Quindi hai poca fiducia?<br />

289



<br />

3: No, nel senso che…<br />

PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />

a: Non è tanto una questione di età, può essere anche uno che ha 70 anni, ma se è capace…<br />

2: Ma sì!<br />

3: La mia esperienza personale, non voglio dire che i giovani non hanno voglia di lavorare, però sia i<br />

giovani che i vecchi a qualsiasi età, ultimamente tendono a scansare il lavoro e farne il meno possibile<br />

sugli ambienti di lavoro in cui mi sono trovato. Anch’io. Più che altro le cose che interessano di più sono<br />

le più strane. Io mi ricordo che l’anno scorso c’è stata occupazione dappertutto a Perugia e a scuola mia<br />

sono stati organizzati vari corsi. C’era il corso di giocoleria, quello che fanno i pagliacci con le palline, i<br />

birilli, era pieno, pieno, tutta gente che voleva provare. Io mi sono stupito tantissimo perché non pensavo<br />

che il fatto di far girare in aria 5 o 6 palline… è interessante, però non pensavo che chiamasse tanta gente.<br />

2: Torniamo un po’ al discorso che al giorno d’oggi la gente tende ad evadere, tende a cercare il<br />

divertimento piuttosto che magari immergersi in qualcosa di più impegnativo. Questo è significativo che<br />

uno scelga le palline rispetto a qualcosa più…<br />

3: Anche il corso di bongo era pieno!<br />

2: Eh, appunto! Con tutto rispetto per i bonghi e le palline, io credo sia su un altro livello rispetto ai<br />

diversi tipi di lettura.<br />

3: Abbiamo discusso anche con gli avvocati di tempo pieno con la riforma. Ecco, alcune attività erano<br />

proprio piene, altre invece…<br />

2: Ecco, dove c’è interesse…<br />

1: La settimana flessibile era pieno, so perché ci sono andata, quello di recitazione.<br />

5: Anch’io, sì ci siamo trovati una volta che eravamo tipo 38.<br />

R: Anche quello era…<br />

5: Sì, storia del rock perugino. Alla fine il difetto della nostra settimana flessibile è che è stata organizzata<br />

male e in poco tempo e non era più poi tanto flessibile.<br />

4: Va beh, lasciamo stare.<br />

a: Ampliando un po’ più il discorso, ritenete che oggi la biblioteca possa essere importante per i giovani?<br />

Cioè dopo tutte le cose che abbiamo detto: dovrebbe farsi sentire, organizzare una serie di cose così,<br />

potrebbe giocare un ruolo importante?<br />

2: Si, dipende da come uno…<br />

4: L’importante è che non si adagia proprio sull’immaginario passato della biblioteca, cioè quello che è<br />

stato. È inutile restare in un modo quando i tempi vanno avanti, continuerà ad avere la stessa utenza,<br />

probabilmente non ne avrà meno ma sempre la stessa. Se si vuole espandere un po’ anche ai giovani…<br />

a: E voi questa bella biblioteca che abbiamo descritto con tutte queste cose, dove la vedete bene? Per<br />

esempio, in centro storico, oppure…<br />

2: Beh, anche per rivalutare il centro…<br />

a: In centro pensate che una cosa di questo tipo potrebbe essere…<br />

Tutti: Sì<br />

290



<br />

5: Sì, ai posti più frequentati dai giovani, quindi.<br />

PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />

2: E farebbero comodo anche tante altre cose, perché poi dove c’è una cosa se ne trova un’altra e si<br />

ricomincia un po’ a creare una vita che purtroppo adesso con le politiche adottate…<br />

4: Per esempio, adesso c’è la Feltrinelli, che dato che è lì sul corso, magari passi con gli amici, ti fai un<br />

salto anche alla libreria…<br />

a: Frequentate voi la libreria, sì, comprate i libri!<br />

Tutti: Sì.<br />

2: Più la libreria che la biblioteca.<br />

Tutti: Sì, molto di più.<br />

4: Per esempio, io alla Feltrinelli ci passo parecchio tempo; è comunque un ambiente confortevole e puoi<br />

stare lì con gli amici. Comunque vai in centro e se avessi la biblioteca anche lì…<br />

a: Quindi la Feltrinelli, che è un luogo dove ci sono tanti libri, ma anche cd e altre cose che si trovano<br />

anche in biblioteca. Ma se tu ad un gruppo di amici dici “andiamo alla Feltrinelli” non è che… vanno; se<br />

gli dici “andiamo alla biblioteca” magari ti guardano un po’ “questo è matto!”. Cioè alla Feltrinelli<br />

nessuno fa obiezioni, viene una cosa spontanea “sì, andiamo”.<br />

Tutti: Sì è vero.<br />

2: Adesso non esageriamo, però più o meno…<br />

4: Vai a prendere una pizza e vai lì.<br />

a: È un posto gradevole, che comunque piace ai ragazzi. Io ho visto di sabato, ci sono tanti giovani,<br />

ragazzi insomma.<br />

1: È piacevole stare lì, prendere tanti libri…<br />

a: Quindi un luogo come quello pubblico sarebbe una bella cosa.<br />

4: Prima non ci avevo pensato, però è importantissimo anche dove sta, perché se quella Sandro Penna,<br />

che non c’è niente, lì andrei in biblioteca solo per la biblioteca, è un po’ più… mentre se è in centro, è<br />

un’altra cosa. Vai a prendere una pizza…<br />

a: Ci andresti più…<br />

4: Eh si!<br />

1: Poi alla Feltrinelli tu entri comunque, invece ad alcune biblioteche tu devi essere utente, devi avere un<br />

documento, secondo me è anche un po’ quello. Tu alla Feltrinelli entri, fai…<br />

2: Quando c’è la volontà, cioè se uno vuole alla fine si iscrive.<br />

1: Sarà perché io sono pigra…<br />

291



<br />

PARTE TERZA – FONTI PRIMARIE<br />

OSSERVAZIONI<br />

PARTECIPANTI: I partecipanti non si conoscono, alcuni si conoscono solo di vitsa perché frequentano<br />

la stessa scuola (1, 4, 5). Non si riscontra una particolare differenza tra le due fasce d’età coinvolte: 15 e<br />

17 anni. La n. 1 partecipa abbastanza attivamente, nel gruppo si distingue per essere riflessiva e<br />

“creativa”, il n. 2 sembra molto “scettico” sull’argomento e soprattutto rispetto alla questione biblioteca è<br />

nel gruppo quello che esprime pareri più rigidi. Il n. 3 e la n. 5 partecipano soprattutto se sollecitati. Si<br />

distingue nel gruppo il n. 4 per il buon livello di partecipazione e per il livello di profondità a cui arriva.<br />

TONO: Abbastanza intimoriti all’inizio della discussione, i partecipanti si sciolgono con il passare del<br />

tempo. Alcuni momenti di ilarità.<br />

INTERAZIONE PARTECIPANTI: Dopo una prima fase di assestamento e di risposta a giro di tavolo, i<br />

partecipanti comprendono bene le modalità di interazione. Si crea una buona atmosfera di discussione,<br />

rilassata e distesa.<br />

COMPITI MODERATORE: Nessuna difficoltà: scambio di opinioni abbastanza vivace e confronto<br />

molto positivo.<br />

COMPITI AIUTANTE: L’aiutante interviene attivamente al focus group facendo le domande ai ragazzi,<br />

e aiutando il moderatore a seguire la traccia di ricerca precedentemente concordata.<br />

OSSERVAZIONI: Si è ritenuto opportuno far compilare una scheda anagrafica ai partecipanti chiedendo<br />

successivamente di tornare su quanto scritto.<br />

CAMBIAMENTI DI IDEA: Non ci sono stati cambiamenti di idea.<br />

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