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DA VEDERE<br />
ARTA ntis.<strong>info</strong><br />
salvatore<br />
p r o v i n o<br />
effetti collaterali<br />
di Marcello Palminteri<br />
Il percorso pittorico di Salvatore Provino, ben testimoniato<br />
dalla mostra in corso a Palermo nei saloni del piano nobile<br />
di Palazzo Sant’Elia (a cura di Ezio Pagano, testo in catalogo<br />
di Giorgio di Genova, coordinamento di Vincenzo<br />
Di Tanto) racconta di una personalissima interpretazione<br />
della fenomenologia naturale, concentrata nel perimetro<br />
di opere che dalle piccole alle grandissime dimensioni,<br />
riferiscono di un artista originalissimo ed autentico. L’astrazione<br />
è per Provino il luogo dove condensare la sua percezione<br />
del mondo e l’emozione, dove è materialmente<br />
possibile, attraverso l’artificio, allargare l’esperienza del<br />
vero che ci circonda, liberando le convenzioni tecniche<br />
dalla “tirannia” della “ri-produzione”, per generare nuove<br />
immagini, nuove ipotesi del visto e del vissuto. Un tuffo nel<br />
caos, come direbbe Deleuze, capace di produrre un collasso<br />
dei codici della rappresentazione; un momentaneo<br />
crollo che non significa rinuncia alla figurazione che, anzi,<br />
riappare in forma di sensazione, area di nuove possibilità<br />
e germinazione di nuova vita. Lo spazio del quadro diventa<br />
allora lo spazio dell’evento; vale a dire ciò che accade<br />
all’improvviso e mostra il mondo in modo nuovo e diverso<br />
segnando il momento di un incontro travolgente che<br />
prende alla sprovvista, proprio perché si verifica in modo<br />
imprevedibile. In tal senso il lavoro dell’artista siciliano si<br />
caratterizza per la disponibilità che offre e per essere il<br />
frutto maturo di una poetica in cui ciò che è sulla tela non<br />
è solo immagine ma anche vicenda strettamente legata<br />
alla biografia e, per questo, capace di annullare ogni distinzione<br />
tra arte e vita. E’ contemporaneamente traccia<br />
e rinascita, parte di una dualità tra l’ideale dell’arte e il<br />
pragmatismo dell’essere. Al di là, solo una idealizzazione<br />
proteiforme in cui l’artista mette a fuoco il “soggetto”<br />
del dipinto, spesso segnalato nel titolo (Caro Rembrandt,<br />
Nell’Isola di Vulcano, Un profeta, Dal Cavaliere Azzurro,<br />
Gola di luce nei corpi, …) che metterà in evidenza l’inclusione<br />
del suo lavoro nel campo della mitologia, della<br />
6<br />
storia, dell’appartenenza geografica, creando in ogni<br />
opera quegli “Effetti Collaterali” che è il titolo più appro- 7<br />
Gola di luce nei corpi 2005<br />
priato che questa mostra poteva possedere. La tela è il<br />
olio su tela, cm 150x100<br />
territorio conflittuale in cui texture, contrasti, sfumature,<br />
toni, nella loro opposizione si scontrano e dove la carica<br />
delle forze contrarie si scioglie nel riposo. Per questo l’opera<br />
di Salvatore Provino perviene sempre ad una struttura<br />
che non perde mai di vista una solida finalità pittorica,<br />
una armonia interna assolutamente musicale, come avviene,<br />
per esempio, nella musica di Luciano Berio, dove<br />
elementi tanto diversi tra loro si assestano nelle tessiture<br />
della scrittura s<strong>info</strong>nica. Il segno, come una precisa orchestrazione,<br />
si dilata sulla superficie, l’arricchisce di cromatismi<br />
vivificati da impasti densi e filamentosi, che manifestano<br />
un chiaro carattere metamorfico, un movimento<br />
di trasformazione che agisce dall’interno. Spazi e forme si<br />
fondono in atmosfere ora di acquosa trasparenza, ora di<br />
impalpabili fiamme, quasi in contrapposizione alla fisicità<br />
di cui l’opera stessa è impregnata. Così Provino propone<br />
la sua visione del mondo. Questi gli “effetti collaterali”<br />
dell’arte e della sua vita di artista.<br />
Nell’Isola di Vulcano 2006<br />
olio su tela, cm 100x100<br />
Dal Cavaliere Azzurro 2008<br />
olio su tela, cm 50x40<br />
Alba 2008<br />
olio su tela, cm 200x150<br />
Caro Rembrandt 2006<br />
olio su tela, cm 200x150<br />
fino all’8 aprile 2012<br />
Palazzo Sant’Elia<br />
Via Maqueda, 81 - 00134 Palermo<br />
www.provincia.palermo.it