Dalla Comunità Montana - Comunità Montana Evançon
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Dalle scuole<br />
Dalle scuole<br />
La salute e il benessere psicofisico dei bambini:<br />
Progetti promossi dall’istituzione scolastica Evanon 2<br />
Anche nel corrente anno scolastico, l’Istituzione Scolastica<br />
Evanon 2 ha riservato una particolare attenzione<br />
alla cultura del benessere e della salute, in particolare,<br />
l’educazione alimentare, la prevenzione del fumo e l’educazione<br />
motoria. Per favorire attitudini e comportamenti<br />
positivi tutte le scuole hanno attivato un percorso<br />
di educazione alla salute.<br />
Alcune scuole hanno aderito al progetto regionale “Alla<br />
conquista del pass per la città del sole, una città senza<br />
fumo” per promuovere una vita sana e per contrastare<br />
in modo efficace l’avvio di pericolose abitudini. Il fumo<br />
da tabacco è ancora oggi il più frequente e pericoloso<br />
fattore di rischio per la salute dell’uomo. L’abitudine al<br />
fumo si acquisisce molto precocemente e si consolida<br />
in una vera e propria dipendenza durante gli anni di<br />
frequenza scolastica. L’ambito scolastico quindi rappresenta<br />
il luogo ideale per prevenire l’iniziazione al fumo<br />
tra i giovani e far assumere sani stili di vita. La proposta<br />
educativa coinvolge i bambini dell’ultimo anno della<br />
scuola dell’infanzia con una strategia attiva e partecipativa.<br />
Gli alunni incontrano alcuni personaggi come<br />
“Nicotina”, “RosaPolmon” e “Grazie non fumo” che,<br />
attraverso momenti di animazione e gioco, rendono efficace<br />
e piacevole l’apprendimento. Oltre ad agire sulla<br />
motivazione del bambino, con questa metodologia, si<br />
offre un “setting” educativo che gli permette di vivere<br />
un esperienza formativa concreta nella quale non si trasmettono<br />
solo nozioni ma si promuove l’assunzione di<br />
sani stili di vita.<br />
Altre scuole hanno deciso di affrontare percorsi<br />
didattici di educazione alimentare, in<br />
quanto nella popolazione studentesca vengono<br />
adottate scorrette abitudini alimentari<br />
e viene praticata poca attività fisica. Inoltre,<br />
dalle indagini condotte dal Dipartimento di<br />
Igiene e Prevenzione dell’USL, un bambino<br />
valdostano su quattro presenta un eccesso<br />
di peso ( 18% di sovrappeso e 6% di obesità).<br />
Per far fronte a questo problema,<br />
l’Assessorato alla Sanità, Salute e Politiche<br />
Sociali, l’Azienda U.S.L e l’Assessorato<br />
all’Istruzione e Cultura hanno avviato un<br />
ampio ed articolato piano di promozione<br />
alla salute volto a seguire il bambino e la<br />
famiglia durante tutto il loro percorso di<br />
crescita. L’obiettivo principale di questa iniziativa dal<br />
titolo “A scuola di salute passo dopo passo” è quello<br />
di promuovere lo sviluppo dell’autostima ed un corretto<br />
rapporto con il proprio corpo. In questo esperienza<br />
educativa l’alimentazione, l’attività fisica e la bellezza<br />
autentica entrano a far parte di un unico percorso formativo<br />
e contribuiscono al benessere della persona nella<br />
sua globalità. L’apprendimento ludico e la fiaba rendono<br />
gli argomenti più coinvolgenti ed accattivanti.<br />
Oltre alla formazione degli insegnanti, è stata organizzata<br />
una serata informativa, venerdì 10 dicembre 2010,<br />
presso il Salone Bonomi di Verrès, con il responsabile<br />
del progetto, Dr Andrea Perruquet ed il pediatra di zona,<br />
Dr Fabio Bagnasco, per coinvolgere gli enti territoriali e<br />
le famiglie, al fine di avviare gradualmente sul territorio<br />
un percorso di educazione alla salute condiviso e duraturo<br />
nel tempo.<br />
Sempre con l’obiettivo di promuovere il benessere psicofisico<br />
dei bambini, l’Istituzione Scolastica considera<br />
infine prioritario promuovere progetti di educazione<br />
motoria per tutti i bambini delle scuole dell’infanzia<br />
e delle scuole primarie, interamente finanziati dalla<br />
<strong>Comunità</strong> montana e dall’istituzione scolastica: partecipano<br />
al corso di nuoto tutte le scuole primarie, le<br />
scuole dell’infanzia di Arnad, Issogne e Ruelle; mentre<br />
le scuole dell’infanzia di Montjovet, Champdepraz e di<br />
Verrès effettuano un progetto ludico-motorio proposto<br />
da un team di esperti dell’associazione Free Time VDA<br />
di Pont-Saint-Martin.<br />
La vista è proprio fondamentale?<br />
Una giornata multisensoriale, alla riscoperta degli altri sensi<br />
Il giorno 14 ottobre 2010, gli alunni<br />
della classe 4AS del liceo delle<br />
scienze sociali di Verrès, hanno coinvolto<br />
i loro compagni delle classi<br />
seconde e terze in vari laboratori<br />
riguardanti il tema della disabilità<br />
visiva.<br />
La giornata è stata divisa in diversi<br />
momenti. Verso le 8.30, i ragazzi più<br />
piccoli sono arrivati alle Murasse,<br />
presso la biblioteca comunale di<br />
Verrès, dove erano stati allestiti sei<br />
laboratori. In primo luogo, vi era un<br />
laboratorio sensoriale, dove i ragazzi,<br />
bendati, attraverso sensi come il gusto<br />
e l’olfatto dovevano riconoscere ciò<br />
che veniva loro fatto assaggiare ed<br />
annusare (bibite, biscotti, salatini,<br />
lavanda, prezzemolo…). Un altro<br />
laboratorio era quello ludico in cui<br />
i ragazzi, sempre bendati, dovevano<br />
cercare di giocare con un domino<br />
realizzato appositamente per i non<br />
vedenti. Un’altra attività svolta dai<br />
ragazzi, sempre con la mascherina<br />
sugli occhi, consisteva nel giocare<br />
con una palla sonora, divisi in due<br />
squadre, una sorta di palla a mano,<br />
chiamata, però, torball.<br />
C’era, inoltre, un’attività dedicata alla<br />
scrittura per non vedenti, il Braille,<br />
durante la quale, utilizzando la dattilo<br />
Braille (una sorta di macchina<br />
per scrivere) e la tavoletta braille (uno<br />
strumento un po’ difficile da descrivere,<br />
usato per scrivere in Braille a<br />
mano) si provava a scrivere e leggere.<br />
Essendo, però, il Braille abbastanza<br />
difficile da spiegare, si è deciso di<br />
svolgere il lavoro permettendo ai<br />
ragazzi di guardare.<br />
Infine, è stata proposta anche un’attività<br />
più tipicamente scolastica: utilizzando<br />
il tatto, i partecipanti dovevano<br />
cercare di riconoscere i cinque continenti<br />
e di incastrarli in un planisfero<br />
in rilievo. All’esterno della biblioteca,<br />
grazie all’aiuto del Professore di educazione<br />
fisica, Sig. Piero Cassius, è<br />
stato costruito un percorso che i<br />
ragazzi dovevano percorrere bendati,<br />
guidati da un loro compagno,<br />
cercando di superare alcuni ostacoli<br />
come la presenza di scatole, birilli,<br />
ecc.<br />
Una volta terminati tutti i laboratori, è<br />
stato chiesto agli alunni di compilare<br />
un questionario esprimendo le loro<br />
emozioni.<br />
Verso la metà della mattinata alcune<br />
persone non vedenti hanno raccontato<br />
la loro esperienza di vita; per<br />
esempio, la sciatrice Silvia Parente<br />
ha sottolineato come, pur non possedendo<br />
un senso ritenuto fondamen-<br />
tale come la vista, si possa vincere<br />
una medaglia d’oro alle paraolimpiadi.<br />
Un’altra esperta che è intervenuta<br />
è la tiflologa (ovvero un’esperta<br />
di cecità), Elisabetta Grande, che ha<br />
raccontato la sua vita da mamma<br />
non vedente.<br />
Infine, la sera, è stata organizzata,<br />
presso il salone comunale, in località<br />
Barme Solan, una cena al buio,<br />
durante la quale, camerieri non<br />
vedenti hanno aiutato e servito gli<br />
ospiti. Qui, tra un piatto e l’altro,<br />
è regnato il caos più totale. Infatti, i<br />
commensali, abituati ad utilizzare gli<br />
occhi durante il consumo dei pasti,<br />
si sono trovati spaesati dal buio, non<br />
riuscendo, per esempio, a versare<br />
l’acqua nel bicchiere od a riconoscere<br />
i vari cibi e le diverse bevande.<br />
Durante tutta la cena sono stati ascoltati,<br />
per intrattenere gli ospiti, alcuni<br />
estratti del libro “Cronache della<br />
ciecagna” di Sergio Prelato e Marco<br />
Pronello che racconta, con ironia, le<br />
possibili disavventure della vita quotidiana<br />
dei non vedenti.<br />
È stata una bella giornata per parlare<br />
e per far riflettere su un tema un po’<br />
tabù e per far capire che anche chi<br />
non vede conduce una vita normale<br />
fatta di esperienze ed emozioni.<br />
Cogliamo l’occasione per ringraziare<br />
la <strong>Comunità</strong> montana dell’Evanon<br />
ed il Comune di Verrès per averci<br />
messo a disposizione alcuni locali, la<br />
professoressa Daniela Baldan, che ci<br />
ha permesso di lavorare a questo progetto<br />
durante le sue ore di lezione e,<br />
soprattutto, l’insegnante di sostegno,<br />
Sig.ra Alessandra Sasso, che ha lavorato<br />
con molto impegno per la buona<br />
riuscita di questa giornata.<br />
Lara Ciardullo e Sylvie Dublanc