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Dalla Comunità Montana - Comunità Montana Evançon

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20 21<br />

Dal Comune di Ayas<br />

L’archivio del Comune di Ayas<br />

Un lavoro certosino<br />

L’archivio comunale di Ayas è stato<br />

riordinato ed inventariato, in due<br />

anni, dagli archivisti Patrizia Viglieno<br />

e Marco Calliero per lo studio di<br />

archivistica Acta Progetti di Torino,<br />

del quale fa parte Marinella Bianco,<br />

incaricata del coordinamento scientifico.<br />

In particolare, il lavoro svolto sull’archivio<br />

storico è terminato nell’ottobre<br />

2010 ed è stato presentato<br />

sabato 13 novembre 2010, attraverso<br />

una mostra/educational, presso il<br />

Comune di Ayas; mentre il lavoro<br />

sull’archivio di deposito terminerà<br />

nel giugno 2011.<br />

L’archivio del Comune di Ayas<br />

comprende la documentazione dal<br />

1771 ad oggi. L’archivio storico,<br />

che include le carte fino a 40 anni<br />

fa, cioè al 1970, è conservato nelle<br />

quattro stanze del secondo piano<br />

della Villa Rivetti detta “d’inverno”,<br />

oggi comunale, mentre l’archivio<br />

detto “di deposito” comprende<br />

anch’esso i documenti degli ultimi<br />

40 anni e si trova al primo piano<br />

della stessa villa oltre che al piano<br />

terra dell’altra villa Rivetti, detta<br />

“d’estate”, anch’essa comunale,<br />

dove prima dell’intervento di riordino<br />

era collocato la maggior parte<br />

dell’archivio storico, conservato in<br />

totale disordine. Un’altra parte di<br />

storico si trovava nello scantinato<br />

della villa d’inverno, piazzato alla<br />

rinfusa, in otto bidoni di plastica.<br />

Le due ville di Antagnod, sono<br />

state costruite negli anni Venti del<br />

Novecento, dalla famiglia Rivetti<br />

(imprenditori lanieri biellesi) che,<br />

dalla fine dell’Ottocento, possedeva,<br />

a Biella, il grande Lanificio Rivetti<br />

e, che, negli anni Trenta del Novecento<br />

fondò, a Torino, il famoso GFT<br />

(Gruppo Finanziario Tessile); nell’archivio<br />

comunale vi sono i disegni<br />

tecnici di entrambi gli edifici.<br />

Nel corso del tempo, l’archivio storico<br />

è stato traslocato più volte e que-<br />

sto ne ha gravemente compromesso<br />

l’ordine originario, ne ha provocato<br />

il deterioramento ed, a volte, anche<br />

la distruzione dei contenitori fisici<br />

(cioè faldoni, cartelle e camicie)<br />

con la conseguente fuoriuscita dei<br />

documenti in essi contenuti, facendoli<br />

mischiare. Inoltre, i documenti<br />

che erano situati nella villa d’inverno<br />

sono stati danneggiati dall’umidità,<br />

mentre la documentazione conservata<br />

presso l’attuale archivio di<br />

deposito è in buone condizioni.<br />

Nell’archivio non sono stati trovati<br />

inventari (ovvero elenchi numerati<br />

della documentazione) utili ai fini<br />

del riordino poiché i due inventari<br />

presenti, uno del 1813 e l’altro del<br />

1880, non hanno consentito di individuare<br />

una chiara corrispondenza<br />

tra i documenti presenti in archivio e<br />

quelli in essi descritti che, in alcuni<br />

casi, addirittura mancano. Gli inventari<br />

sono importanti poiché il lavoro<br />

degli archivisti consiste nel riportare<br />

gli archivi al loro ordine originario<br />

di formazione od al riordino precedente,<br />

se sono presenti, appunto,<br />

inventari.<br />

Queste carte non presentano classificazioni<br />

precedenti al 1897, data in<br />

cui, per gli enti locali, entrò in vigore<br />

la Circolare del Ministero degli<br />

Interni detta “Circolare Astengo”,<br />

che prescriveva l’obbligo di registrare<br />

nel registro di protocollo ogni<br />

atto in arrivo ed in partenza, assegnandolo<br />

ad una categoria di archivio.<br />

Il titolario introdotto per classificare<br />

i documenti era basato su<br />

15 categorie relative agli affari trattati<br />

(ad esempio, amministrazione,<br />

finanze, sanità) e la documentazione<br />

del Comune di Ayas, dal 1897 è così<br />

classificata.<br />

L’intervento di riordino si è articolato<br />

in più fasi: schedatura di ogni<br />

singola unità sul software specifico<br />

Guarini archivi, riordino virtuale e,<br />

poi, fisico dei documenti, etichettatura<br />

ed inventariazione.<br />

L’archivio è stato strutturato in tre<br />

sezioni: serie tipologiche (ovvero,<br />

protocolli, verbali di deliberazioni,<br />

libri mastri, mandati di pagamento,<br />

ecc.), carteggio, rispettivamente,<br />

anteriore e posteriore al 1898.<br />

Gli strumenti finali, che consentono<br />

di effettuare ricerche in archivio,<br />

sono il database utilizzato e l’inventario,<br />

sia informatico (in word)<br />

sia cartaceo e che contiene l’introduzione<br />

storica, l’introduzione<br />

metodologica, lo schema di riordinamento<br />

e la descrizione dei singoli<br />

fondi sino al livello dell’unità archivistica.<br />

Per ciascuna unità archivistica sono<br />

stati indicati:<br />

• numero del contenitore fisico<br />

(e cioè del faldone), progressivo<br />

per ogni fondo;<br />

• la segnatura definitiva, costituita<br />

da una stringa alfanumerica<br />

composta dalla sigla che identifica<br />

il fondo di appartenenza (si<br />

veda sotto la Legenda delle sigle<br />

identificative dei fondi dell’archivio<br />

storico del Comune di<br />

Ayas) seguita dal numero progressivo<br />

dell’unità archivistica<br />

(unico all’interno di ogni fondo)<br />

- colonna 2;<br />

• titolo originale (in grassetto e tra<br />

virgolette) e/o titolo attribuito<br />

(preceduto dal segno “/”);<br />

• descrizione del contenuto<br />

(eventuale);<br />

• eventuali note (in carattere corsivo);<br />

• consistenza e tipologia fisica<br />

(registro, volume, fascicolo,<br />

ecc.);<br />

• estremi cronologici: le date sono<br />

separate da un trattino, nel caso<br />

si descriva un intervallo di anni<br />

mentre sono separate da punto<br />

e virgola, se si tratta di anni singoli;<br />

eventuali lacune cronologiche<br />

o note alla data sono<br />

state segnalate (in carattere corsivo<br />

accanto alla data stessa).<br />

Le categorie e le serie (ove necessario)<br />

sono precedute da note introduttive.<br />

L’archivio consta di circa 50 metri<br />

lineari di documentazione.<br />

Presso questo archivio sono conservati<br />

(e sono stati inventariati)<br />

archivi di altri enti soppressi o cessati<br />

od amministrati dal Comune:<br />

Convitto Dandrès - Rivetti (1877-<br />

2007), Congregazione di Carità di<br />

Ayas (1888-1950), Ricovero Poveri<br />

Vecchi (1907-1980), Ente Comunale<br />

di Assistenza (1937-1980), Scuola<br />

Media comunale “J. B. Burgay”<br />

(1964-1985), alcune delle Consorterie<br />

presenti sul territorio comunale<br />

(1904-2009), Azienda autonoma di<br />

soggiorno di Ayas (1930-1993), Consorzio<br />

di miglioramento fondiario<br />

Antagnod - Barmasc (1965-1986),<br />

Dal Comune di Ayas<br />

Consorzio per l’acquedotto intercomunale<br />

della Valle di Ayas (1964-<br />

1994), Consorzio miglioramento<br />

fondiario di Antagnod (1984-1992),<br />

Consorzio miglioramento fondiario<br />

di Lignod (1987-1995), Consorzio<br />

tra i Comuni di Ayas e Brusson per<br />

la costruzione e la gestione di un<br />

acquedotto (1987-2003), Ufficio di<br />

Conciliazione di Ayas (1866-1995).<br />

A parte, sono stati schedati i registri<br />

dello Stato Civile del periodo napoleonico<br />

(1804-1814) ed i registri<br />

parrocchiali di nascita e battesimo,<br />

matrimonio e morte (1838-1865).<br />

Questi ultimi venivano redatti in<br />

duplice originale dal parroco ed uno<br />

di essi veniva consegnato all’amministrazione<br />

comunale e fungeva da<br />

Stato civile.<br />

Marinella Bianco<br />

s.n.c. di Bianco, Cosentino,Torricini<br />

via Mantova 8 - 10153 Torino<br />

tel. / fax +39 0112473400<br />

e-mail info@actaprogetti.it<br />

web www.actaprogetti.it

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