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com'om che torna alla perduta strada,
che 'nfino ad essa li pare ire invano.
Quando noi fummo là 've la rugiada
pugna col sole, e, per essere in parte
dove adorezza, poco si dirada,
ambo le mani in su l'erbetta sparte
soavemente 'l mio maestro pose:
ond'io, che fui accorto di sua arte,
porsi ver lui le guance lacrimose:
ivi mi fece tutto discoverto
quel color che l'inferno mi nascose.
(Pg. I, 115-129)
Noi andavam per lo vespero, attenti
oltre quanto potean li occhi allungarsi
contra i raggi serotini e lucenti.
(Pg. XV, 139-141)
Noi andavam con passi lenti e scarsi,
e io attento all'ombre, ch'i' sentía
pietosamente piangere e lagnarsi;
(Pg. XX, 16-18)
Noi eravam lunghesso mare ancora,
come gente che pensa a suo cammino,
che va col cuore e col corpo dimora.
(Pg. II, 10-12)
L'alba vinceva l'ora mattutina
che fuggía innanzi, sí che di lontano
conobbi il tremolar della marina.
Noi andavam per lo solingo piano
com'om che torna alla perduta strada,
che 'nfino ad essa li pare ire invano.
Quando noi fummo là 've la rugiada
pugna col sole,
(Pg. I, 115-129)
Come quando la nebbia si dissipa,
lo sguardo a poco a poco raffigura
ciò che cela il vapor che l'aere stipa,
cosí forando l'aura grossa e scura,
piú e piú appressando ver la sponda,
fuggiemi errore e cresciemi paura;
(If. XXXI, 34-39)
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