A cura di - La Sibilla

La seduta tecnica
di Orofilo
Durante la mattina della domenica ha avuto luogo l’ormai tradizionale seduta tecnica, nello spazio
dedicato all’ARI. Permettetemi di dire che, contrariamente ad altre sedute tecniche, tirate per i capelli e
po’ sconclusionate viste altre volte, questa mi è sembrata particolarmente partecipata e interessante. Si è
notata una gran voglia di parlare di rebus. La discussione infatti si è protratta per parecchio tempo anche
se l’argomento, a prima vista, poteva sembrare ozioso. La discussione si è svolta sul tormentone dell’uso
dell’avverbio di luogo e dell’avverbio personale nei rebus. Come ormai noto si sono contrapposte due
tesi, una sul loro uso più ampio possibile e “sregolato”, l’altra su una loro possibile restrizione. Per
sostenere la prima tesi si è espresso soprattutto Guido, mentre per la seconda si sono espressi Till e
Triton che si era preparato un breve intervento. Naturalmente alla fine ognuno ha mantenuto le proprie
posizioni, come succede quasi sempre in questi casi ma ciò che ha fatto piacere è avere visto intervenire
alcuni giovani appassionati con i quali si è convenuto di rivedere ed eventualmente rinnovare il
regolamento-rebus dell’ARI, ribattezzato più modernamente “linee guida”. L’argomento dopo questa
seduta è stato ripreso e discusso sulla Sibilla e sul Leonardo. In particolare voglio ricordare sul Leonardo
di ottobre 2005 gli interessanti contributi di Triton, Mavì e Pipino il Breve, nel numero di gennaio 2006
quelli di Lionello ed Ilion e nel numero di aprile quello di Guido. Ribadisco che discussioni come questa
sono tutt’altro che inutili e che, oltre a misurare la temperatura dei “tifosi” del rebus, possono servire ad
acuire le nostre capacità di critica ed autocritica, nella prospettiva di un auspicabile progresso della nostra
“arte enigmistica”.
L’intervento di Atlante durante la seduta tecnica