Introduzione al disegno della ceramica romana - Cantiere delle Navi ...
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presenta <strong>al</strong>cuna caratteristica utile, basterà riportare il solco circolare <strong>della</strong> base<br />
e il bollo, a lato <strong>della</strong> vista superiore. Il bollo può essere anche ric<strong>al</strong>cato su di<br />
un supporto trasparente (carta da lucido, acetato), posto direttamente a<br />
contatto del vaso.<br />
Re<strong>al</strong>izzata la vista d<strong>al</strong>l’<strong>al</strong>to, se ritenute necessarie, si proiettano le due sezioni,<br />
una front<strong>al</strong>e e una later<strong>al</strong>e.<br />
6 Quasi come la <strong>ceramica</strong><br />
6.1 Il <strong>disegno</strong> del vasellame in vetro<br />
Le operazioni per il <strong>disegno</strong> del vasellame in vetro, a parte le ovvie<br />
considerazioni sulla fragilità dell’oggetto, risultano del tutto an<strong>al</strong>oghe a quelle<br />
<strong>della</strong> <strong>ceramica</strong>. Convenzion<strong>al</strong>mente la sezione si campisce in nero, per un<br />
motivo eminentemente pratico: t<strong>al</strong>volta il tratto di sezione standard risulta<br />
infatti essere di spessore maggiore di quello dell’oggetto stesso. Sarà comunque<br />
necessario osservare attentamente i punti nei qu<strong>al</strong>i la pasta è stata ripiegata<br />
(orlo, piede), per poi rendere evidente l’asola e la direzione di ripiegamento. Le<br />
variazioni <strong>della</strong> superficie, le incisioni e le variazioni di colore (nel caso <strong>della</strong><br />
pasta vitrea), seguono le stesse norme <strong>della</strong> <strong>ceramica</strong>, anche per quanto riguarda<br />
la ricostruzione (entro i limiti evidenti dati <strong>della</strong> incertezza dovuta <strong>al</strong>la<br />
mancanza <strong>della</strong> tornitura).<br />
6.2 Il <strong>disegno</strong> del vasellame in met<strong>al</strong>lo<br />
Per quanto riguarda il vasellame in bronzo, la caratteristiche del <strong>disegno</strong> sono<br />
an<strong>al</strong>oghe a quelle <strong>della</strong> <strong>ceramica</strong>. Nel disegnare la sezione, piena, si devono<br />
tener conto dei ripiegamenti <strong>della</strong> lamina, <strong>delle</strong> s<strong>al</strong>dature e di eventu<strong>al</strong>i ribattini.<br />
La superficie origin<strong>al</strong>e dei reperti, le sue variazioni e deformazioni sia d’uso<br />
che postdeposizion<strong>al</strong>i si rendono con un leggero puntinato, non potendo essere<br />
certi <strong>della</strong> ricostruzione per rotazione del pezzo, né <strong>della</strong> intenzion<strong>al</strong>ità o<br />
rilevanza di deformazioni o lacune.<br />
Il puntinato seguirà comunque le norme sulla luce già esposte.<br />
18 www.cantierenavipisa.it CNAP - MANUALI<br />
APPENDICE 1<br />
Un kit di base per il <strong>disegno</strong> <strong>della</strong> <strong>ceramica</strong><br />
- squadra 30/60° (possibilmente con lo zero che parte d<strong>al</strong>lo spigolo)<br />
- righello (possibilmente con lo zero che parte d<strong>al</strong>lo spigolo)<br />
- c<strong>al</strong>ibro ventesim<strong>al</strong>e<br />
- b<strong>al</strong>lerina<br />
- profilografo<br />
- compasso con prolunga<br />
- fettuccia di piombo o di <strong>al</strong>luminio ricotto<br />
- plastilina<br />
- carta millimetrata<br />
- carta da lucido<br />
- matita da <strong>disegno</strong> (2B)<br />
- matita morbida (per il rib<strong>al</strong>tamento, <strong>al</strong>meno HB)<br />
- acetato e marker sottile<br />
- un piano di lavoro solido e orizzont<strong>al</strong>e<br />
- cerchiometro<br />
APPENDICE 2<br />
FINESTRA: PROFILOGRAFO, BALLERINA, CALIBRO<br />
Il profilografo (spesso chiamato mimic d<strong>al</strong> nome di una marca diffusa, fig. 13.1)<br />
è uno strumento costituito da un corpo centr<strong>al</strong>e che stringe una fitta fila di<br />
rebbi par<strong>al</strong>leli, che possono scorrere separatamente nel senso <strong>della</strong> lunghezza.<br />
Accostando lo strumento ad un oggetto, i rebbi si spostano mantenendo una<br />
sorta di impronta del profilo dell’oggetto.<br />
Il c<strong>al</strong>ibro a sc<strong>al</strong>a ventesim<strong>al</strong>e (fig. 13.4) è uno strumento per la misurazione di<br />
precisione, che consiste in un due parti princip<strong>al</strong>i (dette sc<strong>al</strong>a fissa e nonio<br />
scorrevole) che scorrono l’una contro l’<strong>al</strong>tra; empiricamente, la misura presa<br />
sui due lati del becco può agevolmente essere riportata sul <strong>disegno</strong>. La misura<br />
puntu<strong>al</strong>e invece si prende leggendo la prima tacca <strong>della</strong> sc<strong>al</strong>a incisa sul nonio<br />
scorrevole (centimetri e millimetri) a cui si somma la lettura <strong>della</strong> prima tacca<br />
del nonio scorrevole che coincide perfettamente con una tacca <strong>della</strong> sc<strong>al</strong>a fissa<br />
(decimi e centesimi di millimetro) (<strong>al</strong>cuni esempi in figg. 13.5-7).<br />
La b<strong>al</strong>lerina è uno strumento di misura an<strong>al</strong>ogo <strong>al</strong> c<strong>al</strong>ibro, ed è particolarmente<br />
utile per prendere le misure degli spessori (fig. 13.2) nei vasi integri.<br />
La fettuccia di piombo o di <strong>al</strong>luminio ricotto (fig. 13.3) è una strisciolina di<br />
lamina met<strong>al</strong>lica larga 4-5 millimetri e spessa meno di 1 millimetro, che viene<br />
fatta aderire <strong>al</strong> frammento e ne prende l’impronta.<br />
A.De Laurenzi INTRODUZIONE AL DISEGNO DELLA CERAMICA ROMANA 19