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Introduzione al disegno della ceramica romana - Cantiere delle Navi ...

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2.3 Il profilo<br />

Il <strong>disegno</strong> del profilo del vaso, essendo il vaso un solido di rotazione, è in<br />

sostanza il <strong>disegno</strong> <strong>della</strong> sezione dello stesso. I metodi per disegnare i profili<br />

sono molti, ed in sostanza ogni disegnatore possiede il proprio. Si propone una<br />

rapida carrellata dei metodi più usati; <strong>al</strong>cuni di questi, tuttavia, non solo sono<br />

più precisi, ma permettono a chiunque di disegnare a prescindere d<strong>al</strong>le capacità<br />

grafiche del disegnatore. È fortemente consigliabile che gli studenti siano in<br />

grado di disegnare i propri materi<strong>al</strong>i, anche se non faranno mai i disegnatori di<br />

professione. Il <strong>disegno</strong> è infatti fondament<strong>al</strong>e non solo per lo studio e la<br />

pubblicazione dei materi<strong>al</strong>i stessi (è difficile infatti portarsi intere cassette in<br />

biblioteca per cercare i confronti, le foto sono più utili <strong>al</strong>lo studio storicoartistico<br />

per la verifica degli impasti che per un discorso tipologico), ma anche<br />

per acquisire quegli automatismi che consentono la comprensione <strong>delle</strong><br />

similitudini e <strong>delle</strong> differenze tra un vaso e un <strong>al</strong>tro, ed in sostanza la<br />

comprensione dei meccanismi di tipologizzazione.<br />

Il metodo più utile in questo senso, anche se il più lungo è certamente il <strong>disegno</strong><br />

con le quadre.<br />

2.3.1 Il <strong>disegno</strong> con la squadra<br />

- Il vaso o il suo frammento va posizionato su di un piano orizzont<strong>al</strong>e,<br />

rispettando (se si tratta di un frammento) l’originaria inclinazione, con<br />

l’ausilio di un sostegno (gener<strong>al</strong>mente <strong>della</strong> plastilina) (fig. 10.1).<br />

Dopodiché sul lato esterno del vaso, a contatto con il frammento, si pone<br />

una squadra o un doppio decimetro in vertic<strong>al</strong>e (fig. 10.2), tangente <strong>al</strong>la sua<br />

superficie esterna, e perpendicolare <strong>al</strong>la sua curvatura (anche la squadra<br />

può essere fissata <strong>al</strong> tavolo, per semplificare il lavoro).<br />

- Si traccia su di un foglio, meglio se millimetrato, una coppia di assi cartesiani<br />

di riferimento (fig. 10.3), avendo l’accortezza che la X sia in <strong>al</strong>to e la Y sulla<br />

sinistra; gli assi si incroceranno nell’angolo in <strong>al</strong>to a sinistra. E’ molto<br />

importante ricordare di verificare se la sc<strong>al</strong>a metrica <strong>della</strong> squadra inizi<br />

direttamente d<strong>al</strong>lo spigolo o parta a qu<strong>al</strong>che millimetro da esso (in genere<br />

tra i 5 ed i 6 millimetri). In t<strong>al</strong> caso questa differenza andrà riportata sugli<br />

assi cartesiani.<br />

- Si riportano, a cadenze regolari, le misure prese tra pezzo e squadra con<br />

l’ausilio di un <strong>al</strong>tro strumento di misura (un’<strong>al</strong>tra squadra, un c<strong>al</strong>ibro o un<br />

righello di precisione, fig. 10.4-5). I punti così ottenuti danno l’inclinazione<br />

del profilo esterno del vaso, cioè la sua posizione re<strong>al</strong>e nello spazio, ma<br />

possono essere utilizzati, a seconda dei casi, sia per disegnare il profilo ad<br />

occhio (in questo caso, ovviamente, questi devono essere necessariamente<br />

più fitti), o per riportare sul foglio il profilo preso con il profilografo (fig.<br />

8 www.cantierenavipisa.it CNAP - MANUALI<br />

10.6), con le fettuccia di piombo o con <strong>al</strong>tri mezzi; con questo sistema sono<br />

necessari solo due punti che diano l’inclinazione, ma se ne possono prendere<br />

molti di più per aiutarsi a tracciare il profilo. Più il disegnatore è esperto<br />

e/o il profilo del vaso è semplice, più il numero di punti necessari per il<br />

<strong>disegno</strong> diminuisce.<br />

- Alla sezione così ottenuta si deve giuntare il profilo interno del vaso. I punti<br />

di riferimento (fig. 10.7) possono essere presi con la b<strong>al</strong>lerina (la b<strong>al</strong>lerina<br />

deve essere graduata e non deve essere confusa con quella da mo<strong>della</strong>tore<br />

che, pur avendo la stessa forma, non presenta sc<strong>al</strong>e graduate di misurazione<br />

se il vaso è integro, o con il c<strong>al</strong>ibro se è frammentario, e riportare su di questi<br />

il profilo interno preso con il profilografo o con il filo di piombo (fig. 10.8).<br />

Per poter utilizzare questi strumenti bisogna utilizzare il profilo esterno<br />

come griglia di aggancio; si misura lo spessore sul vaso da un punto<br />

riconoscibile sul profilo esterno già disegnato, e quindi si riporta lo spessore<br />

così ottenuto.<br />

Questo metodo, oltre che per la precisione, è particolarmente indicato per il<br />

<strong>disegno</strong> di vasi integri, per i qu<strong>al</strong>i gli <strong>al</strong>tri metodi sotto descritti appaiono<br />

piuttosto difficili, quando non impossibili, da utilizzare.<br />

1 2 3<br />

4 5 6<br />

7 8<br />

Figura 10 - Disegno del profilo esterno con il metodo <strong>della</strong> squadra<br />

A.De Laurenzi INTRODUZIONE AL DISEGNO DELLA CERAMICA ROMANA 9

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