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CITTÀ&TERRITORIO
Suggestioni sintetiste
a Messina negli anni
cinquanta e sessanta:
dal MAC a Felice Canonico
l termine del secondo
conflitto bellico, i bombardamenti
che nell’agosto
del ’43 colpirono
Messina costrinsero la
città a ricominciare da zero la
ricostruzione, peraltro ancora
incompiuta, avviata dopo il
sisma del 1908. Ciononostante
fu proprio nell’ambito di questa
seconda fase , e in particolare
negli anni cinquanta e sessanta,
che si assistette al deli-
N.5 Settembre/Ottobre 2011
di Francesca CUCINOTTA
Estratto dalla Tesi di Laurea
discussa presso la Facoltà di
Lettere e Filosofia dell’Università
degli Studi di Messina,
corso Operatore dei Beni
Culturali, Relatore Prof.
Caterina Di Giacomo.
Anno Accademico 2010/2011
nearsi di una temperie culturale
di massima rilevanza per la
città, in grado di aggiornare la
realtà culturale siciliana che,
malgrado la brillante stagione
futurista, rischiava di rimanere
ancora fortemente condizionata
da un ritorno alla figurazione
nel segno del neorealismo guttusiano.
Ad introdurre un
modello radicalmente innovativo
nel linguaggio artistico della
regione fu l’esperienza del Mac
o Movimento Arte Concreta
che, fondato a Milano nel 1948,
riscosse adesioni in tutta la
Penisola e originò proprio in
Sicilia una significativa esperienza
con il Gruppo catanese
costituito dall’architetto messinese
Aldo Indelicato, Dino
Caruso e Michele Santonocito.
Il Mac proponeva un linguaggio
libero da ogni allusione imitativa
della realtà, perseguendo
piuttosto la ricerca di forme
pure, “concrete”, attraverso
precisi riferimenti geometrici. A
questo concetto venne progressivamente
sostituendosi
quello di “sintesi delle arti”,
come proposito per creare una
perfetta integrazione tra le
varie forme d’arte sotto l’egida
dell’architettura, che informò in
particolar modo l’attività del
gruppo in Sicilia. E proprio a
Messina il risultato della felice
collaborazione tra l’architetto
Aldo Indelicato e lo scultore
Dino Caruso è ravvisabile nella
realizzazione del cinema
L’ex Cinema Metropol, ieri.