42 CITTÀ&TERRITORIO Leandro Caselli: ingegnere piemontese a Messina dal 1891 al 1906 opo un convegno de<strong>di</strong>cato <strong>di</strong>eci anni fa, all’ing. Leandro Caselli, e svoltosi a Fubine, paesino <strong>di</strong> frontiera del Marchesato <strong>di</strong> Monferrato, punto <strong>di</strong> arrivo del<strong>la</strong> strada franca che attraversando il ducato <strong>di</strong> Mi<strong>la</strong>no univa i terr<strong>it</strong>ori separati <strong>di</strong> Monferrato Casalese e del Monferrato, questa rivista pubblicò un ampio resoconto sull’impegno che questo tecnico piemontese, profuse durante gli anni <strong>di</strong> permanenza a Messina. è <strong>di</strong> oggi invece l’interesse e l’attenzione <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>osi <strong>di</strong> Carrara ove Caselli operò, dal 1884 al 1891, come ingegnere capo del Comune, progettando e creando pa<strong>la</strong>zzi pubblici e privati, teatri, piazze, caserme, scuole, asili, ponti, cim<strong>it</strong>eri, reti fognarie e acquedotti, che ne stanno rivalutando le opere realizzate, ancor oggi esistenti e funzionanti. Alcuni <strong>di</strong> questi stu<strong>di</strong>osi impegnati nell’opera <strong>di</strong> rilettura, ci hanno fatto pervenire il <strong>di</strong>scorso commemorativo che fu pronunciato nell’aprile del 1907, ad un anno dal<strong>la</strong> sua morte, nel<strong>la</strong> sa<strong>la</strong> del<strong>la</strong> Società operaia <strong>di</strong> Messina, <strong>di</strong> cui Caselli era socio onorario, dall’ing. Piero Interdonato, che con lo stesso Caselli era stato <strong>di</strong>rettore dei <strong>la</strong>vori e progettista dell’acquedotto del<strong>la</strong> Santissima, prima realizzazione per l’approvvigianmento idrico del<strong>la</strong> c<strong>it</strong>tà, <strong>la</strong> cui e<strong>la</strong>borazione risale al 1895. Tali ultime vicende ci hanno permesso <strong>di</strong> rintracciare nell’Archivio Salesiano Centrale, una lettera manoscr<strong>it</strong>ta <strong>di</strong> un sacerdote, Michele Rua, inviata il 28 aprile 1900, a don Giovanni Marenco, perchè intervenisse al Ministero dei Lavori pubblici e del Tesoro, per far avviare proprio <strong>la</strong> realizzazione dell’acquedotto del<strong>la</strong> Santissima a Messina. Quel<strong>la</strong> progettazione, che era stata anche oggetto <strong>di</strong> attacchi da parte dei messinesi, ne permise l’avvio dei <strong>la</strong>vori nel 1901 e <strong>la</strong> loro conclusione dopo <strong>la</strong> prima Guerra mon<strong>di</strong>ale. Un ulteriore omaggio quin<strong>di</strong> a Caselli del quale emerge, a 105 anni dal<strong>la</strong> sua morte, il forte legame alle vicende c<strong>it</strong>ta<strong>di</strong>ne e che seppe soprattutto trasmettere alle amministrazioni comunali sotto cui operò, il gusto innovativo del<strong>la</strong> tecnologia <strong>di</strong> inizio secolo, <strong>la</strong> suggestiva attenzione ai partico<strong>la</strong>ri costruttivi, <strong>la</strong> capac<strong>it</strong>à <strong>di</strong> andare controcorrente sfidando spesso, come accadde nel<strong>la</strong> Messina preterremoto e non solo, le cr<strong>it</strong>iche N.5 Settembre/Ottobre 2011 <strong>di</strong> Attilio Borda BOSSANA <strong>di</strong> una c<strong>it</strong>tà sempre restia ad accettare il “forestiero” <strong>di</strong> idee o <strong>di</strong> origini. Caselli col<strong>la</strong>borò con l’amministrazione del prosindaco Francesco Mauromati, dal 1890 al 1893; con il regio commissario straor<strong>di</strong>nario Francesco Marzi, dal gennaio ad agosto del 1894; sino al 1895, con le due Giunte del sindaco Giacomo Natoli; dal <strong>di</strong>cembre 1895 al febbraio 1896, con l’amministrazione del prosindaco Gaetano Loffredo; e sino al <strong>di</strong>cembre del 1897 con le amministrazioni che si susseguirono al<strong>la</strong> guida <strong>di</strong> Gaetano D’Arrigo. Dopo due amministrazioni del sindaco Giuseppe Arrigo, l’ing. Caselli, fu dal 1899 al 1904, tecnico con <strong>la</strong> Giunta del sindaco Antonio Martino, dopo due breve parentesi con i commissari Giulio Cacciò e Antonio De Giorgio, realizzando con questa amministrazione opere significative per <strong>la</strong> rinasc<strong>it</strong>a del<strong>la</strong> c<strong>it</strong>tà. A Caselli che morì a Messina nel febbraio del 1906, nel periodo del<strong>la</strong> sindacatura <strong>di</strong> Salvatore Marullo, si devono <strong>la</strong> progettazione delle opere <strong>di</strong> protezione dei torrenti Boccetta e Trapani; <strong>la</strong> riparazione dei gravi danni sub<strong>it</strong>i da molti e<strong>di</strong>fici nel terremoto del 6 agosto 1898; in partico<strong>la</strong>re si adoperò per gli interventi al<strong>la</strong> caserma dei Carabinieri, al<strong>la</strong> Casa Pia dei Poveri, al<strong>la</strong> sede del Tribunale, al conv<strong>it</strong>to Cappellini. Progettò anche <strong>la</strong> strada dell’Orto Botanico sino alle Grav<strong>it</strong>elle, realizzata nel 1901; vari interventi arch<strong>it</strong>ettonici per il Museo e <strong>la</strong> strada <strong>di</strong> accesso; ideò <strong>la</strong> sistemazione nel 1902, del riassetto dei nuovi quartieri per l’ampliamento del<strong>la</strong> c<strong>it</strong>tà, corrispondenti all’attuale centro urbano; <strong>di</strong>segnò i monumentali cande<strong>la</strong>bri in ferro battuto istal<strong>la</strong>ti nel 1902 nel<strong>la</strong> piazza e nel pa<strong>la</strong>zzo Municipale, progetto parte del<strong>la</strong> ristrutturazione del teatro “La Munizione”. Rilevante anche <strong>la</strong> re<strong>la</strong>zione che firmò congiuntamente con l’allora ingegnere <strong>di</strong> sezione, Luigi Borzì, nel 1901 sugli interventi per il miglioramento igienico ed agricolo (industriale) dei <strong>la</strong>ghi del Faro, che ne consenti il risanamento. Di questo rapporto <strong>di</strong> col<strong>la</strong>borazione, Borzì nel maggio del 1909, ricevendo l’incarico, da ingegere capo del Comune, <strong>di</strong> re<strong>di</strong>gere il piano rego<strong>la</strong>tore del<strong>la</strong> c<strong>it</strong>tà dopo il terremoto del 1908, certamente ne restò influenzato.
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