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LA PARAPSICOLOGIA e l'UNIVERSITA' CATTOLICA - Laura Maschi

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Come all'inizio dei tempi, conosciuti dall'uomo, Io ho parlato ad Abramo chiedendogli il figlio<br />

della promessa, prova per Abramo di una fede indiscussa, così oggi Io ho chiesto a te, e ad altri<br />

scelti come testimoni e trasmettitori di una fede certa, una prova simile: il distacco da un bene<br />

ritenuto massimo nella vita terrena.<br />

Ma Io sostengo i miei amanti, e lasciando pure a loro la libertà di scelta, do loro la forza per<br />

sopportare serenamente tale prova.<br />

Chi si sente schiacciato non è il prescelto, ma chi supera agevolmente, pure con una commozione<br />

umana, tale prova, è il prescelto da Me come esemplare del vero credente che affida se stesso e il<br />

mondo al Creatore e Salvatore. Il Mio giogo è leggero, la Mia croce è soave per chi crede.<br />

Va e parla a chi deve trasmettere la fede nel Creatore e Salvatore. Io scelgo voi, Io sostengo il<br />

prescelto, Io salvo il credente nell'Amore.<br />

Così è.<br />

2 aprile 1992<br />

Per chi pretende il miracolo, o si aspetta dall'Alto delle capacità oltre il suo specifico normale, Io<br />

dico: "Non tentare il Signore Dio tuo".<br />

Ognuno faccia il passo secondo la sua gamba, nè più piccolo, nè più grande. Non è fede autentica<br />

quella di colui che vuol fare qualche cosa di straordinario, nella sua vita terrena, invocando il<br />

nome del Signore, ma quella di colui che dice: "Sia fatta la Tua volontà", e la cerca e la realizza<br />

ogni giorno nelle cose e attività normali adatte alla sua persona.<br />

Lo "straordinario" viene dall'Alto per chi è stato scelto per un compito particolare. Siate semplici,<br />

umili, non vogliate strafare, questo è egocentrismo!<br />

Affidatevi a Me che sono semplice e umile di cuore. A ognuno il suo.<br />

Cosí sia per Maria.<br />

20 luglio 1992 ore 9<br />

Nella parabola del Figliol prodigo sono adombrate le due facce della creatura credente nel Padre.<br />

Il figlio maggiore è simbolo del credente che lavora per forza nel campo (Chiesa) del Padre: non<br />

sa staccarsi da Lui perché pigro, infantile, desidera solo far festa con gli amici (Chiesa festaiola,<br />

superficiale, egoista; ama se stessa ma pretende dal Padre il banchetto finale: "Ho mangiato con<br />

Te, aprimi!" "Non ti conosco<br />

Il figlio minore è simbolo del credente autonomo: sfrutta i talenti ricevuti dal Padre, li usa per i<br />

suoi interessi temporali, pensa a se stesso e si crede un dio infischiandosene del Padre. Gode e usa<br />

le sue energie per fare orge terrene (sesso, potere, avere, ecc.), tutto serve nel tempo per la vita<br />

terrena da godere; arrivata la sera (fame, porci, ghiande) si ritrova solo, disperato e si ricorda del<br />

Padre. Si umilia, chiede perdono, ritorna a Colui che gli aveva dato i talenti e la libertà (male<br />

gestita) e si riconosce figlio ''creatura" sempre bisognosa dell'aiuto del Padre. E il Padre lo<br />

accoglie e lo abbraccia. "E si farà festa in Cielo per ogni peccatore pentito che ritorna all'ovile."<br />

Così è e sarà con Maria.<br />

22 marzo 1993 ore 7.40<br />

(Ero angosciata, temevo di non credere più a niente, ma poi è sgorgato dal mio profondo questo<br />

"Credo".<br />

Credo in Dio, che è Spirito Santo, che ci è Padre, che si è incarnato in Gesù Cristo morto e<br />

risorto.<br />

Credo nello Spirito Santo, Creatore e Padre di tutta la creazione e di ogni essere vivente.<br />

Credo nello Spirito Santo che ha preso carne in Maria, si è fatto uomo in Gesù Cristo, ci ha<br />

insegnato a vivere come uomini, amanti il Padre, amanti i fratelli, imploranti il Suo Spirito,<br />

imitanti la Sua carne, credenti nella Sua Resurrezione.<br />

Tu Cristo sei il Verbo dello Spirito che ci è Padre.<br />

Tu Cristo, Figlio dello Spirito vivente in eterno, apparso, scomparso, ricomparso alla nostra vista<br />

di piccoli uomini, nel tempo.<br />

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