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incontro nazionale<br />
28<br />
CAmpIONATO SEGuGI AppENNINO/lEpRAIOlI ITAlIANI<br />
Arrivare all’Azienda “Il Madone”<br />
in quel di Solignano (Pr), dove si<br />
svolge il 1° Campionato per i Segugi<br />
dell’Appennino/Lepraioli italiani,<br />
significa ammirare la Val Taro in<br />
tutta la sua ampiezza fino al crinale<br />
appenninico: uno spettacolo suggestivo<br />
che implica un giudizio senza<br />
se, né ma: corrisponde in tutto al<br />
paradiso della lepre e del segugio!<br />
L’alba di sabato 18 giugno è però<br />
cupa per via di cumuli minacciosi di<br />
nuvole nere sospinti da un Libeccio<br />
freddo e impetuoso che strappa<br />
i rami alle querce e alza nubi di<br />
polvere e fa dire ai numerosissimi<br />
convenuti: “le peggiori condizioni<br />
ambientali per una prova per cani<br />
da seguita!”.<br />
Nonostante ciò si respira l’aria<br />
dei grandi eventi e un’atmosfera<br />
di passione condivisa, né può<br />
sfuggire ad alcuno lo spessore<br />
ammirevole dell’organizzazione<br />
da attribuire ai vertici del Club Del<br />
<strong>Segugio</strong> dell’Appennino/Lepraiolo<br />
italiano “Don Nando Armani” ed in<br />
particolare all’onnipresente deus<br />
ex machina, Denis Cabrali, e alla<br />
vulcanica Giuditta per il Nazionale<br />
Sips. Impeccabile l’accoglienza da<br />
parte dei titolari dell’azienda ospite<br />
ed altrettanto curato si rivelerà il<br />
servizio di ristorazione.<br />
La manifestazione prevede la prova<br />
di lavoro, due batterie di singoli, tre<br />
di coppie e una di mute il sabato,<br />
giudicate dagli Esperti Bianchetti,<br />
Capri, Incerti, Mora, Selvatici e Zerlotti;<br />
il riconoscimento del segugio<br />
maremmano, giudice Laschi; quello<br />
del Sd A/Li, affidato a Maremmi, Presidente<br />
del Club, e l’Expo, giudicata<br />
da Minelli; domenica correranno<br />
due batterie di mute.<br />
Il senso di appartenenza tra amatori<br />
della razza si rivela molto vivo e<br />
sembra di partecipare ad una festa<br />
campestre che evoca quelle in cui<br />
si misuravano due secoli fa gli Arkwreigth<br />
e i Lawerack coi loro pointer<br />
e setter in Gran Bretagna. Qui non<br />
hanno eco le piccole polemiche e<br />
le ingiustificate recriminazioni dei<br />
pochi che non hanno apprezzato il<br />
riconoscimento della razza da parte<br />
dell’Enci, c’è ancora lo stesso entusiasmo<br />
di quindici mesi fa, testimoniato<br />
dalla presenza degli amatori<br />
storici, Cabrali, Nencetti, Coggiola,<br />
Ghisio, Ghirotti, Suzzi, Bachini, Gatti,<br />
Rubini, Babini, Rabbia, Donnini,<br />
Incerti Luciano, Caselli, Boschesi,<br />
Fiorentini, Fumanti, i veneti Mocellin,<br />
Salvador, Lazzarotto e da Avellino<br />
con due eccellenti soggetti Marano<br />
Eugenio, che si è fatto 1600 km<br />
per non mancare al 1° Campionato<br />
ed ha donato un ritratto, dipinto<br />
ad olio, di una sua segugia, opera<br />
veramente pregevole, e di tanti volti<br />
nuovi, con tanti “nuovi segugi”, un<br />
potenziale importante per il futuro.<br />
La domenica sarà presente anche il<br />
“nostro” Presidente SIPS, membro<br />
del direttivo del Club Fulvio Ghirardi<br />
e fresco ma motivatissimo utilizzatore<br />
della Razza.<br />
Sono così commosso che mi perdo<br />
in pensieri “filosofici”: mi chiedo<br />
come si possa avversare e contrastare<br />
un traguardo tagliato dopo<br />
decenni, non rispettare la legittima<br />
soddisfazione di chi si è impegnato<br />
ed ha gioito com’ è umanamente<br />
giusto e logico quando si raggiunge<br />
un obiettivo così a lungo inseguito.<br />
Se tutti condividiamo una sana passione<br />
per il segugismo, non è questa<br />
una base comune più solida dei<br />
gusti individuali e dei personalismi?<br />
Il sda/li non è stato riconosciuto contro<br />
qualcuno o contro altre razze, ma<br />
per noi, per i “grandi” ed i comuni<br />
cacciatori che ci hanno preceduto,<br />
per la nostra tradizione, per il nostro<br />
futuro!<br />
Grazie alla ritrovata intesa tra dirigenza<br />
Enci e Sips, si è coronato un<br />
sogno con le radici nelle prima metà<br />
del secolo scorso, si sono poste le<br />
basi per il riconoscimento da parte<br />
della FCI, quando saranno state<br />
individuate almeno 8 famiglie non<br />
imparentate tra loro e, per ognuna,<br />
seguiti due maschi e sei femmine e<br />
la loro discendenza per tre generazioni,<br />
monitorate costantemente per<br />
rilevare eventuali patologie ereditarie.<br />
I professori Renieri e Lamanna<br />
della facoltà di zoologia dell’Università<br />
di Camerino seguono già<br />
da tempo l’oneroso iter, finanziato<br />
da Enci e Sips, e che, come si può<br />
immaginare, richiederà un gravoso<br />
impegno anche a noi appassionati<br />
del Club.<br />
Irrita pensare che solo qualche anno<br />
fa la prassi sarebbe stata molto più<br />
semplice, ma al tempo stesso ci<br />
motiva maggiormente e rappresenta<br />
la risposta più chiara e concreta ai<br />
detrattori del riconoscimento (invero<br />
pochi, ma protervi e ciechi di fronte<br />
alla realtà) della nostra razza: chi<br />
favoleggia di “piccoli lepraioli” o di<br />
altre varietà locali si guardi seria-<br />
mente allo specchio e dica dove<br />
troverebbe almeno otto famiglie non<br />
consanguinee di queste ineffabili<br />
razze, ce lo spieghi ?<br />
Non sono un ottimista a tutti i costi,<br />
ma la vita mi ha insegnato che il<br />
buono ed il bello finiscono sempre<br />
per prevalere, quindi vado oltre lo<br />
sfogo e passo alla cronaca del Raduno,<br />
al buono ed al bello ed anche<br />
al bravo quindi!<br />
Sì perché, se la giornata fosse stata<br />
ideale, avremmo senz’altro avuto<br />
delle classifiche più lunghe e delle<br />
qualifiche più alte, ma proprio le<br />
pessime condizioni ambientali, vento<br />
impetuoso e terreno arido, hanno<br />
rappresentato la palestra ideale per<br />
i nostri segugi, capaci di scovare<br />
sempre e comunque.<br />
Infatti quasi tutti i concorrenti a<br />
singolo, in coppia o in muta, con<br />
la sagacia e la tenacia tipiche della<br />
razza, sono arrivati sulla lepre, peccato<br />
che, se si era sottratta anche<br />
solo da pochi secondi, risultasse<br />
impossibile inseguirla perché l’usta<br />
di fuga veniva spazzata via dalle<br />
raffiche impetuose di vento. I soli<br />
fortunati che hanno scovato a pelo<br />
hanno avuto la chance di protrarre<br />
la seguita e non l’hanno sprecata,<br />
quindi la prova si è rivelata selettiva,<br />
probante ed indicativa, come<br />
dovrebbe essere sempre; niente a<br />
che vedere,per esempio,con una recente<br />
prova di eccellenza (?!?) nella<br />
quale, durante i turni, passeggiavano<br />
tranquille numerose lepri. (Attendiamo<br />
da chi ne ha la competenza<br />
indicazioni precise almeno per le<br />
gare di eccellenza ed auspichiamo<br />
un ruolo attivo del Delegato Enci,<br />
non solo controllore degli adempimenti,<br />
ma anche, anzi soprattutto,<br />
giudice senza appello, capace di<br />
cancellare una prova se trovasse<br />
eccessiva la quantità di lepri nel<br />
doveroso sopralluogo preventivo)<br />
Domenica le condizioni ambientali<br />
erano meno estreme, comunque<br />
sempre molto difficili e, di conseguenza,<br />
anche il secondo giorno di<br />
prove non ha permesso classifiche<br />
lunghe, solo prestazioni significative<br />
che hanno determinato la giusta<br />
soddisfazione dei concorrenti, dei<br />
giudici e degli organizzatori. Si può<br />
affermare senza tema di smentite<br />
che il 1° Campionato del S d A/ L<br />
i ha rappresentato un momento<br />
importante per la razza che ha bisogno<br />
di essere sottoposta a frequenti<br />
verifiche zootecniche morfologiche