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n°93 - Società Italiana Pro Segugio

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incontro nazionale<br />

28<br />

CAmpIONATO SEGuGI AppENNINO/lEpRAIOlI ITAlIANI<br />

Arrivare all’Azienda “Il Madone”<br />

in quel di Solignano (Pr), dove si<br />

svolge il 1° Campionato per i Segugi<br />

dell’Appennino/Lepraioli italiani,<br />

significa ammirare la Val Taro in<br />

tutta la sua ampiezza fino al crinale<br />

appenninico: uno spettacolo suggestivo<br />

che implica un giudizio senza<br />

se, né ma: corrisponde in tutto al<br />

paradiso della lepre e del segugio!<br />

L’alba di sabato 18 giugno è però<br />

cupa per via di cumuli minacciosi di<br />

nuvole nere sospinti da un Libeccio<br />

freddo e impetuoso che strappa<br />

i rami alle querce e alza nubi di<br />

polvere e fa dire ai numerosissimi<br />

convenuti: “le peggiori condizioni<br />

ambientali per una prova per cani<br />

da seguita!”.<br />

Nonostante ciò si respira l’aria<br />

dei grandi eventi e un’atmosfera<br />

di passione condivisa, né può<br />

sfuggire ad alcuno lo spessore<br />

ammirevole dell’organizzazione<br />

da attribuire ai vertici del Club Del<br />

<strong>Segugio</strong> dell’Appennino/Lepraiolo<br />

italiano “Don Nando Armani” ed in<br />

particolare all’onnipresente deus<br />

ex machina, Denis Cabrali, e alla<br />

vulcanica Giuditta per il Nazionale<br />

Sips. Impeccabile l’accoglienza da<br />

parte dei titolari dell’azienda ospite<br />

ed altrettanto curato si rivelerà il<br />

servizio di ristorazione.<br />

La manifestazione prevede la prova<br />

di lavoro, due batterie di singoli, tre<br />

di coppie e una di mute il sabato,<br />

giudicate dagli Esperti Bianchetti,<br />

Capri, Incerti, Mora, Selvatici e Zerlotti;<br />

il riconoscimento del segugio<br />

maremmano, giudice Laschi; quello<br />

del Sd A/Li, affidato a Maremmi, Presidente<br />

del Club, e l’Expo, giudicata<br />

da Minelli; domenica correranno<br />

due batterie di mute.<br />

Il senso di appartenenza tra amatori<br />

della razza si rivela molto vivo e<br />

sembra di partecipare ad una festa<br />

campestre che evoca quelle in cui<br />

si misuravano due secoli fa gli Arkwreigth<br />

e i Lawerack coi loro pointer<br />

e setter in Gran Bretagna. Qui non<br />

hanno eco le piccole polemiche e<br />

le ingiustificate recriminazioni dei<br />

pochi che non hanno apprezzato il<br />

riconoscimento della razza da parte<br />

dell’Enci, c’è ancora lo stesso entusiasmo<br />

di quindici mesi fa, testimoniato<br />

dalla presenza degli amatori<br />

storici, Cabrali, Nencetti, Coggiola,<br />

Ghisio, Ghirotti, Suzzi, Bachini, Gatti,<br />

Rubini, Babini, Rabbia, Donnini,<br />

Incerti Luciano, Caselli, Boschesi,<br />

Fiorentini, Fumanti, i veneti Mocellin,<br />

Salvador, Lazzarotto e da Avellino<br />

con due eccellenti soggetti Marano<br />

Eugenio, che si è fatto 1600 km<br />

per non mancare al 1° Campionato<br />

ed ha donato un ritratto, dipinto<br />

ad olio, di una sua segugia, opera<br />

veramente pregevole, e di tanti volti<br />

nuovi, con tanti “nuovi segugi”, un<br />

potenziale importante per il futuro.<br />

La domenica sarà presente anche il<br />

“nostro” Presidente SIPS, membro<br />

del direttivo del Club Fulvio Ghirardi<br />

e fresco ma motivatissimo utilizzatore<br />

della Razza.<br />

Sono così commosso che mi perdo<br />

in pensieri “filosofici”: mi chiedo<br />

come si possa avversare e contrastare<br />

un traguardo tagliato dopo<br />

decenni, non rispettare la legittima<br />

soddisfazione di chi si è impegnato<br />

ed ha gioito com’ è umanamente<br />

giusto e logico quando si raggiunge<br />

un obiettivo così a lungo inseguito.<br />

Se tutti condividiamo una sana passione<br />

per il segugismo, non è questa<br />

una base comune più solida dei<br />

gusti individuali e dei personalismi?<br />

Il sda/li non è stato riconosciuto contro<br />

qualcuno o contro altre razze, ma<br />

per noi, per i “grandi” ed i comuni<br />

cacciatori che ci hanno preceduto,<br />

per la nostra tradizione, per il nostro<br />

futuro!<br />

Grazie alla ritrovata intesa tra dirigenza<br />

Enci e Sips, si è coronato un<br />

sogno con le radici nelle prima metà<br />

del secolo scorso, si sono poste le<br />

basi per il riconoscimento da parte<br />

della FCI, quando saranno state<br />

individuate almeno 8 famiglie non<br />

imparentate tra loro e, per ognuna,<br />

seguiti due maschi e sei femmine e<br />

la loro discendenza per tre generazioni,<br />

monitorate costantemente per<br />

rilevare eventuali patologie ereditarie.<br />

I professori Renieri e Lamanna<br />

della facoltà di zoologia dell’Università<br />

di Camerino seguono già<br />

da tempo l’oneroso iter, finanziato<br />

da Enci e Sips, e che, come si può<br />

immaginare, richiederà un gravoso<br />

impegno anche a noi appassionati<br />

del Club.<br />

Irrita pensare che solo qualche anno<br />

fa la prassi sarebbe stata molto più<br />

semplice, ma al tempo stesso ci<br />

motiva maggiormente e rappresenta<br />

la risposta più chiara e concreta ai<br />

detrattori del riconoscimento (invero<br />

pochi, ma protervi e ciechi di fronte<br />

alla realtà) della nostra razza: chi<br />

favoleggia di “piccoli lepraioli” o di<br />

altre varietà locali si guardi seria-<br />

mente allo specchio e dica dove<br />

troverebbe almeno otto famiglie non<br />

consanguinee di queste ineffabili<br />

razze, ce lo spieghi ?<br />

Non sono un ottimista a tutti i costi,<br />

ma la vita mi ha insegnato che il<br />

buono ed il bello finiscono sempre<br />

per prevalere, quindi vado oltre lo<br />

sfogo e passo alla cronaca del Raduno,<br />

al buono ed al bello ed anche<br />

al bravo quindi!<br />

Sì perché, se la giornata fosse stata<br />

ideale, avremmo senz’altro avuto<br />

delle classifiche più lunghe e delle<br />

qualifiche più alte, ma proprio le<br />

pessime condizioni ambientali, vento<br />

impetuoso e terreno arido, hanno<br />

rappresentato la palestra ideale per<br />

i nostri segugi, capaci di scovare<br />

sempre e comunque.<br />

Infatti quasi tutti i concorrenti a<br />

singolo, in coppia o in muta, con<br />

la sagacia e la tenacia tipiche della<br />

razza, sono arrivati sulla lepre, peccato<br />

che, se si era sottratta anche<br />

solo da pochi secondi, risultasse<br />

impossibile inseguirla perché l’usta<br />

di fuga veniva spazzata via dalle<br />

raffiche impetuose di vento. I soli<br />

fortunati che hanno scovato a pelo<br />

hanno avuto la chance di protrarre<br />

la seguita e non l’hanno sprecata,<br />

quindi la prova si è rivelata selettiva,<br />

probante ed indicativa, come<br />

dovrebbe essere sempre; niente a<br />

che vedere,per esempio,con una recente<br />

prova di eccellenza (?!?) nella<br />

quale, durante i turni, passeggiavano<br />

tranquille numerose lepri. (Attendiamo<br />

da chi ne ha la competenza<br />

indicazioni precise almeno per le<br />

gare di eccellenza ed auspichiamo<br />

un ruolo attivo del Delegato Enci,<br />

non solo controllore degli adempimenti,<br />

ma anche, anzi soprattutto,<br />

giudice senza appello, capace di<br />

cancellare una prova se trovasse<br />

eccessiva la quantità di lepri nel<br />

doveroso sopralluogo preventivo)<br />

Domenica le condizioni ambientali<br />

erano meno estreme, comunque<br />

sempre molto difficili e, di conseguenza,<br />

anche il secondo giorno di<br />

prove non ha permesso classifiche<br />

lunghe, solo prestazioni significative<br />

che hanno determinato la giusta<br />

soddisfazione dei concorrenti, dei<br />

giudici e degli organizzatori. Si può<br />

affermare senza tema di smentite<br />

che il 1° Campionato del S d A/ L<br />

i ha rappresentato un momento<br />

importante per la razza che ha bisogno<br />

di essere sottoposta a frequenti<br />

verifiche zootecniche morfologiche

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