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La Scienza nel Periodo Borbonico: ovverosia l ... - INFN Napoli

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si prima di emigrare di nuovo: questa volta in Svizzera, a Ginevra. Ritornato a Parigi<br />

<strong>nel</strong> 1832, vi soggiornò fino al 1837 come studioso privato.<br />

Fu in questo periodo che Melloni svolse la maggior parte delle sue ricerche più<br />

importanti sull’emissione di calore dai corpi luminosi e sull’interazione tra le radia-<br />

zioni luminose e i vari tipi di materia. Dopo avere riscoperto in maniera indipendente<br />

l’esistenza delle radiazioni infrarosse già individuate da Wilhelm Herschel, si accorse<br />

che alcuni materiali, come il salgemma, pur opachi alla radiazione visibile, erano tra-<br />

sparenti a quella infrarossa, e utilizzò prismi di salgemma per scomporre quest’ultima<br />

<strong>nel</strong> suo spettro. A tale scopo ideò e mise a punto strumenti di misura sensibilissimi e<br />

assolutamente innovativi per i tempi. Intorno al 1834, Melloni sottopose il complesso<br />

dei suoi risultati all’Académie des Sciences, che nominò una commissione di valuta-<br />

zione. Ma la novità delle idee e delle procedure sottoposte a giudizio era tale da crea-<br />

re profondo imbarazzo ai membri della commissione, e in particolare al grande Pois-<br />

son. Deluso e amareggiato, Melloni decise di pubblicare i risultati delle sue ricerche<br />

in proprio. I lavori ebbero un immediato successo in Inghilterra, a tal punto che<br />

quando <strong>nel</strong> 1834 Michael Faraday rifece gli esperimenti descritti dal fisico parmense<br />

dinanzi all’assemblea della Royal Society, quest’ultima, ammirata, conferì a Melloni<br />

la medaglia Rumford, una sorta di Premio Nobel dell’epoca. L’Académie formò allo-<br />

ra una nuova commissione, composta da Poisson, Arago e Biot. I tre scienziati prese-<br />

ro in esame l’intero lavoro di Melloni e, dopo un anno circa, presentarono una ponde-<br />

rosa relazione che confermava l’accuratezza delle misure di Melloni, proiettandolo<br />

sulla ribalta internazionale. Inutile dire che su di lui piovvero offerte dalle Università<br />

di tutta Europa. Venne tosto nominato membro corrispondente delle Accademie di<br />

Francia, di Pietroburgo, di Stoccolma e di Berlino.<br />

Nel 1837, come si è detto, Melloni conobbe Capocci, che gli suggerì di scrivere<br />

al re Ferdinando per offrirgli i propri servizi. Conscio dei problemi legati ad un suo<br />

eventuale rientro in Italia – un precedente tentativo di rientrare a Parma era fallito<br />

nonostante l’intervento mediatore del principe di Metternich – ritenne anche opportu-<br />

no far accompagnare la sua richiesta da lettere di presentazione redatte da Arago, di-<br />

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