DOMENICA 09 DICEMBRE 2012 LA RIVIERA 06
LA COPERTINA Ban<strong>che</strong> <strong>La</strong> grande rapina ILARIO AMMENDOLIA Le formichine della Locride per un intero anno raccolgono le molli<strong>che</strong>, le curano, le ammassano, le amano, poi arrivano i grassi avvoltoi e le mangiano. In questa nostra Terra, con migliaia di disoccupati, con famiglie molto oltre la soglia della povertà, con ospedali al disastro, servizi sociali da terzo mondo ogni anno avviene un furto di quasi un miliardo di euro. Non ci sono mitra, né pistole, né bombe a mano. Ogni mattina tantissime persone perbene, oneste, raffinate, fanno il loro lavoro. Sono in cravatta e sono gentili. Operano tra la quiete sonnolenta di Grotteria, nella vitalità di Siderno, tra la calma di Roccella. Nei 42 comuni, circa settanta sportelli bancari rastrellano una somma di circa un miliardo di euro ogni anno. Sono i depositi della vecchietta <strong>che</strong> pensa ai funerali, sono i risparmi dell’impiegato comunale o del pensionato, del medico, dell'ingegnere, dell'avvocato, del magistrato, i guadagni del piccolo imprenditore o del commerciante. Secondo gli accordi di Basilea I, il management bancario dovrebbe: 1) concedere i tradizionali prestiti alle controparti relativamente più rischiose; 2) intraprendere operazioni finanziarie innovative sempre più sofisticate e con un basso o nullo onere di capitale corrispondente. Di queste direttive nella Locride non si vede nean<strong>che</strong> l’ombra. L’unico criterio delle ban<strong>che</strong> è dare ampia sicurezza e soddisfazione agli azionisti. Un solo problema: di questo enorme rastrellamento di denaro nean<strong>che</strong> il 5% si trasformerà in finanziamento alle imprese per lo sviluppo della Locride. Gli avvoltoi della Locride Nean<strong>che</strong> il 5% in mutui! Tanto è vero <strong>che</strong>, per esempio, per ottenere un prestito o un mutuo , quasi sempre, bisogna rivolgersi alla direzione provinciale della Banca. E i tassi? Intorno al 13%! I parametri per ottenere un prestito sono standard, uguali a Bovalino e a Castelfranco Veneto, in Brianza e nella Locride. Ne consegue il disastro. Quale banca finanzierebbe mai il recupero di vecchie abitazioni per farne un “paese albergo”? Quale banca investirebbe nelle nostre vallate? Nei nostri paesi? Quale impresa potrebbe fornire garanzie sufficienti? Garanzie uguali a Sesto San Giovanni eda Siderno? Non esiste! Così continua una storia incredibile. “ TERRITORRIO ADDIO Circa 70 sportelli bancari rastrellano nei territori della Locride circa un miliardo di euro ogni anno. Nean<strong>che</strong> il 5% di questa somma si trasforma in investimenti per la nostra imprenditoria Un tempo c'erano le rimesse degli emigranti in valuta pregiata e sono serviti a finanziare il miracolo economico nel triangolo industriale. Adesso abbiamo solo risparmi e servono per finanziare lo sviluppo in posti lontani. Si dovrebbe fare uno studio sui “pac<strong>che</strong>tti” <strong>che</strong> le ban<strong>che</strong> propongono al medico pensionato, all'insegnante a riposo, all'agricoltore <strong>che</strong> sa soltanto coltivare la sua proprietà. Si scoprirebbe <strong>che</strong> la Locride (ma il discorso vale per la Calabria) finanzia lo sviluppo cinese o coreano, il deficit USA, l'industria europea. Tutto a posto. I parametri <strong>che</strong> l'Europa richiede vengono rispettati al millesimo. Sono parametri concepiti da un “potere” grigio e senza volto <strong>che</strong> nean<strong>che</strong> sa <strong>che</strong> esiste la Locride o la Calabria. Così come la politica della Locride o la Calabria ignora Basilea. Qual<strong>che</strong> mese fa c'è stato un grande sventolio di bandiere perché in seguito ai piani di sviluppo locale integrato, nella Locride potrebbero arrivare, in due, tre anni, una quarantina di milioni. Grandezza del nostro Tommaso Campanella <strong>che</strong> riferendosi al popolo dice “ei si ammazza e si dà morte e guerra per un solo carlin di quanto egli al re dona”. Un popolo di lavoratori, di gente piena di iniziativa capace di coltivare i calanchi, i pendii e le vallate, s'è trasformato in un popolo <strong>che</strong> invoca assistenza, non comprendendo <strong>che</strong> i soldi <strong>che</strong> ci arrivano come assistenza sono i nostri stessi soldi. Colpa di una borghesia miope e avida e di una classe politica incapace, nana e oziosa. Antica storia quella delle ban<strong>che</strong>. Il presidente Guido Marino in una celebre sentenza parla della mafia del banco di Napoli (e non si riferiva alla agenzia locale ma alla direzione nazionale) molto più omertosa rispetto alla ‘ndrangheta stessa. Una storia <strong>che</strong> continua. <strong>La</strong> politica non si confronta con queste cose. Certo è più facile fare il convegno anti ‘ndrangheta per mettere il petto in fuori. Molto più difficile confrontarsi con temi <strong>che</strong> richiedono capacità, intelligenza, forza, e grande seguito popolare. Una forte saldatura tra popolo e classe politica. Per essere incisivi in Europa e a Roma bisognerebbe essere credibili in Calabria. Non è così… e allora ? Meglio raccontar favole !!!!! DOMENICA 11 NOVEMBRE 2012 LA RIVIERA 07