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RI<strong>LE</strong>VAZIONI SUL LAVORO DEI CONTADINI<br />
Nonostante il duro lavoro della campagna:<br />
muovere a mano gli attrezzi, la zappa, l'aratro, il tridente, la falce,<br />
stando sotto il sole cocente, i contadini si affidavano con profonda<br />
fede alla preghiera e ringraziavano Dio per quanto avevano<br />
ricevuto attraverso il raccolto dell'anno;<br />
la preghiera era di sostegno prima e dopo il lavoro;<br />
anche la fatica del lavoro quotidiano però, costituiva un momento<br />
comunitario, durante il quale si trovava l'allegria che faceva<br />
sopportare gli sforzi, ecco perché cantavano, ripetevano cantilene<br />
in coro, suonavano rudimentali strumenti musicali come il<br />
“ marranzanu”il “ friscalettu” e facevano danze popolari;<br />
in queste occasioni nascevano anche i detti popolari sulla<br />
osservazione della natura, sulla meteorologia, ecc.<br />
I nonni a scuola<br />
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