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n.4 "passioni" - Andrea Granelli

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Foto di Alberto Rugolotto by Tiamat<br />

l’Incontro<br />

Fiorella Pallas racconta il suo stupefacente passaggio da<br />

cartesiana direttrice marketing a creatrice di gioielli per l’anima.<br />

intervista di Flavia Mariani<br />

Si sente spesso parlare delle crisi da performance,<br />

in genere riferite all’universo maschile.<br />

Ma non credi che lo stress da eccesso<br />

drogato di lavoro sia in realtà un problema<br />

più esasperato nel mondo femminile?<br />

Assolutamente si. La necessità delle donne di<br />

dover continuamente dimostrare ed organizzare<br />

è estenuante. Non si limita alla sfera professionale<br />

ma si estende a tutti i livelli della vita<br />

personale, la famiglia, le amicizie, ogni stato<br />

relazionale. Dover essere top in tutto, moglie,<br />

amante, mamma, amica, pr, produce una totale<br />

perdita del proprio tempo personale. Ci<br />

si trova stritolati da una realtà che non ci corrisponde<br />

assolutamente.<br />

Come ne hai preso coscienza e sei riuscita<br />

ad uscirne?<br />

I campanelli d’allarme da stress e senso di colpa<br />

sono tanti, dal sonno sempre più inquinato alla<br />

gastrite cronica, l’isteria altalenante. L’ultima<br />

goccia è arrivata quando mi sono resa conto<br />

che i miei figli non mi appartenevano quasi più,<br />

avevano molta più familiarità con la baby sitter<br />

che con me. Prima di smettere di esistere completamente<br />

ho deciso di riappropriarmi di me<br />

stessa e della mia vita. Ho lasciato brillanti anni<br />

di direzione marketing in una multinazionale e<br />

sono partita con mio marito ed i miei due figli<br />

per un viaggio sabbatico negli Stati Uniti.<br />

Arrivati nel deserto di Sedona sono caduta in<br />

uno stato incomprensibile di malessere, un’ansia<br />

continua, sonno agitato, voglia irrefrenabile<br />

di scappare, mani grondanti di sudore…<br />

un’indefinibile stato di attesa di qualcosa di<br />

indefinito. In realtà questo stato era dovuto alla<br />

vicinanza ai vortex. Sedona è un posto molto<br />

particolare dal punto di vista dei campi elettromagnetici,<br />

se impari a percepirli scopri che non<br />

sei arrivato lì per caso. Incuriosita da questa<br />

“chiamata” mi sono avventurata fra i canyon,<br />

perdendo ogni riferimento spazio temporale.<br />

Sono riemersa dalla sospensione cinque ore<br />

dopo, con un unico messaggio chiarissimo:

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