25 aprile: la zona 5 reagisce alle provocazioni fasciste - Milanosud
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16<br />
<br />
le rubriche<br />
8ªpuntata<br />
Il Divisionismo: Giovanni Segantini<br />
Giovanni Segantini - Al<strong>la</strong> stanga - Roma, G<strong>alle</strong>ria d’arte moderna<br />
Tra <strong>la</strong> fine dell’800 e <strong>la</strong> prima decade<br />
del 1900, domina in Italia il Divisionismo,<br />
una nuova corrente pittorica che<br />
nasce in Lombardia ed è basata su premesse<br />
tecnico-scientifiche analoghe a quelle del<br />
Neoimpressionismo o Pointillisme, prove-<br />
<br />
In famiglia mi accusano di essere fanatica<br />
del<strong>la</strong> depurazione e bronto<strong>la</strong>no ogni<br />
volta che gliene parlo. Ma io credo<br />
profondamente che un organismo, per <strong>la</strong>vorare<br />
a pieno ritmo e per sostenere tutto quello<br />
che gli chiediamo, deve essere in perfetta<br />
forma.<br />
Probabilmente anche quelli che leggono i<br />
miei articoli sono stanchi di questo argomento,<br />
ma è una questione di abitudine.<br />
È una questione che deve diventare un’abitudine.<br />
La depurazione è <strong>la</strong> base del<strong>la</strong><br />
nostra salute. Più di qualsiasi altra abitudine.<br />
E poi in natura ci sono mezzi molto<br />
semplici ed efficaci per portare a termine<br />
con successo questa operazione: le erbe!<br />
Per tutto il periodo primaverile, ma anche<br />
Accanto all’illuministica affermazione<br />
dell’uguaglianza umana, si va sempre<br />
più sottolineando l’importanza di una<br />
valutazione positiva del<strong>la</strong> diversità come<br />
portatrice di valori e di arricchimento culturale.<br />
Partico<strong>la</strong>rmente evidente appare questa<br />
problematica nei processi di integrazione<br />
in atto nei Paesi europei. Negli ultimi anni<br />
in Europa <strong>la</strong> sfida del<strong>la</strong> diversità è stata ri<strong>la</strong>nciata<br />
dall’emergenza dell’immigrazione<br />
dai Paesi africani e asiatici. I Paesi ospitanti<br />
si sono dovuti cimentare con nuove necessità<br />
e nuove parole d’ordine quali accoglienza,<br />
tolleranza, ospitalità.<br />
Si sono aperti aspri dibattiti tra i sostenitori<br />
dell’assimi<strong>la</strong>zione, quelli del<strong>la</strong> multiculturalità<br />
e infine quelli dell’interculturalità,<br />
cioè tra chi propone che gli stranieri<br />
abbandonino le loro tradizioni per assumere<br />
integralmente quelle del Paese<br />
ospitante, chi esorta al<strong>la</strong> tolleranza e al<strong>la</strong><br />
convivenza pacifica, a fianco a fianco, delle<br />
diverse culture, chi infine prospetta il<br />
confronto e lo scambio reciproci, nel<strong>la</strong> coscienza<br />
del valore e del<strong>la</strong> ricchezza di<br />
ogni tradizione, al fine però di costruire<br />
una nuova comune cultura, nata dagli apporti<br />
di tutte le componenti. Personalmente,<br />
io sostengo quest’ultima prospettiva<br />
e gli strumenti adatti per raggiungere<br />
niente dal<strong>la</strong> Francia coi suoi massimi rappresentanti<br />
Seurat e Signac. I divisionisti<br />
adottano il procedimento di non mesco<strong>la</strong>re i<br />
colori sul<strong>la</strong> tavolozza, ma di accostarli allo<br />
stato puro, secondo il principio del<strong>la</strong> complementarità<br />
dei colori, distribuendoli a pic-<br />
nei primi mesi dell’estate, intorno a noi<br />
crescono erbe comuni che fanno al caso<br />
nostro. La prima del<strong>la</strong> lista è l’ortica, quel<strong>la</strong><br />
che normalmente falciamo o strappiamo<br />
per il suo effetto urticante sul<strong>la</strong> pelle.<br />
Se, armati di guanti, forbici e contenitore<br />
di vetro, ci rechiamo in un prato o al limitare<br />
di un bosco, lontano da fonti inquinanti,<br />
nelle nostre campagne, è facile incontrar<strong>la</strong>,<br />
con <strong>la</strong> sua foglia a forma di<br />
triangolo verde scuro tutta frastagliata.<br />
Tagliamo le cimette nuove, con i germogli<br />
giovani e le prime foglie e le raccogliamo<br />
nel contenitore che abbiamo portato con<br />
noi. Poi, una volta a casa, portiamo a bollire<br />
dell’acqua, mettiamo tre cimette per<br />
ogni tazza e versiamoci sopra l’acqua bol-<br />
di Anna Muzzana<br />
questo obiettivo sono prima di tutto quelli<br />
giuridici ed educativi. Bisogna infatti<br />
che <strong>la</strong> legge tuteli le differenze, ribadendo<br />
con forza <strong>la</strong> salvaguardia delle libertà: di<br />
pensiero, di confessione religiosa, di<br />
espressione, di movimento.<br />
Ma, poiché <strong>la</strong> valorizzazione delle peculiarità<br />
delle diverse culture dipende soprattutto<br />
dai rapporti di convivenza tra i<br />
cittadini, occorre operare efficacemente<br />
sul piano dell’educazione.<br />
Il confronto con <strong>la</strong> diversità non è semplice.<br />
Esso implica problemi di comunicazione,<br />
necessità di superare i pregiudizi<br />
reciproci, capacità di reazione anche da<br />
parte dei Paesi ospitanti perché sappiano<br />
gestire e valorizzare <strong>la</strong> propria identità<br />
nel confronto con l’altro. Problemi questi<br />
coli tocchi, a fi<strong>la</strong>menti, che devono amalgamarsi<br />
nel<strong>la</strong> retina dell’occhio di chi osserva,<br />
sprigionando così quel<strong>la</strong> luminosità intensa<br />
e coinvolgente.<br />
Iniziatore di questa Corrente è Vittorio<br />
Grubicy De Dragon (1851-1920), mi<strong>la</strong>nese<br />
di origine ungherese, pittore e mercante<br />
d’arte il quale diventa “tutore” di un ragazzo<br />
povero, Giovanni Segantini, che<br />
presto diventerà il capostipite di questa<br />
nuova tecnica per popo<strong>la</strong>rità e originalità.<br />
Giovanni Segantini, cognome cambiato<br />
perché in realtà si chiamava Segatini, nasce<br />
ad Arco in Trentino nel 1858. Rimane<br />
orfano di madre e a cinque anni viene portato<br />
a Mi<strong>la</strong>no dal padre, il quale però lo <strong>la</strong>scia<br />
a una sorel<strong>la</strong>stra dovendo partire per<br />
l’America. Cresce senza una guida e ai<br />
margini del<strong>la</strong> società. A dodici anni entra<br />
in un riformatorio per un piccolo furto e ci<br />
lente. In infusione 10 minuti. Ne risulterà<br />
una tisana molto verde ma con un sapore<br />
delicato. Cerchiamo di berne più tazze al<br />
giorno se vogliamo un effetto importante.<br />
Possiamo preparare l’infuso per più tazze<br />
e berlo entro 24 ore, tenendolo un po’ in<br />
frigo. E poi possiamo preparare frittate,<br />
zuppe, cucinando<strong>la</strong> come si fa con gli spinaci.<br />
Se poi vogliamo approfittare per conservare<br />
un po’ di questa pianta per utilizzar<strong>la</strong><br />
anche in inverno, <strong>la</strong> tecnica è molto<br />
semplice: le cimette raccolte vanno depositate<br />
su un foglio di carta da pane senza<br />
<strong>la</strong>varle, sopra un vassoio grande o un cestino,<br />
messe ad essiccare in un posto tranquillo,<br />
lontano da fonti di calore o di luce<br />
di difficile impostazione, come dimostrano<br />
i fenomeni di intolleranza, di timore<br />
degli stranieri e di razzismo che si sono<br />
verificati un po’ in tutti i Paesi europei. La<br />
scuo<strong>la</strong> e i mezzi di comunicazione di massa,<br />
su questo punto hanno un ruolo e una<br />
responsabilità fondamentali.<br />
Occorrono correttezza nell’informazione,<br />
apertura al dialogo, capacità di fare interagire<br />
le diverse culture. Insomma, bisogna<br />
fare emergere una disponibilità al<br />
confronto basata sul convincimento che<br />
ciò che è diverso non è necessariamente<br />
sbagliato o privo di valore; al contrario,<br />
può essere fonte di arricchimento comune.<br />
Bisogna dunque cominciare a pensare<br />
modalità di rapporto tra le culture che si<br />
trovano a stretto contatto tra di loro. Le<br />
nostre società sono chiamate a una trasformazione<br />
e <strong>la</strong> capacità di gestir<strong>la</strong> positivamente,<br />
accettando il cambiamento<br />
come una possibilità di crescita e di arricchimento,<br />
sarà il nostro traguardo per il<br />
futuro.<br />
L’obiettivo da raggiungere è l’integrazione<br />
dello straniero nel<strong>la</strong> nuova realtà sociale,<br />
affinché egli possa condividere con tutti<br />
diritti e doveri, e possa essere parte attiva<br />
e integrante pur mantenendo <strong>la</strong> propria<br />
specificità.<br />
rimane per tre anni. Uscito da questa<br />
brutta esperienza, si trasferisce dal fratel<strong>la</strong>stro<br />
in Val di Suga dove <strong>la</strong>vora come aiuto<br />
fotografo. Rientra dopo qualche tempo<br />
a Mi<strong>la</strong>no e va a <strong>la</strong>vorare presso il pittore<br />
Luigi Tettamanzi. Nel 1875 si iscrive all’Accademia<br />
di Brera che frequenta per<br />
cinque anni dando inizio così al<strong>la</strong> sua<br />
ascesa artistica. Nel 1880 sposa Bice Bugatti,<br />
sorel<strong>la</strong> del futuro costruttore di auto.<br />
Sei anni dopo si ritira con <strong>la</strong> moglie a<br />
Pusiano in Brianza dove dipinge vari soggetti<br />
romantici: paesaggi, idilli e qualche<br />
ritratto. La sua prima opera con tecnica<br />
divisionista è del 1886 dal titolo: “Ave Maria<br />
a trasbordo” (Collezione Fischbacher<br />
San Gallo - Svizzera).<br />
Nelle tele successive Segantini riesce a<br />
raggiungere <strong>la</strong> definitiva struttura formale,<br />
cromatico-luministica, ne è testimo-<br />
È il momento di raccogliere <strong>la</strong> nostra amica ortica<br />
Unire senza confondere<br />
distinguere senza separare<br />
troppo forte e lontano da zone di <strong>la</strong>voro.<br />
Nel giro di pochi giorni si essiccheranno e<br />
si potranno riporre in un contenitore di<br />
vetro.<br />
Perché consiglio proprio l’ortica? Perché<br />
è considerata da sempre una pianta<br />
importante per le sue proprietà depurative<br />
prima di tutto, e poi è rimineralizzante,<br />
ricostituente, tonica, antinfiammatoria.<br />
In partico<strong>la</strong>re <strong>la</strong> sua capacità rimineralizzante<br />
permette di riportare equilibrio ai<br />
capelli deboli e sfibrati. Quindi toglie ciò<br />
che non serve (le tossine) dal sangue e riporta<br />
invece ciò che non abbiamo assimi<strong>la</strong>to<br />
con l’alimentazione per arricchire le<br />
cellule (minerali). Portandosi via tossine<br />
e migliorando gli stati infiammatori, pos-<br />
Marocco<br />
Come preannunciato nel numero di<br />
<strong>aprile</strong> di Mi<strong>la</strong>nosud, da questo mese<br />
ospiteremo ricette da tutto il<br />
mondo. Cominciamo con una delle più famose,<br />
il Couscous. Ci sono tanti modi per<br />
prepararlo; questa è una versione semplificata,<br />
ma molto ghiotta.<br />
Ingredienti (per 4 persone): 400 g di couscous<br />
precotto - 2 zucchine piccole - 4 pomodori<br />
– 2 carote – 2 piccole rape bianche<br />
– 1 me<strong>la</strong>nzana – 300 g di polpa di zucca<br />
– 1 cipol<strong>la</strong> – 2 spicchi d’aglio – 1 peperoncino<br />
rosso piccante – 4 rametti di coriandolo<br />
fresco – 1 bustina di zafferano –<br />
3 dl di brodo vegetale – 100 g di ceci già<br />
cotti – 100 g di uvetta – harissa (salsa piccante<br />
a base di peperoncini rossi, olio extra<br />
vergine di oliva e aglio) – 3 cucchiai di<br />
burro chiarificato – sale e pepe.<br />
Preparazione: tagliare le zucchine a pezzetti<br />
di circa 3 cm. Dividere i pomodori in<br />
quarti e privarli dei semi. Tagliare le carote<br />
a rondelle di circa 3 cm di spessore.<br />
Pe<strong>la</strong>re le rape bianche e ridurre a quartini.<br />
Tagliare <strong>la</strong> me<strong>la</strong>nzana e <strong>la</strong> zucca a cubetti.<br />
Sbucciare <strong>la</strong> cipol<strong>la</strong> e divider<strong>la</strong> in<br />
quarti. Tritare finemente l’aglio e il peperoncino.<br />
Scaldare il burro in una padel<strong>la</strong> e<br />
unire carote, rape e cipolle, quindi roso<strong>la</strong>-<br />
ANNO XVI NUMERO 05 MAGGIO 2012<br />
nianza <strong>la</strong> grandiosità raggiunta nel vasto<br />
orizzonte e nei lenti ritmi che sono i motivi<br />
dominanti del dipinto “Al<strong>la</strong> stanga”<br />
(G<strong>alle</strong>ria Nazionale d’Arte Moderna a Roma).<br />
Un soggetto bucolico, che offre un<br />
vasto paesaggio dipinto a piccole pennel<strong>la</strong>te<br />
contro cui grandeggia il realismo del<br />
paesaggio. Il quadro viene premiato con <strong>la</strong><br />
medaglia d’oro all’Esposizione di Amsterdam<br />
del 1886. In questo stesso anno Segantini<br />
si stabilisce in Svizzera, a Savognino,<br />
nei Grigioni.<br />
Le tele dipinte si moltiplicano, mentre<br />
Segantini scrive: “...quel misterioso divisionismo<br />
dei colori che voi vedete nell’opera<br />
mia non è che naturale ricerca del<strong>la</strong><br />
luce”.<br />
(Continua)<br />
Roberto Landoni<br />
www.roberto<strong>la</strong>ndoni.it<br />
siamo considerar<strong>la</strong> molto utile anche nel<strong>la</strong><br />
cura del<strong>la</strong> cellulite che altro non è che<br />
una quantità notevole di tossine accumu<strong>la</strong>tesi<br />
in una determinata parte del corpo.<br />
In conclusione si può definire una pianta<br />
da tenere in grande considerazione. Scrive<br />
Maurice Mességué, erborista di fama<br />
mondiale: «Perché mai si getta <strong>alle</strong> ortiche<br />
ciò che non si ama più? Io getterei <strong>alle</strong><br />
ortiche proprio coloro che amo di più.<br />
Se d<strong>alle</strong> vostre escursioni in campagna e<br />
dai vostri picnic domenicali doveste riportare<br />
soltanto una pianta, che questa sia<br />
l’ortica. Sono grato a mio padre d’avermi<br />
insegnato a farme<strong>la</strong> amica».<br />
Pao<strong>la</strong> Grilli, Naturopata<br />
Grilli_pao<strong>la</strong>@libero.it<br />
Couscous<br />
<strong>alle</strong> sette verdure<br />
re per 4 minuti.<br />
Aggiungere<br />
aglio, peperoncino<br />
e coriandolo.<br />
Far<br />
cuocere brevemente<br />
il<br />
tutto, poi unire anche zucca, zucchine e<br />
me<strong>la</strong>nzane, e proseguire <strong>la</strong> cottura per altri<br />
4 minuti. Nel frattempo versare il couscous<br />
in una cioto<strong>la</strong> capiente con quattro<br />
decilitri di acqua bollente sa<strong>la</strong>ta. Farlo riposare<br />
per 5 minuti, quindi dividere bene<br />
i grani con una forchetta e tenere in caldo.<br />
Sciogliere lo zafferano nel brodo e versarlo<br />
sulle verdure. Unire anche i pomodori<br />
e proseguire <strong>la</strong> cottura per altri 5 minuti.<br />
Sa<strong>la</strong>re e pepare. Distribuire il couscous<br />
nei piatti individuali e completarlo<br />
con le verdure, dopo aver eliminato il coriandolo.<br />
Accompagnate con ceci, uvetta<br />
ammol<strong>la</strong>ta e harissa, versati ognuno in<br />
una ciotolina.<br />
Ps: nei migliori supermercati potete<br />
trovare l’harissa già pronta. Se non riuscite<br />
a trovar<strong>la</strong>, pulite un peperone rosso<br />
e frul<strong>la</strong>telo con olio extravergine d’oliva,<br />
salsa di pomodoro e peperoncino<br />
piccante.<br />
Anna Muzzana