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ITALIA JUDAICA. Atti del I Convegno internazionale. Bari 18-22 ...

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abbassata oltre gli inizi <strong>del</strong> IV secolo (cioè oltre l'epoca pre-costantiniana),<br />

trattandosi di m.ere interpolazioni e aggiornamenti, la cui serie potrebbe venire<br />

anche accresciuta da ulteriori vagli degli esperti. Gli esempi già individuati sono<br />

comunque bastevoli al nostro discorso: il quale ,non vuole assolutamente proporsi<br />

.:ome contestazione (<strong>del</strong> tutto superflua) alla ipercritica interpolazionistica, bensì<br />

come tentativo di leggere un testo al di là <strong>del</strong>la sua vivisezione, pur tenendo nel<br />

conto dovuto i risultati che questa ha saputo evidenziare.<br />

Se accettassimo in toto le conclusioni raggiunte da tanti ragguardevoli<br />

romanisti, già su tali basi dovremmo dedicare molta riflessione a un aspetto<br />

sinora ignorato : e cioè il persistere <strong>del</strong>l'interesse che le più probabili interpolazioni<br />

parrebbero avvalorare verso una raccolta in sé divenuta anacronistica<br />

per la sua fisionomia scopertamente pre-costantiniana. Credo però si possa andare<br />

oltre. Distinguerei innanzittutto, per la loro netta diversità qualitativa, l'interpolazione<br />

individuata 'a suo tempo dal Volterra da quelle emerse nelle indagini<br />

successive. La prima riguarda infatti l'unica costituzione apertamente menzionata<br />

di un imperatore cristiano; e il suo testo - che risulta in parte discordante da<br />

quello, più ridotto, tramandatoci dal Codice Teodosiano - venne verisimilmente<br />

desunto dalla copia conservata negli scrinia <strong>del</strong>la prefettura urbana, che ne aveva<br />

curato l'affissione nel Foro di Traiano 21. Inoltre, la costituzione venne accodata a<br />

21 Diamo qui di seguito il testo <strong>del</strong>la legge nella sua duplice redazione, quella tramandata<br />

da Coli. V, 3 e quella inserita poi in C. Th. IX, 7, 6:<br />

«Impp(eratores) Valentinianus, Theodo­<br />

sius et Arcadius AAA( ugusti) ad Orientium<br />

vicarium urbis Romae. Non patimur urbem<br />

Romam, virtutum omnium matrem, diutius<br />

effeminati in viros pudoris contaminatione<br />

foedati, et agreste illud a priscis condi tori­<br />

bus robur, fracta molliter pube tenuatum,<br />

convicium saeculis vel conditorum inrogare,<br />

vel principum, Orienti karissime ac iucun­<br />

dissime nobis. laudanda igitur experientia<br />

tua omnes, quibus flagitiosus luxus est virile<br />

corpus muliebriter constitutum alieni sexus<br />

damnare patientia, nihilque discretum habe­<br />

re cum feminis occupatos, ut flagitii poscit<br />

inmanitas atque omnibus eductos<br />

pudet dicere, virorum lupanaribus, spectant<br />

populo flammis vindicibus expiabit: ut uni­<br />

versi intellegant, sacmsanctum cunctis esse<br />

debere hospitium virilis animae nec sine<br />

sumo supplicio aIienum expetise sexum,<br />

qUI suum turpiter perdidisset. Prop(osita)<br />

pr(idie) Id(us) Maias Romae in atrio Minervae<br />

».<br />

«Impp(eratores) Valentinianus, Theodo­<br />

sius et Arcadius AAA(ugusti} Orientio vi­<br />

cario urbis Romae.<br />

Omnes, quibus flagitii usus est virile<br />

corpus muIiebriter constitutum alieni sexus<br />

damnare patientia, nihilque enim discretum<br />

videntur habere cum feminis, huiusmodi sce-.<br />

lus spectante populo flammae vindicibus<br />

expiabunt.<br />

P(ro)p(osita) in foro Traiani, VIII Id(us)<br />

Aug(usti) Valentiniano A(ugusto) IIII et<br />

'>Jeoterio cons(ulibus) ».<br />

A parte la maggiore brevità <strong>del</strong> testo <strong>del</strong> Teodosiano, la sottoscrizione diverge nella<br />

data (14 maggio [390] nella Collatio; 6 agosto 390 nel Teodosiana); il luogo <strong>del</strong>l'2Hissione<br />

48<br />

uno stralcio di Paolo de adulteriis con un inopinato, secondo richiamo alla legge<br />

di Mosè (<strong>del</strong> tutto fuori posto), e facendo uso di un formulario introduttivo<br />

che presenta tutti i crismi <strong>del</strong>la glossa: «hoc q li i d e m ius est: mentem<br />

t a m e n legis Moysis imperatoris Theodosii constitutio ad plenum secuta cognosdtur.<br />

item Theodosianus._. » <strong>22</strong> .<br />

Le altre supposte interpolazioni sono invece mimetizz-ate, contrabbandate<br />

come testo autentico di Paolo; né par casuale che tutte quante (per lo meno<br />

quelle più sicure) si riferiscano alle sue Sententiae (libro V in particolare). Ciò<br />

viene inoIt.re indicato nella Collatio con maggiore precisione (tempio di lvlinerva nel Foro di<br />

Traiano). Già il primo editore Pierre PITHOU (Mosaicarum et Romanarum legum Collatio,<br />

Basileae 1574, pp. 90-91) e poco dopo Denis GODEFROY (Codex Theodosianus ... , la ed.,<br />

Genève 1583, ad loc. cit.) si posero il problema se l'autore <strong>del</strong>la Collatio desumesse il suo<br />

testo dal Codice Teodosiano oppure dagli scrinia <strong>del</strong>la prefettura urbana; G. HANEL (Corpus<br />

Iuris Romani anteiustiniani, cit., pp. 845 *-846 *) escluse senz'altro la prima ipotesi, sottoli­<br />

neando come l'autore <strong>del</strong>la Collatio non menzionasse alcuna altra legge <strong>del</strong> Teodosiano<br />

(pensò pertanto a una datazione <strong>del</strong>la Collatio fra il 429 e il 438). Sulla legge teodosiana<br />

<strong>del</strong> 390, oltre a E. VOLTERRA, Collatio, ci!., pp. 96-100, cfr. commento (e traduzione francese)<br />

di A. CHASTAGNOL, Zosime II, 38 et l'Histoire Auguste, in Banner Historia-Augusta­<br />

Colloquium 1964-1965, Bonn 1966, pp. 43-89 e spec. 57-58. Non sufficientemente motivata<br />

appare !'ipotesi di A. DELL'ORO, «Mandata » e «litterae », Contributo allo studio degli atti<br />

giuridici <strong>del</strong> «Princeps », PubbL Fac. di Giurisprud. <strong>del</strong>l'Un. di Modena 100-101, Bologna<br />

1960, pp_ 113-116, secondo cui la Collatio avrebbe attinto a una raccolta di litterae di Teodosio,<br />

redatta a Roma attorno al 390.<br />

<strong>22</strong> Cfr. Coli. V, De stupratoribus: « 1 . Moyses dicit: Qui manserit cum masculo mansione<br />

muliebri, aspernamentum est: ambo moriantur, rei sunt (Levit. 20, 13). 2. Paulus<br />

libro Sententiarum II sub titulo de adulteriis: Qui masculum liberum invitum stupraverit,<br />

capite punitur. qui voluntate sua stuprum flagitiumque inpurum patitur, dimidia parte bono­<br />

rum suorum multatur, nec testamentum ei ex maiore parte facere licet. hoc quidem iuris<br />

est: mentem tamen legis Moysis imperatoris Theodosii consti<br />

tutio ad plenum secuta cognoscitur. item Theodosianus ... ». Il fatto<br />

che, qui, Teodosio sia nominato da solo ha htto talora proporre una datazione <strong>del</strong>la legge<br />

dopo il 392 e l'uccisione di Valentiniano II (H.E_ DIRKSEN), oppure dopo il 394 e la scon­<br />

fitta di Eugenio (Th. MOMMSEN), non tenendo conto in ogni caso che Arcadia era stato<br />

creato Augusto fin dal 383. Già P. PITHOU sospettò che l'introduzione alla costituzione teodosiana,<br />

e anche la costituzione stessa, fossero state frutto di un inserimento successivo (ed.<br />

cit., pp. 90-91); e pure gli editori moderni (DIRKSEN, HANEL, MOMM:SEN, HYAMSON) hanno<br />

ritenuto sicuramente interpolata per lo meno l'espressione item Theodosianus. II riaggancio<br />

alla lex Moysis nella presentazione <strong>del</strong>la legge teodosiana ha qui carattere di unicità: di tipo<br />

affatto diverso è infatti il lungo brano biblico di Deuteron. 27, 20-23, che viene riportato a<br />

conclusione di Coll. VI (De incestis nuptiis: cfr. ibid. 7, 1-9), titolo già introdotto da Lev.<br />

20, 13 (cfr. ibid. 1, 1-2), cui fanno seguito norme di Ulpiano, di Paolo, <strong>del</strong> Gregoriano, <strong>del</strong>­<br />

l'Ermogeniano, di Papiniano (ibid. 2-6); quest'ultimo caso, comunque lo si voglia spiegare,<br />

si collega infatti a una corruzione <strong>del</strong>la tradizione manoscritta (spostamento di paragrafi: for­<br />

se Collo VI, 7 seguiva, all'origine, Coll, VI, 1?). Sospettarono invece una ulteriore interpolazione<br />

E. VOLTERRA, Collatio, cit., p. 100 e n. 3; F.-H. SCHULZ, Die Anordnung nach Massen<br />

als Kompositionsprinzip antiker Kompilationen, in <strong>Atti</strong> <strong>del</strong> Congr. Int. di dir. rom. (Bologna<br />

e Roma, 17-27 apr. 1933), II, Pavia 1935, pp. 9-25 e spec. 12-13; ID., Die biblischen Texte<br />

in <strong>del</strong>' Collatio legum Mosaicarum et Romanarum, in SDHI, II (1936), pp. 20-43 e spec. 31<br />

ss.; P. DE FRANCISCI, Coli. 6, 7, 1 ss., cit.<br />

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