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Acqua Diamante Una Coscienza - Erboristeria Arcobaleno

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isalgono strato per strato, come le alluvioni, come il fango di un fiume che risale in superficie. Lo si raccoglie, e<br />

poi ce n’è altro che risale, e così di seguito….<br />

Fino al giorno in cui arriverete al nocciolo centrale (penso che nelle leggende questo si chiami il guardiano<br />

della soglia), dove si trova ancora tutto, ma in stato di germe. Là, si deve fare allora un altro lavoro, che deve<br />

essere una frattura, una rottura per mezzo del fuoco, del fuoco cosmico e della risalita della kundalini. A questo<br />

punto siete realizzati. Grosso modo, è così che funziona. Ma se voi non riuscite ad amare, perché è troppo<br />

difficile, pensate alla parabola del Figlio Prodigo. Pensate che questa memoria vi incalza per ritornare. Che cosa<br />

succede, dunque? Nel vostro subcosciente e nella vostra coscienza vi è un puzzle, immenso, in cui si trovano<br />

1500, 2000 memorie differenti, grandi, piccole, antiche, più recenti. Ogni volta che accogliete e trasformate, è<br />

come se ritrovaste un pezzo del puzzle. Così, il paesaggio della vostra personalità comincia a svelarsi, il che vi<br />

permette di conoscervi sempre meglio e sempre più completamente. Questa maggiore, crescente conoscenza di<br />

voi stessi, vi porta a conoscere sempre più completamente gli altri, e quindi ad amarli ancora di più. Succederà<br />

quindi che anche gli altri vi ameranno di più, ed essendo amati ancora di più attirerete a voi la gioia,<br />

l’abbondanza, la serenità, la libertà e la certezza di essere padroni della vostra vita e di avere la chiave per agire<br />

potentemente sullo schermo di questa vostra vita, cambiando nell’interno senza correggere mai niente, né<br />

imporre, né rettificare all’esterno.<br />

In passato, correggevo tutto. Mi capita ancora adesso. Ero un professore. Quest’energia dell’allievo e del<br />

professore è ora trasformata. Oggi, quando vedo qualcuno che fa un errore, non gli dico niente, lo lascio fare,<br />

anche se si brucerà o si romperà una gamba. Non dico niente, lascio fare, e mi chiedo perché attiro la goffaggine<br />

dell’altro di fronte a me. Quando ho capito che egli mi mostra la mia goffaggine, la sua si arresta. Io non ho<br />

corretto niente. E’ necessario arrivare pressappoco a questo, ma per farlo occorre avere fiducia, perché il<br />

maldestro rischia di rompere il vaso cinese che vi è costato 100.000 franchi (15.250 euro). Bisogna essere<br />

spettatore osservatore di sé, nell’altro. E’ in questo modo che voi decodificate. Nei sogni, tutti gli individui che<br />

sognate sono parti di voi. Voi non sognate mai degli altri, perché l’anima non parla mai degli assenti.<br />

Risposta ad una domanda sulla decodifica:<br />

Gli schemi che ci vengono proposti di trasformare arrivano uno dietro l’altro, in un ordine ben definito. Non si può<br />

voler fare un inventario e deprogrammare il tutto in una sola volta, perché in questo caso si cadrebbe<br />

nell’eventuale trappola del turismo psichico, con la volontà e l’ambizione di essere il più puro e di realizzarsi molto<br />

velocemente. Qui è ancora l’ego che manifesta il suo volontarismo per mantenersi in vita, o mantenersi<br />

verosimile, e in ogni caso riconosciuto. Gli schemi sono un po’ come una piramide di scatole di fagioli in un<br />

supermercato, e tu non puoi prendere una scatola in basso, che è forse quella di quando avevi 18 mesi. Se tu la<br />

prendi, tutta la piramide crolla, ed in questo caso il tuo sistema nervoso non regge. Poiché sei madre di famiglia<br />

ed hai delle responsabilità, non puoi permettertelo. Potrai soltanto arrivare ad una delle scatole che sono in basso<br />

togliendo prima quelle che sono in alto, una dopo l’altra, togliendo cioè il superficiale per arrivare al centro. Chi è<br />

che ti mostra queste memorie superficiali? Ebbene, è il papà dei tuoi figli, sono i figli. Essi ti mostrano le cose<br />

piacevoli e quelle spiacevoli, o le cose che non sono né le une né le altre, ma che bisogna vedere. Il tuo<br />

compagno ha certamente delle cose in comune non soltanto con il tuo padre adottivo, ma anche con il tuo padre<br />

biologico. Il tuo padre adottivo esprime proprio il contrario di ciò che ha espresso il tuo padre biologico, perché<br />

viene sempre attirata l’una o l’altra delle due facce che costituiscono i due poli contrari di ogni memoria. Tu puoi<br />

mettere nell’acqua l’intenzione molto semplice di attraversare questo scontro, ma in quel momento l’acqua<br />

diamante metterà in moto un meccanismo, tramite la tua figlia più piccola o la tua figlia più grande, o tuo marito, o<br />

i tuoi amici che vivono nella tua stessa regione, o anche con l’aiuto dei sogni, dove ti saranno mostrate e spiegate<br />

delle cose che saranno i piccoli dettagli da ripulire prima di arrivare al centro. Prima di arrivare dalla superficie al<br />

centro, bisognerà forse mettere 40 intenzioni nell’arco di 6 mesi.<br />

Prenderemo ora un esempio molto semplice. Supponiamo che una persona metta nell’acqua diamante<br />

un’intenzione banale, del tutto materiale. Questa persona sta facendo un cammino, non è molto ricca, vive con<br />

una bambina, ed ella vuole traslocare, perché vive in un quartiere rumoroso, sporco, e paga un affitto caro.<br />

Vorrebbe traslocare in un luogo particolare, al piano terreno, in città, con un piccolo giardino – ciò che non è facile<br />

- non pagare troppo caro, e avere dei mezzi di trasporto accessibili perché sua figlia possa andare a scuola. E’<br />

qualcosa difficile da trovare, specialmente in una capitale. Allora lei ha messo nell’acqua l’intenzione di trovare un<br />

alloggio che fosse favorevole alla sua evoluzione ed a quella di sua figlia. Che cosa è accaduto tra il momento in<br />

cui lei ha messo l’intenzione e quello in cui ha trovato? Perché questo si è realizzato. Lei ha preso coscienza di<br />

moltissime cose che le sono state mostrate da altre persone di sua conoscenza, cose che lei ha dovuto<br />

decodificare tutti i giorni od ogni due o tre giorni, in modo particolare i traumi dei traslochi che aveva vissuto<br />

quando era molto piccola, e questo attraverso la storia che una vicina le ha raccontato. Per la vicina, ogni trasloco<br />

era stato un trauma inconscio, ma lei neppure se ne accorgeva perché era stata felice di traslocare parecchie<br />

volte negli ultimi anni. <strong>Una</strong> parte del subconscio però diceva: “ho paura, ho paura, ho paura”, e la paura<br />

impedisce che l’avvenimento si realizzi. Esso si concretizza sullo schermo della quotidianità. Se ha ascoltato la<br />

sua vicina raccontarle di aver traslocato sovente e che sua figlia ne era stata turbata, e se lei capisce che questa<br />

vicina le ha parlato di lei stessa, quando ritornerà a casa si chiederà perché le è stata narrata questa storia. E’<br />

possibile che la vicina racconti la storia che io ho vissuto quando ero una bimbetta e che non ricordo perché ero<br />

troppo piccola? Ha messo questo in decodifica, e anche altre piccole cose, ed in seguito a questo ha trovato un<br />

alloggio con un affitto equo, in una parte della città simile ad un piccolo villaggio, con delle case sociali, ma molto<br />

pulite, con un giardinetto e dei mezzi di trasporto molto vicini. Questo si è realizzato circa 2 mesi più tardi, perché<br />

non era un’intenzione egoista, ma serviva a permettere una migliore evoluzione della sua anima.<br />

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