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sintesi tecnica - tecno habitat

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IL TRAFORO<br />

L’elemento caratterizzante il progetto della nuova direttrice<br />

del Gran San Bernardo è, senza tema di smentita, il grande<br />

traforo di base che risulta essere in progetto l’unico grande<br />

traforo in programma nei confronti della Svizzera e del nord<br />

Europa. Date le sue caratteristiche dimensionali il<br />

manufatto verrebbe ad inserirsi tra le maggiori opere<br />

sotterranee al mondo.<br />

Le caratteristiche dimensionali sono le seguenti:<br />

Galleria principale a doppia canna<br />

Martigny (Portale Nord) - Aosta Ovest (a) mt 47.770<br />

Aosta Ovest - Aosta Est (portale Sud) (b) mt 6.150<br />

Totale (a+b) mt 53.620<br />

Diramazione a doppia canna<br />

Riddes - Sembrancher (c) mt 9.240<br />

Totale (a+b+c) mt 62.860<br />

Gallerie di interconnessione<br />

Aosta Ovest - Aosta Poisond (dispari) mt 1.460<br />

Aosta Ovest - Aosta Poisond (pari) mt 1.540<br />

La scelta progettuale che ha portato alla definizione della<br />

sezione del tunnel di base merita qualche considerazione.<br />

Nello scenario attuale delle reti ferroviarie la quasi totalità<br />

delle gallerie in esercizio, con estensioni contenute e<br />

comunque non superiori ai 20 km, sono strutturate su un<br />

unico foro a doppio binario. Su questa impostazione sono<br />

state altresì concepite (e sono in corso di realizzazione) le<br />

gallerie sulla nuova rete AV/AC in Italia, adeguando<br />

opportunamente alle accresciute esigenze l’interesse e<br />

quindi la sezione di scavo.<br />

A titolo di riferimento dimensionale si può citare la galleria<br />

Vaglia, la più lunga sulla nuova tratta Bologna-Firenze, che<br />

presenta una lunghezza di pochi metri superiore a quella<br />

dell’Appennino tra Vernio e San Benedetto Val di Sambro<br />

sulla linea “Direttissima” di 18,5 km.<br />

Tutti i trafori della futura rete AV/AC italiana non superano i<br />

20 km, ritenuto un valore limite per le opere ferroviarie da<br />

considerarsi “ordinarie”.<br />

8 Direttrice ferroviaria<br />

del Gran San Bernardo<br />

Regione Autonoma<br />

Valle d’Aosta 2003<br />

Nell’analisi delle problematiche connesse alla realizzazione<br />

dei grandi trafori è stato compiuto un importante passo con<br />

l’emanazione nel 1997 delle “Linee Guida per il<br />

miglioramento delle sicurezza nelle gallerie ferroviarie”<br />

frutto dello studio di una Commissione congiunta Vigili del<br />

Fuoco - F.S.<br />

Il campo di applicazione di queste nuove norme, che tra<br />

l’altro trattano dei vari aspetti connessi all’accessibilità<br />

interna ed esterna al traforo per i soccorsi, alla visibilità<br />

interna, alle vie di esodo, all’illuminazione, all’impiantistica<br />

antincendio, alla segnaletica ed alle comunicazioni<br />

d’emergenza distinguendo le prescrizioni tra le gallerie in<br />

esercizio, in corso d’opera o di nuova costruzione; è però<br />

limitato ai trafori di sviluppo oltre i 5 km ma non superiore<br />

ai 20 km.<br />

Il gruppo estensore delle norme scriveva che “… per le<br />

gallerie di lunghezza superiore ai 20 km vadano effettuati<br />

appositi studi specifici per ciascuna infrastruttura<br />

relativamente alle misure di prevenzione e protezione dei<br />

rischi, in particolare degli incendi, poiché la particolarità e<br />

la singolarità dell’opera, la difficile descrizione dei<br />

fenomeni fisici connessi allo sviluppo di un incendio, i<br />

tempi, le modalità del possibile sviluppo dei fenomeni<br />

stessi, le caratteristiche comportamentali della falla, le<br />

condizioni al contorno assai variabili la carenza di elementi<br />

storici di confronto, sconsigliano di adottare linee standard<br />

per tali casi”.<br />

Ciò non significa che per determinati aspetti non si possano<br />

trasferire i risultati di studi già compiuti e di valutazioni o<br />

criteri già assodati ma ne consegue e non poteva essere<br />

diversamente, che le nuove gallerie di base di lunghezza<br />

superiore ai 20 km costituiscono progetti singolari, non<br />

schematizzabili e quindi da studiarsi “ad hoc”.<br />

L’attuale orientamento, in campo internazionale, per le<br />

nuove gallerie di lunghezza superiore ai 15/20 km ritiene di<br />

dovere escludere la struttura ad unico foro a doppio binario<br />

a se stante, cioè senza galleria di soccorso, data la sua<br />

vulnerabilità.<br />

In Italia, ad esempio, la società RFI ha emanato recenti<br />

disposizioni (dicembre 2001) sull’adozione del doppio foro,<br />

abbandonando il tubo unico, già per lunghezze superiori ai

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