LA CARRIERA DI UN LIBERTINO STRAVINSKIJ - Auditorium Parco ...
LA CARRIERA DI UN LIBERTINO STRAVINSKIJ - Auditorium Parco ...
LA CARRIERA DI UN LIBERTINO STRAVINSKIJ - Auditorium Parco ...
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
AU<strong>DI</strong>TORIUM<br />
AU<strong>DI</strong>TORIUM<br />
Lunedì 13<br />
Sala Sinopoli ore 21<br />
Domenica 19<br />
Teatro Studio ore 21<br />
MUSICA PER ROMA<br />
John Cale and band<br />
BlackAcetate: Tour 2006<br />
La musica di John Cale non è né pop, né rock, né classica: è, semplicemente, la<br />
musica di John Cale. Artista visionario difficile da classificare, dai lavori sperimentali<br />
dei primi anni ’60 attraverso l’avventura leggendaria dei Velvet Underground fino<br />
alla produzione solistica, Cale ha pubblicato dischi di ogni genere, dal punk alle<br />
colonne sonore, dall’hard rock al minimalismo. Nella sua carriera post-Velvet l’artista<br />
gallese ha battuto tantissimi sentieri: sessionman, arrangiatore, sperimentatore,<br />
compositore di colonne sonore, produttore, songwriter. E' del 1973 quello che dai<br />
più viene considerato il suo primo capolavoro, “Paris 1919”, che ha i suoi punti di<br />
forza in uno spiccato senso della melodia e in arrangiamenti curatissimi. A metà<br />
anni ’70, a Londra, Cale vive uno dei momenti artistici più felici e prolifici della sua<br />
carriera entrando in stretto contatto con la cerchia del rock decadente, i Roxy Music,<br />
Brian Eno e Phil Manzanera, e fondendo la sua arte di songwriter con le istanze<br />
elettroniche e rumoristiche. Da quel momento in poi, inizia una nuova fase della<br />
sua carriera che lo vede come uno dei protagonisti dei fermenti punk e new wave.<br />
Nel 1982 il capolavoro della sua produzione matura: “Music for A New Society”.<br />
Dopo aver esplorato i confini del rock, della classica e dell'avanguardia, Cale giunge<br />
a concepire una "nuova musica per una nuova società". Sempre sorprendente<br />
per le scelte di arrangiamento e alla ricerca di nuovi suoni in bilico tra canzone e<br />
sperimentazione, l’ex Velvet Underground torna sulla scena musicale con il suo<br />
nuovo lavoro “BlakAcetate”, che presenterà all’<strong>Auditorium</strong> in una serata imperdibile.<br />
Biglietti:<br />
posto unico 25 euro<br />
Riduzioni per giovani fino a 26<br />
anni, over 60, American Express,<br />
Bibliocard, Carta GoCard, CTS e<br />
cral convenzionati.<br />
Biglietteria: tel. 199.109.783<br />
MUSICA PER ROMA<br />
Lee Konitz<br />
LEEKONITZ<br />
Biglietti:<br />
posto unico 10 euro<br />
Riduzioni per giovani fino a 26<br />
anni, over 60, American Express,<br />
Bibliocard, Carta GoCard, CTS e<br />
cral convenzionati.<br />
Biglietteria: tel. 199.109.783<br />
Scelto da<br />
JOHN<br />
CALE<br />
Scelto da<br />
Lee Konitz è una delle ultime leggende viventi della musica<br />
Jazz. Colosso indiscusso dell’arte dell'improvvisazione, continua<br />
a stupire per la sua straordinaria originalità espressiva<br />
che lo portò già alla fine degli anni ‘40 ad essere considerato<br />
uno degli artisti più geniali del suo tempo.<br />
Ascoltare Lee Konitz significa incrociare una delle personalità<br />
più complesse e interessanti del Jazz del dopoguerra. La<br />
sua musica è tra le più sottilmente mobili e ambigue: chi lo<br />
classifica come esponente del Cool Jazz ne riduce semplicisticamente<br />
il profilo artistico, che invece è caratterizzato da<br />
incredibile molteplicità di visuali.<br />
In quarant’anni di attività, Lee Konitz come Miles attraversa<br />
tutti i grandi cambiamenti e le rivoluzioni della storia del<br />
Jazz: partecipa alle memorabili sessions del ’49 con Tristano<br />
e alla registrazione del capolavoro “Birth Of The Cool” a fianco<br />
della tromba di Miles Davis; negli anni ’60 affronta una<br />
serie di esperienze decisamente d’avanguardia con una<br />
serie di duetti che precorrono chiaramente il Jazz degli anni<br />
’70. Oggi Lee rimane uno dei più lucidi stilisti del Jazz, sempre<br />
perfettamente cosciente dei suoi mezzi e dei suoi obiettivi,<br />
sempre assolutamente onesto nei confronti della musica,<br />
sempre fedele al suo mondo poetico dove creatività e<br />
distaccato autocontrollo trovano un’irripetibile sintesi.