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Armi bianche dal Medioevo all'Età Moderna - Il Cerchio di Ferro ...

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lane. È montato su asta robusta. Fu in uso come arma nel<br />

periodo comunale, ma già nel sec. XVI è chiamato a svol·<br />

gere un ruolo <strong>di</strong> rappresentanza.<br />

FALCIONE DA COMPAHSA, tav. 62<br />

Falcione che mo<strong>di</strong>fica le sue forme per le nuove funzioni<br />

rappresentative che esprime. Accoglie nelle ampie facce<br />

stemmi e decori. Fu in uso per guar<strong>di</strong>e particolari in tutta<br />

la penisola nei sec. XVI-XVII ed oltre nel Veneto, ave<br />

<strong>di</strong>ede vita a tipologia locale (cfr. falcione de casada).<br />

FALCIONE DE CASADA, tav. 62<br />

Particolare falcione da comparsa, <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni, largo,<br />

stondato al sommo e messo a becchetto, sempre riccamente<br />

elaborato e decorato con armi gentilizie. Rimane in<br />

uso fin quasi alla caduta della Repubblica veneta.<br />

ALABARDA, tav. 65-68<br />

Comparve agli inizi del sec. XIV nell'Europa centrale<br />

(Svizzera, Germania meri<strong>di</strong>onale) con ferro modellato ad<br />

ampia scure, con tagliente parallelo al manico e superiormente<br />

foggiato a larga cuspide in asse con l'esta <strong>di</strong> legno<br />

lunga intorno ai due metri. Completò l'arma un robusto<br />

becco aggiunto al dorso che permetteva <strong>di</strong> far presa e trarre.<br />

La vali<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> quest'arma versatile venne <strong>di</strong>mostrata <strong>dal</strong>le<br />

fanterie svizzere che <strong>di</strong>fendevano la loro in<strong>di</strong>pendenza <strong>dal</strong>l'Impero<br />

nelle battaglie <strong>di</strong> Morgarten e Laupen. Ben presto<br />

i rapporti commerciali, e ancor più le prestazioni belliche<br />

necessarie, gestite dai Cantoni svizzeri, fecero conoscere<br />

ed apprezzare l'alabarda in tutta l'Europa. Essa [u<br />

presente sul terreno <strong>di</strong> scontro fino a quando i fanti con<br />

armi in asta parteciparono a combattimenti; ma già <strong>dal</strong>la<br />

seconda metà del sec. XVI si fa evidente il suo declino<br />

come arma, mentre si assiste ad una sua contemporanea<br />

ascesa come elemento decorativo a carattere marziale; alabarde<br />

con ferri mo<strong>di</strong>ficati, traforati, decorati, impugnate<br />

da trabanti testimoniarono nel corso dei secoli deUa potenza<br />

e della ricchezza del loro signore. Di ridotte <strong>di</strong>mensioni<br />

- le alabar<strong>di</strong>ne - furono insegna e grado dei sot·<br />

tufficiali nei sec. XVII-XVIII. Le alabarde sono tuttora<br />

adoperate, con l'abito <strong>di</strong> gala, <strong>dal</strong>le guar<strong>di</strong>e svizzere preposte<br />

alla custo<strong>di</strong>a dei palazzi vaticani.<br />

SPlEDO, tav. 57<br />

Termine generico in<strong>di</strong>cante arma in asta, da piede, atta a<br />

colpire <strong>di</strong> punta; lo stesso ferro è testimoniato ad armare<br />

lanciole. Rappresenta la forma piÙ antica <strong>di</strong> arma in asta.<br />

Comprende anche alcune tipologie modernamente denomi·<br />

nate lance, a ferro triangolare, non altrimenli classificale.<br />

Lo spiedo altome<strong>di</strong>oevale si presenta come arma da fante,<br />

con cuspide lunga e piatta, talvolta costolata, <strong>dal</strong>la cui<br />

base si protendono arresti atti ad impe<strong>di</strong>re un incarnare trop·<br />

po profondo. Lo stesso tipo <strong>di</strong> ferro è documentato nelle scene<br />

<strong>di</strong> caccia e <strong>di</strong> guerra, anche per genti a cavallo e con<br />

insegne. Già <strong>dal</strong> sec. XII questo tipo <strong>di</strong> spiedo continua ad<br />

essere adoperato solo per uso venatorio, mentre quello da<br />

guerra viene raffigurato con ferro a foglia o a lama. Dal<br />

sec. XIV le forme si specializzano in tipologie particolari<br />

(alla furlana, alla bolognese, da caccia, da guerra, da snodare,<br />

bran<strong>di</strong>stocco).<br />

SPIEDO DA GUERRA, tav. 58<br />

Lungo ferro <strong>di</strong> quadrello accompagnato da due rebbi brevi<br />

alla base, variamente inclinati e in<strong>di</strong>rizzati <strong>di</strong> solito enw<br />

trambi verso la punta. t: ancora presente negli inventari<br />

delle armerie delle rocche nel secolo XVI.<br />

SPIEOO ALLA FURLANA, tav. 58<br />

<strong>Ferro</strong> con lunga lama; alla base due gran<strong>di</strong> raffi curvi <strong>di</strong>·<br />

varicati. Particolare tipo <strong>di</strong> spiedo da guerra <strong>di</strong> origine<br />

veneta ma adottato anche in ambiente austriaco. Versatile<br />

anche se <strong>di</strong> non facile uso, fu adoperato nel sec. XV per<br />

contrastarç le cavallerie dell'lslam, <strong>dal</strong>le quali era consi·<br />

derata arma insi<strong>di</strong>osa e sleale. È il simbolo della città <strong>di</strong><br />

Trieste.<br />

BRANDISTOCCO, tav. 58<br />

Spiedo con lunga cuspide centrale, accompagnata alla ba·<br />

se da due ali; i ferri hanno sezione <strong>di</strong> losanga. In guerra<br />

partecipava allo schieramento <strong>di</strong>etro le picche e per questa<br />

ragione cospicui approvvigionamenti <strong>di</strong> bran<strong>di</strong>stocchi erano<br />

<strong>di</strong>slocati in punti strategici come rocche e castelli; negli<br />

inventari delle relative armerie sono puntualmente elencati.<br />

Ancora nel sec. XVII! si provvedeva alla sostituzione <strong>di</strong> aste<br />

e ferri per integrare la dotazione.<br />

LANCIQTTO, tav. 57<br />

Arma inastata da lancio. Probabilmente deriva <strong>dal</strong>la lancia,<br />

<strong>di</strong> cui ricalca la forma del ferro, che doveva essere<br />

breve e massiccio. 11 termine è testimoniato in Italia nel<br />

sec. XIV.<br />

CHIAVERINA, tav. 57<br />

Sorta <strong>di</strong> spiedo a lama larga, lunga, munito <strong>di</strong> arresti alla<br />

gorbia. Sovente munito <strong>di</strong> calzuolo acutamente appuntato<br />

ceme ferro <strong>di</strong> riserva. l n uso ancora verso la metà del X V .<br />

SPIEDO DA CACCIA, tav. 59<br />

Breve e robusto ferro a foglia o a triangolo, su asta circa<br />

ad altezza d'uomo, massiccia, pre<strong>di</strong>sposta in modo da ofw<br />

frire una presa salda. Lo spiedo da caccia è caratterizzato<br />

da un arresto al ferro che impe<strong>di</strong>sce all'animale un troppo<br />

profondo inferrarsi. Era usato per la caccia alle bestie<br />

nere.<br />

PARTIGIANONE, tav. 60<br />

Partigiana <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni maggiori dell'or<strong>di</strong>nario. Anna da<br />

trabanti ed altri corpi scelti <strong>di</strong> custo<strong>di</strong>a e rappresentanza.<br />

PALA DA PORCI, tav. 59<br />

Particolare spiedo da caccin con ampia cuspide a foglia<br />

costolata al1a mezzeria e munita alla base <strong>di</strong> due piccoli<br />

arresti triangolari. Era portata, nel sec. XVII, dai serventi<br />

durante le cacce al porco selvatico che si svolgevano nei<br />

campi <strong>di</strong> Testaccio a Roma in tempo <strong>di</strong> carnevale.<br />

SPIEDO ALLA BOLOGNESE, tav. 60<br />

Spiedo a lama triangolare, inizialmente con due arricciature<br />

alla base: da questo, sul finire del sec. XV, ebbe origine<br />

la partigiana.<br />

SPIEDO DA SNODARE, tav. 59<br />

t: composto da una lama con due ali imperniate al tallone,<br />

incernierata al sommo <strong>di</strong> un manico corto. Opportuni denti<br />

<strong>di</strong> arresto bloccano i componenti in posizione. Si tratta <strong>di</strong><br />

un particolare tipo <strong>di</strong> spiedo che bisogna snodare per<br />

comporlo nella forma d'uso. Attrezzo <strong>di</strong> rappresentanza,<br />

fu in uso nella seconda metà del sec. XVI.<br />

SCHELTRQ<br />

Lo spiedo portato <strong>dal</strong>l'alfiere nel sec. XVII.<br />

PARTIGIANA, tav. 60<br />

<strong>Ferro</strong> a [orma <strong>di</strong> dagona con due alette alla base. Derivò<br />

<strong>dal</strong>lo spiedo alla bolognese verso la fine del sec. XV o 30

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