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Prologo La noia di Suzumiya Haruhi - Homepage

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<strong>Prologo</strong><br />

Per quanto mi piacerebbe <strong>di</strong>re che il club è stato fondato a causa della malinconia <strong>di</strong> <strong>Suzumiya</strong> <strong>Haruhi</strong>, in<br />

realtà la mia malinconia sarebbe la descrizione più appropriata. <strong>La</strong> SOS Dan fu fondata all‟inizio della<br />

primavera, mentre tutta la faccenda riguardante l‟incidente del film amatoriale si era svolta in autunno. Quel<br />

progetto mi <strong>di</strong>ede infiniti pensieri, ma <strong>di</strong>fficilmente aveva turbato <strong>Haruhi</strong>.<br />

Nel frattempo metà anno se ne era già andato. Certamente, in quel lasso <strong>di</strong> tempo, che comprendeva anche<br />

l‟estate, <strong>Haruhi</strong> non avrebbe potuto e non permise che il tempo scivolasse via inutilmente. Non c‟era da<br />

sorprendersi se si erano verificati degli avvenimenti illogici ed assur<strong>di</strong>. Non saprei nemmeno <strong>di</strong>re se fossero<br />

stati episo<strong>di</strong> reali o solo degli incidenti. Diciamo solo che venimmo coinvolti contro la nostra volontà.<br />

Potete <strong>di</strong>re quello che vi pare, ma le stagioni iniziano e finiscono. Mentre la temperatura me<strong>di</strong>a aumenta,<br />

inimmaginabili idee crescono incessantemente nella testa ad <strong>Haruhi</strong>, proprio come uno sciame <strong>di</strong> vari tipi <strong>di</strong><br />

insetti apparso dal nulla. Andrebbe tutto bene se si tenesse le sue idee per sé, ma no, tutte queste trovate<br />

finiscono in delle situazioni raccapriccianti, che tutto il gruppo è costretto ad affrontare. Cosa sta<br />

succedendo?<br />

Non so cosa ne pensino Itsuki, Yuki o Mikuru, ma almeno questo è quello che mi <strong>di</strong>ce la mia prima analisi.<br />

<strong>La</strong> mia mente ed il mio corpo sono sani, ma ogni volta succede qualcosa che mi fa sentire come una specie<br />

<strong>di</strong> animale piccolo e rotondetto che non si muove facilmente perché mangia troppo. Finisce sempre allo<br />

stesso modo e ci sono sempre io che rotolo e rotolo giù per la collina.<br />

Forse ho già iniziato a rotolare.<br />

<strong>Haruhi</strong> ha davvero una fasti<strong>di</strong>osa abitu<strong>di</strong>ne: quando la sua mente non è colma <strong>di</strong> pensieri felici, incomincia a<br />

pensare a delle cose che fanno venir voglia <strong>di</strong> ridere e piangere allo stesso tempo. Ad ogni modo non resiste<br />

a starsene seduta senza niente da fare. Lei è proprio quel tipo <strong>di</strong> persona.<br />

Ogniqualvolta che non ha nulla da fare, trova subito qualcosa. In genere sarebbe una cosa assurda.<br />

Secondo la mia esperienza personale, ogni volta che <strong>Haruhi</strong> <strong>di</strong>ceva qualcosa, per tutti noi le giornate<br />

tranquille e serene erano finite. Forse quei giorni felici non torneranno più. Che seccatura. Non importa se il<br />

risultato fosse buono o meno, a con<strong>di</strong>zione che lei non si an<strong>noia</strong>sse. Eccovi <strong>Suzumiya</strong> <strong>Haruhi</strong>.<br />

Visto che è una rara occasione, lasciate che con<strong>di</strong>vida con voi il modo in cui la SOS Dan combatté contro la<br />

<strong>noia</strong> in quel semestre, quando la nostra malinconia <strong>di</strong>venne frustrazione. Per quanto abbia detto che questa<br />

sia una rara occasione, in realtà non saprei. Penso solo <strong>di</strong> non recare danno a nessuno se ve ne rendo<br />

partecipi. E ad ogni modo, spero proprio che almeno una persona possa comprendere appieno i miei<br />

indescrivibili sentimenti.<br />

Sì… cominciamo con quella stupida partita a baseball…<br />

<strong>La</strong> <strong>noia</strong> <strong>di</strong> <strong>Suzumiya</strong> <strong>Haruhi</strong>


Un giorno, al quartier generale de “<strong>La</strong> Brigata <strong>di</strong> <strong>Suzumiya</strong> <strong>Haruhi</strong> per portare più eccitamento nel mondo”, o<br />

in breve la SOS Dan -in realtà il club <strong>di</strong> letteratura-, <strong>Haruhi</strong> annunciò, con lo stesso entusiasmo del capitano<br />

<strong>di</strong> una squadra <strong>di</strong> baseball che preparava il primo girone al torneo Koushien[2 importanti tornei liceali del<br />

Giappone]:<br />

“Ci iscriviamo al torneo <strong>di</strong> baseball!”<br />

Era un pomeriggio dopo le lezioni a Giugno ed erano passate due settimane dopo l'evento dell' “incubo”. Da<br />

allora, non ero più riuscito a concentrarmi sui miei stu<strong>di</strong>. I risultati dei miei test erano un vero incubo vivente,<br />

in questi giorni <strong>di</strong> prima estate. <strong>Haruhi</strong> non sembrava mai stare attenta in classe, nonostante ciò era sempre<br />

nei primi 10 del liceo come voti. Se esistesse veramente Dio in questo mondo, penso che sia una persona<br />

ingiusta e <strong>di</strong> parte.<br />

Oh bhè, non è molto importante. In quel momento ero più interessato dai contenuti dell'annuncio <strong>di</strong> <strong>Haruhi</strong>.<br />

Di cosa stava parlando?<br />

Guardai le altre tre persone in quella stanza.<br />

<strong>La</strong> prima che notai era Asahina, dal volto innocente come quello <strong>di</strong> una ragazzina delle me<strong>di</strong>e. Se avesse<br />

avuto soffici ali bianche, sarebbe assomigliata ad un piccolo angioletto nella sua strada verso il para<strong>di</strong>so. Il<br />

suo viso e il piccolo corpo le stavano molto bene. Sapevo benissimo che poteva essere molto affascinante.<br />

Per qualche motivo a me sconosciuto, Asahina era l'unica persona nell'aula a non indossare la <strong>di</strong>visa<br />

scolastica. Invece, aveva addosso un costume rosa da infermiera. Con le sue belle labbra mezze aperte,<br />

guardava intensamente verso <strong>Haruhi</strong>. Non era ne una infermiera scolastica, nè tanto meno una tipa strana<br />

con la mania dei travestimenti, stava solo seguendo le istruzioni <strong>di</strong> <strong>Haruhi</strong>. Quest'ultima sembrava aver<br />

comprato quel costume<br />

nuovamente su qualche strano sito web. Portava strani vestiti e li faceva indossare ad Asahina. Credo che<br />

molte persone avrebbero fatto questa domanda: “Che senso ha indossarli?”<br />

Lei rispose: “Perchè abbiamo bisogno <strong>di</strong> un motivo per farlo?”<br />

<strong>Haruhi</strong> <strong>di</strong>ede delle specifiche istruzioni: “Devi indossare questo costume ogni volta che sei in questa stanza,<br />

sempre!”<br />

Asahina cercò <strong>di</strong> resistere con dei “Ma, ma...”<br />

Alla fine, seguì comunque obbe<strong>di</strong>entemente gli or<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> <strong>Haruhi</strong> con le lacrime agli occhi. Sembrava così<br />

adorabile che a volte sentivo il desiderio <strong>di</strong> abbracciarla da <strong>di</strong>etro. Ma fino ad ora, non l'ho mai fatto neanche<br />

una volta, ve lo assicuro.<br />

Tra l'altro, giusto per vostra informazione, due settimane prima il suo vestito tipico era un costume da<br />

cameriera, ma in quel momento si trovava nell'arma<strong>di</strong>o. In realtà il costume da cameriera le stava meglio e io<br />

lo preferivo <strong>di</strong> più, perciò speravo che sarebbe tornata presto a vestirsi in quel modo. Penso che lei stessa<br />

sarebbe stata d'accordo con la richiesta del pubblico, anche se ne sarebbe stata imbarazzata e preoccupata.<br />

Sì, sarebbe stato molto bello.


Dopo aver sentito <strong>Haruhi</strong> che parlava del torneo <strong>di</strong> baseball, l'infermiera Asahina commentò: “Ummm...”<br />

Fece un suono dolce come quello <strong>di</strong> un canarino, poi si zittì. Era naturale per lei avere questa reazione.<br />

Voltai il mio sguardo verso l'altra ragazza nella stanza. <strong>La</strong> sua altezza era paragonabile a quella <strong>di</strong> Asahina,<br />

ma la sua presenza, rispetto all'altra ragazza, era come una magra carota rispetto ad un girasole. Nagato<br />

Yuki, come sempre, era in<strong>di</strong>fferente verso tutto ciò che la circondava, restando con lo sguardo fisso sul suo<br />

libro rilegato aperto.<br />

Circa ogni <strong>di</strong>eci secon<strong>di</strong> voltava le pagine, era allora che la gente si accorgeva che fosse ancora viva. Ero<br />

sicuro che un pappagallo avrebbe avuto un vocabolario maggiore del suo e anche una marmotta in<br />

ibernazione sarebbe stata più attiva.<br />

Siccome la sua presenza non faceva realmente alcuna <strong>di</strong>fferenza, non c'è bisogno <strong>di</strong> descriverla nel<br />

dettaglio. Se avessi dovuto descriverla brevemente, allora avrei potuto <strong>di</strong>re che era una ragazza del primo<br />

anno, come <strong>Haruhi</strong> ed io, ed era l'unico membro del club <strong>di</strong> letteratura, che occupava per primo la stanza. In<br />

altre parole, il nostro club, la SOS Dan, aveva preso in prestito dal club <strong>di</strong> letteratura l'utilizzo <strong>di</strong> quell'aula.<br />

Per essere ancora più precisi, avevamo occupato quella stanza come dei parassiti. Naturalmente la scuola<br />

non ci aveva dato l'approvazione, visto che la nostra richiesta per formare il club era stata ignorata dal<br />

Consiglio Studentesco.<br />

“...”<br />

Spostai i miei occhi dal volto inespressivo <strong>di</strong> Nagato, fino a vedere la bella e sorridente faccia <strong>di</strong> Koizumi<br />

Itsuki che sedeva <strong>di</strong> lato. Mi guardò con un'espressione <strong>di</strong>vertita. Le opinioni <strong>di</strong> questo ragazzo erano <strong>di</strong><br />

minore importanza anche a quelle <strong>di</strong> Nagato. Questo misterioso studente trasferito -come lo aveva chiamato<br />

<strong>Haruhi</strong>- spostò <strong>di</strong> lato i capelli e lentamente mostrò un sorriso, abbastanza da mortificarmi. Quando i nostri<br />

occhi si incrociarono, mi crebbe un forte desiderio <strong>di</strong> tirargli un pugno, mentre faceva le spallucce senza<br />

motivo. Stava davvero cercando rissa.<br />

“A che cosa hai detto che ci iscriviamo?”<br />

Siccome nessuno apriva bocca, come al solito toccò a me replicare a nome del gruppo. Perchè tutti mi<br />

trattavano come un <strong>di</strong>spositivo <strong>di</strong> comunicazioni con <strong>Haruhi</strong>? Non c'era nulla <strong>di</strong> più fasti<strong>di</strong>oso <strong>di</strong> quel<br />

compito.<br />

“Questo.”<br />

<strong>Haruhi</strong> mi passò allegramente un volantino. Volsi lo sguardo verso Asahina, che aveva brutti ricor<strong>di</strong><br />

riguardanti i volantini, e la vi<strong>di</strong> arretrare tremando; quin<strong>di</strong> lessi le parole sul pezzo <strong>di</strong> carta: “Il Nono Torneo<br />

Amatoriale <strong>di</strong> Baseball della Città.”<br />

Probabilmente era un torneo per decidere quale squadra <strong>di</strong> baseball era la migliore della città. Era<br />

organizzato dal consiglio citta<strong>di</strong>no e sembrava avere un pò <strong>di</strong> storia, visto che si teneva ogni anno.<br />

“Hmmm...”


Alzai la testa. Il sorriso al cento per cento <strong>di</strong> <strong>Haruhi</strong> quasi risplendeva verso i miei occhi, arretrai<br />

involontariamente <strong>di</strong> mezzo passo.<br />

“Quin<strong>di</strong>, chi parteciperà a questo torneo <strong>di</strong> baseball?”<br />

Sapevo già la risposta, ma decisi comunque <strong>di</strong> chiederlo.<br />

“Noi, ovviamente!” <strong>di</strong>sse fermamente <strong>Haruhi</strong>.<br />

“Quando <strong>di</strong>ci noi, questo include anche me, Asahina, Nagato e Koizumi?”<br />

“Chi altri potrebbero essere?”<br />

“Non avresti potuto chiederci il consenso prima?”<br />

“Dobbiamo trovare altre persone.”<br />

Come al solito, ascoltava solo quello che voleva ascoltare. Improvvisamente pensai a qualcosa.<br />

“Conosci le regole?”<br />

“Più o meno. Comprende praticamente lanciare, prendere, correre per le basi, scivolare e bloccare. Mi ero<br />

iscritta alla squadra <strong>di</strong> baseball per un pò, quin<strong>di</strong> conosco le regole base.”<br />

“Un pò? Per quanto avevi partecipato?”<br />

“Meno <strong>di</strong> un'ora. Era mortalmente noioso, quin<strong>di</strong> la lasciai.”<br />

Se è così noioso, allora perchè vuoi iscriverti ad in un torneo? E perchè dovremmo partecipare anche noi?<br />

Messa <strong>di</strong> fronte alla mia naturale domanda, <strong>Haruhi</strong> <strong>di</strong>ede la seguente risposta:<br />

“E' la nostra occasione per lasciare un segno nel mondo! Se vincessimo questo torneo, potremmo <strong>di</strong>ventare<br />

improvvisamente famosi, è una grande opportunità!”<br />

Primo, non voglio assolutamente che il nome della nostra brigata venga <strong>di</strong>ffuso ancora <strong>di</strong> più. Secondo, e<br />

anche se la SOS Dan <strong>di</strong>ventasse famosa improvvisamente? Cosa inten<strong>di</strong> per grande opportunità?<br />

Non sapevo che cosa <strong>di</strong>re e anche Asahina sembrava stupita. Koizumi mormorò: “Allora è questa la storia.”,<br />

senza sembrare per nulla preoccupato. E per quanto riguarda Nagato, era per caso intimorita?<br />

Probabilmente non aveva neanche sentito cosa era stato detto, visto che rimase immobile come un<br />

soprammobile, con la faccia impassibile come sempre.<br />

“Non è una buona idea, Mikuru?”<br />

Messa <strong>di</strong> fronte all'improvvisa domanda <strong>di</strong> <strong>Haruhi</strong>, Asahina sembrava ammutolita:<br />

“Eh? Ma...ma...”<br />

“Bhè?”<br />

Come un coccodrillo che tendeva un agguato ad un tenero cerbiatto che si stava abbeverando al lago,<br />

<strong>Haruhi</strong> si spostò <strong>di</strong>etro <strong>di</strong> lei, che era ancora in pie<strong>di</strong>, e afferrò quella piccola infermiera –o, per essere più<br />

precisi, assistente ospedaliera- alle spalle.


“Kyaa! Che...che cosa stai facendo?!”<br />

“Ascolta, in questa brigata, gli or<strong>di</strong>ni del comandante sono assoluti. L'insubor<strong>di</strong>nazione è una seria offesa!<br />

Discuteremo <strong>di</strong> ogni opinione durante il riunione!”<br />

Riunione? Intende quelle che organizza ogni volta che ha intenzione <strong>di</strong> riempire le nostre gole con le sue<br />

strane idee?<br />

<strong>Haruhi</strong> afferrò il collo <strong>di</strong> Asahina con le sue braccia simili a serpenti, visto che stava opponendo resistenza:<br />

“L'idea <strong>di</strong> giocare a baseball non sembra <strong>di</strong>vertente? Giusto per metterlo in chiaro, il nostro obiettivo è la<br />

vittoria! Nemmeno una singola sconfitta sarà accettabile! Perchè io o<strong>di</strong>o perdere!”“Wah...”<br />

Asahina ruotò gli occhi e arrossì furiosamente, tremando. Mentre <strong>Haruhi</strong> la stringeva come se fosse stata<br />

una wrestler professionista e mor<strong>di</strong>cchiava le sue orecchie, mi fissava perfidamente, sembrando che ce<br />

l'avesse con me, e guardava invi<strong>di</strong>osamente Asahina.<br />

“Qualche problema?”<br />

Anche se ne avessimo, non importerebbe. Non importa che cosa ti <strong>di</strong>remmo, non hai alcuna intenzione <strong>di</strong><br />

ascoltarci in ogni caso.<br />

“Non vedo perchè no.”<br />

Hey! Non accettare così ciecamente! Che ne pensi <strong>di</strong> far sentire le tue obiezioni una volta ogni tanto?<br />

“Allora vado a recuperare gli equipaggiamenti dalla squadra <strong>di</strong> baseball.”<br />

<strong>Haruhi</strong> sguizzò fuori dalla stanza come un piccolo tornado. Asahina, finalmente libera dalla sua presa, si<br />

piegò esausta sulla sua se<strong>di</strong>a.<br />

Koizumi espresse i suoi pensieri: “Dovremmo considerarci fortunati che non abbia intenzione <strong>di</strong> iniziare una<br />

guerra per catturare gli alieni o pianificare un viaggio alla ricerca <strong>di</strong> Non Identificati Animali Misteriosi. Il<br />

baseball non ha nulla a che vedere con i fenomeni paranormali che temiamo molto, giusto?”<br />

“Ha senso.”Decisi <strong>di</strong> assecondare quel ragionamento, per il momento. Non importa quanto fosse pazza<br />

<strong>Haruhi</strong>, non aveva chiesto <strong>di</strong> andare a cercare alieni, viaggiatori del tempo o esper. Se era quello il caso,<br />

invece <strong>di</strong> vagabondare per la città alla ricerca <strong>di</strong> avvenimenti paranormali praticamente impossibili, che era<br />

l'attività principale della SOS Dan, avremmo potuto giocare a baseball. Inoltre, anche Asahina stava<br />

annuendo con la testa.<br />

Nonostante ciò, le nostre speculazioni erano ben lontane dall'essere esatte. Non solo mancarono il<br />

bersaglio, le frecce scagliate <strong>Haruhi</strong> avevano trapassato il muro ed erano finite da qualche altra parte. Ma<br />

questo lo avrei scoperto solo in seguito.<br />

In ogni caso, pensai tra me e me, anche se non fosse il baseball, ogni cosa che potrebbe attirare l'attenzione<br />

le andrebbe bene. <strong>La</strong> SOS Dan, per la quale <strong>Haruhi</strong> alza la ban<strong>di</strong>era, non solo ha un nome orribile, non è<br />

nemmeno un club, per non menzionare che non è nemmeno riconosciuta dalla scuola, è stata solo creata<br />

perchè lei ne aveva voglia.


Il nome ufficiale, “<strong>La</strong> Brigata <strong>di</strong> <strong>Suzumiya</strong> <strong>Haruhi</strong> per portare più eccitamento nel mondo”, non solo era lungo<br />

e con<strong>di</strong>scendente, semplicemente suonava astrattamente assurdo. Dopo che il mio suggerimento per<br />

accorciare il nome venne crudelmente rigettato, non ero più stato in grado <strong>di</strong> trovare una chance per<br />

cambiarlo.<br />

Una volta chiesi ad <strong>Haruhi</strong> <strong>di</strong> quale tipo <strong>di</strong> attività si occupasse il club, lei rispose con la faccia <strong>di</strong> un soldato<br />

che ha appena tagliato la testa al generale nemico: “Per trovare alieni, viaggiatori del tempo ed esper e<br />

giocare con loro!”<br />

Questa era una citazione della famosa frase dell'eccentrica <strong>Suzumiya</strong> <strong>Haruhi</strong>, ben conosciuta nella scuola<br />

fin dall'inizio, ed era stata associata alla sua natura bizzarra, fin dal momento in cui la aveva pronunciata.<br />

E' come i corvi alla ricerca <strong>di</strong> oggetti luminosi; come i gatti che fanno rotolare i piccoli oggetti roton<strong>di</strong>; come<br />

quando si corre a cercare l'insetticida dopo aver visto uno scarafaggio in cucina. Appena vede qualcosa che<br />

le interessa, che sia il dodgeball, netball o cricket, probabilmente griderebbe: “Voglio farlo!”. Forse dovrei<br />

essere grato che non stessimo giocando a rugby, siccome dovremmo trovare più gente per sod<strong>di</strong>sfare il<br />

numero minimo <strong>di</strong> partecipanti.<br />

Per <strong>di</strong>rla in parole povere, <strong>Haruhi</strong> era semplicemente an<strong>noia</strong>ta.<br />

Non avevo idea in che accordo si fosse immischiata <strong>Haruhi</strong>, ma ritornò come un ciclone portando un'intera<br />

scatola <strong>di</strong> attrezzi per il baseball. Dentro la scatola <strong>di</strong> cartone, che sembrava quasi come se contenesse un<br />

cucciolo abbandonato, c'erano nove guantoni usati e una mazza piena <strong>di</strong> ammaccature assieme ad alcune<br />

dure palle sporche.<br />

“Aspetta.” <strong>di</strong>ssi, guardando <strong>di</strong> nuovo alla descrizione sui volantini. “Questo è un torneo <strong>di</strong> softball, Perchè hai<br />

preso delle palle da baseball?”<br />

“Che <strong>di</strong>fferenza c'è? Sono comunque palle e volano quando le colpisci con la mazza. Non preoccuparti <strong>di</strong><br />

questo.<br />

Mi ricordai quando giocavo a baseball alle elementari, ma da allora non lo avevo più fatto. Però, per lo meno<br />

sapevo la <strong>di</strong>fferenza tra una palla da baseball e una da softball, venire colpiti dalle prime fa male.<br />

“Allora non saremo a posto finchè non colpiremo nessuno?”<br />

<strong>Haruhi</strong> rigettò la mia obiezione con uno sguardo che sembrava voler <strong>di</strong>re : “Non capisco perchè ti fai tutti 'sti<br />

problemi.”<br />

Decisi <strong>di</strong> non <strong>di</strong>scutere con lei.<br />

“Allora, quando si terrà questa partita?”<br />

“Questa Domenica.”“Ma è dopodomani! Non è troppo presto?!”<br />

“Ma ci ho già iscritti. Oh, non preoccuparti, ho deciso che la squadra si chiamerà SOS Dan. Sono<br />

abbastanza sicura su questo.”Mi sentivo esasperato.


“...allora come avresti intenzione <strong>di</strong> trovare gli altri membri mancanti?”<br />

“Semplicemente prenderemo casualmente chiunque stia camminando in giro.”<br />

Sei seria? Con l'eccezione <strong>di</strong> una sola persona, chiunque sia preso <strong>di</strong> mira da <strong>Haruhi</strong> normalmente non è<br />

una persona normale. Quell'unica eccezione sarei io. E non ho intenzione <strong>di</strong> entrare in contatto ancora con<br />

altra gente misteriosa.<br />

“D'accordo allora, resta pure seduta. Mi prenderò l'incarico <strong>di</strong> scegliere gli altri. Prima <strong>di</strong> tutto...”<br />

Pensai ai ragazzi della classe 1-5. Gli unici che mi verrebbero in mente subito, senza neanche esitare...<br />

sarebbero Taniguchi e Kunikida immagino.<br />

Sentendo il mio suggerimento, <strong>Haruhi</strong> risposte: “Quelli vanno bene.”Trattava i suoi compagni come oggetti.<br />

“Sono meglio che niente.”<br />

Gli altri ragazzi probabilmente fuggirebbero sentendo nominare il nome <strong>di</strong> <strong>Suzumiya</strong> <strong>Haruhi</strong>. Ora, dove<br />

trovare altri due giocatori?<br />

“Scusate.”<br />

Asahina alzò educatamente la mano e <strong>di</strong>sse: “Se fosse possibile per una mia amica...”<br />

“Andrà bene.” rispose <strong>Haruhi</strong> imme<strong>di</strong>atamente.<br />

Sembrava che anche agli altri andasse bene. Forse a te non interessava chi fosse, ma io ero preoccupato.<br />

Un'amica <strong>di</strong> Asahina? Quando e dove aveva fatto amicizia con qualcuno?Asahina sembrava aver notato il<br />

mio turbamento e mi <strong>di</strong>sse: “E' tutto a posto. Questa persona... è un'amica che ho conosciuto in<br />

classe.”Cercava <strong>di</strong> alleviare le mie paure.<br />

In quel momento, parlò anche Koizumi: “In questo caso, forse dovrei portare anche io un amico? Infatti,<br />

conosco qualcuno che è interessato al nostro club...”<br />

Lo misi a tacere prima che potesse finire. Non c'era bisogno che portasse i suoi amici, sarebbero stati<br />

comunque delle persone bizzarre.<br />

“Penserò a qualcuno.”<br />

Se non c'erano criteri <strong>di</strong> ricerca, allora conoscevo altri amici. <strong>Haruhi</strong> annuì con la testa compiaciuta.<br />

“Quin<strong>di</strong>, cominciamo il nostro allenamento!”<br />

Od<strong>di</strong>o, era solamente normale che il <strong>di</strong>scorso arrivasse a questo.<br />

“Cominceremo ora.”<br />

Ora!? Dove!?<br />

“Nel campo sportivo.”<br />

Aspetta!<br />

I rumori della squadra <strong>di</strong> baseball che gridava i suoi motti si sentivano fuori dalla finestra.


A proposito -so che è imbarazzante cambiare argomento così improvvisamente, ma devo farvelo sapere-<br />

oltre a me, le altre quattro persone riunite nella stanza, per alcuni motivi, non erano normali. Solo <strong>Haruhi</strong> non<br />

ne era al corrente. Gli altri tre mi avevano volontariamente rivelato le loro identità e sperato che ci credessi.<br />

Se il mio senso comune fosse stato quello <strong>di</strong> un normale abitante della Terra, allora quei tre sarebbero stati<br />

incomprensibili quanto degli oggetti che orbitassero intorno a Plutone. Nonostante ciò, fin dalla fine del mese<br />

precedente, mi erano capitate delle situazioni che mi avevano spinto a credere che avessero potuto <strong>di</strong>re il<br />

vero. Non volevo sapere la verità, ma fin da quando ero stato forzato nel club <strong>di</strong> <strong>Haruhi</strong>, non pensavo che<br />

questo mio piccolo desiderio sarebbe stato accontentato.<br />

Per <strong>di</strong>rla più semplicemente, la ragione per cui Asahina, Nagato e Koizumi sarebbero apparsi in quella<br />

scuola, era a causa <strong>di</strong> <strong>Haruhi</strong>. Sembrava che tutti loro avessero un particolare interesse nei suoi confronti.<br />

Per me era solo una ragazza liceale molto strana. Ma ero l'unico a pensarla in quel modo e, negli ultimi<br />

tempi, iniziavo anch'io ad avere dei dubbi.<br />

Posso garantire che non ero io che stavo impazzendo.<br />

Era il mondo intero che lo stava facendo.<br />

Grazie alle esperienze che ho menzionato sopra, mi trovavo nel polveroso campo sportivo con gli altri<br />

membri assur<strong>di</strong> della brigata.<br />

Obbligata ad allontanarsi, la squadra <strong>di</strong> baseball ci guardava stupita. Cioè, in che altro modo avrebbero<br />

dovuto reagire? Un club misterioso era apparso misteriosamente, con una ragazza vestita in <strong>di</strong>visa da<br />

marinaretta che sembrava essere il loro capo, ondeggiando una mazza e urlando follemente. Mentre erano<br />

ancora occupati dall'essere impressionati, il campo sportivo, che era riservato per la squadra, venne<br />

occupato prima ancora che se ne rendessero conto. Furono anche obbligati a fare da raccattapalle. Come<br />

facevano a non essere infuriati?<br />

Per non menzionare che il nostro gruppo era vestito in normali uniformi scolastiche più una infermiera.<br />

“Iniziamo con mille battute.”<br />

Proprio come <strong>Haruhi</strong> aveva pronosticato, stavamo in fila davanti al mound del lanciatore, venimmo coperti<br />

da una pioggia <strong>di</strong> palle.<br />

“Kyaa!”<br />

Asahina si inginocchiò e si coprì la testa con il guantone, io rischiai la mia vita per prenderle al volo,<br />

assicurandomi che non la colpissero. Tra l'altro, ognuno dei colpi <strong>di</strong> <strong>Haruhi</strong> aveva un istinto omicida. In ogni<br />

cosa che faceva, esagerava sempre.<br />

Koizumi portava il suo solito sorriso ed evitò facilmente tutti le palle.<br />

“Hmmm, non gioco da molto tempo. Mi fa sentire un pò nostalgico.”


Schivava con nonchalance i colpi selvaggi <strong>di</strong> <strong>Haruhi</strong>, mostrandomi i suoi denti bianchi come la neve. Se<br />

aveva così tante energie, perchè non mi aiutava a proteggere Asahina!?<br />

Voltandomi verso Nagato, la vi<strong>di</strong> stare ferma , mentre guardava <strong>Haruhi</strong>.<br />

Stava semplicemente immobile, ignorando completamente le palle che volavano nella sua <strong>di</strong>rezione. Non si<br />

mosse nemmeno quando una palla le passò a pochi centimetri da un orecchio. Ogni tanto muoveva<br />

lentamente la mano sinistra col guantone, come un robot telecomandato, e afferrava le palle che la<br />

avrebbero <strong>di</strong>rettamente colpita, poi, sempre lentamente, la riabbassava.<br />

Dovresti muoverti <strong>di</strong> più. O forse dovrei complimentarmi per la tua buona vista?<br />

Forse non avrei dovuto prestare attenzione alle altre persone, visto che una dura palla vagante passò oltre il<br />

mio guantone tra le mie gambe e tirò dritta verso le ginocchia <strong>di</strong> Asahina. Che <strong>di</strong>sattenzione da parte mia!<br />

“Ouch!”<br />

L'infermiera Asahina gridò: “Fa male...”<br />

Iniziò a singhiozzare, non potevo più sopportare la situazione.<br />

“Conto su <strong>di</strong> voi!”<br />

Dopo aver detto quello a Koizumi e Nagato, feci scudo ad Asahina e la portai oltre la linea bianca.<br />

“Hey! Dove state andando? Kyon! Mikuru! Tornate qui!”<br />

“Ha bisogno <strong>di</strong> farsi curare!”<br />

Alzai la mia mano e ignorai le proteste <strong>di</strong> <strong>Haruhi</strong>, poi sollevai il braccio <strong>di</strong> Asahina per portarla all'infermeria.<br />

Sono sicuro che questa uniforme da infermiera le starà meglio nell'infermeria che dentro la polverosa stanza<br />

del club o qua nel campo sportivo. Non posso sbagliarmi su questo.<br />

Asahina si coprì gli occhi con le mani per asciugarsi le lacrime, mentre camminava spalla a spalla con me<br />

lungo il corridoio, fu solo allora che si accorse <strong>di</strong> starmi attaccata.<br />

“Kyaa!”<br />

Fece un verso così carino che mi sarebbe piaciuto registrarlo e balzò via guardandomi con le guance<br />

leggermente rosse.<br />

“Kyon, non puoi. Se ti avvicini troppo a me... succederà <strong>di</strong> nuovo...”Cosa dovrebbe succedere <strong>di</strong> nuovo?<br />

Strinsi le spalle e <strong>di</strong>ssi: “Asahina, puoi pure andare via adesso. Dirò ad <strong>Haruhi</strong> che la ferita alla tua gamba<br />

avrà bisogno <strong>di</strong> due giorni per guarire.”<br />

“Ma...”<br />

“Non preoccuparti. E' <strong>Haruhi</strong> quella che ha torto, non c'è bisogno per te <strong>di</strong> sentirti colpevole.”<br />

Scossi la mano mentre lo <strong>di</strong>cevo. Asahina abbassò leggermente la testa e mi guardò, con gli occhi da pianto<br />

che aumentavano il suo charme.


“Grazie.”Dopo avermi fatto un sorriso così adorabile che le mie gambe quasi tremarono, mi girò attorno<br />

come sentendosi colpevole e alla fine se ne andò. <strong>Haruhi</strong> non poteva una volta ogni tanto imparare da lei?<br />

Avevo la sensazione che non sarebbe per nulla stata male con quell'atteggiamento.<br />

Quando tornai al campo, la pratica delle battute era ancora in attività. Quello che mi sorprese fu che in <strong>di</strong>fesa<br />

c'era la squadra <strong>di</strong> baseball, mentre Nagato e Koizumi stavano fuori.<br />

Quando quest'ultimo mi vide, sorrise felicemente.<br />

“Oh, sei tornato?”<br />

“Che sta facendo adesso?”<br />

“Solo quello che ve<strong>di</strong>. Sembra che non fosse sod<strong>di</strong>sfatta dalla nostra performance e da quel momento è<br />

così.”<br />

Era semplicemente incre<strong>di</strong>bile. Ogni palla che colpiva, volava nella <strong>di</strong>rezione in cui aveva deciso.<br />

Noi tre non avevamo nulla da fare, a parte guardare i colpi stupefacenti <strong>di</strong> <strong>Haruhi</strong>. Quella ragazza<br />

mentalmente insana alla fine mise giù la mazza e si asciugò il sudore, sembrando molto sod<strong>di</strong>sfatta.<br />

Koizumi <strong>di</strong>sse allegramente: “E' davvero incre<strong>di</strong>bile. Ha appena compiuto mille battute.”“Quello che è<br />

davvero incre<strong>di</strong>bile è il fatto che tu le abbia davvero contate tutte.”“...”<br />

Nagato si girò lentamente, decisi <strong>di</strong> seguirla.<br />

“Hey.”Die<strong>di</strong> un suggerimento alla piccola studentessa nella sua <strong>di</strong>visa da marinaretta: “Non potresti far<br />

piovere il giorno del torneo? Un bel temporale che obblighi a cancellare la partita?”<br />

“Non è impossibile.” Nagato camminava mentre parlava impassibile: “Ma non è raccomandabile.”“Perchè?”<br />

“Parziali alterazioni <strong>di</strong> dati dell'ambiente causerebbero effetti collaterali sull'ecosistema del pianeta.”“Effetti<br />

collaterali? Per quanto tempo?”<br />

“Da qualche secolo fino a <strong>di</strong>ecimila anni.”<br />

E' abbastanza lungo.<br />

“Allora è meglio non farlo.”“Sono d'accordo.”Nagato annuì con la testa <strong>di</strong> cinque centimetri, poi continuò a<br />

camminare dritta senza fermarsi.<br />

Mi voltai e vi<strong>di</strong> <strong>Haruhi</strong> in pie<strong>di</strong> sul mound del lanciatore, mentre si preparava a tirare.<br />

Due giorni dopo. Domenica. 8.00 A.M. spaccate.<br />

Ci eravamo riuniti al Campo Municipale Sportivo. C'erano due campi da baseball a<strong>di</strong>acenti al campo <strong>di</strong><br />

atletica. Il torneo sarebbe durato due settimane e consisteva in partite da cinque inning. I semi-finalisti si<br />

sarebbero decisi quella notte, poi le semi-finali e le finali si sarebbero <strong>di</strong>sputate la Domenica successiva.<br />

Solo la nostra squadra usava le <strong>di</strong>vise sportive della nostra scuola, le altre avevano le loro uniformi da


aseball. E' un pò fuori luogo, ma vorrei comunque menzionarlo, era la prima volta che vedevo Nagato<br />

vestita con qualcosa che non fosse la nostra <strong>di</strong>visa scolastica.<br />

Scoprii successivamente che quel torneo <strong>di</strong> baseball su erba aveva una storia abbastanza lunga (era la<br />

nona volta che si ripeteva), sembrava piuttosto prestigioso. Se era questo il caso, avrei voluto che gli<br />

organizzatori avessero respinto l'iscrizione <strong>di</strong> <strong>Haruhi</strong> nel momento stesso in cui la avesse presentata.<br />

Dovrei menzionare anche questo, dopo aver chiamato Taniguchi e Kunikida, entrambi accettarono <strong>di</strong> venire.<br />

I bersagli <strong>di</strong> Taniguchi erano Asahina e Nagato, mentre Kunikida <strong>di</strong>sse: “Sembra <strong>di</strong>vertente.” e decise <strong>di</strong><br />

partecipare anche lui. Sono felice che fossero entrambi così dei sempliciotti.<br />

<strong>La</strong> persona che Asahina portò ad aiutare era una ragazza del secondo anno chiamata Tsuruya. I suoi capelli<br />

erano lunghi come quelli <strong>di</strong> <strong>Haruhi</strong> prima che se li tagliasse. Era una ragazza energetica, appena mi vide, mi<br />

<strong>di</strong>sse: “Così tu sei Kyon? Mikuru parla sempre <strong>di</strong> te. Hmmm...”<br />

Per qualche ragione, Asahina sembrava molto nervosa per quel commento. Che cosa avrebbe detto <strong>di</strong> me?<br />

In quel momento, il quarto giocatore che avevo portato stava <strong>di</strong> fronte ad <strong>Haruhi</strong>.<br />

“Kyon, vieni qua.”<br />

<strong>Haruhi</strong> mi trascinò verso la tenda degli organizzatori con la sua incre<strong>di</strong>bile forza.<br />

“Che stai pensando? Guarda quella cosa, vorresti davvero lasciarla giocare?”<br />

Cosa vorresti <strong>di</strong>re con “quella cosa”? Non è un pò maleducato? Potrebbe anche essere “una cosa”, ma è pur<br />

sempre mia sorella.<br />

“Si è anche presentata, <strong>di</strong>cendo che ora è in quinta ed ha <strong>di</strong>eci anni. E' troppo adorabile per essere tua<br />

sorella. No, non è questo il punto, non ci sarebbero problemi se dovesse giocare nel campionato infantile <strong>di</strong><br />

baseball, ma questo è un torneo per tutte le età!”<br />

Non avevo portato mia sorella senza pensarci, era parte del mio meticoloso piano. Pensai, Perchè <strong>di</strong>avolo<br />

dovrei alzarmi presto <strong>di</strong> Domenica mattina solo per fare degli esercizi? Non ne ho mai avuto alcuna<br />

intenzione. Era inevitabile che le cose si sviluppassero in questo modo. Se è questo il caso, è solo naturale<br />

per me che questo torneo, in cui non ho alcun interesse, finisca il più presto possibile. Sarebbe eccellente se<br />

perdessimo subito e ce ne potessimo andare tutti a casa. Anche senza mia sorella, con un gruppo così<br />

<strong>di</strong>sorganizzato, perderemo sicuramente alla prima partita, dal momento che il leader <strong>di</strong> questa squadra è<br />

proprio <strong>Suzumiya</strong> <strong>Haruhi</strong>. Se vincessimo per puro caso, si creerebbe una catena <strong>di</strong> eventi fasti<strong>di</strong>osi. E' per<br />

questo che devo inserire qualche elemento che renda inevitabile la nostra sconfitta. Se portassi una<br />

ragazzina delle elementari <strong>di</strong>lettante, perderemmo sicuramente. Col cavolo che potremmo vincere!<br />

Ovviamente non potevo far sapere ad <strong>Haruhi</strong> cosa pensassi, non ero così pazzo dopotutto.<br />

“Hmph, fa niente.” grugnì e si girò. “<strong>La</strong>sceremo che vincano un inning, non sarebbe <strong>di</strong>vertente se vincessimo<br />

tutto.”<br />

Sembra che sia ostinata a vincere, ma come intende farlo?


“Non abbiamo ancora deciso le posizioni in campo e l'or<strong>di</strong>ne dei battitori, che cosa hai in mente?”<br />

“Ci ho già pensato.”<br />

Il viso <strong>di</strong> <strong>Haruhi</strong> brillava per la sod<strong>di</strong>sfazione, mentre tirava fuori dei fogli da una tasca della borsa per<br />

l'atletica. Avendo aspettato fino a quel giorno per decidere le posizioni, non avevo alcuna idea <strong>di</strong> come che<br />

criterio avrebbe usato.<br />

“Ho deciso <strong>di</strong> fare in questo modo, sono sicura che nessuno sarà contrario.”C'erano due fogli <strong>di</strong> carta. Su<br />

ognuno erano <strong>di</strong>segnate otto linee. Assomigliava a uno <strong>di</strong> quei giochi casuali in cui bisogna seguire le scale,<br />

mi stavo forse immaginando le cose?<br />

“Di che stai parlando? Naturalmente è casuale. E‟ <strong>di</strong>viso in due parti, una per l‟or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> battuta e una per le<br />

posizione sul campo. Tra l‟altro, io sarò la lanciatrice e il primo battitore.”<br />

“Quin<strong>di</strong> avresti pensato a questo metodo?”<br />

“Cos‟è quella faccia? Hai qualche problema? Questo è il modo più democratico. I capi dell‟antica Grecia<br />

venivano scelti proprio con questo metodo, lo sapevi?”<br />

Smettila <strong>di</strong> paragonare il sistema politico dell‟antica Grecia con un metodo <strong>di</strong> selezione <strong>di</strong> una moderna<br />

squadra <strong>di</strong> baseball giapponese. Inoltre, hai deciso da sola <strong>di</strong> farlo, cosa c‟è <strong>di</strong> democratico?<br />

...<strong>La</strong>sciamo stare. In questo modo, potremmo perdere velocemente. Secondo le regole del torneo, la partita<br />

finirà quando la <strong>di</strong>fferenza tra i punteggi delle due squadre sarà <strong>di</strong> <strong>di</strong>eci run. Penso <strong>di</strong> dovermi preparare ad<br />

andare a casa, visto che i nostri avversari sono una delle migliori squadre, con la migliore <strong>di</strong>fesa nel torneo<br />

negli ultimi tre anni.<br />

I Kamigahara Pirates. Era la squadra <strong>di</strong> baseball <strong>di</strong> una qualche università lì vicino. In un certo modo,<br />

avevano uno stile <strong>di</strong> gioco duro. Erano tutti molto seri, intenzionati a vincere. Potevamo captare un assaggio<br />

della loro abilità semplicemente guardando il loro riscaldamento pre-partita. Le loro urla erano così piene <strong>di</strong><br />

potenza, anche i loro lanci erano mozzafiato. Era una vera squadra. Dal punto <strong>di</strong> vista <strong>di</strong> un passante, erano<br />

un avversario formidabile. Pensai tra me e me, Siamo venuti nel posto sbagliato? In quel momento, volevo<br />

davvero andare a dare un‟occhiata in giro per assicurarmi <strong>di</strong> trovarmi nel luogo del torneo <strong>di</strong> baseball, il<br />

Campo Municipale Sportivo.<br />

Anche se non pensavo che perdere sarebbe stata una brutta cosa, cominciavo a sentire il bisogno <strong>di</strong><br />

scappare da quella trage<strong>di</strong>a imminente. <strong>La</strong> nostra squadra era così scarsa che mi veniva voglia <strong>di</strong> chiedere<br />

scusa ai nostri avversari. Proprio mentre ero sul punto <strong>di</strong> organizzare un piano <strong>di</strong> fuga, <strong>Haruhi</strong> fece mettere<br />

tutti in fila.<br />

“Sto per <strong>di</strong>rvi la nostra strategia, seguite tutti le mie istruzioni.”Sembrava davvero un coach.<br />

“Ascoltate attentamente, la nostra priorità è raggiungere la base. Quando riusciremo a raggiungerla, la<br />

ruberemo prima che il lanciatore faccia tutti e tre i tiri. Colpite la palla se è uno strike, ignoratela se è una<br />

ball. Semplice, no? Seguite il mio piano e riusciremo a fare almeno tre run per inning.”


Questa è la nostra strategia, secondo il cervello <strong>di</strong> <strong>Haruhi</strong>, ma tutta questa sua confidenza su che cosa si<br />

basa? Ovviamente su nulla. E‟ la manifestazione fisica della fiducia immotivata. Ma questo genere <strong>di</strong><br />

persone, non verrebbe normalmente chiamato “i<strong>di</strong>ota”? Inoltre, questa ragazza non è una normale i<strong>di</strong>ota, è<br />

l‟i<strong>di</strong>ota in cima della catena alimentare degli i<strong>di</strong>oti, la Regina I<strong>di</strong>ota del Mondo I<strong>di</strong>ota.<br />

<strong>La</strong>sciate che vi riporti l‟or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> battuta e le posizioni della squadra <strong>di</strong> baseball “SOS Dan”, decise dal Dio<br />

del Caso:<br />

Primo battitore, <strong>La</strong>nciatore: <strong>Suzumiya</strong> <strong>Haruhi</strong>. Secondo battitore, Esterno destro: Asahina Mikuru. Terzo<br />

battitore, Esterno centro: Nagato Yuki. Quarto battitore, Seconda base: Io. Quinto battitore, Esterno sinistro:<br />

Mia sorella. Sesto battitore, Ricevitore: Koizumi Itsuki. Settimo battitore, Prima base: Kunikida. Ottavo<br />

battitore, Terza base: Tsuruya. Nono battitore, Interbase: Taniguchi.<br />

Questo era il posizionamento della nostra squadra. Non avevamo sostituti o manager, né tanto meno delle<br />

cheerleader.<br />

Dopo che entrambe le squadre si salutarono per rispetto, <strong>Haruhi</strong> si <strong>di</strong>resse velocemente verso il box del<br />

battitore. Scordandoci completamente dell‟esistenza dei caschetti, dovemmo prenderne in prestito alcuni<br />

bianchi <strong>di</strong> seconda mano dal comitato organizzativo. Se c‟era qualcosa che ci apparteneva veramente,<br />

erano i nove megafoni gialli che <strong>Haruhi</strong> aveva portato per noi.<br />

Quest‟ultima spinse su la punta del suo caschetto e prese la mazza <strong>di</strong> alluminio che aveva rubato dalla<br />

squadra <strong>di</strong> baseball del liceo, poi mostrò un sorriso senza alcuna paura.<br />

Quando l‟arbitro gridò: “Play ball!”, il lanciatore avversario <strong>di</strong>stese il braccio in<strong>di</strong>etro e si preparò al primo tiro.<br />

Whack!<br />

Si sentì un sonoro rumore metallico e la palla bianca volò via lontano. Passò sopra la testa dell‟esterno<br />

centrale e rimbalzò dal muro. Nel tempo in cui la palla venne rilanciata in campo, <strong>Haruhi</strong> era già corsa fino<br />

alla seconda base.<br />

Non ero particolarmente sorpreso, siccome per lei era come bere un bicchier d‟acqua. Anche Asahina e<br />

Koizumi la pensavano così e, per quanto riguarda Nagato, immagino che le sue emozioni non<br />

comprendessero lo stupore. Nonostante ciò, gli altri membri della squadra a parte noi quattro rimasero molto<br />

colpiti e guardarono impressionati <strong>Haruhi</strong>, che alzò entrambe le braccia e fece con le <strong>di</strong>ta il segno della V per<br />

vittoria. I nostri avversari erano ancora più sconvolti.<br />

“Il loro lanciatore è una nullità! Fate semplicemente quello che ho fatto io e sarete a posto!” urlò <strong>Haruhi</strong> con<br />

fiducia.<br />

Sfortunatamente la sua affermazione ebbe l‟effetto opposto, visto che portò i nostri avversari a cancellare il<br />

pensiero <strong>di</strong> avere pietà delle nostre ragazze.<br />

Il nostro secondo battitore, Asahina, si mise un caschetto largo e andò verso il box del battitore.<br />

“Che…che vinca il migl…Kyaaa!”


Prima che potesse finire, una palla <strong>di</strong>retta angolata alta le passò velocemente affianco.<br />

Come osano questi maledetti comportarsi così? Se eliminate Asahina con tre strike dovrete accettarne le<br />

conseguenze, per lo meno una rissa sarà inevitabile!<br />

Asahina si era irrigi<strong>di</strong>ta come una statua <strong>di</strong> Buddha e rimase semplicemente a guardare i due tiri successivi,<br />

mentre le palle le sfrecciavano davanti. Quando l‟arbitro annunciò che era stata eliminata, tirò un sospiro <strong>di</strong><br />

sollievo e tornò in panchina.<br />

“Hey! Perché non stavi muovendo la mazza?”Le proteste <strong>di</strong> <strong>Haruhi</strong> erano ininfluenti, l'importante era che<br />

Asahina stesse bene.<br />

Nagato, il nostro terzo battitore, cammino silenziosamente verso il box, trascinando la punta della mazza<br />

d'alluminio per terra.<br />

“...”<br />

Ignorò le palle che venivano lanciate e si fece eliminare molto velocemente. Quin<strong>di</strong> tornò alla panchina, si<br />

tolse il caschetto e consegnò la mazza al battitore successivo, io.<br />

“...”Si sedette tranquillamente e tornò ad essere una bambola decorativa.<br />

Gli strilli <strong>di</strong> <strong>Haruhi</strong> stavano cominciando ad essere fasti<strong>di</strong>osi.<br />

Uffa, è colpa tua che ti aspettavi troppo da Asahina e Nagato.<br />

“Kyon! Ve<strong>di</strong> <strong>di</strong> colpirla! Sei il quarto battitore, il clean-up!”<br />

Vorrei davvero che non riponessi le tue speranze in un quarto battitore che è stato appena scelto<br />

casualmente.<br />

Imparai da Nagato e restai silenziosamente nel box.<br />

Non mi mossi al primo lancio. Era uno strike. Era davvero spaventoso. <strong>La</strong> palla era veloce. In pratica tagliò<br />

l'aria e fece un rumore simile al vento. Non avevo idea <strong>di</strong> quanto fosse la sua velocità, ma penso che fosse<br />

più veloce <strong>di</strong> un battito <strong>di</strong> ciglia. Infatti, nel momento che mi sembrò che venisse lanciata la palla, era già<br />

arrivata nel guantone del ricevitore. <strong>Haruhi</strong> ha davvero colpito un lancio del genere?<br />

Secondo lancio. Whoa! <strong>La</strong> palla curvò. Sono queste quelle che chiamano palle curve? Se la avessi ignorata<br />

sarebbe stata una ball, ma mossi comunque la mazza. E così finì con tre strike out consecutivi e i due<br />

schieramenti dovettero scambiarsi.<br />

“I<strong>di</strong>ota!”<br />

Quando i nostri avversari si <strong>di</strong>ressero verso la panchina per riposarsi un pò, <strong>Haruhi</strong> si mise a gridare verso il<br />

campo sinistro e tirò a terra il guantone.<br />

Era davvero imbarazzante.<br />

Per essere davvero precisi, la nostra <strong>di</strong>fesa aveva più buchi che un formicaio della savana.


Specialmente quella del campo esterno era ri<strong>di</strong>cola. Era perfettamente normale per l'esterno destro,<br />

Asahina, e per l'esterno sinistro, mia sorella, non prendere nessuna palla, questo lo avevo già capito<br />

guardando il loro riscaldamento pre-partita. Così quando la palla finiva nel campo destro, doveva essere<br />

recuperata da me, che ero in seconda base; quando finiva nel campo sinistro, l'interbase, che era Taniguchi<br />

doveva correre mettendo in gioco la vita, per raggiungerla. Quando Asahina vedeva arrivare la palla verso <strong>di</strong><br />

lei, si inginocchiava e si copriva la testa col guantone, così era impossibile aspettarsi alcuna <strong>di</strong>fesa da lei. E<br />

per quanto riguarda mia sorella, la avrebbe anche presa felicemente, ma la palla cadeva sempre a circa un<br />

metro <strong>di</strong> <strong>di</strong>stanza da dove si trovava, quin<strong>di</strong> anche lei non era <strong>di</strong> molto aiuto.<br />

L'esterno centrale, Nagato, era impeccabile nel prendere la palla, ma reagiva soltanto quando si trovavano<br />

nei suoi parametri <strong>di</strong>fensivi e le sue reazioni erano terribilmente lente. Se un lancio dritto le passava accanto,<br />

i nostri avversari avrebbero già segnato una run.<br />

...Potremmo per lo meno sbrigarci a perdere, così possiamo andare subito a casa! Non sarebbe poi così<br />

male.<br />

“Avanti! Fatevi sotto!”<br />

Solo <strong>Haruhi</strong> camminava con entusiasmo verso il mould del lanciatore. Il guantone, i parastinchi e la<br />

protezione per il petto per il nostro ricevitore Koizumi erano ovviamente tutti presi in prestito.<br />

Il primo battitore dei nostri avversari si inchinò agli organizzatori e poi si <strong>di</strong>resse verso il box.<br />

<strong>Haruhi</strong> allungò il suo braccio e fece il suo primo lancio.<br />

Strike.<br />

Era un tiro molto buono, sia per angolazione, che per velocità o per controllo. <strong>La</strong> palla arrivò dritta al centro<br />

della zona <strong>di</strong> strike. Era stato così potente che il battitore non aveva avuto il tempo <strong>di</strong> muovere la mazza.<br />

Naturalmente, i membri della SOS Dan, compreso me, non rimasero per nulla impressionati. Se quella<br />

ragazza fosse stata improvvisamente chiamata nella Squadra Nazionale <strong>di</strong> Calcio Giapponese, penso che<br />

non ne saremmo stati molto sorpresi. Non c'era nulla che fosse impossibile per <strong>Haruhi</strong>.<br />

Però non era così semplice per il primo battitore avversario. Non riuscì a muovere la mazza per due colpi<br />

consecutivi e riuscì a reagire solo al terzo lancio, ma mancò. Sembrava come quelle palle che curvano<br />

leggermente quando arrivano in zona <strong>di</strong> strike, era tanto impreve<strong>di</strong>bile quanto la personalità <strong>di</strong> <strong>Haruhi</strong>.<br />

Il secondo battitore ascoltò i suggerimenti del primo,che non era riuscito a prendere neanche un colpo, e<br />

provò un bunt. Colpì la palla due volte mandandola oltre la linea del foul e mancò il terzo colpo, quin<strong>di</strong> venne<br />

eliminato anche lui.<br />

Vedendo come la situazione stava iniziando a cambiare, anche io mi sentivo ansioso. Spero che le due<br />

squadre non continuino così fino alla fine, vero? Come ci si aspettava dal clean-up, il terzo battitore fece un<br />

colpo <strong>di</strong>retto sulla potente palla veloce <strong>di</strong> <strong>Haruhi</strong>. Se si continuano a lanciare palle veloci, è solo una<br />

questione <strong>di</strong> tempo prima che vengano colpite.


<strong>La</strong> palla volò in <strong>di</strong>rezione della testa <strong>di</strong> Nagato, che rimase ra<strong>di</strong>cata al suo posto, e scomparve in lontananza.<br />

Con uno sguardo come quello <strong>di</strong> Medea dopo essere stata appena tra<strong>di</strong>ta da Giasone, <strong>Haruhi</strong> fissò con<br />

attenzione il terzo battitore avversario che aveva appena compiuto un home run.<br />

In ogni caso, siamo in<strong>di</strong>etro <strong>di</strong> una run.<br />

Il quarto battitore riuscì a fare un double, mentre il quinto sfruttò un errore <strong>di</strong> Kunikida e i nostri avversari<br />

presero la prima e la terza base. Il sesto segnò una seconda run mandando la palla fuori nel campo rosso; il<br />

settimo colpì la palla in <strong>di</strong>rezione della terza base, ma Tsuruya la prese velocemente e la tirò verso la home,<br />

fermando il corridore. Così finì il primo inning.<br />

Il nostro punteggio era <strong>di</strong> 2-0. Non avrei mai pensato che ci saremmo battuti così fieramente, anche se a<br />

causa <strong>di</strong> questo mi stava venendo ancora più mal <strong>di</strong> testa. Sbrighiamoci e lasciamogli fare queste <strong>di</strong>eci run e<br />

an<strong>di</strong>amocene tutti a casa!<br />

All'inizio del secondo inning, i nostri battitori dal quinto al settimo, mia sorella, Taniguchi e Kunikida, vennero<br />

tutti eliminati consecutivamente. Dovemmo aspettare la seconda metà dell'inning prima <strong>di</strong> poter riprendere<br />

fiato. I nostri avversari sembravano aver identificato il campo esterno come la nostra debolezza e <strong>di</strong>ventò<br />

ovvio che stessero tirando verso quell'area. Ogni volta, Taniguchi ed io dovevamo correre <strong>di</strong>speratamente in<br />

quella <strong>di</strong>rezione, cercando <strong>di</strong> prendere la palla, ma la nostra percentuale <strong>di</strong> successi era del 10% ed<br />

eravamo esausti. Oh, bhè, per alleviare la sofferenza <strong>di</strong> Asahina, correre così tanto era un piccolo prezzo da<br />

pagare. Visto che sembrava così carina anche quando era spaventata senza motivo.<br />

E così il nostro avversario segnò cinque run in un inning. Il punteggio era <strong>di</strong>ventato 7-0. Ancora tre run e<br />

sarebbe finita.<br />

Dovremmo poter iniziare a metter a posto le cose dal prossimo inning, credo.<br />

Prima metà del terzo inning. Nostro turno <strong>di</strong> attacco.<br />

Tsuruya, che si era legata i capelli <strong>di</strong>etro la testa, continuava a mandare la palla in foul. Sembrava una<br />

ragazza molto energetica, ma alla fine colpì una palla che finì dritta nelle mani del ricevitore. Si <strong>di</strong>ede dei<br />

colpetti al caschetto con la mazza e <strong>di</strong>sse: “E' davvero <strong>di</strong>fficile! Colpire semplicemente la palla sarebbe già<br />

abbastanza dura!”<br />

<strong>Haruhi</strong> aggrottò le sopracciglia e sembrò essere immersa in profon<strong>di</strong> pensieri. Qualunque cosa stesse<br />

pensando, non doveva essere bella.<br />

“Hmmm, sembra che dovremo usarlo...” mormorò e camminò lentamente verso l'arbitro.<br />

“Time out!” <strong>di</strong>sse, poi afferrò Asahina per il collo, la quale stava seduta obbe<strong>di</strong>entemente con un megafono<br />

tra le mani.<br />

“Kyaa!”


<strong>Haruhi</strong> trascinò la magra figura per il campo <strong>di</strong> atletica e scomparve <strong>di</strong>etro la panchina. Entrambe stavano<br />

portando una grande sacca sportiva, avrei presto scoperto che cosa contenevano.<br />

“A...Aspetta! <strong>Suzumiya</strong>! Nooo...”<br />

Oltre ai gridolini <strong>di</strong> Asahina, il vento spargeva in giro le strilla della voce <strong>di</strong> <strong>Haruhi</strong>: “Sbrigati e spogliati! Ora<br />

mettiti questo!”<br />

Di nuovo.<br />

E così, quando Asahina riapparve, era vestita con l'abito più appropriato alla situazione. Aveva una maglietta<br />

a maniche corte colorata <strong>di</strong> bianco e blu intenso, associata ad una minigonna, aveva anche due pompom<br />

gialli.<br />

Che impeccabile cheerleader. Dove avrà preso questo costume? Che mistero.<br />

“E' splen<strong>di</strong>da...” <strong>di</strong>sse Kunikida felicemente.<br />

“Mikuru, posso farti alcune foto?” Tsuruya ridacchiò e tirò fuori il cellulare con macchina fotografica.<br />

Tra l'altro, anche <strong>Haruhi</strong> era vestita da cheerleader. Non sarebbe stato a posto se solo lei si fosse travestita<br />

in quel modo? Ma in quel momento non la pensavo così. Onestamente, Asahina era troppo carina vestita<br />

così, anche se sarebbe sembrata carina in qualunque modo.<br />

“Mi domando se staresti meglio con la coda.”<br />

<strong>Haruhi</strong> accarezzò i capelli <strong>di</strong> Asahina e cercò <strong>di</strong> legarglieli <strong>di</strong>etro la testa. Quando si accorse che stavo<br />

guardando, piegò la bocca come un becco <strong>di</strong> un'anatra e smise.<br />

“Allora, al lavoro!”<br />

“Eh? C...c...c...che cosa dobbiamo fare?”<br />

“Questo!”<br />

<strong>Haruhi</strong> si mise <strong>di</strong>etro <strong>di</strong> lei e le alzò le debole, pallide braccia, poi cominciò a muovergliele su e giù. Che<br />

incre<strong>di</strong>bile coreografia.<br />

Si mise a strillare affianco alle sue orecchie: “Grida! Grida forte!”<br />

“Wah... Ragazzi, per favore, fate del vostro meglio e segnate una run! Tutti voi... fate del vostro meglio!”<br />

Asahina fu obbligata ad urlare in un modo tanto pretenzioso. Almeno Taniguchi venne incoraggiato, visto<br />

che iniziò a muovere la mazza con vigore, preparandosi a fare una base. Nonostante ciò, avevo la<br />

sensazione che non importa quanto ci provasse, non sarebbe mai riuscito a colpire un lancio avversario.<br />

Come mi aspettavo, poco dopo tornò alla panchina abbattuto.<br />

“Diavolo, è <strong>di</strong>fficile.”<br />

E così la posizione dei battitori girò e fu <strong>di</strong> nuovo il turno <strong>di</strong> <strong>Haruhi</strong>.<br />

In quel suo costume da cheerleader.


Era già stata una festa per gli occhi quando quelle due si erano travestite da conigliette e adesso in quei<br />

costumi erano altrettanto <strong>di</strong>straenti.<br />

I nostri avversari non sapevano dove guardare. Asahina era perfetta in ogni modo; però, a parte la sua<br />

personalità, anche <strong>Haruhi</strong> era altrettanto perfetta, sia nell'aspetto che nel fisico.<br />

Quest'ultima sfruttò un errore del lanciatore e mise a segno un colpo, mandando la palla attraverso il campo<br />

centrale oltre la seconda base. Durante la confusione degli avversari che cercavano <strong>di</strong> rimandare la palla in<br />

campo, aveva già raggiunto la terza base. Gli occhi del giocatore che si trovava in quella posizione stavano<br />

guardando con un'angolazione sospetta quando <strong>Haruhi</strong> scivolò verso la base.<br />

Il battitore successivo era una cheerleader il cui charm superava <strong>di</strong> gran lunga quello <strong>di</strong> <strong>Haruhi</strong>. Asahina<br />

teneva la mazza con trepidazione. Sotto gli sguar<strong>di</strong> attenti <strong>di</strong> molti ragazzi (me incluso), la sua faccia arrossì<br />

furiosamente per l'imbarazzo. Che scena gran<strong>di</strong>osa.<br />

Il lanciatore era così <strong>di</strong>stratto che fece solamente un tiro debole, ma Asahina ancora non mosse la mazza.<br />

L'avversario tirò anche volontariamente una palla curva facile da colpire.<br />

“Yah!”<br />

I suoi occhi erano chiusi mentre cercava <strong>di</strong> colpire, così quella palla facilmente pren<strong>di</strong>bile, non venne<br />

nemmeno sfiorata.<br />

E così, Asahina era <strong>di</strong> nuovo a un tiro dall'eliminazione. In quel momento, <strong>Haruhi</strong> cominciò ad ondeggiare le<br />

braccia dalla terza base. Che stava facendo?<br />

“Sembrerebbe fare un segnale.” Koizumi si avvicinò e spiegò.<br />

“Abbiamo mai avuto dei segnali?”<br />

“No. Ma in questa situazione, posso più o meno immaginare che <strong>Suzumiya</strong> ricorrerebbe all'uso dei segnali.<br />

Probabilmente sta chiamando uno squeeze.”<br />

“Vuole uno squeeze con due out? Anche il peggiore degli allenatori saprebbe fare <strong>di</strong> meglio.”<br />

“Deduco che probabilmente ritenga pari a zero le probabilità che Asahina compia una run, così ha deciso <strong>di</strong><br />

utilizzare uno squeeze, che avrebbe come risultato un errore dei giocatori avversari nel campo interno; o<br />

forse se riuscisse a colpire una palla, riuscirebbe a fare qualcosa.”<br />

“Il fatto è che l'altra squadra lo ha già capito.”<br />

Tutti quelli nel campo interno erano in posizioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa e preparati. Che segnale stava facendo <strong>Haruhi</strong>?<br />

Sembrava che stesse <strong>di</strong>cendo solo <strong>di</strong> colpire la palla.<br />

Alla fine, lo squeeze fallì miseramente. Asahina non sapeva nemmeno cosa fosse, perciò riuscì solamente a<br />

mandare in tilt la testa cercando <strong>di</strong> capire cosa stesse cercando <strong>di</strong> segnalare <strong>Haruhi</strong>. Alla fine venne<br />

eliminata.


Abbassò la testa e tornò alla panchina, con lo sguardo <strong>di</strong> un cagnolino che aveva appena fatto arrabbiare il<br />

padrone.<br />

<strong>Haruhi</strong> la chiamò: “Mikuru, vieni qua e chiu<strong>di</strong> bene la bocca.”<br />

“Wah~~...”<br />

Strizzò con forza i lati delle sue guance tremanti con entrambe le mani.<br />

“Questa è la tua punizione! Fai vedere a tutti quella tua faccia carina.”<br />

“Ah...Ah...”<br />

“Sei i<strong>di</strong>ota?”<br />

Colpii la testa <strong>di</strong> <strong>Haruhi</strong> col megafono.<br />

“E' colpa tua e dei tuoi assur<strong>di</strong> segnali. Perchè non vai da sola a prenderti la casa base, cretina?”<br />

Improvvisamente...<br />

Beep beep beep! Koizumi tirò fuori un cellulare dalla tasca della sua borsa e aggrottò le sopracciglia dopo<br />

aver guardato lo schermo LCD.<br />

Asahina sembrò sconvolta e premette con la mano l'orecchio sinistro, mentre guardava in lontananza.<br />

Nagato si girò e guardò in alto nel cielo.<br />

Quando tutti presero le loro posizioni <strong>di</strong>fensive, Koizumi mi chiamò.<br />

“E' successo qualcosa.”<br />

Non vorrei saperlo, ma ti ascolterò.<br />

“Uno Spazio Chiuso è apparso. Probabilmente il più largo che abbiamo mai visto e si sta espandendo a<br />

grande velocità.”<br />

Spazio Chiuso.<br />

Un mondo grigio che trovavo molto familiare. Come potevo <strong>di</strong>menticarlo? Per essere rimasto rinchiuso in<br />

quella <strong>di</strong>mensione tenebrosa, ora dovrò sopportare una ferita mentale per il resto della mia vita.<br />

Koizumi continuò a sorridere: “E' così. Gli Spazi Chiusi sono creati dalla pressione che viene<br />

subconsciamente emessa da <strong>Suzumiya</strong>. Adesso è molto frustrata, cosa che ne spiega la comparsa. A meno<br />

che il suo umore non migliori, lo Spazio Chiuso continuerà ad espandersi e gli Avatar che tu ben conosci<br />

spargeranno devastazione ovunque.”<br />

“...Stai <strong>di</strong>cendo che <strong>Haruhi</strong> è <strong>di</strong> cattivo umore perchè la nostra squadra sta perdendo? Può <strong>di</strong>ventare così<br />

frustrata da creare una tale <strong>di</strong>mensione ritardata?”<br />

“Sembra che sia questo il caso.”“E' così piena <strong>di</strong> sè!”


Koizumi non fece commenti, semplicemente mi sorrise.<br />

Sospirai e <strong>di</strong>ssi: “Che fasti<strong>di</strong>o.”<br />

Mi guardò e mi rispose: “Che senso ha <strong>di</strong>rlo ora? Sembra che non abbia nulla a che fare con te. Questo è un<br />

incidente serio e tu c'entri molto. Le nostre posizioni non sono state scelte a caso forse?”<br />

“Sono state scelte a caso, e allora?”<br />

“E tu sei stato scelto come clean-up.”“Non ne sono per nulla felice.”“A <strong>Suzumiya</strong> non potrebbe importare <strong>di</strong><br />

meno se tu ti senta felice o sotto pressione da questo fatto. Tu sei stato scelto come clean-up.”<br />

“Puoi per favore spiegarti in un linguaggio che io possa comprendere?”<br />

“Semplice. Sei stato scelto come quarto battitore perchè <strong>Suzumiya</strong> lo desidera. Non è una coincidenza.<br />

Desidera che tu abbia il ruolo <strong>di</strong> clean-up, ma ora come ora è delusa perchè tu non hai raggiunto le sue<br />

aspettative.”<br />

“Bhè, mi <strong>di</strong>spiace.”“Hmmm, anche io sono preoccupato. Continuando così, l'umore <strong>di</strong> <strong>Suzumiya</strong> andrà avanti<br />

a deteriorarsi e lo Spazio Chiuso ad espandersi.”“...Allora cosa dovrei fare?”<br />

“Gioca bene. Se possibile fai un tiro lungo, o, ancora meglio, un home run, specialmente quelli che volano<br />

lontani. Che ne <strong>di</strong>ci <strong>di</strong> fare un home run molto lungo e anche spaccare il tabellone dei punti che sta dall'altra<br />

parte del campo?”<br />

“Non essere ri<strong>di</strong>colo. So fare degli home run solo nei video games. Come potrei fare un tiro così lungo?”<br />

“Tutti noi ci auguriamo seriamente che tu riesca a farlo.”Non importa quanto speriate, non sono nè una<br />

<strong>di</strong>vinità, né un elfo, come posso trovare una soluzione?<br />

“Allora fai del tuo meglio per evitare che gli avversari vincano la partita in questo inning. Se la partita finisse<br />

qua, allora sarebbe anche la fine per il nostro mondo. In qualunque modo, dobbiamo limitare i loro punti <strong>di</strong><br />

questa metà inning a due al massimo.” Koizumi <strong>di</strong>sse in un tono serio che non era molto adatto alla<br />

situazione.<br />

<strong>La</strong> seconda metà del terzo inning cominciò. <strong>Haruhi</strong> si <strong>di</strong>resse verso il mould del lanciatore con il suo<br />

costume da cheerleader. Anche Asahina lo indossava e andò nel campo destro.<br />

<strong>Haruhi</strong> rivelò le sue braccia e gambe senza esitazione e ignorò ogni corridore in base mentre continuava i<br />

suoi lanci.<br />

Il primo battitore colpì la palla e la fece volare dritto in fronte alla faccia <strong>di</strong> Nagato. Quest'ultima fece l'out, ma<br />

non guardò neanche la palla colpita dal secondo battitore. Quando la palla passò dal campo sinistro al<br />

campo centrale, quello era già corso fino alla terza base. I tiri <strong>di</strong> <strong>Haruhi</strong> erano ancora pieni <strong>di</strong> potenza, ma<br />

continuava a fare palle veloci, erano destinate a venire colpite. Come ci si sarebbe aspettato dai campioni in<br />

<strong>di</strong>fesa, segnarono due run con due colpi e sfruttando un errore <strong>di</strong> Kunikida. <strong>La</strong> situazione stava <strong>di</strong>ventando<br />

critica. C'erano sempre corridori nella prima o nella seconda base. Ancora una run solamente e quella partita<br />

sarebbe finita forzatamente e nessuno avrebbe saputo cosa sarebbe successo a questo mondo.


Whack! <strong>La</strong> palla bianca volò alta e si <strong>di</strong>resse verso il campo destro. Asahina si trovava dove la palla sarebbe<br />

dovuta cadere e si raggomitolò per la paura. Non c'era tempo per pensare, corsi come se fosse stata a<br />

rischio la mia vita per l'ennesima volta verso l'ala destra.<br />

Devo prendere quella palla!<br />

Saltai e la presi al volo. Entrò a malapena nel guantone dalla punta.<br />

“Argh!”<br />

Poi la tirai velocemente con tutte le mie forze verso Taniguchi, che stava alla seconda base. I due corridori<br />

pensavano che sarebbe stato un tiro a lunga <strong>di</strong>stanza e stavano già andando. Taniguchi salì rapidamente<br />

sulla seconda. Double play!<br />

Phew, in qualche modo ce l'abbiamo fatta. Che stanchezza.<br />

“Bell'azione!”<br />

Abbracciai lo sguardo d'ammirazione <strong>di</strong> Asahina, mentre Taniguchi, Kunikida, mia sorella e Tsuruya mi<br />

davano delle pacche sulla testa coi guantoni. Feci loro il segno della V, guardando la reazione <strong>di</strong> <strong>Haruhi</strong>. <strong>La</strong><br />

vi<strong>di</strong> con un'espressione preoccupata mentre guardava il tabellone dei punti (che in sostanza era un tabellone<br />

bianco mobile).<br />

Mi sedetti in panchina e mi coprii la faccia con un asciugamano.<br />

Koizumi camminò verso <strong>di</strong> me: “Continuiamo da dove eravamo rimasti.”<br />

Non volevo davvero sentire una cosa del genere.<br />

“C'è una soluzione a tutto questo. Quando tu e <strong>Suzumiya</strong> siete andati in quel mondo, come siete riusciti a<br />

ritornare?”Come ho già detto, smettila <strong>di</strong> farmici ripensare.<br />

“Se usassi <strong>di</strong> nuovo il metodo che hai usato allora, potremmo riuscire a migliorare la situazione.”<br />

“Mi rifiuto.”<br />

“He he he.” Koizumi ridacchiò.<br />

Ora questo suo rumore beffardo mi sta dando fasti<strong>di</strong>o.<br />

“Sapevo che avresti detto così. Allora che te ne pare <strong>di</strong> questo? Sarà tutto a posto finchè vinceremo questa<br />

partita. Ho già pensato ad una buona idea, dovrebbe funzionare, visto che lei con<strong>di</strong>vide un medesimo<br />

interesse con noi.”<br />

Sorrise leggermente e si <strong>di</strong>resse verso Nagato, che stava nel cerchio bianco del battitore on-deck,<br />

guardando vacuamente in lontananza. Le mormorò quin<strong>di</strong> qualcosa all'orecchio, mentre i capelli corti<br />

sembravano ondeggiare lentamente. Improvvisamente, Nagato si voltò e mi guardò con i suoi occhi<br />

inespressivi.<br />

Significa che ha accettato?<br />

Annuì come un burattino al quale erano stati tagliati i fili e camminò in <strong>di</strong>rezione del box del battitore.


Mi voltai a sinistra e vi<strong>di</strong> Asahina che la fissava.<br />

“Nagato... finalmente sta...” <strong>di</strong>sse con un'espressione pallida, che mi fece preoccupare.<br />

“Che sta facendo?”“Sembra che stia recitando un incantesimo.”<br />

“Incantesimo? Che <strong>di</strong>avolo è?”“Um... è un'informazione segreta.”<br />

“Mi <strong>di</strong>spiace.” fece cenno Asahina abbassando la testa.<br />

Non c'è problema, non si può fare nulla se è un'informazione segreta. Sigh, sembra che gli avvenimenti<br />

surreali stiano <strong>di</strong> nuovo per cominciare.<br />

Avevo già avuto in passato una prima esperienza con gli incantesimi <strong>di</strong> Nagato.<br />

Era una sera <strong>di</strong> Maggio molto calda, se Nagato non fosse entrata in classe quel giorno, adesso starei<br />

facendo un lungo riposino nella mia tomba. Anche allora stava recitando qualcosa molto velocemente e<br />

sconfisse la persona che stava cercando <strong>di</strong> uccidermi. Ah, sì, Nagato portava ancora gli occhiali in quel<br />

periodo.<br />

Che cosa stava cercando <strong>di</strong> fare questa volta?<br />

Poi capii imme<strong>di</strong>atamente.<br />

<strong>La</strong> mazza si mosse, era un home run.<br />

Nagato sembrava aver mosso casualmente la mazza, ma colpì il centro della palla veloce avversaria. Volò<br />

via alta sopra il campo e alla fine scomparve <strong>di</strong>etro il muro.<br />

Voltai lo sguardo verso i miei compagni. Koizumi sorrideva elegantemente e mi annuì; Asahina sembrava un<br />

pò tesa, ma non era comunque stupita; mentre mia sorella e Tsuruya semplicemente esclamarono: “Wow...”<br />

Gli altri invece spalancarono la bocca e rimasero sconvolti. Naturalmente, la stessa cosa valeva anche per i<br />

nostri avversari.<br />

<strong>Haruhi</strong> corse gioiosamente verso la casa base e colpì il caschetto <strong>di</strong> Nagato, che aveva appena corso per<br />

tutte le basi con un'espressione impassibile.<br />

“E' stato stupendo! Da dove hai tirato fuori tanta forza?”<br />

<strong>Haruhi</strong> tirò e girò le piccole braccia <strong>di</strong> Nagato con eccitazione. Questa rimase inespressiva e le permise <strong>di</strong><br />

fare come voleva.<br />

Poco dopo, camminò verso la panchina e mi consegnò la mazza.<br />

“Questa...” in<strong>di</strong>cando la vecchia mazza da baseball: “Innalzamento degli attributi <strong>di</strong> boost dei dati.”<br />

“Che significa?” chiesi.<br />

Mi guardò per un pò e poi rispose: “Modalità autoguidata.”


Disse solo queste parole, poi si <strong>di</strong>resse verso la panchina e si sedette nell'angolo, prese un libro molto<br />

spesso che le stava accanto e cominciò a leggere.<br />

Il punteggio era <strong>di</strong> 9-1. Era la prima metà del quarto inning. Sarebbe stato l'ultimo.<br />

Il lanciatore avversario non si era ancora ripreso dallo shock, ma cercò comunque <strong>di</strong> tirare una buona palla<br />

veloce in mia <strong>di</strong>rezione.<br />

In quel momento capii finalmente il significato delle parole <strong>di</strong> Nagato.<br />

“Whoa!”<br />

<strong>La</strong> palla si mosse da sola, le mie braccia e le mie spalle vennero semplicemente trascinate <strong>di</strong>etro. Whack!<br />

Pensavo originariamente <strong>di</strong> sfiorarla a malapena, ma non avrei mai immaginato che la palla avrebbe<br />

cavalcato il vento e sarebbe volata via lontano, oltre il muro e il prato e sarebbe atterrata nel campo da<br />

baseball affianco. Era un home run. Spalancai la bocca.<br />

<strong>La</strong> modalità autoguidata è davvero incre<strong>di</strong>bile...<br />

<strong>La</strong>nciai via la mazza, sulla quale era installato un <strong>di</strong>spositivo autoguidante e un booster d'accelerazione, e<br />

iniziai a correre.<br />

Quando passai la seconda base, mi girai a guardare verso la panchina. Le mani <strong>di</strong> <strong>Haruhi</strong> erano alzate, ma<br />

quando i nostri sguar<strong>di</strong> si incrociarono, lei si voltò velocemente.<br />

Dovresti fare il tifo selvaggiamente come Tsuruya e mia sorella!<br />

Vi<strong>di</strong> Taniguchi e Kunikida <strong>di</strong> nuovo sconvolti, mentre Asahina e Koizumi rimasero senza parole e gli<br />

avversari semplicemente si scambiarono sguar<strong>di</strong> tra <strong>di</strong> loro.<br />

Mi <strong>di</strong>spiaceva davvero per loro, ma lo shock che avevano subito si rifiutava <strong>di</strong> consumarsi.<br />

Dopo <strong>di</strong> me, mia sorella cammino tremolante verso il box del battitore. Siccome il caschetto era troppo<br />

grande per lei, quasi metà della sua faccia era coperta, perciò non potevo realmente biasimarla per non<br />

riuscire a restare in equilibrio. Quell'ultima carta che avevo preparato proprio per perdere, in quel momento<br />

colpì la palla del lanciatore e la mandò oltre la recinzione. In altre parole, anche lei aveva fatto un home run.<br />

Non importa quanto le cose sarebbero potute <strong>di</strong>ventare folli, c'era anche un limite all'assur<strong>di</strong>tà. Per una<br />

ragazzina <strong>di</strong> un<strong>di</strong>ci anni in quinta elementare, colpire una palla, che era stata lanciata da uno studente<br />

universitario alla velocità <strong>di</strong> 130 km/h (secondo il mio istinto), e mandarla oltre la recinzione, nella realtà era<br />

semplicemente impossibile.<br />

“E' fantastico!”<br />

<strong>Haruhi</strong> non dubitò mai questa realtà <strong>di</strong>storta neanche per un istante. Afferrò la testa <strong>di</strong> mia sorella e danzò<br />

felicemente con lei, poi sorrise felicemente: “Hai un talento incre<strong>di</strong>bile! Hai un brillante futuro davanti a te!<br />

Entrerai nella Baseball Legue in pochissimo tempo!”<br />

Mia sorella si lasciò roteare follemente in giro da <strong>Haruhi</strong>, urlando <strong>di</strong> gioia.


Come dovrei <strong>di</strong>rlo? ...Hmmm, il punteggio era <strong>di</strong> 9-3.<br />

Stavo seduto sulla panchina tenendo la testa tra le mani.<br />

<strong>La</strong> nostra offensiva <strong>di</strong> home run continuava. Il punteggio era arrivato a 9-7.<br />

Sette home run <strong>di</strong> fila in un inning, immagino che avremo segnato un nuovo record del torneo.<br />

Dopo aver tirato un colpo fortissimo, Taniguchi corse verso la panchina <strong>di</strong>cendo: “Ho deciso <strong>di</strong> iscrivermi alla<br />

squadra <strong>di</strong> baseball. Non ho mai saputo <strong>di</strong> averlo nel sangue, sento che entrare nel Koushien non è più un<br />

sogno. Mi è quasi sembrato che fosse la mazza stessa ad aver colpito la palla.”<br />

Affianco a lui, anche Kunikida <strong>di</strong>sse ingenuamente: “Sì, è vero!”<br />

Sembravano davvero eccitati, mentre Tsuruya, ridendo sonoramente, colpì le spalle <strong>di</strong> Asahina, che<br />

improvvisamente era nervosa per nessun motivo.<br />

Meno male che tutti e tre sono dei sempliciotti.<br />

“Ora è il momento <strong>di</strong> mostrargli <strong>di</strong> cosa siamo fatti veramente!” <strong>di</strong>sse <strong>Haruhi</strong> alzando la mazza.<br />

Non dovrebbe <strong>di</strong>rla il lanciatore questa frase?<br />

Stavo iniziando a non sopportare più i rumori delle mazze, con le palle che continuavano a volare lontano<br />

colpendo il tabellone.<br />

Eravamo arrivati a 9-8.<br />

Fino ad allora, gli avversari avevano scambiato tre lanciatori.<br />

Sono sicuro che non vogliono la mia pietà, ma ho comunque intenzione <strong>di</strong> compatirli. Poveri ragazzi.<br />

L'or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> battuta girò nuovamente ed Asahina, Nagato ed io segnammo nuovamente tre home run <strong>di</strong><br />

seguito. Finalmente il risultato era invertito a 9-11 a nostro favore.<br />

Un<strong>di</strong>ci home run <strong>di</strong> fila... Iniziai a pensare che avremmo dovuto smetterla in fretta, visto che avevo notato<br />

che i nostri avversari non stavano più guardando noi, ma la nostra mazza. Potevano averla scambiata per<br />

una mazza magica? Anche se per loro sarebbe stato normale pensarla in quel modo.<br />

Prima <strong>di</strong> passarla a mia sorella, che era il battitore successivo, allontanai Nagato, che stava leggendo il libro<br />

nell'angolo della panchina, per parlarle.<br />

“E' abbastanza.” <strong>di</strong>ssi.<br />

Era raro vedere gli occhi inespressivi <strong>di</strong> Nagato sbattere le ciglia parecchie volte, normalmente lo faceva una<br />

volta ogni <strong>di</strong>eci secon<strong>di</strong> circa.<br />

“Capisco.” rispose, poi mise le sue piccole <strong>di</strong>ta sulla cima della mazza che stavo tenendo e velocemente<br />

recitò qualcosa. Non riuscivo a sentire che cosa stesse <strong>di</strong>cendo, ma anche se lo avessi fatto, non avrei<br />

comunque capito.


Dopo aver velocemente ritratto le <strong>di</strong>ta, non <strong>di</strong>sse più nulla e tornò tranquillamente al suo posto in panchina,<br />

poi riaprì il suo libro.<br />

Argh!<br />

Quando mia sorella, Koizumi e Kunikida tornarono a battere, era come se i loro precedenti home run non<br />

fossero mai esistiti e mancarono la palla, venendo eliminati <strong>di</strong> seguito. Infatti, era stata tutta una truffa<br />

attraverso tecnologie avanzate.<br />

Mi ero scordato <strong>di</strong> <strong>di</strong>rlo, c'era un tempo limite <strong>di</strong> novanta minuti per partita in questo torneo, questa regola<br />

era inevitabile se gli organizzatori volevano completare tutti i turni entro la giornata. Perciò non ci sarebbe<br />

stato un altro inning. Avremmo vinto la partita se fosse finita entro la seconda metà del quarto inning.<br />

Dobbiamo davvero vincere?<br />

“Dobbiamo.” <strong>di</strong>sse Koizumi: “I miei colleghi mi hanno chiamato, hanno detto che, grazie ai nostri sforzi, lo<br />

Spazio Chiuso sembra aver smesso <strong>di</strong> espandersi. Ma anche se può aver smesso <strong>di</strong> crescere, gli Avatar<br />

sono ancora lì, perciò abbiamo bisogno <strong>di</strong> pensare ad un'idea per mettere a posto questo <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ne. Ma è<br />

definitivamente una buona notizia che lo Spazio Chiuso abbia smesso <strong>di</strong> crescere.”Però, se i nostri avversari<br />

fossero riusciti a ribaltare la situazione, avremmo raggiunto la nostra Waterloo. Non ero preparato ad usare<br />

la mia immaginazione per pensare in che umore si sarebbe trovata <strong>Haruhi</strong> in quel caso.<br />

“E' per questo che ho un suggerimento.”<br />

Koizumi rivelò i suoi bianchi denti, erano così luminosi che li raccomanderei ad una pubblicità <strong>di</strong> dentifricio, e<br />

mi sussurrò la sua idea nell'orecchio.<br />

“Sei serio?”<br />

“Sono serissimo. Se vogliamo mantenere la per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> run al minimo, questo è l'unico metodo.”<br />

Devo esclamarlo <strong>di</strong> nuovo: Argh!<br />

Chiedemmo all'arbitro <strong>di</strong> fare dei cambiamenti nelle nostre posizioni in campo.<br />

Nagato avrebbe sostituito Koizumi come ricevitore, Koizumi sarebbe stato nel campo centrale, mentre io<br />

avrei cambiato posizione con <strong>Haruhi</strong> e sarei stato sul mound del lanciatore.<br />

Quando Koizumi chiese ad <strong>Haruhi</strong> <strong>di</strong> rinunciare al suo ruolo <strong>di</strong> lanciatore, tenne per un pò il broncio, fino a<br />

che non si accorse che sarei stato io a sostituirla, dopo<strong>di</strong>chè mi fece uno sguardo complicato e <strong>di</strong>sse,<br />

mentre si spostava in seconda base: “...Bhè, allora d'accordo. Ma se i tuoi lanci vengono respinti, dovrai<br />

offrire il pranzo a tutti.”<br />

Nagato semplicemente rimase ferma sembrando stupita, quin<strong>di</strong> io e Koizumi dovemmo aiutarla a mettersi il<br />

proteggi petto e i parastinchi. Era davvero appropriato, per qualcuno senza alcuna agitazione emozionale,<br />

avere il ruolo <strong>di</strong> ricevitore?


Nagato camminò in <strong>di</strong>rezione della casa base e si inginocchiò.<br />

E così, la partita ricominciò. Siccome stava per finire il tempo, non potevo riscaldarmi a lanciare. Sembrava<br />

che dovessi fronteggiare la mia prima volta come lanciatore subito dopo essere stato avvertito.<br />

Potrei lanciare e vedere cosa succede.<br />

Swoosh!<br />

<strong>La</strong> palla che lanciai con tutte le mie forze, finì nel guantone <strong>di</strong> Nagato senza alcuna potenza. Bad ball.<br />

“Sii serio!”<br />

Quella che stava urlando era <strong>Haruhi</strong>.<br />

Sono sempre dannatamente serio.<br />

Decisi <strong>di</strong> provare una palla curva.<br />

Secondo lancio. Avrei davvero voluto che il mio avversario si facesse fregare una volta, ma non ci riuscii. <strong>La</strong><br />

mazza si mosse in <strong>di</strong>rezione della mia debole palla. Era finita. Il mio tiro semplicemente non era abbastanza<br />

buono...<br />

“Strike one!” L'arbitro annunciò sonoramente.<br />

Il battitore aveva completamente mancato la palla. Lo strike era inevitabile, ma guardò comunque in<br />

<strong>di</strong>rezione del guantone <strong>di</strong> Nagato, sbalor<strong>di</strong>to.<br />

Capisco come si potesse sentire. <strong>La</strong> sua reazione era comprensibile, visto che il mio debole tiro<br />

improvvisamente si abbassò in volo circa trenta centimetri prima <strong>di</strong> venire colpito, nessuno ci crederebbe se<br />

lo sentisse.<br />

“...”<br />

Nagato rimase accucciata e mosse solo le <strong>di</strong>ta per rilanciarmi la palla. <strong>La</strong> ricevetti, poi mi preparai a<br />

rilanciare.<br />

Non importa quante volte lo facessi, riuscivo solo a lanciare una palla semi-dritta. Il terzo lancio era<br />

completamente storto, o almeno avrebbe dovuto esserlo, ma dopo aver volato per qualche metro, la palla<br />

corresse la rotta e si piegò ad angolo acuto, ignorando totalmente le leggi d'inerzia, gravità e aero<strong>di</strong>namica.<br />

Accelerò anche quando si avvicinò al guantone.<br />

Smack! Il fragile corpo <strong>di</strong> Nagato si scosse leggermente.<br />

Il battitore ora spalancò gli occhi, anche l'arbitro rimase senza parole per un momento. Dopo poco, annunciò<br />

non molto convinto: “Strike two!”<br />

Ci sta sfuggendo la situazione <strong>di</strong> mano, sbrighiamoci a finirla!<br />

Stavo già iniziando a rallentarmi, mentre lanciavo selvaggiamente senza neanche più mirare, né metterci<br />

alcuna forza. Così, se il battitore non muoveva la mazza, finivano tutti in strike; se invece cercava <strong>di</strong> colpirli,<br />

finiva sempre a mancarli senza neanche sfiorare la sua superficie.


Il segreto era Nagato che recitava i suoi incantesimi ogni volta che facevo un lancio. Siccome questo segreto<br />

era così grande, nemmeno io sapevo esattamente come funzionasse. Forse aveva fatto alla mazza la<br />

stessa cosa <strong>di</strong> quando mi aveva salvato la vita e aveva fatto ricomparire la classe, alterando i suoi dati.<br />

Grazie a questo, mi sembrava come tirare contro un ventilatore elettrico.<br />

L'MVP [Most Valuable Player] <strong>di</strong> oggi spettava sicuramente a Nagato Yuki.<br />

Molto presto i nostri avversari si trovarono con due eliminati ed il terzo battitore con un solo strike per essere<br />

eliminato anch'esso. Era davvero giusto che io impersonassi un ruolo così importante, ma in una maniera<br />

tanto facile?<br />

Mi <strong>di</strong>spiace davvero, Kamigahara Pirates.<br />

Non impiegai molta forza, né feci particolari considerazioni prima <strong>di</strong> tirare l'ultimo lancio verso il battitore<br />

dalla faccia pallida.<br />

<strong>La</strong> palla cambiò <strong>di</strong>rezione e volò verso la zona strike. Il battitore mosse la mazza con tutta la sua forza. <strong>La</strong><br />

palla cambiò <strong>di</strong>rezione ancora e <strong>di</strong>ventò una palla veloce crescente. <strong>La</strong> mazza si mosse intorno <strong>di</strong> nuovo,<br />

lasciando un'immagine residua nell'aria.<br />

Tre strike. Phew, era finalmente finita... oppure no.<br />

“!”<br />

<strong>La</strong> palla continuò a rimbalzare verso la rete <strong>di</strong>etro il ricevitore. Forse il lancio era troppo debole e andò<br />

leggermente fuori controllo dopo la curvatura. <strong>La</strong> palla magica (secondo come la vedevo io) colpì il guantone<br />

<strong>di</strong> Nagato e rimbalzò come una foul ball <strong>di</strong>etro la casa base e rotolò con un'angolazione impossibile.<br />

Un lancio selvaggio.<br />

Il battitore sfruttò questa occasione d'oro e scattò velocemente. Nagato teneva ancora il guantone e<br />

rimaneva fissa nella sua posizione rannicchiata senza motivo.<br />

“Nagato! Pren<strong>di</strong> la palla!”<br />

Mi guardò inespressivamente, mentre le davo quel comando, poi si alzò lentamente e camminò verso la<br />

palla rotante. Il battitore aveva raggiunto la prima base e si stava <strong>di</strong>rigendo verso la seconda.<br />

“Sbrigati!”<br />

<strong>Haruhi</strong> stava nella seconda base ondeggiando freneticamente il suo guantone.<br />

Nagato finalmente afferrò la palla e la sollevò come se stesse esaminando un uovo <strong>di</strong> tartaruga, poi si voltò<br />

verso <strong>di</strong> me.<br />

“Seconda base!”<br />

In<strong>di</strong>cai <strong>di</strong>etro, in <strong>di</strong>rezione <strong>di</strong> <strong>Haruhi</strong> che strillava. Annuì “leggermente” <strong>di</strong> pochi centimetri...


Swoosh! Un raggio bianco passò affianco alla mia testa, portandosi via alcune ciocche <strong>di</strong> capelli. Vi<strong>di</strong> poi il<br />

guantone volare via dalla mano <strong>di</strong> <strong>Haruhi</strong>. <strong>La</strong> palla rimase racchiusa dentro <strong>di</strong> quello e volò verso il campo<br />

centrale. Realizzai poi che Nagato aveva appena mosso il polso, per fare quel tiro.<br />

Dopo aver visto il guantone scomparire improvvisamente dalla sua mano, <strong>Haruhi</strong> spalancò gli occhi. Per<br />

quanto riguarda il battitore invece, forse quella visione era stata troppo terrificante per lui, stava a terra a<br />

quattro zampe, senza aver raggiunto la seconda base.<br />

Koizumi, l'esterno centrale, prese il guantone e tirò fuori la palla, poi camminò con quel suo universale<br />

sorriso. Poi la appoggiò sul battitore, scusandosi allo stesso tempo: “Sono davvero spiaciuto. Il fatto è che<br />

siamo un gruppo abbastanza <strong>di</strong>sorganizzato.”<br />

Non includere anche me in questo illogico gruppo! pensai, sospirando profondamente.<br />

<strong>La</strong> partita era finita.<br />

I giocatori della Kamigahara Pirates iniziarono tutti a piangere. Non ero sicuro <strong>di</strong> che cosa stesse<br />

succedendo, forse erano preoccupati <strong>di</strong> venire sgridati dai loro compagni più gran<strong>di</strong> già laureati? O forse<br />

erano solo <strong>di</strong>sperati per aver perso contro quella che era una squadra liceale principalmente femminile con<br />

anche una ragazzina delle elementari? O forse tutte e due le cose?<br />

D'altra parte, senza dover stare nei panni degli sconfitti, <strong>Haruhi</strong> sembrava assolutamente deliziata. Aveva un<br />

sorriso luminoso simile a quello che aveva avuto quando decise <strong>di</strong> creare la SOS Dan e urlò seriamente:<br />

“Andremo avanti a testa alta e poi marceremo nella Summer Koushien! Diventare campioni nazionali non è<br />

più un sogno!”<br />

Solo Taniguchi esultò con lei. Non avevo intenzione <strong>di</strong> sudare un secondo <strong>di</strong> più e penso che anche la High<br />

School Baseball Federation dovesse pensarla allo stesso modo.<br />

“Bel lavoro.” Koizumi apparve improvvisamente al mio fianco: “A proposito, che cosa dovremmo fare?<br />

Continuare con la seconda partita?”<br />

Scossi la testa e <strong>di</strong>ssi: “Facendo le somme, se perdessimo, <strong>Haruhi</strong> sarebbe infelice vero? Questo vuol <strong>di</strong>re<br />

che dovremmo continuare a vincere, il che significa che dovremmo nuovamente ricorrere alla magia <strong>di</strong><br />

Nagato. Inizierebbe a <strong>di</strong>ventare problematico se continuassimo a ignorare le leggi della fisica. Dichiariamo<br />

forfait.”<br />

“<strong>La</strong> pensavo anche io così. Infatti, penso che sarebbe meglio che io andassi ad aiutare i miei colleghi. Per<br />

eliminare lo Spazio Chiuso, hanno ancora carenza delle persone richieste per eliminare gli Avatar.”<br />

“Saluta quei ragazzi blu da parte mia.”<br />

“Lo farò. Tra l'altro, ho imparato da questa situazione che non dobbiamo lasciare che <strong>Suzumiya</strong> si annoi <strong>di</strong><br />

nuovo. Dovremmo considerare questo fatto seriamente.”“Bhè, conto su <strong>di</strong> te.” <strong>di</strong>sse Koizumi, poi andò dagli<br />

organizzatori per richiedere il forfait.<br />

Continua a riempirmi <strong>di</strong> questi compiti problematici con quella faccia seria, non lo sopporto davvero più.


Die<strong>di</strong> un colpo sulle spalle <strong>di</strong> <strong>Haruhi</strong>, mentre stava facendo danzare follemente Asahina assieme a lei.<br />

“Cosa c'è? Vuoi ballare anche tu?”<br />

“Ho qualcosa da <strong>di</strong>rti.”<br />

Portai <strong>Haruhi</strong> fuori dal campo, non avrei mai pensato che mi avrebbe seguito obbe<strong>di</strong>entemente.<br />

“Guardali.”<br />

In<strong>di</strong>cai i giocatori della Kamigahara Pirates, che stavano tutti depressi in panchina. “Non pensi che meritino<br />

un pò <strong>di</strong> pietà?”<br />

“Per quale ragione?”“Penso che abbiano sopportato un allenamento infernale solo per questo giorno. Sono<br />

stati campioni per quattro anni <strong>di</strong> fila, sono sicuro che abbiano un sacco <strong>di</strong> pressione sulle loro<br />

spalle.”“Quin<strong>di</strong>?”“Probabilmente anche le loro riserve in panchina stanno piangendo. Guarda quel ragazzo<br />

con il taglio <strong>di</strong> capelli da marinaio che sta <strong>di</strong>etro la rete, è quella la delusione <strong>di</strong> cui sto parlando. Non lo trovi<br />

triste? Probabilmente non avrà mai più la possibilità <strong>di</strong> scendere in campo.”<br />

“E quin<strong>di</strong>?”<br />

“Quin<strong>di</strong> <strong>di</strong>chiariamo forfait!”<br />

Lo <strong>di</strong>ssi esplicitamente.<br />

“Probabilmente hai giocato abbastanza, vero? Onestamente, non mi sento più <strong>di</strong> giocare. Preferirei che<br />

andassimo a pranzo e parlassimo tra <strong>di</strong> noi. Francamente, i miei arti stanno tremando per la fatica adesso.”<br />

Era vero. Siccome dovevo correre continuamente tra campo interno e campo esterno, ero esausto sia<br />

fisicamente che mentalmente.<br />

Dall'essere compiaciuta, <strong>Haruhi</strong> mise il broncio come Paperino e mi fissò quietamente coi suoi occhi. Proprio<br />

quando stavo per perdere il respiro... “Ti va bene come cosa?”<br />

Sì. Asahina e Koizumi, forse anche Nagato, la pensavano come me. Mia sorella si stava allenando con le<br />

battute fin dall'inizio, ma, se le avessimo dato una caramella, avrebbe imme<strong>di</strong>atamente tirato via la mazza.<br />

“Hmph.”<br />

<strong>Haruhi</strong> mi guardò, poi si voltò verso il campo da baseball. Dopo aver pensato per un pò, o forse faceva solo<br />

finta <strong>di</strong> pensarci, mi sorrise allegramente: “D'accordo allora, mi sta venendo fame in ogni caso, an<strong>di</strong>amo a<br />

pranzare! Non avrei mai pensato che il baseball fosse uno sport tanto semplice, abbiamo vinto troppo<br />

facilmente!”<br />

E' così?<br />

Non <strong>di</strong>scussi, semplicemente strinsi le spalle.<br />

Quando proposi <strong>di</strong> ritirarci per farli passare al prossimo round, il capitano della squadra avversaria pianse


ingraziandoci calorosamente. Mi sentivo così in colpa, visto che avevamo rubato la vittoria usando dei<br />

trucchi tanto assur<strong>di</strong>.<br />

Mentre stavo per andarmene velocemente, il capitano mi richiamò e mi sussurrò nelle orecchie: “Dimmi, a<br />

quanto sareste <strong>di</strong>sposti a venderci quella mazza?”<br />

E così, a parte Koizumi, stavamo occupando l'angolo <strong>di</strong> un ristorante mentre masticavamo il nostro cibo.<br />

Mia sorella aveva già fatto amicizia con <strong>Haruhi</strong> ed Asahina, sedendosi tra <strong>di</strong> loro mentre mangiava un<br />

hamburger prendendolo senza attenzione con un coltello; mentre Taniguchi e Kunikida stavano seriamente<br />

<strong>di</strong>scutendo <strong>di</strong> iscriversi alla squadra <strong>di</strong> baseball.<br />

Sigh, farei meglio a lasciarli da soli.<br />

Intanto Tsuruya aveva rivolto la sua attenzione verso Nagato: “Così tu sei Yuki? Mikuru mi parla spesso <strong>di</strong><br />

te.” Ma quella silenziosa ragazza non le prestava attenzione ed era concentrata a masticare il suo club<br />

sandwich.<br />

Come se stesse per fare un importante <strong>di</strong>scorso, <strong>Haruhi</strong> annunciò che avrei pagato il conto a tutti. Non ho<br />

mai capito perchè le venissero in mente delle idee tanto pazze. Non sono mai riuscito ad afferrare come<br />

funzionasse la sua mente, quin<strong>di</strong> non ero mai esattamente stupito <strong>di</strong> cosa succedeva ogni giorno. Non<br />

provai neanche a criticarla, sarebbe stato troppo problematico. Oltretutto, mi sentivo rilassato come se fosse<br />

appena passata una tempesta.<br />

Tutto questo perchè una sostanziosa quantità <strong>di</strong> denaro era apparsa misteriosamente nel mio portafoglio.<br />

Prego sinceramente per la vittoria dei Kamigahara Pirates.<br />

Alcuni giorni dopo.<br />

Dopo le lezioni, ci riunimmo nel solito complesso dei club e ritornammo al nostro stile <strong>di</strong> vita precedente,<br />

come se il torneo <strong>di</strong> baseball <strong>di</strong> qualche giorno prima non fosse mai successo.<br />

Sorseggiai il thè <strong>di</strong> riso marrone che Asahina, ora vestita col suo costume da cameriera, aveva preparato per<br />

me, mentre giocavo ad Othello con Koizumi. Nagato era seduta <strong>di</strong>etro <strong>di</strong> noi leggendo il suo libro <strong>di</strong> filosofia<br />

che aveva preso in prestito dalla biblioteca, che era spesso come un <strong>di</strong>zionario. Tra l'altro, Asahina<br />

indossava quel costume sotto nostra richiesta. Dopotutto, non ci si sente forse meglio ad essere serviti da<br />

una cameriera piuttosto che da una infermiera? Asahina teneva il vassoio, mentre guardava allegramente la<br />

nostra partita sulla scacchiera.<br />

Questa tranquillità non era <strong>di</strong>fferente da prima.<br />

E colei che avrebbe <strong>di</strong>strutto questa pace, affogandola negli impervi torrenti del tempo, sarebbe sempre<br />

stata <strong>Suzumiya</strong> <strong>Haruhi</strong>.<br />

“Scusate, sono in ritardo!” <strong>Haruhi</strong> si scusò senza alcuna sincerità, mentre si infiltrava come il ghiaccio<br />

invernale.


Il sorriso scintillante che aveva sul volto mi fece venire i brivi<strong>di</strong>. Per qualche ragione, ogni volta che sorrideva<br />

in quel modo, avrei sentito un progetto che mi avrebbe reso ancora più esausto, sia fisicamente che<br />

mentalmente. Che mondo incre<strong>di</strong>bile.<br />

Proprio come mi aspettavo, <strong>Haruhi</strong> chiese ambiguamente: “Qual'è meglio?”<br />

Misi la mia pe<strong>di</strong>na nera sulla scacchiera e, dopo aver girato due pe<strong>di</strong>ne bianche <strong>di</strong> Koizumi, <strong>di</strong>ssi: “Cosa<br />

inten<strong>di</strong> con quale?”“Questi.”<br />

Ricevetti riluttantemente due fogli <strong>di</strong> carta che <strong>Haruhi</strong> mi aveva passato.<br />

Non <strong>di</strong> nuovo volantini...<br />

Die<strong>di</strong> una veloce occhiata ad entrambi. Uno era un annuncio per un torneo <strong>di</strong> calcio su erba, mentre l'altro<br />

era <strong>di</strong> un torneo <strong>di</strong> football americano. Male<strong>di</strong>ssi segretamente la persona che aveva perso il suo tempo per<br />

stampare questi volantini dal profondo del mio cuore.<br />

“In realtà, non ho mai davvero voluto iscrivermi al torneo <strong>di</strong> baseball, ma avrei voluto scegliere tra questi<br />

due, solo che quello <strong>di</strong> baseball si teneva prima. Allora Kyon, quale pensi che sia il migliore?”<br />

Con la depressione nel cuore, mossi lentamente il mio sguardo per la stanza. Koizumi fece una piccola<br />

smorfia e giocherellò con la sua pe<strong>di</strong>na <strong>di</strong> Othello tra le <strong>di</strong>ta. Asahina scosse la testa continuamente, quasi<br />

con le lacrime agli occhi. Mentre Nagato semplicemente continuò a leggere il libro, sfogliando ogni tanto le<br />

pagine con le <strong>di</strong>ta.<br />

“Ah, sì. Quanta gente c'è bisogno per una squadra <strong>di</strong> calcio o <strong>di</strong> football americano? <strong>La</strong> gente del torneo <strong>di</strong><br />

baseball sarà sufficiente?”<br />

Guardai al sorriso raggiante <strong>di</strong> <strong>Haruhi</strong> e mi chiesi, Quale gioco richiede meno giocatori?<br />

Rapso<strong>di</strong>a della foglia <strong>di</strong> Bamboo<br />

Il mese <strong>di</strong> Maggio era stato già abbastanza caldo, ma Luglio era semplicemente insostenibile.<br />

L‟umi<strong>di</strong>tà era anche peggio, portando il mio in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> infelicità a livelli record <strong>di</strong> altezza [si riferisce all‟ “in<strong>di</strong>ce<br />

<strong>di</strong> calore”, il cui valore in questo caso è <strong>di</strong> 0,81T + 0,01U 46,3; è un valore che tramite un‟equazione<br />

permette <strong>di</strong> calcolare la temperatura percepita in base alla temperatura dell‟aria e all‟umi<strong>di</strong>tà della stessa.<br />

Qui Kyon intende che l‟afa è a livelli record e che <strong>di</strong> conseguenza anche il suo malumore lo è] . Non c‟era<br />

modo che in un e<strong>di</strong>ficio scolastico da quattro sol<strong>di</strong> come il nostro venisse installato un <strong>di</strong>spositivo <strong>di</strong> così<br />

gran qualità come l‟aria con<strong>di</strong>zionata. <strong>La</strong> cocente aula 1-5 era come la sala d‟attesa per l‟autobus<br />

dell‟inferno. Ero assolutamente convinto che l‟architetto non avesse avuto la più pallida idea <strong>di</strong> cosa<br />

significasse “ambiente <strong>di</strong> confortevole abitabilità”.<br />

A rendere le cose peggiori, quella settimana era la prima degli esami <strong>di</strong> fine trimestre <strong>di</strong> Luglio.<br />

L‟allegria nel mio cuore se n‟era andata a farsi un giro , soffermandosi vicino al Brasile, e ancora non aveva<br />

intenzione <strong>di</strong> tornarsene.


I miei esami <strong>di</strong> metà trimestre erano già stati <strong>di</strong>sastrosi, quin<strong>di</strong> non potevo aspettarmi che quelli <strong>di</strong> fine<br />

trimestre potessero avere un esito anche solo sod<strong>di</strong>sfacente.<br />

Questo era molto probabilmente dovuto al fatto che io spendevo troppo tempo con la SOS Dan, col risultato<br />

<strong>di</strong> non riuscire a concentrarmi sui miei stu<strong>di</strong>.<br />

Non avrei voluto averci nulla a che fare, ma già dalla primavera <strong>di</strong> quell‟anno, ogni volta che <strong>Haruhi</strong><br />

proponeva qualcosa, per qualche misterioso motivo la seguivo in giro. Tutto questo era <strong>di</strong>ventato parte della<br />

mia vita quoti<strong>di</strong>ana, e stavo iniziando ad o<strong>di</strong>are me stesso per il fatto <strong>di</strong> starmene abituando.<br />

Accadde dopo la scuola, quando il sole splendeva da ovest all‟interno della classe. <strong>La</strong> ragazza <strong>di</strong>etro <strong>di</strong> me<br />

toccò la mia schiena con la sua matita a scatto.<br />

“Sai che giorno è oggi?”<br />

Mi domandò <strong>Suzumiya</strong> <strong>Haruhi</strong> con l‟aria entusiasta <strong>di</strong> un bambino alla Vigilia <strong>di</strong> Natale.<br />

Ogni volta che mostrava un‟espressione così particolare, era segno che probabilmente stava complottando<br />

qualcosa <strong>di</strong> perfido.<br />

Finsi <strong>di</strong> pensarci su per tre secon<strong>di</strong>, poi <strong>di</strong>ssi:<br />

“Il tuo compleanno?”<br />

“No!”<br />

“Il compleanno <strong>di</strong> Asahina.”<br />

“No~~oo!"<br />

“Il compleanno <strong>di</strong> Koizumi o <strong>di</strong> Nagato.”<br />

“Come posso sapere quando sono i loro compleanni!?”<br />

“A proposito, il mio compleanno è .....”<br />

“Chi se ne importa <strong>di</strong> quello! Sul serio non sai quale importante giorno sia oggi?”<br />

Non importa quanto tu <strong>di</strong>ca che sia importante, per me è sempre e comunque una normale giornata molto<br />

calda.<br />

“Dimmelo, che giorno è oggi?”<br />

“Il 7 Luglio….Non voglio veramente credere che tu non stia pensando alla festa del Tanabata, vero?” [Il<br />

Tanabata,il cui nome significa “Sette Notti”, è una tra<strong>di</strong>zionale festa giapponese <strong>di</strong> antiche origini cinesi,<br />

festeggiata il 7 Luglio <strong>di</strong> ogni anno quando le stelle Vega e Altair si incrociano nel cielo. <strong>La</strong> festa è legata al<br />

mito dei due amanti Orihime e Hikoboshi, <strong>di</strong> cui si parlerà più ampiamente tra breve.]<br />

“Certo che ci sto pensando! E‟ la festa del Tanabata! Se anche solo ti consideri giapponese te ne devi<br />

ricordare.”


Questa festività in realtà viene dalla Cina. E secondo il calendario cinese, avrebbe dovuto essere il mese<br />

successivo.<br />

<strong>Haruhi</strong> impugnò la matita a scatto e la agitò davanti alla mia faccia:<br />

“L‟Asia si estende dal Mar Rosso via via fino a qui.”<br />

Che razza <strong>di</strong> concezione geografica è?<br />

“Non raggruppano forse assieme tutti questi posti per le qualificazioni alla Coppa del Mondo? Lo stesso vale<br />

per Luglio e Agosto, sono entrambi mesi estivi.”<br />

Oh, davvero?<br />

“Fa niente. In ogni caso dobbiamo organizzare un‟attività anche per il Tanabata. Insisto col fatto che questa<br />

festa vada trattata seriamente.”<br />

Avevo la sensazione che ci fossero altre cose che meritavano più <strong>di</strong> questa <strong>di</strong> essere trattate seriamente.<br />

Ma devi per forza <strong>di</strong>rmelo? Non voglio affatto sapere cos‟hai progettato <strong>di</strong> fare.<br />

“Sarà più <strong>di</strong>vertente se la terremo assieme. Con ciò annuncio che dovremo organizzare qualcosa <strong>di</strong> grosso<br />

per il Tanabata ogni anno a venire a partire da questo.”<br />

“Non deciderlo per conto tuo!”<br />

Sebbene l‟avessi detto, vedendo che <strong>Haruhi</strong> sembrava straor<strong>di</strong>nariamente esaltata, sapevo che era una<br />

cosa stupida tentare <strong>di</strong> contrad<strong>di</strong>rla.<br />

“Aspettami nella stanza del club! Non andartene a casa per conto tuo!” <strong>di</strong>sse ad<strong>di</strong>rittura.<br />

Non c‟è bisogno che me lo <strong>di</strong>ci, avevo intenzione <strong>di</strong> andarci comunque alla stanza del club.<br />

Perché c‟è una persona che devo guardare almeno una volta . Unicamente quella sola persona.<br />

Gli altri membri erano già riuniti nella sala, che era situata al secondo piano delle aule dei club artistici.<br />

Anziché chiamarla la stanza del club della SOS Dan presa in prestito al Club <strong>di</strong> Letteratura, sarebbe una<br />

miglior descrizione definirla il quartier generale de facto [“de facto” è un‟espressione latina che significa “<strong>di</strong><br />

fatto, in pratica” usata per in<strong>di</strong>care una situazione che è in un certo modo e non è riconosciuta in via ufficiale,<br />

ossia “de jure” che significa “<strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto, secondo legge”] che la brigata aveva occupato.<br />

“Oh, ciao.”<br />

Chi mi aveva sorriso e salutato allegramente era stata Asahina. Lei è la fonte del mio benessere interiore,<br />

senza <strong>di</strong> lei la SOS Dan sarebbe priva <strong>di</strong> senso tanto quanto un riso al curry senza nessuna l‟aggiunta <strong>di</strong><br />

da<strong>di</strong> al curry.<br />

Fin da Luglio, Asahina era passata ad un costume estivo da cameriera. Era stata <strong>Haruhi</strong> a portarle l‟abito e<br />

non avevo assolutamente la più pallida idea <strong>di</strong> dove lei si procuri tutti questi costumi sgargianti, mentre<br />

Asahina l‟avrebbe sempre puntualmente ringraziata: “Ah...g...grazie mille.”


Anche quel giorno lei era la cameriera personale della SOS Dan, preparando <strong>di</strong>ligentemente per me del thè<br />

al grano. Lo sorseggiai ed osservai i <strong>di</strong>ntorni della stanza.<br />

“Ehilà, come vanno le cose?”<br />

Koizumi alzò lo sguardo e mi salutò. Stava seduto davanti ad una scacchiera, che stava appoggiata sul<br />

tavolo, e teneva in una mano un libro <strong>di</strong> scacchi mentre con l‟altra muoveva i pezzi.<br />

“Le cose per me non sono mai state normali fin da quando sono entrato al liceo.”<br />

Koizumi <strong>di</strong>sse che era stanco <strong>di</strong> Othello, così la settimana precedente aveva deciso <strong>di</strong> portare una<br />

scacchiera. Ma dato che né io né nessun altro sapevamo giocarci, era costretto a giocare tutto per conto<br />

suo. Di certo sembrava rilassato, anche se gli esami erano alle porte.<br />

“Beh, non sono proprio così rilassato. Sto solo impiegando il tempo che non de<strong>di</strong>co allo stu<strong>di</strong>o per allenare la<br />

mia mente. Per ogni problema risolto, la circolazione sanguigna nel cervello <strong>di</strong>venta più rapida. Che ne <strong>di</strong>ci<br />

<strong>di</strong> una partita?”<br />

No grazie, in questo momento non me la sento <strong>di</strong> allenare il mio già esausto cervello.<br />

Se pensassi a qualche altra cosa strana, allora tutte quelle parole inglesi sulle quali ho speso tanto tempo<br />

per impararle, verrebbero espulse dalla mia mente.<br />

“E‟ un peccato. Magari la prossima volta dovrei portare Monopoli o Battaglia Navale? Ah sì, che ne <strong>di</strong>ci <strong>di</strong><br />

qualcosa a cui tutti quanti noi possiamo giocare? Hai in mente qualcosa?”<br />

Forse sì, o forse no. Questo non è il Gruppo <strong>di</strong> Stu<strong>di</strong>o dei Giochi da Tavolo, questa è la SOS Dan. A<br />

proposito, sono ancora all‟oscuro a quali attività si de<strong>di</strong>chi la SOS Dan.<br />

Non ero sicuro in merito a cosa dovrebbe fare questo club misterioso. E nemmeno avevo intenzione <strong>di</strong><br />

saperlo, dato che non sapere niente aumenta le mie possibilità <strong>di</strong> sopravvivenza. Di conseguenza, questa<br />

era la mia logica perfetta: non ero motivato a fare nulla.<br />

Koizumi fece spallucce e tornò a stu<strong>di</strong>are il suo manuale <strong>di</strong> scacchi. Prese il cavallo nero e lo mosse<br />

attraverso la scacchiera.<br />

Seduta accanto a Koizumi, con meno emozioni <strong>di</strong> un robot, c‟era Nagato Yuki, che era intenta a leggere il<br />

suo libro.<br />

Questa silenziosa e fredda aliena aveva spostato i suoi interessi da romanzi tradotti a romanzi in lingua<br />

originale straniera. In questo momento stava leggendo un libro, la cui copertina era scarabocchiata in un<br />

lingua che non riuscivo a riconoscere, simile ad una <strong>di</strong> quelle antiche, come uno <strong>di</strong> quei vecchi, spessi libri <strong>di</strong><br />

incantesimi magici. Pensai che dovesse essere scritto in Etrusco antico [L'etrusco era la lingua del popolo<br />

omonimo, costituita da un alfabeto <strong>di</strong> derivazione greca ma con caratteristiche assolutamente estranee<br />

rispetto ai gruppi linguistici noti. Il che rende ancora oggi misteriose le sue origini e problematica la<br />

traduzione ed interpretazione degli scritti più complessi .Dopo la conquista romana dell‟Etruria, la lingua<br />

locale fu a poco a poco sostituita dal latino, fino ad uscire completamente dall'uso] o qualche altro strano<br />

linguaggio. Sono sicuro che Nagato non avrebbe avuto alcun problema a leggere quelle tavolette in Lineare


A. [<strong>La</strong> Lineare A è un sistema <strong>di</strong> scrittura non ancora decifrata, utilizzata nell'isola <strong>di</strong> Creta nel II millennio<br />

a.C. È composta da segni che si svolgono da sinistra verso destra]<br />

Tirai fuori una se<strong>di</strong>a pieghevole e mi sedetti sopra. Asahina depositò rapidamente una tazza davanti a<br />

me. Chi berrebbe mai del thè caldo in una giornata tanto torrida? Ma non avevo intenzione <strong>di</strong> fare lamentele<br />

che avrebbero scatenato l‟ira <strong>di</strong>vina e lo sorseggiai con un senso <strong>di</strong> gratitu<strong>di</strong>ne.<br />

Hmm è bollente.<br />

Piazzato nell‟angolo della stanza stava un ventilatore elettrico che <strong>Haruhi</strong> aveva trafugato da qualche parte.<br />

Tuttavia i suoi effetti rinfrescanti erano, al massimo, simili al versare dell‟acqua calda sopra una pila <strong>di</strong> rocce<br />

incandescenti. Se sei capace <strong>di</strong> rubare, perché invece non freghi uno <strong>di</strong> quei ventilatori a pale come quelli<br />

che stanno nella sala docenti?<br />

Distolsi il mio sguardo dal libro <strong>di</strong> testo <strong>di</strong> inglese, le cui pagine ondeggiavano al vento, inarcai la schiena<br />

sulla se<strong>di</strong>a pieghevole e mi stiracchiai.<br />

Sapendo molto bene che una volta giunto a casa non mi sarei messo a stu<strong>di</strong>are, avevo intenzione <strong>di</strong> vedere<br />

se per me sarebbe stato meglio stu<strong>di</strong>are dopo scuola nella stanza del club, ma avevo capito che finchè non<br />

avessi avuto interesse in qualcosa, allora sarebbe stato impossibile svolgerla, non importa dove fossi.<br />

Non mi farebbe bene né mentalmente né fisicamente impormi <strong>di</strong> fare qualcosa che non intendo fare. In altre<br />

parole, è più salutare non sforzarsi.<br />

E‟ così che funziona, quin<strong>di</strong> non sto stu<strong>di</strong>ando. Feci scattar dentro la punta della mia penna automatica,<br />

chiusi il mio libro, e decisi <strong>di</strong> fissare il mio stabilizzatore psichico.<br />

Lo stabilizzatore, che era in grado <strong>di</strong> addolcire il mio animo cinico, era ora vestito con un costume da<br />

cameriera e sedeva <strong>di</strong> fronte a me, risolvendo i suoi problemi <strong>di</strong> matematica.<br />

Guardare attentamente alle domande, poi scarabocchiare qualcosa sul block notes, sembrare assorta<br />

mentre pensava, per poi improvvisamente scrivere come una pazza come se fosse stata ispirata da<br />

qualcosa…ad eseguire ripetutamente tutte queste azioni altri non era altri che Asahina.<br />

Mi sentii decisamente più <strong>di</strong>steso solo guardandola. Provai subito una grande sensazione <strong>di</strong> pietà, come se<br />

gettare tutti i miei sol<strong>di</strong>, a parte lo stretto necessario, in una cassetta per le offerte sulla strada non fosse poi<br />

un gran problema. Asahina non si accorse che la stavo fissando, e si concentrò sullo stu<strong>di</strong>o della<br />

matematica. Ogni sua singola azione era sufficiente per farmi sorridere, infatti lo stavo già facendo. Mi<br />

sentivo come se stessi guardando ad un cucciolo <strong>di</strong> foca.<br />

I nostri sguar<strong>di</strong> si incontrarono.<br />

“Ah, c-che c‟è? H-ho fatto qualcosa <strong>di</strong> strano?”<br />

Asahina si ricompose in fretta e furia , facendo sciogliere ancora <strong>di</strong> più il mio cuore. Proprio mentre stavo per<br />

recitare le mie preghiere angeliche......<br />

“Ya-ho!”


<strong>La</strong> porta si era aperta con violenza, e la turbolenta ragazza entrò <strong>di</strong> corsa.<br />

“Scusate, sono in ritardo.”<br />

Non c‟è bisogno <strong>di</strong> scusarsi, tanto nessuno ti stava aspettando.<br />

<strong>Haruhi</strong> fece un‟apparizione teatrale, tenendo sulla propria spalla un ramo <strong>di</strong> bamboo.<br />

Era un lungo pezzo <strong>di</strong> una canna ancora viva <strong>di</strong> bamboo, con foglie ver<strong>di</strong> che vi crescevano sopra. Hai<br />

portato qui questa roba a che scopo? Per fare un porcellino salvadanaio in bamboo?<br />

<strong>Haruhi</strong> gonfiò il petto e replicò:<br />

“E‟per appenderci i desideri, è ovvio.”<br />

Perchè?Per quale motivo?<br />

“Nessuno in verità, dato che è da parecchio tempo che non appendo più questi cartoncini dei desideri ad<br />

una pianticella <strong>di</strong> bamboo, ho pensato che ora potremmo averne una anche noi. Oggi è Tanabata,<br />

dopotutto!”<br />

.....Come al solito, tutto ciò non ha alcun senso.<br />

“Dove l‟hai presa?”<br />

“Nella foresta <strong>di</strong> bamboo sul retro della scuola.”<br />

Se mi ricordo bene quella è proprietà privata, ladra <strong>di</strong> bamboo!<br />

“Ha veramente qualche importanza? Le ra<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> bamboo crescono sottoterra, non ne risentiranno anche se<br />

venisse tagliata la parte superiore del fusto! Sarebbe invece stato un crimine se avessi rubato l‟intera pianta.<br />

Sono stata punta da alcune zanzare, cavolo mi prude un sacco…Mikuru, puoi spalmarmi della crema anti-<br />

prurito sulla schiena?”<br />

“Sì, subito!”<br />

Asahina arrivò a piccoli passi portando un kit <strong>di</strong> pronto soccorso. Sembrava proprio un‟infermierina alle<br />

prime armi. Estrasse l‟unguento, poi mise la sua mano dentro al colletto alla marinara della <strong>di</strong>visa e sulla<br />

schiena <strong>di</strong> <strong>Haruhi</strong>. <strong>Haruhi</strong> si piegò in avanti e <strong>di</strong>sse:<br />

“Un po‟ più a destra…troppo. Ecco, proprio lì.”<br />

<strong>Haruhi</strong> ora sembrava un gattino il cui mento stesse venendo accarezzato e chiuse gli occhi in segno <strong>di</strong><br />

sod<strong>di</strong>sfazione. Piazzò il ramo <strong>di</strong> bamboo vicino al lato della finestra, e con calma salì in pie<strong>di</strong> sul banco del<br />

comandante, poi tirò fuori da chissà dove alcune strisce <strong>di</strong> tanzaku[strisce <strong>di</strong> carta colorata su cui durante il<br />

Tanabata si scrivono, a volte sotto forma <strong>di</strong> brevi poesie, i proprie desideri, che saranno poi esau<strong>di</strong>ti dalle<br />

due <strong>di</strong>vinità Orihime e Hikoboshi] e sorrise molto contenta:<br />

“E adesso scriviamo i nostri desideri!”<br />

Nagato alzò lentamente la sua testa, Koizumi sorrise cauto, e Asahina sgranò gli occhi.<br />

Cosa stava combinando stavolta? <strong>Haruhi</strong> balzò giù dal banco, la sua gonna che fluttuava col vento, e <strong>di</strong>sse:


“Ma ci sono delle con<strong>di</strong>zioni.”<br />

“Quali con<strong>di</strong>zioni?”<br />

“Kyon, sai chi esau<strong>di</strong>sce i desideri durante il Tanabata?”<br />

“Non sono Orihime e Hikoboshi?” [secondo la leggenda, il pastore Hokoboshi e la dea Orihime si<br />

innamorarono e si sposarono in gran segreto contro la volontà del padre della dea, il Re del Cielo. Quando il<br />

padre lo venne a sapere allontanò i due sposi, riconducendo la figlia nella terra degli dei e, per evitare il<br />

ricongiungimento, creò un fiume celeste, la Via <strong>La</strong>ttea. I due ne soffrirono moltissimo, ed alla fine il padre <strong>di</strong><br />

Orihime finì commosso dalle tante lacrime versate e accordò che potessero reincontrarsi, ma solamente una<br />

volta l'anno, la “settima notte del settimo mese” (7 Luglio). In quella notte infatti le stelle <strong>di</strong> Altair e Vega , che<br />

simboleggiano rispettivamente Hikoboshi ed Orihime, si incontrano per via dei movimenti della volta celeste.<br />

In ‟occasione della loro riunione, i due amanti esau<strong>di</strong>scono i desideri]<br />

“Esatto. Dieci punti. Poi, sai a quali stelle si riferiscono Orihime e Hikoboshi?”<br />

“No.”<br />

“Non sono Alpha Lyrae e Alpha Aquilae?” [ossia, rispettivamente, la stella più luminosa della costellazione<br />

della Lira, Vega, e quella più luminosa dell‟Aquila, Altair appunto. <strong>La</strong> Via <strong>La</strong>ttea che si estende in mezzo alle<br />

due costellazioni rappresenta il fiume che nel mito <strong>di</strong>videva Orihime e Hikoboshi] rispose velocemente<br />

Koizumi.<br />

“Giusto! 85 punti! Queste sono le due stelle! In altre parole, si deve puntare il germoglio <strong>di</strong> bamboo verso<br />

queste due stelle. Capito?”<br />

Cosa stai cercando <strong>di</strong> <strong>di</strong>re? E i restanti 15 punti a che categoria appartengono?<br />

“Heh heh.” All‟improvviso <strong>Haruhi</strong> fece senza alcun motivo un‟espressione maliziosa.<br />

“<strong>La</strong>sciate che vi spieghi. Secondo la Teoria della Relatività Ristretta, non c‟è modo che si possa viaggiare<br />

più velocemente della luce.” [<strong>La</strong> teoria della relatività ristretta è una teoria fisica[1]pubblicata nel 1905 da<br />

Albert Einstein, allo scopo <strong>di</strong> rendere compatibili tra <strong>di</strong> loro la meccanica e l'elettromagnetismo per<br />

trasformazioni del sistema <strong>di</strong> riferimento..Ciò che <strong>Haruhi</strong> ha appena detto è una conseguenza del secondo<br />

postulato <strong>di</strong> questa teoria, secondo cui la velocità della luce nel vuoto ha lo stesso valore in tutti i sistemi <strong>di</strong><br />

riferimento inerziali, in<strong>di</strong>pendentemente dalla velocità dell'osservatore o dalla velocità della sorgente <strong>di</strong> luce.]<br />

C‟è qualche motivo nel <strong>di</strong>rmi queste cose così <strong>di</strong> punto in bianco? <strong>Haruhi</strong> estrasse un bigliettino dalla tasca<br />

della gonna e <strong>di</strong>sse ad alta voce leggendolo:<br />

“Giusto perché lo sappiate, le <strong>di</strong>stanze tra la Terra e Alpha Lyrae e Alpha Aquilae sono rispettivamente<br />

venticinque e se<strong>di</strong>ci anni luce. Il che significa che ci vorrebbero venticinque anni e se<strong>di</strong>ci anni perché un<br />

messaggio mandato dalla Terra possa raggiungere quelle stelle. Questi sono i fatti. Avete capito?”<br />

E con questo? A proposito, ti sei veramente presa la briga <strong>di</strong> ricercare queste informazioni?<br />

“Quin<strong>di</strong> quello equivarrebbe al tempo necessario per un <strong>di</strong>o a ricevere in nostri desideri, giusto? Dovremmo<br />

aspettare così a lungo prima <strong>di</strong> vedere esau<strong>di</strong>ti i nostri desideri. Dunque scrivete ciò che potreste desiderare


in un lasso <strong>di</strong> tempo <strong>di</strong> venticinque o se<strong>di</strong>ci anni. Scrivere desideri come “Vorrei avere un ragazzo fico entro<br />

il prossimo Natale!” non funzionerà, perché non sarà esau<strong>di</strong>to in tempo!”<br />

<strong>Haruhi</strong> agitò ampiamente le braccia e continuò a spiegare.<br />

“Aspetta un momento, se ci vogliono circa vent‟anni perché il desiderio giunga a destinazione, non ce ne<br />

vorrebbero anche altrettanti al ritorno? Questo non significa che dovremmo invece attendere rispettivamente<br />

cinquanta anni e trentadue anni perchè i nostri desideri <strong>di</strong>ventino realtà?”<br />

“Bhe, sono <strong>di</strong>vinità. <strong>di</strong> certo si inventeranno qualcosa per aiutarci. Una volta all‟anno c‟è sempre una<br />

sven<strong>di</strong>ta con sconto del 50%, potrebbero farlo anche loro coi tempi!”<br />

Ogni volta che le fa comodo, ignora completamente le Leggi della Relatività e le butta fuori dalla finestra.<br />

“Ora, avete capito tutti quello che sto <strong>di</strong>cendo? Ci sono due tipi <strong>di</strong> tanzaku, uno per Alpha Lyrae, l‟altro per<br />

Alpha Aquilae. Quin<strong>di</strong> vi prego <strong>di</strong> scrivere cosa vorreste da qui a venticinque e se<strong>di</strong>ci anni nel futuro.”<br />

Questo è completamente ri<strong>di</strong>colo. Tentare <strong>di</strong> pregare perché due desideri vengano esau<strong>di</strong>ti insieme è<br />

semplicemente troppo sfacciato. Inoltre, non c‟è modo per noi <strong>di</strong> sapere cosa faremo tra venticinque o se<strong>di</strong>ci<br />

anni. Come facciamo a sapere adesso che desideri potremmo avere per allora? Credo che la cosa migliore<br />

che uno possa desiderare è che il suo programma pensionistico e i suoi fon<strong>di</strong> d‟investimento per allora non<br />

siano andati male e che anzi procedano a meraviglia.<br />

Se Orihime e Hikoboshi dovessero u<strong>di</strong>re simili desideri, sono sicuro che verrebbe loro il mal <strong>di</strong> testa.<br />

Possono incontrarsi una volta sola all‟anno e lo stesso li si chiede <strong>di</strong> esau<strong>di</strong>re desideri così stupi<strong>di</strong>. “Perché<br />

invece non chiedete ai vostri politici <strong>di</strong> aiutarvi?”. Se fossi in loro, <strong>di</strong> sicuro <strong>di</strong>rei proprio così.<br />

Comunque, come al solito, questa ragazza stava pensando a tutta una serie <strong>di</strong> cose senza senso. Non<br />

potevo fare a meno <strong>di</strong> chiedermi se per caso non ci fosse un buco bianco [Ipotetico corpo celeste con<br />

caratteristiche opposte a quelle del buco nero, che dunque espellerebbe continuamente la materia che il<br />

buco nero collegato risucchia in un‟altra regione dell‟universo] all‟interno della sua testa, dato che il suo buon<br />

senso sembrava del tutto provenire da un altro universo.<br />

“Uhm, non è del tutto vero.”<br />

Koizumi sembrava proprio come se stesse <strong>di</strong>fendendo <strong>Haruhi</strong>. Ma lo <strong>di</strong>sse così a bassa voce che solo io<br />

potei sentirlo.<br />

“E‟ vero che il modo <strong>di</strong> ragionare e <strong>di</strong> comportarsi <strong>di</strong> <strong>Suzumiya</strong> è unico, ma a giu<strong>di</strong>care dalla situazione<br />

attuale, è chiaro che lei sappia cosa sia il buon senso.”<br />

Koizumi mi mostrò il suo solito allegro sorriso e continuò:<br />

“Se il suo schema <strong>di</strong> pensiero fosse anormale, allora questo mondo non sarebbe così stabile. Se così fosse,<br />

questo mondo sarebbe già <strong>di</strong>ventato strano, regolato da leggi particolari.”<br />

“Come fai a saperlo” chiesi.


“<strong>Suzumiya</strong> desidera che l‟intero mondo possa cambiare un pochino e lei stessa possiede in sé il potere <strong>di</strong><br />

ricostruire il mondo da zero. Dovresti saperlo bene.”<br />

Certo che lo sapevo. Anche se avevo dei dubbi.<br />

“Tuttavia finora il mondo non è <strong>di</strong>ventato del tutto irrazionale e questo perché lei dà più cre<strong>di</strong>to al buon senso<br />

che ai suoi stessi desideri. Questo potrebbe suonare un po‟ un <strong>di</strong>scorso da bambini, ma..” Koizumi alzò la<br />

sua testa e <strong>di</strong>sse:<br />

“..poniamo per esempio che lei desideri che Babbo Natale esista. Secondo logica Babbo Natale non esiste<br />

poichè, considerando il solo Giappone, è semplicemente impossibile per qualcuno entrare nel cuore della<br />

notte in una casa completamente chiusa, lasciare un regalo e andarsene senza mai venir scoperto. Come fa<br />

Babbo Natale a saper cosa desidera ogni bambino per Natale? E non c‟è modo che possa lasciare un regalo<br />

nella casa <strong>di</strong> ogni bambino in giro per il mondo nel giro <strong>di</strong> una sola notte. È fisicamente impossibile.”<br />

Per pensare seriamente a queste cose, uno deve proprio avere <strong>di</strong>sturbi mentali<br />

“Esattamente, quin<strong>di</strong> questa è la ragione per cui Babbo Natale non esiste.”<br />

Il motivo per cui lo contrad<strong>di</strong>ssi era che lui stava dalla parte <strong>di</strong> <strong>Haruhi</strong>, e questo mi dava parecchio fasti<strong>di</strong>o.<br />

Così sollevai il mio interrogativo:<br />

“Se tu avessi ragione, questo non significherebbe forse che è impossibile che alieni, viaggiatori nel tempo ed<br />

esper esistano? E allora come mai siete qui?”<br />

“Questo è il motivo per cui posso ipotizzare che <strong>Suzumiya</strong> si senta parecchio a <strong>di</strong>sagio col buon senso che<br />

esiste dentro <strong>di</strong> lei. Il suo buon senso ha ancora una volta respinto il suo desiderio, che è un mondo in cui gli<br />

eventi sovrannaturali siano la norma.”<br />

Ciò vorrebbe <strong>di</strong>re che i suoi pensieri folli hanno un piccolo vantaggio sul suo buon senso?<br />

“Forse non è stata capace <strong>di</strong> sopprimere questi pensieri, e questa sarebbe la ragione per cui io, Asahina e<br />

Nagato siamo stati chiamati al suo fianco, e perché a me sono stati donati dei poteri paranormali. Anche se<br />

non sono sicuro <strong>di</strong> cosa tu possa pensare al riguardo.”<br />

E‟ meglio restare nel dubbio. Perlomeno io non sono come te, sono del tutto consapevole <strong>di</strong> essere un<br />

normale essere umano.<br />

Ma non ho modo <strong>di</strong> sapere se ciò sia un bene o un male.<br />

“Ehi voi! Non parlate per conto vostro! Io qua sto <strong>di</strong>scutendo <strong>di</strong> cose serie!”<br />

Per nulla compiaciuta che stessimo parlando tra <strong>di</strong> noi, gli occhi <strong>di</strong> <strong>Haruhi</strong> <strong>di</strong>vennero <strong>di</strong> forma triangolare<br />

mentre ci fissava e ci gridava contro.<br />

Così dovemmo obbe<strong>di</strong>entemente ricevere da <strong>Haruhi</strong> i tanzaku e le matite e ritornammo ai nostri posti.<br />

<strong>Haruhi</strong> canticchiò e cominciò a scrivere, Nagato sedette immobile e fissò il tanzaku, mentre Asahina aveva<br />

l‟espressione preoccupata <strong>di</strong> essersi imbattuta in qualcosa <strong>di</strong> più <strong>di</strong>fficile <strong>di</strong> un problema <strong>di</strong> matematica.


Koizumi <strong>di</strong>sse in modo calmo: “Hmm, ora questo è un problema”, mentre chinava assorto il capo.<br />

Voi tre avete davvero bisogno <strong>di</strong> pensare così seriamente per una cosa del genere? Non sarebbe più<br />

semplice prenderla alla leggera e scrivere ciò qualunque cosa vogliate?<br />

.....E non <strong>di</strong>temi che i desideri che avete scritto <strong>di</strong>venteranno realtà!<br />

Rigirai la matita tra le mie <strong>di</strong>ta e guardai da parte. Il ramoscello <strong>di</strong> bamboo che <strong>Haruhi</strong> aveva “rubato”<br />

penzolava fuori dalla finestra aperta, <strong>di</strong> conseguenza le sue foglie sembravano tutte in <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ne.<br />

Un‟improvvisa lieve folata <strong>di</strong> vento produsse un fruscio tra le foglie, rendendo al tempo stessi rilassati e con<br />

un senso <strong>di</strong> refrigerio.<br />

“Avete fatto tutti?”<br />

<strong>La</strong> voce <strong>di</strong> <strong>Haruhi</strong> riportò la mia mente alla realtà. Sul tavolo davati a lei c‟erano due fogli che <strong>di</strong>cevano:<br />

“Fate sì che il mondo ruoti attorno a me come proprio centro!”<br />

“Desidero che la Terra ruoti all’incontrario.”<br />

Erano pieni <strong>di</strong> ciò che avrebbe scritto un ragazzino <strong>di</strong>spettoso. Sarebbero potuti andar bene se fossero stati<br />

presi per uno scherzo, ma <strong>Haruhi</strong> sembrava dannatamente seria mentre appendeva i suoi tanzaku alle foglie<br />

<strong>di</strong> bamboo.<br />

Asahina scrisse con la sua bella e or<strong>di</strong>nata calligrafia:<br />

“Desidero che la mia abilità <strong>di</strong> cucito migliori”<br />

“Desidero che la mia abilità in cucina migliori”<br />

I desideri espressi da Asahina era semplicemente troppo adorabili. Giunse le mani e pregò ai tanzaku che<br />

aveva appeso alle foglie.


Credo che lei non abbia ben capito qualcosa.<br />

Non c‟era nulla <strong>di</strong> interessante nei tanzaku <strong>di</strong> Nagato, scrivendo con uno stile molto regolare scrisse noiosi<br />

termini astratti come “armonizzare” e “riorganizzare”.<br />

Koizumi non era <strong>di</strong>verso da Nagato, con una scrittura a scarabocchi scrisse frasi semplici come “pace nel<br />

mondo” e “famiglia amorevole”.<br />

E i miei? I miei erano ugualmente semplici. Dato che tra venticinque e se<strong>di</strong>ci anni nel futuro sarò un vecchio<br />

bacucco, ho pensato che il futuro me stesso potrebbe desiderare quanto segue:<br />

“Desidero avere dei sol<strong>di</strong>”<br />

“Desidero una villetta con un giar<strong>di</strong>no dove possa fare il bagno ad un cane”<br />

“Che desideri noiosi!”<br />

<strong>Haruhi</strong> espresse i suoi pensieri fissando stupefatta i miei foglietti. Lei era la meno adatta ad essere sorpresa<br />

dai miei desideri. A lungo termine, i miei desideri erano molto più utili rispetto ad uno che chiedeva che la<br />

Terra ruotasse al contrario!<br />

“Fa niente!Tutti quanti, badate <strong>di</strong> ricordare i desideri che avete scritto! Il primo periodo chiave sarà tra 16<br />

anni a partire da ora. Facciamo una gara per vedere il desiderio <strong>di</strong> chi sarà per primo esau<strong>di</strong>to da Alpha<br />

Aquilae!”<br />

“Ah...sì, certo.”<br />

Mentre mi risiedevo sulla se<strong>di</strong>a pieghevole fissai Asahina che annuiva con la testa con espressione seria.<br />

Quando guardai attentamente, Nagato era già tornata nel suo mondo dei libri.<br />

<strong>Haruhi</strong> sporse il lungo ramo <strong>di</strong> bamboo fuori dalla finestra e lo appese in una salda posizione. Poi spinse una<br />

se<strong>di</strong>a accanto alla finestra e vi si sedette sopra. Appoggiò il suo gomito sul davanzale della finestra e guardò<br />

in alto il cielo. Il suo profilo aveva un‟aria un po‟ malinconica, come se lei non sapesse cosa fare dopo. Era il<br />

genere <strong>di</strong> persona il cui umore variava rapidamente, e fino a poco fa strillava così entusiasta...<br />

Aprii il mio libro <strong>di</strong> testo e ricominciai ancora una volta il mio tentativo <strong>di</strong> affrontare l‟esame. Mentre tentavo <strong>di</strong><br />

imparare i <strong>di</strong>fferenti tipi <strong>di</strong> aggettivi…<br />

“......Se<strong>di</strong>ci anni huh? E‟ un sacco <strong>di</strong> tempo.”<br />

…U<strong>di</strong>i <strong>Haruhi</strong> mormorare sottovoce <strong>di</strong>etro <strong>di</strong> me.


Nagato stava silenziosamente leggendo il suo romanzo in lingua straniera, Koizumi iniziò a giocare a<br />

scacchi per conto suo, mentre io ero occupato a memorizzare le mie traduzioni d‟inglese. Per tutto questo<br />

lasso <strong>di</strong> tempo, <strong>Haruhi</strong> se ne stava seduta vicino alla finestra fissando il cielo. Se continuasse a starsene<br />

seduta senza fare una mossa, sarebbe davvero una visione piuttosto bella da contemplare. All‟inizio pensai<br />

che avesse deciso <strong>di</strong> seguire l‟esempio <strong>di</strong> Nagato, ma per qualche motivo la vista <strong>di</strong> <strong>Haruhi</strong> che sedeva<br />

standosene tranquilla mi faceva semplicemente sentire ancora più a <strong>di</strong>sagio. Sospettavo che si fosse seduta<br />

lì a pensare a nuove cose che ci avrebbero procurato un mal <strong>di</strong> testa peggiore.<br />

Nel frattempo, per qualche ragione, <strong>Haruhi</strong> sembrava particolarmente giù <strong>di</strong> corda oggi. Qualche volta si<br />

mise a fissare il cielo e tirò un profondo sospiro. Ciò mi fece rabbrivi<strong>di</strong>re ulteriormente. Questo silenzio era<br />

probabilmente la quiete prima della tempesta, era davvero troppo inquietante, L‟imperatore Sutoku si<br />

comportava così per i primi due anni dopo essere stato esiliato a Sanuki.[Sutoku fu il 75esimo imperatore del<br />

Giappone. Il suo tentativo <strong>di</strong> usurpare il trono al fratello Go-Shirakawa portò alla Ribellione <strong>di</strong> Hogen, una<br />

guerra civile che si concluse con la sconfitta e l‟esilio <strong>di</strong> Sutoku nella provincia <strong>di</strong> Sanuki e l‟ascesa al trono<br />

<strong>di</strong> Go-Shirakawa come nuovo sovrano del paese.]<br />

Rustle. U<strong>di</strong>i il rumore <strong>di</strong> un frusciare <strong>di</strong> carta e alzai la testa. Sedendo <strong>di</strong> fronte a me e lavorando sui suoi<br />

problemi <strong>di</strong> matematica, Asahina mise un <strong>di</strong>to sulle sue labbra, chiuse il suo occhio destro e quin<strong>di</strong> mi<br />

allungò un altro tanzaku che lei poco fa aveva precedentemente preso. Sbirciando verso <strong>Haruhi</strong>, Asahina<br />

ritrasse poi la mano e abbassò la sua testa con l‟aria <strong>di</strong> una ragazzina che aveva appena combinato con<br />

successo una marachella.<br />

Il mio impulso <strong>di</strong> rendermi complice <strong>di</strong> un crimine era stato completamente risvegliato, così afferrai<br />

velocemente il tanzaku che Asahina mi aveva dato e lo lessi.<br />

“Per favore, resta nella stanza del club dopo che le attività <strong>di</strong> oggi saranno terminate. Mikuru.”<br />

Il precedente messaggio era scritto sul foglio con una piccola e rotonda calligrafia.<br />

Ovviamente avrei obbe<strong>di</strong>to.<br />

“Per oggi è tutto” <strong>di</strong>sse <strong>Haruhi</strong> e velocemente afferrò la sua cartella e lasciò la stanza. Oggi si stava<br />

comportando in modo piuttosto strano.<br />

Sembrava un camion a motore <strong>di</strong>esel che all‟improvviso fosse <strong>di</strong>ventato tranquillo come una macchina ad<br />

energia solare.<br />

Pensai che <strong>di</strong> certo per me le cose si stavano mettendo bene oggi.<br />

“Allora anch‟io mi congedo.”<br />

Koizumi rior<strong>di</strong>nò la sua scacchiera e si alzò. Dopo aver scambiato occhiate con me ed Asahina, anche lui<br />

lasciò la stanza.<br />

Nagato chiuse il suo spesso librone con un suono secco.


Oh, quin<strong>di</strong> te ne stai andando anche tu? Grazie per la comprensione….proprio mentre mi sentivo grato verso<br />

<strong>di</strong> lei, Nagato camminò verso <strong>di</strong> me silenziosa come un gatto.<br />

“Pren<strong>di</strong> questo.”<br />

Estrasse un pezzo <strong>di</strong> carta. Era un altro tanzaku.<br />

Anche se me lo dai non posso aiutarti a spe<strong>di</strong>rlo nello spazio! Pensai tra me mentre lo guardavo.<br />

Sopra c‟erano <strong>di</strong>segnate strane forme geometriche.<br />

Che accidenti è? Una specie <strong>di</strong> scrittura sumera?[<strong>La</strong> scrittura sumerica, come poi la successiva scrittura<br />

mesopotamica, si basava sull'uso <strong>di</strong> cunei come simboli grafici per la scrittura, per una semplice esigenza: il<br />

supporto era formato da tavolette <strong>di</strong> argilla su cui si imprimevano dei segni me<strong>di</strong>ante uno stilo<br />

appuntito.Questo con<strong>di</strong>zionò la nascita dei segni grafici che, a <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> quegli egizi, erano fortemente<br />

stilizzati.]<br />

Ho paura che neppure il <strong>di</strong>spositivo Enigma [“Enigma”fu una macchina elettronica per cifrare (e decifrare)<br />

informazioni, al servizio delle forze armate tedesche, specialmente durante la seconda guerra mon<strong>di</strong>ale. <strong>La</strong><br />

sua facilità d'uso e la sua presunta indecifrabilità furono le maggiori ragioni per il suo ampio utilizzo.<br />

Nonostante venne mo<strong>di</strong>ficata e potenziata nell'arco del suo utilizzo, Enigma fu infine violata, fornendo<br />

importantissime informazioni militari segrete agli Alleati] sarebbe capace <strong>di</strong> decifrare il significato <strong>di</strong> questo<br />

messaggio.<br />

Aggrottai le sopracciglia e stu<strong>di</strong>ai quei simboli, che non erano né <strong>di</strong>segni né parole, con dappertutto forme<br />

triangolari, circolari e ondulate.<br />

Nel frattempo Nagato si era voltata a fare la sua cartella e aveva già lasciato l‟aula.<br />

Pazienza. Misi il tanzaku nella tasca della mia giacca, e mi voltai verso Asahina.<br />

“M-mi <strong>di</strong>spiace, ma spero che tu possa venire con me in un posto.”<br />

Questo invito non venne da altri che da Asahina in persona.<br />

Verrei condannato dal Cielo se rifiutassi la sua proposta. Salterei ad<strong>di</strong>rittura oltre una pozza <strong>di</strong> ferro fuso se<br />

solo lei me lo chiedesse.<br />

“Certo, dove dobbiamo andare?”<br />

“Ecc…um…tre anni fa.”<br />

Avevo chiesto un luogo, e lei invece aveva risposto con un tempo. Ma…Di nuovo tre anni fa? pensai tra me<br />

e me, tuttavia mi sentii subito interessato.<br />

Dopo tutto, Asahina affermava <strong>di</strong> essere una viaggiatrice nel tempo proveniente da qualche sconosciuto<br />

futuro, sebbene continuassi a <strong>di</strong>menticarmene dato che era davvero così tanto carina. Ma…tre anni fa?<br />

Stiamo andando a tre anni fa? Questo significa che dovremo viaggiare nel tempo?


“S......sì.”<br />

“Sicuro, sono più che felice <strong>di</strong> venire, ma perché proprio me? Cosa dovremo fare lì?”<br />

“Questo…lo saprai quando arriveremo…credo.”<br />

Huh?<br />

Forse per via dell‟espressione confusa sul mio volto, Asahina agitò freneticamente le mani e mi implorò con<br />

le lacrime agli occhi:<br />

“Ti prego! Per favore per il momento non chiedermi nulla ed accetta e basta! Altrimeni io sarò<br />

in…ecco…<strong>di</strong>venterebbe un problema.”<br />

“Va bene…ok, an<strong>di</strong>amo.”<br />

“Davvero? Ti ringrazio!”<br />

Asahina era contenta ed afferrò gioiosamente le mie mani.<br />

Ah, la felicità <strong>di</strong> Asahina è anche la mia, hahaha!!!<br />

Ora che ci penso, quando Asahina <strong>di</strong>chiarò che veniva dal futuro, non c‟era nessun altro che potesse<br />

provare la sua affermazione. Fu fino a quando non incontrai una versione matura <strong>di</strong> Asahina che non<br />

credetti veramente alla sua storia, tuttavia non posso fare a meno <strong>di</strong> avere dei sospetti riguardo qualche<br />

sorta <strong>di</strong> cospirazione che vi starebbe <strong>di</strong>etro.<br />

Questa non è forse una grande occasione per <strong>di</strong>mostrare sul serio che “Asahina proviene dal futuro”?<br />

“Allora, dov‟è la macchina del tempo?”<br />

Avevo creduto che dovessimo semplicemente entrare in un cassetto [citazione della famosa serie<br />

Doraemon, dove l‟ingresso <strong>di</strong> una macchina del tempo è nascosto nel cassetto <strong>di</strong> una scrivania], ma<br />

Asahina <strong>di</strong>sse <strong>di</strong> non avere un <strong>di</strong>spositivo del genere.<br />

E allora come avremmo intrapreso il viaggio nel tempo?<br />

Asahina si contorse dall‟imbarazzo e strinse il suo grembiule, poi <strong>di</strong>sse:<br />

“Da qui.”<br />

Huh? Qui?<br />

Mi voltai e guardai <strong>di</strong>strattamente in giro per la stanza, che , a parte noi due, era deserta.<br />

“Sì, sie<strong>di</strong>ti per piacere. E per favore, puoi chiudere gli occhi? Sì, rilassa anche le tue spalle.”<br />

Feci come mi aveva chiesto. Spero che all‟improvviso non mi arrivi un colpo sulla nuca..<br />

“Kyon-kun...”<br />

<strong>La</strong> voce sommessa <strong>di</strong> Asahina giunse da <strong>di</strong>etro il mio orecchio. Che respiro delicato.<br />

“Mi spiace.”


Ebbì un brutto presentimento al riguardo. Mentre stavo per aprire gli occhi, <strong>di</strong> colpo attorno a me tutto<br />

<strong>di</strong>venne buio. Rimasi stor<strong>di</strong>to privo <strong>di</strong> coscienza quando avvertii un senso <strong>di</strong> nausea come se perdessi<br />

l‟equilibrio. Prima che scendesse l‟oscurità, pensai tra me che se lo avessi saputo non avrei accettato <strong>di</strong><br />

farlo.<br />

Quando ripresi conoscenza, la mia vista era capovolta <strong>di</strong> 90 gra<strong>di</strong>. Tutto ciò che avrebbe dovuto stare in<br />

pie<strong>di</strong>, ora giaceva orizzontale. Quando vi<strong>di</strong> dei lampioni estendersi dalla mia sinistra alla mia destra, capii<br />

che ero sdraiato. Fu allora che avvertii una calda sensazione provenire dal lato sinistro della mia testa.<br />

“Oh, ti sei svegliato?” <strong>di</strong>sse una voce angelica.<br />

Ero completamente sveglio ora.<br />

Cos‟era quel sussultìo sotto il mio orecchio sinistro?<br />

“Um......se non alzi la testa… è un pò…”<br />

Asahina sembrò preoccupata. Mi tirai su ed ebbi conferma su dove mi trovavo.<br />

Una panchina nel parco <strong>di</strong> notte.<br />

Cosa stava succedendo? Stavo dormendo sulle ginocchia <strong>di</strong> Asahina e proprio perché dormivo, non ne<br />

avevo nessun ricordo. Era davvero un peccato.<br />

“Le mie gambe stanno ormai <strong>di</strong>ventando insensibili. Comincia ad essere stancante.” Asahina sorrise con<br />

imbarazzo e chinò la testa.<br />

Non avevo idea <strong>di</strong> dove fosse andata a cambiarsi, ma il suo abito da cameriera era stato ora sostituito con<br />

l‟uniforme alla marinara della North High.<br />

Dal tramonto a notte fonda aveva avuto abbastanza tempo per potersi cambiare, mentre io ero caduto<br />

addormentato per tutto il tempo. Ma perché stavo dormendo?<br />

“E‟ stato perché non posso lasciarti conoscere i meto<strong>di</strong> per viaggiare attraverso il tempo, dato che si tratta <strong>di</strong><br />

informazioni riservate…sei arrabbiato?”<br />

No, non sono per niente arrabbiato. Se fosse stata <strong>Haruhi</strong>, la starei già conciando per le feste, ma<br />

trattandosi <strong>di</strong> Asahina, allora non ho alcun problema.<br />

A proposito, appena poco fa stavo chiudendo gli occhi seduto su una se<strong>di</strong>a nella stanza del club, ora perché<br />

mi trovavo nel parco nel cuore della notte? Ed avevo come la sensazione <strong>di</strong> essere già stato in questo parco<br />

in precedenza. Mi ricordo che anche Nagato un giorno mi aveva chiesto <strong>di</strong> incontrarci in questo parco…è<br />

forse una specie <strong>di</strong> luogo sacro per la gente stranba?<br />

Mi grattai il capo. C‟era qualcosa che avevo bisogno <strong>di</strong> chiedere:<br />

“Che piano temporale è?”<br />

Seduta accanto a me, Asahina rispose:


“Partendo dalla nostra epoca d‟origine, ora è il 7 Luglio <strong>di</strong> tre anni prima. Credo che siano circa le nove <strong>di</strong><br />

sera.”<br />

“Davvero?”<br />

“Sì.”<br />

Sembrava <strong>di</strong>re sul serio.<br />

Non avrei mai pensato che saremmo potuti giungere qui così facilmente. Ovviamente non ero così ingenuo<br />

da credere a tutto quello che mi <strong>di</strong>ceva, avrei prima dovuto cercarne conferma. Avrei chiamato il numero del<br />

servizio d‟informazioni <strong>di</strong> ora ,data e meteo.<br />

Mentre stavo per <strong>di</strong>re ad Asahina cosa avevo intenzione <strong>di</strong> fare, la mia spalla sinistra imporvvisamente si<br />

sentii appesantita.<br />

Huh? Asahina ora teneva la testa appoggiata sulla mia spalla.<br />

Un‟esausta Asahina si accasciò addosso a me. Qual‟era il senso <strong>di</strong> tutto questo?<br />

“Asahina.”<br />

Nessuna risposta.<br />

“Um...”<br />

“(Zzzzzz)...”<br />

Russa?<br />

Piegai la testa in avanti, poi la ruotai <strong>di</strong> 85 gra<strong>di</strong> e vi<strong>di</strong> Asahina coi suoi occhi chiusi, con le labbra mezze<br />

aperte mentre produceva un sommesso russare. Che stava succedendo?<br />

Frush...<br />

I cespugli <strong>di</strong>etro <strong>di</strong> noi impovvisamente frusciarono. Sentii il mio cuore balzarmi in gola. Cos‟era stato?<br />

“Si è addormentata?”<br />

Ad uscire dai cespugli era nientemeno che….l‟altra Asahina.<br />

“Buonasera, Kyon.”<br />

Era la versione extralusso <strong>di</strong> Asahina. Ragazza bella e giovane, sebbene molto più vecchia dell‟Asahina che<br />

dormiva appoggiata alla mia spalla, questa Asaina era cresciuta in ogni sua parte e in tutti i sensi. Era<br />

sempre molto carina, ma il suo fascino era decuplicato.<br />

L‟avevo incontrata una volta, e proprio come allora indossava una camicetta bianca e una corta minigonna<br />

blu. Questa Asahina stava ora camminando verso <strong>di</strong> noi.<br />

“Hee hee, a vederla così...”<br />

L‟Asahina adulta tirò delicatamente la guancia dell‟Asahina addormentata e <strong>di</strong>sse:<br />

“…sembra proprio una bambina,”


Con aria nostalgica, Asahina (grande) accarezzo l‟uniforme alla marinara <strong>di</strong> Asahina (piccola).<br />

“Dunque è così che apparivo a quell‟età?”<br />

Sentendo il delicato respiro <strong>di</strong> Asahina (piccola) sul mio braccio, non potevo muovermi e restai seduto<br />

immobile, guardando con soggezione ad Asahina (grande).<br />

“<strong>La</strong> sua missione era quella <strong>di</strong> portarti qui, ma d‟ora in poi guidarti sarà la mia.”<br />

Sembrando un‟i<strong>di</strong>ota, ad Asahina, che aveva un‟aria matura anche quando sorrideva, chiesi:<br />

“Um...ma esattamente cosa...”<br />

“Non posso spiegarlo nel dettaglio, perché è un‟informazione riservata. Tutto ciò che posso fare è guidarti.”<br />

Mi voltai a guardare Asahina che dormiva sulla mia spalla.<br />

“Sono stata io a farla addormentare, perché non posso farmi vedere da lei.”<br />

“Come mai?”<br />

“Perché quando sono stata lei, non ho visto me stessa.”<br />

<strong>La</strong> spiegazione sembrava allo stesso tempo chiara, ma anche confusa.<br />

L‟affascinante Asahina strizzò un occhio e <strong>di</strong>sse:<br />

“Andando verso sud seguendo i binari là in fondo, arriverai davanti ad una scuola me<strong>di</strong>a pubblica. Puoi per<br />

favore andare ad aiutare la persona che si trova all‟esterno della cancellata della scuola? Puoi andare<br />

subito? E spero non ti <strong>di</strong>spiaccia portarti <strong>di</strong>etro anche me, non dovrei essere poi tanto pesante.”<br />

Suonava proprio come uno <strong>di</strong> quei paesani in certi giochi <strong>di</strong> ruolo. [Kyon allude ai tipici abitanti dei villaggi in<br />

questo genere <strong>di</strong> giochi, sempre pronti ad affibbiare all‟eroe <strong>di</strong> turno ogni genere <strong>di</strong> missioni].<br />

Mi chiedevo che genere <strong>di</strong> tesoro avrei ottenuto come ricompensa…<br />

“Ricompensa? Bhè......”<br />

L‟Asahina adulta mise con eleganza le mani sotto il suo mento e pensò attentamentente, poi fece un sorriso<br />

maturo:<br />

“Non ho nulla da offrirti, ma puoi baciarmi delicatamente mentre dormo. E bada <strong>di</strong> farlo solo mentre sto<br />

dormendo.”<br />

Un accordo davvero allettante! Questo era proprio ciò che desideravo. Il sospiro <strong>di</strong> Asahina che dormiva<br />

profondamente era così carina che ero tentato <strong>di</strong> farlo, ma......<br />

“Ciò è un pochino......”<br />

Forse per via del mio stato d‟animo o per la situazione in quel momento, sentivo che la cosa non faceva<br />

molto per me. Sinceramente, allora ero <strong>di</strong>sgustato per il mio essere così tanto razionale.<br />

“Il tempo a <strong>di</strong>sposizione si sta riducendo, devo andare ora.”<br />

E‟ questo l‟in<strong>di</strong>zio mi stai dando stavolta?


“Ah sì, per piacere non farle sapere che sono stata qui. Incrociamo i mignoli e facciamo una promessa.”<br />

Sollevai automaticamente il mio mignolo e lo serrai attorno a quello <strong>di</strong> Asahina (grande).<br />

Posso stringerlo ancora un minuto?<br />

“Allora arrivederci, Kyon.” <strong>di</strong>sse allegramente Asahina (grande) e camminando al buio, in men che non si<br />

<strong>di</strong>ca era sparita dalla vista.<br />

Indubbiamente stavolta è stata fugace.<br />

“E adesso…” mormorai tra me.<br />

Mi domandavo quando avrei <strong>di</strong> nuovo rivisto questa Asahina adulta.<br />

Avevo l‟impressione che non fosse cambiata molto da quando mi aveva dato quello strano in<strong>di</strong>zio l‟ultima<br />

volta che l‟avevo vista......<br />

Magari questa Asahina che era apparsa proveniva da un piano temporale anteriore rispetto a quella che<br />

avevo incontrato in precedenza. Non capivo. E non c‟era modo che ci riuscissi.<br />

A giu<strong>di</strong>care dalla sensazione che ho in questo momento, c‟è la possibilità che potrei incontrare ancora molte<br />

altre versioni <strong>di</strong> Asahina provenienti da epoche <strong>di</strong>verse.<br />

Asahina, che trasportavo sulla mia schiena, non era leggera ma non era nemmeno così pesante.<br />

Era normale che la velocità della mia andatura fosse <strong>di</strong>minuita.<br />

Il suo angelico volto soffiava nel mio orecchio dei respiri tanto teneri e delicati da sembrare qualcosa <strong>di</strong><br />

proibito. A causa del suo respiro, il collo mi prudeva.<br />

Evitai gli sguar<strong>di</strong> dei passanti (sebbene ci fosse a malapena qualcun altro per strada), e mi <strong>di</strong>ressi<br />

velocemente nella <strong>di</strong>rezione che Asahina mi aveva in<strong>di</strong>cato.<br />

Penso che camminai per un‟altra decina <strong>di</strong> minuti, mentre i passanti <strong>di</strong>ventano sempre <strong>di</strong> meno man mano<br />

che procedevo.<br />

Dopo aver svoltato un angolo, giungemmo finalmente alla nostra meta.<br />

L‟East Junior High.<br />

Avevo sentito parlare <strong>di</strong> questo posto.<br />

Questa era stata la scuola me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Taniguchi e <strong>di</strong> <strong>Haruhi</strong>.<br />

A proposito, una persona dall‟aria familiare si trovava ora in pie<strong>di</strong> davanti alla recinzione della scuola.<br />

Riconobbi all‟istante la sagoma minuta che stava mettendosi a scavalcare la cancellata metallica..<br />

“Ehi!”<br />

Dopo aver gridato, mi sentii sopreso.<br />

Come facevo a sapere chi era quella persona? Tutto questo era veramente troppo incre<strong>di</strong>bile.


Fissai la schiena <strong>di</strong> quella persona: la sua altezza era decisamente più ridotta, mentre gli scuri capelli lisci<br />

non erano né lunghi né corti.<br />

Ma <strong>di</strong> sicuro c‟era una sola persona <strong>di</strong> mia conoscenza che avrebbe potuto uscire <strong>di</strong> soppiatto la notte e<br />

scavalcare il cancello della scuola.<br />

“Cosa?”<br />

Fu allora che veramente mi resi conto che mi trovavo faccia a faccia con una passata realtà <strong>di</strong> tre anni<br />

prima.<br />

Nessuno scherzo, sembrava proprio che avessi sul serio viaggiato in<strong>di</strong>etro nel tempo <strong>di</strong> tre anni.<br />

Sporgendosi verso il basso dall‟alto della recinzione, il volto che si girò e mi fissò era in effetti più giovane del<br />

comandante della SOS Dan che conoscevo.<br />

Tuttavia non c‟era nessuna possibilità <strong>di</strong> confondere quel paio <strong>di</strong> occhi scintillanti: quelli erano gli occhi <strong>di</strong><br />

<strong>Haruhi</strong>.<br />

Anche se vestiva con abiti casual con una T-shirt e un paio <strong>di</strong> pantaloncini, a me sembrava sempre la stessa<br />

<strong>di</strong> sempre.<br />

Tre anni fa, <strong>Haruhi</strong> frequentava il primo anno delle me<strong>di</strong>e.<br />

Era forse lei la persona che Asahina voleva che aiutassi?<br />

“E tu chi sei? Un maniaco sessuale? O un rapitore? Ad ogni modo, sembri sospetto.”<br />

I fiochi lampioni illuminavano la strada con una debole luce bianca.<br />

Non potevo vedere con chiarezza la sua espressione, eppure <strong>Haruhi</strong>, la studentessa del primo anno <strong>di</strong><br />

scuola me<strong>di</strong>a, mi stava ora fissando con occhi che hanno appena visto qualcosa <strong>di</strong> sospetto.<br />

Chi sembrava più sospetto? Una ragazzina che tentava <strong>di</strong> scavalcare il cancello della scuola nel cuore della<br />

notte oppure io che me ne andavo in giro portando in spalla una ragazza addormentata? A questa domanda<br />

non me la sentivo proprio <strong>di</strong> starci su a pensare.<br />

“Sei invece tu ad essere sospetta. Che stai facendo qui?”<br />

“Per cos‟altro dovrei essere qui? Per entrare illegalmente nel terreno della scuola, è ovvio.”<br />

Non <strong>di</strong>chiarare così apertamente le tue intenzioni criminali, c‟è un limite anche all‟avere una faccia tosta!<br />

“Sei arrivato in tempo.Non ti conosco, ma se sei libero allora puoi darmi un po‟una mano! Altrimenti chiamo<br />

la polizia.”<br />

Dovrei essere io quello a chiamare la polizia, ma ho già promesso all‟altra Asahina <strong>di</strong> aiutarti. Ma d‟altra<br />

parte, perché io trovo sempre sulla mia strada quella forma <strong>di</strong> vita nota come <strong>Suzumiya</strong> <strong>Haruhi</strong>? Anche in<br />

quest‟epoca!<br />

<strong>Haruhi</strong> saltò all‟interno della cancellata e aprì il lucchetto della recinzione con una chiave.<br />

Dove hai preso quelle chiavi?


“Le ho rubate mentre non guardava nessuno. E‟ stato facile.”<br />

Era veramente una ladruncola.<br />

<strong>Haruhi</strong> lentamente aprì il cancello metallico spingendolo <strong>di</strong> lato e mi fece cenno <strong>di</strong> entrare.<br />

Camminai verso la ragazzina, che era più bassa <strong>di</strong> circa una testa rispetto alla sua futura se stessa <strong>di</strong> tre<br />

anni dopo, sorreggendo Asahina in modo stabile.<br />

Accanto all‟entrata dell‟East Junior High si trovava il campo d‟atletica.<br />

Il complesso scolastico si trovava <strong>di</strong> fronte a noi. <strong>Haruhi</strong> iniziò a camminare <strong>di</strong>agonalmente attraverso il<br />

campo avvolto nell‟oscurità.<br />

Era un bene che fosse buio, perché così non era in grado <strong>di</strong> poter vedere chiaramente la mia faccia o quella<br />

<strong>di</strong> Asahina.<br />

In tre anni, <strong>Haruhi</strong> non avrebbe mai pensato <strong>di</strong> aver incontrato me e Asahina quando ancora era al suo<br />

primo anno delle me<strong>di</strong>e.<br />

Quin<strong>di</strong> andava bene così, altrimenti sarebbe stato un problema.<br />

<strong>Haruhi</strong> andò dritta verso l‟angolo del campo d‟atletica e mi guidò sul retro del magazzino degli attrezzi<br />

sportivi. All‟interno c‟era un carrello arrugginito, una macchina segnalinee e alcuni sacchi <strong>di</strong> calce in polvere.<br />

“Ho precedentemente nascosto questa roba nel magazzino, <strong>di</strong> sera. Piuttosto astuto eh? “<br />

<strong>Haruhi</strong> sorrise raggiante, poi caricò uno dei sacchi <strong>di</strong> calce, che pesava quasi quanto lei, sul carrello e si<br />

mise a spingerlo per l‟impugnatura.<br />

<strong>La</strong> maniera in cui lentamente lo spingeva mi fece capire quanto in realtà lei fosse giovane.<br />

Credo che gli studenti delle me<strong>di</strong>a al loro primo anno siano ancora, più o meno, dei bambini.<br />

Deposi con delicatezza la dormiente Asahina e l‟appoggiai contro il muro del magazzino.<br />

Per favore, fai la brava e restatene qui seduta.<br />

“<strong>La</strong>scia fare a me! Passami quel coso, tu porta l‟attrezzo per <strong>di</strong>segnare le linee con la calce.”<br />

Devo aiutarla sul serio? Per tutto il tempo che sono stato trascinato in giro come uno schiavo da <strong>Haruhi</strong>, lei<br />

era sempre stata come un robot impazzito che non si sarebbe fermato finchè non avesse <strong>di</strong>strutto tutto.<br />

Da qui a tre anni sarebbe rimasta esattamente le stessa.<br />

Sembra che la natura <strong>di</strong> una persona non cambi tanto facilmente nel giro <strong>di</strong> tre anni.<br />

“Segui le mie in<strong>di</strong>cazioni e <strong>di</strong>segna le linee. Sì, proprio tu. Io devo tenerti d‟occhio da qualche posto in<br />

lontananza e controllare che se per caso hai fatto degli errori. Ah! Qui stai sbagliando a <strong>di</strong>segnare! Che stai<br />

facendo!?”


Per essere capace <strong>di</strong> dare or<strong>di</strong>ni ad un liceale che non aveva mai visto prima senza neppure battere ciglio,<br />

non c‟era nessun dubbio che fosse proprio <strong>Haruhi</strong>.<br />

Se avessi incontrato per la prima volta questa ragazzina delle me<strong>di</strong>e, avrei probabilmente pensato che fosse<br />

del tutto matta.<br />

Ma solo se l‟avessi conosciuta prima <strong>di</strong> incontrare Nagato, Asahina e Koizumi, ovviamente.<br />

Seguendo le istruzioni <strong>di</strong> <strong>Haruhi</strong>, <strong>di</strong>segnai delle linee bianche lungo il lato destro e sinistro della pista<br />

d‟atletica. In circa una trentina <strong>di</strong> minuti, non era apparso un solo insegnante che faceva il turno <strong>di</strong> notte, e<br />

neppure un‟auto della polizia si presentò per investigare dopo aver ricevuto proteste da parte del vicinato.<br />

Era possibile che i misteriosi simboli che Taniguchi <strong>di</strong>sse fossero improvvisamente apparsi sul campo<br />

sportivo della scuola siano stati <strong>di</strong>segnati nientemeno che da me stesso?<br />

Guardai silenziosamente alla figura che avevo così faticato a <strong>di</strong>segnare.<br />

A quel punto <strong>Haruhi</strong> venne accanto a me e mi strappò <strong>di</strong> mano la macchina segnalinee.<br />

Cominciò allora a <strong>di</strong>segnare ancora qualche ultima linea e <strong>di</strong>sse:<br />

“Ehi, tu cre<strong>di</strong> che gli alieni esistano?”<br />

Questa domanda era del tutto inaspettata.<br />

“Credo esistano.”<br />

L‟immagine del volto <strong>di</strong> Nagato balenò nella mia mente.<br />

“E riguardo i viaggiatori nel tempo?”<br />

“Hmm, non mi sorprenderei se ci fossero.”<br />

In questo momento, io stesso sono un viaggiatore nel tempo.<br />

“E gli esper?"<br />

“Credo siano un po‟ovunque.”<br />

Pensai improvvisamente a numerosi puntini rossi che volavano in giro.<br />

“E gli SLIder?” [uno SLIder è una persona dotata del potere paranormale <strong>di</strong> poter viaggiare attraverso<br />

<strong>di</strong>mensioni parallele]<br />

“Non ne ho ancora incontrati.”<br />

“Hmph.”<br />

<strong>Haruhi</strong> spinse avanti l‟attrezzo e si strofinò via la calce dalla faccia usando le sue spalle..<br />

“Hmm, dovrebbe andare.”<br />

Iniziai a sentirmi a <strong>di</strong>sagio, forse perché avevo detto qualcosa che non avrei dovuto?


<strong>Haruhi</strong> guardò in alto verso <strong>di</strong> me e <strong>di</strong>sse:<br />

“Quella è un‟uniforme della North High?”<br />

“Sì."<br />

“Come ti chiami?"<br />

“John Smith.”<br />

“...Ma sei scemo?”<br />

“Una volta tanto non posso usare uno pseudonimo?”<br />

“E chi è quella ragazza?”<br />

“E‟ mia sorella. Soffre <strong>di</strong> un <strong>di</strong>sturbo del sonno chiamato narcolessia [la narcolessia è un <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ne<br />

neurologico caratterizzato da una incontrollabile ed improvvisa sonnolenza <strong>di</strong>urna]. E‟ così da parecchio<br />

tempo, cadendo addormentata sempre e ovunque. Ecco perché devo trasportarla in giro.”<br />

“Hmph.”<br />

<strong>Haruhi</strong> si morse il labbro inferiore e si voltò, rivelando un‟espressione <strong>di</strong> incredulità.<br />

Decisi <strong>di</strong> cambiare argomento.<br />

“A proposito, che cos‟è?”<br />

“Non lo ve<strong>di</strong>? E‟ un messaggio.”<br />

“Per chi? Non <strong>di</strong>rmi che è per Hikoboshi e Orihime?”<br />

<strong>Haruhi</strong> sembrò sorpresa e mi chiese <strong>di</strong> rimando:<br />

“Come fai a saperlo?”<br />

“...Bhè, oggi è il Tanabata. Conosco qualcuno che fa cose del genere.”<br />

“Davvero? Mi piacerebbe conoscere quella persona. Esiste veramente qualcuno del genere alla North<br />

High?”<br />

“Certo.”<br />

Da qui fino ad allora, l‟unica persona che potrebbe fare cose simili sei tu.<br />

“Hmm, North High, huh...”<br />

<strong>Haruhi</strong> mormorò tra sé come se stesse pensando assortamente.<br />

Per un pò restò in silenzio come una verdura sotto sale, poi subito dopo si voltò all‟improvviso.<br />

“Ora me ne torno a casa. Ho ottenuto ciò per cui ero venuta. Ci si vede.”<br />

Si allontanò a gran<strong>di</strong> passi.<br />

Nemmeno una parola <strong>di</strong> ringraziamento?


Che scortese… eppure questo è proprio il modo in cui <strong>Haruhi</strong> si sarebbe comportata.<br />

Inoltre per tutto quel tempo non mi ha mai detto il suo nome.<br />

Ho la sensazione che sia stato un bene che non l‟abbia fatto.<br />

Non potevamo starcene lì per sempre, così decisi <strong>di</strong> svegliare Asahina. Ovviamente, non prima che<br />

riportassi nel magazzino il carrello e la calce che <strong>Haruhi</strong> aveva abbandonato.<br />

Dormendo come una gattina, faceva così tenerezza che ebbi la tentazione <strong>di</strong> farle qualcosa <strong>di</strong> osceno, ma<br />

alla fine resistetti a quell‟istinto e lentamente scrollai le sue spalle.<br />

“Um...huh. Eh?...”<br />

Aprendo gli occhi, Asahina iniziò senza sosta a guardarsi attorno.<br />

“EH!?”<br />

Strillò e balzo in pie<strong>di</strong> contemporaneamente.<br />

"C-c-c...che posto è questo? Che epoca è?”<br />

Come potrei risponderle?<br />

Proprio mentre stavo cercando una risposta, Asahina gridò improvvisamente: “AH!!!”<br />

Anche al buio riuscivo a notare che il suo volto ora era più pallido del solito.<br />

Asahina si frugò addosso con entrambe le mani:<br />

“Il TPDD...è sparito. Non riesco a trovarlo...”<br />

Asahina era quasi alle lacrime e un attimo dopo iniziò veramente a piangere.<br />

Mentre piangeva e si asciugava gli occhi con le mani sembrava proprio una bambina che si era smarrita. Ma<br />

questo non era il momento <strong>di</strong> contemplare la sua tenerezza.<br />

“Cos‟è un TPDD?”<br />

“Sob......E‟ un‟informazione riservata, non dovrei parlarne…è qualcosa <strong>di</strong> simile ad una macchina del tempo.<br />

L‟ho usato per raggiungere questo piano temporale…ma non riesco a trovarlo. Senza <strong>di</strong> quello, non<br />

possiamo tornare al tempo da cui proveniamo...”<br />

“E allora come l‟hai perso?”<br />

“Non lo so...non era previsto che lo smarrissi...ma è sparito sul serio.”<br />

Pensai all‟altra Asahina, che poco fa la stava toccando.<br />

“Qualcuno potrebbe venire e darci una mano...”<br />

“Impossibile. Sob...”


Mentre tirava su col naso, Asahina mi spiegò che in un piano temporale ogni singolo evento è già stabilito,<br />

quin<strong>di</strong> se vi esistesse un TPDD allora dovrebbe averlo con sè.<br />

Ora invece non ce l‟aveva più , il che significa che era inevitabile che lo perdesse, quin<strong>di</strong> era deciso che lei<br />

“non dovesse più portarlo con sè”... o qualcosa del genere.<br />

Cosa dovrebbe significare tutto questo?<br />

“In altre parole, adesso cosa ci succederà?”<br />

“Sob, sob. Significa che se le cose dovessero restare così, rimarremo bloccati nel piano temporale <strong>di</strong> tre<br />

anni fa e non potremo tornare alla nostra epoca.”<br />

Ora sì che la faccenda è grave! pensai tra me e me, eppure in qualche modo non mi sentivo preoccupato.<br />

L‟Asahina adulta non mi aveva detto nulla al riguardo, quin<strong>di</strong> credo che potrebbe essere stata lei a portar via<br />

il TPDD e a creare questa situazione.<br />

Dedussi che Asahina (grande) era venuta nel passato unicamente per questo motivo. Per l‟Asahina<br />

proveniente da un piano temporale più lontano rispetto a questa che è qui con me, tutto ciò era inevitabile.<br />

Spostai lo sguardo da Asahina, che singhiozzava tristemente, verso il campo d‟atletica. Il misterioso simbolo<br />

che <strong>Haruhi</strong> aveva ideato e mi aveva fatto <strong>di</strong>segnare sembrava molto elaborato e confuso.<br />

Gli insegnanti e gli studenti dell‟East Junior High si prenderanno probabilmente un colpo quando lo vedranno<br />

domattina.<br />

Spero solo che questi scarabocchi non siano qualche male<strong>di</strong>zione in<strong>di</strong>rizzata agli alieni...proprio mentre<br />

stavo <strong>di</strong>vagando coi pensieri, finalmente ci arrivai.<br />

Era buio ovunque, la scuola era solo scarsamente illuminata dai tenui lampioni all‟esterno e le linee che<br />

avevo <strong>di</strong>segnato erano così grosse che se non mi fossi messo ad una certa <strong>di</strong>stanza, non sarei mai stato in<br />

grado <strong>di</strong> vederlo.<br />

Era per questo che ci era voluto così tanto per accorgermene.<br />

Stesi la mano verso la mia tasca ed estrassi il tanzaku che Nagato mi aveva dato.<br />

Sopra c‟erano <strong>di</strong>segnate alcune forme geometriche.<br />

“Forse c‟è una via d‟uscita da questa situazione.” <strong>di</strong>ssi e Asahina mi fissò sbattendo gli occhi mentre<br />

continuavo a stu<strong>di</strong>are il tanzaku.<br />

I segni simbolici che vi erano riportati sopra erano esattamente gli stessi del messaggio <strong>di</strong> <strong>Haruhi</strong> alle stelle,<br />

ai <strong>di</strong>segni che <strong>Haruhi</strong> ed io avevamo <strong>di</strong>segnato non molto prima sul campo della scuola.<br />

<strong>La</strong>sciammo <strong>di</strong> corsa l‟East Junior High e arrivammo ad un complesso <strong>di</strong> appartamenti d‟alta classe presso la<br />

stazione.<br />

“Questa non è......la casa <strong>di</strong> Nagato?”


“Sì. Non le ho chiesto esattamento quando è arrivata sulla Terra , ma sono sicuro che tre anni fa fosse qui...<br />

o almeno credo."<br />

Stetti in pie<strong>di</strong> davanti all‟entrata principale del complesso e premetti il pulsante della Stanza 708.<br />

Si udì un beep attraverso il citofono e potevo avvertire attraverso le mie maniche il calore delle mani nervose<br />

<strong>di</strong> Asahina.<br />

Parlai al citofono: “E‟ questa l‟abitazione <strong>di</strong> Nagato Yuki?”<br />

“..….” Il citofono rispose così.<br />

“Um, non so come spiegarlo...”<br />

“......”<br />

“Sono un amico <strong>di</strong> <strong>Suzumiya</strong> <strong>Haruhi</strong>...questo ti <strong>di</strong>ce niente?”<br />

Attraverso il citofono si potè u<strong>di</strong>re una sorta <strong>di</strong> respiro mozzato. Una breve pausa, e poi….<br />

“Entrate.”<br />

Beep. Il cancello principale si aprì. Condussi Asahina, che sembrava terrorizzata, verso l‟ascensore.<br />

Arrivammo al settimo piano e andammo davanti alla Stanza 708, dove ero già stato una volta.<br />

Spinsi con delicatezza la porta, che si aprì lentamente.<br />

In pie<strong>di</strong> sulla soglia, stava Nagato Yuki. Tutto mi sembrava così irreale. Davvero io e Asahina avevamo<br />

viaggiato in<strong>di</strong>etro nel tempo?<br />

Nagato appariva esattamente la stessa così come l‟avevo vista in precedenza, il che mi portava a dubitare<br />

se effettivamente avevessimo viaggiato nel tempo.<br />

Il modo in cui indossava la sua uniforme della North High, quello in cui mi fissava con occhi privi d‟ogni<br />

emozione e la sua apparente mancanza <strong>di</strong> calore corporeo e <strong>di</strong> consapevolezza d‟esistere, non erano per<br />

nulla <strong>di</strong>versi da quelli della Nagato che conoscevo.<br />

L‟unica <strong>di</strong>fferenza era che quest‟ultima Nagato aveva <strong>di</strong> recente smesso <strong>di</strong> portare e gli occhiali, mentre<br />

questa qua ne indossava un paio esattamente come quando la incontrai la prima volta.<br />

Questa Nagato indossava un paio <strong>di</strong> occhiali dei quali non avevo la minima idea <strong>di</strong> quando quella del mio<br />

presente aveva smesso <strong>di</strong> portarli.<br />

“Ehi!”<br />

Sollevai il braccio e le <strong>di</strong>e<strong>di</strong> un amichevole sorriso. Nagato era inespressiva come sempre. Asahina si<br />

nascose <strong>di</strong>etro la mia schiena tremando incessantemente.<br />

“Possiamo entrare?”<br />

“...”<br />

Nagato silenziosamente si voltò e si <strong>di</strong>resse all‟interno dell‟appartamento.


Lo considerai come l‟aver dato a me e ad Asahina il permesso <strong>di</strong> entrare.<br />

Togliemmo le nostre scarpe e ci <strong>di</strong>rigemmo verso il salotto. Era lo stesso anche tre anni fa: la stanza era<br />

sempre vuota come al solito.<br />

Nagato stava in pie<strong>di</strong> immobile attendendo che arrivassimo.<br />

Senza avere scelta, decisi si continuare a stare in pie<strong>di</strong> e le spiegai tutto quanto.<br />

Da dove potrei cominciare? Dal giorno d‟inizio della scuola quando incontrai <strong>Haruhi</strong> per la prima volta? E‟una<br />

storia dannatamente lunga.<br />

Tralasciando i dettaglia, le feci un breve sintesi <strong>di</strong> ciò che era successo.<br />

Credo <strong>di</strong> aver speso cinque minuti in spiegazioni, sebbene personalmente ritenessi che il riassunto <strong>di</strong> questa<br />

storia legata ad <strong>Haruhi</strong> fosse a <strong>di</strong>r poco senza senso.<br />

“...E alla fine, la te stessa <strong>di</strong> tre anni nel futuro mi ha dato questo.”<br />

Nagato fissò il tanzaku che avevo tirato fuori, le sue <strong>di</strong>ta scorrevano in aria sopra gli strani simboli come se<br />

stesse leggendo un co<strong>di</strong>ce a barre.<br />

“Ho capito.”<br />

Nagato semplicemente annuì.<br />

Sul serio? Aspetta, mi è appena venuto in mente qualcosa che non mi torna affatto.<br />

Mi misi una mano sulla tempia e <strong>di</strong>ssi:<br />

“E vero che è da un po‟ che conosco Nagato, ma sarà tra tre anni. Quin<strong>di</strong> ora questa è per te la prima volta<br />

che ci incontriamo, giusto?”<br />

Neppure io capivo ciò che stavo <strong>di</strong>cendo. Eppure gli occhiali <strong>di</strong> Nagato scintillarono mentre lei rispondeva<br />

calmamente come se niente fosse:<br />

“Sì.”<br />

“Allora.....”<br />

“Richiesta <strong>di</strong> permesso per con<strong>di</strong>visione <strong>di</strong> memoria con versione <strong>di</strong> epoca <strong>di</strong>fferente. Scaricamento in corso<br />

<strong>di</strong> dati su spostamenti reversibili attraverso piani temporali.”<br />

Che cavolo significa?<br />

“<strong>La</strong> “me”che esiste nel piano temporale <strong>di</strong> tre anni da ora e la “me” che esiste in quest‟epoca siamo ora la<br />

stessa persona.”<br />

E quin<strong>di</strong>? Non era forse già così? Non poteva essere possibile per la Nagato <strong>di</strong> tra anni fa <strong>di</strong> con<strong>di</strong>videre la<br />

stessa memoria con quella <strong>di</strong> tre anni dopo.<br />

“E‟ possibile.”<br />

Come?


“Sincronizzazione.”<br />

Um, non capisco lo stesso.<br />

Nagato smise <strong>di</strong> rispondere e lentamente si tolse gli occhiali.<br />

I suoi occhi inespressivi sbatterono rivolti a me.<br />

Quello era veramente il volto della ragazza amante dei libri che ricordavo.<br />

Era la Nagato Yuki che conoscevo.<br />

“Perché indossi l‟uniforme della North High? Hai già iniziato a frequentare la scuola?”<br />

“No, in questo momento sono in modalità <strong>di</strong> stand-by.”<br />

“Stand-by...inten<strong>di</strong> aspettare per tre anni?”<br />

“Sì”<br />

“Questo è veramente...”<br />

E‟ veramente stoico da parte tua. Ma non ti an<strong>noia</strong>? Nagato scosse la testa e rispose:<br />

“Questa è una missione.”<br />

I suoi occhi limpi<strong>di</strong> fissarono dritti verso <strong>di</strong> me.<br />

“Esiste più <strong>di</strong> un modo per muoversi attraverso il tempo.” <strong>di</strong>sse Nagato con espressione vacua:<br />

“Il TPDD è solo un <strong>di</strong>spositivo per controllare lo spaziotempo, posside dei <strong>di</strong>fetti e delle imprecisioni. Ci sono<br />

molte teorie riguardo lo spostamento attraverso il continuum spaziotemporale.”<br />

Asahina strinse <strong>di</strong> nuovo saldamente la mia mano.<br />

“Um.....che significa?”<br />

“E‟ consentito usare TPDD per trasferire forme <strong>di</strong> vita organiche attraverso il tempo, ma ciò causa degli<br />

inconvenienti. Per noi, non è uno strumento un ideale.”<br />

Quando <strong>di</strong>ci “noi” inten<strong>di</strong> <strong>di</strong>re l‟Entità <strong>di</strong> Dati Integrati?<br />

“Nagato è capace <strong>di</strong> attraversare i piani temporali nella sua forma completa?”<br />

“<strong>La</strong> forma non è necessaria. Finchè i dati traferiti sono gli stessi, ciò è sufficiente per viaggiare nel tempo.”<br />

Andare avanti e in<strong>di</strong>etro attraverso passato, presente e futuro huh?<br />

Se Asahina ne è capace, allora non dovrebbe esserci il minimo problema per Nagato, dato che possedeva<br />

poteri idonei a poterlo fare.<br />

Inizio a chiedermi se Asahina, confrontata con Nagato e Koizumi, non sembrasse quasi estranea al gruppo.<br />

“Va bene, va bene.”<br />

Interruppi la conversazione tra Asahina e Nagato, non era il momento <strong>di</strong> <strong>di</strong>scutere <strong>di</strong> sulle teorie e il<br />

funzionamento dei viaggi nel tempo.


Il problema adesso era cosa avremmo dovuto fare io ed Asahina per poter ritornare al futuro <strong>di</strong> tre anni<br />

dopo.<br />

Nagato semplicemente annuì e <strong>di</strong>sse:<br />

“Si può fare.”<br />

Poi si alzò e aprì la parete <strong>di</strong> scorrevole <strong>di</strong> carta della stanza collegata al salotto.<br />

“Qui.”<br />

Era una camera in stile giapponese con dei tatami, anzi non c‟era altro che che i tatami.<br />

Dava decisamente un senso <strong>di</strong> solitu<strong>di</strong>ne, ma c‟era da aspettarselo dalla casa <strong>di</strong> Nagato.<br />

Questo riuscii a capirlo, ma perché ci aveva portato in quella stanza degli ospiti?<br />

<strong>La</strong> macchina del tempo era forse nascosta là dentro?<br />

Mentre stavo per porle tutte queste domande, Nagato prese un futon [Il futon è un materasso, usato al posto<br />

del letto, realizzato con materiali naturali] da un ripiano e iniziò a stenderlo per terra. Tirò perfino fuori due<br />

coperte.<br />

“Non vorrei star fraintendendo ma…non ci starai chiedendo <strong>di</strong> dormire qui, vero?”<br />

Nagato portò le coperte e mi fissò.<br />

<strong>La</strong> mia immagine e quella <strong>di</strong> Asahina si riflettevano chiaramente nelle sue pupille limpide come cristallo.<br />

“Sì.”<br />

“Qui? Con Asahina? Noi due?”<br />

“Sì.”<br />

Die<strong>di</strong> una sbirciata furtiva al mio fianco e vi<strong>di</strong> Asahina sembrare imbarazzata, la sua faccia che arrossiva<br />

vistosamente.<br />

Una reazione del tutto aspettata, credo.<br />

Ma Nagato non sembrava per nulla darvi importanza:<br />

“Ora dormite.”<br />

Non essere così <strong>di</strong>retta!<br />

“Si tratta solo <strong>di</strong> dormire.”<br />

Sigh......era comunque quel che avrei fatto. Scambiai un‟occhiata con Asahina. Stava arrossendo, mentre io<br />

facevo spallucce.<br />

Siamo stati noi a venire da Nagato in cerca <strong>di</strong> aiuto, quin<strong>di</strong> se lei vuole che dormiamo, allora dormiamo! Se<br />

per caso ci dovessimo risvegliare ritrovandoci nel tempo da dove siamo venuti, allora sarebbe una soluzione<br />

piuttosto semplice.


Nagato con la mano spense l‟interruttore della lampada e iniziò a mormorare qualcosa.<br />

Immagino che non ci stia esattamente augurando la buona notte, vero?<br />

<strong>La</strong> luce della lampada ebbe un guizzo e si spense.<br />

Ah, magari potessimo addormentarci altrettanto velocemente!<br />

Mi sdraiai e tirai su la coperta.<br />

Un attimo dopo la luce si accese <strong>di</strong> nuovo. Il bulbo fluorescente tremolò mentre la luce si stabilizzava. Huh?<br />

Cos‟è questa strana sensazione?<br />

Fuori dalla finestra c‟era lo stesso cielo notturno <strong>di</strong> prima.<br />

Mi sollevai e Asahina fece lo stesso, stringendo la sua coperta tra le mani.<br />

Il suo innocente volto da bambina sembrava preoccupato e mi fissava con uno sguardo interrogativo, ma<br />

ovviamente non avevo idea <strong>di</strong> come rispondere a delle sue domande.<br />

Nagato stava lì in pie<strong>di</strong> come prima, mentre accendeva l‟interruttore.<br />

Avevo la sensazione che quella non fosse la solita faccia <strong>di</strong> Nagato, era come se in questa ci fosse un pò<br />

d‟emotività.<br />

Guardai attentamente a quel volto pallido, era come se cercasse <strong>di</strong> esprimere qualcosa ma non ci riuscisse<br />

per qualche sorta <strong>di</strong> conflitto interiore.<br />

Se non avessi osservato per <strong>di</strong>verso tempo il suo viso, <strong>di</strong>fficilmente me ne sarei accorto.<br />

Ma non potevo giurare che non si trattasse semplicemente della mia immaginazione.<br />

Accanto a me si poteva u<strong>di</strong>re il suono <strong>di</strong> qualcuno che tirava un sospiro <strong>di</strong> sollievo, mi voltai e vi<strong>di</strong> Asahina<br />

che armeggiava col <strong>di</strong>splay <strong>di</strong> un orologio a cristalli liqui<strong>di</strong> sul suo polso destro.<br />

“Eh? Non può essere….ehi, ma è vero?”<br />

Die<strong>di</strong> un‟occhiata al suo orologio, era forse quello il cosiddetto “TPDD”?<br />

“No, questo è un semplice orologio <strong>di</strong>gitale automatico.”<br />

Inten<strong>di</strong> quegli orologi che si sincronizzano automaticamente col fuso orario?<br />

Asahina mi sorrise felicemente e <strong>di</strong>sse:<br />

“Siamo tornati. Il nostro tempo d‟origine era il 7 Luglio…poco dopo le nove e mezza <strong>di</strong> sera. Questo è un<br />

sollievo….Phew”<br />

Tirò un sospiro <strong>di</strong> sollievo dal profondo del cuore.<br />

In pie<strong>di</strong> sulla porta stava la Nagato che conoscevamo.<br />

Se avessi dovuto <strong>di</strong>stinguerla con un altro criterio a parte il fatto che portasse o meno gli occhiali, allora<br />

quella sarebbe stata la Nagato Yuki che si era un pochino addolcita.


Rivedendola tre anni dopo, finalmente capii: la Nagato che mi stava davanti era in effetti cambiata un pò<br />

dalla prima volta in cui l‟avevo vista nel club <strong>di</strong> letteratura quando <strong>Haruhi</strong> mi ci trascinò.<br />

Il cambiamento era così lieve che probabilmente nemmeno lei l‟aveva avvertito.<br />

“Ma come hai fatto?”<br />

Nagato senza fare alcuna piega spiegò ad Asahina:<br />

“Congelamento selettivo <strong>di</strong> dati collegati liquefatti all‟interno dello spaziotempo, conservandoli fino a<br />

destinazione nota dentro al continuum spaziotemporale, per poi infine scongelare i dati.”<br />

Pronunciò una serie <strong>di</strong> parole strane, poi fece una pausa e aggiunse:<br />

“Scongelandoli ora. Nel vostro presente.”<br />

Asahina tentò <strong>di</strong> alzarsi, ma poi rilassò le gambe e si rimise seduta in ginocchio.<br />

“Non può essere...è impossibile...Nagato, tu...”<br />

Nagato rimase in silenzio.<br />

“Qualcosa non va?” chiesi.<br />

“Nagato...ha fermato il tempo stesso. Probabilmente ha congelato per tre anni il tempo all‟interno <strong>di</strong> questo<br />

spazio, assieme a noi, fino ad oggi, quando lo ha finalmente scongelato...giusto?”<br />

“Sì.” replicò Nagato, annuendo con la testa.<br />

“Questo è incre<strong>di</strong>bile...essere capaci <strong>di</strong> fermare il tempo...wah ~.”<br />

Asahina si lasciò cadere esausta sulle ginocchia e sospirò.<br />

Pensai tra me e me che sembrava proprio fossimo riusciti a ritornare sani e salvi a tre anni nel futuro. Ne ero<br />

certo già dalla sola reazione <strong>di</strong> Asahina, che era il tipo a cui i propri stati d‟animo si leggono in faccia. Non<br />

importa, per ora crederò pure alla spiegazione su come siamo riusciti a tornare da tre anni fa e <strong>di</strong> come il<br />

tempo sia stato congelato.<br />

In questo momento, posso accettare quasi <strong>di</strong> tutto…<strong>di</strong> qualunque cosa si trattasse, <strong>di</strong> fatto la potrei<br />

ammettere senza troppi problemi. Era tutto a posto...ma...<br />

Questa non era la prima volta che visitavo la casa <strong>di</strong> Nagato. Mi aveva invitato una volta, più <strong>di</strong> un mese fa,<br />

ma quella volta vi<strong>di</strong> solo il salotto e non entrai in questa stanza degli ospiti, <strong>di</strong> cui non sapevo neppure<br />

l‟esistenza.<br />

Quin<strong>di</strong>…uhm, in pratica, che sta succedendo qui?<br />

Fissai Nagato e lei fissò me.<br />

......In pratica, quando per la prima volta venni in questa case e ascoltai la sua storia riguardante esplosioni<br />

<strong>di</strong> dati, c‟era un altro “me” che dormiva nella stanza accanto.<br />

E‟ esatto? Il tutto dovrebbe funzionare così, secondo logica.


“Sì.” <strong>di</strong>sse Nagato.<br />

Improvvisamente mi sentii confuso.<br />

“...Ehi, questo significa che già allora tu sapevi quello che sarebbe accaduto? Compreso quel che mi è<br />

successo e gli eventi <strong>di</strong> oggi?”<br />

“Sì.”<br />

Dal mio punto <strong>di</strong> vista, la prima volta che avevo incontrato Nagato era stato all‟inizio del trimestre quando<br />

<strong>Haruhi</strong> ebbè l‟idea <strong>di</strong> fondare la SOS Dan.<br />

Eppure Nagato mi aveva già incontrato durante il Tanabata, tre anni fa. Per me era come se fosse successo<br />

un attimo fa, ma lei mi aveva detto che in realtà erano già passati tre anni.<br />

Credo <strong>di</strong> star <strong>di</strong>ventando pazzo.<br />

Sia io che Asahina sembravamo stupiti e sconvolti da questa serie <strong>di</strong> eventi.<br />

Ho sempre saputo che Nagato era in gamba, ma non avrei mai pensato che potesse ad<strong>di</strong>rittura bloccare il<br />

tempo. In tal caso, questo non farebbe forse <strong>di</strong> lei l‟incre<strong>di</strong>bile Wonder Woman?<br />

“Non è del tutto vero.”<br />

Respinse i miei elogi con tono piatto e neutro.<br />

“Questa era un‟eccezione speciale. Un‟emergenza. A meno che non sia veramente importante, questo<br />

metodo è poco usato.”<br />

Dunque siamo stati considerati “veramente importanti”.<br />

“Grazie Nagato.”<br />

Decisi per prima cosa <strong>di</strong> ringraziarla, anche se <strong>di</strong>rle grazie era in realtà il massimo che potevo fare.<br />

“Di nulla.”<br />

Nagato fece un cenno col suo viso apparentemente gelido, poi mi consegnò il tanzaku con sopra <strong>di</strong>segnati i<br />

simboli geometrici.<br />

Lo presi e notai che la carta era molto consumata, come se fosse stata abbandonata per tre anni.<br />

“Ah già, mi sai <strong>di</strong>re cosa <strong>di</strong>cono i simboli sul tanzaku?” domandai con noncuranza.<br />

Non credevo che qualcuno potesse decifrare dei simboli senza senso <strong>di</strong>segnati da <strong>Haruhi</strong>, quin<strong>di</strong> lo <strong>di</strong>ssi<br />

così tanto per scherzare.<br />

“Sono qui.” rispose Nagato.<br />

Non ce la facevo più.<br />

“E‟ quello che c‟è scritto.”<br />

Sto <strong>di</strong>ventando sempre più confuso ora.


“E‟ possibile che questi simboli e <strong>di</strong>segni in stile Nazca [Le Linee <strong>di</strong> Nazca sono dei geoglifi, linee tracciate<br />

sul terreno, del deserto <strong>di</strong> Nazca, un altopiano arido che si estende per una cinquantina <strong>di</strong> chilometri tra le<br />

città <strong>di</strong> Nazca e <strong>di</strong> Palpa, nel Perù meri<strong>di</strong>onale. Le oltre 13.000 linee vanno a formare più <strong>di</strong> 800 <strong>di</strong>segni. Il<br />

loro significato è ancora oggi un mistero] siano una qualche specie <strong>di</strong> linguaggio alieno?”<br />

Nagato non rispose alla domanda.<br />

Asahina ed io lasciammo la casa <strong>di</strong> Nagato e ci mettemmo a camminare sotto il cielo rischiarato dalla luna.<br />

“Asahina, c‟è qualche motivo per cui mi hai portato nel passato?”<br />

Asahina fece del suo meglio per pensarci su, poi abbassò la testa e <strong>di</strong>sse con un flebile tono <strong>di</strong> voce:<br />

“Mi <strong>di</strong>spiace. Io...ecco...um...non ne sono sicura...Io sono come...l‟ultima ruota del carro...no, il gra<strong>di</strong>no più<br />

basso della scala...no, sono solo una specie <strong>di</strong> novellina...”<br />

“Eppure ti trovi al fianco <strong>di</strong> <strong>Haruhi</strong>.”<br />

“Questo perché non avrei mai immaginato che <strong>Suzumiya</strong> mi avrebbe preso per farmi unire al gruppo.” <strong>di</strong>sse<br />

imbronciandosi.<br />

Asahina, sei carina anche con quella espressione.<br />

“Mi sono semplicemente attenuta agli or<strong>di</strong>ni...del mio superiore, o <strong>di</strong> qualcuno ancora più in alto. Perciò<br />

nemmeno io conosco quale scopo ci sia in ciò che ho fatto.”<br />

Guardando ad un‟Asahina che stava arrossendo, pensai tra me e me, non potrebbe darsi che quel superiore<br />

altri non fosse che l‟Asahina adulta? Era una supposizione senza alcun fondamento, ma dato che gli unici<br />

viaggiatori nel tempo che conoscevo erano lei e l‟Asahina normale, non mi si potreva biasimare per averlo<br />

pensato.<br />

“Capisco.” mormorai annuendo con la testa.<br />

Eppure, ancora non capivo.<br />

Se l‟Asahina adulta era venuta per darmi un‟in<strong>di</strong>cazione, allora avrebbe dovuto sapere cosa ci sarebbe<br />

successo. E sembrava che non l‟avesse mai detto neppure ad Asahina.<br />

Esattamente, che stava accadendo?<br />

“Hmm......”<br />

Non c‟era alcun motivo per farsi venire un mal <strong>di</strong> testa al riguardo.<br />

Se Asahina non riusciva a capirlo, allora non c‟era modo che io potessi riuscirci.<br />

Nagato aveva detto che c‟è più <strong>di</strong> una maniera per viaggiare nel tempo.<br />

I futuri viaggiatori nel tempo hanno un loro proprio insieme <strong>di</strong> regole da seguire, giusto?<br />

Spero che qualcuno me le vorrà spiegare, quando tutto sarà sistemato.


Alla stazione mi separai da Asahina. <strong>La</strong> sua piccola figura mi ringraziò ancora una volta, poi se ne andò<br />

come se fosse un vero peccato farlo. Appena uscì dalla mia vista, mi <strong>di</strong>ressi anch‟io verso casa, e fu allora<br />

che mi accorsi <strong>di</strong> aver lasciato la mia cartella nella stanza del club.<br />

Il giorno seguente era l‟8 Luglio.<br />

Secondo la mia percezione, era in effetti il giorno dopo, ma per il mio corpo era come se dall‟ultima volta che<br />

ero andato a scuola fossero passati tre anni e un giorno.<br />

Andai a scuola a mani vuote e mi <strong>di</strong>ressi dritto alla stanza del club, poi, dopo aver recuperato la mia cartella,<br />

andai in classe.<br />

Sembrava che Asahina dovesse essere arrivata prima <strong>di</strong> me, dato che la sua cartella non si vedeva da<br />

nessuna parte.<br />

Entrando in aula, vi<strong>di</strong> <strong>Haruhi</strong> seduta lì, a fissare assorta fuori dalla finestra, come se stesse aspettando con<br />

convinzione l‟arrivo degli alieni.<br />

“Qualcosa non va? E‟ da ieri che sembri depressa. Hai forse raccolto e mangiato qualche fungo velenoso?”<br />

<strong>di</strong>ssi e mi sedetti.<br />

<strong>Haruhi</strong> fece volutamente un sospiro e <strong>di</strong>sse: “Nulla, davvero. Mi sento solo malinconica ripensando a certe<br />

cose del passato. A certi ricor<strong>di</strong> legati al Tanabata.”<br />

Rabbrivi<strong>di</strong>i all‟istante. Di che genere <strong>di</strong> ricor<strong>di</strong> si trattasse…non glielo chiesi.<br />

“Capisco.”<br />

<strong>Haruhi</strong> scostò la testa e si mise ad osservare i cambiamenti delle nuvole.<br />

Feci un‟alzata <strong>di</strong> spalle.<br />

Non ho alcuna intenzione <strong>di</strong> accendere la miccia a questa bomba.<br />

Nessuno con del sale in zucca lo farebbe.<br />

Dopo le lezioni, il Club <strong>di</strong> Letteratura tornò ancora una volta ad essere il quartier generale della SOS Dan.<br />

<strong>Haruhi</strong> <strong>di</strong>sse solamente: “Gettate via il ramo <strong>di</strong> bamboo, ormai è del tutto inutile.” Poi se ne andò subito.<br />

<strong>La</strong> fascia da “comandante” sembrava sentirsi abbastanza sola dopo essere stata abbandonata sul<br />

tavolo. Sigh, domani tornerà ad essere la solita ragazza stravagante, chiedendoci <strong>di</strong> fare impossibili cose<br />

senza senso. E‟ quel genere <strong>di</strong> persona.<br />

Anche Asahina non era lì.<br />

Solo Nagato Yuki era nella stanza, assieme a me che stavo giocando a scacchi con Koizumi.


Incapace <strong>di</strong> resistere alla sua “evangelica” passione per gli scacchi, accettai che mi insegnasse come si<br />

faceva a giocare.<br />

Avevo pensato che Koizumi fosse passato agli scacchi perché era una schiappa ad Othello, ma sembrava<br />

che mi fossi sbagliato. Era ugualmente scarso anche a scacchi.<br />

Mangiai una delle pe<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> Koizumi col mio cavallo mentre gettavo lo sguardo su Nagato, che se ne stava a<br />

fissare attentamente la scacchiera con la sua faccia inespressiva.<br />

“Dimmi, Nagato, non ci sto capendo niente: Asahina viene davvero dal futuro?”<br />

Nagato annuì lentamente con la testa.<br />

“Sì.”<br />

“Ma ho avvertito un paradosso tra il <strong>di</strong>rigermi nel passato e il ritornare al futuro.”<br />

C‟era da aspettarselo.<br />

Se non ci fosse continuità tra passato e futuro lungo un medesimo flusso temporale, se andassimo in<strong>di</strong>etro<br />

nel tempo <strong>di</strong> tre anni, poi andassimo a dormire lì e ci risvegliassimo nel presente, allora il “presente” in cui ci<br />

troveremmo dovrebbe essere un mondo <strong>di</strong>verso rispetto allo “ieri” da cui siamo partiti.<br />

Eppure, in base ai risultati, ho dato ad <strong>Haruhi</strong> un‟idea che non avrebbe dovuto avere, e quell‟idea l‟ha portata<br />

alla North High, acuendo il suo interesse in tutte le forme <strong>di</strong> vita non umane….a questo punto può esserci<br />

una sola possibilità.<br />

Se non avessi viaggiato nel tempo fino a tre anni fa, magari nulla sarebbe mai accaduto.<br />

Giu<strong>di</strong>cando dal tono dell‟Asahina adulta, lei sembrava saperlo meglio <strong>di</strong> noi. In altre parole, passato e futuro<br />

sono collegati in modo continuo.<br />

Ma questo contrad<strong>di</strong>ce ciò che Asahina mi ha detto prima sul fatto che gli eventi nei singoli piani temporali<br />

siano predeterminati.<br />

Per quanto io possa essere stupido, riesco ugualmente a capirlo.<br />

“Non essendoci una conclusione alla teoria del paradosso, non c‟è nemmeno modo <strong>di</strong> provare che non ci sia<br />

alcun paradosso.” <strong>di</strong>sse calmamente Nagato, facendo una strana espressione che <strong>di</strong>ceva “Questo dovrebbe<br />

spiegare tutto”.<br />

Questa spiegazione magari potrebbe essere sufficiente per te, ma io non ci ho capito assolutamente nulla.<br />

Nagato sollevò il suo liscio e can<strong>di</strong>do collo e mi fissò: “Presto capirai”<br />

Andò quin<strong>di</strong> alla sua solita se<strong>di</strong>a e se ne tornò al proprio mondo <strong>di</strong> libri.<br />

Koizumi allora parlò: “<strong>La</strong> situazione è questa. In questo momento il mio re è sotto scacco da parte della tua<br />

torre. Questo è certamente un problema per me, dove potrei fuggire?” <strong>di</strong>sse Koizumi mentre raccoglieva il<br />

suo re nero, poi con noncuranza lo mise dentro il suo taschino. Mostrò quin<strong>di</strong> il suo palmo come un<br />

prestigiatore che sta rivelando i propri trucchi:


“Bhe, c‟è forse qualche paradosso nel mio fare così?”<br />

Giochicchiai con le mie <strong>di</strong>ta con la torre bianca e pensai: Non ho intenzione <strong>di</strong> giocare con te a qualche<br />

stupido quiz <strong>di</strong> filosofia Zen, né ho in programma <strong>di</strong> appagare me stesso parlando <strong>di</strong> argomenti astratti.<br />

Quin<strong>di</strong> mi rifiuto <strong>di</strong> rispondere alla tua domanda.<br />

Ad ogni modo, non c‟è dubbio che <strong>Haruhi</strong> sia una realtà paradossale e lo stesso si può <strong>di</strong>re <strong>di</strong> questo<br />

mondo.<br />

“Inoltre, per noi un re non significa nulla, è invece la regina che gioca un ruolo molto più importante.”<br />

Spostai la torre bianca sulla casella dove si trovava il re nero. Partita vinta in otto mosse.<br />

"...Non ho idea <strong>di</strong> cosa accadrà dopo, ma spero solo che non si tratti <strong>di</strong> qualcosa che possa darci ancora più<br />

problemi.”<br />

Nagato rimase in silenzio, mentre Koizumi sorrise e <strong>di</strong>sse:<br />

“Credo che sia meglio che le cose rimangano tranquille, o preferisci forse che accada qualcosa?”<br />

Sbuffai e segnai un cerchio vicino al mio nome sulla tabella dei punti.<br />

Misteryque Sign<br />

Non c‟era da meravigliarsi, <strong>Haruhi</strong> si era già ripresa dal suo stato malinconico durante la sessione d‟esami <strong>di</strong><br />

fine semestre e ancora una volta stava facendo quel che le pareva.<br />

Per quel che mi riguardava, sembrava che il colore blu risultato da quella reazione mi fosse passato in mano<br />

come un testimone da staffetta, ed ero al culmine della <strong>di</strong>sperazione. Ogni foglio degli esami che veniva<br />

<strong>di</strong>stribuito mi faceva stare sempre peggio. Probabilmente anche Taniguchi con<strong>di</strong>videva la mia stessa<br />

malinconia. Negli esami <strong>di</strong> metà semestre, eravamo come due commilitoni che volavano proprio al limite<br />

dell‟altitu<strong>di</strong>ne minima consentita, anche quando il radar col suo segnale rosso del fallimento ci aveva<br />

sicuramente in<strong>di</strong>viduato. Una persona è un animale che vuole accanto qualcuno che sia stupido almeno<br />

quanto lui. Ti senti più a tuo agio se ti sono vicini. D‟altra parte non è assolutamente il caso <strong>di</strong> vedere<br />

qualcun altro rilassato.<br />

Chi faceva il test <strong>di</strong>etro <strong>di</strong> me era <strong>Haruhi</strong>, in qualche modo aveva sempre del tempo libero. Di solito circa<br />

trenta minuti prima che il tempo concessoci finisse, ti accorgevi che stava dormendo sul banco.<br />

Che fasti<strong>di</strong>o.<br />

Tutte le attività dei club erano sospese durante gli esami, ma visto che per qualche motivo la SOS Dan era<br />

sempre aperta durante tutto l‟anno, riaprire i battenti in un giorno simile era del tutto normale, anche se<br />

nessuno ce lo aveva chiesto, fu lo stesso il giorno prima e quello prima ancora.<br />

In apparenza, il regolamento scolastico non veniva imposto alle attività della SOS Dan. Naturale, dato che si<br />

era trattato <strong>di</strong> un errore sin dall‟inizio. Considerato che questa brigata enigmatica non era nemmeno un club<br />

o altro, non aveva importanza. Questa era la linea <strong>di</strong> <strong>Haruhi</strong>.


Come l‟altro giorno. Anche se mi ero appena riuscito ad invogliarmi al massimo a stu<strong>di</strong>are, in quel preciso<br />

istante, <strong>Haruhi</strong> mi trascinò afferandomi per la manica nell‟aula del club.<br />

“Dai un attimo un occhio a questo.” <strong>di</strong>sse, in<strong>di</strong>cando lo schermo del computer che aveva depredato ad un<br />

altro club un pò <strong>di</strong> tempo fa.<br />

Non potevo sfuggire, così guardai. Il software del montaggio grafico mostrava uno scarabocchio<br />

incomprensibile. Sembrava un verme solitario ubriaco che rotolava nel suo drink all‟interno <strong>di</strong> un cerchio;<br />

non avevo idea <strong>di</strong> che cosa avrebbe dovuto rappresentare. Non sapevo cos‟altro pensare, se non che fosse<br />

stato <strong>di</strong>segnato da un bambino dell‟asilo.<br />

“Cos‟è?” <strong>di</strong>ssi schiettamente.<br />

Imme<strong>di</strong>atamente mi rispose <strong>Haruhi</strong> con la bocca che sembrava il becco <strong>di</strong> un anatra: “Non ci arrivi?”<br />

“No, per niente. Il test <strong>di</strong> giapponese <strong>di</strong> oggi era più semplice da capire, rispetto a questo.”<br />

“Di che parli? Quel test era talmente semplice che anche la tua sorellina avrebbe potuto ottenere il punteggio<br />

massimo.”<br />

Le sue parole iniziavano davvero ad irritarmi.<br />

“Questo è il mio stemma per la SOS Dan!” rispose con il viso che risplendeva orgoglioso, come se avesse<br />

appena ultimato qualcosa <strong>di</strong> straor<strong>di</strong>nario.<br />

“Stemma?, <strong>di</strong>ssi<br />

“Sì, stemma.” <strong>di</strong>sse <strong>Haruhi</strong>.<br />

“Questo? Nessun altro se non un aspirante capoufficio, che trascorre due mesi interi <strong>di</strong> vacanza a girare per<br />

night club tutta la notte, e che ritorna sui i suoi passi completamente ubriaco, potrebbe capirlo.”<br />

“Guardalo più da vicino. Ve<strong>di</strong>, c‟è scritto SOS Dan qui in mezzo, giusto?”<br />

Ora che me lo <strong>di</strong>ci, non è che proprio non riesca a vedere che sembri che sia così, ma esiterei un attimo ad<br />

urlare in giro troppo forte che non è che non lo vedo.<br />

Bene dunque allora quante negazioni ho messo <strong>di</strong> fila? Non credo <strong>di</strong> farcela da solo, quin<strong>di</strong> se qualcuno se<br />

la sente, le conti al posto mio.<br />

“Sei l‟unico ad avere così tanto tempo libero! E non hai comunque intenzione <strong>di</strong> impegnarti nello stu<strong>di</strong>o.”<br />

Traboccavo <strong>di</strong> ansia fino ad un momento fa. Ma ora che ci penso, hai perfettamente ragione. “Pensavo <strong>di</strong><br />

metterlo nella home page della SOS Dan.”<br />

A proposito, ce l‟abbiamo una cosa del genere. Ma è un misero sito, senza altro che una home page.<br />

“Non abbiamo avuto altre visite. Che vergogna! E non abbiamo nemmeno ricevuto delle e-mail misteriose. E‟<br />

perché ti ci sei messo tu <strong>di</strong> mezzo! Pensavo <strong>di</strong> usare delle foto erotiche <strong>di</strong> Mikuru per attirare dei clienti.”<br />

Le passionali foto <strong>di</strong> Asahina in costume da cameriera sono tutte mie, e non intendo con<strong>di</strong>viderle con nessun<br />

altro. Questa non è senz‟altro una <strong>di</strong> quelle cose al mondo che si possono comprare con i sol<strong>di</strong>.


“E‟ vero che hai fatto questo sito, ma è veeeeramente noioso, non cre<strong>di</strong>? Non c‟è davvero nulla che lo animi.<br />

Così mi sono detta, „perché non metterci qualcosa tipo uno stemma della SOS Brigade?” Su avanti muoviti e<br />

toglilo dalla rete. Mi <strong>di</strong>spiace pensando alle persone che visiteranno questo stupido sito per sbaglio. Dato<br />

che non ha contenuti, non c‟è nulla da aggiornare. Tutto ciò che offre è un immagine che <strong>di</strong>ceva “Benvenuti<br />

nel sito della SOS Dan!”, un in<strong>di</strong>rizzo e-mail e un contatore per gli accessi. Quel contatore non ha nemmeno<br />

raggiunto le tre cifre, ed il 90% degli accessi sembrerebbero essere solo quelli <strong>di</strong> <strong>Haruhi</strong>.<br />

Mentre guardavo il sito casereccio apparso nella finestra del browser che <strong>Haruhi</strong> aveva lanciato, chiesi:<br />

“Perchè non scrivi dei resoconti perio<strong>di</strong>ci? Non è forse compito del comandante presentare un <strong>di</strong>ario <strong>di</strong><br />

bordo? Anche il capitano <strong>di</strong> una navicella spaziale ne tiene uno.”<br />

“Non se ne parla, che rottura!”<br />

Lo sarebbe anche per me. Descrivere un giorno qui, vorrebbe <strong>di</strong>re scrivere cose come il genere <strong>di</strong> libro che<br />

leggeva Nagato , come Koizumi vinceva una partita a Gomoku Narabe, [Il Gomoku è un gioco tra<strong>di</strong>zionale<br />

giapponese, solo lontanamente imparentato col gioco del Go (<strong>di</strong> cui utilizza tavoliere e pe<strong>di</strong>ne); le sue<br />

regole, infatti, sono <strong>di</strong>fferenti e molto più semplici e viene giocato, secondo il Bell (vd. Board and Table<br />

Games from Many Civilizations), "principalmente da bambini, donne, e turisti occidentali". È un classico<br />

gioco <strong>di</strong> allineamento, come il Filetto o il moderno Forza 4, ed ha anche una variante più complessa, detta<br />

Renju.] come anche oggi Asahina fosse graziosa, e come <strong>Haruhi</strong> stava seduta tranquillamente con la bocca<br />

chiusa. Dopo aver scritto cose tanto banali, non penso proprio che la lettura risulterebbe loro <strong>di</strong>vertente.<br />

Perciò mi asterrò dal fare qualcosa che non sarebbe comunque piacevole per gli altri.<br />

“Okay, Kyon. Fai in modo <strong>di</strong> visualizzare questo stemma in alto sulla home page.”<br />

“Arrangiati.”<br />

“Non so come fare!”<br />

“Trova il modo. Non imparerai mai se continui a <strong>di</strong>pendere dagli altri.”<br />

“Sono il capo! Ed è compito del capo dare le <strong>di</strong>rettive. Dopo tutto se facessi tutto io, voi altri non avreste<br />

niente da fare, giusto? Dovresti usare un po‟ <strong>di</strong> più il cervello. Non migliorerai come persona se fai solo quel<br />

che ti si <strong>di</strong>ce.”<br />

Mi stai <strong>di</strong>cendo <strong>di</strong> farlo o <strong>di</strong> non farlo? Cosa vuoi <strong>di</strong>re? Parla giapponese correttamente.<br />

“Avanti, fallo e basta! Non prenderti gioco <strong>di</strong> me con questi giri <strong>di</strong> parole. Dovresti ringraziare <strong>di</strong> avere così<br />

tanto tempo libero come i greci, prima dell‟Anno Domini. Avanti, datti una mossa!”<br />

Più a lungo ero costretto a sentire la voce <strong>di</strong> <strong>Haruhi</strong>, che era come un corvo chiassoso che cantava all‟alba,<br />

più mi facevano male le orecchie, quin<strong>di</strong> aprii riluttante l‟e<strong>di</strong>tor HTML, presi l‟immagine del Mastro Artista<br />

<strong>Haruhi</strong>, che sembrava <strong>di</strong>segnata da un bambino con molto tempo da perdere, la ridussi alla <strong>di</strong>mensione<br />

adatta, la incollai in un file e feci l‟upload senza cambiare altro.<br />

Ricaricai la pagina per verificare l'aggiornamento. Sembrava che l‟inutile emblema della SOS Dan avesse<br />

lasciato correttamente il segno su internet. Die<strong>di</strong> un occhiata al contatore delle visite e, come mi aspettavo, il


numero era ancora a due cifre. Sarebbe stato meglio se nessun‟altro oltre ad <strong>Haruhi</strong> avesse visto il sito. Non<br />

volevo si sapesse in giro che la persona che aveva creato una simile scempiaggine fossi io.<br />

Alla fine della giornata, il primo semestre in qualche modo si era concluso, e con esso anche i giorni che<br />

avevano protratto la mia malinconia, da quel momento sarebbe iniziato un momentaneo riposo. Il nome <strong>di</strong><br />

questo riposo era detto tregua dagli esami. Questo periodo preparatorio sarebbe durato fino alle vacanze<br />

estive e, nel mentre, i professori avrebbero segnalato che tutti i miei test erano andati male.<br />

Dannazione, che seccatura.<br />

Sentendomi sia depresso che irritato, i miei passi mi guidarono al club <strong>di</strong> letteratura, <strong>di</strong>ventato il rifugio della<br />

SOS Dan. Almeno avrei potuto guardare Asahina e ritrovare un pò <strong>di</strong> pace.<br />

Nagato che leggeva un libro in silenzio, Koizumi sorridente, mentre risolveva da solo un <strong>di</strong>fficile quesito a<br />

Shogi, Asahina che ci aspettava col suo costume da cameriera, <strong>Haruhi</strong> che <strong>di</strong>ceva, gracchiava, urlava o<br />

strillava qualcosa <strong>di</strong> incomprensibile, ed io che dovevo sorbirmi i suoi <strong>di</strong>scorsi noiosi, erano gli elementi<br />

caratteristici <strong>di</strong> quei giorni.<br />

Di recente non era successo nulla, ma mi sentivo così sin dall‟inizio.<br />

Sentendomi sprofondare, bussai alla porta.<br />

Sperando <strong>di</strong> sentire un “Si~?” con la cadenza <strong>di</strong> Asahina, ciò che uscì dalla stanza fu invece, “Entra!”<br />

Era la voce non curante <strong>di</strong> <strong>Haruhi</strong> e, quando entrai, c‟era solo lei.<br />

Con i gomiti sul banco del comandante, stava facendo qualcosa col pc acquisito con la forza dal club <strong>di</strong><br />

informatica.<br />

“Oh, ci sei solo tu?”<br />

“Anche Yuki è qui, sai?”<br />

Certo, Nagato era ad un angolo del tavolo con un libro aperto, sembrava una statuina, come al solito. Era<br />

come una sorta <strong>di</strong> soprammobile dell‟aula, perciò non c‟era bisogno <strong>di</strong> contarla. Non si era preoccupata <strong>di</strong><br />

entrare nella SOS Dan, ed era infatti ufficialmente un membro del club <strong>di</strong> letteratura. Ma pensai <strong>di</strong> dovermi<br />

correggere.<br />

“Oh, ci siete solo tu e Nagato?”<br />

“E‟ vero, hai qualcosa da ri<strong>di</strong>re? Se è così, ti ascolterò, dato che qui sono il capo, dopo tutto.”<br />

Se dovessi elencare le lamentele che ho nei tuoi confronti, riempirei entrambe le facciate <strong>di</strong> un foglio A4.<br />

“Sono l‟unica che dovrebbe essere delusa. Perché bussando a quel modo, credevo proprio che sarebbe<br />

entrato un cliente. Non confondermi, comportandoti come se lo fossi, ok?”<br />

Ci sto attento, per evitare <strong>di</strong> entrare per errore mentre Asahina si sta cambiando.<br />

Quell‟affascinante ed incauta persona, non si ricorda quasi mai <strong>di</strong> chiudere la porta a chiave.


Dei clienti, come ti salta in mente? Dimmi un pò che razza <strong>di</strong> clienti verrebbero in quest‟aula?<br />

Dopo<strong>di</strong>chè, <strong>Haruhi</strong> mi guardò con sdegno.<br />

“Non ricor<strong>di</strong>?”<br />

Un pensiero mi fece trasalire. Non stava parlando <strong>di</strong> quello che era accaduto tre anni fa dopo il Tanabata,<br />

vero?<br />

“Sei tu il responsabile! E senza aver avuto prima la mia autorizzazione!”<br />

A cosa stava alludendo?<br />

“Hai attaccato tu il volantino sulla bacheca dei club della scuola.”<br />

Oh, quello.<br />

Tirai un sospiro <strong>di</strong> sollievo. Per fare in modo che il consiglio studentesco approvasse la SOS Dan, presentai<br />

dei piani <strong>di</strong> attività fittizie. Dopo aver concluso che un club <strong>di</strong> caccia ai misteri non sarebbe stato nemmeno<br />

preso in considerazione, potevamo appellarci al consiglio studentesco per permetterci <strong>di</strong> continuare la sua<br />

attività come ufficio <strong>di</strong> consulenza per problemi <strong>di</strong> vario genere. Se avessi detto una tale stupidaggine al<br />

consiglio esecutivo, saremmo stati sciolti all‟istante. Ad ogni modo, ero già passato oltre l‟aver fatto un<br />

volantino a mano. Non ricordavo esattamente cosa avevo scritto, ma penso qualcosa del tipo, “Accettiamo<br />

qualsiasi consulto.” Superato il problema, lo appesi ad una bacheca, vista per caso. Anche se qualcuno lo<br />

avesse notato, in ogni caso, supponevo che non sarebbe stato tanto pazzo da venire alla SOS Dan per<br />

esporre i suoi problemi ed avere un consiglio.<br />

Era questa la risposta corretta al fatto che non avessimo ancora avuto nessun cliente, il che andava<br />

benissimo. Dunque, visto che <strong>Haruhi</strong> aveva ricordato una cosa simile, si aspettava davvero che qualcuno<br />

venisse?<br />

Era ora <strong>di</strong> tornare a casa per oggi, ma forse era meglio rimanere ancora un pò. Se fosse arrivato uno<br />

studente che aveva davvero qualche strano problema, le cose si sarebbero complicate. In un angolo dei miei<br />

pensieri ci stavo riflettendo, e mentre <strong>Haruhi</strong> faceva girare il mouse, <strong>di</strong>sse, “Comunque, guarda qua. C‟è<br />

qualcosa <strong>di</strong> strano. Forse il pc si è rotto.”<br />

Guardai dal lato attraverso i capelli <strong>di</strong> <strong>Haruhi</strong>. Quello che visualizzava lo schermo contro la sua volontà, era<br />

l‟homepage della SOS Dan. Comunque era leggermente <strong>di</strong>versa da quella che avevo fatto io. Lo stemma<br />

scarabocchiato grossolanamente a mano da <strong>Haruhi</strong> era deformato come se fosse stato ristretto ed il<br />

contatore degli accessi ed il logo erano stati spazzati via. Cercai <strong>di</strong> ricaricarlo, ma non cambiò nulla.<br />

Sembrava che dei dati anomali lo avessero completamente coperto come fosse un mosaico.<br />

“Non è il pc. Sembra che il file sul server sia rovinato.”<br />

Non ci capivo molto <strong>di</strong> internet, ma sapevo che era per quello. Per caso, mi era venuto in mente <strong>di</strong> fare una<br />

copia del sito in modo da visualizzarla correttamente in internet.<br />

“Da quand‟è che fa così?”


“E chi lo sa? Ho solo controllato la posta negli ultimi giorni, quin<strong>di</strong> non ho guardato il sito. Era così quando<br />

l‟ho aperto oggi. Da chi devo protestare?”<br />

Non c‟era bisogno <strong>di</strong> presentare una protesta. Il <strong>di</strong>scorso era semplice. Strappai <strong>di</strong> mano il mouse ad <strong>Haruhi</strong><br />

e ricaricai la pagina sul server, sovrascrivendo i dati con lo stesso nome. Provai a rivisualizzarlo…<br />

“Hmm?”<br />

Il sito rimase rovinato. Ci riprovai <strong>di</strong>verse volte, ma il risultato fu lo stesso. Sembrava che mi fossi beccato il<br />

bug “per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> controllo del pc”.<br />

“Non è strano? Forse sono quelli là, quelle storie che ho sentito sugli hacker o i cracker <strong>di</strong> cui parla la<br />

gente?”<br />

“Non è possibile.” negai.<br />

E' <strong>di</strong>fficile pensare che ci sia qualcuno con così tanto tempo libero da andare a craccare un sito che non è<br />

linkato da nessuna parte e che nessuno guarda mai. Probabilmente è un qualche tipo <strong>di</strong> errore.<br />

“Che fasti<strong>di</strong>o! Forse qualcuno sta facendo del cyber-terrorismo alla SOS Dan! Chi potrebbe essere? Se<br />

scopro quella persona, lo condannerò a trenta giorni <strong>di</strong> servizi sociali senza alcun processo!”<br />

Spostando i miei occhi dalla infuriata <strong>Haruhi</strong>, mi voltai a guardare Nagato, che sembrava indossare un<br />

sistema <strong>di</strong> mimetizzazione ottica. Forse ha fatto qualcosa lei? pensai.<br />

Anche se riesco ad immaginare che Nagato abbia una dettagliata conoscenza dei computer, non la ho mai<br />

vista utilizzarlo. Per essere più precisi, era <strong>di</strong>fficile vederle fare qualcosa che non fosse leggere un libro.<br />

Bussarono alla porta.<br />

“Avanti!”<br />

<strong>La</strong> porta si aprì mentre <strong>Haruhi</strong> stava ancora rispondendo; era Koizumi.<br />

Con il suo solito, eccessivo sorriso fresco <strong>di</strong>sse: “Oh, che strano! Asahina non è ancora arrivata?”<br />

“Quelli <strong>di</strong> seconda hanno più esami, no?”Era l‟ultimo giorno del semestre per noi del primo anno e avevamo<br />

solo tre ore <strong>di</strong> lezione.<br />

Potremmo andarcene a casa al più presto, perché siamo tutti riuniti qua? Ho così pochi amici? E, <strong>Haruhi</strong>,<br />

perché non hai fatto uno tsukkomi [serie <strong>di</strong> veloci gag verbali <strong>di</strong>vertenti fra 2 interlocutori] a Koizumi quando<br />

ha bussato?<br />

Koizumi lasciò la sua cartella sul tavolo, tirò fuori la dama cinese dall‟arma<strong>di</strong>o e si voltò verso <strong>di</strong> me con uno<br />

sguardo invitante. Scossi il capo; lui alzò le spalle e cominciò una partita da solo.<br />

Non vedevo davvero l‟ora <strong>di</strong> bere il thè <strong>di</strong> Asahina.<br />

Knock Knock.


Era <strong>di</strong> nuovo il rumore <strong>di</strong> qualcuno che bussava. Questa volta ero seduto nel banco del capo, lottando con il<br />

software FTP. Dietro <strong>di</strong> me c‟era <strong>Haruhi</strong>, facendomi richieste insensate e campate per aria e obbligandomi a<br />

rispondere a quelle irragionevoli domande.<br />

Perciò quel bussare era il suono della mia salvezza.<br />

“Avanti!” <strong>di</strong>sse <strong>Haruhi</strong> <strong>di</strong> nuovo, a gran voce, e la porta si aprì. A giu<strong>di</strong>care dalla sequenza <strong>di</strong> fatti,<br />

probabilmente sarebbe stata Asahina che era arrivata.<br />

“Ah, scusate, sono in ritardo!”<br />

Scusandosi umilmente appena si era mostrata, un angelo senza ali, non poteva essere nessun‟altra se non<br />

Asahina.<br />

“Ho avuto i test fino alla quarta ora…”<br />

Mentre pronunciava scuse che non erano necessarie, stava indugiando sulla porta, sembrando esitante. Per<br />

qualche motivo non stava entrando e continuò timidamente: “Bhè, cioè… vedete.”<br />

Tutti i nostri occhi erano puntati su <strong>di</strong> lei. Quando si accorse che Nagato la stava guardando, in<strong>di</strong>etreggiò<br />

rabbrividendo, poi, sembrando rassegnata, iniziò a parlare.<br />

“Uh, um… ho portato una cliente.”<br />

<strong>La</strong> cliente si chiamava Kimidori Emiri, una studentessa del secondo anno che dava l‟impressione <strong>di</strong> essere<br />

timida e or<strong>di</strong>nata. Con gli occhi fissi sulla superficie del thè preparato da Asahina, stava seduta senza alzare<br />

il viso. Affianco a lei stava Asahina, che si trovava su una se<strong>di</strong>a affianco alla sua come una scorta. Non si<br />

era cambiata nel suo costume da cameriera come mi aspettavo, era un po‟ una delusione.<br />

“Quin<strong>di</strong>, in sostanza,” <strong>di</strong>sse <strong>Haruhi</strong>, con una faccia come quella <strong>di</strong> una intervistatrice e facendo girare una<br />

penna a scatto. Occupando lo spazio <strong>di</strong> fronte alle due studentesse del secondo anno, continuò in tono<br />

arrogante: “Quello che stai <strong>di</strong>cendo è che vorresti che la SOS Dan cercasse il tuo fidanzato scomparso?”<br />

Tenendo la penna sopra le labbra, <strong>Haruhi</strong> incrociò le braccia. Anche se si comportava come se stesse<br />

pensando a qualcosa, io sapevo benissimo che si stava solo trattenendo e avrebbe potuto scoppiare a<br />

ridere da un momento all‟altro.<br />

Com‟è possibile? Ero sicuro che nessuno sarebbe mai venuto, invece il nostro primo cliente è arrivato. In<br />

una situazione del genere, <strong>Haruhi</strong> sicuramente vorrebbe saltare <strong>di</strong> gioia.<br />

“Sì.” <strong>di</strong>sse Kimidori, parlando verso la sua tazzina da thè.<br />

Nagato, Koizumi ed io osservavamo la situazione dai lati. Di fronte alla coppia <strong>di</strong> studentesse del secondo<br />

anno, <strong>Haruhi</strong> fece: “Hmmm.” artificialmente e mi guardò.<br />

Pian piano stavo rimpiangendo quello che avevo fatto.


Non avrei mai dovuto fare quel poster! Che cos‟avevo scritto? Accettiamo consulenze per i problemi che non<br />

potete <strong>di</strong>re ad altre persone…Era così? Ma non mi era mai passato per la testa che qualche studente lo<br />

avrebbe preso sul serio, non è forse normale?<br />

Sia che l‟avesse preso seriamente, sia il contrario, Kimidori aveva visto il poster con gli obiettivi della SOS<br />

Dan e sembrava che avesse capito che fossimo un ufficio per problemi generici oppure un impresa <strong>di</strong> servizi<br />

che faceva strani lavori. Certamente, se si interpretava letteralmente quello che c‟era scritto, si poteva capire<br />

in quel modo.<br />

Ah, ora ricordo, i contenuti delle attività che avevo segnato erano “<strong>di</strong>scussioni sui problemi della vita<br />

scolastica degli studenti, consulenze e progressiva partecipazione nelle attività <strong>di</strong> servizio comunitario”. Al<br />

momento, nessuna <strong>di</strong> queste cose potrebbe venir associata alla SOS Dan. A parte <strong>di</strong>sturbare un torneo <strong>di</strong><br />

baseball su erba, non abbiamo fatto nient‟altro.<br />

Nonostante ciò, avendo visto per caso il poster che avevo scritto, Kimidori aveva scoperto della nostra<br />

esistenza, chiamato Asahina, che era del suo stesso anno, dopo essersi preoccupata, ed era venuta da noi<br />

assieme a lei, sembrava fosse successo proprio questo.<br />

Allora, cosa potrebbe essere che ti preoccupa?<br />

“Non è venuto a scuola da molti giorni, ormai.”<br />

Kimidori non incrociava lo sguardo con nessuno e fissava intensamente il bordo della tazzina mentre<br />

parlava.<br />

“Anche se <strong>di</strong> solito è <strong>di</strong>fficile che sia assente, non è venuto persino ad un test, è molto strano.”<br />

“Hai provato a chiamarlo?” chiese <strong>Haruhi</strong>. <strong>La</strong> sua bocca smise <strong>di</strong> sembrare come se stesse per scoppiare a<br />

ridere da un momento all‟altro e iniziò a mordere la cima della sua penna.<br />

“Sì. Non risponde né al cellulare, né a casa. Ho provato ad andare da lui, ma era chiuso a chiave. Non è<br />

venuto nessuno ad aprirmi.”<br />

“Hu-hu-humm.”<br />

Una persona che gioisce delle <strong>di</strong>sgrazie altrui è davvero un buono a nulla, ma <strong>Haruhi</strong> stava emettendo<br />

un‟aura così allegra che sembrava stesse per iniziare a cantare in qualunque istante. In pratica, questa<br />

persona era davvero immorale. Fine della <strong>di</strong>scussione.<br />

“E la famiglia del tuo ragazzo?”<br />

Kimidori stava parlando con il suo thè. Sembrava che non fosse nella natura <strong>di</strong> questa ragazza parlare con<br />

gli altri incrociando gli sguar<strong>di</strong>.<br />

“Ho sentito precedentemente che i suoi genitori sono andati all‟estero. Non so come contattarli.”<br />

“Ehhh? Sono per caso andati in Canada?” chiese <strong>Haruhi</strong>?<br />

“No, se ricordo correttamente, mi pare che fosse l‟Honduras.”<br />

“Ho-ho. Honduras, capisco.”


Che cosa capisci? Dubito anche che tu sappia dove si trova questo stato. Um… era da qualche parte sotto il<br />

Messico?<br />

“Non c‟è alcun segno che sia nella sua stanza. Quando sono andato a trovarlo <strong>di</strong> tardo pomeriggio, era<br />

completamente scura. Sono preoccupata.” <strong>di</strong>sse Kimidori con in<strong>di</strong>fferenza, come se stesse leggendo un<br />

copione, poi si coprì il viso con le mani.<br />

<strong>Haruhi</strong> strinse le labbra, poi <strong>di</strong>sse: “Hmm. Non posso negare che capisco quello che provi.”<br />

Bugiarda. Non esiste la possibilità che tu capisca i sentimenti <strong>di</strong> una ragazza innamorata.<br />

“In ogni caso, è meraviglioso che tu sia venuta a cercare le abilità della SOS Dan. Prima <strong>di</strong> tutto, <strong>di</strong>mmi il<br />

motivo.”<br />

“Sì. Lui vi menzionava spesso. Perciò mi sono ricordata.”<br />

“Eh? Chi è il tuo ragazzo?”<br />

Sotto richiesta <strong>di</strong> <strong>Haruhi</strong>, Kimidori mormorò il nome del giovane studente. Mi sembrava <strong>di</strong> averlo già sentito<br />

prima da qualche parte, ma mi pareva anche che non fosse un mio conoscente.<br />

Anche <strong>Haruhi</strong> aggrottò le sopracciglia: “Chi sarebbe?”<br />

Con la voce <strong>di</strong> una gentile brezza, Kimidori rispose: “Diceva <strong>di</strong> essere un vicino della SOS Dan.”“Un<br />

vicino?”<strong>Haruhi</strong> guardò il soffitto. Kimidori si voltò verso Asahina ed io, che avevamo inclinato la testa <strong>di</strong> lato,<br />

e poi verso Koizumi e Nagato, ma i suoi occhi non incrociarono mai quelli <strong>di</strong> nessuno, poi tornò a fissare la<br />

tazzina da thè.<br />

Poi: “Ha il ruolo <strong>di</strong> presidente nel club dei computer.”<br />

Questo è ciò che <strong>di</strong>sse.<br />

Me n‟ero completamente scordato. Era quel povero presidente? Lo avevo fotografato mentre molestava<br />

sessualmente Asahina (contro la sua volontà) e <strong>Haruhi</strong>, usandolo come pretesto, prese il loro computer <strong>di</strong><br />

ulimo modello (con la forza) e fu anche obbligato a montarci la connessione in lacrime; era il povero sempai<br />

del club <strong>di</strong> ricerca dei computer. No, non c‟era nessun motivo <strong>di</strong> provare pietà per lui.<br />

Se ha una fidanzata con una così bella atmosfera, è più che sufficiente. A proposito, chissà dove ho messo<br />

quella macchina fotografica usa e getta.<br />

“Ok, ho capito!” <strong>di</strong>sse <strong>Haruhi</strong>, accettando il lavoro con facilità. “Ce ne occuperemo noi. Kimidori, sei<br />

fortunata! Come nostro primo cliente, ti risolveremo il caso gratuitamente come bonus.”<br />

S vuoi prendergli dei sol<strong>di</strong>, non sarà più un‟attività scolastica. Comunque, questo dovrebbe essere davvero<br />

un caso? Questo presidente Qualcuno non sara‟ semplicemente <strong>di</strong>ventato un hikikomori? [emarginati che si<br />

rinchiudono in casa e si ritirano dalla vita sociale] Non capisco come possa lamentarsi, con una ragazza<br />

come Kimidori, ma penso che sia meglio lasciarlo semplicemente da solo a riprendersi.


Naturalmente non <strong>di</strong>ssi nulla del genere; la ragazza lasciò l‟in<strong>di</strong>rizzo del suo fidanzato su un foglio e se ne<br />

andò velocemente dalla stanza del club, come la materializzazione <strong>di</strong> un‟apparizione.<br />

Dopo aver aspettato che Asahina rientrasse dopo averla accompagnata fuori nel corridoio, aprii la bocca:<br />

“Hey, va davvero bene accettare così facilmente? Che cosa vorresti fare se non riuscissimo a risolvere il<br />

problema?”<br />

Ma <strong>Haruhi</strong> semplicemente giochicchiò con la penna <strong>di</strong> buon umore.<br />

“Possiamo. Quel presidente si sta sicuramente nascondendo con una stanchezza <strong>di</strong> Maggio in ritardo <strong>di</strong> un<br />

paio <strong>di</strong> mesi. Semplicemente marceremo da lui, lo colpiremo due o tre volte e lo trascineremo fuori <strong>di</strong> casa.<br />

Perfettamente facile.”<br />

Sembrava che lo pensasse seriamente. Bhè, comunque anche io la pensavo allo stesso modo.<br />

Chiesi ad Asahina, che ci stava nuovamente preparando del thè fresco: “Tu e Kimidori siete amiche?”<br />

“No, non le avevo mai parlato prima. E‟ nella classe accanto alla mia, perciò la vedo solo nelle ore <strong>di</strong> lezioni<br />

assieme.”<br />

Sarebbe stato meglio se avesse parlato con i professori o la polizia prima <strong>di</strong> venire da noi. No, forse lo ha<br />

fatto? E siccome era stata ignorata, aveva chiamato Asahina? Probabilmente è successo qualcosa del<br />

genere, penso.<br />

Non c‟era alcuna fretta mentre sorseggiavamo pigramente il nostro thè. <strong>Haruhi</strong> era irragionevolmente<br />

contenta e sembrava che pensasse <strong>di</strong> accettare lavori sempre più importanti e poi risolverli. Anche se era<br />

spiacevole quanti pochi giorni fossero rimasti del primo semestre, quelle erano le con<strong>di</strong>zioni che<br />

probabilmente ci avrebbero costretto a fare un secondo giro del progetto <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> volantini.<br />

Scordatelo.<br />

Nagato chiuse d‟un colpo il suo libro e, come avrebbe detto <strong>Haruhi</strong>, iniziammo l‟investigazione.<br />

L‟abitazione dove il presidente viveva da solo era un monolocale. Vista la posizione, pensai che<br />

probabilmente la maggior parte dei residenti in quella zona fossero studenti universitari, in quell‟e<strong>di</strong>ficio a tre<br />

piani che non sembrava né bello, né brutto, <strong>di</strong> un colore tenuto abbastanza bene che non faceva capire se<br />

fosse nuovo o vecchio. Aveva un aspetto eccezionalmente normale. Or<strong>di</strong>nario.<br />

Tenendo in mano il foglietto dove c‟era scritto l‟in<strong>di</strong>rizzo, <strong>Haruhi</strong> corse su per le scale. Gli altri tre ed io<br />

seguimmo in silenzio la schiena della sua <strong>di</strong>visa estiva.<br />

“Qui, vero?”<br />

Davanti alla porta <strong>di</strong> metallo, <strong>Haruhi</strong> confermo il nome sulla targa. Il nome che Kimidori ci aveva detto si<br />

trovava dentro la custo<strong>di</strong>a <strong>di</strong> plastica.<br />

“Mi chiedo se non possiamo aprirla in qualche modo.”


Dopo aver provato a girare la maniglia un paio <strong>di</strong> volte per controllare se fosse chiusa a chiave, <strong>Haruhi</strong><br />

suonò il campanello.<br />

Avresti dovuto fare il contrario!<br />

“Che ne <strong>di</strong>te se passiamo dalla veranda sul retro? Se rompiamo la finestra possiamo entrare, vero?”<br />

Posso solo sperare che stia scherzando. Questa stanza è al terzo piano e poi noi non siamo un gruppo <strong>di</strong><br />

teppistelli. Non ho voglia <strong>di</strong> rovinarmi già la fe<strong>di</strong>na penale.<br />

“Forse hai ragione. An<strong>di</strong>amo dal manager e facciamoci prestare la chiave. Se <strong>di</strong>ciamo che siamo amici<br />

venuti perché siamo preoccupati, ce la darà.”<br />

Fingere <strong>di</strong> essere amica <strong>di</strong> qualcuno è la tua specialità. Ma questo presidente, anche se vive da solo, non ha<br />

mai dato un duplicato della chiave alla sua fidanzata. E‟ come coltivare le melanzane e poi buttar via il frutto.<br />

[Non sapevo come tradurre questa metafora in italiano.]<br />

Ka-chick.<br />

Mi voltai sentendo questo suono e vi<strong>di</strong> Nagato che girava silenziosamente la maniglia.<br />

“…”Mi stava guardando intensamente con occhi simili ad elio liquido. Lentamente tirò la porta e l‟entrata alla<br />

stanza fu libera.<br />

L‟aria dentro era rafferma, ma per qualche motivo sentivo un brivido freddo che la accompagnava, celato<br />

sotto i nostri pie<strong>di</strong>, o almeno così mi sembrava.<br />

“Oh.”<br />

Gli occhi <strong>di</strong> <strong>Haruhi</strong> si spalancarono e le labbra erano a semicerchio: “Oh, era aperta? Non me n‟ero accorta.<br />

Bhè, va bene così. Su, entriamo! Sono sicura che si sta nascondendo sotto il suo letto, quin<strong>di</strong><br />

semplicemente afferratelo e lo avremo catturato. Nel peggiore dei casi, se fa resistenza violenta, potete<br />

mettere fine alla sua vita. Immergeremo la sua testa nella cera d‟api e la porteremo alla nostra cliente.”<br />

Apparentemente, non provava neanche un minimo <strong>di</strong> senso <strong>di</strong> colpa per avergli rubato il computer. A<br />

<strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> Salomone, non si preoccupava nemmeno <strong>di</strong> trovare un recipiente per la sua testa.<br />

Completamente eccitata, ci spinse tutti dentro la stanza e poi vide che era completamente <strong>di</strong>sabitata. Non un<br />

singolo scarafaggio. Guardò dentro il bagno e sotto il letto. Non c‟era l‟ombra <strong>di</strong> un essere umano da<br />

nessuna parte. Rispetto alla stanza <strong>di</strong> Nagato, anzi, solo alla sua stanza degli ospiti, questa era solo un<br />

quarto <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni, ma, paragonata alla monotonia <strong>di</strong> quel posto vuoto, il livello <strong>di</strong> vitalità era quattro volte<br />

più grande. Una libreria, un ripostiglio, un banco che assomigliava ad un piccolo tavolo per la cena e un<br />

computer su un mobiletto erano stati lasciati in un or<strong>di</strong>ne ben preciso. Guardando fuori dalla finestra aperta,<br />

potemmo confermare che in veranda era nascosta solo una lavatrice.<br />

“Che strano.”<br />

Saltando sopra il letto, <strong>Haruhi</strong> inclinò la testa, incredula.


“Avevo pensato <strong>di</strong> trovarlo raggomitolato in qualche angolo con le braccia attorno alle ginocchia. Che sia<br />

andato al supermercato? Kyon, conosci qualche altro posto dove potrebbe andare un hikikomori?”<br />

Allora hai deciso che il presidente del club dei computer è un hikikomori? Che stia facendo un viaggio tra<br />

l‟America Centrale e quella del Sud? Oppure si sta seriamente nascondendo in qualche posto? Avremmo<br />

dovuto chiedere al suo professore alcune informazioni prima <strong>di</strong> venire qua.<br />

Stavo guardando alcuni libri legati ai computer allineati sulla sua libreria, quando qualcuno improvvisamente<br />

mi tirò la maglietta.<br />

“…”<br />

Nagato mi stava guardando senza alcuna espressione, poi spostò il mento <strong>di</strong> lato.<br />

“Dovremmo andarcene.”<br />

Sembrando piccola, Nagato mi sussurrò queste parole. Era la prima volta che sentivo la sua voce quel<br />

giorno. <strong>Haruhi</strong> e Asahina non se n‟erano accorti, ma Koizumi avvicinò la sua faccia al mio orecchio: “Anche<br />

io penso la stessa cosa.”<br />

Non parlare così seriamente, mi metti i brivi<strong>di</strong>.<br />

Ma Koizumi, con un sorriso forzato e occhi che non stavano per nulla ridendo, continuò: “Sento uno strano<br />

<strong>di</strong>sagio in questa stanza. E‟ simile alla sensazione a cui sono familiare. E‟ solo simile e la percepisco<br />

fondamentalmente <strong>di</strong>fferente, ma…”<br />

<strong>Haruhi</strong> si era presa la libertà <strong>di</strong> aprire il frigorifero.<br />

“Ho trovato del Warabi-mochi! [confetto gelatinoso fatto da amido <strong>di</strong> felce ricoperto o immerso in farina <strong>di</strong><br />

soia dolce] E‟ scaduto ieri, ma sarebbe un peccato, quin<strong>di</strong> mangiamolo!” <strong>di</strong>sse, mentre apriva la confezione.<br />

Asahina era preoccupata, ma <strong>Haruhi</strong> le fece assaggiare il dolce da offerta <strong>di</strong> supermercato, per vedere se<br />

era ancora commestibile.<br />

Parlai anche io, a bassa voce, naturalmente.<br />

“Simile a cosa?”<br />

“Ad uno Spazio Chiuso. Questa stanza ha un odore simile a quel posto. No, odore è solo un‟espressione<br />

metaforica. Va anche bene sensazione, visto che è qualcosa che trascende i cinque sensi.”<br />

Non sarai un esper!?<br />

Una battuta istintiva che dovetti trattenermi dal <strong>di</strong>re. In realtà quella persona era davvero un esper.<br />

“E‟ presente una faglia <strong>di</strong>mensionale. E‟ in esecuzione uno sfasamento.” Nagato mormorò con una voce che<br />

si fece strada a fatica nell‟aria.<br />

Ho capito.


Era soltanto quello che avrei voluto <strong>di</strong>re, purtroppo. Se Nagato avesse iniziato a sembrare inaspettatamente<br />

triste o qualcosa del genere, mi sarei immobilizzato dalla paura, perciò era nel mio interesse non <strong>di</strong>rlo. Ah,<br />

bhè.<br />

In ogni caso, sarebbe stato meglio andarsene velocemente. Dopo aver avvisato Koizumi e Nagato, mi voltai<br />

verso <strong>Haruhi</strong> che <strong>di</strong>vorava i Warabi-mochi.<br />

Quando tutti uscirono dal condominio, <strong>Haruhi</strong> <strong>di</strong>chiarò che per quel giorno eravamo tutti congedati a causa<br />

della fame e si incamminò da sola verso casa. Il lavoro che ci era stato commissionato da Kimidori venne<br />

messo temporaneamente da parte.<br />

“Alla fine si risolverà tutto da solo!” <strong>di</strong>sse irresponsabilmente e smise <strong>di</strong> pari passo <strong>di</strong> pensarci, così i<br />

propositi <strong>di</strong> quella giornata svanirono nell‟aria.<br />

Sembrava che avesse già perso ogni interesse.<br />

<strong>Haruhi</strong> non era l‟unica che non aveva ancora pranzato, ma finsi <strong>di</strong> andare a casa quando tutti si separarono,<br />

poi, dopo aver aspettato per <strong>di</strong>eci minuti in agitazione, tornai nuovamente <strong>di</strong> fronte all‟abitazione del<br />

presidente del club.<br />

Gli altri tre membri della brigata stavano già aspettando lì. Il <strong>di</strong>zionario alieno con le gambe e il maledetto<br />

esper polemico avevano sguar<strong>di</strong> come se sapessero già tutto, ma Asahina chiese: “Um… Che succede? Mi<br />

avete detto che ci dovevamo ritrovare qua senza che <strong>Suzumiya</strong> se ne accorgesse…”<br />

Mi stava guardando con un‟espressione confusa. Quando i miei occhi si posarono su Nagato e poi Koizumi,<br />

la mia ansietà crebbe. Quella che mi stava aspettando <strong>di</strong> più era Asahina, o per lo meno è quello che voglio<br />

pensare.<br />

“Questi due sembrano preoccupati dalla stanza in cui siamo appena stati.” risposi, “Non è vero?”<br />

<strong>La</strong> persona sorridente e quella senza espressione annuirono contemporaneamente.<br />

“Credo che capiremo se torneremo là dentro. Giusto, Nagato?”<br />

Senza <strong>di</strong>re nulla, Nagato iniziò a camminare. <strong>La</strong> seguimmo da <strong>di</strong>etro. Superando le scale senza neanche il<br />

suono <strong>di</strong> un passo, Nagato aprì quietamente la porta, si tolse silenziosamente le scarpe e avanzò al centro<br />

della stanza.<br />

Lo stu<strong>di</strong>o, che non era per nulla spazioso, era già pieno con quattro persone in fila.<br />

“Qua dentro,” Nagato cominciò a parlare, “una localizzata, non corrosiva amalgamazione <strong>di</strong> spazio asincrono<br />

sta avvenendo in<strong>di</strong>pendentemente in modalità <strong>di</strong> con<strong>di</strong>zione ristretta.”<br />

…<br />

Aspettammo un pò, ma sembrava che quella sarebbe stata l‟unica spiegazione.<br />

Se parli con frasi che sembrano formate da parole che hai scelto a caso da un <strong>di</strong>zionario e le hai messe <strong>di</strong><br />

fila come ti capitavano sotto gli occhi, io, che non ne ho uno, sono senza speranza.


“Quello che sto percependo è simile ad uno Spazio Chiuso. <strong>La</strong> fonte d‟origine <strong>di</strong> quelli è <strong>Suzumiya</strong>, ma in<br />

qualche modo qua sento un odore <strong>di</strong>verso.”<br />

Koizumi <strong>di</strong>sse ciò che sembrava una conclusione al <strong>di</strong>scorso <strong>di</strong> Nagato.<br />

Fate una bella coppia. Se usciste assieme, stareste bene. Dovresti insegnare qualche altro hobby a Nagato<br />

a parte leggere.<br />

“Ci penserò dopo. Ora c‟è qualcosa che dobbiamo fare. Nagato, questo spazio anormale è la causa della<br />

scomparsa del presidente?”<br />

“Sì.”<br />

Nagato alzò una mano, in una posizione che sembrava accarezzare gentilmente lo spazio sopra <strong>di</strong> lei.<br />

Una spiacevole premonizione corse lungo la mia spina dorsale ed arrivò al cervello. Forse avrei dovuto<br />

<strong>di</strong>re: “Aspetta!” Ma prima che potessi pronunciare questa parola, Nagato sussurrò qualcosa con una voce<br />

che sembrava come una cassetta mandata avanti venti volte più veloce e, in un momento, la scena cambiò<br />

<strong>di</strong> fronte ai miei occhi, prima che potessi sbattere le palpebre.<br />

“Hah!?”<br />

Asahina sobbalzò e si aggrappò al mio braccio sinistro con tutte e due le mani, tenendomi stretto. Ma non<br />

avevo tempo per gustarmi quella sensazione che avevo atteso a lungo, in quanto stavo anche io cercando <strong>di</strong><br />

verificare dove mi trovassi.<br />

Ve<strong>di</strong>amo, ero nel piccolo stu<strong>di</strong>o del presidente fino a poco fa. Decisamente non in un posto misterioso come<br />

questo. Non in un largo, monotono luogo, con una foschia color ocra sospesa nell‟aria che non laciava<br />

vedere l‟orizzonte. Chi potrebbe avermi portato in questo posto?<br />

“Co<strong>di</strong>ci d‟intrusione analizzati. Questo spazio si sta sovrapponendo a quello normale. Una fase ha avuto uno<br />

slittamento.” spiegò Nagato.<br />

Bhè, questa persona non è forse l‟unica che sembra capace <strong>di</strong> fare questo genere <strong>di</strong> cose?<br />

Koizumi, l‟unico in grado <strong>di</strong> sostenere una <strong>di</strong>scussione con lei, <strong>di</strong>sse: “Non sembra essere uno Spazio<br />

Chiuso <strong>di</strong> <strong>Suzumiya</strong>.”<br />

“E‟ ingannevolmente simile. In ogni caso, una parte <strong>di</strong> questo spazio <strong>di</strong> dati sta interagendo con informazioni<br />

<strong>di</strong> scarto originate da <strong>Suzumiya</strong> <strong>Haruhi</strong>.”<br />

“Fino a che estensione?”<br />

“Un livello insignificante. E‟ stata semplicemente la causa scatenante.”<br />

“Capisco. Allora è così.”<br />

Asahina ed io stavamo andando benissimo assieme anche se eravamo stati lasciati fuori dalla <strong>di</strong>scussione.<br />

Non mi dava per nulla fasti<strong>di</strong>o. Avrei dovuto sentirmi davvero grato. Anche se, in realtà, mi sarei sentito<br />

meglio se fossimo tornati al mondo originale.


Lei si stava aggrappando a me nervosamente, mentre si guardava attorno. Sembrava che questo spazio<br />

fosse qualcosa <strong>di</strong> mai visto per lei. Lo stesso valeva per me: i miei occhi si muovevano in tutte le <strong>di</strong>rezioni,<br />

osservando. Anche se riuscivo a respirare, era sano inalare quella roba che sembrava come della nebbia<br />

giallo-marrone? <strong>La</strong> temperatura piacevolmente fresca passò dalle calze alla pianta dei miei pie<strong>di</strong>. Sia che<br />

fosse il pavimento della stanza, sia che fosse terreno, la piana color ocre si espandeva in ogni <strong>di</strong>rezione. E<br />

pensare che quel posto enorme si trovava in una stanza non più grande <strong>di</strong> sei tatami. Quin<strong>di</strong> quello era uno<br />

spazio inter<strong>di</strong>mensionale? Bhè, avevo già pensato che un‟atmosfera del genere sarebbe arrivata prima o<br />

poi. Ero calmo, sempre che possa <strong>di</strong>rmelo da solo.<br />

“Il presidente del club dei computer si trova qua?”<br />

“Sembrerebbe. Questo spazio <strong>di</strong>fferente è apparso nella sua stanza ed in qualche modo lo ha intrappolato.”<br />

“Dov‟è? Non lo vedo.”<br />

Koizumi semplicemente girò il viso verso Nagato, sorridendo. Come fosse stato un segnale, quella alzò una<br />

delle sue mani.<br />

“Aspetta!”<br />

Quella volta riuscii a <strong>di</strong>rlo. Completamente serio, chiesi a Nagato, che si era immobilizzata: “Potresti <strong>di</strong>rmi<br />

cosa stai facendo? Almeno vorrei un pò <strong>di</strong> tempo per prepararmi psicologicamente.”<br />

“Nulla.” rispose con tranquillità.<br />

Con le <strong>di</strong>ta raccolte, inclinò la mano in alto <strong>di</strong> circa settantacinque gra<strong>di</strong> e poi <strong>di</strong>stese <strong>di</strong> nuovo l‟in<strong>di</strong>ce. Poi<br />

<strong>di</strong>sse una sola parola: “Sta arrivando.”<br />

Volsi il mio sguardo dove stava in<strong>di</strong>cando.<br />

“Uhn.”<br />

Gemetti inconsciamente.<br />

<strong>La</strong> foschia ocra stava lentamente prendendo la forma <strong>di</strong> una spirale. Man mano che le particelle <strong>di</strong> nebbia si<br />

riunivano in un unico posto, <strong>di</strong>ventò un vortice. Mi sentivo come un agente patogeno che avesse preso<br />

possesso <strong>di</strong> un corpo. In qualche modo, mi passò per la mente un'immagine <strong>di</strong> come questo vortice portasse<br />

avanti un compito come quello <strong>di</strong> un globulo bianco. L'unica consolazione per il mio spirito era che la mano<br />

<strong>di</strong> Asahina era tiepida.<br />

“Percepisco una definita ostilità.”<br />

<strong>La</strong> parlantina libera <strong>di</strong> Koizumi, però, non riusciva a rendermi più nervoso e non provai alcuna reazione alla<br />

vista <strong>di</strong> Nagato che stava immobile con la mano ancora alzata, come fosse un androide sul punto <strong>di</strong><br />

rompersi. Nonostante ciò, non riuscivo a sentirmi rilassato. Quelle persone potevano avere i mezzi <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>fendersi, io no. Sembrava che neanche Asahina ne avesse, visto che si nascondeva <strong>di</strong>etro <strong>di</strong> me. Quello<br />

era il momento migliore per tirare fuori qualche strumento futuristico.<br />

Non hai un'arma a raggi, o qualcosa del genere?


“Portare armi è vietato. E' pericoloso.” rispose con voce tremolante.<br />

Posso capire. Anche se (questa) Asahina avesse un'arma, non solo non sarebbe stata <strong>di</strong> alcun aiuto,<br />

probabilmente sarebbe stata in grado <strong>di</strong> <strong>di</strong>menticarla tranquillamente in treno. Ci si aspetterebbe che migliori<br />

un pò crescendo, ma se ci penso, (quella) Asahina era anche lei una persona molto <strong>di</strong>stratta; potrebbe<br />

essere semplicemente una persona maldestra per natura.Mentre stavo pensando a queste cose, una<br />

sagoma nella foschia stava gradualmente mostrando le fattezze <strong>di</strong> un materiale solido. C'era probabilmente<br />

un motivo anche per questo. Non volevo sapere perchè, ma per qualche motivo riuscii a capire quale forma<br />

stava prendendo.<br />

“...Hieeeee!”<br />

Asahina era l'unica ad essere spaventata. Certamente non era qualcosa <strong>di</strong> particolarmente bello da vedere<br />

ed era piuttosto raro da vedere in città. Anche io, che lo avevo visto chissà quanti anni prima sotto le assi del<br />

pavimento della casa <strong>di</strong> campagna <strong>di</strong> mia nonna, rimasi un attimo in silenzio.<br />

Conoscete l'insetto chiamato kamadouma? [ortottero della famiglia dei grilli]<br />

Se non lo conoscete, vorrei descriveri la scena davanti ai miei occhi. Riuscirete a capire bene, fino nei<br />

dettagli.<br />

Perchè questo kamadouma era lungo circa tre metri.<br />

“Cos'è questa cosa?” chiesi.<br />

“E' un kamadouma, non è vero?” rispose Koizumi.<br />

“Lo so questo. All'asilo ero un famoso esperto <strong>di</strong> insetti. Anche se non li avevo mai visti dal vivo, sapevo<br />

come <strong>di</strong>stinguere tra un uma-oi [altro ortottero della famiglia dei grilli] e un kamadouma. Questo lo so, ma<br />

cosa sarebbe questa cosa?”<br />

<strong>La</strong> risposta <strong>di</strong> Nagato scorse come un ruscello: “Il creatore <strong>di</strong> questo spazio.”<br />

“Questa cosa?”<br />

“Sì.”“E' anche questo opera <strong>di</strong> <strong>Haruhi</strong>?”“L'origine è <strong>di</strong>fferente. Ma chi la ha scatenata è lei.”<br />

Mentre stavo per chiedere <strong>di</strong> nuovo cosa fosse, mi accorsi che Nagato stava ancora ingenuamente<br />

seguendo il mio comando.“...Ti puoi muovere adesso.”<br />

“Capisco.”Facendo scivolare verso il basso la sua mano, guardò intensamente verso quel kamadouma<br />

gigante che si stava materializzando. Il benjo ko-orogi [altro nome del kamadouma] color marrone scuro si<br />

stava posizionando ad parecchi metri da noi.<br />

“Bhè, anche se imperfetti, sembra che io possa usare i miei poteri qua.”<br />

Quello che Koizumi stava tenendo in una mano era un globo rosso <strong>di</strong> luce grande come una palla da<br />

pallamano. Dall'ultima volta che lo avevo visto prima, avevo pensato che non avrei mai più rivisto quel rubino<br />

una seconda volta. Sembrava che fosse uscito dalla sua mano.


“<strong>La</strong> mia forza è circa il <strong>di</strong>eci per cento <strong>di</strong> quella che sarebbe in uno Spazio Chiuso. Per <strong>di</strong> più, sembra che<br />

qua dentro io non sia in grado <strong>di</strong> trasformarmi.”<br />

Per qualche motivo, Koizumi si girò verso Nagato con quel sorriso rinfrescante che mi ero stancato <strong>di</strong> vedere<br />

e chiese: “E' stato deciso che questa quantità era sufficiente?”<br />

“...”Nagato non ebbe alcuna reazione. Tornai a farle domande.<br />

“In ogni caso, qual'è la vera identità <strong>di</strong> questo insetto? E dov'è il presidente?”<br />

“Quella è una sottospecie <strong>di</strong> forma <strong>di</strong> vita <strong>di</strong> dati. Sta usando il tessuto cerebrale <strong>di</strong> un giovane studente per<br />

aumentare le probabilità della sua esistenza.”<br />

Koizumi mise il suo <strong>di</strong>to al centro della fronte. Sembrava che stesse considerando qualcosa e appariva<br />

molto concentrato in quei pensieri. Alzando il viso, poi, chiese: “Per caso, il presidente si trova all'interno <strong>di</strong><br />

quel kamadouma gigante?”<br />

“Corretto.”<br />

“Questo kamadouma... Capisco. Questa è qualcosa che il presidente vede come un oggetto <strong>di</strong> paura, non è<br />

vero? Se lo sconfiggiamo, questo spazio <strong>di</strong>fferente collasserà. Ho forse torto?”<br />

“Non sei in errore.”<br />

“Il fatto che sia una metafora facilmente comprensibile è <strong>di</strong> aiuto. In questo caso, sarà semplice.”<br />

Ma non sarebbe semplice se non fosse facile da capire. In questo caso, <strong>di</strong>ciamo semplicemente che<br />

Asahina ed io stiamo capendo.<br />

“Non sembra essere il momento per questo, vero?”<br />

Senza ripetere le sue ultime parole, alzò la mano con la sfera rossa con un sorriso soave. Poi Asahina si<br />

aggrappò alla mia vita, in qualche modo. “In qualche modo” sembrava essere come succedevano le cose<br />

qua dentro.<br />

“Hyoeeee!”<br />

Asahina non stava solo tremando, mi stava togliendo ogni capacità motoria.<br />

In questa situazione, non sarò in grado <strong>di</strong> scappare, vero?<br />

“Non sarà necessario, spero. Lo finirò in un momento. Per qualche motivo, mi sento fiducioso. Dovrebbe<br />

essere più facile che cacciare Avatar.”<br />

Il kamadouma che ha appena finito <strong>di</strong> materializzarsi non volerà via presto, immagino. Mi domando quanti<br />

metri possa saltare. Potrei fare una stima... ma è meglio <strong>di</strong> no.<br />

Dissi bruscamente: “Sbarazzatene.”<br />

“Agli or<strong>di</strong>ni.”<br />

Koizumi lanciò in aria la sfera color rubino e la colpì come in una battuta <strong>di</strong> pallavolo. <strong>La</strong> palla rossa volò con<br />

precisione e si schiantò <strong>di</strong>rettamente sulla fronte del mostruoso kamadouma, facendo un suono come un


palloncino <strong>di</strong> carta che esplode. Era un attacco stupido, ma anche l'avversario era stupido. Mi ero preparato<br />

per qualche tipo <strong>di</strong> contrattacco, invece non fuggì, non saltò, né ruggì qualche suono misterioso, invece<br />

rimase pacificamente immobile.<br />

“E' finita?”<br />

Alla domanda <strong>di</strong> Koizumi, Nagato rispose affermativamente. Era finita davvero in fretta. Il gigantesto<br />

kamadouma si <strong>di</strong>ffuse nella sua originaria forma <strong>di</strong> nebbia e poi continuò a <strong>di</strong>radarsi come vapore. <strong>La</strong><br />

foschia ocra che brillava in ogni <strong>di</strong>rezione stava anch'essa scomparendo. E la stessa cosa valeva per la<br />

sensazione <strong>di</strong> freddo sotto i miei pie<strong>di</strong>.<br />

Come se fosse una ricompensa, un uomo con una uniforme familiare apparve <strong>di</strong> fronte a noi. Caduto <strong>di</strong><br />

schiena e guardando verso l'alto, c'era il presidente del club dei computer.<br />

Di fronte al mobile del PC, i suoi occhi erano chiusi, dando l'impressione che fosse caduto dalla se<strong>di</strong>a.<br />

Sembrava vivo. Koizumi gli si avvicinò e pose una mano sul suo collo, poi mi fece un cenno positivo. Nagato<br />

stava affianco alla libreria, fissando Asahina, che si trovava a lato del letto sembrando confusa, e me.<br />

Eravamo in una stanza <strong>di</strong> un condominio. Mi domandai dove potesse essere finito quel vasto spazio.<br />

In ogni caso, era finito tutto bene. Sia che fosse grigio, che fosse ocra, ne avevo abbastanza <strong>di</strong> essere<br />

intrappolato in ampi spazi.<br />

“Approssimativamente duecentottantotto milioni <strong>di</strong> anni fa.”<br />

Così cominciò la spiegazione <strong>di</strong> Nagato, un mistero cosmico <strong>di</strong> onde elettromagnetiche, se potessi<br />

riassumerlo, <strong>di</strong>rei quanto segue.<br />

Era il Permiano o il Triassico quando quella cosa è <strong>di</strong>scesa sulla Terra. A quei tempi non esisteva nulla che<br />

potesse possedere. Perdendo le sue basi per l'esistenza, si mise in ibernazione per la sua<br />

autoconservazione. Finchè non fosse apparso un corpo con informazioni accumulate in cui potesse<br />

presi<strong>di</strong>arsi.<br />

“Non aveva i mezzi per esistere sulla Terra. Congelò ogni sua azione e si mise in uno stato quiescente.”<br />

Molto tempo dopo, gli umani nacquero su questo pianeta ed essi <strong>di</strong>edero vita alla rete informatica dei<br />

computer. Anche se imperfetta, fu possibile utilizzare questa infantile (dal punto <strong>di</strong> vista <strong>di</strong> Nagato) rete <strong>di</strong><br />

informazione <strong>di</strong>gitale. Ma era insufficiente e quella cosa rimase in stato <strong>di</strong> semirisveglio. Però, avvenne un<br />

incidente che permise un suo risveglio. Invece <strong>di</strong> una sveglia, nel net girava un singolo detonatore. Portava<br />

informazioni che non potevano essere misurate da normali valori numerici. Dati che non esistevano in<br />

questo pianeta. Dati <strong>di</strong> informazioni <strong>di</strong> un pianeta alieno. Per quella cosa, quello era il mezzo fisico che stava<br />

ansiosamente aspettando...<br />

Nagato terminò quella <strong>di</strong>scussione senza emozioni.<br />

Mentre stava parlando, stava facendo qualcosa sul computer <strong>di</strong> casa del presidente, poi aprì il sito online<br />

della SOS Dan e proiettò il suo emblema danneggiato nel monitor.


“Il segno <strong>di</strong> invocazione <strong>di</strong> <strong>Suzumiya</strong> <strong>Haruhi</strong> è il catalizzatore. E' <strong>di</strong>ventato la porta.”<br />

“...Era il simbolo della SOS Dan, quella cosa <strong>di</strong> prima, il cerchio d'evocazione magico o quel che è?”<br />

“Sì.” <strong>di</strong>sse Nagato, facendo un cenno col capo. “Convertendo questo <strong>di</strong>segno in standard terrestre, contiene<br />

approssimativamente quattrocentotrentasei terabytes <strong>di</strong> informazioni.”<br />

Non può essere. I dati <strong>di</strong> quell'immagine non erano neanche <strong>di</strong>eci kilobytes.<br />

Ma Nagato con calma spiegò: “Non corrisponde a nessuna unità <strong>di</strong> misura terrestre.”<br />

“Stranezze impressionanti, non è vero? Perchè, anche se questo era un simbolo che aveva <strong>di</strong>segnato a<br />

caso, era perfettamente adatto. E' davvero <strong>Suzumiya</strong> <strong>Haruhi</strong>. Le cifre astronomiche sono come nulla.”<br />

Sembrava che Koizumi fosse seriamente impressionato. Al contrario, io ero davvero spaventato. Spaventato<br />

<strong>di</strong> che cosa?<br />

Molte delle cose che <strong>Haruhi</strong> fa, vengono da semplici idee campate per aria. Creare la SOS Dan e radunarne<br />

i membri era stato così. Asahina, che ricopriva perfettamente la carica <strong>di</strong> mascotte, Koizumi, che aveva<br />

cambiato scuola, e Nagato, che era già lì fin dall'inizio. E si era scoperto che Asahina era una viaggiatrice<br />

del tempo, Koizumi un esper e Nagato uno pseudo-alieno. Aveva già compiuto molto. Per la verità, Koizumi<br />

<strong>di</strong>ceva che non era successo per caso, blaterando delle cose senza senso sul fatto che era lei ad averlo<br />

desiderato. Anche se sto iniziando a crederci giusto un pochetto, non ho ancora intenzione <strong>di</strong> cascarci.<br />

Perchè io, me stesso, sono una semplice, normale persona. Questo dovrebbe già essere la controprova.<br />

Secondo la teoria <strong>di</strong> Koizumi, sarebbe strano se non ci fosse abbozzo <strong>di</strong> onde elettromagnetiche nascosto in<br />

me. Anche se in realtà dovrebbe esserci normalmente, comunque...<br />

Se ci fosse anche un'altra faccia alle azioni che io ritengo immotivate <strong>di</strong> <strong>Haruhi</strong>, e allora? Lei, lei stessa, non<br />

conosce le conseguenze. Come le lettere che si era casualmente inventata e che poi aveva <strong>di</strong>segnato nella<br />

propria testa, che successivamente erano <strong>di</strong>ventate una specie <strong>di</strong> messaggio per gli alieni da qualche parte.<br />

Come un gatto che schiaccia a caso i tasti <strong>di</strong> una tastiera e produce messaggi con un significato. Che tipo <strong>di</strong><br />

stranezze ci sono in queste cose?<br />

Quella problematica ragazza chiamata <strong>Suzumiya</strong> <strong>Haruhi</strong>, che rompe facilmente le barriere della probabilità e<br />

della statistica, inconsciamente arriva alle soluzioni corrette. Io starei molto meglio se mi avesse fatto<br />

iscrivere alla SOS Dan perchè mi considerava una specie <strong>di</strong> fattorino. Sì, è così. E' molto meglio che<br />

pensare che io, me stesso, abbia un qualche i<strong>di</strong>ota ed enigmatico alter-ego. Quin<strong>di</strong>, lo avrei? Forse il mio<br />

segreto è <strong>di</strong> avere iin me qualche impre<strong>di</strong>cibile e inusuale abilità <strong>di</strong> cui non sono al corrente.<br />

E' per questo che sono stato scelto? Un me segreto <strong>di</strong> cui non conosco nulla, francamente, non esiste.<br />

Quello che mi spaventa è la seguente cosa.<br />

Chi sono io?<br />

Alzai le spalle, imitando Koizumi.


Oh bhè, è come <strong>di</strong>ce lui. Io, me stesso, sono quello che capisce meglio la mia parte. <strong>La</strong> verità è che io sono<br />

l'unica coscienza della SOS Dan. Non mi sbaglio se <strong>di</strong>co questo. <strong>La</strong> mia natura è <strong>di</strong>fferente dagli altri tre<br />

membri della brigata. Io sono nella SOS Dan per persuadere <strong>Haruhi</strong> a vivere una normale vita da liceale.<br />

Oltre a fermare le sue attività illegali, è mio dovere farle sciogliere liberamente la brigata. Se ci si pensa<br />

attentamente, è il metodo più veloce per arrivare ad un mondo pacifico. Anzi, è l'unico metodo.<br />

Piuttosto che cambiare il modo in cui <strong>Haruhi</strong> vede il mondo, cambiare il mondo attorno a lei è più semplice e<br />

non darebbe fasti<strong>di</strong>o a nessun altro.<br />

Però, se non le avessi dato quella strana ispirazione, forse non sarebbe esistita la SOS Dan. Ma, umm, sono<br />

due casi <strong>di</strong>versi. Ve lo spiegherò in qualche modo, huh. Ma non so in che giorno lo farò e perchè dovrei<br />

farlo.<br />

<strong>La</strong>sciamo perdere per ora.<br />

“Quin<strong>di</strong>, alla fine, cos'era quel kamadouma, in realtà?”<br />

Se non avessi fatto quella domanda, non avrei capito come finiva la storia. In un tono che sembrava <strong>di</strong>re che<br />

stava davvero esalando <strong>di</strong>ossido <strong>di</strong> carbonio, Nagato rispose: “Forma <strong>di</strong> vita <strong>di</strong> informazioni.”<br />

“Un parente del tuo capo?”<br />

“Si separarono in un passato <strong>di</strong>stante. Anche se la loro origine è la stessa, questi si evolvettero<br />

<strong>di</strong>versamente e si estinsero.”<br />

O così pensavano, ma c'era un superstite. Poteva evitare <strong>di</strong> ibernarsi qua, tra tutti i posti possibili. Avrei<br />

voluto fosse andato a dormire da qualche parte vicino a Nettuno. Avrebbe potuto congelarsi così sarebbe<br />

riuscito a dormire.<br />

E pensare che lo sviluppo <strong>di</strong> internet sarebbe <strong>di</strong>ventato un terreno <strong>di</strong> coltura per uno pseudo-demone.<br />

Improvvisamente pensai ad una cosa. Avvicinandomi al letto, chiesi alla piccola sempai: “Asahina, fino a che<br />

estensione si sono sviluppati i computer nel futuro?”<br />

“Eh...”<br />

Asahina aprì le labbra e si bloccò. In ogni caso, era probabilmente proibito, quin<strong>di</strong> non mi aspettavo molto.<br />

Ma qualcun altro rispose.<br />

“Una rete <strong>di</strong> informazioni così primitiva non sarà più in uso.” <strong>di</strong>sse Nagato, non percependo l'atmosfera.<br />

In<strong>di</strong>cando il PC, continuò: “Per forme <strong>di</strong> vita organiche al livello dei terrestri, inventare un sistema che non<br />

<strong>di</strong>penda da mezzi <strong>di</strong> immagazzinamento è semplice.”<br />

Lo sguardo <strong>di</strong> Nagato si mosse orizzontalmente. Quando si posò su Asahina, quest'ultima impallidì.<br />

E' così?<br />

“E'... Ummm...”<br />

Con esitazione, guardò verso il basso.


“Non posso <strong>di</strong>rlo...”<br />

Piagnucolando, <strong>di</strong>sse: “Non posso affermarlo, né negarlo. Non mi è stata data l'autorità, mi <strong>di</strong>spiace.”<br />

No, è a posto. Non c'è bisogno <strong>di</strong> scusarsi, davvero. Non ho particolare interesse a saperlo... Hey! Koizumi!<br />

Perchè fai una faccia tanto delusa? C'è qualcosa che non ti va bene?<br />

Per salvare Asahina, decisi <strong>di</strong> cambiare <strong>di</strong>scorso.<br />

Hmm, cosa potrei <strong>di</strong>re, ah, sì.<br />

“C'è qualcosa <strong>di</strong> strano.”<br />

Dopo aver aspettato <strong>di</strong> aver attirato l'attenzione <strong>di</strong> tutti, con<strong>di</strong>nuai: “Ero presente quando <strong>Haruhi</strong> ha <strong>di</strong>segnato<br />

quello stupido <strong>di</strong>segno, ma non si è svegliato nulla. Perchè quella cosa non è apparsa più o meno quando<br />

<strong>Haruhi</strong> ha finito <strong>di</strong> fare il simbolo?”<br />

Quello che rispose fu Koizumi.<br />

“Per quanto riguarda la stanza del club, è perchè da tempo si è già trasformata in uno spazio <strong>di</strong>fferente. Vari<br />

tipi <strong>di</strong> elementi e <strong>di</strong> campi <strong>di</strong> forza si danno battaglia e si negano tra <strong>di</strong> loro ed in contrasto <strong>di</strong>venta quasi<br />

normale. Immagino che si possa <strong>di</strong>re che è al punto <strong>di</strong> saturazione. Siccome varie cose hanno già raggiunto<br />

la capacità <strong>di</strong> fusione, non c'è spazio per ulteriori integrazioni.”Che teoria. In pratica stai <strong>di</strong>cendo che la<br />

stanza del club <strong>di</strong> letteratura è <strong>di</strong>ventata un qualche terribile covo del male? Non me n'ero per nulla accorto.<br />

“Questo è perchè le persone normali non sono in grado <strong>di</strong> percepire cose così poco necessarie. Potresti<br />

avere ragione, ma allo stato attuale, penso sia innocua. Probabilmente.”<br />

Ah, bene. Però, anche se è un bene che queste temperature così alte si abbassino un pò, non vorrei<br />

cominciare a comportarmi in modo strano o a cercare una corda con cui impiccarmi prima che io me ne<br />

accorga.<br />

“Non c'è bisogno <strong>di</strong> preoccuparti, tutto andrà bene. Perchè Nagato, Asahina ed io ci stiamo doverosamente<br />

impegnando affinchè non succeda nulla.”<br />

Sei sicuro che non succeda proprio perchè voi tre vi state lavorando duramente?<br />

Sorridendo, Koizumi <strong>di</strong>sse: “Ah, bhè.”, poi inclinò la testa e alzò i palmi delle mani verso l'alto.<br />

Voltai il mio sguardo sullo schermo del computer. Appena guardai il simbolo rovinato della SOS Dan, mi<br />

sentii ansioso per qualche motivo. Spostando il mouse per muovere il cursore, arrivai in fondo alla pagina.<br />

“Geh!?”<br />

Si vedeva il contatore delle visite. Era tornato normale e stava mostrando il numero <strong>di</strong> visitatori. L'ultima volta<br />

che lo avevo guardato, il numero non arrivava a tre cifre. Ora invece mostrava...uno-<strong>di</strong>eci-cento-mille... Era<br />

arrivato a quasi tremila. Com'era possibile? Dove aveva ricevuto una tale esposizione?<br />

“Ha piazzato hyperlink in varie locazioni.” Nagato <strong>di</strong>sse quietamente.


“Questa forma <strong>di</strong> vita <strong>di</strong> informazioni lo ha fatto con lo scopo <strong>di</strong> moltiplicarsi. Eccessivamente primitivo. Il suo<br />

metodo consisteva nel copiare le autoinformazioni nei cervelli della gente che vedeva il simbolo e creare<br />

spazi limitati. Richiedeva quanti più umani possibili.”<br />

“Quin<strong>di</strong>, in sostanza, la gente che lo ha visto... Quei quasi tremila, finiranno come il presidente?”<br />

“Negativo. I dati del picco <strong>di</strong> evocazione sono stati danneggiati. Il numero delle persone che hanno visto le<br />

corrette informazioni non è grande.”<br />

Anche se pensavo che il server fosse poco frequentato, questo fatto era stato d'aiuto.<br />

“Quante persone? Quanti i<strong>di</strong>oti hanno clickato un link così dubbioso e hanno visto quel simbolo<br />

completamente?”<br />

“Otto persone. Cinque delle quali sono studenti alla North High.”<br />

Quin<strong>di</strong> ancora otto persone sono intrappolate in degli spazi color ocra? In spazi governati non solo da<br />

kamadouma, ma ogni sorta <strong>di</strong> metafora? Per aiutarli... bhè probabilmente dovremmo andare.<br />

Koizumi chiese a Nagato gli in<strong>di</strong>rizzi <strong>di</strong> quelle persone (non ero stupito che Nagato li conoscesse in ogni<br />

caso) e sembrava che Asahina fosse intenzionata a seguire quei due.<br />

Se è così, immagino che dovrei andare con loro. Anche se <strong>Haruhi</strong> ha fatto la maggior parte del lavoro, sono<br />

io quello che ha messo in rete questa cosa simile ad un cerchio magico, quin<strong>di</strong> è meglio che mi prenda le<br />

mie responsabilità.<br />

E anche per togliermi questo senso <strong>di</strong> colpa.<br />

A parte le vittime della North High, sembra che dovremo farci un viaggio in Shinkansen per gli altri tre. [treno<br />

superveloce giapponese]<br />

Successivamente.<br />

Era l'inizio della pausa dopo gli esami. Era rimasto solo da aspettare la vacanza estiva nella stanza del club.<br />

Per quanto riguarda <strong>Haruhi</strong>, quando la avevo informata che il presidente era tornato a scuola: “Hmm.<br />

Davvero?”<br />

Era tutto quello che aveva detto prima <strong>di</strong> fuggire dalla stanza e probabilmente si stava mangiando il cuore in<br />

caffetteria in quel momento.<br />

Koizumi ed Asahina dovevano ancora tornare.<br />

A proposito, il simbolo inventato da <strong>Haruhi</strong> per la SOS Dan lo avevo aggiustato copiandoci sopra la replica<br />

corretta <strong>di</strong> Nagato. Ero riuscito a uploadarlo facilmente questa volta, bhè, chissà perchè, mi domando?<br />

Avrebbe dovuto essere a posto per la gente che lo vedeva da quel momento in poi. Non era quasi per nulla<br />

<strong>di</strong>verso da quello pasticciato originale, ma, se li si metteva a confronto attentamente, si notava che c'era<br />

scritto ZOZ Dan. Avendo questa come unica piccola <strong>di</strong>fferenza, era al limite per far avvenire o meno strani<br />

eventi.


Un epigramma del momento: volevo impulsivamente clickare il link ad un in<strong>di</strong>rizzo sconosciuto, ma non<br />

sapevo come fare.<br />

Pensando a queste cose, guardai <strong>di</strong>strattamente Nagato, che stava leggendo sul bordo del tavolo un libro<br />

tecnico pieno <strong>di</strong> numeri. Guardando la sua faccia, iniziai a pensare ad alcune cose.<br />

Anche se non sapevo quando avesse notato l'immagine <strong>di</strong> evocazione <strong>di</strong> <strong>Haruhi</strong>, potrebbe essere stata lei a<br />

danneggiare i dati?<br />

Un'altra cosa. Era stata Kimidori Emiri quella che ci aveva portato il caso. Ma poco prima ero andato a<br />

chiedere informazioni nella stanza del club dei computer e avevo scoperto che il presidente non ha una<br />

fidanzata. Lo aveva detto lui stesso, sembrando in salute, anche se era preoccupato <strong>di</strong> non avere memoria<br />

degli ultimi giorni. Senza mostrare nessun segno <strong>di</strong> mentire, era decisamente rimasto a bocca aperta<br />

quando menzionai il nome <strong>di</strong> Kimidori. Il presidente non era un intrattenitore versatile in grado <strong>di</strong> fare una<br />

così splen<strong>di</strong>da performance.<br />

Ero sospettoso.<br />

Kimidori era venuta alla SOS Dan realmente, davvero, per una richiesta? Pensandoci, il tempismo era stato<br />

troppo buono. <strong>Haruhi</strong> aveva fatto il suo stupido <strong>di</strong>segno e io lo avevo messo sul sito. Poi alcune persone che<br />

lo avevano visto erano state portate da qualche forma <strong>di</strong> vita <strong>di</strong> informazioni in qualche <strong>di</strong>fferente<br />

<strong>di</strong>mensione. Dopo aver ricevuto notizie <strong>di</strong> questa storia dalla visita <strong>di</strong> Kimidori, siamo andati verso la casa<br />

del presidente del club. E poi abbiamo fatto un pò <strong>di</strong> sterminazione.<br />

Era uno scenario perfetto. Colei al centro <strong>di</strong> tutte queste cose era sempre Nagato. Se quel terminale alieno<br />

multiuso avesse fatto qualcosa a Kimidori, spingendola a venire da noi a portarci il caso, non mi sarei affatto<br />

stupito <strong>di</strong> un piano così elaborato.<br />

Forse aveva pensato <strong>di</strong> mettere in scena un finto cliente per sollevare un pò della <strong>noia</strong> <strong>di</strong> <strong>Haruhi</strong>. Se fosse<br />

stato un incidende <strong>di</strong> questo livello, Nagato avrebbe potuto finirlo da sola senza bisogno <strong>di</strong> coinvolgerci. Non<br />

era sempre stato così? Senza <strong>di</strong>re nulla a nessuno e lavorando silenziosamente <strong>di</strong>etro le scene, non<br />

avrebbe potuto impe<strong>di</strong>re a queste strane cose <strong>di</strong> succedere?<br />

Una brezza soffiò attraverso la finestra, spostando i suoi capelli e le pagine del suo libro. Le sue bianche <strong>di</strong>ta<br />

schiacciarono il margine, la sua bianca faccia abbassata. Immobile, eccetto che per i suoi occhi, che<br />

inseguivano le lettere sulle pagine.<br />

Oppure...potrebbe essere che Nagato volesse coinvolgerci? Vivendo in quella monotona stanza per anni, un<br />

androide organico costruito dagli alieni. Sembra soltanto che non abbia emozioni, potrebbe essere che<br />

anche lei le provi?<br />

Quei sentimenti <strong>di</strong> solitu<strong>di</strong>ne che uno prova quando è solo<br />

Sindrome dell’isola misteriosa<br />

<strong>La</strong> scena che mi si presentava davanti agli occhi era così sconvolgente che mi <strong>di</strong>menticai del dolore alle<br />

spalle.


Mi trovavo per terra sul pavimento, persino incapace <strong>di</strong> alzarmi, tanto ero scioccato da quel che avevo visto.<br />

Il motivo per cui non riuscivo a muovermi era che avevo qualcosa <strong>di</strong> pesante quanto un‟ancora sulla<br />

schiena, e non riuscivo a spostarlo, ma per il momento non aveva importanza. Koizumi, che era davanti a<br />

me quando sfondammo la porta e che era per terra sopra <strong>di</strong> me, probabilmente era altrettanto sconvolto.<br />

Alzati!<br />

Non ebbi nemmeno la forza <strong>di</strong> <strong>di</strong>rglielo. Potete immaginarvi quanto fossi attonito. Com‟era possibile? Non<br />

potevo credere che stesse succedendo per davvero. Non c‟era proprio niente da ridere. Cosa dovevamo<br />

fare?<br />

Una luce intensa balenò fuori dalla finestra. Pochi secon<strong>di</strong> dopo, il suono dei tuoni rimbombava nel mio<br />

stomaco. Una vera tempesta. Imperversava sull‟isola dal giorno precedente.<br />

“….Come è possibile?”<br />

Sentii un gemito. Era il signor Arakawa, che aveva sfondato la porta insieme a me e Koizumi ed era caduto a<br />

terra insieme a noi. Koizumi finalmente mi si levò <strong>di</strong> dosso. Mi girai e mi sedetti <strong>di</strong>ritto. Guardai <strong>di</strong> nuovo<br />

l‟incre<strong>di</strong>bile scena che mi si parava davanti. Sul tappeto vicino alla porta giaceva un uomo che era caduto<br />

all‟in<strong>di</strong>etro proprio come me. Non era altri che l‟uomo <strong>di</strong> mezz‟età, proprietario della tenuta, che non era<br />

sceso in sala da pranzo questa mattina. Lo riconoscemmo dal completo che indossava, era lo stesso <strong>di</strong> ieri<br />

sera quando ci aveva augurato la buona notte. L‟unico che avrebbe indossato inutilmente un completo su<br />

quest‟isola in piena estate non poteva che essere lui. Era il datore <strong>di</strong> lavoro del signor Arakawa ed il<br />

proprietario <strong>di</strong> quest‟isola e <strong>di</strong> questa tenuta: il signor Tamaru Keiichi. Giaceva a terra con un espressione<br />

sconvolta, senza muovere un muscolo. Era assolutamente normale che non si muovesse, dato che<br />

sembrava morto.<br />

Come potevo saperlo? Beh, la risposta era ovvia. L‟oggetto nel suo petto aveva un aria familiare. Era il<br />

manico <strong>di</strong> un coltello da frutta che era nel cestino in sala da pranzo a cena ieri sera. Avrei scommesso, che<br />

attaccato al manico ci fosse un affilata lama <strong>di</strong> metallo o sarebbe stato impossibile che stesse lì <strong>di</strong>ritto in<br />

pie<strong>di</strong> sul petto <strong>di</strong> una persona. In altre parole, il coltello era piantato nel petto del signor Keiichi. Suppongo<br />

che nessuno possa essere vivo dopo aver ricevuto una pugnalata dritta al cuore. Ed ora era quella la sua<br />

con<strong>di</strong>zione.<br />

“KYAA......”<br />

Dalla porta sfondata <strong>di</strong>etro <strong>di</strong> me provenne un piccolo urlo terrificato. Mi girai e vi<strong>di</strong> Asahina che si copriva la<br />

bocca con le mani. Nagato era in pie<strong>di</strong> <strong>di</strong>etro <strong>di</strong> lei, mentre quella lentamente in<strong>di</strong>etreggiava e si stringeva<br />

alle sue spalle. Nagato mi guardò con la sua espressione tranquilla, e poi abbassò lo sguardo come persa in<br />

profonde elucubrazioni.<br />

Certo, ovunque andassimo, ci sarebbe stata anche lei.<br />

“Kyon, quella persona…. Può essere che sia ……”<br />

<strong>Haruhi</strong> sembrava altrettanto sconvolta, mentre allungava lo sguardo dalla parte <strong>di</strong> Asahina per vedere cosa<br />

succedeva e fissava l‟eterno riposo del padrone <strong>di</strong> casa, con i suoi occhi scuri da gatto. “Morto?”


Era così raro che parlasse così delicatamente e con una punta d'ansia.<br />

Mi girai per <strong>di</strong>re qualcosa, ma vi<strong>di</strong> Koizumi, il suo solito sorriso allegro sostituito da un espressione confusa.<br />

<strong>La</strong> cameriera Mori stava anche lei nel corridoio. Solo una persona, che era stata tutto il giorno nella tenuta<br />

ieri, adesso non c‟era. Una stanza la cui porta era stata sfondata per entrarvi, un proprietario morto ed una<br />

persona scomparsa. Cosa significava tutto questo?<br />

“Dico, Kyon….” <strong>Haruhi</strong>, parlò <strong>di</strong> nuovo, con un espressione <strong>di</strong> <strong>di</strong>sagio stampata sul volto.<br />

Ebbi persino l‟illusione che si stesse per appoggiare al mio petto. Un altro lampo illuminò l‟intera stanza. <strong>La</strong><br />

tempesta che imperversava da ieri stava iniziando a calmarsi. Le onde si infrangevano violentemente sugli<br />

scogli, creando un terrificante effetto sonoro insieme ai tuoni. Il proprietario <strong>di</strong> un isola deserta, steso a terra<br />

morto in una stanza chiusa ermeticamente con un coltello piantato nel petto, nel bel mezzo <strong>di</strong> una tempesta.<br />

Questa era la scena alla quale stavo assistendo. Non potevo far altro che pensare.<br />

Hey <strong>Haruhi</strong>. Sei tu l‟artefice <strong>di</strong> tutto questo?<br />

Iniziai a ripensare alla gita che aveva portato la SOS Dan in questa situazione. Qualche giorno prima erano<br />

iniziate le vacanze estive.<br />

……<br />

......<br />

....<br />

Eravamo in piena estate, a metà Luglio. Il sole era talmente caldo che avrei desiderato che per una volta si<br />

prendesse anche lui una vacanza.<br />

Come al solito, bazzicavo nel nostro quartier generale clandestino, un tempo il club <strong>di</strong> letteratura, a godermi<br />

il thè <strong>di</strong> Asahina. Anche se mi ero ripreso dai risultati degli esami <strong>di</strong> metà semestre, pensando alle imminenti<br />

lezioni <strong>di</strong> recupero, non riuscivo a continuare a rilassarmi. In quel momento l‟unica scelta che avevo era<br />

sottrarmi a tutto questo.<br />

In un batter d‟occhio, pensai a vari meto<strong>di</strong> per convincermi che la realtà che mi si presentava davanti fosse i<br />

realtà tutta finzione. Mentre riflettevo su quale usare…<br />

“Scusa…… tutto bene?”<br />

Mi svegliò dal sogno in cui ero un paracadutista alieno, che si lanciava da <strong>di</strong>etro la luna e assaltava l‟e<strong>di</strong>ficio<br />

del parlamento.<br />

“Sembri davvero depresso oggi... Forse il mio thè non è abbastanza buono?”<br />

“Per nulla.” risposi.<br />

Il tuo the è sempre dolce come miele dal cielo, anche se viene preparato con foglie da infusione del<br />

<strong>di</strong>scount.


“Va tutto meravigliosamente.”<br />

Asahina, con la <strong>di</strong>visa estiva da cameriera, tirò un sospiro <strong>di</strong> sollievo. Sorrise dolcemente, così le risposi<br />

anche io con un sorriso.<br />

<strong>La</strong> tua felicità è la mia.<br />

Nemmeno un eremita errante che attraversa le più remote montagne avrebbe mai potuto trovare un elisir<br />

tanto efficace quanto il suo sorriso. <strong>La</strong> mia mente era <strong>di</strong>ventata più tranquilla del lago Mashu in Hokkaido.<br />

Potevo persino sentire gli angioletti suonare le loro trombe...<br />

Sentivo <strong>di</strong> poter trasmettere a tutti il mio entusiasmo, come fece con passione San Francesco d'Assisi con la<br />

pre<strong>di</strong>ca agli uccelli, ma alla fine rinunciai. Non perché fossi preoccupato <strong>di</strong> utilizzare delle frasi eleganti, ma<br />

piuttosto perché in questo momento si intromise una fasti<strong>di</strong>osa persona con i suoi toni melo<strong>di</strong>osi….<br />

“Hey, voi! Come sono andati i vostri esami <strong>di</strong> metà semestre?”<br />

Koizumi mise sul tavolo il monopoli che si era portato, mentre mi poneva questa domanda irrilevante. Grazie<br />

a lui ero tornato sul lato oscuro della luna, nascosta dall‟orbita dei satelliti, pensando a come fermare tutti<br />

questi brutti pensieri.<br />

Perché non potevi semplicemente giocare a monopoli buono buono? Dovresti imparare da Nagato, che<br />

siede tranquillamente nel suo angolino a leggere il suo libro.<br />

Aprendo il suo volume rilegato spesso come un enciclope<strong>di</strong>a, Nagato sedeva sulla se<strong>di</strong>a pieghevole, nella<br />

sua uniforme estiva alla marinaretta. Aveva gli occhi fissi sul libro, con la sua solita espressione da bella<br />

statuina. Da un certo punto <strong>di</strong> vista era un‟entità <strong>di</strong>gitalizzata, anche se sembrava adorasse immagazzinare<br />

dati concreti. Mi chiedevo se ci fosse un qualche motivo in particolare.<br />

“...”<br />

Ripensandoci, come mai tutti nel nostro club avevano così tanto tempo libero a <strong>di</strong>sposizione?<br />

Quel giorno la scuola era finita presto, le lezioni erano già terminate nella mattinata. Quin<strong>di</strong> perché eravamo<br />

ancora tutti là? Me incluso, ma io avevo una valida ragione per esserci! Se non avessi bevuto almeno una<br />

volta al giorno il thè <strong>di</strong> Asahina, sarei <strong>di</strong>ventato uno zombie. Per questo spesso avevo dei sintomi <strong>di</strong> crisi <strong>di</strong><br />

astinenza durante i weekend.<br />

Sto scherzando. Pensavate davvero che parlassi sul serio? E‟ solo che ho imparato alcune cose da quando<br />

frequentavo la scuola superiore - alcune persone tendono a prendere sul serio anche gli scherzi. Lo <strong>di</strong>co in<br />

base alla mia esperienza in quei mesi, quin<strong>di</strong> non mi sbaglio. Tutti dovrebbero essere in grado <strong>di</strong> <strong>di</strong>stinguere<br />

gli scherzi dalle cose serie, o potrebbe accadere qualcosa <strong>di</strong> terribile. Proprio la situazione in cui mi ritrovavo<br />

in quel momento.<br />

Aprii la mia cartella e tirai fuori il panino al prosciutto avuto dalla pubblica assistenza come spuntino.<br />

Facendo il conto alla rovescia per l‟inizio delle vacanze estive, chi doveva essere un motivo se<br />

continuavamo a ritrovarci lì….. oppure no. Lo <strong>di</strong>co perché la SOS Dan era stata fondata senza motivo, infatti,<br />

era stata creata proprio per la sua mancanza <strong>di</strong> significato. Sarebbe stato ancor più problematico se ci fosse


una ragione. Invece <strong>di</strong> fare qualcosa <strong>di</strong> veramente stupido, era meglio se le cose fossero rimaste nel loro<br />

tranquillo stato senza senso, cosi da non aver troppo a cui pensare. “Mangerò anch‟io qualcosa.”<br />

Asahina, tanto scrupolosa da essersi preparata il suo thè, tirò fuori un cestino del pranzo davvero carino e si<br />

sedette <strong>di</strong> fronte a me.<br />

“Non fate caso a me, ho appena mangiato in mensa.” Koizumi declinò.<br />

Nessuno glielo aveva chiesto. Invece la fame <strong>di</strong> Nagato riguardava più la lettura <strong>di</strong> libri piuttosto che il cibo.<br />

Asahina prese del riso, che aveva una faccina sorridente <strong>di</strong>segnata con la crema, con le sue bacchette e<br />

<strong>di</strong>sse: “Dov‟è <strong>Suzumiya</strong>? Non è ancora arrivata.”<br />

Non chiedermelo. Probabilmente è in giro a caccia <strong>di</strong> cavallette. [passatempo da bambini]<br />

Dopotutto eravamo in estate.<br />

Koizumi rispose al mio posto: “L‟ho vista in mensa. Ha <strong>di</strong> certo un appetito sorprendente. Se tutto il cibo che<br />

si mangia fosse convertito in nutrimento, mi chiedo quanti erg potrebbero essere?” [unità <strong>di</strong> misura <strong>di</strong><br />

energia e lavoro nel sistema CGS]<br />

Non intendevo fare questo tipo <strong>di</strong> calcolo. Se voleva chiudersi in mensa, poteva starci fino a sera. “Non<br />

penso. Ha detto che oggi aveva un annuncio importante.”<br />

Non capisco, come fai ad essere tanto allegro? Qualsiasi cosa sia il suo annuncio, non sarà nulla <strong>di</strong> buono<br />

per la società, e come potrebbe? <strong>La</strong> tua memoria <strong>di</strong>sponibile è forse inferiore a quella <strong>di</strong> un floppy da cinque<br />

pollici?<br />

“Inoltre, ad ogni modo, come fai a saperlo?”<br />

Koizumi <strong>di</strong>sse noncurante: “Hmm, mi chie<strong>di</strong> come? Potrei <strong>di</strong>rtelo, ma <strong>Suzumiya</strong> preferirebbe <strong>di</strong>rtelo <strong>di</strong><br />

persona. Sarebbe un bel problema se la contrariassi <strong>di</strong>cendotelo prima <strong>di</strong> lei. E‟ meglio che stia zitto per il<br />

momento.”<br />

“Non mi interessa, comunque.”<br />

“Ah, davvero?”<br />

“Si, perché dal tuo tono sembrerebbe che quell‟i<strong>di</strong>ota abbia in mente <strong>di</strong> nuovo qualcosa <strong>di</strong> stupido. Non so<br />

ancora per quanto durerà la mia tranquillità, ma sono sicuro che finirà presto…..”<br />

Mentre stavo per continuare, fui interrotto dal violento sbattere della porta che veniva aperta. “Fantastico!<br />

Siete tutti qui!”<br />

Gli occhi <strong>di</strong> <strong>Haruhi</strong> brillavano tanto quanto uno spettroscopio. [strumento utilizzato in chimica per osservare e<br />

misurare le ra<strong>di</strong>azioni elettromagnetiche]<br />

“Dato che oggi avremo una riunione importante, avevo deciso che tutti quelli che sarebbero arrivati dopo <strong>di</strong><br />

me, sarebbero stati puniti, <strong>di</strong>ventando un bersaglio per il lancio delle lattine. Ma sembrerebbe che tutti voi<br />

stiate migliorando il vostro spirito <strong>di</strong> squadra. Eccellente!”<br />

Inutile <strong>di</strong>re che non sapevo che oggi ci sarebbe stata una riunione importante.


“Hai senz‟altro un sacco <strong>di</strong> tempo libero.”<br />

Cercavo <strong>di</strong> umiliarla.<br />

“Ascolta. Il segreto <strong>di</strong> mangiare alla mensa scolastica è <strong>di</strong> andarci poco prima della chiusura. Così le<br />

vecchiette ti daranno qualche mestolo in più. Ma il tempismo è molto importante, sarebbe inutile se arrivassi<br />

quando è già finito tutto. Quin<strong>di</strong> oggi è davvero un giorno fortunato!”<br />

“Davvero?”<br />

Per quelli come me cha vanno <strong>di</strong> rado a pranzo in mensa, quest‟informazione non è poi così utile, non<br />

importa con quanta generosità sia stata fornita.<br />

<strong>Haruhi</strong> sedette sulla se<strong>di</strong>a del comandante.<br />

“Ad ogni modo, lasciamo perdere.”<br />

“Sei tu che hai iniziato il <strong>di</strong>scorso.”<br />

<strong>Haruhi</strong> mi ignorò e chiamò Asahina, che mangiava con cura con le sue bacchette.<br />

“Mikuru, a cosa pensi quando si parla d‟estate?”<br />

“Huh?”<br />

Asahina si coprì la bocca, masticando ed ingoiando il cibo che si era preparata.<br />

“L‟estate….um….. la festa dell‟O-Bon?” [festa giapponese bud<strong>di</strong>sta in cui si onorano gli spiriti degli antenati,<br />

dal 13 al 15 Luglio nel Kanto, o ad Agosto nei <strong>di</strong>ntorni <strong>di</strong> Tokyo, orami considerato più o meno come perodo<br />

definitivo]<br />

<strong>Haruhi</strong> continuava a strizzare gli occhi <strong>di</strong> fronte a questa risposta tanto nostalgica e tra<strong>di</strong>zionale.<br />

“<strong>La</strong> festa dell‟O-Bon? Che <strong>di</strong>avolo vuoi <strong>di</strong>re? Hai forse capito male? Non ti stavo chiedendo quello, <strong>di</strong>cevo,<br />

quando arriva l‟estate, qual‟è la prima cosa che ti viene in mente?”<br />

Di che <strong>di</strong>avolo parli?<br />

<strong>Haruhi</strong> <strong>di</strong>sse come un dato <strong>di</strong> fatto: “Le vacanze estive! C‟era bisogno <strong>di</strong> pensarci?”<br />

Questo modo <strong>di</strong> pensare è forse un pò troppo <strong>di</strong>retto.<br />

“E cosa ti fanno pensare le vacanze estive?” chiese in seguito <strong>Haruhi</strong>, poi guardò l‟orologio mentre mimava il<br />

ticchettio dello scorrere del tempo: “Tick tock, tick tock.”<br />

Forse sentendosi sotto pressione, Asahina iniziò a pensare freneticamente.<br />

“Um, è, ah…. il mare!”<br />

“Esatto! Ci sei quasi. E cosa ti fa pensare il mare?”<br />

Cos‟è, un indovinello?<br />

Asahina abbassò lo sguardo: “Il mare, il mare……ah, i pesci sott‟aceto?”


“Sbagliato! L‟estate sarebbe già finita nel tempo che ci metti ad indovinare la risposta esatta. Quel che voglio<br />

<strong>di</strong>re è che dobbiamo fare una gita durante le vacanze!”<br />

Fissando la faccia sorridente <strong>di</strong> Koizumi, mi arrabbiai sempre più .<br />

Era questo l‟importante annuncio <strong>di</strong> cui parlavi?<br />

“Una gita?” chiesi lentamente.<br />

<strong>Haruhi</strong> annui energicamente: “Si, una gita.”<br />

Forse era normale per un club organizzare delle gite o quant‟altro, ma era davvero giusto anche per noi?<br />

Non poteva obbligarci ad addentrarci fra le montagne per cercare dei misteriosi animali non identificati, che<br />

non sarebbero mai stati trovati. O forse si?<br />

Guardai Asahina, e subito dopo Koizumi e Nagato, e osservai rispettivamente uno sguardo stupefatto, una<br />

faccia sorridente, e un volto inespressivo.<br />

Poi <strong>di</strong>ssi: “Una gita, huh…. Una gita per che cosa?”<br />

“Per la SOS Dan.”<br />

“Intendevo, cosa faremo?”<br />

“Una gita.”<br />

Cosa? Andare in gita solo per il gusto <strong>di</strong> farla. Non è la stessa cosa <strong>di</strong>re “il mal <strong>di</strong> testa fa male”, “il dramma è<br />

tragico”, oppure “friggere un pesce fritto”?<br />

“Ma che importanza ha? In altre parole, il modo ed il risultato sono la stessa cosa. Dopo tutto un mal <strong>di</strong> testa<br />

fa male, chi ha mai sentito <strong>di</strong> qualcuno che ne fosse felice?”<br />

Non so se ci fosse qualcosa che non andava nella grammatica che usava <strong>Haruhi</strong>, o se parlasse una lingua<br />

<strong>di</strong>versa. Ma il vero problema era la gita in sé.<br />

“Dove hai intenzione <strong>di</strong> andare?”<br />

“Andremo su un isola deserta, e sarà un isola deserta in mezzo all‟oceano.”<br />

Non ricordo <strong>di</strong> aver mai letto che il libro “Due anni <strong>di</strong> vacanze” fosse nel programma dei compiti estivi.<br />

[Romanzo <strong>di</strong> Jules Verne del 1888. Parla <strong>di</strong> quin<strong>di</strong>ci ragazzi che naufragano su un'isola deserta]<br />

Che <strong>di</strong>avolo aveva mai letto per uscirsene con una simile idea?<br />

“Avrei pensato ad alcuni posti.”<br />

L‟entusiasmo <strong>di</strong> <strong>Haruhi</strong> era palpabile.<br />

“Ero preoccupata se andare in montagna o al mare. Inizialmente pensavo fosse meglio la montagna, ma<br />

l‟unica occasione per isolarci in una baita in collina sarebbe in inverno durante una bufera <strong>di</strong> neve. Dopo<br />

tutto sarebbe stato un pò <strong>di</strong>fficile.”


Forse dovresti provare ad andare in Groenlan<strong>di</strong>a... no, la domanda è perché dovremmo voler fare una cosa<br />

simile?<br />

“Vorresti andare in una baita in montagna solo per rimanerci bloccata?”<br />

“Beh si! Altrimenti non sarebbe <strong>di</strong>vertente. Ma lasciamo perdere la montagna! Terremo da parte l‟idea per la<br />

gita invernale. Quest‟estate andremo al mare, no, su un isola deserta!”<br />

Non fissarti troppo con le isole deserte... pensavo, ma non avevo motivo <strong>di</strong> oppormi. Sarebbe stato inutile<br />

tentare <strong>di</strong> opporsi a lei e, vista la stagione, andare al mare mi suonava bene; inoltre ci saranno delle sorgenti<br />

termali in queste isole deserte lontane dalla terraferma, giusto?<br />

“Certo che ci sono! Giusto, Koizumi?”<br />

“Hmm, lo spero. Anche se si tratta <strong>di</strong> una sorgente termale naturale senza bagnini o chioschetti.”<br />

Guardai velocemente Koizumi, con occhi pieni <strong>di</strong> sospetto.<br />

Perché la stai aiutando con la recita?<br />

“E‟ perché...”<br />

<strong>La</strong> spiegazione <strong>di</strong> Koizumi venne interrotta da <strong>Haruhi</strong>.<br />

“Perché il luogo per la gita questa volta è stato messo a <strong>di</strong>sposizione da Koizumi!”<br />

<strong>Haruhi</strong> rovistò nel cassetto della scrivania e tirò fuori una fascetta colorata. Poi prese un pennarello e ci<br />

scrisse sopra “Vice Comandante”.<br />

“Conseguentemente a questo successo, Koizumi, dovresti esserne onorato. Con questo ti promuovo Vice<br />

Comandante della SOS Dan!”<br />

“ Te ne sono infinitamente grato.”<br />

Koizumi accettò la fascetta con grazia. Mi guardò e mi fece l‟occhiolino. <strong>La</strong>sciatemelo mettere bene in<br />

chiaro, non ero nemmeno un po' geloso, proprio per niente. Chi mai vorrebbe un regalo tanto bizzarro?<br />

“E‟ tutto. Si tratta <strong>di</strong> un viaggio <strong>di</strong> quattro giorni e tre notti! Preparatevi mentalmente!”<br />

<strong>Haruhi</strong> ci <strong>di</strong>ede uno sguardo e <strong>di</strong>sse : “E‟ tutto gente!” pensando che fossimo tutti felici <strong>di</strong> questa decisione, e<br />

<strong>di</strong> certo non era il caso.<br />

“Solo un attimo.”<br />

Feci un passo avanti e parlai per il bene <strong>di</strong> Asahina e Nagato.<br />

“Dove si trova l‟isola? Messa a <strong>di</strong>sposizione? Cosa significa? Perchè mai Koizumi metterebbe tutto questo a<br />

nostra <strong>di</strong>sposizione?”<br />

Koizumi, definito da <strong>Haruhi</strong> un misterioso studente trasferito, era <strong>di</strong> certo un tipo insolito e<br />

quest‟organizzazione a cui appartiene era ancor più sospetta. Poteva essere che ci avrebbero portato in un<br />

qualche loro laboratorio <strong>di</strong> ricerca segreto, per provare ad eseguire in <strong>di</strong>retta delle autopsie su <strong>Haruhi</strong> e<br />

Nagato?


“Ho un lontano parente molto ricco” Koizumi sfoderò un sorriso benevolo.<br />

“E‟ così ricco da potersi comprare un isola deserta e costruirci sopra una tenuta. Il fatto è che, la tenuta l‟ha<br />

già costruita. Ho giusto partecipato all‟inaugurazione qualche giorno fa, ma visto che nessuno voleva<br />

affrontare un viaggio così lungo per arrivare in un posto simile, ha deciso <strong>di</strong> invitare alcuni parenti e amici. E<br />

qui è dove entro in gioco io.”<br />

Era così strana quest‟isola? Iniziai a ricordarmi della storia <strong>di</strong> “Robinson Crusoe” che lessi molto tempo fa.<br />

“No, in principio era un isola deserta. Le vacanze estive si avvicinano, e se la SOS Dan ha in programma<br />

una gita, sarebbe più <strong>di</strong>vertente andarci insieme. Il proprietario della tenuta sarà lieto <strong>di</strong> dare il benvenuto<br />

anche a noi.”<br />

“Ed ecco tutto!” <strong>di</strong>sse <strong>Haruhi</strong>.<br />

Quel suo sorriso ci avrebbe messo nei guai.<br />

“Un isola deserta! Un enorme tenuta! E‟ un‟occasione rara! Non vedo l‟ora <strong>di</strong> andarci. E‟ lo scenario perfetto<br />

per la SOS Dan!”<br />

“Perché?” chiesi, “Un isola deserta e una tenuta, cos‟hanno a che vedere con i tuoi adorati eventi<br />

misteriosi?”<br />

Ahimé, <strong>Haruhi</strong> si era già persa nel suo mondo.<br />

“Un isola deserta nel bel mezzo dell‟oceano! E una tenuta! Koizumi, questo tuo parente è davvero un genio!<br />

Hmm, penso che andremo subito d‟accordo.”<br />

Gli unici che vanno d‟accordo con <strong>Haruhi</strong>, sono per lo più delle persone strampalate. Il proprietario <strong>di</strong> quella<br />

tenuta lo era senz‟altro. Non saprei <strong>di</strong>re se Nagato avesse sentito quanto aveva annunciato <strong>Haruhi</strong>, era<br />

facile <strong>di</strong>rlo <strong>di</strong> Asahina, che aveva smesso <strong>di</strong> mangiare, e aveva un‟espressione stupita <strong>di</strong>pinta in volto.<br />

“Non preoccuparti Mikuru. Potrai avere tutti i pesci sott‟aceto che desideri là! Non ho forse ragione?”<br />

“Cercherò <strong>di</strong> accontentarti.” <strong>di</strong>sse Koizumi.<br />

“Ecco come stanno le cose.”<br />

<strong>Haruhi</strong> prese un‟altra fascetta colorata dal cassetto del comandante. Non avevo idea <strong>di</strong> quante ne avesse<br />

preparate.<br />

“Verso l‟isola deserta! <strong>La</strong>ggiù ci aspettano un sacco <strong>di</strong> cose interessanti. E per la nostra missione quando<br />

saremo arrivati, ho già deciso!” <strong>di</strong>sse mentre scriveva sulla fascetta col pennarello.<br />

Le lettere erano scarabocchiate, ma sembrava ci fosse scritto “Capo Investigatore”.<br />

“Mi piacerebbe sapere cosa stai architettando.”<br />

“Niente davvero.”<br />

Non tentare <strong>di</strong> negarlo, senza nemmeno batter ciglio.


<strong>Haruhi</strong> se n'era andata sod<strong>di</strong>sfatta dell‟annuncio, anche Asahina e Nagato avevano già lasciato la stanza del<br />

club ed erano tornate a casa. Eravamo rimasti solo io e Koizumi.<br />

Quest'ultimo si scostò i capelli <strong>di</strong> lato e <strong>di</strong>sse: “E‟ vero. Anche se non l‟avessi proposto, <strong>Suzumiya</strong> avrebbe<br />

comunque trovato un posto dove andare, giusto? Dato che le vacanze estive sono abbastanza lunghe. Non<br />

<strong>di</strong>rmi che pensi sarebbe stato meglio andare a cercare gli Tsuchinoko in mezzo alle montagne, invece <strong>di</strong><br />

camminare sulla spiaggia?” [animale leggendario simile ad un serpente, lungo circa mezzo metro, ma con la<br />

parte centrale più larga della testa e della coda, con dei denti veleniferi come quelli <strong>di</strong> una vipera. Si <strong>di</strong>ce che<br />

sia anche in grado <strong>di</strong> saltare. Sa parlare, tende a <strong>di</strong>re bugie ed adora l'alcool. Sarebbe in grado <strong>di</strong> ingoiare la<br />

propria coda per rotolare come una palla.]<br />

“Uno Tsuchinoko...? ...scordatelo, non c'è bisogno che me lo spieghi. So che cos'è, almeno questo.” “Tre<br />

giorni fa ho incontrato per caso <strong>Suzumiya</strong> nella libreria <strong>di</strong> fronte alla stazione. L‟ho vista fissare con<br />

insistenza una mappa del Giappone mentre consultava una sorta <strong>di</strong> rivista dei misteri che trattava <strong>di</strong><br />

misteriosi animali non identificati.”<br />

Una gita alla ricerca <strong>di</strong> UMA [unidentified misterious animals], huh? Non sembrava un bell‟affare, ma la cosa<br />

più spaventosa era che lei si sarebbe davvero aspettata <strong>di</strong> trovare qualcosa <strong>di</strong> misterioso. “Sembrava che<br />

<strong>Suzumiya</strong> volesse portarsi a casa qualcosa. Avevo la sensazione che avrebbe iniziato con Monte Hiba.<br />

[Monte dove sarebbe stata seppellita Izanami, <strong>di</strong>vinità dello shinoismo che sarebbe stata la madre delle otto<br />

gran<strong>di</strong> isole dell'arcipelago giapponese] Vista la situazione, per noi sarebbe meglio prendere il sole in riva al<br />

mare. Inoltre avevo già qualcosa in mente.”<br />

Che coincidenza che tu avessi già qualcosa in mente. D‟altraparte, comunque, fra guardare le ragazze in<br />

costume in riva al mare e arrampicarsi in montagna sotto il sole splendente, la <strong>di</strong>fferenza era chiara come il<br />

para<strong>di</strong>so e l‟inferno.<br />

“<strong>La</strong> chiave è che questa è un‟isola deserta privata, un così detto, „circolo chiuso‟.”<br />

Questo dovevo chiederlo. Chiedere quello che non si capisce è la miglior strategia.<br />

“Che cosa sarebbe un „circolo chiuso‟?”<br />

Il sorriso <strong>di</strong> Koizumi non era poi così irritante. Se lo fosse stato, il problema sarebbero stati gli occhi della<br />

persona che lo guardava. Anche io lo sapevo.<br />

“Forse c‟è una somiglianza….” Koizumi sorrise e fece una breve pausa, “Sarebbe più appropriato chiamarla<br />

„Spazio Chiuso‟?”<br />

Non sapevo quanto potesse essere <strong>di</strong>vertente la mia espressione, ma Koizumi stava ridacchiando. “Stavo<br />

scherzando. Un „circolo chiuso‟ è un termine legato ai misteri. Vuol <strong>di</strong>re una situazione in cui tutti i contatti<br />

<strong>di</strong>retti col mondo esterno vengono a mancare.”<br />

Spiegati in modo che tutti possano capire!<br />

“Questa è una messa in scena da classico poliziesco. Per esempio, se fossimo andati a sciare prima <strong>di</strong> un<br />

inverno fred<strong>di</strong>ssimo...”


Oh si, <strong>Haruhi</strong> non aveva detto che le sarebbe piaciuto andare sulle montagne innevate?<br />

“Andare in gita in montagna con la neve non sarebbe male, ma e se la più grande bufera <strong>di</strong> neve mai<br />

registrata fosse stata in arrivo?”<br />

Se ci fossimo andati, qualcuno avrebbe controllato le previsioni del tempo, come prima cosa. “Questo è il<br />

problema. Siamo circondati da una bufera <strong>di</strong> neve e da spessi strati <strong>di</strong> neve e non c‟è modo <strong>di</strong> andarsene<br />

dalla montagna, come nessuno può raggiungerci.”<br />

Quin<strong>di</strong> pensa a qualcosa!<br />

“Non c‟è altra via d‟uscita. E‟ per questo che si chiama „circolo chiuso‟. Date queste circostanze, succede<br />

sempre qualcosa. Credo, che la circostanza più ovvia sia che qualcuno venga assassinato. Così la messa in<br />

scena è pronta. Non c‟è via d‟uscita per il sospettato e le altre persone, e nessun nuovo personaggio può<br />

arrivare dall‟esterno, e tanto meno la polizia. Non sarebbe <strong>di</strong>vertente se dovessimo ricorrere alla scientifica<br />

per dare la caccia al sospettato.”<br />

Come al solito cosa stava cercando <strong>di</strong> <strong>di</strong>re questo qua?<br />

“Ah scusami. In altre parole, il tema della gita è coinvolgere <strong>Suzumiya</strong> in quest‟evento misterioso.” Per<br />

questo aveva scelto un‟isola deserta?<br />

“Si un‟isola deserta. Stavo pensando, probabilmente avrebbe pensato a una con<strong>di</strong>zione per la quale l‟isola<br />

fosse in qualche modo inaccessibile e, nel lasso <strong>di</strong> tempo in cui nessuno poteva fuggire, qualcuno sarebbe<br />

stato assassinato. Una tenuta in cima a una collina nel bel mezzo <strong>di</strong> una bufera <strong>di</strong> neve, oppure su un‟isola<br />

deserta nel bel mezzo <strong>di</strong> un temporale tropicale sono degli ingre<strong>di</strong>enti perfetti per un „circolo chiuso‟, in cui<br />

non c‟è modo che le autorità vengano coinvolte. <strong>La</strong> suprema messinscena per un crimine misterioso.”<br />

“Sembra che la cosa ti <strong>di</strong>verta.”<br />

<strong>Haruhi</strong> non perde il controllo solo durante l‟estate, ma tu non dovresti incoraggiarla ulteriormente. E non lo<br />

<strong>di</strong>co per gelosia o per avere la fascetta <strong>di</strong> vice-comandante.<br />

“Perché questa messinscena piace anche a me.”<br />

Non volevo <strong>di</strong>scutere con lui, ma questo lo dovevo <strong>di</strong>re, non mi piace per niente.<br />

Koizumi ignorò il mio parere, e continuò preso come se stesse leggendo una tesi: “Pensa a questi „Capo<br />

Investigatori‟. Generalmente quelli che svolgono una vita normale raramente vengono coinvolti in casi <strong>di</strong><br />

omici<strong>di</strong>o inspiegabili.”<br />

“Ha senso.”<br />

“Tuttavia perchè questi racconti gialli finiscono per avere dei casi sconcertanti uno dopo l‟altro? Ne sai il<br />

motivo?”<br />

“Perche se così non fosse, non ci sarebbe una trama da scrivere.”<br />

“Esatto, la tua risposta è assolutamente corretta. Queste cose succedono solo nell‟immaginario o nei<br />

romanzi. Tuttavia prendere queste cose sul serio sarebbe molto <strong>di</strong>vertente, dato che <strong>Suzumiya</strong>


vuole vivere nell‟immaginario.”<br />

Pensandoci bene, questo era il motivo per cui aveva fondato la SOS Dan.<br />

“Affinchè ci si possa scontrare con tali eventi irreali e misteriosi, c‟è bisogno <strong>di</strong> un luogo adatto. Perché è<br />

così che i detective in questi romanzi finiscono per ritrovarsi in queste situazioni. Quin<strong>di</strong>, ognuno <strong>di</strong>venta il<br />

protagonista dello sceneggiato in prima persona. Se uno desidera che simili cose succedano proprio davanti<br />

alla propria porta, deve o avere un parente che sia anche un brillante detective oppure essere lui stesso un<br />

poliziotto, oppure aspettare finchè pubblicheranno una serie <strong>di</strong> romanzi.”<br />

Ha senso. So che Nagato adora i romanzi gialli, ma non sapevo che le piacessero anche i romanzi sul<br />

mistero. Riguardo <strong>Haruhi</strong>, credo le piacessero entrambi.<br />

“Perchè un estraneo interpreti il ruolo <strong>di</strong> detective, c‟è bisogno che sia trascinato inaspettatamente in tali<br />

circostanze, e che le risolva il più velocemente possibile.”<br />

“Non è possibile che succedano tutte queste cose così all‟improvviso.”<br />

Koizumi annuì: “Si, la realtà non si evolve quasi mai come nei romanzi. Le possibilità <strong>di</strong> avere un intrigante<br />

stanza sigillata <strong>di</strong> un omici<strong>di</strong>o a scuola, sono davvero scarse. Quin<strong>di</strong> <strong>Suzumiya</strong> deve pensare <strong>di</strong> andare in un<br />

luogo con circostanze più favorevoli.”<br />

L‟espressione “stravolgere le cose” mi venne subito in mente.<br />

“Ed il posto è il palcoscenico <strong>di</strong> questa gita - l‟isola deserta. Per qualche motivo, la maggior parte delle<br />

persone lo ritiene il luogo più adatto per un omici<strong>di</strong>o misterioso.”<br />

Cosa inten<strong>di</strong> per „la maggior parte delle persone‟? <strong>La</strong> tua „maggior parte‟ probabilmente non è che una<br />

minoranza.<br />

“Dunque, avvenimenti strani accadono dove appaiono dei bravi investigatori. Non è una coincidenza, ma<br />

piuttosto, sono questi detective che possiedono l‟innato potere <strong>di</strong> attirarsi questo tipo <strong>di</strong> cose. Non sono<br />

eventualità che si scelgono loro, ma piuttosto è la loro presenza che le scatena.”<br />

Guardai Koizumi con l‟aria <strong>di</strong> uno che avesse appena calpestato una lumaca <strong>di</strong> mare.<br />

“Sei conscio <strong>di</strong> quello che stai <strong>di</strong>cendo?”<br />

“Sono sempre adeguatamente consapevole. Non mi sarebbe mai venuto in mente un legame tra detective e<br />

circoli chiusi, sto solo cercando <strong>di</strong> assecondare il modo <strong>di</strong> pensare <strong>di</strong> <strong>Suzumiya</strong>. In parole povere, la<br />

premessa <strong>di</strong> questo viaggio è la sua volontà <strong>di</strong> <strong>di</strong>ventare un detective.”<br />

Cosa dovrebbe fare per <strong>di</strong>ventare una brava detective? Sarebbe possibile se lei avesse scritto e <strong>di</strong>retto il<br />

tutto, interpretando allo stesso tempo sia il sospettato che l‟investigatore.<br />

“Almeno questo è meglio <strong>di</strong> dover andare in montagna a cercare gli Tsuchinoko o il Bigfoot. Ho solo detto a<br />

<strong>Suzumiya</strong> che conoscevo qualcuno che aveva costruito una tenuta su un isola deserta e che voleva invitare<br />

degli ospiti. Certo, non mi aspetto che qualcuno venga assassinato.”<br />

Il sorriso rilassato <strong>di</strong> Koizumi e persino il suo fare spallucce, mi avevano irritato parecchio.


“Sto solo cercando <strong>di</strong> procurare un pò <strong>di</strong> <strong>di</strong>vertimento a <strong>Suzumiya</strong>. Altrimenti, chi sa quali altre idee<br />

scaturirebbero dalla sua <strong>noia</strong>? In tal caso, per noi sarebbe più facile sistemare tutto preparandole in anticipo<br />

questa messinscena.”<br />

“Noi?”<br />

“Non ha niente a che vedere con „l‟Organizzazione‟. Anche se ho fatto rapporto giusto per essere sicuro.<br />

Posso essere un esper, ma sono prima <strong>di</strong> tutto uno studente liceale. Oltretutto, non c‟è niente <strong>di</strong> male in una<br />

gita. E‟ normale per uno studente delle superiori. Una gita con i tuoi migliori amici non è forse qualcosa che<br />

tutti non vedrebbero l‟ora <strong>di</strong> fare?”<br />

Andrebbe bene se <strong>Haruhi</strong> non vedesse l‟ora <strong>di</strong> fare una gita normale. Non avrei da ri<strong>di</strong>re se avesse scelto<br />

una normale fonte termale oppure una spiaggia vicino alla terraferma, ma perché proprio un‟isola deserta?<br />

Stiamo parlando <strong>di</strong> <strong>Haruhi</strong>, probabilmente avrebbe portato con se ben due tifoni. ...<strong>La</strong>sciamo perdere, non<br />

importa quanto lei sia sopra le righe, non è il tipo <strong>di</strong> persona che desidererebbe che qualcuno venisse<br />

assassinato, o ci sarebbero già cadaveri ammucchiati ovunque qui alla North High.<br />

Sembrava ci fossero molte altre cose importanti da considerare, quin<strong>di</strong> mi immersi nei miei pensieri.<br />

Quattro giorni e tre notti al mare in estate. Sabbia bianca, e probabilmente un pò <strong>di</strong> relax sotto il sole. Penso<br />

<strong>di</strong> poter sopportare un‟estate simile, che ben venga, Mr Sunshine! Ah si, è bene che mi prepari per<br />

l‟incantevole visione <strong>di</strong> Asahina in costume.<br />

Il proprietario della tenuta fu molto generoso nell‟offrirci vitto e alloggio gratis. Dovevamo solo pagarci il<br />

viaggio <strong>di</strong> ritorno dall‟isola. E quin<strong>di</strong> ci incontrammo sulla banchina al porto, aspettando l‟arrivo del nostro<br />

traghetto. <strong>Haruhi</strong> non stava già più nella pelle. Avevamo avuto appena il giorno prima la riunione <strong>di</strong> fine<br />

trimestre, in altre parole, quello era il primo giorno <strong>di</strong> vacanze estive. Sembrava che ai parenti <strong>di</strong> Koizumi<br />

non importasse quando avremmo deciso <strong>di</strong> partire, ma la partenza il giorno successivo <strong>di</strong>mostrò l'ansietà <strong>di</strong><br />

<strong>Haruhi</strong>. Ogni mia speranza <strong>di</strong> godermi le vacanze estive in santa pace senza nemmeno essere obbligato a<br />

rivedere la sua faccia era andata in frantumi. Tutto ciò era a causa della sua presenza ed era anche il<br />

significato della sua esistenza.<br />

“Ne è passato <strong>di</strong> tempo dall‟ultima volta che sono andata su un traghetto.”<br />

Abbassò i suoi occhiali da sole e <strong>di</strong>ede uno sguardo al mare grigio all‟orizzonte dalla banchina. I suoi capelli<br />

scuri e setosi svolazzavano con la brezza marina, mentre stava in pie<strong>di</strong> vicino al bordo dell‟imbarco.<br />

“Che nave enorme! E‟ incre<strong>di</strong>bile che una cosa così grande possa galleggiare.”<br />

Asahina, che si portava due valige a mano, guardò con timore il traghetto. Indossava un abito intero bianco<br />

ed un cappello <strong>di</strong> paglia in testa. Questo la rendeva davvero carina. Avere il laccetto del cappello legato<br />

sotto il mento le si ad<strong>di</strong>ceva. I suoi occhi brillavano come quelli <strong>di</strong> un bambino, mentre guardava la vecchia<br />

imbarcazione, come fosse un‟antica nave <strong>di</strong> legno riportata alla luce da degli archeologi. Forse nella sua<br />

epoca le navi non galleggiano sull‟acqua.<br />

“......”


Il volto <strong>di</strong> Nagato rimase inespressivo come al solito, mentre fissava il logo stampato sullo scafo. Per una<br />

volta, non indossava la sua uniforme, ma una maglietta a quadretti senza maniche. Con un ombrello giallo<br />

verdastro, dava l‟impressione <strong>di</strong> essere una ragazzina debole appena uscita dall‟ospedale. Avrei voluto<br />

avere con me una macchina fotografica. Se le avessi fatto una foto adesso, avrei potuto venderla a caro<br />

prezzo a Taniguchi.<br />

“Il tempo è eccellente. E‟ fantastico, si potrebbe <strong>di</strong>re che è il tempo ideale per navigare, anche se oggi<br />

viaggeremo in seconda classe.” <strong>di</strong>sse Koizumi.<br />

“Fa proprio al caso nostro.”<br />

Non che le cabine siano poi così gran<strong>di</strong>. Anche se sarà un viaggio lungo, siamo ancora in anticipo <strong>di</strong> <strong>di</strong>eci<br />

anni per poterci permettere <strong>di</strong> avere delle cabine private. Dopotutto si tratta <strong>di</strong> una gita.<br />

Tecnicamente, quella gita non era una visita d‟istruzione o nulla <strong>di</strong> simile. Una gita giusto per il gusto <strong>di</strong> farne<br />

una non poteva esser considerata significativa. In genere ci sarebbe stato l‟insegnante responsabile delle<br />

attività <strong>di</strong> un club ad accompagnarlo per un viaggio <strong>di</strong> istruzione. <strong>La</strong> SOS Dan non ne aveva uno. Questo<br />

perché non eravamo ancora stati riconosciuti ufficialmente come club dalla scuola. Sarebbe stato<br />

sorprendente se un insegnante ci avesse accompagnato. Alla North High non potevi nemmeno costituire<br />

un‟associazione senza un insegnante responsabile. Secondo la mia supposizione, anche se un professore<br />

avesse accettato <strong>di</strong> <strong>di</strong>ventare il responsabile della SOS Dan, <strong>Haruhi</strong> lo avrebbe trovato superfluo. Altrimenti<br />

ne avrebbe già rapito uno, proprio come aveva fatto con noi.<br />

Mentre mi stiracchiavo, Asahina venne lentamente verso <strong>di</strong> me. I suoi occhioni roton<strong>di</strong> <strong>di</strong>vennero persino più<br />

roton<strong>di</strong>.<br />

“Come può galleggiare una barca tanto grande?”<br />

Come galleggiava? Oltre alla sua spinta idrostatica, non credo ci fosse altro. Non insegnavano la fisica<br />

nell‟epoca <strong>di</strong> Asahina?<br />

“Davvero? Spinta idrostatica…. Hai ragione. Capisco. Quin<strong>di</strong> questo è ciò che significa essere all‟oscuro <strong>di</strong><br />

ciò che ci circonda …”<br />

Di cosa stai parlando?<br />

Asahina annuì seria.<br />

Proverò a chiederglielo. Una domanda non farà male a nessuno.<br />

“Ahem … Asahina, nel futuro le barche navigano utilizzando delle tecnologie più avanzate?”<br />

“Um … pensi che potrei <strong>di</strong>rtelo?”<br />

Sentendo con che tono lo aveva detto, scossi la testa.<br />

Non credo proprio.<br />

Cercai <strong>di</strong> fare un'altra domanda: “C‟è ancora il mare?”<br />

Asahina si tenne il bordo del cappello ed inclinò la testa: “Um, si, c‟è un mare.”


“E‟ bello sentirlo <strong>di</strong>re.”<br />

Non sapevo se provenisse da un futuro prossimo o remoto, ma è senz‟altro piacevole sentire che in futuro la<br />

Terra non <strong>di</strong>venterà desertica, ovviamente, sempre se il mare sarà più pulito <strong>di</strong> quanto lo sia adesso.<br />

Avrei voluto avere più informazioni utili da questa viaggiatrice del tempo.<br />

“Kyon! Mikuru! Cosa state facendo? E‟ ora!” gridò <strong>Haruhi</strong> ad alta voce, <strong>di</strong>cendoci che era il momento <strong>di</strong><br />

imbarcarsi.<br />

A proposito, quel giorno ero in ritardo all‟appuntamento. <strong>La</strong> mattina, mentre stavo per uscire <strong>di</strong> casa, mi<br />

accorsi che la mia valigia era più pesante del normale, così la aprii e <strong>di</strong>e<strong>di</strong> un occhiata. Invece dei miei vestiti<br />

e del necessario per il bagno, c‟era dentro mia sorella. <strong>La</strong> sera prima, continuava a gridare: “Voglio venire<br />

anch‟io!”, dopo che mi ero lasciato scappare che andavo in gita con <strong>Haruhi</strong> e gli altri. Avevo passato due ore<br />

cercando <strong>di</strong> farla calmare, ma mai avrei pensato che si infilasse nella mia valigia. Tirai fuori mia sorella dalla<br />

valigia e le chiesi dove avesse nascosto tutta la mia roba. C‟era voluto un bel po‟ sia con le buone che con le<br />

cattive maniere, visto che aveva deciso <strong>di</strong> rimanere in silenzio. “Se non me lo <strong>di</strong>ci non ti comprerò più regali!<br />

Userò quei sol<strong>di</strong> per offrire il pranzo a tutta la SOS Dan!”<br />

<strong>La</strong> SOS Dan si raccolse in un angolo della cabina <strong>di</strong> seconda classe, a chiacchierare, mentre mangiavamo il<br />

pranzo che avevo comprato. In realtà, <strong>Haruhi</strong> e Koizumi erano gli unici due che parlarono per tutto il tempo.<br />

“Quanto manca all‟arrivo?”<br />

“A giu<strong>di</strong>care dalla velocità del traghetto, <strong>di</strong>rei circa sei ore. Secondo i piani, ci aspetteranno al porto. Poi<br />

prenderemo il loro motoscafo e ci metteremo circa mezz‟ora per arrivare all‟isola deserta con la tenuta in<br />

cima. Non ci sono mai stato, così non sono sicuro <strong>di</strong> come potrà essere.”<br />

“Scommetto che sarà una tenuta particolarissima. Conosci il nome dell‟architetto che l‟ha progettata” chiese<br />

<strong>Haruhi</strong>.<br />

“Non ho fatto domande troppo specifiche, però ricordo che ha detto <strong>di</strong> aver assunto un architetto apposta per<br />

realizzarla.”<br />

“Non vedo l‟ora.”<br />

“Sarebbe fantastico se corrispondesse alle tue aspettative, ma non ne sono certo nemmeno io, dato che non<br />

l‟ho mai vista prima. Ma costruire una tenuta su un‟isola deserta non è da tutti, quin<strong>di</strong> in qualche modo sarà<br />

senz‟altro eccezionale. Sarà perfetta.” <strong>di</strong>sse Koizumi, ma certamente io non lo speravo.<br />

Se il piano del progetto fosse stato come <strong>Haruhi</strong> se lo immaginava, allora penso che l‟architetto sarebbe<br />

probabilmente rimasto in pie<strong>di</strong> almeno tre notti <strong>di</strong> fila, sotto l‟effetto dei fumi dell‟alcool, annuendo ogni tanto<br />

mentre <strong>di</strong>segnava con aria sonnolenta. Non volevo stare in una casa simile, una normale pensione mi<br />

sarebbe stata più congeniale.<br />

Solo una tra<strong>di</strong>zionale colazione giapponese per me, grazie. Se la tenuta avesse un nome, probabilmente<br />

<strong>Haruhi</strong> <strong>di</strong>verrebbe un serial killer giusto per scatenare qualche evento.


“Un isola! E una tenuta! Niente <strong>di</strong> meglio per una gita della SOS Dan. Siamo <strong>di</strong>retti verso una perfetta<br />

vacanza estiva.”<br />

Mentre <strong>Haruhi</strong> <strong>di</strong>ventava sempre più entusiasta, il resto della SOS Dan non poteva che osservarla in<br />

silenzio.<br />

Oltre al dondolio delle onde che guardavamo da sottocoperta attraversò l‟oblò, non c‟era nient‟altro da fare,<br />

quin<strong>di</strong> seguimmo il consiglio <strong>di</strong> Koizumi e giocammo a carte. Quest‟ultimo, che perse dall‟inizio alla fine,<br />

dovette offrire da bere a noi cinque. Presi la mia bibita e bevvi in silenzio.<br />

Non potevo farci niente ma avevo una brutta sensazione pensando all‟isola deserta che ci aspettava.<br />

Sembrava che anche Asahina percepisse la stessa cosa.<br />

<strong>Haruhi</strong> <strong>di</strong>sse, dopo aver finito il suo succo in due sorsi: “Mikuru, hai una cera terribile, soffri mal <strong>di</strong> mare?”<br />

“No….. quello ….. ah, forse.” rispose Asahina, poi <strong>Haruhi</strong> le <strong>di</strong>sse, “Non va bene, è meglio che tu vada fuori<br />

a prendere un po‟ d‟aria. E‟ fantastico godersi la brezza marina fuori sul ponte. Avanti an<strong>di</strong>amoci!”<br />

Afferrò la sua mano <strong>di</strong> e sorrise: “Non preoccuparti non ti spingerò in mare. Hmm… anche se non sarebbe<br />

una cattiva idea. L‟improvvisa sparizione <strong>di</strong> una passeggera.”<br />

“Eh!?”<br />

<strong>Haruhi</strong> le <strong>di</strong>ede una pacca sulle spalle irrigi<strong>di</strong>te.<br />

“Stavo solo scherzando! Non sarebbe per niente <strong>di</strong>vertente. Sarebbe più eccitante se il traghetto si<br />

scontrasse con un iceberg o fosse attaccato da un calamaro gigante. Non sono il tipo <strong>di</strong> persona che ama<br />

mettere nei guai gli altri per <strong>di</strong>vertirsi!”<br />

Penso che controllerò dove sono le scialuppe <strong>di</strong> salvataggio. Certo non credo proprio che un iceberg<br />

arriverebbe così vicino al mare del Giappone nel bel mezzo dell‟estate, ma è possibile che delle creature<br />

marine sconosciute possano attaccarci all‟improvviso.<br />

Guardai Koizumi: Se un mostro ci attaccherà contiamo su <strong>di</strong> te!<br />

Non so se potesse leggermi il pensiero, ma rispose con un sorriso, mentre Nagato fissava il muro. <strong>Haruhi</strong><br />

continuò senza sosta: “Gli eventi principali ci spettano sull‟isola, naturalmente! Koizumi, ne sarò delusa?”<br />

“Non c‟è una definizione precisa <strong>di</strong> quel che può verificarsi.” <strong>di</strong>sse Koizumi con calma, “Anche io spero che<br />

sarà una gita piacevole.”<br />

Sfoderò un sorriso enigmatico. Anche se era la sua solita espressione, fissai insistentemente l‟esper,<br />

cercando <strong>di</strong> intuire cosa ci fosse sotto la maschera. Ci rinunciai presto. Il sorriso <strong>di</strong> quel ragazzo era uguale<br />

allo sguardo inespressivo <strong>di</strong> Nagato - impossibile da decifrare. Davvero, avrebbe dovuto mostrare un pò <strong>di</strong><br />

più i suoi sentimenti. Certamente non in modo così lampante come faceva <strong>Haruhi</strong>. Canticchiava una<br />

canzoncina inventata da lei, mentre trascinava Asahina fuori dalla cabina. Quest‟ultima si guardò intorno più<br />

volte, sperando che le seguissi, forse ci pensai su troppo, ma non volevo guastare l‟umore <strong>di</strong> <strong>Haruhi</strong>, così le


lasciai andare. Per quanto potesse essere fuori <strong>di</strong> testa, prima che Asahina potesse cadere in mare, la<br />

avrebbe salvata. Pregai guardando verso il cielo. Poi usai la mia valigia come cuscino e mi sdraiai.<br />

Ci sveglieremo presto domattina, quin<strong>di</strong> è meglio che mi riposi un pochino.<br />

Sognai <strong>di</strong> fare qualcosa <strong>di</strong> strano, ma mentre mi chiedevo cosa fosse, fui svegliato dalle imponenti onde<br />

ra<strong>di</strong>o <strong>di</strong> <strong>Haruhi</strong>: “Basta dormire, i<strong>di</strong>ota! Svegliati! Sei sicuro <strong>di</strong> essere davvero pronto per questa gita? Se già<br />

dormi durante il viaggio, cosa potremo mai aspettarci da te?”<br />

Sembrava che mentre dormivo, il traghetto fosse quasi arrivato all‟isola <strong>di</strong> interscambio. Mi sentivo come se<br />

avessi appena subito una per<strong>di</strong>ta irrecuperabile.<br />

“Il primo passo è il più importante! Devi metterci il cuore per apprezzare le cose. Guarda gli altri. Le loro<br />

aspettative per questa gita si riflettono nel luccichio dei loro occhi!”<br />

Seguii la <strong>di</strong>rezione in<strong>di</strong>cata dal <strong>di</strong>to <strong>di</strong> <strong>Haruhi</strong> verso i tre servi che si preparavano a portar giù i loro bagagli<br />

dal traghetto.<br />

Il giovane sorridente <strong>di</strong>sse: “Dagli tregua, <strong>Suzumiya</strong>, sta cercando <strong>di</strong> mettere da parte le energie per la gita.<br />

Chi lo sa, forse ha intenzione <strong>di</strong> trascorrere tutta la notte a pensare a come farci <strong>di</strong>vertire poi!”<br />

Ascoltai l‟irrilevante spiegazione <strong>di</strong> Koizumi, mentre osservavo l‟espressione da bambolina <strong>di</strong> Nagato e gli<br />

occhioni da ciucciolotto <strong>di</strong> Asahina, cercando <strong>di</strong> intravedere il luccichio nei loro occhi. “Già ci siamo?”<br />

borbottai.<br />

Un lungo viaggio in barca, con tutti i membri della SOS Dan intorno… no, lasciamo stare gli altri. Avevo<br />

assecondato il mio desiderio e mi ero schiacciato un lungo pisolino. Come risultato persi però l‟occasione <strong>di</strong><br />

trascorrere un po‟ <strong>di</strong> tempo con Asahina nell‟elegante cabina. Dannazione, era così frustrante. Come potevo<br />

lasciar finire le mie vacanze estive a quel modo? In più il solo ricordo che avevo <strong>di</strong> questo viaggio era l‟aver<br />

giocato a carte. Non avrei forse dovuto fare qualcosa <strong>di</strong> più interessante sul traghetto? Come chiacchierare<br />

con gli altri sul ponte mentre la leggera brezza marina soffiava dolcemente? Sentivo davvero <strong>di</strong> dovermi<br />

prendere a calci per esser stato così dormiglione. Mi misi le mani in testa, ancora mezza addormentato,<br />

mentre mi condannavo all‟infinito.<br />

Click!<br />

Una luce brillante mi stordì. Voltai lo sguardo in <strong>di</strong>rezione del rumore, per vedere Asahina che teneva in<br />

mano una macchina fotografica, con un sorriso adorabile <strong>di</strong>pinto sul suo volto angelico: “Hee hee! Ti ho fatto<br />

una foto mentre ti svegliavi.”<br />

Aveva l‟espressione <strong>di</strong> una scolaretta che aveva appena messo a segno uno scherzetto.<br />

“Ti ho anche fatto delle foto mentre dormivi. Devi aver dormito davvero profondamente.” Improvvisamente mi<br />

sentivo rinato.


Perché Asahina mi aveva fatto delle foto <strong>di</strong> nascosto? Poteva essere che voleva assolutamente avere delle<br />

mie foto? Voleva forse mettere le mie foto in una cornicetta carina e mettersela <strong>di</strong> fianco al cuscino, così da<br />

potermi augurare la buona notte tutte le sere? Si, non sarebbe stata per nulla una cattiva idea.<br />

Davvero, se voleva una mia foto, mi sarei volentieri messo in posa per lei! Anche se le avessi dovuto dare il<br />

mio album <strong>di</strong> foto <strong>di</strong>sperso in giro da qualche parte, non mi sarebbe per nulla <strong>di</strong>spiaciuto.<br />

Comunque, mentre concepivo queste ipotesi, Asahina porse la macchina fotografica ad <strong>Haruhi</strong>. “Kyon,<br />

perché quel largo sorriso? Sembri un i<strong>di</strong>ota. Togliti subito quell‟espressione dalla faccia.” Iniziò a guardarsi<br />

intorno, come se volesse vendere delle foto esclusive ad un giornale. Poi ritirò la macchina fotografica nella<br />

sua borsa. “Ho permesso a Mikuru <strong>di</strong> essere il sostituto fotografo della SOS Dan. Queste foto non sono un<br />

gioco! Quello che voglio è un registro delle nostre attività per i posteri, pronto per essere consultato. Questa<br />

sciocchina ha solo scattato delle inutili foto, quin<strong>di</strong> da ora in poi seguirà le mie in<strong>di</strong>cazioni.”<br />

Allora, quale valore informativo potrebbe esserci nello scattarmi delle foto mentre dormo e quando mi<br />

sveglio?<br />

“Visto che non hai il senso delle priorità, ho intenzione <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffonderle ovunque come ammonimento! Ascolta!<br />

E‟ immorale e contro le leggi della SOS Dan dormire profondamente quando il comandante non stia<br />

dormendo anche lui!”<br />

<strong>Haruhi</strong> mi fissava con un‟espressione che non ero sicuro se stesse scherzando oppure se mi stesse<br />

minacciando. Sapevo che era inutile chiederle da dove fossero venute fuori le sue regole, non sarebbero<br />

comunque state scritte. Dovevo assecondarla in ogni caso.<br />

“Bene. Quin<strong>di</strong> vuoi <strong>di</strong>re che se non vogliamo che le nostre facce appaiano ovunque, non abbiamo il<br />

permesso <strong>di</strong> addormentarci prima <strong>di</strong> te, vero? In tal caso se mi addormentassi dopo <strong>di</strong> te, vorrebbe <strong>di</strong>re che<br />

ti potrei <strong>di</strong>segnare i baffi?”<br />

“Cosa stai <strong>di</strong>cendo? Hai davvero intenzione <strong>di</strong> fare delle cose tanto infantili? <strong>La</strong>scia che lo metta in chiaro, io<br />

posso restare sempre vigile. Posso renderti pan per focaccia anche mentre dormo. Inoltre rischieresti la<br />

pena <strong>di</strong> morte se cercassi <strong>di</strong> fare qualche stupidaggine al comandante.”<br />

Hey, <strong>Haruhi</strong> il numero dei paesi sviluppati in cui è ancora in vigore la pena <strong>di</strong> morte è una minoranza. Cosa ti<br />

fa pensare?<br />

“Perché dovrei commentare il sistema giuri<strong>di</strong>co degli altri paesi? Quello che conta non sono alcuni paesi<br />

stranieri, ma l‟isola in cui stiamo andando!”<br />

Pregai affinché non accadesse nulla, mentre appoggiavo la mia valigia.<br />

<strong>La</strong> barca sbattè con violenza. Forse eravamo già arrivati al porto. Gli altri passeggeri si erano <strong>di</strong>retti verso<br />

l‟uscita in gruppetti da due o tre.<br />

“Un isola misteriosa, huh……. ?”<br />

Che genere <strong>di</strong> isola ci aspettava?


Speriamo che non sia un isola apparsa improvvisamente nell‟oceano, o una che si possa inabissare da un<br />

momento all‟altro.<br />

“Non ti preoccupare.” Koizumi annuì come se mi avesse appena letto nel pensiero, “L‟isola non ha nulla <strong>di</strong><br />

speciale, è solo molto lontana dalla terraferma. Non ci sono mostri né scienziati pazzi, questo lo posso<br />

garantire.”<br />

Le garanzie <strong>di</strong> quel tipo non significavano niente per me. Guardai in silenzio il volto pallido <strong>di</strong> Nagato pieno <strong>di</strong><br />

dubbi.<br />

“...”<br />

Anche lei mi rispose con il suo silenzio. Se fossero apparsi dei mostri, ci avrebbe probabilmente aiutato a<br />

sconfiggerli.<br />

Conto su <strong>di</strong> te, alieno.<br />

<strong>La</strong> barca venne scossa <strong>di</strong> nuovo bruscamente.<br />

“Kyaa!”<br />

Senza batter ciglio, Nagato acchiappò Asahina, che aveva perso l‟equilibrio e stava per cadere.<br />

Là ad aspettare il nostro arrivo c‟erano un maggiordomo ed una cameriera.<br />

“Salve, signor Arakawa, da quanto tempo.” <strong>di</strong>sse Koizumi ad alta voce, alzando il braccio per salutarli.<br />

“Anche lei, signorina Mori. Grazie per essersi <strong>di</strong>sturbata a venirci a prendere.”<br />

Poi Koizumi si volse e ci guardò, con le nostre bocche spalancate e fece spallucce in modo ri<strong>di</strong>colo, neanche<br />

fosse un attore che cercasse <strong>di</strong> far colpo sul pubblico, il suo sorrisone quattro volte più grande del solito.<br />

“Permettetemi <strong>di</strong> presentarveli. Il signor Arakawa e la signorina Mori sono il maggiordomo e la cameriera<br />

della nuova tenuta e sono incaricati <strong>di</strong> prendersi cura <strong>di</strong> noi. Ah si, dovreste averlo già dedotto dal loro<br />

abbigliamento.”<br />

Facile da intuire. Guardai le due figure che stavano in pie<strong>di</strong> davanti a noi dopo averci fatto un inchino. Credo<br />

che in questa situazione, il termine giusto sarebbe „affascinante‟.<br />

“Dev‟esser stato un lungo viaggio per tutti. Io sono Arakawa, il maggiordomo.”<br />

L‟anziano gentiluomo dai capelli, baffi e sopracciglia bianchi, che indossava un abito da sera, ci salutò e si<br />

inchinò <strong>di</strong> nuovo.<br />

“Io sono la cameriera, Mori Sonou. Piacere <strong>di</strong> conoscervi.”<br />

<strong>La</strong> signora che gli stava <strong>di</strong>etro si inchinò a sua volta nello stessa angolatura, e poi entrambe alzarono lo<br />

sguardo nello stesso momento. Uno si chiederebbe se lo avessero provato innumerevoli volte.<br />

Il signor Arakawa sembrava avere una certa età, ma era <strong>di</strong>fficile <strong>di</strong>re esattamente quanti anni avesse;<br />

mentre la signorina Mori sembrava molto giovane. Sembrava avesse la nostra età, o era il trucco a renderla


più giovane? O forse era semplicemente nata con quest‟aspetto giovanile? “Maggiordomo e cameriera?”<br />

mormorò <strong>Haruhi</strong> sorpresa; la mia reazione fu simile alla sua.<br />

Non sapevo che queste professioni esistessero in Giappone. Pensavo avessero solo un‟esistenza<br />

concettuale, essendo già state sorpassate.<br />

Capisco. Sembrerebbe che le due persone in pie<strong>di</strong> con grazia <strong>di</strong> fronte a Koizumi siano davvero un<br />

maggiordomo ed una cameriera.<br />

Ci somigliavano molto, almeno dopo aver sentito le loro presentazioni, uno penserebbe, Ah … capisco.<br />

Stanno davvero così le cose.<br />

Specialmente la cameriera, Mori, se mi ricordo bene. Non importa l‟aspetto, era sempre una cameriera. Dato<br />

che era vestita con gli abiti tipici <strong>di</strong> una cameriera. Questo veniva dalla mia esperienza <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi mesi ad<br />

osservare tutti i giorni Asahina vestita in quel modo nella stanza del club, quin<strong>di</strong> posso garantirlo. Sia<br />

Arakawa, che Mori non sembrava fossero vestiti a quel modo solo per far <strong>di</strong>vertire <strong>Haruhi</strong>, ma sembrava<br />

fossero così proprio per lavoro.<br />

“Wah...”<br />

Asahina rimase senza fiato e semplicemente li fissò con timore - più specificatamente, fissava Mori. Era per<br />

metà piena <strong>di</strong> soggezione e per il trenta per cento turbata. Mentre il restante venti per cento? Credo fosse un<br />

pò invi<strong>di</strong>osa. Dopo esser stata costretta da <strong>Haruhi</strong> ad indossare quel costume ogni giorno, doveva aver<br />

iniziato inconsciamente a compiacersi <strong>di</strong> essere una cameriera. Nagato in questo momento era<br />

inespressiva, ed il suo sguardo lo stesso <strong>di</strong> sempre. Eppure i suoi occhi passivi e vitrei rimasero piantati a<br />

fissare i due professionisti.<br />

“Adesso allora …” Arakawa ci invitò con al sua voce da tenore dell‟opera, “<strong>La</strong> barca è pronta a portarci<br />

all‟isola del nostro padrone. Il viaggio durerà circa mezz‟ora. Dato che si tratta <strong>di</strong> un‟isola deserta, mi scuso<br />

per l‟incomodo arrecato.”<br />

Anche Mori si inchinò. Mi sentii prudere ovunque per qualche strano motivo. Volevo davvero <strong>di</strong>re loro che<br />

non eravamo così importanti da meritarci <strong>di</strong> ricevere un servizio tanto elegante. Koizumi poteva davvero<br />

essere il figlio <strong>di</strong> qualche milionario? Pensavo che fosse semplicemente un esper che poteva utilizzare i suoi<br />

poteri solo saltuariamente. Mi chiedo se ci fossero delle persone che lo chiamavano “Signorino” ogni volta<br />

che rientrava a casa.<br />

“Non è davvero un problema!” <strong>di</strong>sse <strong>Haruhi</strong> felice, spazzando via tutti i miei interrogativi. Guardando meglio,<br />

aveva il sorriso <strong>di</strong> qualcuno che aveva appena imbrogliato qualche ignaro sponsor per finanziare il proprio<br />

film. Hmm…<br />

“Ma stiamo scherzando, un isola deserta! Non ci <strong>di</strong>spiacerebbe per niente nemmeno se ci volesse qualche<br />

ora, figuriamoci per solo mezz‟ora! Un isola deserta nel bel mezzo dell‟oceano è proprio dove volevo andare.<br />

Kyon, Mikuru, voi due dovreste essere felici. C‟è una tenuta sull‟isola e persino un maggiordomo ed una<br />

cameriera alquanto bizzarri! Probabilmente non troverete mai un isola simile in tutto il Giappone.”<br />

Certo che no.


“Wah! E‟…è… è fantastico …. I … i … io non sto più nella pelle.”<br />

<strong>La</strong>sciando Asahina da parte, forzata da <strong>Haruhi</strong> a mostrarsi entusiasta, in effetti il fatto che <strong>Haruhi</strong> definisse<br />

qualcuno bizzarro, proprio in sua presenza, era davvero maleducato. Tuttavia quei due sorrisero<br />

semplicemente. Forse in qualche modo bizzarri lo erano davvero.<br />

Ragazzi, quella gita in sé era bizzarra. Ed in fatto <strong>di</strong> stramberie, la SOS Dan era avanti anni luce rispetto<br />

chiunque altro, dunque non potevo <strong>di</strong> certo criticare nessuno. Però non avevo intenzione <strong>di</strong> permettere che<br />

<strong>Haruhi</strong> la passasse sempre liscia.<br />

Guardai Koizumi, che stava chiacchierando con il maggiordomo Arakawa, mentre Mori stava in pie<strong>di</strong> in<br />

silenzio con la mani incrociate, osservando tranquillamente il mare <strong>di</strong> fronte a lei. Era calmo ed il cielo<br />

sereno.<br />

Non penso che un tifone sarebbe potuto arrivare tanto presto. Ritorneremo mai nell‟entroterra giapponese<br />

tutti interi?<br />

Il calmo sguardo impassibile <strong>di</strong> Nagato sembrava sempre affidabile. Mi sentivo così inutile.<br />

Arakawa e Mori ci condussero ad un piccolo molo non molto lontano dal porto. Inizialmente mi ero<br />

immaginato una piccola imbarcazione, ma lì <strong>di</strong> fronte a noi c‟era parcheggiato un motoscafo privato, che<br />

ondeggiava dolcemente e serenamente sull‟acqua. <strong>La</strong> barca era talmente elegante che non osai chiedere<br />

quanto potesse costare. Improvvisamente ebbi l‟impulso <strong>di</strong> volerci andare a pescare.<br />

Per colpa del mio sognare ad occhi aperti, quando vi<strong>di</strong> Koizumi accompagnare sia Asahina, che era<br />

stupefatta dalla vista del motoscafo, che Nagato, che semplicemente lo fissava inespressiva – tralasciando<br />

<strong>Haruhi</strong>, che era saltata a bordo senza pensarci due volte - sentii un forte senso <strong>di</strong> rammarico per l‟occasione<br />

persa, che non si sarebbe più ripresentata. Quello avrebbe dovuto essere compito mio!<br />

Fummo accompagnati in cabina e, prima ancora che potessimo ammirare la cucina in stile occidentale, il<br />

motoscafo era già partito dal porto. Sembrava che al giorno d‟oggi i maggiordomi avessero la patente<br />

nautica, dato che era Arakawa a guidare.<br />

Mori sedette <strong>di</strong> fronte a me mostrandomi un sorriso gentile, come fosse un elemento decorativo della barca.<br />

Il costume da cameriera sembrava trendy e pericoloso allo stesso tempo. Avevo la sensazione che il suo<br />

abito fosse più fine rispetto a quello che <strong>Haruhi</strong> faceva indossare ad Asahina ogni giorno nell‟aula del club,<br />

ma dato che non ero troppo esperto <strong>di</strong> quella professione, non ne ero proprio del tutto certo.<br />

Non ero l‟unico a sentirsi a <strong>di</strong>sagio. Anche per Asahina era lo stesso. Era già da un pò che fissava<br />

quell‟indumento, con espressione nervosa. Stava forse stu<strong>di</strong>ando il comportamento <strong>di</strong> una cameriera vera, in<br />

modo da poter imparare dei nuovi trucchi da riutilizzare nell‟aula del club? Lei era il genere <strong>di</strong> persona che<br />

prendeva sul serio le cose più inaspettate.<br />

Nagato si sedette davanti, senza muoversi. Koizumi aveva un‟espressione noncurante, e rimase sorridente<br />

come al solito.


“Questa è una buona barca, forse pescare non sarebbe una cattiva idea?”<br />

A chi lo stava suggerendo, comunque?<br />

Per quanto riguardava <strong>Haruhi</strong>… “Hey, sai se la tenuta ha un nome?”<br />

“Non sono sicuro <strong>di</strong> capire cosa inten<strong>di</strong>.”<br />

“E‟ conosciuta come <strong>La</strong> Casa della Morte Nera, <strong>La</strong> Villa Lillà, Castello Koketsu, o simili?”<br />

“Nulla <strong>di</strong> tutto questo.”<br />

“Ci sono state delle storie spaventose come delle trappole nascoste nella tenuta, o l‟architetto assassinato, o<br />

una stanza dalla quale nessuno esce vivo?”<br />

“Non ho mai sentito nulla <strong>di</strong> simile.”<br />

“Allora, storie del proprietario che indossa una maschera, o che ha tre bizzarre sorelle che vede solo nella<br />

sua mente, e che poi spariscono senza lasciar traccia?”<br />

“No.” aggiunse il maggiordomo, “Non per il momento, comunque.”<br />

“Quin<strong>di</strong>, questo significa che è possibile che queste cose un giorno accadano?”<br />

“Forse.”<br />

Quest‟uomo stava forse cercando <strong>di</strong> assecondarla?<br />

Mentre la barca accelerava, <strong>Haruhi</strong> era sgattaiolata sottocoperta ed aveva avuto la precedente succitata<br />

conversazione con Arakawa. Dal contenuto del <strong>di</strong>alogo che potei captare fra il rumore del motore e delle<br />

onde, sembrava avere delle aspettative eccessive nei confronti della tenuta sull‟isola. A proposito, perché<br />

voleva avere delle specifiche tanto strane riguardo un‟isola tanto lontana dalla terraferma? Non sarebbe<br />

stato sufficiente pensare a nuotare, fare delle passeggiate, conoscersi meglio, e poi fare ritorno felici e<br />

contenti? Lo speravo proprio.<br />

Forse era già troppo tar<strong>di</strong>. Mai avrei pensato che ci sarebbero stati un maggiordomo ed una cameriera. Era<br />

stato persino più inaspettato <strong>di</strong> un attacco da parte <strong>di</strong> uno squalo in una piscina pubblica. Quin<strong>di</strong> forse non<br />

sarei stato troppo sorpreso se il proprietario della tenuta avesse indossato una maschera o avesse avuto<br />

degli altri ospiti bizzarri. Quali altre sorprese aveva in serbo per noi Koizumi?<br />

“Ah! <strong>La</strong> vedo! E‟ quella la villa?”<br />

“Sì, è la tenuta.”<br />

Le urla <strong>di</strong> <strong>Haruhi</strong> rombarono come un tuono che mi trafisse il cuore.<br />

<strong>La</strong> mansione sembrava alquanto or<strong>di</strong>naria vista dall‟esterno. Il sole tramontava ad ovest, ma c‟era ancora<br />

tempo prima del crepuscolo. <strong>La</strong> tenuta si stagliava alla luce del sole al tramonto. Sembrava emergere nel<br />

suo splendore; non avrei mai pensato <strong>di</strong> mettere piede in un posto simile.


L‟e<strong>di</strong>ficio, in cima alla ripida collinetta, sembrava davvero qualcosa che solo una persona ricca avrebbe<br />

potuto costruirsi come rifugio estivo. Non c‟era nulla <strong>di</strong> sospetto riguardo alla sua architettura, non sembrava<br />

un castello me<strong>di</strong>evale europeo, non aveva delle rose con le spine che circondavano le pareti esterne, e non<br />

c‟erano delle strane torri annesse - e certamente, nessun fantasma.<br />

Come ci aspettavamo, <strong>Haruhi</strong> fece una faccia come se avesse appena ingoiato una cipolla, pensando che<br />

fosse roast beef, mentre guardava tetramente la tenuta (<strong>Haruhi</strong> l‟aveva chiamata villa) [in inglese scrivono<br />

proprio villa].<br />

“Non era quello che mi ero immaginata. L‟aspetto esteriore è un fattore importante, l‟architetto aveva almeno<br />

un pò d‟esperienze e conoscenze nel campo, quando l‟ha costruita?”<br />

Rimasi <strong>di</strong>etro ad <strong>Haruhi</strong> sottocoperta, guardando la vista sull‟isola. Fui trascinato fuori a forza da lei, a<br />

proposito.<br />

“Kyon, cosa ne pensi? E‟ un isola deserta, tuttavia l‟e<strong>di</strong>ficio sembra più che or<strong>di</strong>nario. Non pensi sia un<br />

peccato?”<br />

In effetti stavo pensando che non c‟era motivo <strong>di</strong> costruire una tenuta così lontano. Ci sarebbe voluta più <strong>di</strong><br />

un ora con il motoscafo privato per arrivare al più vicino supermercato e fare ritorno. Cosa si sarebbe potuto<br />

mangiare se fosse venuta fame nel bel mezzo della notte? Sembrava non ci fossero nemmeno dei<br />

<strong>di</strong>stributori automatici <strong>di</strong> bibite.<br />

“Sto parlando dell‟atmosfera! Ho sempre pensato fosse una <strong>di</strong> quelle ville intrise <strong>di</strong> soprannaturale, ma a<br />

giu<strong>di</strong>care dall‟aspetto, non è altro che una tenuta estiva! Il nostro obiettivo non era andare da qualche amico<br />

ricco a <strong>di</strong>vertirci.”<br />

Spostai i capelli <strong>di</strong> <strong>Haruhi</strong>, che svolazzando a causa del vento, mi finivano sul viso.<br />

“Questo è quel che si definisce una gita scolastica. Cosa ti aspettavi? Di andare all‟avventura? O volevi<br />

simulare un naufragio su un isola deserta?”<br />

“Hmm, non sarebbe una cattiva idea. Includerei anche l‟esplorazione dell‟isola come parte dell‟itinerario. Chi<br />

lo sa, potremmo essere i primi a scoprire una nuova specie.”<br />

Oh no, avevo solo alimentato il luccichio negli occhi <strong>di</strong> <strong>Haruhi</strong>.<br />

Oh isola, ti prego, per favore, non venirtene fuori con qualche brutto scherzo.<br />

Mentre pregavo l‟isola lussureggiante…<br />

“Le isole qui intorno, a quanto pare, si sono formate a causa dell‟attività <strong>di</strong> qualche antico vulcano.” <strong>di</strong>sse<br />

Koizumi andandosene lentamente. “Oltre a delle nuove specie, potremmo trovare dei manufatti antichi. Sono<br />

stati rinvenuti dei manufatti lasciati da antichi giapponesi, su altre isole. Non lo trovi drammatico?”<br />

Non vedo alcun legame fra le opere dei nostri predecessori e questa nuova tenuta, ma non ho intenzione <strong>di</strong><br />

dare la caccia agli Tsuchinoko o <strong>di</strong> scavare alla ricerca <strong>di</strong> qualche tesoro. Perché non ci <strong>di</strong>vi<strong>di</strong>amo? <strong>Haruhi</strong> e<br />

Koizumi possono andare a ad esplorare l‟isola, mentre io resterò in<strong>di</strong>etro con Asahina e Nagato a farmi una<br />

passeggiata sulla spiaggia. Davvero una buona idea.


“Huh? C‟è qualcuno laggiù!” <strong>Haruhi</strong> in<strong>di</strong>cò un pontile <strong>di</strong> nuova costruzione.<br />

Sembrava esser stato costruito appositamente per questo motoscafo, dato che non vi erano altre barche<br />

attraccate. Una persona stava sul bordo della banchina salutandoci. Sembrava un uomo. <strong>Haruhi</strong><br />

istintivamente ricambiò il saluto.<br />

“Koizumi, è il proprietario della villa? Sembra abbastanza giovane.”<br />

Koizumi salutò e <strong>di</strong>sse: “No, è un altro ospite che è stato invitato oltre a noi. Credo che sia il fratello del<br />

proprietario. L‟ho visto una sola volta prima d‟ora.”<br />

“Koizumi,” lo interruppi: “Avresti dovuto <strong>di</strong>rcelo prima! Non si era parlato <strong>di</strong> altri ospiti oltre a noi.”<br />

“L‟ho scoperto anche io adesso.” Koizumi fece spallucce tranquillo. “Non c‟è bisogno <strong>di</strong> preoccuparsi! E‟ un<br />

tipo simpatico. E certamente lo è anche il proprietario, il signor Tamaru Keiichi.”<br />

Questo Tamaru Keiichi era una persona alquanto eccentrica. Aveva costruito una tenuta in un‟area tanto<br />

remota solo per trascorrerci l‟estate. Era un lontano parente <strong>di</strong> Koizumi, tipo il cugino <strong>di</strong> sua madre o <strong>di</strong> suo<br />

padre o qualcosa del genere. Non sono molto sicuro riguardo i dettagli, ma avevo sentito che aveva avuto<br />

abbastanza successo nel campo della biotecnologia e che stava raccogliendo i frutti <strong>di</strong> questo suo successo.<br />

<strong>La</strong> sua ricchezza dev‟esser stata tanto enorme che non sapeva come spenderla tutta, altrimenti non avrebbe<br />

mai costruito una simile tenuta.<br />

Il motoscafo rallentò gradualmente mentre si avvicinava al pontile, finché lo vedemmo in viso. Indossava<br />

abiti giovanili, aveva circa vent‟anni. Probabilmente era il fratello <strong>di</strong> Tamaru Keiichi.<br />

Il maggiordomo è Arakawa, la cameriera è Mori Sonou.<br />

Rimane il proprietario della tenuta, Tamaru Keiichi.<br />

Il cast <strong>di</strong> quella gita era al completo?<br />

Avendo trascorso qualche ora dondolando sulla barca, nel momento in cui mettemmo piede a terra, ci<br />

sembrava che il suolo si stesse ancora muovendo.<br />

Il giovane aveva un sorriso affabile e corse verso il motoscafo per salutarci.<br />

“Ah, Itsuki, da quanto tempo.”<br />

“Lo stesso vale per te, Yutaka. Grazie per essere venuto.” rispose, poi incominciò a presentarci uno ad uno.<br />

“Questi sono gli amici che si sono presi cura <strong>di</strong> me a scuola.”<br />

Non ricordavo <strong>di</strong> essermi mai preso cura <strong>di</strong> lui, ma Koizumi in<strong>di</strong>cava proprio noi, lì allineati in fila.<br />

“L‟allegra ragazza qui presente è <strong>Suzumiya</strong> <strong>Haruhi</strong>. E‟ davvero un‟amica incre<strong>di</strong>bile. E‟ alla mano e piena <strong>di</strong><br />

energie. Dovrei prendere in prestito un pò della sua sicurezza.”


Che presentazione è mai questa? Sto sudando freddo sulla schiena. E <strong>Haruhi</strong>, pure tu. Perché indossi<br />

quella falsa maschera cor<strong>di</strong>ale? Le tue cellule cerebrali sono forse state danneggiate dal troppo ondeggiare<br />

sulla barca?<br />

“Sono <strong>Suzumiya</strong>. Koizumi, qui è un insostituibile membro della mia brig… Volevo <strong>di</strong>re associazione. E‟ stato<br />

lui ad invitarci sull‟isola. E‟ davvero un vice comandante affidabile… Volevo <strong>di</strong>re presidente. Hee hee.”<br />

Koizumi ignorò la mia aura ostile e continuò le presentazioni su questa falsa riga: “Questa è Asahina. Come<br />

ve<strong>di</strong> è l‟idolo dolce e bellissimo della nostra scuola. Il suo sorriso basta a riportare la pace sulla Terra.”<br />

Oppure: “Questa è Nagato Yuki. I suoi voti sono tanto eccellenti che tutti la considerano come<br />

un‟enciclope<strong>di</strong>a mai vista prima al mondo. Non parla molto, ma in questo sta il suo fascino.” Continuò con<br />

enfasi le sue presentazioni esagerate <strong>di</strong> tutti i membri, quasi come stesse leggendo da uno schedario<br />

invisibile <strong>di</strong> una qualche agenzia. Naturalmente ero incluso anche io nella sua scadente presentazione, ma<br />

preferisco sorvolare.<br />

Con un sorriso che si ad<strong>di</strong>ceva ad un parente <strong>di</strong> Koizumi, Yutaka <strong>di</strong>sse: “Benvenuti a tutti, sono Tamaru<br />

Yutaka, in questo momento sono solo un <strong>di</strong>pendente che dà una mano nell‟impresa <strong>di</strong> mio fratello. Itsuki mi<br />

parla sempre molto <strong>di</strong> voi. Ero molto preoccupato per lui, dato che si era dovuto trasferire improvvisamente<br />

in un‟altra scuola. E‟ fantastico che si sia già fatto così tanto buoni amici.”<br />

“Bene, dunque.” L‟allegra voce <strong>di</strong> Arakawa risuonò alle nostre spalle. Girandomi, vi<strong>di</strong> il maggiordomo e Mori<br />

Sonou che prendevano i nostri bagagli e scendevano dal motoscafo.<br />

“Il sole qui è un pò troppo forte. Posso proporre <strong>di</strong> spostarci nella tenuta?”<br />

Yutaka annuì e <strong>di</strong>sse: “Hai ragione, mio fratello ci sta aspettando tutti quanti. Portiamo anche i bagagli, vi do<br />

una mano”<br />

“Noi ce la facciamo. Yutaka potrebbe aiutare Arakawa e Mori, invece? Hanno comprato molte provviste<br />

dall‟isola maggiore.” <strong>di</strong>sse Koizumi sorridendo.<br />

Yutaka ricambiò il sorriso.<br />

“Non vedo l‟ora <strong>di</strong> pranzare!”<br />

Dopo i convenevoli, seguimmo Koizumi, che era in testa, <strong>di</strong>rigendoci verso la tenuta in cima alla scogliera.<br />

Ripensandoci, le cose già si stavano mettendo in modo strano sin dall‟inizio. Certo, sto parlando con il senno<br />

<strong>di</strong> poi.<br />

Alla fine della scalinata, ripida quanto il monte Fuji, si trovava la tenuta. Probabilmente ad <strong>Haruhi</strong> non aveva<br />

fatto una buona impressione, dato che la mansione sembrava del tutto normale e non la specie <strong>di</strong> villa o<br />

locanda in stile giapponese che si aspettava.<br />

L‟e<strong>di</strong>ficio a tre piani dava una sensazione <strong>di</strong> monotonia. Forse perché sembrava un tantino enorme? Volevo<br />

contare quante camere avesse. Credo che questa tenuta potesse ospitare due squadre <strong>di</strong> calcio avanzando<br />

delle camere. Sembrava essere stata costruita dopo aver spianato la fitta boscaglia sulla collina, ma come


avevano spe<strong>di</strong>to tutti i materiali e<strong>di</strong>li per costruirla? Ci saranno voluti molti viaggi. Ero davvero perplesso<br />

riguardo il modo <strong>di</strong> agire dei ricchi.<br />

“Da questa parte per favore.” Koizumi ci condusse nell‟atrio come un vero maggiordomo. Restammo in pie<strong>di</strong><br />

in fila. Era arrivato il momento <strong>di</strong> conoscere, faccia a faccia, il proprietario. A parte <strong>Haruhi</strong>, che camminava<br />

più avanti come un cavallo che non segue la sua mandria, rizzando all‟improvviso la testa. Capii quanto<br />

avesse aspettato questo momento, tirò più volte fuori la lingua tra le labbra e la rimise dentro. Asahina si era<br />

pettinata i capelli in modo adorabile, cercando <strong>di</strong> fare una buona prima impressione. Mentre Nagato stava<br />

immobile, come al solito, come uno <strong>di</strong> quei gatti portafortuna all‟entrata dei negozi.[Maneki Neko: Scultura <strong>di</strong><br />

porcellana o ceramica raffigurante un gatto con la zampa alzata, che si ritiene porti fortuna al proprietario]<br />

Koizumi si girò e ci guardò, gli spuntò un sorrisino in faccia, mentre suonava con noncuranza il citofono<br />

vicino alla porta. Qualcuno rispose e Koizumi riattaccò <strong>di</strong> nuovo con i vari convenevoli. Dieci secon<strong>di</strong> dopo,<br />

la porta si aprii lentamente. Inutile <strong>di</strong>re che la persona che ci <strong>di</strong>ede il benvenuto non indossava alcuna<br />

maschera <strong>di</strong> ferro e nemmeno nessun buffo cappello con occhiali da sole, né ci attaccò all‟improvviso, o fece<br />

osservazioni sconcertanti. Un semplice uomo <strong>di</strong> mezz‟età. “Benvenuti!”<br />

Non sapevo se il signor Tamaru Keiichi fosse <strong>di</strong>ventato ricco all‟improvviso oppure gradualmente, ma<br />

quell‟uomo in quel momento indossava semplicemente una polo e dei pantaloni da lavoro, mentre tendeva<br />

una mano, facendoci cenno <strong>di</strong> entrare.<br />

“Itsuki, ed anche voialtri, vi stavo aspettando già da molto. Francamente, questo posto è così noioso, ci si<br />

stanca dopo soli tre giorni. L‟unico oltre ad Itsuki ad aver accettato il mio invito, è stato Yutaka. Per<strong>di</strong>nci!”<br />

Lo sguardo <strong>di</strong> Keiichi si posò dapprima su <strong>di</strong> me, poi verso Asahina, <strong>Haruhi</strong> e Nagato.<br />

“Itsuki hai davvero degli amici carini! Itsuki me lo aveva detto, ma siete più carine <strong>di</strong> quel che pensassi.<br />

Avete senz‟altro portato un pò <strong>di</strong> vita in quest‟isoletta deserta. Siete più che benvenuti.” <strong>Haruhi</strong> sorrise <strong>di</strong><br />

cuore, Asahina chinò educatamente la testa, mentre Nagato rimase immobile. Tre persone con tre reazioni<br />

<strong>di</strong>verse, eppure avevano l‟espressione <strong>di</strong> chi avesse visto l‟insegnante <strong>di</strong> musica presentarsi durante la<br />

lezione <strong>di</strong> storia, mentre guardavano Keiichi, che ci dava il benvenuto dal profondo del suo cuore.<br />

Dopo un attimo <strong>Haruhi</strong> si fece avanti e <strong>di</strong>sse: “Le siamo davvero grati per averci invitati qui. E‟ un onore<br />

poter stare in una tenuta tanto lussuosa. A nome <strong>di</strong> tutti vorrei esprimere la mia gratitu<strong>di</strong>ne.” Parlò con un<br />

tono <strong>di</strong> voce più acuto del solito, come se stesse pronunciando un <strong>di</strong>scorso. Aveva forse intenzione <strong>di</strong><br />

atteggiarsi così per tutta la durata della gita?<br />

Le suggerirei, prima <strong>di</strong> togliersi del travestimento da agnellino e rivelare le fauci da lupo, <strong>di</strong> levarsi quella<br />

maschera invisibile dal volto.<br />

Forse anche Tamaru Keiichi stava pensando qualcosa <strong>di</strong> simile?<br />

“Dunque sei tu <strong>Suzumiya</strong>? Hmm sei <strong>di</strong>versa da quello che avevo sentito. Itsuki mi ha detto che tu saresti un<br />

po‟ più …… um……. come <strong>di</strong>re, Itsuki?”<br />

<strong>La</strong> palla passò a Koizumi.


Senza esitare, <strong>di</strong>sse semplicemente: “Una persona schietta? Ricordo <strong>di</strong> aver detto proprio così.”<br />

“Esattamente! Ha detto che tu eri una ragazza del tutto schietta.”<br />

“Ah, davvero?”<br />

Subito <strong>Haruhi</strong> si levò la maschera e sfoggiò un sorriso che raramente avrebbe mostrato nell‟aula del club.<br />

“Piacere <strong>di</strong> conoscerla, proprietario della tenuta! Mi permetta <strong>di</strong> chiederle francamente, si sono mai verificati<br />

degli strani episo<strong>di</strong> in questa tenuta prima d‟ora? O forse c‟è qualche spaventosa <strong>di</strong>ceria fra gli abitanti che<br />

sostenga che quest‟isola sia infestata dai fantasmi? Queste sono le cose che più mi interessano.”<br />

Non andartene in giro <strong>di</strong>chiarando i tuoi interessi a qualcuno che incontri per la prima volta. Più<br />

precisamente, non <strong>di</strong>re sciocchezze riguardo a cosa possa essere successo in passato al proprietario. Cosa<br />

faremmo se venissimo cacciati?<br />

Comunque, Tamaru Keiichi era talmente una persona gentile che semplicemente sorrise e <strong>di</strong>sse: “Anche io<br />

mi interesso <strong>di</strong> cose simili, anche se recentemente non ho sentito nulla <strong>di</strong> strano. Dopotutto quest‟isola era<br />

<strong>di</strong>sabitata.”<br />

In<strong>di</strong>cò gentilmente con la mano <strong>di</strong>etro: “Beh, non stiamocene qui, entriamo! Questa è una tenuta stile<br />

occidentale, quin<strong>di</strong> non c‟è bisogno che vi togliate le scarpe. Penso che vi mostrerò le vostre camere. Avrei<br />

voluto che fosse Arakawa a mostrarvele, ma si sta già occupando dei bagagli, quin<strong>di</strong> che per adesso vi farò<br />

io da guida.” <strong>di</strong>sse Keiichi, poi ci condusse all‟interno della tenuta.<br />

Mi piacerebbe dare ad ognuno <strong>di</strong> voi una mappa della tenuta, per mostrarvi dove si trovavano le camere, ma<br />

so <strong>di</strong> non aver talento in <strong>di</strong>segno sin dalla prima elementare, quin<strong>di</strong> non ci provo nemmeno. In breve, i nostri<br />

alloggi erano tutti al secondo piano, la camera <strong>di</strong> Tamaru Keiichi e la stanza degli ospiti <strong>di</strong> Yutaka al terzo.<br />

Forse questo rappresentava i loro legami familiari. Il maggiordomo Arakawa e la cameriera Mori avevano<br />

ciascuno una camera al primo piano...<br />

Ed eccovi più o meno come stavano le cose.<br />

“Questa tenuta ha un nome?” chiese <strong>Haruhi</strong>.<br />

Keiichi sorrise ironico e rispose: “Per il momento, non ce n‟è venuto in mente ancora nessuno, ma se hai dei<br />

suggerimenti per il nome, sono tutt‟orecchi.”<br />

“Ah si, perché allora non chiamarla, la Casa del Terrore o la Casa degli Orrori? Cosa ne pensa? Potremmo<br />

dare un nome anche ad ogni camera, come Stanza del Vampiro, o Stanza Maledetta?”<br />

“Hmm, buona idea! Mi faro venire in mente dei nomi per le camere la prossima volta che inviterò qualcuno.”<br />

Non ho alcuna intenzione <strong>di</strong> dormire in una camera con un nome che mi faccia venire gli<br />

incubi. Attraversammo l‟atrio e salimmo su per la scalinata <strong>di</strong> pregiato legno massiccio che conduceva al<br />

secondo piano. L‟interno era concepito come un hotel, con una fila <strong>di</strong> porte allineate.<br />

“Le stanze sono tutte più o meno gran<strong>di</strong> uguali, ci sono camere singole e doppie. Scegliete quelle che<br />

preferite”


Cosa dovrei fare? Non avrei problemi a <strong>di</strong>videre la stanza con qualcuno, ma qui siamo in cinque. Se<br />

dovessimo <strong>di</strong>viderci a coppie, ci sarebbe uno <strong>di</strong> troppo che avanzerebbe e, anche pensandoci attentamente,<br />

riesco a immaginarmi solo Nagato come persona che resterebbe esclusa. Se esprimessi ad alta voce la mia<br />

idea riguardo a come dovrebbero essere le stanze, sono sicuro che Nagato non farebbe una piega, ma<br />

probabilmente verrei ucciso dall‟imme<strong>di</strong>ato pugno della reazione <strong>di</strong> <strong>Haruhi</strong>.<br />

“Hmm, penso che una persona per ogni stanza non sia poi così male.”<br />

Koizumi concluse: “In fondo, dopotutto, staremo nelle nostre stanze solo per dormire. Possiamo benissimo<br />

andare da una stanza all‟altra come ci pare e piace. Vorrei solo chiedere se le porte possono essere chiuse<br />

a chiave.”<br />

“Certo che possono.” annuì e sorrise Tamaru Keiichi: “Le chiavi sono sul como<strong>di</strong>no accanto al letto. Le porte<br />

non si chiuderanno automaticamente, quin<strong>di</strong> non avete da preoccuparvi <strong>di</strong> restare chiusi fuori per sbaglio.<br />

Però abbiate cura delle chiavi e non perdetele.”<br />

Non avrò bisogno della chiave. Prima <strong>di</strong> mettermi a dormire, potrei semplicemente lasciare la porta<br />

accostata. Magari Asahina potrebbe venire ad intrufolarsi <strong>di</strong> nascosto per un motivo qualsiasi, una volta che<br />

tutti si saranno addormentati. E poi non ho portato con me niente <strong>di</strong> prezioso che valga la pena rubare e non<br />

penso che qualcuno <strong>di</strong> azzarderebbe a farlo quando la lista dei sospettabili è così esigua. E anche se<br />

succedesse, il maledetto colpevole sarebbe sicuramente <strong>Haruhi</strong>.<br />

“Allora io vado a vedere cosa sta facendo Arakawa. Prendetevi pure la libertà <strong>di</strong> dare un‟occhiata in giro.<br />

Cortesemente, non <strong>di</strong>menticatevi dove sono situate le uscite d‟emergenza. Ci rive<strong>di</strong>amo più tar<strong>di</strong>.”<br />

Keiichi scese le scale.<br />

<strong>Haruhi</strong> descrisse così le sue impressioni su <strong>di</strong> lui: “E‟ il fatto che non ha nulla <strong>di</strong> strano che lo rende ancora<br />

più sospetto.”<br />

“Se quin<strong>di</strong> ti è sembrato sospetto, da cosa deduci che lo sia?”<br />

“Giu<strong>di</strong>cando dal suo solo aspetto, deve <strong>di</strong> certo essere una persona strana!”<br />

Stando alla logica del tutto soggettiva <strong>di</strong> questa ragazza, in questo mondo non esiste nulla che non sia<br />

strano. I suoi metri <strong>di</strong> giu<strong>di</strong>zio scioccherebbero perfino l‟ ISO. [L‟ISO è un organismo internazionale per la<br />

definizione <strong>di</strong> standard industriali. Il termine inglese è International Organization for Standar<strong>di</strong>zation, ma la<br />

sigla non è un acronimo, infatti deriva dal termine greco “isos” ce vuol <strong>di</strong>re “uguale”] Magari potresti lavorare<br />

per il JARO: scommetto che lì potresti lavorare con impegno sentendoti ogni giorno pienamente<br />

realizzata. [Japanese Advertising Review Organisation, autorità garante della pubblicità, che vigila su<br />

pubblicità ingannevoli o scorrette]<br />

Dopo aver lasciato i bagagli nelle nostre stanze, ci incontrammo nella camera da letto doppia che <strong>Haruhi</strong><br />

aveva scelto come propria stanza.<br />

L‟occupare da sola una camera doppia era davvero nel suo stile. Le parole “modesta” e “gentile” non<br />

esistono nel suo vocabolario.


Le tre ragazze si sedettero sul letto, io sul tavolo da trucco e Koizumi si appoggiò al muro con le braccia<br />

incrociate, sembrando rilassato.<br />

“Lo so!” gridò <strong>Haruhi</strong> all‟improvviso e io, come al solito, domandai istintivamente: “Sai cosa?” “Chi è il<br />

colpevole.” <strong>di</strong>sse prontamente <strong>Haruhi</strong>. Per qualche ragione, il suo volto emanava un‟aura da Super<br />

Detective. Parlai con esitazione anche a nome degli altri tre: “Quale colpevole? Ancora non c‟è nemmeno<br />

stato un caso, siamo appena arrivati.”<br />

“Il mio istinto mi <strong>di</strong>ce che il sospetto è il padrone <strong>di</strong> questo posto. E penso che il suo bersaglio sarà Mikuru.”<br />

“Eh!?”<br />

Asahina sembrava veramente terrorizzata. Tremava come un coniglio al rumore dello sbatter d‟ali <strong>di</strong><br />

un‟aquila, stringendosi alla gonna <strong>di</strong> Nagato. Quest‟ultima non <strong>di</strong>sse nulla.<br />

“…”<br />

Teneva semplicemente lo sguardo fisso su qualche punto a mezz‟aria.<br />

“Te lo chiedo ancora, quale colpevole?” <strong>di</strong>ssi <strong>di</strong> nuovo: “O meglio ancora, quale genere <strong>di</strong> crimine stai<br />

cercando <strong>di</strong> addossare a Tamaru Keiichi?”<br />

“Come faccio a saperlo? Secondo me, sembra che stia architettando qualcosa. Il mio istinto <strong>di</strong> solito non<br />

sbaglia. Entro breve, saremo coinvolti in qualche scioccante situazione.”<br />

Sarebbe bello se si trattasse solo <strong>di</strong> una normale festa a sorpresa, ma <strong>Haruhi</strong> si aspetta qualcosa che va<br />

ben oltre, non certo un qualche caotico party dove avrebbe solo un ruolo marginale. Pensateci.<br />

Immaginatevi un po‟ Keiichi che fa sparire la sua aria da brava persona, coi suoi occhi che brillano <strong>di</strong> una<br />

luce folle, mentre impugnava un affilato coltello da macellaio tentando <strong>di</strong> sventrare i suoi ospiti. E tutto<br />

questo solo perché si è imbattuto in qualche antica tomba nel cuore della foresta ed era stato posseduto da<br />

un fantasma assassino.<br />

“Potrebbe mai accadere una cosa tanto stupida?”<br />

Agitai orizzontalmente la mia mano a mezz‟aria, facendo un gesto del tipo “non ti cacciare nei guai”.<br />

Non importa quanto ci si possa pensare sopra, è impossibile che una qualunque conoscenza <strong>di</strong> Koizumi<br />

possa trasformarsi in un tipo del genere. Questa “Organizzazione” non è composta da gente completamente<br />

stupida e probabilmente hanno fatto parecchi controlli sul passato e il curriculum dei loro membri. Koizumi<br />

ha il suo solito innocuo sorriso e il maggiordomo Arakawa, la cameriera Mori e pure Tamaru Yutaka<br />

sembrano tutti ben lontani dall‟essere persone spaventose. A proposito, <strong>Haruhi</strong> spera in qualche mistero,<br />

non certo in qualche interferenza nel campo magnetico terrestre, giusto? Quin<strong>di</strong> se dovesse accadere<br />

qualcosa, si tratterebbe solo <strong>di</strong> un omici<strong>di</strong>o o due, no? E poi, non credo che queste cose possano accadere<br />

solo perché lei lo desideri. Il tempo là fuori è stupendo e il mare è calmo. Quest‟isola non è un cerchio<br />

chiuso. Inoltre, per quanto <strong>Haruhi</strong> sia pazza, non potrebbe veramente desiderare che qualcuno muoia.<br />

Altrimenti sarei già rimasto ucciso dalla sua impazienza, dato che sono stato al suo fianco per tutto questo<br />

tempo. <strong>Haruhi</strong> sembrava non avvertire i miei timori, e <strong>di</strong>sse innocentemente: “Per prima cosa an<strong>di</strong>amo a


nuotare! Quando si è al mare, c‟è forse altro da fare a parte nuotare? Che tutti nuotino a volontà! Faremo<br />

una gara e vedremo chi per primo sarà trascinato via dalle onde!”<br />

Non è una cattiva idea, a patto che la guar<strong>di</strong>a costiera sia all‟erta e <strong>di</strong>sponibile. Ma siamo appena arrivati,<br />

dobbiamo andarci così presto? Non vuoi neppure fare una pausa dopo tutta la spossatezza <strong>di</strong> quel lungo<br />

viaggio in barca? Ora che ci penso, anche se <strong>Haruhi</strong> non si è mai sentita stanca prima d‟ora, dovrebbe<br />

comunque avere considerazione per le altre persone anziché fare le cose secondo i propri ritmi!<br />

“Che stai borbottando a fare? Il sole non smetterà <strong>di</strong> sorgere anche se tu offrissi sacrifici al tempio <strong>di</strong> Apollo!<br />

Sarebbe uno spreco <strong>di</strong> tempo se non andassimo in spiaggia prima che il sole tramonti.” <strong>Haruhi</strong> <strong>di</strong>stese<br />

entrambe le braccia e le avvinghiò attorno ai colli <strong>di</strong> Asahina e Nagato.<br />

“KYAA~!”<br />

Asahina chiuse gli occhi e gridò mentre Nagato non ebbe assolutamente alcuna reazione: “…….”. “Costumi<br />

da bagno! Costumi da bagno! Ognuno si vesta col proprio costume e incontriamoci nel salone d‟ingresso!<br />

Hee hee, ho dato una mano a scegliere i costumi <strong>di</strong> queste due bellezze! Non ve<strong>di</strong> l‟ora <strong>di</strong> guardarli, vero<br />

Kyon?”<br />

<strong>Haruhi</strong> fece un‟espressione da “So già a cosa stai pensando” e fece un ampio sorriso, mostrando i suoi denti<br />

can<strong>di</strong><strong>di</strong>.<br />

“Hai perfettamente ragione.”<br />

Mi sentivo rinvigorito e mi alzai in pie<strong>di</strong>. In effetti quella era una parte dei miei motivi per venire là. E non<br />

accetto obiezioni.<br />

“Koizumi, la spiaggia privata che c‟è qui è completamente riservata a noi?”<br />

“Sì. <strong>La</strong> gente viene comunque sulla spiaggia a raccogliere conchiglie, ma vengono qui poche persone. Però<br />

le onde possono essere forti, quin<strong>di</strong> non nuotate troppo al largo. Se parlavi sul serio <strong>di</strong> fare una gara….”<br />

“Non essere ri<strong>di</strong>colo, stavo solo scherzando! Mikuru verrebbe subito portata via da un‟ondata e <strong>di</strong>verrebbe<br />

cibo per pesci. Ascoltate bene tutti: non fatevi trascinar via e non nuotate troppo lontano! Rimanete entro il<br />

mio campo visivo.”<br />

Era una buona idea che <strong>Haruhi</strong> fosse responsabile per l‟incolumità <strong>di</strong> tutti? Pensai che sarebbe stato meglio<br />

dare una mano, almeno avrei potuto stare attento che Asahina non si allontanasse dal mio sguardo per più<br />

<strong>di</strong> due secon<strong>di</strong>.<br />

“Hey, Kyon!”<br />

L‟in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> <strong>Haruhi</strong> era puntato verso la punta del mio naso.<br />

“Non mi piace quello stupido sorrisetto sulla tua faccia, quin<strong>di</strong> ve<strong>di</strong> <strong>di</strong> farlo sparire! E sarà meglio che tu la<br />

smetterla <strong>di</strong> aggrottare le sopracciglia. E non ti darò neppure la macchina fotografica!.”<br />

Restando piena d‟entusiasmo dall‟inizio alla fine, l‟<strong>Haruhi</strong> Orient Express si mise in moto, ignorando ogni<br />

ostacolo, sorridendo e dando or<strong>di</strong>ni: “E adesso, in marcia!”


E così, arrivammo alla spiaggia. Il sole stava già calando, ma la quantità <strong>di</strong> luce e il calore rientravano<br />

comunque nei parametri estivi. Le onde si infrangevano sulla sabbia e le nuvole galleggiavano nel cielo<br />

come dei marshmallow. I nostri capelli svolazzavano nella brezza marina, che portava con sé il profumo<br />

della spuma.<br />

Anche se la si chiamava spiaggia privata, non c‟era veramente nessun bisogno <strong>di</strong> sottoscrivere una speciale<br />

prenotazione, dato che comunque nessuno veniva su quell‟isola <strong>di</strong>sabitata. Penso che le uniche persone<br />

che avrebbero potuto andare lì a <strong>di</strong>vertirsi a fare un bagno, sarebbero stati solo dei turisti stranieri truffati da<br />

qualche rivista <strong>di</strong> viaggi <strong>di</strong> bassa lega.<br />

Oltre a noi cinque, non c‟era dubbio che la spiaggia fosse praticamente deserta. Non c‟erano nemmeno degli<br />

uccelli marini. Quin<strong>di</strong> , a parte me e Koizumi, gli unici esseri viventi che si godevano la vista <strong>di</strong> <strong>Haruhi</strong> e delle<br />

altre ragazze nei loro costumi da bagno, erano i piccoli crostacei attaccati agli scogli della spiaggia. Distesi la<br />

stuoia sotto l‟ombrellone e socchiusi gli occhi, beandomi <strong>di</strong> ogni singola mossa <strong>di</strong> Asahina, che aveva un‟aria<br />

timida, mentre <strong>Haruhi</strong> compariva alle sue spalle e l‟afferrava.<br />

“Mikuru, il modo migliore <strong>di</strong> <strong>di</strong>vertirsi al mare è nuotare! Avanti, vieni! Non fa bene alla tua salute non goderti<br />

la luce del sole!”<br />

“Ah, non amo molto starmene sotto al sole.”<br />

<strong>Haruhi</strong> ignorò le sue terrorizzate proteste e spinse la piccola e pallida sempai.<br />

“Wah! E‟ salata!”<br />

Asahina era veramente sorpresa da una cosa così palesemente ovvia, agitando le braccia sulla superficie<br />

dell‟acqua.<br />

In quel momento, Nagato…<br />

“…”<br />

…se ne stava seduta sulla sua se<strong>di</strong>a a sdraio in costume da bagno e leggeva placidamente il suo spesso<br />

romanzo.<br />

“Persone <strong>di</strong>fferenti hanno ovviamente mo<strong>di</strong> <strong>di</strong>versi <strong>di</strong> <strong>di</strong>vertirsi.”<br />

Koizumi, che stava giocando a beach volley, aprì la sua bocca e mi mostrò il suo sorriso.<br />

“Uno dovrebbe spendere il suo tempo libero a fare ciò che più gli piace, altrimenti non lo si chiamerebbe<br />

così. Non vuoi goderti questa spensierata vacanza per i prossimi quattro giorni e tre notti?”<br />

Non è <strong>Haruhi</strong> l‟unica che fa sempre solo quello che voleva? Non ho mai pensato neppure una volta che<br />

Asahina, costretta da <strong>Haruhi</strong> a <strong>di</strong>vertirsi con lei, potrebbe comprendere il vero significato dell‟essere rilassati.<br />

“Hey, Kyon! Koizumi! Venite anche voi ragazzi!” ci gridò <strong>Haruhi</strong> come una sirena d‟allarme.<br />

Mi alzai con prudenza. Ad essere sinceri, non mi preoccupavo poi così tanto. Tralasciando <strong>Haruhi</strong>, il solo<br />

potermene stare accanto ad Asahina era esattamente quello che desideravo.


Prendendo il gonfio pallone da spiaggia dalle mano <strong>di</strong> Koizumi, iniziai a camminare sulla sabbia ardente.<br />

Non appena sentimmo i nostri muscoli iniziare ad affaticarsi, ritornammo alla villa, facemmo un bagno e ci<br />

riposammo nelle nostre stanze. Il cielo ora era rischiarato da stelle. Mori allora ci condusse in sala da<br />

pranzo.<br />

Durante la cena:<br />

<strong>La</strong> cena quella sera era stata piuttosto sontuosa. Non credo che fosse per esau<strong>di</strong>re il desiderio <strong>di</strong> Asahina,<br />

ma c‟era del pesce marinato in ognuno dei nostri piatti. Abituato alla povertà, dovetti sedermi<br />

compostamente in segno <strong>di</strong> rispetto dopo aver visto tutto ciò. Posso mangiare tutta questa roba gratis? Sul<br />

serio va bene?<br />

“Servitevi pure.” Keiichi sorrise manifestando la sua generosità: “Consideratela come una ricompensa per<br />

essere venuti fin qui, dato che per me stramene qua da solo è davvero noioso. In realtà, normalmente sono<br />

abbastanza selettivo nello scegliere i miei ospiti, ma essendo amici <strong>di</strong> Itsuki siete volentieri i benvenuti.”<br />

Per qualche motivo, Keiichi era ora vestito molto in modo molto più formale rispetto all‟ultima volta che<br />

l‟avevamo visto. Indossava uno smoking nero con un papillon sul colletto. I piatti erano un misto <strong>di</strong> cucina<br />

giapponese e <strong>di</strong> quella occidentale. C‟era dell‟agnello, pesce fritto alla francese, alcune pietanze stufate e<br />

ogni altro genere <strong>di</strong> cose. L‟unico ad usare forchetta e coltello era Keiichi, dato che noi fin dall‟inizio<br />

avevamo chiesto <strong>di</strong> poter avere delle bacchette.<br />

“Tutto questo è ottimo! Chi l‟ha cucinato?” domandò <strong>Haruhi</strong> mentre <strong>di</strong>mostrava il suo stupefacente appetito,<br />

meritevole dell‟iscrizione <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto ad una gara a chi mangia più velocemente.<br />

“Il maggiordomo Arakawa è anche lo chef qui, non cucina certo male, eh?”<br />

“Devo proprio ringraziarlo, per favori più tar<strong>di</strong> lo chiami.” <strong>di</strong>sse <strong>Haruhi</strong> come se fosse una buongustaia che<br />

aveva appena assaggiato una cena d‟alta classe.<br />

Guardai prima Asahina, che spalancava sempre più gli suoi occhi ogni volta che dava un morso, poi Nagato,<br />

che non sembrava mangiare molto, sebbene non avesse mai smesso <strong>di</strong> prendere del cibo con le sue<br />

bacchette, e infine Koizumi, che chiaccherava allegramente con Yutaka.<br />

“Volete qualcosa da bere?” chiese Mori, vestita con la sua uniforme da domestica, facendo da cameriera per<br />

tutto il tempo. Portava con sé una bottiglia lunga e stretta e sorrise. Probabilmente del vino, pensai. Anche<br />

se era <strong>di</strong>scutibile offrire dell‟acool a dei minori, decisi ugualmente <strong>di</strong> chiederne un bicchiere. Non avevo mai<br />

bevuto del vino prima d‟allora, ma una persona a volte dovrebbe cercare <strong>di</strong> osare più del solito. E dopo aver<br />

visto l‟incantevole sorriso <strong>di</strong> Mori, trovai <strong>di</strong>fficile rifiutare.<br />

“Ah, cosa sta bevendo Kyon? Ne voglio anch‟io.”<br />

A causa della richiesta <strong>di</strong> <strong>Haruhi</strong>, bicchieri pieni <strong>di</strong> vino erano ora stati dati in mano a tutti. Sentii che quello<br />

era l‟inizio dell‟incubo. Quel giorno, scoprii che Asahina era completamente intollerante al vino, mentre


Nagato era un incre<strong>di</strong>bile pozzo senza fondo. Per quanto riguarda <strong>Haruhi</strong>, lei era solo un‟ubriacona senza<br />

scampo.<br />

Date le circostanze, bevetti un bel pò e <strong>di</strong> conseguenza i miei ricor<strong>di</strong> sono piuttosto offuscati, ma ricordo<br />

<strong>Haruhi</strong> avvinghiata alla bottiglia <strong>di</strong> vino bere senza sosta mentre picchiettava sulla testa <strong>di</strong> Keiichi.<br />

“Ah...lei è eccezionale!Per ringraziarla dell‟invito le offrirò Mikuru! <strong>La</strong> addestri bene in modo che possa<br />

<strong>di</strong>ventare una cameriera migliore, perché quella ragazza è proprio senza speranza!”<br />

<strong>La</strong> ricordai lontanamente gridare, con un tono <strong>di</strong> voce più acuto del solito. Mori, la vera cameriera, appoggiò<br />

la bottiglia <strong>di</strong> vino sul tavolo come un birillo da bowling e con calma affettò le mele e le pere dal cestino della<br />

frutta, offrendocele come dessert, mentre la finta cameriera della stanza del club Asahina giaceva già<br />

appoggiata sopra al tavolo con la faccia completamente rossa. Nagato finì il bicchiere <strong>di</strong> vino che Mori aveva<br />

versato per lei. Non ho idea <strong>di</strong> come l‟alcool venisse <strong>di</strong>sperso nel suo corpo. Il suo viso rimase lo stesso<br />

mentre vuotava bicchiere dopo bicchiere come una balena che beveva acqua <strong>di</strong> mare.<br />

Yutaka chiese incuriosito: “Sta bene?”<br />

Sembrava veramente preoccupato, ricordo ancora quella scena. Quella sera pare che Koizumi mi trasportò<br />

incosciente fino alla mia stanza. Questo è quanto mi <strong>di</strong>sse in seguito. Disse che puzzavo <strong>di</strong> alcool quanto<br />

<strong>Haruhi</strong>, ma dato che non ricordavo nulla, finsi <strong>di</strong> non sentire e rifiutai <strong>di</strong> credere che una cosa del genere<br />

fosse accaduta. Lo considerai come uno dei suoi scherzi, perché il secondo giorno accadde qualcosa che<br />

sospinse i postumi della sbornia nei recessi delle nostre menti.<br />

<strong>La</strong> mattina successiva, si addensò una tempesta.<br />

<strong>La</strong> pioggia si infrangeva <strong>di</strong>agonalmente sulla superficie della finestra e il forte vento produceva un rumore<br />

orribile. <strong>La</strong> foresta attorno alla villa stormiva e si agitava come se fosse popolata da demoni.<br />

“Che sfortuna beccarsi un tifone proprio ora che siamo qui, con tutti i giorni possibili che c‟erano.” <strong>di</strong>sse<br />

tristemente <strong>Haruhi</strong> mentre guardava fuori dalla finestra.<br />

Eravamo riuniti nella sua stanza, <strong>di</strong>scutendo su cosa fare quel giorno. Ciò accadde dopo che facemmo<br />

colazione.<br />

Keiichi non era a tavola. Arakawa <strong>di</strong>sse che non si sentiva mai in forma appena alzato la mattina presto, così<br />

era per lui molto raro alzarsi prima <strong>di</strong> mezzogiorno. <strong>Haruhi</strong> si voltò verso <strong>di</strong> noi: “Questa è appena <strong>di</strong>ventata<br />

veramente un‟isola remota. E‟ l‟occasione <strong>di</strong> una vita intera, magari accadrà qualcosa!”<br />

Asahina trasalì e mosse lo sguardo attorno, mentre le espressioni facciali <strong>di</strong> Koizumi e Nagato rimasero<br />

composte come al solito.<br />

Il giorno precedente le onde erano placide e tranquille. Ora avevano raggiunto il livello d‟allarme tsunami ed<br />

era impossibile per una qualsiasi barca navigarci attraverso.<br />

Se dovesse andare avanti così fino a dopodomani, saremo realmente bloccati contro la nostra volontà su<br />

un‟isola solitaria, come <strong>Haruhi</strong> aveva desiderato. Un cerchio chiuso, giusto?


Koizumi fece un sorriso, tentando <strong>di</strong> tranquillizzare tutti: “Questo tifone sembra muoversi abbastanza<br />

velocemente, per cui credo che dopodomani il tempo sarà migliore. Come si <strong>di</strong>ce, le cose vanno e<br />

vengono,con rapi<strong>di</strong>tà.”<br />

Secondo il bollettino meteo, questo sarebbe esatto. Ma non c‟era nessun rapporto riguardo un tifone in<br />

arrivo nel bollettino <strong>di</strong> ieri! Esattamente, la mente <strong>di</strong> chi ha partorito questa tempesta!?<br />

“E‟ una coincidenza.” <strong>di</strong>sse Koizumi con calma. “Questo è un semplice fenomeno naturale, credo che sia<br />

compreso nel prezzo del pacco meteo estivo, no? Ogni anno c‟è sempre un grosso tifone.”<br />

“Avevamo in programma <strong>di</strong> fare un‟esplorazione in giro per l‟isola, ma sembra proprio che dovremo<br />

annullarla.” <strong>Haruhi</strong> <strong>di</strong>sse amaramente. “Ah, vabbè, troviamo qualche gioco che possiamo fare al chiuso!”<br />

Sembrava aver completamente <strong>di</strong>menticato lo scopo originario <strong>di</strong> questa escursione, dato che l‟accento<br />

sembrava essersi spostato sul <strong>di</strong>vertirsi. Ora questo era qualcosa che valeva la pena supportare, dato che<br />

non avevo intenzione <strong>di</strong> camminare fino all‟altro capo dell‟isola per cercare la carcassa gettata sulla spiaggia<br />

dalla corrente e bloccata trai sassi <strong>di</strong> qualche creatura non identificata...<br />

Koizumi fece la sua proposta: “Mi sembra <strong>di</strong> ricorda che c‟è una sala giochi qui, chiederò a Keiichi <strong>di</strong> aprirla<br />

per noi. Cosa desiderate? Mah-jong o biliardo? Se chiedessimo, potremmo ad<strong>di</strong>rittura far sì che venga<br />

montato un tavolo da snooker.” [tipo <strong>di</strong> gioco <strong>di</strong> biliardo, su un tavolo più lungo <strong>di</strong> quello standard e con 22<br />

palle]<br />

<strong>Haruhi</strong> acconsentì: “E allora facciamo una partita a ping pong! Stabiliremo il vincitore del primo Torneo SOS<br />

Dan <strong>di</strong> Ping Pong facendo una sfida a girone circolare, in modo che ognuno possa giocare a turno contro<br />

tutti gli altri! Mi spiace per chi voleva giocare a biliardo, ma gli pagherò da bere al viaggio <strong>di</strong> ritorno. E adesso<br />

scatenatevi!”<br />

<strong>La</strong> sala giochi era situata in cantina. Nell‟ampia sala c‟erano un tavolo da Mah-jong e uno da biliardo.<br />

Avevano anche un tavolo da roulette e uno da Baccarà.” [gioco d‟azzardo molto <strong>di</strong>ffuso nei casinò.] Non è<br />

che i parenti <strong>di</strong> Koizumi segretamente gestiscono qui un casino?<br />

“Tu che ne <strong>di</strong>ci?” replicò Koizumi con un sorriso sciocco, tirando fuori accanto a sè il tavolo da snooker<br />

piegato.<br />

A proposito, dopo un‟intensa battaglia contro <strong>di</strong> me, <strong>Haruhi</strong> vinse il torneo <strong>di</strong> ping pong. In<strong>di</strong>sse poi il torneo<br />

<strong>di</strong> Mah-jong, ma , a parte Koizumi, nessuno della SOS Dan sapeva le regole, così le dovemmo imparare<br />

mentre giocavamo. Nel corso della partita si unirono anche i fratelli Tamaru, rendendola una combattuta<br />

sfida.<br />

<strong>Haruhi</strong> cambiò le regole e creò uno yaku a proprio vantaggio [uno yaku è una mano, una combinazione<br />

vincente], mietendo vittoria dopo vittoria con complicate combinazioni come “Nishoku Zetsu<br />

Ichimon,” “Chantamodoki,” “Iishanten Paralisys” e così via. Bhe, la cosa mi faceva ridere, quin<strong>di</strong> lasciai<br />

correre. E comunque non stavamo giocando a sol<strong>di</strong>. “Ron! [una mano vincente completa] Questo vale circa<br />

<strong>di</strong>ecimila punti!”


“<strong>Suzumiya</strong>, questo è uno yakuman.” [combinazione che vale molto <strong>di</strong> più <strong>di</strong> uno yaku, <strong>di</strong>fficile da realizzare,<br />

ma meno <strong>di</strong> un Ron]<br />

Sospirai <strong>di</strong> nascosto.<br />

Forse era meglio vederne il lato positivo e godersi il <strong>di</strong>vertimento che la vacanza aveva portato. Stando così<br />

le cose, non sembrava possibile che un enorme mostro marino potesse apparire, o che degli in<strong>di</strong>geni<br />

sbucassero dalla foresta. In fondo era un‟isola solitaria molto <strong>di</strong>stante dalla terraferma, quin<strong>di</strong> non avrebbero<br />

potuto facilmente esserci strane cose che dovessero provenire da fuori. Decisi <strong>di</strong> pensarla così e <strong>di</strong><br />

rilassarmi.Tamaru e Yutaka, Arakawa e Mori erano tutte conoscenze <strong>di</strong> Koizumi e tutti sembravano essere<br />

normali. Eravamo ancora a corto <strong>di</strong> personaggi che potessero dare il via a qualche strano evento. Spero che<br />

tutto fili liscio.<br />

Pregai interiormente. Eppure gli dei sembrano proprio non ascoltare mai le mie preghiere.<br />

Acadde la mattina del terzo giorno.<br />

Passammo l‟intero secondo giorno giocando e mangiando e, dato che il tempo peggiorò al calar della sera,<br />

la medesima scena nella sala da pranzo si ripetè ancora una volta.<br />

Il terzo giorno, per alzarmi dovetti lottare con un tremendo mal <strong>di</strong> testa dovuto alla sbronza. Se Koizumi non<br />

ci avesse portato nelle nostre stanze, credo che starei ancora dormendo nella sala da pranzo con <strong>Haruhi</strong> ed<br />

Asahina.<br />

<strong>La</strong> mattina successiva, aprii le tende. <strong>La</strong> tempesta continuava.<br />

“Mi chiedo se domani riusciremo a tornare.”<br />

Sciacquai via la sonnolenza dalla mia faccia con dell‟acqua gelida, tentando faticosamente <strong>di</strong> camminare in<br />

linea retta. Scesi le scale con attenzione, non volendo inciampare e cadere giù. Lì riuniti nella sala da pranzo<br />

c‟erano <strong>Haruhi</strong> ed Asahina, con la stessa terribile faccia, e Koizumi e Nagato, con le loro espressioni abituali.<br />

I fratelli Tamaru non erano ancora scesi.<br />

Forse avevano raggiunto il loro limite dopo aver bevuto per due sere consecutive? Mi ricordo <strong>di</strong> <strong>Haruhi</strong> che<br />

versava vino nei loro bicchieri. <strong>Haruhi</strong> già era sconsiderata quando era sobria e con l‟alcool <strong>di</strong>ventava anche<br />

peggio: il solo pensare alle sue buffonate della notte scorsa peggiorava il mio mal <strong>di</strong> testa. Decisi che non<br />

avrei più costretto me stesso a bere senza tregua.<br />

“Non voglio mai più bere vino.” <strong>di</strong>sse <strong>Haruhi</strong> accigliata, come se avesse imparato la lezione: “Non so perché,<br />

ma i miei ricor<strong>di</strong> dopo cena sembrano essere svaniti. Non è un peccato?”<br />

Mi sentivo come se avessi sprecato un sacco <strong>di</strong> tempo.<br />

Argh, non voglio ubriacarmi <strong>di</strong> nuovo. Stasera sarà la “serata senz‟alcool”. Normalmente, si suppone che<br />

studenti del liceo non dovrebbero ubriacarsi. Dovrei complimentarmi con <strong>Haruhi</strong> per aver una volta tanto<br />

detto qualcosa <strong>di</strong> responsabile? Nonostante tutto l‟espressione sognante <strong>di</strong> Asahina da ubriaca è talmente<br />

seducente che devo ammettere che non mi farei troppi problemi a bere ancora così tanto.


“Allora è deciso!” Koizumi annuì e fu subito d‟accordo, poi <strong>di</strong>sse a Mori, che era appena arrivata spingendo<br />

un carrello con sopra la nostra colazione: “Non avremo bisogno <strong>di</strong> vino per stasera. Per favore, preparaci<br />

invece del succo <strong>di</strong> frutta.”<br />

“Ho capito.”<br />

Mori fece educatamente un inchino e iniziò a posare sul tavolo i piatti con uova e pancetta. Quando finimmo<br />

la nostra colazione, Yutaka non era ancora apparso. Keiichi normalmente si sentiva male durante la mattina,<br />

dunque la sua assenza era del tutto aspettata, ma non quella <strong>di</strong> Yutaka. In quel momento…<br />

“Scusateci.” Arakawa e Mori comparvero <strong>di</strong>nnanzi a noi. Notai un‟espressione preoccupata sul solitamente<br />

calmo volto del maggiordomo. Avevo un brutto presentimento.<br />

“Che è successo?” domandò Koizumi. “C‟è forse qualche problema?”<br />

“Sì” <strong>di</strong>sse Arakawa “Credo che ci sia una specie <strong>di</strong> problema. Ho chiesto a Mori <strong>di</strong> andare e controllare la<br />

stanza del signor Yutaka.”<br />

Mori annuì con la testa: “Dato che la porta non era chiusa, l‟ho aperta e non ho trovato il signor Yutaka al<br />

suo interno.” Con una voce u<strong>di</strong>bile <strong>di</strong>stintamente quanto una campana, continuò, fissando la tovaglia: “<strong>La</strong><br />

stanza era vuota, e nel letto sembrava che nessuno ci avesse dormito.”<br />

“Ho tentato <strong>di</strong> contattare la stanza del padrone con la linea telefonica interna, ma non c‟è stata nessuna<br />

risposta.”<br />

Dopo aver sentito Arakawa <strong>di</strong>re quest‟ultima cosa, <strong>Haruhi</strong> lasciò subito il bicchiere <strong>di</strong> succo d‟arancia che<br />

stringeva in mano.<br />

“Che significa? Yutaka è sparito, mentre Keiichi invece non risponde la telefono?”<br />

“A farla breve, è così.” replicò Arakawa: “Non potete entrare nella stanza <strong>di</strong> Keiichi? Avete una chiave <strong>di</strong><br />

scorta?”<br />

“Ho un secondo paio <strong>di</strong> chiavi per tutte le stanze eccetto la camera da letto del padrone. Dato che la sua<br />

stanza contiene molti documenti relativi al suo lavoro, solo lui ha accesso alla chiave <strong>di</strong> scorta, per essere<br />

sicuri.”<br />

Il brutto presentimento che avevo prima iniziava a incombere come un nuvolone scuro, avvolgendo due terzi<br />

del mio cuore. Il padrone della villa non si era svegliato e suo fratello non si trovava. Arakawa fece un<br />

leggero inchino.<br />

“Vorrei dare subito un‟occhiata alla stanza del padrone. Se non vi <strong>di</strong>spiace, potreste accompagnarmi? Spero<br />

<strong>di</strong> sbagliarmi, ma ho un brutto presentimento al riguardo.”<br />

<strong>Haruhi</strong> cercò velocemente <strong>di</strong> comunicarmi qualcosa tramite i suoi occhi.<br />

Cosa stava tentando <strong>di</strong> <strong>di</strong>re?<br />

“Magari dovremmo venire <strong>di</strong>etro anche noi.” Koizumi si alzò senza esitazione. “Forse sta così male che non<br />

riesce ad alzarsi. Potremmo dover abbattere la porta.”


<strong>Haruhi</strong> balzò agilmente giù dalla sua se<strong>di</strong>a: “Kyon, an<strong>di</strong>amo! Sono preoccupata. Yuki e Mikuru, venite anche<br />

voi due!”<br />

In quel momento, <strong>Haruhi</strong> mostrò sul suo volto un‟espressione seria mai vista fino ad allora.<br />

Permettetemi <strong>di</strong> rievocare in breve ciò che accadde dopo.<br />

<strong>La</strong> stanza <strong>di</strong> Keiichi era situata al terzo piano e non per quanto bussassimo non c‟era alcuna risposta.<br />

Koizumi tentò <strong>di</strong> ruotare il pomello, ma la porta non si aprì lo stesso. <strong>La</strong> porta <strong>di</strong> legno si ergeva ora come un<br />

muro, impedendoci l‟accesso. Prima <strong>di</strong> andar lì, passammo anche dalla stanza <strong>di</strong> Yutaka.<br />

Come Mori aveva descritto, le coperte e le lenzuola del letto erano in or<strong>di</strong>ne, come se nessuno vi avesse<br />

dormito.<br />

Dov‟era andato, <strong>di</strong> preciso? Possibile che i due fratelli si stessero nascondendo nella camera <strong>di</strong> Keiichi?<br />

“<strong>La</strong> stanza è chiusa dall‟interno, il che significa che c‟è dentro qualcuno.”<br />

Koizumi alzò il suo mento e <strong>di</strong>ede l‟impressione <strong>di</strong> star pensando intensamente. In un tono carico<br />

d‟emotività, che non aveva precedenti, <strong>di</strong>sse: “Sembra che non ci resta altra scelta. Dobbiamo buttar giù la<br />

porta. Qui le cose si sono fatte serie al punto che delle vite potrebbero essere in pericolo.” Così ci mettemmo<br />

tutti in fila e ci lanciammo contro la porta come un gruppo <strong>di</strong> giocatori <strong>di</strong> rugby. <strong>La</strong> fila includeva me, Koizumi<br />

e Arakawa. Ero sicuro che Nagato sarebbe stata capace <strong>di</strong> abbattere facilmente la porta con un <strong>di</strong>to, ma<br />

decise che non fosse il caso <strong>di</strong> usare la sua magia mentre tutti guardavano. Sotto lo sguardo vigile delle tre<br />

ragazze della SOS Dan e <strong>di</strong> Mori, noi tre ci scagliammo coraggiosamente contro la porta più volte e proprio<br />

quando le ossa della mia spalla iniziavano a gridare per il dolore… <strong>La</strong> porta si aprì <strong>di</strong> scatto, come una<br />

molla. Perdendo l‟equilibrio, io, Koizumi e Arakawa cademmo all‟interno della stanza per inerzia.<br />

E allora…<br />

Sì, siamo ora ritornati alla scena iniziale. C‟è voluto parecchio tempo a raccontare tutto fin qui. Ora, torniamo<br />

all‟inizio.<br />

….<br />

…<br />

..<br />

Dopo il lungo flashback, spostai lo sguardo da Keiichi, il cui torace era stato pugnalato con un coltello, verso<br />

la porta che era stata sfondata. Questa è una villa <strong>di</strong> recente costruzione e anche la porta sembrava lucida e<br />

nuova… ma ora non dovrei pensare a cose così irrilevanti.<br />

Arakawa si chinò e si mise in ginocchio accanto al suo padrone, tastandone il collo con la punta delle <strong>di</strong>ta,<br />

poi lentamente alzò la sua testa per guardarci.<br />

“E‟ deceduto.”<br />

Forse per via della sua professione, Arakawa suonò molto cupo.


“Ah...ah...”<br />

Asahina crollò a terra in ginocchio sembrando <strong>di</strong>strutta, il che è comprensibile dato che in quel preciso<br />

momento anch‟io mi sentivo mancare. Trovai ad<strong>di</strong>rittura che la rigida espressione <strong>di</strong> Nagato fosse un<br />

sollievo.<br />

“Le cose si sono fatte gravi.”<br />

Koizumi andò verso Keiichi e si inginocchiò davanti ad Arakawa, maneggiando con cura gli abiti del<br />

proprietario ed esaminando la sua camicia. <strong>La</strong> camicia bianca era ora tinta <strong>di</strong> un liquido rosso scuro, che<br />

formava una macchia irregolare.<br />

“Huh?” esclamò.<br />

Guardai la sua mano e vi<strong>di</strong> un‟agen<strong>di</strong>na situata nel taschino della camicia. <strong>La</strong> lama sembrava essere<br />

penetrata attraverso il quadernetto e il cuore.<br />

L‟assassino doveva aver avuto una forza formidabile per riuscirci, quin<strong>di</strong> non credo che si tratti <strong>di</strong> una delle<br />

ragazze che ci sono qui, eccetto per <strong>Haruhi</strong>, dato che con la sua incre<strong>di</strong>bile energia potrebbe benissimo<br />

farlo.<br />

<strong>La</strong> voce <strong>di</strong> Koizumi aveva un tono triste: “In questo momento la nostra priorità è quella <strong>di</strong> preservare la<br />

scena del crimine. <strong>La</strong>sciamo questo posto.”<br />

“Mikuru, stai bene?”<br />

Non c‟era da stupirsi che <strong>Haruhi</strong> fosse così preoccupata, dato che Asahina era sul punto <strong>di</strong> svenire. Si lasciò<br />

cadere esausta sul pavimento, accanto alle sottili gambe <strong>di</strong> Nagato, serrando strettamente gli occhi.<br />

“Yuki, portiamo Mikuru in camera mia! Tu pren<strong>di</strong> l‟altro braccio.”<br />

<strong>Haruhi</strong> <strong>di</strong>sse veramente qualcosa <strong>di</strong> sensato, forse significava che era interiormente turbata. Con le sue<br />

braccia afferrate da <strong>Haruhi</strong> e Yuki, Asahina fu lentamente sollevata e portava via dal corridoio.<br />

Dopo essermi assicurato che fossero andate via, osservai i <strong>di</strong>ntorni. Arakawa giunse le mani e rese<br />

ossequio al suo padrone che giaceva ora per terra, mentre Mori sollevò il capo con un‟aria afflitta. Fino a<br />

quel momento Yutaka restava assente, mentre la tempesta all‟esterno continuava ad imperversare.<br />

“Ora...” mi <strong>di</strong>sse Koizumi: “Sembra che dobbiamo riflettere su quanto è accaduto.”<br />

“Che inten<strong>di</strong> <strong>di</strong>re?” chiesi.<br />

Il normale sorriso <strong>di</strong> Koizumi tornò improvvisamente sulle sua labbra.<br />

“Non l‟hai capito? Questo è un vero e proprio cerchio chiuso.”<br />

Lo so già da parecchio prima.<br />

“Questo sembra un omici<strong>di</strong>o.”<br />

Bhe, non sembra certo un suici<strong>di</strong>o.<br />

“Inoltre, la stanza è completamente sigillata.”


Mi voltai e notai che le finestre erano chiuse dall‟interno.<br />

“Come ha fatto il colpevole a commettere il crimine e lasciare tranquillamente una stanza a cui non si può<br />

accedere in nessun modo?”<br />

Perché non lo chie<strong>di</strong> al colpevole in persona?<br />

“Hai ragione” Koizumi mi <strong>di</strong>ede ragione: “Faremo meglio a chiederlo a Yutaka.”<br />

Koizumi chiese ad Arakawa <strong>di</strong> chiamare la polizia, poi si girò e mi <strong>di</strong>sse: “Per favore, per prima cosa<br />

aspettami in camera <strong>di</strong> <strong>Suzumiya</strong>, più tar<strong>di</strong> verrò anch‟io.”<br />

Sembrava una buona idea, dato che non c‟era molto che potessi fare.<br />

Bussai alla porta.<br />

“Chi è?”<br />

“Sono io.”<br />

<strong>La</strong> porta si aprì lentamente e <strong>Haruhi</strong> sbirciò dall‟interno. Poi mi fece entrare, con un‟espressione perplessa<br />

<strong>di</strong>pinta sulla sua faccia.<br />

“Dov‟è Koizumi?”<br />

“Sarà qui a momenti.”<br />

Asahina era stata messa a dormire su uno dei due letti presenti.<br />

Il suo viso addormentato era sufficiente a costringere qualunque principe azzurro che passasse nei <strong>di</strong>ntorni<br />

a venire lì e baciarla. Ma a giu<strong>di</strong>care dalla sua espressione sofferente, doveva essere in una specie <strong>di</strong> stato<br />

comatoso. Era un vero peccato.<br />

Accanto a lei sedeva Nagato, come se stesse vegliando su una bara.<br />

Continua così! Non lasciare mai il fianco <strong>di</strong> Asahina.<br />

“Ehi, che ne pensi?” <strong>Haruhi</strong> chiese sembrando rivolgersi a me.<br />

“Che ne penso <strong>di</strong> cosa?”<br />

“Intendo circa la morte <strong>di</strong> Keiichi. Questo è un caso d‟omici<strong>di</strong>o, giusto?”<br />

Parlando obiettivamente, la risposta è piuttosto ovvia no?<br />

Tentai <strong>di</strong> dedurre. Avevamo sfondato la porta per trovare il padrone della villa <strong>di</strong>steso a terra, con un coltello<br />

infilzato nel petto.<br />

Un caso <strong>di</strong> omici<strong>di</strong>o avvenuto in una stanza chiusa su un‟isola stretta nel bel mezzo <strong>di</strong> una tempesta… E‟<br />

veramente troppo complicato.<br />

“Sembra che sia andata proprio così”<br />

Il tempo si fermò per qualche secondo, poi <strong>Haruhi</strong> sospirò profondamente e pressappoco replicò: “Hmm…”


Mise una mano sulla tempia e si sedette sul suo letto.<br />

“Come può essere? Non mi sarei mai aspettata che le cose si evolvessero in questo modo.” mormorò<br />

quietamente. Sarei io a doverlo <strong>di</strong>re. Non eri tu quella che preannunciava che sarebbe successo qualcosa?<br />

“Sì, ma non pensavo che sarebbe accaduto sul serio!”<br />

Mi lanciò un‟occhiata torva, poi cambiò espressione. Sembrava preoccupata riguardo a che espressione<br />

tenere.<br />

Ero sollevato che lei non si sentisse contenta <strong>di</strong> tutto questo, perché non avevo alcuna intenzione <strong>di</strong><br />

impersonare il ruolo della seconda vittima.<br />

Guardai Asahina, che dormiva ora con aria angelica.<br />

“Dovrebbe stare bene, credo. E‟ solo svenuta. Una reazione tanto <strong>di</strong>retta…la invi<strong>di</strong>o. Questa è proprio la<br />

maniera in cui Mikuru reagirebbe. E‟ <strong>di</strong> certo meglio che <strong>di</strong>ventare isterici.” <strong>di</strong>sse <strong>Haruhi</strong> senza pensarci.<br />

Un omici<strong>di</strong>o in una stanza chiusa su un‟isola deserta durante una tempesta. Quali sono le probabilità che<br />

tutto ciò possa accadere durante una vacanza?E poi, lo <strong>di</strong>co ancora, noi siamo la SOS Dan e non qualche<br />

Gruppo <strong>di</strong> Stu<strong>di</strong>o sull‟Occulto o l‟Associazione dei Racconti del Mistero. Cercare eventi misteriosi era lo<br />

scopo preciso per cui <strong>Haruhi</strong> aveva fondato la SOS Dan, quin<strong>di</strong> in realtà l‟imbattersi in questo genere <strong>di</strong><br />

situazioni rappresentava pienamente i principi a fondamento della brigata stessa. Ovviamente <strong>di</strong>ventava<br />

tutta un‟altra storia quando lo si sperimentava veramente sulla propria pelle…Tutto questo è dunque<br />

accaduto perché <strong>Haruhi</strong> si aspettava che succedesse?<br />

“Cavolo, è veramente frustrante......” <strong>Haruhi</strong> balzò giù dal letto e camminò su e giù per la stanza. Dal mio<br />

punto <strong>di</strong> vista, sembrava un bambino che aveva voluto organizzare un piccolo scherzo per il Pesce d‟Aprile ,<br />

ma poi aveva scoperto che lo scherzo era andato troppo oltre e aveva i sensi <strong>di</strong> colpa. Sembrò essere stata<br />

completamente colta <strong>di</strong> sorpresa da tutto quanto, e ciò preoccupava anche me.<br />

Cosa dovremmo fare? Se è possibile, vorrei sdraiarmi e dormire accanto ad Asahina, ma ora è inutile tentare<br />

<strong>di</strong> fuggire dalla realtà. Deve esserci un modo per affrontare questa situazione. Cosa ha intenzione <strong>di</strong> fare<br />

Koizumi?<br />

“Hmm, dopo tutto, non possiamo starcene qui con le mani in mano.”<br />

Dopo tutto? <strong>Haruhi</strong> <strong>di</strong>chiarò questo come dato <strong>di</strong> fatto e rimase in pie<strong>di</strong> <strong>di</strong> fronte a me. Mi guardava seria con<br />

occhi <strong>di</strong> sfida.<br />

“Ho bisogno <strong>di</strong> una conferma, Kyon, vieni con me.”<br />

Non voglio lasciare qui da sola Asahina.<br />

“C‟è qui anche Yuki, quin<strong>di</strong> non preoccuparti! Yuki chiu<strong>di</strong> a chiave e non far entrare nessuno, chiaro?”<br />

Nagato con la sua solita calma, guardò me ed <strong>Haruhi</strong>.<br />

“Ricevuto.” rispose senza nemmeno cambiare tono <strong>di</strong> voce.


Istantaneamente, i suoi due occhi opachi si incrociarono con i miei. A quel punto, Nagato annuì lievemente<br />

in modo che solo io potessi notarlo, o almeno era quel che pensai.<br />

Non credo che a me e <strong>Haruhi</strong> possa accadere qualcosa <strong>di</strong> pericoloso, vero? Se stesse per accadere<br />

qualcosa <strong>di</strong> strano, <strong>di</strong>fficilmente Nagato non interverrebbe.<br />

Mi convinsi, ricordando quel che successe nello stu<strong>di</strong>o del presidente del gruppo <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o dei computer.<br />

“An<strong>di</strong>amo, Kyon.”<br />

<strong>Haruhi</strong> afferrò il mio polso ed uscì verso il corridoio.<br />

“Dove stiamo andando?”<br />

“Nella camera del signor Keiichi, naturalmente! Poco fa, non l‟ho osservata molto attentamente, dunque ho<br />

bisogno <strong>di</strong> ricontrollare.”<br />

Al pensiero <strong>di</strong> Keiichi steso a terra con un coltello conficcato nel petto ed il sangue che bagnava la sua<br />

maglietta bianca, esitai. Non era certo una scena che valeva alcun apprezzamento.<br />

<strong>Haruhi</strong> camminando <strong>di</strong>sse: “Dunque, dobbiamo scoprire dove si trova Yutaka. Potrebbe essere ancora nella<br />

tenuta, inoltre...”<br />

Vista la gravità della situazione, se Yutaka non ne avesse avuto niente a che fare, non avrebbe avuto senso<br />

per lui scomparire. Ci potevano essere solo due spiegazioni per la sua assenza.<br />

<strong>Haruhi</strong> mi trascinava, mentre saliva le scale e <strong>di</strong>sse, “Yutaka è l‟assassino ed è fuggito dalla scena del<br />

delitto; oppure è anche lui una vittima... giusto?”<br />

“Si, ma se Yutaka fosse l‟assassino, sarebbe un bel problema.”<br />

“Non importa chi sia il colpevole, per me è una tale seccatura…”<br />

<strong>Haruhi</strong> mi guardò <strong>di</strong> traverso: “Kyon, in questa tenuta, a parte i fratelli Tamaru, rimangono solo Arakawa e<br />

Mori, più noi cinque. Che sia una <strong>di</strong> queste persone il sospetto? Non voglio dubitare della mia brigata, e non<br />

voglio nemmeno consegnare qualcuno <strong>di</strong> noi alla polizia.”<br />

Sembrava calma mentre lo <strong>di</strong>ceva.<br />

Capisco, quin<strong>di</strong> eri preoccupata che uno <strong>di</strong> noi potesse essere l‟assassino, huh?<br />

Non avevo neanche contemplato una simile possibilità. Asahina era fuori questione, mentre Nagato sarebbe<br />

lo avrebbe fatto in una maniera più efficiente, e Koizumi…… giusto, Koizumi era il più vicino a Tamaru. Ci<br />

aveva detto che era un suo lontano parente, rispetto a noi che eravamo degli estranei, certamente lui gli era<br />

più legato...<br />

“No.”<br />

Mi <strong>di</strong>e<strong>di</strong> un lieve colpetto sulla testa.


Koizumi non era un i<strong>di</strong>ota. Non avrebbe mai fatto deliberatamente una cosa simile in queste circostanze.<br />

Non credo che avrebbe ucciso qualcuno solo per assecondare la con<strong>di</strong>zione del circolo chiuso. Non era<br />

certo tanto stupido.<br />

Non abbiamo bisogno <strong>di</strong> altre persone che facciano questi pensieri. Abbiamo già <strong>Haruhi</strong>.<br />

Fuori dalla camera <strong>di</strong> Keiichi, al terzo piano, c‟era Arakawa, che non si reggeva in pie<strong>di</strong>.<br />

“Ho già chiamato la polizia, e mi hanno or<strong>di</strong>nato <strong>di</strong> non far entrare nessuno.”<br />

Abbassò la testa. <strong>La</strong> porta era rimasta così come l‟avevamo lasciata dopo averla sfondata, vedevo a<br />

malapena le <strong>di</strong>ta <strong>di</strong> Keiichi da <strong>di</strong>etro le spalle del maggiordomo.<br />

“Quando arriverà la polizia?” chiese <strong>Haruhi</strong> inquisitoria<br />

Rispose cor<strong>di</strong>almente: “Una volta che la tempesta si sarà placata. Secondo le previsioni, il tempo migliorerà<br />

da domani pomeriggio, quin<strong>di</strong> credo che arriveranno allora.”<br />

“Hmm.”<br />

<strong>Haruhi</strong> ogni tanto dava un occhiata dentro la camera.<br />

“Ho una cosa da chiederle.”<br />

“Cosa?”<br />

“Il signor Keiichi e il signor Yutaka andavano d‟accordo?”<br />

<strong>La</strong> solita espressione del maggiordomo Arakawa cambiò leggermente.<br />

“Ad essere onesto, non ne sono sicuro. Dato che ho iniziato a lavorare qui solo da una settimana.” “Una<br />

settimana?” esclamammo io e <strong>Haruhi</strong>.<br />

Annuì senza esitare.<br />

“Si, in effetti sono il maggiordomo, ma sono stato assunto a tempo determinato. Il mio contratto stabilisce<br />

che io presti servizio per due settimane durante l‟estate.”<br />

“Dunque ciò significa che ci ha lavorato assieme soltanto in questa tenuta, senza mai esser stato prima al<br />

fianco <strong>di</strong> Keiichi?”<br />

“Si.”<br />

Quin<strong>di</strong> Arakawa era un maggiordomo a tempo determinato. In tal caso, forse…<br />

<strong>Haruhi</strong> fece la stessa domanda che stavo per porre io: “Lo stesso vale anche per Mori? Anche lei è una<br />

cameriera a tempo determinato?”<br />

“Esattamente. Anche lei è stata assunta solo per queste due settimane.”


Un gesto generoso da parte del proprietario, assumere un maggiordomo ed una cameriera per due<br />

settimane in estate. Mi dava l‟impressione che spendesse i suoi sol<strong>di</strong> un pò a casaccio, ma assumere così<br />

un maggiordomo e una cameriera…<br />

Stavo quasi per esternare i miei pensieri, quando imme<strong>di</strong>atamente mi trattenni <strong>di</strong> nuovo. Esaminai<br />

cautamente il viso <strong>di</strong> Arakawa. Sembrava un vecchio gentiluomo che indossava un armatura incontaminata.<br />

Sembrava davvero quel genere <strong>di</strong> persona, ma… Non <strong>di</strong>ssi nulla, e seppellii questi pensieri nel profondo del<br />

mio cuore.<br />

Glielo chiederò più tar<strong>di</strong>, quando ci rivedremo.<br />

“Capisco, dunque ci sono servitori permanenti e a contratto, oggi ho scoperto qualcosa <strong>di</strong> nuovo.” Come<br />

qualcosa <strong>di</strong> nuovo?<br />

<strong>Haruhi</strong> annuii come se avesse compreso appieno qualcosa.<br />

“Dato che non possiamo entrare nella camera, non ci rimane più nulla da fare qui. Kyon, an<strong>di</strong>amo alla<br />

prossima tappa.”<br />

Mi tirò per il braccio proseguendo a gran<strong>di</strong> passi.<br />

“Dove stiamo andando adesso?”<br />

“Fuori, per vedere se c‟è ancora il motoscafo.”<br />

Non volevo <strong>di</strong> certo girovagare inutilmente con <strong>Haruhi</strong> là fuori con quella tempesta.<br />

“Credo solo a ciò che vedo con i miei occhi. Le informazioni che girano col passaparola generalmente<br />

vengono gonfiate con inutili <strong>di</strong>cerie. Ascolta, Kyon, le indagini <strong>di</strong>rette sono le più importanti. Le informazioni<br />

<strong>di</strong> seconda mano o quelle avute da altri non devono essere prese in considerazione.”<br />

Bhè, da un certo punto <strong>di</strong> vista, aveva ragione. Dunque significava che a parte quello che avevamo <strong>di</strong> fronte<br />

ai nostri occhi, non potevamo credere a nient‟altro?<br />

Mentre riflettevo sull‟efficacia del veicolo d‟ informazione, <strong>Haruhi</strong> mi aveva già portato al primo piano, dove<br />

Mari se ne stava ai pie<strong>di</strong> della scala.<br />

“Voi due avete intenzione <strong>di</strong> uscire?” ci chiese.<br />

<strong>Haruhi</strong> rispose: “Si voglio vedere se il motoscafo è ancora qui.”<br />

“Non credo sia più qui.”<br />

“Perché?”<br />

Mori rispose con un sorriso: “Ho visto il signor Yutaka ieri notte, sembrava avere fretta mentre usciva<br />

dall‟atrio.”<br />

Mi scambiai delle occhiate con <strong>Haruhi</strong>.<br />

“Vuole <strong>di</strong>re che Yutaka ha rubato il motoscafo e lasciato l‟isola?”


Mori abbozzò un sorriso e mosse lentamente le labbra: “Sono solo passata a fianco del signor Yutaka nel<br />

corridoio, in effetti non l‟ho visto uscire. Ma quella è stata l‟ultima volta che l‟ho visto.” “Che ore erano?”<br />

chiese <strong>Haruhi</strong>.<br />

“Penso circa l‟una <strong>di</strong> notte.”<br />

Era quando ci eravamo ubriacati e dormivamo profondamente. Significava dunque che Keiichi era caduto a<br />

terra, in quello stesso lasso <strong>di</strong> tempo?<br />

Una volta aperta la porta, i goccioloni <strong>di</strong> pioggia si abbatterono su <strong>di</strong> noi. Ci volle un bel pò anche solo per<br />

cercare <strong>di</strong> aprire la porta, <strong>di</strong>ventata pesantissima a causa del forte vento. In pochi secon<strong>di</strong>, <strong>Haruhi</strong> ed io<br />

eravamo bagnati fra<strong>di</strong>ci.<br />

Se lo avessi saputo mi sarei messo il costume.<br />

Le nuvole grigio scuro si stendevano all‟orizzonte, mi ricordava lo Spazio Chiuso nel quale eravamo stati<br />

intrappolati in precedenza.<br />

Non credo mi piacerebbe vedere per sempre un mondo tanto monotono.<br />

“An<strong>di</strong>amo!”<br />

Anche se i suoi capelli e la maglietta erano tanto fra<strong>di</strong>ci che le si erano appiccicati addosso, proseguì<br />

coraggiosamente fuori sotto la pioggia. Non avevo scelta se non <strong>di</strong> seguirla, dato che era ancora aggrappata<br />

saldamente al mio polso.<br />

Il vento era talmente forte che se avessimo avuto le ali, saremmo volati via facilmente. Sfidando la tempesta,<br />

finalmente riuscimmo ad arrivare in un punto dal quale potevamo vedere il molo. Se non fossimo stati attenti,<br />

saremmo potuti cadere dagli scogli. Non importa quanto fossi coraggioso, incominciai a pensare che le cose<br />

sarebbero volte al peggio. Pensai che mi sarei ritrovato nella tomba se fossi caduto solo io, quin<strong>di</strong> d‟istinto<br />

afferrai la mano <strong>di</strong> <strong>Haruhi</strong>. Sentivo che le mie probabilità <strong>di</strong> sopravvivenza sarebbero state più alte se fossi<br />

caduto insieme a lei.<br />

Finalmente arrivammo in cima.<br />

“Lo ve<strong>di</strong>, Kyon?” <strong>La</strong> sua voce era <strong>di</strong>spersa dal vento.<br />

<strong>La</strong> guardai ed annuì: “Si.”<br />

Il molo era quasi completamente sommerso dall‟acqua, sulla spiaggia si vedevano solo le gigantesche onde<br />

infrangersi a riva.<br />

“Il motoscafo non c‟è. Se non è stato trascinato via dalle onde, allora qualcuno se n‟è andato.” Quello era il<br />

nostro unico mezzo per lasciare l‟isola. Pur guardando in lontananza, non c‟era più alcuna traccia del<br />

lussuoso motoscafo nel vasto mare.<br />

Eravamo dunque relegati su quell‟isola deserta.


Tornammo alla tenuta a passo <strong>di</strong> lumaca e, una volta rientrati, eravamo ormai inzuppati come due pulcini.<br />

“Prego usate questi.”<br />

Pensando a quando saremmo tornati, Mori ci aveva aspettato e preparato degli asciugamani per noi. Ci<br />

chiese preoccupata: “Cosa avete trovato?”<br />

“Sembra che tu avessi ragione.”<br />

<strong>Haruhi</strong> si strofinò i capelli con l‟asciugamano, insod<strong>di</strong>sfatta.<br />

“Il motoscafo è andato, ma non sappiamo quando.”<br />

Non sapevo se fosse già nata così, ma Mori continuava a sorridere delicatamente come il chiarore <strong>di</strong> una<br />

lucciola. Nonostante l‟omici<strong>di</strong>o <strong>di</strong> Keiichi l‟avesse scossa un poco, il suo atteggiamento calmo ne rifletteva la<br />

professionalità. Forse quella reazione era del tutto normale per una cameriera assunta a tempo determinato.<br />

Mi scusai insieme ad <strong>Haruhi</strong> per aver bagnato il corridoio d‟entrata, poi decidemmo <strong>di</strong> ritornare nelle nostre<br />

camere e <strong>di</strong> cambiarci.<br />

“Vieni in camera mia più tar<strong>di</strong>.” <strong>di</strong>sse lei, mentre saliva le scale: “In questo momento è meglio restare uniti.<br />

Non sarei tranquilla se non fossi sicura che tutti stiano bene. Se stesse per accadere qualcosa….” <strong>Haruhi</strong><br />

lasciò la frase a metà.<br />

Compresi quello che voleva <strong>di</strong>re, quin<strong>di</strong> questa volta non feci alcun commento ironico. Arrivammo al<br />

secondo piano e trovammo Koizumi in corridoio.<br />

“Bentornati.”<br />

Col suo solito sorriso, ci fece cenno con gli occhi. Se ne stava fuori proprio davanti alla camera <strong>di</strong> <strong>Haruhi</strong>.<br />

“Cosa stai facendo?” gli chiese lei, ed il sorriso <strong>di</strong> Koizumi <strong>di</strong>venne imbarazzato, si strinse nelle spalle e<br />

<strong>di</strong>sse: “Volevo andare in camera <strong>di</strong> <strong>Suzumiya</strong> per <strong>di</strong>scutere il da farsi, ma Nagato non mi ha lasciato<br />

entrare.”<br />

“Perché?”<br />

“Beh…”<br />

<strong>Haruhi</strong> bussò.<br />

“Yuki, sono io, apri la porta!”<br />

Dopo una breve pausa, sentimmo la voce <strong>di</strong> Nagato da <strong>di</strong>etro la porta.<br />

“Mi è stato or<strong>di</strong>nato <strong>di</strong> non aprire a nessuno.”<br />

Sembrava che Asahina stesse ancora dormendo. <strong>Haruhi</strong> giocherellò con le <strong>di</strong>ta con l‟asciugamano sopra la<br />

sua testa.<br />

“Va tutto bene adesso, Yuki. Quin<strong>di</strong> apri la porta.”


“Sarebbe una violazione all‟or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> non aprire la porta a nessuno.”<br />

<strong>Haruhi</strong> mi guardò costernata, poi si voltò <strong>di</strong> nuovo verso la porta.<br />

“Yuki, intendevo a parte noi! Per me, Kyon e Koizumi è <strong>di</strong>verso. Siamo tutti membri della SOS Dan, giusto?”<br />

“Nessuno lo ha specificato. Quel che ho sentito è <strong>di</strong> non far entrare nessuno; questa è la mia<br />

interpretazione.”<br />

<strong>La</strong> voce calma <strong>di</strong> Nagato sembrava quella <strong>di</strong> una suora che <strong>di</strong>ffondeva un messaggio <strong>di</strong>vino.<br />

“Hey, Nagato!”<br />

Decisi <strong>di</strong> intromettermi: “<strong>Haruhi</strong> ha revocato l‟or<strong>di</strong>ne. Se non ci cre<strong>di</strong>, reciterò quell‟or<strong>di</strong>ne al posto suo.<br />

Quin<strong>di</strong> apri la porta! Per favore.”<br />

Sembrò esaminare le mie parole per qualche secondo da <strong>di</strong>etro la porta. Sentimmo il suono della chiave che<br />

girava nella serratura e i car<strong>di</strong>ni si aprirono lentamente.<br />

“…..”<br />

Gli occhi <strong>di</strong> Nagato scorsero rapidamente i nostri volti e, silenziosamente, si volsero <strong>di</strong> nuovo all‟interno.<br />

“Davvero! Yuki, dovresti essere più flessibile! Dovresti capire meglio il significato delle cose!” <strong>Haruhi</strong> chiese a<br />

Koizumi <strong>di</strong> aspettare un attimo fuori mentre si cambiava ed entrò in camera. Anche io volevo mettermi<br />

qualcosa <strong>di</strong> asciutto, così me ne andai.<br />

“Allora a dopo, Koizumi.”<br />

Camminando, pensai.<br />

Era uno scherzo <strong>di</strong> Nagato? Ma, se è così, era <strong>di</strong>fficile da capire e poteva causare degli equivoci.<br />

Nagato, per favore. Nessuno penserà mai che si tratti <strong>di</strong> uno scherzo se fai sempre quella faccia. Dovresti<br />

per lo meno sorridere quando ne fai uno. Oppure potresti almeno sorridere senza motivo come Koizumi.<br />

Sarebbe decisamente meglio.<br />

Nonostante questo non sia certo il momento migliore per scherzare.<br />

Mi tolsi i vestiti bagnati e mi cambiai, indossando un nuovo set sia <strong>di</strong> abiti che <strong>di</strong> biancheria intima, poi tornai<br />

in corridoio. Koizumi non c‟era più.<br />

Bussai alla porta <strong>di</strong> <strong>Haruhi</strong>. “Sono io.”<br />

Koizumi mi aprì.<br />

Mentre entravo, chiudendo la porta: “Ho sentito che il motoscafo è sparito.” mi <strong>di</strong>sse, appoggiandosi alla<br />

parete.<br />

<strong>Haruhi</strong> si sedette a gambe incrociate sul letto. Persino lei che <strong>di</strong> solito era sempre esuberante, capiva che<br />

non c‟era tanto da stare allegri.


Alzò lo sguardo preoccupata: “E‟ sparito, giusto, Kyon?”<br />

“Si.” <strong>di</strong>ssi.<br />

Koizumi continuò: “Qualcuno deve averlo preso. No, ormai è inutile <strong>di</strong>re „qualcuno‟. Non c‟è dubbio che sia<br />

Yutaka ad essere scappato.”<br />

“Come fai a saperlo?” chiesi.<br />

“Perché non può esser stato nessun altro.” rispose con <strong>di</strong>sinvoltura: “A parte noi, non c‟è nessun altro<br />

invitato su quest‟isola. L‟unico ospite scomparso nella tenuta è Yutaka. Comunque la si metta, deve essere<br />

lui il sospetto che è scappato in motoscafo.”<br />

Koizumi proseguì il suo <strong>di</strong>scorso che non faceva una piega: “In altre parole, è lui l‟assassino. Dev‟essere<br />

scappato durante la notte.”<br />

Questo coincideva con le lenzuola intatte nella stanza <strong>di</strong> Yutaka e la testimonianza <strong>di</strong> Mori.<br />

<strong>Haruhi</strong> raccontò a Koizumi della nostra precedente conversazione con la cameriera.<br />

“Come ci si aspetterebbe da <strong>Suzumiya</strong>, quin<strong>di</strong> lo sai anche tu.”<br />

Di proposito feci “Hmph~.” rivolto all‟esplicito lecchinaggio <strong>di</strong> Koizumi.<br />

“Sembra che Yutaka se ne sia andato in fretta e furia, come se avesse paura <strong>di</strong> qualcosa, ciò corrisponde<br />

con la descrizione dell‟ultima testimone che lo ha visto. Ne ho avuto conferma anche da Arakawa.”<br />

Ma non è un suici<strong>di</strong>o prendere un motoscafo <strong>di</strong> notte nel bel mezzo <strong>di</strong> una tempesta?<br />

“Quin<strong>di</strong> sarebbe stato peggio per lui non lasciare l‟isola, come se stesse cercando <strong>di</strong> abbandonare la scena<br />

del crimine.”<br />

“Yutaka era in grado <strong>di</strong> guidare il motoscafo?”<br />

“Non siamo in grado <strong>di</strong> averne conferma, ma lo si potrebbe dedurre dal risultato. Dato che il motoscafo è<br />

sparito.”<br />

“Aspetta!” <strong>Haruhi</strong> alzò la mano, conquistandosi il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> parlare: “E la porta della camera <strong>di</strong> Keiichi? Chi<br />

l‟ha chiusa a chiave? Lo avrebbe fatto Yutaka stesso?”<br />

“Non sembrerebbe.” Koizumi fece un lieve cenno <strong>di</strong> <strong>di</strong>niego: “Secondo Arakawa, sia la chiave originale che<br />

quella <strong>di</strong> riserva per quella stanza erano custo<strong>di</strong>te da Keiichi. Dopo alcune ricerche, le abbiamo trovate<br />

entrambe là dentro.”<br />

“Forse qualcuno ne ha fatto un altro duplicato.”<br />

Sollevai la questione che mi balenò in mente, ma Koizumi scosse la testa. “Questa era la prima volta che<br />

Yutaka veniva in questa tenuta, non penso che avrebbe avuto abbastanza tempo per farsi fare un duplicato.”<br />

Fece un gesto <strong>di</strong> resa. <strong>La</strong> stanza cadde nel silenzio, il rumore minaccioso del forte vento e della pioggia<br />

battente che facevano tremare il cielo, <strong>di</strong>vennero un ricordo insignificante e lontano. <strong>Haruhi</strong> ed io eravamo<br />

senza parole e rimanemmo zitti.


Koizumi ruppe questo silenzio deprimente: “Ma sarebbe strano se Yutaka avesse commesso questo crimine<br />

la scorsa notte.”<br />

“Cosa vorresti <strong>di</strong>re?” chiese <strong>Haruhi</strong>.<br />

“Quando ho toccato Keiichi, era ancora caldo, come se fosse stato vivo poco tempo prima.”<br />

Sorrise, poi volse lo sguardo verso la fata silenziosa che sedeva paziente come una cameriera a fianco <strong>di</strong><br />

Asahina.<br />

“Nagato, qual‟era la temperatura corporea <strong>di</strong> Keiichi quando lo abbiamo trovato steso a terra?”<br />

“36, 6 gra<strong>di</strong> centigra<strong>di</strong>.”<br />

Un momento, Nagato, come fai a sapere persino qual‟era la temperatura corporea senza nemmeno averlo<br />

toccato?<br />

Ed il modo in cui aveva risposto rapidamente alla domanda era come se se la stesse aspettando…. Non<br />

esternai ad alta voce i miei dubbi. L‟unica ad avere dubbi avrebbe dovuto essere <strong>Haruhi</strong>, ma sembrava che<br />

stesse pensando ad altro, dato che il suo sguardo non si volse da questa parte.<br />

“Non è all‟incirca la normale temperatura corporea? Quand‟è stato commesso il crimine?”<br />

“Quando in una persona cessano tutte le funzioni vitali, la temperatura scende <strong>di</strong> un grado centigrado all‟ora.<br />

Da questo possiamo dedurre che l‟ora del decesso <strong>di</strong> Keiichi sia un ora prima del ritrovamento.”<br />

“Aspetta, Koizumi.” Era il momento <strong>di</strong> intromettermi: “Yutaka non è forse scappato durante la notte?”<br />

“Si, è così.”<br />

“Ma, hai detto che l‟ora del decesso risale ad un ora prima del ritrovamento?”<br />

“Esatto.”<br />

Mi strofinai la tempia. “Dunque ciò significa che Yutaka ha lasciato la tenuta <strong>di</strong> notte e si è nascosto da<br />

qualche parte, dopo<strong>di</strong>ché è ritornato al mattino per uccidere Keiichi, per poi scappare in motoscafo?”<br />

“No, non è il caso.” Koizumi bocciò con semplicità la mia teoria: “Supponendo un piccolo margine <strong>di</strong> errore<br />

per l‟ora del decesso, dovrebbe essere avvenuto circa un ora prima del ritrovamento. Ma subito dopo<br />

eravamo già riuniti in sala da pranzo. Non solo non abbiamo visto Yutaka, non abbiamo nemmeno sentito<br />

alcuno strano rumore. Anche nel bel mezzo <strong>di</strong> questa tempesta sarebbe troppo strano non sentire proprio<br />

niente.”<br />

“Che <strong>di</strong>avolo sta succedendo qui?” <strong>di</strong>sse <strong>Haruhi</strong> frustrata.<br />

Incrociò le braccia e lanciò un‟occhiataccia a me e Koizumi.<br />

È inutile che mi guar<strong>di</strong> così! Se hai delle domande, chie<strong>di</strong> qui al bellimbusto sorridente!<br />

Koizumi parlò <strong>di</strong> nuovo delicatamente come se si trattasse <strong>di</strong> una normale conversazione: “Non è un<br />

mistero, ma semplicemente una trage<strong>di</strong>a.”<br />

Di certo nel tuo sguardo non c‟è nulla <strong>di</strong> tragico.


“Credo sia un dato <strong>di</strong> fatto che Yutaka abbia ucciso Keiichi, o non vi sarebbe alcun motivo per essere<br />

fuggito.”<br />

Ah, si?<br />

“Non so che tipo <strong>di</strong> <strong>di</strong>scussione possano aver avuto o quale ne fosse la ragione, il fatto è che Yutaka ha<br />

attaccato Keiichi con un coltello. Deve aver nascosto il coltello <strong>di</strong>etro la schiena, lo ha poi estratto<br />

all‟improvviso e lo ha pugnalato con tutta la sua forza. Keiichi dev‟esser stato completamente vulnerabile,<br />

dato che è stato colto <strong>di</strong> sorpresa.”<br />

E‟ come se avessi assistito alla scena.<br />

“Ma la punta della lama probabilmente non ha raggiunto il cuore. Probabilmente non gli ha nemmeno<br />

graffiato la pelle. Il coltello è semplicemente penetrato nel taccuino dentro il taschino sul petto.”<br />

“Huh? Cosa vorresti <strong>di</strong>re?” chiese <strong>Haruhi</strong> aggrottando le sopracciglia: “Allora perché è morto? Lo ha forse<br />

ucciso qualcun altro?”<br />

“Nessuno lo ha ucciso. In questo caso non si tratta <strong>di</strong> omici<strong>di</strong>o, la morte <strong>di</strong> Keiichi non è che una <strong>di</strong>sgrazia.”<br />

“E allora Yutaka? Perché è scappato?”<br />

“Perché ha pensato <strong>di</strong> aver ucciso qualcuno.” rispose con <strong>di</strong>sinvoltura, sollevando l‟in<strong>di</strong>ce.<br />

In quale super investigatore ha intenzione <strong>di</strong> trasformarsi?<br />

“<strong>La</strong>scia che ti <strong>di</strong>ca cosa penso sia successo. <strong>La</strong> scorsa notte, Yutaka è andato in camera <strong>di</strong> Keiichi con<br />

l‟intenzione <strong>di</strong> ucciderlo. Lo ha pugnalato con il suo coltello, che si è però conficcato nel taccuino, quin<strong>di</strong> non<br />

ha provocato alcuna ferita mortale.”<br />

Non avevo davvero idea <strong>di</strong> cosa stesse cercando <strong>di</strong> <strong>di</strong>re, decisi <strong>di</strong> lasciarlo continuare.<br />

“Ma i problemi iniziano qui. Keiichi ha creduto davvero <strong>di</strong> esser stato pugnalato. Anche se il coltello aveva<br />

solo trafitto il taccuino, aveva subito l‟impatto della forte stoccata. Dev‟essere rimasto scioccato nell‟aver<br />

visto la punta del coltello infilzata nel petto.”<br />

Credo <strong>di</strong> iniziare a capire dove voleva andare a parare Koizumi. Hey, forse non era che…<br />

“Tratto in inganno da ciò, Keiichi è svenuto. In una simile situazione, uno potrebbe cadrebbe sia <strong>di</strong> lato che<br />

<strong>di</strong> schiena.”<br />

Koizumi continuò: “Vedendo la scena, anche Yutaka ha creduto <strong>di</strong> averlo ucciso. Il resto viene da sè, poteva<br />

solo scappare. Forse l‟omici<strong>di</strong>o non era preme<strong>di</strong>tato, ma piuttosto dettato dall‟impeto del momento. Ecco<br />

spiegata la fuga in motoscafo nel bel mezzo <strong>di</strong> una forte tempesta.”<br />

“Huh? Ma in tal caso...”<br />

Koizumi interruppe <strong>Haruhi</strong> prima che potesse continuare: “Per favore lasciami finire. <strong>La</strong> chiave sta nella<br />

mossa successiva <strong>di</strong> Keiichi dopo essere svenuto. È rimasto incosciente fino all‟alba, per tutto il tempo fino<br />

al momento in cui siamo andati a bussare alla sua porta chiedendoci come mai non si fosse ancora alzato.”


Dunque era ancora vivo?<br />

“Si è spaventato sentendo bussare, si è alzato e si è <strong>di</strong>retto verso la porta. Ma dato che si era appena<br />

alzato, doveva essere ancora molto assonnato. Dirigendosi verso la porta in questo stato, improvvisamente<br />

si è ricordato tutto.”<br />

“Ricordato che cosa?” chiese <strong>Haruhi</strong>.<br />

Le rispose con un sorriso: “Si è ricordato del tentativo <strong>di</strong> ucciderlo del fratello. In un flash, gli è riapparsa<br />

l‟immagine <strong>di</strong> Yutaka che bran<strong>di</strong>va un coltello e si è affrettato a chiudere la porta a chiave.”<br />

Non potevo sopportare oltre, così mi intromisi: “Vuoi <strong>di</strong>re che la verità sta <strong>di</strong>etro quella porta chiusa a<br />

chiave?”<br />

“Sfortunatamente, è ciò che credo. Keiichi ha perso la cognizione del tempo dopo esser svenuto,<br />

probabilmente ha pensato che il fratello fosse tornato per finirlo. Penso ci siano voluti solo pochi secon<strong>di</strong> per<br />

chiudere la porta a chiave, dato che aveva già la mano sul pomello.”<br />

“Se l‟assassino avesse voluto tornare per dargli il colpo <strong>di</strong> grazia, perché avrebbe chiuso intenzionalmente la<br />

porta a chiave?”<br />

“Keiichi in quel momento era molto confuso, dunque questa è stata la rapida conclusione tratta dal suo<br />

cervello mezzo incosciente.”<br />

“Dopo aver chiuso la porta a chiave, ha cercato <strong>di</strong> allontanarsi dalla porta, pensando alla tremenda<br />

situazione in cui si trovava. Ed è qui che è avvenuta la trage<strong>di</strong>a.”<br />

Scosse la testa, come se stesse raccontando una storia triste.<br />

“E‟ inciampato ed è caduto a testa in giù in questo modo.”<br />

Si piegò e fece il gesto <strong>di</strong> cadere a testa in giù.<br />

“Di conseguenza, il coltello che aveva semplicemente penetrato il taccuino nel suo taschino, si è conficcato<br />

nel suo petto premendo contro il pavimento, e lasciando fuori solo il manico. Il coltello era finito dritto al<br />

cuore <strong>di</strong> Keiichi, così da ucciderlo...”<br />

Koizumi guardò me ed <strong>Haruhi</strong>, che avevamo la bocca spalancata come degli stupi<strong>di</strong>, e <strong>di</strong>sse deciso: “Questa<br />

è la verità.”<br />

Cos‟hai detto? Keiichi-san è morto in modo tanto ri<strong>di</strong>colo? Davvero così banalmente? Già è abbastanza<br />

strano che il coltello si sia conficcato proprio nel taccuino, ed è altrettanto sconcertante che Yutaka non<br />

sapesse <strong>di</strong> non aver realmente ucciso nessuno.<br />

Cercai <strong>di</strong> riorganizzare i miei pensieri, preparandomi a <strong>di</strong>scutere.<br />

“AH!” gridò improvvisamente <strong>Haruhi</strong>, spaventandomi a morte.<br />

Cos‟hai da urlare così tutto d‟un tratto?<br />

“Ma, Koizumi…”


<strong>La</strong>sciò la frase a metà poi si irrigidì. Sembrava scioccata, cosa l‟aveva fatta urlare così forte? Forse qualcosa<br />

che aveva detto Koizumi e che non poteva accettare? <strong>Haruhi</strong> mi guardò. Una volta incrociato lo sguardo lo<br />

<strong>di</strong>stolse e stava per guardare verso Koizumi, ma poi cambiò idea e per qualche motivo alzò gli occhi verso il<br />

soffitto.<br />

“Um… niente. Sarà stato un caso. Hmmm, come posso spiegarvi?”<br />

Borbottò qualcosa <strong>di</strong> incomprensibile, poi si zittì. Asahina continuava a dormire, mentre Nagato fissava<br />

Koizumi con lo sguardo perso nel vuoto.<br />

Per il momento la riunione era sospesa.<br />

Decidemmo <strong>di</strong> ritornare nelle nostre camere. Secondo Koizumi, una volta finita la tempesta, la polizia<br />

sarebbe arrivata subito. Così cominciammo a fare le valigie e a prepararci per andarcene prima che<br />

arrivasse la polizia.<br />

Dopo aver trascorso un po‟ <strong>di</strong> tempo in camera, mi erano sorti molti interrogativi così andai dritto verso una<br />

stanza.<br />

“Si?”<br />

Koizumi alzò la testa mentre piegava i suoi vestiti e mi sorrise.<br />

“Dobbiamo parlare.”<br />

C‟era solo una ragione per la quale ero andato da Koizumi.<br />

“Non capisco.”<br />

Era naturale, dato che alcune deduzioni <strong>di</strong> Koizumi facevano acqua da tutte le parti e non si spiegavano.<br />

“Basandomi sulle tue deduzioni, il corpo sarebbe dovuto essere <strong>di</strong>steso faccia a terra, ma Keiichi era a<br />

faccia in su. Come lo spieghi?”<br />

Koizumi se ne stava in pie<strong>di</strong> e mi guardava sorridendo. L‟i<strong>di</strong>ota sorridente mi rispose come fosse un dato <strong>di</strong><br />

fatto: “Semplice, perché la deduzione che vi ho raccontato non era vera.”<br />

Non mi sorprese.<br />

“Penso che tu abbia ragione. L‟unica che avrebbe potuto crederti poteva essere Asahina nel suo stato <strong>di</strong><br />

incoscienza. Se avessi chiesto a Nagato, probabilmente mi avrebbe detto tutta la verità, ma sarebbe stato<br />

come barare e non mi piace agire in questo modo. Dunque, perché non mi ren<strong>di</strong> partecipe <strong>di</strong> ciò che ne<br />

pensi realmente?”<br />

Il sorriso che storceva il viso <strong>di</strong> Koizumi ora si era trasformato in un ghigno sommesso ed irritante.<br />

“<strong>La</strong>scia che te lo <strong>di</strong>ca, allora! Quanto vi ho detto era vero solo a metà, solo il finale non andava.”<br />

Rimasi tranquillo.<br />

“Era giusto solo fino al punto in cui Keiichi si era <strong>di</strong>retto verso la porta col coltello conficcato nel petto. Poi<br />

aveva istintivamente chiuso a chiave. Il resto l‟ho inventato.”


Mi fece cenno <strong>di</strong> sedermi, ignorai tale richiesta.<br />

“Sembra che tu te ne sia accorto, ti ho sottovalutato.”<br />

“Basta fesserie e continua.”<br />

Fece spallucce: “Abbiamo tirato giù la porta e l‟abbiamo spalancata. Ad essere precisi, siamo stati io, tu ed<br />

Arakawa. Una volta aperta la porta, abbiamo fatto irruzione.”<br />

Rimasi in silenzio esortandolo a continuare.<br />

“Sicuramente ti sei reso conto <strong>di</strong> come è andata a finire. Keiichi, che stava <strong>di</strong> fronte alla porta, se l‟è beccata<br />

in faccia, ed anche il coltello ha preso il colpo.”<br />

Cercai <strong>di</strong> visualizzare la scena.<br />

“In seguito a questa collisione, il coltello ha ucciso Keiichi.”<br />

Si sedette <strong>di</strong> nuovo sul letto e mi guardò come se volesse sfidarmi.<br />

“In altre parole, gli assassini saremmo…” Sorrise e <strong>di</strong>sse come se stesse parlando fra sé e sé: “Io, tu ed<br />

Arakawa.”<br />

Lo guardai. Se ci fosse stato uno specchio scommetto che avrei potuto vedere il mio sguardo raggelato.<br />

Koizumi ignorò la mia reazione e continuò: “Come avrai capito <strong>Suzumiya</strong> è giunta alla stessa conclusione,<br />

ecco perché non ha detto ciò che voleva. Non voleva riferircelo, o forse voleva proteggere i suoi amici.”<br />

<strong>di</strong>sse senza dubbio.<br />

Non potevo ancora accettarlo. <strong>La</strong> mia neocorteccia cerebrale non era rincitrullita a tal punto da farsi<br />

ingannare da questa seconda falsa deduzione.<br />

“Hmph.” borbottai e fissai Koizumi: “Mi spiace, ma non ti credo.”<br />

“Cosa vuoi <strong>di</strong>re?”<br />

“Penso che, dopo essertene uscito con una deduzione che fa acqua da tutte le parti, hai creato una seconda<br />

teoria per cercare <strong>di</strong> raggirare tutti, ma non mi lascerò ingannare da una tale retorica.”<br />

Non sembravo figo in quel momento? Dunque lasciate che continui.<br />

“Pensa al vero nocciolo della questione! Iniziamo con l‟assassinio <strong>di</strong> per sè. Com‟è che un simile evento si è<br />

verificato in circostanze tanto perfette?”<br />

Questa volta era il turno <strong>di</strong> Koizumi <strong>di</strong> rimanere in silenzio ed esortarmi a continuare.<br />

“Il tifone può essere un caso oppure lo ha creato <strong>Haruhi</strong>, ma non ha importanza. <strong>La</strong> chiave sta nel modo in<br />

cui gli eventi hanno preso forma.”<br />

Feci una pausa e mi leccai le labbra.


“Penserai che questo è esattamente quello che desiderava <strong>Haruhi</strong>. Ma per quante stupidaggini <strong>di</strong>ca quella<br />

ragazza, <strong>Haruhi</strong> non desidererebbe davvero la morte <strong>di</strong> qualcuno. Puoi <strong>di</strong>rlo semplicemente guardandola.<br />

Ciò significa che chi ha architettato questa farsa non è <strong>Haruhi</strong>. Inoltre, anche il nostro arrivo sulla scena del<br />

crimine non è stato casuale.”<br />

“Huh?” <strong>di</strong>sse Koizumi: “E perché mai?”<br />

“Chi ha architettato questa farsa… per essere precisi, la gita estiva della SOS Dan, non sei altri che tu, non<br />

ho forse ragione?”<br />

Colto con le mani nel sacco, il volto sorridente <strong>di</strong> Koizumi si irrigidì per qualche secondo, ma…<br />

“Mi arrendo. Come hai fatto a scoprirlo?”<br />

Mi guardò, i suoi occhi erano gli stessi che vedevo <strong>di</strong> solito al club <strong>di</strong> letteratura. <strong>La</strong> mia materia grigia non<br />

era lì solo per bellezza, sapete.<br />

Mi rilassai un pochino e poi <strong>di</strong>ssi: “In quel momento hai chiesto a Nagato la temperatura corporea”<br />

“E cosa c‟è <strong>di</strong> strano?”<br />

“Hai dedotto da quello l‟ora del decesso.”<br />

“Si, esatto.”<br />

“Nagato è una persona davvero molto utile. Come ben sai, ha una risposta a quasi tutto. Invece <strong>di</strong> chiederle<br />

la temperatura corporea, avresti dovuto chiederle l‟ora del decesso approssimativa. No, penso che ci<br />

avrebbe persino detto l‟ora esatta con uno scarto <strong>di</strong> pochi secon<strong>di</strong>.”<br />

“Ha senso.”<br />

“Se le avessi chiesto l‟ora del decesso, Nagato avrebbe semplicemente risposto che il soggetto non era<br />

morto. Inoltre, non ti sei riferito nemmeno una volta a Keiichi, definendolo un „cadavere‟.”<br />

“Era il modo migliore <strong>di</strong> chiederglielo.”<br />

“Può non sembrare, ma sono attento ai particolari importanti, specialmente alla parte interna della porta della<br />

camera <strong>di</strong> Keiichi. Dalla tua deduzione, la porta avrebbe dovuto spingere il manico del coltello con un<br />

bell‟impatto, forte abbastanza da trafiggere il corpo <strong>di</strong> una persona. Se fosse vero, ci dovrebbe essere per lo<br />

meno un‟ammaccatura sulla porta. Tuttavia la superficie della porta sembrava del tutto liscia e nuova <strong>di</strong><br />

zecca.”<br />

“Notevole spirito d‟osservazione.”<br />

“Un‟altra cosa, c‟è qualcosa che non torna anche in Arakawa e Mori. Entrambi hanno affermato <strong>di</strong> lavorare<br />

qui da solo una settimana. Sono stati assunti una settimana fa e sono venuti su quest‟isola, giusto?”<br />

“Sì, c‟è qualcosa <strong>di</strong> strano in questo?”<br />

“Certo che c‟è, perché il tuo atteggiamento è stato troppo sospetto. Il primo giorno, quando siamo arrivati, ti<br />

ricor<strong>di</strong> cosa hai detto ad Arakawa e Mori che ci stavano aspettando all‟attracco del battello?”


“Che cosa ho detto?”<br />

“Hai detto „E‟ da tanto tempo‟. Non ci trovi nulla <strong>di</strong> strano? Com‟è possibile che tu possa aver detto loro<br />

questo? Hai anche detto che questa era la prima volta che venivi su quest‟isola, quin<strong>di</strong> doveva essere la<br />

prima volta che li vedevi. Dunque, come potevi rivolgerti a loro come se li conoscessi da tempo?”<br />

Koizumi ridacchiò semplicemente. Ciò significava che non aveva intenzione <strong>di</strong> ribattere.<br />

Capii tutto mentre iniziavo a sentirmi esausto.<br />

Poi aprì bocca: “Si, era stato tutto organizzato in precedenza. Una ri<strong>di</strong>cola comme<strong>di</strong>uccia. Semplicemente<br />

non mi aspettavo che te ne accorgessi.”<br />

“Non mi sottovalutare.”<br />

“Ti porgo le mie scuse. Anche se devo ammettere che mi hai sorpreso. Alla fine avrei voluto trovare il<br />

momento adatto per <strong>di</strong>rvi tutto, non avevo contemplato che la verità potesse venire a galla così in fretta”<br />

“Questo significa che Tamaru, Mori e gli altri sono tutti tuoi complici? I tuoi compagni <strong>di</strong> quella tua<br />

Organizzazione?”<br />

“Esatto. Per essere solo un gruppetto <strong>di</strong> principianti, non pensi che abbiamo recitato in modo superbo?”<br />

Il coltello nel petto in realtà aveva una lama retrattile; il sangue non era che della vernice rossa; Keiichi<br />

aveva senz‟altro inscenato la sua morte; mentre Yutaka si stava semplicemente nascondendo sull‟altra parte<br />

dell‟isola con il motoscafo. Koizumi aveva allegramente svelato la verità.<br />

“Perché hai fatto tutto questo?”<br />

“Per curare la <strong>noia</strong> <strong>di</strong> <strong>Suzumiya</strong>, ma anche per ridurre il fardello sulle nostre spalle.”<br />

“Cosa inten<strong>di</strong>?”<br />

“Forse dovrei <strong>di</strong>rtelo. In parole povere, per prevenire una qualche singolare idea <strong>di</strong> <strong>Suzumiya</strong>, le abbiamo<br />

preparato un pò <strong>di</strong> intrattenimento. In questo momento <strong>Suzumiya</strong> non è forse completamente assorbita da<br />

questa faccenda?”<br />

<strong>Haruhi</strong> sembrava pensare che gli assassini fossimo noi, era davvero necessario spingersi tanto? Dopotutto<br />

<strong>Haruhi</strong> era insolitamente gentile. Non mi sentivo per niente a mio agio.<br />

“Dunque dobbiamo anticipare i piani.” <strong>di</strong>sse Koizumi: “Secondo i nostri accor<strong>di</strong>, al nostro ritorno in battello<br />

all‟isola <strong>di</strong> Honshu, Tamaru Keiichi, Yutaka, Mori e Arakawa saranno al porto per salutarci allegramente.<br />

Certamente, manterranno il segreto riguardo „l‟Organizzazione‟. Adesso sono solo miei lontani parenti.”<br />

Che bel party a sorpresa.<br />

Sospirai profondamente.<br />

Questo genere <strong>di</strong> messinscene poteva funzionare solo con <strong>Haruhi</strong>. Se alla fine si arrabbiasse, sarai tu<br />

responsabile <strong>di</strong> farla placare, perché io starò già scappando lontano per mettermi in salvo.


Koizumi mi fece l‟occhiolino e sorrise: “Od<strong>di</strong>o. Penso sia meglio scusarmi con lei. Andrò a confessarle tutto<br />

insieme a Tamaru e gli altri. Dev‟essere faticoso per lui far finta <strong>di</strong> essere morto per così tanto tempo.”<br />

Silenziosamente guardai fuori dalla finestra. Come avrebbe reagito <strong>Haruhi</strong>? Sarebbe stata furiosa per esser<br />

stata presa in giro? O avrebbe accettato lo scherzo e si sarebbe fatta una bella risata? Non importa come<br />

sarebbe finita, in questo momento era certamente facile prevedere il suo incoerente stato mentale.<br />

Koizumi sorrise ironico: “Abbiamo persino istruito delle persone per interpretare degli investigatori e degli<br />

esperti in perizie me<strong>di</strong>co-legali, ma sembra che il nostro duro lavoro andrà sprecato. Non pensavo che<br />

finisse così presto. I piani includevano anche un‟ispezione accurata della tenuta e della scena del crimine,<br />

che peccato.”<br />

Questo perché non hai pianificato abbastanza.<br />

Guardai il cielo lugubre e tetro e pensai, quanto sarebbe potuto migliorare il tempo nelle ore successive?<br />

Alla fine, Koizumi non aveva perso la sua fascetta <strong>di</strong> vice comandante. Dopo che la tempesta si placò,<br />

durante il viaggio <strong>di</strong> ritorno in battello sotto un cielo azzurro limpido, <strong>Haruhi</strong> fu <strong>di</strong> buon umore per tutto il<br />

tempo finchè ci separammo alla stazione. Era un bene che avesse questa semplicità nell‟accettare un simile<br />

scherzo.<br />

Naturalmente, alla fine Koizumi dovette offrire il pranzo ed il succo <strong>di</strong> frutta a ognuno <strong>di</strong> noi. Dato che era<br />

filato tutto liscio come l‟olio, penso che se la sia cavata a buon mercato.<br />

Probabilmente Nagato sapeva tutto sin dall‟inizio, e aveva conservato il suo atteggiamento inerme.<br />

Mentre Asahina urlò: “Come avete potuto?” dopo essersi svegliata, protestando dolcemente. Ma quando<br />

Koizumi, i fratelli Tamaru ed i due servitori avevano tutti abbassato il capo porgendo le loro più sentite scuse,<br />

si scusò subito anche lei: “Ah, …. va tutto bene, non vi preoccupate.”<br />

A proposito, dopo aver fatto una foto <strong>di</strong> gruppo sul ponte del battello, durante il ritorno all‟isola Honshu,<br />

<strong>Haruhi</strong> si prenotò: “Contiamo su <strong>di</strong> te per la gita invernale, Koizumi. <strong>La</strong> prossima volta fatti venire in mente<br />

una messinscena più incisiva! Andremo in una villetta in montagna la prossima volta, e sarà durante una<br />

bufera <strong>di</strong> neve. Se non salta fuori una tenuta infestata da fantasmi che sod<strong>di</strong>sfi le mie aspettative, mi<br />

arrabbierò sul serio. Hmmm non vedo davvero l‟ora!”<br />

“Erm….cosa dovrei fare?”<br />

Come un novello ufficiale nazista a cui era stato or<strong>di</strong>nato dal Führer <strong>di</strong> guidare una singola <strong>di</strong>visione Panzer<br />

per catturare le forze Alleate sul fronte occidentale alla fine della Seconda Guerra Mon<strong>di</strong>ale, sorrise<br />

imbarazzato e si girò verso <strong>di</strong> me supplicandomi <strong>di</strong> aiutarlo.<br />

Guardai Koizumi, che sembrava un <strong>di</strong>fensore che cercava <strong>di</strong> impe<strong>di</strong>re un grande goal a pochi minuti dalla<br />

fine della partita ai tempi supplementari, e <strong>di</strong>ssi senza esitare: “Beh, anche io non vedo davvero l‟ora.”<br />

Spero ardentemente che sia un gioco che possa per lo meno risolvere senza che finisca in un <strong>di</strong>sastro.


Ed allo stesso tempo, era anche il miglior modo per impe<strong>di</strong>re ad <strong>Haruhi</strong> <strong>di</strong> an<strong>noia</strong>rsi e <strong>di</strong> uscirsene con le sue<br />

bizzarre idee.

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