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ORIZZONTI augura buone ferie ai propri lettori, in agosto la rivista ...

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pag. 4<br />

SEGUE: LA FIERA DI LAMPORECCHIO NEGLI ANNI 50 di Ferruccio Ubaldi<br />

<strong>la</strong> prendevano. Nel baraccone del<br />

vitello a due teste c’era una specie<br />

di mummia animalesca bicefa<strong>la</strong><br />

e una gran dovizia di giornali<br />

<strong>in</strong>corniciati, anche con qualche<br />

fotografia, che davano <strong>la</strong> notizia<br />

dell’evento.<br />

Avevano successo anche i “tiri a<br />

segno”, dove si sparava qualche<br />

serie di colpi coi fucili ad aria compressa<br />

e dove si poteva anche<br />

v<strong>in</strong>cere un premio, normalmente<br />

una bottiglia di orribile spumante.<br />

Ma quello che attirava più di<br />

tutto noi ragazzi era l’autopista<br />

dove il divertimento era il più grande e purtroppo il più costoso,<br />

specialmente dopo cena, quando i tempi erano raccorciati<br />

e con nostro disappunto suonava <strong>la</strong> cical<strong>in</strong>a e dovevamo consegnare<br />

un altro gettone ad un agile ragazzo che saltava<br />

da una macch<strong>in</strong>a all’altra. Non era solo <strong>la</strong> soddisfazione di<br />

guidare un’automobil<strong>in</strong>a, lo scopo era anche di <strong>in</strong>vitare<br />

una ragazza a condividere <strong>la</strong> corsa e quando ci riuscivamo<br />

ne eravamo molto fieri. E’ vero che tutti avrebbero<br />

cercato di speronarci, ma questo faceva parte del gioco<br />

e accresceva il nostro orgoglio. Scrutavamo senza parere<br />

ma con <strong>in</strong>teresse i cambiamenti delle nostre amiche, gli<br />

abiti estivi tradivano lo sbocciare di acerbe rotondità che<br />

provocavano <strong>in</strong> noi le prime prurig<strong>in</strong>ose curiosità.<br />

IL FIERINO<br />

La matt<strong>in</strong>a del Fier<strong>in</strong>o i banchi erano smontati o coperti,<br />

<strong>la</strong> manifestazione pr<strong>in</strong>cipale di quel giorno era <strong>la</strong> fiera dei<br />

ciuchi e dei cavalli, oltre <strong>ai</strong> bov<strong>in</strong>i, che com<strong>in</strong>ciava nel<br />

primo pomeriggio e Via del<strong>la</strong> Chiesa (N.d.R. Via Vitoni)<br />

per <strong>la</strong> vic<strong>in</strong>anza con <strong>la</strong> Piazza dei Macelli (N.d.R. Piazza La<br />

Marmora) e <strong>la</strong> presenza di tanti stimati barrocci<strong>ai</strong>, costituiva<br />

<strong>la</strong> scena delle contrattazioni fra acquirenti, venditori e sensali.<br />

In piazza si contrattavano so-<br />

prattutto i ciuchi e i bov<strong>in</strong>i, ma<br />

gli affari di cavalli si concludevano<br />

davanti al<strong>la</strong> casa di Cencio<br />

Tesi che era considerato il<br />

più autorevole dei barrocci<strong>ai</strong>.<br />

La strada si riempiva di appassionati<br />

di tutto Lamporecchio<br />

ed anche dei paesi limitrofi,<br />

oltre a quelli residenti <strong>in</strong> quel<strong>la</strong><br />

via. Mi ricordo di alcuni come<br />

Ugenio del mul<strong>in</strong>o, Cadi (Gamenoni),<br />

Gigi e Berto Francesconi,<br />

Nipi (Ferretti), Gigetto<br />

Giannoni (il mugn<strong>ai</strong>o), Didolo<br />

(Leporatti), Lulli (Cioli), Tass<strong>in</strong>o<br />

(Ventur<strong>in</strong>i), Mone (Pierozzi),<br />

Top<strong>in</strong>o (Vescovi) e tanti altri di<br />

cui non ricordo i nomi. Io ero<br />

Lamporecchio: giovani<br />

al bar nel 1953<br />

FOTO NUCCI<br />

attirato d<strong>ai</strong> cavalli, ma nello stesso tempo esitavo a prendermi<br />

troppe confidenze con loro perché avevo visto più volte gli<br />

equ<strong>in</strong>i scalciare ed anche mordere le persone. A onor del vero,<br />

le bestie <strong>in</strong> questione era anche troppo giusto che fossero nervose<br />

perché queste reazioni violente le avevo osservate <strong>in</strong> occasione<br />

del<strong>la</strong> castrazione che il Veter<strong>in</strong>ario Dott. Lassi organizzava<br />

due volte l’anno nel cortile davanti al suo ambu<strong>la</strong>torio.<br />

Tutti questi appassionati prendevano parte alle contrattazioni<br />

e i mediatori si sforzavano ad afferrare le mani dei contraenti<br />

cercando di farle <strong>in</strong>contrare.<br />

- Tocca qui, tocca qui! -<br />

Ur<strong>la</strong>vano e mentre i due facevano f<strong>in</strong>ta di non voler far l’affare<br />

e si tiravano <strong>in</strong>dietro, ma non troppo, se il sensale riusciva a<br />

far toccare le mani l’affare era concluso ed ognuno dei contraenti<br />

simu<strong>la</strong>va scontentezza, affermando di “averlo preso <strong>in</strong><br />

tasca”. A quei tempi nemmeno i carrettieri praticavano comunemente<br />

il turpiloquio che oggi usano tranquil<strong>la</strong>mente anche<br />

e forse soprattutto i giovani. Bisogna anche aggiungere, per<br />

<strong>la</strong> verità, che i loro discorsi erano punteggiati di “resie” spesso<br />

e<strong>la</strong>borate e pittoresche, ma forse anche questa brutta abitud<strong>in</strong>e<br />

era una distorta manifestazione di fede.<br />

Naturalmente i più accreditati barrocci<strong>ai</strong> erano consultati e<br />

N. 9 LUGLIO/AGOSTO 2009<br />

davano il loro parere discretamente <strong>ai</strong> richiedenti, ma <strong>la</strong><br />

bocca del<strong>la</strong> verità e ultimo giudice era Cencio, perché il suo<br />

parere era il più autorevole e qu<strong>in</strong>di def<strong>in</strong>itivo. Il Dott. Lassi,<br />

impeccabile col suo vestito avorio, camicia bianca, cravatt<strong>in</strong>o<br />

nero col fiocco all’anarchica e panama <strong>in</strong> testa, col<br />

suo mezzo toscano <strong>in</strong> bocca, veniva a dare uno sguardo,<br />

ma non voleva m<strong>ai</strong> esprimere un parere sugli animali <strong>in</strong><br />

vendita e si rifiutava di prender parte alle dispute. Talvolta<br />

andavo a casa e dal<strong>la</strong> f<strong>in</strong>estra del salotto, con le persiane<br />

accostate assistevo con mia madre alle vertenze, <strong>ai</strong> detti ed<br />

<strong>ai</strong> proverbi scior<strong>in</strong>ati d<strong>ai</strong> mediatori e d<strong>ai</strong> presunti contraenti,<br />

uscivano fuori certe discussioni divertenti e spiritose anche<br />

quando tutti erano conv<strong>in</strong>ti e contenti per l’affare che si sarebbe<br />

sicuramente concluso. Era un gioco ed un rito e s’<br />

<strong>in</strong>trecciavano le dichiarazioni.<br />

--Un lo vedi che è brescio?-- --Guarda che schiena avval<strong>la</strong>ta,<br />

questo tu l’ha’ sfiancato!-- --E un tu mi conv<strong>in</strong>ci, questo lo<br />

deve avé avuto Garibaldi, è bell’e vecchio, o un si vede?--<br />

--Allora un te ne ‘ntendi, guardagli i<br />

denti, Gennaro vien qua, quant’anni<br />

pol’avé questa bestia?-- --Ha’<br />

visto? che ti dicevo io!-- --Te tu<br />

spregiudichi, ma chi disprezza vol<br />

comprare!--<br />

Talvolta il cavallo veniva provato<br />

attaccandogli un barroccio e percorrendo<br />

di corsa <strong>la</strong> via f<strong>in</strong>o all’asilo<br />

delle suore e ritorno producendo<br />

una nuvo<strong>la</strong> di polvere per <strong>la</strong> strada<br />

non ancora asfaltata e anche allo-<br />

ra c’erano contestazioni: --Ha’ visto<br />

come va, questa è una bestia di<br />

sangue...-- --Sie! Guarda che buo<br />

di culo <strong>in</strong>fiammato che ha, te questa settimana tu gli ha’ dato<br />

altro che orzo e avena, eh ci credo che trotti!-- --Noe, questa<br />

è una bestia di forza e generosa. Anche se a Maestromarco tu<br />

f<strong>ai</strong> una carica di mattoni, anche se è<br />

motoso, lui ti sale f<strong>in</strong>o <strong>in</strong> cima senza<br />

trapelo dal fondo del<strong>la</strong> fornace. Eh tu<br />

lo s<strong>ai</strong> che è un gran cavallo!--<br />

All’imbrunire <strong>la</strong> fiera dei ciuchi e dei<br />

cavalli f<strong>in</strong>iva e i banchi venivano di<br />

nuovo approntati. La sera, dopo cena,<br />

con i pochi soldi rimasti, noi ragazzi<br />

facevamo le ultime compere e gli ultimi<br />

giri dell’autopista dosando bene<br />

le nostre spese per arrivare a mezzanotte<br />

, quando <strong>in</strong>iziava lo spettacolo<br />

pirotecnico. Feci diversi giri con <strong>la</strong> mia<br />

fidanzat<strong>in</strong>a sulle vetturette dell’autoscontro<br />

f<strong>in</strong>ché non rimasi senza una<br />

il mercato del bestiame<br />

lira. Ci saremmo rivisti per assistere<br />

assieme <strong>ai</strong> fuochi artificiali. Non saremmo<br />

certo stati soli, le girandole<br />

erano <strong>in</strong> Piazza del Comune e i razzi<br />

partivano dal ponte del Parco, che allora attraversava <strong>la</strong> via<br />

per San Rocco; perciò saremmo stati vic<strong>in</strong>i tra <strong>la</strong> fol<strong>la</strong>, lei sarebbe<br />

stata con sua madre, ma io mi sarei portato come per<br />

caso accanto a lei e forse sarei riuscito a str<strong>in</strong>gere qualche volta<br />

<strong>la</strong> man<strong>in</strong>a del mio piccolo grande amore. Andò tutto come<br />

speravo e mentre tutti guardavano <strong>in</strong> alto riuscii a prenderle<br />

<strong>la</strong> man<strong>in</strong>a sudata per l’emozione e anche a str<strong>in</strong>ger<strong>la</strong> al<strong>la</strong> vita.<br />

Che estasi! Allora ci si contentava di poco e poi ero un ragazzo....<br />

Dopo il pistolotto f<strong>in</strong>ale, tutti a casa. Rientr<strong>ai</strong> pimpante<br />

trovando per <strong>la</strong> prima volta i miei genitori coricati prima di<br />

me. La mia fiera era f<strong>in</strong>ita ed era stata piena e meravigliosa,<br />

avevo impiegato bene ogni m<strong>in</strong>uto, avevo visto tante cose e<br />

ad un banco di residuati di guerra americani avevo comprato<br />

un p<strong>ai</strong>o di potentissime ca<strong>la</strong>mite che avevano fatto parte di<br />

un cercam<strong>in</strong>e, avevo assistito alle pittoresche contrattazioni e<br />

prove dei barrocci<strong>ai</strong>, avevo toccato e carezzato parecchi cavalli<br />

senza troppo timore. Oltre a questo avevo v<strong>in</strong>to una bottiglia<br />

al tiro a segno, avevo fatto parecchi giri sulle macch<strong>in</strong><strong>in</strong>e<br />

dell’autopista <strong>in</strong>sieme al<strong>la</strong> mia ragazza e <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e l’avevo stretta<br />

a me <strong>in</strong> piazza durante i fuochi...<br />

Se sul<strong>la</strong> terra si può essere felici, quel<strong>la</strong> sera lo ero.<br />

Ferruccio Ubaldi<br />

i fuochi del “fier<strong>in</strong>o”

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