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Salvatore e Flora, marito e moglie volontari di <strong>Nuova</strong> <strong>Famiglia</strong>, raccontano <strong>il</strong><br />

loro ritorno <strong>in</strong> terra ecuadoriana, affidando a questa pag<strong>in</strong>a le confidenze e i<br />

ricordi più <strong>in</strong>timi del loro viaggio.<br />

Siamo ritornati <strong>in</strong> questo Paese che ci ha preso <strong>il</strong> cuore. Abbiamo scelto <strong>il</strong><br />

tempo Quaresimale e Pasquale per vivere questo tempo di Chiesa accanto a<br />

tanti fratelli, ora cari amici. Abbiamo scelto e desiderato questo tempo perché<br />

nella povertà della nostra presenza ci sentissimo chiesa fraterna. Nel partire ci<br />

siamo sentiti <strong>in</strong>vestiti dalla nostra comunità del compito di rappresentarla, ed<br />

è stato proprio così, perché non si parte da soli, e ancor meno a proprio titolo.<br />

Il nostro primo tempo, un mese circa, lo abbiamo trascorso a Portoviejo,<br />

dove le suore Elisabett<strong>in</strong>e gestiscono una casa diurna per ragazzi poveri e<br />

fortemente bisognosi. Poiché era <strong>il</strong> periodo delle vacanze scolastiche, ci<br />

siamo affiancati a loro nelle varie attività di laboratorio: musica, computer,<br />

matematica ed educazione artistica. Stare accanto a questi fratelli più piccoli è<br />

stata una grande ricchezza, perché sono loro che hanno valorizzato <strong>il</strong> nostro<br />

servizio con l’affetto, con <strong>il</strong> desiderio e con la ricerca cont<strong>in</strong>ua, anche nelle<br />

piccole cose. Quante volte ci siamo chiesti: perché tanto amore, tanti abbracci<br />

per noi, semplici persone che veniamo da lontano? Non ci sono risposte ...<br />

semplicemente, ama e dona!<br />

Altro tempo lo abbiamo vissuto <strong>in</strong> Tach<strong>in</strong>a, tempo pasquale, tempo di risurrezione.<br />

Commovente è stato <strong>il</strong> Venerdì Santo alla processione della Via Crucis: un fiume di folla seguiva la<br />

croce, cantando e pregando. Era <strong>il</strong> popolo di Dio che, dietro alla croce di Cristo, spera nella propria<br />

risurrezione. Significativo, poi, è stato <strong>il</strong> servizio all’as<strong>il</strong>o “de los ancianos” - dei pensionati - dove un<br />

saluto, una stretta di mano, l’imboccare e <strong>il</strong> medicare un paziente davano <strong>il</strong> senso dello stare accanto:<br />

<strong>il</strong> volto delle persone che assistevamo esprimeva tutta la riconoscenza per la nostra presenza, quasi<br />

come se da sempre fossimo stati presenti nelle loro vite.<br />

A Tach<strong>in</strong>a l’esperienza di chiesa è prioritaria. Un sabato siamo partiti per raggiungere una comunità a<br />

circa venti km di distanza. Siamo arrivati e ... sorpresa! A causa di un’abbondante pioggia scesa nella<br />

notte, abbiamo trovato la cappella completamente <strong>in</strong>vasa da acqua e fango. Che fare? Abbiamo trovato<br />

uno scheletro di scopa, un “taccio” - straccio - logoro e vecchio, e abbiamo dato <strong>in</strong>izio alle pulizie: era<br />

importante, era <strong>il</strong> giorno <strong>in</strong> cui i bamb<strong>in</strong>i si iscrivevano al catechismo.<br />

Attendiamo .... <strong>il</strong> tempo passa e, con tutta calma, uno ad uno arrivano accolti con grande amore dalla<br />

carissima suora che ci accompagnava. Anche questa attesa è stata per noi missione.<br />

Piccole esperienze che ci permettono di stare accanto ai fratelli <strong>in</strong> um<strong>il</strong>tà e discrezione, consapevoli che<br />

la pace, la giustizia sociale ed <strong>il</strong> riscatto di un popolo passano anche attraverso piccoli gesti di ut<strong>il</strong>ità e di<br />

sollievo. Siamo consapevoli che la Missione è universale, a 360 gradi. Non ci sono conf<strong>in</strong>i! L’esperienza<br />

vissuta due anni fa <strong>in</strong> Etiopia ha aperto <strong>il</strong> cuore su un’altro fronte, ed è per questo che vogliamo<br />

simbolicamente unire <strong>in</strong> un abbraccio fra Chiese sorelle l’Ecuador e l’Etiopia.<br />

Ora che la nostra esperienza si è conclusa,<br />

rimane viva la consapevolezza che questo<br />

vissuto non term<strong>in</strong>a qui, ma che quello spirito<br />

che ci ha fatto operare debba vivificarsi nel<br />

nostro territorio, attraverso la conoscenza<br />

delle realtà umane e sociali che vivono tanti<br />

nostri fratelli. A tal proposito, <strong>in</strong> questo anno,<br />

abbiamo dato vita all’<strong>in</strong>iziativa della “raccolta<br />

tappi” <strong>in</strong> tutti i plessi scolastici di Rubano. Non<br />

solo per garantire un aiuto concreto ai ragazzi<br />

di Casa hogar, ma perché anche i nostri bamb<strong>in</strong>i<br />

e ragazzi conoscano e si allen<strong>in</strong>o a desiderare<br />

che TUTTI abbiano e godano dei diritti che sono<br />

di ogni persona. E ancor più significativo sarà<br />

quando una classe adotterà un ragazzo/a per<br />

favorirne la frequenza alla scuola S. Francesco di<br />

Assisi, <strong>in</strong> Esmeraldas.<br />

E siamo conv<strong>in</strong>ti che questo succederà molto<br />

presto!<br />

ritorno <strong>in</strong> ecuador<br />

di Flora e Salvatore Buccolieri

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