Ei - Sardegna Cultura
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– I miei allievi, allievi per poco tempo, mi dicevano che<br />
avevo una faccia da psicopompo.<br />
– Da psicopompo? Si può dire quello che si vuole di<br />
una faccia, – disse Enrico.<br />
Battistino sentiva la bile in gola:<br />
– Lei non deve dire cose del genere, non deve dirle…<br />
Dove trova le parole? E poi, che uso ne fa?<br />
Allora Egeico, forse per effetto del vino, forse per effetto<br />
del rombo al forno, disse la verità:<br />
– Non so cosa dirvi, non lo so proprio. Devo aspettare<br />
delle idee. Mi viene solo in testa qualcosa sull’albero infelice,<br />
qualche leggenda su un albero infelice… devo aspettare.<br />
Magari era un pesco.<br />
La cena fu breve perché Egeico Lago era a disagio fuori<br />
di casa e ancora di più fuori del quartiere, perché Battistino<br />
era irritato ed Enrico intristito per contagio dalla disgraziata<br />
pigrizia di Egeico.<br />
Quando arrivarono al portone dello studioso astenico<br />
il vento era caduto chissà dove e il cielo si era sporcato di<br />
qualche evaporazione che arrivava dal basso.<br />
36<br />
Il cimitero di Talattone era in riva al mare, sopra altri<br />
tre cimiteri: un cimitero, sommerso dall’acqua salata dove<br />
si erano disintegrati i greci, un secondo sulla sabbia<br />
dove riposavano polverizzati i romani, un terzo sul tufo,<br />
con morti di razza recente.<br />
Morire d’estate è diverso dalle altre stagioni. C’è in giro,<br />
col caldo, gente meno interessata, anche se il cadavere,<br />
col caldo, è più cadavere e manifesta più velocemente<br />
la propria tendenza. Il dolore c’è ma il caldo non conserva<br />
a lungo neanche il dolore.<br />
Tebe Mistrè, sigillata dalla sera precedente e in procinto<br />
di sparire anche dai ricordi, era nella sala bianca del cimitero<br />
insieme alle altre salme.<br />
Alle dieci arrivò qualcuno che, a mani giunte, si affiancò<br />
alla bara di Tebe dopo aver letto il cartellino bianco<br />
con il nome di lei.<br />
Era una mattinata luminosa, il mare verde e il cielo ventoso.<br />
Dopo mezz’ora c’era, intorno al feretro, una decina di<br />
persone tra cui il commissario Glicerio, Enrico e Battistino.<br />
L’occhio del poliziotto era rosso come un sole minore<br />
irritato dal vento e ad Enrico, in quella sala senza speranza,<br />
sembrò un’escrescenza velenosa:<br />
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