Grammatica della lingua otom

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Degli avverbj.
Tiene anche la lingua Otomìa li suoi avverbj , che ho posto
nel dizionario, ma qui parlerò solo di alcuni, che vanno soggetti a
varia/ioni.
Nuguà significa qui, qua, e per maggior eleganza si pospone
al verbo, sincopandolo ; p. e. fa lume , allumina qui , yot guà .
Questo guà si converte anche in qua, quando il verbo finisce in h
o x. P. e. vivo qui, di hyhquà ; ajuta qua, phàxquà.
Nuny significa li, ivi e parimente si sincopa quando si pos-
pone al verbo. P. e. Lì sta, abita Pietro, y bihny na hàliiu. Cosi
Nupy-y là, colà, si sincopa, quando si pospone : là andrò domani,
ga mapy ni hìatzi.
Hinnd significa no, non, nò, e quando antecede il verbo, perde
l'ultima sillaba. P. e. non voslio, hin (lìnee. La negazione è im-
punitivamente usata, ella è resa per la voce yo. P. e. ìNon pec-
care. Yo gai tzohqul . Si servono regolarmente per indicare la
mancanza eli cose inanimate della voce olitilo. Ofithù ria thùmè ,
non e' è pane.
Della Interjezione.
Le inlerjezioni servono per esprimere i diversi affetti dell'animo
, come di gusto , di gioja , di pena , di dolore ; nella lingua
Otomi non si trovano parole proprie che le rappresentino, quindi è
che vi suppliscono colla voce tema. Tema qhohia ! tema pihà !
tema nkò ! che gusto ! che contento ! che gioja !
Bisogna avvertire che questo tema come interjezione si usa ancora
come interrogativo.
Similmente si potrebbero chiamare interjezioni, altre espressio-
ni di affetto, di amore , di riverenza e di rispetto. O padre mio !
Go mahta-y.
Congiunzioni.
Delle congiunzioni in Otomi non si trovano altre che le co-
pulative , che sono : A, Né, Nèhé, Ximanehé. Per evitare la ri-
petizione si fa uso anche di tutte in un istesso periodo. P. e. Mio
padre e mia madre visitarono a Pietro e Giovanni e dopo partirono,
filahta ximanehé ma me hi nu na Xuà, ne na Bednu a
nbàpha hi ina.