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Notiziario N° 224 Dicembre 2012 - Collezionisti Italiani di ...

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posso. Speriamo dunque, Sig. Cav., che lei sarà ristabilito benissimo e ci verrà a trovare nel circondario <strong>di</strong><br />

Nizza (Piemonte) l’estate seguente ove si <strong>di</strong>ce che saremo accampati prima <strong>di</strong> tornare nei nostri quartieri e<br />

nostre guarnigioni.<br />

Qui c’è gran scarto <strong>di</strong> cavalli… pieni <strong>di</strong> rogna, senza sangue e non essendo più che un sacco d’ossa. Ce ne<br />

sono molti molto giovani, ma ridotti non si puole più basso.<br />

Ah! guerra. Ah. guerra . Sia maledetta! tu sei lo sterminio <strong>di</strong> tutto e il flagello <strong>di</strong> Dio.<br />

……………………………….. Amico Dev.mo ed Aff.mo A. Brognot<br />

CHI E’ GIUSEPPE PREZIOSI<br />

62enne avellinese <strong>di</strong> nascita ma salernitano <strong>di</strong> adozione e docente Universitario.<br />

Collezionista d'Italia, Regno e Repubblica, fin dal 1954; ha creato nel tempo notevoli<br />

accumuli <strong>di</strong> francobolli privi <strong>di</strong> <strong>di</strong>fetti che ha poi potuto destinare allo stu<strong>di</strong>o<br />

comparativo sia <strong>di</strong> quantità che <strong>di</strong> qualità (specie per le serie or<strong>di</strong>narie). Da ormai 15<br />

anni si de<strong>di</strong>ca alla storia postale e alla raccolta <strong>di</strong> annulli con date "degne <strong>di</strong> nota" del<br />

XX secolo. Autore del volume "I francobolli or<strong>di</strong>nari italiani nella prima metà del<br />

Novecento. Aspetti geografico-storico-artistico <strong>di</strong> strumenti per la comunicazione" con<br />

cui ha ottenuto l'argento grande nella sezione letteratura a Romafil 2007, ha scritto<br />

numerosi articoli pubblicati su alcuni numeri unici del convegno <strong>di</strong> Avellino e,<br />

soprattutto, sul notiziario dell'associazione filatelica e numismatica salernitana"<br />

FRAMMENTI AFFRANCATI CON MICHETTI, FLOREALE E LEONI Di Giuseppe Preziosi<br />

Prima parte: introduzione storica e primo periodo tariffario<br />

Quest’articolo vede la luce solo a seguito <strong>di</strong> un caso fortuito, che mi ha dato la possibilità <strong>di</strong> esaminare (e<br />

selezionare) un buon numero <strong>di</strong> frammenti. Tutto cominciò una mattina della fine <strong>di</strong> giugno 2008 quando,<br />

scendendo le scale che, dalle poste <strong>di</strong> Piazza Matteotti, a Napoli, portano in Via Monteoliveto, il mio sguardo<br />

fu attratto da una busta <strong>di</strong> plastica deposta lì, a terra, sui gra<strong>di</strong>ni, proprietà <strong>di</strong> uno dei tanti ven<strong>di</strong>tori<br />

ambulanti d’anticaglie e similia che vi sostano normalmente. Il contenuto mi sembrò promettente (si trattava<br />

<strong>di</strong> frammenti <strong>di</strong> buste con francobolli “antichi”), il prezzo dell’accumulo quasi ragionevole (20 €), la voglia<br />

<strong>di</strong> prendere tutto, polvere compresa, tanta. A casa, l’esame del lotto, a parte un paio <strong>di</strong> storici pennini<br />

“Cavallotti”, alcune bustine trasparenti e <strong>di</strong> fiammiferi (vuote), tanta polvere e degli inutili pezzi <strong>di</strong> carta, si<br />

rivelò abbastanza piacevole e interessante. Esso consisteva, appunto, in un centinaio (e forse più) frammenti<br />

<strong>di</strong> buste, provenienti, per la gran parte, dalla provincia <strong>di</strong> Salerno, dalla città <strong>di</strong> Napoli e dal Mezzogiorno, in<br />

genere, affrancati con valori vari (molti purtroppo rotti o <strong>di</strong>fettosi) delle serie Michetti, Floreale e Leoni e,<br />

tutti, con date comprese tra il novembre 1924 e il <strong>di</strong>cembre 1925.<br />

Dal punto <strong>di</strong> vista storico, il 1924 e il 1925 furono anni molto complessi per il nostro<br />

paese e per l’istaurarsi del regime fascista. Tutto iniziò il 6 aprile del 1924 quando, con<br />

circa il 65% <strong>di</strong> voti, su sette milioni e mezzo d’elettori, il partito fascista e i<br />

fiancheggiatori (i cosiddetti “ministeriali”) vinsero le elezioni politiche (le ultime che<br />

avrebbero avuto delle “liste” d’opposizione). L’istituzione del Gran Consiglio (prima<br />

che fosse convocata la nuova Camera) fa comprendere come il partito fosse destinato ad<br />

integrarsi nella vita politica del paese. Le <strong>di</strong>missioni <strong>di</strong> don Sturzo e l’elezione <strong>di</strong> De<br />

Gasperi a segretario dei Popolari e, finanche, il <strong>di</strong>scorso dell’Onorevole Matteotti,<br />

dell’ultimo <strong>di</strong> maggio (quando il parlamento aprì i battenti), sarebbero caduti nel<br />

<strong>di</strong>sinteresse più assoluto se non fosse stato per l’azione stupida ed improvvida del<br />

rapimento dello stesso deputato socialista, avvenuta tra il 10 e l’11 giugno. Il rumore fu<br />

molto, la crisi delle coscienze, notevole, i deputati dell’opposizione abbandonarono la<br />

Camera (Aventino) mentre, persino i nazionalisti e le frange <strong>di</strong> destra dei popolari pensarono, o sperarono, <strong>di</strong><br />

mettere in crisi l’esecutivo. Eppure, a meno <strong>di</strong> due mesi dal fattaccio e prima che, il 16 agosto, si ritrovasse il<br />

cadavere <strong>di</strong> Matteotti, Mussolini compì l’atto <strong>di</strong> incorporare la Milizia tra le Forze Armate dello Stato,<br />

precedendo così lo sconcerto della gran parte dell’opinione pubblica italiana. D’altra parte la<br />

<strong>di</strong>sinformazione dovette essere capillare e fuorviante se, ad un mese dal ritrovamento del cadavere del<br />

deputato socialista, proclamarono la loro nuova fede personaggi del calibro <strong>di</strong> Pirandello, Puccini e Di<br />

Giacomo. Quello che si avviava verso il nuovo anno (tra l’altro Giubilare) appare un Mussolini frastornato e<br />

indeciso sul da farsi, stretto tra le proteste dell’opinione pubblica e dell’opposizione e l’insofferenza rabbiosa<br />

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