Notiziario N° 224 Dicembre 2012 - Collezionisti Italiani di ...
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Carissimi Amici,<br />
Bollettino d’informazione dell’Associazione dei<br />
<strong>Collezionisti</strong> <strong>Italiani</strong> <strong>di</strong> Francobolli Or<strong>di</strong>nari<br />
Sede Sociale: Piazza Rimembranza 1, 10020 Pecetto Torinese -TO<br />
Sede Legale: c/o Dr. Clau<strong>di</strong>o Manzati, Via Cesare Pascarella 5, 20157 Milano – MI<br />
Segreteria: c/o Dr. Stefano Proserpio, Via Serafino Balestra 6, 22100 Como - CO<br />
segreteria@cifo.eu<br />
<strong>Notiziario</strong> <strong>N°</strong> <strong>224</strong> <strong>Dicembre</strong> <strong>2012</strong><br />
un altro anno filatelico si sta compiendo, uno dei più tormentati dal dopoguerra, sotto il profilo socio<br />
economico, ma, nonostante questi momenti <strong>di</strong> sicura<br />
<strong>di</strong>fficoltà economica giungono buone notizie da<br />
Veronafil svoltasi nell’ultimo weekend <strong>di</strong> Novembre,<br />
molte le presenze nelle giornate <strong>di</strong> Venerdì e Sabato con<br />
anche scambi commerciali che considerando il momento<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>fficoltà sono stati più che sod<strong>di</strong>sfacenti. Il weekend<br />
ha visto anche il rinnovo del consiglio <strong>di</strong>rettivo<br />
dell’AFIP, l’associazione degli operatori commerciali<br />
professionisti con la riconferma <strong>di</strong> Andrea Mulinacci alla<br />
Presidenza nel segno della continuità. L’ultima<br />
esposizione nazionale, svoltasi a Karalis (Cagliari) dal 30<br />
Novembre al 2 <strong>Dicembre</strong>, de<strong>di</strong>cata esclusivamente a<br />
collezioni da Un Quadro, 38 le collezioni a concorso.<br />
Anche questa volta il CIFO presente con Aniello Veneri con “Affrancature con usi misti Imperiale –<br />
Democratica”, Rocco Cassandri con “Le poste straniere a Roma”, Clau<strong>di</strong>o Ernesto Manzati con “Urgent mail<br />
in Italy from Middle Age to Industrial Revolution” già medaglia d’Oro a Gmunden, Carlo Vicario con “L'uso<br />
dei perfin del Lloyd Triestino”. I risultati <strong>di</strong> Cagliari: Carlo Vicario 75 punti Vermeil, Rocco Cassandri 83<br />
punti Vermeil Grande, Aniello Veneri 85 punti Oro, Clau<strong>di</strong>o Ernesto Manzati 87 punti Oro. Vince il gran<br />
Premio Angelo Teruzzi con - Il Regno Lombardo-Veneto alla Francia "via degli Stati Sar<strong>di</strong>" 92 punti Oro<br />
Grande.<br />
IL BILANCIO DI UN ANNO – <strong>di</strong> Clau<strong>di</strong>o Ernesto Manzati<br />
E’ tra<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> fine anno, da quando ho assunto la Presidenza dell’associazione nel 2008, che riassuma ai<br />
nostri associati il lavoro svolto. Come sapete il <strong>2012</strong> è stato l’anno de<strong>di</strong>cato alle celebrazioni per il<br />
ventennale della costituzione della nostra Associazione e che quin<strong>di</strong> sia stato questo l’argomento attorno al<br />
quale il Consiglio Direttivo, ha svolto il suo compito nel progettare e quin<strong>di</strong> realizzare gli eventi che hanno<br />
costituito la vita sociale e che voglio ricordare:<br />
1. Organizzazione della Semifinale del Campionato Italiano Cadetti 9-10 Giugno<br />
2. Realizzazione del numero unico inviato col notiziario <strong>di</strong> Giugno<br />
3. Partecipazione al primo convegno Italiano organizzato dal Club della Filatelia d’Oro Italiana<br />
4. Consegna del Premio <strong>2012</strong> Giovanni Riggi <strong>di</strong> Numana a Lorenzo Carra il 6 Ottobre <strong>2012</strong><br />
5. Coinvolte quattro classi (85 alunni) della scuola elementare <strong>di</strong> Pecetto, Nico Costa, per la<br />
realizzazione dell’annullo commemorativo, a cui sono stati consegnati kits <strong>di</strong> filatelia offerti da<br />
Poste Italiane e dalla Ditta Bolaffi<br />
6. Mostra sociale de<strong>di</strong>cata ai 150 Anni <strong>di</strong> Poste Italiane 6-7 Ottobre<br />
1
7. Flash News hanno superato quota 500 mentre continuano col “CIFO Rispon<strong>di</strong>” le risposte ai quesiti<br />
dei nostri associati<br />
Se da un lato, cre<strong>di</strong>amo <strong>di</strong> aver assolto anche quest’anno al compito statutario affidatoci dai soci in termini <strong>di</strong><br />
promozione della filatelia, da un altro dobbiamo evidenziare che il notevole sforzo organizzativo dei “soliti<br />
pochi” ha visto una scarsa partecipazione attiva da parte dei nostri associati. Le due cartoline<br />
commemorative realizzate per le due manifestazioni filateliche, sono andate largamente invendute, questo e<br />
la richiesta <strong>di</strong> pagamento <strong>di</strong> 380€ da parte <strong>di</strong> Poste Italiane per l’uscita dell’Ufficio Postale temporaneo<br />
(parzialmente compensato da un contributo ricevuto dalla FSFI che per dovere <strong>di</strong> cronaca ha svolto un<br />
notevole lavoro <strong>di</strong>plomatico/economico durante l’estate per far recedere Poste Italiane dalla richiesta <strong>di</strong><br />
pagamento) incideranno sul nostro bilancio annuale. Il numero degli associati dopo una costante crescita<br />
negli anni 2009-2011 ha subito una frenata con nuovi ingressi che equilibrano le uscite, il Consiglio Direttivo<br />
sta affrontando l’argomento per in<strong>di</strong>viduare nuove modalità <strong>di</strong> promozione della nostra associazione, rimane<br />
comunque il fatto che se tutti gli associati invitassero un amico ad iscriversi, potrebbero seriamente<br />
contribuire a una massa critica <strong>di</strong> 250-300 associati con i quali si potrebbe seriamente considerare la<br />
trasformazione del nostro notiziario in un vero e proprio “Magazine Filatelico”. A proposito <strong>di</strong> notiziario,<br />
dobbiamo con sod<strong>di</strong>sfazione evidenziare come stia realmente <strong>di</strong>ventando uno strumento degli associati in<br />
quanto sono molti gli associati che inviano liberamente i loro scritti e quin<strong>di</strong> Luciano Cipriani che lo re<strong>di</strong>ge<br />
oramai da più <strong>di</strong> un anno ha ampia <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> articoli.<br />
ATTIVITA’ IN BREVE<br />
Prosegue alacremente il lavoro <strong>di</strong> revisione grafica degli<br />
annulli e reimpaginazione de “La Posta delle Missioni<br />
Militari Italiane all’Estero” da parte <strong>di</strong> Luciano Cipriani.<br />
Questa era stata una chiara in<strong>di</strong>cazione ricevuta da Piero<br />
Macrelli, Presidente dell’AICPM a cui ci eravamo rivolti<br />
per vedere la possibilità <strong>di</strong> pubblicarlo; data la natura<br />
dell’argomento, più propriamente sotto l’egida <strong>di</strong> questa<br />
Associazione. Ci siamo convinti che comunque questa<br />
operazione andasse fatta in<strong>di</strong>pendentemente da chi fosse<br />
l’e<strong>di</strong>tore per migliorare la qualità delle immagini, nelle<br />
prossime settimane scioglieremo la riserva e qualora il<br />
volume venga stampato in proprio, potrebbe vedere la luce<br />
con l’anno nuovo. In allegato la copertina dell’opera che<br />
ha richiesto due anni <strong>di</strong> lavoro in team.<br />
In parallelo continua il lavoro <strong>di</strong> stesura della monografia<br />
sul prioritario coor<strong>di</strong>nato da Nicola Luciano Cipriani, con<br />
GB Spampinato e CE Manzati, pagina dopo pagina <strong>di</strong>venta<br />
sempre più approfon<strong>di</strong>to lo stu<strong>di</strong>o e sapendo <strong>di</strong> questo<br />
nostro impegno, il catalogo Sassone Specializzato ci ha<br />
contattato per una possibile collaborazione per la prossima<br />
uscita 2013-2014 nel quale saranno aggiornate le valutazioni degli usi isolati <strong>di</strong> repubblica a cura <strong>di</strong><br />
Manzati & Veneri, ed a cui grazie al successo dell’esposizione sotto l’egida <strong>di</strong> FSFI ed AISP a<br />
Romafil, in particolare della collezione collettiva da parte del “Club degli Amici del 100 Lire nel<br />
Mondo”, un nuovo capitolo sulle destinazioni del 100 lire dovrebbe aggiungersi nel catalogo.<br />
Per il secondo anno è stato realizzato, da parte <strong>di</strong> Stefano Proserpio, il calendario del CIFO;<br />
quest’anno è personalizzato con documenti postali affrancati con valori da 100 lire; il calendario<br />
può essere stampato a colori dal proprio computer, in quanto con l’invio elettronico <strong>di</strong> questo<br />
notiziario verrà allegato un file pdf, per chi invece lo riceve per posta, lo potrà scaricare dall’area<br />
riservata ai soci nella sezione de<strong>di</strong>cata alla raccolta dei notiziari. La novità <strong>di</strong> quest’anno, è che sono<br />
stati realizzati in numero limitato anche alcuni calendari nel formato da tavolo, alla fine del<br />
notiziario troverete maggiori dettagli. Contattare la segreteria Dr. Stefano Proserpio,<br />
segreteria@cifo.eu per or<strong>di</strong>nare il calendario al costo <strong>di</strong> 15€ incluso le spese <strong>di</strong> spe<strong>di</strong>zione.<br />
2
RINNOVO QUOTA ASSOCIATIVA – Invitiamo i nostri associati ad affrettarsi per rinnovare la quota che<br />
ricor<strong>di</strong>amo costa solo 2,5 €uro al mese! La quota per l’ennesimo anno non varia: ovvero 30 Euro per l'invio<br />
del <strong>Notiziario</strong> via e-mail e <strong>di</strong> 35 Euro per chi vuole ricevere anche la copia cartacea per posta. Molti <strong>di</strong> voi<br />
nelle scorse settimane hanno <strong>di</strong>ligentemente provveduto, ma mancano alcuni ultimi ritardatari. A tutt’oggi<br />
solo in pochi non hanno effettuato il rinnovo, per ragioni organizzative quest’anno dobbiamo chiudere la<br />
raccolta rinnovi entro fine anno, invitiamo tutti a provvedere con sollecitu<strong>di</strong>ne. La quota comprende anche<br />
l'iscrizione alla Federazione per il 2013. Per i soci in regola con l'iscrizione è possibile sempre scaricare i<br />
notiziari dell'anno in corso e dell'anno precedente dal nostro sito www.cifo.eu. Alla quota associativa scelta,<br />
sarà necessario aggiungere ulteriori 7 Euro per chi fosse interessato a ricevere anche i quattro numeri <strong>di</strong><br />
"Qui Filatelia" il trimestrale della Federazione. Il pagamento può essere effettuato con bonifico sul conto<br />
corrente bancario intestato al CIFO presso UNICREDIT BANCA Agenzia <strong>di</strong> Milano, Via De Roberto<br />
angolo Via Maria Melato. Coor<strong>di</strong>nate Bancarie IBAN - IT 05 B 02008 01650 000100693378<br />
A partire da questo mese <strong>di</strong>amo spazio ad una particolare presentazione storica che può essere applicata ad<br />
una qualunque collezione. Gianni Vitale ha uno spirito giovanile ed innovativo, si è immedesimato in un<br />
giovane adolescente che vorrebbe entrare a curiosare nel mondo dei francobolli e si è chiesto quale potesse<br />
essere un atteggiamento propositivo che avrebbe potuto attrarre il ragazzo. Certamente, sono sue parole,<br />
mostrare ad un giovane, curioso e voglioso <strong>di</strong> “imparare”, una collezione classica, lo faremmo scappare a<br />
gambe levate perché quella collezione appare noiosa. Ed io concordo pienamente con lui senza nulla togliere<br />
al valore espositivo <strong>di</strong> una importante collezione. Gianni ha montato una collezione storica che potesse<br />
stimolare la curiosità <strong>di</strong> molti, giovani e meno giovani (è meglio chiamarci così), presentando e focalizzando<br />
una “storia”; non ha importanza quale, ma una storia fatta <strong>di</strong> eventi importanti e <strong>di</strong> storie <strong>di</strong> vita personali, <strong>di</strong><br />
fatti quoti<strong>di</strong>ani che non restano nella memoria fino a fatti apparentemente insignificanti ma che lasciano un<br />
segno per tutta la vita. Non voglio andare oltre e vi presento il primo giorno del primo mese d’uso della<br />
Democratica alla maniera <strong>di</strong> Gianni Vitale. Mi spiace <strong>di</strong> aver dovuto rimpaginare il lavoro <strong>di</strong> Gianni,<br />
purtroppo le esigenze dei nostri notiziari non sono ancora usciti dai canoni classici e noiosi, cercheremo <strong>di</strong><br />
fare meglio in futuro.<br />
I° MESE D'USO DELLA DEMOCRATICA: OTTOBRE 1945 - Di Gianni Vitale<br />
portarono le Poste<br />
Italiane a questa<br />
emissione non<br />
possiamo che dargli<br />
l'appellativo <strong>di</strong> serie<br />
"embrione" della<br />
Repubblica che nascerà<br />
il 13 giugno dell'anno<br />
successivo.<br />
Il 1°ottobre 1945, dopo travagliato parto, ebbe luce la serie<br />
or<strong>di</strong>naria detta: Democratica. L'evento, in pieno periodo<br />
luogotenenziale, ha creato molte <strong>di</strong>atribe circa l'attribuzione<br />
storica; infatti limitandoci alla semplice datazione non possiamo<br />
che inserirla nell'epopea umbertina. Al contrario però se<br />
pren<strong>di</strong>amo in considerazioni gli intenti, gli ideali ed i valori che<br />
3
A dar valore ci sono le vignette scelte non casualmente che esplicitano quanto era nell'aria, i soggetti<br />
allegorici, magnificamente illustrati da artisti come Paschetto, Lalia, Garrasi, Melis e Mazzotta,<br />
simboleggiano appunto ciò che si cercava nel periodo, ossia ideali <strong>di</strong> libertà, ricostruzione, rinascita, giustizia<br />
e famiglia. Sono pertanto in perfetta sintonia con i piani <strong>di</strong> ricostruzione e <strong>di</strong> sviluppo post bellici.<br />
Ora che si voglia considerarla prima serie repubblicana o no, poco conta dal punta <strong>di</strong> vista formale. Da<br />
quello storico-filatelico, per ciò che ha trasmesso fin dalla sua fecondazione, credo sia insindacabilmente<br />
in<strong>di</strong>scutibile.<br />
LUNEDÌ 1 OTTOBRE 1945<br />
Diario della Prigionia <strong>di</strong> Mario Magonio<br />
473 giorni <strong>di</strong> prigionia<br />
Alle sei del mattino siamo partiti da Brescia dove ci hanno<br />
dato un panino con carne a cura del comitato. Alle 9 si arriva a<br />
Milano e dopo aver mangiato si parte con un treno civile delle<br />
15,10 per Genova dove si arriva alle 21,30. Con Pesce e i<br />
nostri bagagli e con il cuore che mi batte forte ci avviamo<br />
verso casa mia. Genova mi appare strana. Il chiaro delle vie e<br />
il rumore delle vetture, tutto mi dava l'idea <strong>di</strong> essere in un'<br />
altro mondo. Arrivo a casa, chiamo mia moglie che<br />
affacciandosi alla finestra lancia un grido: Mario...Mario... e<br />
mi corre incontro in lacrime.<br />
Tra baci e carezze mi rassicura<br />
che tutto andava bene. Appena<br />
arrivato a casa il mio bambino mi corre incontro mi abbraccia e mi bacia. E'<br />
molto cresciuto ed è bellissimo. Grazie a Dio sono a casa!<br />
Con questa pagina concludo il <strong>di</strong>ario della mia deportazione e prigionia in<br />
Germania. Ora con la protezione <strong>di</strong>vina, che non abbandona mai chi ha fede,<br />
spero <strong>di</strong> riprendere la mia vita serena con la mia famiglia nella mia amata<br />
città e alzo <strong>di</strong> cuore una preghiera a Dio.<br />
Signore ti ringrazio <strong>di</strong> esserti occupato <strong>di</strong> noi ! Amen<br />
Mario Magonio<br />
Genova 1 Ottobre 1945<br />
Documento d'identità per poter circolare fuori dal lager<br />
UNA DATA DA NON DIMENTICARE: già anticipato ai soci informatizzati tramite il “CIFO Informa” e<br />
pubblicato sul sito a beneficio <strong>di</strong> tutti, ricor<strong>di</strong>amo a chi invece riceve il notiziario esclusivamente per posta<br />
che Mercoledì 12 <strong>Dicembre</strong> si è consumerà, in attesa della fine del mondo prevista dai Maya per il<br />
21.12.<strong>2012</strong> l’ultima data storico-postale <strong>di</strong> questo secolo. Ovvero la data 12.12.12 unica combinazione<br />
possibile ogni cento anni. Ricor<strong>di</strong>amo agli amanti delle<br />
date curiose che non hanno provocato invii postali “Ad<br />
Hoc”, hanno la possibilità <strong>di</strong> recuperare qualche<br />
documento postale regolarmente viaggiato, curiosando<br />
nelle prossime settimane tra i banchetti dei mercatini<br />
domenicali.<br />
Buona caccia!<br />
Nell’immagine<br />
a sinistra una<br />
cartolina<br />
postale<br />
umbertina, inoltrata da Tolentino per Macerata il 9.9.1899<br />
Mentre a destra la busta Postale della serie or<strong>di</strong>naria <strong>di</strong> Posta<br />
Italiana inviata dall’amico Na<strong>di</strong>r Castagneri alle ore 11.00 del<br />
11.11.2011.<br />
4
DUE LETTERE (INEDITE) DELLA GUERRA DI CRIMEA 1855-1856 Di Roberto Cruciani<br />
Dopo l’articolo <strong>di</strong> Francesco Gagliar<strong>di</strong> sul notiziario <strong>di</strong> settembre<br />
<strong>2012</strong>, a cui rimando per quanto riguarda l’aspetto storico e postale<br />
della Campagna <strong>di</strong> Crimea nel suo insieme, allego la<br />
documentazione <strong>di</strong> due lettere riferite all’inizio e alla fine della<br />
campagna stessa.<br />
1) La prima lettera (figura 1) senza francobolli è stata spe<strong>di</strong>ta da<br />
Novi il 22 luglio 1855 ed in<strong>di</strong>rizzata al Sig. Tacchinio Francesco,<br />
primo Reggimento 1^ Compagnia Balla Clava Oriente al Campo. La<br />
missiva, dopo il transito a Geneva dello stesso giorno, è giunta a<br />
destino il 6 agosto 1855 (timbro a doppio cerchio con rosetta, II tipo<br />
R. POSTA Mil. Sarda con la seconda A grande). Essendo il militare<br />
morto, come da annotazione al recto e verso, la lettera è stata<br />
rispe<strong>di</strong>ta a Novi dove arrivava il 21 settembre 1855.<br />
Aperta dall’anagrafe il 21 settembre, veniva riconsegnata con<br />
annotazione <strong>di</strong> due testimoni, che firmano in calce alla lettera stessa,<br />
con riconsegna dei 5 franchi che conteneva.<br />
2) La seconda lettera è stata scritta il 3 maggio 1856 dal Campo <strong>di</strong><br />
Ko<strong>di</strong>koi, inoltrata tramite la posta militare francese ARMEE<br />
D’ORIENT il 3 maggio stesso via mare, come dal bollo CIVITAVECCHIA VIA DI MARE ed arrivata a<br />
Roma il 19 maggio. Interessantissimo il testo delle prime due pagine: Crimea Campo <strong>di</strong> Ko<strong>di</strong>koi 3 maggio<br />
1856 2^ Divisione del Corpo <strong>di</strong> Riserva dell’8° <strong>di</strong> artiglieria.<br />
Carissimo Cav. Margarucci,<br />
Come già lei lo sa, la pace è fatta. Adesso partono gli inglesi, Piemontesi che poco rimangono ed anche noi<br />
altri. 16 batterie <strong>di</strong> artiglieria con cavalli sono partiti o in partenza. Buon numero <strong>di</strong> fanti e mille cinque cento<br />
<strong>di</strong> cavalleria Corazzieri e cacciatori. Si spera che fra tre mesi non sarà più truppe straniere in Crimea.<br />
Pare anche che non ci sarà armata <strong>di</strong> occupazione in Costantinopoli, Nel giungere in Francia si <strong>di</strong>ce che la<br />
truppe formeranno <strong>di</strong>versi campi ognuno <strong>di</strong> 40 o 50 mille uomini. Vedremo. Forse è per scansare il tifo che<br />
qui ha fatto danni assai. La mia or<strong>di</strong>nanza ne viene <strong>di</strong> morire in 3 giorni. Però qui <strong>di</strong>minuisce ma forse che<br />
l’ingombramento dei bastimenti e le vicende del viaggio lo fanno accrescere e sviluppare allo sbarcare<br />
perché sento che in Francia ci sono delle misure adoperate e fino ad un cordone sanitario.<br />
Con grande <strong>di</strong>spiacere vengo d’imparare da una lettera del Maggiore che lei è stata incomodata… mi<br />
<strong>di</strong>spiace veramente <strong>di</strong> essere da lei così lontana; da vicino gli avrei potuto dare cure e vigilare sulle sue<br />
occorrenze. Di altra parte mi consola <strong>di</strong> sapere che va molto meglio e che al momento ove riceverà la mia<br />
lettera sarà ristabilito.<br />
Non solo lei avrà riveduto la Signora Lucia, per me non ho ricevuto le sue nuove se non in<strong>di</strong>rettamente<br />
benché non mi giungerebbero. So che l’occasione <strong>di</strong> rivederla non manca <strong>di</strong> <strong>di</strong>rle che sarà sempre<br />
sod<strong>di</strong>sfazione per me<br />
(seconda pagina) ricevere sue nuove se me le vuoi<br />
favorire e che me le vuole mandare <strong>di</strong>rettamente. La<br />
pregherei <strong>di</strong> mandargli sotto involto alcune righe che<br />
accludo alla sua lettera, serviranno a provargli che<br />
non mi <strong>di</strong>mentico le sue gentilezze e anche a fargli<br />
conoscere il mio in<strong>di</strong>rizzo se mi può scrivere. Lei mi<br />
farà piacere se vuole dare al Signore Maggiore<br />
l’obbligo della Sig. Lucia che riterrà nelle sue mani<br />
fino che vado a Roma a fare un viaggio per rivedere<br />
1° Lei, il Maggiore e tutti nostri amici.<br />
Spero che mi farà questo piacere pregando il<br />
Maggiore <strong>di</strong> tenerlo senza esigerlo perché<br />
<strong>di</strong>spiacerebbe sig. Lucia. Puole anche arrivare il<br />
Maggiore che riceverà da me una lettera e qualche<br />
cosa che gli mando <strong>di</strong> Crimea. La riceverà forse da<br />
questo corriere stesso o dal seguente se oggi non<br />
5
posso. Speriamo dunque, Sig. Cav., che lei sarà ristabilito benissimo e ci verrà a trovare nel circondario <strong>di</strong><br />
Nizza (Piemonte) l’estate seguente ove si <strong>di</strong>ce che saremo accampati prima <strong>di</strong> tornare nei nostri quartieri e<br />
nostre guarnigioni.<br />
Qui c’è gran scarto <strong>di</strong> cavalli… pieni <strong>di</strong> rogna, senza sangue e non essendo più che un sacco d’ossa. Ce ne<br />
sono molti molto giovani, ma ridotti non si puole più basso.<br />
Ah! guerra. Ah. guerra . Sia maledetta! tu sei lo sterminio <strong>di</strong> tutto e il flagello <strong>di</strong> Dio.<br />
……………………………….. Amico Dev.mo ed Aff.mo A. Brognot<br />
CHI E’ GIUSEPPE PREZIOSI<br />
62enne avellinese <strong>di</strong> nascita ma salernitano <strong>di</strong> adozione e docente Universitario.<br />
Collezionista d'Italia, Regno e Repubblica, fin dal 1954; ha creato nel tempo notevoli<br />
accumuli <strong>di</strong> francobolli privi <strong>di</strong> <strong>di</strong>fetti che ha poi potuto destinare allo stu<strong>di</strong>o<br />
comparativo sia <strong>di</strong> quantità che <strong>di</strong> qualità (specie per le serie or<strong>di</strong>narie). Da ormai 15<br />
anni si de<strong>di</strong>ca alla storia postale e alla raccolta <strong>di</strong> annulli con date "degne <strong>di</strong> nota" del<br />
XX secolo. Autore del volume "I francobolli or<strong>di</strong>nari italiani nella prima metà del<br />
Novecento. Aspetti geografico-storico-artistico <strong>di</strong> strumenti per la comunicazione" con<br />
cui ha ottenuto l'argento grande nella sezione letteratura a Romafil 2007, ha scritto<br />
numerosi articoli pubblicati su alcuni numeri unici del convegno <strong>di</strong> Avellino e,<br />
soprattutto, sul notiziario dell'associazione filatelica e numismatica salernitana"<br />
FRAMMENTI AFFRANCATI CON MICHETTI, FLOREALE E LEONI Di Giuseppe Preziosi<br />
Prima parte: introduzione storica e primo periodo tariffario<br />
Quest’articolo vede la luce solo a seguito <strong>di</strong> un caso fortuito, che mi ha dato la possibilità <strong>di</strong> esaminare (e<br />
selezionare) un buon numero <strong>di</strong> frammenti. Tutto cominciò una mattina della fine <strong>di</strong> giugno 2008 quando,<br />
scendendo le scale che, dalle poste <strong>di</strong> Piazza Matteotti, a Napoli, portano in Via Monteoliveto, il mio sguardo<br />
fu attratto da una busta <strong>di</strong> plastica deposta lì, a terra, sui gra<strong>di</strong>ni, proprietà <strong>di</strong> uno dei tanti ven<strong>di</strong>tori<br />
ambulanti d’anticaglie e similia che vi sostano normalmente. Il contenuto mi sembrò promettente (si trattava<br />
<strong>di</strong> frammenti <strong>di</strong> buste con francobolli “antichi”), il prezzo dell’accumulo quasi ragionevole (20 €), la voglia<br />
<strong>di</strong> prendere tutto, polvere compresa, tanta. A casa, l’esame del lotto, a parte un paio <strong>di</strong> storici pennini<br />
“Cavallotti”, alcune bustine trasparenti e <strong>di</strong> fiammiferi (vuote), tanta polvere e degli inutili pezzi <strong>di</strong> carta, si<br />
rivelò abbastanza piacevole e interessante. Esso consisteva, appunto, in un centinaio (e forse più) frammenti<br />
<strong>di</strong> buste, provenienti, per la gran parte, dalla provincia <strong>di</strong> Salerno, dalla città <strong>di</strong> Napoli e dal Mezzogiorno, in<br />
genere, affrancati con valori vari (molti purtroppo rotti o <strong>di</strong>fettosi) delle serie Michetti, Floreale e Leoni e,<br />
tutti, con date comprese tra il novembre 1924 e il <strong>di</strong>cembre 1925.<br />
Dal punto <strong>di</strong> vista storico, il 1924 e il 1925 furono anni molto complessi per il nostro<br />
paese e per l’istaurarsi del regime fascista. Tutto iniziò il 6 aprile del 1924 quando, con<br />
circa il 65% <strong>di</strong> voti, su sette milioni e mezzo d’elettori, il partito fascista e i<br />
fiancheggiatori (i cosiddetti “ministeriali”) vinsero le elezioni politiche (le ultime che<br />
avrebbero avuto delle “liste” d’opposizione). L’istituzione del Gran Consiglio (prima<br />
che fosse convocata la nuova Camera) fa comprendere come il partito fosse destinato ad<br />
integrarsi nella vita politica del paese. Le <strong>di</strong>missioni <strong>di</strong> don Sturzo e l’elezione <strong>di</strong> De<br />
Gasperi a segretario dei Popolari e, finanche, il <strong>di</strong>scorso dell’Onorevole Matteotti,<br />
dell’ultimo <strong>di</strong> maggio (quando il parlamento aprì i battenti), sarebbero caduti nel<br />
<strong>di</strong>sinteresse più assoluto se non fosse stato per l’azione stupida ed improvvida del<br />
rapimento dello stesso deputato socialista, avvenuta tra il 10 e l’11 giugno. Il rumore fu<br />
molto, la crisi delle coscienze, notevole, i deputati dell’opposizione abbandonarono la<br />
Camera (Aventino) mentre, persino i nazionalisti e le frange <strong>di</strong> destra dei popolari pensarono, o sperarono, <strong>di</strong><br />
mettere in crisi l’esecutivo. Eppure, a meno <strong>di</strong> due mesi dal fattaccio e prima che, il 16 agosto, si ritrovasse il<br />
cadavere <strong>di</strong> Matteotti, Mussolini compì l’atto <strong>di</strong> incorporare la Milizia tra le Forze Armate dello Stato,<br />
precedendo così lo sconcerto della gran parte dell’opinione pubblica italiana. D’altra parte la<br />
<strong>di</strong>sinformazione dovette essere capillare e fuorviante se, ad un mese dal ritrovamento del cadavere del<br />
deputato socialista, proclamarono la loro nuova fede personaggi del calibro <strong>di</strong> Pirandello, Puccini e Di<br />
Giacomo. Quello che si avviava verso il nuovo anno (tra l’altro Giubilare) appare un Mussolini frastornato e<br />
indeciso sul da farsi, stretto tra le proteste dell’opinione pubblica e dell’opposizione e l’insofferenza rabbiosa<br />
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dei “ras” <strong>di</strong> provincia che, ancora nei saluti <strong>di</strong> fine anno, invitavano Mussolini a <strong>di</strong>fendersi o <strong>di</strong>mettersi,<br />
mentre il senatore Albertini, dalle colonne del Corriere della Sera, scriveva: Si <strong>di</strong>metta e si ponga a<br />
<strong>di</strong>sposizione dell’autorità giu<strong>di</strong>ziaria. Il <strong>di</strong>scorso alla Camera del 3 gennaio 1925 fu la <strong>di</strong>retta conseguenza <strong>di</strong><br />
una decisa scelta del duce…se il fascismo è stata un’associazione a delinquere io sono il capo <strong>di</strong> questa<br />
associazione!, che faceva chiaramente intendere, all’opposizione, che in<strong>di</strong>etro non si tornava, agli estremisti<br />
fascisti, che lui e lui solo rappresentava il partito. L’anno 1925, a parte la continua erosione <strong>di</strong> prestigio e <strong>di</strong><br />
consensi per i “manganellatori”, fu quello in cui, da una parte, a maggio, fu concesso alle donne<br />
l’opportunità <strong>di</strong> votare e can<strong>di</strong>darsi alle amministrative, dall’altra, ad ottobre, fu emanato il Decreto legge per<br />
l’istituzione dei Podestà <strong>di</strong> nomina regia, che, <strong>di</strong> fatto, vanificava la legge precedente. E’ l’anno in cui si<br />
procedette alla fascistizzazione del Paese e all’eliminazione, anche fisica, (aggressione a Giovanni Amendola<br />
il 21 luglio) degli avversari. Dall’accordo <strong>di</strong> Palazzo Vidoni con gli industriali nascerà, poi, il sistema<br />
corporativo, mentre, ad ottobre, il Ministro della Giustizia, Alfredo Rocco, propose l’eliminazione dello<br />
sciopero e della serrata e la riforma del Senato, a novembre, anche la Confindustria <strong>di</strong>venne “fascista”, e il<br />
saluto romano fu reso obbligatorio nell’Amministrazione civile. Ma fu in <strong>di</strong>cembre che l’opera <strong>di</strong><br />
“normalizzazione” raggiunse il suo apice. Il 31, infatti, fu promulgata la nuova legge sulla stampa con cui fu<br />
introdotta la figura del “<strong>di</strong>rettore responsabile” (nei confronti dei prefetti) e istituito l’albo dei giornalisti. Ad<br />
un anno <strong>di</strong> <strong>di</strong>stanza dall’invito alle <strong>di</strong>missioni, i due fratelli Albertini furono costretti a cedere la proprietà del<br />
Corriere della Sera mentre la Stampa fu acquistata dagli Agnelli e il Mattino perse il <strong>di</strong>rettore, Paolo<br />
Scarfoglio. Eppure il 1925 fu anche l’anno in cui furono poste le basi <strong>di</strong> alcune riforme, destinate ad incidere<br />
profondamente sulla vita degli italiani. Iniziarono, anzi erano iniziate nel settembre del 1924, le trasmissioni<br />
ra<strong>di</strong>ofoniche; a febbraio, fu istituito l’“Istituto Giovanni Treccani” per la pubblicazione dell’Enciclope<strong>di</strong>a<br />
Italiana; a maggio, nacque l’“Opera Nazionale Dopolavoro”, a giugno, fu lanciata la “battaglia del grano”,<br />
vinta nel 1931; a luglio, fu rior<strong>di</strong>nato il sistema telefonico (i circa 150.000 abbonati italiani, su 611 reti,<br />
ovviamente solo urbane, furono sud<strong>di</strong>visi in 5 zone), ad agosto, venne istituita l’Arma Aerea; a novembre,<br />
nacque, ufficialmente, l’istituto LUCE e l’ing. Puricelli iniziò la costruzione della prima Autostrada del<br />
mondo, la Milano – Laghi; a <strong>di</strong>cembre, infine, fu fondata l’“Opera Nazionale Maternità ed Infanzia”. Nel<br />
1925 l’Italia era in festa: il 2 agosto il re compì 25 anni <strong>di</strong> regno (da cui, la serie “Giubileo”), a fine<br />
settembre, la figlia Mafalda sposò Filippo d’Assia (morirà a Buchenwald meno <strong>di</strong> 20 anni dopo). Il nostro<br />
paese acquistò prestigio anche in campo internazionale: a febbraio ricevette dagli inglesi l’Oltregiuba (una<br />
desolata terra, confinante con la Somalia, guadagno ben misero, seppur l’unico, al <strong>di</strong> fuori del trattato <strong>di</strong><br />
Versailles) e, sei mesi dopo l’elezione <strong>di</strong> Hindenburg alla carica <strong>di</strong> presidente della repubblica tedesca<br />
(l’astro <strong>di</strong> Hitler era ben lontano dal sorgere), si fece garante, insieme all’Inghilterra, del Trattato <strong>di</strong> Locarno<br />
che doveva assicurare, in futuro, la pace all’Europa.<br />
Nello stesso anno, Salerno contava circa 56.000 abitanti, mentre Napoli si avviava agli 800.000 (anche grazie<br />
al rior<strong>di</strong>no amministrativo che aveva soppresso, proprio quell’anno, gli ex comuni <strong>di</strong> San Pietro a Patierno,<br />
Barra, Ponticelli e San Giovanni a Teduccio e avrebbe cancellato, l’anno dopo,<br />
quelli <strong>di</strong> Secon<strong>di</strong>gliano, Chiaiano, Pianura e Soccavo).<br />
Non meno travagliata <strong>di</strong> quella storica era la situazione postale. Il sovrapporsi<br />
<strong>di</strong> serie or<strong>di</strong>narie, dal momento dell’ascesa al trono <strong>di</strong> Vittorio Emanuele III,<br />
era stato continuo anche a causa della parziale realizzazione <strong>di</strong> progetti,<br />
destinati, nelle intenzioni, a grande fortuna. A questi si era sovrapposta una<br />
devastante (anche dal punto <strong>di</strong> vista economico) guerra e la necessità <strong>di</strong><br />
razionalizzare, modernizzare e rilocalizzare la Stamperia <strong>di</strong> Stato, già O.C.V.,<br />
da Torino a Roma. E’ quin<strong>di</strong> comprensibile che le tre serie, ancora in uso nel<br />
biennio 1924-1925, abbiano iniziato a vedere la luce, tutte, prima della Grande<br />
Guerra: la Floreale, opera <strong>di</strong> Enrico ed Alberto Repettati, figlio e padre, quale<br />
prima serie del nuovo re ed espressione <strong>di</strong> un movimento artistico che tanto<br />
piaceva alla regina Elena, ma che tanto la deluse; la Leoni, pensata da Nestore<br />
Leoni per semplificare ornati troppo pesanti e funerei; la Michetti, vera espressione artistica dei nuovi tempi,<br />
creatura <strong>di</strong> Francesco Paolo Michetti, astro nascente nella corte italiana, che sicuramente <strong>di</strong> arte se ne<br />
intendeva, alter ego del suo amico e concitta<strong>di</strong>no Gabriele D’Annunzio. La Michetti, insieme ai due Leoni (il<br />
terzo, da 15 c., apparve solo nel 1919) ebbe, certamente, una <strong>di</strong>ffusione larghissima e ispirò persino un gioco<br />
per bambini. Si può affermare che accompagnò l’Italia in guerra, nella vittoria e nell’ascesa del fascismo.<br />
Nel periodo novembre 1924- <strong>di</strong>cembre 1925, però, aveva perso già alcuni tagli, messi fuori corso tra marzo e<br />
giugno del 1924, anche se altri sarebbero stati emessi solo nel 1926 e 1927. Infatti, oltre ai longevi 25 c.,<br />
azzurro, e 50 c., violetto, (fuori corso dal <strong>di</strong>cembre 1925 insieme ai, del tutto ipotetici, 20 c. a destra, con e<br />
senza filigrana), erano in corso i valori da 40 c., bruno, 60 c., lacca carminio, 30 c., arancio, 20 c. a sinistra,<br />
7
arancio (dalla vita brevissima, 20 marzo – 31 <strong>di</strong>cembre 1925), 20 c., verde (emesso solo il 30 giugno 1925) e<br />
30 c., grigio (data <strong>di</strong> emissione, 26 agosto 1925). Vivevano inoltre una seconda vita, da sovrastampati, i<br />
valori 50 su 40 c., bruno, 50 su 55 c., viola, 7,5 su 85 c., bruno rossastro I tipo, 25 su 60 c., azzurro I e II tipo<br />
(ma solo per il periodo febbraio – <strong>di</strong>cembre 1925), 20 su 25 c., azzurro, 30 su 50 c., violetto (entrambi<br />
dall’aprile del 1925) e 30 su 55 c., violetto (ma solo dal 28 agosto dello stesso anno). Ovviamente, erano in<br />
corso i quattro valori Leoni (5, 10, 15 e 10 su 15 c.), ed infine, per le affrancature <strong>di</strong> maggior importo, gli alti<br />
valori della serie Floreale (1, 2, 5 e 10 lire), (i valori da lire 1,25, 2,50, 25 c., verde e 75 c., rosso, sarebbero<br />
apparsi tra il 1926 e il 1927). Erano, infine, in regolare uso (pur se sarebbero andati fuori corso,<br />
ufficialmente, il 17 agosto del 1925) i francobolli con appen<strong>di</strong>ce pubblicitaria, usati scarsamente, male e con<br />
poca voglia, nei meno <strong>di</strong> 20 mesi <strong>di</strong> vita. Anche per le tariffe, gli anni 1924-25 appartengono ad un periodo<br />
tempestoso. Furono gli anni in cui l’inflazione toccò uno dei suoi massimi, e, anche per spe<strong>di</strong>re una lettera, il<br />
costo aumentò sino ad una cifra che fu, poi, raggiunta <strong>di</strong> nuovo solo alla fine del 1943. L’anno esaminato si<br />
<strong>di</strong>vide in due perio<strong>di</strong> tariffari. Nel primo, dal 1 gennaio 1924 al 15 marzo 1925 (ma tutte le tariffe ricordate<br />
erano già in vigore dal 1 gennaio 1923), spe<strong>di</strong>re una lettera costava 50 c. a porto e con 1 lira si poteva<br />
richiedere anche il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> raccomandazione. L’espresso scontava 60 c. (oltre, ovviamente, ai 50 c. della<br />
lettera semplice). Costo <strong>di</strong>mezzato, ma non per i <strong>di</strong>ritti accessori, per le lettere all’interno del <strong>di</strong>stretto (per<br />
intenderci, città per città… e imme<strong>di</strong>ati <strong>di</strong>ntorni). Stampe e cartoline con sola firma pagavano 10 c.,<br />
aumentati a 15 per le cartoline in <strong>di</strong>stretto o con cinque parole (anni beati in cui i postelegrafonici avevano<br />
tempo e voglia <strong>di</strong> contare le parole!). Con 20 c. s’inviava un biglietto da visita, mentre, con 25 c. si poteva<br />
spe<strong>di</strong>re una fattura o si scriveva ad un militare e, con 30 c., infine, si poteva scrivere quanto si voleva su una<br />
cartolina e farla recapitare in tutta l’Italia. Il secondo periodo, dal 16 marzo 1925 al 31 agosto 1926, vide la<br />
lettera aumentare a 60 c. ed il resto in proporzione (60 c. <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> raccomandazione, 70 c., espresso, 30 c.,<br />
lettera nel <strong>di</strong>stretto, <strong>di</strong>retta ad un militare o fattura, 20 c., cartolina nel <strong>di</strong>stretto, biglietto da visita, con cinque<br />
parole ovunque, o <strong>di</strong>retta ad un militare). Inviare stampe e cartoline, con la sola firma, costava ancora 10 c.<br />
Stabilire le tipologie degli invii (e quin<strong>di</strong> accertare le tariffe), esaminando solo dei frammenti, è molto<br />
<strong>di</strong>fficile, in alcuni casi, del tutto impossibile. Si possono formulare solo delle ipotesi ricordando che, tra<br />
tariffe comuni e inconsuete, devono essere privilegiate le prime e che l’errore deve essere preventivato (e<br />
scusato), in partenza, dal paziente lettore.<br />
I PERIODO TARIFFARIO, 1 GENNAIO 1924 – 15 MARZO 1925<br />
I frammenti appartenenti al I periodo, quello, per intenderci, in cui la lettera viaggiava<br />
con 50 c., sono, in tutto, 9, tre dei quali si possono riferire, quasi sicuramente, alla<br />
corrispondenza or<strong>di</strong>naria, I porto, perché non è ipotizzabile che sia stato asportato un<br />
eventuale francobollo commemorativo <strong>di</strong> pari importo, declassando, quin<strong>di</strong>, una<br />
raccomandata che scontava, appunto, una lira.<br />
Fig. 1 Il frammento n. 1 si riferisce ad una lettera commerciale, impostata a Milano il<br />
14.11.24, e affrancata con un 50 c. Michetti, francobollo or<strong>di</strong>nario oltre ogni <strong>di</strong>re.<br />
Emesso fin dal 1 gennaio 1908, fu pensionato il 1 luglio 1926, anche se il periodo <strong>di</strong><br />
maggior uso fu proprio il nostro, visto l’ovvio impiego. Il valore è perciò bassissimo.<br />
Fig. 2 Questo frammento documenta l’uso, non frequentissimo, ma normale nel<br />
periodo, del francobollo precedente con appen<strong>di</strong>ce pubblicitaria della Singer. La<br />
lettera, impostata a Musocco (MI) il 29.11.24, è posteriore <strong>di</strong> soli 18 giorni alla prima<br />
data d’uso conosciuta. Ciò non costituisce, però, motivo <strong>di</strong> particolare pregio poiché,<br />
anzi, la novità spinse, all’inizio, ad un uso più consistente <strong>di</strong> tali valori.<br />
Fig. 3 Il frammento riguarda,<br />
ancora, una lettera commerciale<br />
impostata a Fratte <strong>di</strong> Salerno –<br />
Salerno (come recita il guller a<br />
lunette, barrate verticalmente) il<br />
13.12.24. La tariffa è coperta me<strong>di</strong>ante due Leoni da 10 c. e<br />
un Michetti da 30 c., arancio. Comparso a settembre del<br />
1922, l’uso <strong>di</strong> quest’ultimo valore non fu mai<br />
particolarmente intenso (poiché, da solo, fu utilizzato, nel<br />
periodo tariffario successivo al nostro, per affrancare le<br />
lettere nel <strong>di</strong>stretto). L’accoppiata con i due Leoni è perciò<br />
da considerarsi logica, visto che, tranne i due 20 c. con l’effige rivolta a destra d’uso, ormai, spora<strong>di</strong>co e il 20<br />
c. Floreale, ad<strong>di</strong>rittura introvabile, non vi era altra possibilità per affrancare una lettera. Da notare la<br />
8
lunghezza “super” del nostro valore, dovuta ad uno spostamento verso il basso dell’ultima battuta del<br />
“pettine” che ha portato, nel francobollo, gran parte della scritta presente sul margine inferiore. Normale,<br />
viceversa, il decentramento verso sinistra (e la pessima qualità) della dentellatura laterale.<br />
Fig. 4 Nello stesso periodo tariffario, con 1 lira, si poteva<br />
affrancare sia la lettera, doppio porto, sia una<br />
raccomandata, primo porto. Il frammento, proveniente da<br />
una banca (il Cre<strong>di</strong>to Meri<strong>di</strong>onale che aveva assorbito la<br />
Cattolica, cui appartiene la busta), è da considerarsi quasi<br />
sicuramente appartenente ad una raccomandata. Il porto è<br />
assolto da tre Michetti, due da 25 c., azzurro, e uno da 50<br />
su 40 c., bruno. I primi due sono valori comunissimi che,<br />
emessi il 1.1.1908, andranno in pensione il 30 giugno del<br />
1926 (tra l’altro il 25 c., isolato, scontò tra l’1 marzo del 1919 e il<br />
31 gennaio del 1921 il costo esatto della lettera, primo porto).<br />
Meno frequente l’uso del 50 su 40 c. Emesso, come altri<br />
sovrastampati tra il 1923 e il 1925, per sfruttare le scorte <strong>di</strong> valori<br />
scarsamente usati, fu il primo della serie ad apparire, il 4 agosto<br />
del 1923, rimanendo in servizio sino al 31 <strong>di</strong>cembre 1925. Il<br />
nostro, con dentellatura non del tutto perfetta, si presenta anche<br />
scentrato, tanto che una parte dei trattini annullavalore <strong>di</strong> sinistra<br />
si ritrovano all’estrema destra. L’uso misto con il 25 c., azzurro, è<br />
da considerarsi frequente, ma non eccessivamente comune. La<br />
raccomandata fu impostata a Buonalbergo, Benevento il 19.11.24.<br />
Fig. 5 Raccomandato e … bancario è, anche, il frammento <strong>di</strong> un plico impostato a Milano 4 (Via S.<br />
Dalmazio) il 22.11.24. L’importo <strong>di</strong> 1 lira è coperto me<strong>di</strong>ante un pari valori<br />
Floreale che è, appunto, uno degli usi classici (e meno pregiati) <strong>di</strong> questo<br />
francobollo, che ebbe vita lunghissima, dal 1 ottobre 1901 al 31 <strong>di</strong>cembre 1926.<br />
Fig. 6 All’epoca, spe<strong>di</strong>re una lettera per città scontava metà prezzo. I due<br />
frammenti, 6 e 7, documentano, appunto, tale circostanza. Il primo, che reca il<br />
bollo <strong>di</strong> Napoli<br />
Sezioni Riunite<br />
29.11.24 è<br />
affrancato con un 25 c., Michetti, che<br />
abbiamo già ampiamente descritto. Il valore è<br />
quasi nullo, visto l’uso solitario, frequente nel<br />
periodo. Per inciso, con 25 c., era possibile<br />
affrancare anche una fattura commerciale.<br />
Fig. 7 Anche questo frammento, parte <strong>di</strong> una<br />
lettera spe<strong>di</strong>ta da Napoli Sezioni Riunite il 13.12.24, potrebbe rappresentare il porto <strong>di</strong> una fattura, ma la<br />
porzione <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzo in basso [LI (78), Napoli<br />
quartiere postale 78], potrebbe anche far pensare ad una<br />
lettera (oltretutto con l’in<strong>di</strong>rizzo sotto il nome della città,<br />
all’americana). L’importo <strong>di</strong> 25 c. è assolto con due<br />
Leoni da 10 e 15 c., uso incrociato possibile, seppur<br />
tar<strong>di</strong>vo, soprattutto per il 15 c. Il valore, per l’uso<br />
contemporaneo, è, perciò, molto basso.<br />
Fig. 8 Questo frammento appartiene certamente ad una<br />
raccomandata spe<strong>di</strong>ta nel <strong>di</strong>stretto. La banca mittente è il<br />
Cre<strong>di</strong>to Italiano che invia, probabilmente, documenti,<br />
visto il sigillo cartaceo apposto al verso, dall’ufficio <strong>di</strong><br />
Napoli Centro (Raccomandate) il 15.11.24. Un<br />
frammento (piccolissimo) dell’etichetta <strong>di</strong><br />
raccomandazione è visibile a sinistra del valore da 25 c.<br />
azzurro, Michetti, che costituisce parte dell’affrancatura,<br />
assolta, per il resto, con un 50 c. della stessa serie. L’accoppiata, comunissima, non avrebbe alcun valore, se<br />
entrambi i pezzi non si presentassero perforati con la sigla C.I., che, nel 50 c., è speculare (I. C. rovesciata).<br />
9
Questa variante conferma un’ipotesi, da più parti avanzata, che, per perforare i francobolli, gli addetti fossero<br />
soliti piegare i fogli da 100 in strisce da 10, lungo le dentellature verticali, a dritto o a rovescio, e “a<br />
fisarmonica”. In questo modo, con un sol colpo <strong>di</strong> perforatore, segnavano 10 valori per volta, riducendo la<br />
fatica ad un decimo. Da ciò, anche, la presenza <strong>di</strong> numerosi valori con impronta cieca o parziale (poiché la<br />
forza con cui si abbassava il perforatore non era sempre sufficiente a trapassare 10 pezzi). Da notare, infine,<br />
l’uso improprio, nel datario, dell’ora (24) usata a mo’ <strong>di</strong> anno (per evitare il suo continuo aggiornamento).<br />
Fig. 9 Quest’ultimo frammento, bollato Milano 4 (Via S. Dalmazio) 15.11.24, rappresenta un vero rebus<br />
tariffario presupponendo, ovviamente, che su <strong>di</strong> esso sia racchiusa l’affrancatura per l’intero plico. L’importo<br />
<strong>di</strong> 3 lire (assolto con un’accoppiata Floreale – e non poteva essere altrimenti – del 2 lire + 1), infatti, può<br />
coprire l’importo <strong>di</strong> una lettera 6° porto, o <strong>di</strong> una raccomandata 5° porto<br />
(e, ovviamente, 10° porto, se in <strong>di</strong>stretto), o <strong>di</strong> un’assicurata, in<br />
<strong>di</strong>stretto, 1° porto per 700 lire, o 7° porto per 200 lire, o anche, <strong>di</strong> atti<br />
giu<strong>di</strong>ziari 3° porto (o 6° porto, in <strong>di</strong>stretto). Molto meno probabile che<br />
si tratti <strong>di</strong> una raccomandata in contrassegno, 4° porto, da recapitarsi in<br />
Fermo Posta, con <strong>di</strong>ritto prepagato (2,90 + 0,10) o <strong>di</strong> manoscritti<br />
espresso, 10° porto, affrancati in eccesso <strong>di</strong> 5 c. o <strong>di</strong> manoscritti<br />
raccomandati – espresso, 7° porto. Un’affrancatura <strong>di</strong> 3 lire è, in ogni<br />
modo, poco frequente, anche in un periodo in cui l’inflazione postbellica<br />
aveva ridotto, <strong>di</strong> molto, il potere d’acquisto della nostra moneta. Della lira si è già detto tutto, del 2<br />
lire si può aggiungere che fu emesso solo il 29 novembre del 1923 e ritirato dalla circolazione circa 3 anni<br />
dopo. L’accoppiata è, in ogni caso, nota e <strong>di</strong> me<strong>di</strong>o valore.<br />
FINALMENTE È STATO EMESSO! … ECCO IL FALSO DA 75 CENT DI POSTA ITALIANA<br />
<strong>di</strong> Luciano Nicola Cipriani<br />
Ne sentivamo proprio la mancanza, era rimasto figlio unico<br />
<strong>di</strong> madre vedova, mancava all’appello dei falsi<br />
dell’or<strong>di</strong>naria in corso a parte naturalmente i piccoli valori<br />
che, penso, non interessano nemmeno ai falsari. Ora tutti i<br />
valori <strong>di</strong> uso corrente della serie Posta Italiana sono stati<br />
falsificati. Questa volta, però, hanno operato falsari <strong>di</strong> bassa<br />
lega, persone attente a spendere poco e nel contempo a<br />
guadagnare il più possibile. L’imitazione è del tipo a<br />
fustellatura a on<strong>di</strong>ne con passo 10 e stampa offset <strong>di</strong> bassa<br />
qualità. Per intenderci la microscrittura è illeggibile essendo<br />
formata da puntini colorati. Questa imitazione è stata<br />
stampata dalla stessa mano che ha prodotto il falso che ho<br />
chiamato del terzo tipo (Il Francobollo Incatenato n. 222<br />
dello scorso mese <strong>di</strong> Ottobre). È identico anche il piccolo<br />
<strong>di</strong>fetto delle code corte delle scie ver<strong>di</strong>. Tratterò i dettagli su<br />
questo falso in un mio prossimo articolo.<br />
1 CENT DONNE NELL’ARTE CON DIFETTO DI PERFORAZIONE<br />
Sono stati rinvenuti in un ufficio postale <strong>di</strong> Venezia Lido alcuni esemplari da 1 cent Donne nell’Arte con<br />
perforazione parzialmente mancante lungo il bordo sinistro del foglio. Si tratta <strong>di</strong> una varietà già segnalata in<br />
passato. La caratteristica è l’assenza <strong>di</strong> alcuni fori in posizione costante in tutti i francobolli della striscia<br />
verticale, come da immagine. Questa caratteristica è probabilmente dovuta alla usura/rottura <strong>di</strong> alcuni aghi<br />
del perforatore. Infatti, gli esemplari in immagine sono del tipo senza spa in <strong>di</strong>tta e quin<strong>di</strong> stati perforati con<br />
10
il pettine, in questo caso basso. La rottura <strong>di</strong> uno o più aghi è relativamente normale con questo sistema,<br />
tant’è che attualmente il Poligrafico ha adottato il sistema a piastra che non ha più gli aghi, ma produce i fori<br />
con un sistema <strong>di</strong> usura della carta in corrispondenza <strong>di</strong> particolari “protuberanze” del perforatore.<br />
2 CENT. DONNE NELL’ARTE CON PSEUDO DECALCO<br />
È stato rinvenuto un esemplare da 2 cent. Donne nell’Arte con parziale decalco; la <strong>di</strong>zione decalco però, per<br />
questa varietà, non è corretta. Infatti questa varietà si genera in seguito ad assorbimento, da parte della carta,<br />
dell’inchiostro che la attraversa fino ad essere visibile sul retro. In questo modo si possono avere decalchi<br />
completi, che sono quelli più ricercati, e parziali. Decalchi molto belli sono relativamente comuni nei<br />
francobolli <strong>di</strong> Regno dovuti per lo più alla carta piuttosto sottile. Per i francobolli <strong>di</strong> Repubblica, invece, si<br />
hanno decalchi solo con carte porose usate per lo più nei primi anni. Molto spesso però si hanno decalchi non<br />
per passaggio <strong>di</strong> colore dal fronte al retro del francobollo, ma semplicemente per contatto <strong>di</strong> due fogli ancora<br />
freschi <strong>di</strong> stampa. In questi casi una parte del colore del foglio sottostante può aderire a quello soprastante. Si<br />
tratta <strong>di</strong> pseudo decalco e quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> varietà meno pregiata. Anche il caso specifico rientra in quest’ultima<br />
varietà, c’è però da <strong>di</strong>re che è la prima notizia <strong>di</strong> decalco, seppur pseudo, noto per la serie Donne nell’Arte.<br />
Bisogna inoltre aggiungere che, attualmente, presso il Poligrafico dello Stato sono in uso carte e metodologie<br />
<strong>di</strong> stampa che non possono assolutamente produrre la varietà decalco.<br />
CHI È DOMENICO GRISERI<br />
Questa volta vi presentiamo un personaggio molto particolare come potrete percepire dalle sue parole.<br />
Su <strong>di</strong> me non c'è nulla <strong>di</strong> particolarmente<br />
interessante. A <strong>di</strong>fferenza della<br />
maggioranza degli appassionati <strong>di</strong> filatelia,<br />
non ho mai frequentato una università ma<br />
mi sono fermato a un <strong>di</strong>ploma conseguito a<br />
40 anni alle scuole serali. La mia passione<br />
per i viaggi mi hanno portato a sposarmi in<br />
Perù, ormai la mia seconda Patria, <strong>di</strong> cui<br />
posseggo una collezione filatelica avanzata.<br />
Innumerevoli sono i viaggi compiuti<br />
soprattutto in moto, attraverso tutta Europa,<br />
dal Portogallo all'Europa dell'est, a Capo<br />
Nord. Sto ora progettando una seconda<br />
avventura in gommone, un viaggio che<br />
dovrebbe portarmi da Gibilterra a Sanremo,<br />
ma non credo <strong>di</strong> riuscire a realizzarla nel<br />
2013 in quanto i costi e la mancanza <strong>di</strong><br />
sponsor mi costringeranno a posticiparla <strong>di</strong> un anno.<br />
Il testo che segue è quello che è riportato sul foglio da lui stesso firmato e presente all’interno <strong>di</strong> ciascuna<br />
delle 97 buste da lui trasportate sul gommone.<br />
11
CIRCUMNAVIGAZIONE D’ITALIA IN GOMMONE – AGOSTO-SETTEMBRE <strong>2012</strong><br />
Di Domenico Griseri<br />
Dal 2010 stavo rimuginando<br />
l’idea <strong>di</strong> cimentarmi, uscendone<br />
possibilmente indenne o quasi, nel<br />
giro d’Italia con un gommone, il<br />
più piccolo possibile per<br />
accentuare il senso d’avventura,<br />
requisito imprescin<strong>di</strong>bile quando<br />
ne combino “una delle mie”.<br />
Sapevo a cosa sarei andato<br />
incontro: mettere alla prova la<br />
capacità <strong>di</strong> viaggiare in solitario<br />
per settimane e la resistenza del<br />
gommone e del motore.<br />
Ho saputo che la<br />
circumnavigazione d’Italia è stata<br />
tentata in passato, con un mezzo<br />
così piccolo, il cui scopo è<br />
normalmente quello <strong>di</strong> compiere<br />
il tragitto imbarcazione<br />
principale-spiaggia, insomma un<br />
tender, una sola volta, da due<br />
ragazzi i quali, stando a quanto<br />
riportato, hanno gettato la spugna<br />
per un guasto, sembrerebbe in<br />
Puglia.<br />
Ringrazio quanti, e sono tanti, mi<br />
hanno spronato, incoraggiato (o<br />
tentato <strong>di</strong> scoraggiarmi),<br />
consigliato e offerto il loro<br />
appoggio durante il tragitto.<br />
Una delle 97 buste (fronte-retro) viaggiate sul gommone che hanno fatto il periplo dell’Italia.<br />
12
Alcuni filatelici in tutta Italia mi hanno chiesto <strong>di</strong> compiere un trasporto postale in corso particolare: ho<br />
quin<strong>di</strong> approntato buste per l’occasione che<br />
hanno viaggiato sul gommone. Inizialmente le<br />
buste erano 100. Una <strong>di</strong> queste è stata<br />
danneggiata durante la timbratura nell’ufficio<br />
postale <strong>di</strong> Taggia (IM); altre due buste non sono<br />
state imbarcate. Le buste regolarmente partite a<br />
bordo del gommone sono quin<strong>di</strong> 97 e sono tutte<br />
numerate e timbrate, oltre che in partenza il 4<br />
agosto, a Tarquinia, Bari e Numana (AN) in<br />
transito e a Venezia in arrivo il 6 settembre<br />
<strong>2012</strong>. Ogni busta viaggiata reca sul fronte la<br />
mia firma e all’interno una copia <strong>di</strong> questa<br />
pagina, anch’essa firmata da me.<br />
È possibile avere più informazioni relative al viaggio attraverso la pagina <strong>di</strong> face book<br />
http://www.fecebook.com/italiain gommone<strong>2012</strong>-12-01 la navigazione è iniziata da Sanremo il 4 Agosto e si<br />
è conclusa a Venezia il 6 settembre.<br />
L’articolo apparso sul Corriere <strong>di</strong> Viterbo il 5 ottobre scorso<br />
13
AUGURI DI BUONE FESTIVITA’<br />
Con questo numero cogliamo l’occasione, come <strong>di</strong> consueto, <strong>di</strong> farvi gli auguri per le festività natalizie da<br />
parte <strong>di</strong> tutto il Consiglio e, visto il successo dello scorso anno, abbiamo pensato <strong>di</strong> ripetere l’idea con un<br />
calendario particolare sia dal punto <strong>di</strong> vista grafico sia per il soggetto, se vogliamo, un po’ curioso per il suo<br />
monotematismo.<br />
Abbiamo cercato tra le nostre collezioni un 100 lire<br />
particolare ed abbiamo costruito il calendario con<br />
esemplari, per statuto (si fa per <strong>di</strong>re) delle serie<br />
or<strong>di</strong>narie <strong>di</strong> Repubblica. Il risultato è stato molto<br />
piacevole e siamo contenti <strong>di</strong> potervelo inviare con gli<br />
auguri <strong>di</strong> tutti noi.<br />
Anche questo anno volge al termine e, voltandoci<br />
in<strong>di</strong>etro, dobbiamo proprio riconoscere che è volato<br />
in un baleno. Anche questo anno è stato ricco, non<br />
solo <strong>di</strong> eventi, che il CIFO ha saputo portare avanti<br />
con sod<strong>di</strong>sfazione <strong>di</strong> tutti, ma abbiamo constatato<br />
anche un aumento dei nostri collaboratori scrittori. A tutti vogliamo far giungere il ringraziamento del<br />
Consiglio ed in particolare da parte della Redazione per la partecipazione <strong>di</strong> molti autori che hanno<br />
contribuito ad arricchire <strong>di</strong> articoli, informazioni e novità il nostro notiziario. Da più parti sono giunte<br />
valutazioni e commenti positivi su Il Francobollo Incatenato che sta <strong>di</strong>ventando progressivamente sempre più<br />
ricco <strong>di</strong> informazioni e novità grazie alla grande<br />
sinergia che tutti noi (intesi come soci tutti) riusciamo<br />
a coagulare. Di questa sod<strong>di</strong>sfazione vogliamo farne<br />
partecipi tutti voi, sia scrittore sia lettori in quanto<br />
tutti contribuite alla buona riuscita del notiziario. Gli<br />
scrittori, ovviamente per i loro contributi intellettuali,<br />
ma non da meno i lettori, senza i quali sarebbe inutile<br />
<strong>di</strong>vertirsi a scrivere guardandoci allo specchio. Ma<br />
ancora più importante è riuscire a dare uno stimolo ad<br />
esternare le conoscenze che molti hanno e che per un<br />
qualche timore tendono a conservare dentro la propria<br />
casa. Scrivere non è affatto <strong>di</strong>fficile, forse il tempo<br />
per farlo può essere nemico, ma certamente mettere<br />
nero su bianco la propria storia legata ad una<br />
particolare ricerca svolta per capire un’emissione, una serie, un periodo storico, o quant’altro è una cosa<br />
strabiliante. Anche per la redazione è una scoperta continua leggere stu<strong>di</strong> e ricerche che arrivano fresche<br />
fresche dalle vostre menti. È strabiliante come ognuno <strong>di</strong> noi riesca a scovare argomenti <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o che non<br />
sono facili da trovare in altri notiziari. Vorrei poterne<br />
nominare alcuni, ma non lo faccio per riservatezza.<br />
Credetemi, Il Francobollo Incatenato ha un suo stile<br />
e a farlo siete voi. Siamo tutti lettori <strong>di</strong> articoli e<br />
quando arriva all’inizio del mese il notiziario, lo<br />
leggiamo tutti con grande desiderio proprio perché<br />
an<strong>di</strong>amo alla ricerca, meglio <strong>di</strong>rei, alla caccia <strong>di</strong><br />
informazioni e notizie nuove. È come aprire un<br />
pacco arrivato da lontano, siamo invasi dalla<br />
curiosità <strong>di</strong> vedere cosa contiene. Allora se la lettura<br />
del notiziario vi riempie un po’ il cuore <strong>di</strong> serenità,<br />
vi invito tutti ad inviare uno scritto, lungo o breve<br />
che sia, l’importante e che raccontiate la vostra<br />
esperienza e non abbiate timore per le immagini, la<br />
redazione cercherà <strong>di</strong> aiutarvi.<br />
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