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DISTRETTO SOCIO SANITARIO N. 5 - AREA ... - Saviocapurso.It

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<strong>DISTRETTO</strong> <strong>SOCIO</strong> <strong>SANITARIO</strong> N. 5 - <strong>AREA</strong> OVEST -<br />

Adelfia - Capurso - Cellamare - Triggiano - Valenzano<br />

Direttore Dr.ssa R. Porfido<br />

PROTOCOLLO PER LA GESTIONE, LA DIAGNOSI E IL TRATTAMENTO DELLA PEDICULOSI DEL<br />

CAPO<br />

Prontuario<br />

con regole e raccomandazioni per<br />

prevenire, curare e gestire la pediculosi nelle comunità<br />

Testo<br />

Dott. G. Claudio Lacriola<br />

L’iniziativa e la realizzazione di questa produzione si deve:<br />

- alla disponibilità del Prof. Pietro De Luca - Dirigente Scolastico 2° Circolo Didattico Statale Scuola<br />

Primaria “ San Domenico Savio ”- Capurso ( BA ) – e al personale di tutta la sua Scuola che hanno<br />

fornito strumenti, spazi e materiali indispensabili alla buona riuscita del lavoro.<br />

- alle insegnanti di Inglese e alla segretaria della Scuola Media “ Nicola Di Zonno ” di Triggiano che<br />

hanno permesso la traduzione in lingua <strong>It</strong>aliana di alcuni documenti reperiti in Inglese.<br />

Un segno di particolare gratitudine al mio collega e amico Dr Michele di Lascio per la collaborazione<br />

nell’avvio di questo lavoro. A tutti coloro che hanno contribuito indirettamente vanno i ringraziamenti<br />

dell’Autore con l’augurio che tale opera possa chiarire i numerosi dubbi che rendono difficile la<br />

risoluzione di un problema non grave ma su cui da tempo si dibatte.<br />

L’ autore


“ Oggi il pidocchio è Super perché per 60 anni abbiamo provato ad eliminarlo con gli insetticidi senza<br />

riuscirci del tutto; in questo modo, gli esemplari sopravissuti si sono evoluti fino a dotarsi di un<br />

sistema nervoso più resistente e di una notevole capacità di adattarsi e riprodursi “ 1)<br />

1) I. Burgess – direttore Insect Research & Development Limited – Medical Epidemiology Centre – Cambridge - Inghilterra<br />

Il pidocchio è una delle poche specie viventi che non ha subito contraccolpi al variare del clima e<br />

delle abitudini di vita dell'uomo. Il cuoio capelluto è una piccola nicchia ecologica che ha subito solo<br />

minimi cambiamenti nel corso dei secoli; l'aumentato numero degli individui della specie umana ha<br />

costituito, per questi parassiti, un aumento sensibile opportunità di vita e riproduzione.<br />

Le ragioni della recrudescenza di questa fastidiosa infestazione sono molteplici: la loro efficiente<br />

capacità riproduttiva; la dispersione nell'ambiente a causa di spazzolature, grattamenti, tuffi; l'uso<br />

promiscuo di baveri, poltrone, poggiatesta, cappelli, cuffie, pettini...; la capacità, se espulsi, di trovare un<br />

nuovo organismo ospite.<br />

La probabilità di contagio viste le attuali abitudini di vita sono aumentate enormemente rispetto<br />

al passato, infatti la lunga permanenza in posti affollati ( luoghi di lavoro, scuole, mezzi di trasporto,<br />

palestre....) non rientrava nelle abitudini di vita dei nostri progenitori. Non esiste una predilezione di<br />

questi parassiti nei confronti dei più piccoli anche se questi sono più facilmente colonizzabili per la loro<br />

minore efficienza immunitaria.<br />

I bambini hanno maggiori probabilità di contagio per i loro giochi e per una più intensa vita<br />

sociale e ciò favorisce la loro trasmissione per contatto diretto ( Il pidocchio necessita di soli trenta<br />

secondi per passare da testa a testa ). La diffusione per contatto indiretto, inoltre, è agevolata dagli<br />

attaccapanni delle scuole materne ed elementari, sui quali in inverno si formano cataste di cappotti,<br />

sciarpe e berretti. Il parassita può sopravvivere qualche ora fuor dell’ospite; per tale motivo, se qualche<br />

pidocchio o lendine resta sugli indumenti il contagio è inevitabile.<br />

Naturalmente, ciò non significa che anche gli adulti non possono essere contagiati dai parassiti.<br />

I bambini oggi vivono altre realtà di aggregazione, come le palestre, le piscine, i campi di calcio e<br />

ciò può favorire le condizioni affinché il pidocchio si diffonda.<br />

Nel corso degli ultimi tre decenni, l’incidenza della pediculosi è aumentata costantemente,<br />

rendendo la diagnosi ed il trattamento di questa infestazione uno dei compiti più comuni in<br />

Medicina.<br />

UN INTERVENTO TEMPESTIVO PUÒ FACILMENTE RISOLVERE IL CASO “ALLA RADICE”<br />

È facile riconoscerli?<br />

No: è molto piccolo, veloce e si nasconde assumendo, anche, il colore del capello parassitato.<br />

No: la sua ricerca richiede tempo,una certa tecnica ed ispezioni ripetute. Nonostante l’analisi sia stata<br />

corretta, spesso, l’infestazione da pidocchi è erroneamente diagnosticata. Ciò è frequente.


E’ possibile che si crede che ci sia quando non c’è e viceversa<br />

Si: Se in una famiglia si riesce a far diagnosi di pediculosi della testa, vanno esaminati accuratamente<br />

tutti i componenti. Capita spesso che, sia quelli che hanno davvero l'infestazione che quelli che non<br />

l'hanno, presentino prurito, a volte anche intenso e duraturo.<br />

Il pidocchio della testa è sicuramente un ospite indesiderato, un assiduo frequentatore delle<br />

scuole e delle comunità.<br />

Questo parassita rappresenta, un problema che si ripete nel tempo: ma non è concretamente un<br />

nemico così pericoloso per l’uomo.<br />

Si è osservato, in questi ultimi anni, un progressivo aumento dei casi di pediculosi del cuoio capelluto<br />

e nella scuola l’infestazione si è diffusa in maniera talmente coinvolgente da assumere i connotati<br />

di disagio per gli alunni, per i genitori e per gli insegnanti.<br />

Anche se è noto che il contagio non dipende da una scarsa igiene personale, il caso “ pidocchi ”<br />

continua ad essere visto con sospetto e vissuto con malessere.<br />

Tutti hanno un senso vivace di repulsione al solo pensare di albergare parassiti sulla testa e alcuni<br />

dimostrano irrazionalmente un naturale senso di avversione verso chi ha effettivamente i pidocchi<br />

sulla propria testa.<br />

L'identificazione, infatti, del pidocchio della testa con la scarsa igiene personale e con la povertà, è la<br />

causa principale della tendenza, da parte della famiglia, a nascondere la realtà, con gli amici, con i<br />

vicini e nella scuola: le conseguenze sono facilmente intuibili.<br />

Il riconoscimento di questa riluttanza a comunicare l'esistenza di una pediculosi del capo<br />

ha fatto sì che ogni azione diretta a limitare la sua diffusione nella popolazione non può<br />

non passare da una corretta informazione delle famiglie, anello essenziale nella battaglia<br />

contro i pidocchi.<br />

La mancata conoscenza porta, infatti, all'impossibilità di applicare le comuni norme per<br />

limitare la diffusione della pediculosi nella collettività e quindi nelle famiglie.<br />

Le azioni di prevenzione non possono essere solo risorsa di pochi addetti ai lavori<br />

Gli approfondimenti su questa parassitosi traggono origine da una analisi delle attuali conoscenze<br />

scientifiche della pediculosi in genere ed in particolare di quella del capo e dalla necessità di<br />

porgere utili informazioni che possono essere trasferite alle famiglie, alle istituzioni, agli operatori<br />

sanitari considerando che molte delle incertezze associate a questa infestazione sono dovute<br />

all’ingiustificato allarme sociale ed al panico che si diffonde piuttosto che al parassita stesso.


È esperienza comune, infatti, che, quando casi singoli o focolai di epidemia coinvolgono la scuola o<br />

le comunità infantili in genere, subentrano paure e allarmismi.<br />

Gli interventi di prevenzione, che la ASL mette in campo attraverso gli operatori del Dipartimento di<br />

Prevenzione e dei Distretti sono, a volte, ritenuti insufficienti, perché è ancora diffusa l’erronea<br />

convinzione che tutti i mezzi possibili, dall’isolamento dei malati alla disinfezione/disinfestazione di case<br />

e scuole, siano sempre assolutamente necessari.<br />

La pediculosi del capo:<br />

non rappresenta un serio problema sanitario, sebbene sia universalmente nota<br />

il suo reale peso è senza dubbio inferiore a quello percepito dagli operatori e dal pubblico<br />

non è destinata a scomparire in un futuro prossimo<br />

gli antiparassitari incontrano sempre più resistenza nel frenare l’infestazione<br />

Occorre cambiare il modo di pensare.<br />

E’ necessario ritenere la prevenzione delle malattie infettive e delle parassitosi l’arma da privilegiare<br />

utilizzando strumenti e sollecitando azioni prima che esse si verifichino; metodi ed azioni, cioè, devono<br />

essere posti in essere non solo quando la malattia si è già manifestata e non solo finalizzati al controllo<br />

della loro diffusione.<br />

Il primo passo da compiere in questa direzione è l’informazione, la formazione e la collaborazione tra gli<br />

operatori della salute e le diverse componenti che operano, nella società in generale e nelle comunità in<br />

particolare, come le infantili, scolastiche, sportive, le famiglie e così via, con la partecipazione di<br />

insegnanti, educatori, genitori e alunni; ciò nasce dalla necessità di condividere le conoscenze che<br />

sottendono le indicazioni operative per la prevenzione e il controllo delle malattie infettive, parassitarie e<br />

non.<br />

Un approccio informato basato su fatti concreti, ed un atteggiamento equilibrato contribuirà a limitare<br />

il problema delle malattie in genere.<br />

Fornire informazioni, per esempio, ai genitori, ai cittadini, regolarmente, senza attendere occasioni di<br />

allarme, rende superflua l’allerta improvvisa che allarma.<br />

La famiglia nel caso della pediculosi del capo, infatti, comincia a preoccuparsene solo nel momento<br />

in cui i bambini tornano a scuola perché considera l’infestazione provocata unicamente dalla<br />

permanenza dei figli in ambito scolastico.<br />

La pediculosi del capo, in realtà, non è una preoccupazione principalmente della scuola, ma delle<br />

comunità generalmente intese; la scuola può aiutare, tuttavia, ad affrontarla.<br />

In essa la percentuale di bambini con infestazione attiva “ presenza cioè del parassita vivo e mobile<br />

” è estremamente bassa; la percezione di insegnanti e genitori è, tuttavia, quella di essere in<br />

presenza di un’epidemia, fatto che rarissimamente accade.<br />

I pidocchi si diffondono per contatto diretto e prolungato della testa con la testa che ospita il<br />

pidocchio vivo e mobile o le uova quando non sono ancora saldate al capello.


Ciò può avvenire in ogni occasione di vita sociale. Allarmarsi a scuola non serve.<br />

Non sempre quando il bambino si gratta in testa è affetto da pediculosi, mentre il prurito non è<br />

sempre presente in caso di pediculosi.<br />

Questa, poi, non è legata alla presenza a scuola di bambini che vivono in condizioni di vita<br />

precarie.<br />

Non è necessario, infine, discriminare gli alunni interessati: quando si scopre che un bambino ha<br />

contratto questa parassitosi, generalmente, si tratta di lendini ed è probabile che le abbia da settimane.<br />

In sintesi i controlli generalizzati nella scuola, non limitano il fenomeno, al contrario, talvolta,<br />

creano allarmismo e inducono all’uso indiscriminato di prodotti antiparassitari nocivi e<br />

spesso inutili.<br />

E’ la famiglia che svolge un ruolo fondamentale nella prevenzione; solo in essa si può effettuare il<br />

controllo frequente e periodico della testa.<br />

La scuola e l’insegnante, possono portare aiuto fornendo informazioni e consigli per trattare il caso.<br />

Gli operatori del Servizio Sanitario offrono alle comunità la massima collaborazione.<br />

Pur nella consapevolezza che nei nostri climi il pidocchio non è capace di trasmettere alcuna malattia, è<br />

necessaria, in conclusione, una sinergia d'azione tra ASL, Scuola, Operatori sanitari e Famiglia<br />

per sconfiggere la diffusione di questa parassitosi.<br />

L’instaurarsi di un buon confronto, infatti, tra i dirigenti scolastici, le famiglie, le ASL, migliora la<br />

tempestività della sorveglianza sanitaria estendendo sia la griglia di osservazione, sia gli interventi che,<br />

coordinati, risultano più efficaci.


OBIETTIVI FORMATIVI<br />

L’istruzione sanitaria può modificare il ruolo che il comportamento umano ha nella contaminazione e<br />

nella trasmissione delle parassitosi e delle malattie in genere.<br />

La percezione, a livello di comunità, del problema delle malattie può facilitarne notevolmente il controllo.<br />

Il trattamento della pediculosi è giustificato solo se sono evidenti pidocchi viventi: le<br />

lendini morte o dischiuse, che rimangono attaccate al pelo e diventano translucide o<br />

opalescenti, possono falsamente suggerire una infestazione attiva.<br />

E’ necessario:<br />

Arginare il contagio facendo uso di giusti metodi per eliminare la parassitosi,<br />

uccidendo e rimuovendo tutti i pidocchi e le loro uova.<br />

Utilizzare i pediculocidi, la maggior parte di essi sono sostanze con possibili<br />

effetti collaterali, soltanto nei casi di accertata infestazione e mai per profilassi<br />

dei soggetti a rischio.<br />

C’è un animale che è rimasto accanto all’uomo negli ultimi 2 milioni di anni, adattandosi ad ogni<br />

circostanza; che lo ha seguito fedele in migrazioni, guerre, carestie e pestilenze, chiedendogli solo<br />

in cambio un po’ di cibo per sfamarsi: è il Pidocchio del capo<br />

Il Pidocchio del Capo….<br />

Non vola e non salta<br />

Non si trasmette agli animali: il contagio attraverso gli animali domestici non è possibile come è<br />

da escluderlo attraverso l’acqua della piscina<br />

Non seleziona la classe sociale<br />

Colpisce allo stesso modo sia i capelli puliti che sporchi: avere i pidocchi non è segno di cattiva<br />

igiene<br />

In assenza di sangue, lontano dall’ospite, muore in 1 – 2 giorni


• Non c’è una relazione causa - effetto tra la Pediculosi del capo e:<br />

- la pulizia del luogo ove si vive<br />

- l’igiene personale<br />

- la classe etnica e sociale<br />

• E’ impossibile prevenire completamente le infestazioni da Pidocchio del capo.<br />

- non c’è una soluzione definitiva<br />

- non esistono terapie preventive<br />

- è assolutamente inefficace e potenzialmente nocivo l’utilizzo di<br />

prodotti usati per la terapia a scopo preventivo<br />

- inefficaci sono la chiusura e la disinfestazione della scuola<br />

I genitori del bambino che frequenta una collettività sono il fondamento della prevenzione,<br />

identificazione e trattamento della pediculosi<br />

• tra le normali cure parentali che vengono rivolte al bambino va incluso il controllo<br />

settimanale dei capelli, anche se asintomatico, per identificare eventuali lendini o<br />

parassiti.<br />

• se il genitore sospetta l’infestazione, come per qualsiasi altra malattia, dovrà<br />

consultare il medico curante per la conferma della diagnosi e per la prescrizione del<br />

trattamento<br />

L’unica corretta misura di prevenzione è costituita dall’identificazione precoce dei casi<br />

La Scuola ha un ruolo fondamentale nel sostenere le famiglie in tale attività<br />

Lo screening scolastico non può sostituire le modalità di controllo della famiglia<br />

La Sanità Pubblica non ha processi che possano debellare definitivamente la Pediculosi:<br />

non esistono<br />

I Servizi Sanitari, per questa parassitosi, intervengono, di norma, con:<br />

l’informazione e l’educazione sanitaria delle Famiglie<br />

l’informazione e l’educazione sanitaria degli Insegnanti e dei Dirigenti<br />

scolastici<br />

l’informazione e la formazione degli Operatori sanitari<br />

la gestione delle notifiche di pediculosi ai sensi del D.M. 15 – 12 – 1990


ALLA PERSONA INFESTATA VERRÀ CHIESTO DI NON FREQUENTARE<br />

TEMPORANEAMENTE LA COMUNITÀ.<br />

LA RIAMMISSIONE SARÀ POSSIBILE DOPO ESECUZIONEDI UN TRATTAMENTO<br />

ERADICANTE, CERTIFICATA DAL MEDICO CURANTE<br />

LE MISURE DI PROFILASSI PER ESIGENZE DI SANITA' PUBBLICA<br />

In conformità con i Regolamenti Sanitari i bambini affetti da pidocchi sono obbligati ad astenersi<br />

dalla scuola, dai centri diurni, dai nidi infantili fin quando il trattamento non avrà avuto inizio.<br />

Un bambino affetto da pidocchi può ricevere il trattamento alla sera e tornare a scuola il giorno dopo.<br />

LA NORMATIVA DI RIFERIMENTO<br />

- D.P.R. 22.12.67 n° 1518<br />

- D.M. 15.12.1990<br />

- Circolare Ministero Sanità n° 4 del 13.03.1998. Prot. 400. 3/26/1189<br />

La circolare del Ministero della Sanità n. 4 del 13.03.1998 prevede:<br />

“ restrizioni della frequenza di collettività fino all’avvio di idoneo trattamento di<br />

disinfestazione, certificato dal medico curante ”.<br />

Qualora il bambino non venga adeguatamente sottoposto a trattamento dovrà esserne disposto<br />

l’allontanamento dalla sede scolastica da parte dell’U.O. Igiene e Sanità Pubblica e/o dal<br />

Distretto in modo da interrompere la catena di trasmissione.<br />

Quindi per la riammissione a scuola, se si eseguono scrupolosamente le indicazioni per<br />

eliminare i pidocchi, il bambino potrà tornare a scuola il mattino dopo il primo trattamento.


LE REGOLE DEL GIOCO PER BATTERE I PIDOCCHI<br />

Rilievo precoce dei pidocchi<br />

Mezzi semplici e non pericolosi<br />

• Piccole infestazioni di pidocchi<br />

sono più facili da trattare<br />

• Pettine stretto a denti fini ( distanza<br />

denti 0,3 mm)<br />

• Balsamo per capelli – Acqua calda<br />

e aceto in parti uguali<br />

Prodotti antiparassitari migliori • Lozioni, creme, mousse<br />

• Non shampoo<br />

Uso efficiente degli insetticidi:<br />

- scelta<br />

- modi<br />

- tempi<br />

• Prescrizione medico di famiglia e/o<br />

specialista<br />

• Corretta modalità, secondo<br />

istruzioni casa produttrice, di<br />

applicazione<br />

• Ripetizione trattamento a distanza<br />

di 2 settimane circa<br />

Sviluppo di nuove molecole • Annulla l’insorgenza di resistenze<br />

dei parassiti<br />

• Evita la tossicità delle sostanze


La pediculosi è un vero “ grattacapo ”.<br />

Il problema è frequente, soprattutto tra i piccoli: ogni anno i pidocchi del capo infestano un milione e<br />

mezzo di italiani; oltre il 70% è rappresentato dai bambini, senza distinzione di classe sociale ed etnica.<br />

Capita e non bisogna farne un dramma.<br />

In particolare sono interessati i bambini fra 2 - 3 anni ed i 10 anni che frequentano asili e scuole,<br />

piscine e altri luoghi pubblici; si stima che il 25% di essi venga colpito.<br />

E’ proprio attraverso il contatto fisico che un pidocchio può passare da una testa all’altra.<br />

Nella vita di un bambino le occasioni di socializzazione e di vita comunitaria sono infinite e, maggiori,<br />

rispetto agli adulti, le probabilità di essere infestato: all’asilo, a scuola, in palestra, ai giardinetti i piccoli<br />

hanno frequenti contatti con i coetanei attraverso, per esempio, gli abbracci e lo scambio di abiti e<br />

cappelli.<br />

La pediculosi, l’infestazione di pidocchi, infatti, è contagiosa e si trasmette per:<br />

• Contatto diretto da un individuo infestato ad un altro. I pidocchi<br />

non volano né saltano da testa all’altra; si muovono velocemente fra i capelli della<br />

persona infestata, passando da una testa all’altra quando queste sono molto vicine.<br />

• Contatto indiretto attraverso lo scambio di oggetti<br />

personali quali abbigliamento, spazzole, pettini, fermagli, biancheria da letto, coperte, o<br />

durante il gioco.<br />

E’ bene precisare che la pediculosi non è dovuta a mancanza di igiene – i pidocchi si annidano<br />

anche sui capelli puliti – o alla lunghezza dei capelli.<br />

Non è pericolosa: il Pediculus Humanus Capitis non è quasi mai vettore di malattie infettive.<br />

L’infestazione degli indesiderati ospiti è elevata, soprattutto nei mesi che vanno da ottobre a maggio e<br />

sarebbe, dunque, impossibile prevenirne il contagio limitando le opportunità di frequentazione dei<br />

piccoli con i coetanei.<br />

Una volta accertata la presenza dei parassiti non rimane allora che correre ai ripari: anche se non<br />

provoca malattie, la “pediculosi”, è molto fastidiosa, può alterare l’equilibrio biologico dei capelli e<br />

danneggiare il cuoio capelluto.<br />

Per questo è importante imparare a riconoscerla e a trattarla in modo adeguato.<br />

Non e' un argomento accattivante, ma i protagonisti sono per l'appunto i pidocchi succhiatori di<br />

sangue, insetti ectoparassiti permanenti e obbligati della testa e del corpo non solo di noi umani,<br />

ma anche dei nostri cugini più stretti ( i primati ), e di moltissimi altri mammiferi.


L’evoluzione dei pidocchi, esaminata con le moderne tecniche di biologia molecolare, ha portato<br />

notevoli risultati nel riscrivere la storia del genere umano.<br />

Pochi tra i parassiti altamente specifici, come i Plasmodi della malaria, gli Ossiuri, i Pidocchi, la Tenia<br />

solium, hanno accompagnato l’uomo, insieme alle scimmie antropomorfe, parassitandolo, nel corso della<br />

sua evoluzione fino dagli stadi pre - umani.<br />

La maggior parte degli attuali parassiti, oltre 200 specie, di cui 50 si ritrovano nell’uomo con notevole<br />

frequenza, sono stati acquisiti in tempi più recenti da vari animali selvatici e soprattutto da quelli<br />

domestici, con cui l’uomo ha avuto occasione di contatto.<br />

◙<br />

◙<br />

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha classificato la Pediculosi tra le malattie parassitarie<br />

( ICD -10:B85 )<br />

Il Ministero della Salute ha previsto per la Pediculosi delle misure di profilassi per esigenze di<br />

sanità pubblica ( Circolare Ministero delle Sanità n° 4 del 13 Marzo 1998 )<br />

La chiave di volta, strumento fondamentale per affrontare la questione pidocchi, per evitare di<br />

aggiungere problema a problema e per sopprimere quelle che sono le immotivate conseguenze sociali<br />

ed economiche che nascono dall’infestazione di questa parassitosi, è<br />

per le famiglie quella di:<br />

• restare serene<br />

• evitare e non creare allarmismi inutili<br />

• prendere con maggior leggerezza il caso<br />

per gli esperti quella di:<br />

• creare, fissare e stabilire protocolli o linee guida per il l trattamento di questa infestazione,<br />

che non ha morbosità collegata significativa e mortalità; introdurre sostanze i cui principi attivi si<br />

rivelino sicuri ed efficaci, annullando quelle inquietudini che potrebbero derivare dal loro uso.<br />

Specificatamente, anche se i pidocchi della testa non causano problemi di salute, le infestazioni<br />

causano imbarazzo significativo e stigma sociale, giorni inutili persi dalla scuola, costi diretti del<br />

trattamento, così come costi indiretti da mancata produttività, per una mancanza di politiche<br />

antipediculosi.<br />

Nel considerare tutti questi fattori, si è cercato, con questo lavoro, di tracciare una linea con<br />

l’intento di:<br />

- chiarire, con semplicità, come fare la diagnosi corretta<br />

- suggerire la terapia idonea e le manovre comportamentali<br />

- fornire raccomandazioni e procedure per la una valida amministrazione del problema<br />

dei pidocchi della testa.


Figura 1 La linea arancione mostra la rotta dell’espansione umana fuori dall’Africa 50.000 anni fa.<br />

L’infestazione dei pidocchi umani ha seguito la stessa rotta<br />

Altre ricerche come quelle della dottoressa Natalie Leo, parassitologa dell’università del Queensland, in<br />

Australia, ed i suoi colleghi, hanno evidenziato che il P. del capo ed il P. del corpo di uno stesso<br />

individuo non sono interfecondi. Anche per tale motivo un pidocchio del capo che finisce su un vestito si<br />

affretterà a tornare nel suo habitat originario.<br />

Per restare alla storia più vicina a noi ricordiamo che:<br />

• I pidocchi sono citati nella Bibbia e nei papiri egizi<br />

• Le lendini ed i pidocchi del capo sono stati trovati nei capelli di mummie preistoriche<br />

Si sono reperiti 2 pidocchi fossilizzati su 2 mummie peruviane risalenti circa al 1025 d.C.<br />

L’analisi del loro Dna, tuttavia, ha rivelato come questi parassiti sarebbero stati nel territorio dei<br />

nativi americani già da 10.000 anni prima della scoperta dell'America<br />

Altre lendini sono quelle scoperte nella caverna di Nahal Herman, nel Deserto della Giudea,<br />

presso il Mar Morto, databili intorno al 6.900-6.300 a.C.<br />

• Le lendini infestavano anche le mummie egiziane; da ciò si può dedurre che la pediculosi fosse<br />

comune anche nell’antico Egitto tanto da non risparmiare neppure i ricchi che potevano<br />

permettersi una tomba lussuosa.<br />

Secondo alcuni autori la rasatura rituale, tra quelle popolazioni, aveva soprattutto lo scopo di<br />

impedire un più facile contagio e le “brillantine” a base di grasso di ippopotamo avevano forse<br />

lo scopo di uccidere i parassiti per asfissia.”<br />

• Tracce di uova di pidocchi sono state trovate in resti di individui deceduti durante l’eruzione del<br />

Vesuvio ( 24 agosto del 79 d.C.)<br />

La tradizione vuole che celebri personaggi, come Erode il Grande, il dittatore Silla, l’imperatore di<br />

Germania Arnolfo, il re Filippo II di Spagna, fossero affetti da pediculosi cronica.


I differenti tipi di pidocchi sono stati, tuttavia, identificati solo in tempi più recenti, nei secoli XVII<br />

e XVIII.<br />

Per tutta l’antichità e per molti secoli successivi, la medicina non ha saputo fornire spiegazione alla<br />

malattia che è stata a lungo erroneamente considerata “una alterazione degli umori dalla cui<br />

corruzione nascevano gli insetti molesti”.<br />

I rimedi per curarla furono tanti e singolari.<br />

Si passò dall’aglio bevuto in un decotto di origano, all’uso della pasta al miele consigliata dalla cultura<br />

araba, allo “spidocchiamento” in uso in tutto il mondo.<br />

Per arrivare alla svolta decisiva si dovette attendere il XX secolo quando, con la II Guerra Mondiale,<br />

fecero il loro ingresso sul mercato i primi insetticidi sintetici dell’era moderna come il DDT, acronimo del<br />

dicloro-difenil-tricloroetano, banditi definitivamente nel 1972 quando ne vennero accertati i nocivi effetti<br />

ambientali.<br />

Le credenze e le paure<br />

sono infondate?<br />

4. LUOGHI COMUNI, DETTI, CREDENZE E CURIOSITA’<br />

Sì.<br />

Il Pidocchio del capo è un insetto molto evoluto. Si può dire che, abituato a<br />

vivere sulla testa degli uomini, sia diventato quasi intelligente. Ha modi discreti e<br />

raffinati e se deve scegliere tra una capigliatura sporca e una pulita sceglie<br />

quest' ultima.<br />

Non si scandalizzino, quindi, le madri dicendo " ma io lavo i capelli tutti i giorni<br />

a mio figlio, come può aver preso i pidocchi? "<br />

La paura della malattia ha un fondamento maggiore.<br />

Questo parassita, infatti, si nutre esclusivamente del nostro sangue che preleva<br />

dopo aver praticato un minuscolo foro nella pelle. E' logico pensare che passando<br />

da un individuo all'altro possa trasmettere malattie infettive.<br />

Due curiosità simpatiche relative alla storia dei pidocchi: nel Medioevo si pregava San Giona, quale<br />

Protettore di chi portava i pidocchi ed il pidocchio è il n° 87 se si vuole giocare la smorfia napoletana”.<br />

Il più fedele amico dell’uomo, prima del cane, era certamente il pidocchio.<br />

Fino ad una cinquantina d’anni fa, soprattutto nelle famiglie povere, costrette a vivere ammassate in<br />

case sporche, il pidocchio era un silenzioso e fastidioso compagno,onnipresente.<br />

Il motivo del proliferare di questi insetti era ovviamente quello del sudiciume, tanto che, nel Modenese,<br />

delle famiglie oltremodo sporche, si diceva: “ schiacciano i pidocchi sopra il tagliere”.


Contro la miseria e la sporcizia non si poteva fare un granché: perciò si preferiva incolpare si<br />

quanto avveniva qualcos’altro.<br />

• Nel Piacentino, si diceva ai bambini golosi che i pidocchi venivano a chi faceva scorpacciate di<br />

castagne crude.<br />

• Nel Carpigiano, si credeva che per farli venire fosse sufficiente mangiare la parte bianca della<br />

buccia del cocomero.<br />

• Di sicuro, per non rischiare di trovarseli a spasso per i capelli, bisognava evitare di pettinarsi il<br />

venerdì.<br />

Avere pidocchi in testa era visto come un fatto dovuto, insopprimibile, tanto che se ne<br />

esorcizzava il fastidio con frasi:<br />

• Cos’hai qualche briciola di pane che ti gira per la testa?<br />

• Chi ha pidocchi è sano: considerato che, come ricordano nel Bolognese, questi parassiti<br />

preferiscono i giovani e sono soliti abbandonare l’ospite quando la salute peggiora o la vecchiaia<br />

incalza.<br />

• I pidocchi, però, benché molesti, odiosi ed inutili, avevano in realtà un utilizzo pratico<br />

Potrà sembrare strano, ma era l’unico rimedio "certo" per curare l’itterizia e, come sostenevano nel<br />

Carpigiano, anche la pleurite.<br />

Nel primo caso, a Modena, dicevano che se ne dovevano ingoiare sette racchiusi in un’ostia, mentre<br />

nel secondo ne erano sufficienti tre: “ tre pidocchi al giorno, mal di costa, togliti di lì ”.<br />

Queste operazioni si eseguivano alla mattina a digiuno, e ripetute, aumentando le dosi, fino a quando<br />

la malattia non era scomparsa.<br />

È ovvio che i pidocchi dovevano essere sempre freschi, di giornata. Non era certo un problema: era<br />

"uso" conservarne in buon numero direttamente sulla testa.<br />

Il legame pidocchio-miseria, ha generato diversi modi di dire; in quasi tutti i dialetti, ad esempio, il<br />

pidocchio è sinonimo di persona avara, gretta.<br />

• Degli avari, a Reggio Emilia, si diceva: “ pela un pidocchio per vendere la pelle “,<br />

oppure, ancor peggio<br />

“ non regalerebbe neppure la pelle di un pidocchio “


• Con “ pidocchio rifatto “, a Ferrara, si indicano con sufficienza gli uomini un tempo miserabili, ora<br />

agiati, dal comportamento avido e sfrontato.<br />

Restando in tema di credenze popolari, c’è da aggiungere che anche sognare pidocchi, così come<br />

vederli, era di cattivo augurio e auspicio di miseria.<br />

5. LOTTA ALLA PEDICULOSI: LE POSSIBILI STRATEGIE<br />

L’infestazione dei pidocchi della testa è un problema comune, con una elevata incidenza e prevalenza,<br />

che soprattutto riguarda i bambini in età scolare.<br />

Il primo interesse, pertanto, è, per il trattamento, la sicurezza dei Pediculocidi e di altri prodotti<br />

che si usano per trattare i pidocchi del capo.<br />

Infatti, non è accettabile alcun rischio.<br />

Molti trattamenti sono risultati inefficaci a causa della resistenza dei pidocchi a vari prodotti come gli<br />

OCT, = Over The Counter , utilizzati negli ultimi decenni, che non necessitano della ricetta medica, o<br />

come<br />

il Lindano, principio attivo, pediculocida, comunemente usato per diverse generazioni a cui la Food and<br />

Drug Administration ha, recentemente, attribuito potenziali gravi effetti collaterali associati al suo uso.<br />

O come il Malathion, estere fosforico, recentemente reintrodotto negli USA previa ricetta medica, al<br />

quale era stata associata una certa resistenza dipendente dalla formulazione in cui era stato messo in<br />

commercio.<br />

Una rivalutazione e revisione in generale dell’argomento dei pediculocidi è legittima, alla luce del<br />

loro uso, indiscriminato, sempre più crescente, della loro ridotta efficacia, della resistenza sviluppata da<br />

questi parassiti a queste sostanze e, di conseguenza, alla inefficacia dei trattamenti.<br />

Le modalità di approccio con cui il sistema sanitario e le istituzioni scolastiche affrontano quello che di<br />

fatto è un problema per un numero rilevante di famiglie con figli in età scolare possono essere, in<br />

talune realtà, un atto emblematico: “ delegare all’individuo la soluzione del problema! ”<br />

Tacciare le famiglie di disinformazione, accusarle di non applicare correttamente i prodotti per il<br />

trattamento disinfestante si basa, purtroppo, molto spesso, su preconcetti.<br />

La responsabilità della terapia della parassitosi è frequentemente, poi, totalmente affidata alla famiglia e<br />

non vi è alcun controllo né la eventuale misura di allontanamento da scuola nel caso in cui essa non<br />

effettui la disinfestazione del bambino, pur dichiarando di aver effettuato il trattamento farmacologico,<br />

forse per un immotivato disinteresse di alcuni attori della storia, per il timore della cancellazione della<br />

scelta dell’assistito, per superficialità, per una regia non presente!<br />

E’ frequente, dunque, il caso di bambini che convivono con i pidocchi per mesi, di altri che debellata<br />

l’infestazione si reinfestano, di altri che non vogliono o non riescono a liberarsi.


La conseguenza di un mancato coordinamento e della collaborazione delle parti in gioco, di una<br />

educazione sanitaria e oltre che di un serio controllo porta, inevitabilmente, al fallimento delle misure di<br />

profilassi sanitaria per il controllo della diffusione della pediculosi.<br />

Un protocollo sanitario ed una corretta politica di amministrazione della pediculosi si basa, invece, su<br />

una serie di interventi collegati, partendo da alcune:<br />

- precauzioni prima che l’invasore attacchi<br />

- considerazioni basilari<br />

- obiettivi<br />

- controlli e centratura dei targets<br />

- programmi di screening<br />

PRECAUZIONI<br />

I. Non esistono prodotti specifici per prevenire i pidocchi.<br />

II. La miglior prevenzione è basata sulla cura dei capelli, che vanno lavati frequentemente con<br />

normali shampoo e controllati regolarmente, soprattutto nei bambini e nei soggetti che vivono in<br />

comunità come scuole, caserme e così via<br />

III. Va sfatata la diffusa convinzione che effettuare shampoo a cadenza regolare, esempio<br />

settimanale, con prodotti antiparassitari prevenga l’infestazione: infatti nessun prodotto<br />

antiparassitario è in grado di svolgere un’azione preventiva.<br />

IV. Al contrario, l’impiego indiscriminato e prolungato di questi prodotti, espone inutilmente il<br />

soggetto alla sua seppur modesta tossicità e potrebbe contribuire all’insorgenza di resistenze.<br />

V. Una certa resistenza è dovuta alla formulazione del prodotto usato.<br />

VI. Si ricorre molto spesso all’automedicazione con prodotti da banco per il trattamento della<br />

pediculosi: un comportamento che può provocare una sovraesposizione agli insetticidi ed un<br />

aumento della resistenza ai farmaci da parte dei pidocchi.<br />

VII. E’ molto più efficace e sicuro un controllo periodico del cuoio capelluto.


CONSIDERAZIONI<br />

a. Una responsabilità comune: un metodo pluridisciplinare. Procedure, politiche e pratiche che si<br />

occupano di Pediculosi dovrebbero essere sviluppate entro il campo di applicazione della<br />

legislazione statale,delle pubbliche linee guida e delle raccomandazioni compatibili con<br />

l’evidenza medica, consentendo una forte collaborazione.<br />

E’ vitale che tutti i componenti, a vario titolo, assumano la responsabilità come parti di una<br />

squadra: il medico ed il farmacista forniscono il trattamento, il dirigente scolastico,<br />

l’insegnante, il consiglio di circolo, i servizi sociali, l’Asl con il Distretto ed il Dipartimento di<br />

Igiene, con uno sforzo che può essere grande, devono fornire una costante e completa “<br />

comunicazione “ alla famiglia coordinando la cura nella Comunità, rispettando il diritto del<br />

bambino alla riservatezza e promuovendo l’uso di trattamenti basati sull’evidenza medica,<br />

contrastando i rimedi domestici per sentito dire.<br />

b. Lendini è il termine medico che indica le uova dei pidocchi. Nella lotta alla pediculosi sono loro<br />

che devono essere eliminate, ciò è più difficile.<br />

c. In una persona infestata ci sono circa una decina di pidocchi e centinaia di lendini.<br />

d. La maggior parte dei casi di pidocchi della testa sono diagnosticati e i trattamenti sono suggeriti<br />

da non medici.<br />

e. Una errata diagnosi potrebbe indurre a ricorrere ad un trattamento non necessario, quando cioè i<br />

pidocchi non sono presenti.<br />

f. L’insuccesso di un trattamento potrebbe portare ad un uso ripetuto e ad una applicazione<br />

impropria, fattori potenziali per una sovraesposizione a questi pesticidi.<br />

OBIETTIVI<br />

Gli obiettivi: quelli di promuovere una diagnosi corretta, l’uso adeguato e più efficace dei trattamenti, di<br />

abbassare i costi, introducendo scelte migliori nelle fasi iniziali della gestione operativa.<br />

Sono:


1. Fornire un’istruzione di qualità che richiede informazione continua per rimanere attuali;<br />

conoscere, ricercare e richiamare la disinformazione corrente che può essere associata alla<br />

pediculosi, prima che si manifesti l’infestazione per offrire agli utenti una più rapida probabilità di<br />

porre domande, e l’apprendimento di trattamenti e di pratiche corrette. Sottolineare gli errori<br />

prima di una infestazione può accelerare l’uso di procedure idonee.<br />

2. E’ necessario, attraverso l’Educazione sanitaria, fornire una formazione completa a tutte le parti<br />

interessate sia in maniera preventiva che durante le infestazioni. L’efficacia della formazione<br />

dipende dal saper affrontare e rispondere alle esigenze specifiche delle famiglie, come per<br />

esempio le barriere linguistiche o il livello culturale dei genitori o dei tutori.<br />

3. L’approccio più efficace, quello seguito in queste pagine, è quello di progettare e presentare le<br />

informazioni in formati differenti per raggiungere in modo più che significativo tale che possa<br />

essere seguito da tutti.<br />

4. L’applicazione delle misure di Profilassi per il controllo della diffusione della parassitosi: un<br />

documento procedurale completo deve includere la descrizione dei processi da seguire nella<br />

scuola; dalle informazioni su come i genitori saranno avvisati dell’infestazione, al protocollo di<br />

trattamento, alla riammissione degli alunni; dai parametri specifici che illustrano quando è<br />

necessario informare i funzionari della sanità pubblica, ai controlli che si possono eseguire sui<br />

componenti della comunità.<br />

5. Le procedure dettagliate, anche se sono importanti, devono essere osservate come una guida di<br />

riferimento piuttosto che come regole rigide.<br />

6. L’identificazione dei pidocchi e delle lendini.<br />

7. La prescrizione di un farmaco con efficace azione pediculocida ed omicida.<br />

8. L’uso corretto della formulazione consigliata per applicazione, quantità e tempi.<br />

9. La verifica del successo della terapia<br />

10. L’interruzione del ciclo della reinfestazione.<br />

11. Le istituzioni della Scuola e della Asl coordinando le varie funzioni possono svolgere un ruolo<br />

chiave nel trattare con la famiglia del bambino e sradicare l’infestazione fornendo, con<br />

l’educazione sanitaria indirizzata alle opzioni per l’amministrazione del problema, la corretta<br />

gestione del farmaco da utilizzare, la pulizia ambientale da applicare, le valutazioni e la<br />

selezione di quanto udito e visto, il supporto e la rassicurazione alla famiglia.<br />

12. La collaborazione delle istituzioni è vitale per l’amministrazione generale delle infestazioni; i loro<br />

sforzi nel controllare e ridurre ciò, sono necessari alla salute generale della popolazione<br />

comunitaria.


CONTROLLI E CENTRATURA TARGETS<br />

Anche se nessun processo di malattia è associato alla pediculosi, è adeguato prevedere un ulteriore<br />

controllo per escludere una reinfestazione.<br />

Vi è, attualmente una preoccupazione sull’aderenza e l’esattezza del controllo effettuato dalle famiglie.<br />

I membri della famiglia possono, infatti, essere inesperti nell’identificare i pidocchi, o possono non essere<br />

a conoscenza delle informazioni sulla pratica, e trattamento dell’infestazione.<br />

Un controllo può essere effettuato su allievi sintomatici, su quelli che hanno fatto trattamenti, su gruppi<br />

ad alto rischio ( controlli school-based selettivi ).<br />

GLI SCREENING E LE POLITICHE ANTI PEDICULOSI<br />

Lo screening, selezione in italiano,è definito come l’identificazione di casi non riconosciuti attraverso<br />

esami, prove o altre procedure.<br />

Il controllo dei capelli a domanda o la ricerca sistemica testa dopo testa in ambiente scolastico, da parte<br />

del personale sanitario delle uova e dei pidocchi non è un mezzo efficace di riduzione dell’incidenza<br />

dell’infestazione da pidocchi.<br />

Si afferma che i “ piani di vigilanza “ con screening nelle scuole, per questa infestazione sono<br />

svantaggiosi perché:<br />

- la scuola rappresenta solo uno dei luoghi dove può avvenire il contagio<br />

- causano una inutile perdita di tempo non giustificata dagli limitati risultati<br />

- il tempo impiegato per ciascun bimbo per il processo di selezione, circa 1 minuto, non è abbastanza<br />

congruo e non è sufficiente per una diagnosi corretta come si afferma in studi controllati<br />

- tale procedura può fornire un senso falso di sicurezza alla comunità<br />

- è una risposta alle infestazioni sproporzionata alla importanza medica di questi parassiti<br />

- richiedono una organizzazione ed una collaborazione notevoli<br />

Molti distretti scolastici ed alcune organizzazioni del consumatore, negli USA, vorrebbero promuovere<br />

“ politiche senza lendini ”. Queste richiederebbero, generalmente, l’allontanamento del bambino dalla<br />

scuola fino alla rimozione di tutti i pidocchi e delle uova.<br />

Spesso il bambino viene mandato a casa il giorno della diagnosi.<br />

La ricerca suggerisce che un bambino con una infestazione attiva di pidocchi è probabile possa averla<br />

da almeno un mese, dal momento in cui è stato scoperto il parassita e, pertanto, il giorno della diagnosi<br />

non comporta un rischio immediato. Non esiste nessuna prova medico-scientifica, all’asserzione, dei<br />

promotori della politica senza lendini, che un uovo potrebbe schiudersi e contagiare altri lo stesso giorno<br />

in cui esso è stato scoperto sullo testa di un bimbo, per cui non è necessario allontanarlo<br />

immediatamente.


Ci sono ricerche che sostengono che la presenza di lendini comporta un rischio basso.<br />

In uno studio del 2001 condotto su 2 scuole elementari americane, 1729 bambini sono stati testati per la<br />

pediculosi del capo.<br />

Un totale di 28 bambini pari all’1,6% aveva i pidocchi e 63 pari al 3,6% aveva le lendini, senza pidocchi.<br />

Dopo 14 giorni, il18% dei bambini con sole lendini li ha sviluppati.<br />

I ricercatori hanno concluso che avere 5 o più lendini al di sopra di 6 millimetri dal cuoio capelluto ha<br />

aumentato il rischio di trasformazione in pidocchi, ma la maggior parte dei bambini con le lendini e senza<br />

parassiti adulti non sono stati infestati.<br />

Si suggerisce, pertanto, di utilizzare il buon senso per valutare ogni caso; di sconsigliare all’infestato il<br />

contatto stretto con altri bambini; di avvisare i genitori e di richiedere di affrontare subito il problema; di<br />

informare, nelle scuole, i genitori dei compagni del bambino parassitato che vi è una infestazione in<br />

corso; di proteggere la riservatezza del bambino colpito. 1)<br />

1) B.L. Frankowski – “ American Academy of pediatrics Guidelines for the Prevention and Treatment of<br />

Head Lice Infestation – American Journal of managed care – 2004 - 10: s 269-272<br />

A causa della portata dell’intervento, delle risorse e del tempo richiesto i procedimenti di screening<br />

dovrebbero essere considerati soltanto durante gli alti tassi di infestazione che, a sua volta,<br />

dovrebbero essere definiti dal Ministero della Salute.<br />

6. I PIDOCCHI QUESTI SCONOSCIUTI. COSA SANNO GLI ITALIANI DI QUESTO PROBLEMA<br />

Nel corso degli ultimi tre decenni l’incidenza di pediculosi del capo è aumentata costantemente,<br />

rendendo la diagnosi e il trattamento dell’infestazione da pidocchio uno dei compiti più comuni in<br />

medicina generale ed in pediatria.<br />

E’ tuttavia, un problema sottostimato dagli <strong>It</strong>aliani: solo uno su quattro ne conosce le reali<br />

dimensioni, e sui pidocchi intanto regna sovrana l’ignoranza.<br />

◙<br />

◙<br />

◙<br />

Quanto ne sanno gli <strong>It</strong>aliani di questo problema?<br />

Quali sono i luoghi comuni e le errate convinzioni che ancora resistono sui pidocchi e quali<br />

invece sono ormai sfatati?<br />

Quali sono gli strumenti che si utilizzano per prevenire la diffusione di questi parassiti?


6.a L’indagine 2006 dell’ “OSSERVATORIO MILICE”<br />

L’ “Osservatorio Milice” è il primo Osservatorio Internazionale per conoscere e combattere i<br />

pidocchi.<br />

E’ stato condotto da “ Eta Meta Research “ attraverso 300 interviste telefoniche con sistema CATI<br />

( Computer Aided Telephon Interviews ) ed è basato su un questionario strutturato.<br />

Il campione utilizzato, formato da 300 persone italiane dai 18 ai 65 anni, è casuale, rappresentativo<br />

dell’universo di riferimento, e controllato secondo i parametri di area geografica, ampiezza del comune<br />

di residenza, genere ed età.<br />

La rilevazione è avvenuta nei giorni 25-26 luglio 2006.<br />

Un tempo per prevenire o per affrontare “l’infestazione” si ricorreva a interventi drastici e in<br />

ogni famiglia c’erano dei “rimedi della nonna”, per lo più assolutamente inefficaci.<br />

SINTESI<br />

L’infestazione da pidocchi, dunque, non è segno di scarsa igiene personale e può interessare soggetti di<br />

qualunque fascia sociale; tuttavia, questa semplice verità, talvolta, è difficile da accettare per le famiglie<br />

interessate, che vivono il problema come una vergogna.<br />

Affrontare con tale apprensione una semplice “parassitosi”, che non ha conseguenze sulla salute del<br />

piccolo, può spingere i bambini, anche se in un 15% dei casi, ad emarginare dal gruppo i compagni<br />

colpiti dall’infestazione, rischiando di provocare comportamenti dannosi sotto il profilo psicologico, in una<br />

età molto delicata dal punto di vista dello sviluppo della personalità.<br />

Un fenomeno, quindi, correlato è quello dell’auto-esclusione del bambino che ha avuto i pidocchi, si<br />

verifica cioè una sorta di estromissione volontaria dai giochi e dalle attività sociali, per vergogna e per<br />

timore di essere deriso, che possono determinare problemi relazionali di una certa gravità.<br />

In ogni caso vale la pena ricordare sempre che i bambini non hanno<br />

pregiudizi e che sono gli adulti a favorirne la comparsa.<br />

CORRETTA INFORMAZIONE<br />

I genitori dovranno astenersi da commenti offensivi o colpevolizzanti, cercando di minimizzare e<br />

sdrammatizzare, chiarendo che l’evento fortuito e occasionale non presenta alcun motivo di<br />

preoccupazione.<br />

Questo, d’altro canto, non significa che non va spiegata la dinamica di trasmissione dell’infestazione né<br />

che bisogna invitare il bambino a star lontano da un amico parassitato dalla pediculosi del capo.<br />

Una corretta informazione sulla reale natura della pediculosi è indispensabile per affrontarla e trattarla<br />

senza ingiustificati timori.


Va sottolineato anche dopo il primo trattamento non vi è più possibilità di propagazione.<br />

Quando la famiglia stessa non sia in possesso di informazioni corrette sulla reale natura del problema e<br />

sui modi di affrontarlo, il coinvolgimento delle strutture sanitarie e scolastiche diventa fondamentale.<br />

La distribuzione di materiale divulgativo,didattico scientifico, svolge, infatti, la triplice funzione<br />

di:<br />

- informare<br />

- ridimensionare<br />

- sfatare vecchi miti<br />

illustrando i più efficaci metodi di trattamento oggi a disposizione.<br />

8.a I costi diretti e indiretti: l’analisi<br />

Il pidocchio del capo è ubiquitario; ha cioè una distribuzione mondiale; è presente in tutti i paesi e climi:<br />

sia in quelli via di sviluppo che industrializzati.<br />

Si calcola che nel mondo l’incidenza della pediculosi del capo sia dell’ordine di centinaia di milioni di casi<br />

l’anno.<br />

E una parassitosi endemica.<br />

La pediculosi del capo è una infestazione riscontrabile in tutte le persone.<br />

L’infestazione non è influenzata dallo stato socio-economico.<br />

Fattori considerati di rischio quali la scarsa igiene personale o la lunghezza dei capelli, sembrano avere<br />

un ruolo marginale o addirittura nullo. La lunghezza dei capelli può essere di ostacolo ad una facile<br />

individuazione di pidocchi e lendini ed a una loro eliminazione.<br />

Gli esperti, hanno, infatti, fatto un nuovo ritratto della “ preda “ preferita da questi parassiti: “<br />

Bambina di buona famiglia, pulita, con capelli biondi e lisci “.<br />

Il pidocchio, dunque, preferisce di gran lunga farsi ospitare dai capelli puliti perché riescono meglio ad<br />

arrivare alla cute per succhiare il sangue.<br />

I capelli impastati,pertanto, rappresentano un ostacolo per il suo cammino verso la cute.<br />

Poi, per deporre le uova, si sposta da un capello parallelamente a quello vicino.<br />

Ecco, perché, più i capelli sono lisci ed ordinati – in genere sono biondi – più il suo compito è facile.<br />

Se invece i capelli sono mossi o addirittura ricci a cavaturaccioli – e spesso lo sono i capelli neri – si<br />

disorienta.<br />

Nelle Nazioni sviluppate, la pediculosi del capo è una manifestazione tipica, ma non esclusiva,<br />

dell’infanzia e dell’adolescenza. 1)<br />

1) D. Gillis. R. Slepon. E. Karsenty. M. Green “ Seasonality and long-term trends of pediculosis capitis<br />

and pubis in a young adult popolation “ . – Arch. Dermatolog. 1990; 126:638-41


8.b I fattori di rischio<br />

ETA’<br />

Può colpire qualsiasi fascia di età. L’età maggiormente interessata a questa infestazione, il picco di<br />

incidenza, è quello compresa tra i 3 e gli 11-12 anni 1)-2), nelle aree urbane piuttosto che le rurali,<br />

sebbene vi siano notevoli differenze da nazione a nazione.<br />

I bambini hanno maggiore probabilità di essere contagiati perchè hanno più vita comunitaria rispetto agli<br />

adulti. Sono più suscettibili per il contatto diretto con i coetanei, che avviene tra loro nelle aule ed in altre<br />

strutture comunitarie.<br />

1) D. Gillis. R. Slepon. E. Karsenty. M. Green “ Seasonality and long-term trends of pediculosis capitis<br />

and pubis in a young adult popolation “ . – Arch. Dermatolog. 1990; 126:638-41<br />

2) CDC. Parasites and health: head lice ) pediculus humanus capitis ). November 4, 1999 (<br />

www.dpd.cdc.gov )<br />

SESSO<br />

Le ragazze sono più esposte al rischio di infestazione a causa del loro comportamento sociale; per<br />

esempio, per una accettazione di un più stretto contatto fisico, tra loro; per la più facile condivisione di<br />

cappelli, pettini,fermagli per capelli. Le madri sono più colpite dei padri a causa dei maggiori contatti con<br />

i figli.<br />

RAZZA<br />

Studi su differenti popolazioni negli Stati Uniti e in Nigeria hanno evidenziato una maggiore<br />

predisposizione dei soggetti Caucasici o Asiatici a contrarre la pediculosi del capo.<br />

Una minor frequenza del problema è negli individui di colore, afro-americani, con pelle scura e<br />

capelli molto ricci .<br />

La ragione è da ricercarsi nella diversa morfologia del fusto dei capelli , con sezione ovoidale e forma<br />

a cavaturaccioli che non consente all’insetto di restare aggrappato al fusto del pelo.<br />

Il Pediculus Humanus Capitis si è adattato, sin da tempi remoti, soprattutto su capelli cilindrici a sezione<br />

rotondeggiante, come quello dei soggetti di razza bianca.<br />

Altri fattori protettivi nei confronti della pediculosi del capo sono costituiti:<br />

- dal maggior quantitativo di sebo sulla superficie cutanea, che spiega anche la ragione della<br />

maggiore


frequenza della pediculosi in età pediatrica, quando cioè la funzionalità delle ghiandole sebacee è<br />

ancora ridotta;<br />

- dal ph acido della cute del cuoio capelluto;<br />

- dalle abitudini cosmetiche come l’uso di pomate per capelli di tali soggetti. 1)<br />

1) CJ. Ko, DM Elston “ Pediculosis “ J.Am.Acad. Dermatol. 2004 jan; 50 (1): 1-12; quiz 13-4<br />

Questi parassiti prediligono, dunque capelli chiari, sottili e puliti perché riescono ad afferrarli meglio e a<br />

deporre più uova.<br />

PERIODO DI<br />

CONTAGIO<br />

La prevalenza della pediculosi non varia stagionalmente: le “epidemie” che si osservano in determinati<br />

periodi dell’anno sono dovute probabilmente all’aumento delle occasioni di contatto, ad esempio con<br />

l’inizio della scuola.<br />

Le epidemie di pidocchi delle testa, tuttavia, sono maggiormente frequenti da ottobre a maggio. Ma il<br />

clima costituisce solo un fattore predisponente secondario, sebbene la pediculosi sia più frequente nei<br />

climi temperati e caldi poiché il pidocchio per sua natura vive meglio alla temperatura di 29°C - 30°C; a<br />

temperature inferiori a 25°C non ovidepone. 2)-3)<br />

2) CJ. Ko, DM Elston “ Pediculosis “ J.Am.Acad. Dermatol. 2004 jan; 50 (1): 1-12; quiz 13-4<br />

3) R.C. Hansen “ Overwiev : the state of head lice management and control “ – Am. J. Manag. Care<br />

Settembre 2004; 10 (9 Supplemento ) : S260-3<br />

Il più alto tasso di infestazione in Israele è durante il caldo estivo, come da uno studio durato 11 anni, 4)<br />

4) Ministero della Difesa - Israele<br />

MODALITA’ DI<br />

CONTAGIO<br />

Il contagio è facilitato da condizioni di particolare socializzazione o sovraffollamento: classi, palestre,<br />

autobus, caserme.<br />

La trasmissione dell’infestazione avviene nella grande maggioranza dei casi:<br />

• per trasmissione diretta: il pidocchio passa da un individuo all’altro, quando questi sono molto<br />

vicini; lo scambio, quasi per caduta, avviene quando i bambini dormono o giocano insieme,<br />

testa contro testa, non semplicemente quando condividono lo stesso spazio. Contrariamente a<br />

quanto si pensa il pidocchio non salta da una persona all’altra; può farlo da un capello a<br />

quello vicino dello stesso ospite.<br />

Sono necessari circa 30 secondi affinché un pidocchio si trasferisca da una testa all’altra: ciò<br />

significa che solo un contatto diretto e prolungato è associato al rischio di trasmissione. 5)<br />

5) E. Weir “ School’s back, and so is the lowly louse “ Jamc 18 Settembre 2001; 165 (6)


Ne consegue che allorché un soggetto è affetto da pediculosi, l’infestazione colpisce<br />

frequentemente i soggetti che vivono nella stessa famiglia o che frequentano le stesse<br />

comunità.<br />

• per trasmissione indiretta, meno comunemente, attraverso i fomiti ( fomes, itis = oggetto che<br />

funge da veicolo ), cioè oggetti come biancheria da letto, coperte, poltrone tappeti, cappelli,<br />

spazzole, vestiti ed in generale qualsiasi oggetto che sia entrata recentemente in contatto con<br />

persone infestate. Pochi studi sperimentali esistono a riguardo 1)<br />

1) C.N. Burkhart “ Fomite transmission with head lice: a continuino controversy “ – lancet.<br />

Volume 361, 11 Gennaio 2003<br />

In ogni caso, la trasmissione da parte di pidocchi o di uova trasferiti sulle suppellettili,anche se<br />

meno frequente ed epidemiologicamente insignificante rispetto al rischio di trasmissione<br />

interumana è possibile e deve avvenire in tempi molto rapidi. 2)<br />

Questo perché il pidocchio, al di fuori dell’ospite, va incontro ad un rapido processo di<br />

disidratazione ed a una progressiva riduzione dei movimenti, fino all’immobilità. 3) Muore, cioè,<br />

se è lontano dall’ospite per più di uno - tre giorni. 4) -5)- 6)<br />

Generalmente i pidocchi reperibili sugli oggetti sono giunti al termine del loro ciclo vitale e hanno<br />

una diminuita capacità di stabilirsi su nuovi ospiti 2)<br />

La trasmissione mediante oggetti deve, quindi, avvenire in tempi molto rapidi.<br />

2) R.C. Hansen “ Overwiev : the state of head lice management and control “ – Am. J. Manag. Care<br />

Settembre 2004; 10 (9<br />

Supplemento ) : S260-3<br />

3) I.F.Burgess“ Pediculosis “ Habif. Clinical Dermatology 4th editino 2004<br />

4) R.N. Chunge e altri “ A pilot study to investigate transmission of head lice “ Can J Public Healt. 1991;<br />

82:207-208<br />

5) R.J. Roberts “ Clinical Practice. Head lice “ – N. England J. Med. 23 Maggio 2002. 346 (21): 1645-50<br />

6) CDC. Parasites and Health. Head lice ( Pediculus humanus capitis). Public Information. Fact Sheet.<br />

On http:www.dpd.cdc.gov/dpdx.<br />

8.c La distribuzione della pediculosi del capo: la panoramica internazionale<br />

Le percentuali d'infestazioni sono calcolate su almeno 1000 bambini<br />

La prevalenza nella popolazione generale sembra si attesti intorno all’ 1 – 3 %.<br />

Negli Stati Uniti d’America la pediculosi del capo colpisce 6 – 12 milioni di persone ogni anno. 1)<br />

1) O. Chosidow “ Scabies and pediculosis “ – Lancet. 4 Marzo 2000; 355 (9206):819-26<br />

- in Australia la pediculosi è risultata terza come frequenza, negli asili nido e nelle scuole materne<br />

- in Arabia Saudita colpisce il 9,6 % dei ragazzi adolescenti.


- nel Mali la prevalenza dei pidocchi della testa nei bambini è del 4,7 %<br />

- in Turchia a Izmir, la prevalenza è del 16,6 %<br />

- in Europa, l’incidenza nei bambini in età scolare va dal 25% in Gran Bretagna, al 49% in Francia. 2)<br />

2) K.Y. Mumcuoglu - S. Klaus - D. Kaflca - M. Teiler - J. Miller “ Clinical observation related to head lice<br />

infestation “ J. Am .Acad. Dermatol. 1991; 25:248-5 1.<br />

In Europa si registra una infestazione dell’8% negli studenti delle scuole primarie:<br />

- nelle scuole del Belgio la prevalenza è dell’ 8,9 %;<br />

- nella Repubblica Ceca pidocchi vivi soni stati rilevati nel 14,1 % e uova morte in un altro 9,8 % di 531<br />

bambini di età compresa tra i 6 e i 15 anni, in 16 scuole.<br />

- in <strong>It</strong>alia i casi di pediculosi denunciati fino al 1991 erano di poche migliaia l’anno.<br />

Nell’ultimo decennio, è stato osservato un incremento del numero di casi di pediculosi del capo con<br />

focolai epidemici nelle comunità scolastiche.<br />

Il numero di casi notificati, infatti, che sottostima di molto il numero reale, è passato da 3.449 nel 1990<br />

ai<br />

4.907 ( in 1.009 focolai ) nel 1999.<br />

Da una valutazione indiretta, più reale all’ andamento dell’evoluzione, calcolata valutando il numero di<br />

confezioni di prodotti pediculocidi venduti nel 2003 ( circa 1.443.000 confezioni ) l’incidenza stimata<br />

porta, tuttavia,un’incidenza del fenomeno nella popolazione generale al 2,5 %. 3)<br />

3) C. Gelmetti – S. Veraldi – G. Scanni “ Pediculosi del capo: proposte di linee guida terapeutiche “ –<br />

Giornale italiano di Dermatologia e Venereologia 2004; 138 (81):1-4<br />

Solo nel nostro Paese, la pediculosi colpirebbe più di 1 milione 800mila persone, di cui il 70% costituito<br />

da bambini tra i 3 e gli 11 anni.<br />

Nonostante la stima non sia ufficiale, sarebbero almeno 500mila le famiglie che, ogni anno, si trovano ad<br />

affrontare questo fastidioso inconveniente, 4)<br />

4) Osservatorio Internazionale Milice


1. LA PEDICULOSI<br />

PEDICULOSI DEL CAPO: GUERRA AI PIDOCCHI<br />

COSA E’: con il termine di pediculosi s’intende l’infestazione dell’uomo di una<br />

ectoparassitosi cosmopolita da parte dei pidocchi<br />

E’ una infestazione causata da insetti dell’ordine degli Anopluri, molto piccoli, atteri, cioè senza<br />

ali, delle dimensioni che vanno dal millimetro ai tre quattro, meglio conosciuti con il nome di<br />

“pidocchi”.<br />

La caratteristica principale di tali organismi è che vivono succhiando il sangue dell’ospite ed a tal fine<br />

sono dotati di un apparato buccale modificato in modo da risultare idoneo a perforare la cute e a<br />

succhiare.<br />

COSA E’: con il termine di pediculosi s’intende l’infestazione di una ectoparassitosi<br />

cosmopolita dell’uomo da parte dei pidocchi del capo<br />

E’ una infestazione del capello provocata dal:<br />

1) Pediculus Humanus Capitis<br />

2) Liposcelis Mendax “ il pidocchio dei libri ”, eccezionalmente.


® COME SI DIFFONDE IL PIDOCCHIO DELLA TESTA<br />

1. Incremento dei bambini negli asili nido, nelle scuole materne ed elementari<br />

2. Maggiore mescolanza tra i bambini<br />

3. Mancanza di conoscenze elementari della pediculosi da parte dei genitori che<br />

determinano analisi tardive<br />

4. La lunghezza dei capelli non ha importanza<br />

CHI E’ IL PEDICULUS HUMANUS<br />

CAPITIS<br />

SCHEDA TASSONOMICA<br />

Regno: Animale<br />

Phylum: Artropodi<br />

Subphylum Mandibolata: Hexapodi - Antennata<br />

Classe: Insetti<br />

Sottoclasse: Pterigoti<br />

Coorte: Exopterygota ( insetti alati primitivi )<br />

Sub – coorte: Neoptera<br />

Superordine: Paraneoptera<br />

Sezione: Psocoidei ( masticatori )<br />

Ordine: Siphunculati i “veri pidocchi” o<br />

Anopluri ( nome composto da “ dnoplos “ = disarmato e “ ura “ = coda )<br />

Famiglia: Pediculidi<br />

Il pidocchio del capo, piccolo insetto appartenente alla Famiglia dei Pediculidi. è:<br />

- ematofago, fornito di apparato buccale succhiatore: si nutre del sangue dell’ospite<br />

effettuando diversi pasti nelle 24 ore; risiede a stretto contatto con il cuoio<br />

capelluto al fine di mantenere costante la propria temperatura corporea.<br />

- privo di ali<br />

- ectoparassita obbligato e permanente: vive sui capelli e attua l’intero ciclo<br />

vitale sull’unico ospite: l’uomo. Dipende da questo sia per la nutrizione che


Misure<br />

per il calore. I pidocchi adulti non sopravvivono senza alimentarsi; sopravvivono<br />

al di fuori del capillizio dalle 36 alle 55 ore, sebbene dopo un pasto possano<br />

sopravvivere anche 10 giorni<br />

- strettamente specie-specifico: pidocchi che infestano altre specie animali, se<br />

trasferiti sull’uomo, non sono in grado di portare a termine il loro ciclo di sviluppo<br />

e di conseguenza non provocano l’infestazione.<br />

- il pidocchio del capo, visibile ad occhio nudo, è<br />

di dimensioni:<br />

il maschio quasi 2,6 - 2,7 millimetri<br />

la femmina 3 – 4 millimetri ( 2,4 - 3,3 in media )<br />

di forma:<br />

ovoidale<br />

Colore<br />

- il suo colore varia dal bianco sporco al<br />

grigiastro ( digiuno ) al marrone<br />

brunastro<br />

( dopo il pasto ). Adatta la tonalità di<br />

colore del proprio corpo al colore dei<br />

capelli dell’ospite: in soggetti con<br />

capelli<br />

bruni o neri può assumere un tonalità più<br />

scura che lo rende visibile con difficoltà. Maschio Femmina<br />

Mentre la superficie ventrale della femmina<br />

è uniformemente colorata, quella del<br />

maschio presenta delle bande trasversali<br />

iperpigmentate.


Dove si<br />

trova<br />

- risiede a stretto contatto con il cuoio capelluto al fine di mantenere<br />

costante la propria temperatura.<br />

- i punti del cuoio capelluto in cui preferibilmente si annidano i<br />

pidocchi sono le regioni parietali, cioè le tempie; le regioni<br />

retro-auricolari, dietro e sopra le orecchie; le regioni occipitali, cioè<br />

dietro la nuca.<br />

- in soggetti con infestazioni di lunga data, il pidocchio del capo è<br />

stato eccezionalmente riscontrato anche alle sopracciglia, alle ciglia<br />

e alle altre zone, dotate di peli, come ascelle e pube.<br />

Abitudini<br />

- il Pidocchio del capo è ematofago: si ciba di sangue umano. Si comporta come un “ vampiro “ in<br />

quanto per sopravvivere succhia , ogni due – tre ore, il sangue dell’ospite.<br />

La popolazione di parassiti adulti per ospite è in genere di 5 -10 individui. Fanno eccezione i pazienti<br />

immunodepressi in cui la plica polonica è l’espressione di una colonia di adulti numerosissima.<br />

Questi parassiti non volano né saltano, ma si muovono rapidamente fra i capelli della persona infestata;<br />

possono viaggiare fino a raggiungere i 23 centimetri al minuto ( dai 6 ai 30 cm/min ); per questo si<br />

vedono solo raramente. 1) Appena disturbato, il pidocchio corre a nascondersi in profondità tra i capelli,<br />

rendendosi invisibile all’ispezione. Questo evento si verifica soprattutto in fase iniziale, quando i pidocchi<br />

sono poco numerosi.<br />

1) O. Chosidow – “ Scabies and pediculosis ‘’ – Lancet. 4.Marzo.2000 355(9206): 819-26<br />

- Preferiscono una luce poco forte ed un calore tiepido sui 35 – 36 ° C; la luce diretta ed il calore<br />

superiore<br />

ai 44 gradi sono loro fatali.<br />

- Non sono in grado di muoversi su superfici lisce come il vetro e la plastica.<br />

- I pidocchi possono deporre le uova sulla maggior parte dei tessuti, spesso dopo 5 minuti dal contatto;<br />

oltre il 50% si schiude.<br />

- I pidocchi possono essere dislocati su pettini, asciugamani ed altro dalla circolazione dell’aria<br />

compresa<br />

quella degli asciugacapelli . Pertanto sono vettori di infestazione anche i capelli parassitati , caduti su<br />

un<br />

maglione durante la rimozione ad una distanza di circa 1 metro.


Il ciclo vitale<br />

I pidocchi hanno un ciclo vitale breve che dura più o meno un mese. Le uova si schiudono dopo circa<br />

sette giorni. Con una semplice lente d'ingrandimento è possibile distinguere quelle embrionate che<br />

hanno un colore bianco perlaceo e sono provviste di un cappuccio (simile a quello di una pipa tirolese),<br />

da quelle schiuse che sono trasparenti e prive di cappuccio. Questi parassiti sono insetti a metamorfosi<br />

incompleta e hanno un comportamento ematofago durante tutta la fase dello sviluppo che comporta il<br />

passaggio attraverso tre stadi ninfali prima di arrivare allo stadio adulto.<br />

Capacità Riproduttiva Ciclo Vitale<br />

- La femmina depone 3 – 8 uova al giorno (<br />

in media 5 )<br />

- Temperatura ottimale 31° C<br />

Totale uova deposte in media in vita = 150<br />

alle 300<br />

- Le lendini ( uova ) vengono deposte 24<br />

- 48 ore dopo<br />

l’accoppiamento in relazione alla<br />

temperatura*<br />

- Le lendini in media dopo 6 - 8 giorni di<br />

incubazione ad una<br />

temperatura ottimale di 30 – 35°C<br />

maturano e si schiudono;<br />

le ninfe che hanno già la forma<br />

dell’insetto adulto<br />

- Anche le lendini intatte, con opercolo,<br />

non è detto che<br />

diano sempre luogo a un pidocchio,<br />

perchè dal 2 al 12 %<br />

di esse non sono fecondate.<br />

- Le ninfe si nutrono subito di sangue<br />

sino a 5 – 6 volte al<br />

dì; subiscono tre Mute e raggiungono<br />

la maturità in 8 – 10<br />

giorni<br />

- Le femmine rimangono gravide entro<br />

un giorno ( 3-5<br />

giorni, max 10 ) dall’accoppiamento e<br />

depongono le prime<br />

uova nel giro di 6 -10 giorni dalla III°<br />

muta<br />

- La vita del pidocchio è di 30-35 giorni;<br />

può raggiungere i<br />

40 ( 3 settimane in media )<br />

LENDINI<br />

STRUTTURA INFRASTRUTTURA<br />

• Forma: ovalare, allungata quasi<br />

piriforme<br />

• Dimensioni: lunghe circa 1 mm (<br />

diametro di 0,3 per 0,8 mm )<br />

• Colore: Bianco opalescente -<br />

giallastro, perlaceo, traslucido<br />

Marrone con tonalità<br />

variabili (dopo pasto)<br />

• Sono saldamente attaccate, quasi<br />

cementate al capello con un<br />

materiale chitinoso,<br />

polisaccaridico che la femmina<br />

secerne attraverso un sistema<br />

ghiandolare specifico


• Le lendini schiuse assumono un<br />

colore biancastro, trasparente,<br />

diventando perciò più evidenti<br />

I pidocchi si nutrono esclusivamente di sangue ed ogni femmina ne sottrae circa 1<br />

mg al giorno<br />

Nei climi temperati le uova sono depositate all’emergenza del pelo, il più vicino<br />

possibile al cuoio capelluto, per sfruttare il calore del corpo<br />

Dal momento della schiusa dell'uovo il pidocchio della testa vive da 1 a 2 mesi<br />

* Gli ovuli non si schiudono a temperature inferiori a 22°C , ma possono rimanere in<br />

vita da una decina di giorni ad 1<br />

mese, per esempio su fomiti quali abbigliamenti e spazzole, senza arrivare alla<br />

schiusa.<br />

Il pidocchio, lontano dal capo, sopravvive solo poche ore ( 48-72, massimo 10 giorni ),<br />

sia per la mancanza di nutrimento sia per le condizioni non favorevoli dell’ambiente<br />

Figura 2<br />

IMMAGINI DI UOVA DI PIDOCCHIO DEL CAPO ( Varia Età ) E PSEUDO UOVA<br />

http://www.hsph.harvard.edu/headlice.html<br />

Uovo vitale di circa 2 giorni Cilindro corneo di cheratina<br />

Uovo vitale 1 giorno<br />

prima della schiusa


Come ci si accorge<br />

di avere i pidocchi<br />

La pediculosi del capo è caratterizzata,<br />

quindi, solitamente da prurito.<br />

L’ intensità è variabile da individuo a individuo perché caratterizzata sia da una forte componente<br />

soggettiva che da precedenti contatti con il parassita.<br />

Ne deriva che, a parità di grado d'infestazione:<br />

- alcuni soggetti avvertono un prurito intenso e<br />

insopportabile<br />

- altri non riscontrano che minimi segnali<br />

o non lo avvertono affatto.<br />

Ne consegue che:<br />

- nei primi la diagnosi è nettamente più precoce<br />

- nei secondi, che giungono al riconoscimento,<br />

solo quanto abbiano raggiunto la terza o la<br />

quarta generazione dell’insetto, la diagnosi è<br />

tardiva.<br />

Non è semplice.<br />

Il bambino si gratta la testa, ma questo lo può fare anche senza i pidocchi.<br />

Compaiono crosticine sul collo e a volte si dilatano i linfonodi.<br />

Si potrebbe pensare di ricercare i pidocchi tra i capelli.<br />

I pidocchi hanno dimensioni di alcuni millimetri, quindi ben visibili, ma sono abilissimi<br />

nel nascondersi, correndo da una parte all'altra della testa.<br />

Lasciano, tuttavia, una traccia importante della loro presenza: le uova, e quindi<br />

vengono scoperti.<br />

Le uova di pidocchio , dette lendini, sono piccole masserelle di color argento incollate<br />

allo stelo del capello. A prima vista le uova possono essere confuse con lamelle di<br />

forfora ma basta agitare il capello per capire: la forfora si stacca mentre l'uovo di<br />

pidocchio rimane saldamente incollato.<br />

Il prurito è dapprima localizzato alle zone di deposizione iniziale delle lendini ed in seguito alla nuca e<br />

dietro le orecchie: è in questa sede che vanno in primo luogo cercati i pidocchi e le loro lendini; poi<br />

alla parte più alta del tronco ( prurito a mantellina ).<br />

I pidocchi lasciano come segno una piccola puntura purpurica.<br />

Con il ripetersi delle punture l’ospite sviluppa una reazione infiammatoria da ipersensibilità che si<br />

manifesta con una piccola Maculo - Papula rossa nella sede di ogni puntura, di 2 – 3 mm.<br />

Più tardivamente ed in relazione al tempo trascorso dall’ultima puntura possono presentarsi i Pomfi.


Il prurito consequenziale, più o meno persistente, induce al grattamento e ad una dermatite essudativa,<br />

a lesioni escoriate, su cui può insorgere una infezione secondaria la Piodermite da sovrainfezione di<br />

Stafilococco Aureo, adenopatie, febbricola, irritabilità e stanchezza dovute a perdita di sonno per<br />

l’accentuarsi del prurito nelle ore notturne. Può manifestarsi raramente anemia.<br />

Il prurito è senza dubbio il sintomo principale della pediculosi, sebbene, come detto prima, non sempre<br />

sia presente: secondo recenti studi il 53% dei pazienti è portatore asintomatico.<br />

In diversi casi invece il prurito sopraggiunge solo dopo una massiva infestazione e può presentarsi in<br />

diverse parti del corpo con prevalenza del cuoio capelluto ( regione temporo - parietale, occipitale e retro<br />

- auricolare ).<br />

Non mancano numerosi casi di diversa localizzazione:dorso, spalle e, più raramente, orecchie e zona<br />

posteriore del collo.<br />

Se il prurito è molto intenso e persistente, alle lesioni da grattamento si possono riscontrare alterazioni<br />

cutanee di tipo eczematoso associate ad infezioni batteriche e/o fungine, secondarie; non di rado<br />

partecipano al processo infiammatorio le linfoghiandole della nuca e del collo con adenopatia<br />

retroauricolare e cervicale posteriore.<br />

® IL PRURITO E’ L’ESPRESSIONE DI UNA<br />

REAZIONE IMMUNITARIA


Il prurito è legato alle lesioni<br />

cutanee prodotte dal pidocchio,<br />

• può comparire, nella prima infestazione,<br />

dopo 4 – 6 settimane<br />

che nel trafiggere la cute, inietta • può variare da persona a persona a parità di<br />

saliva ed emette feci. Il tessuto<br />

conseguentemente reagisce con<br />

•<br />

malattia<br />

può essere sostenuto da una patologia<br />

diversa da quella in esame<br />

una reazione infiammatoria che si<br />

con prurito e dermatite<br />

• può persistere per breve tempo dopo il<br />

trattamento, senza assumere il significato<br />

del fallimento terapeutico adottato<br />

esprime<br />

eritematosa e/o papulosa.<br />

• può essere riconducibile ad una eziologia<br />

Sia le lesioni che il prurito sono<br />

psicogena - parassitofobia -<br />

dovute alla ipersensibilità agli antigeni, presenti nella saliva che il parassita riversa nella ferita.<br />

Il prurito può essere riconducibile anche ad una eziologia psicogena ( parassitofobia ).<br />

Nel soggetto infestato per la prima volta, il prurito può comparire solo dopo 4 – 6 settimane, il tempo<br />

necessario perché si sviluppi la sensibilizzazione alla saliva dell’insetto 1)<br />

1) B.L. Frankowski e altri – “ Head lice. “ – Pediatrics – Volume 110 n° 3 Settembre 2002 (638-643)<br />

Il prurito può persistere per breve tempo dopo il trattamento, senza che questo indichi il fallimento della<br />

terapia.<br />

4. CLINICA: LA DIAGNOSI<br />

® DIAGNOSI<br />

Criteri Suggestivi Criteri di Certezza<br />

• prurito<br />

• reperimento del pidocchio<br />

• lesioni al capo<br />

• reperimento di neanidi / ninfe<br />

• storia familiare – ambientale di prurito • reperimento di lendini vitali<br />

• promiscuità<br />

• miglioramento “ex juvantibus”<br />

La prima sfida nella gestione efficace dei pidocchi della testa è ottenere una diagnosi corretta.<br />

La diagnosi risulta, sì, piuttosto semplice: il paziente tipico è molto spesso un bambino che presenta un<br />

intenso prurito, localizzato soprattutto alla testa.


L’osservazione dei pidocchi vivi è la regola aurea della diagnosi, ma i pidocchi sono difficili da vedere e<br />

possono strisciare da 6 a 30 cm al minuto.<br />

All’interno di un ambiente scolastico, una assistente sanitaria o infermiera che ha solo poco tempo per<br />

uno<br />

“ screening di ogni bambino ” può mancare un pidocchio che è camuffato bene o che ha strisciato da<br />

un’altra parte della testa del bambino durante l’esame.<br />

Per la difficoltà nell'identificazione dei soggetti con pidocchi, vi è una naturale tendenza a trattare<br />

sistematicamente i contatti stretti, come i compagni di letto, gli altri membri della famiglia e i compagni di<br />

scuola, indipendentemente dallo screening.<br />

La simultanea terapia dei contatti stretti è il modo più corretto per eliminare le epidemie di pidocchi<br />

nelle famiglie, nelle scuole e nelle comunità: questo modo di pensare è stato più volte confermato.<br />

Le uova possono essere più facili da identificare perché sono stazionarie e generalmente sono poste<br />

entro 1 cm dal cuoio capelluto.<br />

Tuttavia le uova sono piccole e difficili da vedere ad occhio nudo, particolarmente se l’illuminazione è<br />

scarsa.<br />

Occorre prestare attenzione, prima di emettere una diagnosi; è importante distinguere le uova vive dai<br />

gusci vuoti dell’uovo e a non confondere la pediculosi con altri disturbi similari: forfora, radici di<br />

capelli, squame della dermatite seborroica o psoriasi.<br />

4.a Come si identifica una infestazione attiva<br />

La pediculosi del capo si basa, come segno obiettivo patognomonico:<br />

in primo luogo sull’evidenza dell'insetto con l’ispezione dei capelli e/o, più facilmente,<br />

con l’aiuto di un pettine fitto;


• Vi è certezza di infestazione, pertanto, quando si trovano insetti sul capo. Non è facile comunque<br />

vederli perchè si spostano rapidamente sul cuoio capelluto. Alcuni studiosi ritengono, infatti, che una<br />

diagnosi di certezza possa essere posta quando si osservi un pidocchio vivo in movimento. 1)<br />

1) Stafford Group – “ Head lice : evidence-based guidelines based on the Stafford Report “ – J. Fam.<br />

Healt Care 2002 - Suppl. 12 - 5:1 - 21<br />

I pidocchi si riscontrano con maggiore frequenza in alcune regioni del cuoio capelluto, come la retro –<br />

auricolare e la nucale.<br />

in secondo luogo sul riscontro delle lendini deposte dalla femmina adulta. Più spesso,<br />

capita di osservare dei chicchi piriformi adesi ai capelli, delle dimensioni di 0,8 x 0,3 mm circa di colore<br />

variabile e situati a distanza diversa dall’ostio follicolare, punto di emergenza del capello dal cuoio<br />

capelluto.<br />

Le lendini sono attaccate su di un lato del capello come una bandiera; non è possibile smuoverle da<br />

esso come è possibile con la comune forfora.<br />

Si trovano più frequentemente dietro le orecchie e sulla nuca.<br />

Se si fa scorrere il capello tra l’indice e il pollice, si avverte, se si è su una lendine, una netta<br />

sensazione di ostacolo. Questa la si può far scorrere con difficoltà lungo il capello e sfilarla<br />

dall’estremità distale di questo, specialmente se è situata a distanza di alcuni centimetri dal cuoio<br />

capelluto.<br />

• Vi è probabilità di infestazione se si osservano delle lendini: un criterio per diagnosticare<br />

un’infestazione in fase attiva è la distanza di queste dal cuoio capelluto.<br />

Le lendini appaiono come minuscoli<br />

“ gusci ” bianchi o brunastri, attaccati<br />

ai capelli.<br />

A tal proposito si considera:<br />

1) La distanza delle lendini dal cuoio capelluto come criterio di diagnosi di infestazione in fase<br />

attiva.<br />

I Centers for Disease Control ( C.D.C. ) di Atlanta, infatti, hanno stabilito che la diagnosi di pediculosi,<br />

effettuata sulla base del riscontro delle sole lendini, può essere fatta solo quando la maggior parte delle<br />

uova sia a meno di 6,5 mm , tra i 6 e 6,6 mm dal cuoio capelluto; tuttavia, anche distanze inferiori non<br />

significano in modo assoluto che l’infestazione sia in fase attiva.<br />

Se le lendini si riscontrano ad una distanza superiore a 8 mm dal cuoio capelluto, non si consiglia alcun<br />

trattamento.


Si conviene, comunque, una distanza a meno di 1 centimetro, tra i sei e gli 8 mm, dalla base dei<br />

capelli o se queste sono in numero molto elevato.<br />

2) La valutazione della vitalità di un uovo: ciò include, oltre la sua la relativa sua posizione sul<br />

capello, il suo aspetto.<br />

Il colorito delle Uova è brunastro quando in esse è presente il parassita: sono abitate se distano meno<br />

di 6 -10 mm dal cuoio capelluto; diventano biancastre allorché la neanide le abbandona: sono,<br />

normalmente disabitate se le uova sono più distanti dal cuoio capelluto.<br />

Tipicamente, le uovo situate più lontano dal cuoio capelluto di 1 cm è improbabile che siano vive, anche<br />

se i pidocchi, nei climi più caldi, possono depositarle, lungo il fusto dei capelli, più lontano.<br />

Figura 3 Figura 4<br />

Lendini Testa di spillo<br />

Pidocchi<br />

Le uova morte hanno gli orli corrugati .<br />

Le uova dischiuse assomigliano a piccolissime uova bollite con la parte superiore o distale aperta.<br />

Un uovo vivo, inoltre, sviluppa una circolare marcatura a forma di occhio, chiamata “ eyespot ”,<br />

parecchi giorni dopo essere stato deposto. Un eyespot può essere visto con una lente di<br />

ingrandimento di 10 Ã.<br />

In definitiva, l’uovo viene in genere deposto dalla femmina gravida molto vicino al capello, ossia<br />

da 0 a circa 3 millimetri dalla superficie cutanea; esso si allontana progressivamente dal cuoio<br />

capelluto con la crescita del capello.<br />

Considerando che il capello cresce in media di 0,4 mm circa ogni giorno ( da 1 a 1,5 cm. al mese ) e<br />

l’uovo si schiude dai 7 ai 10 giorni dopo la sua deposizione, si può concludere che una lendine che si<br />

trova ad una distanza in media di 1 -1,2 centimetri dal cuoio capelluto è vuota, nel senso che il pidocchio<br />

è già uscito, oppure è stata inattivata dal trattamento 1 ), ad eccezione di quei casi in cui la deposizione<br />

avviene in climi caldi.<br />

1) E. Weir - “ School’s back, and so is the lowly louse “ – Jamc – 18 Settembre 2001: 165(6)


Diverse ricerche attestano che non sempre la presenza di lendini costituisce una prova inconfutabile,<br />

non è sempre un marker, di per sé, di diagnosi di infestazione in fase attiva: le uova, peraltro non vitali,<br />

possono persistere per settimane dopo la terapia. 1)<br />

1) B.L. FranKoski – L.B. Weiner – “Head lice” – Pediatrics 2002; I 10:638-43<br />

La pediculosi del capo è talvolta diagnosticata in modo non corretto.<br />

Alcuni studi hanno dimostrato, con l’esame in laboratorio di campioni, pervenuti da soggetti ritenuti<br />

infestati, che un’ elevata percentuale di bambini era stata erroneamente identificata come portatori di<br />

lendini; solo il 53,3% presentava lendini attive, ossia contenente il parassita. 2)<br />

2) R.J. Pollack e altri – “ overdiagnosis and consequent mismanagement of head louse infestations in<br />

North America “ – Pediatric Infectious Disease Journal – 2000; 19(8): 689-693<br />

La sola presenza di lendini non significa, pertanto, che il soggetto necessariamente svilupperà la<br />

parassitosi.<br />

In uno studio prospettico, infatti, condotto su 1.729 bambini in età scolare, sottoposti a screening in<br />

ambito scolastico, Williams e altri hanno evidenziato il parassita in 28 soggetti ( 1,16% ) e la presenza di<br />

lendini in 63 bambini ( 3,6% ); in quest’ultimo gruppo, il follow - up di due settimane relativo a 50 soggetti<br />

ha avuto come esito il riscontro del parassita in soli 9 soggetti ( 18% ) 3)<br />

3) L. Williams Keoki e altri – “ Lice, nits and school policy “ – Pediatrics – Volume 17 n° 5 – Maggio 2001<br />

(1011-1015)<br />

La presenza delle lendini, pertanto, non deve essere considerata un indice certo di infestazione attiva, in<br />

quanto esse possono persistere anche dopo un trattamento efficace 4)<br />

4) R. J. Roberts – Clinical practice – “ Head lice “ – New England Journal of Medicine 23 Maggio 2002;<br />

346 ( 21 ): 1645-1650<br />

Non è nota la percentuale delle lendini<br />

che completano il ciclo vitale prima di diventare insetti adulti.<br />

In uno studio condotto in due scuole della Georgia è stato rilevato che solo il 18% dei bambini, che alla<br />

visita iniziale presentavano lendini, sviluppavano dopo 14 giorni una infestazione attiva. Erano più colpiti<br />

i bambini che presentavano alla visita iniziale un numero di lendini superiore o uguale a 5 ( 31,8 % )<br />

rispetto a quelli che ne avevano meno di 5 ( 7,1 % ).<br />

La distinzione tra lendini vitali e lendini non vitali va eseguita con certezza soltanto attraverso<br />

l'osservazione con il microscopio ottico, con il dermatoscopio e con la luce di Wood.<br />

Con la lampada di Wood: la fluorescenza è grigia nelle lendini vuote e bianca e bianca – gialla brillante<br />

se la ninfa è ancora all’interno. Con la stessa fluorescenza appaiono i pidocchi. 1 )<br />

1) Pediculosis. In : Habif. Clinical Dermatology 4th editing 2004


Al momento dell’esame, per la valutazione della diagnosi bisogna mettersi dietro il soggetto da<br />

esaminare e guardare attentamente i capelli, prima di tutto in regione retro auricolare e occipitale, che<br />

costituiscono le sedi primarie ed elettive dell’infestazione.<br />

Figura 5 Siti di Ispezione da: “ Trattato di dermatologia pediatrica pratica ” European J.of Ped. Dermat.<br />

-Volume 15 – 2003 – E.Bonifazi<br />

Siti di ispezione<br />

La semplice ispezione dei capelli e del cuoio capelluto,<br />

spesso, non è sufficiente. Tre quarti delle<br />

infestazioni possono, infatti, non essere<br />

riconosciute.<br />

Se non si evidenziano pidocchi vivi, si passa il pettine a<br />

denti stretti su tutti capelli, osservando volta per volta se<br />

qualche pidocchio rimane impigliato tra i denti del pettine e la<br />

rimozione delle uova.<br />

Figura 6<br />

Modo di impiego del pettinino<br />

pediatrica pratica ”<br />

Volume 15 – 2003 –<br />

da: “ Trattato di dermatologia<br />

European J.of Ped. Dermat.<br />

E.Bonifazi – Milano<br />

Nei soggetti con capelli lunghi è consigliabile nebulizzare dell’acqua, spazzolare per rimuovere nodi e<br />

soltanto dopo usare il pettine a denti fitti. L’applicazione di un nastro adesivo applicato su una zona<br />

infestata o l’uso del pettine stretto fa salire i pidocchi che sono così più facilmente osservabili.


Per una ispezione corretta, che dovrebbe essere<br />

effettuata due volte su tutto il cuoio capelluto, si ricorre,<br />

tradizionalmente, ad un attenta e accurata osservazione<br />

della testa, separando i capelli ciocca a ciocca, a occhio<br />

nudo, e facilitando l’operazione con una buona<br />

illuminazione, una lente di ingrandimento e il<br />

rastrellamento dei capelli con l’uso di “ pettini ”, con<br />

una distanza tra i singoli denti di 0,3 mm. 1 ) – 2 )<br />

impiego del pettinino<br />

Figura 7 Modo di<br />

1) D.C. Flinders – P. De Schweinitz – “ pediculosis and scabies “ – Am.Fam. Physician – 15 Gennaio<br />

2004. 69(2):341-8<br />

2) I.F. Burgess “ Human lice and their control “ – Annu. Rev. Entomol. 2004; 49: 457-81<br />

L’uso del pettine a denti fitti, sui capelli asciutti o bagnati, permette:<br />

• il migliore riconoscimento e l’ identificazione del pidocchio in proporzione doppia rispetto ai casi<br />

diagnosticati con la sola ispezione diretta<br />

• di aumentare di quattro volte l’accuratezza diagnostica ( 25% versus 6% ) e di raddoppiare la<br />

velocità delle diagnosi rispetto al solo esame obiettivo ( 57 secondi versus 116 secondi ) 3 )<br />

3) K.Y Mumcuoglu – M. Friger – I. Ioffe-Uspensky – F. Ben-Ishai – J. Miller “ Louse comb versus direct<br />

visual examination for the diagnosis of head louse infestations “ – Ped. Dermat. – Gennaio – Febbraio<br />

2001; 18(1):9-12<br />

La diagnosi certa di infestazione in fase attiva, si basa, dunque, sul riscontro, sulla testa, di pidocchi<br />

adulti, che sono in piccolo numero e di non facile, se non impossibile, individuazione; di ninfe o di lendini<br />

vitali, di più frequente osservazione, adese ai capelli.<br />

Come cercare . . . con il pettine deovulatore


Dividere i capelli bagnati e puliti in piccole ciocche<br />

Pettinare le singole ciocche partendo dal cuoio capelluto fino alle punte dei capelli, con un<br />

pettine specifico a denti fitti<br />

Pettinare in senso contrario, dalle punte alla base, per staccare le lendini<br />

Pulire frequentemente il pettine durante questa operazione per rimuovere le uova o i pidocchi<br />

eventualmente rimasti intrappolati tra i denti del pettine<br />

Ispezionare i capelli delle zone più colpite (nuca, dietro le orecchie, frangia), sollevandoli<br />

lentamente<br />

Sfilare con le dita le lendini eventualmente rimaste o tagliare il singolo capello<br />

Asciugare i capelli con il phon caldo, è spesso d’aiuto per l’eliminazione del parassita che è<br />

sensibile alle alte temperature


Il Dermatoscopio<br />

nella diagnosi<br />

della pediculosi<br />

4.c APPENDICE<br />

Il dermatoscopio, con tecnica a secco, aiuta a diagnosticare lo stato di vitalità di una colonia<br />

di pidocchi, attraverso la differenziazione, indipendentemente dalla distanza del cuoio<br />

capelluto di:<br />

- lendini vitali<br />

- lendini abortive ( uova con organogenesi arrestata, morta ? )<br />

- lendini vuote<br />

L’impiego del dermatoscopio, attraverso le caratteristiche morfologiche della vitalità delle lendini,<br />

indipendentemente dalla loro distanza dal cuoio capelluto, permette di valutare, con un maggior margine<br />

di sicurezza il potenziale rischio di contagio e/o l’efficacia della terapia. 1)<br />

1) Di Stefani A., Hofmann-Wellenhof R., Zalaudek I. – “ Dermoscopy for diagnosis and treatment<br />

monitoring<br />

of pediculosis capitis “ - J. Am. Acad. Dermatol. 54, 909-11, 2006.<br />

Al dermatoscopio le lendini:<br />

- senza Opercolo appaiono biancastre, traslucide con l’estremità distale, alle volte, fissurata.<br />

- con Opercolo vitali precoci hanno colore marrone-chiaro, aspetto traslucido.<br />

- con Opercolo vitali mature, in fase di avanzata organogenesi hanno colore marrone-scuro<br />

- con Opercolo abortive, hanno un colore non uniforme,in parte bianco, in parte marrone<br />

Le lendini vengono deposte alla base dei capelli, soprattutto nella zona occipitale, parietale e<br />

retroauricolare.<br />

In un mese ogni femmina può riprodursi in una discendenza complessiva di circa 45.000 individui, che dopo due<br />

mesi arriverebbero all'impressionante cifra di 6.750.000. Fortunatamente la realtà è diversa perché non tutti gli<br />

individui sopravvivono, altri sono eliminati con la spazzolatura o con il grattamento.<br />

1 PIDOCCHIO ( 1 mese ) 45.000 PIDOCCHI<br />

( 2 mesi ) 6.750.000 PIDOCCHI<br />

PIDOCCHI UOVA REINFESTAZIONI<br />

CAPELLI: crescita in media 0,4 mm / die 1 – 1,5 cm / mese<br />

LENDINI: a) riscontro di queste in numero di 5 – 7 sui capelli<br />

b) distanza dal cuoio capelluto: da 0 mm a 3,5 mm ( lendine vitale ) - da 0 a 7 giorni


Le uova dei pidocchi restano attaccate ai capelli.<br />

Informazioni sulle uova… e sul capello<br />

La distanza dell’uovo dalla cute, calcolando che un capello cresce circa 0,2 – 0,4 mm al giorno, indica il<br />

periodo di deposizione delle uova.<br />

Conoscendo i tempi del ciclo vitale del pidocchio, lendini presenti a più di 1.2 cm dal cuoio capelluto, in<br />

assenza di parassiti vivi o dopo adeguata terapia indicherebbero infestazione pregressa e non presente.<br />

Infatti, poichè nei climi a temperature ambientali non elevate la lendine viene fissata sul capello da 0 a<br />

3,5 mm dal cuoio capelluto, possiamo essere sicuri che quella che si trovi distante dal cuoio capelluto<br />

più di 7 mm può essere, con elevata probabilità, solo un guscio vuoto o una lendine morta e quindi non<br />

deve essere trattata.<br />

Fa eccezione se la deposizione avviene in climi caldi dove le lendini che sono situate ad oltre 1,2 – 1,3<br />

cm dall’ostio follicolare, che sono state deposte 30 giorni prima e non si sono schiuse, possono costituire<br />

una recidiva di infestazione.


5. LA DIAGNOSI DIFFERENZIALE<br />

La pediculosi del capo può entrare in diagnosi differenziale con :<br />

• la FORFORA<br />

• la DERMATITE SEBORROICA<br />

• la DERMATITE ATOPICA<br />

• la PSORIASI<br />

• la PSEUDOTIGNA AMIANTACEA<br />

• la TRICORESSI NODOSA<br />

• la MONILETHRIX ( capelli con aspetto a monile ed ipercheratosi del cuoio capelluto )<br />

• il LICHEN SIMPLEX CRONICO<br />

• l’ IMPETIGINE<br />

• le FOLLICOLITI<br />

• gli HAIR CASTS<br />

• PSEUDOLENDINI: ad esempio quelle associate all’alopecia da trazione , costituite da<br />

masse cheratiniche biancastre che avvolgono il capello come un cilindro corneo e che, come le<br />

lendini, possono scivolare lungo il suo asse longitudinale. Sono più sottili delle lendini, da 0,1 a<br />

03mm- e di lunghezza variabile, da 0,3 a 4 mm.<br />

Inoltre, non hanno l’aspetto a pera, non sono traslucide e avvolgono completamente il capello.


Nei rarissimi casi si interessamento ascellare, si deve prendere in considerazione la<br />

• TRICOMICOSI PALMELLINA<br />

• Si può avere i pidocchi e non saperlo<br />

• Si può essere parassitati dai pidocchi della testa senza avere prurito<br />

• Si può avere prurito e grattarsi frequentemente il capo, senza avere i pidocchi<br />

PERCHE’ CERCARE I<br />

PIDOCCHI<br />

• Trovare precocemente i pidocchi rende più facile il loro trattamento<br />

• Prurito e Grattamento della testa possono essere manifestazioni della presenza<br />

dei pidocchi della testa: la loro eliminazione interrompe possibili infezioni e<br />

sovrainfezioni cutanee


Il solo lavaggio dei capelli con uno shampoo non è sufficiente per rilevare la presenza di<br />

pidocchi.<br />

® COME SI SORVEGLIA LA TESTA<br />

1. Cosa esattamente cercare<br />

a. Pidocchi e uova ( lendini ) di pidocchi<br />

2. Dove cercare i pidocchi<br />

a. Sulla testa, raramente sulle ciglia, nella<br />

- parte nucale<br />

- parte laterale ( temporale e retroauricolare )<br />

3. Quando cercare i pidocchi<br />

a. Una volta alla settimana<br />

b. E’ bene farlo sempre lo stesso giorno della settimana, per non dimenticarsi<br />

c. Ogni due giorni per 10 giorni consecutivi se:<br />

• c’è stato contatto stretto con qualcuno che ha i pidocchi<br />

• la scuola ha comunicato la presenza di casi di pidocchi<br />

4. Come cercare i pidocchi<br />

La presenza di pidocchi sulla testa spesso passa inosservata; il semplice esame dei capelli<br />

è di solito insufficiente. E’ necessario l’uso combinato dei:<br />

a. capelli bagnati , i bambini si sottopongono più facilmente all’ispezione del<br />

capo<br />

o<br />

capelli trattati con balsamo ( tecnica del balsamo e pettinina o del “ Bug-<br />

Busting ” )


con l’utilizzo della<br />

b. pettinina ( o vecchia “ pettinessa ” ) con denti molto vicini e fitti<br />

5. Che cosa serve<br />

a. un balsamo qualsiasi, liquido bianco, per capelli, comunemente reperibile<br />

b. un pettine normale<br />

c. una pettinina per pidocchi fitto, deovulante provvisto di denti fitti ,<br />

indeformabili, distanziati meno di 0,3 mm<br />

d. delle mollette per capelli<br />

e. dei fazzoletti di carta<br />

f. una buona illuminazione<br />

g. un vecchio spazzolino da denti per pulire la pettinina<br />

h. una lente di ingrandimento ( facoltativa )<br />

® CATTURA DI PIDOCCHI e RIMOZIONE LENDINI: ISTRUZIONI PER L’USO<br />

PETTININA & BALSAMO – “ Bug – Busting ”<br />

L’applicazione di questo metodo a scopo preventivo/curativo è da eseguire<br />

• una volta a settimana, per una facile ricerca del pidocchio del capo e delle sue<br />

uova<br />

L’applicazione di questo metodo a scopo curativo<br />

• almeno due volte alla settimana tra il I° ed il II° trattamento per catturare i pidocchi<br />

eventualmente nati dalle uova rimaste attaccate dopo l’uso del prodotto utilizzato<br />

e, ovviamente, per rimuovere eventuali uova ancora vitali<br />

Si procede lavando i capelli con un comunissimo shampoo e passandovi un altrettanto<br />

comunissimo balsamo bianco.<br />

Il balsamo può essere applicato anche direttamente sulla testa asciutta, in caso di<br />

capello facile da trattare.<br />

Il balsamo, steso in quantità abbondante e lasciato agire per qualche minuto, ha una<br />

azione temporaneamente stordente sui pidocchi che rimangono praticamente inattivi<br />

per circa 20 minuti e quindi facilmente asportabili<br />

1)<br />

o Pettinarsi i capelli con un pettine normale, o una normale spazzola, per districarli<br />

o Lasciare i capelli bagnati, per esempio dopo averli trattati con un normale<br />

shampoo<br />

o<br />

o Bagnare i capelli con acqua tiepida e applicare un balsamo sui capelli , avendo<br />

cura, frizionando, di coprire tutta la capigliatura ed i capelli dalla radice alla punta


o Distribuire il balsamo con un pettine normale e dividere i capelli in 4 sezioni<br />

usando le mollette<br />

2)<br />

o Dalla zona più vicina alla nuca:<br />

o Porre la pettinina per pidocchi a piatto sul cuoio capelluto e pettinare i capelli<br />

dalla base del capello alla punta facendola scorrere con decisione<br />

o Il rastrellamento dei capelli deve procedere prendendo una piccola quantità di<br />

capelli per volta<br />

o Esaminare, in buona posizione di luce, la pettinina per vedere se si è “ catturato ”<br />

il pidocchio, aiutandosi, eventualmente con la lente di ingrandimento, o qualche<br />

lendine, facilmente riconoscibili per contrasto con il colore bianco del balsamo<br />

o Asciugare la pettinina sul fazzoletto di carta ad ogni passata e risciacquarla<br />

o Pettinare, in tale modo, ogni sezione due volte affinché si è completata tutta la<br />

testa<br />

o Se la pettinina si intasa usare lo spazzolino vecchio da denti per rimuovere<br />

pidocchi e uova<br />

o Per un trattamento ottimale rimuovere tutte le uova possibili<br />

o Risciacquare il balsamo e ripetere nuovamente la ricerca sui capelli sciacquati<br />

almeno 4- 5 volte<br />

3)<br />

o Lavare i capelli normalmente<br />

4)<br />

o Non basta una sola operazione. Un solo trattamento non riesce mai ad uccidere<br />

tutte le uova<br />

Molte uova rimangono, infatti, attaccate ai capelli e generano altri pidocchi, per<br />

cui occorre ripetere il trattamento ogni due giorni finché non si raccolgono più<br />

pidocchi e lendini. Di solito occorrono dieci giorni.<br />

E’ un metodo noioso, ma<br />

- costa poco<br />

- dà risultati sicuri<br />

- non espone al rischio di tossicità da antiparassitario<br />

- già dopo il primo passaggio di pettinina e balsamo la possibilità di<br />

contagio per gli altri diviene bassissima<br />

PULIZIA DEL MATERIALE IMPIEGATO<br />

o Mettere i fazzoletti in un sacchetto di plastica, richiudendolo bene e gettarlo nella<br />

spazzatura<br />

o Mettere a bagno i pettini, le spazzole, in acqua bollente ( 131 °F = 55°- 70°C )<br />

saponata, o addizionata ad alcool per più di 5 minuti per essere sicuri che<br />

pidocchi e uova siano morti<br />

o Usare lo spazzolino per rimuovere eventuali detriti dalla pettinina una volta che<br />

l’acqua si sia raffreddata<br />

SE SI SONO TROVATI I PIDOCCHI SI PUO’ ANCHE FARE UN TRATTAMENTO<br />

ANTIPARASSITARIO<br />

SE SI E’ STATI SOTTOPOSTI A TRATTAMENTO E SI SONO TROVATE UOVA VUOTE E<br />

DISCHIUSE, FORSE NON SARA’ NECESSARIO RIPETERLO. LE UOVA VUOTE<br />

POTREBBERO FAR PARTE DELL’EPISODIO PRECEDENTE


L’ACETO<br />

A differenza di quanto si pensi, l’aceto non ha alcuna efficacia preventiva nel tenere lontani i<br />

pidocchi.<br />

Il suo utilizzo è efficace per la rimozione delle lendini, in quanto la sua componente acida ne<br />

favorisce il distaccamento dal capello.<br />

Un corretto utilizzo è rappresentato dall’uso di aceto ( ¼ di aceto e ¾ di acqua:100 gr. di<br />

aceto diluiti in un litro di acqua calda o secondo alcuni dermatologi acqua calda e aceto in parti<br />

uguali) e pettinina.<br />

Questa va passata sui capelli seguendo indicativamente le istruzioni date per il trattamento<br />

con il balsamo.<br />

Attenzione<br />

L’aceto non va impiegato né subito prima né subito dopo l’utilizzo di un pediculocida<br />

poiché può renderlo inattivo.<br />

11. .<br />

Il decalogo della Pediculosi<br />

Per prevenire i pidocchi non esistono trattamenti topici ( farmacologici<br />

) L’unica prevenzione possibile è di tipo visivo, cioè il controllo


A)<br />

22. .<br />

33. .<br />

44. .<br />

55. .<br />

periodico<br />

( settimanale ) del cuoio capelluto<br />

Non serve a nulla tagliare i capelli in quanto l’insetto è saldamente<br />

attaccato al cuoio capelluto e non alla lunghezza del capello<br />

Il pettinino a denti stretti risulta utile per un’efficace rimozione delle<br />

uova<br />

Per la corretta diagnosi occorre osservare non solo la presenza di<br />

uova vitali ma almeno di un pidocchio adulto<br />

I trattamenti efficaci e sicuri, considerati di prima scelta, sono le<br />

piretrine sinergizzate e la permetrina all'1%, ed oggi il dimeticone<br />

L’utilizzo del Malathion deve essere riservato solo ai casi di<br />

documentata<br />

resistenza alle piretrine o alla permetrina, e comunque mai nei<br />

bambini<br />

al di sotto dei sei anni<br />

66. .<br />

più<br />

Le formulazioni preferibili sono i prodotti in crema, lozione, schiuma<br />

termosensibile ( mousse )<br />

- Le soluzioni alcoliche e le mousse veicolano concentrazioni molto<br />

elevate del principio attivo. L’uso delle soluzioni alcoliche può<br />

sviluppare<br />

vapori irritanti nei bambini molto piccoli e che soffrono di asma<br />

- Le polveri non garantiscono un contatto uniforme con i capelli e<br />

possono<br />

essere pericolosamente inalate<br />

77. .<br />

Le formulazioni in shampoo devono essere evitate, salvo nei<br />

pazienti asmatici e nei bambini di età inferiore a 3 anni, in quanto<br />

meno efficaci:<br />

a) per il tempo di contatto con il cuoio capelluto troppo breve,<br />

b) la minore concentrazione del principio attivo diluito dall’acqua<br />

c) la capacità di penetrazione del principio attivo ridotta quando il<br />

pidocchio è<br />

immerso in acqua<br />

88. .<br />

molto<br />

99. .<br />

Una formulazione ottimale è rappresentata dalle piretrine in mousse<br />

( pediculocida ed ovicida ), sicura e utilizzabile anche nei bambini<br />

piccoli o dal dimeticone<br />

E’ sempre necessario eseguire un secondo trattamento dopo 7-10<br />

giorni dal primo.<br />

1100.<br />

.<br />

Le principali cause di insuccesso di un trattamento sono da imputare:<br />

- a un uso scorretto dello stesso<br />

- ad una formulazione inadeguata<br />

- ad una durata troppo breve dell’applicazione<br />

- ad un caso di reinfestazione<br />

PREVENZIONE


Il complesso delle misure preventive tocca soprattutto<br />

le famiglie, le scuole, le comunità per attività<br />

parascolastiche in genere.<br />

• Tutti i prodotti anti-pidocchi vanno impiegati solo quando si è sicuri della presenza dei<br />

parassiti.<br />

• Sono inutili i provvedimenti di disinfestazione: il pidocchio non sopravvive fuori dalla testa<br />

umana<br />

• L’unica forma efficace di prevenzione è rappresentata dalla denuncia e dal controllo precoce.<br />

E' ormai evidente il ruolo fondamentale, svolto dai genitori, per garantire la continua e attenta<br />

sorveglianza dei propri figli, che devono recarsi a scuola esenti, per quanto è possibile, da parassiti<br />

e/o loro uova.


In commercio esistono prodotti che vantano un’azione preventiva del contagio, che tuttavia non è mai<br />

stata dimostrata.<br />

Il principio attivo contenuto in questi prodotti, ad esempio, il benzoato di benzile, è utilizzato come<br />

repellente per zanzare e mosche.<br />

La sua attività nei confronti dei pidocchi, probabilmente si esplica grazie all’odore sgradevole, che<br />

allontana sicuramente compagni ed amici e riduce quindi drasticamente le possibilità di contagio!<br />

Molti sono, inoltre, convinti che l’utilizzo regolare di un prodotto contro i pidocchi, ad esempio di una<br />

lozione “spruzzata” tutte le mattine, oppure il lavaggio settimanale con uno shampoo antiparassitario, sia<br />

in grado di prevenire l’infestazione.<br />

Questa convinzione, peraltro molto diffusa, deve essere sfatata con decisione:<br />

- nessuno di questi prodotti, infatti, può vantare un’attività preventiva<br />

- il loro utilizzo frequente espone, inutilmente, in particolar modo i bambini, alla tossicità degli<br />

antiparassitari e favorisce l’insorgere di resistenze che costituiscono ormai un problema sempre più<br />

frequente.


® 1<br />

Vi è una modello<br />

di prevenzione per<br />

non avere i<br />

pidocchi?<br />

® 2<br />

Vi è una strategia<br />

di prevenzione per<br />

non avere i<br />

pidocchi?<br />

Il Pediculus Capitis vive esclusivamente sulla testa degli esseri umani<br />

E' quella adottata dai militari cioè il taglio "a zero" dei capelli: “cosmetically “ inaccettabile per<br />

la maggior parte della gente.<br />

Nei bambini delle scuole è un provvedimento dal sapore punitivo, discriminante.<br />

L’unica corretta prevenzione è il controllo periodico del cuoio capelluto<br />

Non risultano disponibili strumenti di sanità in grado di condurre all’eliminazione del parassita.<br />

Per il pidocchio non c’è differenza tra una testa appena lavata ed una sporca.<br />

Non ci si può illudere di fare prevenzione semplicemente adottando accurate abitudini<br />

igieniche, sebbene queste siano sempre auspicabili.<br />

Lavare i capelli con prodotti che dicono di prevenire il contagio è un non senso ma purtroppo<br />

è una pratica molto diffusa.<br />

L’unica vera azione preventiva possibile è il controllo costante e quotidiano delle teste dei<br />

bambini.<br />

Non appena si evidenzia la presenza di lendini attive o di insetti è bene informare la scuola.<br />

Occorre, anche, accertarsi che tutti i colpiti da pidocchi siano sottoposti al corretto<br />

trattamento.<br />

E’ inutile, come profilassi:<br />

- disinfettare indumenti, oggetti o ambienti<br />

- trattare farmacologicamente i sospetti o solo per sentito dire della presenza del parassita


® LA PREVENZIONE<br />

L’unica corretta misura di prevenzione è costituita dall’osservazione costante dello stato<br />

del cuoio capelluto al fine di identificare precocemente eventuali infestazioni.<br />

La prevenzione della pediculosi richiede alcuni accorgimenti<br />

UTILE INUTILE<br />

ISPEZIONE CUOIO CAPELLUTO –<br />

MONITORAGGIO CAPELLI<br />

• Controllare accuratamente i capelli una<br />

due volte alla settimana – soprattutto<br />

nel periodo da Agosto a Novembre – e<br />

da Marzo ad Aprile dopo il lavaggio e<br />

l’asciugatura, per accertarsi che non ci<br />

siano lendini, utilizzando un pettinino a<br />

denti stretti, in luogo ben illuminato, con<br />

luce diffusa: questo aumenta di quattro<br />

volte l’efficacia diagnostica<br />

• le lendini sono ben visibili e benché<br />

simili alla forfora, si differenziano da<br />

questa in quanto sono molto aderenti al<br />

capello<br />

• il controllo va intensificato in occasione<br />

di episodi pediculosi, siano essi isolati<br />

o numerosi<br />

• Nota la presenza di un focolaio in<br />

comunità controllare ogni due tre giorni i<br />

componenti<br />

del nucleo familiare e le altre persone<br />

che possono<br />

essere entrate in contatto con il<br />

soggetto infestato<br />

Non c’è prevenzione sicura, si può limitare solo la propagazione<br />

• Tagliare i capelli<br />

• Tenere i bambini in casa<br />

• I prodotti venduti come preventivi della<br />

pediculosi. L’uso di antiparassitari a<br />

scopo preventivo è fortemente<br />

sconsigliato e va assolutamente evitato,<br />

essenzialmente per due motivi:<br />

- Nessun prodotto ha effetti preventivi<br />

realmente efficaci<br />

- Si induce resistenza da parte dei<br />

pidocchi verso i prodotti che dovrebbero<br />

servire a debellarli.<br />

• Sono inutili i provvedimenti di<br />

disinfestazione delle aule e la chiusura<br />

delle scuole o di impianti sportivi in<br />

quanto il pidocchio non sopravvive fuori<br />

dalla testa umana<br />

• Disinfestare gli ambienti: anzi può<br />

essere molto nocivo, usare preparati<br />

antiparassitari per eliminare i pidocchi.<br />

• Controllare con molta attenzione la testa di tutti i conviventi del bambino e quindi del<br />

nucleo familiare e le altre persone che possono essere entrate in stretto contatto perché,<br />

spesso, sono loro la fonte del contagio<br />

• Lavare i capelli con una certa regolarità<br />

• Pettinare frequentemente e regolarmente i capelli con un pettine, esclusivamente<br />

personale, a trama fitta<br />

• Curare le usuali norme igieniche soprattutto in situazioni che possono essere di maggior<br />

rischio come i viaggi e la vita di gruppo.<br />

• Non appoggiare la testa dove si presume l’abbiano appoggiata soggetti con i pidocchi<br />

• Evitare o perlomeno limitare i contatti testa-testa in presenza di situazioni a rischio ( sui<br />

banchi di scuola, sugli autobus…)<br />

• Evitare di prestare e scambiare oggetti personali ( pettini, sciarpe, cappelli, spazzole,<br />

nastri, fermagli per capelli, asciugamani …)<br />

• Non usare pettini, spazzole e fermagli in comune con altre persone e lavarli bene<br />

• Evitare di ammucchiare capi di vestiario a scuola o in altri luoghi di aggregazione: se non è<br />

possibile tenerli separati gli uni dagli altri o di disporre di una armadietto personale è<br />

meglio appoggiarli sulla spalliera della propria sedia.


• Se il bambino ha i capelli lunghi, a scuola o all’asilo deve tenerli sempre legati con un<br />

fermaglio o facendo una coda<br />

• Utilizzare l’aspirapolvere su poltrone, divani, materassini e tappeti dove giocano i bambini<br />

• Lavare con acqua molto calda – a 60°C – o a secco federe, lenzuola, asciugamani,<br />

indumenti, giocattoli di stoffa che possono essere stati a contatto con la testa ed il collo<br />

• Conservare in un sacchetto di plastica, ben chiuso, per due settimane, oggetti o giocattoli<br />

che non possono essere lavati in acqua o a secco<br />

1. LA PREVENZIONE<br />

La profilassi consiste nell’esame attento della testa, nelle sedi classiche<br />

Per la pediculosi del capo si ritiene che l’attività di prevenzione debba basarsi su controlli routinari<br />

da effettuarsi in ambito familiare, fermo restando che i Dipartimenti di Prevenzione delle ASL<br />

provvedano, qualora non già effettuato, a predisporre specifici fogli informativi da diffondere ai genitori<br />

interessati.<br />

“ Non sono giustificate procedure sistematiche di screening per la ricerca di casi di infestazione<br />

o interventi diretti degli operatori dell’ASL all’interno di una comunità scolastica.”<br />

Il reperto di uova a distanza ravvicinata dal cuoio capelluto ( 1 cm o meno ), in un<br />

soggetto non trattato, equivale alla diagnosi di pediculosi e quindi indica la necessità di<br />

trattamento<br />

o E’ difficile prevenire completamente le infestazioni del Pediculus Capitis.<br />

o Sono le nostre attuali condizioni di vita, soprattutto relativamente al vivere sociale, che<br />

aumentano le possibilità di contagio e favoriscono la sopravvivenza del parassita<br />

o i bambini vivono:<br />

- numerosi a stretto contatto per diverse ore della loro giornata<br />

- hanno numerose possibilità di avere contatti diretti e prolungati<br />

- frequentemente scambiano oggetti personali<br />

- il parassita ha molte probabilità, se espulso da una testa, di trovare<br />

immediatamente un nuovo organismo ospite<br />

o I bambini devono essere educati ad evitare o almeno ridurre queste loro peculiari<br />

modalità comportamentali<br />

o E’ più facile prendere i pidocchi con chiome lunghe ed è per ovvi motivi più difficile scovarli


o Accorciare i capelli non è assolutamente una garanzia: non lo è se si pensa di eliminare il<br />

parassita quando c’è, e non lo è se si pensa di evitare il contagio, perché i pidocchi si<br />

accontentano anche di pochi mm di pelo per aggrapparsi e fare il loro lavoro<br />

Sicuramente è consigliabile, in caso di capelli lunghi, mantenerli strettamente legati<br />

o Non esistono terapie preventive ed è assolutamente inefficace e potenzialmente nocivo l’utilizzo<br />

di prodotti utilizzati per la terapia a scopo preventivo:<br />

- possono determinare resistenze dei pidocchi agli antiparassitari usati<br />

- persistente prurito<br />

- malattie secondarie<br />

o Nessun prodotto è in grado di staccare le lendini dai capelli. Il materiale cheratinico<br />

( polisaccaridico ) con cui sono adese le lendini ai capelli, è difficilmente aggredibile senza<br />

danneggiare i capelli<br />

o Per l’asportazione delle lendini, dopo impacco di balsamo per capelli o impacchi con acqua e<br />

aceto calda, si usa il pettinino, o più efficientemente si sfila manualmente dai capelli una lendine<br />

alla volta.<br />

o La chiusura e la disinfestazione delle scuole sono di assoluta inefficacia<br />

Non esistono precauzioni né prodotti, sul mercato, che possano prevenire, in generale, la<br />

pediculosi.<br />

E’ necessario cercare i pidocchi della testa come routine.<br />

Numerosi studi descrittivi hanno dimostrato che la misura più efficace per il controllo della<br />

pediculosi consiste nell’educazione dei genitori al riconoscimento della pediculosi.<br />

I genitori devono sì raccomandare ai propri figli adeguati comportamenti da tenere in comunità, ma<br />

l’attenzione maggiore di quelli deve essere posta nel controllare costantemente i propri figli in modo da<br />

accorgersi presto di una eventuale presenza di pidocchi o delle loro uova e a rimandarli a scuola solo<br />

dopo trattamento iniziato.<br />

E’ il metodo più efficace per ridurre al massimo la diffusione di questo parassita.<br />

SINTESI<br />

I. L’identificazione precoce dei casi da parte dei genitori, mediante il controllo settimanale della<br />

testa dei propri figli, anche se asintomatici, rappresenta l’unica corretta misura di prevenzione.<br />

II. E’ scorretto l’uso a scopo preventivo degli antiparassitari nel trattamento delle pediculosi.<br />

Si tratta di una pratica inutile e dannosa sia per il rischio di indurre resistenze da parte dei<br />

pidocchi ai prodotti antiparassitari, sia per la possibile azione tossica di questi principi attivi nei<br />

confronti degli utilizzatori.<br />

Come tale deve essere energicamente scoraggiata.<br />

III. Per affrontare in maniera efficace il problema delle infestazioni da pidocchi nella scuola è<br />

necessario il contributo di genitori, insegnanti e personale del servizio sanitario.


Le norme per evitare la trasmissione della pediculosi<br />

educare i bambini ad evitare che i capi<br />

di vestiario vengano ammucchiati<br />

( soprattutto nelle scuole e nelle palestre<br />

sarebbe opportuno che ad ogni<br />

bambino venga assegnato un<br />

attaccapanni o<br />

armadietto personale )<br />

mettere in atto una sorveglianza<br />

accurata da parte dei genitori, con<br />

ispezioni settimanali del capo, in<br />

particolare sulla nuca e dietro le<br />

orecchie, per escludere la presenza di<br />

lendini<br />

1<br />

3<br />

in caso di infestazione scolastica, nelle<br />

famiglie con bambini in età scolastica<br />

effettuare un controllo sistematico a tutti<br />

i familiari, in particolare i figli più piccoli,<br />

alla ricerca di parassiti vivi, applicando<br />

in modo scrupoloso le regole descritte<br />

per il trattamento dell’infestazione da<br />

pidocchi<br />

2<br />

4<br />

educar<br />

di ogge<br />

cappel<br />

capelli


1.a LE MISURE DI PREVENZIONE IN AMBITO FAMILIARE<br />

Soprattutto all’inizio dell’anno scolastico si registrano il maggior numero dei casi e questo è dovuto<br />

anche al fatto che, nel periodo estivo, alcuni bambini possono aver contratto la pediculosi del capo; il<br />

mancato controllo da parte dei genitori al rientro dalle vacanze e la mancata terapia precoce,<br />

favoriscono il diffondersi dell’infestazione nelle comunità scolastiche.<br />

E’ bene ricordare che la pediculosi del capo può essere contratta non solamente nella comunità<br />

scolastica ma anche in tutti i luoghi in cui i bambini stanno a stretto contatto.<br />

Dopo l’identificazione di un caso indice, tutti i conviventi devono essere controllati e trattati se positivi.<br />

E’ opportuno trattare comunque, indipendentemente dall’esiti dell’accertamento, coloro che condividono<br />

lo stesso letto con il caso indice.<br />

Sebbene la trasmissione tramite fomiti abbia un ruolo meno importante, è opportuno procedere al<br />

trattamento degli oggetti personali 1) per ottimizzare l’intervento e prevenire il ripetersi dell’infestazione.<br />

1) R. Hansen – “ Guidelines for the treatement of resistant pediculosis ” – Contemporary Pediatrics<br />

2000. Volume 17 n. 8. Supplemento<br />

E’ opportuno trattare gli oggetti personali come spazzole, pettini, peluche, lavare gli indumenti,<br />

le<br />

biancherie da letto<br />

la biancheria da letto, asciugamani i capi di<br />

© Trattamento<br />

abbigliamento, i giocattoli di tessuto, che sono stati a Fomiti<br />

<br />

contatto con la persona infestata nei due giorni precedenti, vanno lavati in lavatrice a cicli<br />

caldi ( temperature di 55° - 60°C uccidono sia i pidocchi che le uova ) per 5 minuti in media<br />

Indumenti o coperte che non sopportano il lavaggio con acqua calda, possono essere lavati<br />

a secco o conservati in sacchi di plastica per 2 settimane<br />

gli oggetti di peluche vanno riposti in sacchetti di plastica, ben chiusi, per 2 settimane, quindi<br />

riportati all’aperto<br />

le buste di plastica usate, vanno gettate via<br />

le spazzole ed i pettini vanno immersi:<br />

- in acqua molto calda ( 55° C ) per 5-10 minuti, in cui diluire alcool o<br />

eventualmente il prodotto antiparassitario usato per il trattamento<br />

- in acqua bollente e detersivo per 1 ora<br />

i pavimenti vanno lavati e i mobili puliti<br />

poltrone, divani, tappeti, materassini vanno puliti con l’aspirapolvere


non esiste prova per sostenere che sia necessario , possono essere nocivi, preparati<br />

antiparassitari negli ambienti


1.b LE MISURE DI PREVENZIONE IN AMBITO SCOLASTICO E NELLE COLLETTIVITA’ IN<br />

GENERE<br />

Il controllo dei capelli a domanda, in ambito comunitario, da parte del personale sanitario non ha<br />

dimostrato di ridurre il numero di casi di questa ectoparassitosi.<br />

Gli studi epidemiologici disponibili hanno messo in evidenza che lo screening ( controllo delle teste ) in<br />

ambito scolastico, entrato nella prassi comune, non ha dimostrato di ridurre l’incidenza della parassitosi;<br />

non verrà:<br />

- raccomandato<br />

- non sarà più effettuato<br />

in quanto si tratta di un intervento di non comprovata efficacia. 1) - 2)<br />

1) T.A. Meinking - “ Infestations” – Curr. Probl. Dermatology – 1999 – 11:73-120<br />

2) R. Hansen – Guidelines for the treatment of resistant pediculosis “ – Contemporary Pediatrics 2000<br />

Volume 17 n° 8 (Supplemento )<br />

Infatti anche le evidenze sul campo non giustificano una procedura di screening perché la scuola<br />

rappresenta solo uno dei luoghi dove può avvenire il contagio.<br />

Al contrario numerosi studi descrittivi suggeriscono che l’educazione dei genitori riguardo al<br />

riconoscimento e al trattamento della pediculosi può risultare efficace 3) – 4)<br />

3) R.G. Mathias – J. F. Wallace – “ Control of head lice: using parent volunteers “ . Can J Publich Health<br />

-1989 - 89:461- 463<br />

4) E. Donnelly e altri – “ Pediculosis prevention and control strategies of community health and school<br />

nurses: a descriptive study “<br />

J. Community Health Nurs. – 1991 - 8:85 - 95<br />

L’educazione dei genitori, pertanto, è assolutamente indispensabile.<br />

I genitori dovrebbero essere incoraggiati a controllare routinariamente le teste dei figli anche se<br />

asintomatici; lo screening scolastico non può sostituire tale modalità di controllo. 4) - 5) – 6)<br />

5) R.N. Ch’unge e altri – “ A pilot study to investigative transmission of head lice “ – Can. J. Public Health<br />

– 1991 – 82:207 – 208<br />

6) E.R. Clore - “ Dispelling the common myths about pediculosis “ J. Pediatr. Health Care – 1989 – 3:28 -<br />

33


1.c I CRITERI DI RIAMMISSIONE SCOLASTICA<br />

Il bambino può tornare a scuola il giorno dopo l’avvio di un idoneo trattamento disinfestante.<br />

Si ricorda che la pediculosi del capo è soggetta a notifica ai sensi del D.M. 15.12.1990<br />

Non è indispensabile che, contestualmente al trattamento, sia stata effettuata la rimozione delle lendini.<br />

1)<br />

1) American Academy of Pediatrics – “ New head lice statement: AAP discourages “ no nit ” policies for<br />

school return “ – 3 Settembre 2002<br />

Tuttavia tale pratica è comunque consigliata per Ie seguenti motivazioni 2):<br />

2) B.L. Frankowski e altri – “ Head lice “ – Pediatrics Volume 110 n° 3 Ettembre 2002 ( 638 – 643 )<br />

a. la rimozione delle lendini evita che il trattamento venga ripetuto più volte, senza<br />

necessità, solo per la presenza di uova che potrebbero non essere più vitali<br />

b. la rimozione delle lendini situate entro 1 centimetro dal cuoio capelluto è utile per<br />

diminuire il rischio, peraltro modesto, di reinfestazione.<br />

La rimozione delle lendini può essere effettuata utilizzando una soluzione di acqua calda e aceto in parti<br />

uguali, in grado di sciogliere la sostanza chitinosa che tiene l’uovo adeso al capello.


CONSIGLI IN PILLOLE 1<br />

La Pediculosi del capo è una malattia: arreca disturbo; il prurito inficia la qualità della vita<br />

La Pediculosi del capo non è pericolosa: il parassita non è vettore di malattie infettive<br />

Il Pidocchio del capo, contrariamente a quanto si pensa non sa saltare e no non vola<br />

Il contagio avviene per via diretta: il pidocchio passa da una testa all’altra, quando queste sono molto vicine<br />

Il contagio può avvenire in maniera indiretta, attraverso l’abbigliamento, cappelli, berretti, sciarpe,spazzole,<br />

pettini, biancheria da letto, poltrone coperte<br />

La pediculosi del capo colpisce soprattutto i bambini perché i piccoli hanno maggiore probabilità di essere<br />

contagiati perché hanno più vita comunitaria rispetto agli adulti.<br />

E’ buona norma evitare l’uso comune di pettini, spazzole, berretti, sciarpe e mantenere un’accurata e regolare<br />

cura dei capelli, controllandoli soprattutto nelle zone vicine alla nuca, alle tempie e alle orecchie, per bloccarne<br />

tempestivamente la diffusione<br />

La disinfezione dei luoghi scolastici, palestre e centri di aggregazione è una manovra inutile<br />

Sono i bambini che portano questi insetti a scuola o in palestra. I pidocchi non saltano dal pavimento<br />

E’ un pregiudizio credere che i pidocchi colpiscano solo le persone sporche. L’igiene ha un ruolo importante, ma<br />

non risolve il problema.<br />

Se un bambino dice di aver prurito o non dice niente ma si gratta il capo in continuazione, per lo più la<br />

mamma deve mettere il piccolo con la testa appoggiata su un panno o della carta di colore bianco e spazzolare i<br />

capelli con un pettine a denti stretti<br />

Se sul panno si notano dei puntini di color marrone brunastro che si muovono si tratta di pidocchi.<br />

I capelli, spesso, possono avere un odore non proprio gradevole e la cute può presentare già lesioni e croste.<br />

Spesso la cura fai da te non è sufficiente. Bisogna rivolgersi al proprio medico o al farmacista<br />

Per il trattamento si prescrivono in genere degli antiparassitari. Ve ne sono di vari tipi: in gel, in polvere, in<br />

schiuma, lozione, shampoo<br />

Si applica il prodotto consigliato dal medico sui capelli con un pettine a denti stretti per allontanare le lendini.<br />

Si lascia agire il prodotto per il tempo consigliato dalla casa produttrice del farmaco. Poi si risciacqua con<br />

shampoo antiparassitario<br />

Vanno eliminate, in ogni caso, tutte le lendini presenti, altrimenti nel giro di pochi giorni nasceranno nuovi<br />

pidocchi. Questa operazione richiede tempo e pazienza; i capelli orti facilitano notevolmente il procedimento.<br />

Il trattamento può essere ripetuto dopo 24 ore e poi a distanza di una settimana. Nessun agente topico, infatti, è<br />

risultato essere ovicida al 100%. Ne consegue, che per eliminare i pidocchi è necessario ripetere il trattamento<br />

dopo 10-15 giorni allo scopo di uccidere le ninfe che sono nel frattempo uscite dall’uovo<br />

Il trattamento da preferire può essere il gel perché è di più facile applicazione e si amalgama meglio con il<br />

capello<br />

Le manovre igieniche più efficaci, dopo il trattamento con antiparassitari, sono quelle di effettuare un cambio<br />

completo degli abiti<br />

I familiari infestati devono essere trattati allo stesso modo<br />

Pettini e spazzole devono essere trattati con uno shampoo antiparassitario, immergendoli in acqua molto calda<br />

per 20 minuti<br />

Gli indumenti, lenzuola e federe, è consigliabile prima chiuderli in un sacco per due tre settimane. Dopo, si<br />

possono riprendere a lavare in lavatrice<br />

B) TERAPIA


Il<br />

trattamento della pediculosi comporta l'impiego di insetticidi che uccidono i parassiti lasciando tuttavia<br />

tracce della loro presenza attraverso la persistenza delle uova sui capelli. Infatti il trattamento insetticida<br />

non influisce sul cemento che ancora le lendini ai capelli.<br />

Contrariamente alle credenze popolari, l'aceto non ha il potere di sciogliere il cemento. L'unico sistema è<br />

la rimozione meccanica ottenuta usando un pettine a denti ravvicinati che veniva utilizzato anche dagli<br />

antichi Etruschi ed Egizi, come testimoniato dai reperti archeologici. Nel passato, il lavaggio dei capelli<br />

con petrolio aveva una sua ragion d'essere perché questo prodotto si stratificava sulla superficie delle<br />

lendini impedendo gli scambi respiratori così da provocare la morte dell'embrione per asfissia.<br />

COME SI TRATTA?<br />

In caso di infestazione il trattamento completo si basa:<br />

1. sull’asportazione delle lendini<br />

2. sul trattamento farmacologico con prodotti specifici:<br />

pediculocidi ed ovicidi insieme<br />

3. sulla disinfestazione degli oggetti veicolo dell’infestazione<br />

IL CORRETTO ORIENTAMENTO TERAPEUTICO PER IL TRATTAMENTO DELLA PEDICULOSI DEL<br />

CAPO


Il Mercato<br />

- E’ bene non abusare dei prodotti chimici in commercio<br />

- E’ indispensabile attenersi, scrupolosamente alle indicazioni d’uso: se usati<br />

scorrettamente, questi farmaci possono fare sicuramente più danni di quanto<br />

ne facciano i pidocchi<br />

Qualsiasi prodotto per i pidocchi della testa potrebbe causare una reazione<br />

avversa.<br />

Deve essere , inoltre, usato con ulteriore cautela:<br />

- durante la gravidanza<br />

- durante l’allattamento al seno<br />

- sui bambini piccolissimi ( di due anni ) e con meno di 12 mesi<br />

- sui soggetti che soffrono di allergie e affetti da asma<br />

- se ci sono ferite aperte sul cuoio capelluto<br />

Sul mercato italiano sono disponibili numerosi prodotti che vantano una azione<br />

preventiva dal contagio della pediculosi per persone, ambienti.<br />

Si tratta di prodotti a base:<br />

- di benzoato di benzile ( Mom lozione ), sostanza impiegata principalmente<br />

come repellente per zanzare e mosche;<br />

- di estratti vegetali che creerebbero un ambiente sfavorevole all’insediamento<br />

dei pidocchi.<br />

La mancata prova dell’efficacia di questi prodotti si può tradurre:<br />

- in una inutile spesa;<br />

- in una possibile ulteriore irritazione del cuoio capelluto;<br />

e, soprattutto:<br />

- in una riduzione del controllo del capo;<br />

- nel ritardo del riconoscimento della presenza di pidocchi , fondato sulla falsa<br />

convinzione di essere protetti.<br />

- Meglio curarsi, solo, in caso di contagio accertato<br />

L’impiego, anche, di prodotti più o meno efficaci, indicati per il trattamento,<br />

deve avvenire solo in caso di infestazione. Se utilizzati in modo indiscriminato e<br />

con frequenza ingiustificata, favoriscono l’insorgere di resistenze esponendo le<br />

persone ad antiparassitari inutili.


Non si deve mai<br />

applicare alcun<br />

insetticida o altra<br />

sostanza chimica non<br />

specificamente indicata<br />

per l’uso sull’uomo,<br />

tanto meno sostanze<br />

tossiche o infiammabili,<br />

possibili causa di<br />

intossicazioni o<br />

addirittura morte.<br />

E’ importante seguire<br />

scrupolosamente le<br />

istruzioni riportate sul<br />

foglietto illustrativo e<br />

suggerite dal proprio<br />

medico di fiducia, al fine<br />

di evitare eccessi<br />

terapeutici.<br />

Bagnare i capelli è un<br />

segnale d’allarme per il<br />

pidocchio, che in<br />

ambiente acquoso,<br />

infatti, tende a<br />

“rannicchiarsi” e ad<br />

entrare in apnea,<br />

limitando così<br />

l’assorbimento del<br />

principio attivo utilizzato<br />

1. INTRODUZIONE<br />

- Trattare solo i pazienti che presentano Adulti vitali o lendini ( Uova ) entro 1 cm<br />

dall’ostio pilifero<br />

- Applicare sui capelli un prodotto specifico contenente uno dei seguenti principi<br />

attivi: Permetrina – Piretrine Sinergizzate – Malathion - Dimeticone<br />

- Utilizzare come prima scelta pediculocidi che hanno come principio attivo la<br />

Permetrina o le Pietrine o il Dimeticone<br />

- Non utilizzare benzina, cherosene o olii<br />

- I capelli trattati con prodotti condizionanti – balsami, creme, gel …- possono<br />

rivestire o nascondere i pidocchi, per cui non devono essere utilizzati prima di<br />

applicare i pediculocidi<br />

- Seguire le istruzioni<br />

- Non applicare su occhi, viso o mucose<br />

- Applicare il prodotto su cute sana<br />

- Fare attenzione all’uso in eventuali gravidanze<br />

- Nei bambini di età inferiore ai 2 anni usare il pettine stretto e non Antiparassitari<br />

- In caso di allergie evitare Permetrina e Piretrine<br />

- Preferire un prodotto in crema, pomata, lozione, schiuma termosensibile<br />

- L’utilizzo delle formulazioni in Shampoo, a causa della diluizione del principio<br />

attivo – o in Polvere – a causa della possibile inalazione – sono sconsigliabili<br />

- Utilizzare un tempo di contatto di 8 – 12 ore<br />

- Utile eseguire un secondo trattamento dopo 7 – 10 dal primo<br />

- Se dopo 2 applicazioni del prodotto utilizzato il trattamento si è dimostrato<br />

inefficiente, consultare il medico e cambiare la classe farmacologia della<br />

sostanza utilizzata<br />

- L’utilizzo di un pettine a denti stretti con una distanza tra i denti inferiore a 0,3<br />

mm è utile per la rimozione meccanica delle uova<br />

- Disinfestare gli oggetti veicolo dell’infestazione<br />

- Controllare tutti i componenti della famiglia e trattare se sono visibili parassiti o<br />

uova<br />

- Non radere la testa: può essere considerata una tecnica da attivare in caso di<br />

infestazione resistente<br />

• I pidocchi del capo debbono essere sempre trattati fino al loro completo allontanamento.<br />

• Nelle condizioni reali d’utilizzo nessuno dei prodotti in commercio può essere ritenuto<br />

attivo al 100% sulle uova.<br />

E’consigliabile, per questo, eliminarne “manualmente” il maggior numero possibile dopo


il primo trattamento.<br />

• L’utilizzo prolungato di antiparassitari aumenta l’insorgenza di resistenze.<br />

• Per i trattamenti a base d’erbe e aromaterapia non vi sono studi controllati e randomizzati<br />

che ne abbiano valutato l’efficacia.<br />

L'uso massiccio di prodotti antipediculosi sta rendendo i pidocchi sempre più resistenti alle sostanze<br />

utilizzate per combatterli.<br />

Ciò ha portato a studiare altre modalità di indirizzo terapeutico come nuovi principi attivi e possibili<br />

associazioni farmacologiche.<br />

Lo studio Hipolito,1), per esempio, è stato realizzato al fine di valutare l'efficacia di trattamenti<br />

antipediculosi con un singolo prodotto rispetto ad una associazione con due: 115 bambini, di età<br />

compresa tra 2 e 13 anni, sono stati assegnati ad uno studio comparato su tre gruppi: 39 sono stati<br />

trattati con creme alla permetrina 1%, due applicazioni per 10 minuti a distanza di una settimana l'una<br />

dall'altra; 36 sono stati sottoposti a terapia orale con trimetoprim/sulfametossazolo ( Bactrim, Abacin,<br />

Eusaprim, Chemitrim, Gantrim ), 10 mg/kg/die in due dosi al giorno per 10 giorni; in 40 è stato eseguito il<br />

trattamento di combinazione: l’applicazione di creme all'1% di permetrina e terapia orale con<br />

trimetoprim/sulfametossazolo.<br />

I controlli dei bambini sono stati eseguiti dopo 2 e 4 settimane.<br />

Alla prima visita di controllo, i successi sono stati dal 79,5% tra i bambini trattati con crema alla<br />

permetrina 1%; l'83% tra quelli sottoposti a somministrazione orale di trimetoprim/sulfametossazolo; il<br />

95% nel gruppo di trattamento combinato, locale ( permetrina ) ed orale trimetoprim/sulfametossazolo.<br />

Alla visita della quarta settimana, i successi registrati negli stessi tre gruppi sono stati rispettivamente<br />

del 72%, 78% e 92%. Non si sono avuti rilevanti effetti collaterali; soltanto tre bambini hanno dovuto<br />

interrompere il trattamento a causa dell'insorgenza di rash correlato all'uso di<br />

trimetroprim/sulfametossozolo.<br />

L’ indagine ha dimostrato che l'associazione della permetrina con il trimetroprim/sulfametossazolo è una<br />

cura più efficace dell’utilizzo della sola permetrina.<br />

Conviene, tuttavia, ricorrere a ciò solo quando i tradizionali trattamenti si sono dimostrati inefficaci.<br />

I possibili effetti collaterali del trimetropim/sulfametossazolo, infatti, ne sconsigliano l'uso come<br />

trattamento di prima scelta.<br />

1) R.B. Hipolito ed altri “ Pediatrics “ – 2001; 107:E30<br />

Anticamente il rimedio per la Pediculosi del Capo consisteva nel lavare i capelli con l’aceto, per staccare<br />

le uova e nel rasare il capo; si usavano, poi, pomate al mercurio.<br />

Negli anni 40 fu introdotto e usato molto il DDT, diclorodifeniltricloroetano, un composto appartenente<br />

alla famiglia degli organoclorurati, le cui capacità insetticide furono individuate nel 1939 dal chimico<br />

svizzero Paul Mueller che ricevette il premio Nobel per questa scoperta.


Nei decenni successivi questo principio attivo venne messo al bando, in <strong>It</strong>alia negli anni settanta;<br />

provoca effetti tossici notevoli e rimane per molto tempo nella catena alimentare perché difficilmente<br />

biodegradabile nell’ambiente.<br />

L’uso di questi insetticidi organoclorurati è ormai limitato al Lindano, che può essere utilizzato negli<br />

shampoo contro la pediculosi.<br />

Si sente, oggi, l’esigenza di fare il punto sulle strategie migliori per affrontare questa parassitosi, alla<br />

luce dei prodotti in commercio, delle evidenze di efficacia riportate dalla letteratura e delle resistenze ai<br />

principi attivi, createsi nel tempo, in questi insetti.<br />

La terapia è impostata sull’impiego di prodotti per uso topico, di libera vendita in farmacia, contenenti<br />

sostanze chimiche antiparassitarie ad azione pediculocida ed ovicida, anche se non altrettanto valide,<br />

nella stessa misura.<br />

Il trattamento può includere l’uso concomitante di antistaminici e antibiotici per il controllo rispettivamente<br />

del prurito e delle infezioni secondarie alle lesioni da grattamento.<br />

L’efficacia del trattamento, pertanto, dipende:<br />

a) dalla molecola<br />

b) dalla sua formulazione<br />

c) dal tempo di contatto.<br />

La meta-analisi della Cochrane del 2001, relativi a studi clinici sull'efficacia di vari prodotti, ha<br />

sottolineato che le piretrine naturali, la permetrina e il malathion rappresentano le cure più efficaci.<br />

Un insetticida ideale dovrebbe avere un'attività del 100% contro i pidocchi e le loro uova.<br />

Secondo alcuni ricercatori, purtroppo, nessuno, di quelli topici disponibili avrebbero un'attività ovicida<br />

del 100% ( Clore ER, Longyear LA, 1993 ).<br />

Il Malathion , per esempio, uccide tutti i pidocchi dopo 5 minuti di esposizione e il 95% delle uova dopo<br />

10 minuti; le Piretrine e i Piretroidi sono sia pediculocidi che ovicidi, ma la loro azione è in parte diversa:<br />

mentre le Piretine naturali hanno un elevato effetto ovicida, la Permetrina pare abbia un effetto<br />

significativamente inferiore sulle uova ( I.F. Burgess e altri – 1994 ).<br />

1.a Le formulazioni<br />

L'efficacia del trattamento dipende, oltre che dall'attività del principio utilizzato, dalla sua formulazione<br />

galenica.<br />

Un composto per essere efficace deve possedere delle proprietà peculiari:<br />

- una rapida penetrazione nelle uova<br />

- il raggiungimento di alte concentrazioni. 1)<br />

1) J.W. Maunder – “ Strategic aspects of insecticide in head lice ” – The Jounal of the Royal Society of<br />

Health – Febbraio 1991 – 111(1): pagg 24-26<br />

Per orientarsi, pertanto, nella scelta della cura è opportuno considerare che:<br />

• Nessun principio attivo ha dimostrato d’essere più efficace degli altri.


e<br />

Le piretrine ed il malathion, per esempio, sono gli antiparassitari attivi meglio comprovati e più<br />

utilizzati, ma proprio l’utilizzo estensivo di questi può causare una riduzione della validità, per la<br />

comparsa di resistenze.<br />

Sono, oggi inoltre, presenti in commercio nuove sostanze come il Dimeticone che coniuga<br />

all’adeguatezza l’assenza di resistenze e la sicurezza d’uso: è, tuttavia, ancora non molto usato<br />

insufficienti sono gli studi attuati su questo composto.<br />

• L’efficacia del trattamento dipende, non solo dal principio attivo contenuto nel prodotto<br />

ma, anche dalla sua formulazione. 1)<br />

1) O. Chosidow – “ Scabies and pediculosis ” – Lancet 2000 – 355: pgg 819-826<br />

I pediculocidi sono presenti in diverse formulazioni: crema, gel, lozione, polvere, mousse termosensibile,<br />

balsamo e shampoo.<br />

Il tipo di preparazione costituisce un fattore di notevole rilevanza clinica:<br />

- 1) influisce sull’efficacia del trattamento.<br />

La formulazione utilizzata è di particolare importanza perché la principale<br />

difficoltà di azione di un preparato è rappresentata dalla realizzazione di una facile penetrazione del<br />

guscio delle uova e di una appropriata concentrazione del principio attivo , per evitare che venga<br />

rimosso nella fase di risciacquo dei capelli e del cuoio capelluto.<br />

Le mousse, per esempio, veicolano concentrazioni molto più elevate di principio attivo.<br />

E’ efficace perché:<br />

• è legata alla mancanza di acqua nella formulazione: la penetrazione è quindi più rapida<br />

• evapora molto più rapidamente delle lozioni e non lascia residui. Il basso residuo si traduce nel<br />

fatto di non ungere e non sporcare, e di mantenere stabile nel tempo la concentrazione del principio<br />

attivo nella sede di applicazione<br />

• è caratterizzata da un elevato profilo di sicurezza<br />

- 2) influenza la compliance di coloro che devono essere trattati.<br />

Il prodotto più utilizzato, infatti, è quello caratterizzato da:<br />

a) una facilità di applicazione<br />

b) un minor tempo di applicazione<br />

c) delle caratteristiche cosmetiche accettabili.<br />

In <strong>It</strong>alia, gli shampoo medicati, da utilizzare per il trattamento della pediculosi, sono i preparati più<br />

venduti.<br />

Ma tale formulazione è sconsigliabile perché non riesce a conseguire i risultati di cui prima si è detto: le<br />

concentrazioni del principio attivo sono troppo diluite.<br />

L’utilizzo degli shampoo dovrebbe essere evitata:<br />

- per la minore efficacia sulle uova: il tempo di contatto sui capelli è breve<br />

- per le basse concentrazioni:<br />

a) il principio attivo è inevitabilmente diluito nell’acqua


) la capacità di penetrazione dell'insetticida è ridotta. Il pidocchio immerso<br />

nell'acqua si rannicchia ed entra in apnea<br />

- per un più frequente utilizzo ed uso inappropriati. Infatti, sempre più abituale è il<br />

ricorso a questa formulazione galenica, nell’errata convinzione di fare prevenzione<br />

e quindi di far bene, per la praticità e il tempo breve di applicazione.<br />

Tale comportamento favorisce la comparsa di resistenza al prodotto utilizzato e<br />

Provoca con l’uso improprio,congiuntiviti irritative da contatto.<br />

Burgess ha evidenziato che nessuna formulazione in shampoo, come dimostrano studi clinici<br />

controllati, risulta essere valida.<br />

Gli shampoo medicati hanno, paradossalmente, presentato un'efficacia clinica inferiore agli shampoo<br />

non medicati.<br />

Vanno, quindi, usati, eventualmente, come trattamento complementare, per lavare i capelli dopo<br />

l’applicazione di un altro prodotto in crema, gel, schiuma, lozione o solo negli asmatici e nei bambini di<br />

età inferiore ai tre anni.<br />

Le lozioni rilasciano alte concentrazioni di insetticidi in un'applicazione; il loro uso, tuttavia, richiede<br />

cautela:<br />

a) è necessario evitare qualsiasi tipo di contatto con le membrane mucose<br />

b) agiscono troppo lentamente comportando il rischio di degradazione del<br />

principio attivo prima che possa entrare nel guscio in quantità sufficiente ad<br />

essere efficace.<br />

Le formulazioni alcoliche non dovrebbero essere utilizzate nei bambini molto piccoli, nei pazienti<br />

asmatici ed in presenza di eczema o di lesioni del cuoio capelluto: si ricorrerà ad altre formulazioni come<br />

quelle acquose.<br />

Anche le polveri sono inappropriate in quanto:<br />

- non garantiscono l’uniformità di contatto con i capelli e con il cuoio capelluto<br />

- non penetrano le uova<br />

- sono scomode da usare<br />

- possono essere facilmente inalate<br />

• Il tempo di applicazione è un ulteriore elemento da prendere in considerazione<br />

Esso può variare, a secondo dei preparati galenici utilizzati, da pochi minuti a molte ore. In generale i<br />

balsami, le creme risciacquabili come le mousse e le soluzioni alcoliche dovrebbero essere applicate per<br />

12 ore o durante tutta la notte per garantire la morte delle uova 1). Questo consente di mantenere<br />

l’insetticida per un tempo adeguato e permette di veicolare concentrazioni molto più elevate del principio<br />

attivo.<br />

1) “ Review of regulation of head lice treatments in Australia ” – Medicine Evaluation Committee –<br />

Ottobre 2003<br />

Nella maggior parte dei casi, per uccidere gli insetti, è sufficiente un solo trattamento, anche se una sola<br />

applicazione non riesce ad uccidere tutte le uova.


La seconda somministrazione può essere evitata se il prodotto mantiene una sufficiente attività<br />

residua, ma non bisogna dimenticare che questa caratteristica può promuovere il fenomeno della<br />

resistenza.<br />

In ogni caso, è opportuno ripeterla dopo 8 -10 dal primo, con lo stesso prodotto, per eliminare eventuali<br />

insetti nati nel frattempo da lendini rimaste vitali dopo la prima applicazione dell’antiparassitario.<br />

Infatti:<br />

• L’obiettivo del primo trattamento è di uccidere tutti i pidocchi<br />

• L’obiettivo del secondo è di uccidere le ninfe nate dalle uova durante i successivi 7 – 10<br />

giorni<br />

Se si sospetta una riduzione della sensibilità alla sostanza utilizzata è necessario:<br />

ripetere l’applicazione con lo stesso farmaco, ma con quantità maggiore del prodotto ( 50 ml ) o<br />

con un tempo di contatto più prolungato, a una settimana d'intervallo dalla prima.<br />

Il trattamento over-night con permetrina o piretrine può rappresentare un'efficace strategia nel<br />

risolvere l'infestazione in caso di insuccesso a un precedente trattamento .<br />

Se dopo un ciclo completo terapeutico si dovesse riscontrare ancora la presenza di parassiti è<br />

possibile che essi siano resistenti al principio attivo utilizzato.<br />

Se, dopo un corretto uso, il trattamento fallisce, è indispensabile:<br />

ripetere il ciclo, ma con un prodotto appartenente ad un’altra classe di insetticida, per esempio<br />

dai<br />

piretroidi al malathion o viceversa


COSA FARE IN CASO DI INFESTAZIONE DI PIDOCCHI DEL CAPO<br />

La prevenzione della pediculosi richiede alcuni accorgimenti<br />

• Eseguire la ricerca del pidocchio e delle uova in un luogo ben illuminato, con luce diffusa.<br />

La luce diretta, infatti, non aiuta nell’individuazione delle uova, a causa dell’aspetto bianco<br />

lucido<br />

• Monitorare i capelli anche quotidianamente<br />

• Dopo l’applicazione del prodotto utile l’uso del pettinino a denti stretti<br />

• Controllare con molta attenzione la testa di tutti i conviventi del bambino e quindi il nucleo<br />

familiare e le altre persone che possono essere entrate in stretto contatto, perché spesso<br />

sono loro la fonte del contagio, ogni 2 – 3 giorni<br />

• Conservare in un sacchetto di plastica, ben chiuso, per due settimane, oggetti o giocattoli<br />

che non possono essere lavati in acqua o a secco<br />

• Lavare con acqua molto calda – a 60°C – o a secco federe, lenzuola, asciugamani,<br />

indumenti, giocattoli di stoffa che possono essere stati a contatto con la testa ed il collo<br />

• Mettere a bagno i pettini, le spazzole, in acqua bollente ( 131 °F = 55°- 70°C ) saponata, o<br />

addizionata ad alcool o prodotto antiparassitario usato, per più di 5 minuti per essere sicuri<br />

che pidocchi e uova siano morti<br />

TRATTAMENTO CON PRODOTTI ANTIPARASSITARI<br />

UTILE INUTILE<br />

- Mousse Termosensibili<br />

- Shampoo *<br />

•<br />

- Creme<br />

- Gel<br />

Trattamenti di prima linea<br />

Piretrine naturali<br />

* I tempi troppo brevi di contatto, le dosi troppo<br />

basse, l’idrofilia che riduce la concentrazione<br />

determinano fenomeni di resistenza o<br />

pseudoresistenza<br />

• Pietrine sintetiche: Permetrine<br />

• Piretrine sinergizzate<br />

Trattamenti di seconda linea<br />

• Organi fosforici: Malathion*<br />

* ( da utilizzare in soggetti che non soffrono di<br />

asma )<br />

I prodotti di nuova generazione:<br />

- si applicano su capelli asciutti, partendo<br />

dalla radice e per tutta la lunghezza del<br />

capello, usando un<br />

pettine normale. Ripetere l’operazione varie<br />

volte fin<br />

quando tutti i capelli sono stati coperti<br />

- si lasciano agire per otto ore<br />

- si lavano con un comune shampoo<br />

- utilizzare il pettinino a denti stretti<br />

Durante l’applicazione del trattamento coprire gli<br />

occhi della persona trattata, per esempio con un<br />

- Olii ed Erbe*<br />

* Non si hanno evidenze scientifiche della loro<br />

efficacia


asciugamani<br />

Dopo 7 – 10 giorni va ripetuto il trattamento con<br />

lo stesso prodotto e usare il pettinino, se si<br />

osserva la ricomparsa di parassiti<br />

Se il trattamento è inefficace provare altre<br />

classi di farmaci<br />

Per evitare fenomeni di<br />

PSEUDORESISTENZA<br />

- il tempo di contatto<br />

- la dose<br />

- la frequenza di applicazione dei<br />

prodotti usati<br />

devono essere quelli indicati sulle<br />

istruzioni<br />

• Se dopo 8 – 12 ore dall’applicazione del prodotto antipidocchi qualche insetto è ancora<br />

visibile, ma i suoi movimenti sono lenti, non serve ripetere il trattamento<br />

• Se, al contrario, non si rintracciano insetti morti e si ha l’impressione che i parassiti siano<br />

ancora vivi, rivolgetevi al medico. Il trattamento non ha funzionato ed i pidocchi sono<br />

resistenti al prodotto e a tutti gli altri prodotti che contengono lo stesso principio attivo<br />

• Non usare più di tre volte lo steso prodotto<br />

• Se il trattamento è inefficace consultare il medico<br />

• Non utilizzare contemporaneamente prodotti diversi


Il trattamento primario della pediculosi si basa sull’uso<br />

di principi attivi ad azione pediculocida ed ovicida per uso topico<br />

della rimozione meccanica delle uova ( lendini ) e dei parassiti morti con pettini a denti fini<br />

Il trattamento può includere l’uso concomitante di Antistaminici ed Antibiotici per il controllo rispettivamente del prurito e<br />

delle infezioni secondarie alle lesioni da trattamento.<br />

Nella pediculosi del capo possono essere usati lozioni, gel, schiume, mousse<br />

Gli shampoo sono meno attivi<br />

Efficaci le Piretrine, il Malathion, il Lindano, il Dimeticone, e alcuni prodotti a base di Estratti Vegetale<br />

E’ consigliabile la ripetizione del trattamento dopo una settimana<br />

Farmaci di 1 Scelta Farmaci di 2 scelta Altri prodotti<br />

o Permetrina<br />

o Piretrine<br />

o Malathion<br />

o Dimeticone<br />

1.b Considerazioni generali<br />

o Lindano<br />

o Carbaryl<br />

o DDT<br />

o Crotamitone<br />

o Quassio<br />

o Ivermectina ( lozione )<br />

o Kerosene, Benzina ( da<br />

evitare )<br />

Principio Attivo Tempo di applicazione<br />

- Piretrine con piperonilbutossido<br />

- Malathion gel<br />

- Lindano shampoo<br />

- Permetrina crema<br />

- Dimeticone<br />

- 10 – 12 minuti<br />

- 15 minuti – 12 ore<br />

- 4 minuti<br />

- 10 minuti – 12 ore<br />

- tutta la notte<br />

Principio Attivo Effetto Collaterale<br />

- Lindano<br />

- DDT<br />

- Piretrine<br />

- Kerosene, Benzina<br />

- Malathion<br />

- Neurotossicità<br />

- Neurotossicità<br />

- Sensibilizzazione – Allergie<br />

- Ustioni<br />

- Infiammabilità, Tossicità<br />

Terapia della pediculosi Terapia della pediculosi<br />

non validata<br />

Trattamento Primario<br />

Trattamento Secondario<br />

1) Uso di principi attivi<br />

ad uso topico:<br />

Insetticidi<br />

2 ) Azione meccanica<br />

- Antistaminici<br />

( prurito )<br />

- Antibiotici<br />

( Infezioni secondarie )<br />

- Pettini speciali di:<br />

Plastica<br />

Alluminio<br />

Termici<br />

Elettronici<br />

- Louse Buster ( calore )<br />

o Estratto noce cocco<br />

o Essenza di anice<br />

o Ylang Ylang<br />

o Dimeticone<br />

Rasatura<br />

- poco utile<br />

- umiliante


Se si utilizza un qualsiasi preparato è importante seguire alla lettera le istruzioni del produttore.<br />

Nella valutazione di una terapia bisogna tener conto, infatti, di diversi fattori:<br />

• Conoscenza del meccanismo di azione del farmaco<br />

• Resistenza<br />

• Prevalenza della resistenza<br />

• Sicurezza<br />

Nessun agente topico è risultato essere ovicida al 100%. Ne consegue che per eliminare i pidocchi si<br />

deve ripetere il trattamento dopo circa 10 giorni, allo scopo di uccidere le ninfe che siano nel frattempo<br />

fuoriuscite dall’uovo.<br />

Per l'elevata incidenza di resistenza delle molecole, tuttavia, è probabile che la terapia con una<br />

particolare sostanza possa avere successo solo in una piccola proporzione di pazienti con infestazione<br />

da pidocchi.<br />

Anche ripetuti trattamenti con preparati, verso i quali l’insetto è resistente, non lo uccidono.<br />

Ripetere, inoltre, la somministrazione dello stesso preparato che non ha avuto successo comporta una<br />

spesa inutile ed espone al rischio di tossicità della terapia.<br />

Un farmaco perfettamente ovicida e pediculocida, che agisca sul sistema nervoso del pidocchio,<br />

richiede due trattamenti, separati da 7 giorni l'uno dall'altro:<br />

• Al giorno 0 tutti i pidocchi e le uova con eyespot vengono uccisi<br />

• Ma le uova senza eyespot si sviluppano dopo 7 giorni: a questo punto anch'esse divengono<br />

sensibili al trattamento.<br />

Se il farmaco è soltanto pediculocida sono necessari tre trattamenti, intervallati da 7 giorni ( Tabella 3 ):<br />

• Al giorno 0, con il primo trattamento tutti i pidocchi sono uccisi, senza agire sulle uova di recente<br />

emesse e sulle uova dalle quali si svilupperà presto una ninfa<br />

• Il secondo, dopo 7 giorni, ucciderà le uova con una ninfa già formata; queste ninfe non hanno<br />

avuto il tempo di maturare fino al pidocchio adulto che depone le uova. Rimangono le uova vecchie<br />

di 7 giorni che non sono ancora mature<br />

• Il terzo, dopo13 -15 giorni dal giorno 0, cioè 7 giorni dopo il secondo trattamento, ucciderà le<br />

ninfe che deriveranno da queste uova, impedendo lo sviluppo di pidocchi adulti, in grado di deporre<br />

le uova.<br />

Per ridurre il numero delle somministrazioni, quando si usi un farmaco soltanto pediculocida, è<br />

possibile, in casi estremi, usare due sole somministrazioni, ai giorni 0 e 9 ( Tabella 4 ).<br />

Tabella 1 - Trattamento con un farmaco solo pediculocida


1) G. Bartolozzi – “ Il pidocchio: il ciclo vitale, la resisitenza ai farmaci e considerazioni igieniche ” –<br />

Medico e Bambino – Giugno 2007<br />

Al tempo 0 si uccidono soltanto tutti i pidocchi, ma non le uova. Rimangono le uova deposte poco prima<br />

della terapia e le uova deposte in precedenza. Con i farmaci non-ovicidi il trattamento deve essere fatto<br />

prima che ogni generazione di uova maturi fino a dare pidocchi adulti deponenti le uova.<br />

Sono stati così scelti 7 giorni dopo il primo trattamento, come un buon tempo per la prima linea di<br />

scadenza che è di 8,5 giorni. Rimangono ancora le uova che hanno un'età di 7-12 giorni.<br />

La terza dose va data prima di 15 giorni dopo la prima somministrazione, per uccidere le uova che<br />

avevano un'età inferiore ai 7 giorni, prima che esse maturino fino al pidocchio adulto capace di deporre<br />

le uova, ma dobbiamo trattare dopo 12 giorni per essere sicuri che tutte le uova abbiano maturato prima<br />

dell'ultimo trattamento.<br />

In teoria si potrebbe scegliere fra 0 e 8 giorni (per la seconda dose) e fra 12 e 16,5 giorni (per la terza<br />

dose), ma il trattamento al tempo 0, dopo una settimana e dopo due settimane è più facile da ricordare.


Tabella 2 - Trattamento con un farmaco pediculicida e poco ovicida<br />

1) G. Bartolozzi – “ Il pidocchio: il ciclo vitale, la resisitenza ai farmaci e considerazioni igieniche ” –<br />

Medico e Bambino – Giugno 2007<br />

trattamento al tempo 0 uccide i pidocchi ma non le loro uova.<br />

Rimangono le uova emesse poco prima della terapia e le uova già mature dopo la terapia.<br />

Il trattamento deve essere eseguito prima che ogni generazione di uova maturi fino a un pidocchio<br />

capace di deporre le uova. In questo caso tutte le uova saranno schiuse a 8,5 giorni, ma nessuna sarà<br />

divenuta un pidocchio adulto almeno fino a 9,7 giorni. Perciò la seconda e ultima dose va data dopo 9<br />

giorni.<br />

Il


1.c Casi particolari<br />

In alcune circostanze non è possibile utilizzare i prodotti chimici.<br />

Nei bambini molto piccoli, in gravidanza o in allattamento, o nel caso d’infestazione delle ciglia sono<br />

cautelativamente da prediligere i Metodi a Rimozione Meccanica dei parassiti e delle uova, applicando<br />

balsami incolori sui capelli o una pomata oftalmica a base di vaselina sulle ciglia, per facilitare<br />

l’operazione meccanica.<br />

La rimozione totalmente manuale di uova e di pidocchi rimane un’alternativa molto valida, se non<br />

la migliore, al trattamento chimico.<br />

L’operazione va ripetuta ogni 3-4 giorni, per almeno 2 settimane e presenta il vantaggio di essere<br />

totalmente priva d’effetti collaterali. Tuttavia, si tratta di un metodo che richiede un impiego elevato di<br />

tempo e di pazienza: la probabilità che non venga eseguito in modo corretto è quindi elevata.<br />

Far accorciare i capelli favorisce, solo, questa operazione.<br />

Se è necessario l’uso di antiparassitari:<br />

- nei bambini con meno di 2 anni utilizzare solo sostanze per questa età ed unicamente in caso di<br />

assoluta necessità:<br />

non vaporizzare il prodotto ma applicarlo con un tampone di ovatta imbevuto<br />

fare uso di guanti<br />

lasciare agire meno di 10 minuti<br />

lavare i capelli con uno shampoo non aggressivo e sciacquare con cura<br />

pettinare con un pettine a denti stretti<br />

- nei bambini con meno di un anno è sconsigliato l’uso di antiparassitari:<br />

valgono le stesse regole precedenti ma lasciare agire il prodotto per meno di<br />

5 minuti<br />

Se, poi, è necessario l’uso di sostanze chimiche I prodotti a base di permetrina sono i più sicuri in<br />

gravidanza.<br />

La permetrina, infatti, è scarsamente assorbita, meno del 2%, dalla cute intatta e non ha dimostrato<br />

attività teratogena nell’animale o nell’uomo.<br />

Il passaggio nel latte materno è risultato scarso negli studi sugli animali e, anche se non esistono dati<br />

relativi all’uomo, si può supporre che il suo utilizzo sia sicuro anche durante l’allattamento.


1.d L’efficacia delle diverse molecole<br />

I pesticidi per essere efficaci devono esercitare entrambi le funzioni di:<br />

• attività pediculocida ( capacità di provocare la morte dei pidocchi adulti )<br />

• attività ovicida ( capacità di provocare la morte delle uova ).<br />

Tuttavia la valutazione della loro efficacia è difficile, in quanto i risultati dei test in vitro non sono<br />

raramente diversi rispetto a quanto si osserva clinicamente.<br />

Nei test di laboratorio, per esempio, è emerso che il Malathion ha una efficacia limitata.<br />

I piretroidi sono pediculocidi ma con attività ovicida e assai variabile.<br />

In base agli studi in vivo, la Permetrina, la Piretrina sinergizzate ed il malathion presentano una efficacia<br />

sovrapponibile, oltre ad un buon profilo di sicurezza.<br />

I Piretroidi, presentano, tuttavia, la maggior attività ovicida.<br />

Inoltre, nessuno degli shampoo ha dimostrato un’azione ovicida 1)<br />

1) I.F. Burgess – “ Human lice and their control “- Annu. Rev. Entomol. – 2004; 49: 457- 81<br />

La valutazione dell’efficacia dei diversi trattamenti è difficile.<br />

L’efficacia di un composto è valutata come:<br />

I. attività pediculocida. E’ determinata dalla proporzione di pidocchi morti rispetto a quelli vivi<br />

o dalla proporzione di pazienti con pidocchi vivi entro 24 ore di trattamento.<br />

II. attività ovicida. Si ricorre all’incubazione per 14 giorni di campioni di uova prelevate da<br />

soggetti immediatamente prima e dopo il trattamento. Il tasso ovicida è calcolato come la<br />

differenza tra la proporzione delle uova schiuse pre e post trattamento.<br />

III. efficacia complessiva. E’ determinata 14 giorni dopo il trattamento, in base al numero dei<br />

soggetti senza pidocchi e uova vitali. Il termine di 14 giorni è importante perché permette di<br />

osservare eventuali schiuse da parte di uova non uccise nel corso del trattamento<br />

1.e Gli effetti collaterali<br />

Gli antiparassitari per il trattamento della pediculosi utilizzati in modo appropriato, nel rispetto dei tempi<br />

di posa e nella quantità indicata, sono in genere sicuri, ben tollerati e presentano uno scarso<br />

assorbimento attraverso la cute integra.<br />

L’assorbimento, infatti, attraverso la cute integra è scarso.<br />

Le sostanze chimiche possono avere effetti collaterali.<br />

L’effetto collaterale più comune è rappresentato dall’irritazione locale come prurito,<br />

bruciore,arrossamento del cuoio capelluto, causata, il più delle volte dagli eccipienti, specialmente a<br />

seguito di un uso prolungato. Ma possono causare anche vere e proprie dermatiti, allergie polmonari<br />

con rinite e asma, nausea, vomito e dolori addominali.


Le lozioni sono una potenziale causa di broncospasmo ed il loro impiego è perciò controindicato nei<br />

soggetti asmatici. Vanno utilizzate sempre in ambienti ventilati, evitando di direzionare lo spruzzo verso<br />

gli occhi, la bocca o il naso.<br />

L'uso di pediculocidi per aerosol o spray non è assolutamente indicato per i pericoli d'inalazione e di<br />

broncospasmo ( nel 1997 un bambino è morto per broncospasmo in seguito all'uso di piretroidi per spray<br />

) (O. Chosidow - 2000 ).<br />

Il malathion, se ingerito accidentalmente, provoca una depressione respiratoria grave, eccesso di attività<br />

colinergica con sudorazione, bradicardia, secrezione salivare e gastrica, aumento della peristalsi<br />

intestinale.


TERAPIA<br />

2. LE POSSIBILITA’ TERAPEUTICHE<br />

In <strong>It</strong>alia la Circolare ministeriale n. 4, del 13 marzo 1998 ricorda per il trattamento del pidocchio del capo:<br />

• la permetrina all'1% come shampoo;<br />

• le piretrine associate a piperonil-butossido;<br />

• il benzilbenzoato;<br />

• altri insetticidi.<br />

1 - Prodotti a base di sostanze chimiche ( insetticidi )<br />

2 - Metodi di eliminazione meccanica dei parassiti<br />

Poiché i prodotti antiparassitari per uso topico nelle condizioni reali di utilizzo non possono essere ritenuti<br />

attivi sulle uova nella totalità dei casi, è consigliabile eliminarne con un l'intervento manuale il maggior<br />

numero possibile dopo il primo trattamento. La rimozione meccanica delle lendini si effettua pettinando per<br />

almeno 30 minuti, mediante un pettine a denti stretti, i capelli previa applicazione di aceto caldo miscelato<br />

con acqua allo scopo di facilitarne il distacco. In commercio esistono prodotti a base di enzimi vegatali (<br />

Step 2 ad esempio ) per questo scopo, ma la loro efficacia non è generalmente superiore a quella d’acqua e<br />

aceto.<br />

Spesso le lendini sono così saldamente attaccate ai capelli che si rende necessario “ sfilarle “ una per una<br />

Il con Pediatra, le dita. il medico di famiglia o lo specialista dermatologo sceglierà il trattamento più adatto<br />

tra i vari prodotti farmacologici<br />

Gli antiparassitari non vanno usati per prevenire la pediculosi, perchè possono essere tossici.<br />

Il loro uso è solo per il trattamento dell’infestazione.<br />

Nella terapia della pediculosi del capo sono, attualmente, considerate valide tre opzioni terapeutiche<br />

1):<br />

1) Prodotti topici:<br />

2) Prodotti orali<br />

3) Metodi di eliminazione meccanica.


1) R.B. Hipolito- F.G. Mallorca – Z.O. Zuniga-Macaraig – P.C. Apolinario – J.Wheeler-Sherman “ Head<br />

lice infestation: single drug versus combination therapy with one percent permethrin and<br />

trimethoprim/sulfamethoxazole ” – Pediatrics – Marzo 2001 – 107(3): E 30<br />

Tabella 3<br />

CLASSIFICAZIONE DEI TRATTAMENTI PER LA PEDICULOSI DEL CAPO<br />

PRODOTTI TOPICI PRODOTTI ORALI RIMOZIONE<br />

MECCANICA<br />

- Pesticidi ( insetticidi )<br />

Piretrine naturali<br />

Piretroidi<br />

- Permetrin<br />

a<br />

- Sumitrina<br />

- d-<br />

Fenotrina<br />

- Deltametr<br />

ina<br />

Piretrine naturali<br />

sinergizzate<br />

Malathion<br />

- Prodotti alternativi agli<br />

insetticidi<br />

Dimeticone<br />

Olio di cocco di<br />

anice e<br />

Ylang-Ylang<br />

Ivermectina<br />

Trimethoprim/sulfametoss<br />

azolo<br />

Pettine a denti<br />

fitti<br />

deovulante<br />

2.a I pesticidi<br />

I Pesticidi sono sostanze intese a prevenire, indebolire o distruggere insetti, animali o vegetali<br />

indesiderabili o nocivi.<br />

Una volta riscontrata la presenza di insetti o di uova, - L’utilizzo profilattico di insetticidi ed il lavaggio<br />

regolare dei capelli con Pediculocidi è<br />

e solo in tali casi, è necessario procedere con il trattamento<br />

inefficace ai fini preventivi<br />

antipediculosi con gli Insetticidi, una classe di pesticidi. - Utilizzati in modo appropriato sono in genere<br />

sicuri<br />

Non si conoscono parassiti o predatori del pidocchio del<br />

capo.


Questo insetto è controllato quasi esclusivamente dalla terapia e, presumibilmente, anche dalle difese<br />

immunitarie dell’ospite: quest’ultimo aspetto è, tuttavia, assai poco conosciuto.<br />

Il pidocchio, infatti, abbandona l’ospite solo quando è costretto a trasferirsi su un nuovo ospite, in caso di<br />

febbre alta e prolungata, o dopo la morte dello stesso.<br />

Trattare la testa del bambino solo perché un amico, o un compagno di comunità, è affetto da pidocchi è<br />

un errore; ogni antiparassitario, come si è detto, ha un minimo potenziale di tossicità ed il rischio<br />

aumenta quando si ripete il trattamento in modo continuativo o comunque ravvicinato.<br />

Il trattamento va intrapreso, pertanto, solo quando vi sia la sicurezza che il soggetto ne sia<br />

effettivamente infestato.<br />

I Pesticidi sono sostanze intese a prevenire, indebolire o distruggere insetti, animali o<br />

vegetali indesiderabili o nocivi<br />

Sono classificati in:<br />

Insetticidi Rodenticidi Molluschicidi<br />

Erbicidi Fungicidi Acaricidi<br />

Defolianti Dessiccanti Regolatori della crescita delle piante<br />

Larvicidi Repellenti<br />

I Pesticidi possono essere, rispetto al tempo di scomparsa:<br />

a) non persistenti: 1-12 settimane<br />

Organofosforici Carbamati<br />

Piretroidi Erbicidi dipiridilici<br />

b) moderatamente persistenti: 1 – 18 mesi<br />

Diserbanti triazinici e fenilureici<br />

c) persistenti: 2- 5 anni<br />

Organoclorurati<br />

Tabella 4<br />

INSETTICIDI<br />

Organoclorurati<br />

Fonti di intossicazioni: Somministrazioni accidentali al posto dei comuni sali minerali<br />

Ingestione di foraggi e mangimi contaminati-<br />

Contaminazione di recipienti


Trattamenti antiparassitari nei ricoveri, sugli animali e sugli stessi<br />

uomini<br />

DDT e analoghi Ciclodieni e Derivati Idrocarburi vari<br />

DDT(diclorodifenildicloroetano) Aldrin<br />

Lindano<br />

DDD<br />

Dieldrin<br />

Mirex<br />

Dicofol<br />

Clordano<br />

Clordecone+<br />

Metossicloro<br />

Endrin<br />

Clorobenzilato<br />

Eptacloro<br />

Endosulfan<br />

Organofosforici<br />

Fonti di intossicazioni: Foraggi contaminati<br />

Trattamenti antiparassitari su foraggi e mangimi durante la<br />

conservazione<br />

Disinfestazione di ricoveri<br />

Trattamenti su animali e sugli stessi uomini<br />

Contaminazione accidentale di foraggi o acqua contenuti in recipienti<br />

utilizzati per<br />

miscelare i formulati commerciali<br />

Esche<br />

parathion<br />

malathion<br />

diclorvos<br />

diazinon<br />

triclorfon<br />

mevinfos<br />

Carbamati<br />

Fonti di intossicazioni: Contaminazioni alimenti<br />

Trattamenti ectoparassiticidi<br />

aldicarb<br />

benomil<br />

carbaril<br />

carbofuran<br />

fenossicarb<br />

metiocarb<br />

Piretrine e Piretroidi<br />

Naturali Sintesi<br />

piretrina I* e II**<br />

deltametrina<br />

cinerina I* e II**<br />

permetrina<br />

jasmolina I* e II**<br />

Fenvalerato<br />

* esteri dell’acido crisantemico<br />

** esteri dell’acido piretrico<br />

Nuove classi<br />

cipermetrina<br />

Regolatori della crescita<br />

Modulatori dell’attività del sistema nervoso<br />

Tabella 5<br />

clorpyrifos<br />

temefos<br />

altri<br />

metomil<br />

propoxur<br />

altri


MECCANISMO DI AZIONE DEGLI INSETTICIDI<br />

Organoclorurati<br />

Meccanismo di azione: stimolanti aspecifici del SNC<br />

Alterazione degli scambi ionici della membrana assonica con ritardo della chiusura<br />

dei canali del sodio e inibizione della fuoriuscita del potassio<br />

Riduzione della soglia di eccitabilità del nervo<br />

Potenziale di riposo più vicino al valore del potenziale soglia di eccitabilità<br />

Continuo scatenarsi del potenziale d’azione<br />

Depolarizzazione protratta - blocco del passaggio dell’impulso<br />

Sintomi<br />

Intensa eccitazione/Profonda depressione<br />

Insufficienza e blocco respiratorio<br />

Organofosforici<br />

Meccanismo di azione: Inibitori irreversibili dell’acetilcolinesterasi<br />

( lenta idrolisi che scinde il radicale fosforico dall’enzima fosforilato )<br />

Accumulo di acetilcolina nelle sinapsi in cui funziona come mediatore:<br />

- nelle giunzioni neuromuscolari<br />

- nelle terminazioni postgangliari del parasimpatico<br />

- nelle giunzioni intragangliari del S.N.A.<br />

- nelle sinapsi interneuroniche colinergiche del S.N.C.<br />

EFFETTI Muscarinici –Nicotinici - Centrali<br />

Carbamati<br />

Meccanismo di azione: Mediatori reversibili dell’acetilcolinesterasi<br />

( carbamilazione dell’enzima- idrolisi dell’enzima carbamilato )<br />

EFFETTI Muscarinici – Nicotinici<br />

Tossicità per via transcutanea – distribuzione a tutti i tessuti – metabolismo per idrolisi,<br />

ossidazione, coniugazione eliminazione urinaria<br />

Tabella 6<br />

PRINCIPALI INSETTICIDI TOPICI PER IL TRATTAMETO DELLA PEDICULOSI DEL CAPO


PRINCIPIO ATTIVO ORIGINE MECCANISMO<br />

PIRETRO<br />

PIRETRINE<br />

NATURALI<br />

- Piretrina I ( Più attiva )<br />

PIRETROIDI<br />

- Permetrina<br />

- d-Fenotrina<br />

- Sumitrina<br />

- Deltametrina<br />

PIRETRINE<br />

NATURALI<br />

SINERGIZZATE<br />

con - Piperonil Butossido<br />

MALATHION<br />

DIMETICONE<br />

YLANG-YLANG<br />

Vegetale<br />

( estratto<br />

crudo di<br />

fiori )<br />

Vegetale<br />

( estratto<br />

raffinato di<br />

miscela fiori<br />

)<br />

Sintetica<br />

Vegetale<br />

Sintetica<br />

Sintetica<br />

Sintetica<br />

Vegetale<br />

D’AZIONE<br />

Contatto<br />

EFFETTO<br />

RESIDUO<br />

Si<br />

SICUREZZA<br />

Capacità<br />

allergizzante<br />

- dermatiti da contatto<br />

Allergie polmonari:<br />

- Rinite<br />

- Asma<br />

Ridotta capacità<br />

allergizzante<br />

Nausea, Vomito,<br />

Dolori Addominali<br />

La permetrina può<br />

essere<br />

Irritante per gli occhi<br />

e per la cute<br />

Ad alte dosi provoca<br />

tremori, paralisi ed<br />

aumento T° corporea<br />

Capacità<br />

allergizzante<br />

- dermatiti da contatto<br />

Allergie polmonari<br />

- Rinite<br />

- Asma<br />

Rischio di<br />

depressione<br />

respiratoria grave in<br />

caso di ingestione<br />

accidentale<br />

Eccesso di attività<br />

colinergica:<br />

sudorazione,<br />

secrezione salivare e<br />

gastrica, bradicardia,<br />

aumento della<br />

peristalsi intestinale<br />

Dermatiti da contatto<br />

eritema Comparsa di<br />

forfora<br />

Formicolii e<br />

congiuntivite


Tabella 7<br />

PRINCIPALI INSETTICIDI TOPICI PER IL TRATTAMENTO DELLA PEDICULOSI DEL CAPO IN<br />

ITALIA<br />

PRINCIPIO<br />

ATTIVO<br />

PREPARAZIONI<br />

DISPONIBILI<br />

Permetrina Crema<br />

risciacquabile 1%<br />

Piretrine<br />

Naturali<br />

Sinergizzate<br />

Piretroidi Shampoo<br />

MODALITA’<br />

APPLICAZIONE<br />

Applicare sui<br />

capelli lavati e<br />

asciugati e<br />

risciacquare<br />

dopo 10 minuti<br />

Mousse Applicare sul<br />

capello<br />

asciutto,<br />

lasciare agire<br />

per almeno 10<br />

minuti<br />

Lozione<br />

Gel<br />

Polveri<br />

- Shampoo:<br />

frizionare il<br />

cuoio capelluto<br />

per 3 – 5<br />

minuti,<br />

risciacquare<br />

- Lozione:<br />

applicare<br />

frizionando e<br />

lasciare agire<br />

per alcuni<br />

minuti,<br />

risciacquare<br />

- Gel: applicare<br />

sul capello<br />

asciutto e<br />

lasciare<br />

asciugare per<br />

10 – 15 minuti,<br />

risciacquare<br />

accuratamente<br />

Malathion Gel al 5%<br />

- Polveri:<br />

cospargere<br />

uniformemente<br />

in modo<br />

minuzioso.<br />

Rimuovere il<br />

prodotto dopo<br />

3 – 6 ore<br />

Applicare sui<br />

capelli asciutti<br />

FREQUENZA<br />

TRATTAMENTO<br />

Ritrattare dopo 7<br />

giorni<br />

Ripetere il<br />

trattamento dopo<br />

7 – 10 giorni<br />

- Shampoo:<br />

ripetere dopo 2 –<br />

7 giorni<br />

- Lozione:<br />

- Gel: ripetere<br />

dopo 8 giorni<br />

- Polveri: ripetere<br />

dopo 7 giorni<br />

Ripetere dopo 8<br />

giorni<br />

NOTE<br />

Casi di<br />

resistenza<br />

documentali<br />

Nessun caso di<br />

resistenza<br />

documentata<br />

Casi di<br />

resistenza<br />

documentati<br />

Shampoo:<br />

tempo di<br />

contatto basso<br />

Polveri: alto<br />

rischio di<br />

inalazione<br />

Non usare nei<br />

bambini di età


Dimeticone Lozione al 4%<br />

Ylang-Ylang Spray<br />

Tabella 8<br />

per circa 10<br />

minuti,<br />

risciacquare<br />

accurayamente<br />

Terapie farmacologiche per il pidocchio della testa, approvate dall'FDA<br />

Medicamento Nome<br />

commerciale in<br />

USA<br />

Lindano 1% Lindane<br />

shampoo<br />

Permetrina 1% Nix (in<br />

commercio<br />

anche in <strong>It</strong>alia)<br />

Piretrina 0,33 +<br />

piperonil<br />

buxotide 4%<br />

Pronto plus,<br />

Rid, A-200<br />

Trattamento<br />

raccomandato,<br />

sulla confezione<br />

Trattamento<br />

raccomandato,<br />

secondo il ciclo<br />

vitale del<br />

pidocchio<br />

Un'applicazione Giorni 0, 7 e 13-<br />

15<br />

Giorni 0 e 9<br />

2 applicazioni ai<br />

giorni 0 e 7<br />

2 applicazioni ai<br />

giorni 0 e 7<br />

Giorni 0, 7 a 13-<br />

15<br />

Giorni 0 e 9<br />

Giorni 0, 7 e 13-<br />

15<br />

Giorni 0 e 9<br />

inferiore ai 6<br />

anni<br />

Casi di<br />

resistenza<br />

documentata<br />

Rischi per la<br />

sicurezza<br />

Neurotossicità.<br />

Da non usare in<br />

pazienti con<br />

psoriasi,<br />

dermatite<br />

atopica e in<br />

quelli che<br />

pesano meno di<br />

50 chili;<br />

farmaco di 2°<br />

linea.<br />

Gravidanza in<br />

categoria C<br />

Gravidanza<br />

categoria B<br />

Può causare<br />

attacchi di asma<br />

nell'allergia<br />

all'Ambrosia<br />

Malation 0,5% Ovide Giorni 0, 7-9 Giorni 0 e 7 Infiammabile<br />

quando i capelli<br />

sono asciutti<br />

Gravidanza<br />

categoria B


3. I prodotti per uso topico<br />

3.a IL PIRETRO<br />

Il Piretro = Chrysanthemum è un insetticida di contatto di origine vegetale, miscela di 6 esteri,<br />

ricavato dai fiori del Tonacetum cinaerariae folium , una specie di pianta appartenente alla famiglia<br />

del Crisantemo, del genere delle Composite, Per “Piretro” si intende l’estratto crudo ottenuto dai fiori.<br />

3.b LE PIRETRINE NATURALI<br />

Sono l’estratto raffinato della miscela dei composti dei fiori del piretro ( Tonacetum cinaerariae folium<br />

).<br />

I fiori vengono raccolti prima che siano completamente schiusi, e ,successivamente, trattati per ricavarne<br />

l’estratto. Dai fiori secchi macinati, con l’utilizzo di solventi organici, come il metanolo ed il cherosene.<br />

Viene effettuata la separazione di questi principi attivi naturali. La coltivazione del Piretro è condotta<br />

nell’Africa dell’est, specialmente in Kenya, e più recentemente in Equador ed in Australia.<br />

I fiori possono contenere da 0,7 al 2% di piretrine, rappresentando circa il 25-50% di estratto.<br />

Un tipico distillato di piretrina contiene: piretrina I ( 35% ), piretrina II ( 32% ), cinerina I ( 10% ), cinerina<br />

II<br />

( 14% ), jasmolina I ( 5% ), jasmolina II ( 4% ), le cui strutture sono rappresentate da esteri dell’acido<br />

piretico o crisantemico con gli alcoli piretrolone, cinerolone e jasolone.


Il più attivo dal punto di vista dell’attività insetticida è la Piretrina I.<br />

Sono considerate sostanze biodegradabili e:<br />

• tossiche, relativamente, per i mammiferi<br />

• tossiche, invece, per i pesci e gli anfibi.<br />

Sono sostanze instabili; la loro biodegradabilità avviene per opera dell’aria, della luce e del calore e ciò<br />

ha portato allo sviluppo di alcune forme di resistenza alle piretrine da parte di alcuni insetti.<br />

Nessuna Piretrina naturale è ovicida al 100% per cui richiedono una nuova applicazione dopo 5 – 7<br />

giorni dal primo trattamento, per uccidere le ninfe.<br />

Hanno dimostrato una maggiore attività ovicida rispetto alla Permetrina.<br />

Non hanno attività residua dopo il risciacquo, e questo aspetto è positivo in quanto la mancanza di un<br />

effetto residuo riduce il rischio di selezione di pidocchi resistenti.<br />

Sono state segnalate, tuttavia, resistenze del parassita ai composti naturali.<br />

Presentano un profilo di sicurezza favorevole ed un assorbimento transcutaneo minimo ( < al 2% ); le<br />

modeste quantità assorbite sono rapidamente degradate dalle esterasi.<br />

3.c LE PIRETRINE NATURALI SINERGIZZATE<br />

Per aumentare l’efficacia e ridurre lo sviluppo di resistenze da parte dei pidocchi le Piretrine<br />

naturali sono presenti sul mercato in formulazioni associate a composti sinergici.<br />

Negli insetti le Piretrine sono metabolizzate molto lentamente e questo processo è ulteriormente<br />

rallentato quando queste vengono associate ai cosiddetti “sinergizzanti” che frenano la degradazione<br />

metabolica dei pesticidi.<br />

Studi sul metabolismo delle Piretrine e dei Piretroidi, negli insetti, in vivo ed in vitro, rivelano un quadro<br />

estremamente complesso di questo. Numerosissimi metaboliti sono generati da attacchi ossidativi ad<br />

uno o più siti nella molecola di questi antiparassitari e da idrolisi del legame estereo centrale.<br />

Meccanismo d'azione dei<br />

Sinergizzanti<br />

Queste sostanze:<br />

- proteggono le piretrine naturali ed i piretroidi fotolabili dalla degradazione enzimatica<br />

riducendo l’effetto detossificanti. Agiscono con l’inibizione degli enzimi detossificanti<br />

microsomiali dell’insetto, come quelli della serie del citocromo P450, e delle ossidasi (MFO)<br />

dell’insetto . In tal modo viene bloccato il sistema che presiede alla detossificazione delle<br />

piretrine portando ad un accumulo dei principi attivi antiparassitari e ad un conseguente<br />

aumento dell’efficacia insetticida, soprattutto in termini di durata.


Un sinergizzante noto ed ampiamente utilizzato con la categoria delle Piretrine naturali ed i Piretroidi è il<br />

Piperonil butossido, estratto naturale di olio di sassofrasso, composto che non presenta attività<br />

insetticida propria, ma potenzia quella di altri principi attivi.<br />

Le piretrine naturali sinergizzate sono disponibili in mousse termosensibile. Su tale prodotto e<br />

formulazione esiste uno studio clinico 1) che indica l’ elevata efficacia sia sul pidocchio che sulle uova.<br />

superiore alla permetrina in crema all’1 % per:<br />

1) I.F. Burgess - C.M. Brown – N.A. Burgess – “ Synergized pyretrin mousse, a new approach to head<br />

lice eradication: efficacy in field and laboratory studies ” - Clin. Ther. – Gennaio – Febbraio 1994 – 16<br />

(1): 57 - 64<br />

un minor numero di ninfe sviluppate dalle uova<br />

una minor percentuale di schiusura delle uova<br />

un’aumentato numero di embrioni morti<br />

Non sono stati segnalati casi, ad oggi, di resistenze associate al piperonilbutossido.<br />

3.d I PIRETROIDI SINTETICI<br />

Nonostante la loro origine sintetica ci si riferisce spesso ai Piretroidi come ad insetticidi naturali.


La possibilità di sintetizzare gli acidi crisantemici ed i chetoalcoli ha stimolato la sintesi di molti composti<br />

a struttura ed attività analoghe alle Piretrine, denominati Piretroidi Sintetici.<br />

Usando, infatti, le Piretrine naturali come stampo, a partire dagli anni ’60 è stata sviluppata una intera<br />

serie di derivati semisintetici più efficaci soprattutto per la maggior persistenza ambientale.<br />

Lo sviluppo di questa classe di insetticidi piretrino – simili è la risposta alla necessità di sostituire i<br />

composti cloroorganici e di fare fronte ai problemi posti dai fenomeni di resistenza agli insetticidi<br />

organofosforici in genere.<br />

Chimicamente sono esteri degli acidi 2,2 dimetilciclopropancarbossilici 3-sostituiti, oppure isomeri<br />

dell’anello del ciclopropano ed includono un alcool contenente uno o più parti insature.<br />

Il primo composto sintetico fu il Fenvalerato, immesso sul mercato nel 1978 e l’Alletrina, insetticida<br />

molto efficace ma di stabilità piuttosto limitata, paragonabile a quella delle Piretrine.<br />

Oggi la classe consta di 42 principi attivi.<br />

I Piretroidi più recenti sono rappresentati dalla Permetrina e Biopermetrina, dalla Resmetrina e<br />

Bioresmetrina, dalla Tetrametrina, d-Fenotrina, Sumitrina, Deltametrina.<br />

L’effetto detossificante messo in atto dagli insetti può essere neutralizzato addizionando all’insetticida<br />

una piccola dose ( 10% ) di sostanze sinergiche con la possibilità di ridurre, così, la concentrazione del<br />

principio attivo senza la perdita di tossicità.<br />

Una parte di Piretrina, ad esempio addizionata a 2 di piperonil – butossido, ha una efficacia pari a 7 volte<br />

quella della Piretrina usata come tale.<br />

Studi recenti indicano che questi sinergizzanti sono capaci di rendere le Piretrine stabili alla luce e alle<br />

ossidazioni, con conseguente aumento di resistenza ed efficacia.<br />

Le Caratteristiche<br />

Le caratteristiche principali dei Piretroidi sono:<br />

• la ridotta tossicità nell’uomo e nei mammiferi in genere<br />

• l’elevata efficacia contro gli insetti<br />

• l’insorgenza di resistenze<br />

• l’elevata tossicità verso gli organismi acquatici<br />

• l’alto costo<br />

L’esposizione professionale causa solitamente una dermatite da contatto ed una sensazione<br />

temporanea di bruciore alla pelle, sintomi che scompaiono velocemente dopo che il contatto cessa.<br />

Le Piretrine e i Piretroidi sono presenti in molti prodotti utilizzati, per uso esterno, per il trattamento della<br />

Pediculosi umana, commercializzati come creme, gel, polveri, lozioni, shampoo.<br />

Gli effetti e la<br />

tossicità


I Piretroidi:<br />

• sono caratterizzati da una neurotossicità variabile, ma più elevata delle piretrine naturali<br />

• hanno una attività residua dopo il risciacquo, per cui sono state segnalate resistenze del parassita<br />

• hanno forte attività pediculocida per la loro lenta biotrasformazione negli insetti:il processo di<br />

detossificazione da parte dei pidocchi è molto lento; pertanto, tali pesticidi hanno una maggiore<br />

durata d’azione.<br />

• sono caratterizzati da una buona stabilità; è stato, tuttavia, confermato che le formulazioni per uso<br />

umano devono possedere l’esatta concentrazione delle sei pietrine naturali: esteri di due acidi<br />

carbossilici – acido crisantemico e acido piretico – e ciclopentenoloni – piretrolone, cinerolone, e<br />

jasmolone.<br />

• Le piretrine e la permetrina sono le molecole maggiormente studiate. Sono quelle con la minore o<br />

nulla tossicità per l’uomo: sono, infatti,scarsamente assorbite ( < 2% ) e le modeste quantità<br />

assimilate sono rapidamente degradate dalle esterasi umane.<br />

La permetrina e le piretrine, perciò sono considerate sicure anche in bambini di un mese di vita, in<br />

gravidanza e durante l’allattamento.<br />

I composti sintetici , come la permetrina, la d-fenotrina, la deltametrina e la sumitrina possono causare<br />

alterazioni della sensibilità, con parestesie, fino all’intorpidimento della lingua e delle labbra, dopo<br />

esposizione cutanea ed orale. Compaiono dopo diverse ore e regrediscono in un giorno.<br />

Dopo ingestione di piretroidi si possono osservare nausea, dolori addominali e vomito, che compaiono<br />

dai 10 ai 60 minuti dopo l’esposizione.<br />

Possono indurre bruciore, prurito. Sono considerati meno allergizzanti delle Piretrine.<br />

Le intossicazioni acute sono caratterizzate da astenia, cefalea, parestesie, senso di costrizione<br />

toracica, palpitazioni, visione offuscata e sudorazione. 1)<br />

Non è stata segnalata un’aumentata incidenza di malformazioni dopo l’utilizzo di pediculocidi a base di<br />

Piretrine naturali e Piretroidi 1)<br />

1) B.I. Chrouch – E.M. Caratati _ “ Perethrins and Pyrethroids” – Insecticides. Capitolo 13: Pyrethrins,<br />

pyrethroids, organochlorines – Ford: Clinica Toxicology – Ist. Ed. 2001 WB Saunders Company<br />

Tra i diversi Piretroidi sintetici, quelli per impiego umano comprendono la Permetrina, la d - fenotrina, la<br />

deltametrina e la sumitrina.<br />

A fronte di un’attività pediculocida sovrapponibile tra piretroidi, malathion e carbaryl, i Piretroidi<br />

posseggono una maggiore attività ovicida.<br />

Non sono stati fino a oggi pubblicati studi clinici che abbiano dimostrato una maggiore efficacia della<br />

permetrina nei confronti di altri farmaci attivi contro la pediculosi.


3.d.1 LA PERMETRINA<br />

La Permetrina è un Piretroide sintetico, combinazione di isomeri di piretrine modificate chimicamente,<br />

per ottenere una maggiore stabilità alla luce ed al calore. E’ largamente studiata ed utilizzata in forma di<br />

crema liquida risciacquabile. Il prodotto si trova in commercio in <strong>It</strong>alia, come prodotto da banco, all'1%<br />

per uso esterno. Una formulazione al 5% è disponibile in USA per l'uso su tutto il corpo nella cura della<br />

scabbia, non è in commercio in <strong>It</strong>alia.<br />

E’ indicata in tutti i tipi di pediculosi.<br />

Al contrario delle piretrine naturali non causa reazioni allergiche in persone con ipersensibilità al<br />

crisantemo.<br />

E’ poco assorbita dalla cute.<br />

Gli effetti e la<br />

tossicità<br />

L’attività insetticida ed ovicida della Permetrina, poco assorbita dalla cute, soprattutto in termini di<br />

attività ovicida, è considerata da alcuni Autori lievemente superiore a quella delle Piretrine sinergizzate,<br />

da altri minore rispetto alle Piretrine naturali.<br />

Anche se la Permetrina non è ovicida al 100%, possiede un’azione residua che si prolunga per oltre<br />

due settimane, in grado di uccidere quindi le ninfe che emergono dal 20 – 30 % delle uova non uccise<br />

dal primo trattamento. Per questa ragione la seconda applicazione può essere considerata superflua,<br />

anche se molti Clinici raccomandano, comunque, una seconda applicazione dopo 1 - 2 settimane.<br />

Gli eventuali effetti tossici di questo piretroide, considerando il meccanismo d’azione, sono di natura<br />

nervosa: ad alti dosaggi, infatti, può provocare tremori, paralisi ed aumento della temperatura<br />

corporea.<br />

I prodotti che contengono questa sostanza possono essere irritanti per gli occhi e per la cute 1)<br />

1) C. Cox – “ Permethrin ” – Journal of Pesticides Reform – 1998. 18 (2):14 - 20<br />

L’applicazione sul cuoio capelluto potrebbe indurre, seppur raramente, una transitoria esacerbazione<br />

delle manifestazioni cliniche, come il prurito bruciore e l’eritema.<br />

Sembra che i bambini presentino un sensibilità 5 volte maggiore rispetto agli adulti nei confronti degli<br />

effetti tossici della Permetrina.<br />

Altri soggetti ad aumentato rischio di effetti collaterali sono coloro con deficit congenito degli<br />

enzimi coinvolti nel metabolismo dei solfati e coloro con alterazioni della pseudocolinesterasi 2)<br />

2) C.N. Burkart – C.G. Burkart – “ Tropical pyretroids: assesment of function and efficacy ” – Int. Pediatr.<br />

2002 – 17:209 – 212


Non sono stati riportati importanti eventi avversi sistemici dopo applicazione topica in<br />

formulazioni, dosaggi ed estensioni differenti; l’esposizione sistemica al composto è molto bassa e<br />

l’eliminazione si completa entro una settimana.<br />

Tutta la letteratura recente afferma che “ grazie alla sicurezza e alla sua efficacia, la Permetrina viene<br />

considerata oggi come il trattamento di prima scelta contro il pidocchio della testa ”.<br />

3.d.2 Meccanismo d’azione delle piretrine naturali e dei piretroidi<br />

Il Piretro, le Piretrine ed i Piretroidi sono insetticidi che agiscono per contatto. La loro azione di tipo<br />

“cida” – pediculicida ed ovicida – , sia contro gli adulti sia sulle uova, si esplica attraverso un’azione<br />

neurotossica ampiamente studiata , simile al DDT.<br />

Meccanismo d'azione<br />

Il piretro e le piretrine, i piretroidi sono degli insetticidi di contatto che agiscono a livello del<br />

sistema nervoso degli insetti che viene interessato a livello dei gangli nervosi e delle sinapsi.<br />

L’effetto è la rapida mancanza di coordinazione dei movimenti e paralisi. L’azione tossica è<br />

comunque di breve durata e spesso insufficiente a provocare la morte dell’insetto, in quanto il<br />

principio attivo viene rapidamente metabolizzato. Nei formulati commerciali sono spesso presenti<br />

dei sinergizzanti quali il piperonilbutossido<br />

Il bersaglio principale di questi insetticidi è il canale del Sodio. Sono dei bloccanti altamente<br />

specifici dei canali del Na+ voltaggio – dipendenti delle membrane cellulari dei nervi a livello dei quali<br />

causano drastiche modificazioni nella cinetica di apertura. Ritardano, come il DDT, il tempo di chiusura<br />

del canale del Sodio, con un ostacolo alla ripolarizzazione della membrana alla fine del potenziale di<br />

azione e portando alla depolarizzazione delle membrane cellulari e alle alterazioni delle sinapsi<br />

facilitano l’insorgenza di una catena di potenziali d’azione che porta l’insetto in uno stato di<br />

ipereccitabilità.<br />

Per quanto riguarda i Piretroidi di tipo I queste modificazioni non sono accompagnate da una marcata<br />

depolarizzazione per cui si verificano nei neuroni scariche ripetitive.<br />

I piretroidi di tipo II causano, invece, un ritardo maggiore nella chiusura dei canali del Na+ con<br />

conseguente depolarizzazione della membrana nella quale si verifica un blocco della conduzione<br />

Il meccanismo d’azione consiste nell’inibizione di molteplici sistemi enzimatici dei nervi come:<br />

l’ATPasi , con conseguente aumento del rilascio di acetilcolina<br />

la Monoamminoossidasi A<br />

l’Acetilcolinesterasi<br />

Inibizione del recettore GABA 1)<br />

1) C. Cox – “ Permethrin ” – Journal of Pesticides Reform – 1998. 18 (2):14 - 20


Un altro sito d’azione dei piretroidi di tipo II è rappresentato dai recettori per l’acido gamma<br />

aminobutirrico ( GABA ), sui quali esercitano effetto inibitorio causando una sintomatologia di tipo<br />

convulsivo.<br />

Queste molecole, penetrando rapidamente nel sistema nervoso centrale e periferico dell’insetto,<br />

esercitano, quindi, un’azione di blocco.<br />

Questa doppia azione causa una sintomatologia caratteristica: ad una fase di eccitazione eccezionale<br />

segue un disturbo nella coordinazione dei movimenti, paralisi ed infine morte. L’effetto iniziale è talmente<br />

rapido che entro alcuni secondi l’insetto è incapace di muoversi ( effetto “ knockdown ” ).<br />

3.d.3 La sicurezza d’uso del piretro e dei suoi derivati<br />

Presentano un profilo di sicurezza favorevole ed un assorbimento transcutaneo minimo ( < al 2% ); le<br />

modeste quantità assorbite sono rapidamente degradate dalle esterasi.<br />

Il Piretro, come i suoi derivati, è catalogato come l’insetticida meno tossico.<br />

Enzimi esterasici e ossidasi a funzione mista idrolizzano e ossidano i piretroidi e le piretrine con maggior<br />

efficienza nei mammiferi e nell’uomo rispetto agli insetti.<br />

La sua scarsa tossicità nei mammiferi è dovuta all’efficiente meccanismo di detossificazione dopo<br />

somministrazione orale. Questi composti, infatti, sono metabolizzati, in 2 – 4 giorni, dal sistema<br />

microsomiale epatico con un meccanismo di idrolisi e/o idrossilazione, per cui raggiungono in scarse<br />

quantità i tessuti periferici come il sistema nervoso centrale. 1); la lenta biotrasformazione, viceversa,<br />

negli insetti è la causa della forte attività pediculocida.<br />

1) C.N. Burkart – C.G. Burkart – “ Head lice: scientific assessment of the nit sheath with clinical<br />

ramifications and therapeutic options “ J.Am.Acad. Dermat. – Luglio 2005 – 53(1): 129 - 33<br />

Le Piretrine naturali sono instabili alla luce e al calore e non hanno attività residua dopo il risciacquo:<br />

quest’ultima caratteristica limita la comparsa di resistenze, al contrario dei Piretroidi sintetici. 1) – 2)<br />

1) C. Gelmetti – S. Veraldi – G. Scanni – “ Pediculosi del capo: proposte di linee-guida terapeutiche ” –<br />

Giornale <strong>It</strong>aliano di Dermatologia e Venereologia 2004 – 139(81): 1 – 4<br />

2) C.N. Burkart – C.G. Burkart – “ Tropical pyretroids: assesment of function and efficacy ” – Int. Pediatr.<br />

2002 – 17:209 – 212<br />

Le Piretrine hanno capacità allergizzante. Sono particolarmente sensibili i soggetti allergici al<br />

Crisantemo e ai pollini di piante del genere Ambrosia, che possono manifestare dermatiti da<br />

contatto e/o allergie all’apparato respiratorio; controindicate, quindi, nei soggetti che hanno<br />

presentato reazioni di ipersensibilità.<br />

Il contatto con la cute umana per 10 minuti non comporta un assorbimento significativo dal punto di<br />

vista clinico. Gli effetti tossici diretti sono rari.<br />

Le Piretrine naturali, presentano, nel complesso un profilo di sicurezza favorevole ed un assorbimento<br />

transcutaneo minimo; possono quindi essere considerate sicure.3)


3) C.N. Burkart – C.G. Burkart – “ Tropical pyretroids: assesment of function and efficacy ” – Int.<br />

Pediatr. 2002 – 17:209 - 212<br />

3.d.4 Le resistenze alle piretrine e alla permetrina<br />

Uno studio pubblicato nel 2002 segnala una significativa riduzione dell'efficacia degli attuali<br />

pediculocidi negli Stati Uniti.<br />

Il Piretro e le Piretrine naturali non hanno attività residua dopo il risciacquo, e questo aspetto è positivo<br />

in quanto la mancanza di un effetto residuo riduce il rischio di selezione di pidocchi resistenti.<br />

Un aspetto preoccupante e' l'aumento dei casi di resistenza alla Permetrina mentre non sono ancora<br />

stati dimostrati per le Piretrine, anche se sono state segnalate resistenze del pidocchio ai composti<br />

naturali,<br />

Lo stesso fenomeno e' stato osservato in altri Paesi.<br />

In Inghilterra come in Israele, infatti, è segnalata l’insorgenza di resistenza alla Permetrina.<br />

Non sono noti chiaramente i meccanismi con cui si sviluppa la resistenza. Probabilmente questa<br />

situazione è ricondotta all’attività residua della Permetrina, di cui sono invece prive le Piretrine<br />

naturali. Ciò consente che forme adulte vengano in contatto con modeste quantità di insetticida,<br />

inadeguate ad esercitare un’azione pediculocida ma sufficienti a creare lo sviluppo di resistenza ad<br />

esso.<br />

In caso di insuccesso del trattamento con la permetrina, e' indicato l'utilizzo del malathion.<br />

Tuttavia, e' da notare che sono state segnalate in letteratura resistenze crociate permetrina – malathion.<br />

3.e IL MALATHION<br />

Il secondo prodotto da tenere in considerazione come antiparassitario, nella lotta al pidocchio della testa<br />

è il Malathion ( Aftir gel e shampoo allo 0,1%, disponibili in <strong>It</strong>alia; viene consigliato in due<br />

somministrazioni di dieci minuti ciascuna, intervallate da una settimana; non va usato in lattanti con età<br />

inferiore ai sei / nove mesi.<br />

Come Ovide lozione, Prioderm crema shampoo, Malation Liquido, Quella M crema shampoo, Quellada-<br />

M liquido, Derbac-M liquido – in soluzione allo 0,5% e 1% negli USA ).<br />

Il malathion è un insetticida organofosforico, il cui nome deriva dal greco – latino “ cattivo sapore .”<br />

E’ il più efficace ovicida ( al 98% ) determinando meno del 5% di uova schiuse dopo 10 minuti.<br />

E’ la sostanza con l’attività pediculocida più veloce, portando a morte il 98 – 100 % dei pidocchi dopo 3 –<br />

5 minuti dall’applicazione<br />

Meccanismo d'azione<br />

E’ un inibitore irreversibile dell’acetilcolinesterasi<br />

( lenta idrolisi che scinde il radicale fosforico dall’enzima fosforilato )<br />

Causa:<br />

Accumulo di acetilcolina nelle sinapsi in cui funziona come mediatore:


Nel pidocchio viene convertito in malaoxon, che inibisce in modo irreversibile l’attività della<br />

acetilcolinesterasi, determinando un accumulo di acetilcolina a livello recettoriale, nelle sinapsi, in cui<br />

funzione come mediatore.<br />

Questa elevata attività colinergica causa nel pidocchio: ipereccitabilità neuronale, paralisi respiratoria e<br />

incapacità ad alimentarsi.<br />

Tabella 9 Reazione fra acetilcolinesterasi e acetilcolina<br />

Tabella<br />

10<br />

Reazione<br />

tra


acetilcolinesterasi e organofosforici ( acido diisopropilfluorofosfato )


Tabella 11<br />

RAPPRESENTAZIONE SCHEMATICA DEL SISTEMA NERVOSO PERIFERICO<br />

SOMATICO SIMPATICO PARASIMPATICO<br />

Neurone<br />

Neurone Colinergico<br />

colinergico Pregangliare<br />

pregangliare ( nic )<br />

ACh ( nic ) ACh<br />

Muscolo<br />

Scheletrico<br />

ACh ACh<br />

A NA<br />

Ganglio<br />

Ganglio Neurone<br />

( nic ) Colinergico<br />

Postgangliare<br />

Neurone<br />

Adrenergico<br />

Postgangliare<br />

A NA<br />

Organi Effettori<br />

( pupilla, vasi, muscolo liscio,<br />

ghiandole esocrine )<br />

Sistema<br />

Circolatorio<br />

NA<br />

A ACh<br />

( nic )<br />

ACh<br />

( musc )<br />

Organi Effettori<br />

( pupilla, vasi, muscolo liscio,<br />

ghiandole esocrine )<br />

E’ stato provato che è la sostanza più efficace nella cura dei pidocchi del capo, meglio dei Piretroidi e<br />

del Lindano in vitro e della Permetrina nella clinica.


E’ sicuro quando viene correttamente impiegato. Per evitare inutili apprensioni, va ricordato che questa<br />

sostanza è idrolizzata e detossificata dalla carbossil - esterasi del siero molto rapidamente nei<br />

mammiferi e quindi anche nell'uomo, in confronto a quanto avviene negli insetti.<br />

Nei mammiferi il malathion viene idrolizzato e detossificato dalla carbossilesterasi plasmatica più<br />

rapidamente rispetto agli artropodi, e dalla esterasi tissutale che lo trasformano in metabolici inattivi<br />

( principalmente il malathion monocarbossilico e l’acido di carbossilico, escreti con le urine ) per cui il<br />

malathion possiede ancora un buon margine di sicurezza. 1) 2)<br />

1) O. Chosidow – “ Scabies and pediculosis ” – Lancet – Marzo 2000 – 355, 819 - 826<br />

2) C.J. Ko – D.M. Elston “ Pediculosis ”- J. Am. Acad. Dermatol. Gennaio 2004 – 50 (1): 1 -12 – quiz 13 -<br />

4<br />

Il fegato, solo con dosi molto elevate , metabolizza il malathion in malaoxon .<br />

Anche con l'uso diffuso che ne è stato fatto nel Regno Unito non c'è stata mai alcuna segnalazione di<br />

effetti tossici; in uno studio randomizzato aperto in 22 soggetti volontari non è stato dimostrato nessun<br />

effetto dannoso, quando il prodotto è stato usato in accordo con le istruzioni per l'uso<br />

( Dennis e altri, 1999 ).<br />

Sebbene il prodotto sia stato ritirato dal commercio USA dagli stessi produttori per suo odore<br />

sgradevole, per il veicolo alcoolico ( che da dolore quando venga in contatto con la congiuntiva ), per il<br />

lungo tempo di applicazione e per la sua infiammabilità, di recente il Malathion allo 0,5% nel 78% di<br />

isopropanolo è stato approvato dalla Food and Drug Administration e rilanciato sul mercato soprattutto<br />

dopo la comparsa di resistenza verso altri pediculocidi, su richiesta del CDC nel 1998.<br />

L’involontario assorbimento transdermico di malathion, verificatosi dal suo uso in agricoltura, e/o<br />

l’ingestione accidentale hanno manifestato tossicità acuta da eccessiva attività colinergica: aumento<br />

della sudorazione, della secrezione salivare e gastrica, della motilità gastrointestinale e uterina, e<br />

bradicardia.<br />

L’assorbimento transdermico è minimo, dallo 0,2% al 3,2%, quando il malathion al 5% in alcool<br />

isopropilico è applicato sul cuoio capelluto per dieci ore. Questa percentuale corrisponde ad una piccola<br />

quantità di malathion ( 9,44 mg al massimo ). Le dermatiti da contatto sono rare.<br />

L’ efficacia di questo insetticida organo-fosforico è potenziata anche dalla presenza, come<br />

eccipienti, di Alcool Isopropilico ( 78% ) e di Terpineolo ( 12% ).<br />

L’alcool isopropilico ha dimostrato una attività clinica nella pediculosi come:<br />

• tossina, non specifica, che denatura le proteine del pidocchio e delle sue uova<br />

• agente utile nella disidratazione delle uova.<br />

Il Terpineolo, un estratto oleoso vegetale con attività ovicida e pediculocida:


• inibisce l’acetilcolinesterasi<br />

• si lega ai recettori dell’octopamina.<br />

L’azione congiunta determina l’iperattività neuronale e la morte dell’insetto.<br />

La formulazione utilizzata:<br />

• va lasciata a contatto dei capelli per dodici ore<br />

• si lega al capello, in modo tale che la sua azione si prolunga nel tempo, mostrando un’attività<br />

residua<br />

Circa l’80% dei pazienti guarisce dopo una singola applicazione; il rimanente richiede una seconda<br />

applicazione da sette a nove giorni più tardi, per correlarsi al ciclo vitale del parassita.<br />

Negli Stati Uniti non è mai stata riscontrata una resistenza al malathion, perché è eccezionale la sua<br />

comparsa a tutti e tre gli agenti presenti nella formulazione descritta.<br />

Sono stati, tuttavia, segnalati alcuni casi di resistenza: in Inghilterra, nei primi anni settanta;<br />

successivamente in Australia e in Francia; negli ultimi 3 anni, a Milano, il 24,2 % in un gruppo di 62<br />

bambini di età compresa tra 6 e 11 anni.<br />

La resistenza all’antiparassitario, si pensa sia dovuta ad aumentati livelli di carbossilesterasi, che lo<br />

metabolizza in molecole non malaoxon ,e dalla diminuita sensibilità sia al prodotto che al suo<br />

metabolita.<br />

Poiché il potenziale di assorbimento transdermico di Malathion non è noto a tutt’oggi, è necessaria una<br />

attenta osservanza delle istruzioni per il dosaggio, il metodo di applicazione, la durata dell’esposizione e<br />

la frequenza delle applicazioni<br />

Non è nota, né accertata, la sicurezza e l’efficacia del malathion nei bambini di età inferiore ai 6 anni;<br />

non va usato nei lattanti di età inferiore ai sei/nove mesi. La maggior permeabilità del cuoio capelluto dei<br />

neonati e di bambini piccoli controindica l’utilizzo di questo antiparassitario.<br />

Poiché gli studi sulla riproduzione animale non sono sempre predittivi della risposta umana, questo<br />

farmaco può essere utilizzato durante la gravidanza solo se necessario.<br />

Molti farmaci sono escreti nel latte umano; deve essere osservata grande cautela per l’uso del<br />

Malathion durante l’allattamento.<br />

Per l'odore sgradevole, l'infiammabilità, dovuta dal 78% di isopropanololo, e per la possibilità di indurre<br />

una depressione respiratoria in caso di ingestione, è considerato un farmaco di seconda scelta, da<br />

utilizzare nei casi di infestazione resistente ai precedenti trattamenti con Permetrina o Piretrine. 1) 2)<br />

1) B.L. Francowski – L.B. Weiner – Committee on School Health the Committee on Infectious Diseases<br />

- Academy of Pediatrics – “ Head lice ” – Pediatrics – Settembre 2002 – 110 ( 3 ): 638 – 43.<br />

2) D.C. Flinders – P. De Schweinitz – “ Pediculosis and scabies ” – Am. Fam. Physician – 15 Gennaio<br />

2004 – 69 ( 2 ): 341-348


I prodotti pediculocidi con base ad acqua come gli shampoo sono da preferire a quelli con base ad<br />

alcool: sono meno irritanti per la pelle; possono essere utilizzati nei soggetti con asma e nei bambini.<br />

Tuttavia le lozioni per il loro maggior tempo di contatto con i capelli sono più efficaci.<br />

3.f IL LINDANO<br />

Il Lindano, gamma-benzene-esacloruro [1,2,3,4,5,6 esaclorocicloesano (γ-HCH)], insetticida a largo<br />

spettro, usato in passato per decenni, e introdotto sin dai primi anni 50, possiede una potente attività<br />

pediculocida ed in parte ovicida ; la Food and Drug Administration lo pone fra i farmaci di seconda<br />

linea.<br />

Si tratta di una sostanza organoclorata, come il DDT, che, fino alla diffusione della permetrina, ha<br />

rappresentato il trattamento della pediculosi della testa più diffuso nel mondo. E’ un pediculicida e, in<br />

piccola parte, ovicida.<br />

Sintetizzato nel 1825 è stato utilizzato per le sue proprietà antiparassitarie dal 1942 trovando impiego<br />

soprattutto nel trattamento delle sementi e dei suoli, degli alberi da frutta e del legname.<br />

E’ stato impiegato come prodotto antiparassitario per gli animali domestici e d'allevamento e in alcuni<br />

preparati farmaceutici sotto forma di lozioni, creme e shampoo per la cura e la prevenzione, nell'uomo,<br />

della pediculosi e della scabbia.<br />

Il lindano ha rappresentato la molecola più efficace per l’eradicazione del Pediculus Humanus, ma il suo<br />

basso profilo di sicurezza e l’osservazione di una forma di resistenza alla molecola, attraverso gli<br />

studi condotti in USA, Olanda, Inghilterra e Panama, ne ha decretato l’abbandono negli Stati Uniti.<br />

L’elevata resistenza al lindano, legata alla mutazione nei recettori GABA, che divengono in tal modo<br />

meno sensibili agli inibitori del GABA, ha reso questo farmaco quasi obsoleto per il trattamento della<br />

pediculosi: l’alterazione degli aminoacidi localizzati nei recettori presenti nei canali del sodio della<br />

guaina nervosa dei pidocchi, potrebbe anche spiegare la resistenza crociata osservata per DDT,<br />

Lindano e Piretroidi.<br />

Meccanismo d'azione<br />

E’ uno stimolante aspecifico del SNC<br />

Determina<br />

Alterazione degli scambi ionici della membrana assonica con ritardo della chiusura dei<br />

canali del sodio e inibizione della fuoriuscita del potassio<br />

Riduzione della soglia di eccitabilità del nervo<br />

Potenziale di riposo più vicino al valore del potenziale soglia di eccitabilità<br />

Continuo scatenarsi del potenziale d’azione<br />

Depolarizzazione protratta blocco del passaggio dell’impulso


E’ un pesticida ad azione lenta, che viene immagazzinato nel tessuto nervoso e nel tessuto adiposo.<br />

Inibisce i recettori del GABA ( acido γ-amino butirrico ), un neurotrasmettitore inibitorio.<br />

L‘iperstimolazione neuronale che ne consegue determina paralisi del pidocchio e secondariamente<br />

morte per incapacità ad alimentarsi.<br />

L’assorbimento del lindano attraverso l’esoscheletro del pidocchio avviene molto più<br />

efficacemente rispetto all’assorbimento nella pelle umana.<br />

Gli studi clinici riportano che l'applicazione cutanea di Lindano, a concentrazioni minori o uguali di 5<br />

mg/kg di peso corporeo non causa generalmente effetti neurotossici acuti. In alcuni esperimenti condotti<br />

su volontari è stato evidenziato che l'assorbimento è spesso incompleto, poiché la sostanza può essere<br />

rimossa dalla cute in seguito al lavaggio, all'evaporazione o allo sfaldamento degli strati cornei<br />

superficiali. La quantità assorbita dall'organismo dipende, in linea generale, sia dalla velocità di<br />

penetrazione della sostanza attraverso la cute, sia dalla sua velocità di rimozione dalla superficie; i<br />

pazienti affetti da scabbia, e in particolare le donne, presentano un maggiore assorbimento cutaneo<br />

rispetto agli individui sani.<br />

L'assorbimento attraverso la cute della testa è stato valutato nei bambini, in seguito a terapie contro la<br />

pediculosi effettuate con shampoo contenenti Lindano all'1%. La massima concentrazione di questa<br />

sostanza ( 1,4 mg/l ) è stata misurata nel siero 2 - 4 ore dopo la prima applicazione; trattamenti<br />

successivi causavano un aumento dei livelli serici. L'uso su tutta la superficie corporea e per 18 ore di<br />

una lozione di Lindano all'1% ( scabicida ) è risultata letale per un lattante di 2 mesi; in questo caso, le<br />

concentrazioni ritrovate nel cervello e nel cuore erano rispettivamente di 110 e 33 mg/kg.<br />

Viene facilmente assorbito dal tessuto adiposo e nervoso e può causare neurotossicità e<br />

condizioni di anemia nei pazienti trattati insieme a prurito, edema moderato, bruciore, eritema,<br />

formicolio ed eruzione cutanea.<br />

Per quanto riguarda gli effetti endocrini e riproduttivi la presenza di Lindano nei tessuti riproduttivi<br />

femminili è stata associata al rischio di infertilità e di esiti negativi della gravidanza come aborto e parto<br />

prematuro<br />

Attualmente, nessun prodotto farmaceutico contenente Lindano è riportato nel Prontuario Farmaceutico<br />

<strong>It</strong>aliano e non è compreso fra i principi attivi autorizzati come farmaci zootecnici in Europa.<br />

Veniva usato negli Stati Uniti come shampoo all'1%, con un'applicazione di solo 4 minuti, a cui seguiva<br />

una buona risciacquatura dei capelli. Per evitare il rischio di neurotossicità era prevista una sola<br />

applicazione; ma, essendo l'attività ovicida bassa, per uccidere le ninfe uscite da poco dalle uova, la<br />

procedura era ripetuta dopo 10 gg per distruggere ogni lendine restante.<br />

La lozione all'1% andava tenuta, invece, più a lungo, per oltre 8 ore o per tutta una notte.<br />

Questo idrocarburo organoclorurato è stato ritirato dal commercio negli USA.<br />

.<br />

.<br />

3.g IL CARBARIL


E’ un insetticida della classe dei carbamati, ( considerati esteri dell’acido carbaminico ), a largo spetto in<br />

grado di agire su più di 100 specie di insetti.<br />

Meccanismo d'azione<br />

Mediatori reversibili dell’acetilcolinesterasi<br />

( carbamilazione dell’enzima- idrolisi dell’enzima carbamilato )<br />

Muscarinici – Nicotinici<br />

Tossicità per via transcutanea – distribuzione a tutti i tessuti; viene metabolizzato per<br />

idrolisi, ossidazione,coniugazione ed eliminazione urinaria<br />

E’ considerato un blando inibitore della colinesterasi.<br />

E’ indicato nel trattamento della pediculosi del capo; nei mammiferi non viene accumulato nei tessuti<br />

corporei ma viene rapidamente metabolizzato in composti non tossici ed in particolar modo nell’1<br />

Naftolo.<br />

Questo coniugato con l’Acido Glicuronico viene eliminato attraverso le urine e le feci. Il metabolismo di<br />

più dell’85% del composto avviene entro 24 ore dall’esposizione.<br />

Dati sperimentali sugli animali hanno dimostrato la pericolosità per l’uomo in quanto è risultato un<br />

potenziale cancerogeno.<br />

L’attività cancerogena sembra attribuita al N-nitrosocarbaril, che si forma dalla reazione tra carbarile e<br />

nitriti, sostanze presenti negli additivi alimentari e nella saliva umana.<br />

Non esistono prodotti registrati in <strong>It</strong>alia<br />

3.h IL BENZIL BENZOATO<br />

Tra le preparazioni più vecchie si fa un cenno al benzil benzoato, che provoca irritazione cutanea,<br />

sensazione di bruciore su genitali e cute escoriata, occasionalmente rash cutaneo. Da evitare nei<br />

bambini; è meno efficace di malathion e permetrina.<br />

Il benzoato di benzile è l'estere dell'acido benzoico e dell'alcol benzilico.<br />

A temperatura ambiente si presenta come un liquido incolore dall'odore tenue aromatico. È un composto<br />

nocivo.<br />

Gel ed emulsioni a base di benzoato di benzile trovano uso medico nel trattamento della scabbia, di cui<br />

uccidono l'acaro ( Ascabiol ) come componente unico o in associazione sinergica, ( Antiscabbia cm )<br />

con la permetrina che esplica un’azione specifica contro i parassiti,la benzocaina che serve ad alleviare<br />

la sensazione di prurito che accompagna normalmente la parassitosi, in cui il benzil benzoato rafforza le<br />

proprietà repellenti ed acaricide della permetrina, e nella pediculosi del capo.<br />

3.i LA QUASSIA<br />

Il principio attivo è dato dall’estrazione della corteccia di Quassia.


Studi clinici hanno dimostrato, a partire dagli anni 70, l’efficacia della Quassia nell’infestazione del<br />

Pediculus Humanus Capitis<br />

Nel 1991 una sperimentazione su numerosi bambini ha dato un risultato efficace in un modesto numero<br />

di bambini.<br />

4. I prodotti per uso orale<br />

4.a IL TRIMETHOPRIM – SULFAMETOSSAZOLO<br />

Questo sulfamidico potrebbe agire sui batteri simbiotici, presenti nell’intestino del pidocchio.<br />

Meccanismo d'azione<br />

Interferisce sul metabolismo della Vitamina D<br />

Dopo essere stato ingerito durante il pasto ematico, il trimethoprim – sulfametossazolo elimina la flora<br />

batterica intestinale del pidocchio, con conseguente deficit di Vitamina B ( che i batteri sintetizzano )<br />

causandone la morte.<br />

Può determinare: allergie, ( 4% ) 1), e rischio della sindrome di Stevens-Johnson .<br />

1) C.J. Ko – D.M. Elston – “ Pediculosis ” J. Am. Acad. Dermatol. – Gennaio 2004 – 50 (1): 1-2 – quiz<br />

13-4<br />

Non è ovicida.<br />

Mancano ancora dati che indichino quando possa sopravvivere un pidocchio in soggetti in trattamento, e<br />

se sia ancora capace di deporre le uova durante la continua esposizione al trimetroprimsulfametossazolo<br />

presente nel sangue che esso preleva dal paziente a ogni pasto. Ne consegue che il<br />

trattamento con queste sostanza è controverso.<br />

La dose è di 10 mg/kg al giorno, basandosi sul dosaggio del trimetroprim, in due dosi, perchè l’emivita è<br />

di 10,1 ore.<br />

L’associazione alla permetrina è una cura più efficace dell’utilizzo della sola permetrina.<br />

4.b L’IVERMECTINA<br />

Le infezioni resistenti sia alla permetrina sia al malathion possono essere trattate con l’ivermectina.<br />

E’ un lattone macrociclico strutturalmente simile agli antibiotici macrolidi, sebbene essa manchi di attività<br />

antibatterica. Derivata dalla Vermectina , una sostanza isolata dalla fermentazione dello Streptomices<br />

Avermitilis dotata di una potente attività antielmintica.<br />

E’ un antiparassitario orale, pediculocida, per i pidocchi che si alimentano con sangue che contenga il<br />

farmaco.<br />

Meccanismo d'azione<br />

Il bersaglio principale di questo principio attivo è il canale del Cloro


L’ivermectina lega con alta affinità i canali del Cloro presenti nel muscolo e nelle cellule nervose degli<br />

invertebrati. Il libero movimento degli ioni Cloro attraverso i canali aperti si traduce un una<br />

iperpolarizzazione delle membrane neuronali con conseguente paralisi ed eventuale morte.<br />

Agendo come agonista dell’acido GABA ( gamma amino butirrico ), induce paralisi muscolare del<br />

pidocchio e di molti altri tipi di parassiti.<br />

Il pidocchio si alimenta ogni 4-6 ore. La minima quantità di ivermectina presente nel sangue, necessaria<br />

per uccidere il pidocchio, non è stata ancora identificata. Senza questa conoscenza è difficile stabilire le<br />

dosi utili per il trattamento: in genere si usano per il pidocchio le dosi che vengono usate per la scabbia,<br />

cioè di 200 μg/kg per os in dose unica, e in assunzione a farmaci topici. Il ciclo vitale del pidocchio del<br />

capo necessita di 3 trattamenti per essere sicuri di eradicare il parassita.<br />

Poiché l’emivita della sostanza è di 18 ore, la terapia al giorno 0 eradica tutti i pidocchi ai giorni 0 e 1.<br />

La ripetizione del trattamento dopo 10 giorni previene la sopravvivenza delle ninfe e dei pidocchi schiusi<br />

dal 10° al 12° giorno. Una terza applicazione dopo 13-20 giorni dall'inizio del ciclo , garantisce la vittoria<br />

sui pidocchi, in assenza di resistenza. 1), che peraltro non è stata mai riscontrata.<br />

1) T.H. Huynh – R.A. Norman – “ Scabies and pediculosis” – Dermatolo. Clin. – Gennaio 2004 – 22(1): 7<br />

– 1118) R.J. Roberts – “ Clinical practice. Head Lice ” – New England Journal Medicine – maggio 2002 –<br />

23 – 346(21): 1645-1650<br />

E’ controindicata nei bambini di peso inferiore ai 15 kg: è usata nelle infestazioni severe da pidocchi del<br />

capo, resistenti alle terapia topiche. 2)<br />

E’ in commercio In <strong>It</strong>alia per uso veterinario, in Usa con il nome di Stromectal, per uso umano.<br />

Può essere utile per applicazione locale in soluzione allo 0,8%.<br />

2) C.J. Ko – D.M. Elston – “ Pediculosis ” J. Am. Acad. Dermatol. – Gennaio 2004 – 50 (1): 1-2 – quiz<br />

13-4<br />

Tabella 12<br />

Prodotti pediculocidi. Meccanismi d’azione. Caratteristiche dell’assorbimento e del matabolismo<br />

Assorbimento<br />

Sistemico<br />

Meccanismo<br />

d’azione<br />

PIRETRINE<br />

NATURALI<br />

PERMETRINA MALATHION<br />

< 1% < 1% Non Determinato<br />

Paralisi per blocco<br />

del flusso di Sodio<br />

Paralisi del blocco<br />

del flusso di Sodio<br />

Metabolismo Esterasi Esterasi Epatico<br />

Blocco della<br />

Acetilcolinesterasi


BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE<br />

R.: "Getting haed of head lice" Australas J Dermatol<br />

2000; 4/ 209-212.<br />

Dodd C.: "Treatment of head lice" Br Med J 2001; 323:<br />

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Dolianitis C, Sinclair R.: "Optimal treatment of head lice:<br />

is a no-nit policy justified?" Clin Dermatol 2002.00: 94-<br />

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Meinking TL, Serrano L, Hard B, et al.: "Comparative in<br />

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head lice population in the United States" Arch<br />

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Roberts RJ, Casey D, Morgan DA, et al.: "Comparison<br />

of wet combing with malathion for treatment of head lice<br />

in the UK: a pragmatic randomised controlled trial"<br />

Lancet 2000; 356: 540-544.<br />

Mancata adesione alle istruzioni d'uso<br />

Mancata lettura delle istruzioni d’uso<br />

Inappropriate istruzioni sui prodotti usati<br />

contro il pidocchio della testa, da parte dei<br />

sanitari<br />

Medicine Evaluation Committee. Review of regulation of head lice treatments in Australia. Ottobre 2003<br />

Abramowicz M _ Malathion for treatment of head lice - Med Lett Drugs Ther 41, 73-4, 1999<br />

Burgess IF, Brown CM, Burgess NA - Suìynergized pyrethrin mousse, a new approach to head lice<br />

eradication: efficacy in field and laboratory studies - Clin Ther 16, 57-64, 1994<br />

Clore ER, Longyear LA - A comparative study of seven pediculocides and their packaged nit removal<br />

combs - J Pediatr Health Care 7, 55-60, 1993<br />

Dawes M, Hicks NR, Flemminer M et al - Evidence-based case report: treatment for head lice - BMJ<br />

318, 385-6, 1999<br />

Dennis G, Lee PN - A phase I volunteer study to establish the degree of absorption and effect on<br />

cholinestarse activity of four head lice preparations containing malathion - Clin Ddrug Invest 18, 105-15,<br />

1999<br />

Vander Stichele RH, Dezeure EM, Bogaert MG - Systematic review of clinical efficacy of topical<br />

treatment for head lice - BMJ 311, 604-8, 1995<br />

Youssef MYM, Sadaka HAH, Eissa MM, El-Ariny AF - Topical application of ivermection for human<br />

ectoparasites - A. J Trop Med Hyg 53, 652-3, 1995<br />

M. Boggian – Mario Z. Malagutti – Ricerca: pediculus Humanus – Università di Ferrarar –Dipartimento di<br />

Scienze - 2006<br />

Fra le altre cause dell’aumento dell’incidenza dell’infestazione da pediculosi è necessario tener conto<br />

dell’insorgenza di pseudoresistenze e resistenze all’insetticida usato.


Tabella 13 - Cause di mancato effetto dei farmaci<br />

sul pidocchio della testa<br />

5. LA PSEUDORESISTENZA AI PEDICULOCIDI<br />

Si parla di pseudoresistenza in presenza di:<br />

- un trattamento non corretto,<br />

- una compliance non ottimale<br />

a) mancata adesione alle istruzioni d’uso<br />

b) mancata lettura delle istruzioni d’uso<br />

c)………<br />

- una reinfestazione<br />

6. LE RESISTENZE AI PEDICULOCIDI<br />

Il fallimento del trattamento della pediculosi del capo è<br />

di frequente riscontro nella pratica clinica e costituisce<br />

un rilevante problema epidemiologico.<br />

L’aumento della prevalenza * della pediculosi del capo<br />

a partire dagli anni novanta del XX secolo sembra<br />

essere il risultato dell’insorgenza di fenomeni di<br />

resistenza.<br />

Questo fenomeno è stato ormai segnalato in tutto il mondo.<br />

Esistono,in alcuni casi, prove sicure che stia insorgendo e che stia aumentando una vera e propria<br />

resistenza del<br />

pidocchio del capo ai pediculocidi. Già nel 1994 era stata<br />

segnalata in Israele che la sensibilità del pidocchio della testa alla permetrina era diminuita di 4 volte fra<br />

il 1989 e il 1994.<br />

Resistenza alla permetrina, alle piretrine naturali e al lindano sono state osservate anche in Gran<br />

Bretagna, Cecoslovacchia, Francia, USA e in altri Paesi.<br />

* numero complessivo di soggetti che presentano una patologia o condizione rispetto ad una<br />

popolazione in un determinato momento.<br />

Resistenza al malation è stata osservata in Gran Bretagna e in Africa.<br />

Alto costo dei prodotti<br />

Errori di diagnosi<br />

Prurito psicogeno<br />

Insufficiente attività ovicida<br />

Inappropriata forma commerciale (per<br />

esempio shampoo) dei prodotti<br />

Insufficiente rapporto dose/tempo,<br />

frequenza e/o quantità di sostanza usata<br />

Mancato ritrattamento<br />

Reinfestazione<br />

Mancata rimozione delle uova<br />

Acquisizione della resistenza agli<br />

insetticidi dovuta alla comparsa di un<br />

ceppo di “ Pediculus capitis humanus”<br />

portatore di una specifica mutazione del<br />

proprio corredo genetico.1)<br />

1) S.H. Lee – K.S. Yoon - M.S. Williamson e<br />

altri -<br />

“ Molecular analysis of kdr-like resistance in<br />

permethrin - resistant strains of head lice,<br />

Pediculus capitis ” -Pesticide Biochem. &<br />

Physiol. 66, 130-43, 2000.<br />

La maggior parte dei fenomeni di resistenza è dovuta a meccanismi di inattivazione o di insensibilità che<br />

compaiono a seguito di mutazioni negli insetti.


L'uso ripetuto di insetticidi con lo stesso meccanismo d'azione seleziona gli individui resistenti che,<br />

rapidamente, raggiungono densità elevate nelle popolazioni.<br />

La constatazione, inoltre, della comparsa di resistenza a principi attivi, da poco entrati nell'uso, con<br />

frequenza più elevata di quella attesa, fa anche supporre l'esistenza di fenomeni di resistenza<br />

crociata.<br />

Il fenomeno della resistenza insorge nel momento in cui i pidocchi adulti e le loro uova<br />

sopravvivono all’insetticida e il suo sviluppo potrebbe variare nei differenti stadi dello sviluppo dei<br />

pidocchi.<br />

L’ostacolo maggiore nel trattamento della pediculosi è l’uccisione delle uova.<br />

A tal proposito si evidenzia che:<br />

a. nelle lendini troppo giovani il sistema nervoso centrale del parassita, che costituisce il<br />

bersaglio del trattamento, non si è ancora sviluppato<br />

b. nelle lendini in stadi avanzati gli insetti sono protette da una spessa cuticola.<br />

Le cause che portano ad un insuccesso della terapia e i fattori ipotizzati che determinano le resistenze<br />

1) 2) possono essere:<br />

• l’utilizzo non corretto dei pediculocidi, per dosaggio ( uso eccessivo ) e per durata del<br />

trattamento ( mancata osservazione delle indicazioni )<br />

• una precoce reinfestazione o una vera e propria mancata esecuzione del trattamento<br />

prescritto<br />

• il tipo di formulazione<br />

• l’effetto pediculocida residuo: questo effetto, dopo il risciacquo, espone i pidocchi a dosaggi subletali<br />

di insetticidi e per un tempo prolungato<br />

• la profilassi non corretta: l’uso di pediculocidi nell’ambito di regimi di profilassi determina una<br />

sovraesposizione ai composti e un utilizzo a dosaggi errati 3)<br />

1) C.G. Burkart – “ Relationship of treatment-resistant head lice to the safety and efficacy of<br />

pediculocides “ – Mayo clinic Proc. – Maggio 2004 – 79( 5 ): 661-666<br />

2) T.L. Meinking “ clinical update on resistance and treatment of Pediculosis capitis ” – American Journal<br />

Manag. Care – Settembre 2004 – 10( 9 Supplemento ): S 264-268<br />

3) J.W. Maunder – “ Strategic aspects of insecticide resistance in head lice ” – Journal Royal Society<br />

Healt – Febbraio 1991 – 111 (1 ) – 24 – 26<br />

Sebbene esistano molti composti pediculocidi, quelli che agiscono a livello del sistema nervoso si<br />

suddividono in 5 classi naturali. La loro struttura chimica, molto simile, fa sì che la resistenza che si<br />

sviluppa nei riguardi di un composto possa estendersi a quelli della stessa classe.<br />

Si definiscono 5 gruppi e 4 meccanismi differenti di resistenza :<br />

Gruppi:<br />

1. il gruppo del DDT<br />

2. i ciclodieni ( lindano )<br />

3. gli organofosforici ( malathion )


Meccanismi:<br />

4. i carbamati ( carbaryl )<br />

5. i piretroidi ( piretrine naturali e permettine )<br />

1. Resistenza comportamentale, legata a un processo di esclusione del trattamento<br />

2. Resistenza o ridotta penetrazione, tipica degli insetticidi instabili e rapidamente degradati,<br />

con conseguente loro diminuita disponibilità, come nel caso dei piretroidi<br />

3. Modificazione del sito di azione “ target ”, nota come resistenza “ knock-down ”, tipica del<br />

DDT e dei piretroidi<br />

4. Resistenza metabolica con incremento dei processi di detossificazione: alterazione dei<br />

processi enzimatici attaccati dagli insetticidi 1)<br />

1) C.L. Bartels – K.E. Peterson – K.L. Taylor “ Head lice resistence: itcing that wont’t stop ” – Ann.<br />

Pharmacoter.- Gennaio 2001 35 (1): 109-112<br />

In molte specie di Artropodi, a livello molecolare, sono stati scoperti diversi meccanismi responsabili<br />

della resistenza agli antiparassitari attraverso sistemi enzimatici che svolgono svariate funzioni<br />

"detossificanti". I pidocchi hanno acquisito la capacità di metabolizzare e di difendersi dai Piretroidi e<br />

dagli Organo-fosforici, come il malathion, attraverso la qualità e la quantità, presenti nel loro organismo,<br />

di:<br />

- enzimi carbossilici<br />

- ossidasi microsomiali, quali le monoossigenasi (MFO), che causano la metabolizzazione dei piretroidi<br />

- agenti glicuronati, le glutatione-S-transferasi (GST), il cui effetto è una aumentata capacità di<br />

detossificazione di composti organofosforici, come il malathion<br />

- una ridotta sensibilità delle membrane neuronali agli insetticidi<br />

- un immagazzinamento degli insetticidi in tessuti non sensibili<br />

- di un aumento della eliminazione degli insetticidi<br />

Un ulteriore meccanismo è quello di tipo:<br />

- genetico: la presenza di un fattore Kdr, ( resistenza kdr ) che attraverso mutazioni a carico dei geni,<br />

determina l’alterazione del canali del sodio/potassio, e dell'acetilcolinesterasi, rende insensibili ai<br />

piretroidi i siti recettoriali del sistema nervoso, sia centrale che periferico dei pidocchi; tale fattore<br />

è<br />

anche responsabile della cross-resistenza con il DDT, e si presenta soprattutto nei piretroidi delle ultime<br />

generazioni, che hanno la parte alcolica formata dal gruppo 3-fenossibenzilico<br />

- genetico e metabolico: per la presenza di un super fattore Kdr capace di ridurre, per esempio, la<br />

penetrazione del piretroide e di rendere insensibili i siti recettoriali del parassita.<br />

I primi fenomeni di resistenza sono stati osservati nel 1952 in seguito all’utilizzo del DDT.<br />

I composti del gruppo V , per esempio, presentano una “ cross reacting “ con quelli del I gruppo. In<br />

presenza, pertanto, di resistenza al DDT, quella ai piretroidi si sviluppa più rapidamente. 1)


1) J.W. Maunder – “ Strategic aspects of insecticide resistance in head lice ” – Journal Royal Society<br />

Healt – Febbraio 1991 – 111 (1 ) – 24 – 26<br />

Il “ pattern ” di resistenza sembra variare a seconda dell’area geografica e la scelta dell’insetticida da<br />

utilizzare in prima battuta deve tenerne conto.<br />

Uno studio del 1999, che confrontò l’efficacia della Permetrina sui pidocchi del capo in due differenti<br />

popolazioni, dimostrò, infatti, che negli Stati Uniti la maggior parte dei pidocchi non veniva uccisa dal<br />

composto utilizzato, mentre nel Borneo i tassi di mortalità dei pidocchi fu proporzionata al dosaggio<br />

impiegato dallo stesso prodotto.<br />

Il rilievo di una resistenza ai farmaci è risultato tanto frequente che è stata approntata una vera e<br />

propria strategia per eliminare i pidocchi della testa, resistenti ai comuni trattamenti 1)<br />

1) G. Bartolozzi “ I Pidocchi del capo ”. Medico e Bambino pagine elettroniche 1998 -<br />

http://www.medicoebambino.com<br />

Gli insetticidi funzionano solo se l'insetto non ha sviluppato resistenza. Per capire se si è verificato<br />

questo fenomeno si può osservare la posizione delle lendini. Poiché i pidocchi sono animali lucifughi,<br />

camminano sul cuoio capelluto soprattutto nella zona della nuca, più buia. È qui che in prevalenza<br />

depongono le uova e sempre alla base del capello. Quando questo cresce, la distanza della lendine<br />

dalla superficie del capo è destinata ad aumentare. Se a un'ispezione, dopo il trattamento, si trovano<br />

solo lendini a un centimetro circa dalla base, c'è la certezza che si tratta di uova vecchie e che il<br />

trattamento è stato efficace. Se invece sono vicine al cuoio capelluto, la deposizione è recente e ciò può


indicare che si tratta di una popolazione resistente all'insetticida utilizzato, oppure che il trattamento è<br />

stato troppo blando.<br />

Tabella 14 Trattamento dei pidocchi della testa resistenti<br />

SINTESI<br />

Sostanza Raccomandazioni per l'uso<br />

Permetrin<br />

all'1%<br />

Permetrin al<br />

5% crema<br />

Ivermectin 200<br />

md/kg<br />

Applicazione per 30-60 minuti o<br />

per tutta la notte*<br />

Applicazione per tutta la notte*<br />

in una singola dose, o<br />

applicazione come soluzione allo<br />

0,8%<br />

Olio minerale Applicazione per tutta la notte<br />

Rimozione fisica Shampoo pettinatura con<br />

pettine fitto, due volte alla settimana, per 1 mese.<br />

* Meglio se viene applicata una cuffia<br />

Permetrina<br />

Negli ultimi anni sono aumentate le resistenze nei confronti di questo principio attivo<br />

E’ utilizzata all’1% sotto forma di crema risciacquabile da tenere in sede per 10<br />

minuti.<br />

Se la prima applicazione si è dimostrata inefficace, ripetere il trattamento dopo 7<br />

giorni.<br />

Un terzo trattamento non aumenta l’efficacia ed espone al rischio di sviluppo di resistenza


I. I prodotti raccomandati per il trattamento della pediculosi del capo sono costituiti da<br />

Piretrine naturali sinergizzate, permetrina e malathion.<br />

II. Se il trattamento con le piretrine naturali o con la permetrina, prime opzioni terapeutiche, non si<br />

dimostra efficace, una alternativa è costituita dal Malathion.<br />

III. Andrebbero preferiti i prodotti sotto forma di crema, lozione e schiuma termosensibile, sebbene<br />

non vi siano dati sicuri che definiscano in modo chiaro le migliori formulazioni e le migliori<br />

modalità di applicazione.<br />

IV. Le formulazioni in shampoo sono sconsigliate in quanto inefficaci.


V. Le polveri si associano a scarsa efficacia per la non uniforme distribuzione e a possibile<br />

inalazione e scarsissima compliance.<br />

VI. Sarebbe buona norma ricorrere ad un Modello a Mosaico, per il problema delle resistenze,<br />

nell’utilizzo dei farmaci, che preveda l’applicazione di un prodotto per un trattamento , per<br />

esempio 2 applicazioni a distanza di 7 giorni ed in caso di fallimento, il ricorso ad un insetticida<br />

con un differente profilo di resistenza.<br />

Se non si ottengono risultati con la Permetrina si dovrebbe ricorrere ad un trattamento con<br />

sostanze non piretroidi.<br />

L’applicazione di Permetrina o Piretrine naturali durante la notte costituisce invece una strategia<br />

efficace in caso di fallimento ad un precedente trattamento.<br />

Purtroppo molte delle armi a disposizione si sono spuntate.<br />

Secondo la recensione della rivista Pediatrics del maggio 2006 il trattamento migliore si basa sull’uso<br />

del malathion allo 0,5%, associato all’alcol isopropilico e al terpineolo come eccipienti, preparazione<br />

trivalente con il nome commerciale di Ovide non in commercio in <strong>It</strong>alia.<br />

7. I TRATTAMENTI CON MEZZI ALTERNATIVI<br />

Per combattere questo parassita, che ormai sembra immune ai tradizionali trattamenti a base di<br />

sostanze chimiche, sono nate nuove tecniche e riaffacciate metodi antichi.<br />

Riguardano l’utilizzo di sistemi alternativi, sostanze diverse dai classici insetticidi, mezzi come<br />

l'asportazione delle lendini e la rapatura, nessuno di questi trattamenti è stato sufficientemente provato.<br />

L'aceto, la maionese, la gelatina al petrolio, l'olio di oliva, il burro, l'alcol isopropilico al 70% o<br />

l'immersione in acqua per 6 ore, spesso falliscono non raggiungendo l'eliminazione dell'infestazione.<br />

Questi rimedi non sono completamente pediculocidi e non sono per niente ovicidi.<br />

Va ricordato che il pidocchio può sopravvivere per prolungati periodi di tempo senza aria. Esso non ha<br />

sacche di aria o polmoni, ma ottiene l'aria per diffusione o per i canali di aria che si trovano lungo il suo<br />

corpo.<br />

La rapatura non è mai stata sicuramente provata, anche se la storia del pidocchio è piena di aneddoti in<br />

proposito. Poiché il pidocchio ha bisogno della radice del capelli per deporre le uova, l'allontanamento<br />

dei capelli impedirebbe al pidocchio di moltiplicarsi. Ammesso che questa pratica sia efficace, il risultato<br />

cosmetico generale è poco desiderabile, specialmente per le ragazze che vanno a scuola.<br />

L'uso del pettine fitto come monoterapia ha uno scarso successo: l'efficacia è solo del 38-57%.


L'uso di questi pettini è invece consigliabile quando essi vengano associati a una buona terapia<br />

farmacologica di base.<br />

7.a Le sostanze alternative<br />

Accanto ai prodotti prima descritti, tutti a base di antiparassitari di provata efficacia, sono apparse in<br />

commercio nuove specialità contenenti sostanze, alternative agli insetticidi, derivati di estratti naturali<br />

che dovrebbero avere la capacità di uccidere i pidocchi per soffocamento, comportandosi come agenti<br />

"occlusivi".<br />

Tuttavia, a oggi mancano dati che dimostrino la loro efficacia e, pertanto, non possono essere<br />

considerati una vera ed efficace alternativa ai pediculocidi tradizionali.<br />

Nel 30 % dei casi un trattamento fallisce perché con il tempo i pidocchi hanno sviluppato una resistenza<br />

nei confronti di molti principi chimici portando alla progressiva riduzione della loro efficacia.<br />

Gli antiparassitari, inoltre, non sono graditi per il timore di effetti indesiderati: sempre più spesso, perciò,<br />

si ricercano prodotti alternativi, efficaci e possibilmente privi di tossicità.<br />

Per rispondere a richieste di questo tipo, sono stati commercializzati sia prodotti naturali come oli<br />

vegetali, derivati dalla noce di cocco, olio essenziale di anice e Ylang Ylang ( Paranix spray; S.O.S.<br />

Pidock lozione schiumogena a base anche di trietanolamina ), sia sostanze come quelle a base di<br />

derivati siliconici ( Hedrin lozione )<br />

Non si può ignorare che una miscela di oli naturali o di derivati siliconici, paragonando gli effetti<br />

collaterali dei vari pediculocidi, è sicuramente meno tossica per l’uomo e per l’ambiente.<br />

Da questo punto di vista sono prodotti innovativi; è impensabile che il pidocchio possa sviluppare<br />

resistenza nei confronti si una miscela di oli naturali che non agisce con meccanismo chimico ma con<br />

una azione meccanica di tipo fisico, ostruendo le vie respiratorie del pidocchio e provocandone la morte<br />

immediata per soffocamento.<br />

7.b IL DIMETICONE: derivato del silicone<br />

Una promettente alternativa presentata da un recente studio 1) è la lozione di dimeticone.<br />

1) I.F.C. Burgess - “ Treatment of head louse infestation with 4% dimeticone lotion: randomised<br />

controlled equivalence trial ”<br />

British Medical Journal 2005 – 330 ( 7505 ) - 1423-5.<br />

Il dimeticone o dimetilpolisilossano è un prodotto di polimerizzazione, idrolisi e policondensazione, del<br />

diclorodimetilsilano e clorotrimetilsilano. E’ un fluido incolore idrorepellente con bassa tensione<br />

superficiale.<br />

Nello studio è stata impiegata una lozione al 4%, applicata per due volte a distanza di 7 giorni.<br />

Ogni applicazione prevedeva un tempo di contatto di 8 ore o tutta la notte.


L’efficacia della lozione è stata confrontata con una lozione di fenotrina allo 0,5%, ( Mediker Shampoo ),<br />

mantenuta sulla capigliatura per 12 ore o tutta la notte.<br />

Nel gruppo trattato con il dimeticone i soggetti curati sono risultati 84 su 121 ( 69% ), mentre nel gruppo<br />

trattato con fenotrina i soggetti erano 90 su 116 ( 78% ).<br />

Pur con una percentuale di efficacia inferiore alla fenotrina, il dimeticone risulta essere una sostanza<br />

attiva contro i pidocchi, meno irritante rispetto ai prodotti disponibili e priva dei problemi di resistenza<br />

da parte dei parassiti.<br />

Questo prodotto è definito un vero e proprio “bio killer ecologico”.<br />

Derivato del silicone il dimeticone, ad azione di tipo fisico, avvolgendo e quasi incapsulando gli insetti e<br />

le lendini, con una micro pellicola, ne impedisce i movimenti e la respirazione.<br />

Viene veicolato da un altro silicone, il ciclometicone 5, che evapora dopo la applicazione.<br />

Il ciclometicone è silicone ciclizzato. E’ ottenuto per condensazione delle parti terminali del polimero<br />

siliconico, con formazione di un ottametiltetrasilossano. Si tratta di un fluido incolore, non untuoso,<br />

idrorepellente, con bassa tensione superficiale, largamente impiegato nell’industria cosmetica perché<br />

non penetrante attraverso la pelle.<br />

Anche se i dati sono per ora limitati, il dimeticone sembra essere efficace quanto la fenotrina. Mancano<br />

studi che lo confrontino con altri principi attivi antiparassitari, sia dal punto di vista della sicurezza che<br />

dell’efficacia. Tuttavia in base ai dati ad ora disponibili ed all’elevato grado di accettabilità, il dimeticone<br />

al 4% può essere considerato come una valida alternativa ai trattamenti convenzionali.<br />

Non ha azione chimica e non viene assorbito dalla pelle, e quindi viene indicato nel caso di bambini<br />

molto piccoli, fin dai sei mesi di età. Essendo meno irritante e molto più tollerabile, può essere utilizzato<br />

nei soggetti affetti da allergie e asma, in gravidanza e allattamento.<br />

7.c Gli estratti a base di noce di cocco, olio essenziale di anice e di ylang - ylang<br />

L’efficacia di questa miscela di oli naturali, la sua formulazione contiene olio essenziale di anice, olio di<br />

Ylang Ylang, estratto di noce di cocco e alcool isopropilico, è stata valutata clinicamente nelle Università<br />

di Miami, Parigi e Gerusalemme. Questa specialità, senza insetticidi, ha la proprietà di penetrare nelle<br />

vie respiratorie dei pidocchi, che muoiono per soffocamento.<br />

L’olio essenziale d’ Ylang -Ylang aiuta a lenire l’irritazione del cuoio capelluto.<br />

7.d Altri prodotti<br />

Altri prodotti di fitoterapia e aromaterapia sono usati contro i pidocchi come l’olio dell’albero del thè,<br />

l’essenza di lavanda, di eucalipto; non vi sono, tuttavia, dati e studi che abbiano valutato la loro efficacia<br />

e tossicità.


Anche l’olio di neem potrebbe essere un’alternativa. La principale sostanza dell’albero di neem o<br />

margousier ( Azadirachta Indica ) la azadiractina, possiede un’azione insetticida e si trova nelle foglie,<br />

ma soprattutto nei semi contenuti nei frutti.<br />

Tabella 15 Presidi e specialità a base di pediculocidi<br />

Nome<br />

commerciale/ditta<br />

Aftir (Biochimici<br />

PSN)<br />

Nix (Chefaro<br />

Pharma)<br />

* Mom (Candioli) Tetrametrina 0,27%<br />

+ fenotrina 0,37%<br />

Principio attivo Formulazione Modalità di impiego<br />

secondo la scheda<br />

tecnica del prodotto<br />

Malathion 0,5% gel Applicare sulla<br />

capigliatura asciutta,<br />

distribuendo il<br />

prodotto in maniera<br />

uniforme. Lasciare in<br />

posa per 15 minuti,<br />

quindi eseguire uno<br />

shampoo ed un<br />

accurato risciacquo.<br />

Ripetere il<br />

trattamento dopo 8<br />

giorni.<br />

Permetrina 1% emulsione Adulti e bambini > 6<br />

mesi: applicare sui<br />

capelli e cuoio<br />

capelluto lavati ed<br />

ancora umidi.<br />

Lasciare agire 10<br />

minuti quindi<br />

sciacquare ed<br />

Shampoo<br />

Shampoo schiuma<br />

asciugare.<br />

Lavare i capelli<br />

massaggiando il<br />

cuoio capelluto.<br />

Lasciare in posa<br />

almeno 5 minuti,<br />

risciacquare e<br />

ripetere l'operazione.<br />

Eliminare lendini e<br />

pidocchi morti usando<br />

un pettine a denti fitti.<br />

Ripetere l'operazione<br />

dopo 7 giorni.


Mom gel (Candioli) Fenotrina 0,4% gel Applicare<br />

accuratamente il<br />

prodotto sulla<br />

capigliatura asciutta e<br />

lasciarlo agire per 10-<br />

15 minuti. Terminato<br />

l'impiego, lavare<br />

accuratamente la<br />

testa con un normale<br />

shampoo. Ripetere il<br />

trattamento dopo 8<br />

* Neo Mom<br />

antiparassitario<br />

* Mediker AP (Sit<br />

Laboratorio<br />

Farm.)<br />

* Cruzzy shampoo<br />

potenziato alla<br />

sumitrina (Sit<br />

Laboratorio Farm.)<br />

Fenotrina 0.4%<br />

Tetrametrina 0,4%<br />

* inadeguatezza nella formulazione<br />

polvere<br />

giorni.<br />

Va massaggiata nella<br />

zona interessata fino<br />

a completa<br />

penetrazione. Va<br />

rimossa dopo 3/6 ore,<br />

lavando con cura la<br />

parte con sapone o<br />

shampoo.<br />

Consigliabile ripetere<br />

un secondo ciclo di<br />

trattamento dopo 8-<br />

10 giorni<br />

Fenotrina 0,23% shampoo Lavare i capelli con<br />

Mediker AP<br />

frizionando il cuoio<br />

capelluto per almeno<br />

3 minuti.<br />

Risciacquare.<br />

Ripetere l'operazione.<br />

Ripetere il<br />

trattamento per una<br />

sola volta a due giorni<br />

di distanza per<br />

elevare le condizioni<br />

igieniche del cuoio<br />

capelluto. Nei giorni<br />

successivi al<br />

trattamento con<br />

Mediker AP usare un<br />

pettine a trama fitta<br />

per asportare<br />

eventuali lendini,<br />

ormai senza vita, che<br />

aderiscano ancora al<br />

capello.<br />

Fenotrina 0,5% shampoo Dopo aver inumidito i<br />

capelli si applicano 2<br />

tappi di shampoo<br />

frizionando bene il<br />

cuoio capelluto.<br />

Lasciare agire per 3-5<br />

minuti quindi<br />

sciacquare. Ripetere<br />

2 volte/settimana.


Tabella 16 Presidi e specialità a base di pediculocidi<br />

Nome<br />

commerciale/ditta<br />

* Cruzzy shampoo<br />

(Sit<br />

Laboratorio Farm.)<br />

Cruzzy lozione (Sit<br />

Laboratorio Farm.)<br />

Principio attivo Formulazione Modalità di impiego<br />

secondo la scheda<br />

Bioalletrina 0,7% +<br />

piperonil butossido<br />

0,5%<br />

Bioalletrina 0,15% +<br />

piperonil butossido<br />

0,6% + N,N-mdietiltoluamide<br />

(DEET) 0,6%<br />

Milice (Mipharm) Piretrine 0,15% +<br />

piperonil butossido<br />

1,5%<br />

tecnica del prodotto<br />

shampoo Dopo aver inumidito i<br />

capelli si applica un<br />

tappo di shampoo<br />

frizionando bene il<br />

cuoio capelluto.<br />

Lasciare agire per 3<br />

minuti quindi<br />

sciacquare. Ripetere<br />

il trattamento dopo 7-<br />

lozione con<br />

erogatore<br />

10 giorni.<br />

Frizionare bagnando<br />

abbondantemente<br />

con la Lozione le parti<br />

infestate. Trascorsi<br />

alcuni minuti<br />

sciacquare con<br />

shampoo rimuovendo<br />

così le lendini e i<br />

pidocchi morti.<br />

mousse Applicare su capelli<br />

asciutti,<br />

massaggiando (per 2-<br />

3 minuti) in modo da<br />

distribuire bene il<br />

prodotto sul cuoio<br />

capelluto e la<br />

capigliatura che deve<br />

risultare umida.<br />

Lasciare in posa 10<br />

minuti, quindi<br />

sciacquare con un<br />

normale shampoo.<br />

Rimuovere lendini e<br />

pidocchi morti con un<br />

pettine a denti fitti.<br />

Ripetere il trattamento<br />

dopo 8-10 giorni.


* inadeguatezza nella formulazione<br />

Tabella 17 Prodotti a base di estratti vegetali<br />

Nome<br />

commerciale/ditta<br />

Paranix ( he faro<br />

Pharma)<br />

* S.O.S. Pidock<br />

(Sixtus <strong>It</strong>alia)<br />

Principio attivo Formulazione Modalità di impiego<br />

consigliata dalla<br />

Estratto di noce di<br />

cocco, oli essenziali<br />

di anice e ylangylang<br />

Estratto di noce di<br />

cocco<br />

Soluzione oleosa da<br />

nebulizzare<br />

Soluzione<br />

schiumogena<br />

ditta<br />

Nebulizzare il<br />

prodotto su capelli<br />

asciutti,<br />

massaggiando in<br />

modo da distribuirlo<br />

bene sul cuoio<br />

capelluto e la<br />

capigliatura che deve<br />

risultare umida.<br />

Lasciare in posa per<br />

15 minuti, quindi<br />

sciacquare con un<br />

normale shampoo.<br />

Rimuovere lendini e<br />

pidocchi morti con il<br />

pettine a denti fitti in<br />

dotazione. Ripetere il<br />

trattamento dopo 9-10<br />

giorni.<br />

Applicare sui capelli<br />

asciutti distribuendo<br />

uniformemente in un<br />

quantitativo<br />

sufficiente a coprire il


cuoio capelluto ed i<br />

capelli per l’intera<br />

lunghezza.<br />

Massaggiare per 5<br />

minuti. Lasciare agire<br />

per 15 minuti e quindi<br />

sciacquare con<br />

acqua. Rimuovere<br />

lendini e pidocchi<br />

morti con il pettine a<br />

denti fitti in dotazione.<br />

Ripetere il trattamento<br />

dopo 7 e 14 giorni.<br />

Hedrin ( Mipharm ) Derivato silicone Soluzione al 4% Applicare<br />

uniformemente sui<br />

capelli asciutti una<br />

quantità di soluzione<br />

suffi ciente a coprire<br />

tutto il cuoio<br />

capelluto.<br />

Massaggiare i capelli<br />

e distribuire<br />

uniformemente il<br />

prodotto dalle radici<br />

alle punte.<br />

Lasciare asciugare i<br />

capelli naturalmente.<br />

Lasciare sui capelli<br />

per almeno 8 ore o<br />

per tutta la notte.<br />

Lavare i capelli,<br />

risciacquare<br />

accuratamente e<br />

asciugare.<br />

È necessario ripetere<br />

il trattamento con<br />

Hedrin® Soluzione<br />

dopo sette giorni per<br />

eliminare eventuali<br />

parassiti nati in tale<br />

arco di tempo.<br />

* Olio dip id ( Derbe-<br />

Seres )<br />

* non dimostrata efficacia<br />

Oli essenziali di<br />

Limone, Bergamotto,<br />

Lavanda, Geranio e<br />

Rosmarino, uniti, in<br />

una composizione<br />

sapiente, all’aceto<br />

Olio si cosparge<br />

uniformemente su<br />

cute e capelli asciutti<br />

con l'ausilio del<br />

pettine fitto che<br />

consente<br />

l'asportazione di<br />

parassiti e lendini. Si<br />

risciaqua<br />

accuratamente con<br />

acqua tiepida


7.d I complementi cosmetici<br />

Alcuni shampoo vengono consigliati come complemento cosmetico per la detersione dei capelli dopo il<br />

trattamento pediculocida ma non c’è ragione di ritenere che presentino dei vantaggi rispetto ad un<br />

comune shampoo delicato per uso frequente. In genere sono anche più costosi.<br />

L’affermazione, inoltre, che alcuni prodotti (es. PreAftir, Mom lozione, Olio di Pid) “creano un ambiente<br />

sfavorevole all’insediamento dei pidocchi” induce a credere in un effetto preventivo nei confronti di una<br />

possibile infestazione. Questo effetto non è stato dimostrato; pertanto questi articoli non possono essere<br />

considerati un’alternativa ad un controllo regolare di capelli e cuoio capelluto che rimane la miglior forma<br />

di prevenzione.


Tabella 18 Tabella - Complementi cosmetici<br />

Nome<br />

commerciale/ditta<br />

* Aftir (Biochimici<br />

PSN)<br />

* PreAftir (Biochimici<br />

PSN)<br />

* PreAftir (Biochimici<br />

PSN)<br />

Principio attivo Formulazione Modalità di impiego<br />

consigliata dalla<br />

Acqua, tensioattivi,<br />

conservanti, profumo<br />

Acqua, alcol, estratti<br />

di piante officinali,<br />

tensioattivi, profumo<br />

Acqua, tensioattivi,<br />

estratti di piante<br />

officinali, profumo<br />

Mom (Candioli) Benzoato di benzile<br />

4%, alcol, oli<br />

essenziali di timo e<br />

rosmarino,<br />

conservanti, acqua<br />

* Step 2 Lice Egg<br />

Remover Natural<br />

Mousse (Candioli)<br />

Acqua, estratti<br />

vegetali ricchi di<br />

enzimi, acido citrico,<br />

sodio benzoato,<br />

conservanti<br />

ditta<br />

shampoo Consigliato dalla ditta<br />

come complemento al<br />

trattamento con il gel<br />

omonimo. Si usa<br />

come qualunque altro<br />

shampoo. I capelli<br />

vanno pettinati prima<br />

di sciacquare lo<br />

shampoo con un<br />

lozione con<br />

nebulizzatore<br />

pettine a denti fitti.<br />

Nebulizzare tutte le<br />

mattine sui capelli<br />

asciutti. Facilita la<br />

rimozione meccanica<br />

delle eventuali lendini<br />

presenti.<br />

olioshampoo Shampoo poco<br />

schiumogeno. La ditta<br />

ne raccomanda<br />

l’utilizzo 2-3 volte alla<br />

settimana.<br />

lozione Nebulizzare tutti i<br />

giorni sui capelli<br />

asciutti e pettinare per<br />

facilitarne la<br />

distribuzione.<br />

mousse con<br />

dispenser<br />

Dopo aver sciacquato<br />

l’antiparassitario,<br />

applicare<br />

uniformemente il<br />

prodotto alla base del<br />

capello. Massaggiare<br />

il cuoio capelluto in


* Freelice shampoo base di aceto,<br />

estratto di Malto e l'<br />

Aloe vera<br />

* non dimostrata efficacia<br />

7.e I prodotti per l'igiene ambientale<br />

modo da produrre<br />

una leggera schiuma.<br />

Lasciare in posa 5<br />

minuti poi dividere i<br />

capelli in ciocche e<br />

pettinarli con un<br />

pettine a denti fitti per<br />

rimuovere le lendini.<br />

Sciacquare<br />

shampoo Applicare il prodotto<br />

sui capelli dopo il<br />

trattamento<br />

antiparassitario;<br />

risciacquare dopo<br />

alcuni minuti e<br />

riapplicare<br />

una seconda dose..<br />

Si consiglia di<br />

impiegare il prodotto<br />

anche nel periodo che<br />

intercorre tra il primo<br />

ed il secondo<br />

trattamento<br />

antiparassitario<br />

specifico,utilizzandolo<br />

a giorni alterni<br />

Il pidocchio, lo sappiamo, a volte cade dalla testa e si ritrova nell'ambiente: in generale si pensa che<br />

esso sia troppo debole per essere capace di reinfestare. Non esiste alcuna pubblicazione che confermi o<br />

neghi questa credenza. Questo parassita, si è potuto osservare, che lontano dalla testa degli umani, può<br />

sopravvivere da 1 a 6 ore, ma può anche rimanere vivo sino a trenta giorni a seconda se è lendine,<br />

adulto, a digiuno o sazio ed in rapporto alle condizioni climatiche.<br />

I pidocchi sono stati, tuttavia, trovati abbastanza di rado sulle federe.<br />

Alla luce di tutto questo, viene raccomandata una pulizia accurata della casa, degli aspirapolveri, della<br />

biancheria, dei vestiti e dei giocattoli di stoffa.<br />

Non è raccomandato, invece, l'uso di soluzioni di permetrina sui mobili e sugli oggetti.<br />

Il caldo uccide i pidocchi, mentre il freddo non li uccide.<br />

Poiché le ninfe muoiono se non si alimentano immediatamente dopo la schiusa dell'uovo, è difficile che il<br />

pidocchio della testa si propaghi attraverso oggetti ai quali aderisca un uovo.<br />

Rimane ancora da chiarire quale ruolo possa avere la condivisione di spazzole, pettini, cappelli o<br />

suppellettili nella trasmissione dell'infestazione da pidocchi del capo o nelle recidive.


A scopo prudenziale, comunque, è bene pulire spazzole, pettini ed altri accessori, così come le lenzuola<br />

e i vestiti che, nelle 24-48 ore precedenti il trattamento pediculocida, sono venuti a contatto con la testa<br />

della persona infestata ( è improbabile che i pidocchi sopravvivano nell'ambiente per un periodo<br />

superiore ).<br />

L'uso di spray per l'ambiente a base di insetticidi non è necessario e risulta inefficace per la scarsa<br />

concentrazione che questi prodotti raggiungono sulle suppellettili trattate.<br />

Prodotti per l'ambiente<br />

Nome<br />

commerciale/ditta<br />

* Mom Pre Clean<br />

(Candioli)<br />

Principio<br />

attivo<br />

Permetrina<br />

0,4%,<br />

coformulanti<br />

* Inadeguata concentrazione del principio attivo di per sé efficace<br />

Formulazione Modalità di impiego<br />

consigliata dalla<br />

ditta<br />

Soluzione con<br />

Spruzzare su tessuti<br />

nebulizzatore<br />

ed indumenti da una<br />

distanza di 25-30 cm<br />

fino ad inumidire il<br />

tessuto. Lasciare<br />

agire 20 minuti circa<br />

quindi lavare il<br />

tessuto a mano o in<br />

lavatrice a 60°C.<br />

Bibliografia essenziale<br />

- Farmaci per la pediculosi del capo. The Medical Letter 2005; XXXIV, 20: 82-4.<br />

- Frankowski BL, Weiner LB, et al. Head lice. Pediatrics 2002; 110:638-43.<br />

- Roberts RJ. Head lice. N Engl J Med 2002; 346:1645-50.<br />

- Headlice and nits: a Guide for School Communities. New Zealand Ministry of Education.<br />

- Head lice. PRODIGY Guidance. www.prodigy.nhs.uk/guidance.asp?gt=Head%20lice<br />

8) METODI DI ELIMINAZIONE MECCANICA DEL PARASSITA<br />

Pettini a denti fitti manuali<br />

Non bisogna sottovalutare il ruolo del pettine deovulante, a denti fitti e indeformabili distanziati meno di<br />

0,3 mm tra di loro.


In effetti il pettine non è tanto utile per eliminare i pidocchi, che comunque sono sensibili al trattamento,<br />

ma per eliminare le lendini vitali, che sono più resistenti alle sostanze utilizzate, per la loro difficile<br />

penetrazione all’interno della lendine.<br />

Il pettine deovulante è un cardine terapeutico nella pediculosi del capo.<br />

I pettini a denti fitti consentono la rimozione meccanica di lendini e pidocchi ( "combing" ).<br />

Possono essere usati da soli, se l'uso di un agente chimico non è indicato ( bambini molto piccoli,<br />

gravidanza, allattamento ) o in associazione ad un pediculocida, per aumentarne l'efficacia.<br />

Si tratta di una tecnica un po' più laboriosa, ma efficace, che si basa sul fatto che le uova si schiudono in<br />

una settimana ed i pidocchi appena nati non sono in grado di spostarsi da una testa all'altra per i primi 7<br />

giorni dopo la nascita e di riprodursi per i primi 10 giorni. Quindi, se tutti i pidocchi "giovani" vengono<br />

asportati entro i primi giorni dalla nascita, l'infestazione può essere eradicata.<br />

Tecnica di "combing”: la pettinatura, allo scopo di rimuovere i pidocchi, può avvenire sia su capelli<br />

asciutti, dove però può risultare poco agevole e dolorosa, soprattutto nei soggetti con capelli lunghi e<br />

facili a formare nodi, che su capelli bagnati. In questo caso i capelli vanno inumiditi e frizionati con uno<br />

shampoo delicato o con balsamo. Si pettina prima con un pettine normale per eliminare nodi e capelli<br />

non vitali e quindi, dividendo la chioma in ciocche, con il pettine a denti fitti insistendo sull'intera<br />

lunghezza. Dopo ogni colpo di pettine, si eliminano da questo la schiuma e i pidocchi asportati usando<br />

un pannetto pulito. Si deve continuare finché non sono più visibili dei pidocchi; in genere occorrono<br />

almeno 20-30 minuti. La procedura va ripetuta ogni 4 giorni, per almeno 2 settimane e comunque fino a<br />

quando per 3 trattamenti successivi non si vedono più pidocchi.<br />

Pettini a denti fitti elettrici<br />

I pettini elettrici non presentano vantaggi rispetto ai tradizionali pettini a denti fitti: devono essere<br />

utilizzati a giorni alterni, sono molto più costosi e sono controindicati nei soggetti affetti da epilessia,<br />

malattie cardiache e nei portatori di pacemaker.<br />

Apparecchi ad aria calda<br />

Per combattere i pidocchi si potrà presto usare un phon speciale ( Louse Buster ), messo a punto<br />

da un gruppo di ricercatori collegati all’Università dello Utah. 1)<br />

1) B.M. Goates – J.S. Atkin – K.G. Wilding e altri “ An effective non chemical treatment for head lice: a<br />

lot of hot air ” – Pediatrics - Vol. 118 n° 5 pagg. 1962 -70 – Novembre 2006<br />

L'aria calda rappresenta una soluzione promettente che risponde ai requisiti di celerità di azione, ha un<br />

effetto sia pediclulicida che ovicida e non crea resistenza.<br />

Il pidocchio muore, infatti,se esposto all’aria calda di un phon, riscaldata a 50-51°C per 5 minuti; le uova<br />

fertilizzate non si schiudono più se esposte all’aria calda di 55°C per 90 secondi.


Sono stati provati sei metodi diversi di trattamento con aria calda su un totale di 169 persone infestate,<br />

esaminate dopo 7 giorni di cura.<br />

Figura 8 Tabella comparativa delle caratteristiche demografiche, dei metodi e dei risultati del<br />

trattamento dei pidocchi<br />

e delle lendini con aria calda<br />

B.M. Goates – J.S. Atkin – K.G. Wilding e altri “ An effective non chemical treatment for head<br />

lice: a lot of hot air ” –<br />

Pediatrics - Vol. 118 n° 5 pagg. 1962 -70 – Novembre 2006<br />

La combinazione di un forte getto d’aria calda, a temperatura relativamente costante, prodotto dal phon,<br />

emesso da un tubo soffiante che ne permette la direzione,ed il sollevamento meccanico dei capelli che<br />

ne permette l’ esposizione delle radici con una sorta di “mano terminale” di cui è dotato il soffione, è in<br />

grado di disidratare sia i pidocchi che le lendini,<br />

L’apparecchio che ha dimostrato la maggior efficacia è stato chiamato LouseBuster: scientificamente<br />

testato su bambini di età tra i 9 e gli 11 anni con applicazioni di aria calda a 58,9°C per 30 minuti ha<br />

determinato circa il 98% di mortalità delle lendini e dell’80% dei pidocchi.<br />

Figura 9 Tabella comparativa dell’efficacia dei metodi per il trattamento dei pidocchi e delle<br />

lendini con aria calda<br />

B.M. Goates – J.S. Atkin – K.G. Wilding e altri “ An effective non chemical treatment for head<br />

lice: a lot of hot air ” –<br />

Pediatrics - Vol. 118 n° 5 pagg. 1962 -70 – Novembre 2006


LouseBuster ( Dexterity Design, Salt Lake City, UT, USA ) è stato dotato di una parte che permette una<br />

migliore direzione dell'aria calda. Il trattamento prevede il contatto dell'aria calda con tutte le parti del<br />

cuoio capelluto con l'applicazione di 30 secondi per ogni parte.<br />

Figura A Figura B<br />

LouseBouster costruito su misura con soffiatore modellato Uso di un LouseBouster<br />

come una mano<br />

Questo sistema dovrebbe avere il vantaggio di non impiegare sostanze chimiche e di essere molto<br />

rapido.<br />

Tabella 19 Pettini in commercio<br />

Il


PRODOTTO / CARATTERISTICHE<br />

Assy<br />

Pettine in acciaio con denti fitti, lunghi,<br />

microscanalati<br />

BaByliss<br />

Pettine elettrico<br />

Combylice<br />

Pettine in metallo e plastica a denti lunghi fitti,<br />

con micro-tessitura<br />

Lendix<br />

Pettine in acciaio a denti fitti e lunghi<br />

Mom pettine<br />

Pettine a denti fitti in plastica<br />

PRINCIPIO<br />

ATTIVO<br />

Permetrina<br />

Fenotrina<br />

Piretrine +<br />

Piperonilbutossido<br />

Estratto di noce di<br />

cocco – Olio<br />

Essenziale di Anice –<br />

Ylang Ylang<br />

IDI: PRODOTTI CONSIGLIABILI<br />

NOME<br />

COMMERCIALE<br />

PIRETRINE<br />

NIX crema fluida<br />

MOM gel<br />

MILICE schiuma<br />

CRUZZY lozione<br />

AFTIR gel antiparassitario<br />

PARANIX<br />

MALATHION<br />

OLI VEGETALI<br />

DIMETICONE<br />

COMMENTO<br />

Utile sia in combinazione che in alternativa a trattamenti<br />

di tipo chimico. Lavabile in acqua calda. Presenta<br />

microscanalature<br />

Abbina il metodo meccanico ad una attività elettrica, che il<br />

produttore dichiara rendere i pidocchi incapaci di riprodursi.<br />

Non risultano dati di maggiore efficacia. Controindicato in<br />

portatori di pacemaker e malati cardiaci<br />

Utile sia in combinazione che in alternativa a trattamenti<br />

di tipo chimico. Lavabile in acqua calda. Presenta una<br />

microtessitura dei denti<br />

Utile sia in combinazione che in alternativa a trattamenti di<br />

tipo chimico. Lavabile in acqua calda.<br />

Pettinella per crosta lattea. Da verificare se meno<br />

efficace rispetto ad altre tipologie di pettine. Visivamente<br />

gli spazi tra un dente e l’altro sono maggiori rispetto agli<br />

altri<br />

CONCENTRAZIONE<br />

PRINCIPIO ATTIVO<br />

1 %<br />

0,4 %<br />

Piretrine 0,165 %<br />

Piperonilbutossido 1,65 %<br />

Bioalletrina 0,18 %<br />

Piperonilbutossido 0.6 %<br />

0,50%<br />

Tab<br />

ella<br />

20<br />

PED<br />

ICU<br />

LOC


Tabella 21 PEDICULOCIDI: PRODOTTI SCONSIGLIABILI PER LA FORMULAZIONE INADEGUATA<br />

Fenotrina<br />

PRINCIPIO<br />

ATTIVO<br />

Fenotrina +<br />

Tetrarmetrina<br />

Piretrine+<br />

piperonilbutossido<br />

NOME<br />

COMMERCIALE<br />

CRUZZY shampoo<br />

potenziato alla sumitrina<br />

MEDIKER A.P. shampoo<br />

antiparassitariol<br />

MOM shampoo schiuma<br />

MOM shampoo<br />

NEO MOM polvere<br />

antiparassitaria<br />

CRUZZY shampoo<br />

PIRETRINE<br />

CONCENTRAZIONE<br />

PRINCIPIO ATTIVO<br />

0,5 %<br />

0,23 %<br />

0,3 %<br />

Fenotrina 0,368 %<br />

Tetrametrina 0,276 %<br />

Fenotrina 0,4 %<br />

Tetrametrina 0,4 %<br />

Bioallatrina 0,075 %<br />

Piperonilbutossido 0,5 %


a<br />

Principio Attivo Permetrina ( pediculocida-ovicida )<br />

Nome del farmaco Nix crema fluida 1%,<br />

Descrizione<br />

Dose adulti<br />

Dose pediatrica<br />

Prima linea di trattamento per la pediculosi del capo<br />

per Efficacia e Sicurezza<br />

Disponibile come crema liquida<br />

Lavare i capelli con shampoo non medicato Asciugare<br />

i capelli.<br />

Applicare la crema sui capelli per 10 minuti.<br />

Risciacquare<br />

E’ sufficiente 1 sola applicazione<br />

E’ consigliabile, tuttavia, ripetere l’applicazione dopo 7<br />

– 10 giorni<br />

Con il pettinino deovulante procedere alla rimozione<br />

dei parassiti e delle loro uova<br />

Non va utilizzato nei bambini che hanno meno di sei<br />

mesi<br />

Applicare come negli adulti<br />

Controindicazioni Documentata ipersensibilità. Capacità allergizzante<br />

Interazioni Non segnalate<br />

Gravidanza<br />

Allattamento<br />

Precauzioni<br />

Il rischio Fetale non è stato confermato in studi<br />

sull’uomo, ma è stato dimostrato in alcuni studi sugli<br />

animali<br />

I prodotti a base di permetrina risultano, in base alle<br />

conoscenze disponibili al momento, i più sicuri in<br />

gravidanza.<br />

Passa scarsamente nel latte materno<br />

Gli effetti avversi comprendono prurito, bruciore,<br />

puntura, intorpidimento, eritema, edema e del cuoio<br />

capelluto;<br />

Nausea, Vomito, Dolori Addominali


Principio Attivo<br />

Nome del farmaco Milice<br />

Descrizione<br />

Dose adulti<br />

Interrompere l'utilizzo in caso di irritazione o di<br />

ipersensibilità al farmaco<br />

Piretrine naturali 0,165%. Piperonilbutossido<br />

1,65%<br />

( più pediculocida-ovicida della Permetrina )<br />

Prima linea di trattamento per la pediculosi del capo<br />

per Efficacia e Sicurezza<br />

Disponibile come Mousse Termosensibile che<br />

permette una maggiore penetrazione dei principi attivi<br />

attraversando l’involucro delle uova e agendo sui<br />

pidocchi non ancora schiusi.<br />

La schiuma assume una consistenza liquida per effetto<br />

del calore corporeo, permettendo ai suoi principi attivi<br />

di raggiungere ogni punto della zona interessata<br />

Lavare i capelli con shampoo non medicato.<br />

Asciugare i capelli.<br />

Bagnare i capelli è un segnale di allarme per il<br />

Pidocchio, che in ambiente acquoso tende a<br />

rannicchiarsi entrando in apnea e limitando<br />

l’assorbimento dell’insetticida.<br />

Prima dell’uso agitare la bomboletta<br />

Applicare 20-25 ml di mousse sui capelli asciutti; ciò<br />

fa in modo che tutta la concentrazione dell’insetticida<br />

agisca, non essendo, così, diluita in acqua.<br />

Massaggiare per 2 – 3 minuti finquando i capelli<br />

saranno completamente umidi<br />

Lasciar agire per 10 - 20 minuti. Risciacquare<br />

Ripetere l’applicazione dopo 7 – 10 giorni<br />

Con il pettinino deovulante procedere alla rimozione<br />

dei parassiti e delle loro uova<br />

Caratteristica La schiuma assume una consistenza liquida per effetto


c<br />

Dose pediatrica<br />

del calore corporeo; ciò permette il raggiungimento di<br />

ogni punto e miglior contatto con uova e parassiti<br />

La mousse termosensibile può essere usata sui<br />

bambini di età superiore ai 2 anni.<br />

Nei bambini più piccoli consultare il medico<br />

Applicare come negli adulti<br />

Controindicazioni Documentata ipersensibilità. Capacità allergizzante<br />

Interazioni Non segnalate<br />

Gravidanza<br />

Allattamento<br />

Precauzioni<br />

Non studi. Consultare il Medico<br />

Evitare il contatto con gli occhi, nel caso lavarli<br />

abbondantemente<br />

Principio Attivo d – Fenotrina ( pediculocida – ovicida )<br />

Nome del farmaco Mediker AP<br />

Descrizione<br />

Dose adulti<br />

Dose pediatrica<br />

Controindicazioni<br />

Interazioni Non segnalate<br />

Gravidanza<br />

Allattamento<br />

Precauzioni<br />

Prima linea di trattamento per la pediculosi del capo<br />

per Efficacia e Sicurezza<br />

Disponibile come shampoo<br />

Lavare i capelli frizionando il cuoio capelluto per<br />

almeno 3 minuti<br />

Risciacquare<br />

Ripetere l’applicazione 1 sola volta a 2 giorni di<br />

distanza<br />

Con il pettinino deovulante procedere alla rimozione<br />

dei parassiti e delle loro uova<br />

Non va utilizzato nei bambini che hanno meno di sei<br />

mesi<br />

Applicare come negli adulti<br />

Il prodotto è tossico se ingerito. Evitare la<br />

contaminazione di alimenti, acque e recipienti destinati<br />

a contenerli<br />

Non studi<br />

Bruciore se in contatto con gli occhi e le altre mucose.<br />

In caso di contatto accidentale lavare accuratamente<br />

la parte con abbondante acqua fresca


d<br />

Interrompere l'utilizzo in caso di irritazione o di<br />

ipersensibilità al farmaco<br />

Conservare al riparo dal calore e dalla luce<br />

Principio Attivo d – Fenotrina ( pediculocida – ovicida )<br />

Nome del farmaco Mom gel


e<br />

Descrizione<br />

Dose adulti<br />

Dose pediatrica<br />

Controindicazioni<br />

Interazioni Non segnalate<br />

Gravidanza<br />

Allattamento<br />

Precauzioni<br />

Principio Attivo d – Fenotrina ( pediculocida – ovicida )<br />

Nome del farmaco Mom shampoo<br />

Descrizione<br />

Dose adulti<br />

Prima linea di trattamento per la pediculosi del capo per<br />

Efficacia e Sicurezza<br />

Disponibile come gel, shampoo, polvere<br />

Applicare accuratamente il prodotto sulla capigliatura<br />

asciutta (o sulle altre zone pilifere interessate<br />

dall'infestazione) e lasciarlo agire per 10-15 minuti<br />

secondo le modalità descritte nell'opuscolo illustrativo.<br />

Lavare accuratamente la testa con un normale<br />

shampoo.<br />

Ripetere il trattamento dopo 8 giorni.<br />

Con il pettinino deovulante procedere alla rimozione dei<br />

parassiti e delle loro uova<br />

Non va utilizzato nei bambini che hanno meno di sei<br />

mesi<br />

Applicare come negli adulti<br />

Il prodotto è tossico se ingerito. Evitare la<br />

contaminazione di alimenti, acque e recipienti destinati<br />

a contenerli<br />

Non studi<br />

Dopo l’uso risciacquare a lungo le mani con acqua<br />

corrente e sapone.<br />

Bruciore se in contatto con gli occhi e le altre mucose.<br />

In caso di contatto accidentale lavare accuratamente la<br />

parte con abbondante acqua fresca<br />

Interrompere l'utilizzo in caso di irritazione o di<br />

ipersensibilità al farmaco<br />

Prima linea di trattamento per la pediculosi del capo<br />

per Efficacia e Sicurezza<br />

Disponibile come gel, shampoo e polvere<br />

Inumidire i capelli con acqua.<br />

Applicare un’opportuna quantità di shampoo schiuma<br />

(circa il volume di due grosse arance, g 25) sui capelli<br />

e massaggiare, frizionando, fino a totale distribuzione<br />

della schiuma per 5-10 minuti. Sciacquare e ripetere<br />

l’operazione.<br />

Cautelativamente ripetere l’operazione all’8° giorno<br />

per eliminare le larve eventualmente nate da lendini,


f<br />

sopravvissute alla prima applicazione<br />

Con il pettinino deovulante procedere alla rimozione<br />

dei parassiti e delle loro uova<br />

Non va utilizzato nei bambini che hanno meno di sei<br />

Dose pediatrica mesi<br />

Applicare come negli adulti<br />

Il prodotto è tossico se ingerito. Evitare la<br />

Controindicazioni contaminazione di alimenti, acque e recipienti destinati<br />

a contenerli<br />

Interazioni Non segnalate<br />

Gravidanza<br />

Non studi<br />

Allattamento<br />

Dopo l’uso risciacquare a lungo le mani con acqua<br />

corrente e sapone.<br />

Bruciore se in contatto con gli occhi e le altre mucose.<br />

In caso di contatto accidentale lavare accuratamente<br />

Precauzioni<br />

la parte con abbondante acqua fresca<br />

Interrompere l'utilizzo in caso di irritazione o di<br />

ipersensibilità al farmaco


g<br />

Principio Attivo d - Fenotrina<br />

Nome del farmaco Cruzzy shampoo potenziato alla Sumitrina<br />

Prima linea di trattamento per la pediculosi del capo<br />

Descrizione per Efficacia e Sicurezza<br />

Disponibile come shampoo<br />

Dopo avere inumidito i capelli si versano due misurini<br />

di shampoo frizionando bene il cuoio capelluto.<br />

Dose adulti<br />

Lasciare agire il prodotto 3/5 minuti.<br />

Risciacquare abbondantemente<br />

Con il pettinino deovulante procedere alla rimozione<br />

dei parassiti e delle loro uova<br />

Non va utilizzato nei bambini che hanno meno di sei<br />

Dose pediatrica mesi<br />

Applicare come negli adulti<br />

Dermatiti da contatto<br />

Controindicazioni<br />

Interazioni Non segnalate<br />

Gravidanza<br />

Allattamento<br />

Non studi<br />

Interrompere l'utilizzo in caso di irritazione o di<br />

Precauzioni ipersensibilità al farmaco<br />

Principio Attivo<br />

Neo Pynamin (Tetramethrin) al 95% , Sumithrin (D-<br />

Phenothrin) al 92% ( pediculocida – ovicida )<br />

Nome del farmaco Neo Mom polvere<br />

Descrizione Prima linea di trattamento per la pediculosi del capo


h<br />

per Efficacia e Sicurezza<br />

Disponibile come polvere<br />

Cospargere uniformemente la polvere sulla parte<br />

colpita e farla aderire perfettamente alla superficie<br />

cutanea con un accurato massaggio<br />

E’ fondamentale, ai fini del risultato, che si proceda in<br />

modo meticoloso<br />

Dose adulti Rimuovere il prodotto dopo almeno 3/6 ore, lavando a<br />

fondo la parte con acqua calda e sapone o shampoo.<br />

E’ opportuno ripetere il trattamento almeno una volta,<br />

dopo 7 giorni, per essere certi di eliminare anche i<br />

parassiti eventualmente sopravvissuti a una prima<br />

applicazione non particolarmente accurata<br />

Con il pettinino deovulante procedere alla rimozione<br />

dei parassiti e delle loro uova<br />

Non va utilizzato nei bambini che hanno meno di sei<br />

Dose pediatrica mesi<br />

Applicare come negli adulti<br />

Il prodotto è tossico se ingerito. Evitare la<br />

Controindicazioni contaminazione di alimenti, acque e recipienti destinati<br />

a contenerli<br />

Interazioni Non segnalate<br />

Gravidanza<br />

Non studi<br />

Allattamento<br />

Dopo l’uso risciacquare a lungo le mani con acqua<br />

corrente e sapone.<br />

Bruciore se in contatto con gli occhi e le altre mucose.<br />

In caso di contatto accidentale lavare accuratamente<br />

Precauzioni<br />

la parte con abbondante acqua fresca<br />

Interrompere l'utilizzo in caso di irritazione o di<br />

ipersensibilità al farmaco<br />

Principio Attivo Malathion ( pediculocida – ovicida )<br />

Nome del farmaco Aftir gel<br />

Seconda linea di trattamento per la pediculosi del capo<br />

Descrizione per Efficacia e Sicurezza<br />

Disponibile come gel<br />

Dose adulti Si applica sulla capigliatura asciutta.


i<br />

Premere dal tubetto sul cavo della mano circa 5 cm<br />

per capelli corti, di più se i capelli sono lunghi.<br />

Spalmare accuratamente il gel su tutta la capigliatura<br />

con l’aiuto di un pettine<br />

Frizionare tutto il cuoio capelluto in particolare dietro le<br />

orecchie, le tempie e la nuca. Mettere una cuffia e<br />

lasciare il gel in azione per 10 - 15 minuti.<br />

Lavare con Aftir shampoo e massaggiare per<br />

qualche secondo. *<br />

Eseguire un accurato risciacquo con acqua tiepida.<br />

Effettuare un secondo risciacquo con 2/3 di acqua ed<br />

1/3 di aceto tiepidi: questo serve per rendere i capelli<br />

più lisci e scivolosi e quindi le uova più facilmente<br />

asportabili.<br />

Ripetere il trattamento dopo 7- 8 giorni<br />

Con il pettinino deovulante procedere alla rimozione<br />

dei parassiti e delle loro uova<br />

Non va utilizzato nei bambini che hanno meno di<br />

Dose pediatrica diciotto mesi, preferibilmente dopo i sei anni di età<br />

Applicare come negli adulti<br />

Odore sgradevole<br />

Dermatiti da contatto<br />

Il prodotto è tossico se ingerito.<br />

Rischio di depressione respiratoria, sudorazione,<br />

Controindicazioni<br />

secrezione salivare e gastrica, bradicardia, aumento<br />

della peristalsi intestinale<br />

Evitare la contaminazione di alimenti, acque e<br />

recipienti destinati a contenerli<br />

Interazioni Non segnalate<br />

Gravidanza<br />

Non studi<br />

Allattamento<br />

Dopo l’uso risciacquare a lungo le mani con acqua<br />

corrente e sapone.<br />

Bruciore se in contatto con gli occhi e le altre mucose.<br />

In caso di contatto accidentale lavare accuratamente la<br />

Precauzioni<br />

parte con abbondante acqua fresca<br />

Interrompere l'utilizzo in caso di irritazione o di<br />

ipersensibilità al farmaco<br />

Attenzione !<br />

Aftir shampoo non contiene Malathion, ma solo<br />

profumi<br />

PRODOTTI A MECCANISMO OCCLUSIVO


l<br />

Estratto di noce di cocco – Olio Essenziale di<br />

Principio Attivo<br />

Anice – Ylang Ylang<br />

Nome del farmaco Paranix – Spray<br />

Vaporizzare con cura sui capelli asciutti in modo da<br />

inumidire tutta la capigliatura<br />

Massaggiare in modo da impregnare la totalità del<br />

cuoio capelluto e dei capelli con la soluzione.<br />

Lasciare agire per 15 minuti<br />

Descrizione<br />

Lavare i capelli con shampoo abituale ed<br />

eventualmente un balsamo<br />

Rimuovere lendini e pidocchi con il pettinino metallico<br />

in dotazione<br />

Ripetere il trattamento dopo 9 – 10 giorni<br />

Dose adulti Quantità fino ad inumidire tutti i capelli<br />

Quantità fino ad inumidire tutti i capelli<br />

Dose pediatrica<br />

Non utilizzare in bambini di età inferiore ai due anni<br />

Non utilizzare in caso di allergia verso uno dei<br />

Controindicazioni<br />

componenti<br />

Interazioni Non studi<br />

Gravidanza<br />

Consultare il medico<br />

Allattamento<br />

Interrompere l'utilizzo in caso di irritazione o di<br />

ipersensibilità al farmaco<br />

Precauzioni<br />

Non spruzzare su fiamma o su materiale<br />

incandescente, per presenza di sostanza infiammabile<br />

Principio Attivo<br />

Dimeticone, non insetticida chimico; agisce attraverso<br />

un processo fisico, ricoprendo e soffocando il<br />

pidocchio.<br />

Ciclometicone 5 un veicolo che evapora dopo<br />

l’applicazione lasciando in loco il principio attivo.


Nome del farmaco Hedrin - Lozione incolore<br />

Applicare sui capelli asciutti, in quantità sufficiente a<br />

coprire tutto il cuoio capelluto<br />

Massaggiare e distribuire uniformemente il prodotto<br />

dalle radici alle punte<br />

Lasciar asciugare i capelli naturalmente<br />

Descrizione<br />

Lasciare sui capelli per almeno 8 ore o per tutta la<br />

notte<br />

Lavare i capelli, risciacquare accuratamente e<br />

asciugare<br />

Ripetere il trattamento dopo 7 giorni<br />

Dose adulti In quantità sufficiente<br />

Può essere utilizzato dai 6 mesi di età. In età inferiore<br />

Dose pediatrica<br />

il trattamento va eseguito sotto controllo medico.<br />

Non utilizzare in caso di intolleranza verso uno dei<br />

componenti del prodotto<br />

Potrebbero insorgere lievi irritazioni attorno agli occhi.<br />

Controindicazioni In caso di contatti con gli occhi sciacquare<br />

abbondantemente con acqua.<br />

L’applicazione può provocare desquamazione del<br />

cuoio capelluto, prurito e irritazione.<br />

Interazioni Non segnalate<br />

Gravidanza<br />

Può essere utilizzato<br />

Allattamento<br />

Interrompere l'utilizzo in caso di irritazione o di<br />

Precauzioni ipersensibilità al farmaco


CONSIGLI IN PILLOLE 2<br />

La Circolare ministeriale n. 4, del 13 marzo 1998, ricorda per il trattamento del pidocchio del capo:<br />

- permetrina all'1% come shampoo<br />

- piretrine associate a piperonil-butossido<br />

- benzilbenzoato<br />

- altri insetticidi<br />

Secondo la Circolare il trattamento disinfestante deve essere ripetuto ogni 7-10 giorni per almeno un mese:<br />

suggerimento che non trova alcun riscontro né nella pratica, né in letteratura.<br />

I prodotti contro i pidocchi, quando utilizzati in modo appropriato, nel rispetto dei tempi di posa e nella quantità<br />

indicata, sono in genere sicuri, ben tollerati e presentano uno scarso assorbimento attraverso la cute integra.<br />

L’uso di pediculocidi per lozione, a causa della presenza di alcool, per spray o aerosol, per il pericolo di<br />

inalazione, possono provocare broncospasmo in persone predisposte (es. asmatici); in questi soggetti è<br />

dunque da preferirsi un preparato in gel, crema o polvere. Sono, comunque, assolutamente sconsigliati<br />

Nei neonati e nei bambini con meno di 2 anni non vanno utilizzati prodotti chimici: l'alternativa è sfilare<br />

manualmente pidocchi e uova, ripetendo l'operazione ogni 3-4 giorni per almeno 2 settimane.<br />

I prodotti a base di permetrina sono controindicati nei bambini con meno di 6 mesi.<br />

I prodotti a base di malathion sono controindicati nei bambini con meno di sei anni.<br />

Durante la gravidanza e l’allattamento vista la limitatezza dei dati nell'uomo riguardo la sicurezza dei<br />

pediculocidi, la rimozione manuale dei pidocchi e delle lendini rimane l'alternativa più sicura. Se occorre<br />

usare un pediculocida, il più sicuro, sulla base delle attuali conoscenze, sembra essere la Permetrina<br />

Nel caso di infestazione delle ciglia, è invece necessario ricorrere alla rimozione meccanica dei parassiti<br />

e delle lendini, applicando una pomata oftalmica a base di vaselina (es. Duratirs), che facilita<br />

l'operazione di distacco.<br />

Quando, nonostante una corretta applicazione, il trattamento fallisce, deve essere cambiata la classe di<br />

insetticida, per esempio dai piretroidi al malation o viceversa.<br />

Se si sospetta una riduzione della sensiilità è necessario ripetere il trattamento con lo stesso farmaco, ma con<br />

quantità maggiore del prodotto (50 mL) a una settimana d'intervallo.<br />

Quando ci si trovi di fronte a resistenze sia ai piretroidi che al malation come alternative terapeutiche sono<br />

state proposte lozioni di permetrina al 5%, invece che all'1%, con l'applicazione di una cuffia da doccia, per la<br />

notte, o l'uso dell'ivermectin,<br />

La migliore preparazione: sono preferibili le lozioni che rilasciano alte concentrazioni di insetticidi in<br />

un'applicazione; anche se il loro uso richiede cautela per evitare qualsiasi tipo di contatto con le membrane<br />

mucose.<br />

In linea di massima gli shampoo dovrebbero essere evitati per la brevità del loro tempo di contatto, per le<br />

basse concentrazioni, perchè la penetrazione dell'insetticida è ridotta quando il pidocchio è immerso nell'acqua<br />

e anche perchè un'inappropriata applicazione può favorire la comparsa di resistenza.


CONSIGLI IN PILLOLE 3<br />

I prodotti per il trattamento della pediculosi sono in genere sicuri e ben tollerati, se utilizzati in modo appropriato<br />

L’assorbimento attraverso la cute integra è scarso el’effetto collaterale più comune è rappresentato<br />

dall’irritazione locale causata dagli eccipienti, specialmente a seguito di un uso prolungato<br />

L’utilizzo prolungato degli antiparassitari aumenta l’insorgenza di resistenze.<br />

Il trattamento va fatto solo alle persone con l’infestazione, presso le quali sono stati trovati pidocchi vivi ( rari da<br />

trovare ) e/o lendini attaccate alla base del cuoio capelluto a meno di 6-8 mm dalla sua superficie<br />

Le lozioni possono causare broncospasmo ed il loro impiego è perciò controindicato negli asmatici.<br />

Le lozioni vanno sempre e comunque utilizzate in ambienti ventilati, evitando di direzionare lo spruzzo verso gli<br />

occhi, la bocca, il naso.<br />

Lendini più distanti, vuote, sono segno di una infestazione precedente<br />

Trattare unicamente le persone infestate permette di ridurre i casi di resistenza nonché l’ irritazione del cuoio<br />

capelluto<br />

I prodotti pediculocidi non devono essere usati a scopo preventivo<br />

Il trattamento va eseguito in un locale ben arieggiato. Se una sola persona applica il prodotto a più persone<br />

( mamma di diversi bimbi, infermiera … ) è consigliato l’uso di guanti di gomma per evitare un assorbimento<br />

importante del principio attivo<br />

Prima di applicare un prodotto non è necessario lavare i capelli né usare alcun risciacquo/balsamo particolare:<br />

potrebbe formare un film protettivo non solo attorno ai capelli ma anche attorno al pidocchio!<br />

Se il prodotto deve essere applicato su capelli umidi, questi non devono essere fradici: il prodotto rischierebbe<br />

di venire diluito troppo<br />

Osservare minuziosamente il tempo di applicazione del progetto<br />

Dopo l’applicazione del prodotto non coprire il capo con un asciugamano: il principio attivo potrebbe essere<br />

assorbito in maniera importante. Per risciacquare il prodotto si dovrà chinare il capo in avanti sul lavandino o<br />

sulla vasca da bagno, proteggendo gli occhi con un asciugamano<br />

Meglio, infine, non effettuare il trattamento della testa durante il bagno o sotto la doccia, perché il prodotto<br />

potrebbe entrare in contatto con altre parti del corpo. Non effettuare risciacqui con acqua e aceto, che<br />

potrebbero ridurre l’efficacia del prodotto<br />

Qualunque prodotto si adoperi è importante che per almeno due settimane si pettinino almeno a giorni alterni i<br />

capelli con l’apposito pettine per pidocchi, fino a completa rimozione delle lendini<br />

Si ricorda che non tutti i prodotti sono idonei per bambini sotto i 2 anni o per donne in gravidanza o che allattano<br />

C) LA GESTIONE DELLA PEDICULOSI<br />

IN


SANITA’ PUBBLICA<br />

1. INTRODUZIONE<br />

Fra le affezioni a carattere contagioso che frequentemente sono presenti nelle comunità scolastiche,<br />

pare opportuno soffermarsi sulla pediculosi del capo, una parassitosi fastidiosa ma non pericolosa per<br />

l’individuo e la collettività.<br />

I numerosi interventi nella scuola, infatti, effettuati dagli operatori sanitari non hanno, di fatto, mai<br />

minimamente modificato l’andamento della pediculosi nella collettività. E ancora, fra i provvedimenti nei<br />

confronti del malato, non sono risultate efficaci le procedure sistematiche di screening per la ricerca di<br />

casi di infestazione all’interno di una comunità scolastica..


E’ per questo che si può affermare che per la pediculosi del capo l’attività di prevenzione debba<br />

basarsi sui controlli routinari da effettuarsi in ambito familiare, fermo restando che i Dipartimenti di<br />

Prevenzione ed i Distretti delle ASL provvedano, qualora non già effettuato, a predisporre specifici fogli<br />

informativi da diffondere ai genitori interessati ed interventi di educazione sanitaria.<br />

Alla luce di queste affermazioni, si è progettato un percorso per la sorveglianza della pediculosi che<br />

prevede l’invio alle scuole pubbliche e private ed ai nidi di un protocollo, accompagnato da una nota<br />

informativa per gli insegnanti ed una per i genitori sulla prevenzione e il trattamento della pediculosi del<br />

capo e l’adozione di percorsi educativo-formativi.<br />

Il materiale sarà inviato alle scuole all’inizio di ogni anno scolastico, prima del verificarsi di casi di<br />

pediculosi, per l’opportuna informazione degli insegnanti e per la distribuzione alle famiglie degli alunni.<br />

Il protocollo prevede, tra l’altro, che, su segnalazione del Medico Curante, del Dirigente<br />

Scolastico o del Genitore interessato, possano essere convocati e controllati, in casi particolari,<br />

dalla ASL almeno tutti i minori presenti nella famiglia coinvolta.<br />

Non è prevista alcuna segnalazione allo stesso Dirigente Scolastico per l’allontanamento dalla<br />

scuola né il controllo sui compagni.<br />

In casi particolari, se le circostanze lo richiedono, potrà essere effettuata una visita domiciliare.<br />

Il documento schematizza ed integra le procedure da attuare nell’ambito della scuola per il contenimento<br />

della diffusione della pediculosi e definisce in maniera più dettagliata gli ambiti di intervento e le<br />

modalità di coinvolgimento delle famiglie, dei Dirigenti scolastici, degli Insegnanti, del personale<br />

sanitario.<br />

La periodica diffusione della pediculosi del capo nelle comunità scolastiche, e l’allarme che spesso ne<br />

consegue, richiedono ai Servizi di Prevenzione delle ASL ed ai Distretti interventi talvolta sproporzionati<br />

rispetto alla reale pericolosità degli episodi.<br />

Il pidocchio del capo non è vettore di malattie; provoca solo prurito locale per reazione alla saliva<br />

dell’insetto.<br />

La pediculosi del capo è inclusa tra le patologie trasmissibili.<br />

La maggior parte dei problemi causati dalla presenza della pediculosi del capo nelle comunità, deriva più<br />

che dall’azione del parassita sull’organismo ospite, dall’allarme sociale che solitamente ne consegue e<br />

dall’errata convinzione che l’infestazione si sviluppi più facilmente in situazioni di scarsa igiene<br />

personale.<br />

La pediculosi del capo riguarda quasi esclusivamente la popolazione infantile tra i 3 e i 10 anni, in<br />

quanto i bambini, a causa delle loro peculiari modalità comportamentali, hanno frequenti contatti diretti<br />

testa – testa e scambio di oggetti personali ( cappelli, fermagli … ) nelle situazioni di vita comunitaria.<br />

Le eccessive e non corrette reazioni da parte del pubblico dovute ad errate informazioni circa la<br />

modalità di trasmissione e di prevenzione dell’infestazione, conducono gli operatori sanitari,<br />

inevitabilmente ad azioni inutili, inappropriate o non efficaci, come, ad esempio, il controllo delle teste di<br />

tutti i bambini frequentanti una comunità o una stessa classe che contribuiscono a diffondere uno stato<br />

di ansia nella popolazione.


La prevenzione della pediculosi è stata tradizionalmente affidata alla Medicina scolastica. Ma gli studi<br />

epidemiologici sull’argomento, tuttavia, concordano oggi nel dimostrare l’inefficacia, in ambito scolastico,<br />

dei controlli vecchia maniera.<br />

Una soluzione definitiva non è possibile e non esistono interventi diretti di Sanità Pubblica capaci, da<br />

soli, a debellare la pediculosi.<br />

Per affrontare e contenere il problema è necessaria una sinergia e collaborazione tra le varie facce<br />

interessate al problema: da una parte occorre la corretta informazione e la maggiore collaborazione dei<br />

genitori dei bambini, dall’altra è imprescindibile il ruolo di sostegno della Scuola, il supporto<br />

all’occorrenza dei Medici di famiglia, dei Pediatri e dei Farmacisti; la funzione, inoltre, informativo –<br />

formativa del Servizio Sanitario risulta essere la misura vincente nel ridurre la diffusione dell’infestazione<br />

in ambito comunitario.<br />

E’ alla famiglia, attrice protagonista, che viene, pertanto, affidata la responsabilità principale della<br />

prevenzione della pediculosi.<br />

L'unica misura di sorveglianza utile: il controllo settimanale dei capelli da parte dei genitori stessi.<br />

In caso di scarsa partecipazione da parte della famiglia, le strutture scolastiche e quelle sanitarie, in<br />

stretta collaborazione, devono poter utilizzare altri strumenti che, nel rispetto delle norme vigenti,<br />

garantiscano la tutela del singolo e delle collettività.<br />

In particolare la struttura scolastica deve impegnarsi a considerare la pediculosi come una malattia<br />

infettiva "contagiosa" a tutti gli effetti, così come avviene per le malattie esantematiche, le congiuntiviti e<br />

le dermatiti.<br />

Il Dipartimento di Prevenzione che per brevità viene indicato con la sigla SISP ed il Distretto sono i<br />

titolari dei vari interventi.<br />

Nell’ambito della ASL, tuttavia, non vi è spesso omogeneità nell’organizzazione dei Servizi Preventivi<br />

per la Comunità.<br />

E’ necessario a questo punto, pertanto, definire gli ambiti di intervento in accordo con i servizi presenti<br />

sul Territorio che si occupano in varia misura di prevenzione.<br />

Nulla vieta una diversa suddivisione dei compiti nell’ambito di una Azienda Sanitaria Locale.


2. IL RUOLO DELLA FAMIGLIA<br />

La sorveglianza si esercita anzitutto in famiglia: l’ispezione del cuoio capelluto, alla ricerca di eventuali<br />

parassiti e uova (lendini), deve essere effettuata da essa, regolarmente.<br />

Naturalmente è importante che i genitori e/o i tutori possiedano le informazioni appropriate e, a questo<br />

scopo, trovino supporto negli operatori Sanitari, nel Medico curante, nel Farmacista, nella Scuola.<br />

E’ estremamente raro che una famiglia, informata del problema, rifiuti di provvedervi, nell’interesse<br />

proprio e della collettività.<br />

Stimato impossibile prevenire completamente le infestazioni di Pediculus Humanus Capitis e che il<br />

nucleo familiare, i genitori e/o conviventi e/o i tutori del bambino che frequenta la collettività scolastica o<br />

qualunque situazione di comunità ( colonie, centri estivi, gruppi parrocchiali, sportivi …), ha un ruolo<br />

fondamentale e insostituibile nella prevenzione, identificazione e trattamento della pediculosi, è<br />

indispensabile:<br />

- l’educazione dei bambini<br />

- la tutela maggiore di essi dall’infestazione da pidocchi. Dopo l’identificazione di un caso tutti i<br />

conviventi devono essere controllati e<br />

trattati se positivi<br />

E’ opportuno trattare gli oggetti<br />

personali come spazzole, pettini e<br />

biancheria per ottimizzare l’intervento


Le azioni in ambito familiare possono essere così riassunte:<br />

a. educare i bambini, nei limiti del possibile, ad evitare o ridurre i comportamenti a rischio:<br />

contatti prolungati tra le teste, scambio di oggetti personali ( cappelli, sciarpe, pettini….)<br />

b. identificare precocemente i casi mediante il controllo quotidiano o almeno settimanale<br />

della testa del bambino, anche se la scuola non ha segnalato casi ed anche in assenza<br />

del sintomo tipico ( prurito )<br />

c. procedere all’accertamento presso il medico di famiglia, in caso di sospetto segnalato<br />

dalla scuola o individuato in famiglia o da altri soggetti, e farsi rilasciare l’apposito<br />

certificato per la riammissione a scuola<br />

d. procedere all’effettuazione del trattamento, al controllo ed eventuale terapia di tutti i<br />

conviventi, alla disinfestazione degli oggetti personali, in caso di riscontro positivo da<br />

parte del medico curante<br />

e. asportare le lendini residue una ad una: ciò evita che il trattamento venga ripetuto senza<br />

che ve ne sia la necessità e riduce il rischio di reinfestazione<br />

3. IL RUOLO DEL MEDICO DI FAMIGLIA E DEL PEDIATRA DI LIBERA SCELTA<br />

I pidocchi devono essere<br />

combattuti in modo efficace<br />

- Quando chiedere le cure<br />

mediche:<br />

- In caso di diagnosi incerta<br />

- Per la terapia più adeguata<br />

- Se sulla pelle o sul cuoio capelluto si sono sviluppati infezioni secondarie da<br />

trattamento con sintomi quali:<br />

o Rossore<br />

o Gonfiore<br />

o Dolore<br />

- Se il trattamento a casa è fallito e persiste l’infestazione<br />

- Se continua il prurito dopo il trattamento<br />

Il medico curante , pediatra o medico di famiglia, è responsabile dei problemi di salute, della diagnosi e<br />

della terapia di tutte le patologie che possono interessare i suoi assistiti.<br />

In passato, limitatamente alla pediculosi, i Servizi di Igiene e di Medicina Scolastica si sono sostituiti al<br />

curante in tale attività. Attualmente tale artificiosa e inopportuna divisione dei compiti appare in tutta la


sua irrazionalità, non essendo comprensibile il motivo per cui tutte le patologie trasmissibili e le<br />

parassitosi siano di pertinenza del curante tranne la pediculosi.<br />

E’ necessario, pertanto, che i medici curanti posseggano le conoscenze per gestire in modo efficace il<br />

problema in tutti i suoi aspetti, inclusa l’educazione sanitaria dei genitori, tenendo conto anche del<br />

coinvolgimento emotivo della famiglia: egli deve, al solito, non solo rassicurare, ma spiegare, con<br />

accuratezza, la vita naturale del pidocchio del capo e le misure preventive e curative da intraprendere.<br />

A tal fine si ritiene opportuno che il SISP in collaborazione con il Distretto di appartenenza intraprendano<br />

iniziative di informazione o di vera e propria formazione specificatamente rivolte a tali figure<br />

professionali.<br />

I medici di famiglia e i pediatri di libera scelta libera scelta intervengono nelle seguenti situazioni:<br />

1. quando il genitore, a seguito del normale controllo settimanale dei capelli del proprio figlio, ha un<br />

sospetto di pediculosi del capo<br />

2. A seguito di rilevazione di un caso sospetto di pediculosi da parte della scuola o di altra comunità<br />

Il medico curante:<br />

- Accerta o meno la presenza dell’ infestazione<br />

- prescrive il trattamento<br />

- effettua la notifica al SISP ai sensi del DM 15.12.1990.<br />

La pediculosi, infatti, rientra tra le malattie per le quali sono applicabili le “ misure di profilassi per<br />

esigenza di sanità pubblica ”, vale a dire misure di prevenzione, sia a livello individuale sia collettivo che<br />

permettono l’interruzione della catena di contagio.


4. IL RUOLO DEL FARMACISTA<br />

E’ raro che ci si rivolga al proprio medico per un problema di pediculosi. Nel 90% dei casi è il farmacista<br />

che raccomanda la terapia nel trattamento della pediculosi. E’ la prima figura professionale, spesso, se<br />

non l’unica, che viene consultata dai genitori per questa malattia.<br />

Ha, quindi, un ruolo importante nell’informazione dei genitori sul trattamento della testa e dell’ambiente.<br />

La loro attitudine è fondamentale per contenere paure infondate, limitare comportamenti potenzialmente<br />

pericolosi e favorire un clima sereno nelle famiglie e nelle comunità.<br />

Il ruolo di questa figura professionale va oltre la distribuzione dei farmaci: dalla diffusione di regole<br />

elementari di comportamento da osservare in caso di infestazione di pidocchi nelle comunità,alla<br />

divulgazione di consigli pratici sulla terapia, alla rassicurazione di famiglie ansiose.<br />

Può, infine, avere un compito importante per contenere il disagio che a volte si sviluppa in un quartiere o<br />

regione, quando casi di pidocchi si presentano sotto forma di epidemia o di recidiva.<br />

Per poter esercitare tale ruolo chiave tale professionista deve possedere le conoscenze necessarie a<br />

trasmettere informazioni corrette e deve far riferimento alle indicazioni regionali in materia.<br />

E’ opportuno, quindi, che il SISP ed il Distretto di appartenenza coinvolgano anche tali categorie nelle<br />

iniziative di informazione e formazione sull’argomento.<br />

Il farmacista non ha alcun obbligo di notifica ma riveste un ruolo molto importante sia:<br />

nel consigliare i prodotti da utilizzare<br />

nella diffusione di regole comportamentali<br />

nel sottolineare l’importanza di avvertire subito tutte le comunità frequentate dal soggetto<br />

nel suggerire di far controllare tutti i componenti della famiglia dal medico curante o da<br />

quello del Distretto o Sisp


5. IL RUOLO DELLA A.S.L.<br />

L’intervento da parte del Servizio della ASL, è di tipo informativo/formativo, ma anche di controllo su<br />

diagnosi, trattamento e prevenzione, e come avviene nel caso di malattie infettive e contagiose di<br />

maggiore gravità, si concentra sui casi concreti, sospetti o accertati.<br />

La diagnosi accurata e la terapia mirata delle patologie infettive e delle parassitosi , normalmente,<br />

hanno un loro ruolo importante nell’arginare i focolai.<br />

In casi particolari, se le circostanze lo richiedono, possono questi servizi programmare, anche, le visite<br />

domiciliari.<br />

Il SISP del Dipartimento di Prevenzione ed il Distretto, pertanto, hanno tra i propri compiti:<br />

- la sorveglianza epidemiologica delle malattie infettive e diffusive<br />

- l’informazione e l’educazione sanitaria della popolazione, in tema di prevenzione<br />

Gli studi epidemiologici sulla pediculosi del capo, come più volte ripetuto, hanno evidenziato che lo<br />

screening, il controllo delle teste a domanda, in ambito scolastico e comunitario, non ha prodotto<br />

alcuna utilità nel ridurre la diffusione di questo insetto.<br />

Nella gestione della pediculosi fondamentale è, pertanto, proprio l’azione d’informazione, di educazione<br />

sanitaria e di sensibilizzazione affidata al SISP, in accordo con altri servizi presenti sul Territorio che si<br />

occupano in varia misura di prevenzione, come l ‘ OPS ( Osservatorio Parassitosi Scolastiche )ed il Distretto.<br />

Tale “ governo ” si sviluppa a vari livelli di prevenzione e di trattamento:<br />

1. predisposizione ed aggiornamento di materiale informativo<br />

2. educazione sanitaria delle Famiglie<br />

- Informazione ed Educazione Sanitaria delle<br />

Famiglie e degli operatori sanitari<br />

- Informazione ed Educazione Sanitaria degli<br />

Insegnanti Referenti, dei rappresentanti di classe,<br />

dei Dirigenti scolastici<br />

- Sorveglianza delle malattie infettive e diffusive<br />

- Gestione delle notifiche delle malattie infettive e<br />

diffusive<br />

3. presenza nelle scuole per riunioni con il personale e/o i genitori su richiesta del Dirigente<br />

Scolastico


4. informazione/formazione, sensibilizzazione e consulenza specificatamente rivolta alle figure<br />

professionali coinvolte nel processo di prevenzione/gestione della pediculosi: Dirigenti<br />

Scolastici, Insegnanti referenti per l’educazione alla salute, Pediatri e Medici di famiglia,<br />

Farmacisti.<br />

5. promozione di una corretta diagnosi<br />

6. uso adeguato di pediculocidi<br />

Alla ASL è, inoltre, affidata, ai sensi del DM 15.12.90 la gestione delle notifiche di pediculosi.<br />

6. IL RUOLO DELLA SCUOLA<br />

L’infestazione da pediculosi non è incompatibile con la frequenza scolastica.<br />

L’allontanamento da scuola, peraltro, non assicura di per sé l’eliminazione del problema.<br />

L’impianto delle ispezioni collettive a scuola ( controllo delle teste degli alunni ) non ha modificato<br />

l’incidenza del fenomeno, né ha contribuito a contenere l’ansia di coloro che sempre invocano interventi<br />

o disinfezioni non necessarie.<br />

Lo screening per la ricerca dei parassiti non è<br />

raccomandato


L’enfasi sulle infestazioni da pediculosi nelle scuole ed il conseguente allarme di genitori e insegnanti su<br />

presunte “epidemie ” e “ focolai “, non giustificano una procedura operativa di controlli Asl, da effettuare<br />

a richiesta ed in tutte le circostanze. La loro efficacia, in termini di prevenzione, non è dimostrata in<br />

quanto la scuola rappresenta solo uno dei luoghi dove avviene il contagio; l’ambiente familiare rimane<br />

fondamentale per la prevenzione.<br />

Le famiglie hanno, infatti, la principale responsabilità nell’ambito della prevenzione, identificazione e<br />

trattamento della pediculosi.<br />

La scuola, tuttavia, condivide con la famiglia<br />

La scuola:<br />

il ruolo educativo nei confronti degli alunni e - condivide con la famiglia il ruolo educativo<br />

- tutela la salute: incoraggia, per combattere la<br />

collabora con l’ASL per una corretta informazione. pediculosi, la famiglia al controllo routinario delle teste<br />

dei propri figli anche se asintomatici<br />

E’ fondamentale la collaborazione degli insegnanti nell’aderire al protocollo di intervento degli operatori<br />

della ASL e nel contenere l’ansia dei genitori, abbandonando il sistema delle richieste di controlli<br />

generalizzati che alimentano la sensazione che la scuola sia “piena di pidocchi” e che favoriscono un<br />

uso indiscriminato di prodotti antiparassitari.<br />

Oltre a curare la comunicazione, la scuola è tenuta, infatti, come per tutte le malattie infettive, a tutelare<br />

la salute degli alunni gestendo eventuali situazioni di rischio.<br />

Nel caso in cui i docenti rilevino negli alunni segni sospetti di pediculosi o nel caso in cui siano gli stessi<br />

genitori a segnalare il caso, la scuola si attiva con le misure previste nel protocollo operativo.<br />

6.a Il Ruolo del Dirigente Scolastico<br />

Il Dirigente Scolastico ha un ruolo chiave nel gestire Il Dirigente Scolastico:<br />

la pediculosi nell’ambito della comunità scolastica. - mantiene la comunicazione tra i genitori,<br />

insegnanti e Asl<br />

Il suo compito è quello di mantenere la comunicazione - sensibilizza i genitori e gli insegnanti al<br />

problema<br />

tra i genitori, gli insegnanti e l’ASL ( SISP e <strong>DISTRETTO</strong> ) - segnala il caso di pediculosi alla Asl<br />

e di sensibilizzare i genitori e gli insegnanti alla soluzione dei<br />

problemi.<br />

Tali azioni devono essere intraprese, per essere efficaci, indipendentemente dalla presenza di casi di<br />

pediculosi all’interno della scuola.<br />

Temporalmente:<br />

- all’inizio dell’anno scolastico e durante gli incontri con i genitori all’apertura della scuola.<br />

E’ noto, infatti, che durante il periodo di un’epidemia reale o presunta la comunicazione è meno


efficace in quanto inficiata dalla reazione emotiva dei soggetti coinvolti.<br />

- nel caso di sospetto di pediculosi informa tempestivamente la famiglia per evitare possibili contagi<br />

nella comunità frequentata dai bambini ed inoltre<br />

- segnala il caso, in forma anonima, all’ufficio Asl competente.<br />

Il Dirigente Scolastico è, dunque coinvolto nella sorveglianza della pediculosi e, più in generale, delle<br />

malattie infettive, come previsto dall’articolo 40 del D.P.R. 22.12.1967 n° 1518<br />

Per poter intraprendere validamente tale attività, il dirigente scolastico aggiorna e conferma le basilari<br />

conoscenze sulla pediculosi e sulla sua gestione nelle collettività, attraverso le iniziative di<br />

formazione organizzate dalla ASL.<br />

La scuola presenterà richiesta anche telefonica e concorderà con il SISP o il <strong>DISTRETTO</strong> le modalità<br />

organizzative.<br />

6.b Il ruolo degli Insegnanti<br />

Gli insegnanti ed i Referenti per l’Educazione sanitaria<br />

sono gli operatori più idonei per una corretta<br />

- Sono gli operatori scolastici :<br />

diffusione delle informazioni ed il migliore tramite i più idonei per una valida diffusione delle informazioni<br />

ed il miglior tramite tra l’Asl , le Famiglie ed il Dirigente<br />

tra l’ASL e le Famiglie.<br />

scolastico<br />

- che avvertono il Dirigente scolastico qualora rilevino<br />

L’insegnante è direttamente reso corresponsabile<br />

“ ictu oculi ” segni sospetti di pediculosi<br />

nella sorveglianza delle malattie infettive, e quindi<br />

di questa parassitosi, come avverte l’articolo 40 del D.P.R. 22.12.1967 n° 1518: “ qualora rilevi negli<br />

alunni segni sospetti di malattia infettiva deve informare, in assenza del medico scolastico, il Direttore<br />

della scuola o il Capo d’Istituto ”.<br />

6.c Il ruolo dei Rappresentanti dei genitori<br />

I Rappresentanti dei genitori, analogamente a quanto avviene per altri aspetti dell’attività scolastica,<br />

costituiscono un importante tramite tra l’Istituzione e le Famiglie.<br />

Poiché è impossibile che il SISP e/o il Distretto possa esplicare una efficace informazione incontrando<br />

tutti i genitori, la soluzione più coerente è quella di rivolgersi ai loro rappresentanti, che provvedono a<br />

diffondere le informazioni presso le famiglie.<br />

7. IL RUOLO DEI SERVIZI SOCIALI<br />

Intervengono, per i provvedimenti del caso, nel momento in cui il mancato controllo del bambino da<br />

parte dei genitori possa legittimamente configurare una carenza della funzione genitoriale.


D) IL PROTOCOLLO OPERATIVO PER LA GESTIONE DELLA PEDICULOSI DEL CAPO<br />

NELLE<br />

COMUNITA’ SCOLASTICHE


1. Come si tutela la Comunità<br />

La pediculosi del capo genera, spesso, preoccupazione tra i genitori e può provocare comportamenti di<br />

esclusione potenzialmente dannosi.<br />

La prevenzione e il controllo di questa parassitosi richiedono una comunicazione costante e completa,<br />

il coinvolgimento e la cooperazione del servizio sanitario pubblico, della scuola e delle famiglie; queste<br />

ultime svolgono un ruolo unico e vitale nella diagnosi e nel decorso di questa infestazione.<br />

Mentre i pidocchi non trasmettono malattie, una infestazione è un problema per una comunità.<br />

La pediculosi, infatti, può allarmare e demoralizzare gli allievi, le famiglie e i componenti della<br />

collettività; il concorso, pertanto, e la partecipazione delle istituzioni è indispensabile per il successo del<br />

trattamento e per fornire il supporto e la rassicurazione necessari alle famiglie nel rispetto del diritto del<br />

bambino alla riservatezza mentre è curato.<br />

Lo sviluppo di idonee politiche e di procedure costanti all’interno delle comunità è vitale per la<br />

pianificazione e la gestione generale delle infestazioni; l’impegno nel controllarle per ridurle è<br />

necessario per la salute generale della popolazione.<br />

Gli Obiettivi Primari nel trattare efficacemente l’infestazione dei pidocchi sono quelli di lavorare per<br />

identificare gli individui parassitati.<br />

Il secondo passo, dopo aver identificato la presenza dei pidocchi della testa e avviato un idoneo<br />

trattamento per riportare rapidamente i bambini colpiti in comunità, è di rompere il ciclo delle<br />

reinfestazioni attraverso una comunicazione attenta e ripetuta con le famiglie.<br />

I genitori devono essere istruiti sul trattamento pediculocida idoneo, sulla prevenzione, e sulla<br />

procedure da adottare.


Al contrario, il taglio dei capelli e gli shampoo antiparassitari non servono a impedire il contagio e non<br />

vanno usati a scopo preventivo.<br />

Ci sono altri aspetti supplementari per arrestare una infestazione: la promozione delle corresponsabilità,<br />

l’elaborazione di politiche e di procedure amministrative adatte e costanti, la formazione completa e<br />

l’adozione di linee guida.<br />

La famiglia opera nelle questioni di salute, ma la pediculosi è quella in cui ha un ruolo principale,<br />

lavorando con altre figure e assumendo, insieme a queste, la sua parte di responsabilità come<br />

componente di una comunità.<br />

In questo approccio multidisciplinare essa interagisce con la scuola, con il medico di famiglia, con il<br />

farmacista e con gli operatori della sanità pubblica, protagonisti che dirigono la cura in modo da<br />

promuovere l’uso di trattamenti basati su prove piuttosto che su rimedi domestici trasportati per sentito<br />

dire nella comunità; che ricercano e generano politiche corrette, sviluppate nell’ambito della legislazione<br />

nazionale; che sviluppano linee guida, raccomandazioni che dissipano miti e stigmi.<br />

Un documento procedurale completo deve includere la descrizione di processi che la scuola deve<br />

seguire, di informazioni sulle modalità di come i genitori possano essere avvisati di un’infestazione di<br />

pediculosi, del tipo di terapia da adottare, di nozioni comportamentali da prendere e di sufficienti<br />

conoscenze scientifiche sul parassita; deve indicare parametri specifici che spiegano quando informare<br />

i funzionari di sanità pubblica.<br />

I criteri devono essere osservati come una guida di riferimento piuttosto che una regola rigida,<br />

considerando ciascuna situazione volta per volta.


2. La famiglia<br />

La famiglia svolge il ruolo fondamentale nel controllo della pediculosi del capo nelle comunità<br />

per rilevare la presenza di parassiti o di uova tra i capelli, praticando se necessario il trattamento<br />

dell’infestazione.<br />

Per i genitori un modo semplice per assicurare l’ispezione continua è quello di lavare i capelli ai bambini<br />

circa due volte alla settimana con uno shampoo normale e di controllare ogni volta l’eventuale presenza<br />

di lendini alla base dei capelli.<br />

Nel caso di infestazione accertata da pidocchi – prurito intenso, presenza di parassiti o lendini che si<br />

trovano a non più di 5 – 10 millimetri dalla radice del capello - la famiglia deve:<br />

o Avvertire immediatamente la Scuola e la Comunità frequentata per favorire l’attivazione di un<br />

controllo da parte degli altri genitori dei bambini.<br />

o Rivolgersi al proprio medico curante o al medico di sanità pubblica o all’assistente Sanitaria del<br />

distretto per avere le indicazioni sugli opportuni trattamenti da effettuare e per le modalità di<br />

riammissione<br />

o Effettuare il trattamento seguendo correttamente le istruzioni del foglietto illustrativo del prodotto<br />

utilizzato e quelle ricevute o riportate sul materiale informativo predisposto dal Dipartimento di<br />

Prevenzione<br />

o Attivare un controllo su tutti gli altri familiari conviventi che hanno avuto un possibile contatto con<br />

il caso accertato.


3. La scuola<br />

Nell’ambito delle attività di controllo della pediculosi nelle scuole possono presentarsi:<br />

o Azioni routinarie: indipendentemente o in risposta alla segnalazione del caso di pediculosi<br />

o Azioni straordinarie: in risposta alla segnalazione di casi o focolai epidemici di pediculosi<br />

3.a Azioni routinarie ( infestazione sul singolo bambino )<br />

All’inizio di ogni anno scolastico a cura della scuola viene distribuita alle famiglie:<br />

1. una scheda informativa ( Modello A ) predisposta dal SISP e/o dal <strong>DISTRETTO</strong> contenente<br />

tutte le informazioni sulla pediculosi, sulle modalità di controllo della testa adatte ad evidenziare<br />

la presenza del parassita e sulle modalità di riammissione scolastica.<br />

2. la scheda denominata “ Diario del Pidocchio “ ( allegato X ). Questa è una tabella sulla quale i<br />

genitori annotano l’avvenuto controllo settimanale secondo le modalità delle note informative<br />

del SISP e/o <strong>DISTRETTO</strong>, nonché i prodotti usati per il trattamento e le date della loro<br />

applicazione.<br />

L’adozione del Diario del Pidocchio deve essere preceduta dall’attività educativa e informativa dell’ASL<br />

diretta soprattutto ai Referenti per l’educazione sanitaria e ai rappresentanti dei genitori che<br />

trasmetteranno l’informazione alle famiglie e agli insegnanti.<br />

Qualora si verifichi che:<br />

1. L’insegnante noti segni evidenti di infestazione per la presenza “ ictu oculi ” = cioè con<br />

“ la semplice osservazione ” , senza nessuna ispezione, di numerose lendini e/o del parassita<br />

sui<br />

capelli di un singolo bambino o un frequente grattamento della testa, segnala la sospetta<br />

pediculosi al Dirigente scolastico ai sensi dell’articolo 40 del D.P.R. 22.12.1967 n° 1518,che<br />

ne dà comunicazione ai genitori e/o tutori inviando:<br />

una lettera in cui li informa della sospetta pediculosi e richiede:<br />

- un certificato medico** o una autocertificazione di avvenuto trattamento ai fini<br />

della riammissione scolastica ( Allegato A )<br />

- un certificato medico di non avvenuto trattamento per l’assenza di parassiti e/o<br />

lendini<br />

il modello per l’autocertificazione di avvenuto trattamento ai fini di della riammissione<br />

scolastica ( Allegato… )


la copia della Scheda informativa ( Modulo A ) sulla pediculosi e copia della scheda<br />

denominata “ Diario del Pidocchio “ ( allegato X ) già distribuite all’inizio dell’anno scolastico<br />

Il Dirigente scolastico fa la segnalazione al SISP del distretto competente per territorio<br />

** In situazioni di criticità non altrimenti controllabili ( alto numero di casi e/o focolai epidemici che<br />

ricorrono ininterrottamente per oltre due mesi ), la Direzione Scolastica e/o il SISP e/o il <strong>DISTRETTO</strong><br />

qualora quest’ultimi vengano informati dal Dirigente Scolastico, hanno la facoltà di richiedere:<br />

- la certificazione medica finalizzata alla riammissione scolastica, in luogo<br />

dell’autocertificazione del genitore, ai singoli casi<br />

- la certificazione medica finalizzata alla riammissione scolastica, in luogo<br />

dell’autocertificazione del genitore, agli alunni dell’intera classe dove si sono<br />

verificati i casi o, nelle situazioni più gravi, a tutti gli alunni del plesso.(MODELLO<br />

E).<br />

Sino alla data prevista per la presentazione della certificazione medica saranno sospese le<br />

attività che prevedono gruppi di alunni di classi diverse.<br />

Alla prima segnalazione di casi di ogni anno scolastico, di qualunque plesso si tratti, viene data<br />

informazione scritta da parte del Dirigente Scolastico a tutti i plessi o sedi staccate dell’Istituzione<br />

Scolastica come da MODELLO B.<br />

La comunicazione non ha carattere allarmistico, ma serve a richiamare l’attenzione sulla necessità di<br />

intensificare il controllo da parte dei genitori, data la frequenza di varie situazioni di comunità da parte<br />

degli studenti anche al di fuori dell’ambito scolastico.<br />

La trasmissione tramite fomiti è ritenuta possibile, anche se meno frequente di quella per contatto<br />

diretto.<br />

Nelle scuole si potranno adottare le seguenti misure di prevenzione:<br />

- utilizzare armadietti ad uso del singolo bambino nelle scuole dell’infanzia,<br />

- appendere giacche e cappotti in modo distanziato nelle scuole primarie e secondarie.<br />

Ove ciò non fosse possibile, le famiglie provvederanno a dotare gli alunni di un sacchetto in cui<br />

inserire gli indumenti personali prima di riporli o appenderli.<br />

A seconda dell’età degli alunni, cominciando dal primo mese di scuola, i docenti prevedono interventi<br />

didattici nei confronti dei bambini per educarli ad evitare o ridurre i comportamenti a rischio.<br />

Il referente della ASL raccoglie con cadenza mensile le autocertificazioni di avvenuto trattamento<br />

disinfestante e gli eventuali certificati medici di riammissione e ne invia copia al SISP e all’OSP<br />

( Osservatorio Parassitosi Scolastiche ), ai fini della valutazione epidemiologica della diffusione della<br />

pediculosi.<br />

3.b Azioni straordinarie ( segnalazione di due o più casi nella stessa classe )<br />

Fanno seguito alla segnalazione di due o più casi in una classe ( focolaio epidemico ).


Si attua la formula del “ triage ” semplificato e modificato ( termine francese che indica cernita –<br />

smistamento ); è, questo, un sistema utilizzato per selezionare i soggetti interessati.<br />

Il metodo del triage usa un codice colore per rendere universalmente identificabile l'urgenza del<br />

trattamento per ogni singolo soggetto:<br />

• Codice Verde ( urgenza minore )<br />

• Codice Giallo ( urgenza )<br />

• Codice Rosso ( emergenza )<br />

Si differenziano nel modello operativo, pertanto, tre livelli di intervento.<br />

1. Codice<br />

verde<br />

Alla segnalazione di due o più casi nella stessa classe da parte dell’insegnante e/o del genitore, e/o dal<br />

SISP o informato dalla segnalazione del medico curante,<br />

il Dirigente Scolastico:<br />

1. invia ai genitori e/o tutori dei bambini con sospetta pediculosi:<br />

una lettera in cui li informa della sospetta pediculosi, segnala l’opportunità di una visita medica e<br />

richiede il certificato medico ai fini della riammissione scolastica ( Allegato )<br />

la copia della scheda “ Diario del Pidocchio ”, adottata come strumento in accordo con il<br />

SISP e/o <strong>DISTRETTO</strong>, su cui i genitori annoteranno sia l’avvenuto trattamento sia i controlli<br />

effettuati<br />

( Allegato )<br />

la copia della scheda informativa dell’ASL sulla pediculosi già distribuita all’inizio dell’anno<br />

scolastico<br />

2. invia ai genitori dei bambini senza pediculosi che frequentano la stessa classe:<br />

una lettera standard in cui informa i genitori dei casi di sospetta pediculosi verificatisi nella<br />

classe<br />

( Allegato C ) e richiama la necessità di incrementare i normali controlli del cuoio capelluto e dei<br />

capelli, già rientranti nelle normali cure parentali<br />

la copia della scheda “ Diario del Pidocchio ” su cui i genitori annoteranno i controlli effettuati<br />

( Allegato )


la copia della scheda informativa dell’ASL sulla pediculosi già distribuita all’inizio dell’anno<br />

scolastico<br />

3. convoca, su segnalazione dell’insegnante, i genitori che hanno omesso la compilazione del<br />

“ Diario del Pidocchio ” per un colloquio informativo finalizzato alla loro<br />

responsabilizzazione.<br />

Per gli alunni delle altre classi dello stesso plesso è previsto un avviso sul diario a carattere<br />

generale della presenza di casi nella scuola.<br />

4. fa la segnalazione al SISP del Distretto competente per territorio.<br />

Il Dirigente Scolastico valuterà l’opportunità di sospendere le attività che prevedono gruppi di alunni<br />

di classi diverse.<br />

Su richiesta del Dirigente scolastico il SISP, il <strong>DISTRETTO</strong> o OPS organizzano interventi<br />

d’informazione per i genitori e/o i docenti presso le sedi scolastiche.<br />

l’ Insegnante:<br />

controlla settimanalmente il “ Diario del Pidocchio “<br />

segnala al Dirigente Scolastico gli alunni i cui genitori hanno omesso la sua compilazione<br />

il referente dell’ASL:<br />

raccoglie con cadenza mensile i certificati medici di riammissione scolastica e ne invia copia al<br />

SISP e all’ OSP ai fini della valutazione epidemiologica della diffusione della pediculosi<br />

raccoglie la scheda “ Diario del Pidocchio ” per le valutazioni epidemiologiche, elaborando la<br />

compliance dei genitori, gli eventuali trattamenti incongrui…<br />

Se il bambino risulta positivo al controllo e viene regolarmente trattato, la dichiarazione<br />

dell’avvenuto trattamento sul “ Diario del Pidocchio ” può sostituire l’autocertificazione<br />

dell’avvenuto trattamento, e pertanto può essere sufficiente ai fini della riammissione a scuola.<br />

Nel caso si evidenzino comportamenti non collaborativi od ostruzionistici da parte dei genitori,<br />

che possono concretizzarsi nella mancata compilazione del Diario o nell’utilizzo di prodotti inefficaci o<br />

nella negazione del problema anche in presenza di segni evidenti di infestazione, il Dirigente scolastico,<br />

concordemente con il SISP o <strong>DISTRETTO</strong>, ha la facoltà di richiedere un certificato del medico curante<br />

per la riammissione in collettività.


2. Codice giallo<br />

Nel caso in cui nei 30 giorni successivi, nonostante siano state attuate le azioni precedenti, vi sia la<br />

segnalazione nella stessa classe di due o più reinfestazioni<br />

il Dirigente Scolastico:<br />

informa il SISP o il <strong>DISTRETTO</strong> della situazione epidemica con nota scritta, inviata tramite fax,<br />

riportante il numero dei casi, la classe interessata, i provvedimenti adottati<br />

adotta i provvedimenti indicati nel 1° livello<br />

il referente dell’ASL:<br />

valuterà la situazione epidemiologica per l’eventuale adozione di ulteriori iniziative<br />

predispone un lettera informativa ai genitori,<br />

- ribadendo le misure che ogni famiglia deve adottare e<br />

richiede il certificato medico ai fini della riammissione a scuola


In caso di frequenti recidive, legate spesso alla scarsa sensibilità del problema da parte di alcuni<br />

genitori, sarà necessario, per poter frequentare la comunità i casi accertati e sospetti esibiscano<br />

certificazione medica di non contagiosità, e nel caso questo non avvenga gli alunni dovranno<br />

essere allontanati fino alla presentazione della documentazione necessaria<br />

Qualora si verifichino situazioni di particolare gravità, la certificazione di non contagiosità potrà essere<br />

richiesta da parte del Dirigente Scolastico per intere classi.<br />

3 Codice<br />

rosso<br />

Si configura un terzo livello qualora, nonostante siano state poste in essere azioni previste dai primi due<br />

livelli di intervento, vi sia la segnalazione, in una stessa classe, di focolai epidemici che ricorrono<br />

ininterrottamente nei 2 mesi successivi all’applicazione dei provvedimenti previsti nel 2° livello.<br />

In questa evenienza<br />

il Dirigente Scolastico:<br />

informa il referente della ASL ( SISP – <strong>DISTRETTO</strong> ) della situazione epidemica con nota<br />

scritta, inviata mediante fax, riportante il n° dei casi, la classe interessata, i provvedimenti già<br />

adottati<br />

adotta i provvedimenti indicati nel 1° livello<br />

ha la facoltà di effettuare una segnalazione ai Servizi Sociali, nel caso in cui il mancato<br />

controllo del bambino da parte dei genitori possa legittimamente configurare una carenza della<br />

funzione genitoriale.<br />

può richiedere la certificazione di non contagiosità<br />

il referente dell’ASL:<br />

procede alla valutazione delle possibili criticità, errori nelle modalità di trattamento, utilizzo di<br />

prodotti inefficaci, mancato controllo da parte dei genitori e/o tutori


predispone una nota informativa ai genitori sulla situazione epidemica in corso riaffermando le<br />

misure di profilassi che ogni famiglia deve adottare per rilevare la periodicità dei controlli, i<br />

trattamenti effettuati e quali prodotti siano stati usati e chiede<br />

richiede il certificato medico ai fini della riammissione a scuola<br />

richiede il certificato di non contagiosità, in caso di criticità, ai fini della riammissione a<br />

scuola*<br />

convoca, ove ritenuto opportuno, i genitori reticenti per un colloquio informativo finalizzato alla<br />

loro responsabilizzazione<br />

L’adozione delle schede del Diario del pidocchio, compilate dai genitori, rende disponibili dati utili per la<br />

migliore valutazione delle criticità.<br />

* La certificazione di non contagiosità dovrà essere rilasciata presso la sede SISP o del distretto<br />

territorialmente competente, previa visita di controllo, in presenza di uno degli esercenti la<br />

patria potestà o di un suo delegato.<br />

4. L’ Azienda Sanitaria Locale<br />

Il ruolo del SISP e del <strong>DISTRETTO</strong> è quello di offrire conoscenze ed informazioni specifiche<br />

attraverso azioni educative rivolte alle Famiglie, ai Dirigenti scolastici e agli Insegnanti.<br />

All’inizio di ogni anno scolastico l’ASL fornisce alle scuole pubbliche e private ed ai nidi, una<br />

nota informativa per gli insegnanti ed una per i genitori sulla prevenzione ed il trattamento della<br />

pediculosi del capo, accompagnato dal protocollo.<br />

Gli operatori sanitari possono avere un ruolo attivo nell’addestrare insegnanti ed altri operatori scolastici<br />

a individuare il problema, fornire materiale divulgativo che possa aiutare le famiglie a riconoscere e<br />

trattare in modo adeguato la pediculosi.<br />

Infatti, una delle più frequenti cause di insuccesso nell’affrontare la pediculosi è costituito<br />

dall’incapacità delle famiglie a riconoscere le lendini.<br />

L’Asl gestisce tali iniziative di sensibilizzazione utilizzando le modalità che ritiene più idonee in rapporto<br />

alla situazione locale.<br />

La programmazione dell’attività informativa - formativa ai fini della prevenzione e del controllo della<br />

pediculosi è bilanciata sulla base delle risorse disponibili, tenendo conto della priorità esistenti<br />

nell’ambito della prevenzione.<br />

In relazione all’evoluzione degli studi scientifici la ASL provvede anche alla redazione ed<br />

all’aggiornamento del materiale informativo, modellandone i contenuti in base alla situazione locale; ne<br />

invia copia alle scuole ed ai comuni.<br />

Intraprende, inoltre, iniziative per i Medici di famiglia, per Pediatri di libera scelta e per i Farmacisti.<br />

Il controllo sistematico dei bambini da parte della ASL in assenza di casi è una procedura di<br />

comprovata inutilità.<br />

Non vi sono, inoltre, evidenze a sostegno del controllo sistematico dei bambini da parte dalla ASL, in<br />

corso di epidemie, per cui anche tale procedura non è raccomandata.


Nel controllo delle epidemie appare decisiva l’attività educativa perché i fallimenti terapeutici, e pertanto<br />

il reiterarsi dei focolai, sono generalmente correlati all’uso improprio dei farmaci o a prodotti inefficaci.<br />

Fornire una educazione di qualità rende necessario conoscere le pratiche di trattamento eseguite dalle<br />

famiglie, ricercare e richiamare quelle sbagliate per correggerle.<br />

L’effetto delle istruzioni dipende dal soddisfacimento di bisogni specifici, quali le barriere linguistiche o il<br />

livello di formazione dei genitori.<br />

L’approccio più valido è quello di progettare e presentare le informazioni in formati differenti e in un<br />

senso più espressivo per raggiungere il pubblico ed essere comprese adeguatamente in modo che<br />

possano essere eseguite.<br />

E’ importante, come già affermato, fornire informazioni in modo proattivo, così come durante le<br />

infestazioni.<br />

I servizi sanitari possono intervenire direttamente nel caso di Focolai scolastici estesi e quando diventa<br />

indispensabile contenere l’ansia dei genitori.<br />

In caso di criticità potrà essere necessario il rilascio della certificazione di non contagiosità che<br />

dovrà essere rilasciata presso la sede SISP o presso il Distretto, previa visita di controllo, in<br />

presenza di uno degli esercenti la patria potestà del bambino/a o di un suo delegato.<br />

Gli operatori dell’Asl possono cooperare con le Autorità scolastiche per effettuare una rapida<br />

valutazione dell’estensione del problema, raccomandare il trattamento, assicurare la certificazione<br />

prima della riammissione a scuola ed effettuare la sorveglianza dopo 10 – 15 giorni per verificare se<br />

l’infestazione collettiva sia stata risolta.<br />

Nella maggior parte dei casi, tuttavia, l’intervento degli operatori sanitari non è necessario.<br />

Le scuole che hanno ricevuto informazioni adeguate su come riconoscere ed affrontare la pediculosi<br />

del capo, possono gestire autonomamente il problema.<br />

Il SISP provvede a notificare il focolaio epidemico secondo le modalità previste dal DM 15.12.1990.


POSSIBILE MODELLO OPERATIVO SERVIZIO ASL<br />

Segnalazione di caso sospetto 1) del medico curante<br />

Il servizio contatta telefonicamente la<br />

famiglia e<br />

- si accerta:<br />

a) che sia in possesso delle informazioni<br />

sulla<br />

prevenzione<br />

b) che sia stato eseguito correttamente il<br />

trattamento<br />

- convoca:<br />

tutti i figli minori per un controllo presso<br />

l’ambulatorio<br />

Non occorre riammissione<br />

Il servizio verifica:<br />

- se si tratta di caso ( presenza del<br />

parassita e/o di<br />

lendini ad una distanza dal cuoio<br />

capelluto inferiore a<br />

circa 1 – 1,5 cm<br />

- se si tratta di caso accertato controlla:<br />

a) che la famiglia sia in possesso delle<br />

informazioni<br />

sulla prevenzione<br />

b) che sia in grado di eseguire<br />

correttamente il<br />

trattamento<br />

- convoca:<br />

tutti i figli minori per un controllo<br />

presso l’ambulatorio<br />

Non occorre riammissione<br />

CONTROLLO AMBULATORIALE<br />

2 del dirigente scolastico o dello stesso<br />

genitore e/o tutore<br />

Caso accertato Presenza del parassita e/o di lendini ad<br />

una distanza di<br />

almeno 1-1,5 cm dal cuoio capelluto<br />

- consigliare il trattamento medicato<br />

- accertarsi che la famiglia sia in<br />

possesso delle informazioni sulla<br />

prevenzione ed abbia effettuato<br />

correttamente il trattamento<br />

- le raccomandazioni sul controllo, la<br />

prevenzione e la terapia vanno estese a<br />

tutti i familiari e conviventi<br />

Nessun provvedimento di allontanamento<br />

Caso dubbio Presenza di lendini esclusivamente ad


- consigliare il trattamento medicato solo<br />

se è trascorsa<br />

una settimana almeno da una<br />

precedente cura<br />

- fissare nuovo controllo ambulatoriale a<br />

bonifica<br />

effettuata<br />

Nessun provvedimento di allontanamento<br />

una distanza maggiore<br />

In casi particolari può essere effettuata una visita domiciliare<br />

Non è prevista, di norma, la segnalazione al Dirigente scolastico per l’allontanamento<br />

da scuola.<br />

Se il genitore ritiene opportuno tenere a casa il figlio non è necessaria la riammissione<br />

5. I Medici di Famiglia e i Pediatri di libera scelta<br />

Il Medico di famiglia o il Pediatra interviene in due occasioni:<br />

allorché il genitore, in base al controllo settimanale, sospetta la presenza del parassita e si reca<br />

al curante per la conferma della diagnosi e per la prescrizione del trattamento<br />

allorché il Dirigente scolastico richiede un certificato medico ai fini della riammissione scolastica<br />

( Circolare Ministeriale n° 4 del 13.03.1998 )<br />

In entrambi i casi il medico curante accerta la presenza dell’infestazione e prescrive il trattamento.<br />

Questi, inoltre, attua le misure di prevenzione in ambito familiare e denuncia il caso al SISP.<br />

Nella segnalazione dovrà essere specificata la scuola e la classe frequentata dal bambino.


Ognuno deve svolgere il suo compito in maniera coordinata ed efficiente<br />

Ai genitori dei bambini che frequentano<br />

una collettività spetta la responsabilità<br />

principale della prevenzione, e<br />

identificazione<br />

della pediculosi attraverso un controllo<br />

sistematico e regolare dei propri figli.<br />

I genitori sono anche responsabili per le<br />

tempestive applicazioni del trattamento<br />

prescritto<br />

Il dirigente scolastico deve disporre<br />

l’allontanamento obbligatorio<br />

del bambino e inviare ai genitori una<br />

lettera in cui è richiesto un<br />

certificato medico o una<br />

autocertificazione di avvenuto<br />

trattamento ai fini<br />

della riammissione a scuola<br />

Il medico curante ( pediatra o medico di<br />

famiglia ) ha il compito di fare la<br />

diagnosi, prescrivere il trattamento<br />

specifico antiparassitario, e certificare<br />

l’inizio del trattamento per la<br />

riammissione a scuola<br />

1<br />

L’insegnante che nota segni evidenti<br />

di infestazione sul singolo bambino,<br />

ha il dovere di segnalare la sospetta<br />

pediculosi al dirigente scolastico<br />

3<br />

Il personale sanitario della ASL<br />

è responsabile per l’informazione e<br />

l’educazione sanitaria della popolazione<br />

in tema di prevenzione<br />

5<br />

2<br />

4


SINTESI<br />

La responsabilità principale della prevenzione, identificazione e trattamento della pediculosi è dei<br />

genitori del bambino che frequenta una collettività; tra le normali cure parentali va incluso, infatti,<br />

anche il controllo settimanale dei capelli del bambino per identificare eventuali lendini o parassiti.<br />

Sebbene le Famiglie abbiano la principale responsabilità nell’ambito della prevenzione, identificazione e<br />

trattamento della pediculosi, la Scuola ha un ruolo fondamentale nel sostenere le famiglie in tale attività,<br />

mentre i Servizi Sanitari intervengono per:<br />

l’informazione e l’educazione sanitaria delle Famiglie<br />

l’informazione e l’educazione sanitaria degli Insegnanti e dei Dirigenti scolastici<br />

l’informazione e la formazione di Medici curanti e dei Farmacisti<br />

la gestione delle notifiche di pediculosi ai sensi del D.M. 15 – 12 – 1990


SCHEMATIZZAZIONE DELLE AZIONI<br />

FAC SIMILI DOCUMENTAZIONE E MODULISTICA


- - MODELLO A: lettera del Dirigente Scolastico alle sedi staccate da inoltrare alla prima<br />

segnalazione di casi dell’anno scolastico ( fac-simile )<br />

- - MODELLO B: lettera del Dirigente Scolastico destinata ai genitori dei bambini con<br />

infestazione da pidocchio del capello ( caso singolo )<br />

- - MODELLO C: lettera del Dirigente Scolastico destinata ai genitori dei bambini con<br />

infestazione da pidocchio del capello ( due o più casi )<br />

- - MODELLO D: lettera del dirigente scolastico destinata ai genitori dei bambini senza<br />

infestazione da pidocchio del capello ma che frequentano altri bambini con pediculosi<br />

- - MODELLO D1: lettera del dirigente scolastico destinata ai genitori dei bambini senza<br />

infestazione da pidocchio del capello ma che frequentano altri bambini con pediculosi<br />

- - MODELLO E: provvedimento del Dirigente Scolastico in situazioni di criticità ed inerente<br />

alla richiesta del certificato medico per la riammissione a tutti gli alunni delle classi colpite o<br />

dell’intero plesso scolastico<br />

- - MODELLO F: Autocertificazione per la riammissione scolastica<br />

- - MODELLO F1: Autocertificazione per la riammissione scolastica<br />

- - ALLEGATO G: Il Quaderno del Pidocchio<br />

- - ALLEGATO G1: Scheda informativa “ Norme igienico-profilattiche per il controllo della<br />

diffusione della pediculosi ” ( Predisposto dalla ASL )


La pediculosi non è<br />

un’emergenza<br />

sanitaria; non<br />

trasmette nessuna<br />

malattia.<br />

L’unico disturbo è il<br />

prurito<br />

® E’ BENE RICORDARE<br />

La presenza di<br />

lendini non vitali,<br />

distanti dalla radice<br />

del capello, non è<br />

indice di infestazione<br />

e non richiede altro<br />

trattamento<br />

Nessuna attività<br />

parascolastica deve<br />

essere sospesa a<br />

causa di infestazioni<br />

segnalate nelle<br />

classi<br />

I bambini trattati possono riprendere la frequenza scolastica e le attività parascolastiche


» INSEGNANTE<br />

AZIONI ROUTINARIE<br />

• Inizio Anno Scolastico<br />

Scheda Informativa<br />

( su pediculosi,controllo, riammissione )<br />

• Singola Infestazione<br />

» SISP e/o <strong>DISTRETTO</strong><br />

• Informazione ed Educazione Sanitaria<br />

Scheda Informativa Allegato A


1° CODICE VERDE ( DUE O PIU’ CASI )<br />

» INSEGNANTE<br />

• Ai Genitori dei bambini infestati<br />

• Ai Genitori dei bambini non infestati<br />

2° CODICE GIALLO ( 30 GIORNI SENZA RISULTATO )<br />

» SISP e/o <strong>DISTRETTO</strong><br />

AZIONI STRAORDINARIE<br />

• Ai Genitori Nota Informativa sulla situazione dell’epidemia<br />

Informazione ed Educazione Sanitaria<br />

» INSEGNANTE<br />

•<br />

• Ai Genitori come al 1° Livello …e… Diario del Pidocchio<br />

•<br />

DIARIO DEL PIDOCCHIO<br />

» SISP e/o <strong>DISTRETTO</strong> Attività Educativa e Informazione agli Insegnanti e Rappresentanti di classe<br />

» INSEGNANTE Consegna e Controllo del Diario del Pidocchio – Segnalazioni Omissioni ad Dirigente<br />

» DIRIGENTE SCOLASTICO Convocazione e Colloquio con i Genitori non aderenti<br />

3° CODICE ROSSO ( 60 GIORNI DALL’INIZIO DELL’EPIDEMIA SENZA RISULTATO )<br />

» SISP e/o <strong>DISTRETTO</strong> e INSEGNANTE Analisi delle Criticità e degli Errori<br />

» DIRIGENTE SCOLASTICO<br />

Scheda Informativa<br />

Scheda Informativa<br />

Valuta se richiedere il Certificato Medico per la Riammissione<br />

Valuta se segnalare il caso ai Servizi Sociali<br />

Allegato A<br />

Allegato B<br />

SCHEMA PER LA GESTIONE DI UNA PRESUNTA INFESTAZIONE DI PEDICULOSI DEL CAPO IN<br />

UNA SCUOLA


Si sono<br />

trovate<br />

lendini sui<br />

capelli<br />

SI<br />

Ispezionare i<br />

capelli alla ricerca<br />

dei pidocchi<br />

Si sono<br />

trovati<br />

pidocchi con<br />

la scansione<br />

dei capelli<br />

SI<br />

a) AZIONI RACCOMANDATE<br />

NO<br />

• Informare i genitori, a fine giornata, della<br />

sospet6ta pediculosi<br />

• Fornire informazioni sulla biologia dei pidocchi e<br />

sui metodi per eliminare l’infestazione<br />

Non trattare<br />

Reispezionare<br />

periodicamente i capelli<br />

NO<br />

b) AZIONI INGIUSTIFICATE<br />

• Esclusione o quarantena<br />

• Segnalazione della classe ai genitori<br />

• Screening della popolazione scolastica<br />

• Disinfestazione degli ambienti scolastici<br />

• Segnalare il caso ai servizi di assistenza<br />

sociale<br />

• Sigillare in buste di plastica capi di


® Lettera<br />

Intestazione della Scuola<br />

MODELLO A<br />

Il pidocchio (Pediculus humanus capitis) è un insetto che vive e si riproduce solo sulla testa<br />

dell’uomo, lontano dalla testa non ha possibilità di sopravvivere perché non trova nutrimento, si<br />

muove abbastanza velocemente fra i capelli e può passare da una persona all’altra sia<br />

direttamente (per contatto), sia indirettamente (ad esempio indossando indumenti infestati come<br />

cappelli, berretti, sciarpe eccetera o usando pettini e spazzole infestati). Lontano dalla testa<br />

questo parassita muore dopo poche ore per cui non è necessaria alcuna disinfestazione dei<br />

locali; le indicazioni ministeriali raccomandano soprattutto la prevenzione che si attua solo<br />

attraverso il controllo frequente delle teste, pettinando i capelli con pettini a denti molto fitti e<br />

non utilizzando senza necessità sostanze pericolose necessarie solo in caso di contagio, ma<br />

inefficaci altrimenti. La sua azione provoca un insopportabile prurito alla testa.<br />

È bene si sappia che il contagio può avvenire in tutti quegli ambienti (non solo a scuola) in<br />

cui si raccolgono insieme più persone che avvicinano fra loro le teste o che si scambiano pettini,<br />

sciarpe, cappelli eccetera. In casa il contagio è possibile anche attraverso la biancheria.<br />

Per rilevare l’infestazione è necessario ispezionare accuratamente la testa, magari<br />

aiutandosi con una lente di ingrandimento, dedicando particolare attenzione alle zone prossime<br />

alle orecchie ed alla nuca. Può essere difficile osservare i pidocchi, molto più evidenti sono le<br />

loro uova, dette anche “lendini”, bianche e lucide che schiudono dopo circa otto o dieci giorni,<br />

che si distinguono facilmente dalla forfora perché sono saldamente attaccate ai capelli e quindi<br />

non cadono facilmente a terra.<br />

L’infestazione non è necessariamente conseguenza di mancata igiene, è bene, tuttavia, in<br />

caso di segnalazioni di infestazioni, è importante ispezionare ogni giorno la testa, pettinare con<br />

pettine a denti fitti e spazzolare i capelli.<br />

Una volta accertata la presenza dei pidocchi (adulti o uova) bisognerà subito procedere<br />

alla loro completa eliminazione e ad un’accurata ispezione di tutti i componenti del nucleo<br />

familiare. In passato si ricorreva principalmente al taglio completo dei capelli; oggi questo<br />

intervento non è più necessario (in alcuni casi può essere una inutile umiliazione), tuttavia è<br />

bene accorciare i capelli per semplificare l’ispezione, facilitare il lavaggio del capo e, quando<br />

necessario, per agevolare l’applicazione di prodotti antiparassitari che sono necessari solo nei<br />

casi di accertata infestazione, ma adottando le dovute precauzioni. Non è assolutamente<br />

necessario utilizzare alcun antiparassitario se non si è accertata l’avvenuta infestazione, anzi<br />

l’uso non controllato è dannoso e può essere controproducente.<br />

Il prodotto deve essere di specifico impiego per uso umano, acquistato in farmacia ed<br />

usato seguendo scrupolosamente sia il consiglio del medico che le modalità scritte nell’etichetta.<br />

La terapia deve essere gestita dal medico di famiglia e va ripetuta a distanza di non più di 7-10<br />

giorni, per almeno 30 giorni, in quanto una sola applicazione non è sufficiente ad eliminare il


parassita al 100% e soprattutto perché la sua efficacia sulle lendini è scarsa o nulla. Biancheria e<br />

indumenti vanno lavati a temperatura superiore a 60°C. Pettini e spazzole vanno immersi in una<br />

bacinella contenente shampoo antiparassitario per oltre 10 minuti.<br />

In base alla normativa vigente, la C.M. sanità n. 4 del 13/3/98, la frequenza scolastica è<br />

interdetta fino all’avvio di idoneo trattamento certificato per autocertificazione o dal medico<br />

curante e non sono necessarie misure di disinfestazione ambientale.<br />

Solo la famiglia può assicurare la sorveglianza continua dei bambini, la loro igiene<br />

personale e la cura dei soggetti colpiti; la scuola contribuisce all’educazione igienico sanitaria<br />

dei bambini e svolge una competente vigilanza contro la diffusione del parassita.<br />

® Lettera<br />

Ai genitori dei bambini<br />

con sospetta infestazione da pidocchio del capello<br />

( caso singolo )<br />

Intestazione della Scuola<br />

Ai genitori di<br />

……………………………..<br />

Il Dirigente Scolastico<br />

MODELLO B<br />

Si informa che, su segnalazione dell’insegnante, suo figlio/a potrebbe essere affetto da pediculosi<br />

del cuoio capelluto.<br />

Si dispone, pertanto, in via precauzionale il suo allontanamento dalla comunità scolastica,<br />

consigliando di sottoporlo a visita presso il medico curante, per la conferma e la eventuale prescrizione<br />

del trattamento.<br />

Poiché un corretto trattamento antipediculosi riduce molto il rischio di trasmissione, il bambino/a potrà<br />

essere riammesso/a in classe il giorno successivo la sua prima applicazione.<br />

L’avvenuto trattamento, necessario per la riammissione scolastica, può essere dichiarato tramite<br />

autocertificazione scritta di uno dei genitori/tutori – si allega fac simile – oppure certificato dal medico<br />

curante.<br />

Nel caso in cui vostro figlio/a risultasse affetto/a da pediculosi, è necessario che anche gli altri<br />

componenti della famiglia siano controllati con attenzione e, nel caso di ritrovamento di lendini o pidocchi<br />

sulla loro testa, siano sottoposti allo stesso trattamento.<br />

L’avvenuto trattamento, le modalità con cui è stato effettuato ed i controlli eseguiti su suo figlio/a<br />

devono essere riportati sulla scheda “ Diario del Pidocchio ” che si allega.<br />

Ad ogni buon conto si allega la scheda informativa predisposta dalla ASL contenente utili informazioni<br />

sulla pediculosi del capo.


Si informa infine, che analoga segnalazione è stata fatta al Servizio di Igiene Pubblica per l’adozione<br />

di ogni provvedimento ritenuto necessario al contenimento della parassitosi nella comunità scolastica.<br />

Si ringrazia per la collaborazione e si porgono cordiali saluti.<br />

Data: giorno/mese/anno<br />

® Lettera<br />

Il Dirigente Scolastico<br />

Ai genitori dei bambini<br />

con sospetta infestazione da pidocchio del capello<br />

( due o più casi )<br />

Intestazione della Scuola<br />

Ai genitori di<br />

……………………………..<br />

MODELLO C<br />

Si informa che, su segnalazione dell’insegnante, suo figlio/a potrebbe essere affetto da pediculosi del<br />

cuoio capelluto.<br />

Si dispone, pertanto, in via precauzionale il suo allontanamento dalla comunità scolastica,<br />

consigliando di sottoporlo a visita presso il medico curante, per la conferma e la eventuale prescrizione<br />

del trattamento.<br />

Nel caso in cui vostro figlio/a risultasse affetto/a da pediculosi, è necessario che anche gli altri<br />

componenti della famiglia siano controllati con attenzione e, nel caso di ritrovamento di lendini o pidocchi<br />

sulla loro testa, siano sottoposti allo stesso trattamento.<br />

Poiché nella classe frequentato/a da suo figlio/a si sono verificati più casi di pediculosi, per la<br />

riammissione scolastica è necessario produrre un certificato medico.<br />

L’avvenuto trattamento, le modalità con cui è stato effettuato ed i controlli effettuati devono essere<br />

riportati sulla scheda “ Diario del Pidocchio ” che si allega.<br />

Si sottolinea che un corretto trattamento antipediculosi riduce molto il rischio di trasmissione ed il<br />

bambino/a potrà essere riammesso/a in classe il giorno successivo la sua prima applicazione.<br />

Ad ogni buon conto si allega la scheda informativa contenente utili informazioni sulla pediculosi del capo.


Si ringrazia per la collaborazione e si porgono cordiali saluti.<br />

Data: giorno/mese/anno<br />

® Lettera<br />

Il Dirigente Scolastico<br />

Ai genitori dei bambini<br />

senza infestazione da pidocchio del capello<br />

che frequentano altri bambini con pediculosi<br />

Intestazione della Scuola<br />

Ai genitori di<br />

……………………………..<br />

MODELLO D<br />

A seguito della segnalazione di casi di pediculosi del capo ( pidocchi ) presso la classe frequentata<br />

da vostro figlio/a, vi preghiamo di garantire un controllo accurato e periodico dei capelli, al fine di<br />

rintracciare in tempo l’eventuale presenza dei parassiti o delle loro uova ( lendini ).<br />

I prodotti che si trovano in farmacia non hanno una azione preventiva, pertanto, devono<br />

essere utilizzati solo in caso di infestazione certa, in atto.<br />

In casi dubbi, si consiglia di consultare il proprio medico curante o il personale medico del Servizio di<br />

Igiene del vostro distretto o del Distretto.<br />

Si ricorda che per evitare l’infestazione da pidocchi della testa ( pediculosi ) è necessario adottare<br />

alcuni semplici, ma efficaci, accorgimenti:<br />

Non scambiare o prestare oggetti personali come pettini, sciarpe, cappelli, berretti, nastri per<br />

capelli, spazzole<br />

Non ammucchiare i capi di vestiario<br />

Controllare i capelli almeno una volta la settimana; nel caso dubbio consultare il vostro medico<br />

curante<br />

Nel caso di infestazione di un componente della famiglia, controllare con attenzione la testa di<br />

tutti i familiari: se viene ritrovata una lendine o un pidocchio, applicare con cura il trattamento<br />

seguendo le indicazioni riportate sulla scheda informativa allegata, predisposta dalla ASL, o<br />

consultare il vostro medico curante<br />

Si confida nella Vostra collaborazione al fine di evitare l’ulteriore diffusione dell’infestazione


Data: giorno/mese/anno<br />

® Lettera<br />

Il Dirigente Scolastico<br />

Ai genitori dei bambini<br />

senza infestazione da pidocchio del capello<br />

che frequentano altri bambini con pediculosi<br />

Intestazione della Scuola<br />

MODELLO D1<br />

Sono tornati……<br />

Cari genitori/tutori/accompagnatori,<br />

Mi è stato riferito che alcuni alunni della scuola potrebbero avere i pidocchi e chiedo la vostra<br />

cooperazione per controllare i capelli di vostro figlio questa settimana (inserire data da ___/___/_____ a<br />

___/__/_______ ).<br />

I pidocchi non trasmettono malattie infettive – essi vengono trasmessi mediante contatto diretto con la<br />

testa di qualcuno che ne è infestato. Potrà rassicurarvi sapere che i pidocchi si trovano comunemente in<br />

posti diversi da (inserire il nome delle scuole, sezioni). I pidocchi sono molti comuni tra i bambini in età<br />

scolare, e sono creature estremamente adattabili. Sono riusciti a sopravvivere vivendo solamente sugli<br />

umani per migliaia di anni<br />

Cosa potete fare?<br />

Chiedo la vostra cooperazione nel controllare i capelli del vostro bambino, e nel caso che troviate dei<br />

pidocchi o le loro uova, sottoporre a trattamento i capelli del bambino.<br />

Vi prego di consultare l’allegato opuscolo Trattamento e Controllo dei pidocchi Questo opuscolo contiene<br />

linee guida informative relative alla scoperta e al trattamento dei pidocchi e delle loro uova.<br />

In quale modo devo sottoporre mio figlio a trattamento contro i pidocchi?<br />

L’opuscolo allegato contiene linee guida informative relative alla scoperta e al trattamento dei pidocchi e<br />

delle loro uova. La scuola ha anche a disposizione informazioni aggiuntive sul trattamento e sui pidocchi.<br />

Non esitate a contattare ( referenti scolastici, operatori sanitari Asl ) ( inserire nomi e numeri di telefono)<br />

per ottenere queste informazioni.<br />

Se trovate pidocchi o le loro uova nei capelli del vostro bambino dovete informare:<br />

• la scuola, e avvisare quando è cominciato il trattamento tramite l’allegato modulo di presa<br />

d’azione.<br />

• i genitori o gli accompagnatori degli amici del vostro bambino in modo che anch’essi abbiano<br />

l’opportunità di scoprire e sottoporre a trattamento i loro bambini se necessario.<br />

Quando potrà tornare a scuola il mio bambino?<br />

Le norme sanitarie impongono che, nel caso in cui un bambino abbia i pidocchi, quel bambino non<br />

possa fare ritorno a scuola fino quando non sia cominciato un adeguato trattamento curativo. Si prega di<br />

notare che ciò concerne soltanto quei bambini che sono infestati da pidocchi vivi e non quelli che hanno<br />

soltanto uova di pidocchi.<br />

(inserire il nome della scuola ) è consapevole che questo può essere un problema molto delicato e<br />

s’impegna a conservare la vostra riservatezza.<br />

Cordiali saluti.<br />

Data: giorno/mese/anno<br />

Il Dirigente Scolastico


® Lettera<br />

Ai genitori dei bambini<br />

con sospetta infestazione da pidocchio del capello<br />

( due o più casi )<br />

Intestazione della Scuola<br />

Ai genitori di<br />

……………………………..<br />

MODELLO E<br />

- provvedimento del Dirigente Scolastico in situazioni di criticità ed inerente alla richiesta del<br />

certificato medico per la riammissione a tutti gli alunni delle classi colpite o dell’intero plesso<br />

scolastico


®<br />

Autocertificazione per la riammissione scolastica<br />

( art. 2 L. 15/68 – art. 3 L. 127/97 – art. 2 L. 191/98 – art. 1 DPR 403/98<br />

Al Dirigente Scolastico della Scuola o Istituto<br />

……………………………………………………………………..<br />

Il/la sottoscritto/a padre/madre/tutore/tutrice ( sottolineare la voce corrispondente ) [1]<br />

Nome ……………………………………………………………………………………………………<br />

Cognome………………………………………………………………………………………………..<br />

Nato/a …………………………………………………. Il………………………………………………<br />

Residente a ……………………………………………………………………………………………..<br />

Indirizzo ………………………………………………………………………………………………….<br />

MODELLO F<br />

dell’alunno/a<br />

Nome………………………………………………………………………………………………………<br />

Cognome…………………………………………………………………………………………………..<br />

Nato/a……………………………………………………………………………………………………...<br />

Frequentante la classe……………sezione…………..Plesso………………………………………..<br />

Consapevole che chiunque rilascia dichiarazioni mendaci è punito ai sensi del Codice Penale e delle<br />

leggi speciali in materia, ai sensi e per gli effetti dell’art. 46 del DPR 445/2000<br />

DICHIARA<br />

Di essersi recato dal Dr………………………………………………… Medico di fiducia del bambino/a e di<br />

aver eseguito tutte le indicazioni fornite dallo stesso.<br />

Di aver effettuato il seguente trattamento antipediculosi<br />

con………………………………………………………..<br />

In data……………………………….. Di aver asportato tutte le lendini.<br />

Di aver eseguito analogo trattamento ai familiari infestati in<br />

data………………………………………………….<br />

E’ al corrente della possibilità di ripetere il trattamento a distanza di una settimana. ( Leggere Istruzioni<br />

Farmaco )


Firma del dichiarante [2] ………………………………………………..<br />

Data…………………………………………….<br />

Dichiarazione esente da imposta di bollo ai sensi dell’art. 37 DPR 28.12.2000 n. 445.<br />

Informativa ai sensi dell’art. 10 della Legge 675/1996: i dati sopra riportati sono prescritti dalle<br />

disposizioni vigenti ai fini del procedimento per il quale sono richiesti e verranno utilizzati esclusivamente<br />

per tale scopo.<br />

[1] La possibilità di utilizzare le dichiarazioni sostitutive è estesa anche agli extracomunitari con<br />

regolare permesso di soggiorno limitatamente agli stati, alle qualità personali e ai fatti certificabili o<br />

attestabili in <strong>It</strong>alia da soggetti pubblici.<br />

[2] la firma non va autenticata, nà deve necessariamente avvenire alla presenza dell’impiegato dell’Ente<br />

che ha richiesto il certificato.<br />

®<br />

Autocertificazione di avvenuto trattamento antipediculosi<br />

Al Dirigente Scolastico della Scuola o Istituto<br />

……………………………………………………………………..<br />

Io sottoscritto/a_________________________________________________________<br />

residente a____________________________________________________________<br />

Indirizzo_______________________________________________________________<br />

genitore/ tutore di_______________________________________________________<br />

frequentante la classe/sezione ____________________________________________<br />

MODELLO F1<br />

Dichiaro di aver eseguito a mio figlio il trattamento antipediculosi con asportazione di tutte le<br />

lendini. Per il trattamento è stato utilizzato il farmaco:<br />

farmaco_______________________________ in data_____________________<br />

Di aver eseguito analogo trattamento ai famigliari infestati in<br />

data___________________<br />

Sono al corrente dell’opportunità di ripetere il trattamento a distanza di una settimana.<br />

Firma_________________________________


Data____________________________________


IL DIARIO DEL PIDOCCHIO<br />

1)<br />

Alunno ________________________________________________________<br />

_______________________________ via_____ ____________________________<br />

2) Città ____<br />

__ _______ Telefono___________________________<br />

3) _______________________________ via_____ ____________________________ sede______________ classe__ sezione_<br />

Scuola _______<br />

__ _______<br />

____<br />

__ __<br />

4) Nome e cognome del genitore /<br />

tutore__________ _______________________________________________<br />

Controlli<br />

Segna in<br />

questa casella<br />

la data<br />

corrispondent<br />

e al lunedi<br />

Usa le caselle<br />

per segnare il<br />

giorno del<br />

controllo: fai<br />

una croce se<br />

non hai<br />

trovato<br />

pidocchi o<br />

uova, fai un<br />

cerchio se li<br />

hai trovati.<br />

settimana 1 settiman<br />

a 2<br />

Lun<br />

Mar<br />

Mer<br />

Gio<br />

Ven<br />

Sab<br />

Dom<br />

Trattamenti :<br />

annota qui i trattamenti effettuati<br />

Lun<br />

Mar<br />

Mer<br />

Gio<br />

Ven<br />

Sab<br />

Dom<br />

settiman<br />

a 3<br />

settimana<br />

4<br />

settimana<br />

5<br />

settimana<br />

6<br />

settimana<br />

7<br />

settimana<br />

8<br />

Lun Lun Lun Lun Lun Lun<br />

Mar Mar Mar Mar<br />

Mer Mer Mer Mer<br />

Mar<br />

Mer<br />

Mar<br />

Mer<br />

Gio Gio Gio Gio Gio Gio<br />

Ven Ven Ven Ven<br />

Sab Sab Sab Sab<br />

Dom<br />

Dom<br />

Nome e formulazione prodotto<br />

utilizzato ( es .: Milice;<br />

Dom<br />

Dom<br />

Ven<br />

Sab<br />

Dom<br />

Data di applicazione<br />

Ven<br />

Sab<br />

Dom<br />

settiman<br />

a 9<br />

Lun<br />

Mar<br />

Mer<br />

Gio<br />

Ven<br />

Sab<br />

Dom<br />

settiman<br />

a 10<br />

Lun<br />

Mar<br />

Mer<br />

Gio<br />

Ven<br />

Sab<br />

Dom<br />

Risultato: il trattamento è stato<br />

efficace? SI =


data__________________________<br />

___<br />

mousse, crema , gel) assenza pidocchi; NO =<br />

presenza pidocchi<br />

1^ applicazione<br />

2^ applicazione<br />

1^ applicazione<br />

2^ applicazione<br />

1^ applicazione<br />

2^ applicazione<br />

1^ applicazione<br />

2^ applicazione<br />

Firma del<br />

genitore/tutore_______________________________


ALLEGATO<br />

®


ALLEGATO


Ma cosa hai in testa!!….I pidocchi<br />

Trattamento e controllo<br />

L'uomo può essere parassitato da 3 sottospecie di pidocchi:<br />

ALLEGATO G 1<br />

• Pediculus Humanus Capitis ( pidocchio del capo ), che determina la forma di pediculosi<br />

più frequente<br />

• Pediculus Humanus Corporis ( pidocchio del corpo ) ancora, molto raro nei nostri climi<br />

• Pthirus Pubis ( pidocchio del pube o piattola ) trasmesso per contatto sessuale


Nel complesso, il primo è molto simile al secondo, sebbene un po’ più piccolo. Il pidocchio del<br />

corpo deriverebbe da un’evoluzione di quello del capo, dopo che l’uomo ha cominciato a<br />

vestirsi. Le due sottospecie non si distinguono geneticamente.<br />

La pediculosi del pube interessa la regione al di sopra degli organi genitali e quella<br />

anogenitale, ma nei maschi i parassiti possono essere presenti anche sui peli delle cosce,<br />

dell'addome, del petto e del viso. L'insetto adulto è lungo 1-2 mm ed ha un colore che varia dal<br />

grigio-bianco al giallo-bruno. Si attacca ai peli del pube, dove depone le uova. Il contagio<br />

avviene generalmente per contatto sessuale.<br />

Il fenomeno della Pediculosi dl Capo, ormai dilagante, sta diventando un vero e proprio<br />

problema per i genitori che, alle prese con shampoo e trattamenti aggressivi, tentano di<br />

debellarla. Resistenti ai trattamenti e aggressivi più che mai i pidocchi continuano a diffondersi<br />

indisturbati.<br />

L’infestazione colpisce persone di tutte le età ma studi osservazionali indicano che<br />

l’infestazione è più frequente nei bambini in età scolare, tra i 3 e gli 11 anni, soprattutto di<br />

sesso femminile, anche se non ci sono prove di una relazione con la frequentazione scolastica,<br />

così come non esistono dati riguardo un eventuale preferenza dei capelli sporchi rispetto a<br />

quelli puliti.<br />

Durante tutto il periodo che i bambini trascorrono a scuola, pertanto, molte famiglie si<br />

troveranno a che fare con i pidocchi della testa.<br />

Con la scoperta di questi insetti molte mamme si fanno assalire dall’angoscia e dai sensi di<br />

colpa.<br />

Niente panico! Con le armi giuste il nemico ha le ore contate.


CONSIDERAZIONI<br />

• il binomio pidocchio-sporcizia è falso; adorano i capelli puliti e profumati. Una cute pulita è una<br />

cute povera in termini di difese naturali che permette il loro insediamento; mentre la presenza di<br />

sebo o squame ne ostacola la sedimentazione<br />

• esiste da sempre, e chiunque può esserne affetto<br />

• passa da una testa all’altra indiscriminatamente<br />

• riescono a sopravvivere solo su esseri umani. Se rimossi dalla testa muoiono velocemente, di<br />

solito entro 24 ore.<br />

• il contagio avviene attraverso un contatto diretto tra capelli e capelli con una persona affetta<br />

da pidocchi della testa. Ciò è possibile quando si gioca, si tiene qualcuno tra le braccia o si<br />

lavora assieme molto da vicino<br />

• Il prurito non ha valore diagnostico ma può aumentare i sospetti


DEFINIZIONE: sapevate che……<br />

IL PIDOCCHIO DELLA TESTA …………<br />

Si trova principalmente nei bambini che vanno a scuola o nei centri di ritrovo di<br />

bambini, specialmente al rientro dalle vacanze<br />

può attaccare chiunque, i ricchi come i poveri<br />

si trova sia sui capelli puliti, sia sui capelli sporchi<br />

si nutre di sangue umano<br />

non causa sempre prurito<br />

è resistente allo shampoo comune<br />

può essere eliminato facilmente con l’uso di prodotti speciali per pidocchi<br />

non trasmette malattie<br />

non vive sugli animali domestici.<br />

• è un piccolo insetto<br />

• non ha né ali né gambe per volare e/o per saltare da una testa all’altra; può solo strisciare e<br />

nascondersi<br />

Habitat: il Pediculus Humanus Capitis è un ectoparassita obbligato permanente e strettamente ospitespecifico<br />

di soggetti che vivono in comunità: attua cioè l’intero ciclo vitale sul cuoio capelluto<br />

dell’uomo, causando prurito e attacca le sue uova ( lendini ) al fusto dei peli. Lontano dalla loro fonte di<br />

alimentazione non sopravvivono più di 48 ore. Il pidocchio può, dunque, vivere solo a contatto con<br />

il corpo umano ( non può contagiare gli animali ). Abbandona una testa solo quando costretto a<br />

trasferirsi su un nuovo ospite: questo succede, per esempio, in caso di febbre alta e prolungata o dopo<br />

la morte dell’ospite.<br />

Forma e dimensioni: ha una forma ovoidale, allungata o approssimativamente ellittica, è appiattito in<br />

senso dorso-ventrale ed è privo di ali (attero), conseguenza dell’adattamento dell’ospite. Il maschio è<br />

lungo 2-3 mm, la femmina 3-4 mm.<br />

• il loro colore può variare<br />

Colore: marrone-rossastro; la pigmentazione aumenta dopo un pasto a base di sangue.<br />

Arti: ha 6 zampe, costituite da coxa, trocantere, femore, tibia e tarso: quest’ultimo termina con uncini<br />

dentellati a pinza.


Emivita: ha un ciclo vitale di circa 30 giorni nei quali la femmina arriva a produrre fino a 140 uova che,<br />

saldamente attaccate alla base dei capelli, garantiscono il perpetuarsi della specie. Vive 4-6 settimane,<br />

eccezionalmente 8, e muore in 1-3 giorni se lontano dall’ospite; tuttavia, dopo un pasto, può vivere<br />

anche fino a 10 giorni.<br />

• succhia sangue<br />

Alimentazione: si nutre solo di sangue umano, è ematofago, e con una certa frequenza (ogni 2-3<br />

ore), dovuta al fatto che, ogni volta che succhia sangue, deve esercitare un’elevata differenza di<br />

pressione per superare la viscosità del sangue.<br />

IL CICLO VITALE<br />

Feci: si presentano sotto forma di una finissima polvere di colore bruno-nero che si può riscontrare,<br />

seppur raramente, sul colletto delle camicie o sul cuscino.


_____<br />

LA LENDINE<br />

Sono uova di colore bianco grigiastro che assomigliano alla forfora lucida e trasparenti<br />

Si trovano all’incirca a meno di 1 cm dal cuoio capelluto<br />

_____<br />

E’ il termine medico che indica l’ uovo dei pidocchi. Nella lotta alla pediculosi è lei che deve<br />

essere eliminata prima ancora dell’ insetto.<br />

Ventiquattro ore dopo la fecondazione la femmina del pidocchio comincia a deporre le uova, chiamate<br />

lendini, sul cuoio capelluto dell'ospite. Vengono deposte da 4 a 10 uova al giorno, eccezionalmente<br />

fino a 20. Le uova si schiudono dopo 7-10 giorni. Una volta schiuse, le lendini vuote rimangono adese<br />

al capello, seguendolo nella sua crescita.<br />

Nel corso della vita, una femmina può deporre complessivamente 55-300 lendini. Il numero delle<br />

lendini (da una decina a centinaia) è molto variabile da paziente a paziente e dipende soprattutto dalla<br />

durata dell’infestazione. La lendine:<br />

• è piccola, di 1 millimetro circa ( della grandezza della testa di uno spillo) ed ovale<br />

• se vitale ‘esplode’ quando schiacciata tra le unghie


• se morta ha gli orli corrugati<br />

• se dischiusa assomiglia a un piccolissimo uovo bollito, di colore chiaro con la parte superiore<br />

asportata<br />

• per un trattamento ottimale vanno rimosse tutte le uova possibili<br />

Le lendini sono ovali o piriformi, opache e di colore grigio scuro, se vitali, mentre si presentano<br />

biancastre e semi-trasparenti dopo la fuoriuscita della ninfa. Le dimensioni sono di 0.5-1 mm di<br />

lunghezza x 0.3 mm di larghezza: sono quindi ben visibili a occhio nudo.<br />

Sono COME saldamente SI MANIFESTA: ancorate con il polo QUALI inferiore I SINTOMI?<br />

alla base del capello, in corrispondenza dell’ostio<br />

follicolare, mediante un secreto sintetizzato dalle ghiandole colleteriche, annesse all’apparato<br />

riproduttore. Alla microscopia elettronica a scansione, la lendine appare completamente fusa al<br />

In<br />

capello<br />

genere<br />

in<br />

non<br />

una<br />

vi<br />

sorta<br />

sono<br />

di manicotto.<br />

sintomi, soprattutto se si tratta della prima volta che si prendono i pidocchi.<br />

In<br />

Sul<br />

una<br />

fusto<br />

minoranza<br />

del capello<br />

di casi<br />

le lendini<br />

l’unico<br />

sono<br />

segno,<br />

disposte<br />

è “ il<br />

a<br />

prurito<br />

fila indiana<br />

” risultato<br />

o a grani<br />

di numerose<br />

di rosario,<br />

punture,<br />

in numero<br />

dipendente<br />

di 2-3.<br />

da<br />

La<br />

una<br />

distanza<br />

sensibilizzazione<br />

delle lendini dall’ostio<br />

alla saliva<br />

follicolare<br />

del pidocchio,<br />

permette<br />

che<br />

di<br />

può<br />

calcolare<br />

essere<br />

da<br />

talmente<br />

quanto<br />

intenso<br />

tempo<br />

da<br />

dura<br />

indurre<br />

l’infestazione,<br />

a grattarsi di<br />

frequente<br />

considerando<br />

la testa.<br />

che i capelli crescono di 0.3-0.4 mm al giorno.<br />

Quando il pidocchio punge il cuoio capelluto inietta sostanze irritanti che provocano prurito e<br />

successive lesioni da grattamento.<br />

L’intensità del prurito varia da soggetto a soggetto ma può anche essere assente. Nel soggetto<br />

infestato per la prima volta il prurito può comparire anche dopo 4-6 settimane dalla puntura del<br />

pidocchio.<br />

Se il cuoio capelluto prude insistentemente, è da sospettare, pertanto, una pediculosi. È importante


vescicole eritematose escoriate, follicoliti pustolose e piodermiti secondarie, impetiginizzazione,<br />

adenopatie, febbricola, irritabilità e stanchezza dovute alla perdita di sonno per l’accentuarsi del prurito<br />

nelle ore notturne.<br />

Si possono manifestare anche lesioni bluastre.<br />

Quando i pidocchi si localizzano sulle ciglia possono causare blefarite.<br />

I rash diffusi eritemato-papulosi, roseoliformi o morbilliformi, che costituirebbero l’espressione clinica di<br />

un processo di sensibilizzazione verso proteine salivari e/o le feci del pidocchio, sono rari.<br />

L’altro segnale dell’infestazione è la presenza delle uova, ben visibili dietro alle orecchie e alla base<br />

del collo (i pidocchi adulti sono invece più difficili da individuare). La presenza di pidocchi può rivelarsi<br />

tale quando sono presenti sul cuscino una polvere secca e nera o residui di colore grigio.<br />

In pazienti con infestazioni di lunga data, sono stati eccezionalmente riscontrati pidocchi anche alle<br />

sopracciglia, alle ciglia ( Pediculosis Palpebrarum, che nulla ha a che vedere con il coinvolgimento<br />

cigliare da Phtirus Pubis), alla barba, alle ascelle e al pube.<br />

In letteratura, infine, sono stati riportati casi di pediculosi del capo accompagnata da astenia,<br />

depressione, irritabilità, febbre, cefalea, mialgie e pallore al volto. Questi sintomi esistono, tuttavia,


DIAGNOSI<br />

Diagnosi e complicanze<br />

La diagnosi di pediculosi del capo è, nella grande maggioranza dei casi, abbastanza facile: il paziente<br />

tipico è molto spesso un bambino che presenta un prurito intenso, localizzato soprattutto alla regione<br />

temporale, retro-auricolare e nucale.<br />

L’esame obiettivo evidenzia la presenza di lendini, che sono saldamente adese al fusto del capello. Gli<br />

insetti adulti sono in quantità modesta (generalmente non più di 10 su tutto il cuoio capelluto) o non<br />

osservabili. Il riscontro delle lendini può essere difficile nei bambini con capelli molto chiari.<br />

La presenza delle lendini non sempre costituisce un marker di infestazione in fase attiva: le uova<br />

possono persistere vuote, adese al fusto dei capelli, per intere settimane dopo la terapia.<br />

Un criterio per diagnosticare un’infestazione in fase attiva è la distanza delle lendini dal cuoio<br />

capelluto. Secondo i Centers for Disease Control ( CDC ) di Atlanta, la diagnosi di pediculosi in atto può<br />

essere fatta solo quando la maggior parte delle lendini è a una distanza inferiore a 6-6.5 mm dal cuoio<br />

capelluto.<br />

L’utilizzo di un pettine a denti fitti, con una distanza tra i denti inferiore a 0.3 mm, su capelli bagnati,<br />

può essere utile per la diagnosi, in quanto permette l’identificazione degli adulti in proporzione doppia<br />

rispetto ai casi diagnosticati con la sola ispezione diretta. Nei casi dubbi, l’esame microscopico delle<br />

lendini è dirimente.


Le papulo-vescicole eritematose escoriate, le follicoliti pustolose e l’impetiginizzazione testimoniano una<br />

sovrinfezione batterica, generalmente da Staphylococcus Aureus nel mondo occidentale e da<br />

Streptococcus Beta-hemolyticus di gruppo A nei Paesi del Terzo Mondo. Nei Paesi poveri con clima<br />

caldo-umido, in presenza di un’impetigine del cuoio capelluto, è sempre da prendere in considerazione la<br />

possibilità di una pediculosi pregressa o in atto.<br />

Le linfangiti e le linfadeniti regionali (occipitale e/o latero-cervicale) sono rare e si osservano soprattutto<br />

nei paesi con clima caldo-umido.


OBIETTIVI FORMATIVI<br />

Arginare il contagio utilizzando i giusti metodi per eliminare l’infestazione,<br />

uccidendo e rimuovendo tutti i pidocchi e le loro uova<br />

Il trattamento della pediculosi è giustificato solo se sono evidenti pidocchi viventi.<br />

Le lendini morte o dischiuse, che rimangono attaccate al pelo, diventano translucide<br />

o opalescenti e possono falsamente suggerire una infestazione attiva


PREVENZIONE<br />

La prevenzione e il controllo della pediculosi richiedono il coinvolgimento della Famiglia, della<br />

Scuola e del Servizio Sanitario.<br />

La Famiglia<br />

11. ..<br />

22. ..<br />

33. ..<br />

44. ..<br />

I genitori e/o i tutori avvisano la scuola della presenza della pediculosi del proprio figlio/a per<br />

evitare la diffusione nella comunità e le reinfestazioni<br />

le persone affette da pediculosi, confermata o sospetta, non devono frequentare spazi<br />

comunitari finché non ricevono un trattamento adatto. Il giorno successivo all’inizio del<br />

trattamento specifico possono essere riammessi nel contesto sociale. La presenza di poche<br />

uova residue non preclude la riammissione, decisione in ogni caso che deve essere affidata al<br />

medico<br />

non tagliare i capelli: è inutile perché le uova vivono solo a stretto contatto con il cuoio capelluto<br />

cominciare la cura che consiste nell’applicazione di uno specifico prodotto antipediculosi<br />

e nella spulciatura di uova e pidocchi da effettuare con un pettine a denti stretti ogni due<br />

giorni; nei lavaggi successivi è utile risciacquare i capelli con aceto bianco che, grazie al pH<br />

acido scioglie la sostanza adesiva che fissa le lendini ai capelli. L’asportazione manuale delle<br />

uova viene facilitata dopo aver bagnato i capelli con l’aceto diluito in acqua ( ¼ di aceto e ¾ di<br />

acqua ) o con soluzioni di acido formico all’8%.


55. ..<br />

66. ..<br />

77. ..<br />

88. ..<br />

99. ..<br />

1100. ..<br />

fare una verifica dopo 12 ore. Se dopo 8 o 1 2 ore dall’applicazione del prodotto, qualche<br />

insetto è ancora visibile ma i suoi movimenti sono lenti, non occorre ripetere il trattamento.<br />

Se invece, non sono rintracciabili insetti morti e si ha l’impressione che quelli presenti siano<br />

vitali come prima, è consigliabile consultare il proprio medico o farmacista.<br />

controllare tutti i componenti della famiglia: infatti, anche se i bambini sono i più colpiti,<br />

la possibilità di contagio non esclude gli adulti.<br />

non fare cure fai da te, spesso non sono sufficienti ed efficaci: rivolgersi al proprio medico<br />

non fare pasticci con i prodotti. Non trattare la persona infestata più di tre volte con lo stesso<br />

prodotto; nel caso in cui il trattamento risultasse inefficace, consultare il proprio medico o il<br />

farmacista di fiducia.<br />

Non utilizzare contemporaneamente o mescolare insieme prodotti diversi contro i pidocchi.<br />

restare in guardia per due settimane. E’ utile controllare i capelli del soggetto infestato, di tutti


settimane, fino a quando non si è sicuri di aver eliminato parassiti e uova.<br />

Il rischio di infestazioni in seguito a contatti personali è minimo. Tuttavia per prevenire eventuali<br />

reinfestazioni è necessario adottare alcuni accorgimenti riguardo all’ambiente domestico.<br />

1111. .. Come si elimina dall’ambiente<br />

Non è chiaro se condividere spazzole, pettini, berretti o suppellettili possa avere un ruolo nella<br />

trasmissione dei pidocchi. A scopo prudenziale sarà sufficiente seguire alcune semplici regole<br />

••<br />

••<br />

Tutto ciò che può essere lavato:<br />

- indumenti e biancheria da letto utilizzati dal soggetto infestato, nelle 48<br />

ore precedenti, vanno lavate in lavatrice a 60°<br />

- gli oggetti che non possono essere posti in lavatrice lavarli a secco<br />

Tutto ciò che non può essere lavato con le precedenti modalità ( esempio colli di<br />

pelo ) o oggetti ( esempio peluche ), giocattoli, indumenti vanno:


1122. ..<br />

1133. ..<br />

- sigillati in buste di plastica per due settimane<br />

Pettini, spazzole e fermagli devono essere disinfettati immergendoli per circa 1 ora in acqua<br />

bollente a 60°C in cui è stato sciolto un detersivo o sapone, o alcool denaturato, o per 10-20<br />

minuti sempre con acqua a 60°C addizionata all’antiparassitario utilizzato e risciacquati facendo<br />

attenzione ad eliminare le eventuali lendini presenti.<br />

Caschi per bicicletta o equitazione: eliminare i capelli con l’aspirapolvere o spazzola a rullo<br />

autoadesivo e lavare il casco con acqua calda<br />

Non fare sforzi inutili per pulire l’ambiente non sono indicati trattamenti di disinfestazione:<br />

Può essere utile e sufficiente la normale pulizia quotidiana per divani e poltrone utilizzando i<br />

normali apparecchi aspiranti, avendo cura di eliminare il sacchetto ogni volta o evitarne l’uso<br />

per 2 giorni.<br />

Non si consiglia di utilizzare disinfestanti spray per il mobilio e soprammobili della casa. Questo non solo<br />

è inefficace per controllare la diffusione dei pidocchi ma può anche causare un serio rischio alla salute<br />

della gente o degli animali esposti a prodotti potenzialmente tossici.<br />

evitare l’uso comune di pettini, spazzole, fermagli, berretti<br />

mantenere una accurata e regolare cura dei capelli, controllandoli periodicamente dietro<br />

la nuca, alle tempie e dietro le orecchie.<br />

Tutti gli accorgimenti sopraelencati dovranno essere effettuati anche dai famigliari<br />

del soggetto infestato e dalle persone con cui ha avuto contatti stretti<br />

Non è necessario disinfestare gli animali domestici


La Scuola<br />

11. ..<br />

22. ..<br />

La scuola, qualora sospetti casi di infestazione da pidocchi, per visione diretta delle uova o dei<br />

pidocchi o per frequente grattamento della testa, deve darne tempestiva comunicazione alla<br />

famiglia, informandola della necessità di un controllo sanitario del bambino presso il medico<br />

curante.<br />

In caso di rifiuto esplicito del genitore a seguire la prassi raccomandata, la scuola è tenuta a<br />

non riammettere il ragazzo in collettività, fino a che non presenta idonea certificazione<br />

di riammissione.<br />

3. La scuola, qualora sia a conoscenza di casi accertati di pidocchi, è tenuta a informare i genitori<br />

della classe in cui si sono manifestati i casi, distribuendo il materiale informativo predisposto dal<br />

SISP, <strong>DISTRETTO</strong>, affinché le norme preventive vengano seguite con scrupolo e il fenomeno<br />

sia affrontato in modo appropriato e senza allarmismi.<br />

La disinfestazione dei luoghi scolastici è una manovra inutile. Sono i bambini che portano<br />

questi insetti a scuola, o nelle comunità in genere… I pidocchi non saltano dal pavimento


Il Servizio Sanitario<br />

.<br />

11. ..<br />

La struttura sanitaria del Distretto o del Sisp effettua:<br />

- incontri di educazione sanitaria sia con le famiglie che con il personale scolastico<br />

- informazione/formazione, sensibilizzazione e consulenza specificatamente rivolta alle<br />

figure professionali coinvolte nel processo di prevenzione/gestione della pediculosi:<br />

Dirigenti Scolastici, Insegnanti referenti per l’educazione alla salute, Pediatri e Medici di<br />

famiglia, Farmacisti.<br />

- controlli nelle scuole, per la promozione di una corretta diagnosi e per un uso adeguato<br />

dei pediculocidi<br />

All’ASL è, inoltre, affidata, ai sensi del DM 15.12.90 la gestione delle notifiche di<br />

pediculosi.


COME PREVENIRE I PIDOCCHI ……<br />

Non esiste farmaco che possa prevenire l’infestazione<br />

L’utilizzo profilattico di insetticidi ed il lavaggio regolare dei capelli con prodotti pediculocidi è<br />

inefficace per “ tenere lontani ” i pidocchi<br />

Si possono però applicare misure preventive che aiutino a spezzare la catena del<br />

contagio, diretta od indiretta, tra portatore del pidocchio e la successiva vittima…<br />

Solo uno screening rapido ed il trattamento delle persone infestate può prevenire il diffondersi<br />

dei pidocchi<br />

In caso di infestazione certa, per interrompere la catena di trasmissione, la cosa più importante<br />

è effettuare subito un trattamento antiparassitario<br />

Inoltre, i familiari, i compagni di asilo o di scuola e tutte le persone che nell’ultimo mese hanno avuto<br />

contatti con la persona infestata devono sottoporsi ad un controllo accurato per escludere la<br />

presenza del parassita.<br />

Per questo è fondamentale segnalare al più presto l’infestazione ai responsabili della comunità<br />

abitualmente frequentata da chi ha i pidocchi, in modo che anche gli altri possano attuare le<br />

opportune misure di controllo.<br />

Nella prevenzione e nel controllo dei pidocchi è necessaria l’attiva collaborazione dei<br />

genitori, attori principali delle ispezioni sistemiche e ripetute del capo dei loro figli<br />

Fondamentali sono alcune norme igieniche, valutando la efficiente capacità riproduttiva dei pidocchi,<br />

la loro dispersione nell’ambiente a causa di spazzolature e trattamenti, l’uso promiscuo di poltrone e<br />

poggiatesta e la loro capacità, se espulsi, di trovare un nuovo organismo ospite.<br />

Per questo è necessario il controllo settimanale della testa del bambino.<br />

E’ utile, pertanto:<br />

• lavare i capelli una volta la settimana<br />

• usare un pettinino a denti stretti; le lendini ( uova del pidocchio ) si riconoscono perché, al<br />

contrario di forfora e sebo che sono facilmente asportabili, aderiscono bene al capello grazie<br />

ad una sostanza adesiva che i pidocchi secernono.<br />

-


• Ricordare ai bambini di:<br />

- evitare i contatti diretti e prolungati testa a testa<br />

- tenere legati i capelli<br />

• Educare i bambini ad:<br />

- evitare di ammucchiare i capi di vestiario gli uni sugli altri; tenere cappelli e sciarpe<br />

dentro la manica della giacca evitare di scambiarsi spazzole e asciugamani<br />

• Informare la scuola, il centro di ritrovo per bambini e qualsiasi persona che sia stata a<br />

stretto contatto con la persona infestata al più presto possibile<br />

• Momentaneamente tenere il bambino infestato a casa fino a quando non è stato fatto il<br />

primo trattamento<br />

• Controllare i capelli di tutti i componenti della famiglia


COME SI POSSONO PRENDERE I PIDOCCHI<br />

Contrariamente a quanto molti ritengono il pidocchio non salta, non vola, da una testa all’altra, -<br />

chi ha i capelli lunghi non corre maggiori rischi di infestarsi - e gli animali domestici non<br />

rappresentano una fonte di trasmissione.<br />

Il contagio diretto testa – testa è la principale modalità di contagio: ( sono necessari circa 30 secondi<br />

affinché un pidocchio si trasferisca da una testa all'altra ).<br />

Le modalità di gioco e la stretta convivenza portano a far sì che siano i bambini in età scolare i soggetti<br />

più colpiti, qualunque sia il grado di pulizia dei capelli e, di conseguenza, i loro familiari.<br />

Condizioni socio-ambientali di promiscuità e affollamento possono favorire la propagazione del contagio<br />

anche tra gli adulti.<br />

Il contagio indiretto, attraverso contatti di effetti personali come cappelli, pettini, spazzole, federe,<br />

poggia testa, divani, lenzuola, tappeti, occhiali e così via, è più difficile e meno frequente.<br />

E’ bene ricordare che .prendere i pidocchi non rappresenta un segnale di scarsa igiene<br />

personale e può colpire persone di qualsiasi strato sociale


COME CERCARE CON SUCCESSO I PIDOCCHI O LE LENDINI…<br />

L’ispezione dei capelli bagnati, preferibilmente con un pettine con denti molto stretti e fini, destinato a<br />

questo scopo, consente la diagnosi più facile e con probabilità raddoppiate rispetto ad un controllo<br />

su capelli asciutti.<br />

Risulta inefficace, pertanto, effettuare controlli nelle classi dove si sono verificati i casi di<br />

pediculosi.<br />

Quando esaminare:<br />

• Almeno 1 - 2 volte alla settimana, dopo il normale lavaggio dei capelli, parzialmente asciugati<br />

e, specialmente quando i bambini sono appena ritornati a scuola dopo le vacanze.<br />

• Una volta al giorno nel caso in cui ci sia una infestazione di pidocchi a scuola o nelle<br />

comunità che il bambino frequenta<br />

• Se un bambino torna a casa e dice di avere prurito o non dice niente ma si gratta il capo in<br />

continuazione, è necessario un controllo ogni 3 – 4 giorni per almeno 2 settimane<br />

• Come?<br />

• Il genitore, la mamma per lo più, deve mettere il bambino sotto una buona luce - una lente di<br />

ingrandimento può essere utile - con la testa appoggiata su un panno o della carta di colore<br />

bianco e pettinare i capelli, umidi e trattati con un balsamo ammorbidente, con un<br />

pettine a denti stretti, in modo molto meticoloso per almeno 30 minuti, dietro le orecchie e dietro la<br />

nuca<br />

I pettini più efficaci sono quelli a denti lunghi, molto fitti con distanza interdentale inferiore a 0,3<br />

millimetri, arrotondati all’estremità, di acciaio inossidabile.<br />

PER CHI HA I CAPELLI CORTI<br />

È preferibile pettinare i capelli partendo da dietro il collo verso l’alto<br />

PER CHI HA I CAPELLI LUNGHI<br />

Separare i capelli in ciocche e pettinare ogni ciocca, grattando il cuoio capelluto e facendo scivolare il pettine dalla<br />

radice fino alla punta dei capelli; ripetere lo stesso procedimento su tutti i capelli<br />

Se sul panno si notano dei puntini di colore marrone brunastro che si muovono si tratta di<br />

pidocchi


COME ASPORTARE….Pidocchi e Lendini<br />

Nel caso in cui si riceve una comunicazione dalla scuola o dal centro ritrovo dei bambini che ti<br />

informa che il proprio figlio può avere i pidocchi o le lendini, o in caso di continuo trattamento<br />

della testa si deve:<br />

11. ..<br />

22. ..<br />

33. ..<br />

44. ..<br />

55. ..<br />

Mettere la testa sotto una buona luce, in un luogo illuminato con luce diffusa, ( la luce diretta potrebbe<br />

rendere più difficile l’individuazione delle uova, a causa del loro aspetto bianco translucido ). Una<br />

lente di ingrandimento può essere utile.<br />

Con un normale pettine applicare un qualsiasi tipo di balsamo per capelli su capelli asciutti e spazzolati<br />

( senza nodi ) o mettere un asciugamano bagnato sulla testa per circa trenta minuti per facilitare il<br />

distaccamento delle lendini dai capelli<br />

Questa operazione stordisce, anche, il pidocchio e gli rende difficile il suo aggrapparsi ai capelli o il suo correre<br />

in giro<br />

Per capelli corti: a) grattare dolcemente il cuoio capelluto e far scivolare il pettine lungo i capelli partendo<br />

dalla radice fino alla fine del capello<br />

Per i capelli lunghi: a) prendere i capelli a ciocche, larghe 2 centimetri, e una alla volta, con un pettine a<br />

denti stretti<br />

b) pettinare i capelli partendo dall’estremità scivolando verso il cuoio capelluto e, dopo<br />

pettinarli normalmente dalla radice alle punte<br />

Le ciocche o i capelli si possono separare con fermacapelli o elastici, e questi alla fine devono essere buttati via<br />

Effettuare per ogni ciocca 2 passate di pettinino<br />

Cercare pidocchi e lendini, specialmente dietro le orecchie o dietro la nuca<br />

66. .. Sfregare il balsamo per capelli dal pettine stretto su un tovagliolo di carta o carta velina<br />

77. .. Ogni volta che si passa il pettine attraverso i capelli controllare il pettine a denti stretti e la carta usata per<br />

vedere se ci sono uova o pidocchi.<br />

La presenza di un gran numero di uova, richiede una ripetuta ed accurata ricerca del parassita vivo<br />

88. .. Pettinare nuovamente tutte le parti del capo, almeno 4 o 5 volte<br />

99. .. Per rimuovere una lendine che non si è ancora staccata dopo il passaggio del pettine, utilizzare le<br />

unghie o le pinze per ciglia, facendo trascinare fuori la lendine dal capello<br />

1100. .. Dopo aver utilizzato il pettine, metterlo a bagno in acqua molto calda<br />

• Se si trovano pidocchi o uova, i capelli del bambino dovrebbero essere trattati.<br />

• Se il bambino è stato trattato recentemente e si trovano solo uova vuote e dischiuse, forse non occorrerà ripetere il<br />

trattamento dato che le uova vuote potrebbero far parte dell’episodio precedente. Lendini non vitali, infatti, possono<br />

persistere su tutta la lunghezza del capello, per mesi dopo la cura.<br />

1111. .. Lavarsi le mani dopo ogni controllo<br />

Tutte le lendini visibili a distanze superiori ad 1 centimetro dalla radice del capello sono vuote.


Se si trovano….. Pidocchi e/o Lendini<br />

11. ..<br />

22. ..<br />

33. ..<br />

44. ..<br />

Fare il trattamento solo a quelli che hanno i pidocchi o le lendini<br />

Il trattamento è efficace quando i membri della famiglia infestati sono trattati<br />

contemporaneamente<br />

Applicare gli appositi prodotti per i pidocchi quanto prima<br />

Informare la scuola, il centro di ritrovo per bambini e qualsiasi persona che sia stata a diretto<br />

contatto con la persona infestata al più presto possibile<br />

Momentaneamente tenere il bambino a casa fino a quando non è stato fatto il primo trattamento<br />

Controllare i capelli di tutti i componenti della famiglia


I PIDOCCHI E LA COMUNITA’. I REGOLAMENTI<br />

In conformità con le Leggi Sanitarie, in applicazione alle norme contumaciali ministeriali<br />

( malattie infettive) e alla Circolare Ministeriale n. 4 del 13 Marzo 1998<br />

caso questo non avvenga, gli alunni dovranno essere allontanati fino alla presentazione<br />

della documentazione necessaria.<br />

si prevede:<br />

l’allontanamento dalla frequenza scolastica, dai centri diurni e dai nidi infantili, fino<br />

all'avvio di idoneo trattamento disinfestante, nel caso di accertata pediculosi. Un<br />

bambino, affetto da pidocchi della testa, può ricevere il trattamento alla sera e tornare<br />

a scuola il giorno dopo, anche qualora delle uova fossero ancora presenti *<br />

la riammissione alla frequenza scolastica con certificato del medico curante.<br />

* N.B. L'eliminazione delle lendini (uova) non è considerata indispensabile per la<br />

riammissione; è tuttavia fortemente raccomandata per:<br />

- evitare confusioni diagnostiche<br />

- diminuisce il rischio di reinfestazione<br />

- evitare che il trattamento venga ripetuto più volte solo per la presenza di uova<br />

che potrebbero non essere più vitali<br />

una tempestiva comunicazione alla famiglia, da parte della scuola, nel caso di<br />

sospetta pediculosi, per visione diretta delle uova o dei pidocchi o per il frequente<br />

trattamento della testa.<br />

la riammissione a scuola con autocertificazione dei genitori che è stato:<br />

- effettuato il trattamento ed eventualmente sono state asportate le lendini<br />

- il trattamento non è stato necessario per l’assenza di parassiti e/o di lendini<br />

l’invito, oltre alla procedura sopra descritta, agli altri genitori, nel caso si siano verificati<br />

casi sospetti nella classe, ad una particolare attenzione al fenomeno<br />

l’esibizione, per poter frequentare la comunità, di certificazione medica di non<br />

contagiosità dei casi accertati e dei casi sospetti, nell’evenienza di frequenti recidive,<br />

legate soprattutto alla scarsa sensibilità al problema da parte di alcuni genitori. Nel<br />

la certificazione di non contagiosità per intere classi, qualora si verifichino situazioni di<br />

particolare gravità


PRINCIPI DI TRATTAMENTO: COME SI ELIMINA DALLA TESTA<br />

I prodotti in commercio sono molti ma la scelta deve ricadere su farmaci che eliminano sia i<br />

pidocchi ( pediculocidi ) che le uova ( ovocidi )sotto forma di SCHIUMA, CREMA e GEL.<br />

Gli shampoo, le lozioni e le polveri sono molto meno attivi.<br />

L’efficacia del trattamento dipende dalla scrupolosa osservanza delle istruzioni e dalla ripetizione<br />

dell’applicazione a distanza di 7 giorni.


22. ..<br />

33. ..<br />

Permetrina - Sostanza sintetizzata dalle piretrine naturali presenta un meccanismo d’azione<br />

sovrapponibile a quello delle piretrine e una minore attività ovicida (60%). L’assorbimento è<br />

minimo (


55. ..<br />

Nell’intervallo tra il primo e i successivi trattamenti si utilizza il pettine stretto per controllare la<br />

guarigione e facilitare l’asportazione delle lendini.<br />

Controindicato per bambini sotto i 2 anni, donne gravide o che allattano.<br />

Un’altra promettente alternativa è data da un prodotto a base di dimeticone ( Hedrin ) in<br />

lozione, un tipo di silicone. Agisce per un processo fisico, come il precedente, ricoprendo e<br />

soffocando il pidocchio e le sue uova.<br />

Si applica uniformemente sui capelli asciutti, si massaggia il cuoio capelluto per favorire<br />

uniformemente la distribuzione del prodotto e lo si lascia asciugare naturalmente. Ogni


1<br />

2<br />

3<br />

4<br />

5<br />

6<br />

7<br />

ISTRUZIONI PER L’USO DI PRODOTTI A BASE DI PERMETRINA<br />

• LAVARE I CAPELLI CON UN COMUNE SHAMPOO SENZA BALSAMO<br />

• RISCIACQUARE I CAPELLI ED ASCIUGARE CON UN ASCIUGAMANO<br />

• AGITARE BENE LA BOTTIGLIA PER MISCELARE IL PRODOTTO<br />

• METTERE CIRCA 25-50 ML DI PRODOTTO SUL CUOIO CAPELLUTO<br />

• MASSAGGIARE SCRUPOLOSAMENTE TUTTI I CAPELLI IN PARTICOLAR<br />

MODO SULLA NUCA E DIETRO LE ORECCHIE<br />

• LASCIARE IN POSA PER 10 MINUTI<br />

• RIMUOVERE LENDINI E PIDOCCHI CON IL PETTININO METALLICO IN<br />

DOTAZIONE<br />

• SCIACQUARE ACCURATAMENTE I CAPELLI<br />

• ASCIUGARE I CAPELLI CON UN ASCIUGAMANO O UN ASCIUGACAPELLI<br />

• L’ASCIUGAMANO PUO’ ESSERE LAVATO ASSIEME A TUTTI GLI ALTRI<br />

INDUMENTI<br />

• PETTINARE I CAPELLI OGNI GIORNO CON UN PETTINE A DENTI STRETTI<br />

NON USARE ACETO O CONDIZIONANTI DEI CAPELLI NEI 10 GIORNI SUCCESSIVI IL TRATTAMENTO


1<br />

2<br />

3<br />

4<br />

5<br />

6<br />

ISTRUZIONI PER L’USO DI PRODOTTI A BASE DI PIRETRINA<br />

• APPLICARE DAI 25 - 50 ML DI PRODOTTO SUI CAPELLI ASCIUTTI E<br />

MASSAGGIARE SCRUPOLOSAMENTE FACENDO PARTICOLARE ATTENZIONE<br />

DIETRO LA NUCA E LE ORECCHIE<br />

• LASCIARE IN POSA PER 10 MINUTI<br />

• AGGIUNGERE GRADUALMENTE L’ACQUA FINO A FORMARE LA SCHIUMA<br />

• RIMUOVERE LENDINI E PIDOCCHI CON IL PETTININO METALLICO IN<br />

DOTAZIONE<br />

• SCIACQUARE ACCURATAMENTE I CAPELLI CON ACQUA<br />

• ASCIUGARE I CAPELLI CON UN ASCIUGAMANO O UN ASCIUGACAPELLI<br />

• L’ASCIUGAMANO PUO’ ESSERE LAVATO ASSIEME A TUTTI GLI ALTRI<br />

INDUMENTI<br />

• PETTINARE I CAPELLI OGNI GIORNO CON UN PETTINE A DENTI STRETTI


ISTRUZIONI PER L’USO DI PRODOTTI A BASE DI ESTRATTO DI NOCE DI<br />

COCCO – OLIO ESSENZIALE DI ANICE – YLANG YLANG<br />

1<br />

2<br />

3<br />

4<br />

5<br />

6<br />

• VAPORIZZARE CON CURA SUI CAPELLI ASCIUTTI IN MODO DA INUMIDIRE<br />

TUTTA LA CAPIGLIATURA.<br />

MASSAGGIARE IN MODO DA IMPREGNARE LA TOTALITA’ DEL CUOIO<br />

CAPELLUTO E DEI CAPELLI<br />

• LASCIARE IN POSA PER 15 MINUTI<br />

• LAVARE I CAPELLI CON SHAMPOO ABITUALE ED EVENTUALMENTE<br />

APPLICARE UN BALSAMO<br />

• RIMUOVERE LENDINI E PIDOCCHI CON IL PETTININO METALLICO IN<br />

DOTAZIONE<br />

• SCIACQUARE ACCURATAMENTE I CAPELLI CON ACQUA<br />

• ASCIUGARE I CAPELLI CON UN ASCIUGAMANO O UN ASCIUGACAPELLI<br />

• L’ASCIUGAMANO PUO’ ESSERE LAVATO ASSIEME A TUTTI GLI ALTRI<br />

INDUMENTI<br />

• PETTINARE I CAPELLI OGNI GIORNO CON UN PETTINE A DENTI STRETTI<br />

Ma non solo il principio attivo del prodotto è importante; anche la formulazione fa la sua parte.<br />

In commercio si trovano anche preparazioni di altro tipo: creme, schiume e gel.<br />

- Sono preferibili le lozioni che rilasciano alte concentrazioni di insetticidi in un'applicazione<br />

Il loro uso richiede cautela per evitare qualsiasi tipo di contatto con le membrane mucose.


I prodotti usati contro i pidocchi della testa devono essere usati su tutte le parti del capo e dei capelli.<br />

Un solo trattamento non riesce mai ad uccidere tutte le uova, è necessario perciò<br />

che si facciano due applicazioni a distanza di sette giorni una dall’altra.<br />

L’obiettivo del primo trattamento è di uccidere tutti i pidocchi, il secondo è di uccidere i


Controllare la resistenza<br />

Viene consigliata una riapplicazione dopo 7-10 giorni; questa seconda somministrazione può essere<br />

evitata se il prodotto mantiene una sufficiente attività residua, ma non bisogna dimenticare che questa<br />

caratteristica può promuovere il fenomeno della resistenza<br />

o I prodotti per pidocchi della testa rientrano in una delle seguenti categorie a seconda del<br />

composto attivo che contengono:<br />

- Piretrine


GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO E BAMBINI MOLTO PICCOLI<br />

Asportare i pidocchi e le lendini con l’ausilio del solo pettine a denti fitti è possibile ma<br />

impegnativo, richiede tempo e costanza con un rischio di un possibile fallimento più alto rispetto ad un<br />

antiparassitario.<br />

La rimozione meccanica di uova e pidocchi con l’uso del solo pettine può essere un’alternativa che<br />

andrebbe riservata alle persone nelle quali cautelativamente si preferisce non utilizzare un<br />

antiparassitario:in casi di controindicazioni, come l’asma, in gravidanza e/o allattamento,<br />

nell’intolleranza ai prodotti di tipo chimico, nei bambini molto piccoli.<br />

In questi casi si può effettuare, pur con molti limiti, la rimozione totalmente manuale sia delle uova che


ATTENZIONE . . . . .<br />

Alcuni shampoo e lozioni ( es. Aftir shampoo; Step 2 Lice Egg Remover Natural Mousse ) promossi come<br />

specifici per la detersione dei capelli dopo l'uso dell'antiparassitario, non presentano vantaggi rispetto ai<br />

comuni shampoo delicati e sono più costosi.<br />

L'affermazione che alcuni prodotti ( es. PreAftir, Mom lozione ) "creano un ambiente sfavorevole<br />

all'insediamento dei pidocchi" è fuorviante e non dimostrata.<br />

Il controllo regolare di capelli e cuoio capelluto rappresenta la miglior forma di prevenzione.<br />

L’efficacia dei prodotti è dovuta a:<br />

1. idonea formulazione<br />

2. corretto utilizzo con:


Come si cura<br />

Eseguire un trattamento specifico<br />

con prodotti antiparassitari<br />

in grado di uccidere<br />

pidocchi, da acquistare in<br />

farmacia


Cercare di sfilare tutte le lendini rimaste<br />

o manualmente o utilizzando un pettine<br />

a denti molto fitti pettinando<br />

accuratamente ciocca per ciocca i<br />

capelli partendo dalla radice<br />

Disinfettare lenzuola e abiti lavandoli in<br />

acqua calda o a secco ( in particolare i<br />

cappelli ), e lavare e disinfestare<br />

accuratamente pettini e spazzole<br />

CIRCOLARE N. 4 DEL 13 MARZO 1998 – PROTOCOLLO 400. 3/26/1189<br />

- MISURE DI PROFILASSI PER ESIGENZE DI SANITA’ PUBBLICA - PROVVEDIMENTIO<br />

DA ADOTTARE NEI CONFRONTI DI SOGGETI AFFETTI DA ALCUNE MALATTIE<br />

INFETTIVE E DEI LORO CONVIVENTI E/O CONTATTI -<br />

PEDICULOSI – FTIRIASI<br />

CLASSE DI NOTIFICA: IV<br />

ICD – 9 132-132.9<br />

Periodo di<br />

incubazione<br />

Periodo di<br />

contagiosità<br />

Può facilitare questa operazione<br />

applicare sui capelli una soluzione di<br />

acqua 3/4 e aceto 1/4<br />

Provvedimenti per il malato Provvedimenti per<br />

conviventi e contatti


In condizioni<br />

ottimali, per<br />

il ciclo vitale<br />

dei pidocchi,<br />

da sei a dieci<br />

giorni in<br />

caso di<br />

infestazione<br />

con uova<br />

Sino a<br />

quando uova,<br />

forme larvali<br />

o adulte sono<br />

presenti e<br />

vitali sulle<br />

persone<br />

infestate o su<br />

indumenti ed<br />

altri fomites<br />

In caso di infestazione da<br />

Pediculus humanus corporis<br />

isolamento da contatto per almeno<br />

di 24 ore dall’inizio di un adeguato<br />

trattamento disinfestante. Il<br />

trattamento disinfestante consiste<br />

nell’applicazione di talco contenete<br />

DDT al 10 % o Malathion all’ 1 %<br />

o permetrina allo 0,5 % o altri<br />

insetticidi. Gli indumenti vanno<br />

trattati con gli stessi composti<br />

applicati sulle superfici interne<br />

oppure lavati con acqua bollente.<br />

In caso di infestazioni da<br />

Pediculus humanis capitis,<br />

restrizioni della frequenza delle<br />

collettività fino all’avvio di<br />

idoneo trattamento<br />

disinfestante, certificato dal<br />

medico curante.<br />

Il trattamento disinfestante,<br />

consistente in applicazione di<br />

shampoo medicati contenenti<br />

permetrina all’1% o piretrine<br />

associate a piperonil-butossido,<br />

o benzil-benzoato o altri<br />

insetticidi, deve essere<br />

periodicamente ripetuto ogni 7 –<br />

10 giorni per almeno un mese.<br />

Pettine e spazzole vanno<br />

immersi in acqua calda per 10<br />

minuti e/o lavati con shampoo<br />

antiparassitario.<br />

In caso di infestazioni da Phthirus<br />

pubis le zone interessate vanno<br />

rasate; i trattamenti disinfestanti<br />

sono simili a quelli da adottare per<br />

il P. humanus capitis e, se non<br />

sufficienti, vanno ripetuti dopo 4 - 7<br />

giorni di intervallo.<br />

Sorveglianza sanitaria<br />

per l’identificazione di altri<br />

casi di altri casi di<br />

parassitosi, e<br />

conseguente trattamento<br />

disinfestante.<br />

I compagni di letto ed i<br />

partners sessuali di<br />

soggetti infestati da<br />

Phthirus pubis devono<br />

essere trattati in via<br />

profilattica con gli stessi<br />

prodotti impiegati per i<br />

casi di infestazione<br />

conclamata.


IN QUALI CASI IL TRATTAMENTO E’ UTILE<br />

• Quando sono presenti pidocchi vivi anche in assenza di lendini<br />

• Quando sono presenti pidocchi vivi e lendini nel primo centimetro dalla radice del capello


IN QUALI CASI IL TRATTAMENTO E’ INUTILE SE NON DANNOSO<br />

• Quando viene eseguito a scopo preventivo<br />

• Quando si ritiene erroneamente di essere parassitati<br />

• Quando non vengono rispettate le istruzioni per l’uso indicate nel foglietto illustrativo del<br />

prodotto<br />

L’ uso scorretto dei farmaci:<br />

• aumenta le resistenze dei parassiti<br />

• rende inefficace la cura quando servirebbe<br />

• espone al rischio di tossicità, particolarmente alta nei bambini di età inferiore ai 2 - 3 anni il<br />

cui trattamento deve essere prescritto dal medico curante


DIVERSI APPROCCI<br />

Carbarile ( Azolin polvere ), malathion ( Aftir gel ) e piretrine ( Milice mousse termosensibile ),<br />

permetrina ( Nix crema ) e fenotrina, sono efficaci nella pediculosi del capo,<br />

anche se in alcune aree il pidocchio ha sviluppato resistenze e sono stati segnalati fenomeni di<br />

resistenza a due o più antiparassitari.<br />

Il benzile benzoato non è disponibile in <strong>It</strong>alia in formulazione adeguata, ma è meno efficace degli<br />

altri principi attivi.<br />

La pediculosi dl capo dovrebbe essere trattata con lozioni o formulazioni liquide acquose,<br />

preferibili alle lozioni alcoliche, non consigliabili per il loro potere irritante sulla cute escoriata.<br />

E’ raccomandabile un tempo adeguato di posa di 12 ore o un trattamento durante l’intera notte<br />

per garantire la morte delle uova.<br />

Gli shampoo in commercio sono troppo diluiti per essere efficaci.<br />

In virtù di quanto sopra, come regola generale, in caso di infestazione si può consigliare<br />

di procedere come segue:<br />

1. Un primo trattamento con PARANIX ( eseguendo l’applicazione come da istruzioni )<br />

2. In caso di fallimento procedere con Permetrina 1% (Nix ) o Piretrina sinergizzata ( Milice )<br />

( seguendo le avvertenze ) con la prima applicazione e successivamente con la seconda a<br />

distanza di circa una settimana )<br />

E’ consigliabile un tempo di applicazione di almeno 30 minuti, più lungo di quello consigliato<br />

dal fabbricante<br />

3. In caso di ulteriore fallimento procedere ad un terzo trattamento con il prodotto, tra i due sopra,<br />

non utilizzato nel primo trattamento<br />

4. Solo nel caso in cui dovesse rendersi necessario un ulteriore trattamento si passi al Malathion<br />

5% ( Aftir gel ).


5. Per eliminare le uova è conveniente usare un pettine a denti molto fitti o intervenire<br />

manualmente.<br />

Per ottenere un buon risultato, dopo aver risciacquato i capelli dallo shampoo, occorre<br />

bagnare i capelli con acqua e aceto tiepidi ( 100 gr. di aceto diluiti in un litro di acqua calda ):<br />

ciò è necessario poiché il materiale che mantiene attaccate le lendini al pelo viene rimosso<br />

solo con acidi o alcali a caldo.


E SE RIMANGONO PIDOCCHI VIVI ANCHE DOPO IL TRATTAMENTO<br />

Non tutti i pidocchi muoiono durante l’applicazione dell’antiparassitario; alcuni possono<br />

richiedere più tempo del previsto.<br />

• Può capitare, perciò, che nelle 12-24 ore che seguono il trattamento sul cuoio<br />

capelluto siano ancora visibili alcuni pidocchi.<br />

Si tratta, tuttavia, di pochi superstiti dotati di scarsa mobilità, segno che l’antiparassitario<br />

sta producendo il suo effetto letale.<br />

Questi pidocchi “in fin di vita” si possono rimuovere con il pettine a denti fitti.<br />

• Se, invece, sul cuoio capelluto sono ancora presenti pidocchi vitali, pienamente mobili,<br />

- può essere il segnale dell’insuccesso del trattamento ( ad esempio per errato tempo di<br />

contatto dell’antiparassitario )<br />

- o potrebbe trattarsi di una nuova infestazione.<br />

In pratica quando, nonostante una corretta applicazione, il trattamento fallisce, deve essere<br />

cambiata la classe di insetticida, per esempio dai piretroidi al malathion o viceversa.<br />

Se si sospetta una riduzione della sensibilità è necessario ripetere il trattamento con lo stesso farmaco,<br />

ma con quantità maggiore del prodotto (50 mL) a una settimana d'intervallo.<br />

-<br />

In entrambi i casi è necessario effettuare un nuovo trattamento, preferibilmente utilizzando un prodotto<br />

diverso da quello usato in precedenza. In questo modo si riduce il rischio che, attraverso esposizioni<br />

ripetute, i pidocchi divengano resistenti ad un antiparassitario.


Nessuna attività ( scolastica e parascolastica ) deve essere sospesa<br />

E’ SBAGLIATO chiudere scuole o sospendere attività parascolastiche<br />

E’ SBAGLIATO disinfestare aule, bagni, palestre o altri ambienti<br />

E’ ERRONEO scambiarsi pettini, spazzole, cappelli, sciarpe, asciugamani…<br />

Il trattamento va effettuato solo se certi dell’infestazione<br />

E’ necessario che il controllo ed il trattamento dei bambini di una stessa classe<br />

avvenga contemporaneamente al fine di evitare che quelli già trattati<br />

vengano reinfestati<br />

E’ SCORRETTO effettuare ripetuti trattamenti<br />

E’ SCORRETTO applicare sul capo prodotti a scopo preventivo<br />

Non esistono vaccini o altri prodotti in grado di prevenire la Pediculosi<br />

Non vi è alcuna correlazione tra igiene personale e Pediculosi<br />

Non vi è alcuna correlazione tra igiene ambientale e Pediculosi<br />

Chiunque può essere contagiato, a prescindere da età, razza e ceto<br />

E’ SBAGLIATO colpevolizzare e discriminare chi è affetto da Pediculosi<br />

E’ SCORRETTO vergognarsi e nascondere il problema<br />

Nella trasmissione dei Pidocchi non c’entrano gli animali<br />

E’ ERRATO sottoporre a trattamento cani, gatti o altri animali domestici<br />

SCHEMA DI GESTIONE DI UNA PRESUNTA INFESTAZIONE DI PEDICULOSI DEL CAPO<br />

Prurito ed escoriazioni sul capo Presenza di pidocchi nei familiari e/o nelle comunità frequentate<br />

Non<br />

trattare


Ispezionare i capelli, a ciocche, con pettine stretto<br />

alla ricerca dei pidocchi<br />

Ci sono lendini vicine<br />

meno di 1 cm dal cuoio<br />

capelluto e/o pidocchi<br />

- Trattamento pediculocida<br />

- Rimozione meccanica<br />

- Ispezione delle teste di<br />

tutte le altre persone in<br />

casa<br />

E’ facile pettinare i capelli<br />

con il pettinino stretto<br />

SOSPETTA INFESTAZIONE DA PEDICULOSI<br />

CAPITIS<br />

SI<br />

La<br />

SI NO<br />

Pettinare i capelli con il<br />

pettine stretto<br />

Assenza di infestazione<br />

NO<br />

Presenza di infestazione<br />

La persona è stata trattata<br />

con un pediculocida negli<br />

ultimi mesi<br />

Pettinare i capelli<br />

accuratamente con il pettine,<br />

successivamente con il<br />

pettine stretto<br />

Utilizzare qualsiasi crema o balsamo per capelli con l’aiuto<br />

del pettine stretto, per lubrificarli.<br />

La maggior parte dei pidocchi potrebbero essere eliminati con<br />

questo primo trattamento.<br />

Altre cure possono essere utilizzate per integrare il<br />

trattamento intrapreso.<br />

SI<br />

• Consultare il medico sulle altre opzioni<br />

di trattamento<br />

• Se la persona che lo esegue, o che è<br />

sottoposta, è in gravidanza, allattamento<br />

o ha una storia di asma<br />

NO<br />

Osservare e pettinare le<br />

ciocche dopo il secondo<br />

trattamento<br />

Assenza di<br />

pidocchi:<br />

trattamento<br />

efficace<br />

SI<br />

Ci sono<br />

lendini sui<br />

capelli<br />

Non trattare<br />

Reispezionare i capelli<br />

alla ricerca di pidocchi o<br />

uova 1 volta al giorno per<br />

3 settimane<br />

Presenza di<br />

pidocchi:<br />

applicazione<br />

corretta del<br />

trattamento?<br />

NO<br />

- Lavare le lenzuola, i<br />

vestiti, gli asciugamani,<br />

i giocattoli utilizzati dal<br />

bambino con acqua calda<br />

> 55 ° C o lavare a secco<br />

- Informare la Scuola<br />

- Tenere a casa il bimbo fino al<br />

1° trattamento<br />

- Verificare se il trattamento<br />

scelto è quello giusto per il<br />

bambino<br />

- Seguire le istruzioni<br />

della casa produttrice<br />

- Non utilizzare i vari prodotto<br />

contemporaneamente<br />

- Applicare il 1° trattamento<br />

- Rimuovere le lendini<br />

meccanicamente<br />

- Consultare il medico<br />

- Eseguire il 2° trattamento<br />

circa 10 giorni dopo il 1°<br />

- Rimuovere le lendini<br />

meccanicamente<br />

- Ricontrollare il bambino<br />

periodicamente<br />

Presenza di<br />

pidocchi vivi e<br />

assenza di<br />

lendini:<br />

reinfestazione?


Dal dire al fare .....<br />

In caso di sospetta pediculosi nelle classi o in una comunità si dovranno informare<br />

tempestivamente i genitori del bambino interessato.<br />

Sarà compito dei genitori ricercare la presenza dei parassiti e qualora avessero difficoltà o<br />

dubbi in merito potranno rivolgersi al medico curante del bambino, al medico di sanità pubblica<br />

e all’assistente sanitaria/o delle strutture territoriali.<br />

Conclusioni<br />

La pediculosi non è un’emergenza di sanità pubblica ma una semplice invasione di innocui ma<br />

fastidiosi parassiti.<br />

…..non c’è strumento preventivo che assicuri la totale eradicazione del fenomeno, ma solo<br />

misure atte a ridurre il numero di trattamenti ingiustificati che concorrono ad aumentare la<br />

resistenza ai farmaci disponibili per il trattamento.<br />

L’uso incongruo e prolungato di sostanze chimiche o non, potrebbe risultare pericoloso alla<br />

salute.<br />

Trovare e curare correttamente i pidocchi fa correre sicuramente meno rischi rispetto a<br />

qualunque prodotto repellente.<br />

E’ necessaria la cooperazione di<br />

COMUNITA’, FAMIGLIE, SERVIZIO <strong>SANITARIO</strong>


E) LE FAQ


Non ha più senso al giorno d’oggi parlare di pidocchi?<br />

FALSO. La pediculosi del capo rappresenta ancora oggi una problematica di primo piano<br />

nonché un’emergenza sociale. Il fenomeno infatti è in continuo aumento anche nei paesi<br />

industrializzati, coinvolgendo ogni anno circa un milione e mezzo di persone solo in <strong>It</strong>alia: è<br />

ormai un problema che tocca annualmente oltre 500.000 famiglie. In Europa, la prevalenza<br />

nella popolazione generale è dell’1-3%.<br />

È causa frequente di giornate scolastiche perse?<br />

VERO. Essendo frequente soprattutto nei bambini che frequentano le comunità (asili, scuole<br />

elementari e medie, collegi, aree di gioco, parchi), e soprattutto durante il periodo scolastico<br />

(da ottobre a maggio), la pediculosi è un’importante causa di perdita di giornate scolastiche:<br />

negli Stati Uniti si calcola che faccia perdere annualmente 40 milioni di giornate di scuola.<br />

Le famiglie non denunciano il problema per vergogna?<br />

VERO. In <strong>It</strong>alia c’è molta riluttanza da parte delle famiglie a denunciare il problema (soprattutto<br />

a partire dal 1991, anno in cui è cessata l’obbligatorietà della denuncia), che spesso viene<br />

vissuto con un senso di vergogna. In realtà il pidocchio colpisce trasversalmente tutte le classi<br />

sociali e non è collegato a condizioni igieniche (anzi la scienza afferma che il pidocchio<br />

predilige i capelli puliti!).


Contagia solo i bambini?<br />

FALSO. Il contagio avviene quasi esclusivamente attraverso il contatto testa-testa e ciò<br />

spiega la ragione per la quale ne siano colpiti principalmente i bambini, a causa della facilità di<br />

contatto a scuola: le statistiche indicano un’elevata prevalenza dai 4 ai 12 anni di età (periodo<br />

in cui la funzionalità delle ghiandole sebacee è ancora ridotta). Ciò comunque non esclude un<br />

contagio diretto con la mamma e gli altri adulti. Infatti è possibile, anche se più rara, una<br />

trasmissione per via indiretta tramite scambio di indumenti (cappelli o cappotti) o di pettini,<br />

spazzole e fermagli per capelli.<br />

Non tutte le teste sono uguali per il pidocchio?<br />

VERO. Il pidocchio si è ancestralmente adattato a vivere soprattutto su capelli cilindrici e a<br />

sezione rotondeggiante, come quelli dei Caucasici. È invece meno frequente negli individui con<br />

pelle scura e capelli molto ricci, per tre motivi: il maggior quantitativo di sebo sulla superficie<br />

cutanea, il pH più acido della cute del cuoio capelluto e la sezione ovale del fusto dei capelli.<br />

La diffusione dipende anche dal clima?<br />

VERO. Il clima è un fattore predisponente secondario, sebbene la pediculosi sia più frequente<br />

nei climi temperati e caldi: il pidocchio vive meglio alla temperatura di 29-30°, mentre sotto i 25°<br />

non ovidepone.<br />

Ai pidocchi piacciono le femminucce?<br />

VERO. La pediculosi è lievemente più frequente nelle femmine. Le madri sarebbero più colpite<br />

dei padri a causa dei contatti frequenti e ravvicinati con i figli.<br />

Cosa sono i pidocchi?<br />

Sono piccoli insetti ectoparassiti di 2- 3 mm. che si nutrono del sangue del loro “ospite”. Le<br />

specie che possono infestare gli esseri umani sono tre: i pidocchi del capo, del corpo e del<br />

pube.<br />

I Pidocchi del cuoio capelluto ( Pediculus Humanus Capitis ) è di gran lunga la più comune,<br />

e non è raro che nelle scuole o in altro ambienti comunitari, come colonie o campeggi estivi, si<br />

verifichino infestazioni tra i bambini. Non possono sopravvivere più di tre giorni al di fuori<br />

dell’ospite.<br />

I pidocchi possono “saltare” da una testa all’altra?<br />

I pidocchi sono insetti privi di ali e incapaci di saltare e pertanto non si allontanano dal loro<br />

habitat naturale.<br />

Riescono a spostarsi da una persona all’altra solo in caso di un contatto diretto fra le teste che<br />

duri almeno qualche secondo.<br />

Il contagio può avvenire anche attraverso spazzole per capelli o pettini o cappelli ( fomiti )<br />

utilizzati da un individuo infestato, anche se questa infestazione per via indiretta è meno<br />

frequente.<br />

Essere infestati è sinonimo di carenza di igiene personale?


No. La presenza dei pidocchi non è assolutamente indicativa di scarsa pulizia: possono venirne<br />

colpite persone di qualunque estrazione sociale.<br />

Quali sono i soggetti più esposti?<br />

L’infestazione ( pediculosi ) è più frequente nei bambini dai 3 ai 12 anni. Le bambine sono più<br />

esposte a causa dell’abitudine di giocare in gruppetti, a stretto contatto fra loro e scambiandosi<br />

i giocattoli. La trasmissione, infatti, oltre che per contatto diretto può avvenire – anche se più<br />

raramente – anche tramite scambio di bambole, spazzole, pettini, sciarpe o cappelli.<br />

Come si individua l’infestazione?<br />

In caso si sospetti la presenza di pidocchi è necessario effettuare un controllo accurato del<br />

capo, magari con l’aiuto di una lampadina e di una lente d’ingrandimento. Soprattutto nelle<br />

zone dietro le orecchie e sulla nuca si possono trovare le lendini o uova: si tratta di involucri<br />

dalla forma di piccolissimi chicchi di riso biancastri ( inferiori a 1mm ), attaccati tenacemente<br />

alla base del capello. Più difficile riuscire a scorgere gli insetti adulti.<br />

Cosa bisogna fare per eliminare il problema?<br />

Una volta accertata l’infestazione è necessario applicare immediatamente uno specifico<br />

prodotto anti-pediculosi sui capelli asciutti e puliti e lasciarlo agire per il tempo indicato sulla<br />

confezione. Dopo aver risciacquato la testa è bene utilizzare un pettine a denti fitti per<br />

rimuovere le uova. L’intera procedura andrebbe ripetuta dopo una settimana, per avere la<br />

certezza di eliminare eventuali pidocchi nati dopo il primo trattamento.<br />

Come si ricercano le lendini?<br />

Un metodo pratico, specie nel caso di capelli lunghi, è:<br />

1. Applicare un balsamo per capelli su capello asciutto in modo da coprire ogni capello<br />

dalla radice fino alla punta<br />

2. Inizialmente usare un normale pettine per sbrogliare eventuali capelli ingarbugliati.<br />

3. Subito dopo usare un pettine a denti fini, partendo dalla radice fino alla punta del<br />

capello.<br />

4. Togliere il balsamo dal pettine usando una velina di carta, controllando se vi siano<br />

pidocchi e uova.<br />

5. Ripetere la pettinata per ogni parte della testa almeno 5 volte.<br />

6. Controllare se sul pettine vi siano pidocchi o lendini.<br />

Come si distinguono le lendini dalla forfora?<br />

Se si sospetta che su di un capello sia attaccata una lendine, lo faccio scorrere tra le dita: la<br />

forfora viene via, la lendine no perché è attaccata al pelo da una resina prodotta dal pidocchio.<br />

La forfora viene rimossa semplicemente anche con una spazzolata.<br />

Come si manifesta la pediculosi del cuoio capelluto?<br />

Il prurito è ciò che porta alla scoperta della pediculosi. Dapprima localizzato al cuoio capelluto,<br />

tende poi a diffondersi alla nuca ed alla parte alta del dorso. Non è indicativo dell’inizio<br />

dell’infestazione in quanto esso rappresenta un fenomeno di natura allergica al pidocchio e<br />

quindi non è presente nelle prime settimane di malattia.


Come faccio a sapere da quanto è presente la pediculosi?<br />

Le lendini vengono deposte alla base dei capelli. Sapendo che il capello cresce 0.3-0.4 mm al<br />

giorno, misurando la distanza della lendine dalla cute del cuoio capelluto ottengo la risposta.<br />

Se per esempio una lendine si trova ad un cm di distanza, essa è stata deposta circa 25 giorni<br />

prima. Sapendo peraltro che la schiusa delle uova avviene in genere dopo 7-10 giorni dalla<br />

deposizione, viene di conseguenza che lendini che distano più di 1.2 cm dal cuoio capelluto<br />

possono ritenersi disabitate.<br />

C’è pericolo di epidemia?<br />

Benché la pediculosi del cuoio capelluto sia trasmissibile, il loro potenziale di indurre una<br />

epidemia è minimo e sicuramente inferiore a quello proprio di una forma virale quale un<br />

raffreddore o l’influenza.<br />

Cosa si può fare per prevenire l’infestazione?<br />

Non esiste un prodotto o un metodo efficace di prevenzione, se non quello di evitare, negli<br />

ambienti considerati a rischio, il contatto diretto fra testa e testa e lo scambio di effetti personali;<br />

per le bambine può risultare utile raccogliere i capelli. Attenzione, però, a non creare una<br />

controproducente “psicosi” da contagio.<br />

E’ importante il controllo dei capelli ogni 2-3 giorni e sottoporsi al trattamento solo se si<br />

scoprono parassiti o lendini.<br />

L’uso incongruo e prolungato di sostanze chimiche o non, potrebbe risultare pericoloso<br />

alla salute.<br />

Trovare e curare correttamente i pidocchi fa correre sicuramente meno rischi rispetto a<br />

qualunque prodotto repellente.<br />

È necessario disinfettare gli ambienti domestici in caso di infestazione?<br />

No, perché i pidocchi sopravvivono solo 1-2 giorni lontani dalla testa “ospite”, e senza essere in<br />

grado di riprodursi.<br />

Si possono prendere i pidocchi nuotando al mare o in piscina?<br />

Con un sicuro margine di sicurezza:No. I pidocchi che eventualmente si siano staccati dalla<br />

testa di un nuotatore non sarebbero in grado di trasmettersi ad un altro soggetto.<br />

Viceversa, però, stare a lungo in acqua, immergendosi anche con la testa, non è da<br />

considerare un metodo efficace per sbarazzarsi dei pidocchi, in quanto gli insetti adulti possono<br />

sopravvivere fino a quattro ore se immersi completamente in acqua.<br />

Il soggetto colpito deve rimanere isolato a lungo?<br />

No. Se si sono seguite le corrette procedure, il bambino può tornare a scuola il giorno<br />

successivo al primo trattamento.<br />

I pidocchi sono veicoli per la trasmissione di altre malattie?<br />

No. La pediculosi del capo non ha nessuna conseguenza sulla salute, non essendo il pidocchio<br />

in grado di trasmettere agenti infettivi da un soggetto all’altro.<br />

Gli animali domestici possono portare i pidocchi?


No. Il pidocchio del capo può vivere esclusivamente sugli esseri umani e, viceversa, le specie<br />

“ospitate” dagli animali non si possono trasmettere all’uomo.<br />

Come bisogna comportarsi per evitare nuove infestazioni?<br />

Per evitare reinfestazioni può esser utile seguire queste regole:<br />

Per eliminare pidocchi e uova, lavare in lavatrice tutti gli indumenti lavabili (ricordarsi i pigiami),<br />

le lenzuola e le federe che le persone infestate hanno toccato nei due giorni precedenti il<br />

trattamento. Usare il ciclo ad acqua calda ( 60°C/140°F ), e stirare col ferro a vapore.<br />

1. Usare il lavaggio a secco per ciò che non può essere lavato (cappotti, berretti, sciarpe,<br />

ecc.).<br />

2. I vestiti, gli animali di peluche, ecc. che non possono essere lavati in lavatrice o a secco<br />

devono essere messi in un sacco di plastica, da riaprirsi dopo due settimane.<br />

3. Pettini e spazzole devono essere lasciati in una soluzione di shampoo antiparassitario<br />

per un’ora oppure lavati con sapone e acqua calda ( 60°C/140°F ), ogni giorno.<br />

Sui pavimenti, i mobili, in automobile passare l'aspirapolvere.<br />

Come prevenire le reinfestazioni?<br />

Poiché la trasmissione dei pidocchi avviene direttamente per contatto testa-testa e<br />

indirettamente (meno frequentemente) tramite vestiti contaminati od oggetti personali, sarà<br />

bene seguire tali consigli:<br />

1. evitare contatti testa-testa durante l’attività scolastica, attività sportiva, ecc.;<br />

2. non condividere con altri berretti, sciarpe, giacche, cappotti, divise sportive, nastri<br />

fermacapelli;<br />

3. non condividere pettini, spazzole o asciugamani infestati;<br />

4. on dormire in letti, divani, guanciali, tappeti o animali di peluche che sono stati<br />

recentemente in contatto con una persona infestata.<br />

Come curare la pediculosi del capillizio?<br />

I prodotti contro i pidocchi sono insetticidi e pertanto vanno usati secondo precise modalità e<br />

devono essere applicati accuratamente sui capelli e sul cuoio capelluto.<br />

Poiché le uova sono particolarmente resistenti ad alcuni trattamenti, è spesso richiesta una<br />

seconda applicazione 8-10 giorni dopo la prima per eliminare gli eventuali parassiti usciti dopo<br />

la schiusa delle lendini. Quindi procedere come segue:<br />

1. Innanzitutto coprire gli occhi del bambino con un asciugamano durante l’applicazione<br />

del trattamento.<br />

2. Applicare il prodotto su tutte le zone del cuoio capelluto distribuendolo bene sui capelli<br />

dalla radice alla punta.<br />

3. Per capelli lunghi applicare il prodotto alla base dei capelli e poi usare un pettine<br />

normale per distribuire la sostanza sino alla punta dei capelli. Ripetere l’operazione<br />

finché non se ne è ottenuta una uniforme distribuzione.<br />

4. Lasciare la preparazione sui capelli secondo le istruzioni.


5. Dopo questo tempo pettinare i capelli con un pettine a denti fitti, dalla base sino alla<br />

punta asciugando ogni volta il pettine.<br />

6. Ripetere finché tutta la testa è stata pettinata almeno due volte e poco prodotto si può<br />

osservare sui capelli.<br />

7. Risciacquare.<br />

E’ vero che si possono usare alcuni antibiotici per eliminare i pidocchi?<br />

Si è visto come negli organi interni (fegato) del pidocchio risiedano alcuni tipi inusuali di batteri.<br />

Tali batteri aiuterebbero il parassita o a digerire il pasto a base di sangue oppure<br />

apporterebbero nutrienti essenziali. Alcuni antibiotici sarebbero in grado di eliminare tali batteri:<br />

nutrendosi del sangue in cui è veicolato l’antibiotico, il pidocchio andrebbe incontro a morte.<br />

Sulla base di tale assunto sarebbe nato l’uso del “Bactrim”. Si sconsiglia tale uso, prima di tutto<br />

perché tale antibiotico non ha questa indicazione e soprattutto perché il suo uso in una<br />

patologia innocua come la pediculosi del cuoio capelluto potrebbe accelerare o diffondere<br />

resistenze batteriche, diminuendo l’utilità dell’antibiotico in infezioni serie e pericolose per la<br />

vita.<br />

Come eliminare materialmente le lendini?<br />

Usare un pettine a denti fitti immerso in acqua tiepido-calda e aceto (la sostanza che cementa<br />

le uova al pelo cede solo con acidi o alcali a caldo), o manualmente facendo scorrere i capelli<br />

tra le dita.<br />

E’ utile tagliare i capelli al bambino?<br />

NO. Se il bambino o la bambina portano i capelli lunghi sarà bene che li tengano raccolti<br />

quando sono a scuola o giocano con gli altri bambini.<br />

Certamente i capelli corti permettono una più facile e veloce ricerca dei pidocchi e delle lendini,<br />

ma sicuramente non rendono il bambino invulnerabile all’infestazione.<br />

E’ utile lavare i capelli tutti i giorni?<br />

Lavare i capelli quotidianamente può allontanare qualche pidocchio attivo ma non tutti.<br />

Possono essere utili gli shampoo antiforfora?<br />

NO. L’affermazione che siano efficaci contro i pidocchi è nata probabilmente da una errata<br />

identificazione della forfora con i pidocchi.


IL MEDICO SPECIALISTA<br />

Nella sua esperienza, come vivono i genitori il problema “pidocchio”: un’eventualità da<br />

accettare serenamente o un piccolo dramma? Cosa è meglio consigliare loro?<br />

L’infestazione da pidocchi, in alcuni periodi dell’anno, a livello di comunità infantili, risulta<br />

essere un problema abbastanza diffuso in tutto il mondo, con centinaia di milioni di casi, tanto


da essere classificato come seconda malattia trasmissibile, preceduta soltanto dall’influenza. E’<br />

indubbio che questa problematica genera sempre almeno un po’ di “imbarazzo” nelle famiglie,<br />

non solo per le oggettive noie che comporta, ma anche per il timore, peraltro ingiustificato, di<br />

essere giudicate poco attente all’igiene. E’ chiaro poi che un simile inconveniente, per quanto<br />

banale e privo di rischi per la salute, in genitori tendenzialmente fobici o portati comunque ad<br />

esagerare, può comportare ansie sproporzionate, che purtroppo tendono a diffondersi e<br />

ricadere sul bambino.<br />

Quali sono i primissimi provvedimenti da prendere quando si scopre il pidocchio, e<br />

ancor prima, come tenere sotto controllo la situazione?<br />

Nel momento in cui viene scoperta l’infestazione, dato che il trattamento è semplice e, se<br />

correttamente eseguito, prontamente efficace, conviene effettuarlo con tempestività,<br />

rispettando i modi e tempi indicati. Molto importante è anche il monitoraggio della situazione<br />

all’interno della famiglia stessa: tutti i membri devono essere sotto controllo, ma la terapia<br />

pediculocida è indicata solo per chi risultasse infestato oppure abbia dormito nello stesso letto<br />

col bambino o ne abbia indossato un copricapo. Da sottolineare è il fatto che la mancanza di<br />

prurito non significa assenza di pidocchi, in quanto la tendenza a grattarsi spesso compare<br />

dopo qualche giorno di “ospitalità” ai parassiti.<br />

Quando è necessario recarsi dal pediatra in caso di pidocchi?<br />

L’intervento del pediatra può avere un senso soltanto se la famiglia ha un sospetto di<br />

pediculosi, ad esempio per aver rinvenuto sul cuscino una polvere secca nera, e necessita di<br />

una conferma autorevole. In realtà, nella maggior parte dei casi, il riconoscimento del problema<br />

avviene, all’interno delle comunità prescolari e scolari, da parte di personale esperto e<br />

competente, che si occupa anche di consigliare le strategie comportamentali e terapeutiche da<br />

adottare. Il pediatra non serve nemmeno per la riammissione a scuola, in quanto viene<br />

richiesta come prassi un’autocertificazione, firmata da uno dei genitori, con l’indicazione del<br />

preparato pediculocida utilizzato.<br />

Qualche consiglio per i bambini: cosa consigliare ai genitori per tranquillizzarli?<br />

Per un bambino, l’accertamento dell’infestazione da pidocchi non comporta fastidi particolari, in<br />

quanto consiste nell’ispezione delle zone di capillizio più a rischio ( vale a dire soprattutto le<br />

regioni poste in prossimità del padiglione auricolare e quella nucale ). In caso di scoperta dei<br />

parassiti, non bisogna farlo sentire in colpa né terrorizzarlo con atteggiamenti assurdamente<br />

allarmistici: un po’ di disagio, anche psicologico, è comprensibile, ma i problemi seri di salute<br />

sono ben altri….<br />

La pediculosi si può prevenire? E come ridurre il rischio di reinfestazioni?<br />

In corso di epidemia, è ovvio che un certo ruolo preventivo può essere svolto dall’evitare<br />

comportamenti a rischio (utilizzare pettini, fermagli, sciarpe o copricapo di soggetti<br />

potenzialmente infestati) e dal tenere le chiome più voluminose raccolte; ma può bastare il<br />

contatto con il poggiatesta dello scuolabus per rimanere infestati.<br />

Dopo il trattamento pediculocida, un alleato indispensabile per debellare definitivamente il<br />

problema è rappresentato dal pettine a denti fitti, che consente la rimozione delle lendini;<br />

fondamentale è anche la “sorveglianza” all’interno del nucleo familiare.<br />

A livello ambientale, è buona regola lavare in acqua bollente i tessuti potenzialmente infestati<br />

(asciugamani, indumenti, biancheria da letto, ecc…) mentre gli oggetti a rischio non lavabili (<br />

es. tipico i pelouches ) vanno chiusi per 15 giorni in un sacchetto di plastica in modo ermetico.


E’ utile “rasare” i capelli ai bambini, in caso di pidocchi?<br />

E’ indubbio che, statisticamente, le bambine sono più soggette dei maschietti, ma questo non<br />

sembrerebbe spiegabile con una capigliatura normalmente più voluminosa, bensì con alcuni<br />

atteggiamenti tipici del modo di giocare femminile (più spesso al chiuso, travestendosi o<br />

pettinandosi a vicenda, ecc…). Ne deriva che un taglio delle chiome drastico, soprattutto se<br />

non gradito al soggetto, non è terapeutico e nemmeno preventivo; gli unici, modesti vantaggi<br />

che può comportare sono rappresentati dalla facilitazione delle ispezioni e dalla diminuzione<br />

dei quantitativi di preparati disinfestanti che si rendono necessari.<br />

Qual è la migliore preparazione ?<br />

Sono preferibili le lozioni che rilasciano alte concentrazioni di insetticidi in un'applicazione;<br />

anche se il loro uso richiede cautela per evitare qualsiasi tipo di contatto con le membrane<br />

mucose. L'uso di pediculocidi per aerosol o spray non è assolutamente indicato per i pericoli<br />

d'inalazione e di broncospasmo (nel 1997 un bambino è morto per broncospasmo in seguito<br />

all'uso di piretroidi per spray ( Chosidow O, 2000 ).<br />

In commercio si trovano anche preparazioni di altro tipo: creme, schiume e gel.<br />

In linea di massima gli shampoo dovrebbero essere evitati per la brevità del loro tempo di<br />

contatto, per le basse concentrazioni, perchè la penetrazione dell'insetticida è ridotta quando il<br />

pidocchio è immerso nell'acqua e anche perchè un'inappropriata applicazione può favorire la<br />

comparsa di resistenza.<br />

Viene consigliata una riapplicazione dopo 7-10 giorni; questa seconda somministrazione può<br />

essere evitata se il prodotto mantiene una sufficiente attività residua, ma non bisogna<br />

dimenticare che questa caratteristica può promuovere il fenomeno della resistenza.<br />

Quanto vive un pidocchio della testa ?<br />

Altri elementi importanti per intraprendere una buona prevenzione e una buona cura, si<br />

ricavano dalla conoscenza della vita del Pidocchio. Dal momento della fuoriuscita dall'uovo il<br />

Pidocchio vive da 1 a 2 mesi. La femmina è in grado di depositare da 4 a 6 uova al giorno,<br />

dopo 2-3 settimane di vita, durante le quali presenta tre mute; le uova vengono fissate, anzi<br />

meglio cementate con chitina, alla parte del capello più vicina al cuoio capelluto. Le ninfe<br />

emergono dalla lendine da 7 a 10 giorni più tardi, lasciando fissato al capello il guscio bianco,<br />

fortemente aderente e resistente a qualsiasi tentativo di allontanamento. Poichè l'uovo, nei<br />

climi temperati, viene deposto molto vicino al cuoio capelluto (3-4 mm), poiché la ninfa lo<br />

abbandona 7-10 giorni dopo la sua deposizione e poiché il capello cresce al ritmo di circa 0,4<br />

mm per giorno, possiamo essere sicuri che una lendine che si trovi distante dal cuoio capelluto<br />

di un centimetro (per la precisione più di 7 mm) o più, è di sicuro una lendine vuota o morta.<br />

Questo dato ha, come vedremo, un'enorme importanza per la prevenzione e per la cura.<br />

La ninfa diviene adulta dopo 7-14 giorni: a questo punto il Pidocchio maturo si riproduce, le<br />

femmine iniziano a depositare le uova e il PT è in grado di migrare verso altri ospiti. Da un<br />

facile calcolo si ricava che durante la sua vita fertile, un Pidocchio maturo di sesso femminile<br />

deposita da 250 a 300 uova. Se il riconoscimento dell'infestazione non avviene alla prima<br />

invasione, anche se questa è stata fatta da pochissimi individui, a un certo punto sulla testa di<br />

un soggetto colpito si possono trovare da qualche centinaio a qualche migliaio di pidocchi.<br />

Quanto vive un Pidocchio della testa dell'uomo ?<br />

Il Pidocchio, come gli altri pidocchi, vive esclusivamente di sangue umano, per cui deve<br />

necessariamente soggiornare in vicinanza del cuoio capelluto, dal quale trae il nutrimento.<br />

Lontano dal corpo umano e dal suo calore egli sopravvive per poco tempo, al massimo due-tre


giorni (massimo 10 giorni). Di questo va tenuto conto quando tratteremo della profilassi e della<br />

cura della pediculosi.<br />

Il pidocchio preferisce abitare in un ambiente caldo, con una temperatura fra i 35 e i 36° C,<br />

quale è quella del cuoio capelluto; quando la temperatura corporea, per una ragione qualsiasi,<br />

si abbassa, esso tende a migrare.<br />

IL MEDICO SCOLASTICO<br />

Ieri ho fatto il trattamento al mio bambino: ora è protetto?<br />

Il trattamento ha eliminato i pidocchi che c’erano, ma difficilmente avrà eliminato le uova che<br />

schiuderanno fra 8 o 10 giorni, in ogni caso nuovi pidocchi potranno trasferirsi sulla testa del<br />

suo bambino provenendo da altre teste o da indumenti infestati da poco.<br />

È importante continuare a pettinare spesso i capelli per rimuovere meccanicamente eventuali<br />

nuovi arrivi (pidocchi adulti), così che non abbiano il tempo di deporre delle uova.<br />

La mia bambina ha i capelli molto lunghi, devo tagliarli?<br />

Non è assolutamente necessario il taglio dei capelli, che in questo caso sarebbe una<br />

umiliazione inutile. Tutti i capelli,corti o lunghi, possono essere trattati con il pettinino a denti<br />

fitti. Per snellire il procedimento di controllo conviene: prima lavare con un normale shampoo,<br />

poi risciacquare e cospargerli di balsamo di buona qualità, quindi pettinarli con una spazzola ed<br />

infine passare il pettinino facendolo scorrere energicamente e senza interruzioni dalla radice<br />

per tutta la lunghezza del capello.<br />

Poiché i pidocchi vivono aggrappati ai capelli, l’effetto del balsamo sarà quello di rendergli<br />

difficile l’aggancio e facilitare lo slittamento del parassita che viene bloccato dai denti del<br />

pettine.<br />

Quanto tempo occorre per un buon controllo?<br />

Inizialmente richiede circa 15 minuti, ma è importante ottenere la collaborazione del bambino<br />

(che non è “colpevole” dell’infestazione, ma vittima) svolgendo il “lavoro” con serenità. Il


pettinino deve essere passato da una parte della testa all’altra più volte, verificando la<br />

presenza dei pidocchi magari aiutandosi con una lente.<br />

L’occasione può consentire di avere un “contatto” madre-figlio che si sta ormai perdendo con il<br />

suo crescere.<br />

Quante volte devo passare il pettinino?<br />

Nei periodici forte incremento del fenomeno è bene farlo a giorni alterni in modo da individuare<br />

precocemente non solo i pidocchi adulti, ma anche le ninfe (pidocchi appena nati).<br />

Cosa sono le ninfe?<br />

Le ninfe sono i neonati degli insetti, non hanno la forma dell’insetto adulto, e che non sono in<br />

grado di produrre altre uova. I pidocchi diventano adulti e possono produrre uova a circa 10<br />

giorni dalla schiusa.<br />

Per questo motivo, in caso di infestazione, è necessario ripetere il trattamento una volta alla<br />

settimana per un mese, mentre è assolutamente inutile, anzi pericoloso, in caso di assenza di<br />

pidocchi.<br />

Ma se il pidocchio viene eliminato da tutte le teste dei bambini, perché ogni anno si<br />

ripresenta il problema?<br />

In realtà non tutti i genitori controllano i propri figli, una volta che il problema diminuisce di<br />

intensità scade l’allarme e nessuno si preoccupa di controllare i capelli.<br />

Solo l’informazione e la diffusione delle notizie (come fa la scuola o la ASL) potrà rendere<br />

attenti i genitori (veri responsabili della diffusione del contagio in quanto non chiederemo mai ai<br />

bambini di non giocare o non avvicinarsi agli altri rendendoli degli alieni). Chi si pettina<br />

frequentemente ed accuratamente è molto raro che possa essere attaccato dai pidocchi.<br />

Come faccio ad accertarmi se un membro della famiglia ha i pidocchi?<br />

La diagnosi non è semplice da effettuare: spesso è difficile trovare i pidocchi vivi e le uova sono<br />

molto piccole e traslucide, difficili da individuare.<br />

Una guardata veloce ai capelli non è assolutamente sufficiente per escludere la<br />

presenza di pidocchi!! È invece necessario un esame scrupoloso, soprattutto nella zona della<br />

nuca e dietro le orecchie, effettuato alla luce del sole o di una lampada ( evitando la luce diretta<br />

perché il riflesso sui capelli rende più difficile evidenziare le lendini ) utilizzando la lente<br />

d’ingrandimento e pettinando i capelli bagnati, ciocca per ciocca, con la pettinella a denti fitti (<br />

quella da crosta lattea ). Nel caso Lei abbia il sospetto che qualcuno della famiglia abbia preso<br />

i pidocchi, si rivolga al suo medico o al pediatra, oppure al Distretto o al Servizio Igiene<br />

Pubblica, dove il personale sanitario è molto allenato ad individuare il parassita. Nel caso in cui<br />

siano stati segnalati dei casi di pediculosi, è necessario effettuare il controllo dei capelli ogni 2<br />

o 3 giorni per più settimane.<br />

Quali sono i prodotti migliori contro i pidocchi?<br />

Tutti i prodotti in commercio contengono principi attivi efficaci contro i pidocchi, anche se in<br />

genere non sono altrettanto efficaci contro le uova. La formulazione è importantissima ed è<br />

consigliabile utilizzare sempre prodotti in crema, gel, schiuma<br />

oppure lozione, che penetrano meglio nelle uova. Le polveri invece sono scomode da usare e<br />

poco efficaci sulle uova. Gli shampoo rimangono a contatto con i capelli per troppo poco


tempo: possono essere usati per lavare i capelli dopo il trattamento con una crema, un gel, una<br />

schiuma o una lozione.<br />

Come vanno applicati i prodotti contro i pidocchi?<br />

Bisogna impregnare bene i capelli con il prodotto (crema o pettinella. Applicarlo, quindi, anche<br />

sul cuoio capelluto, soprattutto nella zona della nuca e dietro le orecchie. Le lozioni vanno<br />

utilizzate sempre in ambienti ventilati, evitando di direzionare lo spruzzo verso gli occhi, la<br />

bocca o il naso.<br />

I prodotti vanno tenuti “in posa” per almeno 10 minuti (per le polveri da 3 a 6 ore).<br />

Dopo il primo trattamento, cosa devo fare?<br />

I prodotti in commercio non sono completamente efficaci sulle uova, che possono, quindi,<br />

sopravvivere e dare origine ad una nuova popolazione di pidocchi! L’unico metodo sicuro per<br />

eliminarle è staccarle manualmente. Le uova sono attaccate molto saldamente al capello, con<br />

una sostanza collosa. Spesso passare la pettinella non è sufficiente a staccarle e bisogna<br />

quindi “sfilarle” manualmente, ad una ad una, con le dita.<br />

Impregnare i capelli con una soluzione d’acqua e aceto può essere utile per facilitare il<br />

distacco.<br />

Un solo trattamento è sufficiente?<br />

Anche se un solo trattamento, seguito dall’eliminazione manuale delle uova, può essere<br />

sufficiente per liberarsi dei pidocchi, è consigliabile effettuarne un altro, a distanza di 7-10<br />

giorni, utilizzando lo stesso prodotto. In questo modo si elimineranno i pidocchi nati dalle uova<br />

eventualmente rimaste. È consigliabile un controllo finale per verificare l’assenza d’uova. Se,<br />

onostante il secondo trattamento, si riscontrano ancora dei pidocchi, si consiglia di ripetere il<br />

ciclo con un prodotto con un principio attivo di classe diversa dal precedente.


LA MAESTRA<br />

Parlare oggi di pidocchi sembra anacronistico, ma qual è la reale incidenza di questo<br />

problema nelle comunità scolastiche?<br />

Quando si parla di pidocchi si è portati a pensare che nelle grandi città il problema sia del tutto<br />

marginale, e comunque riguardi esclusivamente bambini provenienti da famiglie disagiate,<br />

magari di immigrati. Niente di più sbagliato, invece. Il fenomeno è ancora molto diffuso, anzi<br />

negli ultimi anni ha avuto un discreto incremento, forse proprio perché sottovalutato.<br />

I dati ufficiali parlano di poche migliaia di casi all’anno, ma noi insegnanti sappiamo bene che<br />

queste cifre sono largamente sottostimate, soprattutto a causa del fatto che con la legge sulla<br />

privacy è caduto l’obbligo di segnalazione dei casi di pediculosi negli asili comunali.<br />

Cosa è necessario fare quando si scopre un caso di pediculosi a scuola?<br />

A livello nazionale bisogna annotare una certa confusione normativa, dovuta alle differenti leggi<br />

regionali in vigore, spesso rivoluzionate da un anno all’altro. Qualche tempo fa, ad esempio, il<br />

bambino poteva tornare in classe soltanto dopo un controllo da parte del medico scolastico,<br />

oggi è sufficiente la dichiarazione dei genitori di aver effettuato un trattamento specifico.<br />

Affidarsi allo scrupolo e alla coscienza individuale quando si parla di un’infestazione a rapida<br />

diffusione come questa, pur priva di rischi effettivi per la salute, mi pare esageratamente<br />

permissivo. Personalmente cerco di ovviare al problema con un monitoraggio dei bambini,<br />

controllando loro i capelli durante le quotidiane operazioni di pulizia. In caso scopra che un<br />

bambino ha i pidocchi, avverto subito i genitori: intervenire tempestivamente mi ha sempre<br />

aiutato a limitare la diffusione dell’infestazione al resto della classe.<br />

Che ruolo riveste la famiglia nell’affrontare la questione?<br />

L’atteggiamento dei genitori è fondamentale, soprattutto per sdrammatizzare l’evento e per<br />

gestirlo ‘razionalmente’. L’anno scorso ho segnalato a una famiglia che la figlia aveva preso i<br />

pidocchi, e la reazione è stata di puro panico. Mi hanno scongiurato di non segnalare il caso e<br />

hanno rimandato a scuola la bambina soltanto dopo un mese, assicurandomi che avevano<br />

rivoluzionato e disinfettato tutta la casa... insomma hanno vissuto malissimo un episodio del<br />

tutto normale nella vita scolastica di un bambino, da affrontare senza colpevolizzazioni di<br />

nessun genere.<br />

Su questo, bisogna dirlo, influisce il livello culturale della famiglia. Per fortuna nella maggior<br />

parte dei casi riscontriamo un comportamento molto più ‘rilassato’.<br />

I genitori si scambiano spesso informazioni e segnalazioni: appena trovano le famigerate<br />

lendini, senza alcun disagio o imbarazzo avvertono subito noi, o direttamente le mamme dei<br />

compagni, di stare all’erta. È questo il modo migliore per tenere i pidocchi sotto controllo.


LA MAMMA<br />

Ti sei trovata spesso a dover affrontare i pidocchi?<br />

Con i pidocchi ho avuto a che fare diverse volte. I miei figli, ad esempio, li hanno presi<br />

entrambi.<br />

La difficoltà maggiore nel difendersi dalla pediculosi consiste nel capire per tempo che un<br />

bambino ne è stato colpito: con i miei ragazzi è andata proprio così! Il più grande, a 8 anni,<br />

ha preso i pidocchi, probabilmente dal vicino di poltrona ad un cinema per ragazzi, e quando<br />

me ne sono accorta li aveva già ‘passati’ alla sorellina di 5 che andava alla scuola materna<br />

e... a qualche suo compagno di classe alle elementari.<br />

Niente di drammatico, comunque. È bastato passarsi la voce con gli altri genitori e nel giro di<br />

pochi giorni l’infestazione è stata debellata. Ancora meno problemi con la piccola: avendola<br />

‘trattata’ per tempo con un prodotto specifico il suo caso è rimasto isolato.<br />

Mai avuto problemi “di relazione” causati dalla pediculosi?<br />

Non direttamente, ma dal punto di vista ‘sociale’ non tutto va sempre così liscio come da<br />

quello ‘scientifico’.<br />

Molte famiglie credono ancora che i pidocchi siano una vergogna, sinonimo di sporcizia e<br />

povertà, così i bambini recepiscono inconsciamente il messaggio di isolare il compagno che<br />

ha subito l’infestazione. È da non credere l’ostilità che talvolta ho percepito da parte di<br />

alcuni genitori nei confronti dei bimbi colpiti e delle loro famiglie.<br />

Per rendere l’idea, mi sembra utile riportare l’intervento di una mamma apparso l’anno<br />

scorso sul forum del sito della scuola e che ho conservato perché, ritengo, estremamente<br />

significativo: «Bambini con i pidocchi vengono mandati a scuola a contagiare gli altri, ma per<br />

la legge sulla privacy bisogna stare zitti e non si possono rispedire a casa. È comunque noto<br />

di chi si tratta, perciò invito tutte le mamme a raccomandare ai loro bambini di non giocare<br />

con chi sappiamo bene”.


Mondo scolastico a parte, hai altre esperienze da raccontare?<br />

Fino a pochi anni fa ho accompagnato gli scout nelle colonie e nei campeggi estivi.<br />

Ogni tanto qualche caso si presentava, e la vita a stretto contatto, unita a controlli<br />

approssimativi, ne facilitava la trasmissione. Il risultato è stato, in un paio di occasioni,<br />

un’infestazione piuttosto estesa, che ha coinvolto persino qualche adulto.<br />

Oltretutto le metodologie di trattamento non erano certo all’avanguardia e si respirava molta<br />

ignoranza riguardo al problema. La pratica più diffusa era il taglio a zero dei capelli, ma ho<br />

visto anche qualche accompagnatore più anziano lavare la testa ai ragazzi con il petrolio!<br />

Cosa raccomanderesti, allora, per prevenire infestazioni?<br />

La trasmissione dei pidocchi avviene per contatto diretto, così nessun metodo di<br />

prevenzione è efficace, considerato che non si può impedire ai bambini di giocare fra loro<br />

per paura di un’infestazione risolvibile con un singolo trattamento di dieci minuti...<br />

Quello che risulta più utile è controllare quotidianamente i capelli, soprattutto alla radice,<br />

dove si trovano le uova, per poter agire tempestivamente.<br />

Raccomandare ai bambini di non scambiarsi sciarpe o cappelli con i compagni ha una<br />

modesta utilità, visto che i pidocchi difficilmente abbandonano la testa dell’ospite, ma può<br />

invece creare quelle odiose situazioni di esclusione di cui si diceva prima.


F) Il TEST<br />

“Aiuto, mio figlio ha preso i pidocchi!”<br />

Niente panico: cosa conosci, in realtà, della pediculosi?<br />

Sai già come individuarla e cosa fare per affrontarla ed eliminarla?<br />

Prova a rispondere a queste semplici domande: forse scoprirai che le tue informazioni sui<br />

pidocchi non sono del tutto corrette.<br />

Per “ ridurre alle giuste proporzioni ” e aiutare tuo figlio ad affrontare meglio la circostanza,<br />

puoi coinvolgerlo nel gioco, spiegandogli con parole chiare e con pazienza che… “giocando si<br />

impara ”!<br />

Le regole del gioco<br />

<strong>DISTRETTO</strong> n° 5 ASL BA<br />

Per ogni domanda hai a disposizione una serie di risposte: solo una è quella corretta.


1. Essere colpiti da pediculosi del capo significa:<br />

Avere una scarsa igiene personale<br />

Avere i capelli troppo lunghi<br />

Essere stati in contatto diretto con persone infestate<br />

Rischiare malattie più gravi<br />

2. Quanto è grande un pidocchio?<br />

Meno di 1 mm<br />

2-3 mm<br />

1 cm<br />

È invisibile a occhio nudo<br />

3. Di cosa si nutrono i pidocchi?<br />

Succhiano il sangue umano<br />

Della cheratina dei capelli<br />

Di sebo<br />

Di minuscoli brandelli di cuoio capelluto<br />

<strong>DISTRETTO</strong> n° 5 ASL BA


4. Cosa sono le lendini?<br />

Le uova<br />

Le particolari zampe uncinate con cui si aggrappano<br />

ai capelli<br />

Le femmine<br />

Piccoli foruncoli causati dall'infestazione<br />

5. Cosa bisogna fare per prima cosa quando si sospetta l'infestazione?<br />

Rasare completamente la testa<br />

Effettuare un'accurata ispezione del capo con una lente<br />

d'ingrandimento<br />

Isolare immediatamente il soggetto<br />

Disinfettare con cura gli ambienti domestici<br />

6. Cosa si può fare per prevenire l'infestazione?<br />

Effettuare regolarmente trattamenti antiparassitari con<br />

prodotti specifici<br />

Non esiste un prodotto ad uso preventivo<br />

Lavare i capelli quotidianamente<br />

Utilizzare sempre gel per capelli


<strong>DISTRETTO</strong> n° 5 ASL BA<br />

7. Quale di queste affermazioni è falsa?<br />

Le persone di colore vengono infestate più raramente<br />

Gli insetti adulti possono vivere fino a quattro ore se<br />

immersi in acqua<br />

L'infestazione è più frequente nelle bambine<br />

I pidocchi possono saltare facilmente da una testa all'altra<br />

8. Quale di queste affermazioni è vera?<br />

Un normale shampoo antiforfora è sufficiente a risolvere il<br />

problema<br />

Le infestazioni sono più comuni in città che in campagna<br />

Una femmina di pidocchio può arrivare a deporre fino a<br />

cento uova al giorno<br />

Cani e gatti sono i più frequenti veicoli di trasmissione<br />

9. Qual è la stagione più propizia per le infestazioni?<br />

Estate<br />

Inverno<br />

Autunno<br />

Primavera


<strong>DISTRETTO</strong> n° 5 ASL BA<br />

10. Quante uova può deporre al giorno una femmina?<br />

10<br />

30<br />

100<br />

Più di 1000<br />

11. Ogni anno in <strong>It</strong>alia il problema interessa circa:<br />

50.000 famiglie<br />

100.000 famiglie<br />

500.000 famiglie<br />

1 milione di famiglie<br />

12. Il trattamento con prodotti specifici:<br />

Va effettuato sui capelli bagnati<br />

Consente di far tornare subito il bambino a scuola<br />

Può essere evitato lavando la testa con una soluzione di<br />

acqua e aceto<br />

Deve essere ripetuto quotidianamente per una settimana


13. Come si capisce che ci sono i pidocchi?<br />

La presenza di solo uova ben visibili sui capelli?<br />

La presenza di pidocchi ?<br />

La presenza di pidocchi e uova ?<br />

Il prurito alla testa?<br />

INDICE<br />

Presentazione<br />

Prefazione<br />

Le F.A.Q. ( le domande più frequenti ) - Frequently Asked Questions -<br />

Introduzione<br />

1. Perché non ci liberiamo dai pidocchi del capo?<br />

2. E’ diventata una preoccupazione dei medici l’uso degli antiparassitari<br />

pediculocidi?<br />

3. Senza antiparassitari come si debellano i pidocchi?<br />

Notizie Generali<br />

1. Il parassitismo<br />

1.a Le tipologie di parassitismo: le più semplici<br />

1.b Il comportamento e le azioni dei parassiti sugli ospiti: cenni<br />

1.c Le reazioni dell’ospite – uomo- ai parassiti: qualche informazione<br />

2. Le misure di contrasto alle parassitosi<br />

3. Briciole di storia e di evoluzione dei pidocchi<br />

4. Luoghi comuni, detti, credenze e curiosità<br />

5. Lotta alla pediculosi: le possibili strategie<br />

6. I pidocchi questi sconosciuti. Cosa sanno gli italiani di questo problema<br />

6.a L’indagine 2006 dell’Osservatorio Milice<br />

7. Il significato dei dati statistici<br />

8. Epidemiologia<br />

8.a I costi diretti e indiretti: l’analisi<br />

8.b I fattori di rischio<br />

8.c La distribuzione della pediculosi del capo: la panoramica<br />

internazionale


Pediculosi del capo: guerra ai pidocchi<br />

1. La pediculosi<br />

1.a Eziologia<br />

2. La pediculosi del capillizio.<br />

2.a Biologia ed anatomia<br />

3. Clinica: la patogenesi. Sintomi e segni<br />

4. Clinica: la diagnosi<br />

4.a Come si identifica una infestazione attiva<br />

4.b Appendice<br />

5. La diagnosi differenziale<br />

Prevenzione<br />

Le F.A.Q. ( le domande più frequenti ) - Frequently Asked Questions -<br />

1. Vi è un modello di prevenzione per non avere i pidocchi?<br />

2. Vi è una strategia di prevenzione per non avere i pidocchi?<br />

1. La prevenzione<br />

1.a Le misure di prevenzione in ambito familiare<br />

2.b Le misure di prevenzione in ambito scolastico e nelle collettività in genere<br />

3.c I criteri di riammissione scolastica<br />

- I consigli in pillole 1<br />

B) La Terapia<br />

Le F.A.Q. ( le domande più frequenti ) - Frequently Asked Questions -<br />

1. Il Mercato<br />

1. Introduzione<br />

1.a Le formulazioni<br />

1.b Considerazioni generali<br />

1.c Casi particolari<br />

1.d L’efficacia delle diverse molecole<br />

1.e Gli effetti collaterali<br />

2. Le possibilità terapeutiche<br />

2.a I pesticidi<br />

3. I prodotti per uso topico


ylang<br />

3.a Il piretro<br />

3.b Le piretrine naturali<br />

3.c Le piretrine naturali sinergizzate<br />

3.d I piretroidi sintetici<br />

3.d.1 La permetrina<br />

3.d. 2 Il meccanismo d’azione delle piretrine naturali e dei piretroidi<br />

3.d. 3 La sicurezza d’uso del piretro e dei suoi derivati<br />

3.d. 4 Le resistenze alle piretrine e alla permetrina<br />

3.e Il malathion<br />

3.f Il lindano<br />

3.g Il carbaril<br />

3.h Il benzil benzoato<br />

3.i La quassia<br />

4. I prodotti farmacologici per uso orale<br />

4. a Il trimethoprim – sulfametossazolo<br />

4.b L’ivermectina<br />

5. La pseudoresistenza ai pediculocidi<br />

6. La resistenza ai pediculocidi<br />

7. I trattamenti con mezzi alternativi<br />

7.a Le sostanze alternative<br />

7.b Il dimeticone<br />

7.c Gli estratti di oli vegetali a base di noce di cocco, olio di anice e di ylang-<br />

7.d Altri prodotti<br />

7.e I complementi cosmetici<br />

7.g I prodotti per l’igiene ambientale<br />

8. I metodi di eliminazione meccanica del parassita<br />

Alcune schede<br />

I consigli in pillole 2<br />

I consigli in pillole 3<br />

C) La gestione della pediculosi in Sanità Pubblica<br />

1. Introduzione<br />

2. Il ruolo della famiglia<br />

3. Il ruolo del medico di famiglia e del pediatra di libera scelta<br />

4. Il ruolo del farmacista<br />

5. Il ruolo dei servizi della A.S.L.<br />

6. Il ruolo della Scuola<br />

6.a Il ruolo del dirigente Scolastico<br />

6.b Il ruolo degli insegnanti<br />

6.c Il ruolo dei rappresentanti dei genitori<br />

7. Il ruolo dei servizi sociali<br />

D) Protocollo operativo per la gestione della pediculosi nelle comunità scolastiche


1. Come si tutela la comunità<br />

2. La famiglia<br />

3. La scuola<br />

4. L’azienda sanitaria Locale<br />

5. I medici di famiglia e i pediatri di libera scelta<br />

E) Le F.A.Q. ( le domande più frequenti ) - Frequently Asked Questions -<br />

1. Domande: Vero o Falso?<br />

2. Risponde il medico specialista<br />

3. Risponde il medico scolastico<br />

4. Risponde la maestra<br />

5. Risponde la mamma<br />

F) Il Test

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