DISTRETTO SOCIO SANITARIO N. 5 - AREA ... - Saviocapurso.It
DISTRETTO SOCIO SANITARIO N. 5 - AREA OVEST -
Adelfia - Capurso - Cellamare - Triggiano - Valenzano
Direttore Dr.ssa R. Porfido
PROTOCOLLO PER LA GESTIONE, LA DIAGNOSI E IL TRATTAMENTO DELLA PEDICULOSI DEL
CAPO
Prontuario
con regole e raccomandazioni per
prevenire, curare e gestire la pediculosi nelle comunità
Testo
Dott. G. Claudio Lacriola
L’iniziativa e la realizzazione di questa produzione si deve:
- alla disponibilità del Prof. Pietro De Luca - Dirigente Scolastico 2° Circolo Didattico Statale Scuola
Primaria “ San Domenico Savio ”- Capurso ( BA ) – e al personale di tutta la sua Scuola che hanno
fornito strumenti, spazi e materiali indispensabili alla buona riuscita del lavoro.
- alle insegnanti di Inglese e alla segretaria della Scuola Media “ Nicola Di Zonno ” di Triggiano che
hanno permesso la traduzione in lingua Italiana di alcuni documenti reperiti in Inglese.
Un segno di particolare gratitudine al mio collega e amico Dr Michele di Lascio per la collaborazione
nell’avvio di questo lavoro. A tutti coloro che hanno contribuito indirettamente vanno i ringraziamenti
dell’Autore con l’augurio che tale opera possa chiarire i numerosi dubbi che rendono difficile la
risoluzione di un problema non grave ma su cui da tempo si dibatte.
L’ autore
“ Oggi il pidocchio è Super perché per 60 anni abbiamo provato ad eliminarlo con gli insetticidi senza
riuscirci del tutto; in questo modo, gli esemplari sopravissuti si sono evoluti fino a dotarsi di un
sistema nervoso più resistente e di una notevole capacità di adattarsi e riprodursi “ 1)
1) I. Burgess – direttore Insect Research & Development Limited – Medical Epidemiology Centre – Cambridge - Inghilterra
Il pidocchio è una delle poche specie viventi che non ha subito contraccolpi al variare del clima e
delle abitudini di vita dell'uomo. Il cuoio capelluto è una piccola nicchia ecologica che ha subito solo
minimi cambiamenti nel corso dei secoli; l'aumentato numero degli individui della specie umana ha
costituito, per questi parassiti, un aumento sensibile opportunità di vita e riproduzione.
Le ragioni della recrudescenza di questa fastidiosa infestazione sono molteplici: la loro efficiente
capacità riproduttiva; la dispersione nell'ambiente a causa di spazzolature, grattamenti, tuffi; l'uso
promiscuo di baveri, poltrone, poggiatesta, cappelli, cuffie, pettini...; la capacità, se espulsi, di trovare un
nuovo organismo ospite.
La probabilità di contagio viste le attuali abitudini di vita sono aumentate enormemente rispetto
al passato, infatti la lunga permanenza in posti affollati ( luoghi di lavoro, scuole, mezzi di trasporto,
palestre....) non rientrava nelle abitudini di vita dei nostri progenitori. Non esiste una predilezione di
questi parassiti nei confronti dei più piccoli anche se questi sono più facilmente colonizzabili per la loro
minore efficienza immunitaria.
I bambini hanno maggiori probabilità di contagio per i loro giochi e per una più intensa vita
sociale e ciò favorisce la loro trasmissione per contatto diretto ( Il pidocchio necessita di soli trenta
secondi per passare da testa a testa ). La diffusione per contatto indiretto, inoltre, è agevolata dagli
attaccapanni delle scuole materne ed elementari, sui quali in inverno si formano cataste di cappotti,
sciarpe e berretti. Il parassita può sopravvivere qualche ora fuor dell’ospite; per tale motivo, se qualche
pidocchio o lendine resta sugli indumenti il contagio è inevitabile.
Naturalmente, ciò non significa che anche gli adulti non possono essere contagiati dai parassiti.
I bambini oggi vivono altre realtà di aggregazione, come le palestre, le piscine, i campi di calcio e
ciò può favorire le condizioni affinché il pidocchio si diffonda.
Nel corso degli ultimi tre decenni, l’incidenza della pediculosi è aumentata costantemente,
rendendo la diagnosi ed il trattamento di questa infestazione uno dei compiti più comuni in
Medicina.
UN INTERVENTO TEMPESTIVO PUÒ FACILMENTE RISOLVERE IL CASO “ALLA RADICE”
È facile riconoscerli?
No: è molto piccolo, veloce e si nasconde assumendo, anche, il colore del capello parassitato.
No: la sua ricerca richiede tempo,una certa tecnica ed ispezioni ripetute. Nonostante l’analisi sia stata
corretta, spesso, l’infestazione da pidocchi è erroneamente diagnosticata. Ciò è frequente.
E’ possibile che si crede che ci sia quando non c’è e viceversa
Si: Se in una famiglia si riesce a far diagnosi di pediculosi della testa, vanno esaminati accuratamente
tutti i componenti. Capita spesso che, sia quelli che hanno davvero l'infestazione che quelli che non
l'hanno, presentino prurito, a volte anche intenso e duraturo.
Il pidocchio della testa è sicuramente un ospite indesiderato, un assiduo frequentatore delle
scuole e delle comunità.
Questo parassita rappresenta, un problema che si ripete nel tempo: ma non è concretamente un
nemico così pericoloso per l’uomo.
Si è osservato, in questi ultimi anni, un progressivo aumento dei casi di pediculosi del cuoio capelluto
e nella scuola l’infestazione si è diffusa in maniera talmente coinvolgente da assumere i connotati
di disagio per gli alunni, per i genitori e per gli insegnanti.
Anche se è noto che il contagio non dipende da una scarsa igiene personale, il caso “ pidocchi ”
continua ad essere visto con sospetto e vissuto con malessere.
Tutti hanno un senso vivace di repulsione al solo pensare di albergare parassiti sulla testa e alcuni
dimostrano irrazionalmente un naturale senso di avversione verso chi ha effettivamente i pidocchi
sulla propria testa.
L'identificazione, infatti, del pidocchio della testa con la scarsa igiene personale e con la povertà, è la
causa principale della tendenza, da parte della famiglia, a nascondere la realtà, con gli amici, con i
vicini e nella scuola: le conseguenze sono facilmente intuibili.
Il riconoscimento di questa riluttanza a comunicare l'esistenza di una pediculosi del capo
ha fatto sì che ogni azione diretta a limitare la sua diffusione nella popolazione non può
non passare da una corretta informazione delle famiglie, anello essenziale nella battaglia
contro i pidocchi.
La mancata conoscenza porta, infatti, all'impossibilità di applicare le comuni norme per
limitare la diffusione della pediculosi nella collettività e quindi nelle famiglie.
Le azioni di prevenzione non possono essere solo risorsa di pochi addetti ai lavori
Gli approfondimenti su questa parassitosi traggono origine da una analisi delle attuali conoscenze
scientifiche della pediculosi in genere ed in particolare di quella del capo e dalla necessità di
porgere utili informazioni che possono essere trasferite alle famiglie, alle istituzioni, agli operatori
sanitari considerando che molte delle incertezze associate a questa infestazione sono dovute
all’ingiustificato allarme sociale ed al panico che si diffonde piuttosto che al parassita stesso.
È esperienza comune, infatti, che, quando casi singoli o focolai di epidemia coinvolgono la scuola o
le comunità infantili in genere, subentrano paure e allarmismi.
Gli interventi di prevenzione, che la ASL mette in campo attraverso gli operatori del Dipartimento di
Prevenzione e dei Distretti sono, a volte, ritenuti insufficienti, perché è ancora diffusa l’erronea
convinzione che tutti i mezzi possibili, dall’isolamento dei malati alla disinfezione/disinfestazione di case
e scuole, siano sempre assolutamente necessari.
La pediculosi del capo:
non rappresenta un serio problema sanitario, sebbene sia universalmente nota
il suo reale peso è senza dubbio inferiore a quello percepito dagli operatori e dal pubblico
non è destinata a scomparire in un futuro prossimo
gli antiparassitari incontrano sempre più resistenza nel frenare l’infestazione
Occorre cambiare il modo di pensare.
E’ necessario ritenere la prevenzione delle malattie infettive e delle parassitosi l’arma da privilegiare
utilizzando strumenti e sollecitando azioni prima che esse si verifichino; metodi ed azioni, cioè, devono
essere posti in essere non solo quando la malattia si è già manifestata e non solo finalizzati al controllo
della loro diffusione.
Il primo passo da compiere in questa direzione è l’informazione, la formazione e la collaborazione tra gli
operatori della salute e le diverse componenti che operano, nella società in generale e nelle comunità in
particolare, come le infantili, scolastiche, sportive, le famiglie e così via, con la partecipazione di
insegnanti, educatori, genitori e alunni; ciò nasce dalla necessità di condividere le conoscenze che
sottendono le indicazioni operative per la prevenzione e il controllo delle malattie infettive, parassitarie e
non.
Un approccio informato basato su fatti concreti, ed un atteggiamento equilibrato contribuirà a limitare
il problema delle malattie in genere.
Fornire informazioni, per esempio, ai genitori, ai cittadini, regolarmente, senza attendere occasioni di
allarme, rende superflua l’allerta improvvisa che allarma.
La famiglia nel caso della pediculosi del capo, infatti, comincia a preoccuparsene solo nel momento
in cui i bambini tornano a scuola perché considera l’infestazione provocata unicamente dalla
permanenza dei figli in ambito scolastico.
La pediculosi del capo, in realtà, non è una preoccupazione principalmente della scuola, ma delle
comunità generalmente intese; la scuola può aiutare, tuttavia, ad affrontarla.
In essa la percentuale di bambini con infestazione attiva “ presenza cioè del parassita vivo e mobile
” è estremamente bassa; la percezione di insegnanti e genitori è, tuttavia, quella di essere in
presenza di un’epidemia, fatto che rarissimamente accade.
I pidocchi si diffondono per contatto diretto e prolungato della testa con la testa che ospita il
pidocchio vivo e mobile o le uova quando non sono ancora saldate al capello.
Ciò può avvenire in ogni occasione di vita sociale. Allarmarsi a scuola non serve.
Non sempre quando il bambino si gratta in testa è affetto da pediculosi, mentre il prurito non è
sempre presente in caso di pediculosi.
Questa, poi, non è legata alla presenza a scuola di bambini che vivono in condizioni di vita
precarie.
Non è necessario, infine, discriminare gli alunni interessati: quando si scopre che un bambino ha
contratto questa parassitosi, generalmente, si tratta di lendini ed è probabile che le abbia da settimane.
In sintesi i controlli generalizzati nella scuola, non limitano il fenomeno, al contrario, talvolta,
creano allarmismo e inducono all’uso indiscriminato di prodotti antiparassitari nocivi e
spesso inutili.
E’ la famiglia che svolge un ruolo fondamentale nella prevenzione; solo in essa si può effettuare il
controllo frequente e periodico della testa.
La scuola e l’insegnante, possono portare aiuto fornendo informazioni e consigli per trattare il caso.
Gli operatori del Servizio Sanitario offrono alle comunità la massima collaborazione.
Pur nella consapevolezza che nei nostri climi il pidocchio non è capace di trasmettere alcuna malattia, è
necessaria, in conclusione, una sinergia d'azione tra ASL, Scuola, Operatori sanitari e Famiglia
per sconfiggere la diffusione di questa parassitosi.
L’instaurarsi di un buon confronto, infatti, tra i dirigenti scolastici, le famiglie, le ASL, migliora la
tempestività della sorveglianza sanitaria estendendo sia la griglia di osservazione, sia gli interventi che,
coordinati, risultano più efficaci.
OBIETTIVI FORMATIVI
L’istruzione sanitaria può modificare il ruolo che il comportamento umano ha nella contaminazione e
nella trasmissione delle parassitosi e delle malattie in genere.
La percezione, a livello di comunità, del problema delle malattie può facilitarne notevolmente il controllo.
Il trattamento della pediculosi è giustificato solo se sono evidenti pidocchi viventi: le
lendini morte o dischiuse, che rimangono attaccate al pelo e diventano translucide o
opalescenti, possono falsamente suggerire una infestazione attiva.
E’ necessario:
Arginare il contagio facendo uso di giusti metodi per eliminare la parassitosi,
uccidendo e rimuovendo tutti i pidocchi e le loro uova.
Utilizzare i pediculocidi, la maggior parte di essi sono sostanze con possibili
effetti collaterali, soltanto nei casi di accertata infestazione e mai per profilassi
dei soggetti a rischio.
C’è un animale che è rimasto accanto all’uomo negli ultimi 2 milioni di anni, adattandosi ad ogni
circostanza; che lo ha seguito fedele in migrazioni, guerre, carestie e pestilenze, chiedendogli solo
in cambio un po’ di cibo per sfamarsi: è il Pidocchio del capo
Il Pidocchio del Capo….
Non vola e non salta
Non si trasmette agli animali: il contagio attraverso gli animali domestici non è possibile come è
da escluderlo attraverso l’acqua della piscina
Non seleziona la classe sociale
Colpisce allo stesso modo sia i capelli puliti che sporchi: avere i pidocchi non è segno di cattiva
igiene
In assenza di sangue, lontano dall’ospite, muore in 1 – 2 giorni
• Non c’è una relazione causa - effetto tra la Pediculosi del capo e:
- la pulizia del luogo ove si vive
- l’igiene personale
- la classe etnica e sociale
• E’ impossibile prevenire completamente le infestazioni da Pidocchio del capo.
- non c’è una soluzione definitiva
- non esistono terapie preventive
- è assolutamente inefficace e potenzialmente nocivo l’utilizzo di
prodotti usati per la terapia a scopo preventivo
- inefficaci sono la chiusura e la disinfestazione della scuola
I genitori del bambino che frequenta una collettività sono il fondamento della prevenzione,
identificazione e trattamento della pediculosi
• tra le normali cure parentali che vengono rivolte al bambino va incluso il controllo
settimanale dei capelli, anche se asintomatico, per identificare eventuali lendini o
parassiti.
• se il genitore sospetta l’infestazione, come per qualsiasi altra malattia, dovrà
consultare il medico curante per la conferma della diagnosi e per la prescrizione del
trattamento
L’unica corretta misura di prevenzione è costituita dall’identificazione precoce dei casi
La Scuola ha un ruolo fondamentale nel sostenere le famiglie in tale attività
Lo screening scolastico non può sostituire le modalità di controllo della famiglia
La Sanità Pubblica non ha processi che possano debellare definitivamente la Pediculosi:
non esistono
I Servizi Sanitari, per questa parassitosi, intervengono, di norma, con:
l’informazione e l’educazione sanitaria delle Famiglie
l’informazione e l’educazione sanitaria degli Insegnanti e dei Dirigenti
scolastici
l’informazione e la formazione degli Operatori sanitari
la gestione delle notifiche di pediculosi ai sensi del D.M. 15 – 12 – 1990
ALLA PERSONA INFESTATA VERRÀ CHIESTO DI NON FREQUENTARE
TEMPORANEAMENTE LA COMUNITÀ.
LA RIAMMISSIONE SARÀ POSSIBILE DOPO ESECUZIONEDI UN TRATTAMENTO
ERADICANTE, CERTIFICATA DAL MEDICO CURANTE
LE MISURE DI PROFILASSI PER ESIGENZE DI SANITA' PUBBLICA
In conformità con i Regolamenti Sanitari i bambini affetti da pidocchi sono obbligati ad astenersi
dalla scuola, dai centri diurni, dai nidi infantili fin quando il trattamento non avrà avuto inizio.
Un bambino affetto da pidocchi può ricevere il trattamento alla sera e tornare a scuola il giorno dopo.
LA NORMATIVA DI RIFERIMENTO
- D.P.R. 22.12.67 n° 1518
- D.M. 15.12.1990
- Circolare Ministero Sanità n° 4 del 13.03.1998. Prot. 400. 3/26/1189
La circolare del Ministero della Sanità n. 4 del 13.03.1998 prevede:
“ restrizioni della frequenza di collettività fino all’avvio di idoneo trattamento di
disinfestazione, certificato dal medico curante ”.
Qualora il bambino non venga adeguatamente sottoposto a trattamento dovrà esserne disposto
l’allontanamento dalla sede scolastica da parte dell’U.O. Igiene e Sanità Pubblica e/o dal
Distretto in modo da interrompere la catena di trasmissione.
Quindi per la riammissione a scuola, se si eseguono scrupolosamente le indicazioni per
eliminare i pidocchi, il bambino potrà tornare a scuola il mattino dopo il primo trattamento.
LE REGOLE DEL GIOCO PER BATTERE I PIDOCCHI
Rilievo precoce dei pidocchi
Mezzi semplici e non pericolosi
• Piccole infestazioni di pidocchi
sono più facili da trattare
• Pettine stretto a denti fini ( distanza
denti 0,3 mm)
• Balsamo per capelli – Acqua calda
e aceto in parti uguali
Prodotti antiparassitari migliori • Lozioni, creme, mousse
• Non shampoo
Uso efficiente degli insetticidi:
- scelta
- modi
- tempi
• Prescrizione medico di famiglia e/o
specialista
• Corretta modalità, secondo
istruzioni casa produttrice, di
applicazione
• Ripetizione trattamento a distanza
di 2 settimane circa
Sviluppo di nuove molecole • Annulla l’insorgenza di resistenze
dei parassiti
• Evita la tossicità delle sostanze
La pediculosi è un vero “ grattacapo ”.
Il problema è frequente, soprattutto tra i piccoli: ogni anno i pidocchi del capo infestano un milione e
mezzo di italiani; oltre il 70% è rappresentato dai bambini, senza distinzione di classe sociale ed etnica.
Capita e non bisogna farne un dramma.
In particolare sono interessati i bambini fra 2 - 3 anni ed i 10 anni che frequentano asili e scuole,
piscine e altri luoghi pubblici; si stima che il 25% di essi venga colpito.
E’ proprio attraverso il contatto fisico che un pidocchio può passare da una testa all’altra.
Nella vita di un bambino le occasioni di socializzazione e di vita comunitaria sono infinite e, maggiori,
rispetto agli adulti, le probabilità di essere infestato: all’asilo, a scuola, in palestra, ai giardinetti i piccoli
hanno frequenti contatti con i coetanei attraverso, per esempio, gli abbracci e lo scambio di abiti e
cappelli.
La pediculosi, l’infestazione di pidocchi, infatti, è contagiosa e si trasmette per:
• Contatto diretto da un individuo infestato ad un altro. I pidocchi
non volano né saltano da testa all’altra; si muovono velocemente fra i capelli della
persona infestata, passando da una testa all’altra quando queste sono molto vicine.
• Contatto indiretto attraverso lo scambio di oggetti
personali quali abbigliamento, spazzole, pettini, fermagli, biancheria da letto, coperte, o
durante il gioco.
E’ bene precisare che la pediculosi non è dovuta a mancanza di igiene – i pidocchi si annidano
anche sui capelli puliti – o alla lunghezza dei capelli.
Non è pericolosa: il Pediculus Humanus Capitis non è quasi mai vettore di malattie infettive.
L’infestazione degli indesiderati ospiti è elevata, soprattutto nei mesi che vanno da ottobre a maggio e
sarebbe, dunque, impossibile prevenirne il contagio limitando le opportunità di frequentazione dei
piccoli con i coetanei.
Una volta accertata la presenza dei parassiti non rimane allora che correre ai ripari: anche se non
provoca malattie, la “pediculosi”, è molto fastidiosa, può alterare l’equilibrio biologico dei capelli e
danneggiare il cuoio capelluto.
Per questo è importante imparare a riconoscerla e a trattarla in modo adeguato.
Non e' un argomento accattivante, ma i protagonisti sono per l'appunto i pidocchi succhiatori di
sangue, insetti ectoparassiti permanenti e obbligati della testa e del corpo non solo di noi umani,
ma anche dei nostri cugini più stretti ( i primati ), e di moltissimi altri mammiferi.
L’evoluzione dei pidocchi, esaminata con le moderne tecniche di biologia molecolare, ha portato
notevoli risultati nel riscrivere la storia del genere umano.
Pochi tra i parassiti altamente specifici, come i Plasmodi della malaria, gli Ossiuri, i Pidocchi, la Tenia
solium, hanno accompagnato l’uomo, insieme alle scimmie antropomorfe, parassitandolo, nel corso della
sua evoluzione fino dagli stadi pre - umani.
La maggior parte degli attuali parassiti, oltre 200 specie, di cui 50 si ritrovano nell’uomo con notevole
frequenza, sono stati acquisiti in tempi più recenti da vari animali selvatici e soprattutto da quelli
domestici, con cui l’uomo ha avuto occasione di contatto.
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L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha classificato la Pediculosi tra le malattie parassitarie
( ICD -10:B85 )
Il Ministero della Salute ha previsto per la Pediculosi delle misure di profilassi per esigenze di
sanità pubblica ( Circolare Ministero delle Sanità n° 4 del 13 Marzo 1998 )
La chiave di volta, strumento fondamentale per affrontare la questione pidocchi, per evitare di
aggiungere problema a problema e per sopprimere quelle che sono le immotivate conseguenze sociali
ed economiche che nascono dall’infestazione di questa parassitosi, è
per le famiglie quella di:
• restare serene
• evitare e non creare allarmismi inutili
• prendere con maggior leggerezza il caso
per gli esperti quella di:
• creare, fissare e stabilire protocolli o linee guida per il l trattamento di questa infestazione,
che non ha morbosità collegata significativa e mortalità; introdurre sostanze i cui principi attivi si
rivelino sicuri ed efficaci, annullando quelle inquietudini che potrebbero derivare dal loro uso.
Specificatamente, anche se i pidocchi della testa non causano problemi di salute, le infestazioni
causano imbarazzo significativo e stigma sociale, giorni inutili persi dalla scuola, costi diretti del
trattamento, così come costi indiretti da mancata produttività, per una mancanza di politiche
antipediculosi.
Nel considerare tutti questi fattori, si è cercato, con questo lavoro, di tracciare una linea con
l’intento di:
- chiarire, con semplicità, come fare la diagnosi corretta
- suggerire la terapia idonea e le manovre comportamentali
- fornire raccomandazioni e procedure per la una valida amministrazione del problema
dei pidocchi della testa.
Figura 1 La linea arancione mostra la rotta dell’espansione umana fuori dall’Africa 50.000 anni fa.
L’infestazione dei pidocchi umani ha seguito la stessa rotta
Altre ricerche come quelle della dottoressa Natalie Leo, parassitologa dell’università del Queensland, in
Australia, ed i suoi colleghi, hanno evidenziato che il P. del capo ed il P. del corpo di uno stesso
individuo non sono interfecondi. Anche per tale motivo un pidocchio del capo che finisce su un vestito si
affretterà a tornare nel suo habitat originario.
Per restare alla storia più vicina a noi ricordiamo che:
• I pidocchi sono citati nella Bibbia e nei papiri egizi
• Le lendini ed i pidocchi del capo sono stati trovati nei capelli di mummie preistoriche
Si sono reperiti 2 pidocchi fossilizzati su 2 mummie peruviane risalenti circa al 1025 d.C.
L’analisi del loro Dna, tuttavia, ha rivelato come questi parassiti sarebbero stati nel territorio dei
nativi americani già da 10.000 anni prima della scoperta dell'America
Altre lendini sono quelle scoperte nella caverna di Nahal Herman, nel Deserto della Giudea,
presso il Mar Morto, databili intorno al 6.900-6.300 a.C.
• Le lendini infestavano anche le mummie egiziane; da ciò si può dedurre che la pediculosi fosse
comune anche nell’antico Egitto tanto da non risparmiare neppure i ricchi che potevano
permettersi una tomba lussuosa.
Secondo alcuni autori la rasatura rituale, tra quelle popolazioni, aveva soprattutto lo scopo di
impedire un più facile contagio e le “brillantine” a base di grasso di ippopotamo avevano forse
lo scopo di uccidere i parassiti per asfissia.”
• Tracce di uova di pidocchi sono state trovate in resti di individui deceduti durante l’eruzione del
Vesuvio ( 24 agosto del 79 d.C.)
La tradizione vuole che celebri personaggi, come Erode il Grande, il dittatore Silla, l’imperatore di
Germania Arnolfo, il re Filippo II di Spagna, fossero affetti da pediculosi cronica.
I differenti tipi di pidocchi sono stati, tuttavia, identificati solo in tempi più recenti, nei secoli XVII
e XVIII.
Per tutta l’antichità e per molti secoli successivi, la medicina non ha saputo fornire spiegazione alla
malattia che è stata a lungo erroneamente considerata “una alterazione degli umori dalla cui
corruzione nascevano gli insetti molesti”.
I rimedi per curarla furono tanti e singolari.
Si passò dall’aglio bevuto in un decotto di origano, all’uso della pasta al miele consigliata dalla cultura
araba, allo “spidocchiamento” in uso in tutto il mondo.
Per arrivare alla svolta decisiva si dovette attendere il XX secolo quando, con la II Guerra Mondiale,
fecero il loro ingresso sul mercato i primi insetticidi sintetici dell’era moderna come il DDT, acronimo del
dicloro-difenil-tricloroetano, banditi definitivamente nel 1972 quando ne vennero accertati i nocivi effetti
ambientali.
Le credenze e le paure
sono infondate?
4. LUOGHI COMUNI, DETTI, CREDENZE E CURIOSITA’
Sì.
Il Pidocchio del capo è un insetto molto evoluto. Si può dire che, abituato a
vivere sulla testa degli uomini, sia diventato quasi intelligente. Ha modi discreti e
raffinati e se deve scegliere tra una capigliatura sporca e una pulita sceglie
quest' ultima.
Non si scandalizzino, quindi, le madri dicendo " ma io lavo i capelli tutti i giorni
a mio figlio, come può aver preso i pidocchi? "
La paura della malattia ha un fondamento maggiore.
Questo parassita, infatti, si nutre esclusivamente del nostro sangue che preleva
dopo aver praticato un minuscolo foro nella pelle. E' logico pensare che passando
da un individuo all'altro possa trasmettere malattie infettive.
Due curiosità simpatiche relative alla storia dei pidocchi: nel Medioevo si pregava San Giona, quale
Protettore di chi portava i pidocchi ed il pidocchio è il n° 87 se si vuole giocare la smorfia napoletana”.
Il più fedele amico dell’uomo, prima del cane, era certamente il pidocchio.
Fino ad una cinquantina d’anni fa, soprattutto nelle famiglie povere, costrette a vivere ammassate in
case sporche, il pidocchio era un silenzioso e fastidioso compagno,onnipresente.
Il motivo del proliferare di questi insetti era ovviamente quello del sudiciume, tanto che, nel Modenese,
delle famiglie oltremodo sporche, si diceva: “ schiacciano i pidocchi sopra il tagliere”.
Contro la miseria e la sporcizia non si poteva fare un granché: perciò si preferiva incolpare si
quanto avveniva qualcos’altro.
• Nel Piacentino, si diceva ai bambini golosi che i pidocchi venivano a chi faceva scorpacciate di
castagne crude.
• Nel Carpigiano, si credeva che per farli venire fosse sufficiente mangiare la parte bianca della
buccia del cocomero.
• Di sicuro, per non rischiare di trovarseli a spasso per i capelli, bisognava evitare di pettinarsi il
venerdì.
Avere pidocchi in testa era visto come un fatto dovuto, insopprimibile, tanto che se ne
esorcizzava il fastidio con frasi:
• Cos’hai qualche briciola di pane che ti gira per la testa?
• Chi ha pidocchi è sano: considerato che, come ricordano nel Bolognese, questi parassiti
preferiscono i giovani e sono soliti abbandonare l’ospite quando la salute peggiora o la vecchiaia
incalza.
• I pidocchi, però, benché molesti, odiosi ed inutili, avevano in realtà un utilizzo pratico
Potrà sembrare strano, ma era l’unico rimedio "certo" per curare l’itterizia e, come sostenevano nel
Carpigiano, anche la pleurite.
Nel primo caso, a Modena, dicevano che se ne dovevano ingoiare sette racchiusi in un’ostia, mentre
nel secondo ne erano sufficienti tre: “ tre pidocchi al giorno, mal di costa, togliti di lì ”.
Queste operazioni si eseguivano alla mattina a digiuno, e ripetute, aumentando le dosi, fino a quando
la malattia non era scomparsa.
È ovvio che i pidocchi dovevano essere sempre freschi, di giornata. Non era certo un problema: era
"uso" conservarne in buon numero direttamente sulla testa.
Il legame pidocchio-miseria, ha generato diversi modi di dire; in quasi tutti i dialetti, ad esempio, il
pidocchio è sinonimo di persona avara, gretta.
• Degli avari, a Reggio Emilia, si diceva: “ pela un pidocchio per vendere la pelle “,
oppure, ancor peggio
“ non regalerebbe neppure la pelle di un pidocchio “
• Con “ pidocchio rifatto “, a Ferrara, si indicano con sufficienza gli uomini un tempo miserabili, ora
agiati, dal comportamento avido e sfrontato.
Restando in tema di credenze popolari, c’è da aggiungere che anche sognare pidocchi, così come
vederli, era di cattivo augurio e auspicio di miseria.
5. LOTTA ALLA PEDICULOSI: LE POSSIBILI STRATEGIE
L’infestazione dei pidocchi della testa è un problema comune, con una elevata incidenza e prevalenza,
che soprattutto riguarda i bambini in età scolare.
Il primo interesse, pertanto, è, per il trattamento, la sicurezza dei Pediculocidi e di altri prodotti
che si usano per trattare i pidocchi del capo.
Infatti, non è accettabile alcun rischio.
Molti trattamenti sono risultati inefficaci a causa della resistenza dei pidocchi a vari prodotti come gli
OCT, = Over The Counter , utilizzati negli ultimi decenni, che non necessitano della ricetta medica, o
come
il Lindano, principio attivo, pediculocida, comunemente usato per diverse generazioni a cui la Food and
Drug Administration ha, recentemente, attribuito potenziali gravi effetti collaterali associati al suo uso.
O come il Malathion, estere fosforico, recentemente reintrodotto negli USA previa ricetta medica, al
quale era stata associata una certa resistenza dipendente dalla formulazione in cui era stato messo in
commercio.
Una rivalutazione e revisione in generale dell’argomento dei pediculocidi è legittima, alla luce del
loro uso, indiscriminato, sempre più crescente, della loro ridotta efficacia, della resistenza sviluppata da
questi parassiti a queste sostanze e, di conseguenza, alla inefficacia dei trattamenti.
Le modalità di approccio con cui il sistema sanitario e le istituzioni scolastiche affrontano quello che di
fatto è un problema per un numero rilevante di famiglie con figli in età scolare possono essere, in
talune realtà, un atto emblematico: “ delegare all’individuo la soluzione del problema! ”
Tacciare le famiglie di disinformazione, accusarle di non applicare correttamente i prodotti per il
trattamento disinfestante si basa, purtroppo, molto spesso, su preconcetti.
La responsabilità della terapia della parassitosi è frequentemente, poi, totalmente affidata alla famiglia e
non vi è alcun controllo né la eventuale misura di allontanamento da scuola nel caso in cui essa non
effettui la disinfestazione del bambino, pur dichiarando di aver effettuato il trattamento farmacologico,
forse per un immotivato disinteresse di alcuni attori della storia, per il timore della cancellazione della
scelta dell’assistito, per superficialità, per una regia non presente!
E’ frequente, dunque, il caso di bambini che convivono con i pidocchi per mesi, di altri che debellata
l’infestazione si reinfestano, di altri che non vogliono o non riescono a liberarsi.
La conseguenza di un mancato coordinamento e della collaborazione delle parti in gioco, di una
educazione sanitaria e oltre che di un serio controllo porta, inevitabilmente, al fallimento delle misure di
profilassi sanitaria per il controllo della diffusione della pediculosi.
Un protocollo sanitario ed una corretta politica di amministrazione della pediculosi si basa, invece, su
una serie di interventi collegati, partendo da alcune:
- precauzioni prima che l’invasore attacchi
- considerazioni basilari
- obiettivi
- controlli e centratura dei targets
- programmi di screening
PRECAUZIONI
I. Non esistono prodotti specifici per prevenire i pidocchi.
II. La miglior prevenzione è basata sulla cura dei capelli, che vanno lavati frequentemente con
normali shampoo e controllati regolarmente, soprattutto nei bambini e nei soggetti che vivono in
comunità come scuole, caserme e così via
III. Va sfatata la diffusa convinzione che effettuare shampoo a cadenza regolare, esempio
settimanale, con prodotti antiparassitari prevenga l’infestazione: infatti nessun prodotto
antiparassitario è in grado di svolgere un’azione preventiva.
IV. Al contrario, l’impiego indiscriminato e prolungato di questi prodotti, espone inutilmente il
soggetto alla sua seppur modesta tossicità e potrebbe contribuire all’insorgenza di resistenze.
V. Una certa resistenza è dovuta alla formulazione del prodotto usato.
VI. Si ricorre molto spesso all’automedicazione con prodotti da banco per il trattamento della
pediculosi: un comportamento che può provocare una sovraesposizione agli insetticidi ed un
aumento della resistenza ai farmaci da parte dei pidocchi.
VII. E’ molto più efficace e sicuro un controllo periodico del cuoio capelluto.
CONSIDERAZIONI
a. Una responsabilità comune: un metodo pluridisciplinare. Procedure, politiche e pratiche che si
occupano di Pediculosi dovrebbero essere sviluppate entro il campo di applicazione della
legislazione statale,delle pubbliche linee guida e delle raccomandazioni compatibili con
l’evidenza medica, consentendo una forte collaborazione.
E’ vitale che tutti i componenti, a vario titolo, assumano la responsabilità come parti di una
squadra: il medico ed il farmacista forniscono il trattamento, il dirigente scolastico,
l’insegnante, il consiglio di circolo, i servizi sociali, l’Asl con il Distretto ed il Dipartimento di
Igiene, con uno sforzo che può essere grande, devono fornire una costante e completa “
comunicazione “ alla famiglia coordinando la cura nella Comunità, rispettando il diritto del
bambino alla riservatezza e promuovendo l’uso di trattamenti basati sull’evidenza medica,
contrastando i rimedi domestici per sentito dire.
b. Lendini è il termine medico che indica le uova dei pidocchi. Nella lotta alla pediculosi sono loro
che devono essere eliminate, ciò è più difficile.
c. In una persona infestata ci sono circa una decina di pidocchi e centinaia di lendini.
d. La maggior parte dei casi di pidocchi della testa sono diagnosticati e i trattamenti sono suggeriti
da non medici.
e. Una errata diagnosi potrebbe indurre a ricorrere ad un trattamento non necessario, quando cioè i
pidocchi non sono presenti.
f. L’insuccesso di un trattamento potrebbe portare ad un uso ripetuto e ad una applicazione
impropria, fattori potenziali per una sovraesposizione a questi pesticidi.
OBIETTIVI
Gli obiettivi: quelli di promuovere una diagnosi corretta, l’uso adeguato e più efficace dei trattamenti, di
abbassare i costi, introducendo scelte migliori nelle fasi iniziali della gestione operativa.
Sono:
1. Fornire un’istruzione di qualità che richiede informazione continua per rimanere attuali;
conoscere, ricercare e richiamare la disinformazione corrente che può essere associata alla
pediculosi, prima che si manifesti l’infestazione per offrire agli utenti una più rapida probabilità di
porre domande, e l’apprendimento di trattamenti e di pratiche corrette. Sottolineare gli errori
prima di una infestazione può accelerare l’uso di procedure idonee.
2. E’ necessario, attraverso l’Educazione sanitaria, fornire una formazione completa a tutte le parti
interessate sia in maniera preventiva che durante le infestazioni. L’efficacia della formazione
dipende dal saper affrontare e rispondere alle esigenze specifiche delle famiglie, come per
esempio le barriere linguistiche o il livello culturale dei genitori o dei tutori.
3. L’approccio più efficace, quello seguito in queste pagine, è quello di progettare e presentare le
informazioni in formati differenti per raggiungere in modo più che significativo tale che possa
essere seguito da tutti.
4. L’applicazione delle misure di Profilassi per il controllo della diffusione della parassitosi: un
documento procedurale completo deve includere la descrizione dei processi da seguire nella
scuola; dalle informazioni su come i genitori saranno avvisati dell’infestazione, al protocollo di
trattamento, alla riammissione degli alunni; dai parametri specifici che illustrano quando è
necessario informare i funzionari della sanità pubblica, ai controlli che si possono eseguire sui
componenti della comunità.
5. Le procedure dettagliate, anche se sono importanti, devono essere osservate come una guida di
riferimento piuttosto che come regole rigide.
6. L’identificazione dei pidocchi e delle lendini.
7. La prescrizione di un farmaco con efficace azione pediculocida ed omicida.
8. L’uso corretto della formulazione consigliata per applicazione, quantità e tempi.
9. La verifica del successo della terapia
10. L’interruzione del ciclo della reinfestazione.
11. Le istituzioni della Scuola e della Asl coordinando le varie funzioni possono svolgere un ruolo
chiave nel trattare con la famiglia del bambino e sradicare l’infestazione fornendo, con
l’educazione sanitaria indirizzata alle opzioni per l’amministrazione del problema, la corretta
gestione del farmaco da utilizzare, la pulizia ambientale da applicare, le valutazioni e la
selezione di quanto udito e visto, il supporto e la rassicurazione alla famiglia.
12. La collaborazione delle istituzioni è vitale per l’amministrazione generale delle infestazioni; i loro
sforzi nel controllare e ridurre ciò, sono necessari alla salute generale della popolazione
comunitaria.
CONTROLLI E CENTRATURA TARGETS
Anche se nessun processo di malattia è associato alla pediculosi, è adeguato prevedere un ulteriore
controllo per escludere una reinfestazione.
Vi è, attualmente una preoccupazione sull’aderenza e l’esattezza del controllo effettuato dalle famiglie.
I membri della famiglia possono, infatti, essere inesperti nell’identificare i pidocchi, o possono non essere
a conoscenza delle informazioni sulla pratica, e trattamento dell’infestazione.
Un controllo può essere effettuato su allievi sintomatici, su quelli che hanno fatto trattamenti, su gruppi
ad alto rischio ( controlli school-based selettivi ).
GLI SCREENING E LE POLITICHE ANTI PEDICULOSI
Lo screening, selezione in italiano,è definito come l’identificazione di casi non riconosciuti attraverso
esami, prove o altre procedure.
Il controllo dei capelli a domanda o la ricerca sistemica testa dopo testa in ambiente scolastico, da parte
del personale sanitario delle uova e dei pidocchi non è un mezzo efficace di riduzione dell’incidenza
dell’infestazione da pidocchi.
Si afferma che i “ piani di vigilanza “ con screening nelle scuole, per questa infestazione sono
svantaggiosi perché:
- la scuola rappresenta solo uno dei luoghi dove può avvenire il contagio
- causano una inutile perdita di tempo non giustificata dagli limitati risultati
- il tempo impiegato per ciascun bimbo per il processo di selezione, circa 1 minuto, non è abbastanza
congruo e non è sufficiente per una diagnosi corretta come si afferma in studi controllati
- tale procedura può fornire un senso falso di sicurezza alla comunità
- è una risposta alle infestazioni sproporzionata alla importanza medica di questi parassiti
- richiedono una organizzazione ed una collaborazione notevoli
Molti distretti scolastici ed alcune organizzazioni del consumatore, negli USA, vorrebbero promuovere
“ politiche senza lendini ”. Queste richiederebbero, generalmente, l’allontanamento del bambino dalla
scuola fino alla rimozione di tutti i pidocchi e delle uova.
Spesso il bambino viene mandato a casa il giorno della diagnosi.
La ricerca suggerisce che un bambino con una infestazione attiva di pidocchi è probabile possa averla
da almeno un mese, dal momento in cui è stato scoperto il parassita e, pertanto, il giorno della diagnosi
non comporta un rischio immediato. Non esiste nessuna prova medico-scientifica, all’asserzione, dei
promotori della politica senza lendini, che un uovo potrebbe schiudersi e contagiare altri lo stesso giorno
in cui esso è stato scoperto sullo testa di un bimbo, per cui non è necessario allontanarlo
immediatamente.
Ci sono ricerche che sostengono che la presenza di lendini comporta un rischio basso.
In uno studio del 2001 condotto su 2 scuole elementari americane, 1729 bambini sono stati testati per la
pediculosi del capo.
Un totale di 28 bambini pari all’1,6% aveva i pidocchi e 63 pari al 3,6% aveva le lendini, senza pidocchi.
Dopo 14 giorni, il18% dei bambini con sole lendini li ha sviluppati.
I ricercatori hanno concluso che avere 5 o più lendini al di sopra di 6 millimetri dal cuoio capelluto ha
aumentato il rischio di trasformazione in pidocchi, ma la maggior parte dei bambini con le lendini e senza
parassiti adulti non sono stati infestati.
Si suggerisce, pertanto, di utilizzare il buon senso per valutare ogni caso; di sconsigliare all’infestato il
contatto stretto con altri bambini; di avvisare i genitori e di richiedere di affrontare subito il problema; di
informare, nelle scuole, i genitori dei compagni del bambino parassitato che vi è una infestazione in
corso; di proteggere la riservatezza del bambino colpito. 1)
1) B.L. Frankowski – “ American Academy of pediatrics Guidelines for the Prevention and Treatment of
Head Lice Infestation – American Journal of managed care – 2004 - 10: s 269-272
A causa della portata dell’intervento, delle risorse e del tempo richiesto i procedimenti di screening
dovrebbero essere considerati soltanto durante gli alti tassi di infestazione che, a sua volta,
dovrebbero essere definiti dal Ministero della Salute.
6. I PIDOCCHI QUESTI SCONOSCIUTI. COSA SANNO GLI ITALIANI DI QUESTO PROBLEMA
Nel corso degli ultimi tre decenni l’incidenza di pediculosi del capo è aumentata costantemente,
rendendo la diagnosi e il trattamento dell’infestazione da pidocchio uno dei compiti più comuni in
medicina generale ed in pediatria.
E’ tuttavia, un problema sottostimato dagli Italiani: solo uno su quattro ne conosce le reali
dimensioni, e sui pidocchi intanto regna sovrana l’ignoranza.
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Quanto ne sanno gli Italiani di questo problema?
Quali sono i luoghi comuni e le errate convinzioni che ancora resistono sui pidocchi e quali
invece sono ormai sfatati?
Quali sono gli strumenti che si utilizzano per prevenire la diffusione di questi parassiti?
6.a L’indagine 2006 dell’ “OSSERVATORIO MILICE”
L’ “Osservatorio Milice” è il primo Osservatorio Internazionale per conoscere e combattere i
pidocchi.
E’ stato condotto da “ Eta Meta Research “ attraverso 300 interviste telefoniche con sistema CATI
( Computer Aided Telephon Interviews ) ed è basato su un questionario strutturato.
Il campione utilizzato, formato da 300 persone italiane dai 18 ai 65 anni, è casuale, rappresentativo
dell’universo di riferimento, e controllato secondo i parametri di area geografica, ampiezza del comune
di residenza, genere ed età.
La rilevazione è avvenuta nei giorni 25-26 luglio 2006.
Un tempo per prevenire o per affrontare “l’infestazione” si ricorreva a interventi drastici e in
ogni famiglia c’erano dei “rimedi della nonna”, per lo più assolutamente inefficaci.
SINTESI
L’infestazione da pidocchi, dunque, non è segno di scarsa igiene personale e può interessare soggetti di
qualunque fascia sociale; tuttavia, questa semplice verità, talvolta, è difficile da accettare per le famiglie
interessate, che vivono il problema come una vergogna.
Affrontare con tale apprensione una semplice “parassitosi”, che non ha conseguenze sulla salute del
piccolo, può spingere i bambini, anche se in un 15% dei casi, ad emarginare dal gruppo i compagni
colpiti dall’infestazione, rischiando di provocare comportamenti dannosi sotto il profilo psicologico, in una
età molto delicata dal punto di vista dello sviluppo della personalità.
Un fenomeno, quindi, correlato è quello dell’auto-esclusione del bambino che ha avuto i pidocchi, si
verifica cioè una sorta di estromissione volontaria dai giochi e dalle attività sociali, per vergogna e per
timore di essere deriso, che possono determinare problemi relazionali di una certa gravità.
In ogni caso vale la pena ricordare sempre che i bambini non hanno
pregiudizi e che sono gli adulti a favorirne la comparsa.
CORRETTA INFORMAZIONE
I genitori dovranno astenersi da commenti offensivi o colpevolizzanti, cercando di minimizzare e
sdrammatizzare, chiarendo che l’evento fortuito e occasionale non presenta alcun motivo di
preoccupazione.
Questo, d’altro canto, non significa che non va spiegata la dinamica di trasmissione dell’infestazione né
che bisogna invitare il bambino a star lontano da un amico parassitato dalla pediculosi del capo.
Una corretta informazione sulla reale natura della pediculosi è indispensabile per affrontarla e trattarla
senza ingiustificati timori.
Va sottolineato anche dopo il primo trattamento non vi è più possibilità di propagazione.
Quando la famiglia stessa non sia in possesso di informazioni corrette sulla reale natura del problema e
sui modi di affrontarlo, il coinvolgimento delle strutture sanitarie e scolastiche diventa fondamentale.
La distribuzione di materiale divulgativo,didattico scientifico, svolge, infatti, la triplice funzione
di:
- informare
- ridimensionare
- sfatare vecchi miti
illustrando i più efficaci metodi di trattamento oggi a disposizione.
8.a I costi diretti e indiretti: l’analisi
Il pidocchio del capo è ubiquitario; ha cioè una distribuzione mondiale; è presente in tutti i paesi e climi:
sia in quelli via di sviluppo che industrializzati.
Si calcola che nel mondo l’incidenza della pediculosi del capo sia dell’ordine di centinaia di milioni di casi
l’anno.
E una parassitosi endemica.
La pediculosi del capo è una infestazione riscontrabile in tutte le persone.
L’infestazione non è influenzata dallo stato socio-economico.
Fattori considerati di rischio quali la scarsa igiene personale o la lunghezza dei capelli, sembrano avere
un ruolo marginale o addirittura nullo. La lunghezza dei capelli può essere di ostacolo ad una facile
individuazione di pidocchi e lendini ed a una loro eliminazione.
Gli esperti, hanno, infatti, fatto un nuovo ritratto della “ preda “ preferita da questi parassiti: “
Bambina di buona famiglia, pulita, con capelli biondi e lisci “.
Il pidocchio, dunque, preferisce di gran lunga farsi ospitare dai capelli puliti perché riescono meglio ad
arrivare alla cute per succhiare il sangue.
I capelli impastati,pertanto, rappresentano un ostacolo per il suo cammino verso la cute.
Poi, per deporre le uova, si sposta da un capello parallelamente a quello vicino.
Ecco, perché, più i capelli sono lisci ed ordinati – in genere sono biondi – più il suo compito è facile.
Se invece i capelli sono mossi o addirittura ricci a cavaturaccioli – e spesso lo sono i capelli neri – si
disorienta.
Nelle Nazioni sviluppate, la pediculosi del capo è una manifestazione tipica, ma non esclusiva,
dell’infanzia e dell’adolescenza. 1)
1) D. Gillis. R. Slepon. E. Karsenty. M. Green “ Seasonality and long-term trends of pediculosis capitis
and pubis in a young adult popolation “ . – Arch. Dermatolog. 1990; 126:638-41
8.b I fattori di rischio
ETA’
Può colpire qualsiasi fascia di età. L’età maggiormente interessata a questa infestazione, il picco di
incidenza, è quello compresa tra i 3 e gli 11-12 anni 1)-2), nelle aree urbane piuttosto che le rurali,
sebbene vi siano notevoli differenze da nazione a nazione.
I bambini hanno maggiore probabilità di essere contagiati perchè hanno più vita comunitaria rispetto agli
adulti. Sono più suscettibili per il contatto diretto con i coetanei, che avviene tra loro nelle aule ed in altre
strutture comunitarie.
1) D. Gillis. R. Slepon. E. Karsenty. M. Green “ Seasonality and long-term trends of pediculosis capitis
and pubis in a young adult popolation “ . – Arch. Dermatolog. 1990; 126:638-41
2) CDC. Parasites and health: head lice ) pediculus humanus capitis ). November 4, 1999 (
www.dpd.cdc.gov )
SESSO
Le ragazze sono più esposte al rischio di infestazione a causa del loro comportamento sociale; per
esempio, per una accettazione di un più stretto contatto fisico, tra loro; per la più facile condivisione di
cappelli, pettini,fermagli per capelli. Le madri sono più colpite dei padri a causa dei maggiori contatti con
i figli.
RAZZA
Studi su differenti popolazioni negli Stati Uniti e in Nigeria hanno evidenziato una maggiore
predisposizione dei soggetti Caucasici o Asiatici a contrarre la pediculosi del capo.
Una minor frequenza del problema è negli individui di colore, afro-americani, con pelle scura e
capelli molto ricci .
La ragione è da ricercarsi nella diversa morfologia del fusto dei capelli , con sezione ovoidale e forma
a cavaturaccioli che non consente all’insetto di restare aggrappato al fusto del pelo.
Il Pediculus Humanus Capitis si è adattato, sin da tempi remoti, soprattutto su capelli cilindrici a sezione
rotondeggiante, come quello dei soggetti di razza bianca.
Altri fattori protettivi nei confronti della pediculosi del capo sono costituiti:
- dal maggior quantitativo di sebo sulla superficie cutanea, che spiega anche la ragione della
maggiore
frequenza della pediculosi in età pediatrica, quando cioè la funzionalità delle ghiandole sebacee è
ancora ridotta;
- dal ph acido della cute del cuoio capelluto;
- dalle abitudini cosmetiche come l’uso di pomate per capelli di tali soggetti. 1)
1) CJ. Ko, DM Elston “ Pediculosis “ J.Am.Acad. Dermatol. 2004 jan; 50 (1): 1-12; quiz 13-4
Questi parassiti prediligono, dunque capelli chiari, sottili e puliti perché riescono ad afferrarli meglio e a
deporre più uova.
PERIODO DI
CONTAGIO
La prevalenza della pediculosi non varia stagionalmente: le “epidemie” che si osservano in determinati
periodi dell’anno sono dovute probabilmente all’aumento delle occasioni di contatto, ad esempio con
l’inizio della scuola.
Le epidemie di pidocchi delle testa, tuttavia, sono maggiormente frequenti da ottobre a maggio. Ma il
clima costituisce solo un fattore predisponente secondario, sebbene la pediculosi sia più frequente nei
climi temperati e caldi poiché il pidocchio per sua natura vive meglio alla temperatura di 29°C - 30°C; a
temperature inferiori a 25°C non ovidepone. 2)-3)
2) CJ. Ko, DM Elston “ Pediculosis “ J.Am.Acad. Dermatol. 2004 jan; 50 (1): 1-12; quiz 13-4
3) R.C. Hansen “ Overwiev : the state of head lice management and control “ – Am. J. Manag. Care
Settembre 2004; 10 (9 Supplemento ) : S260-3
Il più alto tasso di infestazione in Israele è durante il caldo estivo, come da uno studio durato 11 anni, 4)
4) Ministero della Difesa - Israele
MODALITA’ DI
CONTAGIO
Il contagio è facilitato da condizioni di particolare socializzazione o sovraffollamento: classi, palestre,
autobus, caserme.
La trasmissione dell’infestazione avviene nella grande maggioranza dei casi:
• per trasmissione diretta: il pidocchio passa da un individuo all’altro, quando questi sono molto
vicini; lo scambio, quasi per caduta, avviene quando i bambini dormono o giocano insieme,
testa contro testa, non semplicemente quando condividono lo stesso spazio. Contrariamente a
quanto si pensa il pidocchio non salta da una persona all’altra; può farlo da un capello a
quello vicino dello stesso ospite.
Sono necessari circa 30 secondi affinché un pidocchio si trasferisca da una testa all’altra: ciò
significa che solo un contatto diretto e prolungato è associato al rischio di trasmissione. 5)
5) E. Weir “ School’s back, and so is the lowly louse “ Jamc 18 Settembre 2001; 165 (6)
Ne consegue che allorché un soggetto è affetto da pediculosi, l’infestazione colpisce
frequentemente i soggetti che vivono nella stessa famiglia o che frequentano le stesse
comunità.
• per trasmissione indiretta, meno comunemente, attraverso i fomiti ( fomes, itis = oggetto che
funge da veicolo ), cioè oggetti come biancheria da letto, coperte, poltrone tappeti, cappelli,
spazzole, vestiti ed in generale qualsiasi oggetto che sia entrata recentemente in contatto con
persone infestate. Pochi studi sperimentali esistono a riguardo 1)
1) C.N. Burkhart “ Fomite transmission with head lice: a continuino controversy “ – lancet.
Volume 361, 11 Gennaio 2003
In ogni caso, la trasmissione da parte di pidocchi o di uova trasferiti sulle suppellettili,anche se
meno frequente ed epidemiologicamente insignificante rispetto al rischio di trasmissione
interumana è possibile e deve avvenire in tempi molto rapidi. 2)
Questo perché il pidocchio, al di fuori dell’ospite, va incontro ad un rapido processo di
disidratazione ed a una progressiva riduzione dei movimenti, fino all’immobilità. 3) Muore, cioè,
se è lontano dall’ospite per più di uno - tre giorni. 4) -5)- 6)
Generalmente i pidocchi reperibili sugli oggetti sono giunti al termine del loro ciclo vitale e hanno
una diminuita capacità di stabilirsi su nuovi ospiti 2)
La trasmissione mediante oggetti deve, quindi, avvenire in tempi molto rapidi.
2) R.C. Hansen “ Overwiev : the state of head lice management and control “ – Am. J. Manag. Care
Settembre 2004; 10 (9
Supplemento ) : S260-3
3) I.F.Burgess“ Pediculosis “ Habif. Clinical Dermatology 4th editino 2004
4) R.N. Chunge e altri “ A pilot study to investigate transmission of head lice “ Can J Public Healt. 1991;
82:207-208
5) R.J. Roberts “ Clinical Practice. Head lice “ – N. England J. Med. 23 Maggio 2002. 346 (21): 1645-50
6) CDC. Parasites and Health. Head lice ( Pediculus humanus capitis). Public Information. Fact Sheet.
On http:www.dpd.cdc.gov/dpdx.
8.c La distribuzione della pediculosi del capo: la panoramica internazionale
Le percentuali d'infestazioni sono calcolate su almeno 1000 bambini
La prevalenza nella popolazione generale sembra si attesti intorno all’ 1 – 3 %.
Negli Stati Uniti d’America la pediculosi del capo colpisce 6 – 12 milioni di persone ogni anno. 1)
1) O. Chosidow “ Scabies and pediculosis “ – Lancet. 4 Marzo 2000; 355 (9206):819-26
- in Australia la pediculosi è risultata terza come frequenza, negli asili nido e nelle scuole materne
- in Arabia Saudita colpisce il 9,6 % dei ragazzi adolescenti.
- nel Mali la prevalenza dei pidocchi della testa nei bambini è del 4,7 %
- in Turchia a Izmir, la prevalenza è del 16,6 %
- in Europa, l’incidenza nei bambini in età scolare va dal 25% in Gran Bretagna, al 49% in Francia. 2)
2) K.Y. Mumcuoglu - S. Klaus - D. Kaflca - M. Teiler - J. Miller “ Clinical observation related to head lice
infestation “ J. Am .Acad. Dermatol. 1991; 25:248-5 1.
In Europa si registra una infestazione dell’8% negli studenti delle scuole primarie:
- nelle scuole del Belgio la prevalenza è dell’ 8,9 %;
- nella Repubblica Ceca pidocchi vivi soni stati rilevati nel 14,1 % e uova morte in un altro 9,8 % di 531
bambini di età compresa tra i 6 e i 15 anni, in 16 scuole.
- in Italia i casi di pediculosi denunciati fino al 1991 erano di poche migliaia l’anno.
Nell’ultimo decennio, è stato osservato un incremento del numero di casi di pediculosi del capo con
focolai epidemici nelle comunità scolastiche.
Il numero di casi notificati, infatti, che sottostima di molto il numero reale, è passato da 3.449 nel 1990
ai
4.907 ( in 1.009 focolai ) nel 1999.
Da una valutazione indiretta, più reale all’ andamento dell’evoluzione, calcolata valutando il numero di
confezioni di prodotti pediculocidi venduti nel 2003 ( circa 1.443.000 confezioni ) l’incidenza stimata
porta, tuttavia,un’incidenza del fenomeno nella popolazione generale al 2,5 %. 3)
3) C. Gelmetti – S. Veraldi – G. Scanni “ Pediculosi del capo: proposte di linee guida terapeutiche “ –
Giornale italiano di Dermatologia e Venereologia 2004; 138 (81):1-4
Solo nel nostro Paese, la pediculosi colpirebbe più di 1 milione 800mila persone, di cui il 70% costituito
da bambini tra i 3 e gli 11 anni.
Nonostante la stima non sia ufficiale, sarebbero almeno 500mila le famiglie che, ogni anno, si trovano ad
affrontare questo fastidioso inconveniente, 4)
4) Osservatorio Internazionale Milice
1. LA PEDICULOSI
PEDICULOSI DEL CAPO: GUERRA AI PIDOCCHI
COSA E’: con il termine di pediculosi s’intende l’infestazione dell’uomo di una
ectoparassitosi cosmopolita da parte dei pidocchi
E’ una infestazione causata da insetti dell’ordine degli Anopluri, molto piccoli, atteri, cioè senza
ali, delle dimensioni che vanno dal millimetro ai tre quattro, meglio conosciuti con il nome di
“pidocchi”.
La caratteristica principale di tali organismi è che vivono succhiando il sangue dell’ospite ed a tal fine
sono dotati di un apparato buccale modificato in modo da risultare idoneo a perforare la cute e a
succhiare.
COSA E’: con il termine di pediculosi s’intende l’infestazione di una ectoparassitosi
cosmopolita dell’uomo da parte dei pidocchi del capo
E’ una infestazione del capello provocata dal:
1) Pediculus Humanus Capitis
2) Liposcelis Mendax “ il pidocchio dei libri ”, eccezionalmente.
® COME SI DIFFONDE IL PIDOCCHIO DELLA TESTA
1. Incremento dei bambini negli asili nido, nelle scuole materne ed elementari
2. Maggiore mescolanza tra i bambini
3. Mancanza di conoscenze elementari della pediculosi da parte dei genitori che
determinano analisi tardive
4. La lunghezza dei capelli non ha importanza
CHI E’ IL PEDICULUS HUMANUS
CAPITIS
SCHEDA TASSONOMICA
Regno: Animale
Phylum: Artropodi
Subphylum Mandibolata: Hexapodi - Antennata
Classe: Insetti
Sottoclasse: Pterigoti
Coorte: Exopterygota ( insetti alati primitivi )
Sub – coorte: Neoptera
Superordine: Paraneoptera
Sezione: Psocoidei ( masticatori )
Ordine: Siphunculati i “veri pidocchi” o
Anopluri ( nome composto da “ dnoplos “ = disarmato e “ ura “ = coda )
Famiglia: Pediculidi
Il pidocchio del capo, piccolo insetto appartenente alla Famiglia dei Pediculidi. è:
- ematofago, fornito di apparato buccale succhiatore: si nutre del sangue dell’ospite
effettuando diversi pasti nelle 24 ore; risiede a stretto contatto con il cuoio
capelluto al fine di mantenere costante la propria temperatura corporea.
- privo di ali
- ectoparassita obbligato e permanente: vive sui capelli e attua l’intero ciclo
vitale sull’unico ospite: l’uomo. Dipende da questo sia per la nutrizione che
Misure
per il calore. I pidocchi adulti non sopravvivono senza alimentarsi; sopravvivono
al di fuori del capillizio dalle 36 alle 55 ore, sebbene dopo un pasto possano
sopravvivere anche 10 giorni
- strettamente specie-specifico: pidocchi che infestano altre specie animali, se
trasferiti sull’uomo, non sono in grado di portare a termine il loro ciclo di sviluppo
e di conseguenza non provocano l’infestazione.
- il pidocchio del capo, visibile ad occhio nudo, è
di dimensioni:
il maschio quasi 2,6 - 2,7 millimetri
la femmina 3 – 4 millimetri ( 2,4 - 3,3 in media )
di forma:
ovoidale
Colore
- il suo colore varia dal bianco sporco al
grigiastro ( digiuno ) al marrone
brunastro
( dopo il pasto ). Adatta la tonalità di
colore del proprio corpo al colore dei
capelli dell’ospite: in soggetti con
capelli
bruni o neri può assumere un tonalità più
scura che lo rende visibile con difficoltà. Maschio Femmina
Mentre la superficie ventrale della femmina
è uniformemente colorata, quella del
maschio presenta delle bande trasversali
iperpigmentate.
Dove si
trova
- risiede a stretto contatto con il cuoio capelluto al fine di mantenere
costante la propria temperatura.
- i punti del cuoio capelluto in cui preferibilmente si annidano i
pidocchi sono le regioni parietali, cioè le tempie; le regioni
retro-auricolari, dietro e sopra le orecchie; le regioni occipitali, cioè
dietro la nuca.
- in soggetti con infestazioni di lunga data, il pidocchio del capo è
stato eccezionalmente riscontrato anche alle sopracciglia, alle ciglia
e alle altre zone, dotate di peli, come ascelle e pube.
Abitudini
- il Pidocchio del capo è ematofago: si ciba di sangue umano. Si comporta come un “ vampiro “ in
quanto per sopravvivere succhia , ogni due – tre ore, il sangue dell’ospite.
La popolazione di parassiti adulti per ospite è in genere di 5 -10 individui. Fanno eccezione i pazienti
immunodepressi in cui la plica polonica è l’espressione di una colonia di adulti numerosissima.
Questi parassiti non volano né saltano, ma si muovono rapidamente fra i capelli della persona infestata;
possono viaggiare fino a raggiungere i 23 centimetri al minuto ( dai 6 ai 30 cm/min ); per questo si
vedono solo raramente. 1) Appena disturbato, il pidocchio corre a nascondersi in profondità tra i capelli,
rendendosi invisibile all’ispezione. Questo evento si verifica soprattutto in fase iniziale, quando i pidocchi
sono poco numerosi.
1) O. Chosidow – “ Scabies and pediculosis ‘’ – Lancet. 4.Marzo.2000 355(9206): 819-26
- Preferiscono una luce poco forte ed un calore tiepido sui 35 – 36 ° C; la luce diretta ed il calore
superiore
ai 44 gradi sono loro fatali.
- Non sono in grado di muoversi su superfici lisce come il vetro e la plastica.
- I pidocchi possono deporre le uova sulla maggior parte dei tessuti, spesso dopo 5 minuti dal contatto;
oltre il 50% si schiude.
- I pidocchi possono essere dislocati su pettini, asciugamani ed altro dalla circolazione dell’aria
compresa
quella degli asciugacapelli . Pertanto sono vettori di infestazione anche i capelli parassitati , caduti su
un
maglione durante la rimozione ad una distanza di circa 1 metro.
Il ciclo vitale
I pidocchi hanno un ciclo vitale breve che dura più o meno un mese. Le uova si schiudono dopo circa
sette giorni. Con una semplice lente d'ingrandimento è possibile distinguere quelle embrionate che
hanno un colore bianco perlaceo e sono provviste di un cappuccio (simile a quello di una pipa tirolese),
da quelle schiuse che sono trasparenti e prive di cappuccio. Questi parassiti sono insetti a metamorfosi
incompleta e hanno un comportamento ematofago durante tutta la fase dello sviluppo che comporta il
passaggio attraverso tre stadi ninfali prima di arrivare allo stadio adulto.
Capacità Riproduttiva Ciclo Vitale
- La femmina depone 3 – 8 uova al giorno (
in media 5 )
- Temperatura ottimale 31° C
Totale uova deposte in media in vita = 150
alle 300
- Le lendini ( uova ) vengono deposte 24
- 48 ore dopo
l’accoppiamento in relazione alla
temperatura*
- Le lendini in media dopo 6 - 8 giorni di
incubazione ad una
temperatura ottimale di 30 – 35°C
maturano e si schiudono;
le ninfe che hanno già la forma
dell’insetto adulto
- Anche le lendini intatte, con opercolo,
non è detto che
diano sempre luogo a un pidocchio,
perchè dal 2 al 12 %
di esse non sono fecondate.
- Le ninfe si nutrono subito di sangue
sino a 5 – 6 volte al
dì; subiscono tre Mute e raggiungono
la maturità in 8 – 10
giorni
- Le femmine rimangono gravide entro
un giorno ( 3-5
giorni, max 10 ) dall’accoppiamento e
depongono le prime
uova nel giro di 6 -10 giorni dalla III°
muta
- La vita del pidocchio è di 30-35 giorni;
può raggiungere i
40 ( 3 settimane in media )
LENDINI
STRUTTURA INFRASTRUTTURA
• Forma: ovalare, allungata quasi
piriforme
• Dimensioni: lunghe circa 1 mm (
diametro di 0,3 per 0,8 mm )
• Colore: Bianco opalescente -
giallastro, perlaceo, traslucido
Marrone con tonalità
variabili (dopo pasto)
• Sono saldamente attaccate, quasi
cementate al capello con un
materiale chitinoso,
polisaccaridico che la femmina
secerne attraverso un sistema
ghiandolare specifico
• Le lendini schiuse assumono un
colore biancastro, trasparente,
diventando perciò più evidenti
I pidocchi si nutrono esclusivamente di sangue ed ogni femmina ne sottrae circa 1
mg al giorno
Nei climi temperati le uova sono depositate all’emergenza del pelo, il più vicino
possibile al cuoio capelluto, per sfruttare il calore del corpo
Dal momento della schiusa dell'uovo il pidocchio della testa vive da 1 a 2 mesi
* Gli ovuli non si schiudono a temperature inferiori a 22°C , ma possono rimanere in
vita da una decina di giorni ad 1
mese, per esempio su fomiti quali abbigliamenti e spazzole, senza arrivare alla
schiusa.
Il pidocchio, lontano dal capo, sopravvive solo poche ore ( 48-72, massimo 10 giorni ),
sia per la mancanza di nutrimento sia per le condizioni non favorevoli dell’ambiente
Figura 2
IMMAGINI DI UOVA DI PIDOCCHIO DEL CAPO ( Varia Età ) E PSEUDO UOVA
http://www.hsph.harvard.edu/headlice.html
Uovo vitale di circa 2 giorni Cilindro corneo di cheratina
Uovo vitale 1 giorno
prima della schiusa
Come ci si accorge
di avere i pidocchi
La pediculosi del capo è caratterizzata,
quindi, solitamente da prurito.
L’ intensità è variabile da individuo a individuo perché caratterizzata sia da una forte componente
soggettiva che da precedenti contatti con il parassita.
Ne deriva che, a parità di grado d'infestazione:
- alcuni soggetti avvertono un prurito intenso e
insopportabile
- altri non riscontrano che minimi segnali
o non lo avvertono affatto.
Ne consegue che:
- nei primi la diagnosi è nettamente più precoce
- nei secondi, che giungono al riconoscimento,
solo quanto abbiano raggiunto la terza o la
quarta generazione dell’insetto, la diagnosi è
tardiva.
Non è semplice.
Il bambino si gratta la testa, ma questo lo può fare anche senza i pidocchi.
Compaiono crosticine sul collo e a volte si dilatano i linfonodi.
Si potrebbe pensare di ricercare i pidocchi tra i capelli.
I pidocchi hanno dimensioni di alcuni millimetri, quindi ben visibili, ma sono abilissimi
nel nascondersi, correndo da una parte all'altra della testa.
Lasciano, tuttavia, una traccia importante della loro presenza: le uova, e quindi
vengono scoperti.
Le uova di pidocchio , dette lendini, sono piccole masserelle di color argento incollate
allo stelo del capello. A prima vista le uova possono essere confuse con lamelle di
forfora ma basta agitare il capello per capire: la forfora si stacca mentre l'uovo di
pidocchio rimane saldamente incollato.
Il prurito è dapprima localizzato alle zone di deposizione iniziale delle lendini ed in seguito alla nuca e
dietro le orecchie: è in questa sede che vanno in primo luogo cercati i pidocchi e le loro lendini; poi
alla parte più alta del tronco ( prurito a mantellina ).
I pidocchi lasciano come segno una piccola puntura purpurica.
Con il ripetersi delle punture l’ospite sviluppa una reazione infiammatoria da ipersensibilità che si
manifesta con una piccola Maculo - Papula rossa nella sede di ogni puntura, di 2 – 3 mm.
Più tardivamente ed in relazione al tempo trascorso dall’ultima puntura possono presentarsi i Pomfi.
Il prurito consequenziale, più o meno persistente, induce al grattamento e ad una dermatite essudativa,
a lesioni escoriate, su cui può insorgere una infezione secondaria la Piodermite da sovrainfezione di
Stafilococco Aureo, adenopatie, febbricola, irritabilità e stanchezza dovute a perdita di sonno per
l’accentuarsi del prurito nelle ore notturne. Può manifestarsi raramente anemia.
Il prurito è senza dubbio il sintomo principale della pediculosi, sebbene, come detto prima, non sempre
sia presente: secondo recenti studi il 53% dei pazienti è portatore asintomatico.
In diversi casi invece il prurito sopraggiunge solo dopo una massiva infestazione e può presentarsi in
diverse parti del corpo con prevalenza del cuoio capelluto ( regione temporo - parietale, occipitale e retro
- auricolare ).
Non mancano numerosi casi di diversa localizzazione:dorso, spalle e, più raramente, orecchie e zona
posteriore del collo.
Se il prurito è molto intenso e persistente, alle lesioni da grattamento si possono riscontrare alterazioni
cutanee di tipo eczematoso associate ad infezioni batteriche e/o fungine, secondarie; non di rado
partecipano al processo infiammatorio le linfoghiandole della nuca e del collo con adenopatia
retroauricolare e cervicale posteriore.
® IL PRURITO E’ L’ESPRESSIONE DI UNA
REAZIONE IMMUNITARIA
Il prurito è legato alle lesioni
cutanee prodotte dal pidocchio,
• può comparire, nella prima infestazione,
dopo 4 – 6 settimane
che nel trafiggere la cute, inietta • può variare da persona a persona a parità di
saliva ed emette feci. Il tessuto
conseguentemente reagisce con
•
malattia
può essere sostenuto da una patologia
diversa da quella in esame
una reazione infiammatoria che si
con prurito e dermatite
• può persistere per breve tempo dopo il
trattamento, senza assumere il significato
del fallimento terapeutico adottato
esprime
eritematosa e/o papulosa.
• può essere riconducibile ad una eziologia
Sia le lesioni che il prurito sono
psicogena - parassitofobia -
dovute alla ipersensibilità agli antigeni, presenti nella saliva che il parassita riversa nella ferita.
Il prurito può essere riconducibile anche ad una eziologia psicogena ( parassitofobia ).
Nel soggetto infestato per la prima volta, il prurito può comparire solo dopo 4 – 6 settimane, il tempo
necessario perché si sviluppi la sensibilizzazione alla saliva dell’insetto 1)
1) B.L. Frankowski e altri – “ Head lice. “ – Pediatrics – Volume 110 n° 3 Settembre 2002 (638-643)
Il prurito può persistere per breve tempo dopo il trattamento, senza che questo indichi il fallimento della
terapia.
4. CLINICA: LA DIAGNOSI
® DIAGNOSI
Criteri Suggestivi Criteri di Certezza
• prurito
• reperimento del pidocchio
• lesioni al capo
• reperimento di neanidi / ninfe
• storia familiare – ambientale di prurito • reperimento di lendini vitali
• promiscuità
• miglioramento “ex juvantibus”
La prima sfida nella gestione efficace dei pidocchi della testa è ottenere una diagnosi corretta.
La diagnosi risulta, sì, piuttosto semplice: il paziente tipico è molto spesso un bambino che presenta un
intenso prurito, localizzato soprattutto alla testa.
L’osservazione dei pidocchi vivi è la regola aurea della diagnosi, ma i pidocchi sono difficili da vedere e
possono strisciare da 6 a 30 cm al minuto.
All’interno di un ambiente scolastico, una assistente sanitaria o infermiera che ha solo poco tempo per
uno
“ screening di ogni bambino ” può mancare un pidocchio che è camuffato bene o che ha strisciato da
un’altra parte della testa del bambino durante l’esame.
Per la difficoltà nell'identificazione dei soggetti con pidocchi, vi è una naturale tendenza a trattare
sistematicamente i contatti stretti, come i compagni di letto, gli altri membri della famiglia e i compagni di
scuola, indipendentemente dallo screening.
La simultanea terapia dei contatti stretti è il modo più corretto per eliminare le epidemie di pidocchi
nelle famiglie, nelle scuole e nelle comunità: questo modo di pensare è stato più volte confermato.
Le uova possono essere più facili da identificare perché sono stazionarie e generalmente sono poste
entro 1 cm dal cuoio capelluto.
Tuttavia le uova sono piccole e difficili da vedere ad occhio nudo, particolarmente se l’illuminazione è
scarsa.
Occorre prestare attenzione, prima di emettere una diagnosi; è importante distinguere le uova vive dai
gusci vuoti dell’uovo e a non confondere la pediculosi con altri disturbi similari: forfora, radici di
capelli, squame della dermatite seborroica o psoriasi.
4.a Come si identifica una infestazione attiva
La pediculosi del capo si basa, come segno obiettivo patognomonico:
in primo luogo sull’evidenza dell'insetto con l’ispezione dei capelli e/o, più facilmente,
con l’aiuto di un pettine fitto;
• Vi è certezza di infestazione, pertanto, quando si trovano insetti sul capo. Non è facile comunque
vederli perchè si spostano rapidamente sul cuoio capelluto. Alcuni studiosi ritengono, infatti, che una
diagnosi di certezza possa essere posta quando si osservi un pidocchio vivo in movimento. 1)
1) Stafford Group – “ Head lice : evidence-based guidelines based on the Stafford Report “ – J. Fam.
Healt Care 2002 - Suppl. 12 - 5:1 - 21
I pidocchi si riscontrano con maggiore frequenza in alcune regioni del cuoio capelluto, come la retro –
auricolare e la nucale.
in secondo luogo sul riscontro delle lendini deposte dalla femmina adulta. Più spesso,
capita di osservare dei chicchi piriformi adesi ai capelli, delle dimensioni di 0,8 x 0,3 mm circa di colore
variabile e situati a distanza diversa dall’ostio follicolare, punto di emergenza del capello dal cuoio
capelluto.
Le lendini sono attaccate su di un lato del capello come una bandiera; non è possibile smuoverle da
esso come è possibile con la comune forfora.
Si trovano più frequentemente dietro le orecchie e sulla nuca.
Se si fa scorrere il capello tra l’indice e il pollice, si avverte, se si è su una lendine, una netta
sensazione di ostacolo. Questa la si può far scorrere con difficoltà lungo il capello e sfilarla
dall’estremità distale di questo, specialmente se è situata a distanza di alcuni centimetri dal cuoio
capelluto.
• Vi è probabilità di infestazione se si osservano delle lendini: un criterio per diagnosticare
un’infestazione in fase attiva è la distanza di queste dal cuoio capelluto.
Le lendini appaiono come minuscoli
“ gusci ” bianchi o brunastri, attaccati
ai capelli.
A tal proposito si considera:
1) La distanza delle lendini dal cuoio capelluto come criterio di diagnosi di infestazione in fase
attiva.
I Centers for Disease Control ( C.D.C. ) di Atlanta, infatti, hanno stabilito che la diagnosi di pediculosi,
effettuata sulla base del riscontro delle sole lendini, può essere fatta solo quando la maggior parte delle
uova sia a meno di 6,5 mm , tra i 6 e 6,6 mm dal cuoio capelluto; tuttavia, anche distanze inferiori non
significano in modo assoluto che l’infestazione sia in fase attiva.
Se le lendini si riscontrano ad una distanza superiore a 8 mm dal cuoio capelluto, non si consiglia alcun
trattamento.
Si conviene, comunque, una distanza a meno di 1 centimetro, tra i sei e gli 8 mm, dalla base dei
capelli o se queste sono in numero molto elevato.
2) La valutazione della vitalità di un uovo: ciò include, oltre la sua la relativa sua posizione sul
capello, il suo aspetto.
Il colorito delle Uova è brunastro quando in esse è presente il parassita: sono abitate se distano meno
di 6 -10 mm dal cuoio capelluto; diventano biancastre allorché la neanide le abbandona: sono,
normalmente disabitate se le uova sono più distanti dal cuoio capelluto.
Tipicamente, le uovo situate più lontano dal cuoio capelluto di 1 cm è improbabile che siano vive, anche
se i pidocchi, nei climi più caldi, possono depositarle, lungo il fusto dei capelli, più lontano.
Figura 3 Figura 4
Lendini Testa di spillo
Pidocchi
Le uova morte hanno gli orli corrugati .
Le uova dischiuse assomigliano a piccolissime uova bollite con la parte superiore o distale aperta.
Un uovo vivo, inoltre, sviluppa una circolare marcatura a forma di occhio, chiamata “ eyespot ”,
parecchi giorni dopo essere stato deposto. Un eyespot può essere visto con una lente di
ingrandimento di 10 Ã.
In definitiva, l’uovo viene in genere deposto dalla femmina gravida molto vicino al capello, ossia
da 0 a circa 3 millimetri dalla superficie cutanea; esso si allontana progressivamente dal cuoio
capelluto con la crescita del capello.
Considerando che il capello cresce in media di 0,4 mm circa ogni giorno ( da 1 a 1,5 cm. al mese ) e
l’uovo si schiude dai 7 ai 10 giorni dopo la sua deposizione, si può concludere che una lendine che si
trova ad una distanza in media di 1 -1,2 centimetri dal cuoio capelluto è vuota, nel senso che il pidocchio
è già uscito, oppure è stata inattivata dal trattamento 1 ), ad eccezione di quei casi in cui la deposizione
avviene in climi caldi.
1) E. Weir - “ School’s back, and so is the lowly louse “ – Jamc – 18 Settembre 2001: 165(6)
Diverse ricerche attestano che non sempre la presenza di lendini costituisce una prova inconfutabile,
non è sempre un marker, di per sé, di diagnosi di infestazione in fase attiva: le uova, peraltro non vitali,
possono persistere per settimane dopo la terapia. 1)
1) B.L. FranKoski – L.B. Weiner – “Head lice” – Pediatrics 2002; I 10:638-43
La pediculosi del capo è talvolta diagnosticata in modo non corretto.
Alcuni studi hanno dimostrato, con l’esame in laboratorio di campioni, pervenuti da soggetti ritenuti
infestati, che un’ elevata percentuale di bambini era stata erroneamente identificata come portatori di
lendini; solo il 53,3% presentava lendini attive, ossia contenente il parassita. 2)
2) R.J. Pollack e altri – “ overdiagnosis and consequent mismanagement of head louse infestations in
North America “ – Pediatric Infectious Disease Journal – 2000; 19(8): 689-693
La sola presenza di lendini non significa, pertanto, che il soggetto necessariamente svilupperà la
parassitosi.
In uno studio prospettico, infatti, condotto su 1.729 bambini in età scolare, sottoposti a screening in
ambito scolastico, Williams e altri hanno evidenziato il parassita in 28 soggetti ( 1,16% ) e la presenza di
lendini in 63 bambini ( 3,6% ); in quest’ultimo gruppo, il follow - up di due settimane relativo a 50 soggetti
ha avuto come esito il riscontro del parassita in soli 9 soggetti ( 18% ) 3)
3) L. Williams Keoki e altri – “ Lice, nits and school policy “ – Pediatrics – Volume 17 n° 5 – Maggio 2001
(1011-1015)
La presenza delle lendini, pertanto, non deve essere considerata un indice certo di infestazione attiva, in
quanto esse possono persistere anche dopo un trattamento efficace 4)
4) R. J. Roberts – Clinical practice – “ Head lice “ – New England Journal of Medicine 23 Maggio 2002;
346 ( 21 ): 1645-1650
Non è nota la percentuale delle lendini
che completano il ciclo vitale prima di diventare insetti adulti.
In uno studio condotto in due scuole della Georgia è stato rilevato che solo il 18% dei bambini, che alla
visita iniziale presentavano lendini, sviluppavano dopo 14 giorni una infestazione attiva. Erano più colpiti
i bambini che presentavano alla visita iniziale un numero di lendini superiore o uguale a 5 ( 31,8 % )
rispetto a quelli che ne avevano meno di 5 ( 7,1 % ).
La distinzione tra lendini vitali e lendini non vitali va eseguita con certezza soltanto attraverso
l'osservazione con il microscopio ottico, con il dermatoscopio e con la luce di Wood.
Con la lampada di Wood: la fluorescenza è grigia nelle lendini vuote e bianca e bianca – gialla brillante
se la ninfa è ancora all’interno. Con la stessa fluorescenza appaiono i pidocchi. 1 )
1) Pediculosis. In : Habif. Clinical Dermatology 4th editing 2004
Al momento dell’esame, per la valutazione della diagnosi bisogna mettersi dietro il soggetto da
esaminare e guardare attentamente i capelli, prima di tutto in regione retro auricolare e occipitale, che
costituiscono le sedi primarie ed elettive dell’infestazione.
Figura 5 Siti di Ispezione da: “ Trattato di dermatologia pediatrica pratica ” European J.of Ped. Dermat.
-Volume 15 – 2003 – E.Bonifazi
Siti di ispezione
La semplice ispezione dei capelli e del cuoio capelluto,
spesso, non è sufficiente. Tre quarti delle
infestazioni possono, infatti, non essere
riconosciute.
Se non si evidenziano pidocchi vivi, si passa il pettine a
denti stretti su tutti capelli, osservando volta per volta se
qualche pidocchio rimane impigliato tra i denti del pettine e la
rimozione delle uova.
Figura 6
Modo di impiego del pettinino
pediatrica pratica ”
Volume 15 – 2003 –
da: “ Trattato di dermatologia
European J.of Ped. Dermat.
E.Bonifazi – Milano
Nei soggetti con capelli lunghi è consigliabile nebulizzare dell’acqua, spazzolare per rimuovere nodi e
soltanto dopo usare il pettine a denti fitti. L’applicazione di un nastro adesivo applicato su una zona
infestata o l’uso del pettine stretto fa salire i pidocchi che sono così più facilmente osservabili.
Per una ispezione corretta, che dovrebbe essere
effettuata due volte su tutto il cuoio capelluto, si ricorre,
tradizionalmente, ad un attenta e accurata osservazione
della testa, separando i capelli ciocca a ciocca, a occhio
nudo, e facilitando l’operazione con una buona
illuminazione, una lente di ingrandimento e il
rastrellamento dei capelli con l’uso di “ pettini ”, con
una distanza tra i singoli denti di 0,3 mm. 1 ) – 2 )
impiego del pettinino
Figura 7 Modo di
1) D.C. Flinders – P. De Schweinitz – “ pediculosis and scabies “ – Am.Fam. Physician – 15 Gennaio
2004. 69(2):341-8
2) I.F. Burgess “ Human lice and their control “ – Annu. Rev. Entomol. 2004; 49: 457-81
L’uso del pettine a denti fitti, sui capelli asciutti o bagnati, permette:
• il migliore riconoscimento e l’ identificazione del pidocchio in proporzione doppia rispetto ai casi
diagnosticati con la sola ispezione diretta
• di aumentare di quattro volte l’accuratezza diagnostica ( 25% versus 6% ) e di raddoppiare la
velocità delle diagnosi rispetto al solo esame obiettivo ( 57 secondi versus 116 secondi ) 3 )
3) K.Y Mumcuoglu – M. Friger – I. Ioffe-Uspensky – F. Ben-Ishai – J. Miller “ Louse comb versus direct
visual examination for the diagnosis of head louse infestations “ – Ped. Dermat. – Gennaio – Febbraio
2001; 18(1):9-12
La diagnosi certa di infestazione in fase attiva, si basa, dunque, sul riscontro, sulla testa, di pidocchi
adulti, che sono in piccolo numero e di non facile, se non impossibile, individuazione; di ninfe o di lendini
vitali, di più frequente osservazione, adese ai capelli.
Come cercare . . . con il pettine deovulatore
Dividere i capelli bagnati e puliti in piccole ciocche
Pettinare le singole ciocche partendo dal cuoio capelluto fino alle punte dei capelli, con un
pettine specifico a denti fitti
Pettinare in senso contrario, dalle punte alla base, per staccare le lendini
Pulire frequentemente il pettine durante questa operazione per rimuovere le uova o i pidocchi
eventualmente rimasti intrappolati tra i denti del pettine
Ispezionare i capelli delle zone più colpite (nuca, dietro le orecchie, frangia), sollevandoli
lentamente
Sfilare con le dita le lendini eventualmente rimaste o tagliare il singolo capello
Asciugare i capelli con il phon caldo, è spesso d’aiuto per l’eliminazione del parassita che è
sensibile alle alte temperature
Il Dermatoscopio
nella diagnosi
della pediculosi
4.c APPENDICE
Il dermatoscopio, con tecnica a secco, aiuta a diagnosticare lo stato di vitalità di una colonia
di pidocchi, attraverso la differenziazione, indipendentemente dalla distanza del cuoio
capelluto di:
- lendini vitali
- lendini abortive ( uova con organogenesi arrestata, morta ? )
- lendini vuote
L’impiego del dermatoscopio, attraverso le caratteristiche morfologiche della vitalità delle lendini,
indipendentemente dalla loro distanza dal cuoio capelluto, permette di valutare, con un maggior margine
di sicurezza il potenziale rischio di contagio e/o l’efficacia della terapia. 1)
1) Di Stefani A., Hofmann-Wellenhof R., Zalaudek I. – “ Dermoscopy for diagnosis and treatment
monitoring
of pediculosis capitis “ - J. Am. Acad. Dermatol. 54, 909-11, 2006.
Al dermatoscopio le lendini:
- senza Opercolo appaiono biancastre, traslucide con l’estremità distale, alle volte, fissurata.
- con Opercolo vitali precoci hanno colore marrone-chiaro, aspetto traslucido.
- con Opercolo vitali mature, in fase di avanzata organogenesi hanno colore marrone-scuro
- con Opercolo abortive, hanno un colore non uniforme,in parte bianco, in parte marrone
Le lendini vengono deposte alla base dei capelli, soprattutto nella zona occipitale, parietale e
retroauricolare.
In un mese ogni femmina può riprodursi in una discendenza complessiva di circa 45.000 individui, che dopo due
mesi arriverebbero all'impressionante cifra di 6.750.000. Fortunatamente la realtà è diversa perché non tutti gli
individui sopravvivono, altri sono eliminati con la spazzolatura o con il grattamento.
1 PIDOCCHIO ( 1 mese ) 45.000 PIDOCCHI
( 2 mesi ) 6.750.000 PIDOCCHI
PIDOCCHI UOVA REINFESTAZIONI
CAPELLI: crescita in media 0,4 mm / die 1 – 1,5 cm / mese
LENDINI: a) riscontro di queste in numero di 5 – 7 sui capelli
b) distanza dal cuoio capelluto: da 0 mm a 3,5 mm ( lendine vitale ) - da 0 a 7 giorni
Le uova dei pidocchi restano attaccate ai capelli.
Informazioni sulle uova… e sul capello
La distanza dell’uovo dalla cute, calcolando che un capello cresce circa 0,2 – 0,4 mm al giorno, indica il
periodo di deposizione delle uova.
Conoscendo i tempi del ciclo vitale del pidocchio, lendini presenti a più di 1.2 cm dal cuoio capelluto, in
assenza di parassiti vivi o dopo adeguata terapia indicherebbero infestazione pregressa e non presente.
Infatti, poichè nei climi a temperature ambientali non elevate la lendine viene fissata sul capello da 0 a
3,5 mm dal cuoio capelluto, possiamo essere sicuri che quella che si trovi distante dal cuoio capelluto
più di 7 mm può essere, con elevata probabilità, solo un guscio vuoto o una lendine morta e quindi non
deve essere trattata.
Fa eccezione se la deposizione avviene in climi caldi dove le lendini che sono situate ad oltre 1,2 – 1,3
cm dall’ostio follicolare, che sono state deposte 30 giorni prima e non si sono schiuse, possono costituire
una recidiva di infestazione.
5. LA DIAGNOSI DIFFERENZIALE
La pediculosi del capo può entrare in diagnosi differenziale con :
• la FORFORA
• la DERMATITE SEBORROICA
• la DERMATITE ATOPICA
• la PSORIASI
• la PSEUDOTIGNA AMIANTACEA
• la TRICORESSI NODOSA
• la MONILETHRIX ( capelli con aspetto a monile ed ipercheratosi del cuoio capelluto )
• il LICHEN SIMPLEX CRONICO
• l’ IMPETIGINE
• le FOLLICOLITI
• gli HAIR CASTS
• PSEUDOLENDINI: ad esempio quelle associate all’alopecia da trazione , costituite da
masse cheratiniche biancastre che avvolgono il capello come un cilindro corneo e che, come le
lendini, possono scivolare lungo il suo asse longitudinale. Sono più sottili delle lendini, da 0,1 a
03mm- e di lunghezza variabile, da 0,3 a 4 mm.
Inoltre, non hanno l’aspetto a pera, non sono traslucide e avvolgono completamente il capello.
Nei rarissimi casi si interessamento ascellare, si deve prendere in considerazione la
• TRICOMICOSI PALMELLINA
• Si può avere i pidocchi e non saperlo
• Si può essere parassitati dai pidocchi della testa senza avere prurito
• Si può avere prurito e grattarsi frequentemente il capo, senza avere i pidocchi
PERCHE’ CERCARE I
PIDOCCHI
• Trovare precocemente i pidocchi rende più facile il loro trattamento
• Prurito e Grattamento della testa possono essere manifestazioni della presenza
dei pidocchi della testa: la loro eliminazione interrompe possibili infezioni e
sovrainfezioni cutanee
Il solo lavaggio dei capelli con uno shampoo non è sufficiente per rilevare la presenza di
pidocchi.
® COME SI SORVEGLIA LA TESTA
1. Cosa esattamente cercare
a. Pidocchi e uova ( lendini ) di pidocchi
2. Dove cercare i pidocchi
a. Sulla testa, raramente sulle ciglia, nella
- parte nucale
- parte laterale ( temporale e retroauricolare )
3. Quando cercare i pidocchi
a. Una volta alla settimana
b. E’ bene farlo sempre lo stesso giorno della settimana, per non dimenticarsi
c. Ogni due giorni per 10 giorni consecutivi se:
• c’è stato contatto stretto con qualcuno che ha i pidocchi
• la scuola ha comunicato la presenza di casi di pidocchi
4. Come cercare i pidocchi
La presenza di pidocchi sulla testa spesso passa inosservata; il semplice esame dei capelli
è di solito insufficiente. E’ necessario l’uso combinato dei:
a. capelli bagnati , i bambini si sottopongono più facilmente all’ispezione del
capo
o
capelli trattati con balsamo ( tecnica del balsamo e pettinina o del “ Bug-
Busting ” )
con l’utilizzo della
b. pettinina ( o vecchia “ pettinessa ” ) con denti molto vicini e fitti
5. Che cosa serve
a. un balsamo qualsiasi, liquido bianco, per capelli, comunemente reperibile
b. un pettine normale
c. una pettinina per pidocchi fitto, deovulante provvisto di denti fitti ,
indeformabili, distanziati meno di 0,3 mm
d. delle mollette per capelli
e. dei fazzoletti di carta
f. una buona illuminazione
g. un vecchio spazzolino da denti per pulire la pettinina
h. una lente di ingrandimento ( facoltativa )
® CATTURA DI PIDOCCHI e RIMOZIONE LENDINI: ISTRUZIONI PER L’USO
PETTININA & BALSAMO – “ Bug – Busting ”
L’applicazione di questo metodo a scopo preventivo/curativo è da eseguire
• una volta a settimana, per una facile ricerca del pidocchio del capo e delle sue
uova
L’applicazione di questo metodo a scopo curativo
• almeno due volte alla settimana tra il I° ed il II° trattamento per catturare i pidocchi
eventualmente nati dalle uova rimaste attaccate dopo l’uso del prodotto utilizzato
e, ovviamente, per rimuovere eventuali uova ancora vitali
Si procede lavando i capelli con un comunissimo shampoo e passandovi un altrettanto
comunissimo balsamo bianco.
Il balsamo può essere applicato anche direttamente sulla testa asciutta, in caso di
capello facile da trattare.
Il balsamo, steso in quantità abbondante e lasciato agire per qualche minuto, ha una
azione temporaneamente stordente sui pidocchi che rimangono praticamente inattivi
per circa 20 minuti e quindi facilmente asportabili
1)
o Pettinarsi i capelli con un pettine normale, o una normale spazzola, per districarli
o Lasciare i capelli bagnati, per esempio dopo averli trattati con un normale
shampoo
o
o Bagnare i capelli con acqua tiepida e applicare un balsamo sui capelli , avendo
cura, frizionando, di coprire tutta la capigliatura ed i capelli dalla radice alla punta
o Distribuire il balsamo con un pettine normale e dividere i capelli in 4 sezioni
usando le mollette
2)
o Dalla zona più vicina alla nuca:
o Porre la pettinina per pidocchi a piatto sul cuoio capelluto e pettinare i capelli
dalla base del capello alla punta facendola scorrere con decisione
o Il rastrellamento dei capelli deve procedere prendendo una piccola quantità di
capelli per volta
o Esaminare, in buona posizione di luce, la pettinina per vedere se si è “ catturato ”
il pidocchio, aiutandosi, eventualmente con la lente di ingrandimento, o qualche
lendine, facilmente riconoscibili per contrasto con il colore bianco del balsamo
o Asciugare la pettinina sul fazzoletto di carta ad ogni passata e risciacquarla
o Pettinare, in tale modo, ogni sezione due volte affinché si è completata tutta la
testa
o Se la pettinina si intasa usare lo spazzolino vecchio da denti per rimuovere
pidocchi e uova
o Per un trattamento ottimale rimuovere tutte le uova possibili
o Risciacquare il balsamo e ripetere nuovamente la ricerca sui capelli sciacquati
almeno 4- 5 volte
3)
o Lavare i capelli normalmente
4)
o Non basta una sola operazione. Un solo trattamento non riesce mai ad uccidere
tutte le uova
Molte uova rimangono, infatti, attaccate ai capelli e generano altri pidocchi, per
cui occorre ripetere il trattamento ogni due giorni finché non si raccolgono più
pidocchi e lendini. Di solito occorrono dieci giorni.
E’ un metodo noioso, ma
- costa poco
- dà risultati sicuri
- non espone al rischio di tossicità da antiparassitario
- già dopo il primo passaggio di pettinina e balsamo la possibilità di
contagio per gli altri diviene bassissima
PULIZIA DEL MATERIALE IMPIEGATO
o Mettere i fazzoletti in un sacchetto di plastica, richiudendolo bene e gettarlo nella
spazzatura
o Mettere a bagno i pettini, le spazzole, in acqua bollente ( 131 °F = 55°- 70°C )
saponata, o addizionata ad alcool per più di 5 minuti per essere sicuri che
pidocchi e uova siano morti
o Usare lo spazzolino per rimuovere eventuali detriti dalla pettinina una volta che
l’acqua si sia raffreddata
SE SI SONO TROVATI I PIDOCCHI SI PUO’ ANCHE FARE UN TRATTAMENTO
ANTIPARASSITARIO
SE SI E’ STATI SOTTOPOSTI A TRATTAMENTO E SI SONO TROVATE UOVA VUOTE E
DISCHIUSE, FORSE NON SARA’ NECESSARIO RIPETERLO. LE UOVA VUOTE
POTREBBERO FAR PARTE DELL’EPISODIO PRECEDENTE
L’ACETO
A differenza di quanto si pensi, l’aceto non ha alcuna efficacia preventiva nel tenere lontani i
pidocchi.
Il suo utilizzo è efficace per la rimozione delle lendini, in quanto la sua componente acida ne
favorisce il distaccamento dal capello.
Un corretto utilizzo è rappresentato dall’uso di aceto ( ¼ di aceto e ¾ di acqua:100 gr. di
aceto diluiti in un litro di acqua calda o secondo alcuni dermatologi acqua calda e aceto in parti
uguali) e pettinina.
Questa va passata sui capelli seguendo indicativamente le istruzioni date per il trattamento
con il balsamo.
Attenzione
L’aceto non va impiegato né subito prima né subito dopo l’utilizzo di un pediculocida
poiché può renderlo inattivo.
11. .
Il decalogo della Pediculosi
Per prevenire i pidocchi non esistono trattamenti topici ( farmacologici
) L’unica prevenzione possibile è di tipo visivo, cioè il controllo
A)
22. .
33. .
44. .
55. .
periodico
( settimanale ) del cuoio capelluto
Non serve a nulla tagliare i capelli in quanto l’insetto è saldamente
attaccato al cuoio capelluto e non alla lunghezza del capello
Il pettinino a denti stretti risulta utile per un’efficace rimozione delle
uova
Per la corretta diagnosi occorre osservare non solo la presenza di
uova vitali ma almeno di un pidocchio adulto
I trattamenti efficaci e sicuri, considerati di prima scelta, sono le
piretrine sinergizzate e la permetrina all'1%, ed oggi il dimeticone
L’utilizzo del Malathion deve essere riservato solo ai casi di
documentata
resistenza alle piretrine o alla permetrina, e comunque mai nei
bambini
al di sotto dei sei anni
66. .
più
Le formulazioni preferibili sono i prodotti in crema, lozione, schiuma
termosensibile ( mousse )
- Le soluzioni alcoliche e le mousse veicolano concentrazioni molto
elevate del principio attivo. L’uso delle soluzioni alcoliche può
sviluppare
vapori irritanti nei bambini molto piccoli e che soffrono di asma
- Le polveri non garantiscono un contatto uniforme con i capelli e
possono
essere pericolosamente inalate
77. .
Le formulazioni in shampoo devono essere evitate, salvo nei
pazienti asmatici e nei bambini di età inferiore a 3 anni, in quanto
meno efficaci:
a) per il tempo di contatto con il cuoio capelluto troppo breve,
b) la minore concentrazione del principio attivo diluito dall’acqua
c) la capacità di penetrazione del principio attivo ridotta quando il
pidocchio è
immerso in acqua
88. .
molto
99. .
Una formulazione ottimale è rappresentata dalle piretrine in mousse
( pediculocida ed ovicida ), sicura e utilizzabile anche nei bambini
piccoli o dal dimeticone
E’ sempre necessario eseguire un secondo trattamento dopo 7-10
giorni dal primo.
1100.
.
Le principali cause di insuccesso di un trattamento sono da imputare:
- a un uso scorretto dello stesso
- ad una formulazione inadeguata
- ad una durata troppo breve dell’applicazione
- ad un caso di reinfestazione
PREVENZIONE
Il complesso delle misure preventive tocca soprattutto
le famiglie, le scuole, le comunità per attività
parascolastiche in genere.
• Tutti i prodotti anti-pidocchi vanno impiegati solo quando si è sicuri della presenza dei
parassiti.
• Sono inutili i provvedimenti di disinfestazione: il pidocchio non sopravvive fuori dalla testa
umana
• L’unica forma efficace di prevenzione è rappresentata dalla denuncia e dal controllo precoce.
E' ormai evidente il ruolo fondamentale, svolto dai genitori, per garantire la continua e attenta
sorveglianza dei propri figli, che devono recarsi a scuola esenti, per quanto è possibile, da parassiti
e/o loro uova.
In commercio esistono prodotti che vantano un’azione preventiva del contagio, che tuttavia non è mai
stata dimostrata.
Il principio attivo contenuto in questi prodotti, ad esempio, il benzoato di benzile, è utilizzato come
repellente per zanzare e mosche.
La sua attività nei confronti dei pidocchi, probabilmente si esplica grazie all’odore sgradevole, che
allontana sicuramente compagni ed amici e riduce quindi drasticamente le possibilità di contagio!
Molti sono, inoltre, convinti che l’utilizzo regolare di un prodotto contro i pidocchi, ad esempio di una
lozione “spruzzata” tutte le mattine, oppure il lavaggio settimanale con uno shampoo antiparassitario, sia
in grado di prevenire l’infestazione.
Questa convinzione, peraltro molto diffusa, deve essere sfatata con decisione:
- nessuno di questi prodotti, infatti, può vantare un’attività preventiva
- il loro utilizzo frequente espone, inutilmente, in particolar modo i bambini, alla tossicità degli
antiparassitari e favorisce l’insorgere di resistenze che costituiscono ormai un problema sempre più
frequente.
® 1
Vi è una modello
di prevenzione per
non avere i
pidocchi?
® 2
Vi è una strategia
di prevenzione per
non avere i
pidocchi?
Il Pediculus Capitis vive esclusivamente sulla testa degli esseri umani
E' quella adottata dai militari cioè il taglio "a zero" dei capelli: “cosmetically “ inaccettabile per
la maggior parte della gente.
Nei bambini delle scuole è un provvedimento dal sapore punitivo, discriminante.
L’unica corretta prevenzione è il controllo periodico del cuoio capelluto
Non risultano disponibili strumenti di sanità in grado di condurre all’eliminazione del parassita.
Per il pidocchio non c’è differenza tra una testa appena lavata ed una sporca.
Non ci si può illudere di fare prevenzione semplicemente adottando accurate abitudini
igieniche, sebbene queste siano sempre auspicabili.
Lavare i capelli con prodotti che dicono di prevenire il contagio è un non senso ma purtroppo
è una pratica molto diffusa.
L’unica vera azione preventiva possibile è il controllo costante e quotidiano delle teste dei
bambini.
Non appena si evidenzia la presenza di lendini attive o di insetti è bene informare la scuola.
Occorre, anche, accertarsi che tutti i colpiti da pidocchi siano sottoposti al corretto
trattamento.
E’ inutile, come profilassi:
- disinfettare indumenti, oggetti o ambienti
- trattare farmacologicamente i sospetti o solo per sentito dire della presenza del parassita
® LA PREVENZIONE
L’unica corretta misura di prevenzione è costituita dall’osservazione costante dello stato
del cuoio capelluto al fine di identificare precocemente eventuali infestazioni.
La prevenzione della pediculosi richiede alcuni accorgimenti
UTILE INUTILE
ISPEZIONE CUOIO CAPELLUTO –
MONITORAGGIO CAPELLI
• Controllare accuratamente i capelli una
due volte alla settimana – soprattutto
nel periodo da Agosto a Novembre – e
da Marzo ad Aprile dopo il lavaggio e
l’asciugatura, per accertarsi che non ci
siano lendini, utilizzando un pettinino a
denti stretti, in luogo ben illuminato, con
luce diffusa: questo aumenta di quattro
volte l’efficacia diagnostica
• le lendini sono ben visibili e benché
simili alla forfora, si differenziano da
questa in quanto sono molto aderenti al
capello
• il controllo va intensificato in occasione
di episodi pediculosi, siano essi isolati
o numerosi
• Nota la presenza di un focolaio in
comunità controllare ogni due tre giorni i
componenti
del nucleo familiare e le altre persone
che possono
essere entrate in contatto con il
soggetto infestato
Non c’è prevenzione sicura, si può limitare solo la propagazione
• Tagliare i capelli
• Tenere i bambini in casa
• I prodotti venduti come preventivi della
pediculosi. L’uso di antiparassitari a
scopo preventivo è fortemente
sconsigliato e va assolutamente evitato,
essenzialmente per due motivi:
- Nessun prodotto ha effetti preventivi
realmente efficaci
- Si induce resistenza da parte dei
pidocchi verso i prodotti che dovrebbero
servire a debellarli.
• Sono inutili i provvedimenti di
disinfestazione delle aule e la chiusura
delle scuole o di impianti sportivi in
quanto il pidocchio non sopravvive fuori
dalla testa umana
• Disinfestare gli ambienti: anzi può
essere molto nocivo, usare preparati
antiparassitari per eliminare i pidocchi.
• Controllare con molta attenzione la testa di tutti i conviventi del bambino e quindi del
nucleo familiare e le altre persone che possono essere entrate in stretto contatto perché,
spesso, sono loro la fonte del contagio
• Lavare i capelli con una certa regolarità
• Pettinare frequentemente e regolarmente i capelli con un pettine, esclusivamente
personale, a trama fitta
• Curare le usuali norme igieniche soprattutto in situazioni che possono essere di maggior
rischio come i viaggi e la vita di gruppo.
• Non appoggiare la testa dove si presume l’abbiano appoggiata soggetti con i pidocchi
• Evitare o perlomeno limitare i contatti testa-testa in presenza di situazioni a rischio ( sui
banchi di scuola, sugli autobus…)
• Evitare di prestare e scambiare oggetti personali ( pettini, sciarpe, cappelli, spazzole,
nastri, fermagli per capelli, asciugamani …)
• Non usare pettini, spazzole e fermagli in comune con altre persone e lavarli bene
• Evitare di ammucchiare capi di vestiario a scuola o in altri luoghi di aggregazione: se non è
possibile tenerli separati gli uni dagli altri o di disporre di una armadietto personale è
meglio appoggiarli sulla spalliera della propria sedia.
• Se il bambino ha i capelli lunghi, a scuola o all’asilo deve tenerli sempre legati con un
fermaglio o facendo una coda
• Utilizzare l’aspirapolvere su poltrone, divani, materassini e tappeti dove giocano i bambini
• Lavare con acqua molto calda – a 60°C – o a secco federe, lenzuola, asciugamani,
indumenti, giocattoli di stoffa che possono essere stati a contatto con la testa ed il collo
• Conservare in un sacchetto di plastica, ben chiuso, per due settimane, oggetti o giocattoli
che non possono essere lavati in acqua o a secco
1. LA PREVENZIONE
La profilassi consiste nell’esame attento della testa, nelle sedi classiche
Per la pediculosi del capo si ritiene che l’attività di prevenzione debba basarsi su controlli routinari
da effettuarsi in ambito familiare, fermo restando che i Dipartimenti di Prevenzione delle ASL
provvedano, qualora non già effettuato, a predisporre specifici fogli informativi da diffondere ai genitori
interessati.
“ Non sono giustificate procedure sistematiche di screening per la ricerca di casi di infestazione
o interventi diretti degli operatori dell’ASL all’interno di una comunità scolastica.”
Il reperto di uova a distanza ravvicinata dal cuoio capelluto ( 1 cm o meno ), in un
soggetto non trattato, equivale alla diagnosi di pediculosi e quindi indica la necessità di
trattamento
o E’ difficile prevenire completamente le infestazioni del Pediculus Capitis.
o Sono le nostre attuali condizioni di vita, soprattutto relativamente al vivere sociale, che
aumentano le possibilità di contagio e favoriscono la sopravvivenza del parassita
o i bambini vivono:
- numerosi a stretto contatto per diverse ore della loro giornata
- hanno numerose possibilità di avere contatti diretti e prolungati
- frequentemente scambiano oggetti personali
- il parassita ha molte probabilità, se espulso da una testa, di trovare
immediatamente un nuovo organismo ospite
o I bambini devono essere educati ad evitare o almeno ridurre queste loro peculiari
modalità comportamentali
o E’ più facile prendere i pidocchi con chiome lunghe ed è per ovvi motivi più difficile scovarli
o Accorciare i capelli non è assolutamente una garanzia: non lo è se si pensa di eliminare il
parassita quando c’è, e non lo è se si pensa di evitare il contagio, perché i pidocchi si
accontentano anche di pochi mm di pelo per aggrapparsi e fare il loro lavoro
Sicuramente è consigliabile, in caso di capelli lunghi, mantenerli strettamente legati
o Non esistono terapie preventive ed è assolutamente inefficace e potenzialmente nocivo l’utilizzo
di prodotti utilizzati per la terapia a scopo preventivo:
- possono determinare resistenze dei pidocchi agli antiparassitari usati
- persistente prurito
- malattie secondarie
o Nessun prodotto è in grado di staccare le lendini dai capelli. Il materiale cheratinico
( polisaccaridico ) con cui sono adese le lendini ai capelli, è difficilmente aggredibile senza
danneggiare i capelli
o Per l’asportazione delle lendini, dopo impacco di balsamo per capelli o impacchi con acqua e
aceto calda, si usa il pettinino, o più efficientemente si sfila manualmente dai capelli una lendine
alla volta.
o La chiusura e la disinfestazione delle scuole sono di assoluta inefficacia
Non esistono precauzioni né prodotti, sul mercato, che possano prevenire, in generale, la
pediculosi.
E’ necessario cercare i pidocchi della testa come routine.
Numerosi studi descrittivi hanno dimostrato che la misura più efficace per il controllo della
pediculosi consiste nell’educazione dei genitori al riconoscimento della pediculosi.
I genitori devono sì raccomandare ai propri figli adeguati comportamenti da tenere in comunità, ma
l’attenzione maggiore di quelli deve essere posta nel controllare costantemente i propri figli in modo da
accorgersi presto di una eventuale presenza di pidocchi o delle loro uova e a rimandarli a scuola solo
dopo trattamento iniziato.
E’ il metodo più efficace per ridurre al massimo la diffusione di questo parassita.
SINTESI
I. L’identificazione precoce dei casi da parte dei genitori, mediante il controllo settimanale della
testa dei propri figli, anche se asintomatici, rappresenta l’unica corretta misura di prevenzione.
II. E’ scorretto l’uso a scopo preventivo degli antiparassitari nel trattamento delle pediculosi.
Si tratta di una pratica inutile e dannosa sia per il rischio di indurre resistenze da parte dei
pidocchi ai prodotti antiparassitari, sia per la possibile azione tossica di questi principi attivi nei
confronti degli utilizzatori.
Come tale deve essere energicamente scoraggiata.
III. Per affrontare in maniera efficace il problema delle infestazioni da pidocchi nella scuola è
necessario il contributo di genitori, insegnanti e personale del servizio sanitario.
Le norme per evitare la trasmissione della pediculosi
educare i bambini ad evitare che i capi
di vestiario vengano ammucchiati
( soprattutto nelle scuole e nelle palestre
sarebbe opportuno che ad ogni
bambino venga assegnato un
attaccapanni o
armadietto personale )
mettere in atto una sorveglianza
accurata da parte dei genitori, con
ispezioni settimanali del capo, in
particolare sulla nuca e dietro le
orecchie, per escludere la presenza di
lendini
1
3
in caso di infestazione scolastica, nelle
famiglie con bambini in età scolastica
effettuare un controllo sistematico a tutti
i familiari, in particolare i figli più piccoli,
alla ricerca di parassiti vivi, applicando
in modo scrupoloso le regole descritte
per il trattamento dell’infestazione da
pidocchi
2
4
educar
di ogge
cappel
capelli
1.a LE MISURE DI PREVENZIONE IN AMBITO FAMILIARE
Soprattutto all’inizio dell’anno scolastico si registrano il maggior numero dei casi e questo è dovuto
anche al fatto che, nel periodo estivo, alcuni bambini possono aver contratto la pediculosi del capo; il
mancato controllo da parte dei genitori al rientro dalle vacanze e la mancata terapia precoce,
favoriscono il diffondersi dell’infestazione nelle comunità scolastiche.
E’ bene ricordare che la pediculosi del capo può essere contratta non solamente nella comunità
scolastica ma anche in tutti i luoghi in cui i bambini stanno a stretto contatto.
Dopo l’identificazione di un caso indice, tutti i conviventi devono essere controllati e trattati se positivi.
E’ opportuno trattare comunque, indipendentemente dall’esiti dell’accertamento, coloro che condividono
lo stesso letto con il caso indice.
Sebbene la trasmissione tramite fomiti abbia un ruolo meno importante, è opportuno procedere al
trattamento degli oggetti personali 1) per ottimizzare l’intervento e prevenire il ripetersi dell’infestazione.
1) R. Hansen – “ Guidelines for the treatement of resistant pediculosis ” – Contemporary Pediatrics
2000. Volume 17 n. 8. Supplemento
E’ opportuno trattare gli oggetti personali come spazzole, pettini, peluche, lavare gli indumenti,
le
biancherie da letto
la biancheria da letto, asciugamani i capi di
© Trattamento
abbigliamento, i giocattoli di tessuto, che sono stati a Fomiti
contatto con la persona infestata nei due giorni precedenti, vanno lavati in lavatrice a cicli
caldi ( temperature di 55° - 60°C uccidono sia i pidocchi che le uova ) per 5 minuti in media
Indumenti o coperte che non sopportano il lavaggio con acqua calda, possono essere lavati
a secco o conservati in sacchi di plastica per 2 settimane
gli oggetti di peluche vanno riposti in sacchetti di plastica, ben chiusi, per 2 settimane, quindi
riportati all’aperto
le buste di plastica usate, vanno gettate via
le spazzole ed i pettini vanno immersi:
- in acqua molto calda ( 55° C ) per 5-10 minuti, in cui diluire alcool o
eventualmente il prodotto antiparassitario usato per il trattamento
- in acqua bollente e detersivo per 1 ora
i pavimenti vanno lavati e i mobili puliti
poltrone, divani, tappeti, materassini vanno puliti con l’aspirapolvere
non esiste prova per sostenere che sia necessario , possono essere nocivi, preparati
antiparassitari negli ambienti
1.b LE MISURE DI PREVENZIONE IN AMBITO SCOLASTICO E NELLE COLLETTIVITA’ IN
GENERE
Il controllo dei capelli a domanda, in ambito comunitario, da parte del personale sanitario non ha
dimostrato di ridurre il numero di casi di questa ectoparassitosi.
Gli studi epidemiologici disponibili hanno messo in evidenza che lo screening ( controllo delle teste ) in
ambito scolastico, entrato nella prassi comune, non ha dimostrato di ridurre l’incidenza della parassitosi;
non verrà:
- raccomandato
- non sarà più effettuato
in quanto si tratta di un intervento di non comprovata efficacia. 1) - 2)
1) T.A. Meinking - “ Infestations” – Curr. Probl. Dermatology – 1999 – 11:73-120
2) R. Hansen – Guidelines for the treatment of resistant pediculosis “ – Contemporary Pediatrics 2000
Volume 17 n° 8 (Supplemento )
Infatti anche le evidenze sul campo non giustificano una procedura di screening perché la scuola
rappresenta solo uno dei luoghi dove può avvenire il contagio.
Al contrario numerosi studi descrittivi suggeriscono che l’educazione dei genitori riguardo al
riconoscimento e al trattamento della pediculosi può risultare efficace 3) – 4)
3) R.G. Mathias – J. F. Wallace – “ Control of head lice: using parent volunteers “ . Can J Publich Health
-1989 - 89:461- 463
4) E. Donnelly e altri – “ Pediculosis prevention and control strategies of community health and school
nurses: a descriptive study “
J. Community Health Nurs. – 1991 - 8:85 - 95
L’educazione dei genitori, pertanto, è assolutamente indispensabile.
I genitori dovrebbero essere incoraggiati a controllare routinariamente le teste dei figli anche se
asintomatici; lo screening scolastico non può sostituire tale modalità di controllo. 4) - 5) – 6)
5) R.N. Ch’unge e altri – “ A pilot study to investigative transmission of head lice “ – Can. J. Public Health
– 1991 – 82:207 – 208
6) E.R. Clore - “ Dispelling the common myths about pediculosis “ J. Pediatr. Health Care – 1989 – 3:28 -
33
1.c I CRITERI DI RIAMMISSIONE SCOLASTICA
Il bambino può tornare a scuola il giorno dopo l’avvio di un idoneo trattamento disinfestante.
Si ricorda che la pediculosi del capo è soggetta a notifica ai sensi del D.M. 15.12.1990
Non è indispensabile che, contestualmente al trattamento, sia stata effettuata la rimozione delle lendini.
1)
1) American Academy of Pediatrics – “ New head lice statement: AAP discourages “ no nit ” policies for
school return “ – 3 Settembre 2002
Tuttavia tale pratica è comunque consigliata per Ie seguenti motivazioni 2):
2) B.L. Frankowski e altri – “ Head lice “ – Pediatrics Volume 110 n° 3 Ettembre 2002 ( 638 – 643 )
a. la rimozione delle lendini evita che il trattamento venga ripetuto più volte, senza
necessità, solo per la presenza di uova che potrebbero non essere più vitali
b. la rimozione delle lendini situate entro 1 centimetro dal cuoio capelluto è utile per
diminuire il rischio, peraltro modesto, di reinfestazione.
La rimozione delle lendini può essere effettuata utilizzando una soluzione di acqua calda e aceto in parti
uguali, in grado di sciogliere la sostanza chitinosa che tiene l’uovo adeso al capello.
CONSIGLI IN PILLOLE 1
La Pediculosi del capo è una malattia: arreca disturbo; il prurito inficia la qualità della vita
La Pediculosi del capo non è pericolosa: il parassita non è vettore di malattie infettive
Il Pidocchio del capo, contrariamente a quanto si pensa non sa saltare e no non vola
Il contagio avviene per via diretta: il pidocchio passa da una testa all’altra, quando queste sono molto vicine
Il contagio può avvenire in maniera indiretta, attraverso l’abbigliamento, cappelli, berretti, sciarpe,spazzole,
pettini, biancheria da letto, poltrone coperte
La pediculosi del capo colpisce soprattutto i bambini perché i piccoli hanno maggiore probabilità di essere
contagiati perché hanno più vita comunitaria rispetto agli adulti.
E’ buona norma evitare l’uso comune di pettini, spazzole, berretti, sciarpe e mantenere un’accurata e regolare
cura dei capelli, controllandoli soprattutto nelle zone vicine alla nuca, alle tempie e alle orecchie, per bloccarne
tempestivamente la diffusione
La disinfezione dei luoghi scolastici, palestre e centri di aggregazione è una manovra inutile
Sono i bambini che portano questi insetti a scuola o in palestra. I pidocchi non saltano dal pavimento
E’ un pregiudizio credere che i pidocchi colpiscano solo le persone sporche. L’igiene ha un ruolo importante, ma
non risolve il problema.
Se un bambino dice di aver prurito o non dice niente ma si gratta il capo in continuazione, per lo più la
mamma deve mettere il piccolo con la testa appoggiata su un panno o della carta di colore bianco e spazzolare i
capelli con un pettine a denti stretti
Se sul panno si notano dei puntini di color marrone brunastro che si muovono si tratta di pidocchi.
I capelli, spesso, possono avere un odore non proprio gradevole e la cute può presentare già lesioni e croste.
Spesso la cura fai da te non è sufficiente. Bisogna rivolgersi al proprio medico o al farmacista
Per il trattamento si prescrivono in genere degli antiparassitari. Ve ne sono di vari tipi: in gel, in polvere, in
schiuma, lozione, shampoo
Si applica il prodotto consigliato dal medico sui capelli con un pettine a denti stretti per allontanare le lendini.
Si lascia agire il prodotto per il tempo consigliato dalla casa produttrice del farmaco. Poi si risciacqua con
shampoo antiparassitario
Vanno eliminate, in ogni caso, tutte le lendini presenti, altrimenti nel giro di pochi giorni nasceranno nuovi
pidocchi. Questa operazione richiede tempo e pazienza; i capelli orti facilitano notevolmente il procedimento.
Il trattamento può essere ripetuto dopo 24 ore e poi a distanza di una settimana. Nessun agente topico, infatti, è
risultato essere ovicida al 100%. Ne consegue, che per eliminare i pidocchi è necessario ripetere il trattamento
dopo 10-15 giorni allo scopo di uccidere le ninfe che sono nel frattempo uscite dall’uovo
Il trattamento da preferire può essere il gel perché è di più facile applicazione e si amalgama meglio con il
capello
Le manovre igieniche più efficaci, dopo il trattamento con antiparassitari, sono quelle di effettuare un cambio
completo degli abiti
I familiari infestati devono essere trattati allo stesso modo
Pettini e spazzole devono essere trattati con uno shampoo antiparassitario, immergendoli in acqua molto calda
per 20 minuti
Gli indumenti, lenzuola e federe, è consigliabile prima chiuderli in un sacco per due tre settimane. Dopo, si
possono riprendere a lavare in lavatrice
B) TERAPIA
Il
trattamento della pediculosi comporta l'impiego di insetticidi che uccidono i parassiti lasciando tuttavia
tracce della loro presenza attraverso la persistenza delle uova sui capelli. Infatti il trattamento insetticida
non influisce sul cemento che ancora le lendini ai capelli.
Contrariamente alle credenze popolari, l'aceto non ha il potere di sciogliere il cemento. L'unico sistema è
la rimozione meccanica ottenuta usando un pettine a denti ravvicinati che veniva utilizzato anche dagli
antichi Etruschi ed Egizi, come testimoniato dai reperti archeologici. Nel passato, il lavaggio dei capelli
con petrolio aveva una sua ragion d'essere perché questo prodotto si stratificava sulla superficie delle
lendini impedendo gli scambi respiratori così da provocare la morte dell'embrione per asfissia.
COME SI TRATTA?
In caso di infestazione il trattamento completo si basa:
1. sull’asportazione delle lendini
2. sul trattamento farmacologico con prodotti specifici:
pediculocidi ed ovicidi insieme
3. sulla disinfestazione degli oggetti veicolo dell’infestazione
IL CORRETTO ORIENTAMENTO TERAPEUTICO PER IL TRATTAMENTO DELLA PEDICULOSI DEL
CAPO
Il Mercato
- E’ bene non abusare dei prodotti chimici in commercio
- E’ indispensabile attenersi, scrupolosamente alle indicazioni d’uso: se usati
scorrettamente, questi farmaci possono fare sicuramente più danni di quanto
ne facciano i pidocchi
Qualsiasi prodotto per i pidocchi della testa potrebbe causare una reazione
avversa.
Deve essere , inoltre, usato con ulteriore cautela:
- durante la gravidanza
- durante l’allattamento al seno
- sui bambini piccolissimi ( di due anni ) e con meno di 12 mesi
- sui soggetti che soffrono di allergie e affetti da asma
- se ci sono ferite aperte sul cuoio capelluto
Sul mercato italiano sono disponibili numerosi prodotti che vantano una azione
preventiva dal contagio della pediculosi per persone, ambienti.
Si tratta di prodotti a base:
- di benzoato di benzile ( Mom lozione ), sostanza impiegata principalmente
come repellente per zanzare e mosche;
- di estratti vegetali che creerebbero un ambiente sfavorevole all’insediamento
dei pidocchi.
La mancata prova dell’efficacia di questi prodotti si può tradurre:
- in una inutile spesa;
- in una possibile ulteriore irritazione del cuoio capelluto;
e, soprattutto:
- in una riduzione del controllo del capo;
- nel ritardo del riconoscimento della presenza di pidocchi , fondato sulla falsa
convinzione di essere protetti.
- Meglio curarsi, solo, in caso di contagio accertato
L’impiego, anche, di prodotti più o meno efficaci, indicati per il trattamento,
deve avvenire solo in caso di infestazione. Se utilizzati in modo indiscriminato e
con frequenza ingiustificata, favoriscono l’insorgere di resistenze esponendo le
persone ad antiparassitari inutili.
Non si deve mai
applicare alcun
insetticida o altra
sostanza chimica non
specificamente indicata
per l’uso sull’uomo,
tanto meno sostanze
tossiche o infiammabili,
possibili causa di
intossicazioni o
addirittura morte.
E’ importante seguire
scrupolosamente le
istruzioni riportate sul
foglietto illustrativo e
suggerite dal proprio
medico di fiducia, al fine
di evitare eccessi
terapeutici.
Bagnare i capelli è un
segnale d’allarme per il
pidocchio, che in
ambiente acquoso,
infatti, tende a
“rannicchiarsi” e ad
entrare in apnea,
limitando così
l’assorbimento del
principio attivo utilizzato
1. INTRODUZIONE
- Trattare solo i pazienti che presentano Adulti vitali o lendini ( Uova ) entro 1 cm
dall’ostio pilifero
- Applicare sui capelli un prodotto specifico contenente uno dei seguenti principi
attivi: Permetrina – Piretrine Sinergizzate – Malathion - Dimeticone
- Utilizzare come prima scelta pediculocidi che hanno come principio attivo la
Permetrina o le Pietrine o il Dimeticone
- Non utilizzare benzina, cherosene o olii
- I capelli trattati con prodotti condizionanti – balsami, creme, gel …- possono
rivestire o nascondere i pidocchi, per cui non devono essere utilizzati prima di
applicare i pediculocidi
- Seguire le istruzioni
- Non applicare su occhi, viso o mucose
- Applicare il prodotto su cute sana
- Fare attenzione all’uso in eventuali gravidanze
- Nei bambini di età inferiore ai 2 anni usare il pettine stretto e non Antiparassitari
- In caso di allergie evitare Permetrina e Piretrine
- Preferire un prodotto in crema, pomata, lozione, schiuma termosensibile
- L’utilizzo delle formulazioni in Shampoo, a causa della diluizione del principio
attivo – o in Polvere – a causa della possibile inalazione – sono sconsigliabili
- Utilizzare un tempo di contatto di 8 – 12 ore
- Utile eseguire un secondo trattamento dopo 7 – 10 dal primo
- Se dopo 2 applicazioni del prodotto utilizzato il trattamento si è dimostrato
inefficiente, consultare il medico e cambiare la classe farmacologia della
sostanza utilizzata
- L’utilizzo di un pettine a denti stretti con una distanza tra i denti inferiore a 0,3
mm è utile per la rimozione meccanica delle uova
- Disinfestare gli oggetti veicolo dell’infestazione
- Controllare tutti i componenti della famiglia e trattare se sono visibili parassiti o
uova
- Non radere la testa: può essere considerata una tecnica da attivare in caso di
infestazione resistente
• I pidocchi del capo debbono essere sempre trattati fino al loro completo allontanamento.
• Nelle condizioni reali d’utilizzo nessuno dei prodotti in commercio può essere ritenuto
attivo al 100% sulle uova.
E’consigliabile, per questo, eliminarne “manualmente” il maggior numero possibile dopo
il primo trattamento.
• L’utilizzo prolungato di antiparassitari aumenta l’insorgenza di resistenze.
• Per i trattamenti a base d’erbe e aromaterapia non vi sono studi controllati e randomizzati
che ne abbiano valutato l’efficacia.
L'uso massiccio di prodotti antipediculosi sta rendendo i pidocchi sempre più resistenti alle sostanze
utilizzate per combatterli.
Ciò ha portato a studiare altre modalità di indirizzo terapeutico come nuovi principi attivi e possibili
associazioni farmacologiche.
Lo studio Hipolito,1), per esempio, è stato realizzato al fine di valutare l'efficacia di trattamenti
antipediculosi con un singolo prodotto rispetto ad una associazione con due: 115 bambini, di età
compresa tra 2 e 13 anni, sono stati assegnati ad uno studio comparato su tre gruppi: 39 sono stati
trattati con creme alla permetrina 1%, due applicazioni per 10 minuti a distanza di una settimana l'una
dall'altra; 36 sono stati sottoposti a terapia orale con trimetoprim/sulfametossazolo ( Bactrim, Abacin,
Eusaprim, Chemitrim, Gantrim ), 10 mg/kg/die in due dosi al giorno per 10 giorni; in 40 è stato eseguito il
trattamento di combinazione: l’applicazione di creme all'1% di permetrina e terapia orale con
trimetoprim/sulfametossazolo.
I controlli dei bambini sono stati eseguiti dopo 2 e 4 settimane.
Alla prima visita di controllo, i successi sono stati dal 79,5% tra i bambini trattati con crema alla
permetrina 1%; l'83% tra quelli sottoposti a somministrazione orale di trimetoprim/sulfametossazolo; il
95% nel gruppo di trattamento combinato, locale ( permetrina ) ed orale trimetoprim/sulfametossazolo.
Alla visita della quarta settimana, i successi registrati negli stessi tre gruppi sono stati rispettivamente
del 72%, 78% e 92%. Non si sono avuti rilevanti effetti collaterali; soltanto tre bambini hanno dovuto
interrompere il trattamento a causa dell'insorgenza di rash correlato all'uso di
trimetroprim/sulfametossozolo.
L’ indagine ha dimostrato che l'associazione della permetrina con il trimetroprim/sulfametossazolo è una
cura più efficace dell’utilizzo della sola permetrina.
Conviene, tuttavia, ricorrere a ciò solo quando i tradizionali trattamenti si sono dimostrati inefficaci.
I possibili effetti collaterali del trimetropim/sulfametossazolo, infatti, ne sconsigliano l'uso come
trattamento di prima scelta.
1) R.B. Hipolito ed altri “ Pediatrics “ – 2001; 107:E30
Anticamente il rimedio per la Pediculosi del Capo consisteva nel lavare i capelli con l’aceto, per staccare
le uova e nel rasare il capo; si usavano, poi, pomate al mercurio.
Negli anni 40 fu introdotto e usato molto il DDT, diclorodifeniltricloroetano, un composto appartenente
alla famiglia degli organoclorurati, le cui capacità insetticide furono individuate nel 1939 dal chimico
svizzero Paul Mueller che ricevette il premio Nobel per questa scoperta.
Nei decenni successivi questo principio attivo venne messo al bando, in Italia negli anni settanta;
provoca effetti tossici notevoli e rimane per molto tempo nella catena alimentare perché difficilmente
biodegradabile nell’ambiente.
L’uso di questi insetticidi organoclorurati è ormai limitato al Lindano, che può essere utilizzato negli
shampoo contro la pediculosi.
Si sente, oggi, l’esigenza di fare il punto sulle strategie migliori per affrontare questa parassitosi, alla
luce dei prodotti in commercio, delle evidenze di efficacia riportate dalla letteratura e delle resistenze ai
principi attivi, createsi nel tempo, in questi insetti.
La terapia è impostata sull’impiego di prodotti per uso topico, di libera vendita in farmacia, contenenti
sostanze chimiche antiparassitarie ad azione pediculocida ed ovicida, anche se non altrettanto valide,
nella stessa misura.
Il trattamento può includere l’uso concomitante di antistaminici e antibiotici per il controllo rispettivamente
del prurito e delle infezioni secondarie alle lesioni da grattamento.
L’efficacia del trattamento, pertanto, dipende:
a) dalla molecola
b) dalla sua formulazione
c) dal tempo di contatto.
La meta-analisi della Cochrane del 2001, relativi a studi clinici sull'efficacia di vari prodotti, ha
sottolineato che le piretrine naturali, la permetrina e il malathion rappresentano le cure più efficaci.
Un insetticida ideale dovrebbe avere un'attività del 100% contro i pidocchi e le loro uova.
Secondo alcuni ricercatori, purtroppo, nessuno, di quelli topici disponibili avrebbero un'attività ovicida
del 100% ( Clore ER, Longyear LA, 1993 ).
Il Malathion , per esempio, uccide tutti i pidocchi dopo 5 minuti di esposizione e il 95% delle uova dopo
10 minuti; le Piretrine e i Piretroidi sono sia pediculocidi che ovicidi, ma la loro azione è in parte diversa:
mentre le Piretine naturali hanno un elevato effetto ovicida, la Permetrina pare abbia un effetto
significativamente inferiore sulle uova ( I.F. Burgess e altri – 1994 ).
1.a Le formulazioni
L'efficacia del trattamento dipende, oltre che dall'attività del principio utilizzato, dalla sua formulazione
galenica.
Un composto per essere efficace deve possedere delle proprietà peculiari:
- una rapida penetrazione nelle uova
- il raggiungimento di alte concentrazioni. 1)
1) J.W. Maunder – “ Strategic aspects of insecticide in head lice ” – The Jounal of the Royal Society of
Health – Febbraio 1991 – 111(1): pagg 24-26
Per orientarsi, pertanto, nella scelta della cura è opportuno considerare che:
• Nessun principio attivo ha dimostrato d’essere più efficace degli altri.
e
Le piretrine ed il malathion, per esempio, sono gli antiparassitari attivi meglio comprovati e più
utilizzati, ma proprio l’utilizzo estensivo di questi può causare una riduzione della validità, per la
comparsa di resistenze.
Sono, oggi inoltre, presenti in commercio nuove sostanze come il Dimeticone che coniuga
all’adeguatezza l’assenza di resistenze e la sicurezza d’uso: è, tuttavia, ancora non molto usato
insufficienti sono gli studi attuati su questo composto.
• L’efficacia del trattamento dipende, non solo dal principio attivo contenuto nel prodotto
ma, anche dalla sua formulazione. 1)
1) O. Chosidow – “ Scabies and pediculosis ” – Lancet 2000 – 355: pgg 819-826
I pediculocidi sono presenti in diverse formulazioni: crema, gel, lozione, polvere, mousse termosensibile,
balsamo e shampoo.
Il tipo di preparazione costituisce un fattore di notevole rilevanza clinica:
- 1) influisce sull’efficacia del trattamento.
La formulazione utilizzata è di particolare importanza perché la principale
difficoltà di azione di un preparato è rappresentata dalla realizzazione di una facile penetrazione del
guscio delle uova e di una appropriata concentrazione del principio attivo , per evitare che venga
rimosso nella fase di risciacquo dei capelli e del cuoio capelluto.
Le mousse, per esempio, veicolano concentrazioni molto più elevate di principio attivo.
E’ efficace perché:
• è legata alla mancanza di acqua nella formulazione: la penetrazione è quindi più rapida
• evapora molto più rapidamente delle lozioni e non lascia residui. Il basso residuo si traduce nel
fatto di non ungere e non sporcare, e di mantenere stabile nel tempo la concentrazione del principio
attivo nella sede di applicazione
• è caratterizzata da un elevato profilo di sicurezza
- 2) influenza la compliance di coloro che devono essere trattati.
Il prodotto più utilizzato, infatti, è quello caratterizzato da:
a) una facilità di applicazione
b) un minor tempo di applicazione
c) delle caratteristiche cosmetiche accettabili.
In Italia, gli shampoo medicati, da utilizzare per il trattamento della pediculosi, sono i preparati più
venduti.
Ma tale formulazione è sconsigliabile perché non riesce a conseguire i risultati di cui prima si è detto: le
concentrazioni del principio attivo sono troppo diluite.
L’utilizzo degli shampoo dovrebbe essere evitata:
- per la minore efficacia sulle uova: il tempo di contatto sui capelli è breve
- per le basse concentrazioni:
a) il principio attivo è inevitabilmente diluito nell’acqua
) la capacità di penetrazione dell'insetticida è ridotta. Il pidocchio immerso
nell'acqua si rannicchia ed entra in apnea
- per un più frequente utilizzo ed uso inappropriati. Infatti, sempre più abituale è il
ricorso a questa formulazione galenica, nell’errata convinzione di fare prevenzione
e quindi di far bene, per la praticità e il tempo breve di applicazione.
Tale comportamento favorisce la comparsa di resistenza al prodotto utilizzato e
Provoca con l’uso improprio,congiuntiviti irritative da contatto.
Burgess ha evidenziato che nessuna formulazione in shampoo, come dimostrano studi clinici
controllati, risulta essere valida.
Gli shampoo medicati hanno, paradossalmente, presentato un'efficacia clinica inferiore agli shampoo
non medicati.
Vanno, quindi, usati, eventualmente, come trattamento complementare, per lavare i capelli dopo
l’applicazione di un altro prodotto in crema, gel, schiuma, lozione o solo negli asmatici e nei bambini di
età inferiore ai tre anni.
Le lozioni rilasciano alte concentrazioni di insetticidi in un'applicazione; il loro uso, tuttavia, richiede
cautela:
a) è necessario evitare qualsiasi tipo di contatto con le membrane mucose
b) agiscono troppo lentamente comportando il rischio di degradazione del
principio attivo prima che possa entrare nel guscio in quantità sufficiente ad
essere efficace.
Le formulazioni alcoliche non dovrebbero essere utilizzate nei bambini molto piccoli, nei pazienti
asmatici ed in presenza di eczema o di lesioni del cuoio capelluto: si ricorrerà ad altre formulazioni come
quelle acquose.
Anche le polveri sono inappropriate in quanto:
- non garantiscono l’uniformità di contatto con i capelli e con il cuoio capelluto
- non penetrano le uova
- sono scomode da usare
- possono essere facilmente inalate
• Il tempo di applicazione è un ulteriore elemento da prendere in considerazione
Esso può variare, a secondo dei preparati galenici utilizzati, da pochi minuti a molte ore. In generale i
balsami, le creme risciacquabili come le mousse e le soluzioni alcoliche dovrebbero essere applicate per
12 ore o durante tutta la notte per garantire la morte delle uova 1). Questo consente di mantenere
l’insetticida per un tempo adeguato e permette di veicolare concentrazioni molto più elevate del principio
attivo.
1) “ Review of regulation of head lice treatments in Australia ” – Medicine Evaluation Committee –
Ottobre 2003
Nella maggior parte dei casi, per uccidere gli insetti, è sufficiente un solo trattamento, anche se una sola
applicazione non riesce ad uccidere tutte le uova.
La seconda somministrazione può essere evitata se il prodotto mantiene una sufficiente attività
residua, ma non bisogna dimenticare che questa caratteristica può promuovere il fenomeno della
resistenza.
In ogni caso, è opportuno ripeterla dopo 8 -10 dal primo, con lo stesso prodotto, per eliminare eventuali
insetti nati nel frattempo da lendini rimaste vitali dopo la prima applicazione dell’antiparassitario.
Infatti:
• L’obiettivo del primo trattamento è di uccidere tutti i pidocchi
• L’obiettivo del secondo è di uccidere le ninfe nate dalle uova durante i successivi 7 – 10
giorni
Se si sospetta una riduzione della sensibilità alla sostanza utilizzata è necessario:
ripetere l’applicazione con lo stesso farmaco, ma con quantità maggiore del prodotto ( 50 ml ) o
con un tempo di contatto più prolungato, a una settimana d'intervallo dalla prima.
Il trattamento over-night con permetrina o piretrine può rappresentare un'efficace strategia nel
risolvere l'infestazione in caso di insuccesso a un precedente trattamento .
Se dopo un ciclo completo terapeutico si dovesse riscontrare ancora la presenza di parassiti è
possibile che essi siano resistenti al principio attivo utilizzato.
Se, dopo un corretto uso, il trattamento fallisce, è indispensabile:
ripetere il ciclo, ma con un prodotto appartenente ad un’altra classe di insetticida, per esempio
dai
piretroidi al malathion o viceversa
COSA FARE IN CASO DI INFESTAZIONE DI PIDOCCHI DEL CAPO
La prevenzione della pediculosi richiede alcuni accorgimenti
• Eseguire la ricerca del pidocchio e delle uova in un luogo ben illuminato, con luce diffusa.
La luce diretta, infatti, non aiuta nell’individuazione delle uova, a causa dell’aspetto bianco
lucido
• Monitorare i capelli anche quotidianamente
• Dopo l’applicazione del prodotto utile l’uso del pettinino a denti stretti
• Controllare con molta attenzione la testa di tutti i conviventi del bambino e quindi il nucleo
familiare e le altre persone che possono essere entrate in stretto contatto, perché spesso
sono loro la fonte del contagio, ogni 2 – 3 giorni
• Conservare in un sacchetto di plastica, ben chiuso, per due settimane, oggetti o giocattoli
che non possono essere lavati in acqua o a secco
• Lavare con acqua molto calda – a 60°C – o a secco federe, lenzuola, asciugamani,
indumenti, giocattoli di stoffa che possono essere stati a contatto con la testa ed il collo
• Mettere a bagno i pettini, le spazzole, in acqua bollente ( 131 °F = 55°- 70°C ) saponata, o
addizionata ad alcool o prodotto antiparassitario usato, per più di 5 minuti per essere sicuri
che pidocchi e uova siano morti
TRATTAMENTO CON PRODOTTI ANTIPARASSITARI
UTILE INUTILE
- Mousse Termosensibili
- Shampoo *
•
- Creme
- Gel
Trattamenti di prima linea
Piretrine naturali
* I tempi troppo brevi di contatto, le dosi troppo
basse, l’idrofilia che riduce la concentrazione
determinano fenomeni di resistenza o
pseudoresistenza
• Pietrine sintetiche: Permetrine
• Piretrine sinergizzate
Trattamenti di seconda linea
• Organi fosforici: Malathion*
* ( da utilizzare in soggetti che non soffrono di
asma )
I prodotti di nuova generazione:
- si applicano su capelli asciutti, partendo
dalla radice e per tutta la lunghezza del
capello, usando un
pettine normale. Ripetere l’operazione varie
volte fin
quando tutti i capelli sono stati coperti
- si lasciano agire per otto ore
- si lavano con un comune shampoo
- utilizzare il pettinino a denti stretti
Durante l’applicazione del trattamento coprire gli
occhi della persona trattata, per esempio con un
- Olii ed Erbe*
* Non si hanno evidenze scientifiche della loro
efficacia
asciugamani
Dopo 7 – 10 giorni va ripetuto il trattamento con
lo stesso prodotto e usare il pettinino, se si
osserva la ricomparsa di parassiti
Se il trattamento è inefficace provare altre
classi di farmaci
Per evitare fenomeni di
PSEUDORESISTENZA
- il tempo di contatto
- la dose
- la frequenza di applicazione dei
prodotti usati
devono essere quelli indicati sulle
istruzioni
• Se dopo 8 – 12 ore dall’applicazione del prodotto antipidocchi qualche insetto è ancora
visibile, ma i suoi movimenti sono lenti, non serve ripetere il trattamento
• Se, al contrario, non si rintracciano insetti morti e si ha l’impressione che i parassiti siano
ancora vivi, rivolgetevi al medico. Il trattamento non ha funzionato ed i pidocchi sono
resistenti al prodotto e a tutti gli altri prodotti che contengono lo stesso principio attivo
• Non usare più di tre volte lo steso prodotto
• Se il trattamento è inefficace consultare il medico
• Non utilizzare contemporaneamente prodotti diversi
Il trattamento primario della pediculosi si basa sull’uso
di principi attivi ad azione pediculocida ed ovicida per uso topico
della rimozione meccanica delle uova ( lendini ) e dei parassiti morti con pettini a denti fini
Il trattamento può includere l’uso concomitante di Antistaminici ed Antibiotici per il controllo rispettivamente del prurito e
delle infezioni secondarie alle lesioni da trattamento.
Nella pediculosi del capo possono essere usati lozioni, gel, schiume, mousse
Gli shampoo sono meno attivi
Efficaci le Piretrine, il Malathion, il Lindano, il Dimeticone, e alcuni prodotti a base di Estratti Vegetale
E’ consigliabile la ripetizione del trattamento dopo una settimana
Farmaci di 1 Scelta Farmaci di 2 scelta Altri prodotti
o Permetrina
o Piretrine
o Malathion
o Dimeticone
1.b Considerazioni generali
o Lindano
o Carbaryl
o DDT
o Crotamitone
o Quassio
o Ivermectina ( lozione )
o Kerosene, Benzina ( da
evitare )
Principio Attivo Tempo di applicazione
- Piretrine con piperonilbutossido
- Malathion gel
- Lindano shampoo
- Permetrina crema
- Dimeticone
- 10 – 12 minuti
- 15 minuti – 12 ore
- 4 minuti
- 10 minuti – 12 ore
- tutta la notte
Principio Attivo Effetto Collaterale
- Lindano
- DDT
- Piretrine
- Kerosene, Benzina
- Malathion
- Neurotossicità
- Neurotossicità
- Sensibilizzazione – Allergie
- Ustioni
- Infiammabilità, Tossicità
Terapia della pediculosi Terapia della pediculosi
non validata
Trattamento Primario
Trattamento Secondario
1) Uso di principi attivi
ad uso topico:
Insetticidi
2 ) Azione meccanica
- Antistaminici
( prurito )
- Antibiotici
( Infezioni secondarie )
- Pettini speciali di:
Plastica
Alluminio
Termici
Elettronici
- Louse Buster ( calore )
o Estratto noce cocco
o Essenza di anice
o Ylang Ylang
o Dimeticone
Rasatura
- poco utile
- umiliante
Se si utilizza un qualsiasi preparato è importante seguire alla lettera le istruzioni del produttore.
Nella valutazione di una terapia bisogna tener conto, infatti, di diversi fattori:
• Conoscenza del meccanismo di azione del farmaco
• Resistenza
• Prevalenza della resistenza
• Sicurezza
Nessun agente topico è risultato essere ovicida al 100%. Ne consegue che per eliminare i pidocchi si
deve ripetere il trattamento dopo circa 10 giorni, allo scopo di uccidere le ninfe che siano nel frattempo
fuoriuscite dall’uovo.
Per l'elevata incidenza di resistenza delle molecole, tuttavia, è probabile che la terapia con una
particolare sostanza possa avere successo solo in una piccola proporzione di pazienti con infestazione
da pidocchi.
Anche ripetuti trattamenti con preparati, verso i quali l’insetto è resistente, non lo uccidono.
Ripetere, inoltre, la somministrazione dello stesso preparato che non ha avuto successo comporta una
spesa inutile ed espone al rischio di tossicità della terapia.
Un farmaco perfettamente ovicida e pediculocida, che agisca sul sistema nervoso del pidocchio,
richiede due trattamenti, separati da 7 giorni l'uno dall'altro:
• Al giorno 0 tutti i pidocchi e le uova con eyespot vengono uccisi
• Ma le uova senza eyespot si sviluppano dopo 7 giorni: a questo punto anch'esse divengono
sensibili al trattamento.
Se il farmaco è soltanto pediculocida sono necessari tre trattamenti, intervallati da 7 giorni ( Tabella 3 ):
• Al giorno 0, con il primo trattamento tutti i pidocchi sono uccisi, senza agire sulle uova di recente
emesse e sulle uova dalle quali si svilupperà presto una ninfa
• Il secondo, dopo 7 giorni, ucciderà le uova con una ninfa già formata; queste ninfe non hanno
avuto il tempo di maturare fino al pidocchio adulto che depone le uova. Rimangono le uova vecchie
di 7 giorni che non sono ancora mature
• Il terzo, dopo13 -15 giorni dal giorno 0, cioè 7 giorni dopo il secondo trattamento, ucciderà le
ninfe che deriveranno da queste uova, impedendo lo sviluppo di pidocchi adulti, in grado di deporre
le uova.
Per ridurre il numero delle somministrazioni, quando si usi un farmaco soltanto pediculocida, è
possibile, in casi estremi, usare due sole somministrazioni, ai giorni 0 e 9 ( Tabella 4 ).
Tabella 1 - Trattamento con un farmaco solo pediculocida
1) G. Bartolozzi – “ Il pidocchio: il ciclo vitale, la resisitenza ai farmaci e considerazioni igieniche ” –
Medico e Bambino – Giugno 2007
Al tempo 0 si uccidono soltanto tutti i pidocchi, ma non le uova. Rimangono le uova deposte poco prima
della terapia e le uova deposte in precedenza. Con i farmaci non-ovicidi il trattamento deve essere fatto
prima che ogni generazione di uova maturi fino a dare pidocchi adulti deponenti le uova.
Sono stati così scelti 7 giorni dopo il primo trattamento, come un buon tempo per la prima linea di
scadenza che è di 8,5 giorni. Rimangono ancora le uova che hanno un'età di 7-12 giorni.
La terza dose va data prima di 15 giorni dopo la prima somministrazione, per uccidere le uova che
avevano un'età inferiore ai 7 giorni, prima che esse maturino fino al pidocchio adulto capace di deporre
le uova, ma dobbiamo trattare dopo 12 giorni per essere sicuri che tutte le uova abbiano maturato prima
dell'ultimo trattamento.
In teoria si potrebbe scegliere fra 0 e 8 giorni (per la seconda dose) e fra 12 e 16,5 giorni (per la terza
dose), ma il trattamento al tempo 0, dopo una settimana e dopo due settimane è più facile da ricordare.
Tabella 2 - Trattamento con un farmaco pediculicida e poco ovicida
1) G. Bartolozzi – “ Il pidocchio: il ciclo vitale, la resisitenza ai farmaci e considerazioni igieniche ” –
Medico e Bambino – Giugno 2007
trattamento al tempo 0 uccide i pidocchi ma non le loro uova.
Rimangono le uova emesse poco prima della terapia e le uova già mature dopo la terapia.
Il trattamento deve essere eseguito prima che ogni generazione di uova maturi fino a un pidocchio
capace di deporre le uova. In questo caso tutte le uova saranno schiuse a 8,5 giorni, ma nessuna sarà
divenuta un pidocchio adulto almeno fino a 9,7 giorni. Perciò la seconda e ultima dose va data dopo 9
giorni.
Il
1.c Casi particolari
In alcune circostanze non è possibile utilizzare i prodotti chimici.
Nei bambini molto piccoli, in gravidanza o in allattamento, o nel caso d’infestazione delle ciglia sono
cautelativamente da prediligere i Metodi a Rimozione Meccanica dei parassiti e delle uova, applicando
balsami incolori sui capelli o una pomata oftalmica a base di vaselina sulle ciglia, per facilitare
l’operazione meccanica.
La rimozione totalmente manuale di uova e di pidocchi rimane un’alternativa molto valida, se non
la migliore, al trattamento chimico.
L’operazione va ripetuta ogni 3-4 giorni, per almeno 2 settimane e presenta il vantaggio di essere
totalmente priva d’effetti collaterali. Tuttavia, si tratta di un metodo che richiede un impiego elevato di
tempo e di pazienza: la probabilità che non venga eseguito in modo corretto è quindi elevata.
Far accorciare i capelli favorisce, solo, questa operazione.
Se è necessario l’uso di antiparassitari:
- nei bambini con meno di 2 anni utilizzare solo sostanze per questa età ed unicamente in caso di
assoluta necessità:
non vaporizzare il prodotto ma applicarlo con un tampone di ovatta imbevuto
fare uso di guanti
lasciare agire meno di 10 minuti
lavare i capelli con uno shampoo non aggressivo e sciacquare con cura
pettinare con un pettine a denti stretti
- nei bambini con meno di un anno è sconsigliato l’uso di antiparassitari:
valgono le stesse regole precedenti ma lasciare agire il prodotto per meno di
5 minuti
Se, poi, è necessario l’uso di sostanze chimiche I prodotti a base di permetrina sono i più sicuri in
gravidanza.
La permetrina, infatti, è scarsamente assorbita, meno del 2%, dalla cute intatta e non ha dimostrato
attività teratogena nell’animale o nell’uomo.
Il passaggio nel latte materno è risultato scarso negli studi sugli animali e, anche se non esistono dati
relativi all’uomo, si può supporre che il suo utilizzo sia sicuro anche durante l’allattamento.
1.d L’efficacia delle diverse molecole
I pesticidi per essere efficaci devono esercitare entrambi le funzioni di:
• attività pediculocida ( capacità di provocare la morte dei pidocchi adulti )
• attività ovicida ( capacità di provocare la morte delle uova ).
Tuttavia la valutazione della loro efficacia è difficile, in quanto i risultati dei test in vitro non sono
raramente diversi rispetto a quanto si osserva clinicamente.
Nei test di laboratorio, per esempio, è emerso che il Malathion ha una efficacia limitata.
I piretroidi sono pediculocidi ma con attività ovicida e assai variabile.
In base agli studi in vivo, la Permetrina, la Piretrina sinergizzate ed il malathion presentano una efficacia
sovrapponibile, oltre ad un buon profilo di sicurezza.
I Piretroidi, presentano, tuttavia, la maggior attività ovicida.
Inoltre, nessuno degli shampoo ha dimostrato un’azione ovicida 1)
1) I.F. Burgess – “ Human lice and their control “- Annu. Rev. Entomol. – 2004; 49: 457- 81
La valutazione dell’efficacia dei diversi trattamenti è difficile.
L’efficacia di un composto è valutata come:
I. attività pediculocida. E’ determinata dalla proporzione di pidocchi morti rispetto a quelli vivi
o dalla proporzione di pazienti con pidocchi vivi entro 24 ore di trattamento.
II. attività ovicida. Si ricorre all’incubazione per 14 giorni di campioni di uova prelevate da
soggetti immediatamente prima e dopo il trattamento. Il tasso ovicida è calcolato come la
differenza tra la proporzione delle uova schiuse pre e post trattamento.
III. efficacia complessiva. E’ determinata 14 giorni dopo il trattamento, in base al numero dei
soggetti senza pidocchi e uova vitali. Il termine di 14 giorni è importante perché permette di
osservare eventuali schiuse da parte di uova non uccise nel corso del trattamento
1.e Gli effetti collaterali
Gli antiparassitari per il trattamento della pediculosi utilizzati in modo appropriato, nel rispetto dei tempi
di posa e nella quantità indicata, sono in genere sicuri, ben tollerati e presentano uno scarso
assorbimento attraverso la cute integra.
L’assorbimento, infatti, attraverso la cute integra è scarso.
Le sostanze chimiche possono avere effetti collaterali.
L’effetto collaterale più comune è rappresentato dall’irritazione locale come prurito,
bruciore,arrossamento del cuoio capelluto, causata, il più delle volte dagli eccipienti, specialmente a
seguito di un uso prolungato. Ma possono causare anche vere e proprie dermatiti, allergie polmonari
con rinite e asma, nausea, vomito e dolori addominali.
Le lozioni sono una potenziale causa di broncospasmo ed il loro impiego è perciò controindicato nei
soggetti asmatici. Vanno utilizzate sempre in ambienti ventilati, evitando di direzionare lo spruzzo verso
gli occhi, la bocca o il naso.
L'uso di pediculocidi per aerosol o spray non è assolutamente indicato per i pericoli d'inalazione e di
broncospasmo ( nel 1997 un bambino è morto per broncospasmo in seguito all'uso di piretroidi per spray
) (O. Chosidow - 2000 ).
Il malathion, se ingerito accidentalmente, provoca una depressione respiratoria grave, eccesso di attività
colinergica con sudorazione, bradicardia, secrezione salivare e gastrica, aumento della peristalsi
intestinale.
TERAPIA
2. LE POSSIBILITA’ TERAPEUTICHE
In Italia la Circolare ministeriale n. 4, del 13 marzo 1998 ricorda per il trattamento del pidocchio del capo:
• la permetrina all'1% come shampoo;
• le piretrine associate a piperonil-butossido;
• il benzilbenzoato;
• altri insetticidi.
1 - Prodotti a base di sostanze chimiche ( insetticidi )
2 - Metodi di eliminazione meccanica dei parassiti
Poiché i prodotti antiparassitari per uso topico nelle condizioni reali di utilizzo non possono essere ritenuti
attivi sulle uova nella totalità dei casi, è consigliabile eliminarne con un l'intervento manuale il maggior
numero possibile dopo il primo trattamento. La rimozione meccanica delle lendini si effettua pettinando per
almeno 30 minuti, mediante un pettine a denti stretti, i capelli previa applicazione di aceto caldo miscelato
con acqua allo scopo di facilitarne il distacco. In commercio esistono prodotti a base di enzimi vegatali (
Step 2 ad esempio ) per questo scopo, ma la loro efficacia non è generalmente superiore a quella d’acqua e
aceto.
Spesso le lendini sono così saldamente attaccate ai capelli che si rende necessario “ sfilarle “ una per una
Il con Pediatra, le dita. il medico di famiglia o lo specialista dermatologo sceglierà il trattamento più adatto
tra i vari prodotti farmacologici
Gli antiparassitari non vanno usati per prevenire la pediculosi, perchè possono essere tossici.
Il loro uso è solo per il trattamento dell’infestazione.
Nella terapia della pediculosi del capo sono, attualmente, considerate valide tre opzioni terapeutiche
1):
1) Prodotti topici:
2) Prodotti orali
3) Metodi di eliminazione meccanica.
1) R.B. Hipolito- F.G. Mallorca – Z.O. Zuniga-Macaraig – P.C. Apolinario – J.Wheeler-Sherman “ Head
lice infestation: single drug versus combination therapy with one percent permethrin and
trimethoprim/sulfamethoxazole ” – Pediatrics – Marzo 2001 – 107(3): E 30
Tabella 3
CLASSIFICAZIONE DEI TRATTAMENTI PER LA PEDICULOSI DEL CAPO
PRODOTTI TOPICI PRODOTTI ORALI RIMOZIONE
MECCANICA
- Pesticidi ( insetticidi )
Piretrine naturali
Piretroidi
- Permetrin
a
- Sumitrina
- d-
Fenotrina
- Deltametr
ina
Piretrine naturali
sinergizzate
Malathion
- Prodotti alternativi agli
insetticidi
Dimeticone
Olio di cocco di
anice e
Ylang-Ylang
Ivermectina
Trimethoprim/sulfametoss
azolo
Pettine a denti
fitti
deovulante
2.a I pesticidi
I Pesticidi sono sostanze intese a prevenire, indebolire o distruggere insetti, animali o vegetali
indesiderabili o nocivi.
Una volta riscontrata la presenza di insetti o di uova, - L’utilizzo profilattico di insetticidi ed il lavaggio
regolare dei capelli con Pediculocidi è
e solo in tali casi, è necessario procedere con il trattamento
inefficace ai fini preventivi
antipediculosi con gli Insetticidi, una classe di pesticidi. - Utilizzati in modo appropriato sono in genere
sicuri
Non si conoscono parassiti o predatori del pidocchio del
capo.
Questo insetto è controllato quasi esclusivamente dalla terapia e, presumibilmente, anche dalle difese
immunitarie dell’ospite: quest’ultimo aspetto è, tuttavia, assai poco conosciuto.
Il pidocchio, infatti, abbandona l’ospite solo quando è costretto a trasferirsi su un nuovo ospite, in caso di
febbre alta e prolungata, o dopo la morte dello stesso.
Trattare la testa del bambino solo perché un amico, o un compagno di comunità, è affetto da pidocchi è
un errore; ogni antiparassitario, come si è detto, ha un minimo potenziale di tossicità ed il rischio
aumenta quando si ripete il trattamento in modo continuativo o comunque ravvicinato.
Il trattamento va intrapreso, pertanto, solo quando vi sia la sicurezza che il soggetto ne sia
effettivamente infestato.
I Pesticidi sono sostanze intese a prevenire, indebolire o distruggere insetti, animali o
vegetali indesiderabili o nocivi
Sono classificati in:
Insetticidi Rodenticidi Molluschicidi
Erbicidi Fungicidi Acaricidi
Defolianti Dessiccanti Regolatori della crescita delle piante
Larvicidi Repellenti
I Pesticidi possono essere, rispetto al tempo di scomparsa:
a) non persistenti: 1-12 settimane
Organofosforici Carbamati
Piretroidi Erbicidi dipiridilici
b) moderatamente persistenti: 1 – 18 mesi
Diserbanti triazinici e fenilureici
c) persistenti: 2- 5 anni
Organoclorurati
Tabella 4
INSETTICIDI
Organoclorurati
Fonti di intossicazioni: Somministrazioni accidentali al posto dei comuni sali minerali
Ingestione di foraggi e mangimi contaminati-
Contaminazione di recipienti
Trattamenti antiparassitari nei ricoveri, sugli animali e sugli stessi
uomini
DDT e analoghi Ciclodieni e Derivati Idrocarburi vari
DDT(diclorodifenildicloroetano) Aldrin
Lindano
DDD
Dieldrin
Mirex
Dicofol
Clordano
Clordecone+
Metossicloro
Endrin
Clorobenzilato
Eptacloro
Endosulfan
Organofosforici
Fonti di intossicazioni: Foraggi contaminati
Trattamenti antiparassitari su foraggi e mangimi durante la
conservazione
Disinfestazione di ricoveri
Trattamenti su animali e sugli stessi uomini
Contaminazione accidentale di foraggi o acqua contenuti in recipienti
utilizzati per
miscelare i formulati commerciali
Esche
parathion
malathion
diclorvos
diazinon
triclorfon
mevinfos
Carbamati
Fonti di intossicazioni: Contaminazioni alimenti
Trattamenti ectoparassiticidi
aldicarb
benomil
carbaril
carbofuran
fenossicarb
metiocarb
Piretrine e Piretroidi
Naturali Sintesi
piretrina I* e II**
deltametrina
cinerina I* e II**
permetrina
jasmolina I* e II**
Fenvalerato
* esteri dell’acido crisantemico
** esteri dell’acido piretrico
Nuove classi
cipermetrina
Regolatori della crescita
Modulatori dell’attività del sistema nervoso
Tabella 5
clorpyrifos
temefos
altri
metomil
propoxur
altri
MECCANISMO DI AZIONE DEGLI INSETTICIDI
Organoclorurati
Meccanismo di azione: stimolanti aspecifici del SNC
Alterazione degli scambi ionici della membrana assonica con ritardo della chiusura
dei canali del sodio e inibizione della fuoriuscita del potassio
Riduzione della soglia di eccitabilità del nervo
Potenziale di riposo più vicino al valore del potenziale soglia di eccitabilità
Continuo scatenarsi del potenziale d’azione
Depolarizzazione protratta - blocco del passaggio dell’impulso
Sintomi
Intensa eccitazione/Profonda depressione
Insufficienza e blocco respiratorio
Organofosforici
Meccanismo di azione: Inibitori irreversibili dell’acetilcolinesterasi
( lenta idrolisi che scinde il radicale fosforico dall’enzima fosforilato )
Accumulo di acetilcolina nelle sinapsi in cui funziona come mediatore:
- nelle giunzioni neuromuscolari
- nelle terminazioni postgangliari del parasimpatico
- nelle giunzioni intragangliari del S.N.A.
- nelle sinapsi interneuroniche colinergiche del S.N.C.
EFFETTI Muscarinici –Nicotinici - Centrali
Carbamati
Meccanismo di azione: Mediatori reversibili dell’acetilcolinesterasi
( carbamilazione dell’enzima- idrolisi dell’enzima carbamilato )
EFFETTI Muscarinici – Nicotinici
Tossicità per via transcutanea – distribuzione a tutti i tessuti – metabolismo per idrolisi,
ossidazione, coniugazione eliminazione urinaria
Tabella 6
PRINCIPALI INSETTICIDI TOPICI PER IL TRATTAMETO DELLA PEDICULOSI DEL CAPO
PRINCIPIO ATTIVO ORIGINE MECCANISMO
PIRETRO
PIRETRINE
NATURALI
- Piretrina I ( Più attiva )
PIRETROIDI
- Permetrina
- d-Fenotrina
- Sumitrina
- Deltametrina
PIRETRINE
NATURALI
SINERGIZZATE
con - Piperonil Butossido
MALATHION
DIMETICONE
YLANG-YLANG
Vegetale
( estratto
crudo di
fiori )
Vegetale
( estratto
raffinato di
miscela fiori
)
Sintetica
Vegetale
Sintetica
Sintetica
Sintetica
Vegetale
D’AZIONE
Contatto
EFFETTO
RESIDUO
Si
SICUREZZA
Capacità
allergizzante
- dermatiti da contatto
Allergie polmonari:
- Rinite
- Asma
Ridotta capacità
allergizzante
Nausea, Vomito,
Dolori Addominali
La permetrina può
essere
Irritante per gli occhi
e per la cute
Ad alte dosi provoca
tremori, paralisi ed
aumento T° corporea
Capacità
allergizzante
- dermatiti da contatto
Allergie polmonari
- Rinite
- Asma
Rischio di
depressione
respiratoria grave in
caso di ingestione
accidentale
Eccesso di attività
colinergica:
sudorazione,
secrezione salivare e
gastrica, bradicardia,
aumento della
peristalsi intestinale
Dermatiti da contatto
eritema Comparsa di
forfora
Formicolii e
congiuntivite
Tabella 7
PRINCIPALI INSETTICIDI TOPICI PER IL TRATTAMENTO DELLA PEDICULOSI DEL CAPO IN
ITALIA
PRINCIPIO
ATTIVO
PREPARAZIONI
DISPONIBILI
Permetrina Crema
risciacquabile 1%
Piretrine
Naturali
Sinergizzate
Piretroidi Shampoo
MODALITA’
APPLICAZIONE
Applicare sui
capelli lavati e
asciugati e
risciacquare
dopo 10 minuti
Mousse Applicare sul
capello
asciutto,
lasciare agire
per almeno 10
minuti
Lozione
Gel
Polveri
- Shampoo:
frizionare il
cuoio capelluto
per 3 – 5
minuti,
risciacquare
- Lozione:
applicare
frizionando e
lasciare agire
per alcuni
minuti,
risciacquare
- Gel: applicare
sul capello
asciutto e
lasciare
asciugare per
10 – 15 minuti,
risciacquare
accuratamente
Malathion Gel al 5%
- Polveri:
cospargere
uniformemente
in modo
minuzioso.
Rimuovere il
prodotto dopo
3 – 6 ore
Applicare sui
capelli asciutti
FREQUENZA
TRATTAMENTO
Ritrattare dopo 7
giorni
Ripetere il
trattamento dopo
7 – 10 giorni
- Shampoo:
ripetere dopo 2 –
7 giorni
- Lozione:
- Gel: ripetere
dopo 8 giorni
- Polveri: ripetere
dopo 7 giorni
Ripetere dopo 8
giorni
NOTE
Casi di
resistenza
documentali
Nessun caso di
resistenza
documentata
Casi di
resistenza
documentati
Shampoo:
tempo di
contatto basso
Polveri: alto
rischio di
inalazione
Non usare nei
bambini di età
Dimeticone Lozione al 4%
Ylang-Ylang Spray
Tabella 8
per circa 10
minuti,
risciacquare
accurayamente
Terapie farmacologiche per il pidocchio della testa, approvate dall'FDA
Medicamento Nome
commerciale in
USA
Lindano 1% Lindane
shampoo
Permetrina 1% Nix (in
commercio
anche in Italia)
Piretrina 0,33 +
piperonil
buxotide 4%
Pronto plus,
Rid, A-200
Trattamento
raccomandato,
sulla confezione
Trattamento
raccomandato,
secondo il ciclo
vitale del
pidocchio
Un'applicazione Giorni 0, 7 e 13-
15
Giorni 0 e 9
2 applicazioni ai
giorni 0 e 7
2 applicazioni ai
giorni 0 e 7
Giorni 0, 7 a 13-
15
Giorni 0 e 9
Giorni 0, 7 e 13-
15
Giorni 0 e 9
inferiore ai 6
anni
Casi di
resistenza
documentata
Rischi per la
sicurezza
Neurotossicità.
Da non usare in
pazienti con
psoriasi,
dermatite
atopica e in
quelli che
pesano meno di
50 chili;
farmaco di 2°
linea.
Gravidanza in
categoria C
Gravidanza
categoria B
Può causare
attacchi di asma
nell'allergia
all'Ambrosia
Malation 0,5% Ovide Giorni 0, 7-9 Giorni 0 e 7 Infiammabile
quando i capelli
sono asciutti
Gravidanza
categoria B
3. I prodotti per uso topico
3.a IL PIRETRO
Il Piretro = Chrysanthemum è un insetticida di contatto di origine vegetale, miscela di 6 esteri,
ricavato dai fiori del Tonacetum cinaerariae folium , una specie di pianta appartenente alla famiglia
del Crisantemo, del genere delle Composite, Per “Piretro” si intende l’estratto crudo ottenuto dai fiori.
3.b LE PIRETRINE NATURALI
Sono l’estratto raffinato della miscela dei composti dei fiori del piretro ( Tonacetum cinaerariae folium
).
I fiori vengono raccolti prima che siano completamente schiusi, e ,successivamente, trattati per ricavarne
l’estratto. Dai fiori secchi macinati, con l’utilizzo di solventi organici, come il metanolo ed il cherosene.
Viene effettuata la separazione di questi principi attivi naturali. La coltivazione del Piretro è condotta
nell’Africa dell’est, specialmente in Kenya, e più recentemente in Equador ed in Australia.
I fiori possono contenere da 0,7 al 2% di piretrine, rappresentando circa il 25-50% di estratto.
Un tipico distillato di piretrina contiene: piretrina I ( 35% ), piretrina II ( 32% ), cinerina I ( 10% ), cinerina
II
( 14% ), jasmolina I ( 5% ), jasmolina II ( 4% ), le cui strutture sono rappresentate da esteri dell’acido
piretico o crisantemico con gli alcoli piretrolone, cinerolone e jasolone.
Il più attivo dal punto di vista dell’attività insetticida è la Piretrina I.
Sono considerate sostanze biodegradabili e:
• tossiche, relativamente, per i mammiferi
• tossiche, invece, per i pesci e gli anfibi.
Sono sostanze instabili; la loro biodegradabilità avviene per opera dell’aria, della luce e del calore e ciò
ha portato allo sviluppo di alcune forme di resistenza alle piretrine da parte di alcuni insetti.
Nessuna Piretrina naturale è ovicida al 100% per cui richiedono una nuova applicazione dopo 5 – 7
giorni dal primo trattamento, per uccidere le ninfe.
Hanno dimostrato una maggiore attività ovicida rispetto alla Permetrina.
Non hanno attività residua dopo il risciacquo, e questo aspetto è positivo in quanto la mancanza di un
effetto residuo riduce il rischio di selezione di pidocchi resistenti.
Sono state segnalate, tuttavia, resistenze del parassita ai composti naturali.
Presentano un profilo di sicurezza favorevole ed un assorbimento transcutaneo minimo ( < al 2% ); le
modeste quantità assorbite sono rapidamente degradate dalle esterasi.
3.c LE PIRETRINE NATURALI SINERGIZZATE
Per aumentare l’efficacia e ridurre lo sviluppo di resistenze da parte dei pidocchi le Piretrine
naturali sono presenti sul mercato in formulazioni associate a composti sinergici.
Negli insetti le Piretrine sono metabolizzate molto lentamente e questo processo è ulteriormente
rallentato quando queste vengono associate ai cosiddetti “sinergizzanti” che frenano la degradazione
metabolica dei pesticidi.
Studi sul metabolismo delle Piretrine e dei Piretroidi, negli insetti, in vivo ed in vitro, rivelano un quadro
estremamente complesso di questo. Numerosissimi metaboliti sono generati da attacchi ossidativi ad
uno o più siti nella molecola di questi antiparassitari e da idrolisi del legame estereo centrale.
Meccanismo d'azione dei
Sinergizzanti
Queste sostanze:
- proteggono le piretrine naturali ed i piretroidi fotolabili dalla degradazione enzimatica
riducendo l’effetto detossificanti. Agiscono con l’inibizione degli enzimi detossificanti
microsomiali dell’insetto, come quelli della serie del citocromo P450, e delle ossidasi (MFO)
dell’insetto . In tal modo viene bloccato il sistema che presiede alla detossificazione delle
piretrine portando ad un accumulo dei principi attivi antiparassitari e ad un conseguente
aumento dell’efficacia insetticida, soprattutto in termini di durata.
Un sinergizzante noto ed ampiamente utilizzato con la categoria delle Piretrine naturali ed i Piretroidi è il
Piperonil butossido, estratto naturale di olio di sassofrasso, composto che non presenta attività
insetticida propria, ma potenzia quella di altri principi attivi.
Le piretrine naturali sinergizzate sono disponibili in mousse termosensibile. Su tale prodotto e
formulazione esiste uno studio clinico 1) che indica l’ elevata efficacia sia sul pidocchio che sulle uova.
superiore alla permetrina in crema all’1 % per:
1) I.F. Burgess - C.M. Brown – N.A. Burgess – “ Synergized pyretrin mousse, a new approach to head
lice eradication: efficacy in field and laboratory studies ” - Clin. Ther. – Gennaio – Febbraio 1994 – 16
(1): 57 - 64
un minor numero di ninfe sviluppate dalle uova
una minor percentuale di schiusura delle uova
un’aumentato numero di embrioni morti
Non sono stati segnalati casi, ad oggi, di resistenze associate al piperonilbutossido.
3.d I PIRETROIDI SINTETICI
Nonostante la loro origine sintetica ci si riferisce spesso ai Piretroidi come ad insetticidi naturali.
La possibilità di sintetizzare gli acidi crisantemici ed i chetoalcoli ha stimolato la sintesi di molti composti
a struttura ed attività analoghe alle Piretrine, denominati Piretroidi Sintetici.
Usando, infatti, le Piretrine naturali come stampo, a partire dagli anni ’60 è stata sviluppata una intera
serie di derivati semisintetici più efficaci soprattutto per la maggior persistenza ambientale.
Lo sviluppo di questa classe di insetticidi piretrino – simili è la risposta alla necessità di sostituire i
composti cloroorganici e di fare fronte ai problemi posti dai fenomeni di resistenza agli insetticidi
organofosforici in genere.
Chimicamente sono esteri degli acidi 2,2 dimetilciclopropancarbossilici 3-sostituiti, oppure isomeri
dell’anello del ciclopropano ed includono un alcool contenente uno o più parti insature.
Il primo composto sintetico fu il Fenvalerato, immesso sul mercato nel 1978 e l’Alletrina, insetticida
molto efficace ma di stabilità piuttosto limitata, paragonabile a quella delle Piretrine.
Oggi la classe consta di 42 principi attivi.
I Piretroidi più recenti sono rappresentati dalla Permetrina e Biopermetrina, dalla Resmetrina e
Bioresmetrina, dalla Tetrametrina, d-Fenotrina, Sumitrina, Deltametrina.
L’effetto detossificante messo in atto dagli insetti può essere neutralizzato addizionando all’insetticida
una piccola dose ( 10% ) di sostanze sinergiche con la possibilità di ridurre, così, la concentrazione del
principio attivo senza la perdita di tossicità.
Una parte di Piretrina, ad esempio addizionata a 2 di piperonil – butossido, ha una efficacia pari a 7 volte
quella della Piretrina usata come tale.
Studi recenti indicano che questi sinergizzanti sono capaci di rendere le Piretrine stabili alla luce e alle
ossidazioni, con conseguente aumento di resistenza ed efficacia.
Le Caratteristiche
Le caratteristiche principali dei Piretroidi sono:
• la ridotta tossicità nell’uomo e nei mammiferi in genere
• l’elevata efficacia contro gli insetti
• l’insorgenza di resistenze
• l’elevata tossicità verso gli organismi acquatici
• l’alto costo
L’esposizione professionale causa solitamente una dermatite da contatto ed una sensazione
temporanea di bruciore alla pelle, sintomi che scompaiono velocemente dopo che il contatto cessa.
Le Piretrine e i Piretroidi sono presenti in molti prodotti utilizzati, per uso esterno, per il trattamento della
Pediculosi umana, commercializzati come creme, gel, polveri, lozioni, shampoo.
Gli effetti e la
tossicità
I Piretroidi:
• sono caratterizzati da una neurotossicità variabile, ma più elevata delle piretrine naturali
• hanno una attività residua dopo il risciacquo, per cui sono state segnalate resistenze del parassita
• hanno forte attività pediculocida per la loro lenta biotrasformazione negli insetti:il processo di
detossificazione da parte dei pidocchi è molto lento; pertanto, tali pesticidi hanno una maggiore
durata d’azione.
• sono caratterizzati da una buona stabilità; è stato, tuttavia, confermato che le formulazioni per uso
umano devono possedere l’esatta concentrazione delle sei pietrine naturali: esteri di due acidi
carbossilici – acido crisantemico e acido piretico – e ciclopentenoloni – piretrolone, cinerolone, e
jasmolone.
• Le piretrine e la permetrina sono le molecole maggiormente studiate. Sono quelle con la minore o
nulla tossicità per l’uomo: sono, infatti,scarsamente assorbite ( < 2% ) e le modeste quantità
assimilate sono rapidamente degradate dalle esterasi umane.
La permetrina e le piretrine, perciò sono considerate sicure anche in bambini di un mese di vita, in
gravidanza e durante l’allattamento.
I composti sintetici , come la permetrina, la d-fenotrina, la deltametrina e la sumitrina possono causare
alterazioni della sensibilità, con parestesie, fino all’intorpidimento della lingua e delle labbra, dopo
esposizione cutanea ed orale. Compaiono dopo diverse ore e regrediscono in un giorno.
Dopo ingestione di piretroidi si possono osservare nausea, dolori addominali e vomito, che compaiono
dai 10 ai 60 minuti dopo l’esposizione.
Possono indurre bruciore, prurito. Sono considerati meno allergizzanti delle Piretrine.
Le intossicazioni acute sono caratterizzate da astenia, cefalea, parestesie, senso di costrizione
toracica, palpitazioni, visione offuscata e sudorazione. 1)
Non è stata segnalata un’aumentata incidenza di malformazioni dopo l’utilizzo di pediculocidi a base di
Piretrine naturali e Piretroidi 1)
1) B.I. Chrouch – E.M. Caratati _ “ Perethrins and Pyrethroids” – Insecticides. Capitolo 13: Pyrethrins,
pyrethroids, organochlorines – Ford: Clinica Toxicology – Ist. Ed. 2001 WB Saunders Company
Tra i diversi Piretroidi sintetici, quelli per impiego umano comprendono la Permetrina, la d - fenotrina, la
deltametrina e la sumitrina.
A fronte di un’attività pediculocida sovrapponibile tra piretroidi, malathion e carbaryl, i Piretroidi
posseggono una maggiore attività ovicida.
Non sono stati fino a oggi pubblicati studi clinici che abbiano dimostrato una maggiore efficacia della
permetrina nei confronti di altri farmaci attivi contro la pediculosi.
3.d.1 LA PERMETRINA
La Permetrina è un Piretroide sintetico, combinazione di isomeri di piretrine modificate chimicamente,
per ottenere una maggiore stabilità alla luce ed al calore. E’ largamente studiata ed utilizzata in forma di
crema liquida risciacquabile. Il prodotto si trova in commercio in Italia, come prodotto da banco, all'1%
per uso esterno. Una formulazione al 5% è disponibile in USA per l'uso su tutto il corpo nella cura della
scabbia, non è in commercio in Italia.
E’ indicata in tutti i tipi di pediculosi.
Al contrario delle piretrine naturali non causa reazioni allergiche in persone con ipersensibilità al
crisantemo.
E’ poco assorbita dalla cute.
Gli effetti e la
tossicità
L’attività insetticida ed ovicida della Permetrina, poco assorbita dalla cute, soprattutto in termini di
attività ovicida, è considerata da alcuni Autori lievemente superiore a quella delle Piretrine sinergizzate,
da altri minore rispetto alle Piretrine naturali.
Anche se la Permetrina non è ovicida al 100%, possiede un’azione residua che si prolunga per oltre
due settimane, in grado di uccidere quindi le ninfe che emergono dal 20 – 30 % delle uova non uccise
dal primo trattamento. Per questa ragione la seconda applicazione può essere considerata superflua,
anche se molti Clinici raccomandano, comunque, una seconda applicazione dopo 1 - 2 settimane.
Gli eventuali effetti tossici di questo piretroide, considerando il meccanismo d’azione, sono di natura
nervosa: ad alti dosaggi, infatti, può provocare tremori, paralisi ed aumento della temperatura
corporea.
I prodotti che contengono questa sostanza possono essere irritanti per gli occhi e per la cute 1)
1) C. Cox – “ Permethrin ” – Journal of Pesticides Reform – 1998. 18 (2):14 - 20
L’applicazione sul cuoio capelluto potrebbe indurre, seppur raramente, una transitoria esacerbazione
delle manifestazioni cliniche, come il prurito bruciore e l’eritema.
Sembra che i bambini presentino un sensibilità 5 volte maggiore rispetto agli adulti nei confronti degli
effetti tossici della Permetrina.
Altri soggetti ad aumentato rischio di effetti collaterali sono coloro con deficit congenito degli
enzimi coinvolti nel metabolismo dei solfati e coloro con alterazioni della pseudocolinesterasi 2)
2) C.N. Burkart – C.G. Burkart – “ Tropical pyretroids: assesment of function and efficacy ” – Int. Pediatr.
2002 – 17:209 – 212
Non sono stati riportati importanti eventi avversi sistemici dopo applicazione topica in
formulazioni, dosaggi ed estensioni differenti; l’esposizione sistemica al composto è molto bassa e
l’eliminazione si completa entro una settimana.
Tutta la letteratura recente afferma che “ grazie alla sicurezza e alla sua efficacia, la Permetrina viene
considerata oggi come il trattamento di prima scelta contro il pidocchio della testa ”.
3.d.2 Meccanismo d’azione delle piretrine naturali e dei piretroidi
Il Piretro, le Piretrine ed i Piretroidi sono insetticidi che agiscono per contatto. La loro azione di tipo
“cida” – pediculicida ed ovicida – , sia contro gli adulti sia sulle uova, si esplica attraverso un’azione
neurotossica ampiamente studiata , simile al DDT.
Meccanismo d'azione
Il piretro e le piretrine, i piretroidi sono degli insetticidi di contatto che agiscono a livello del
sistema nervoso degli insetti che viene interessato a livello dei gangli nervosi e delle sinapsi.
L’effetto è la rapida mancanza di coordinazione dei movimenti e paralisi. L’azione tossica è
comunque di breve durata e spesso insufficiente a provocare la morte dell’insetto, in quanto il
principio attivo viene rapidamente metabolizzato. Nei formulati commerciali sono spesso presenti
dei sinergizzanti quali il piperonilbutossido
Il bersaglio principale di questi insetticidi è il canale del Sodio. Sono dei bloccanti altamente
specifici dei canali del Na+ voltaggio – dipendenti delle membrane cellulari dei nervi a livello dei quali
causano drastiche modificazioni nella cinetica di apertura. Ritardano, come il DDT, il tempo di chiusura
del canale del Sodio, con un ostacolo alla ripolarizzazione della membrana alla fine del potenziale di
azione e portando alla depolarizzazione delle membrane cellulari e alle alterazioni delle sinapsi
facilitano l’insorgenza di una catena di potenziali d’azione che porta l’insetto in uno stato di
ipereccitabilità.
Per quanto riguarda i Piretroidi di tipo I queste modificazioni non sono accompagnate da una marcata
depolarizzazione per cui si verificano nei neuroni scariche ripetitive.
I piretroidi di tipo II causano, invece, un ritardo maggiore nella chiusura dei canali del Na+ con
conseguente depolarizzazione della membrana nella quale si verifica un blocco della conduzione
Il meccanismo d’azione consiste nell’inibizione di molteplici sistemi enzimatici dei nervi come:
l’ATPasi , con conseguente aumento del rilascio di acetilcolina
la Monoamminoossidasi A
l’Acetilcolinesterasi
Inibizione del recettore GABA 1)
1) C. Cox – “ Permethrin ” – Journal of Pesticides Reform – 1998. 18 (2):14 - 20
Un altro sito d’azione dei piretroidi di tipo II è rappresentato dai recettori per l’acido gamma
aminobutirrico ( GABA ), sui quali esercitano effetto inibitorio causando una sintomatologia di tipo
convulsivo.
Queste molecole, penetrando rapidamente nel sistema nervoso centrale e periferico dell’insetto,
esercitano, quindi, un’azione di blocco.
Questa doppia azione causa una sintomatologia caratteristica: ad una fase di eccitazione eccezionale
segue un disturbo nella coordinazione dei movimenti, paralisi ed infine morte. L’effetto iniziale è talmente
rapido che entro alcuni secondi l’insetto è incapace di muoversi ( effetto “ knockdown ” ).
3.d.3 La sicurezza d’uso del piretro e dei suoi derivati
Presentano un profilo di sicurezza favorevole ed un assorbimento transcutaneo minimo ( < al 2% ); le
modeste quantità assorbite sono rapidamente degradate dalle esterasi.
Il Piretro, come i suoi derivati, è catalogato come l’insetticida meno tossico.
Enzimi esterasici e ossidasi a funzione mista idrolizzano e ossidano i piretroidi e le piretrine con maggior
efficienza nei mammiferi e nell’uomo rispetto agli insetti.
La sua scarsa tossicità nei mammiferi è dovuta all’efficiente meccanismo di detossificazione dopo
somministrazione orale. Questi composti, infatti, sono metabolizzati, in 2 – 4 giorni, dal sistema
microsomiale epatico con un meccanismo di idrolisi e/o idrossilazione, per cui raggiungono in scarse
quantità i tessuti periferici come il sistema nervoso centrale. 1); la lenta biotrasformazione, viceversa,
negli insetti è la causa della forte attività pediculocida.
1) C.N. Burkart – C.G. Burkart – “ Head lice: scientific assessment of the nit sheath with clinical
ramifications and therapeutic options “ J.Am.Acad. Dermat. – Luglio 2005 – 53(1): 129 - 33
Le Piretrine naturali sono instabili alla luce e al calore e non hanno attività residua dopo il risciacquo:
quest’ultima caratteristica limita la comparsa di resistenze, al contrario dei Piretroidi sintetici. 1) – 2)
1) C. Gelmetti – S. Veraldi – G. Scanni – “ Pediculosi del capo: proposte di linee-guida terapeutiche ” –
Giornale Italiano di Dermatologia e Venereologia 2004 – 139(81): 1 – 4
2) C.N. Burkart – C.G. Burkart – “ Tropical pyretroids: assesment of function and efficacy ” – Int. Pediatr.
2002 – 17:209 – 212
Le Piretrine hanno capacità allergizzante. Sono particolarmente sensibili i soggetti allergici al
Crisantemo e ai pollini di piante del genere Ambrosia, che possono manifestare dermatiti da
contatto e/o allergie all’apparato respiratorio; controindicate, quindi, nei soggetti che hanno
presentato reazioni di ipersensibilità.
Il contatto con la cute umana per 10 minuti non comporta un assorbimento significativo dal punto di
vista clinico. Gli effetti tossici diretti sono rari.
Le Piretrine naturali, presentano, nel complesso un profilo di sicurezza favorevole ed un assorbimento
transcutaneo minimo; possono quindi essere considerate sicure.3)
3) C.N. Burkart – C.G. Burkart – “ Tropical pyretroids: assesment of function and efficacy ” – Int.
Pediatr. 2002 – 17:209 - 212
3.d.4 Le resistenze alle piretrine e alla permetrina
Uno studio pubblicato nel 2002 segnala una significativa riduzione dell'efficacia degli attuali
pediculocidi negli Stati Uniti.
Il Piretro e le Piretrine naturali non hanno attività residua dopo il risciacquo, e questo aspetto è positivo
in quanto la mancanza di un effetto residuo riduce il rischio di selezione di pidocchi resistenti.
Un aspetto preoccupante e' l'aumento dei casi di resistenza alla Permetrina mentre non sono ancora
stati dimostrati per le Piretrine, anche se sono state segnalate resistenze del pidocchio ai composti
naturali,
Lo stesso fenomeno e' stato osservato in altri Paesi.
In Inghilterra come in Israele, infatti, è segnalata l’insorgenza di resistenza alla Permetrina.
Non sono noti chiaramente i meccanismi con cui si sviluppa la resistenza. Probabilmente questa
situazione è ricondotta all’attività residua della Permetrina, di cui sono invece prive le Piretrine
naturali. Ciò consente che forme adulte vengano in contatto con modeste quantità di insetticida,
inadeguate ad esercitare un’azione pediculocida ma sufficienti a creare lo sviluppo di resistenza ad
esso.
In caso di insuccesso del trattamento con la permetrina, e' indicato l'utilizzo del malathion.
Tuttavia, e' da notare che sono state segnalate in letteratura resistenze crociate permetrina – malathion.
3.e IL MALATHION
Il secondo prodotto da tenere in considerazione come antiparassitario, nella lotta al pidocchio della testa
è il Malathion ( Aftir gel e shampoo allo 0,1%, disponibili in Italia; viene consigliato in due
somministrazioni di dieci minuti ciascuna, intervallate da una settimana; non va usato in lattanti con età
inferiore ai sei / nove mesi.
Come Ovide lozione, Prioderm crema shampoo, Malation Liquido, Quella M crema shampoo, Quellada-
M liquido, Derbac-M liquido – in soluzione allo 0,5% e 1% negli USA ).
Il malathion è un insetticida organofosforico, il cui nome deriva dal greco – latino “ cattivo sapore .”
E’ il più efficace ovicida ( al 98% ) determinando meno del 5% di uova schiuse dopo 10 minuti.
E’ la sostanza con l’attività pediculocida più veloce, portando a morte il 98 – 100 % dei pidocchi dopo 3 –
5 minuti dall’applicazione
Meccanismo d'azione
E’ un inibitore irreversibile dell’acetilcolinesterasi
( lenta idrolisi che scinde il radicale fosforico dall’enzima fosforilato )
Causa:
Accumulo di acetilcolina nelle sinapsi in cui funziona come mediatore:
Nel pidocchio viene convertito in malaoxon, che inibisce in modo irreversibile l’attività della
acetilcolinesterasi, determinando un accumulo di acetilcolina a livello recettoriale, nelle sinapsi, in cui
funzione come mediatore.
Questa elevata attività colinergica causa nel pidocchio: ipereccitabilità neuronale, paralisi respiratoria e
incapacità ad alimentarsi.
Tabella 9 Reazione fra acetilcolinesterasi e acetilcolina
Tabella
10
Reazione
tra
acetilcolinesterasi e organofosforici ( acido diisopropilfluorofosfato )
Tabella 11
RAPPRESENTAZIONE SCHEMATICA DEL SISTEMA NERVOSO PERIFERICO
SOMATICO SIMPATICO PARASIMPATICO
Neurone
Neurone Colinergico
colinergico Pregangliare
pregangliare ( nic )
ACh ( nic ) ACh
Muscolo
Scheletrico
ACh ACh
A NA
Ganglio
Ganglio Neurone
( nic ) Colinergico
Postgangliare
Neurone
Adrenergico
Postgangliare
A NA
Organi Effettori
( pupilla, vasi, muscolo liscio,
ghiandole esocrine )
Sistema
Circolatorio
NA
A ACh
( nic )
ACh
( musc )
Organi Effettori
( pupilla, vasi, muscolo liscio,
ghiandole esocrine )
E’ stato provato che è la sostanza più efficace nella cura dei pidocchi del capo, meglio dei Piretroidi e
del Lindano in vitro e della Permetrina nella clinica.
E’ sicuro quando viene correttamente impiegato. Per evitare inutili apprensioni, va ricordato che questa
sostanza è idrolizzata e detossificata dalla carbossil - esterasi del siero molto rapidamente nei
mammiferi e quindi anche nell'uomo, in confronto a quanto avviene negli insetti.
Nei mammiferi il malathion viene idrolizzato e detossificato dalla carbossilesterasi plasmatica più
rapidamente rispetto agli artropodi, e dalla esterasi tissutale che lo trasformano in metabolici inattivi
( principalmente il malathion monocarbossilico e l’acido di carbossilico, escreti con le urine ) per cui il
malathion possiede ancora un buon margine di sicurezza. 1) 2)
1) O. Chosidow – “ Scabies and pediculosis ” – Lancet – Marzo 2000 – 355, 819 - 826
2) C.J. Ko – D.M. Elston “ Pediculosis ”- J. Am. Acad. Dermatol. Gennaio 2004 – 50 (1): 1 -12 – quiz 13 -
4
Il fegato, solo con dosi molto elevate , metabolizza il malathion in malaoxon .
Anche con l'uso diffuso che ne è stato fatto nel Regno Unito non c'è stata mai alcuna segnalazione di
effetti tossici; in uno studio randomizzato aperto in 22 soggetti volontari non è stato dimostrato nessun
effetto dannoso, quando il prodotto è stato usato in accordo con le istruzioni per l'uso
( Dennis e altri, 1999 ).
Sebbene il prodotto sia stato ritirato dal commercio USA dagli stessi produttori per suo odore
sgradevole, per il veicolo alcoolico ( che da dolore quando venga in contatto con la congiuntiva ), per il
lungo tempo di applicazione e per la sua infiammabilità, di recente il Malathion allo 0,5% nel 78% di
isopropanolo è stato approvato dalla Food and Drug Administration e rilanciato sul mercato soprattutto
dopo la comparsa di resistenza verso altri pediculocidi, su richiesta del CDC nel 1998.
L’involontario assorbimento transdermico di malathion, verificatosi dal suo uso in agricoltura, e/o
l’ingestione accidentale hanno manifestato tossicità acuta da eccessiva attività colinergica: aumento
della sudorazione, della secrezione salivare e gastrica, della motilità gastrointestinale e uterina, e
bradicardia.
L’assorbimento transdermico è minimo, dallo 0,2% al 3,2%, quando il malathion al 5% in alcool
isopropilico è applicato sul cuoio capelluto per dieci ore. Questa percentuale corrisponde ad una piccola
quantità di malathion ( 9,44 mg al massimo ). Le dermatiti da contatto sono rare.
L’ efficacia di questo insetticida organo-fosforico è potenziata anche dalla presenza, come
eccipienti, di Alcool Isopropilico ( 78% ) e di Terpineolo ( 12% ).
L’alcool isopropilico ha dimostrato una attività clinica nella pediculosi come:
• tossina, non specifica, che denatura le proteine del pidocchio e delle sue uova
• agente utile nella disidratazione delle uova.
Il Terpineolo, un estratto oleoso vegetale con attività ovicida e pediculocida:
• inibisce l’acetilcolinesterasi
• si lega ai recettori dell’octopamina.
L’azione congiunta determina l’iperattività neuronale e la morte dell’insetto.
La formulazione utilizzata:
• va lasciata a contatto dei capelli per dodici ore
• si lega al capello, in modo tale che la sua azione si prolunga nel tempo, mostrando un’attività
residua
Circa l’80% dei pazienti guarisce dopo una singola applicazione; il rimanente richiede una seconda
applicazione da sette a nove giorni più tardi, per correlarsi al ciclo vitale del parassita.
Negli Stati Uniti non è mai stata riscontrata una resistenza al malathion, perché è eccezionale la sua
comparsa a tutti e tre gli agenti presenti nella formulazione descritta.
Sono stati, tuttavia, segnalati alcuni casi di resistenza: in Inghilterra, nei primi anni settanta;
successivamente in Australia e in Francia; negli ultimi 3 anni, a Milano, il 24,2 % in un gruppo di 62
bambini di età compresa tra 6 e 11 anni.
La resistenza all’antiparassitario, si pensa sia dovuta ad aumentati livelli di carbossilesterasi, che lo
metabolizza in molecole non malaoxon ,e dalla diminuita sensibilità sia al prodotto che al suo
metabolita.
Poiché il potenziale di assorbimento transdermico di Malathion non è noto a tutt’oggi, è necessaria una
attenta osservanza delle istruzioni per il dosaggio, il metodo di applicazione, la durata dell’esposizione e
la frequenza delle applicazioni
Non è nota, né accertata, la sicurezza e l’efficacia del malathion nei bambini di età inferiore ai 6 anni;
non va usato nei lattanti di età inferiore ai sei/nove mesi. La maggior permeabilità del cuoio capelluto dei
neonati e di bambini piccoli controindica l’utilizzo di questo antiparassitario.
Poiché gli studi sulla riproduzione animale non sono sempre predittivi della risposta umana, questo
farmaco può essere utilizzato durante la gravidanza solo se necessario.
Molti farmaci sono escreti nel latte umano; deve essere osservata grande cautela per l’uso del
Malathion durante l’allattamento.
Per l'odore sgradevole, l'infiammabilità, dovuta dal 78% di isopropanololo, e per la possibilità di indurre
una depressione respiratoria in caso di ingestione, è considerato un farmaco di seconda scelta, da
utilizzare nei casi di infestazione resistente ai precedenti trattamenti con Permetrina o Piretrine. 1) 2)
1) B.L. Francowski – L.B. Weiner – Committee on School Health the Committee on Infectious Diseases
- Academy of Pediatrics – “ Head lice ” – Pediatrics – Settembre 2002 – 110 ( 3 ): 638 – 43.
2) D.C. Flinders – P. De Schweinitz – “ Pediculosis and scabies ” – Am. Fam. Physician – 15 Gennaio
2004 – 69 ( 2 ): 341-348
I prodotti pediculocidi con base ad acqua come gli shampoo sono da preferire a quelli con base ad
alcool: sono meno irritanti per la pelle; possono essere utilizzati nei soggetti con asma e nei bambini.
Tuttavia le lozioni per il loro maggior tempo di contatto con i capelli sono più efficaci.
3.f IL LINDANO
Il Lindano, gamma-benzene-esacloruro [1,2,3,4,5,6 esaclorocicloesano (γ-HCH)], insetticida a largo
spettro, usato in passato per decenni, e introdotto sin dai primi anni 50, possiede una potente attività
pediculocida ed in parte ovicida ; la Food and Drug Administration lo pone fra i farmaci di seconda
linea.
Si tratta di una sostanza organoclorata, come il DDT, che, fino alla diffusione della permetrina, ha
rappresentato il trattamento della pediculosi della testa più diffuso nel mondo. E’ un pediculicida e, in
piccola parte, ovicida.
Sintetizzato nel 1825 è stato utilizzato per le sue proprietà antiparassitarie dal 1942 trovando impiego
soprattutto nel trattamento delle sementi e dei suoli, degli alberi da frutta e del legname.
E’ stato impiegato come prodotto antiparassitario per gli animali domestici e d'allevamento e in alcuni
preparati farmaceutici sotto forma di lozioni, creme e shampoo per la cura e la prevenzione, nell'uomo,
della pediculosi e della scabbia.
Il lindano ha rappresentato la molecola più efficace per l’eradicazione del Pediculus Humanus, ma il suo
basso profilo di sicurezza e l’osservazione di una forma di resistenza alla molecola, attraverso gli
studi condotti in USA, Olanda, Inghilterra e Panama, ne ha decretato l’abbandono negli Stati Uniti.
L’elevata resistenza al lindano, legata alla mutazione nei recettori GABA, che divengono in tal modo
meno sensibili agli inibitori del GABA, ha reso questo farmaco quasi obsoleto per il trattamento della
pediculosi: l’alterazione degli aminoacidi localizzati nei recettori presenti nei canali del sodio della
guaina nervosa dei pidocchi, potrebbe anche spiegare la resistenza crociata osservata per DDT,
Lindano e Piretroidi.
Meccanismo d'azione
E’ uno stimolante aspecifico del SNC
Determina
Alterazione degli scambi ionici della membrana assonica con ritardo della chiusura dei
canali del sodio e inibizione della fuoriuscita del potassio
Riduzione della soglia di eccitabilità del nervo
Potenziale di riposo più vicino al valore del potenziale soglia di eccitabilità
Continuo scatenarsi del potenziale d’azione
Depolarizzazione protratta blocco del passaggio dell’impulso
E’ un pesticida ad azione lenta, che viene immagazzinato nel tessuto nervoso e nel tessuto adiposo.
Inibisce i recettori del GABA ( acido γ-amino butirrico ), un neurotrasmettitore inibitorio.
L‘iperstimolazione neuronale che ne consegue determina paralisi del pidocchio e secondariamente
morte per incapacità ad alimentarsi.
L’assorbimento del lindano attraverso l’esoscheletro del pidocchio avviene molto più
efficacemente rispetto all’assorbimento nella pelle umana.
Gli studi clinici riportano che l'applicazione cutanea di Lindano, a concentrazioni minori o uguali di 5
mg/kg di peso corporeo non causa generalmente effetti neurotossici acuti. In alcuni esperimenti condotti
su volontari è stato evidenziato che l'assorbimento è spesso incompleto, poiché la sostanza può essere
rimossa dalla cute in seguito al lavaggio, all'evaporazione o allo sfaldamento degli strati cornei
superficiali. La quantità assorbita dall'organismo dipende, in linea generale, sia dalla velocità di
penetrazione della sostanza attraverso la cute, sia dalla sua velocità di rimozione dalla superficie; i
pazienti affetti da scabbia, e in particolare le donne, presentano un maggiore assorbimento cutaneo
rispetto agli individui sani.
L'assorbimento attraverso la cute della testa è stato valutato nei bambini, in seguito a terapie contro la
pediculosi effettuate con shampoo contenenti Lindano all'1%. La massima concentrazione di questa
sostanza ( 1,4 mg/l ) è stata misurata nel siero 2 - 4 ore dopo la prima applicazione; trattamenti
successivi causavano un aumento dei livelli serici. L'uso su tutta la superficie corporea e per 18 ore di
una lozione di Lindano all'1% ( scabicida ) è risultata letale per un lattante di 2 mesi; in questo caso, le
concentrazioni ritrovate nel cervello e nel cuore erano rispettivamente di 110 e 33 mg/kg.
Viene facilmente assorbito dal tessuto adiposo e nervoso e può causare neurotossicità e
condizioni di anemia nei pazienti trattati insieme a prurito, edema moderato, bruciore, eritema,
formicolio ed eruzione cutanea.
Per quanto riguarda gli effetti endocrini e riproduttivi la presenza di Lindano nei tessuti riproduttivi
femminili è stata associata al rischio di infertilità e di esiti negativi della gravidanza come aborto e parto
prematuro
Attualmente, nessun prodotto farmaceutico contenente Lindano è riportato nel Prontuario Farmaceutico
Italiano e non è compreso fra i principi attivi autorizzati come farmaci zootecnici in Europa.
Veniva usato negli Stati Uniti come shampoo all'1%, con un'applicazione di solo 4 minuti, a cui seguiva
una buona risciacquatura dei capelli. Per evitare il rischio di neurotossicità era prevista una sola
applicazione; ma, essendo l'attività ovicida bassa, per uccidere le ninfe uscite da poco dalle uova, la
procedura era ripetuta dopo 10 gg per distruggere ogni lendine restante.
La lozione all'1% andava tenuta, invece, più a lungo, per oltre 8 ore o per tutta una notte.
Questo idrocarburo organoclorurato è stato ritirato dal commercio negli USA.
.
.
3.g IL CARBARIL
E’ un insetticida della classe dei carbamati, ( considerati esteri dell’acido carbaminico ), a largo spetto in
grado di agire su più di 100 specie di insetti.
Meccanismo d'azione
Mediatori reversibili dell’acetilcolinesterasi
( carbamilazione dell’enzima- idrolisi dell’enzima carbamilato )
Muscarinici – Nicotinici
Tossicità per via transcutanea – distribuzione a tutti i tessuti; viene metabolizzato per
idrolisi, ossidazione,coniugazione ed eliminazione urinaria
E’ considerato un blando inibitore della colinesterasi.
E’ indicato nel trattamento della pediculosi del capo; nei mammiferi non viene accumulato nei tessuti
corporei ma viene rapidamente metabolizzato in composti non tossici ed in particolar modo nell’1
Naftolo.
Questo coniugato con l’Acido Glicuronico viene eliminato attraverso le urine e le feci. Il metabolismo di
più dell’85% del composto avviene entro 24 ore dall’esposizione.
Dati sperimentali sugli animali hanno dimostrato la pericolosità per l’uomo in quanto è risultato un
potenziale cancerogeno.
L’attività cancerogena sembra attribuita al N-nitrosocarbaril, che si forma dalla reazione tra carbarile e
nitriti, sostanze presenti negli additivi alimentari e nella saliva umana.
Non esistono prodotti registrati in Italia
3.h IL BENZIL BENZOATO
Tra le preparazioni più vecchie si fa un cenno al benzil benzoato, che provoca irritazione cutanea,
sensazione di bruciore su genitali e cute escoriata, occasionalmente rash cutaneo. Da evitare nei
bambini; è meno efficace di malathion e permetrina.
Il benzoato di benzile è l'estere dell'acido benzoico e dell'alcol benzilico.
A temperatura ambiente si presenta come un liquido incolore dall'odore tenue aromatico. È un composto
nocivo.
Gel ed emulsioni a base di benzoato di benzile trovano uso medico nel trattamento della scabbia, di cui
uccidono l'acaro ( Ascabiol ) come componente unico o in associazione sinergica, ( Antiscabbia cm )
con la permetrina che esplica un’azione specifica contro i parassiti,la benzocaina che serve ad alleviare
la sensazione di prurito che accompagna normalmente la parassitosi, in cui il benzil benzoato rafforza le
proprietà repellenti ed acaricide della permetrina, e nella pediculosi del capo.
3.i LA QUASSIA
Il principio attivo è dato dall’estrazione della corteccia di Quassia.
Studi clinici hanno dimostrato, a partire dagli anni 70, l’efficacia della Quassia nell’infestazione del
Pediculus Humanus Capitis
Nel 1991 una sperimentazione su numerosi bambini ha dato un risultato efficace in un modesto numero
di bambini.
4. I prodotti per uso orale
4.a IL TRIMETHOPRIM – SULFAMETOSSAZOLO
Questo sulfamidico potrebbe agire sui batteri simbiotici, presenti nell’intestino del pidocchio.
Meccanismo d'azione
Interferisce sul metabolismo della Vitamina D
Dopo essere stato ingerito durante il pasto ematico, il trimethoprim – sulfametossazolo elimina la flora
batterica intestinale del pidocchio, con conseguente deficit di Vitamina B ( che i batteri sintetizzano )
causandone la morte.
Può determinare: allergie, ( 4% ) 1), e rischio della sindrome di Stevens-Johnson .
1) C.J. Ko – D.M. Elston – “ Pediculosis ” J. Am. Acad. Dermatol. – Gennaio 2004 – 50 (1): 1-2 – quiz
13-4
Non è ovicida.
Mancano ancora dati che indichino quando possa sopravvivere un pidocchio in soggetti in trattamento, e
se sia ancora capace di deporre le uova durante la continua esposizione al trimetroprimsulfametossazolo
presente nel sangue che esso preleva dal paziente a ogni pasto. Ne consegue che il
trattamento con queste sostanza è controverso.
La dose è di 10 mg/kg al giorno, basandosi sul dosaggio del trimetroprim, in due dosi, perchè l’emivita è
di 10,1 ore.
L’associazione alla permetrina è una cura più efficace dell’utilizzo della sola permetrina.
4.b L’IVERMECTINA
Le infezioni resistenti sia alla permetrina sia al malathion possono essere trattate con l’ivermectina.
E’ un lattone macrociclico strutturalmente simile agli antibiotici macrolidi, sebbene essa manchi di attività
antibatterica. Derivata dalla Vermectina , una sostanza isolata dalla fermentazione dello Streptomices
Avermitilis dotata di una potente attività antielmintica.
E’ un antiparassitario orale, pediculocida, per i pidocchi che si alimentano con sangue che contenga il
farmaco.
Meccanismo d'azione
Il bersaglio principale di questo principio attivo è il canale del Cloro
L’ivermectina lega con alta affinità i canali del Cloro presenti nel muscolo e nelle cellule nervose degli
invertebrati. Il libero movimento degli ioni Cloro attraverso i canali aperti si traduce un una
iperpolarizzazione delle membrane neuronali con conseguente paralisi ed eventuale morte.
Agendo come agonista dell’acido GABA ( gamma amino butirrico ), induce paralisi muscolare del
pidocchio e di molti altri tipi di parassiti.
Il pidocchio si alimenta ogni 4-6 ore. La minima quantità di ivermectina presente nel sangue, necessaria
per uccidere il pidocchio, non è stata ancora identificata. Senza questa conoscenza è difficile stabilire le
dosi utili per il trattamento: in genere si usano per il pidocchio le dosi che vengono usate per la scabbia,
cioè di 200 μg/kg per os in dose unica, e in assunzione a farmaci topici. Il ciclo vitale del pidocchio del
capo necessita di 3 trattamenti per essere sicuri di eradicare il parassita.
Poiché l’emivita della sostanza è di 18 ore, la terapia al giorno 0 eradica tutti i pidocchi ai giorni 0 e 1.
La ripetizione del trattamento dopo 10 giorni previene la sopravvivenza delle ninfe e dei pidocchi schiusi
dal 10° al 12° giorno. Una terza applicazione dopo 13-20 giorni dall'inizio del ciclo , garantisce la vittoria
sui pidocchi, in assenza di resistenza. 1), che peraltro non è stata mai riscontrata.
1) T.H. Huynh – R.A. Norman – “ Scabies and pediculosis” – Dermatolo. Clin. – Gennaio 2004 – 22(1): 7
– 1118) R.J. Roberts – “ Clinical practice. Head Lice ” – New England Journal Medicine – maggio 2002 –
23 – 346(21): 1645-1650
E’ controindicata nei bambini di peso inferiore ai 15 kg: è usata nelle infestazioni severe da pidocchi del
capo, resistenti alle terapia topiche. 2)
E’ in commercio In Italia per uso veterinario, in Usa con il nome di Stromectal, per uso umano.
Può essere utile per applicazione locale in soluzione allo 0,8%.
2) C.J. Ko – D.M. Elston – “ Pediculosis ” J. Am. Acad. Dermatol. – Gennaio 2004 – 50 (1): 1-2 – quiz
13-4
Tabella 12
Prodotti pediculocidi. Meccanismi d’azione. Caratteristiche dell’assorbimento e del matabolismo
Assorbimento
Sistemico
Meccanismo
d’azione
PIRETRINE
NATURALI
PERMETRINA MALATHION
< 1% < 1% Non Determinato
Paralisi per blocco
del flusso di Sodio
Paralisi del blocco
del flusso di Sodio
Metabolismo Esterasi Esterasi Epatico
Blocco della
Acetilcolinesterasi
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in the UK: a pragmatic randomised controlled trial"
Lancet 2000; 356: 540-544.
Mancata adesione alle istruzioni d'uso
Mancata lettura delle istruzioni d’uso
Inappropriate istruzioni sui prodotti usati
contro il pidocchio della testa, da parte dei
sanitari
Medicine Evaluation Committee. Review of regulation of head lice treatments in Australia. Ottobre 2003
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ectoparasites - A. J Trop Med Hyg 53, 652-3, 1995
M. Boggian – Mario Z. Malagutti – Ricerca: pediculus Humanus – Università di Ferrarar –Dipartimento di
Scienze - 2006
Fra le altre cause dell’aumento dell’incidenza dell’infestazione da pediculosi è necessario tener conto
dell’insorgenza di pseudoresistenze e resistenze all’insetticida usato.
Tabella 13 - Cause di mancato effetto dei farmaci
sul pidocchio della testa
5. LA PSEUDORESISTENZA AI PEDICULOCIDI
Si parla di pseudoresistenza in presenza di:
- un trattamento non corretto,
- una compliance non ottimale
a) mancata adesione alle istruzioni d’uso
b) mancata lettura delle istruzioni d’uso
c)………
- una reinfestazione
6. LE RESISTENZE AI PEDICULOCIDI
Il fallimento del trattamento della pediculosi del capo è
di frequente riscontro nella pratica clinica e costituisce
un rilevante problema epidemiologico.
L’aumento della prevalenza * della pediculosi del capo
a partire dagli anni novanta del XX secolo sembra
essere il risultato dell’insorgenza di fenomeni di
resistenza.
Questo fenomeno è stato ormai segnalato in tutto il mondo.
Esistono,in alcuni casi, prove sicure che stia insorgendo e che stia aumentando una vera e propria
resistenza del
pidocchio del capo ai pediculocidi. Già nel 1994 era stata
segnalata in Israele che la sensibilità del pidocchio della testa alla permetrina era diminuita di 4 volte fra
il 1989 e il 1994.
Resistenza alla permetrina, alle piretrine naturali e al lindano sono state osservate anche in Gran
Bretagna, Cecoslovacchia, Francia, USA e in altri Paesi.
* numero complessivo di soggetti che presentano una patologia o condizione rispetto ad una
popolazione in un determinato momento.
Resistenza al malation è stata osservata in Gran Bretagna e in Africa.
Alto costo dei prodotti
Errori di diagnosi
Prurito psicogeno
Insufficiente attività ovicida
Inappropriata forma commerciale (per
esempio shampoo) dei prodotti
Insufficiente rapporto dose/tempo,
frequenza e/o quantità di sostanza usata
Mancato ritrattamento
Reinfestazione
Mancata rimozione delle uova
Acquisizione della resistenza agli
insetticidi dovuta alla comparsa di un
ceppo di “ Pediculus capitis humanus”
portatore di una specifica mutazione del
proprio corredo genetico.1)
1) S.H. Lee – K.S. Yoon - M.S. Williamson e
altri -
“ Molecular analysis of kdr-like resistance in
permethrin - resistant strains of head lice,
Pediculus capitis ” -Pesticide Biochem. &
Physiol. 66, 130-43, 2000.
La maggior parte dei fenomeni di resistenza è dovuta a meccanismi di inattivazione o di insensibilità che
compaiono a seguito di mutazioni negli insetti.
L'uso ripetuto di insetticidi con lo stesso meccanismo d'azione seleziona gli individui resistenti che,
rapidamente, raggiungono densità elevate nelle popolazioni.
La constatazione, inoltre, della comparsa di resistenza a principi attivi, da poco entrati nell'uso, con
frequenza più elevata di quella attesa, fa anche supporre l'esistenza di fenomeni di resistenza
crociata.
Il fenomeno della resistenza insorge nel momento in cui i pidocchi adulti e le loro uova
sopravvivono all’insetticida e il suo sviluppo potrebbe variare nei differenti stadi dello sviluppo dei
pidocchi.
L’ostacolo maggiore nel trattamento della pediculosi è l’uccisione delle uova.
A tal proposito si evidenzia che:
a. nelle lendini troppo giovani il sistema nervoso centrale del parassita, che costituisce il
bersaglio del trattamento, non si è ancora sviluppato
b. nelle lendini in stadi avanzati gli insetti sono protette da una spessa cuticola.
Le cause che portano ad un insuccesso della terapia e i fattori ipotizzati che determinano le resistenze
1) 2) possono essere:
• l’utilizzo non corretto dei pediculocidi, per dosaggio ( uso eccessivo ) e per durata del
trattamento ( mancata osservazione delle indicazioni )
• una precoce reinfestazione o una vera e propria mancata esecuzione del trattamento
prescritto
• il tipo di formulazione
• l’effetto pediculocida residuo: questo effetto, dopo il risciacquo, espone i pidocchi a dosaggi subletali
di insetticidi e per un tempo prolungato
• la profilassi non corretta: l’uso di pediculocidi nell’ambito di regimi di profilassi determina una
sovraesposizione ai composti e un utilizzo a dosaggi errati 3)
1) C.G. Burkart – “ Relationship of treatment-resistant head lice to the safety and efficacy of
pediculocides “ – Mayo clinic Proc. – Maggio 2004 – 79( 5 ): 661-666
2) T.L. Meinking “ clinical update on resistance and treatment of Pediculosis capitis ” – American Journal
Manag. Care – Settembre 2004 – 10( 9 Supplemento ): S 264-268
3) J.W. Maunder – “ Strategic aspects of insecticide resistance in head lice ” – Journal Royal Society
Healt – Febbraio 1991 – 111 (1 ) – 24 – 26
Sebbene esistano molti composti pediculocidi, quelli che agiscono a livello del sistema nervoso si
suddividono in 5 classi naturali. La loro struttura chimica, molto simile, fa sì che la resistenza che si
sviluppa nei riguardi di un composto possa estendersi a quelli della stessa classe.
Si definiscono 5 gruppi e 4 meccanismi differenti di resistenza :
Gruppi:
1. il gruppo del DDT
2. i ciclodieni ( lindano )
3. gli organofosforici ( malathion )
Meccanismi:
4. i carbamati ( carbaryl )
5. i piretroidi ( piretrine naturali e permettine )
1. Resistenza comportamentale, legata a un processo di esclusione del trattamento
2. Resistenza o ridotta penetrazione, tipica degli insetticidi instabili e rapidamente degradati,
con conseguente loro diminuita disponibilità, come nel caso dei piretroidi
3. Modificazione del sito di azione “ target ”, nota come resistenza “ knock-down ”, tipica del
DDT e dei piretroidi
4. Resistenza metabolica con incremento dei processi di detossificazione: alterazione dei
processi enzimatici attaccati dagli insetticidi 1)
1) C.L. Bartels – K.E. Peterson – K.L. Taylor “ Head lice resistence: itcing that wont’t stop ” – Ann.
Pharmacoter.- Gennaio 2001 35 (1): 109-112
In molte specie di Artropodi, a livello molecolare, sono stati scoperti diversi meccanismi responsabili
della resistenza agli antiparassitari attraverso sistemi enzimatici che svolgono svariate funzioni
"detossificanti". I pidocchi hanno acquisito la capacità di metabolizzare e di difendersi dai Piretroidi e
dagli Organo-fosforici, come il malathion, attraverso la qualità e la quantità, presenti nel loro organismo,
di:
- enzimi carbossilici
- ossidasi microsomiali, quali le monoossigenasi (MFO), che causano la metabolizzazione dei piretroidi
- agenti glicuronati, le glutatione-S-transferasi (GST), il cui effetto è una aumentata capacità di
detossificazione di composti organofosforici, come il malathion
- una ridotta sensibilità delle membrane neuronali agli insetticidi
- un immagazzinamento degli insetticidi in tessuti non sensibili
- di un aumento della eliminazione degli insetticidi
Un ulteriore meccanismo è quello di tipo:
- genetico: la presenza di un fattore Kdr, ( resistenza kdr ) che attraverso mutazioni a carico dei geni,
determina l’alterazione del canali del sodio/potassio, e dell'acetilcolinesterasi, rende insensibili ai
piretroidi i siti recettoriali del sistema nervoso, sia centrale che periferico dei pidocchi; tale fattore
è
anche responsabile della cross-resistenza con il DDT, e si presenta soprattutto nei piretroidi delle ultime
generazioni, che hanno la parte alcolica formata dal gruppo 3-fenossibenzilico
- genetico e metabolico: per la presenza di un super fattore Kdr capace di ridurre, per esempio, la
penetrazione del piretroide e di rendere insensibili i siti recettoriali del parassita.
I primi fenomeni di resistenza sono stati osservati nel 1952 in seguito all’utilizzo del DDT.
I composti del gruppo V , per esempio, presentano una “ cross reacting “ con quelli del I gruppo. In
presenza, pertanto, di resistenza al DDT, quella ai piretroidi si sviluppa più rapidamente. 1)
1) J.W. Maunder – “ Strategic aspects of insecticide resistance in head lice ” – Journal Royal Society
Healt – Febbraio 1991 – 111 (1 ) – 24 – 26
Il “ pattern ” di resistenza sembra variare a seconda dell’area geografica e la scelta dell’insetticida da
utilizzare in prima battuta deve tenerne conto.
Uno studio del 1999, che confrontò l’efficacia della Permetrina sui pidocchi del capo in due differenti
popolazioni, dimostrò, infatti, che negli Stati Uniti la maggior parte dei pidocchi non veniva uccisa dal
composto utilizzato, mentre nel Borneo i tassi di mortalità dei pidocchi fu proporzionata al dosaggio
impiegato dallo stesso prodotto.
Il rilievo di una resistenza ai farmaci è risultato tanto frequente che è stata approntata una vera e
propria strategia per eliminare i pidocchi della testa, resistenti ai comuni trattamenti 1)
1) G. Bartolozzi “ I Pidocchi del capo ”. Medico e Bambino pagine elettroniche 1998 -
http://www.medicoebambino.com
Gli insetticidi funzionano solo se l'insetto non ha sviluppato resistenza. Per capire se si è verificato
questo fenomeno si può osservare la posizione delle lendini. Poiché i pidocchi sono animali lucifughi,
camminano sul cuoio capelluto soprattutto nella zona della nuca, più buia. È qui che in prevalenza
depongono le uova e sempre alla base del capello. Quando questo cresce, la distanza della lendine
dalla superficie del capo è destinata ad aumentare. Se a un'ispezione, dopo il trattamento, si trovano
solo lendini a un centimetro circa dalla base, c'è la certezza che si tratta di uova vecchie e che il
trattamento è stato efficace. Se invece sono vicine al cuoio capelluto, la deposizione è recente e ciò può
indicare che si tratta di una popolazione resistente all'insetticida utilizzato, oppure che il trattamento è
stato troppo blando.
Tabella 14 Trattamento dei pidocchi della testa resistenti
SINTESI
Sostanza Raccomandazioni per l'uso
Permetrin
all'1%
Permetrin al
5% crema
Ivermectin 200
md/kg
Applicazione per 30-60 minuti o
per tutta la notte*
Applicazione per tutta la notte*
in una singola dose, o
applicazione come soluzione allo
0,8%
Olio minerale Applicazione per tutta la notte
Rimozione fisica Shampoo pettinatura con
pettine fitto, due volte alla settimana, per 1 mese.
* Meglio se viene applicata una cuffia
Permetrina
Negli ultimi anni sono aumentate le resistenze nei confronti di questo principio attivo
E’ utilizzata all’1% sotto forma di crema risciacquabile da tenere in sede per 10
minuti.
Se la prima applicazione si è dimostrata inefficace, ripetere il trattamento dopo 7
giorni.
Un terzo trattamento non aumenta l’efficacia ed espone al rischio di sviluppo di resistenza
I. I prodotti raccomandati per il trattamento della pediculosi del capo sono costituiti da
Piretrine naturali sinergizzate, permetrina e malathion.
II. Se il trattamento con le piretrine naturali o con la permetrina, prime opzioni terapeutiche, non si
dimostra efficace, una alternativa è costituita dal Malathion.
III. Andrebbero preferiti i prodotti sotto forma di crema, lozione e schiuma termosensibile, sebbene
non vi siano dati sicuri che definiscano in modo chiaro le migliori formulazioni e le migliori
modalità di applicazione.
IV. Le formulazioni in shampoo sono sconsigliate in quanto inefficaci.
V. Le polveri si associano a scarsa efficacia per la non uniforme distribuzione e a possibile
inalazione e scarsissima compliance.
VI. Sarebbe buona norma ricorrere ad un Modello a Mosaico, per il problema delle resistenze,
nell’utilizzo dei farmaci, che preveda l’applicazione di un prodotto per un trattamento , per
esempio 2 applicazioni a distanza di 7 giorni ed in caso di fallimento, il ricorso ad un insetticida
con un differente profilo di resistenza.
Se non si ottengono risultati con la Permetrina si dovrebbe ricorrere ad un trattamento con
sostanze non piretroidi.
L’applicazione di Permetrina o Piretrine naturali durante la notte costituisce invece una strategia
efficace in caso di fallimento ad un precedente trattamento.
Purtroppo molte delle armi a disposizione si sono spuntate.
Secondo la recensione della rivista Pediatrics del maggio 2006 il trattamento migliore si basa sull’uso
del malathion allo 0,5%, associato all’alcol isopropilico e al terpineolo come eccipienti, preparazione
trivalente con il nome commerciale di Ovide non in commercio in Italia.
7. I TRATTAMENTI CON MEZZI ALTERNATIVI
Per combattere questo parassita, che ormai sembra immune ai tradizionali trattamenti a base di
sostanze chimiche, sono nate nuove tecniche e riaffacciate metodi antichi.
Riguardano l’utilizzo di sistemi alternativi, sostanze diverse dai classici insetticidi, mezzi come
l'asportazione delle lendini e la rapatura, nessuno di questi trattamenti è stato sufficientemente provato.
L'aceto, la maionese, la gelatina al petrolio, l'olio di oliva, il burro, l'alcol isopropilico al 70% o
l'immersione in acqua per 6 ore, spesso falliscono non raggiungendo l'eliminazione dell'infestazione.
Questi rimedi non sono completamente pediculocidi e non sono per niente ovicidi.
Va ricordato che il pidocchio può sopravvivere per prolungati periodi di tempo senza aria. Esso non ha
sacche di aria o polmoni, ma ottiene l'aria per diffusione o per i canali di aria che si trovano lungo il suo
corpo.
La rapatura non è mai stata sicuramente provata, anche se la storia del pidocchio è piena di aneddoti in
proposito. Poiché il pidocchio ha bisogno della radice del capelli per deporre le uova, l'allontanamento
dei capelli impedirebbe al pidocchio di moltiplicarsi. Ammesso che questa pratica sia efficace, il risultato
cosmetico generale è poco desiderabile, specialmente per le ragazze che vanno a scuola.
L'uso del pettine fitto come monoterapia ha uno scarso successo: l'efficacia è solo del 38-57%.
L'uso di questi pettini è invece consigliabile quando essi vengano associati a una buona terapia
farmacologica di base.
7.a Le sostanze alternative
Accanto ai prodotti prima descritti, tutti a base di antiparassitari di provata efficacia, sono apparse in
commercio nuove specialità contenenti sostanze, alternative agli insetticidi, derivati di estratti naturali
che dovrebbero avere la capacità di uccidere i pidocchi per soffocamento, comportandosi come agenti
"occlusivi".
Tuttavia, a oggi mancano dati che dimostrino la loro efficacia e, pertanto, non possono essere
considerati una vera ed efficace alternativa ai pediculocidi tradizionali.
Nel 30 % dei casi un trattamento fallisce perché con il tempo i pidocchi hanno sviluppato una resistenza
nei confronti di molti principi chimici portando alla progressiva riduzione della loro efficacia.
Gli antiparassitari, inoltre, non sono graditi per il timore di effetti indesiderati: sempre più spesso, perciò,
si ricercano prodotti alternativi, efficaci e possibilmente privi di tossicità.
Per rispondere a richieste di questo tipo, sono stati commercializzati sia prodotti naturali come oli
vegetali, derivati dalla noce di cocco, olio essenziale di anice e Ylang Ylang ( Paranix spray; S.O.S.
Pidock lozione schiumogena a base anche di trietanolamina ), sia sostanze come quelle a base di
derivati siliconici ( Hedrin lozione )
Non si può ignorare che una miscela di oli naturali o di derivati siliconici, paragonando gli effetti
collaterali dei vari pediculocidi, è sicuramente meno tossica per l’uomo e per l’ambiente.
Da questo punto di vista sono prodotti innovativi; è impensabile che il pidocchio possa sviluppare
resistenza nei confronti si una miscela di oli naturali che non agisce con meccanismo chimico ma con
una azione meccanica di tipo fisico, ostruendo le vie respiratorie del pidocchio e provocandone la morte
immediata per soffocamento.
7.b IL DIMETICONE: derivato del silicone
Una promettente alternativa presentata da un recente studio 1) è la lozione di dimeticone.
1) I.F.C. Burgess - “ Treatment of head louse infestation with 4% dimeticone lotion: randomised
controlled equivalence trial ”
British Medical Journal 2005 – 330 ( 7505 ) - 1423-5.
Il dimeticone o dimetilpolisilossano è un prodotto di polimerizzazione, idrolisi e policondensazione, del
diclorodimetilsilano e clorotrimetilsilano. E’ un fluido incolore idrorepellente con bassa tensione
superficiale.
Nello studio è stata impiegata una lozione al 4%, applicata per due volte a distanza di 7 giorni.
Ogni applicazione prevedeva un tempo di contatto di 8 ore o tutta la notte.
L’efficacia della lozione è stata confrontata con una lozione di fenotrina allo 0,5%, ( Mediker Shampoo ),
mantenuta sulla capigliatura per 12 ore o tutta la notte.
Nel gruppo trattato con il dimeticone i soggetti curati sono risultati 84 su 121 ( 69% ), mentre nel gruppo
trattato con fenotrina i soggetti erano 90 su 116 ( 78% ).
Pur con una percentuale di efficacia inferiore alla fenotrina, il dimeticone risulta essere una sostanza
attiva contro i pidocchi, meno irritante rispetto ai prodotti disponibili e priva dei problemi di resistenza
da parte dei parassiti.
Questo prodotto è definito un vero e proprio “bio killer ecologico”.
Derivato del silicone il dimeticone, ad azione di tipo fisico, avvolgendo e quasi incapsulando gli insetti e
le lendini, con una micro pellicola, ne impedisce i movimenti e la respirazione.
Viene veicolato da un altro silicone, il ciclometicone 5, che evapora dopo la applicazione.
Il ciclometicone è silicone ciclizzato. E’ ottenuto per condensazione delle parti terminali del polimero
siliconico, con formazione di un ottametiltetrasilossano. Si tratta di un fluido incolore, non untuoso,
idrorepellente, con bassa tensione superficiale, largamente impiegato nell’industria cosmetica perché
non penetrante attraverso la pelle.
Anche se i dati sono per ora limitati, il dimeticone sembra essere efficace quanto la fenotrina. Mancano
studi che lo confrontino con altri principi attivi antiparassitari, sia dal punto di vista della sicurezza che
dell’efficacia. Tuttavia in base ai dati ad ora disponibili ed all’elevato grado di accettabilità, il dimeticone
al 4% può essere considerato come una valida alternativa ai trattamenti convenzionali.
Non ha azione chimica e non viene assorbito dalla pelle, e quindi viene indicato nel caso di bambini
molto piccoli, fin dai sei mesi di età. Essendo meno irritante e molto più tollerabile, può essere utilizzato
nei soggetti affetti da allergie e asma, in gravidanza e allattamento.
7.c Gli estratti a base di noce di cocco, olio essenziale di anice e di ylang - ylang
L’efficacia di questa miscela di oli naturali, la sua formulazione contiene olio essenziale di anice, olio di
Ylang Ylang, estratto di noce di cocco e alcool isopropilico, è stata valutata clinicamente nelle Università
di Miami, Parigi e Gerusalemme. Questa specialità, senza insetticidi, ha la proprietà di penetrare nelle
vie respiratorie dei pidocchi, che muoiono per soffocamento.
L’olio essenziale d’ Ylang -Ylang aiuta a lenire l’irritazione del cuoio capelluto.
7.d Altri prodotti
Altri prodotti di fitoterapia e aromaterapia sono usati contro i pidocchi come l’olio dell’albero del thè,
l’essenza di lavanda, di eucalipto; non vi sono, tuttavia, dati e studi che abbiano valutato la loro efficacia
e tossicità.
Anche l’olio di neem potrebbe essere un’alternativa. La principale sostanza dell’albero di neem o
margousier ( Azadirachta Indica ) la azadiractina, possiede un’azione insetticida e si trova nelle foglie,
ma soprattutto nei semi contenuti nei frutti.
Tabella 15 Presidi e specialità a base di pediculocidi
Nome
commerciale/ditta
Aftir (Biochimici
PSN)
Nix (Chefaro
Pharma)
* Mom (Candioli) Tetrametrina 0,27%
+ fenotrina 0,37%
Principio attivo Formulazione Modalità di impiego
secondo la scheda
tecnica del prodotto
Malathion 0,5% gel Applicare sulla
capigliatura asciutta,
distribuendo il
prodotto in maniera
uniforme. Lasciare in
posa per 15 minuti,
quindi eseguire uno
shampoo ed un
accurato risciacquo.
Ripetere il
trattamento dopo 8
giorni.
Permetrina 1% emulsione Adulti e bambini > 6
mesi: applicare sui
capelli e cuoio
capelluto lavati ed
ancora umidi.
Lasciare agire 10
minuti quindi
sciacquare ed
Shampoo
Shampoo schiuma
asciugare.
Lavare i capelli
massaggiando il
cuoio capelluto.
Lasciare in posa
almeno 5 minuti,
risciacquare e
ripetere l'operazione.
Eliminare lendini e
pidocchi morti usando
un pettine a denti fitti.
Ripetere l'operazione
dopo 7 giorni.
Mom gel (Candioli) Fenotrina 0,4% gel Applicare
accuratamente il
prodotto sulla
capigliatura asciutta e
lasciarlo agire per 10-
15 minuti. Terminato
l'impiego, lavare
accuratamente la
testa con un normale
shampoo. Ripetere il
trattamento dopo 8
* Neo Mom
antiparassitario
* Mediker AP (Sit
Laboratorio
Farm.)
* Cruzzy shampoo
potenziato alla
sumitrina (Sit
Laboratorio Farm.)
Fenotrina 0.4%
Tetrametrina 0,4%
* inadeguatezza nella formulazione
polvere
giorni.
Va massaggiata nella
zona interessata fino
a completa
penetrazione. Va
rimossa dopo 3/6 ore,
lavando con cura la
parte con sapone o
shampoo.
Consigliabile ripetere
un secondo ciclo di
trattamento dopo 8-
10 giorni
Fenotrina 0,23% shampoo Lavare i capelli con
Mediker AP
frizionando il cuoio
capelluto per almeno
3 minuti.
Risciacquare.
Ripetere l'operazione.
Ripetere il
trattamento per una
sola volta a due giorni
di distanza per
elevare le condizioni
igieniche del cuoio
capelluto. Nei giorni
successivi al
trattamento con
Mediker AP usare un
pettine a trama fitta
per asportare
eventuali lendini,
ormai senza vita, che
aderiscano ancora al
capello.
Fenotrina 0,5% shampoo Dopo aver inumidito i
capelli si applicano 2
tappi di shampoo
frizionando bene il
cuoio capelluto.
Lasciare agire per 3-5
minuti quindi
sciacquare. Ripetere
2 volte/settimana.
Tabella 16 Presidi e specialità a base di pediculocidi
Nome
commerciale/ditta
* Cruzzy shampoo
(Sit
Laboratorio Farm.)
Cruzzy lozione (Sit
Laboratorio Farm.)
Principio attivo Formulazione Modalità di impiego
secondo la scheda
Bioalletrina 0,7% +
piperonil butossido
0,5%
Bioalletrina 0,15% +
piperonil butossido
0,6% + N,N-mdietiltoluamide
(DEET) 0,6%
Milice (Mipharm) Piretrine 0,15% +
piperonil butossido
1,5%
tecnica del prodotto
shampoo Dopo aver inumidito i
capelli si applica un
tappo di shampoo
frizionando bene il
cuoio capelluto.
Lasciare agire per 3
minuti quindi
sciacquare. Ripetere
il trattamento dopo 7-
lozione con
erogatore
10 giorni.
Frizionare bagnando
abbondantemente
con la Lozione le parti
infestate. Trascorsi
alcuni minuti
sciacquare con
shampoo rimuovendo
così le lendini e i
pidocchi morti.
mousse Applicare su capelli
asciutti,
massaggiando (per 2-
3 minuti) in modo da
distribuire bene il
prodotto sul cuoio
capelluto e la
capigliatura che deve
risultare umida.
Lasciare in posa 10
minuti, quindi
sciacquare con un
normale shampoo.
Rimuovere lendini e
pidocchi morti con un
pettine a denti fitti.
Ripetere il trattamento
dopo 8-10 giorni.
* inadeguatezza nella formulazione
Tabella 17 Prodotti a base di estratti vegetali
Nome
commerciale/ditta
Paranix ( he faro
Pharma)
* S.O.S. Pidock
(Sixtus Italia)
Principio attivo Formulazione Modalità di impiego
consigliata dalla
Estratto di noce di
cocco, oli essenziali
di anice e ylangylang
Estratto di noce di
cocco
Soluzione oleosa da
nebulizzare
Soluzione
schiumogena
ditta
Nebulizzare il
prodotto su capelli
asciutti,
massaggiando in
modo da distribuirlo
bene sul cuoio
capelluto e la
capigliatura che deve
risultare umida.
Lasciare in posa per
15 minuti, quindi
sciacquare con un
normale shampoo.
Rimuovere lendini e
pidocchi morti con il
pettine a denti fitti in
dotazione. Ripetere il
trattamento dopo 9-10
giorni.
Applicare sui capelli
asciutti distribuendo
uniformemente in un
quantitativo
sufficiente a coprire il
cuoio capelluto ed i
capelli per l’intera
lunghezza.
Massaggiare per 5
minuti. Lasciare agire
per 15 minuti e quindi
sciacquare con
acqua. Rimuovere
lendini e pidocchi
morti con il pettine a
denti fitti in dotazione.
Ripetere il trattamento
dopo 7 e 14 giorni.
Hedrin ( Mipharm ) Derivato silicone Soluzione al 4% Applicare
uniformemente sui
capelli asciutti una
quantità di soluzione
suffi ciente a coprire
tutto il cuoio
capelluto.
Massaggiare i capelli
e distribuire
uniformemente il
prodotto dalle radici
alle punte.
Lasciare asciugare i
capelli naturalmente.
Lasciare sui capelli
per almeno 8 ore o
per tutta la notte.
Lavare i capelli,
risciacquare
accuratamente e
asciugare.
È necessario ripetere
il trattamento con
Hedrin® Soluzione
dopo sette giorni per
eliminare eventuali
parassiti nati in tale
arco di tempo.
* Olio dip id ( Derbe-
Seres )
* non dimostrata efficacia
Oli essenziali di
Limone, Bergamotto,
Lavanda, Geranio e
Rosmarino, uniti, in
una composizione
sapiente, all’aceto
Olio si cosparge
uniformemente su
cute e capelli asciutti
con l'ausilio del
pettine fitto che
consente
l'asportazione di
parassiti e lendini. Si
risciaqua
accuratamente con
acqua tiepida
7.d I complementi cosmetici
Alcuni shampoo vengono consigliati come complemento cosmetico per la detersione dei capelli dopo il
trattamento pediculocida ma non c’è ragione di ritenere che presentino dei vantaggi rispetto ad un
comune shampoo delicato per uso frequente. In genere sono anche più costosi.
L’affermazione, inoltre, che alcuni prodotti (es. PreAftir, Mom lozione, Olio di Pid) “creano un ambiente
sfavorevole all’insediamento dei pidocchi” induce a credere in un effetto preventivo nei confronti di una
possibile infestazione. Questo effetto non è stato dimostrato; pertanto questi articoli non possono essere
considerati un’alternativa ad un controllo regolare di capelli e cuoio capelluto che rimane la miglior forma
di prevenzione.
Tabella 18 Tabella - Complementi cosmetici
Nome
commerciale/ditta
* Aftir (Biochimici
PSN)
* PreAftir (Biochimici
PSN)
* PreAftir (Biochimici
PSN)
Principio attivo Formulazione Modalità di impiego
consigliata dalla
Acqua, tensioattivi,
conservanti, profumo
Acqua, alcol, estratti
di piante officinali,
tensioattivi, profumo
Acqua, tensioattivi,
estratti di piante
officinali, profumo
Mom (Candioli) Benzoato di benzile
4%, alcol, oli
essenziali di timo e
rosmarino,
conservanti, acqua
* Step 2 Lice Egg
Remover Natural
Mousse (Candioli)
Acqua, estratti
vegetali ricchi di
enzimi, acido citrico,
sodio benzoato,
conservanti
ditta
shampoo Consigliato dalla ditta
come complemento al
trattamento con il gel
omonimo. Si usa
come qualunque altro
shampoo. I capelli
vanno pettinati prima
di sciacquare lo
shampoo con un
lozione con
nebulizzatore
pettine a denti fitti.
Nebulizzare tutte le
mattine sui capelli
asciutti. Facilita la
rimozione meccanica
delle eventuali lendini
presenti.
olioshampoo Shampoo poco
schiumogeno. La ditta
ne raccomanda
l’utilizzo 2-3 volte alla
settimana.
lozione Nebulizzare tutti i
giorni sui capelli
asciutti e pettinare per
facilitarne la
distribuzione.
mousse con
dispenser
Dopo aver sciacquato
l’antiparassitario,
applicare
uniformemente il
prodotto alla base del
capello. Massaggiare
il cuoio capelluto in
* Freelice shampoo base di aceto,
estratto di Malto e l'
Aloe vera
* non dimostrata efficacia
7.e I prodotti per l'igiene ambientale
modo da produrre
una leggera schiuma.
Lasciare in posa 5
minuti poi dividere i
capelli in ciocche e
pettinarli con un
pettine a denti fitti per
rimuovere le lendini.
Sciacquare
shampoo Applicare il prodotto
sui capelli dopo il
trattamento
antiparassitario;
risciacquare dopo
alcuni minuti e
riapplicare
una seconda dose..
Si consiglia di
impiegare il prodotto
anche nel periodo che
intercorre tra il primo
ed il secondo
trattamento
antiparassitario
specifico,utilizzandolo
a giorni alterni
Il pidocchio, lo sappiamo, a volte cade dalla testa e si ritrova nell'ambiente: in generale si pensa che
esso sia troppo debole per essere capace di reinfestare. Non esiste alcuna pubblicazione che confermi o
neghi questa credenza. Questo parassita, si è potuto osservare, che lontano dalla testa degli umani, può
sopravvivere da 1 a 6 ore, ma può anche rimanere vivo sino a trenta giorni a seconda se è lendine,
adulto, a digiuno o sazio ed in rapporto alle condizioni climatiche.
I pidocchi sono stati, tuttavia, trovati abbastanza di rado sulle federe.
Alla luce di tutto questo, viene raccomandata una pulizia accurata della casa, degli aspirapolveri, della
biancheria, dei vestiti e dei giocattoli di stoffa.
Non è raccomandato, invece, l'uso di soluzioni di permetrina sui mobili e sugli oggetti.
Il caldo uccide i pidocchi, mentre il freddo non li uccide.
Poiché le ninfe muoiono se non si alimentano immediatamente dopo la schiusa dell'uovo, è difficile che il
pidocchio della testa si propaghi attraverso oggetti ai quali aderisca un uovo.
Rimane ancora da chiarire quale ruolo possa avere la condivisione di spazzole, pettini, cappelli o
suppellettili nella trasmissione dell'infestazione da pidocchi del capo o nelle recidive.
A scopo prudenziale, comunque, è bene pulire spazzole, pettini ed altri accessori, così come le lenzuola
e i vestiti che, nelle 24-48 ore precedenti il trattamento pediculocida, sono venuti a contatto con la testa
della persona infestata ( è improbabile che i pidocchi sopravvivano nell'ambiente per un periodo
superiore ).
L'uso di spray per l'ambiente a base di insetticidi non è necessario e risulta inefficace per la scarsa
concentrazione che questi prodotti raggiungono sulle suppellettili trattate.
Prodotti per l'ambiente
Nome
commerciale/ditta
* Mom Pre Clean
(Candioli)
Principio
attivo
Permetrina
0,4%,
coformulanti
* Inadeguata concentrazione del principio attivo di per sé efficace
Formulazione Modalità di impiego
consigliata dalla
ditta
Soluzione con
Spruzzare su tessuti
nebulizzatore
ed indumenti da una
distanza di 25-30 cm
fino ad inumidire il
tessuto. Lasciare
agire 20 minuti circa
quindi lavare il
tessuto a mano o in
lavatrice a 60°C.
Bibliografia essenziale
- Farmaci per la pediculosi del capo. The Medical Letter 2005; XXXIV, 20: 82-4.
- Frankowski BL, Weiner LB, et al. Head lice. Pediatrics 2002; 110:638-43.
- Roberts RJ. Head lice. N Engl J Med 2002; 346:1645-50.
- Headlice and nits: a Guide for School Communities. New Zealand Ministry of Education.
- Head lice. PRODIGY Guidance. www.prodigy.nhs.uk/guidance.asp?gt=Head%20lice
8) METODI DI ELIMINAZIONE MECCANICA DEL PARASSITA
Pettini a denti fitti manuali
Non bisogna sottovalutare il ruolo del pettine deovulante, a denti fitti e indeformabili distanziati meno di
0,3 mm tra di loro.
In effetti il pettine non è tanto utile per eliminare i pidocchi, che comunque sono sensibili al trattamento,
ma per eliminare le lendini vitali, che sono più resistenti alle sostanze utilizzate, per la loro difficile
penetrazione all’interno della lendine.
Il pettine deovulante è un cardine terapeutico nella pediculosi del capo.
I pettini a denti fitti consentono la rimozione meccanica di lendini e pidocchi ( "combing" ).
Possono essere usati da soli, se l'uso di un agente chimico non è indicato ( bambini molto piccoli,
gravidanza, allattamento ) o in associazione ad un pediculocida, per aumentarne l'efficacia.
Si tratta di una tecnica un po' più laboriosa, ma efficace, che si basa sul fatto che le uova si schiudono in
una settimana ed i pidocchi appena nati non sono in grado di spostarsi da una testa all'altra per i primi 7
giorni dopo la nascita e di riprodursi per i primi 10 giorni. Quindi, se tutti i pidocchi "giovani" vengono
asportati entro i primi giorni dalla nascita, l'infestazione può essere eradicata.
Tecnica di "combing”: la pettinatura, allo scopo di rimuovere i pidocchi, può avvenire sia su capelli
asciutti, dove però può risultare poco agevole e dolorosa, soprattutto nei soggetti con capelli lunghi e
facili a formare nodi, che su capelli bagnati. In questo caso i capelli vanno inumiditi e frizionati con uno
shampoo delicato o con balsamo. Si pettina prima con un pettine normale per eliminare nodi e capelli
non vitali e quindi, dividendo la chioma in ciocche, con il pettine a denti fitti insistendo sull'intera
lunghezza. Dopo ogni colpo di pettine, si eliminano da questo la schiuma e i pidocchi asportati usando
un pannetto pulito. Si deve continuare finché non sono più visibili dei pidocchi; in genere occorrono
almeno 20-30 minuti. La procedura va ripetuta ogni 4 giorni, per almeno 2 settimane e comunque fino a
quando per 3 trattamenti successivi non si vedono più pidocchi.
Pettini a denti fitti elettrici
I pettini elettrici non presentano vantaggi rispetto ai tradizionali pettini a denti fitti: devono essere
utilizzati a giorni alterni, sono molto più costosi e sono controindicati nei soggetti affetti da epilessia,
malattie cardiache e nei portatori di pacemaker.
Apparecchi ad aria calda
Per combattere i pidocchi si potrà presto usare un phon speciale ( Louse Buster ), messo a punto
da un gruppo di ricercatori collegati all’Università dello Utah. 1)
1) B.M. Goates – J.S. Atkin – K.G. Wilding e altri “ An effective non chemical treatment for head lice: a
lot of hot air ” – Pediatrics - Vol. 118 n° 5 pagg. 1962 -70 – Novembre 2006
L'aria calda rappresenta una soluzione promettente che risponde ai requisiti di celerità di azione, ha un
effetto sia pediclulicida che ovicida e non crea resistenza.
Il pidocchio muore, infatti,se esposto all’aria calda di un phon, riscaldata a 50-51°C per 5 minuti; le uova
fertilizzate non si schiudono più se esposte all’aria calda di 55°C per 90 secondi.
Sono stati provati sei metodi diversi di trattamento con aria calda su un totale di 169 persone infestate,
esaminate dopo 7 giorni di cura.
Figura 8 Tabella comparativa delle caratteristiche demografiche, dei metodi e dei risultati del
trattamento dei pidocchi
e delle lendini con aria calda
B.M. Goates – J.S. Atkin – K.G. Wilding e altri “ An effective non chemical treatment for head
lice: a lot of hot air ” –
Pediatrics - Vol. 118 n° 5 pagg. 1962 -70 – Novembre 2006
La combinazione di un forte getto d’aria calda, a temperatura relativamente costante, prodotto dal phon,
emesso da un tubo soffiante che ne permette la direzione,ed il sollevamento meccanico dei capelli che
ne permette l’ esposizione delle radici con una sorta di “mano terminale” di cui è dotato il soffione, è in
grado di disidratare sia i pidocchi che le lendini,
L’apparecchio che ha dimostrato la maggior efficacia è stato chiamato LouseBuster: scientificamente
testato su bambini di età tra i 9 e gli 11 anni con applicazioni di aria calda a 58,9°C per 30 minuti ha
determinato circa il 98% di mortalità delle lendini e dell’80% dei pidocchi.
Figura 9 Tabella comparativa dell’efficacia dei metodi per il trattamento dei pidocchi e delle
lendini con aria calda
B.M. Goates – J.S. Atkin – K.G. Wilding e altri “ An effective non chemical treatment for head
lice: a lot of hot air ” –
Pediatrics - Vol. 118 n° 5 pagg. 1962 -70 – Novembre 2006
LouseBuster ( Dexterity Design, Salt Lake City, UT, USA ) è stato dotato di una parte che permette una
migliore direzione dell'aria calda. Il trattamento prevede il contatto dell'aria calda con tutte le parti del
cuoio capelluto con l'applicazione di 30 secondi per ogni parte.
Figura A Figura B
LouseBouster costruito su misura con soffiatore modellato Uso di un LouseBouster
come una mano
Questo sistema dovrebbe avere il vantaggio di non impiegare sostanze chimiche e di essere molto
rapido.
Tabella 19 Pettini in commercio
Il
PRODOTTO / CARATTERISTICHE
Assy
Pettine in acciaio con denti fitti, lunghi,
microscanalati
BaByliss
Pettine elettrico
Combylice
Pettine in metallo e plastica a denti lunghi fitti,
con micro-tessitura
Lendix
Pettine in acciaio a denti fitti e lunghi
Mom pettine
Pettine a denti fitti in plastica
PRINCIPIO
ATTIVO
Permetrina
Fenotrina
Piretrine +
Piperonilbutossido
Estratto di noce di
cocco – Olio
Essenziale di Anice –
Ylang Ylang
IDI: PRODOTTI CONSIGLIABILI
NOME
COMMERCIALE
PIRETRINE
NIX crema fluida
MOM gel
MILICE schiuma
CRUZZY lozione
AFTIR gel antiparassitario
PARANIX
MALATHION
OLI VEGETALI
DIMETICONE
COMMENTO
Utile sia in combinazione che in alternativa a trattamenti
di tipo chimico. Lavabile in acqua calda. Presenta
microscanalature
Abbina il metodo meccanico ad una attività elettrica, che il
produttore dichiara rendere i pidocchi incapaci di riprodursi.
Non risultano dati di maggiore efficacia. Controindicato in
portatori di pacemaker e malati cardiaci
Utile sia in combinazione che in alternativa a trattamenti
di tipo chimico. Lavabile in acqua calda. Presenta una
microtessitura dei denti
Utile sia in combinazione che in alternativa a trattamenti di
tipo chimico. Lavabile in acqua calda.
Pettinella per crosta lattea. Da verificare se meno
efficace rispetto ad altre tipologie di pettine. Visivamente
gli spazi tra un dente e l’altro sono maggiori rispetto agli
altri
CONCENTRAZIONE
PRINCIPIO ATTIVO
1 %
0,4 %
Piretrine 0,165 %
Piperonilbutossido 1,65 %
Bioalletrina 0,18 %
Piperonilbutossido 0.6 %
0,50%
Tab
ella
20
PED
ICU
LOC
Tabella 21 PEDICULOCIDI: PRODOTTI SCONSIGLIABILI PER LA FORMULAZIONE INADEGUATA
Fenotrina
PRINCIPIO
ATTIVO
Fenotrina +
Tetrarmetrina
Piretrine+
piperonilbutossido
NOME
COMMERCIALE
CRUZZY shampoo
potenziato alla sumitrina
MEDIKER A.P. shampoo
antiparassitariol
MOM shampoo schiuma
MOM shampoo
NEO MOM polvere
antiparassitaria
CRUZZY shampoo
PIRETRINE
CONCENTRAZIONE
PRINCIPIO ATTIVO
0,5 %
0,23 %
0,3 %
Fenotrina 0,368 %
Tetrametrina 0,276 %
Fenotrina 0,4 %
Tetrametrina 0,4 %
Bioallatrina 0,075 %
Piperonilbutossido 0,5 %
a
Principio Attivo Permetrina ( pediculocida-ovicida )
Nome del farmaco Nix crema fluida 1%,
Descrizione
Dose adulti
Dose pediatrica
Prima linea di trattamento per la pediculosi del capo
per Efficacia e Sicurezza
Disponibile come crema liquida
Lavare i capelli con shampoo non medicato Asciugare
i capelli.
Applicare la crema sui capelli per 10 minuti.
Risciacquare
E’ sufficiente 1 sola applicazione
E’ consigliabile, tuttavia, ripetere l’applicazione dopo 7
– 10 giorni
Con il pettinino deovulante procedere alla rimozione
dei parassiti e delle loro uova
Non va utilizzato nei bambini che hanno meno di sei
mesi
Applicare come negli adulti
Controindicazioni Documentata ipersensibilità. Capacità allergizzante
Interazioni Non segnalate
Gravidanza
Allattamento
Precauzioni
Il rischio Fetale non è stato confermato in studi
sull’uomo, ma è stato dimostrato in alcuni studi sugli
animali
I prodotti a base di permetrina risultano, in base alle
conoscenze disponibili al momento, i più sicuri in
gravidanza.
Passa scarsamente nel latte materno
Gli effetti avversi comprendono prurito, bruciore,
puntura, intorpidimento, eritema, edema e del cuoio
capelluto;
Nausea, Vomito, Dolori Addominali
Principio Attivo
Nome del farmaco Milice
Descrizione
Dose adulti
Interrompere l'utilizzo in caso di irritazione o di
ipersensibilità al farmaco
Piretrine naturali 0,165%. Piperonilbutossido
1,65%
( più pediculocida-ovicida della Permetrina )
Prima linea di trattamento per la pediculosi del capo
per Efficacia e Sicurezza
Disponibile come Mousse Termosensibile che
permette una maggiore penetrazione dei principi attivi
attraversando l’involucro delle uova e agendo sui
pidocchi non ancora schiusi.
La schiuma assume una consistenza liquida per effetto
del calore corporeo, permettendo ai suoi principi attivi
di raggiungere ogni punto della zona interessata
Lavare i capelli con shampoo non medicato.
Asciugare i capelli.
Bagnare i capelli è un segnale di allarme per il
Pidocchio, che in ambiente acquoso tende a
rannicchiarsi entrando in apnea e limitando
l’assorbimento dell’insetticida.
Prima dell’uso agitare la bomboletta
Applicare 20-25 ml di mousse sui capelli asciutti; ciò
fa in modo che tutta la concentrazione dell’insetticida
agisca, non essendo, così, diluita in acqua.
Massaggiare per 2 – 3 minuti finquando i capelli
saranno completamente umidi
Lasciar agire per 10 - 20 minuti. Risciacquare
Ripetere l’applicazione dopo 7 – 10 giorni
Con il pettinino deovulante procedere alla rimozione
dei parassiti e delle loro uova
Caratteristica La schiuma assume una consistenza liquida per effetto
c
Dose pediatrica
del calore corporeo; ciò permette il raggiungimento di
ogni punto e miglior contatto con uova e parassiti
La mousse termosensibile può essere usata sui
bambini di età superiore ai 2 anni.
Nei bambini più piccoli consultare il medico
Applicare come negli adulti
Controindicazioni Documentata ipersensibilità. Capacità allergizzante
Interazioni Non segnalate
Gravidanza
Allattamento
Precauzioni
Non studi. Consultare il Medico
Evitare il contatto con gli occhi, nel caso lavarli
abbondantemente
Principio Attivo d – Fenotrina ( pediculocida – ovicida )
Nome del farmaco Mediker AP
Descrizione
Dose adulti
Dose pediatrica
Controindicazioni
Interazioni Non segnalate
Gravidanza
Allattamento
Precauzioni
Prima linea di trattamento per la pediculosi del capo
per Efficacia e Sicurezza
Disponibile come shampoo
Lavare i capelli frizionando il cuoio capelluto per
almeno 3 minuti
Risciacquare
Ripetere l’applicazione 1 sola volta a 2 giorni di
distanza
Con il pettinino deovulante procedere alla rimozione
dei parassiti e delle loro uova
Non va utilizzato nei bambini che hanno meno di sei
mesi
Applicare come negli adulti
Il prodotto è tossico se ingerito. Evitare la
contaminazione di alimenti, acque e recipienti destinati
a contenerli
Non studi
Bruciore se in contatto con gli occhi e le altre mucose.
In caso di contatto accidentale lavare accuratamente
la parte con abbondante acqua fresca
d
Interrompere l'utilizzo in caso di irritazione o di
ipersensibilità al farmaco
Conservare al riparo dal calore e dalla luce
Principio Attivo d – Fenotrina ( pediculocida – ovicida )
Nome del farmaco Mom gel
e
Descrizione
Dose adulti
Dose pediatrica
Controindicazioni
Interazioni Non segnalate
Gravidanza
Allattamento
Precauzioni
Principio Attivo d – Fenotrina ( pediculocida – ovicida )
Nome del farmaco Mom shampoo
Descrizione
Dose adulti
Prima linea di trattamento per la pediculosi del capo per
Efficacia e Sicurezza
Disponibile come gel, shampoo, polvere
Applicare accuratamente il prodotto sulla capigliatura
asciutta (o sulle altre zone pilifere interessate
dall'infestazione) e lasciarlo agire per 10-15 minuti
secondo le modalità descritte nell'opuscolo illustrativo.
Lavare accuratamente la testa con un normale
shampoo.
Ripetere il trattamento dopo 8 giorni.
Con il pettinino deovulante procedere alla rimozione dei
parassiti e delle loro uova
Non va utilizzato nei bambini che hanno meno di sei
mesi
Applicare come negli adulti
Il prodotto è tossico se ingerito. Evitare la
contaminazione di alimenti, acque e recipienti destinati
a contenerli
Non studi
Dopo l’uso risciacquare a lungo le mani con acqua
corrente e sapone.
Bruciore se in contatto con gli occhi e le altre mucose.
In caso di contatto accidentale lavare accuratamente la
parte con abbondante acqua fresca
Interrompere l'utilizzo in caso di irritazione o di
ipersensibilità al farmaco
Prima linea di trattamento per la pediculosi del capo
per Efficacia e Sicurezza
Disponibile come gel, shampoo e polvere
Inumidire i capelli con acqua.
Applicare un’opportuna quantità di shampoo schiuma
(circa il volume di due grosse arance, g 25) sui capelli
e massaggiare, frizionando, fino a totale distribuzione
della schiuma per 5-10 minuti. Sciacquare e ripetere
l’operazione.
Cautelativamente ripetere l’operazione all’8° giorno
per eliminare le larve eventualmente nate da lendini,
f
sopravvissute alla prima applicazione
Con il pettinino deovulante procedere alla rimozione
dei parassiti e delle loro uova
Non va utilizzato nei bambini che hanno meno di sei
Dose pediatrica mesi
Applicare come negli adulti
Il prodotto è tossico se ingerito. Evitare la
Controindicazioni contaminazione di alimenti, acque e recipienti destinati
a contenerli
Interazioni Non segnalate
Gravidanza
Non studi
Allattamento
Dopo l’uso risciacquare a lungo le mani con acqua
corrente e sapone.
Bruciore se in contatto con gli occhi e le altre mucose.
In caso di contatto accidentale lavare accuratamente
Precauzioni
la parte con abbondante acqua fresca
Interrompere l'utilizzo in caso di irritazione o di
ipersensibilità al farmaco
g
Principio Attivo d - Fenotrina
Nome del farmaco Cruzzy shampoo potenziato alla Sumitrina
Prima linea di trattamento per la pediculosi del capo
Descrizione per Efficacia e Sicurezza
Disponibile come shampoo
Dopo avere inumidito i capelli si versano due misurini
di shampoo frizionando bene il cuoio capelluto.
Dose adulti
Lasciare agire il prodotto 3/5 minuti.
Risciacquare abbondantemente
Con il pettinino deovulante procedere alla rimozione
dei parassiti e delle loro uova
Non va utilizzato nei bambini che hanno meno di sei
Dose pediatrica mesi
Applicare come negli adulti
Dermatiti da contatto
Controindicazioni
Interazioni Non segnalate
Gravidanza
Allattamento
Non studi
Interrompere l'utilizzo in caso di irritazione o di
Precauzioni ipersensibilità al farmaco
Principio Attivo
Neo Pynamin (Tetramethrin) al 95% , Sumithrin (D-
Phenothrin) al 92% ( pediculocida – ovicida )
Nome del farmaco Neo Mom polvere
Descrizione Prima linea di trattamento per la pediculosi del capo
h
per Efficacia e Sicurezza
Disponibile come polvere
Cospargere uniformemente la polvere sulla parte
colpita e farla aderire perfettamente alla superficie
cutanea con un accurato massaggio
E’ fondamentale, ai fini del risultato, che si proceda in
modo meticoloso
Dose adulti Rimuovere il prodotto dopo almeno 3/6 ore, lavando a
fondo la parte con acqua calda e sapone o shampoo.
E’ opportuno ripetere il trattamento almeno una volta,
dopo 7 giorni, per essere certi di eliminare anche i
parassiti eventualmente sopravvissuti a una prima
applicazione non particolarmente accurata
Con il pettinino deovulante procedere alla rimozione
dei parassiti e delle loro uova
Non va utilizzato nei bambini che hanno meno di sei
Dose pediatrica mesi
Applicare come negli adulti
Il prodotto è tossico se ingerito. Evitare la
Controindicazioni contaminazione di alimenti, acque e recipienti destinati
a contenerli
Interazioni Non segnalate
Gravidanza
Non studi
Allattamento
Dopo l’uso risciacquare a lungo le mani con acqua
corrente e sapone.
Bruciore se in contatto con gli occhi e le altre mucose.
In caso di contatto accidentale lavare accuratamente
Precauzioni
la parte con abbondante acqua fresca
Interrompere l'utilizzo in caso di irritazione o di
ipersensibilità al farmaco
Principio Attivo Malathion ( pediculocida – ovicida )
Nome del farmaco Aftir gel
Seconda linea di trattamento per la pediculosi del capo
Descrizione per Efficacia e Sicurezza
Disponibile come gel
Dose adulti Si applica sulla capigliatura asciutta.
i
Premere dal tubetto sul cavo della mano circa 5 cm
per capelli corti, di più se i capelli sono lunghi.
Spalmare accuratamente il gel su tutta la capigliatura
con l’aiuto di un pettine
Frizionare tutto il cuoio capelluto in particolare dietro le
orecchie, le tempie e la nuca. Mettere una cuffia e
lasciare il gel in azione per 10 - 15 minuti.
Lavare con Aftir shampoo e massaggiare per
qualche secondo. *
Eseguire un accurato risciacquo con acqua tiepida.
Effettuare un secondo risciacquo con 2/3 di acqua ed
1/3 di aceto tiepidi: questo serve per rendere i capelli
più lisci e scivolosi e quindi le uova più facilmente
asportabili.
Ripetere il trattamento dopo 7- 8 giorni
Con il pettinino deovulante procedere alla rimozione
dei parassiti e delle loro uova
Non va utilizzato nei bambini che hanno meno di
Dose pediatrica diciotto mesi, preferibilmente dopo i sei anni di età
Applicare come negli adulti
Odore sgradevole
Dermatiti da contatto
Il prodotto è tossico se ingerito.
Rischio di depressione respiratoria, sudorazione,
Controindicazioni
secrezione salivare e gastrica, bradicardia, aumento
della peristalsi intestinale
Evitare la contaminazione di alimenti, acque e
recipienti destinati a contenerli
Interazioni Non segnalate
Gravidanza
Non studi
Allattamento
Dopo l’uso risciacquare a lungo le mani con acqua
corrente e sapone.
Bruciore se in contatto con gli occhi e le altre mucose.
In caso di contatto accidentale lavare accuratamente la
Precauzioni
parte con abbondante acqua fresca
Interrompere l'utilizzo in caso di irritazione o di
ipersensibilità al farmaco
Attenzione !
Aftir shampoo non contiene Malathion, ma solo
profumi
PRODOTTI A MECCANISMO OCCLUSIVO
l
Estratto di noce di cocco – Olio Essenziale di
Principio Attivo
Anice – Ylang Ylang
Nome del farmaco Paranix – Spray
Vaporizzare con cura sui capelli asciutti in modo da
inumidire tutta la capigliatura
Massaggiare in modo da impregnare la totalità del
cuoio capelluto e dei capelli con la soluzione.
Lasciare agire per 15 minuti
Descrizione
Lavare i capelli con shampoo abituale ed
eventualmente un balsamo
Rimuovere lendini e pidocchi con il pettinino metallico
in dotazione
Ripetere il trattamento dopo 9 – 10 giorni
Dose adulti Quantità fino ad inumidire tutti i capelli
Quantità fino ad inumidire tutti i capelli
Dose pediatrica
Non utilizzare in bambini di età inferiore ai due anni
Non utilizzare in caso di allergia verso uno dei
Controindicazioni
componenti
Interazioni Non studi
Gravidanza
Consultare il medico
Allattamento
Interrompere l'utilizzo in caso di irritazione o di
ipersensibilità al farmaco
Precauzioni
Non spruzzare su fiamma o su materiale
incandescente, per presenza di sostanza infiammabile
Principio Attivo
Dimeticone, non insetticida chimico; agisce attraverso
un processo fisico, ricoprendo e soffocando il
pidocchio.
Ciclometicone 5 un veicolo che evapora dopo
l’applicazione lasciando in loco il principio attivo.
Nome del farmaco Hedrin - Lozione incolore
Applicare sui capelli asciutti, in quantità sufficiente a
coprire tutto il cuoio capelluto
Massaggiare e distribuire uniformemente il prodotto
dalle radici alle punte
Lasciar asciugare i capelli naturalmente
Descrizione
Lasciare sui capelli per almeno 8 ore o per tutta la
notte
Lavare i capelli, risciacquare accuratamente e
asciugare
Ripetere il trattamento dopo 7 giorni
Dose adulti In quantità sufficiente
Può essere utilizzato dai 6 mesi di età. In età inferiore
Dose pediatrica
il trattamento va eseguito sotto controllo medico.
Non utilizzare in caso di intolleranza verso uno dei
componenti del prodotto
Potrebbero insorgere lievi irritazioni attorno agli occhi.
Controindicazioni In caso di contatti con gli occhi sciacquare
abbondantemente con acqua.
L’applicazione può provocare desquamazione del
cuoio capelluto, prurito e irritazione.
Interazioni Non segnalate
Gravidanza
Può essere utilizzato
Allattamento
Interrompere l'utilizzo in caso di irritazione o di
Precauzioni ipersensibilità al farmaco
CONSIGLI IN PILLOLE 2
La Circolare ministeriale n. 4, del 13 marzo 1998, ricorda per il trattamento del pidocchio del capo:
- permetrina all'1% come shampoo
- piretrine associate a piperonil-butossido
- benzilbenzoato
- altri insetticidi
Secondo la Circolare il trattamento disinfestante deve essere ripetuto ogni 7-10 giorni per almeno un mese:
suggerimento che non trova alcun riscontro né nella pratica, né in letteratura.
I prodotti contro i pidocchi, quando utilizzati in modo appropriato, nel rispetto dei tempi di posa e nella quantità
indicata, sono in genere sicuri, ben tollerati e presentano uno scarso assorbimento attraverso la cute integra.
L’uso di pediculocidi per lozione, a causa della presenza di alcool, per spray o aerosol, per il pericolo di
inalazione, possono provocare broncospasmo in persone predisposte (es. asmatici); in questi soggetti è
dunque da preferirsi un preparato in gel, crema o polvere. Sono, comunque, assolutamente sconsigliati
Nei neonati e nei bambini con meno di 2 anni non vanno utilizzati prodotti chimici: l'alternativa è sfilare
manualmente pidocchi e uova, ripetendo l'operazione ogni 3-4 giorni per almeno 2 settimane.
I prodotti a base di permetrina sono controindicati nei bambini con meno di 6 mesi.
I prodotti a base di malathion sono controindicati nei bambini con meno di sei anni.
Durante la gravidanza e l’allattamento vista la limitatezza dei dati nell'uomo riguardo la sicurezza dei
pediculocidi, la rimozione manuale dei pidocchi e delle lendini rimane l'alternativa più sicura. Se occorre
usare un pediculocida, il più sicuro, sulla base delle attuali conoscenze, sembra essere la Permetrina
Nel caso di infestazione delle ciglia, è invece necessario ricorrere alla rimozione meccanica dei parassiti
e delle lendini, applicando una pomata oftalmica a base di vaselina (es. Duratirs), che facilita
l'operazione di distacco.
Quando, nonostante una corretta applicazione, il trattamento fallisce, deve essere cambiata la classe di
insetticida, per esempio dai piretroidi al malation o viceversa.
Se si sospetta una riduzione della sensiilità è necessario ripetere il trattamento con lo stesso farmaco, ma con
quantità maggiore del prodotto (50 mL) a una settimana d'intervallo.
Quando ci si trovi di fronte a resistenze sia ai piretroidi che al malation come alternative terapeutiche sono
state proposte lozioni di permetrina al 5%, invece che all'1%, con l'applicazione di una cuffia da doccia, per la
notte, o l'uso dell'ivermectin,
La migliore preparazione: sono preferibili le lozioni che rilasciano alte concentrazioni di insetticidi in
un'applicazione; anche se il loro uso richiede cautela per evitare qualsiasi tipo di contatto con le membrane
mucose.
In linea di massima gli shampoo dovrebbero essere evitati per la brevità del loro tempo di contatto, per le
basse concentrazioni, perchè la penetrazione dell'insetticida è ridotta quando il pidocchio è immerso nell'acqua
e anche perchè un'inappropriata applicazione può favorire la comparsa di resistenza.
CONSIGLI IN PILLOLE 3
I prodotti per il trattamento della pediculosi sono in genere sicuri e ben tollerati, se utilizzati in modo appropriato
L’assorbimento attraverso la cute integra è scarso el’effetto collaterale più comune è rappresentato
dall’irritazione locale causata dagli eccipienti, specialmente a seguito di un uso prolungato
L’utilizzo prolungato degli antiparassitari aumenta l’insorgenza di resistenze.
Il trattamento va fatto solo alle persone con l’infestazione, presso le quali sono stati trovati pidocchi vivi ( rari da
trovare ) e/o lendini attaccate alla base del cuoio capelluto a meno di 6-8 mm dalla sua superficie
Le lozioni possono causare broncospasmo ed il loro impiego è perciò controindicato negli asmatici.
Le lozioni vanno sempre e comunque utilizzate in ambienti ventilati, evitando di direzionare lo spruzzo verso gli
occhi, la bocca, il naso.
Lendini più distanti, vuote, sono segno di una infestazione precedente
Trattare unicamente le persone infestate permette di ridurre i casi di resistenza nonché l’ irritazione del cuoio
capelluto
I prodotti pediculocidi non devono essere usati a scopo preventivo
Il trattamento va eseguito in un locale ben arieggiato. Se una sola persona applica il prodotto a più persone
( mamma di diversi bimbi, infermiera … ) è consigliato l’uso di guanti di gomma per evitare un assorbimento
importante del principio attivo
Prima di applicare un prodotto non è necessario lavare i capelli né usare alcun risciacquo/balsamo particolare:
potrebbe formare un film protettivo non solo attorno ai capelli ma anche attorno al pidocchio!
Se il prodotto deve essere applicato su capelli umidi, questi non devono essere fradici: il prodotto rischierebbe
di venire diluito troppo
Osservare minuziosamente il tempo di applicazione del progetto
Dopo l’applicazione del prodotto non coprire il capo con un asciugamano: il principio attivo potrebbe essere
assorbito in maniera importante. Per risciacquare il prodotto si dovrà chinare il capo in avanti sul lavandino o
sulla vasca da bagno, proteggendo gli occhi con un asciugamano
Meglio, infine, non effettuare il trattamento della testa durante il bagno o sotto la doccia, perché il prodotto
potrebbe entrare in contatto con altre parti del corpo. Non effettuare risciacqui con acqua e aceto, che
potrebbero ridurre l’efficacia del prodotto
Qualunque prodotto si adoperi è importante che per almeno due settimane si pettinino almeno a giorni alterni i
capelli con l’apposito pettine per pidocchi, fino a completa rimozione delle lendini
Si ricorda che non tutti i prodotti sono idonei per bambini sotto i 2 anni o per donne in gravidanza o che allattano
C) LA GESTIONE DELLA PEDICULOSI
IN
SANITA’ PUBBLICA
1. INTRODUZIONE
Fra le affezioni a carattere contagioso che frequentemente sono presenti nelle comunità scolastiche,
pare opportuno soffermarsi sulla pediculosi del capo, una parassitosi fastidiosa ma non pericolosa per
l’individuo e la collettività.
I numerosi interventi nella scuola, infatti, effettuati dagli operatori sanitari non hanno, di fatto, mai
minimamente modificato l’andamento della pediculosi nella collettività. E ancora, fra i provvedimenti nei
confronti del malato, non sono risultate efficaci le procedure sistematiche di screening per la ricerca di
casi di infestazione all’interno di una comunità scolastica..
E’ per questo che si può affermare che per la pediculosi del capo l’attività di prevenzione debba
basarsi sui controlli routinari da effettuarsi in ambito familiare, fermo restando che i Dipartimenti di
Prevenzione ed i Distretti delle ASL provvedano, qualora non già effettuato, a predisporre specifici fogli
informativi da diffondere ai genitori interessati ed interventi di educazione sanitaria.
Alla luce di queste affermazioni, si è progettato un percorso per la sorveglianza della pediculosi che
prevede l’invio alle scuole pubbliche e private ed ai nidi di un protocollo, accompagnato da una nota
informativa per gli insegnanti ed una per i genitori sulla prevenzione e il trattamento della pediculosi del
capo e l’adozione di percorsi educativo-formativi.
Il materiale sarà inviato alle scuole all’inizio di ogni anno scolastico, prima del verificarsi di casi di
pediculosi, per l’opportuna informazione degli insegnanti e per la distribuzione alle famiglie degli alunni.
Il protocollo prevede, tra l’altro, che, su segnalazione del Medico Curante, del Dirigente
Scolastico o del Genitore interessato, possano essere convocati e controllati, in casi particolari,
dalla ASL almeno tutti i minori presenti nella famiglia coinvolta.
Non è prevista alcuna segnalazione allo stesso Dirigente Scolastico per l’allontanamento dalla
scuola né il controllo sui compagni.
In casi particolari, se le circostanze lo richiedono, potrà essere effettuata una visita domiciliare.
Il documento schematizza ed integra le procedure da attuare nell’ambito della scuola per il contenimento
della diffusione della pediculosi e definisce in maniera più dettagliata gli ambiti di intervento e le
modalità di coinvolgimento delle famiglie, dei Dirigenti scolastici, degli Insegnanti, del personale
sanitario.
La periodica diffusione della pediculosi del capo nelle comunità scolastiche, e l’allarme che spesso ne
consegue, richiedono ai Servizi di Prevenzione delle ASL ed ai Distretti interventi talvolta sproporzionati
rispetto alla reale pericolosità degli episodi.
Il pidocchio del capo non è vettore di malattie; provoca solo prurito locale per reazione alla saliva
dell’insetto.
La pediculosi del capo è inclusa tra le patologie trasmissibili.
La maggior parte dei problemi causati dalla presenza della pediculosi del capo nelle comunità, deriva più
che dall’azione del parassita sull’organismo ospite, dall’allarme sociale che solitamente ne consegue e
dall’errata convinzione che l’infestazione si sviluppi più facilmente in situazioni di scarsa igiene
personale.
La pediculosi del capo riguarda quasi esclusivamente la popolazione infantile tra i 3 e i 10 anni, in
quanto i bambini, a causa delle loro peculiari modalità comportamentali, hanno frequenti contatti diretti
testa – testa e scambio di oggetti personali ( cappelli, fermagli … ) nelle situazioni di vita comunitaria.
Le eccessive e non corrette reazioni da parte del pubblico dovute ad errate informazioni circa la
modalità di trasmissione e di prevenzione dell’infestazione, conducono gli operatori sanitari,
inevitabilmente ad azioni inutili, inappropriate o non efficaci, come, ad esempio, il controllo delle teste di
tutti i bambini frequentanti una comunità o una stessa classe che contribuiscono a diffondere uno stato
di ansia nella popolazione.
La prevenzione della pediculosi è stata tradizionalmente affidata alla Medicina scolastica. Ma gli studi
epidemiologici sull’argomento, tuttavia, concordano oggi nel dimostrare l’inefficacia, in ambito scolastico,
dei controlli vecchia maniera.
Una soluzione definitiva non è possibile e non esistono interventi diretti di Sanità Pubblica capaci, da
soli, a debellare la pediculosi.
Per affrontare e contenere il problema è necessaria una sinergia e collaborazione tra le varie facce
interessate al problema: da una parte occorre la corretta informazione e la maggiore collaborazione dei
genitori dei bambini, dall’altra è imprescindibile il ruolo di sostegno della Scuola, il supporto
all’occorrenza dei Medici di famiglia, dei Pediatri e dei Farmacisti; la funzione, inoltre, informativo –
formativa del Servizio Sanitario risulta essere la misura vincente nel ridurre la diffusione dell’infestazione
in ambito comunitario.
E’ alla famiglia, attrice protagonista, che viene, pertanto, affidata la responsabilità principale della
prevenzione della pediculosi.
L'unica misura di sorveglianza utile: il controllo settimanale dei capelli da parte dei genitori stessi.
In caso di scarsa partecipazione da parte della famiglia, le strutture scolastiche e quelle sanitarie, in
stretta collaborazione, devono poter utilizzare altri strumenti che, nel rispetto delle norme vigenti,
garantiscano la tutela del singolo e delle collettività.
In particolare la struttura scolastica deve impegnarsi a considerare la pediculosi come una malattia
infettiva "contagiosa" a tutti gli effetti, così come avviene per le malattie esantematiche, le congiuntiviti e
le dermatiti.
Il Dipartimento di Prevenzione che per brevità viene indicato con la sigla SISP ed il Distretto sono i
titolari dei vari interventi.
Nell’ambito della ASL, tuttavia, non vi è spesso omogeneità nell’organizzazione dei Servizi Preventivi
per la Comunità.
E’ necessario a questo punto, pertanto, definire gli ambiti di intervento in accordo con i servizi presenti
sul Territorio che si occupano in varia misura di prevenzione.
Nulla vieta una diversa suddivisione dei compiti nell’ambito di una Azienda Sanitaria Locale.
2. IL RUOLO DELLA FAMIGLIA
La sorveglianza si esercita anzitutto in famiglia: l’ispezione del cuoio capelluto, alla ricerca di eventuali
parassiti e uova (lendini), deve essere effettuata da essa, regolarmente.
Naturalmente è importante che i genitori e/o i tutori possiedano le informazioni appropriate e, a questo
scopo, trovino supporto negli operatori Sanitari, nel Medico curante, nel Farmacista, nella Scuola.
E’ estremamente raro che una famiglia, informata del problema, rifiuti di provvedervi, nell’interesse
proprio e della collettività.
Stimato impossibile prevenire completamente le infestazioni di Pediculus Humanus Capitis e che il
nucleo familiare, i genitori e/o conviventi e/o i tutori del bambino che frequenta la collettività scolastica o
qualunque situazione di comunità ( colonie, centri estivi, gruppi parrocchiali, sportivi …), ha un ruolo
fondamentale e insostituibile nella prevenzione, identificazione e trattamento della pediculosi, è
indispensabile:
- l’educazione dei bambini
- la tutela maggiore di essi dall’infestazione da pidocchi. Dopo l’identificazione di un caso tutti i
conviventi devono essere controllati e
trattati se positivi
E’ opportuno trattare gli oggetti
personali come spazzole, pettini e
biancheria per ottimizzare l’intervento
Le azioni in ambito familiare possono essere così riassunte:
a. educare i bambini, nei limiti del possibile, ad evitare o ridurre i comportamenti a rischio:
contatti prolungati tra le teste, scambio di oggetti personali ( cappelli, sciarpe, pettini….)
b. identificare precocemente i casi mediante il controllo quotidiano o almeno settimanale
della testa del bambino, anche se la scuola non ha segnalato casi ed anche in assenza
del sintomo tipico ( prurito )
c. procedere all’accertamento presso il medico di famiglia, in caso di sospetto segnalato
dalla scuola o individuato in famiglia o da altri soggetti, e farsi rilasciare l’apposito
certificato per la riammissione a scuola
d. procedere all’effettuazione del trattamento, al controllo ed eventuale terapia di tutti i
conviventi, alla disinfestazione degli oggetti personali, in caso di riscontro positivo da
parte del medico curante
e. asportare le lendini residue una ad una: ciò evita che il trattamento venga ripetuto senza
che ve ne sia la necessità e riduce il rischio di reinfestazione
3. IL RUOLO DEL MEDICO DI FAMIGLIA E DEL PEDIATRA DI LIBERA SCELTA
I pidocchi devono essere
combattuti in modo efficace
- Quando chiedere le cure
mediche:
- In caso di diagnosi incerta
- Per la terapia più adeguata
- Se sulla pelle o sul cuoio capelluto si sono sviluppati infezioni secondarie da
trattamento con sintomi quali:
o Rossore
o Gonfiore
o Dolore
- Se il trattamento a casa è fallito e persiste l’infestazione
- Se continua il prurito dopo il trattamento
Il medico curante , pediatra o medico di famiglia, è responsabile dei problemi di salute, della diagnosi e
della terapia di tutte le patologie che possono interessare i suoi assistiti.
In passato, limitatamente alla pediculosi, i Servizi di Igiene e di Medicina Scolastica si sono sostituiti al
curante in tale attività. Attualmente tale artificiosa e inopportuna divisione dei compiti appare in tutta la
sua irrazionalità, non essendo comprensibile il motivo per cui tutte le patologie trasmissibili e le
parassitosi siano di pertinenza del curante tranne la pediculosi.
E’ necessario, pertanto, che i medici curanti posseggano le conoscenze per gestire in modo efficace il
problema in tutti i suoi aspetti, inclusa l’educazione sanitaria dei genitori, tenendo conto anche del
coinvolgimento emotivo della famiglia: egli deve, al solito, non solo rassicurare, ma spiegare, con
accuratezza, la vita naturale del pidocchio del capo e le misure preventive e curative da intraprendere.
A tal fine si ritiene opportuno che il SISP in collaborazione con il Distretto di appartenenza intraprendano
iniziative di informazione o di vera e propria formazione specificatamente rivolte a tali figure
professionali.
I medici di famiglia e i pediatri di libera scelta libera scelta intervengono nelle seguenti situazioni:
1. quando il genitore, a seguito del normale controllo settimanale dei capelli del proprio figlio, ha un
sospetto di pediculosi del capo
2. A seguito di rilevazione di un caso sospetto di pediculosi da parte della scuola o di altra comunità
Il medico curante:
- Accerta o meno la presenza dell’ infestazione
- prescrive il trattamento
- effettua la notifica al SISP ai sensi del DM 15.12.1990.
La pediculosi, infatti, rientra tra le malattie per le quali sono applicabili le “ misure di profilassi per
esigenza di sanità pubblica ”, vale a dire misure di prevenzione, sia a livello individuale sia collettivo che
permettono l’interruzione della catena di contagio.
4. IL RUOLO DEL FARMACISTA
E’ raro che ci si rivolga al proprio medico per un problema di pediculosi. Nel 90% dei casi è il farmacista
che raccomanda la terapia nel trattamento della pediculosi. E’ la prima figura professionale, spesso, se
non l’unica, che viene consultata dai genitori per questa malattia.
Ha, quindi, un ruolo importante nell’informazione dei genitori sul trattamento della testa e dell’ambiente.
La loro attitudine è fondamentale per contenere paure infondate, limitare comportamenti potenzialmente
pericolosi e favorire un clima sereno nelle famiglie e nelle comunità.
Il ruolo di questa figura professionale va oltre la distribuzione dei farmaci: dalla diffusione di regole
elementari di comportamento da osservare in caso di infestazione di pidocchi nelle comunità,alla
divulgazione di consigli pratici sulla terapia, alla rassicurazione di famiglie ansiose.
Può, infine, avere un compito importante per contenere il disagio che a volte si sviluppa in un quartiere o
regione, quando casi di pidocchi si presentano sotto forma di epidemia o di recidiva.
Per poter esercitare tale ruolo chiave tale professionista deve possedere le conoscenze necessarie a
trasmettere informazioni corrette e deve far riferimento alle indicazioni regionali in materia.
E’ opportuno, quindi, che il SISP ed il Distretto di appartenenza coinvolgano anche tali categorie nelle
iniziative di informazione e formazione sull’argomento.
Il farmacista non ha alcun obbligo di notifica ma riveste un ruolo molto importante sia:
nel consigliare i prodotti da utilizzare
nella diffusione di regole comportamentali
nel sottolineare l’importanza di avvertire subito tutte le comunità frequentate dal soggetto
nel suggerire di far controllare tutti i componenti della famiglia dal medico curante o da
quello del Distretto o Sisp
5. IL RUOLO DELLA A.S.L.
L’intervento da parte del Servizio della ASL, è di tipo informativo/formativo, ma anche di controllo su
diagnosi, trattamento e prevenzione, e come avviene nel caso di malattie infettive e contagiose di
maggiore gravità, si concentra sui casi concreti, sospetti o accertati.
La diagnosi accurata e la terapia mirata delle patologie infettive e delle parassitosi , normalmente,
hanno un loro ruolo importante nell’arginare i focolai.
In casi particolari, se le circostanze lo richiedono, possono questi servizi programmare, anche, le visite
domiciliari.
Il SISP del Dipartimento di Prevenzione ed il Distretto, pertanto, hanno tra i propri compiti:
- la sorveglianza epidemiologica delle malattie infettive e diffusive
- l’informazione e l’educazione sanitaria della popolazione, in tema di prevenzione
Gli studi epidemiologici sulla pediculosi del capo, come più volte ripetuto, hanno evidenziato che lo
screening, il controllo delle teste a domanda, in ambito scolastico e comunitario, non ha prodotto
alcuna utilità nel ridurre la diffusione di questo insetto.
Nella gestione della pediculosi fondamentale è, pertanto, proprio l’azione d’informazione, di educazione
sanitaria e di sensibilizzazione affidata al SISP, in accordo con altri servizi presenti sul Territorio che si
occupano in varia misura di prevenzione, come l ‘ OPS ( Osservatorio Parassitosi Scolastiche )ed il Distretto.
Tale “ governo ” si sviluppa a vari livelli di prevenzione e di trattamento:
1. predisposizione ed aggiornamento di materiale informativo
2. educazione sanitaria delle Famiglie
- Informazione ed Educazione Sanitaria delle
Famiglie e degli operatori sanitari
- Informazione ed Educazione Sanitaria degli
Insegnanti Referenti, dei rappresentanti di classe,
dei Dirigenti scolastici
- Sorveglianza delle malattie infettive e diffusive
- Gestione delle notifiche delle malattie infettive e
diffusive
3. presenza nelle scuole per riunioni con il personale e/o i genitori su richiesta del Dirigente
Scolastico
4. informazione/formazione, sensibilizzazione e consulenza specificatamente rivolta alle figure
professionali coinvolte nel processo di prevenzione/gestione della pediculosi: Dirigenti
Scolastici, Insegnanti referenti per l’educazione alla salute, Pediatri e Medici di famiglia,
Farmacisti.
5. promozione di una corretta diagnosi
6. uso adeguato di pediculocidi
Alla ASL è, inoltre, affidata, ai sensi del DM 15.12.90 la gestione delle notifiche di pediculosi.
6. IL RUOLO DELLA SCUOLA
L’infestazione da pediculosi non è incompatibile con la frequenza scolastica.
L’allontanamento da scuola, peraltro, non assicura di per sé l’eliminazione del problema.
L’impianto delle ispezioni collettive a scuola ( controllo delle teste degli alunni ) non ha modificato
l’incidenza del fenomeno, né ha contribuito a contenere l’ansia di coloro che sempre invocano interventi
o disinfezioni non necessarie.
Lo screening per la ricerca dei parassiti non è
raccomandato
L’enfasi sulle infestazioni da pediculosi nelle scuole ed il conseguente allarme di genitori e insegnanti su
presunte “epidemie ” e “ focolai “, non giustificano una procedura operativa di controlli Asl, da effettuare
a richiesta ed in tutte le circostanze. La loro efficacia, in termini di prevenzione, non è dimostrata in
quanto la scuola rappresenta solo uno dei luoghi dove avviene il contagio; l’ambiente familiare rimane
fondamentale per la prevenzione.
Le famiglie hanno, infatti, la principale responsabilità nell’ambito della prevenzione, identificazione e
trattamento della pediculosi.
La scuola, tuttavia, condivide con la famiglia
La scuola:
il ruolo educativo nei confronti degli alunni e - condivide con la famiglia il ruolo educativo
- tutela la salute: incoraggia, per combattere la
collabora con l’ASL per una corretta informazione. pediculosi, la famiglia al controllo routinario delle teste
dei propri figli anche se asintomatici
E’ fondamentale la collaborazione degli insegnanti nell’aderire al protocollo di intervento degli operatori
della ASL e nel contenere l’ansia dei genitori, abbandonando il sistema delle richieste di controlli
generalizzati che alimentano la sensazione che la scuola sia “piena di pidocchi” e che favoriscono un
uso indiscriminato di prodotti antiparassitari.
Oltre a curare la comunicazione, la scuola è tenuta, infatti, come per tutte le malattie infettive, a tutelare
la salute degli alunni gestendo eventuali situazioni di rischio.
Nel caso in cui i docenti rilevino negli alunni segni sospetti di pediculosi o nel caso in cui siano gli stessi
genitori a segnalare il caso, la scuola si attiva con le misure previste nel protocollo operativo.
6.a Il Ruolo del Dirigente Scolastico
Il Dirigente Scolastico ha un ruolo chiave nel gestire Il Dirigente Scolastico:
la pediculosi nell’ambito della comunità scolastica. - mantiene la comunicazione tra i genitori,
insegnanti e Asl
Il suo compito è quello di mantenere la comunicazione - sensibilizza i genitori e gli insegnanti al
problema
tra i genitori, gli insegnanti e l’ASL ( SISP e DISTRETTO ) - segnala il caso di pediculosi alla Asl
e di sensibilizzare i genitori e gli insegnanti alla soluzione dei
problemi.
Tali azioni devono essere intraprese, per essere efficaci, indipendentemente dalla presenza di casi di
pediculosi all’interno della scuola.
Temporalmente:
- all’inizio dell’anno scolastico e durante gli incontri con i genitori all’apertura della scuola.
E’ noto, infatti, che durante il periodo di un’epidemia reale o presunta la comunicazione è meno
efficace in quanto inficiata dalla reazione emotiva dei soggetti coinvolti.
- nel caso di sospetto di pediculosi informa tempestivamente la famiglia per evitare possibili contagi
nella comunità frequentata dai bambini ed inoltre
- segnala il caso, in forma anonima, all’ufficio Asl competente.
Il Dirigente Scolastico è, dunque coinvolto nella sorveglianza della pediculosi e, più in generale, delle
malattie infettive, come previsto dall’articolo 40 del D.P.R. 22.12.1967 n° 1518
Per poter intraprendere validamente tale attività, il dirigente scolastico aggiorna e conferma le basilari
conoscenze sulla pediculosi e sulla sua gestione nelle collettività, attraverso le iniziative di
formazione organizzate dalla ASL.
La scuola presenterà richiesta anche telefonica e concorderà con il SISP o il DISTRETTO le modalità
organizzative.
6.b Il ruolo degli Insegnanti
Gli insegnanti ed i Referenti per l’Educazione sanitaria
sono gli operatori più idonei per una corretta
- Sono gli operatori scolastici :
diffusione delle informazioni ed il migliore tramite i più idonei per una valida diffusione delle informazioni
ed il miglior tramite tra l’Asl , le Famiglie ed il Dirigente
tra l’ASL e le Famiglie.
scolastico
- che avvertono il Dirigente scolastico qualora rilevino
L’insegnante è direttamente reso corresponsabile
“ ictu oculi ” segni sospetti di pediculosi
nella sorveglianza delle malattie infettive, e quindi
di questa parassitosi, come avverte l’articolo 40 del D.P.R. 22.12.1967 n° 1518: “ qualora rilevi negli
alunni segni sospetti di malattia infettiva deve informare, in assenza del medico scolastico, il Direttore
della scuola o il Capo d’Istituto ”.
6.c Il ruolo dei Rappresentanti dei genitori
I Rappresentanti dei genitori, analogamente a quanto avviene per altri aspetti dell’attività scolastica,
costituiscono un importante tramite tra l’Istituzione e le Famiglie.
Poiché è impossibile che il SISP e/o il Distretto possa esplicare una efficace informazione incontrando
tutti i genitori, la soluzione più coerente è quella di rivolgersi ai loro rappresentanti, che provvedono a
diffondere le informazioni presso le famiglie.
7. IL RUOLO DEI SERVIZI SOCIALI
Intervengono, per i provvedimenti del caso, nel momento in cui il mancato controllo del bambino da
parte dei genitori possa legittimamente configurare una carenza della funzione genitoriale.
D) IL PROTOCOLLO OPERATIVO PER LA GESTIONE DELLA PEDICULOSI DEL CAPO
NELLE
COMUNITA’ SCOLASTICHE
1. Come si tutela la Comunità
La pediculosi del capo genera, spesso, preoccupazione tra i genitori e può provocare comportamenti di
esclusione potenzialmente dannosi.
La prevenzione e il controllo di questa parassitosi richiedono una comunicazione costante e completa,
il coinvolgimento e la cooperazione del servizio sanitario pubblico, della scuola e delle famiglie; queste
ultime svolgono un ruolo unico e vitale nella diagnosi e nel decorso di questa infestazione.
Mentre i pidocchi non trasmettono malattie, una infestazione è un problema per una comunità.
La pediculosi, infatti, può allarmare e demoralizzare gli allievi, le famiglie e i componenti della
collettività; il concorso, pertanto, e la partecipazione delle istituzioni è indispensabile per il successo del
trattamento e per fornire il supporto e la rassicurazione necessari alle famiglie nel rispetto del diritto del
bambino alla riservatezza mentre è curato.
Lo sviluppo di idonee politiche e di procedure costanti all’interno delle comunità è vitale per la
pianificazione e la gestione generale delle infestazioni; l’impegno nel controllarle per ridurle è
necessario per la salute generale della popolazione.
Gli Obiettivi Primari nel trattare efficacemente l’infestazione dei pidocchi sono quelli di lavorare per
identificare gli individui parassitati.
Il secondo passo, dopo aver identificato la presenza dei pidocchi della testa e avviato un idoneo
trattamento per riportare rapidamente i bambini colpiti in comunità, è di rompere il ciclo delle
reinfestazioni attraverso una comunicazione attenta e ripetuta con le famiglie.
I genitori devono essere istruiti sul trattamento pediculocida idoneo, sulla prevenzione, e sulla
procedure da adottare.
Al contrario, il taglio dei capelli e gli shampoo antiparassitari non servono a impedire il contagio e non
vanno usati a scopo preventivo.
Ci sono altri aspetti supplementari per arrestare una infestazione: la promozione delle corresponsabilità,
l’elaborazione di politiche e di procedure amministrative adatte e costanti, la formazione completa e
l’adozione di linee guida.
La famiglia opera nelle questioni di salute, ma la pediculosi è quella in cui ha un ruolo principale,
lavorando con altre figure e assumendo, insieme a queste, la sua parte di responsabilità come
componente di una comunità.
In questo approccio multidisciplinare essa interagisce con la scuola, con il medico di famiglia, con il
farmacista e con gli operatori della sanità pubblica, protagonisti che dirigono la cura in modo da
promuovere l’uso di trattamenti basati su prove piuttosto che su rimedi domestici trasportati per sentito
dire nella comunità; che ricercano e generano politiche corrette, sviluppate nell’ambito della legislazione
nazionale; che sviluppano linee guida, raccomandazioni che dissipano miti e stigmi.
Un documento procedurale completo deve includere la descrizione di processi che la scuola deve
seguire, di informazioni sulle modalità di come i genitori possano essere avvisati di un’infestazione di
pediculosi, del tipo di terapia da adottare, di nozioni comportamentali da prendere e di sufficienti
conoscenze scientifiche sul parassita; deve indicare parametri specifici che spiegano quando informare
i funzionari di sanità pubblica.
I criteri devono essere osservati come una guida di riferimento piuttosto che una regola rigida,
considerando ciascuna situazione volta per volta.
2. La famiglia
La famiglia svolge il ruolo fondamentale nel controllo della pediculosi del capo nelle comunità
per rilevare la presenza di parassiti o di uova tra i capelli, praticando se necessario il trattamento
dell’infestazione.
Per i genitori un modo semplice per assicurare l’ispezione continua è quello di lavare i capelli ai bambini
circa due volte alla settimana con uno shampoo normale e di controllare ogni volta l’eventuale presenza
di lendini alla base dei capelli.
Nel caso di infestazione accertata da pidocchi – prurito intenso, presenza di parassiti o lendini che si
trovano a non più di 5 – 10 millimetri dalla radice del capello - la famiglia deve:
o Avvertire immediatamente la Scuola e la Comunità frequentata per favorire l’attivazione di un
controllo da parte degli altri genitori dei bambini.
o Rivolgersi al proprio medico curante o al medico di sanità pubblica o all’assistente Sanitaria del
distretto per avere le indicazioni sugli opportuni trattamenti da effettuare e per le modalità di
riammissione
o Effettuare il trattamento seguendo correttamente le istruzioni del foglietto illustrativo del prodotto
utilizzato e quelle ricevute o riportate sul materiale informativo predisposto dal Dipartimento di
Prevenzione
o Attivare un controllo su tutti gli altri familiari conviventi che hanno avuto un possibile contatto con
il caso accertato.
3. La scuola
Nell’ambito delle attività di controllo della pediculosi nelle scuole possono presentarsi:
o Azioni routinarie: indipendentemente o in risposta alla segnalazione del caso di pediculosi
o Azioni straordinarie: in risposta alla segnalazione di casi o focolai epidemici di pediculosi
3.a Azioni routinarie ( infestazione sul singolo bambino )
All’inizio di ogni anno scolastico a cura della scuola viene distribuita alle famiglie:
1. una scheda informativa ( Modello A ) predisposta dal SISP e/o dal DISTRETTO contenente
tutte le informazioni sulla pediculosi, sulle modalità di controllo della testa adatte ad evidenziare
la presenza del parassita e sulle modalità di riammissione scolastica.
2. la scheda denominata “ Diario del Pidocchio “ ( allegato X ). Questa è una tabella sulla quale i
genitori annotano l’avvenuto controllo settimanale secondo le modalità delle note informative
del SISP e/o DISTRETTO, nonché i prodotti usati per il trattamento e le date della loro
applicazione.
L’adozione del Diario del Pidocchio deve essere preceduta dall’attività educativa e informativa dell’ASL
diretta soprattutto ai Referenti per l’educazione sanitaria e ai rappresentanti dei genitori che
trasmetteranno l’informazione alle famiglie e agli insegnanti.
Qualora si verifichi che:
1. L’insegnante noti segni evidenti di infestazione per la presenza “ ictu oculi ” = cioè con
“ la semplice osservazione ” , senza nessuna ispezione, di numerose lendini e/o del parassita
sui
capelli di un singolo bambino o un frequente grattamento della testa, segnala la sospetta
pediculosi al Dirigente scolastico ai sensi dell’articolo 40 del D.P.R. 22.12.1967 n° 1518,che
ne dà comunicazione ai genitori e/o tutori inviando:
una lettera in cui li informa della sospetta pediculosi e richiede:
- un certificato medico** o una autocertificazione di avvenuto trattamento ai fini
della riammissione scolastica ( Allegato A )
- un certificato medico di non avvenuto trattamento per l’assenza di parassiti e/o
lendini
il modello per l’autocertificazione di avvenuto trattamento ai fini di della riammissione
scolastica ( Allegato… )
la copia della Scheda informativa ( Modulo A ) sulla pediculosi e copia della scheda
denominata “ Diario del Pidocchio “ ( allegato X ) già distribuite all’inizio dell’anno scolastico
Il Dirigente scolastico fa la segnalazione al SISP del distretto competente per territorio
** In situazioni di criticità non altrimenti controllabili ( alto numero di casi e/o focolai epidemici che
ricorrono ininterrottamente per oltre due mesi ), la Direzione Scolastica e/o il SISP e/o il DISTRETTO
qualora quest’ultimi vengano informati dal Dirigente Scolastico, hanno la facoltà di richiedere:
- la certificazione medica finalizzata alla riammissione scolastica, in luogo
dell’autocertificazione del genitore, ai singoli casi
- la certificazione medica finalizzata alla riammissione scolastica, in luogo
dell’autocertificazione del genitore, agli alunni dell’intera classe dove si sono
verificati i casi o, nelle situazioni più gravi, a tutti gli alunni del plesso.(MODELLO
E).
Sino alla data prevista per la presentazione della certificazione medica saranno sospese le
attività che prevedono gruppi di alunni di classi diverse.
Alla prima segnalazione di casi di ogni anno scolastico, di qualunque plesso si tratti, viene data
informazione scritta da parte del Dirigente Scolastico a tutti i plessi o sedi staccate dell’Istituzione
Scolastica come da MODELLO B.
La comunicazione non ha carattere allarmistico, ma serve a richiamare l’attenzione sulla necessità di
intensificare il controllo da parte dei genitori, data la frequenza di varie situazioni di comunità da parte
degli studenti anche al di fuori dell’ambito scolastico.
La trasmissione tramite fomiti è ritenuta possibile, anche se meno frequente di quella per contatto
diretto.
Nelle scuole si potranno adottare le seguenti misure di prevenzione:
- utilizzare armadietti ad uso del singolo bambino nelle scuole dell’infanzia,
- appendere giacche e cappotti in modo distanziato nelle scuole primarie e secondarie.
Ove ciò non fosse possibile, le famiglie provvederanno a dotare gli alunni di un sacchetto in cui
inserire gli indumenti personali prima di riporli o appenderli.
A seconda dell’età degli alunni, cominciando dal primo mese di scuola, i docenti prevedono interventi
didattici nei confronti dei bambini per educarli ad evitare o ridurre i comportamenti a rischio.
Il referente della ASL raccoglie con cadenza mensile le autocertificazioni di avvenuto trattamento
disinfestante e gli eventuali certificati medici di riammissione e ne invia copia al SISP e all’OSP
( Osservatorio Parassitosi Scolastiche ), ai fini della valutazione epidemiologica della diffusione della
pediculosi.
3.b Azioni straordinarie ( segnalazione di due o più casi nella stessa classe )
Fanno seguito alla segnalazione di due o più casi in una classe ( focolaio epidemico ).
Si attua la formula del “ triage ” semplificato e modificato ( termine francese che indica cernita –
smistamento ); è, questo, un sistema utilizzato per selezionare i soggetti interessati.
Il metodo del triage usa un codice colore per rendere universalmente identificabile l'urgenza del
trattamento per ogni singolo soggetto:
• Codice Verde ( urgenza minore )
• Codice Giallo ( urgenza )
• Codice Rosso ( emergenza )
Si differenziano nel modello operativo, pertanto, tre livelli di intervento.
1. Codice
verde
Alla segnalazione di due o più casi nella stessa classe da parte dell’insegnante e/o del genitore, e/o dal
SISP o informato dalla segnalazione del medico curante,
il Dirigente Scolastico:
1. invia ai genitori e/o tutori dei bambini con sospetta pediculosi:
una lettera in cui li informa della sospetta pediculosi, segnala l’opportunità di una visita medica e
richiede il certificato medico ai fini della riammissione scolastica ( Allegato )
la copia della scheda “ Diario del Pidocchio ”, adottata come strumento in accordo con il
SISP e/o DISTRETTO, su cui i genitori annoteranno sia l’avvenuto trattamento sia i controlli
effettuati
( Allegato )
la copia della scheda informativa dell’ASL sulla pediculosi già distribuita all’inizio dell’anno
scolastico
2. invia ai genitori dei bambini senza pediculosi che frequentano la stessa classe:
una lettera standard in cui informa i genitori dei casi di sospetta pediculosi verificatisi nella
classe
( Allegato C ) e richiama la necessità di incrementare i normali controlli del cuoio capelluto e dei
capelli, già rientranti nelle normali cure parentali
la copia della scheda “ Diario del Pidocchio ” su cui i genitori annoteranno i controlli effettuati
( Allegato )
la copia della scheda informativa dell’ASL sulla pediculosi già distribuita all’inizio dell’anno
scolastico
3. convoca, su segnalazione dell’insegnante, i genitori che hanno omesso la compilazione del
“ Diario del Pidocchio ” per un colloquio informativo finalizzato alla loro
responsabilizzazione.
Per gli alunni delle altre classi dello stesso plesso è previsto un avviso sul diario a carattere
generale della presenza di casi nella scuola.
4. fa la segnalazione al SISP del Distretto competente per territorio.
Il Dirigente Scolastico valuterà l’opportunità di sospendere le attività che prevedono gruppi di alunni
di classi diverse.
Su richiesta del Dirigente scolastico il SISP, il DISTRETTO o OPS organizzano interventi
d’informazione per i genitori e/o i docenti presso le sedi scolastiche.
l’ Insegnante:
controlla settimanalmente il “ Diario del Pidocchio “
segnala al Dirigente Scolastico gli alunni i cui genitori hanno omesso la sua compilazione
il referente dell’ASL:
raccoglie con cadenza mensile i certificati medici di riammissione scolastica e ne invia copia al
SISP e all’ OSP ai fini della valutazione epidemiologica della diffusione della pediculosi
raccoglie la scheda “ Diario del Pidocchio ” per le valutazioni epidemiologiche, elaborando la
compliance dei genitori, gli eventuali trattamenti incongrui…
Se il bambino risulta positivo al controllo e viene regolarmente trattato, la dichiarazione
dell’avvenuto trattamento sul “ Diario del Pidocchio ” può sostituire l’autocertificazione
dell’avvenuto trattamento, e pertanto può essere sufficiente ai fini della riammissione a scuola.
Nel caso si evidenzino comportamenti non collaborativi od ostruzionistici da parte dei genitori,
che possono concretizzarsi nella mancata compilazione del Diario o nell’utilizzo di prodotti inefficaci o
nella negazione del problema anche in presenza di segni evidenti di infestazione, il Dirigente scolastico,
concordemente con il SISP o DISTRETTO, ha la facoltà di richiedere un certificato del medico curante
per la riammissione in collettività.
2. Codice giallo
Nel caso in cui nei 30 giorni successivi, nonostante siano state attuate le azioni precedenti, vi sia la
segnalazione nella stessa classe di due o più reinfestazioni
il Dirigente Scolastico:
informa il SISP o il DISTRETTO della situazione epidemica con nota scritta, inviata tramite fax,
riportante il numero dei casi, la classe interessata, i provvedimenti adottati
adotta i provvedimenti indicati nel 1° livello
il referente dell’ASL:
valuterà la situazione epidemiologica per l’eventuale adozione di ulteriori iniziative
predispone un lettera informativa ai genitori,
- ribadendo le misure che ogni famiglia deve adottare e
richiede il certificato medico ai fini della riammissione a scuola
In caso di frequenti recidive, legate spesso alla scarsa sensibilità del problema da parte di alcuni
genitori, sarà necessario, per poter frequentare la comunità i casi accertati e sospetti esibiscano
certificazione medica di non contagiosità, e nel caso questo non avvenga gli alunni dovranno
essere allontanati fino alla presentazione della documentazione necessaria
Qualora si verifichino situazioni di particolare gravità, la certificazione di non contagiosità potrà essere
richiesta da parte del Dirigente Scolastico per intere classi.
3 Codice
rosso
Si configura un terzo livello qualora, nonostante siano state poste in essere azioni previste dai primi due
livelli di intervento, vi sia la segnalazione, in una stessa classe, di focolai epidemici che ricorrono
ininterrottamente nei 2 mesi successivi all’applicazione dei provvedimenti previsti nel 2° livello.
In questa evenienza
il Dirigente Scolastico:
informa il referente della ASL ( SISP – DISTRETTO ) della situazione epidemica con nota
scritta, inviata mediante fax, riportante il n° dei casi, la classe interessata, i provvedimenti già
adottati
adotta i provvedimenti indicati nel 1° livello
ha la facoltà di effettuare una segnalazione ai Servizi Sociali, nel caso in cui il mancato
controllo del bambino da parte dei genitori possa legittimamente configurare una carenza della
funzione genitoriale.
può richiedere la certificazione di non contagiosità
il referente dell’ASL:
procede alla valutazione delle possibili criticità, errori nelle modalità di trattamento, utilizzo di
prodotti inefficaci, mancato controllo da parte dei genitori e/o tutori
predispone una nota informativa ai genitori sulla situazione epidemica in corso riaffermando le
misure di profilassi che ogni famiglia deve adottare per rilevare la periodicità dei controlli, i
trattamenti effettuati e quali prodotti siano stati usati e chiede
richiede il certificato medico ai fini della riammissione a scuola
richiede il certificato di non contagiosità, in caso di criticità, ai fini della riammissione a
scuola*
convoca, ove ritenuto opportuno, i genitori reticenti per un colloquio informativo finalizzato alla
loro responsabilizzazione
L’adozione delle schede del Diario del pidocchio, compilate dai genitori, rende disponibili dati utili per la
migliore valutazione delle criticità.
* La certificazione di non contagiosità dovrà essere rilasciata presso la sede SISP o del distretto
territorialmente competente, previa visita di controllo, in presenza di uno degli esercenti la
patria potestà o di un suo delegato.
4. L’ Azienda Sanitaria Locale
Il ruolo del SISP e del DISTRETTO è quello di offrire conoscenze ed informazioni specifiche
attraverso azioni educative rivolte alle Famiglie, ai Dirigenti scolastici e agli Insegnanti.
All’inizio di ogni anno scolastico l’ASL fornisce alle scuole pubbliche e private ed ai nidi, una
nota informativa per gli insegnanti ed una per i genitori sulla prevenzione ed il trattamento della
pediculosi del capo, accompagnato dal protocollo.
Gli operatori sanitari possono avere un ruolo attivo nell’addestrare insegnanti ed altri operatori scolastici
a individuare il problema, fornire materiale divulgativo che possa aiutare le famiglie a riconoscere e
trattare in modo adeguato la pediculosi.
Infatti, una delle più frequenti cause di insuccesso nell’affrontare la pediculosi è costituito
dall’incapacità delle famiglie a riconoscere le lendini.
L’Asl gestisce tali iniziative di sensibilizzazione utilizzando le modalità che ritiene più idonee in rapporto
alla situazione locale.
La programmazione dell’attività informativa - formativa ai fini della prevenzione e del controllo della
pediculosi è bilanciata sulla base delle risorse disponibili, tenendo conto della priorità esistenti
nell’ambito della prevenzione.
In relazione all’evoluzione degli studi scientifici la ASL provvede anche alla redazione ed
all’aggiornamento del materiale informativo, modellandone i contenuti in base alla situazione locale; ne
invia copia alle scuole ed ai comuni.
Intraprende, inoltre, iniziative per i Medici di famiglia, per Pediatri di libera scelta e per i Farmacisti.
Il controllo sistematico dei bambini da parte della ASL in assenza di casi è una procedura di
comprovata inutilità.
Non vi sono, inoltre, evidenze a sostegno del controllo sistematico dei bambini da parte dalla ASL, in
corso di epidemie, per cui anche tale procedura non è raccomandata.
Nel controllo delle epidemie appare decisiva l’attività educativa perché i fallimenti terapeutici, e pertanto
il reiterarsi dei focolai, sono generalmente correlati all’uso improprio dei farmaci o a prodotti inefficaci.
Fornire una educazione di qualità rende necessario conoscere le pratiche di trattamento eseguite dalle
famiglie, ricercare e richiamare quelle sbagliate per correggerle.
L’effetto delle istruzioni dipende dal soddisfacimento di bisogni specifici, quali le barriere linguistiche o il
livello di formazione dei genitori.
L’approccio più valido è quello di progettare e presentare le informazioni in formati differenti e in un
senso più espressivo per raggiungere il pubblico ed essere comprese adeguatamente in modo che
possano essere eseguite.
E’ importante, come già affermato, fornire informazioni in modo proattivo, così come durante le
infestazioni.
I servizi sanitari possono intervenire direttamente nel caso di Focolai scolastici estesi e quando diventa
indispensabile contenere l’ansia dei genitori.
In caso di criticità potrà essere necessario il rilascio della certificazione di non contagiosità che
dovrà essere rilasciata presso la sede SISP o presso il Distretto, previa visita di controllo, in
presenza di uno degli esercenti la patria potestà del bambino/a o di un suo delegato.
Gli operatori dell’Asl possono cooperare con le Autorità scolastiche per effettuare una rapida
valutazione dell’estensione del problema, raccomandare il trattamento, assicurare la certificazione
prima della riammissione a scuola ed effettuare la sorveglianza dopo 10 – 15 giorni per verificare se
l’infestazione collettiva sia stata risolta.
Nella maggior parte dei casi, tuttavia, l’intervento degli operatori sanitari non è necessario.
Le scuole che hanno ricevuto informazioni adeguate su come riconoscere ed affrontare la pediculosi
del capo, possono gestire autonomamente il problema.
Il SISP provvede a notificare il focolaio epidemico secondo le modalità previste dal DM 15.12.1990.
POSSIBILE MODELLO OPERATIVO SERVIZIO ASL
Segnalazione di caso sospetto 1) del medico curante
Il servizio contatta telefonicamente la
famiglia e
- si accerta:
a) che sia in possesso delle informazioni
sulla
prevenzione
b) che sia stato eseguito correttamente il
trattamento
- convoca:
tutti i figli minori per un controllo presso
l’ambulatorio
Non occorre riammissione
Il servizio verifica:
- se si tratta di caso ( presenza del
parassita e/o di
lendini ad una distanza dal cuoio
capelluto inferiore a
circa 1 – 1,5 cm
- se si tratta di caso accertato controlla:
a) che la famiglia sia in possesso delle
informazioni
sulla prevenzione
b) che sia in grado di eseguire
correttamente il
trattamento
- convoca:
tutti i figli minori per un controllo
presso l’ambulatorio
Non occorre riammissione
CONTROLLO AMBULATORIALE
2 del dirigente scolastico o dello stesso
genitore e/o tutore
Caso accertato Presenza del parassita e/o di lendini ad
una distanza di
almeno 1-1,5 cm dal cuoio capelluto
- consigliare il trattamento medicato
- accertarsi che la famiglia sia in
possesso delle informazioni sulla
prevenzione ed abbia effettuato
correttamente il trattamento
- le raccomandazioni sul controllo, la
prevenzione e la terapia vanno estese a
tutti i familiari e conviventi
Nessun provvedimento di allontanamento
Caso dubbio Presenza di lendini esclusivamente ad
- consigliare il trattamento medicato solo
se è trascorsa
una settimana almeno da una
precedente cura
- fissare nuovo controllo ambulatoriale a
bonifica
effettuata
Nessun provvedimento di allontanamento
una distanza maggiore
In casi particolari può essere effettuata una visita domiciliare
Non è prevista, di norma, la segnalazione al Dirigente scolastico per l’allontanamento
da scuola.
Se il genitore ritiene opportuno tenere a casa il figlio non è necessaria la riammissione
5. I Medici di Famiglia e i Pediatri di libera scelta
Il Medico di famiglia o il Pediatra interviene in due occasioni:
allorché il genitore, in base al controllo settimanale, sospetta la presenza del parassita e si reca
al curante per la conferma della diagnosi e per la prescrizione del trattamento
allorché il Dirigente scolastico richiede un certificato medico ai fini della riammissione scolastica
( Circolare Ministeriale n° 4 del 13.03.1998 )
In entrambi i casi il medico curante accerta la presenza dell’infestazione e prescrive il trattamento.
Questi, inoltre, attua le misure di prevenzione in ambito familiare e denuncia il caso al SISP.
Nella segnalazione dovrà essere specificata la scuola e la classe frequentata dal bambino.
Ognuno deve svolgere il suo compito in maniera coordinata ed efficiente
Ai genitori dei bambini che frequentano
una collettività spetta la responsabilità
principale della prevenzione, e
identificazione
della pediculosi attraverso un controllo
sistematico e regolare dei propri figli.
I genitori sono anche responsabili per le
tempestive applicazioni del trattamento
prescritto
Il dirigente scolastico deve disporre
l’allontanamento obbligatorio
del bambino e inviare ai genitori una
lettera in cui è richiesto un
certificato medico o una
autocertificazione di avvenuto
trattamento ai fini
della riammissione a scuola
Il medico curante ( pediatra o medico di
famiglia ) ha il compito di fare la
diagnosi, prescrivere il trattamento
specifico antiparassitario, e certificare
l’inizio del trattamento per la
riammissione a scuola
1
L’insegnante che nota segni evidenti
di infestazione sul singolo bambino,
ha il dovere di segnalare la sospetta
pediculosi al dirigente scolastico
3
Il personale sanitario della ASL
è responsabile per l’informazione e
l’educazione sanitaria della popolazione
in tema di prevenzione
5
2
4
SINTESI
La responsabilità principale della prevenzione, identificazione e trattamento della pediculosi è dei
genitori del bambino che frequenta una collettività; tra le normali cure parentali va incluso, infatti,
anche il controllo settimanale dei capelli del bambino per identificare eventuali lendini o parassiti.
Sebbene le Famiglie abbiano la principale responsabilità nell’ambito della prevenzione, identificazione e
trattamento della pediculosi, la Scuola ha un ruolo fondamentale nel sostenere le famiglie in tale attività,
mentre i Servizi Sanitari intervengono per:
l’informazione e l’educazione sanitaria delle Famiglie
l’informazione e l’educazione sanitaria degli Insegnanti e dei Dirigenti scolastici
l’informazione e la formazione di Medici curanti e dei Farmacisti
la gestione delle notifiche di pediculosi ai sensi del D.M. 15 – 12 – 1990
SCHEMATIZZAZIONE DELLE AZIONI
FAC SIMILI DOCUMENTAZIONE E MODULISTICA
- - MODELLO A: lettera del Dirigente Scolastico alle sedi staccate da inoltrare alla prima
segnalazione di casi dell’anno scolastico ( fac-simile )
- - MODELLO B: lettera del Dirigente Scolastico destinata ai genitori dei bambini con
infestazione da pidocchio del capello ( caso singolo )
- - MODELLO C: lettera del Dirigente Scolastico destinata ai genitori dei bambini con
infestazione da pidocchio del capello ( due o più casi )
- - MODELLO D: lettera del dirigente scolastico destinata ai genitori dei bambini senza
infestazione da pidocchio del capello ma che frequentano altri bambini con pediculosi
- - MODELLO D1: lettera del dirigente scolastico destinata ai genitori dei bambini senza
infestazione da pidocchio del capello ma che frequentano altri bambini con pediculosi
- - MODELLO E: provvedimento del Dirigente Scolastico in situazioni di criticità ed inerente
alla richiesta del certificato medico per la riammissione a tutti gli alunni delle classi colpite o
dell’intero plesso scolastico
- - MODELLO F: Autocertificazione per la riammissione scolastica
- - MODELLO F1: Autocertificazione per la riammissione scolastica
- - ALLEGATO G: Il Quaderno del Pidocchio
- - ALLEGATO G1: Scheda informativa “ Norme igienico-profilattiche per il controllo della
diffusione della pediculosi ” ( Predisposto dalla ASL )
La pediculosi non è
un’emergenza
sanitaria; non
trasmette nessuna
malattia.
L’unico disturbo è il
prurito
® E’ BENE RICORDARE
La presenza di
lendini non vitali,
distanti dalla radice
del capello, non è
indice di infestazione
e non richiede altro
trattamento
Nessuna attività
parascolastica deve
essere sospesa a
causa di infestazioni
segnalate nelle
classi
I bambini trattati possono riprendere la frequenza scolastica e le attività parascolastiche
» INSEGNANTE
AZIONI ROUTINARIE
• Inizio Anno Scolastico
Scheda Informativa
( su pediculosi,controllo, riammissione )
• Singola Infestazione
» SISP e/o DISTRETTO
• Informazione ed Educazione Sanitaria
Scheda Informativa Allegato A
1° CODICE VERDE ( DUE O PIU’ CASI )
» INSEGNANTE
• Ai Genitori dei bambini infestati
• Ai Genitori dei bambini non infestati
2° CODICE GIALLO ( 30 GIORNI SENZA RISULTATO )
» SISP e/o DISTRETTO
AZIONI STRAORDINARIE
• Ai Genitori Nota Informativa sulla situazione dell’epidemia
Informazione ed Educazione Sanitaria
» INSEGNANTE
•
• Ai Genitori come al 1° Livello …e… Diario del Pidocchio
•
DIARIO DEL PIDOCCHIO
» SISP e/o DISTRETTO Attività Educativa e Informazione agli Insegnanti e Rappresentanti di classe
» INSEGNANTE Consegna e Controllo del Diario del Pidocchio – Segnalazioni Omissioni ad Dirigente
» DIRIGENTE SCOLASTICO Convocazione e Colloquio con i Genitori non aderenti
3° CODICE ROSSO ( 60 GIORNI DALL’INIZIO DELL’EPIDEMIA SENZA RISULTATO )
» SISP e/o DISTRETTO e INSEGNANTE Analisi delle Criticità e degli Errori
» DIRIGENTE SCOLASTICO
Scheda Informativa
Scheda Informativa
Valuta se richiedere il Certificato Medico per la Riammissione
Valuta se segnalare il caso ai Servizi Sociali
Allegato A
Allegato B
SCHEMA PER LA GESTIONE DI UNA PRESUNTA INFESTAZIONE DI PEDICULOSI DEL CAPO IN
UNA SCUOLA
Si sono
trovate
lendini sui
capelli
SI
Ispezionare i
capelli alla ricerca
dei pidocchi
Si sono
trovati
pidocchi con
la scansione
dei capelli
SI
a) AZIONI RACCOMANDATE
NO
• Informare i genitori, a fine giornata, della
sospet6ta pediculosi
• Fornire informazioni sulla biologia dei pidocchi e
sui metodi per eliminare l’infestazione
Non trattare
Reispezionare
periodicamente i capelli
NO
b) AZIONI INGIUSTIFICATE
• Esclusione o quarantena
• Segnalazione della classe ai genitori
• Screening della popolazione scolastica
• Disinfestazione degli ambienti scolastici
• Segnalare il caso ai servizi di assistenza
sociale
• Sigillare in buste di plastica capi di
® Lettera
Intestazione della Scuola
MODELLO A
Il pidocchio (Pediculus humanus capitis) è un insetto che vive e si riproduce solo sulla testa
dell’uomo, lontano dalla testa non ha possibilità di sopravvivere perché non trova nutrimento, si
muove abbastanza velocemente fra i capelli e può passare da una persona all’altra sia
direttamente (per contatto), sia indirettamente (ad esempio indossando indumenti infestati come
cappelli, berretti, sciarpe eccetera o usando pettini e spazzole infestati). Lontano dalla testa
questo parassita muore dopo poche ore per cui non è necessaria alcuna disinfestazione dei
locali; le indicazioni ministeriali raccomandano soprattutto la prevenzione che si attua solo
attraverso il controllo frequente delle teste, pettinando i capelli con pettini a denti molto fitti e
non utilizzando senza necessità sostanze pericolose necessarie solo in caso di contagio, ma
inefficaci altrimenti. La sua azione provoca un insopportabile prurito alla testa.
È bene si sappia che il contagio può avvenire in tutti quegli ambienti (non solo a scuola) in
cui si raccolgono insieme più persone che avvicinano fra loro le teste o che si scambiano pettini,
sciarpe, cappelli eccetera. In casa il contagio è possibile anche attraverso la biancheria.
Per rilevare l’infestazione è necessario ispezionare accuratamente la testa, magari
aiutandosi con una lente di ingrandimento, dedicando particolare attenzione alle zone prossime
alle orecchie ed alla nuca. Può essere difficile osservare i pidocchi, molto più evidenti sono le
loro uova, dette anche “lendini”, bianche e lucide che schiudono dopo circa otto o dieci giorni,
che si distinguono facilmente dalla forfora perché sono saldamente attaccate ai capelli e quindi
non cadono facilmente a terra.
L’infestazione non è necessariamente conseguenza di mancata igiene, è bene, tuttavia, in
caso di segnalazioni di infestazioni, è importante ispezionare ogni giorno la testa, pettinare con
pettine a denti fitti e spazzolare i capelli.
Una volta accertata la presenza dei pidocchi (adulti o uova) bisognerà subito procedere
alla loro completa eliminazione e ad un’accurata ispezione di tutti i componenti del nucleo
familiare. In passato si ricorreva principalmente al taglio completo dei capelli; oggi questo
intervento non è più necessario (in alcuni casi può essere una inutile umiliazione), tuttavia è
bene accorciare i capelli per semplificare l’ispezione, facilitare il lavaggio del capo e, quando
necessario, per agevolare l’applicazione di prodotti antiparassitari che sono necessari solo nei
casi di accertata infestazione, ma adottando le dovute precauzioni. Non è assolutamente
necessario utilizzare alcun antiparassitario se non si è accertata l’avvenuta infestazione, anzi
l’uso non controllato è dannoso e può essere controproducente.
Il prodotto deve essere di specifico impiego per uso umano, acquistato in farmacia ed
usato seguendo scrupolosamente sia il consiglio del medico che le modalità scritte nell’etichetta.
La terapia deve essere gestita dal medico di famiglia e va ripetuta a distanza di non più di 7-10
giorni, per almeno 30 giorni, in quanto una sola applicazione non è sufficiente ad eliminare il
parassita al 100% e soprattutto perché la sua efficacia sulle lendini è scarsa o nulla. Biancheria e
indumenti vanno lavati a temperatura superiore a 60°C. Pettini e spazzole vanno immersi in una
bacinella contenente shampoo antiparassitario per oltre 10 minuti.
In base alla normativa vigente, la C.M. sanità n. 4 del 13/3/98, la frequenza scolastica è
interdetta fino all’avvio di idoneo trattamento certificato per autocertificazione o dal medico
curante e non sono necessarie misure di disinfestazione ambientale.
Solo la famiglia può assicurare la sorveglianza continua dei bambini, la loro igiene
personale e la cura dei soggetti colpiti; la scuola contribuisce all’educazione igienico sanitaria
dei bambini e svolge una competente vigilanza contro la diffusione del parassita.
® Lettera
Ai genitori dei bambini
con sospetta infestazione da pidocchio del capello
( caso singolo )
Intestazione della Scuola
Ai genitori di
……………………………..
Il Dirigente Scolastico
MODELLO B
Si informa che, su segnalazione dell’insegnante, suo figlio/a potrebbe essere affetto da pediculosi
del cuoio capelluto.
Si dispone, pertanto, in via precauzionale il suo allontanamento dalla comunità scolastica,
consigliando di sottoporlo a visita presso il medico curante, per la conferma e la eventuale prescrizione
del trattamento.
Poiché un corretto trattamento antipediculosi riduce molto il rischio di trasmissione, il bambino/a potrà
essere riammesso/a in classe il giorno successivo la sua prima applicazione.
L’avvenuto trattamento, necessario per la riammissione scolastica, può essere dichiarato tramite
autocertificazione scritta di uno dei genitori/tutori – si allega fac simile – oppure certificato dal medico
curante.
Nel caso in cui vostro figlio/a risultasse affetto/a da pediculosi, è necessario che anche gli altri
componenti della famiglia siano controllati con attenzione e, nel caso di ritrovamento di lendini o pidocchi
sulla loro testa, siano sottoposti allo stesso trattamento.
L’avvenuto trattamento, le modalità con cui è stato effettuato ed i controlli eseguiti su suo figlio/a
devono essere riportati sulla scheda “ Diario del Pidocchio ” che si allega.
Ad ogni buon conto si allega la scheda informativa predisposta dalla ASL contenente utili informazioni
sulla pediculosi del capo.
Si informa infine, che analoga segnalazione è stata fatta al Servizio di Igiene Pubblica per l’adozione
di ogni provvedimento ritenuto necessario al contenimento della parassitosi nella comunità scolastica.
Si ringrazia per la collaborazione e si porgono cordiali saluti.
Data: giorno/mese/anno
® Lettera
Il Dirigente Scolastico
Ai genitori dei bambini
con sospetta infestazione da pidocchio del capello
( due o più casi )
Intestazione della Scuola
Ai genitori di
……………………………..
MODELLO C
Si informa che, su segnalazione dell’insegnante, suo figlio/a potrebbe essere affetto da pediculosi del
cuoio capelluto.
Si dispone, pertanto, in via precauzionale il suo allontanamento dalla comunità scolastica,
consigliando di sottoporlo a visita presso il medico curante, per la conferma e la eventuale prescrizione
del trattamento.
Nel caso in cui vostro figlio/a risultasse affetto/a da pediculosi, è necessario che anche gli altri
componenti della famiglia siano controllati con attenzione e, nel caso di ritrovamento di lendini o pidocchi
sulla loro testa, siano sottoposti allo stesso trattamento.
Poiché nella classe frequentato/a da suo figlio/a si sono verificati più casi di pediculosi, per la
riammissione scolastica è necessario produrre un certificato medico.
L’avvenuto trattamento, le modalità con cui è stato effettuato ed i controlli effettuati devono essere
riportati sulla scheda “ Diario del Pidocchio ” che si allega.
Si sottolinea che un corretto trattamento antipediculosi riduce molto il rischio di trasmissione ed il
bambino/a potrà essere riammesso/a in classe il giorno successivo la sua prima applicazione.
Ad ogni buon conto si allega la scheda informativa contenente utili informazioni sulla pediculosi del capo.
Si ringrazia per la collaborazione e si porgono cordiali saluti.
Data: giorno/mese/anno
® Lettera
Il Dirigente Scolastico
Ai genitori dei bambini
senza infestazione da pidocchio del capello
che frequentano altri bambini con pediculosi
Intestazione della Scuola
Ai genitori di
……………………………..
MODELLO D
A seguito della segnalazione di casi di pediculosi del capo ( pidocchi ) presso la classe frequentata
da vostro figlio/a, vi preghiamo di garantire un controllo accurato e periodico dei capelli, al fine di
rintracciare in tempo l’eventuale presenza dei parassiti o delle loro uova ( lendini ).
I prodotti che si trovano in farmacia non hanno una azione preventiva, pertanto, devono
essere utilizzati solo in caso di infestazione certa, in atto.
In casi dubbi, si consiglia di consultare il proprio medico curante o il personale medico del Servizio di
Igiene del vostro distretto o del Distretto.
Si ricorda che per evitare l’infestazione da pidocchi della testa ( pediculosi ) è necessario adottare
alcuni semplici, ma efficaci, accorgimenti:
Non scambiare o prestare oggetti personali come pettini, sciarpe, cappelli, berretti, nastri per
capelli, spazzole
Non ammucchiare i capi di vestiario
Controllare i capelli almeno una volta la settimana; nel caso dubbio consultare il vostro medico
curante
Nel caso di infestazione di un componente della famiglia, controllare con attenzione la testa di
tutti i familiari: se viene ritrovata una lendine o un pidocchio, applicare con cura il trattamento
seguendo le indicazioni riportate sulla scheda informativa allegata, predisposta dalla ASL, o
consultare il vostro medico curante
Si confida nella Vostra collaborazione al fine di evitare l’ulteriore diffusione dell’infestazione
Data: giorno/mese/anno
® Lettera
Il Dirigente Scolastico
Ai genitori dei bambini
senza infestazione da pidocchio del capello
che frequentano altri bambini con pediculosi
Intestazione della Scuola
MODELLO D1
Sono tornati……
Cari genitori/tutori/accompagnatori,
Mi è stato riferito che alcuni alunni della scuola potrebbero avere i pidocchi e chiedo la vostra
cooperazione per controllare i capelli di vostro figlio questa settimana (inserire data da ___/___/_____ a
___/__/_______ ).
I pidocchi non trasmettono malattie infettive – essi vengono trasmessi mediante contatto diretto con la
testa di qualcuno che ne è infestato. Potrà rassicurarvi sapere che i pidocchi si trovano comunemente in
posti diversi da (inserire il nome delle scuole, sezioni). I pidocchi sono molti comuni tra i bambini in età
scolare, e sono creature estremamente adattabili. Sono riusciti a sopravvivere vivendo solamente sugli
umani per migliaia di anni
Cosa potete fare?
Chiedo la vostra cooperazione nel controllare i capelli del vostro bambino, e nel caso che troviate dei
pidocchi o le loro uova, sottoporre a trattamento i capelli del bambino.
Vi prego di consultare l’allegato opuscolo Trattamento e Controllo dei pidocchi Questo opuscolo contiene
linee guida informative relative alla scoperta e al trattamento dei pidocchi e delle loro uova.
In quale modo devo sottoporre mio figlio a trattamento contro i pidocchi?
L’opuscolo allegato contiene linee guida informative relative alla scoperta e al trattamento dei pidocchi e
delle loro uova. La scuola ha anche a disposizione informazioni aggiuntive sul trattamento e sui pidocchi.
Non esitate a contattare ( referenti scolastici, operatori sanitari Asl ) ( inserire nomi e numeri di telefono)
per ottenere queste informazioni.
Se trovate pidocchi o le loro uova nei capelli del vostro bambino dovete informare:
• la scuola, e avvisare quando è cominciato il trattamento tramite l’allegato modulo di presa
d’azione.
• i genitori o gli accompagnatori degli amici del vostro bambino in modo che anch’essi abbiano
l’opportunità di scoprire e sottoporre a trattamento i loro bambini se necessario.
Quando potrà tornare a scuola il mio bambino?
Le norme sanitarie impongono che, nel caso in cui un bambino abbia i pidocchi, quel bambino non
possa fare ritorno a scuola fino quando non sia cominciato un adeguato trattamento curativo. Si prega di
notare che ciò concerne soltanto quei bambini che sono infestati da pidocchi vivi e non quelli che hanno
soltanto uova di pidocchi.
(inserire il nome della scuola ) è consapevole che questo può essere un problema molto delicato e
s’impegna a conservare la vostra riservatezza.
Cordiali saluti.
Data: giorno/mese/anno
Il Dirigente Scolastico
® Lettera
Ai genitori dei bambini
con sospetta infestazione da pidocchio del capello
( due o più casi )
Intestazione della Scuola
Ai genitori di
……………………………..
MODELLO E
- provvedimento del Dirigente Scolastico in situazioni di criticità ed inerente alla richiesta del
certificato medico per la riammissione a tutti gli alunni delle classi colpite o dell’intero plesso
scolastico
®
Autocertificazione per la riammissione scolastica
( art. 2 L. 15/68 – art. 3 L. 127/97 – art. 2 L. 191/98 – art. 1 DPR 403/98
Al Dirigente Scolastico della Scuola o Istituto
……………………………………………………………………..
Il/la sottoscritto/a padre/madre/tutore/tutrice ( sottolineare la voce corrispondente ) [1]
Nome ……………………………………………………………………………………………………
Cognome………………………………………………………………………………………………..
Nato/a …………………………………………………. Il………………………………………………
Residente a ……………………………………………………………………………………………..
Indirizzo ………………………………………………………………………………………………….
MODELLO F
dell’alunno/a
Nome………………………………………………………………………………………………………
Cognome…………………………………………………………………………………………………..
Nato/a……………………………………………………………………………………………………...
Frequentante la classe……………sezione…………..Plesso………………………………………..
Consapevole che chiunque rilascia dichiarazioni mendaci è punito ai sensi del Codice Penale e delle
leggi speciali in materia, ai sensi e per gli effetti dell’art. 46 del DPR 445/2000
DICHIARA
Di essersi recato dal Dr………………………………………………… Medico di fiducia del bambino/a e di
aver eseguito tutte le indicazioni fornite dallo stesso.
Di aver effettuato il seguente trattamento antipediculosi
con………………………………………………………..
In data……………………………….. Di aver asportato tutte le lendini.
Di aver eseguito analogo trattamento ai familiari infestati in
data………………………………………………….
E’ al corrente della possibilità di ripetere il trattamento a distanza di una settimana. ( Leggere Istruzioni
Farmaco )
Firma del dichiarante [2] ………………………………………………..
Data…………………………………………….
Dichiarazione esente da imposta di bollo ai sensi dell’art. 37 DPR 28.12.2000 n. 445.
Informativa ai sensi dell’art. 10 della Legge 675/1996: i dati sopra riportati sono prescritti dalle
disposizioni vigenti ai fini del procedimento per il quale sono richiesti e verranno utilizzati esclusivamente
per tale scopo.
[1] La possibilità di utilizzare le dichiarazioni sostitutive è estesa anche agli extracomunitari con
regolare permesso di soggiorno limitatamente agli stati, alle qualità personali e ai fatti certificabili o
attestabili in Italia da soggetti pubblici.
[2] la firma non va autenticata, nà deve necessariamente avvenire alla presenza dell’impiegato dell’Ente
che ha richiesto il certificato.
®
Autocertificazione di avvenuto trattamento antipediculosi
Al Dirigente Scolastico della Scuola o Istituto
……………………………………………………………………..
Io sottoscritto/a_________________________________________________________
residente a____________________________________________________________
Indirizzo_______________________________________________________________
genitore/ tutore di_______________________________________________________
frequentante la classe/sezione ____________________________________________
MODELLO F1
Dichiaro di aver eseguito a mio figlio il trattamento antipediculosi con asportazione di tutte le
lendini. Per il trattamento è stato utilizzato il farmaco:
farmaco_______________________________ in data_____________________
Di aver eseguito analogo trattamento ai famigliari infestati in
data___________________
Sono al corrente dell’opportunità di ripetere il trattamento a distanza di una settimana.
Firma_________________________________
Data____________________________________
IL DIARIO DEL PIDOCCHIO
1)
Alunno ________________________________________________________
_______________________________ via_____ ____________________________
2) Città ____
__ _______ Telefono___________________________
3) _______________________________ via_____ ____________________________ sede______________ classe__ sezione_
Scuola _______
__ _______
____
__ __
4) Nome e cognome del genitore /
tutore__________ _______________________________________________
Controlli
Segna in
questa casella
la data
corrispondent
e al lunedi
Usa le caselle
per segnare il
giorno del
controllo: fai
una croce se
non hai
trovato
pidocchi o
uova, fai un
cerchio se li
hai trovati.
settimana 1 settiman
a 2
Lun
Mar
Mer
Gio
Ven
Sab
Dom
Trattamenti :
annota qui i trattamenti effettuati
Lun
Mar
Mer
Gio
Ven
Sab
Dom
settiman
a 3
settimana
4
settimana
5
settimana
6
settimana
7
settimana
8
Lun Lun Lun Lun Lun Lun
Mar Mar Mar Mar
Mer Mer Mer Mer
Mar
Mer
Mar
Mer
Gio Gio Gio Gio Gio Gio
Ven Ven Ven Ven
Sab Sab Sab Sab
Dom
Dom
Nome e formulazione prodotto
utilizzato ( es .: Milice;
Dom
Dom
Ven
Sab
Dom
Data di applicazione
Ven
Sab
Dom
settiman
a 9
Lun
Mar
Mer
Gio
Ven
Sab
Dom
settiman
a 10
Lun
Mar
Mer
Gio
Ven
Sab
Dom
Risultato: il trattamento è stato
efficace? SI =
data__________________________
___
mousse, crema , gel) assenza pidocchi; NO =
presenza pidocchi
1^ applicazione
2^ applicazione
1^ applicazione
2^ applicazione
1^ applicazione
2^ applicazione
1^ applicazione
2^ applicazione
Firma del
genitore/tutore_______________________________
ALLEGATO
®
ALLEGATO
Ma cosa hai in testa!!….I pidocchi
Trattamento e controllo
L'uomo può essere parassitato da 3 sottospecie di pidocchi:
ALLEGATO G 1
• Pediculus Humanus Capitis ( pidocchio del capo ), che determina la forma di pediculosi
più frequente
• Pediculus Humanus Corporis ( pidocchio del corpo ) ancora, molto raro nei nostri climi
• Pthirus Pubis ( pidocchio del pube o piattola ) trasmesso per contatto sessuale
Nel complesso, il primo è molto simile al secondo, sebbene un po’ più piccolo. Il pidocchio del
corpo deriverebbe da un’evoluzione di quello del capo, dopo che l’uomo ha cominciato a
vestirsi. Le due sottospecie non si distinguono geneticamente.
La pediculosi del pube interessa la regione al di sopra degli organi genitali e quella
anogenitale, ma nei maschi i parassiti possono essere presenti anche sui peli delle cosce,
dell'addome, del petto e del viso. L'insetto adulto è lungo 1-2 mm ed ha un colore che varia dal
grigio-bianco al giallo-bruno. Si attacca ai peli del pube, dove depone le uova. Il contagio
avviene generalmente per contatto sessuale.
Il fenomeno della Pediculosi dl Capo, ormai dilagante, sta diventando un vero e proprio
problema per i genitori che, alle prese con shampoo e trattamenti aggressivi, tentano di
debellarla. Resistenti ai trattamenti e aggressivi più che mai i pidocchi continuano a diffondersi
indisturbati.
L’infestazione colpisce persone di tutte le età ma studi osservazionali indicano che
l’infestazione è più frequente nei bambini in età scolare, tra i 3 e gli 11 anni, soprattutto di
sesso femminile, anche se non ci sono prove di una relazione con la frequentazione scolastica,
così come non esistono dati riguardo un eventuale preferenza dei capelli sporchi rispetto a
quelli puliti.
Durante tutto il periodo che i bambini trascorrono a scuola, pertanto, molte famiglie si
troveranno a che fare con i pidocchi della testa.
Con la scoperta di questi insetti molte mamme si fanno assalire dall’angoscia e dai sensi di
colpa.
Niente panico! Con le armi giuste il nemico ha le ore contate.
CONSIDERAZIONI
• il binomio pidocchio-sporcizia è falso; adorano i capelli puliti e profumati. Una cute pulita è una
cute povera in termini di difese naturali che permette il loro insediamento; mentre la presenza di
sebo o squame ne ostacola la sedimentazione
• esiste da sempre, e chiunque può esserne affetto
• passa da una testa all’altra indiscriminatamente
• riescono a sopravvivere solo su esseri umani. Se rimossi dalla testa muoiono velocemente, di
solito entro 24 ore.
• il contagio avviene attraverso un contatto diretto tra capelli e capelli con una persona affetta
da pidocchi della testa. Ciò è possibile quando si gioca, si tiene qualcuno tra le braccia o si
lavora assieme molto da vicino
• Il prurito non ha valore diagnostico ma può aumentare i sospetti
DEFINIZIONE: sapevate che……
IL PIDOCCHIO DELLA TESTA …………
Si trova principalmente nei bambini che vanno a scuola o nei centri di ritrovo di
bambini, specialmente al rientro dalle vacanze
può attaccare chiunque, i ricchi come i poveri
si trova sia sui capelli puliti, sia sui capelli sporchi
si nutre di sangue umano
non causa sempre prurito
è resistente allo shampoo comune
può essere eliminato facilmente con l’uso di prodotti speciali per pidocchi
non trasmette malattie
non vive sugli animali domestici.
• è un piccolo insetto
• non ha né ali né gambe per volare e/o per saltare da una testa all’altra; può solo strisciare e
nascondersi
Habitat: il Pediculus Humanus Capitis è un ectoparassita obbligato permanente e strettamente ospitespecifico
di soggetti che vivono in comunità: attua cioè l’intero ciclo vitale sul cuoio capelluto
dell’uomo, causando prurito e attacca le sue uova ( lendini ) al fusto dei peli. Lontano dalla loro fonte di
alimentazione non sopravvivono più di 48 ore. Il pidocchio può, dunque, vivere solo a contatto con
il corpo umano ( non può contagiare gli animali ). Abbandona una testa solo quando costretto a
trasferirsi su un nuovo ospite: questo succede, per esempio, in caso di febbre alta e prolungata o dopo
la morte dell’ospite.
Forma e dimensioni: ha una forma ovoidale, allungata o approssimativamente ellittica, è appiattito in
senso dorso-ventrale ed è privo di ali (attero), conseguenza dell’adattamento dell’ospite. Il maschio è
lungo 2-3 mm, la femmina 3-4 mm.
• il loro colore può variare
Colore: marrone-rossastro; la pigmentazione aumenta dopo un pasto a base di sangue.
Arti: ha 6 zampe, costituite da coxa, trocantere, femore, tibia e tarso: quest’ultimo termina con uncini
dentellati a pinza.
Emivita: ha un ciclo vitale di circa 30 giorni nei quali la femmina arriva a produrre fino a 140 uova che,
saldamente attaccate alla base dei capelli, garantiscono il perpetuarsi della specie. Vive 4-6 settimane,
eccezionalmente 8, e muore in 1-3 giorni se lontano dall’ospite; tuttavia, dopo un pasto, può vivere
anche fino a 10 giorni.
• succhia sangue
Alimentazione: si nutre solo di sangue umano, è ematofago, e con una certa frequenza (ogni 2-3
ore), dovuta al fatto che, ogni volta che succhia sangue, deve esercitare un’elevata differenza di
pressione per superare la viscosità del sangue.
IL CICLO VITALE
Feci: si presentano sotto forma di una finissima polvere di colore bruno-nero che si può riscontrare,
seppur raramente, sul colletto delle camicie o sul cuscino.
_____
LA LENDINE
Sono uova di colore bianco grigiastro che assomigliano alla forfora lucida e trasparenti
Si trovano all’incirca a meno di 1 cm dal cuoio capelluto
_____
E’ il termine medico che indica l’ uovo dei pidocchi. Nella lotta alla pediculosi è lei che deve
essere eliminata prima ancora dell’ insetto.
Ventiquattro ore dopo la fecondazione la femmina del pidocchio comincia a deporre le uova, chiamate
lendini, sul cuoio capelluto dell'ospite. Vengono deposte da 4 a 10 uova al giorno, eccezionalmente
fino a 20. Le uova si schiudono dopo 7-10 giorni. Una volta schiuse, le lendini vuote rimangono adese
al capello, seguendolo nella sua crescita.
Nel corso della vita, una femmina può deporre complessivamente 55-300 lendini. Il numero delle
lendini (da una decina a centinaia) è molto variabile da paziente a paziente e dipende soprattutto dalla
durata dell’infestazione. La lendine:
• è piccola, di 1 millimetro circa ( della grandezza della testa di uno spillo) ed ovale
• se vitale ‘esplode’ quando schiacciata tra le unghie
• se morta ha gli orli corrugati
• se dischiusa assomiglia a un piccolissimo uovo bollito, di colore chiaro con la parte superiore
asportata
• per un trattamento ottimale vanno rimosse tutte le uova possibili
Le lendini sono ovali o piriformi, opache e di colore grigio scuro, se vitali, mentre si presentano
biancastre e semi-trasparenti dopo la fuoriuscita della ninfa. Le dimensioni sono di 0.5-1 mm di
lunghezza x 0.3 mm di larghezza: sono quindi ben visibili a occhio nudo.
Sono COME saldamente SI MANIFESTA: ancorate con il polo QUALI inferiore I SINTOMI?
alla base del capello, in corrispondenza dell’ostio
follicolare, mediante un secreto sintetizzato dalle ghiandole colleteriche, annesse all’apparato
riproduttore. Alla microscopia elettronica a scansione, la lendine appare completamente fusa al
In
capello
genere
in
non
una
vi
sorta
sono
di manicotto.
sintomi, soprattutto se si tratta della prima volta che si prendono i pidocchi.
In
Sul
una
fusto
minoranza
del capello
di casi
le lendini
l’unico
sono
segno,
disposte
è “ il
a
prurito
fila indiana
” risultato
o a grani
di numerose
di rosario,
punture,
in numero
dipendente
di 2-3.
da
La
una
distanza
sensibilizzazione
delle lendini dall’ostio
alla saliva
follicolare
del pidocchio,
permette
che
di
può
calcolare
essere
da
talmente
quanto
intenso
tempo
da
dura
indurre
l’infestazione,
a grattarsi di
frequente
considerando
la testa.
che i capelli crescono di 0.3-0.4 mm al giorno.
Quando il pidocchio punge il cuoio capelluto inietta sostanze irritanti che provocano prurito e
successive lesioni da grattamento.
L’intensità del prurito varia da soggetto a soggetto ma può anche essere assente. Nel soggetto
infestato per la prima volta il prurito può comparire anche dopo 4-6 settimane dalla puntura del
pidocchio.
Se il cuoio capelluto prude insistentemente, è da sospettare, pertanto, una pediculosi. È importante
vescicole eritematose escoriate, follicoliti pustolose e piodermiti secondarie, impetiginizzazione,
adenopatie, febbricola, irritabilità e stanchezza dovute alla perdita di sonno per l’accentuarsi del prurito
nelle ore notturne.
Si possono manifestare anche lesioni bluastre.
Quando i pidocchi si localizzano sulle ciglia possono causare blefarite.
I rash diffusi eritemato-papulosi, roseoliformi o morbilliformi, che costituirebbero l’espressione clinica di
un processo di sensibilizzazione verso proteine salivari e/o le feci del pidocchio, sono rari.
L’altro segnale dell’infestazione è la presenza delle uova, ben visibili dietro alle orecchie e alla base
del collo (i pidocchi adulti sono invece più difficili da individuare). La presenza di pidocchi può rivelarsi
tale quando sono presenti sul cuscino una polvere secca e nera o residui di colore grigio.
In pazienti con infestazioni di lunga data, sono stati eccezionalmente riscontrati pidocchi anche alle
sopracciglia, alle ciglia ( Pediculosis Palpebrarum, che nulla ha a che vedere con il coinvolgimento
cigliare da Phtirus Pubis), alla barba, alle ascelle e al pube.
In letteratura, infine, sono stati riportati casi di pediculosi del capo accompagnata da astenia,
depressione, irritabilità, febbre, cefalea, mialgie e pallore al volto. Questi sintomi esistono, tuttavia,
DIAGNOSI
Diagnosi e complicanze
La diagnosi di pediculosi del capo è, nella grande maggioranza dei casi, abbastanza facile: il paziente
tipico è molto spesso un bambino che presenta un prurito intenso, localizzato soprattutto alla regione
temporale, retro-auricolare e nucale.
L’esame obiettivo evidenzia la presenza di lendini, che sono saldamente adese al fusto del capello. Gli
insetti adulti sono in quantità modesta (generalmente non più di 10 su tutto il cuoio capelluto) o non
osservabili. Il riscontro delle lendini può essere difficile nei bambini con capelli molto chiari.
La presenza delle lendini non sempre costituisce un marker di infestazione in fase attiva: le uova
possono persistere vuote, adese al fusto dei capelli, per intere settimane dopo la terapia.
Un criterio per diagnosticare un’infestazione in fase attiva è la distanza delle lendini dal cuoio
capelluto. Secondo i Centers for Disease Control ( CDC ) di Atlanta, la diagnosi di pediculosi in atto può
essere fatta solo quando la maggior parte delle lendini è a una distanza inferiore a 6-6.5 mm dal cuoio
capelluto.
L’utilizzo di un pettine a denti fitti, con una distanza tra i denti inferiore a 0.3 mm, su capelli bagnati,
può essere utile per la diagnosi, in quanto permette l’identificazione degli adulti in proporzione doppia
rispetto ai casi diagnosticati con la sola ispezione diretta. Nei casi dubbi, l’esame microscopico delle
lendini è dirimente.
Le papulo-vescicole eritematose escoriate, le follicoliti pustolose e l’impetiginizzazione testimoniano una
sovrinfezione batterica, generalmente da Staphylococcus Aureus nel mondo occidentale e da
Streptococcus Beta-hemolyticus di gruppo A nei Paesi del Terzo Mondo. Nei Paesi poveri con clima
caldo-umido, in presenza di un’impetigine del cuoio capelluto, è sempre da prendere in considerazione la
possibilità di una pediculosi pregressa o in atto.
Le linfangiti e le linfadeniti regionali (occipitale e/o latero-cervicale) sono rare e si osservano soprattutto
nei paesi con clima caldo-umido.
OBIETTIVI FORMATIVI
Arginare il contagio utilizzando i giusti metodi per eliminare l’infestazione,
uccidendo e rimuovendo tutti i pidocchi e le loro uova
Il trattamento della pediculosi è giustificato solo se sono evidenti pidocchi viventi.
Le lendini morte o dischiuse, che rimangono attaccate al pelo, diventano translucide
o opalescenti e possono falsamente suggerire una infestazione attiva
PREVENZIONE
La prevenzione e il controllo della pediculosi richiedono il coinvolgimento della Famiglia, della
Scuola e del Servizio Sanitario.
La Famiglia
11. ..
22. ..
33. ..
44. ..
I genitori e/o i tutori avvisano la scuola della presenza della pediculosi del proprio figlio/a per
evitare la diffusione nella comunità e le reinfestazioni
le persone affette da pediculosi, confermata o sospetta, non devono frequentare spazi
comunitari finché non ricevono un trattamento adatto. Il giorno successivo all’inizio del
trattamento specifico possono essere riammessi nel contesto sociale. La presenza di poche
uova residue non preclude la riammissione, decisione in ogni caso che deve essere affidata al
medico
non tagliare i capelli: è inutile perché le uova vivono solo a stretto contatto con il cuoio capelluto
cominciare la cura che consiste nell’applicazione di uno specifico prodotto antipediculosi
e nella spulciatura di uova e pidocchi da effettuare con un pettine a denti stretti ogni due
giorni; nei lavaggi successivi è utile risciacquare i capelli con aceto bianco che, grazie al pH
acido scioglie la sostanza adesiva che fissa le lendini ai capelli. L’asportazione manuale delle
uova viene facilitata dopo aver bagnato i capelli con l’aceto diluito in acqua ( ¼ di aceto e ¾ di
acqua ) o con soluzioni di acido formico all’8%.
55. ..
66. ..
77. ..
88. ..
99. ..
1100. ..
fare una verifica dopo 12 ore. Se dopo 8 o 1 2 ore dall’applicazione del prodotto, qualche
insetto è ancora visibile ma i suoi movimenti sono lenti, non occorre ripetere il trattamento.
Se invece, non sono rintracciabili insetti morti e si ha l’impressione che quelli presenti siano
vitali come prima, è consigliabile consultare il proprio medico o farmacista.
controllare tutti i componenti della famiglia: infatti, anche se i bambini sono i più colpiti,
la possibilità di contagio non esclude gli adulti.
non fare cure fai da te, spesso non sono sufficienti ed efficaci: rivolgersi al proprio medico
non fare pasticci con i prodotti. Non trattare la persona infestata più di tre volte con lo stesso
prodotto; nel caso in cui il trattamento risultasse inefficace, consultare il proprio medico o il
farmacista di fiducia.
Non utilizzare contemporaneamente o mescolare insieme prodotti diversi contro i pidocchi.
restare in guardia per due settimane. E’ utile controllare i capelli del soggetto infestato, di tutti
settimane, fino a quando non si è sicuri di aver eliminato parassiti e uova.
Il rischio di infestazioni in seguito a contatti personali è minimo. Tuttavia per prevenire eventuali
reinfestazioni è necessario adottare alcuni accorgimenti riguardo all’ambiente domestico.
1111. .. Come si elimina dall’ambiente
Non è chiaro se condividere spazzole, pettini, berretti o suppellettili possa avere un ruolo nella
trasmissione dei pidocchi. A scopo prudenziale sarà sufficiente seguire alcune semplici regole
••
••
Tutto ciò che può essere lavato:
- indumenti e biancheria da letto utilizzati dal soggetto infestato, nelle 48
ore precedenti, vanno lavate in lavatrice a 60°
- gli oggetti che non possono essere posti in lavatrice lavarli a secco
Tutto ciò che non può essere lavato con le precedenti modalità ( esempio colli di
pelo ) o oggetti ( esempio peluche ), giocattoli, indumenti vanno:
1122. ..
1133. ..
- sigillati in buste di plastica per due settimane
Pettini, spazzole e fermagli devono essere disinfettati immergendoli per circa 1 ora in acqua
bollente a 60°C in cui è stato sciolto un detersivo o sapone, o alcool denaturato, o per 10-20
minuti sempre con acqua a 60°C addizionata all’antiparassitario utilizzato e risciacquati facendo
attenzione ad eliminare le eventuali lendini presenti.
Caschi per bicicletta o equitazione: eliminare i capelli con l’aspirapolvere o spazzola a rullo
autoadesivo e lavare il casco con acqua calda
Non fare sforzi inutili per pulire l’ambiente non sono indicati trattamenti di disinfestazione:
Può essere utile e sufficiente la normale pulizia quotidiana per divani e poltrone utilizzando i
normali apparecchi aspiranti, avendo cura di eliminare il sacchetto ogni volta o evitarne l’uso
per 2 giorni.
Non si consiglia di utilizzare disinfestanti spray per il mobilio e soprammobili della casa. Questo non solo
è inefficace per controllare la diffusione dei pidocchi ma può anche causare un serio rischio alla salute
della gente o degli animali esposti a prodotti potenzialmente tossici.
evitare l’uso comune di pettini, spazzole, fermagli, berretti
mantenere una accurata e regolare cura dei capelli, controllandoli periodicamente dietro
la nuca, alle tempie e dietro le orecchie.
Tutti gli accorgimenti sopraelencati dovranno essere effettuati anche dai famigliari
del soggetto infestato e dalle persone con cui ha avuto contatti stretti
Non è necessario disinfestare gli animali domestici
La Scuola
11. ..
22. ..
La scuola, qualora sospetti casi di infestazione da pidocchi, per visione diretta delle uova o dei
pidocchi o per frequente grattamento della testa, deve darne tempestiva comunicazione alla
famiglia, informandola della necessità di un controllo sanitario del bambino presso il medico
curante.
In caso di rifiuto esplicito del genitore a seguire la prassi raccomandata, la scuola è tenuta a
non riammettere il ragazzo in collettività, fino a che non presenta idonea certificazione
di riammissione.
3. La scuola, qualora sia a conoscenza di casi accertati di pidocchi, è tenuta a informare i genitori
della classe in cui si sono manifestati i casi, distribuendo il materiale informativo predisposto dal
SISP, DISTRETTO, affinché le norme preventive vengano seguite con scrupolo e il fenomeno
sia affrontato in modo appropriato e senza allarmismi.
La disinfestazione dei luoghi scolastici è una manovra inutile. Sono i bambini che portano
questi insetti a scuola, o nelle comunità in genere… I pidocchi non saltano dal pavimento
Il Servizio Sanitario
.
11. ..
La struttura sanitaria del Distretto o del Sisp effettua:
- incontri di educazione sanitaria sia con le famiglie che con il personale scolastico
- informazione/formazione, sensibilizzazione e consulenza specificatamente rivolta alle
figure professionali coinvolte nel processo di prevenzione/gestione della pediculosi:
Dirigenti Scolastici, Insegnanti referenti per l’educazione alla salute, Pediatri e Medici di
famiglia, Farmacisti.
- controlli nelle scuole, per la promozione di una corretta diagnosi e per un uso adeguato
dei pediculocidi
All’ASL è, inoltre, affidata, ai sensi del DM 15.12.90 la gestione delle notifiche di
pediculosi.
COME PREVENIRE I PIDOCCHI ……
Non esiste farmaco che possa prevenire l’infestazione
L’utilizzo profilattico di insetticidi ed il lavaggio regolare dei capelli con prodotti pediculocidi è
inefficace per “ tenere lontani ” i pidocchi
Si possono però applicare misure preventive che aiutino a spezzare la catena del
contagio, diretta od indiretta, tra portatore del pidocchio e la successiva vittima…
Solo uno screening rapido ed il trattamento delle persone infestate può prevenire il diffondersi
dei pidocchi
In caso di infestazione certa, per interrompere la catena di trasmissione, la cosa più importante
è effettuare subito un trattamento antiparassitario
Inoltre, i familiari, i compagni di asilo o di scuola e tutte le persone che nell’ultimo mese hanno avuto
contatti con la persona infestata devono sottoporsi ad un controllo accurato per escludere la
presenza del parassita.
Per questo è fondamentale segnalare al più presto l’infestazione ai responsabili della comunità
abitualmente frequentata da chi ha i pidocchi, in modo che anche gli altri possano attuare le
opportune misure di controllo.
Nella prevenzione e nel controllo dei pidocchi è necessaria l’attiva collaborazione dei
genitori, attori principali delle ispezioni sistemiche e ripetute del capo dei loro figli
Fondamentali sono alcune norme igieniche, valutando la efficiente capacità riproduttiva dei pidocchi,
la loro dispersione nell’ambiente a causa di spazzolature e trattamenti, l’uso promiscuo di poltrone e
poggiatesta e la loro capacità, se espulsi, di trovare un nuovo organismo ospite.
Per questo è necessario il controllo settimanale della testa del bambino.
E’ utile, pertanto:
• lavare i capelli una volta la settimana
• usare un pettinino a denti stretti; le lendini ( uova del pidocchio ) si riconoscono perché, al
contrario di forfora e sebo che sono facilmente asportabili, aderiscono bene al capello grazie
ad una sostanza adesiva che i pidocchi secernono.
-
• Ricordare ai bambini di:
- evitare i contatti diretti e prolungati testa a testa
- tenere legati i capelli
• Educare i bambini ad:
- evitare di ammucchiare i capi di vestiario gli uni sugli altri; tenere cappelli e sciarpe
dentro la manica della giacca evitare di scambiarsi spazzole e asciugamani
• Informare la scuola, il centro di ritrovo per bambini e qualsiasi persona che sia stata a
stretto contatto con la persona infestata al più presto possibile
• Momentaneamente tenere il bambino infestato a casa fino a quando non è stato fatto il
primo trattamento
• Controllare i capelli di tutti i componenti della famiglia
COME SI POSSONO PRENDERE I PIDOCCHI
Contrariamente a quanto molti ritengono il pidocchio non salta, non vola, da una testa all’altra, -
chi ha i capelli lunghi non corre maggiori rischi di infestarsi - e gli animali domestici non
rappresentano una fonte di trasmissione.
Il contagio diretto testa – testa è la principale modalità di contagio: ( sono necessari circa 30 secondi
affinché un pidocchio si trasferisca da una testa all'altra ).
Le modalità di gioco e la stretta convivenza portano a far sì che siano i bambini in età scolare i soggetti
più colpiti, qualunque sia il grado di pulizia dei capelli e, di conseguenza, i loro familiari.
Condizioni socio-ambientali di promiscuità e affollamento possono favorire la propagazione del contagio
anche tra gli adulti.
Il contagio indiretto, attraverso contatti di effetti personali come cappelli, pettini, spazzole, federe,
poggia testa, divani, lenzuola, tappeti, occhiali e così via, è più difficile e meno frequente.
E’ bene ricordare che .prendere i pidocchi non rappresenta un segnale di scarsa igiene
personale e può colpire persone di qualsiasi strato sociale
COME CERCARE CON SUCCESSO I PIDOCCHI O LE LENDINI…
L’ispezione dei capelli bagnati, preferibilmente con un pettine con denti molto stretti e fini, destinato a
questo scopo, consente la diagnosi più facile e con probabilità raddoppiate rispetto ad un controllo
su capelli asciutti.
Risulta inefficace, pertanto, effettuare controlli nelle classi dove si sono verificati i casi di
pediculosi.
Quando esaminare:
• Almeno 1 - 2 volte alla settimana, dopo il normale lavaggio dei capelli, parzialmente asciugati
e, specialmente quando i bambini sono appena ritornati a scuola dopo le vacanze.
• Una volta al giorno nel caso in cui ci sia una infestazione di pidocchi a scuola o nelle
comunità che il bambino frequenta
• Se un bambino torna a casa e dice di avere prurito o non dice niente ma si gratta il capo in
continuazione, è necessario un controllo ogni 3 – 4 giorni per almeno 2 settimane
• Come?
• Il genitore, la mamma per lo più, deve mettere il bambino sotto una buona luce - una lente di
ingrandimento può essere utile - con la testa appoggiata su un panno o della carta di colore
bianco e pettinare i capelli, umidi e trattati con un balsamo ammorbidente, con un
pettine a denti stretti, in modo molto meticoloso per almeno 30 minuti, dietro le orecchie e dietro la
nuca
I pettini più efficaci sono quelli a denti lunghi, molto fitti con distanza interdentale inferiore a 0,3
millimetri, arrotondati all’estremità, di acciaio inossidabile.
PER CHI HA I CAPELLI CORTI
È preferibile pettinare i capelli partendo da dietro il collo verso l’alto
PER CHI HA I CAPELLI LUNGHI
Separare i capelli in ciocche e pettinare ogni ciocca, grattando il cuoio capelluto e facendo scivolare il pettine dalla
radice fino alla punta dei capelli; ripetere lo stesso procedimento su tutti i capelli
Se sul panno si notano dei puntini di colore marrone brunastro che si muovono si tratta di
pidocchi
COME ASPORTARE….Pidocchi e Lendini
Nel caso in cui si riceve una comunicazione dalla scuola o dal centro ritrovo dei bambini che ti
informa che il proprio figlio può avere i pidocchi o le lendini, o in caso di continuo trattamento
della testa si deve:
11. ..
22. ..
33. ..
44. ..
55. ..
Mettere la testa sotto una buona luce, in un luogo illuminato con luce diffusa, ( la luce diretta potrebbe
rendere più difficile l’individuazione delle uova, a causa del loro aspetto bianco translucido ). Una
lente di ingrandimento può essere utile.
Con un normale pettine applicare un qualsiasi tipo di balsamo per capelli su capelli asciutti e spazzolati
( senza nodi ) o mettere un asciugamano bagnato sulla testa per circa trenta minuti per facilitare il
distaccamento delle lendini dai capelli
Questa operazione stordisce, anche, il pidocchio e gli rende difficile il suo aggrapparsi ai capelli o il suo correre
in giro
Per capelli corti: a) grattare dolcemente il cuoio capelluto e far scivolare il pettine lungo i capelli partendo
dalla radice fino alla fine del capello
Per i capelli lunghi: a) prendere i capelli a ciocche, larghe 2 centimetri, e una alla volta, con un pettine a
denti stretti
b) pettinare i capelli partendo dall’estremità scivolando verso il cuoio capelluto e, dopo
pettinarli normalmente dalla radice alle punte
Le ciocche o i capelli si possono separare con fermacapelli o elastici, e questi alla fine devono essere buttati via
Effettuare per ogni ciocca 2 passate di pettinino
Cercare pidocchi e lendini, specialmente dietro le orecchie o dietro la nuca
66. .. Sfregare il balsamo per capelli dal pettine stretto su un tovagliolo di carta o carta velina
77. .. Ogni volta che si passa il pettine attraverso i capelli controllare il pettine a denti stretti e la carta usata per
vedere se ci sono uova o pidocchi.
La presenza di un gran numero di uova, richiede una ripetuta ed accurata ricerca del parassita vivo
88. .. Pettinare nuovamente tutte le parti del capo, almeno 4 o 5 volte
99. .. Per rimuovere una lendine che non si è ancora staccata dopo il passaggio del pettine, utilizzare le
unghie o le pinze per ciglia, facendo trascinare fuori la lendine dal capello
1100. .. Dopo aver utilizzato il pettine, metterlo a bagno in acqua molto calda
• Se si trovano pidocchi o uova, i capelli del bambino dovrebbero essere trattati.
• Se il bambino è stato trattato recentemente e si trovano solo uova vuote e dischiuse, forse non occorrerà ripetere il
trattamento dato che le uova vuote potrebbero far parte dell’episodio precedente. Lendini non vitali, infatti, possono
persistere su tutta la lunghezza del capello, per mesi dopo la cura.
1111. .. Lavarsi le mani dopo ogni controllo
Tutte le lendini visibili a distanze superiori ad 1 centimetro dalla radice del capello sono vuote.
Se si trovano….. Pidocchi e/o Lendini
11. ..
22. ..
33. ..
44. ..
Fare il trattamento solo a quelli che hanno i pidocchi o le lendini
Il trattamento è efficace quando i membri della famiglia infestati sono trattati
contemporaneamente
Applicare gli appositi prodotti per i pidocchi quanto prima
Informare la scuola, il centro di ritrovo per bambini e qualsiasi persona che sia stata a diretto
contatto con la persona infestata al più presto possibile
Momentaneamente tenere il bambino a casa fino a quando non è stato fatto il primo trattamento
Controllare i capelli di tutti i componenti della famiglia
I PIDOCCHI E LA COMUNITA’. I REGOLAMENTI
In conformità con le Leggi Sanitarie, in applicazione alle norme contumaciali ministeriali
( malattie infettive) e alla Circolare Ministeriale n. 4 del 13 Marzo 1998
caso questo non avvenga, gli alunni dovranno essere allontanati fino alla presentazione
della documentazione necessaria.
si prevede:
l’allontanamento dalla frequenza scolastica, dai centri diurni e dai nidi infantili, fino
all'avvio di idoneo trattamento disinfestante, nel caso di accertata pediculosi. Un
bambino, affetto da pidocchi della testa, può ricevere il trattamento alla sera e tornare
a scuola il giorno dopo, anche qualora delle uova fossero ancora presenti *
la riammissione alla frequenza scolastica con certificato del medico curante.
* N.B. L'eliminazione delle lendini (uova) non è considerata indispensabile per la
riammissione; è tuttavia fortemente raccomandata per:
- evitare confusioni diagnostiche
- diminuisce il rischio di reinfestazione
- evitare che il trattamento venga ripetuto più volte solo per la presenza di uova
che potrebbero non essere più vitali
una tempestiva comunicazione alla famiglia, da parte della scuola, nel caso di
sospetta pediculosi, per visione diretta delle uova o dei pidocchi o per il frequente
trattamento della testa.
la riammissione a scuola con autocertificazione dei genitori che è stato:
- effettuato il trattamento ed eventualmente sono state asportate le lendini
- il trattamento non è stato necessario per l’assenza di parassiti e/o di lendini
l’invito, oltre alla procedura sopra descritta, agli altri genitori, nel caso si siano verificati
casi sospetti nella classe, ad una particolare attenzione al fenomeno
l’esibizione, per poter frequentare la comunità, di certificazione medica di non
contagiosità dei casi accertati e dei casi sospetti, nell’evenienza di frequenti recidive,
legate soprattutto alla scarsa sensibilità al problema da parte di alcuni genitori. Nel
la certificazione di non contagiosità per intere classi, qualora si verifichino situazioni di
particolare gravità
PRINCIPI DI TRATTAMENTO: COME SI ELIMINA DALLA TESTA
I prodotti in commercio sono molti ma la scelta deve ricadere su farmaci che eliminano sia i
pidocchi ( pediculocidi ) che le uova ( ovocidi )sotto forma di SCHIUMA, CREMA e GEL.
Gli shampoo, le lozioni e le polveri sono molto meno attivi.
L’efficacia del trattamento dipende dalla scrupolosa osservanza delle istruzioni e dalla ripetizione
dell’applicazione a distanza di 7 giorni.
22. ..
33. ..
Permetrina - Sostanza sintetizzata dalle piretrine naturali presenta un meccanismo d’azione
sovrapponibile a quello delle piretrine e una minore attività ovicida (60%). L’assorbimento è
minimo (
55. ..
Nell’intervallo tra il primo e i successivi trattamenti si utilizza il pettine stretto per controllare la
guarigione e facilitare l’asportazione delle lendini.
Controindicato per bambini sotto i 2 anni, donne gravide o che allattano.
Un’altra promettente alternativa è data da un prodotto a base di dimeticone ( Hedrin ) in
lozione, un tipo di silicone. Agisce per un processo fisico, come il precedente, ricoprendo e
soffocando il pidocchio e le sue uova.
Si applica uniformemente sui capelli asciutti, si massaggia il cuoio capelluto per favorire
uniformemente la distribuzione del prodotto e lo si lascia asciugare naturalmente. Ogni
1
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7
ISTRUZIONI PER L’USO DI PRODOTTI A BASE DI PERMETRINA
• LAVARE I CAPELLI CON UN COMUNE SHAMPOO SENZA BALSAMO
• RISCIACQUARE I CAPELLI ED ASCIUGARE CON UN ASCIUGAMANO
• AGITARE BENE LA BOTTIGLIA PER MISCELARE IL PRODOTTO
• METTERE CIRCA 25-50 ML DI PRODOTTO SUL CUOIO CAPELLUTO
• MASSAGGIARE SCRUPOLOSAMENTE TUTTI I CAPELLI IN PARTICOLAR
MODO SULLA NUCA E DIETRO LE ORECCHIE
• LASCIARE IN POSA PER 10 MINUTI
• RIMUOVERE LENDINI E PIDOCCHI CON IL PETTININO METALLICO IN
DOTAZIONE
• SCIACQUARE ACCURATAMENTE I CAPELLI
• ASCIUGARE I CAPELLI CON UN ASCIUGAMANO O UN ASCIUGACAPELLI
• L’ASCIUGAMANO PUO’ ESSERE LAVATO ASSIEME A TUTTI GLI ALTRI
INDUMENTI
• PETTINARE I CAPELLI OGNI GIORNO CON UN PETTINE A DENTI STRETTI
NON USARE ACETO O CONDIZIONANTI DEI CAPELLI NEI 10 GIORNI SUCCESSIVI IL TRATTAMENTO
1
2
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6
ISTRUZIONI PER L’USO DI PRODOTTI A BASE DI PIRETRINA
• APPLICARE DAI 25 - 50 ML DI PRODOTTO SUI CAPELLI ASCIUTTI E
MASSAGGIARE SCRUPOLOSAMENTE FACENDO PARTICOLARE ATTENZIONE
DIETRO LA NUCA E LE ORECCHIE
• LASCIARE IN POSA PER 10 MINUTI
• AGGIUNGERE GRADUALMENTE L’ACQUA FINO A FORMARE LA SCHIUMA
• RIMUOVERE LENDINI E PIDOCCHI CON IL PETTININO METALLICO IN
DOTAZIONE
• SCIACQUARE ACCURATAMENTE I CAPELLI CON ACQUA
• ASCIUGARE I CAPELLI CON UN ASCIUGAMANO O UN ASCIUGACAPELLI
• L’ASCIUGAMANO PUO’ ESSERE LAVATO ASSIEME A TUTTI GLI ALTRI
INDUMENTI
• PETTINARE I CAPELLI OGNI GIORNO CON UN PETTINE A DENTI STRETTI
ISTRUZIONI PER L’USO DI PRODOTTI A BASE DI ESTRATTO DI NOCE DI
COCCO – OLIO ESSENZIALE DI ANICE – YLANG YLANG
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6
• VAPORIZZARE CON CURA SUI CAPELLI ASCIUTTI IN MODO DA INUMIDIRE
TUTTA LA CAPIGLIATURA.
MASSAGGIARE IN MODO DA IMPREGNARE LA TOTALITA’ DEL CUOIO
CAPELLUTO E DEI CAPELLI
• LASCIARE IN POSA PER 15 MINUTI
• LAVARE I CAPELLI CON SHAMPOO ABITUALE ED EVENTUALMENTE
APPLICARE UN BALSAMO
• RIMUOVERE LENDINI E PIDOCCHI CON IL PETTININO METALLICO IN
DOTAZIONE
• SCIACQUARE ACCURATAMENTE I CAPELLI CON ACQUA
• ASCIUGARE I CAPELLI CON UN ASCIUGAMANO O UN ASCIUGACAPELLI
• L’ASCIUGAMANO PUO’ ESSERE LAVATO ASSIEME A TUTTI GLI ALTRI
INDUMENTI
• PETTINARE I CAPELLI OGNI GIORNO CON UN PETTINE A DENTI STRETTI
Ma non solo il principio attivo del prodotto è importante; anche la formulazione fa la sua parte.
In commercio si trovano anche preparazioni di altro tipo: creme, schiume e gel.
- Sono preferibili le lozioni che rilasciano alte concentrazioni di insetticidi in un'applicazione
Il loro uso richiede cautela per evitare qualsiasi tipo di contatto con le membrane mucose.
I prodotti usati contro i pidocchi della testa devono essere usati su tutte le parti del capo e dei capelli.
Un solo trattamento non riesce mai ad uccidere tutte le uova, è necessario perciò
che si facciano due applicazioni a distanza di sette giorni una dall’altra.
L’obiettivo del primo trattamento è di uccidere tutti i pidocchi, il secondo è di uccidere i
Controllare la resistenza
Viene consigliata una riapplicazione dopo 7-10 giorni; questa seconda somministrazione può essere
evitata se il prodotto mantiene una sufficiente attività residua, ma non bisogna dimenticare che questa
caratteristica può promuovere il fenomeno della resistenza
o I prodotti per pidocchi della testa rientrano in una delle seguenti categorie a seconda del
composto attivo che contengono:
- Piretrine
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO E BAMBINI MOLTO PICCOLI
Asportare i pidocchi e le lendini con l’ausilio del solo pettine a denti fitti è possibile ma
impegnativo, richiede tempo e costanza con un rischio di un possibile fallimento più alto rispetto ad un
antiparassitario.
La rimozione meccanica di uova e pidocchi con l’uso del solo pettine può essere un’alternativa che
andrebbe riservata alle persone nelle quali cautelativamente si preferisce non utilizzare un
antiparassitario:in casi di controindicazioni, come l’asma, in gravidanza e/o allattamento,
nell’intolleranza ai prodotti di tipo chimico, nei bambini molto piccoli.
In questi casi si può effettuare, pur con molti limiti, la rimozione totalmente manuale sia delle uova che
ATTENZIONE . . . . .
Alcuni shampoo e lozioni ( es. Aftir shampoo; Step 2 Lice Egg Remover Natural Mousse ) promossi come
specifici per la detersione dei capelli dopo l'uso dell'antiparassitario, non presentano vantaggi rispetto ai
comuni shampoo delicati e sono più costosi.
L'affermazione che alcuni prodotti ( es. PreAftir, Mom lozione ) "creano un ambiente sfavorevole
all'insediamento dei pidocchi" è fuorviante e non dimostrata.
Il controllo regolare di capelli e cuoio capelluto rappresenta la miglior forma di prevenzione.
L’efficacia dei prodotti è dovuta a:
1. idonea formulazione
2. corretto utilizzo con:
Come si cura
Eseguire un trattamento specifico
con prodotti antiparassitari
in grado di uccidere
pidocchi, da acquistare in
farmacia
Cercare di sfilare tutte le lendini rimaste
o manualmente o utilizzando un pettine
a denti molto fitti pettinando
accuratamente ciocca per ciocca i
capelli partendo dalla radice
Disinfettare lenzuola e abiti lavandoli in
acqua calda o a secco ( in particolare i
cappelli ), e lavare e disinfestare
accuratamente pettini e spazzole
CIRCOLARE N. 4 DEL 13 MARZO 1998 – PROTOCOLLO 400. 3/26/1189
- MISURE DI PROFILASSI PER ESIGENZE DI SANITA’ PUBBLICA - PROVVEDIMENTIO
DA ADOTTARE NEI CONFRONTI DI SOGGETI AFFETTI DA ALCUNE MALATTIE
INFETTIVE E DEI LORO CONVIVENTI E/O CONTATTI -
PEDICULOSI – FTIRIASI
CLASSE DI NOTIFICA: IV
ICD – 9 132-132.9
Periodo di
incubazione
Periodo di
contagiosità
Può facilitare questa operazione
applicare sui capelli una soluzione di
acqua 3/4 e aceto 1/4
Provvedimenti per il malato Provvedimenti per
conviventi e contatti
In condizioni
ottimali, per
il ciclo vitale
dei pidocchi,
da sei a dieci
giorni in
caso di
infestazione
con uova
Sino a
quando uova,
forme larvali
o adulte sono
presenti e
vitali sulle
persone
infestate o su
indumenti ed
altri fomites
In caso di infestazione da
Pediculus humanus corporis
isolamento da contatto per almeno
di 24 ore dall’inizio di un adeguato
trattamento disinfestante. Il
trattamento disinfestante consiste
nell’applicazione di talco contenete
DDT al 10 % o Malathion all’ 1 %
o permetrina allo 0,5 % o altri
insetticidi. Gli indumenti vanno
trattati con gli stessi composti
applicati sulle superfici interne
oppure lavati con acqua bollente.
In caso di infestazioni da
Pediculus humanis capitis,
restrizioni della frequenza delle
collettività fino all’avvio di
idoneo trattamento
disinfestante, certificato dal
medico curante.
Il trattamento disinfestante,
consistente in applicazione di
shampoo medicati contenenti
permetrina all’1% o piretrine
associate a piperonil-butossido,
o benzil-benzoato o altri
insetticidi, deve essere
periodicamente ripetuto ogni 7 –
10 giorni per almeno un mese.
Pettine e spazzole vanno
immersi in acqua calda per 10
minuti e/o lavati con shampoo
antiparassitario.
In caso di infestazioni da Phthirus
pubis le zone interessate vanno
rasate; i trattamenti disinfestanti
sono simili a quelli da adottare per
il P. humanus capitis e, se non
sufficienti, vanno ripetuti dopo 4 - 7
giorni di intervallo.
Sorveglianza sanitaria
per l’identificazione di altri
casi di altri casi di
parassitosi, e
conseguente trattamento
disinfestante.
I compagni di letto ed i
partners sessuali di
soggetti infestati da
Phthirus pubis devono
essere trattati in via
profilattica con gli stessi
prodotti impiegati per i
casi di infestazione
conclamata.
IN QUALI CASI IL TRATTAMENTO E’ UTILE
• Quando sono presenti pidocchi vivi anche in assenza di lendini
• Quando sono presenti pidocchi vivi e lendini nel primo centimetro dalla radice del capello
IN QUALI CASI IL TRATTAMENTO E’ INUTILE SE NON DANNOSO
• Quando viene eseguito a scopo preventivo
• Quando si ritiene erroneamente di essere parassitati
• Quando non vengono rispettate le istruzioni per l’uso indicate nel foglietto illustrativo del
prodotto
L’ uso scorretto dei farmaci:
• aumenta le resistenze dei parassiti
• rende inefficace la cura quando servirebbe
• espone al rischio di tossicità, particolarmente alta nei bambini di età inferiore ai 2 - 3 anni il
cui trattamento deve essere prescritto dal medico curante
DIVERSI APPROCCI
Carbarile ( Azolin polvere ), malathion ( Aftir gel ) e piretrine ( Milice mousse termosensibile ),
permetrina ( Nix crema ) e fenotrina, sono efficaci nella pediculosi del capo,
anche se in alcune aree il pidocchio ha sviluppato resistenze e sono stati segnalati fenomeni di
resistenza a due o più antiparassitari.
Il benzile benzoato non è disponibile in Italia in formulazione adeguata, ma è meno efficace degli
altri principi attivi.
La pediculosi dl capo dovrebbe essere trattata con lozioni o formulazioni liquide acquose,
preferibili alle lozioni alcoliche, non consigliabili per il loro potere irritante sulla cute escoriata.
E’ raccomandabile un tempo adeguato di posa di 12 ore o un trattamento durante l’intera notte
per garantire la morte delle uova.
Gli shampoo in commercio sono troppo diluiti per essere efficaci.
In virtù di quanto sopra, come regola generale, in caso di infestazione si può consigliare
di procedere come segue:
1. Un primo trattamento con PARANIX ( eseguendo l’applicazione come da istruzioni )
2. In caso di fallimento procedere con Permetrina 1% (Nix ) o Piretrina sinergizzata ( Milice )
( seguendo le avvertenze ) con la prima applicazione e successivamente con la seconda a
distanza di circa una settimana )
E’ consigliabile un tempo di applicazione di almeno 30 minuti, più lungo di quello consigliato
dal fabbricante
3. In caso di ulteriore fallimento procedere ad un terzo trattamento con il prodotto, tra i due sopra,
non utilizzato nel primo trattamento
4. Solo nel caso in cui dovesse rendersi necessario un ulteriore trattamento si passi al Malathion
5% ( Aftir gel ).
5. Per eliminare le uova è conveniente usare un pettine a denti molto fitti o intervenire
manualmente.
Per ottenere un buon risultato, dopo aver risciacquato i capelli dallo shampoo, occorre
bagnare i capelli con acqua e aceto tiepidi ( 100 gr. di aceto diluiti in un litro di acqua calda ):
ciò è necessario poiché il materiale che mantiene attaccate le lendini al pelo viene rimosso
solo con acidi o alcali a caldo.
E SE RIMANGONO PIDOCCHI VIVI ANCHE DOPO IL TRATTAMENTO
Non tutti i pidocchi muoiono durante l’applicazione dell’antiparassitario; alcuni possono
richiedere più tempo del previsto.
• Può capitare, perciò, che nelle 12-24 ore che seguono il trattamento sul cuoio
capelluto siano ancora visibili alcuni pidocchi.
Si tratta, tuttavia, di pochi superstiti dotati di scarsa mobilità, segno che l’antiparassitario
sta producendo il suo effetto letale.
Questi pidocchi “in fin di vita” si possono rimuovere con il pettine a denti fitti.
• Se, invece, sul cuoio capelluto sono ancora presenti pidocchi vitali, pienamente mobili,
- può essere il segnale dell’insuccesso del trattamento ( ad esempio per errato tempo di
contatto dell’antiparassitario )
- o potrebbe trattarsi di una nuova infestazione.
In pratica quando, nonostante una corretta applicazione, il trattamento fallisce, deve essere
cambiata la classe di insetticida, per esempio dai piretroidi al malathion o viceversa.
Se si sospetta una riduzione della sensibilità è necessario ripetere il trattamento con lo stesso farmaco,
ma con quantità maggiore del prodotto (50 mL) a una settimana d'intervallo.
-
In entrambi i casi è necessario effettuare un nuovo trattamento, preferibilmente utilizzando un prodotto
diverso da quello usato in precedenza. In questo modo si riduce il rischio che, attraverso esposizioni
ripetute, i pidocchi divengano resistenti ad un antiparassitario.
Nessuna attività ( scolastica e parascolastica ) deve essere sospesa
E’ SBAGLIATO chiudere scuole o sospendere attività parascolastiche
E’ SBAGLIATO disinfestare aule, bagni, palestre o altri ambienti
E’ ERRONEO scambiarsi pettini, spazzole, cappelli, sciarpe, asciugamani…
Il trattamento va effettuato solo se certi dell’infestazione
E’ necessario che il controllo ed il trattamento dei bambini di una stessa classe
avvenga contemporaneamente al fine di evitare che quelli già trattati
vengano reinfestati
E’ SCORRETTO effettuare ripetuti trattamenti
E’ SCORRETTO applicare sul capo prodotti a scopo preventivo
Non esistono vaccini o altri prodotti in grado di prevenire la Pediculosi
Non vi è alcuna correlazione tra igiene personale e Pediculosi
Non vi è alcuna correlazione tra igiene ambientale e Pediculosi
Chiunque può essere contagiato, a prescindere da età, razza e ceto
E’ SBAGLIATO colpevolizzare e discriminare chi è affetto da Pediculosi
E’ SCORRETTO vergognarsi e nascondere il problema
Nella trasmissione dei Pidocchi non c’entrano gli animali
E’ ERRATO sottoporre a trattamento cani, gatti o altri animali domestici
SCHEMA DI GESTIONE DI UNA PRESUNTA INFESTAZIONE DI PEDICULOSI DEL CAPO
Prurito ed escoriazioni sul capo Presenza di pidocchi nei familiari e/o nelle comunità frequentate
Non
trattare
Ispezionare i capelli, a ciocche, con pettine stretto
alla ricerca dei pidocchi
Ci sono lendini vicine
meno di 1 cm dal cuoio
capelluto e/o pidocchi
- Trattamento pediculocida
- Rimozione meccanica
- Ispezione delle teste di
tutte le altre persone in
casa
E’ facile pettinare i capelli
con il pettinino stretto
SOSPETTA INFESTAZIONE DA PEDICULOSI
CAPITIS
SI
La
SI NO
Pettinare i capelli con il
pettine stretto
Assenza di infestazione
NO
Presenza di infestazione
La persona è stata trattata
con un pediculocida negli
ultimi mesi
Pettinare i capelli
accuratamente con il pettine,
successivamente con il
pettine stretto
Utilizzare qualsiasi crema o balsamo per capelli con l’aiuto
del pettine stretto, per lubrificarli.
La maggior parte dei pidocchi potrebbero essere eliminati con
questo primo trattamento.
Altre cure possono essere utilizzate per integrare il
trattamento intrapreso.
SI
• Consultare il medico sulle altre opzioni
di trattamento
• Se la persona che lo esegue, o che è
sottoposta, è in gravidanza, allattamento
o ha una storia di asma
NO
Osservare e pettinare le
ciocche dopo il secondo
trattamento
Assenza di
pidocchi:
trattamento
efficace
SI
Ci sono
lendini sui
capelli
Non trattare
Reispezionare i capelli
alla ricerca di pidocchi o
uova 1 volta al giorno per
3 settimane
Presenza di
pidocchi:
applicazione
corretta del
trattamento?
NO
- Lavare le lenzuola, i
vestiti, gli asciugamani,
i giocattoli utilizzati dal
bambino con acqua calda
> 55 ° C o lavare a secco
- Informare la Scuola
- Tenere a casa il bimbo fino al
1° trattamento
- Verificare se il trattamento
scelto è quello giusto per il
bambino
- Seguire le istruzioni
della casa produttrice
- Non utilizzare i vari prodotto
contemporaneamente
- Applicare il 1° trattamento
- Rimuovere le lendini
meccanicamente
- Consultare il medico
- Eseguire il 2° trattamento
circa 10 giorni dopo il 1°
- Rimuovere le lendini
meccanicamente
- Ricontrollare il bambino
periodicamente
Presenza di
pidocchi vivi e
assenza di
lendini:
reinfestazione?
Dal dire al fare .....
In caso di sospetta pediculosi nelle classi o in una comunità si dovranno informare
tempestivamente i genitori del bambino interessato.
Sarà compito dei genitori ricercare la presenza dei parassiti e qualora avessero difficoltà o
dubbi in merito potranno rivolgersi al medico curante del bambino, al medico di sanità pubblica
e all’assistente sanitaria/o delle strutture territoriali.
Conclusioni
La pediculosi non è un’emergenza di sanità pubblica ma una semplice invasione di innocui ma
fastidiosi parassiti.
…..non c’è strumento preventivo che assicuri la totale eradicazione del fenomeno, ma solo
misure atte a ridurre il numero di trattamenti ingiustificati che concorrono ad aumentare la
resistenza ai farmaci disponibili per il trattamento.
L’uso incongruo e prolungato di sostanze chimiche o non, potrebbe risultare pericoloso alla
salute.
Trovare e curare correttamente i pidocchi fa correre sicuramente meno rischi rispetto a
qualunque prodotto repellente.
E’ necessaria la cooperazione di
COMUNITA’, FAMIGLIE, SERVIZIO SANITARIO
E) LE FAQ
Non ha più senso al giorno d’oggi parlare di pidocchi?
FALSO. La pediculosi del capo rappresenta ancora oggi una problematica di primo piano
nonché un’emergenza sociale. Il fenomeno infatti è in continuo aumento anche nei paesi
industrializzati, coinvolgendo ogni anno circa un milione e mezzo di persone solo in Italia: è
ormai un problema che tocca annualmente oltre 500.000 famiglie. In Europa, la prevalenza
nella popolazione generale è dell’1-3%.
È causa frequente di giornate scolastiche perse?
VERO. Essendo frequente soprattutto nei bambini che frequentano le comunità (asili, scuole
elementari e medie, collegi, aree di gioco, parchi), e soprattutto durante il periodo scolastico
(da ottobre a maggio), la pediculosi è un’importante causa di perdita di giornate scolastiche:
negli Stati Uniti si calcola che faccia perdere annualmente 40 milioni di giornate di scuola.
Le famiglie non denunciano il problema per vergogna?
VERO. In Italia c’è molta riluttanza da parte delle famiglie a denunciare il problema (soprattutto
a partire dal 1991, anno in cui è cessata l’obbligatorietà della denuncia), che spesso viene
vissuto con un senso di vergogna. In realtà il pidocchio colpisce trasversalmente tutte le classi
sociali e non è collegato a condizioni igieniche (anzi la scienza afferma che il pidocchio
predilige i capelli puliti!).
Contagia solo i bambini?
FALSO. Il contagio avviene quasi esclusivamente attraverso il contatto testa-testa e ciò
spiega la ragione per la quale ne siano colpiti principalmente i bambini, a causa della facilità di
contatto a scuola: le statistiche indicano un’elevata prevalenza dai 4 ai 12 anni di età (periodo
in cui la funzionalità delle ghiandole sebacee è ancora ridotta). Ciò comunque non esclude un
contagio diretto con la mamma e gli altri adulti. Infatti è possibile, anche se più rara, una
trasmissione per via indiretta tramite scambio di indumenti (cappelli o cappotti) o di pettini,
spazzole e fermagli per capelli.
Non tutte le teste sono uguali per il pidocchio?
VERO. Il pidocchio si è ancestralmente adattato a vivere soprattutto su capelli cilindrici e a
sezione rotondeggiante, come quelli dei Caucasici. È invece meno frequente negli individui con
pelle scura e capelli molto ricci, per tre motivi: il maggior quantitativo di sebo sulla superficie
cutanea, il pH più acido della cute del cuoio capelluto e la sezione ovale del fusto dei capelli.
La diffusione dipende anche dal clima?
VERO. Il clima è un fattore predisponente secondario, sebbene la pediculosi sia più frequente
nei climi temperati e caldi: il pidocchio vive meglio alla temperatura di 29-30°, mentre sotto i 25°
non ovidepone.
Ai pidocchi piacciono le femminucce?
VERO. La pediculosi è lievemente più frequente nelle femmine. Le madri sarebbero più colpite
dei padri a causa dei contatti frequenti e ravvicinati con i figli.
Cosa sono i pidocchi?
Sono piccoli insetti ectoparassiti di 2- 3 mm. che si nutrono del sangue del loro “ospite”. Le
specie che possono infestare gli esseri umani sono tre: i pidocchi del capo, del corpo e del
pube.
I Pidocchi del cuoio capelluto ( Pediculus Humanus Capitis ) è di gran lunga la più comune,
e non è raro che nelle scuole o in altro ambienti comunitari, come colonie o campeggi estivi, si
verifichino infestazioni tra i bambini. Non possono sopravvivere più di tre giorni al di fuori
dell’ospite.
I pidocchi possono “saltare” da una testa all’altra?
I pidocchi sono insetti privi di ali e incapaci di saltare e pertanto non si allontanano dal loro
habitat naturale.
Riescono a spostarsi da una persona all’altra solo in caso di un contatto diretto fra le teste che
duri almeno qualche secondo.
Il contagio può avvenire anche attraverso spazzole per capelli o pettini o cappelli ( fomiti )
utilizzati da un individuo infestato, anche se questa infestazione per via indiretta è meno
frequente.
Essere infestati è sinonimo di carenza di igiene personale?
No. La presenza dei pidocchi non è assolutamente indicativa di scarsa pulizia: possono venirne
colpite persone di qualunque estrazione sociale.
Quali sono i soggetti più esposti?
L’infestazione ( pediculosi ) è più frequente nei bambini dai 3 ai 12 anni. Le bambine sono più
esposte a causa dell’abitudine di giocare in gruppetti, a stretto contatto fra loro e scambiandosi
i giocattoli. La trasmissione, infatti, oltre che per contatto diretto può avvenire – anche se più
raramente – anche tramite scambio di bambole, spazzole, pettini, sciarpe o cappelli.
Come si individua l’infestazione?
In caso si sospetti la presenza di pidocchi è necessario effettuare un controllo accurato del
capo, magari con l’aiuto di una lampadina e di una lente d’ingrandimento. Soprattutto nelle
zone dietro le orecchie e sulla nuca si possono trovare le lendini o uova: si tratta di involucri
dalla forma di piccolissimi chicchi di riso biancastri ( inferiori a 1mm ), attaccati tenacemente
alla base del capello. Più difficile riuscire a scorgere gli insetti adulti.
Cosa bisogna fare per eliminare il problema?
Una volta accertata l’infestazione è necessario applicare immediatamente uno specifico
prodotto anti-pediculosi sui capelli asciutti e puliti e lasciarlo agire per il tempo indicato sulla
confezione. Dopo aver risciacquato la testa è bene utilizzare un pettine a denti fitti per
rimuovere le uova. L’intera procedura andrebbe ripetuta dopo una settimana, per avere la
certezza di eliminare eventuali pidocchi nati dopo il primo trattamento.
Come si ricercano le lendini?
Un metodo pratico, specie nel caso di capelli lunghi, è:
1. Applicare un balsamo per capelli su capello asciutto in modo da coprire ogni capello
dalla radice fino alla punta
2. Inizialmente usare un normale pettine per sbrogliare eventuali capelli ingarbugliati.
3. Subito dopo usare un pettine a denti fini, partendo dalla radice fino alla punta del
capello.
4. Togliere il balsamo dal pettine usando una velina di carta, controllando se vi siano
pidocchi e uova.
5. Ripetere la pettinata per ogni parte della testa almeno 5 volte.
6. Controllare se sul pettine vi siano pidocchi o lendini.
Come si distinguono le lendini dalla forfora?
Se si sospetta che su di un capello sia attaccata una lendine, lo faccio scorrere tra le dita: la
forfora viene via, la lendine no perché è attaccata al pelo da una resina prodotta dal pidocchio.
La forfora viene rimossa semplicemente anche con una spazzolata.
Come si manifesta la pediculosi del cuoio capelluto?
Il prurito è ciò che porta alla scoperta della pediculosi. Dapprima localizzato al cuoio capelluto,
tende poi a diffondersi alla nuca ed alla parte alta del dorso. Non è indicativo dell’inizio
dell’infestazione in quanto esso rappresenta un fenomeno di natura allergica al pidocchio e
quindi non è presente nelle prime settimane di malattia.
Come faccio a sapere da quanto è presente la pediculosi?
Le lendini vengono deposte alla base dei capelli. Sapendo che il capello cresce 0.3-0.4 mm al
giorno, misurando la distanza della lendine dalla cute del cuoio capelluto ottengo la risposta.
Se per esempio una lendine si trova ad un cm di distanza, essa è stata deposta circa 25 giorni
prima. Sapendo peraltro che la schiusa delle uova avviene in genere dopo 7-10 giorni dalla
deposizione, viene di conseguenza che lendini che distano più di 1.2 cm dal cuoio capelluto
possono ritenersi disabitate.
C’è pericolo di epidemia?
Benché la pediculosi del cuoio capelluto sia trasmissibile, il loro potenziale di indurre una
epidemia è minimo e sicuramente inferiore a quello proprio di una forma virale quale un
raffreddore o l’influenza.
Cosa si può fare per prevenire l’infestazione?
Non esiste un prodotto o un metodo efficace di prevenzione, se non quello di evitare, negli
ambienti considerati a rischio, il contatto diretto fra testa e testa e lo scambio di effetti personali;
per le bambine può risultare utile raccogliere i capelli. Attenzione, però, a non creare una
controproducente “psicosi” da contagio.
E’ importante il controllo dei capelli ogni 2-3 giorni e sottoporsi al trattamento solo se si
scoprono parassiti o lendini.
L’uso incongruo e prolungato di sostanze chimiche o non, potrebbe risultare pericoloso
alla salute.
Trovare e curare correttamente i pidocchi fa correre sicuramente meno rischi rispetto a
qualunque prodotto repellente.
È necessario disinfettare gli ambienti domestici in caso di infestazione?
No, perché i pidocchi sopravvivono solo 1-2 giorni lontani dalla testa “ospite”, e senza essere in
grado di riprodursi.
Si possono prendere i pidocchi nuotando al mare o in piscina?
Con un sicuro margine di sicurezza:No. I pidocchi che eventualmente si siano staccati dalla
testa di un nuotatore non sarebbero in grado di trasmettersi ad un altro soggetto.
Viceversa, però, stare a lungo in acqua, immergendosi anche con la testa, non è da
considerare un metodo efficace per sbarazzarsi dei pidocchi, in quanto gli insetti adulti possono
sopravvivere fino a quattro ore se immersi completamente in acqua.
Il soggetto colpito deve rimanere isolato a lungo?
No. Se si sono seguite le corrette procedure, il bambino può tornare a scuola il giorno
successivo al primo trattamento.
I pidocchi sono veicoli per la trasmissione di altre malattie?
No. La pediculosi del capo non ha nessuna conseguenza sulla salute, non essendo il pidocchio
in grado di trasmettere agenti infettivi da un soggetto all’altro.
Gli animali domestici possono portare i pidocchi?
No. Il pidocchio del capo può vivere esclusivamente sugli esseri umani e, viceversa, le specie
“ospitate” dagli animali non si possono trasmettere all’uomo.
Come bisogna comportarsi per evitare nuove infestazioni?
Per evitare reinfestazioni può esser utile seguire queste regole:
Per eliminare pidocchi e uova, lavare in lavatrice tutti gli indumenti lavabili (ricordarsi i pigiami),
le lenzuola e le federe che le persone infestate hanno toccato nei due giorni precedenti il
trattamento. Usare il ciclo ad acqua calda ( 60°C/140°F ), e stirare col ferro a vapore.
1. Usare il lavaggio a secco per ciò che non può essere lavato (cappotti, berretti, sciarpe,
ecc.).
2. I vestiti, gli animali di peluche, ecc. che non possono essere lavati in lavatrice o a secco
devono essere messi in un sacco di plastica, da riaprirsi dopo due settimane.
3. Pettini e spazzole devono essere lasciati in una soluzione di shampoo antiparassitario
per un’ora oppure lavati con sapone e acqua calda ( 60°C/140°F ), ogni giorno.
Sui pavimenti, i mobili, in automobile passare l'aspirapolvere.
Come prevenire le reinfestazioni?
Poiché la trasmissione dei pidocchi avviene direttamente per contatto testa-testa e
indirettamente (meno frequentemente) tramite vestiti contaminati od oggetti personali, sarà
bene seguire tali consigli:
1. evitare contatti testa-testa durante l’attività scolastica, attività sportiva, ecc.;
2. non condividere con altri berretti, sciarpe, giacche, cappotti, divise sportive, nastri
fermacapelli;
3. non condividere pettini, spazzole o asciugamani infestati;
4. on dormire in letti, divani, guanciali, tappeti o animali di peluche che sono stati
recentemente in contatto con una persona infestata.
Come curare la pediculosi del capillizio?
I prodotti contro i pidocchi sono insetticidi e pertanto vanno usati secondo precise modalità e
devono essere applicati accuratamente sui capelli e sul cuoio capelluto.
Poiché le uova sono particolarmente resistenti ad alcuni trattamenti, è spesso richiesta una
seconda applicazione 8-10 giorni dopo la prima per eliminare gli eventuali parassiti usciti dopo
la schiusa delle lendini. Quindi procedere come segue:
1. Innanzitutto coprire gli occhi del bambino con un asciugamano durante l’applicazione
del trattamento.
2. Applicare il prodotto su tutte le zone del cuoio capelluto distribuendolo bene sui capelli
dalla radice alla punta.
3. Per capelli lunghi applicare il prodotto alla base dei capelli e poi usare un pettine
normale per distribuire la sostanza sino alla punta dei capelli. Ripetere l’operazione
finché non se ne è ottenuta una uniforme distribuzione.
4. Lasciare la preparazione sui capelli secondo le istruzioni.
5. Dopo questo tempo pettinare i capelli con un pettine a denti fitti, dalla base sino alla
punta asciugando ogni volta il pettine.
6. Ripetere finché tutta la testa è stata pettinata almeno due volte e poco prodotto si può
osservare sui capelli.
7. Risciacquare.
E’ vero che si possono usare alcuni antibiotici per eliminare i pidocchi?
Si è visto come negli organi interni (fegato) del pidocchio risiedano alcuni tipi inusuali di batteri.
Tali batteri aiuterebbero il parassita o a digerire il pasto a base di sangue oppure
apporterebbero nutrienti essenziali. Alcuni antibiotici sarebbero in grado di eliminare tali batteri:
nutrendosi del sangue in cui è veicolato l’antibiotico, il pidocchio andrebbe incontro a morte.
Sulla base di tale assunto sarebbe nato l’uso del “Bactrim”. Si sconsiglia tale uso, prima di tutto
perché tale antibiotico non ha questa indicazione e soprattutto perché il suo uso in una
patologia innocua come la pediculosi del cuoio capelluto potrebbe accelerare o diffondere
resistenze batteriche, diminuendo l’utilità dell’antibiotico in infezioni serie e pericolose per la
vita.
Come eliminare materialmente le lendini?
Usare un pettine a denti fitti immerso in acqua tiepido-calda e aceto (la sostanza che cementa
le uova al pelo cede solo con acidi o alcali a caldo), o manualmente facendo scorrere i capelli
tra le dita.
E’ utile tagliare i capelli al bambino?
NO. Se il bambino o la bambina portano i capelli lunghi sarà bene che li tengano raccolti
quando sono a scuola o giocano con gli altri bambini.
Certamente i capelli corti permettono una più facile e veloce ricerca dei pidocchi e delle lendini,
ma sicuramente non rendono il bambino invulnerabile all’infestazione.
E’ utile lavare i capelli tutti i giorni?
Lavare i capelli quotidianamente può allontanare qualche pidocchio attivo ma non tutti.
Possono essere utili gli shampoo antiforfora?
NO. L’affermazione che siano efficaci contro i pidocchi è nata probabilmente da una errata
identificazione della forfora con i pidocchi.
IL MEDICO SPECIALISTA
Nella sua esperienza, come vivono i genitori il problema “pidocchio”: un’eventualità da
accettare serenamente o un piccolo dramma? Cosa è meglio consigliare loro?
L’infestazione da pidocchi, in alcuni periodi dell’anno, a livello di comunità infantili, risulta
essere un problema abbastanza diffuso in tutto il mondo, con centinaia di milioni di casi, tanto
da essere classificato come seconda malattia trasmissibile, preceduta soltanto dall’influenza. E’
indubbio che questa problematica genera sempre almeno un po’ di “imbarazzo” nelle famiglie,
non solo per le oggettive noie che comporta, ma anche per il timore, peraltro ingiustificato, di
essere giudicate poco attente all’igiene. E’ chiaro poi che un simile inconveniente, per quanto
banale e privo di rischi per la salute, in genitori tendenzialmente fobici o portati comunque ad
esagerare, può comportare ansie sproporzionate, che purtroppo tendono a diffondersi e
ricadere sul bambino.
Quali sono i primissimi provvedimenti da prendere quando si scopre il pidocchio, e
ancor prima, come tenere sotto controllo la situazione?
Nel momento in cui viene scoperta l’infestazione, dato che il trattamento è semplice e, se
correttamente eseguito, prontamente efficace, conviene effettuarlo con tempestività,
rispettando i modi e tempi indicati. Molto importante è anche il monitoraggio della situazione
all’interno della famiglia stessa: tutti i membri devono essere sotto controllo, ma la terapia
pediculocida è indicata solo per chi risultasse infestato oppure abbia dormito nello stesso letto
col bambino o ne abbia indossato un copricapo. Da sottolineare è il fatto che la mancanza di
prurito non significa assenza di pidocchi, in quanto la tendenza a grattarsi spesso compare
dopo qualche giorno di “ospitalità” ai parassiti.
Quando è necessario recarsi dal pediatra in caso di pidocchi?
L’intervento del pediatra può avere un senso soltanto se la famiglia ha un sospetto di
pediculosi, ad esempio per aver rinvenuto sul cuscino una polvere secca nera, e necessita di
una conferma autorevole. In realtà, nella maggior parte dei casi, il riconoscimento del problema
avviene, all’interno delle comunità prescolari e scolari, da parte di personale esperto e
competente, che si occupa anche di consigliare le strategie comportamentali e terapeutiche da
adottare. Il pediatra non serve nemmeno per la riammissione a scuola, in quanto viene
richiesta come prassi un’autocertificazione, firmata da uno dei genitori, con l’indicazione del
preparato pediculocida utilizzato.
Qualche consiglio per i bambini: cosa consigliare ai genitori per tranquillizzarli?
Per un bambino, l’accertamento dell’infestazione da pidocchi non comporta fastidi particolari, in
quanto consiste nell’ispezione delle zone di capillizio più a rischio ( vale a dire soprattutto le
regioni poste in prossimità del padiglione auricolare e quella nucale ). In caso di scoperta dei
parassiti, non bisogna farlo sentire in colpa né terrorizzarlo con atteggiamenti assurdamente
allarmistici: un po’ di disagio, anche psicologico, è comprensibile, ma i problemi seri di salute
sono ben altri….
La pediculosi si può prevenire? E come ridurre il rischio di reinfestazioni?
In corso di epidemia, è ovvio che un certo ruolo preventivo può essere svolto dall’evitare
comportamenti a rischio (utilizzare pettini, fermagli, sciarpe o copricapo di soggetti
potenzialmente infestati) e dal tenere le chiome più voluminose raccolte; ma può bastare il
contatto con il poggiatesta dello scuolabus per rimanere infestati.
Dopo il trattamento pediculocida, un alleato indispensabile per debellare definitivamente il
problema è rappresentato dal pettine a denti fitti, che consente la rimozione delle lendini;
fondamentale è anche la “sorveglianza” all’interno del nucleo familiare.
A livello ambientale, è buona regola lavare in acqua bollente i tessuti potenzialmente infestati
(asciugamani, indumenti, biancheria da letto, ecc…) mentre gli oggetti a rischio non lavabili (
es. tipico i pelouches ) vanno chiusi per 15 giorni in un sacchetto di plastica in modo ermetico.
E’ utile “rasare” i capelli ai bambini, in caso di pidocchi?
E’ indubbio che, statisticamente, le bambine sono più soggette dei maschietti, ma questo non
sembrerebbe spiegabile con una capigliatura normalmente più voluminosa, bensì con alcuni
atteggiamenti tipici del modo di giocare femminile (più spesso al chiuso, travestendosi o
pettinandosi a vicenda, ecc…). Ne deriva che un taglio delle chiome drastico, soprattutto se
non gradito al soggetto, non è terapeutico e nemmeno preventivo; gli unici, modesti vantaggi
che può comportare sono rappresentati dalla facilitazione delle ispezioni e dalla diminuzione
dei quantitativi di preparati disinfestanti che si rendono necessari.
Qual è la migliore preparazione ?
Sono preferibili le lozioni che rilasciano alte concentrazioni di insetticidi in un'applicazione;
anche se il loro uso richiede cautela per evitare qualsiasi tipo di contatto con le membrane
mucose. L'uso di pediculocidi per aerosol o spray non è assolutamente indicato per i pericoli
d'inalazione e di broncospasmo (nel 1997 un bambino è morto per broncospasmo in seguito
all'uso di piretroidi per spray ( Chosidow O, 2000 ).
In commercio si trovano anche preparazioni di altro tipo: creme, schiume e gel.
In linea di massima gli shampoo dovrebbero essere evitati per la brevità del loro tempo di
contatto, per le basse concentrazioni, perchè la penetrazione dell'insetticida è ridotta quando il
pidocchio è immerso nell'acqua e anche perchè un'inappropriata applicazione può favorire la
comparsa di resistenza.
Viene consigliata una riapplicazione dopo 7-10 giorni; questa seconda somministrazione può
essere evitata se il prodotto mantiene una sufficiente attività residua, ma non bisogna
dimenticare che questa caratteristica può promuovere il fenomeno della resistenza.
Quanto vive un pidocchio della testa ?
Altri elementi importanti per intraprendere una buona prevenzione e una buona cura, si
ricavano dalla conoscenza della vita del Pidocchio. Dal momento della fuoriuscita dall'uovo il
Pidocchio vive da 1 a 2 mesi. La femmina è in grado di depositare da 4 a 6 uova al giorno,
dopo 2-3 settimane di vita, durante le quali presenta tre mute; le uova vengono fissate, anzi
meglio cementate con chitina, alla parte del capello più vicina al cuoio capelluto. Le ninfe
emergono dalla lendine da 7 a 10 giorni più tardi, lasciando fissato al capello il guscio bianco,
fortemente aderente e resistente a qualsiasi tentativo di allontanamento. Poichè l'uovo, nei
climi temperati, viene deposto molto vicino al cuoio capelluto (3-4 mm), poiché la ninfa lo
abbandona 7-10 giorni dopo la sua deposizione e poiché il capello cresce al ritmo di circa 0,4
mm per giorno, possiamo essere sicuri che una lendine che si trovi distante dal cuoio capelluto
di un centimetro (per la precisione più di 7 mm) o più, è di sicuro una lendine vuota o morta.
Questo dato ha, come vedremo, un'enorme importanza per la prevenzione e per la cura.
La ninfa diviene adulta dopo 7-14 giorni: a questo punto il Pidocchio maturo si riproduce, le
femmine iniziano a depositare le uova e il PT è in grado di migrare verso altri ospiti. Da un
facile calcolo si ricava che durante la sua vita fertile, un Pidocchio maturo di sesso femminile
deposita da 250 a 300 uova. Se il riconoscimento dell'infestazione non avviene alla prima
invasione, anche se questa è stata fatta da pochissimi individui, a un certo punto sulla testa di
un soggetto colpito si possono trovare da qualche centinaio a qualche migliaio di pidocchi.
Quanto vive un Pidocchio della testa dell'uomo ?
Il Pidocchio, come gli altri pidocchi, vive esclusivamente di sangue umano, per cui deve
necessariamente soggiornare in vicinanza del cuoio capelluto, dal quale trae il nutrimento.
Lontano dal corpo umano e dal suo calore egli sopravvive per poco tempo, al massimo due-tre
giorni (massimo 10 giorni). Di questo va tenuto conto quando tratteremo della profilassi e della
cura della pediculosi.
Il pidocchio preferisce abitare in un ambiente caldo, con una temperatura fra i 35 e i 36° C,
quale è quella del cuoio capelluto; quando la temperatura corporea, per una ragione qualsiasi,
si abbassa, esso tende a migrare.
IL MEDICO SCOLASTICO
Ieri ho fatto il trattamento al mio bambino: ora è protetto?
Il trattamento ha eliminato i pidocchi che c’erano, ma difficilmente avrà eliminato le uova che
schiuderanno fra 8 o 10 giorni, in ogni caso nuovi pidocchi potranno trasferirsi sulla testa del
suo bambino provenendo da altre teste o da indumenti infestati da poco.
È importante continuare a pettinare spesso i capelli per rimuovere meccanicamente eventuali
nuovi arrivi (pidocchi adulti), così che non abbiano il tempo di deporre delle uova.
La mia bambina ha i capelli molto lunghi, devo tagliarli?
Non è assolutamente necessario il taglio dei capelli, che in questo caso sarebbe una
umiliazione inutile. Tutti i capelli,corti o lunghi, possono essere trattati con il pettinino a denti
fitti. Per snellire il procedimento di controllo conviene: prima lavare con un normale shampoo,
poi risciacquare e cospargerli di balsamo di buona qualità, quindi pettinarli con una spazzola ed
infine passare il pettinino facendolo scorrere energicamente e senza interruzioni dalla radice
per tutta la lunghezza del capello.
Poiché i pidocchi vivono aggrappati ai capelli, l’effetto del balsamo sarà quello di rendergli
difficile l’aggancio e facilitare lo slittamento del parassita che viene bloccato dai denti del
pettine.
Quanto tempo occorre per un buon controllo?
Inizialmente richiede circa 15 minuti, ma è importante ottenere la collaborazione del bambino
(che non è “colpevole” dell’infestazione, ma vittima) svolgendo il “lavoro” con serenità. Il
pettinino deve essere passato da una parte della testa all’altra più volte, verificando la
presenza dei pidocchi magari aiutandosi con una lente.
L’occasione può consentire di avere un “contatto” madre-figlio che si sta ormai perdendo con il
suo crescere.
Quante volte devo passare il pettinino?
Nei periodici forte incremento del fenomeno è bene farlo a giorni alterni in modo da individuare
precocemente non solo i pidocchi adulti, ma anche le ninfe (pidocchi appena nati).
Cosa sono le ninfe?
Le ninfe sono i neonati degli insetti, non hanno la forma dell’insetto adulto, e che non sono in
grado di produrre altre uova. I pidocchi diventano adulti e possono produrre uova a circa 10
giorni dalla schiusa.
Per questo motivo, in caso di infestazione, è necessario ripetere il trattamento una volta alla
settimana per un mese, mentre è assolutamente inutile, anzi pericoloso, in caso di assenza di
pidocchi.
Ma se il pidocchio viene eliminato da tutte le teste dei bambini, perché ogni anno si
ripresenta il problema?
In realtà non tutti i genitori controllano i propri figli, una volta che il problema diminuisce di
intensità scade l’allarme e nessuno si preoccupa di controllare i capelli.
Solo l’informazione e la diffusione delle notizie (come fa la scuola o la ASL) potrà rendere
attenti i genitori (veri responsabili della diffusione del contagio in quanto non chiederemo mai ai
bambini di non giocare o non avvicinarsi agli altri rendendoli degli alieni). Chi si pettina
frequentemente ed accuratamente è molto raro che possa essere attaccato dai pidocchi.
Come faccio ad accertarmi se un membro della famiglia ha i pidocchi?
La diagnosi non è semplice da effettuare: spesso è difficile trovare i pidocchi vivi e le uova sono
molto piccole e traslucide, difficili da individuare.
Una guardata veloce ai capelli non è assolutamente sufficiente per escludere la
presenza di pidocchi!! È invece necessario un esame scrupoloso, soprattutto nella zona della
nuca e dietro le orecchie, effettuato alla luce del sole o di una lampada ( evitando la luce diretta
perché il riflesso sui capelli rende più difficile evidenziare le lendini ) utilizzando la lente
d’ingrandimento e pettinando i capelli bagnati, ciocca per ciocca, con la pettinella a denti fitti (
quella da crosta lattea ). Nel caso Lei abbia il sospetto che qualcuno della famiglia abbia preso
i pidocchi, si rivolga al suo medico o al pediatra, oppure al Distretto o al Servizio Igiene
Pubblica, dove il personale sanitario è molto allenato ad individuare il parassita. Nel caso in cui
siano stati segnalati dei casi di pediculosi, è necessario effettuare il controllo dei capelli ogni 2
o 3 giorni per più settimane.
Quali sono i prodotti migliori contro i pidocchi?
Tutti i prodotti in commercio contengono principi attivi efficaci contro i pidocchi, anche se in
genere non sono altrettanto efficaci contro le uova. La formulazione è importantissima ed è
consigliabile utilizzare sempre prodotti in crema, gel, schiuma
oppure lozione, che penetrano meglio nelle uova. Le polveri invece sono scomode da usare e
poco efficaci sulle uova. Gli shampoo rimangono a contatto con i capelli per troppo poco
tempo: possono essere usati per lavare i capelli dopo il trattamento con una crema, un gel, una
schiuma o una lozione.
Come vanno applicati i prodotti contro i pidocchi?
Bisogna impregnare bene i capelli con il prodotto (crema o pettinella. Applicarlo, quindi, anche
sul cuoio capelluto, soprattutto nella zona della nuca e dietro le orecchie. Le lozioni vanno
utilizzate sempre in ambienti ventilati, evitando di direzionare lo spruzzo verso gli occhi, la
bocca o il naso.
I prodotti vanno tenuti “in posa” per almeno 10 minuti (per le polveri da 3 a 6 ore).
Dopo il primo trattamento, cosa devo fare?
I prodotti in commercio non sono completamente efficaci sulle uova, che possono, quindi,
sopravvivere e dare origine ad una nuova popolazione di pidocchi! L’unico metodo sicuro per
eliminarle è staccarle manualmente. Le uova sono attaccate molto saldamente al capello, con
una sostanza collosa. Spesso passare la pettinella non è sufficiente a staccarle e bisogna
quindi “sfilarle” manualmente, ad una ad una, con le dita.
Impregnare i capelli con una soluzione d’acqua e aceto può essere utile per facilitare il
distacco.
Un solo trattamento è sufficiente?
Anche se un solo trattamento, seguito dall’eliminazione manuale delle uova, può essere
sufficiente per liberarsi dei pidocchi, è consigliabile effettuarne un altro, a distanza di 7-10
giorni, utilizzando lo stesso prodotto. In questo modo si elimineranno i pidocchi nati dalle uova
eventualmente rimaste. È consigliabile un controllo finale per verificare l’assenza d’uova. Se,
onostante il secondo trattamento, si riscontrano ancora dei pidocchi, si consiglia di ripetere il
ciclo con un prodotto con un principio attivo di classe diversa dal precedente.
LA MAESTRA
Parlare oggi di pidocchi sembra anacronistico, ma qual è la reale incidenza di questo
problema nelle comunità scolastiche?
Quando si parla di pidocchi si è portati a pensare che nelle grandi città il problema sia del tutto
marginale, e comunque riguardi esclusivamente bambini provenienti da famiglie disagiate,
magari di immigrati. Niente di più sbagliato, invece. Il fenomeno è ancora molto diffuso, anzi
negli ultimi anni ha avuto un discreto incremento, forse proprio perché sottovalutato.
I dati ufficiali parlano di poche migliaia di casi all’anno, ma noi insegnanti sappiamo bene che
queste cifre sono largamente sottostimate, soprattutto a causa del fatto che con la legge sulla
privacy è caduto l’obbligo di segnalazione dei casi di pediculosi negli asili comunali.
Cosa è necessario fare quando si scopre un caso di pediculosi a scuola?
A livello nazionale bisogna annotare una certa confusione normativa, dovuta alle differenti leggi
regionali in vigore, spesso rivoluzionate da un anno all’altro. Qualche tempo fa, ad esempio, il
bambino poteva tornare in classe soltanto dopo un controllo da parte del medico scolastico,
oggi è sufficiente la dichiarazione dei genitori di aver effettuato un trattamento specifico.
Affidarsi allo scrupolo e alla coscienza individuale quando si parla di un’infestazione a rapida
diffusione come questa, pur priva di rischi effettivi per la salute, mi pare esageratamente
permissivo. Personalmente cerco di ovviare al problema con un monitoraggio dei bambini,
controllando loro i capelli durante le quotidiane operazioni di pulizia. In caso scopra che un
bambino ha i pidocchi, avverto subito i genitori: intervenire tempestivamente mi ha sempre
aiutato a limitare la diffusione dell’infestazione al resto della classe.
Che ruolo riveste la famiglia nell’affrontare la questione?
L’atteggiamento dei genitori è fondamentale, soprattutto per sdrammatizzare l’evento e per
gestirlo ‘razionalmente’. L’anno scorso ho segnalato a una famiglia che la figlia aveva preso i
pidocchi, e la reazione è stata di puro panico. Mi hanno scongiurato di non segnalare il caso e
hanno rimandato a scuola la bambina soltanto dopo un mese, assicurandomi che avevano
rivoluzionato e disinfettato tutta la casa... insomma hanno vissuto malissimo un episodio del
tutto normale nella vita scolastica di un bambino, da affrontare senza colpevolizzazioni di
nessun genere.
Su questo, bisogna dirlo, influisce il livello culturale della famiglia. Per fortuna nella maggior
parte dei casi riscontriamo un comportamento molto più ‘rilassato’.
I genitori si scambiano spesso informazioni e segnalazioni: appena trovano le famigerate
lendini, senza alcun disagio o imbarazzo avvertono subito noi, o direttamente le mamme dei
compagni, di stare all’erta. È questo il modo migliore per tenere i pidocchi sotto controllo.
LA MAMMA
Ti sei trovata spesso a dover affrontare i pidocchi?
Con i pidocchi ho avuto a che fare diverse volte. I miei figli, ad esempio, li hanno presi
entrambi.
La difficoltà maggiore nel difendersi dalla pediculosi consiste nel capire per tempo che un
bambino ne è stato colpito: con i miei ragazzi è andata proprio così! Il più grande, a 8 anni,
ha preso i pidocchi, probabilmente dal vicino di poltrona ad un cinema per ragazzi, e quando
me ne sono accorta li aveva già ‘passati’ alla sorellina di 5 che andava alla scuola materna
e... a qualche suo compagno di classe alle elementari.
Niente di drammatico, comunque. È bastato passarsi la voce con gli altri genitori e nel giro di
pochi giorni l’infestazione è stata debellata. Ancora meno problemi con la piccola: avendola
‘trattata’ per tempo con un prodotto specifico il suo caso è rimasto isolato.
Mai avuto problemi “di relazione” causati dalla pediculosi?
Non direttamente, ma dal punto di vista ‘sociale’ non tutto va sempre così liscio come da
quello ‘scientifico’.
Molte famiglie credono ancora che i pidocchi siano una vergogna, sinonimo di sporcizia e
povertà, così i bambini recepiscono inconsciamente il messaggio di isolare il compagno che
ha subito l’infestazione. È da non credere l’ostilità che talvolta ho percepito da parte di
alcuni genitori nei confronti dei bimbi colpiti e delle loro famiglie.
Per rendere l’idea, mi sembra utile riportare l’intervento di una mamma apparso l’anno
scorso sul forum del sito della scuola e che ho conservato perché, ritengo, estremamente
significativo: «Bambini con i pidocchi vengono mandati a scuola a contagiare gli altri, ma per
la legge sulla privacy bisogna stare zitti e non si possono rispedire a casa. È comunque noto
di chi si tratta, perciò invito tutte le mamme a raccomandare ai loro bambini di non giocare
con chi sappiamo bene”.
Mondo scolastico a parte, hai altre esperienze da raccontare?
Fino a pochi anni fa ho accompagnato gli scout nelle colonie e nei campeggi estivi.
Ogni tanto qualche caso si presentava, e la vita a stretto contatto, unita a controlli
approssimativi, ne facilitava la trasmissione. Il risultato è stato, in un paio di occasioni,
un’infestazione piuttosto estesa, che ha coinvolto persino qualche adulto.
Oltretutto le metodologie di trattamento non erano certo all’avanguardia e si respirava molta
ignoranza riguardo al problema. La pratica più diffusa era il taglio a zero dei capelli, ma ho
visto anche qualche accompagnatore più anziano lavare la testa ai ragazzi con il petrolio!
Cosa raccomanderesti, allora, per prevenire infestazioni?
La trasmissione dei pidocchi avviene per contatto diretto, così nessun metodo di
prevenzione è efficace, considerato che non si può impedire ai bambini di giocare fra loro
per paura di un’infestazione risolvibile con un singolo trattamento di dieci minuti...
Quello che risulta più utile è controllare quotidianamente i capelli, soprattutto alla radice,
dove si trovano le uova, per poter agire tempestivamente.
Raccomandare ai bambini di non scambiarsi sciarpe o cappelli con i compagni ha una
modesta utilità, visto che i pidocchi difficilmente abbandonano la testa dell’ospite, ma può
invece creare quelle odiose situazioni di esclusione di cui si diceva prima.
F) Il TEST
“Aiuto, mio figlio ha preso i pidocchi!”
Niente panico: cosa conosci, in realtà, della pediculosi?
Sai già come individuarla e cosa fare per affrontarla ed eliminarla?
Prova a rispondere a queste semplici domande: forse scoprirai che le tue informazioni sui
pidocchi non sono del tutto corrette.
Per “ ridurre alle giuste proporzioni ” e aiutare tuo figlio ad affrontare meglio la circostanza,
puoi coinvolgerlo nel gioco, spiegandogli con parole chiare e con pazienza che… “giocando si
impara ”!
Le regole del gioco
DISTRETTO n° 5 ASL BA
Per ogni domanda hai a disposizione una serie di risposte: solo una è quella corretta.
1. Essere colpiti da pediculosi del capo significa:
Avere una scarsa igiene personale
Avere i capelli troppo lunghi
Essere stati in contatto diretto con persone infestate
Rischiare malattie più gravi
2. Quanto è grande un pidocchio?
Meno di 1 mm
2-3 mm
1 cm
È invisibile a occhio nudo
3. Di cosa si nutrono i pidocchi?
Succhiano il sangue umano
Della cheratina dei capelli
Di sebo
Di minuscoli brandelli di cuoio capelluto
DISTRETTO n° 5 ASL BA
4. Cosa sono le lendini?
Le uova
Le particolari zampe uncinate con cui si aggrappano
ai capelli
Le femmine
Piccoli foruncoli causati dall'infestazione
5. Cosa bisogna fare per prima cosa quando si sospetta l'infestazione?
Rasare completamente la testa
Effettuare un'accurata ispezione del capo con una lente
d'ingrandimento
Isolare immediatamente il soggetto
Disinfettare con cura gli ambienti domestici
6. Cosa si può fare per prevenire l'infestazione?
Effettuare regolarmente trattamenti antiparassitari con
prodotti specifici
Non esiste un prodotto ad uso preventivo
Lavare i capelli quotidianamente
Utilizzare sempre gel per capelli
DISTRETTO n° 5 ASL BA
7. Quale di queste affermazioni è falsa?
Le persone di colore vengono infestate più raramente
Gli insetti adulti possono vivere fino a quattro ore se
immersi in acqua
L'infestazione è più frequente nelle bambine
I pidocchi possono saltare facilmente da una testa all'altra
8. Quale di queste affermazioni è vera?
Un normale shampoo antiforfora è sufficiente a risolvere il
problema
Le infestazioni sono più comuni in città che in campagna
Una femmina di pidocchio può arrivare a deporre fino a
cento uova al giorno
Cani e gatti sono i più frequenti veicoli di trasmissione
9. Qual è la stagione più propizia per le infestazioni?
Estate
Inverno
Autunno
Primavera
DISTRETTO n° 5 ASL BA
10. Quante uova può deporre al giorno una femmina?
10
30
100
Più di 1000
11. Ogni anno in Italia il problema interessa circa:
50.000 famiglie
100.000 famiglie
500.000 famiglie
1 milione di famiglie
12. Il trattamento con prodotti specifici:
Va effettuato sui capelli bagnati
Consente di far tornare subito il bambino a scuola
Può essere evitato lavando la testa con una soluzione di
acqua e aceto
Deve essere ripetuto quotidianamente per una settimana
13. Come si capisce che ci sono i pidocchi?
La presenza di solo uova ben visibili sui capelli?
La presenza di pidocchi ?
La presenza di pidocchi e uova ?
Il prurito alla testa?
INDICE
Presentazione
Prefazione
Le F.A.Q. ( le domande più frequenti ) - Frequently Asked Questions -
Introduzione
1. Perché non ci liberiamo dai pidocchi del capo?
2. E’ diventata una preoccupazione dei medici l’uso degli antiparassitari
pediculocidi?
3. Senza antiparassitari come si debellano i pidocchi?
Notizie Generali
1. Il parassitismo
1.a Le tipologie di parassitismo: le più semplici
1.b Il comportamento e le azioni dei parassiti sugli ospiti: cenni
1.c Le reazioni dell’ospite – uomo- ai parassiti: qualche informazione
2. Le misure di contrasto alle parassitosi
3. Briciole di storia e di evoluzione dei pidocchi
4. Luoghi comuni, detti, credenze e curiosità
5. Lotta alla pediculosi: le possibili strategie
6. I pidocchi questi sconosciuti. Cosa sanno gli italiani di questo problema
6.a L’indagine 2006 dell’Osservatorio Milice
7. Il significato dei dati statistici
8. Epidemiologia
8.a I costi diretti e indiretti: l’analisi
8.b I fattori di rischio
8.c La distribuzione della pediculosi del capo: la panoramica
internazionale
Pediculosi del capo: guerra ai pidocchi
1. La pediculosi
1.a Eziologia
2. La pediculosi del capillizio.
2.a Biologia ed anatomia
3. Clinica: la patogenesi. Sintomi e segni
4. Clinica: la diagnosi
4.a Come si identifica una infestazione attiva
4.b Appendice
5. La diagnosi differenziale
Prevenzione
Le F.A.Q. ( le domande più frequenti ) - Frequently Asked Questions -
1. Vi è un modello di prevenzione per non avere i pidocchi?
2. Vi è una strategia di prevenzione per non avere i pidocchi?
1. La prevenzione
1.a Le misure di prevenzione in ambito familiare
2.b Le misure di prevenzione in ambito scolastico e nelle collettività in genere
3.c I criteri di riammissione scolastica
- I consigli in pillole 1
B) La Terapia
Le F.A.Q. ( le domande più frequenti ) - Frequently Asked Questions -
1. Il Mercato
1. Introduzione
1.a Le formulazioni
1.b Considerazioni generali
1.c Casi particolari
1.d L’efficacia delle diverse molecole
1.e Gli effetti collaterali
2. Le possibilità terapeutiche
2.a I pesticidi
3. I prodotti per uso topico
ylang
3.a Il piretro
3.b Le piretrine naturali
3.c Le piretrine naturali sinergizzate
3.d I piretroidi sintetici
3.d.1 La permetrina
3.d. 2 Il meccanismo d’azione delle piretrine naturali e dei piretroidi
3.d. 3 La sicurezza d’uso del piretro e dei suoi derivati
3.d. 4 Le resistenze alle piretrine e alla permetrina
3.e Il malathion
3.f Il lindano
3.g Il carbaril
3.h Il benzil benzoato
3.i La quassia
4. I prodotti farmacologici per uso orale
4. a Il trimethoprim – sulfametossazolo
4.b L’ivermectina
5. La pseudoresistenza ai pediculocidi
6. La resistenza ai pediculocidi
7. I trattamenti con mezzi alternativi
7.a Le sostanze alternative
7.b Il dimeticone
7.c Gli estratti di oli vegetali a base di noce di cocco, olio di anice e di ylang-
7.d Altri prodotti
7.e I complementi cosmetici
7.g I prodotti per l’igiene ambientale
8. I metodi di eliminazione meccanica del parassita
Alcune schede
I consigli in pillole 2
I consigli in pillole 3
C) La gestione della pediculosi in Sanità Pubblica
1. Introduzione
2. Il ruolo della famiglia
3. Il ruolo del medico di famiglia e del pediatra di libera scelta
4. Il ruolo del farmacista
5. Il ruolo dei servizi della A.S.L.
6. Il ruolo della Scuola
6.a Il ruolo del dirigente Scolastico
6.b Il ruolo degli insegnanti
6.c Il ruolo dei rappresentanti dei genitori
7. Il ruolo dei servizi sociali
D) Protocollo operativo per la gestione della pediculosi nelle comunità scolastiche
1. Come si tutela la comunità
2. La famiglia
3. La scuola
4. L’azienda sanitaria Locale
5. I medici di famiglia e i pediatri di libera scelta
E) Le F.A.Q. ( le domande più frequenti ) - Frequently Asked Questions -
1. Domande: Vero o Falso?
2. Risponde il medico specialista
3. Risponde il medico scolastico
4. Risponde la maestra
5. Risponde la mamma
F) Il Test