I SUTRA DEL KRIYA YOGA DI PATANJALI E DEI SIDDHA
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ESTRATTO GRATUITO - I <strong>SUTRA</strong> <strong>DEL</strong> <strong>KRIYA</strong> <strong>YOGA</strong> <strong>DI</strong> <strong>PATANJALI</strong> E <strong>DEI</strong> <strong>SIDDHA</strong> - eBook Macro Edizioni - Gruppo Editoriale Macro<br />
INTRODUZIONE<br />
Un Confronto Tra Gli ‘Yoga Sutra’ E Il ‘Tirumandiram’<br />
Si trovano molte traduzioni degli ‘Yoga-<strong>SUTRA</strong> di Patanjali.’ Gli studiosi<br />
hanno tuttavia ignorato le molte similitudini tra i <strong>SUTRA</strong> e la più importante opera<br />
sullo Yoga Il ‘Tirumandiram’ di Siddha Tirumular, un Siddha dello Yoga tamil. 1<br />
Queste sono due delle più antiche opere che trattano soprattutto dello Yoga.<br />
Le due opere hanno molti punti di vista filosofico simili, riassunti nella tabella<br />
riportata più avanti. Le due opere spiegano in profondità i SIDDHIS ossia i poteri<br />
miracolosi che si raggiungono con la pratica dello Yoga. I due testi descrivono<br />
metodi pratici dello Yoga e tralasciano molti dettagli importanti come fanno<br />
generalmente gli yogi Siddha nei loro scritti. I Siddha hanno conservato gli aspetti<br />
più importanti per le iniziazioni che hanno fatto personalmente ai loro studenti o<br />
discepoli. I due autori figurano in cima alla maggior parte degli elenchi dei “18<br />
Siddha dello Yoga tamil.” 2<br />
Molti indizi ci portano a credere che Patanjali e Tirumular abbiano vissuto<br />
nella stessa epoca in questa cultura unica del sud dell’India. Per quanto sia difficile<br />
determinare la data di queste due opere, la maggior parte degli eruditi afferma<br />
che i ‘<strong>SUTRA</strong> di Patanjali’ si possono collocare nel periodo tra il 2° e il 4°<br />
secolo dopo Cristo, e il ‘Trumandiram’ tra il 4° e il 5° secolo dopo Cristo.<br />
Comunque sia, Tirumular afferma che gli sono occorsi 3000 anni per scrivere il<br />
‘Tirumandiram’ e menziona anche che Patanjali e lui ebbero entrambi Nandi<br />
come GURU. Cita inoltre la visita di Patanjali a Chidambaram, dove egli stesso<br />
ha vissuto. Molti dettagli sembrano indicare che Patanjali, così come Tirumular,<br />
erano Siddha riconosciuti e che dividevano gli stessi punti di vista. Comprendere<br />
così queste ramificazioni storiche aiuterà i praticanti dello Yoga ad apprezzare<br />
maggiormente gli obiettivi, la filosofia e la pratica dello Yoga.<br />
Il fatto che gli eruditi non abbiano sottolineato le dottrine filosofiche e<br />
teologiche comuni alle due opere, può essere spiegato con la differenza delle<br />
lingue utilizzate, i <strong>SUTRA</strong> sono scritti solo in SANSCRITO e il ‘Tirumandiram’ in<br />
tamil. Nessuno dei due è stato tradotto nell’altra lingua. La maggior parte degli<br />
studiosi lavora generalmente in una sola delle due lingue. Gli eruditi moderni<br />
hanno ignorato la letteratura tamil e più in particolare quella dei Siddha tamil.<br />
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Una traduzione inglese del ‘Tirumandiram’ è disponibile solo dal 1991 e di<br />
conseguenza pochi ricercatori in occidente hanno gli strumenti necessari per un<br />
confronto.<br />
Tuttavia, dopo molti anni di preparazione è stato avviato un progetto di<br />
ricerca importante ‘Il Progetto del Manoscritto dei Siddha dello Yoga tamil’<br />
sotto il patrocinio dell’Ordine degli acharyas del Kriya Yoga di Babaji e del<br />
Centro di Ricerca e l’insegnamento dello Yoga (fondato da Georg Feuerstein)<br />
con lo scopo di preservare, proteggere e valutare la possibilità di tradurre e<br />
pubblicare le migliaia di manoscritti sparpagliati nelle diverse biblioteche del<br />
sud dell’India. Questa opera deve dunque essere considerata come un primo sforzo,<br />
per non dire un primo tentativo che cerca di riempire un grande vuoto nella<br />
nostra comprensione delle origini dello Yoga. Man mano che i risultati di questo<br />
progetto saranno conosciuti, ci saranno senza dubbio delle revisioni.<br />
La traduzione attuale e il commento dei <strong>SUTRA</strong> serviranno, alla luce di<br />
questi due capolavori, a chiarire e rivelare ai lettori di lingua italiana i molti<br />
argomenti misteriosi dello Yoga classico e della filosofia dei Siddha dello Yoga<br />
tamil, conosciuta col nome di Shiva Siddhanta. Questo commento parte dal<br />
principio che, confrontando le due opere si potrà ottenere una comprensione più<br />
profonda di entrambe.<br />
A mio parere le precedenti traduzioni sono state troppo letterali, a tal punto<br />
che solo con molta diff ficoltà se ne af ferra il senso, oppure erano così interpretate<br />
che il significato reale è quasi completamente scomparso. A causa della natura<br />
particolarmente tecnica del soggetto trattato e del fatto che il tema non è familiare<br />
alla maggior parte dei lettori, queste traduzioni, in gran parte hanno diluito il<br />
ricco contenuto dei versi dei <strong>SUTRA</strong>. Questa nuova traduzione mira a rendere<br />
l’opera il più possibile leggibile, pur rispettando il senso dei <strong>SUTRA</strong>. Nella elaborazione<br />
di questa nuova traduzione e di questo commento sono debitore verso gli<br />
autori delle tre precedenti traduzioni, quelle di G. Feuerstein 3 , di Swami<br />
Satchitananda4 e di Swami Hariharananda Aranya. 5<br />
Questa traduzione e commento sono stati sviluppati negli ultimi dieci anni<br />
per poter rispondere ai bisogni degli iniziati del Kriya Yoga di Babaji, la cui<br />
stirpe nata da Nandi, Agastyar, Boganathar e Babaji è un ramo della stirpe dei<br />
18 Siddha dello Yoga tamil. Si insegna agli iniziati come meditare sui versetti<br />
dei Siddha come facevano Patanjali e Tirumular. Fino ad oggi gli iniziati potevano<br />
utilizzare delle traduzioni non adatte ai loro bisogni.<br />
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Buona parte di questa nuova traduzione è già stata presentata loro, in particolare<br />
il contenuto del primo PADA o libro, nel corso degli incontri dei gruppi di<br />
meditazione che ho costituito dovunque nel mondo. Il Kriya Yoga di Babaji è<br />
l’aspetto pratico della cristallizzazione del sistema filosofico chiamato ‘Shiva<br />
Siddhantha’ che a sua volta è una sintesi degli insegnamenti della tradizione dei<br />
18 Siddha tamil di cui Tirumular e Patanjali sono membri riconosciuti. In molti<br />
commenti mi riferisco a pratiche specifiche del Kriya Yoga di Babaji con lo<br />
scopo di aiutare gli studenti di questa tradizione ad apprezzare meglio l’impor -<br />
tanza della loro pratica. La traduzione ed il commento possono essere apprezzati<br />
da tutti i lettori interessati e più ancora dagli iniziati del Kriya Yoga di Babaji<br />
che hanno fatto di persona l’esperienza di quello che Patanjali spiega.<br />
Sono debitore a Babaji che ha trasmesso il metodo che ci permette di meditare<br />
sui versetti e di coglierne il senso nascosto. Ogni versetto è come una chiave.<br />
Una chiave è un pezzo di metallo inutile se non si sa come inserirlo in una serratura<br />
e farlo girare. Tuttavia se si medita sul versetto, questa chiave ci permette di<br />
entrare in un nuovo spazio, uno spazio dove il significato esoterico o nascosto<br />
può essere rivelato. Se non si medita sul versetto, esso resterà inutile, come l’inchiostro<br />
sulla carta. Generalmente i Siddha meditavano un anno per comporre<br />
un solo versetto. Il versetto non era che una chiave o una introduzione a un<br />
significato nascosto più profondo. I Siddha nascondevano spesso il senso dei<br />
loro versetti, per destinare il loro significato esoterico solo agli iniziati che, avendo<br />
anzitutto acquisito una esperienza, erano suf ficientemente avanzati per<br />
coglierne il senso. E’ possibile trovare informazioni più ampie sulla tradizione<br />
Siddha del continente indiano nel libro di David Gordon White 6 e sui Siddha<br />
dello Yoga tamil nell’opera di Zvelebil 7 e di Govindan. 8<br />
La tabella seguente riassume le numerose similitudini importanti tra queste<br />
due opera:<br />
<strong>YOGA</strong> <strong>SUTRA</strong> TIRUMAN<strong>DI</strong>RAM<br />
Purusha (il Sé)e Praktri (la Natura) PURUSHA e PRAKTRI sono entrambi reali<br />
sono entrambi reali<br />
ISHWARA è il sommo Sé,il maestro ISHA o SHIVA è l’essere Supremo<br />
dei maestri<br />
SANKHYA, dualista teista ADVAITA-dualista: l’uno è diventato<br />
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multiplo; gli Agamas e i Vedas<br />
PURUSHA è multiplo, al contrario dell’ JIVA (PASU) è multiplo e diviene SHIVA;<br />
ATMAN unico del VEDANTA classificazione in tre aspetti.<br />
L’ASHTANGA <strong>YOGA</strong> è una pratica L’ASHTANGA <strong>YOGA</strong> è discusso<br />
preliminare<br />
ISHWARA è il maestro di Patanjali e Nandi (SIVA) è il suo guru: Tirumular<br />
questo è devoto a Lui gli è particolarmente devoto<br />
Enfasi sul bisogno di abbandonarsi Enfasi sul bisogno di abbandonarsi<br />
al Signore al Signore<br />
Cinque afflizioni Cinque ostacoli, simili alle af flizioni<br />
dei <strong>SUTRA</strong><br />
L’evoluzione all’interno della L’evoluzione all’interno della<br />
creazione è reale e segue 24 TATTVAS creazione è reale e segue 24 o 36 o<br />
o principi anche 96 TATTVAS o principi<br />
Rifiuto dei riti del tempio Rifiuto dei riti del tempio<br />
Dottrina dei karma e della<br />
trasmigrazione<br />
Identico<br />
Etica della uguaglianza sociale Identico<br />
Realtà tripla: Ishwara, Purusha,<br />
Praktri<br />
Identico<br />
Tre sorgenti di conoscenza Simile<br />
Il metodo: il Krya Yoga: il distacco, Il metodo: lo Yoga della Kundalini,<br />
la pratica intensa, lo studio del sè che include il pranayama, i mantra,<br />
gli yantra<br />
PARINAMA: enfasi sula trasformazione:<br />
un processo di purificazione dalle<br />
afflizioni<br />
Simile; purificazione dalle impurità<br />
Il SAMADHI o assorbimento cognitivo è: Analogo :<br />
a) basato o no su ua forma materiale a) “essere in prossimità del Signore”<br />
b) basato o no su una forma sottile b) “essere l’amico del Signore”<br />
c) con o senza germe residuo c) “essere unito al Signore”<br />
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Parla dei 68 SIDDHIS o poteri, Parla dei 65 SIDDHIS o poteri<br />
includendo la perfezione del corpo includendo l’immortalità fisica<br />
Portata limitata allo Yoga, alla filosofia Portata più larga che include lo Yoga,<br />
e a qualche punto di etica sociale la filosofia, il tantra e l’etica sociale<br />
Questo confronto non è evidentemente completo. C’è molto da dire a questo<br />
proposito. Cercando di fare una sintesi e confrontando i due, ho cercato di<br />
incoraggiare il lettore ad andare al di là di quanto ho evidenziato. Accoglierò . con<br />
gioia tutti i commenti e i suggerimenti per le prossime edizioni.<br />
Ci sono notevoli dif ferenze tra le due opere, eccone alcune:<br />
<strong>YOGA</strong> <strong>SUTRA</strong> TIRUMAN<strong>DI</strong>RAM<br />
Scritto in terza persona, in uno stile Scritto in prima persona, con molta<br />
arido e formale sensibilità<br />
Scritto in sanscrito Scritto in tamil la lingua del popolo<br />
senza nessun riguardo alla casta o allo<br />
stato<br />
195 aforismi 3047 versetti<br />
Le similitudini prevalgono sulle diferenze. La filosofia della letteratura del<br />
Vedanta differisce molto di più da quella dei <strong>SUTRA</strong> e del ‘Tirumandiram,’ che<br />
questi tra di loro. Per la redazione di questa opera, il mio scopo principale era<br />
quello di suscitare un più grande apprezzamento e una migliore comprensione<br />
dello Yoga, sia in India che in Occidente. Oggi si ignora quasi dovunque il significato<br />
reale dello Yoga. Lo Yoga non è semplicemente una forma di esercizio<br />
fisico, per quanto terapeutico o sano possa essere; lo Yoga offre alla umanità del<br />
21° secolo delle soluzioni a qualcuno dei più grandi problemi sociali, così come<br />
a quelli nel campo della filosofia, della psicologia, della teologia e anche della<br />
ecologia. Esso mira nientemeno che alla piena espansione del potenziale di<br />
ciascun essere umano per farne un essere divino: sul piano fisico, vitale, mentale,<br />
intellettuale e spirituale. Il mondo si trova oggi di fronte a sfide senza precedenti,<br />
conflitti sociali, distruzione ecologica, crescita e ripartizione economica o<br />
nel campo della salute. La globalizzazione della cultura materialista non può<br />
risolvere i problemi che trascendono i valori materiali. Solo un movimento<br />
sociale molto esteso che permetta agli individui di superare le preoccupazioni<br />
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egoistiche limitate, può garantire la nostra sopravvivenza e la soluzione di questi<br />
problemi, numerosi e complessi.<br />
E’ con umiltà che suggerisco al lettore che una comprensione profonda<br />
di queste due opere gli permetterà di diventare parte della soluzione piuttosto<br />
che parte del problema che affligge la società e questo pianeta, oggi. Durante<br />
questo studio, sfido il lettore a rimettere in questione i suoi valori, le sue<br />
abitudini e le sue motivazioni, e quando necessario, di eff fettuare dei cambiamenti<br />
radicali. Per riprendere le parole di Sri Aurobindo “quello che occorre<br />
è una rivoluzione contro la natura umana”. I <strong>SUTRA</strong> e il ‘Tirumandiram’ ci<br />
daranno la visione e la comprensione per sapere come realizzare il nostro<br />
potenziale. Sono come una carta stradale che ci indica le diverse destinazioni,<br />
così come gli ostacoli e come superarli. Il Kriya Yoga di Babaji e dei<br />
Siddha è come una automobile potente che ci può trasportare su grandi<br />
distanze. La sua pratica ci richiede uno sforzo intenso e sostenuto. La sola<br />
comprensione intellettuale non ci porterà mai alla illuminazione! Tuttavia la<br />
pratica dello Yoga senza comprensione intellettuale è ugualmente incompleta<br />
ed è questo che noi troviamo un po’ dappertutto nelle scuole di Yoga<br />
contemporanee. I kriya e gli insegnamenti scritti hanno entrambi il loro<br />
posto in un processo integrato. Non capire dove andiamo è come avere una<br />
macchina senza carta stradale. Noi possediamo, grazie a queste due opere,<br />
una carta universale.<br />
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