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Presentazione punteruolo rosso - Comune di Pineto

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IL PUNTERUOLO ROSSO DELLE PALME:<br />

MISURE PER LA PREVENZIONE ED IL CONTROLLO<br />

DELLE INFESTAZIONI<br />

<strong>Pineto</strong>, 30 marzo 2010<br />

dr Angelo Mazzocchetti<br />

d.ssa Maria Assunta Scotillo<br />

Regione Abruzzo<br />

A.R.S.S.A.<br />

Servizio Fitosanitario Regionale


PATRIMONIO<br />

Anche in Abruzzo le palme, soprattutto<br />

lungo la fascia litoranea, costituiscono un<br />

importante elemento ornamentale ed<br />

architettonico <strong>di</strong> viali, giar<strong>di</strong>ni e parchi<br />

pubblici e privati.


LINEE GUIDA APPROVATE DAL COMITATO FITOSANITARIO<br />

DEL MI.P.A.A.F. il 21 gennaio 2010<br />

• Documento comune <strong>di</strong> riferimento per tutti quelli che sono<br />

chiamati a vario titolo a prevenire/contrastare questo pericoloso<br />

parassita<br />

• Criteri volti a chiarire alcuni aspetti delle misure fitosanitarie<br />

stabilite nell’art. 7 del D.M. 9 novembre 2007 “Disposizioni sulla<br />

lotta obbligatoria contro il <strong>punteruolo</strong> <strong>rosso</strong> della palma<br />

Rhynchophorus ferrugineus (Olivier)”.


Piante ad eccezione dei frutti e delle sementi, con fusto alla bbase<br />

ase <strong>di</strong> <strong>di</strong>ametro<br />

maggiore <strong>di</strong> 5 cm.<br />

Areca catechu, Arenga pinnata, Borassus flabellifer, Brahea armata, Butia<br />

capitata, Calanus merilli, Caryota maxima, Caryota cumini, Chamaerops<br />

humilis, Cocos nucifera, Corypha gebanga, Corypha elata, Elaeis<br />

guineensis, Livistona australis, Livistona decipienz, Metroxylon sagu,<br />

Oreodoxa regia, Phoenix canariensis, Phoenix dactylifera, Phoenix<br />

theophrasti, Phoenix sylvestris, Sabal umbraculifera,Trachycarpus<br />

fortunei e Washingtonia ssp.<br />

SPECIE SENSIBILI<br />

(Decisione 2008/776/CE)


DEFINIZIONI in base al D.M. 9 novembre 2007<br />

ZONA INFESTATA<br />

Area compresa nel raggio <strong>di</strong> un chilometro dal punto dove si è riscontrata la<br />

presenza dell'organismo nocivo su una o più specie <strong>di</strong> piante sensibili e dove<br />

sono adottate le misure volte all'era<strong>di</strong>cazione. E' considerata «zona infestata»<br />

anche l'area perimetrale interna della zona <strong>di</strong> inse<strong>di</strong>amento, della larghezza <strong>di</strong><br />

un chilometro.<br />

ZONA CUSCINETTO<br />

Fascia perimetrale <strong>di</strong> almeno 10 km. a partire dal confine della zona infestata.<br />

AREA DELIMITATA<br />

Area costituita dall'insieme della «zona infestata» e della «zona cuscinetto».<br />

ZONA INSEDIAMENTO<br />

area in cui la <strong>di</strong>ffusione dell'organismo nocivo è tale che non si ritiene più<br />

possibile la sua era<strong>di</strong>cazione dopo l'applicazione per un triennio <strong>di</strong> misure<br />

fitosanitarie mirate all'eliminazione dell'organismo nocivo.


mag 2009<br />

PROBLEMATICHE CRESCENTI IN ABRUZZO<br />

Prime segnalazioni a marzo 2007<br />

nei sui litorali <strong>di</strong> Pescara e<br />

Montesilvano<br />

mar 2010


PROBLEMATICHE CRESCENTI IN ABRUZZO<br />

2008<br />

2009<br />

Mar-2010<br />

Comuni<br />

infestati<br />

4<br />

13<br />

16<br />

Comuni<br />

cuscinetto<br />

13<br />

47<br />

49<br />

Comuni<br />

inse<strong>di</strong>amento<br />

-<br />

-<br />

2


MAPPA PUNTERUOLO<br />

ABRUZZO<br />

Marzo 2010


EMESSI GIA’ 5 DECRETI DAL S.F.R. per DELIMITATAZIONE AREE<br />

• n. FIT/073 del 27.08.2008<br />

• n. FIT/087 del 14.10.2008<br />

• n. FIT/046 del 29.05.2009<br />

• n. FIT/001 del 15.01.2010<br />

• n. FIT/011 del 22.03.2010<br />

PUNTERUOLO IN ABRUZZO<br />

• Ad oggi patrimonio palmicolo <strong>di</strong>strutto stimato in circa 500 piante (<strong>di</strong><br />

cui oltre 20 a <strong>Pineto</strong>)<br />

• Genere più colpito: Phoenix<br />

• Comuni più colpiti: Pescara, Montesilvano, Silvi


COLLABORAZIONI<br />

Per la migliore efficacia delle misure fitosanitarie occorre la più ampia<br />

collaborazione tra:<br />

- il Servizio Fitosanitario Regionale, per la definizione delle specifiche<br />

azioni da perseguire e la vigilanza sul loro rispetto;<br />

- i tecnici, sia pubblici che privati, e le Amministrazioni locali,<br />

segnatamente i Comuni, Comuni per collaborare alla fase <strong>di</strong> monitoraggio e<br />

<strong>di</strong>vulgazione;<br />

- i privati, sia in qualità <strong>di</strong> proprietari <strong>di</strong> aree ver<strong>di</strong> che non, per le<br />

segnalazioni del caso;<br />

- gli operatori del verde;<br />

- gli or<strong>di</strong>ni professionali.


BIOLOGIA del PUNTERUOLO<br />

•Deposizione uova (fino a 300) in fori praticati con il<br />

rostro alla base delle foglie o dei giovani germogli<br />

o in cicatrici e ferite preesistenti.<br />

•Le larve si nutrono del midollo scavando gallerie<br />

molto profonde all’interno del peduncolo fogliare e<br />

dello stipite (tronco), arrivando a compromettere la<br />

stabilità delle piante.<br />

•A maturità la larva si imbozzola all’interno delle gallerie scavate nei piccioli<br />

fogliari, nello stipite oppure tra la sostanza organica accumulatasi all’ascella<br />

delle foglie.<br />

• L’esemplare infestato viene abbandonato solamente a completa <strong>di</strong>struzione e<br />

gli adulti sono in grado <strong>di</strong> percorrere <strong>di</strong>stanze <strong>di</strong> svariati chilometri e dunque<br />

rivestono un importante ruolo nella <strong>di</strong>ffusione delle infestazioni.<br />

• In ambiente me<strong>di</strong>terraneo l’insetto può compiere 3 generazioni l’anno.


CICLO BIOLOGICO


In assenza <strong>di</strong> fattori limitanti, una<br />

singola coppia <strong>di</strong> R. ferrugineus può<br />

dare vita, nell'arco <strong>di</strong> 4 generazioni,<br />

a circa 53 milioni <strong>di</strong> esemplari


MONITORAGGIO<br />

• Il Servizio Fitosanitario esegue monitoraggi allo scopo <strong>di</strong> rilevare<br />

l’eventuale presenza del parassita e conoscerne l'evoluzione della<br />

<strong>di</strong>ffusione sul territorio, anche raccogliendo le segnalazioni pervenute.<br />

• E’ FONDAMENTALE RICERCARE I PRIMI SINTOMI DELL'INFESTAZIONE.


MONITORAGGIO<br />

Porre particolare attenzione alle foglie delle piante attaccate, le quali<br />

prima <strong>di</strong> assumere il classico aspetto ad ombrello, con collasso delle<br />

foglie centrali, quasi sempre mostrano specifici sintomi, spesso visibili<br />

anche da terra, quali:<br />

- rachi<strong>di</strong> fogliari spezzati o inclinati;<br />

- foglie più o meno seghettate;<br />

- presenza <strong>di</strong> rosume o bozzoli sui rachi<strong>di</strong><br />

fogliari;<br />

- torsione delle foglie e asimmetria della<br />

chioma.


SINTOMI<br />

Torsione delle foglie con asimmetria<br />

della chioma


SINTOMI<br />

Dicembre 2009 Gennaio 2010<br />

1 mese<br />

Progressivo deperimento della chioma:<br />

da lieve a marcata asimmetria.


SINTOMI<br />

Asimmetria chioma<br />

con <strong>di</strong>sseccamento delle<br />

foglie basali


SINTOMI<br />

Ce<strong>di</strong>mento marcato della chioma


Le piante possono essere portate a morte in pochi mesi<br />

Collassamento totale della chioma con<br />

caratteristico aspetto “a ombrello”.


DANNI<br />

Gallerie nel peduncolo nella parte basale della foglia


Gallerie nel peduncolo delle foglie<br />

DANNI


Adulto in via <strong>di</strong> formazione<br />

rimosso dal bozzolo<br />

BOZZOLI


STRANE PREFERENZE!


MISURE DI<br />

CONTENIMENTO


INFORMAZIONE<br />

Attività del Servizio Fitosanitario Regionale<br />

destinatari: Comuni, vivai, Associazioni vivaistiche, <strong>di</strong>tte manutentrici,<br />

CFS, popolazione<br />

ATTUAZIONE MISURE<br />

- monitoraggio<br />

- segnalazione rinvenimento<br />

- Linee guida per le misure fitosanitarie: prevenzione, trattamenti<br />

curativi, accorgimenti agronomici, <strong>di</strong>struzione materiale infestato<br />

- collaborazione amministrazioni comunali<br />

- delimitazione aree<br />

- aggiornamento normativo per i vivaisti (specie sensibili,<br />

documentazione accompagnamento, denuncia consistenza)


INTERVENTI PREVENTIVI<br />

• Il <strong>punteruolo</strong> <strong>rosso</strong> svolge gran parte del proprio ciclo biologico<br />

all'interno della pianta per cui risulta <strong>di</strong>fficilmente raggiungibile dai più<br />

comuni mezzi <strong>di</strong> lotta.<br />

• Necessità <strong>di</strong> utilizzare una strategia <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa <strong>di</strong> tipo preventivo per<br />

impe<strong>di</strong>re l'ingresso e lo sviluppo dell'insetto nelle palme.


CRITERI DI PROFILASSI GENERALE<br />

- accurate ispezioni perio<strong>di</strong>che su tutte le piante sensibili<br />

- potatura delle foglie e delle infiorescenze secche, residui organici, ecc. da<br />

effettuarsi nel periodo invernale, quando il volo degli adulti è fermo, e<br />

comunque non oltre il 31 marzo;<br />

- eliminazione dei residui della potatura;<br />

- evitare i tagli delle foglie ver<strong>di</strong> durante la stagione vegetativa o, se proprio<br />

in<strong>di</strong>spensabili, coprire e <strong>di</strong>sinfettare le ferite con mastici, paste insetticide<br />

associati a trattamenti fungici<strong>di</strong>. La superficie <strong>di</strong> taglio è fortemente<br />

attrattiva nei confronti dell'insetto;<br />

- evitare sistemi <strong>di</strong> irrigazione che determinino ristagni idrici alla base delle<br />

palme: attraggono le femmine ovideponenti.


ZONE INFESTATE<br />

CRITERI DI PROFILASSI GENERALE<br />

STRATEGIA CHIMICA: con prodotti fitosanitari registrati, privilegiando le<br />

tipologie applicative a basso impatto ambientale nel periodo aprilesettembre<br />

(anche ottobre con clima mite).<br />

STRATEGIA INTEGRATA: sempre nel periodo sopra in<strong>di</strong>cato, utilizzo dei<br />

nemato<strong>di</strong> entomopatogeni con un paio interventi in apertura e altrettanti in<br />

chiusura. Nel periodo estivo è preferibile ricorrere agli insettici<strong>di</strong> chimici. La<br />

somministrazione <strong>di</strong> nemato<strong>di</strong> deve prevedere la rimozione <strong>di</strong> filtri dagli<br />

erogatori che ne ostacolerebbero la <strong>di</strong>spersione.<br />

In ogni caso lenta e completa bagnatura dello stipite della palma con almeno<br />

30-50 litri/pianta in base alla grandezza. Bagnare anche le ascelle fogliari,<br />

siti <strong>di</strong> ovideposizione.


ZONE INDENNI<br />

CRITERI DI PROFILASSI GENERALE<br />

I trattamenti descritti rivestono un’importanza decisamente minore; pertanto<br />

essi possono anche essere omessi o, in un approccio molto prudenziale,<br />

ridotti nel numero.


INTERVENTI CURATIVI<br />

- In zone infestate, possibili solo in caso <strong>di</strong> tempestiva <strong>di</strong>agnosi.<br />

- Nelle aree indenni è invece preferibile abbattere le palme che presentano i<br />

primi sintomi <strong>di</strong> attacco al fine <strong>di</strong> evitare la <strong>di</strong>ffusione dell’insetto e tentarne<br />

così l’era<strong>di</strong>cazione.<br />

Il tentativo <strong>di</strong> salvataggio <strong>di</strong> una palma infestata deve essere voluta in primis<br />

dal proprietario della palma (collaborazione con SFR).


DIFFICOLTA’ TECNICHE PER L’INTERVENTO


TRATTAMENTI:<br />

INTERVENTI CURATIVI<br />

- ad azione insetticida (chimici, biologici, fisici, ecc.);<br />

- meccanici <strong>di</strong> risanamento (potatura sferica, dendrochirurgia)<br />

- tecniche che richiedono elevata professionalità ed esperienza;<br />

- da attuarsi ai primi sintomi.<br />

Maggiori possibilità <strong>di</strong> successo con terapia combinata.<br />

Cadenza trattamenti ad azione insetticida: 20-30 giorni nel periodo marzoottobre<br />

(anche novembre con decorso climatico mite), sempre con prodotti<br />

fitosanitari a ciò autorizzati.<br />

- Associare ai preparati insettici<strong>di</strong> prodotti rameici.<br />

- Modalità <strong>di</strong> somministrazione e strategie come per interventi preventivi.<br />

Le palme risanate sono suscettibili <strong>di</strong> successive reinfestazioni e vanno<br />

<strong>di</strong>fese in maniera sistematica.


INTERVENTI CURATIVI<br />

- Nei casi <strong>di</strong> attacchi alla base della pianta o sul tronco risulta fortemente<br />

compromessa la stabilità della palma, la quale può rappresentare un serio<br />

pericolo per la pubblica incolumità. In tal caso una strategia <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa deve<br />

tenere in considerazione tali fattori limitativi.<br />

- Nelle zone <strong>di</strong> inse<strong>di</strong>amento e nelle zone infestate, per abbassare la<br />

popolazione del rincoforo, può essere previsto l’uso <strong>di</strong> trappole a<br />

feromone per la cattura massale degli adulti (a non meno <strong>di</strong> cento metri<br />

dalle piante infestate). Tale tipo <strong>di</strong> intervento deve essere a carattere<br />

comprensoriale e non puntiforme.<br />

- Eventuali altre forme <strong>di</strong> intervento possono essere proposte alla valutazione<br />

del SFR.


PRODOTTI FITOSANITARI<br />

Fino al 2009 autorizzazione in deroga (120<br />

gg.) <strong>di</strong> alcuni prodotti:<br />

DANTOP 50 WP, NEEMAZAL-T/S, RELDAN 22<br />

e VERTIMEC 22, KOHINOR PLUS PAL,<br />

PYRINEX PAL, ZELIG GR PALME.<br />

Inoltre utilizzabile sempre NEMOPAK SC<br />

PALME<br />

(agente biologico: Steinernema carpocapsae<br />

- nematode entomopatogeno)<br />

Situazione al marzo 2010:<br />

- sempre utilizzabile NEMOPAK SC PALME in quanto agente biologico<br />

- in attesa <strong>di</strong> conferma per l’estensione <strong>di</strong> impiego <strong>di</strong> prodotti a base <strong>di</strong><br />

Clorpiriphos-methyl.


NEMATODI ENTOMOPATOGENI<br />

- Steinernema carpocapsae è un nematode entomopatogeno attivo nel controllo<br />

biologico del <strong>punteruolo</strong> <strong>rosso</strong>.<br />

- I nemato<strong>di</strong> sono organismi terricoli e la loro vitalità è compromessa dalla<br />

<strong>di</strong>sidratazione e dalle ra<strong>di</strong>azioni solari al <strong>di</strong> fuori del suolo. L'utilizzo <strong>di</strong> un<br />

coa<strong>di</strong>uvante a base <strong>di</strong> chitosano (polisaccaride ottenuto dalla chitina dei<br />

crostacei) permette a Steinernema carpocapsae una maggiore sopravvivenza<br />

fuori del suolo.<br />

-Una confezione <strong>di</strong> prodotto commerciale - NemoPAK SC Palme (50 milioni <strong>di</strong><br />

nemato<strong>di</strong> con 500 cc <strong>di</strong> liquido applicatore) - è sufficiente per trattare 2-3 palme<br />

<strong>di</strong> gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni. Le piante devono essere trattate con un mezzo a doccia od<br />

attrezzature simili, raggiungendo il centro della corona, l'inserzione delle foglie, e<br />

gli stipiti.<br />

- E’ fondamentale rimuovere i filtri dagli ugelli irroratori<br />

- In caso <strong>di</strong> piante già affette, l'applicazione deve essere ripetuta almeno 2-3 volte<br />

per coprire le parti attaccate con una rapida efficacia. In caso <strong>di</strong> trattamenti<br />

preventivi su piante asintomatiche o in aree a rischio, l'applicazione può<br />

effettuarsi a maggiore cadenza, sempre però ripetendosi per l'intero corso della<br />

stagione primaverile-estiva.<br />

-Temperature troppo alte inibiscono l’attività del nematode.


Preliminarmente:<br />

PROCEDURE DI ABBATTIMENTO<br />

- Comunicazione al SFR della data <strong>di</strong> inizio delle operazioni, da effettuarsi con<br />

la dovuta tempestività (il SFR può <strong>di</strong>sporre che le operazioni <strong>di</strong> abbattimento<br />

siano effettuate sotto controllo ufficiale)<br />

- Se operazioni rimandate, messa in<br />

sicurezza della palma con reti antinsetto<br />

a maglie strette (mm. 5 x 5), avvolgendo<br />

la parte apicale del fusto per circa 1,5-2<br />

m e chiudendo l’estremità superiore.


Criteri:<br />

PROCEDURE DI ABBATTIMENTO<br />

1) assenza <strong>di</strong> pioggia e <strong>di</strong> vento;<br />

2) operazioni effettuate in sicurezza tenendo conto degli spazi occorrenti alle<br />

macchine operatrici e le <strong>di</strong>mensioni della pianta da abbattere;<br />

3) copertura dell'area sottostante la pianta da abbattere con telone <strong>di</strong> plastica<br />

<strong>di</strong> adeguato spessore e resistenza;<br />

4) per piante <strong>di</strong> notevoli <strong>di</strong>mensioni procedere con taglio a sezioni,<br />

avvalendosi anche <strong>di</strong> carri gru, evitando la caduta libera a terra;<br />

5) prima del taglio proteggere le parti <strong>di</strong> tronco infestate con reti o teloni <strong>di</strong><br />

plastica <strong>di</strong> adeguato spessore e resistenza;


Criteri:<br />

PROCEDURE DI ABBATTIMENTO<br />

6) per piante <strong>di</strong> ridotte <strong>di</strong>mensioni si può<br />

prevedere <strong>di</strong>rettamente il taglio del tronco al<br />

<strong>di</strong> sotto del colletto con o senza la rimozione<br />

della ceppaia;<br />

7) raccolta e imbustamento <strong>di</strong> tutti i residui<br />

depositati sul telone <strong>di</strong> plastica a fine<br />

operazione <strong>di</strong> abbattimento della singola<br />

pianta;<br />

8) trattamento insetticida dell'area interessata<br />

dal cantiere.<br />

NO!!


Tempestività <strong>di</strong> intervento:<br />

DISTRUZIONE DELLE PIANTE<br />

- triturazione/cippatura (possibilmente sul posto o in ambiente confinato)<br />

(Comuni consorziati per acquisto macchine?)<br />

- incenerimento<br />

- interramento in <strong>di</strong>scarica a ciò autorizzata.<br />

Inoltre:<br />

- sito <strong>di</strong> <strong>di</strong>struzione prossimo al luogo dell’abbattimento<br />

- durante il trasporto assicurarsi che il carico non sia <strong>di</strong>sperso<br />

- proprietari o conduttori delle piante abbattute e <strong>di</strong>strutte debbono comunicare<br />

al SFR la fine delle operazioni, trasmettendone documentazione giustificativa o<br />

auto<strong>di</strong>chiarazione.<br />

Il SFR può prendere in considerazione anche modalità alternative <strong>di</strong> <strong>di</strong>struzione<br />

delle parti attaccate, sempre che sia garantita l'assenza del rischio <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffusione<br />

dell'insetto (compostaggio, ecc.).


OBBLIGO COMUNICAZIONI<br />

Nelle zone <strong>di</strong> inse<strong>di</strong>amento chiunque sospetti o accerti la comparsa<br />

dell'organismo nocivo può darne comunicazione al SFR.<br />

In tutte le altre zone (infestate, cuscinetto e indenni) vige invece l'obbligo<br />

<strong>di</strong> darne imme<strong>di</strong>ata comunicazione, sotto ogni forma, al SFR che <strong>di</strong>spone<br />

specifici accertamenti per valutare le misure fitosanitarie più opportune.


COSTI<br />

Spese per l’applicazione delle misure obbligatorie a carico dei proprietari<br />

o conduttori, a qualsiasi titolo, dei luoghi ove sono presenti piante<br />

sensibili (art. 11 del DM 9 novembre 2007).<br />

Frequente resistenza da parte dei proprietari all’abbattimento <strong>di</strong> palme<br />

infestate a causa degli elevati costi <strong>di</strong> <strong>di</strong>struzione e smaltimento delle<br />

piante stesse.


ENDOTERAPIA<br />

TRATTAMENTI RADICALI<br />

MICROONDE<br />

“NASO” ELETTRONICO<br />

A che punto è la ricerca?<br />

AGENTI NATURALI: funghi (Fusarium proliferatum), predatori,<br />

parassitoi<strong>di</strong>


ATTUALMENTE I COMUNI DI PESCARA (2008-2009) E<br />

MONTESILVANO (2009-2010)<br />

HANNO ADOTTATO PIANI DI CONTROLLO DEL PARASSITA


POTATURA SFERICA E TERAPIA CHIMICA<br />

Attività condotta dall’Ufficio Tecnico del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Pescara<br />

N. 46 esemplari da maggio a luglio 2009<br />

n. 7 tuttora in vegetazione<br />

n. 13 rivegetazione e successiva morte<br />

n. 26 assenza rivegetazione


CONSIDERAZIONI FINALI<br />

• l’eliminazione e <strong>di</strong>struzione delle piante compromesse appare ancora la<br />

migliore soluzione per limitare ulteriori infestazioni;<br />

• gli interventi chimici da soli o in associazione ad interventi <strong>di</strong> “ripulitura”<br />

effettuati con finalità curative hanno possibilità <strong>di</strong> successo solo se<br />

effettuati ai primissimi sintomi <strong>di</strong> infestazione;<br />

• <strong>di</strong> fondamentale importanza l’adozione <strong>di</strong> misure preventive:<br />

? accurato controllo del materiale vegetale commercializzato<br />

? corretta gestione agronomica delle piante: lesioni e ferite, durante le<br />

operazioni <strong>di</strong> potatura, costituiscono siti elettivi per l’ovideposizione del<br />

fitofago.<br />

? stretta sorveglianza delle palme in aree infestate adottando misure <strong>di</strong><br />

profilassi (trattamenti insettici<strong>di</strong> preventivi a caduta sulla chioma) volti ad<br />

evitare l’inse<strong>di</strong>amento dell’insetto;<br />

• necessaria un’ulteriore sensibilizzazione delle società agrochimiche.<br />

• fondamentale la collaborazione tra tutti i soggetti pubblici e privati.


GRAZIE PER L’ATTENZIONE.<br />

A.R.S.S.A.<br />

Servizio Fitosanitario Regionale<br />

Via Nazionale, 38 – Villanova (Pe)<br />

fitosanitario@arssa-mail.it<br />

Fax 085.977.35.82<br />

Dr Angelo Mazzocchetti<br />

Tel. 085.977.35.07<br />

a.mazzocchetti@arssa-mail.it<br />

D.ssa Maria Assunta Scotillo<br />

Tel. 085.977.35.38<br />

m.scotillo@arssa-mail.it<br />

www.arssa.abruzzo.it

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