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Baratti :: - Odin Teatret Archives

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M’aspettavo di vederli stanchi. Non m’aspettavo le loro facce arrossate, scottate,<br />

chiazzate dalle punture degli insetti. Forse hanno sonno. Forse non hanno voglia di<br />

parlare. Iben e Roberta mi dicono soltanto delle donne Yanomami che tastavano gli<br />

attori, e ridevano quando scoprivano che alcuni di loro, sotto i costumi, avevano le tette.<br />

Eugenio mi ricapitola in maniera quasi telegrafica i disguidi del viaggio. A differenza del<br />

solito, è come se non avesse nessuna voglia di andar dietro la superficie della cronaca.<br />

Le attese. Il rituale d’accoglienza all’interno dello shabono. La sorpresa, quasi lo choc,<br />

nel passare, attraverso un’esigua apertura della palizzata, dalla natura aggressiva della<br />

Giungla allo spazio circoscritto modellato da un’umana cultura (“Lo shabono non lo<br />

sentivi poi molto distante dal Campo dei Miracoli di Pisa, tanta era la distanza dalla<br />

natura selvaggia che lo circondava”). Mi parla dell’indifferenza degli Yanomami di fronte<br />

a Come! And the day will be Ours, al Libro delle danze, alle figure della parata, trampoli<br />

compresi. “Avete mostrato tutti gli spettacoli?”. “Tutti, uno dopo l’altro. Ho notato<br />

qualche reazione solo durante lo spettacolo dei clown. Al numero della boxe. Hanno<br />

riconosciuto la lotta. Stavano in guardia, pronti a reagire nel caso la violenza avesse<br />

trasceso. La gag comica dei clown con i guantoni è stata probabilmente la sola scena<br />

veramente drammatica che abbiamo mostrato loro”. “Per te ha avuto un senso, questo<br />

baratto?”. “Dipende da quel che intendi. Ha un senso stare accanto ad un malato<br />

terminale che non conosci, con il quale non hai neppure una lingua in comune? Che<br />

altro puoi fare, oltre stargli accanto e tenere la sua mano nella tua? Un senso c’è:<br />

nient’altro che questo”.<br />

L’altoparlante annuncia l’imbarco per il volo a Copenaghen.<br />

Mentre guido verso casa, mi gira in testa una considerazione ed una fantasticheria.<br />

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