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Ipoglicemia nel Diabete: Prevenzione e trattamento

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<strong>Ipoglicemia</strong> <strong>nel</strong> <strong>Diabete</strong>:<br />

<strong>Prevenzione</strong> e <strong>trattamento</strong><br />

Edoardo Duratorre<br />

Diabetologia<br />

Luino e Varese<br />

giornate diabetologiche luinesi<br />

Maccagno 20-21 aprile 2012


È associata agli<br />

eventi avversi<br />

è una barriera per<br />

il controllo<br />

glicemico<br />

ottimale<br />

IPOGLICEMIA<br />

Spesso non<br />

riconosciuta


Hypoglycaemic<br />

episode<br />

Hypoglycaemia definitions<br />

Subject able to<br />

treat the episode<br />

him/herself?<br />

No*<br />

No plasma<br />

glucose measure<br />

or plasma glucose<br />

≥3.1 mmol/L<br />

Plasma glucose<br />


<strong>Ipoglicemia</strong><br />

L’ipoglicemia è definita da valori ematici di glucosio < 70 mg/dl (3,88 mmol/l)<br />

E’ il principale fattore limitante <strong>nel</strong>la terapia del diabete di tipo 1 e 2<br />

Sintomi di ipoglicemia:<br />

→ da attivazione simpatica (fame, sudorazione, tremore, ansietà, pallore, palpitazioni)<br />

→ da neuroglicopenia (alterazione dell’umore, irritabilità, vertigini, stanchezza, menomazione<br />

del pensiero, confusione fino al coma ed alle convulsioni)<br />

Ipoglicemie asintomatiche (paz anziani, deficit cognitivi, diabete di lunga durata, anestesia, ecc)<br />

Vengono definiti tre gradi di ipoglicemia:<br />

► il grado lieve, dove sono presenti solamente sintomi neurogenici (tremori, palpitazione e sudorazione) e<br />

l’individuo e in grado di autogestire il problema;<br />

► il grado moderato, dove a questi sintomi si aggiungono sintomi neuroglicopenici (confusione, debolezza),<br />

ma dove l’individuo e in grado di autogestire il problema;<br />

► il grado grave, dove l’individuo presenta uno stato di coscienza alterato e necessita dell’aiuto o della cura<br />

di terzi per risolvere l’ipoglicemia<br />

Standard Italiani per la cura del diabete mellito 2009-2010, SID AMD


LA DEFINIZIONE DI IPOGLICEMIA SEVERA VARIA NEI<br />

MAGGGIORI TRIAL SUL DMT<br />

Trial Definizione di ipoglicemia severa<br />

UKPDS Richiede l’aiuto di una persona terza<br />

DIGAMI Nessuna definizione<br />

VA CSDM Richiede l’aiuto di un’altra persona e/o un<br />

accesso al PS o la conferma strumentale di bassi<br />

livelli glicemici (non definiti)<br />

ACCORD Richiede un intervento medico <strong>nel</strong> quale ci sia il<br />

rinvenimento di un valore di glicemia inferiore a<br />

50 mg/dL o che comporti l’accesso in Ospedale<br />

<strong>nel</strong> corso del quale sia somministrato glucosio<br />

per os, endovena oppure glucagone<br />

ADVANCE Disfunzione transitoria del SNC con incapacità di<br />

<strong>trattamento</strong> dei sintomi senza l’aiuto di un’altra<br />

persona<br />

ACCORD=Action to Control Cardiovascular Risk in <strong>Diabete</strong>s trial; The Action in <strong>Diabete</strong>s and Vascular<br />

Disease: Preterax and Diamicron Modified Release Controlled Evaluation trial; DCCT=<strong>Diabete</strong>s Control and<br />

Complications Trial; DIGAMI=<strong>Diabete</strong>s Mellitus Insulin Glucose Infusion in Acute Myocardial Infarction<br />

trial; UKPDS=United Kingdom Prospective <strong>Diabete</strong>s Study;<br />

VA CSDM=Veterans Affairs Cooperative Study in Type 2 <strong>Diabete</strong>s Mellitus.<br />

1. Bonds DE et al. Am J Cardiol. 2007;99(12A):80i-89i; 2. Patel A et al; ADVANCE Collaborative Group<br />

[ADVANCE]. N Engl J Med. 2008;358(24):2560-2572.


I REPORT SULL’IPOGLICEMIA SONO SPESSO<br />

SOTTOSTIMATI NEI TRIAL CLINICI<br />

• La definizione di <strong>Ipoglicemia</strong> varia nei diversi trial e I<br />

criteri di inclusione portano a sottostimare il fenomeno 1<br />

1) Studi prospettici spesso escludono pazienti ad alto<br />

rischio 2<br />

2) Self-reporting vs self-reporting + rilevazione<br />

glicemia 2 (Episodi asintomatici o non riconosciuti<br />

possono essere persi)<br />

3) Maggiore impatto psicologico di un grave episodio<br />

ipoglicemico 2<br />

4) Variazioni interindividuali <strong>nel</strong>la soglia di percezione<br />

del sintomo 3<br />

1. Bonds DE et al. Am J Cardiol. 2007;99(12A):80i-89i; 2. Cryer PE. Hypoglycemia in <strong>Diabete</strong>s:<br />

Pathophysiology, Prevalence, and Prevention. Alexandria, VA: American <strong>Diabete</strong>s Association; 2009; 3.<br />

Zammitt NN, Frier BM. <strong>Diabete</strong>s Care. 2005;28(12):2948-2961.


Sintomi dell’ipoglicemia<br />

Adrenergici Neuroglicopenici<br />

Sudorazioni Difficoltà a concentrarsi<br />

Tremori Confusione<br />

Palpitazione Sonnolenza<br />

Nervosismo/ansia Senso di stordimento<br />

Formicolii Stanchezza<br />

Altri sintomi<br />

Fame<br />

Cefalea<br />

Nausea<br />

Irritabilità<br />

Disturbi della vista


L’IPOGLICEMIA CAUSA UN NUMERO<br />

RILEVANTE DI ACCESSI AL PS<br />

• L’<strong>Ipoglicemia</strong> è stata registrata in circa 5 milioni<br />

di accessi al Pronto Soccorso negli USA fra il<br />

1993 e il 2005<br />

– 380,000 visite/anno<br />

– 25% sono seguite dal ricovero in Ospedale<br />

– <strong>nel</strong> 72% di questi casi, l’ipoglicemia è<br />

riportata come causa del ricovero<br />

– Circa il 68.6% dei casi sono rilevati in<br />

persone di ≥45 anni<br />

* Ginde AA et al. <strong>Diabete</strong>s Care. 2008;31(3):511-513. Ginde AA et al. <strong>Diabete</strong>s Care. 2008;31(3):511-<br />

513.


<strong>Ipoglicemia</strong> e diabete<br />

• L’ipoglicemia (glicemia < 70 mg/dl), specialmente nei<br />

pazienti trattati con insulina, è il principale fattore<br />

limitante <strong>nel</strong>la terapia del diabete.<br />

• 2 condizioni d’insorgenza:<br />

– Aumento inadeguato della concentrazione di insulina<br />

plasmatica (errore di somministrazione)<br />

– Apporto glicidico insufficiente dopo somministrazione<br />

di insulina o farmaci antidiabetici, o inadeguato al<br />

fabbisogno dell’organismo (es: attività fisica)


L’IPOGLICEMIA E’ UNA BARRIERA PSICOLOGICA AL<br />

RAGGIUNGIMENTO DEI TARGET GLICEMICI<br />

• Sia i Medici che i pazienti temono l’ipoglicemia, fatto<br />

che si dimostra un ostacolo <strong>nel</strong>la corretta gestione del<br />

<strong>Diabete</strong> 1<br />

• Nell’intento di evitare una crisi ipoglicemica, qualche<br />

paziente intenzionalmente compromette lo stretto<br />

controllo glicemico e rimane in uno stato di<br />

iperglicemia 2<br />

• La paura dell’ipoglicemia si estende ai familiari del<br />

paziente Diabetico, dopo che hanno prestato soccorso<br />

al un loro congiunto durante una crisi ipoglicemica 2<br />

• La pregressa evidenza di sintomi dell’ipoglicemia è<br />

direttamente associata a una minore soddisfazione<br />

complessiva per il <strong>trattamento</strong> 3<br />

1. Nakar S et al. J <strong>Diabete</strong>s Complications. 2007;21(4):220-226; 2. Frier BM. <strong>Diabete</strong>s Metab Res Rev.<br />

2008;24(2):87-92; 3. Alvarez Guisasola F et al. <strong>Diabete</strong>s Obes Metab. 2008;10(suppl 1):25-32.


SPESSO I PAZIENTI NON RICONOSCONO<br />

GLI EPISODI IPOGLICEMICI<br />

• In molti casi, gli episodi ipoglicemici sono asintomatici,<br />

mentre per esempio un monitoraggio 24 ore della<br />

glicemia dimostra come siano in realtà comuni <strong>nel</strong> DMT2<br />

– Nello studio di Chico et al. il 63% dei pazienti con<br />

DMT1 e il 47% dei pazienti con DMT2 avevano<br />

episodi non riconosciuti di ipoglicemia ma registrati<br />

dal monitoraggio continuo della glicemia1 il 74% delle ipoglicemie avveniva <strong>nel</strong> corso della<br />

notte<br />

– Nello studio di Weber et al. l’83% delle ipoglicemie<br />

dimostrate dal monitoraggio continuo non erano<br />

contemporaneamente rilevate dai pazienti (DMT2) 2<br />

il 54% degli episodi erano notturni e nessuno di<br />

questi fu rilevato dai pazienti<br />

1. Chico A et al. <strong>Diabete</strong>s Care. 2003;26(4):1153-1157;<br />

2. Weber KK et al. Exp Clin Endocrinol <strong>Diabete</strong>s. 2007;115(8):491-494.


glicemia (mg/ (mg/dL dL)<br />

GLI EPISODI IPOGLICEMICI SONO COMUNI ANCHE NEI<br />

PAZIENTI CON DMT2 ADEGUATAMENTE CONTROLLATO<br />

250<br />

200<br />

150<br />

100<br />

50<br />

0<br />

–50 50<br />

12:00 AM 4:00 AM 8:00 AM 12:00 PM 4:00 PM 8:00 PM 12:00 AM<br />

tempo<br />

Monitoraggio continuo per 5 giorni (curve di diverso colore): esempio di un paziente<br />

in buon controllo metabolico (HbA1C = 6.2%) in terapia con OHA<br />

Weber KK et al. Exp Clin Endocrinol <strong>Diabete</strong>s. 2007;115(8):491-494.<br />

ipoglicemia borderline:<br />

51-70 51 70 mg/dL mg/ dL<br />

ipoglicemia:<br />

ipoglicemia<br />

≤50 50 mg/dL mg/ dL


glicemia<br />

(mg/dL)<br />

72<br />

63<br />

54<br />

45<br />

36<br />

SINTOMI E LIVELLI DI IPOGLICEMIA<br />

VARIANO SECONDO L’ETA’ DEI SOGGETTI*<br />

età 23 ± 2 anni<br />

(n=7)<br />

consapevolezza dell’evento<br />

ipoglicenmico<br />

più tempo per<br />

reagire<br />

all’ipoglicemia<br />

comparsa della disfunzione<br />

cognitiva<br />

* Studio condotto su soggetti non diabetici e senza familiarità per il diabete.<br />

Zammitt NN, Frier BM. <strong>Diabete</strong>s Care. 2005;28(12):2948-2961.<br />

Matyka K et al. <strong>Diabete</strong>s Care. 1997;20(2):135-141.<br />

glicemia<br />

(mg/dL)<br />

72<br />

63<br />

54<br />

45<br />

36<br />

età 65 ± 3 anni<br />

(n=7)<br />

consapevolezza dell’evento<br />

ipoglicenmico<br />

comparsa della disfunzione<br />

cognitiva<br />

meno tempo<br />

per reagire<br />

all’ipoglicemia<br />

All’aumentare dell’età, il tempo fra la consapevolezza dello stato di<br />

ipoglicemia e la comparsa della disfunzione cognitiva diminuisce, e ciò<br />

spiega sia l’aumento delle ipoglicemie asintomatiche che la maggiore<br />

suscettibilità alla disfunzione cognitiva negli anziani*


I trattamenti attuali presentano dei limiti se la<br />

funzionalità renale diminuisce<br />

Metformina<br />

Grave rischio di<br />

acidosi lattica<br />

Controindicata<br />

se SCr ≥1,4<br />

<strong>nel</strong>le donne,<br />

≥1,5 negli<br />

uomini<br />

Inibitore del<br />

DPP-4*<br />

Ridurre la dose<br />

Monitoraggio<br />

renale<br />

Agonista del<br />

GLP-1<br />

SU Glinide TZD AGI Insulina<br />

Rischio o indicazione con ridotta funzionalità renale<br />

Potenziale per<br />

un’alterazione<br />

della<br />

funzionalità<br />

renale<br />

Utilizzare con<br />

cautela;<br />

non utilizzare<br />

l’exenatide/<br />

la liraglutide in<br />

caso di RI grave<br />

o ESRD<br />

Aumentato<br />

rischio di<br />

ipoglicemia<br />

Aggiustamento<br />

della dose<br />

Monitoraggio<br />

renale<br />

Aumentato<br />

rischio di<br />

ipoglicemia<br />

con la<br />

nateglinide<br />

Rischio di:<br />

ritenzione<br />

idrica,<br />

insufficienza<br />

cardiaca,<br />

incremento<br />

ponderale e<br />

fratture ossee<br />

Per queste restrizioni sussiste un bisogno non<br />

soddisfatto di un nuovo <strong>trattamento</strong><br />

*DPP-4 attualmente commercializzati, fatta eccezione per linagliptin<br />

Controindicati<br />

in<br />

caso di RI<br />

grave;<br />

moderata<br />

riduzione del<br />

livello di<br />

glucosio ed<br />

effetti GI<br />

indesiderati<br />

1. Rodbard HW, et al. Endocr Pract. 2009;15:540–59. 2. National Kidney Foundation. Am J Kidney Dis 2007;49(suppl<br />

2):S1–S179. 3. Onglyza (saxagliptin) [prescribing information]. Princeton, NJ; Bristol-Myers Squibb 2009. 4. Victoza<br />

(liraglutide) [prescribing information]. Princeton, NJ: Novo Nordisk; 2010. 5. Byetta (exenatide) Injection [prescribing<br />

information]. San Diego, CA; Amylin Pharmaceuticals, Inc; 2009.<br />

Aumentato<br />

rischio di<br />

ipoglicemia<br />

Alterazione<br />

della<br />

farmacodinamica<br />

dell’insulina<br />

Aggiustamento<br />

della<br />

dose


↑adesivit adesività<br />

piastrinica<br />

CONSEGUENZE CARDIOVASCOLARI DELL’IPOGLICEMIA<br />

attivazione dei<br />

neutrofili<br />

↑ Fattore VII<br />

anomalie della<br />

coagulazione<br />

↑ CRP<br />

variabilità variabilit della frequenza<br />

CRP=proteina C reattiva; IL-6=interleukina 6; VEGF=fattore di crescita endoteliale.<br />

Desouza CV et al. <strong>Diabete</strong>s Care. 2010;33(6):1389-1394.<br />

↑ VEGF ↑ IL-6 IL<br />

infiammazione<br />

IPOGLICEMIA<br />

fisiologia cardiovascolare<br />

disfunzione<br />

endoteliale<br />

anormalità anormalit del ritmo variazioni emodinamiche<br />

↑ Adrenalina<br />

↑ Contrattilità<br />

Contrattilit<br />

↑ consumo di ossigeno<br />

↓ Vasodilatazione


ms/mm Hg<br />

20<br />

15<br />

10<br />

5<br />

0<br />

L’IPOGLICEMIA DIMINUISCE LA SENSIBILITA’<br />

BARORIFLESSA E IL CONTROLLO SIMPATICO<br />

DELL’APPARATO CARDIOVASCOLARE<br />

P=.03 =.03<br />

sensibilità sensibilit baroriflessa<br />

Adler GK et al. <strong>Diabete</strong>s. 2009;58(2):360-366.<br />

dopo un periodo euglicemico dopo un periodo con ipoglicemie<br />

nmol/L<br />

3.5<br />

3.0<br />

2.5<br />

2.0<br />

1.5<br />

1.0<br />

0.5<br />

0<br />

impulsi/min<br />

P


ECG (mV)<br />

3<br />

2<br />

1<br />

0<br />

L’IPOGLICEMIA CONDUCE AD ALTERAZIONI DELL’ECG<br />

P<br />

Q<br />

ECG=elettrocardiogramma.<br />

Baseline<br />

euglicemia<br />

ipoglicemia<br />

R<br />

S<br />

onda R amplificata<br />

intervallo QT prolungato<br />

diminuzione del segmento ST<br />

appiattimento<br />

dell’onda dell onda T<br />

–0.25 0.25 0.00 0.25 0.50 0.75<br />

Laitinen T et al. Ann Noninvasive Electrocardiol. 2008;13(2):97-105.<br />

T<br />

Time (s)<br />

• In 18 controlli sani,<br />

l’induzione di ipoglicemia<br />

risultava in anormalità della<br />

conduzione atrio-ventricolari<br />

• Il rialzo dell’onda R è<br />

associato alla risposta<br />

controregolatoria<br />

all’ipoglicemia della<br />

norepinefrina, mentre<br />

l’appiattimento dell’onda T<br />

correla con quello<br />

dell’epinefrina<br />

• Nei pazienti diabetici con<br />

ipoglicemie non riconosciute,<br />

l’ECG mostra alterazioni<br />

riconducibili a severe aritmie<br />

che possono condurre a<br />

morte improvvisa durante il<br />

sonno


COMPLICANZE MICRO E MACROVASCOLARI E LORO<br />

ASSOCIAZIONE CON L’IPOGLICEMIA<br />

Tutti I<br />

pazienti<br />

n=400<br />

Pazienti con<br />

ipoglicemia*<br />

n=136<br />

Pazienti senza<br />

ipoglicemia<br />

n=264 P-Value<br />

Pregressi eventi<br />

macrovascolari 19.9% 25.7% 16.8% .04<br />

Pregressi eventi<br />

microvascolari 8.3% 13.2% 5.8% .01<br />

Eventi Macrovascolari: angina pectoris, insufficienza cardiaca congestizia, infarto del miocardio,<br />

stroke, TIA, e arteriopatia.<br />

Eventi Microvascolari: cecità, insufficienza renale, ulcere agli arti inferiori e piede diabetico, e<br />

degenerazione maculare.<br />

* episodi autoriferiti dal paziente su questionario.<br />

Vexiau P et al. <strong>Diabete</strong>s Obes Metab. 2008;10(suppl 1):16-24.


INCREMENTO DEL RISCHIO DI EVENTI CARDIOVASCOLARI<br />

ACUTI IN FUNZIONE DELLE IPOGLICEMIE<br />

Ipo rilevate durante lo studio<br />

Età Et 65+ vs 18-34 18 34<br />

età et 55-64 55 64 vs 18-34 18 34<br />

età et 45-54 45 54 vs 18-34 18 34<br />

età et 35-44 35 44 vs 18-34 18 34<br />

maschi vs femmine<br />

vasculopatie periferiche<br />

nefropatia cronica<br />

neuropatia diabetica<br />

retinopatia diabetica<br />

precedenti eventi cardiovascolari<br />

Johnston SS et al. <strong>Diabete</strong>s Care. 2011 March 18. [Epub ahead of print].<br />

Odds Ratio<br />

1 10 100<br />

incremento del rischio


POTENZIALI CONSEGUENZE DELL’IPOGLICEMIA<br />

E COMPLICANZE MEDICHE<br />

• L'ipoglicemia può essere associata ad eventi vascolari come ictus,<br />

infarto miocardico, insufficienza cardiaca acuta e aritmia<br />

ventricolare 1,2<br />

– Nello studio ACCORD, la maggior parte dei decessi per eventi<br />

cardiovascolari si è verificato improvvisamente e senza segni<br />

premonitori<br />

• Sebbene non conclusivi, questi fatti sembrano suggerire<br />

una correlazione fra le morti e un evento ipoglicemico non<br />

avvertito<br />

– Reperti di morte improvvisa sono stati riportati anche <strong>nel</strong>lo<br />

studio VADT 3<br />

• L’<strong>Ipoglicemia</strong> grave può condurre a convulsioni, coma, e morte 4<br />

• Le crisi ipoglicemiche sono la principale causa di accesso al Pronto<br />

Soccorso fra I pazienti con DMT2 5<br />

1. Desouza CV, et al. <strong>Diabete</strong>s Care. 2010;33(6):1389-1394; 2. Zoungas S. N Engl J Med. 2010;363(15):1410-1418;<br />

3. Bloomgarden ZT. <strong>Diabete</strong>s Care. 2010;33(11):e134-e139; 4. Workgroup on Hypoglycemia, American <strong>Diabete</strong>s<br />

Association.<br />

<strong>Diabete</strong>s Care. 2005;28(5):1245-1249; 5. Ginde AA et al. <strong>Diabete</strong>s Care. 2008;31(3):511-513.


Come trattare<br />

l’ipoglicemia


Raccomandazioni per la terapia dell’ipoglicemia<br />

Standard Italiani per la cura del diabete mellito, 2009


Raccomandazioni per la terapia dell’ipoglicemia<br />

Standard Italiani per la cura del diabete mellito, 2009


Trattamento dell’<strong>Ipoglicemia</strong> Lieve-<br />

Moderata<br />

Glicemia 70-40 mg/dl (il paziente è ancora in grado di gestire il problema).<br />

Secondo la nota 'regola del 15' l’ipoglicemia deve essere trattata con:<br />

▪ Somministrazione di 15 g di carboidrati a rapido assorbimento per os (preferibilmente<br />

glucosio in tavolette o saccarosio in grani o sciolto in acqua o 125 ml di una bibita<br />

zuccherata o di un succo di frutta o un cucchiaio da tavola di miele).<br />

Rivalutare la glicemia dopo 15 min ripetendo il <strong>trattamento</strong> fino a raggiungere una<br />

glicemia non superiore a 100 mg/dl.<br />

Misurare la glicemia ogni 15 min fino al riscontro di almeno 2 valori normali in assenza<br />

di ulteriore <strong>trattamento</strong> fra le 2 misurazioni.<br />

Standard Italiani per la cura del diabete mellito 2009-2010, SID AMD


Trattamento dell’<strong>Ipoglicemia</strong><br />

Grave<br />

Glicemia < 40 mg/dl (il paziente non è in grado di assumere nulla per bocca).<br />

Quando e’ possibile un rapido accesso ev, infondere in 1-3 minuti 25-20 g di glucosio<br />

in soluzioni ipertoniche al 20 o al 33% (es. 80 ml di glucosata al 20% o 50 ml di<br />

glucosata al 30%); in età pediatrica è consigliata una dose di 200-500 mg/kg<br />

Quando non sia prontamente disponibile un accesso ev, somministrare glucagone 1 mg<br />

im o sc (siringhe preriempite) negli adulti e nei bambini di età superiore a 12 anni;<br />

ridurre la dose a 0,5 mg per bambini di età inferiore a 12 anni.<br />

Le strategie terapeutiche successive dovranno essere definite in base alle specifiche<br />

cause dell’ipoglicemia.<br />

Standard Italiani per la cura del diabete mellito 2009-2010, SID AMD


Prevenire<br />

l’ipoglicemia


Concen-<br />

trazione<br />

di<br />

insulina<br />

[µU/ml]<br />

80<br />

60<br />

40<br />

20<br />

0<br />

Limiti dell’insulina umana regolare:<br />

fisiologia della secrezione insulinica<br />

0 2 4 6 8 10<br />

Modificata da Bolli GB. N Engl J Med 1984;310:1706.<br />

Tempo dopo il pasto (ore)<br />

sc. Insulina umana<br />

sc. Analogo rapido


Concen-<br />

trazione<br />

di<br />

insulina<br />

[µU/ml]<br />

80<br />

60<br />

40<br />

20<br />

0<br />

Limiti dell’insulina umana regolare:<br />

fisiologia della secrezione insulinica<br />

0 2 4 6 8 10<br />

Modificata da Bolli GB. N Engl J Med 1984;310:1706.<br />

• troppo lenta Flessibilità ↓↓↓↓<br />

• sottodosata Efficacia ↓↓↓↓<br />

• troppo lunga Sicurezza ↓↓↓↓<br />

Tempo dopo il pasto (ore)<br />

sc. Insulina umana


Limiti delle insuline umane<br />

• Insuline umane rapide<br />

– Inizio d’azione lento (da somministrare 30-45 min prima del pasto)<br />

– Picco d’azione tardivo, dose e sede dipendente (insufficiente copertura<br />

del pasto)<br />

– Durata d’azione eccessiva (rischio di ipoglicemia interprandiale)<br />

• Insuline umane “basali”<br />

– Assorbimento erratico (variabilità glicemica/ipoglicemia)<br />

– Insufficiente durata d’azione (necessità di più iniezioni)<br />

– Picco d’azione (rischio di ipoglicemia)


Vantaggi “pratici” degli analoghi rapidi<br />

rispetto alle insuline umane<br />

Possibilità di somministrazione subito prima o subito dopo il<br />

pasto<br />

Minor rischio di ipoglicemia<br />

Maggiore rapidità ed efficienza di correzione delle<br />

iperglicemie, anche “iatrogene”<br />

Mancata sovrapposizione in termini di durata d’azione con<br />

l’iniezione del pasto successivo<br />

Assenza della necessità di spuntini tra i pasti


Insulina Analoga Rapida Riduce le Ipoglicemie<br />

Severe<br />

• Meta-analisi dei dati di 8 studi clinici multicentrici<br />

• <strong>Ipoglicemia</strong> severa = coma o assunzione di glucagone o glucosio ev<br />

Numero di ipoglicemie Severe<br />

140<br />

120<br />

100<br />

80<br />

60<br />

40<br />

20<br />

0<br />

Regular Human<br />

Insulin<br />

30% reduction<br />

*<br />

Analogue<br />

N=2575 T1DM<br />

* p=0.024<br />

Bru<strong>nel</strong>le R et al. <strong>Diabete</strong>s Care 1998;21(10):1726-1731


Trattamento del <strong>Diabete</strong> di Tipo 2<br />

Acarbosio<br />

Riduce<br />

l’assorbimento -<br />

Sulfonilurea<br />

Repaglinide<br />

Stimolano la<br />

secrezione di insulina<br />

Metformina<br />

-<br />

Riduce l’output<br />

epatico di glucosio +<br />

Limitato effetto<br />

sull’insulino resistenza<br />

++<br />

Carboidrati<br />

ENZIMI DIGESTIVI<br />

Glucosio<br />

Glucosio (G)<br />

Insulina<br />

(I)<br />

G<br />

-<br />

I<br />

G<br />

I<br />

I<br />

G<br />

I<br />

G<br />

I<br />

G<br />

G<br />

I<br />

G<br />

I<br />

G<br />

I<br />

G<br />

G<br />

I<br />

G<br />

++<br />

Tiazolidinedioni<br />

-<br />

R iduc ono l’Ins ulino R es is tenza


Definizione<br />

di incretine<br />

Conferma<br />

dell’azione<br />

insulinotropica<br />

delle incretine<br />

‘Asse<br />

enteroinsulare’<br />

1930 1960 1970 1980 1990<br />

*Ricerca su Pubmed per‘GLP-1 o glucagon-like-peptide-1’.<br />

“Storia” del GLP-1<br />

Ulteriore<br />

definizione di<br />

incretine e asse<br />

enteroinsulare<br />

Scoperta del<br />

prodotto del gene<br />

proglucagone<br />

Normalizzazione<br />

di BG <strong>nel</strong> diabete<br />

tipo 2<br />

Clonazione<br />

del<br />

recettore<br />

Pubblicazioni che citano GLP-1* Fino al 1992:<br />

145<br />

Analoghi longacting<br />

(e.g., liraglutide)<br />

2000<br />

1993–2009:<br />

2926<br />

1993–2005: 1892


Incretine: GLP-1 e GIP rappresentano le<br />

principali incretine prodotte dall’organismo<br />

GLP-1<br />

• Secreto dalle cellule L del tratto<br />

intestinale distale (ileo e colon)˫<br />

• Stimola la secrezione di insulina in<br />

maniera glucosio-dipendente<br />

• Sopprime la produzione epatica di<br />

glucosio attraverso l’inibizione<br />

glucosio-dipendente della secrezione<br />

di glucagone<br />

• Promuove la proliferazione e la<br />

sopravvivenza delle cellule beta in<br />

modelli animali ed in colture di isole<br />

pancreatiche umane<br />

GIP<br />

• Secreto dalle cellule K del tratto<br />

intestinale prossimale (duodeno)˫<br />

• Stimola la secrezione di insulina<br />

in maniera glucosio-dipendente<br />

Promuove la proliferazione e la<br />

sopravvivenza delle cellule beta in<br />

colture di isole pancreatiche


E’ INDISPENSABILE<br />

OTTENERE UN BUON<br />

CONTROLLO<br />

GLICEMICO, MA<br />

BISOGNA EVITARE IL<br />

RISCHIO DI<br />

IPOGLICEMIA.<br />

PIOGLITAZONE,<br />

INIBITORI DPP IV,<br />

ANALOGHI .<br />

GLP 1,<br />

AL PARI DELLA<br />

METFORMINA,<br />

HANNO<br />

DIMOSTRATO<br />

EFFICACIA CLINICA<br />

E RIDUZIONE DEL<br />

RISCHIO DI<br />

IPOGLICEMIA<br />

CONCLUSIONI


GLI ANALOGHI DELL’INSULINA SONO<br />

DA PREFERIRE ALLE INSULINE UMANE<br />

PER IL MAGGIOR EFFETTO TERAPEUTICO E<br />

LA MINORE INCIDENZA DI IPOGLICEMIA<br />

IL TRATTAMENTO CORRETTO ED ADEGUATO<br />

DI SOGGETTI PIU’ GIOVANI E SOGGETTI<br />

ANCORA PRIVI DI COMPLICANZE<br />

GARANTISCE I RISULTATI MIGLIORI E<br />

LA RIDUZIONE DEL RISCHIO CV GLOBALE


Edoardo Duratorre<br />

Diabetologia<br />

Luino e Varese<br />

Grazie per<br />

l’attenzione<br />

giornate diabetologiche luinesi<br />

Maccagno 20-21 aprile 2012

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