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XXIV Giornate Cardiologiche Torinesi Advances in Cardiac ...

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10<br />

CARDIO PIEMONTE • N. 3/2012 settembre/dicembre 2012<br />

rante le maratone<br />

svoltesi negli Stati<br />

Uniti negli ultimi<br />

10 anni. L’<strong>in</strong>cidenza<br />

di arresto<br />

cardiaco è stata<br />

di 1 per 184000<br />

partecipanti con<br />

maggiore <strong>in</strong>teressamento<br />

degli uom<strong>in</strong>i<br />

nella fascia<br />

di età 30-59 anni.<br />

L’<strong>in</strong>cidenza aumenta se cambiamo sport<br />

e consideriamo i partecipanti alle gare di<br />

Triathlon (1 per 43770) e diventa allarmante<br />

soprattutto per i non-pigri 40-60enni <strong>in</strong><br />

buona salute che praticano jogg<strong>in</strong>g (1 per<br />

7620/anno).<br />

Le cause di questi eventi sono rappresentate<br />

pr<strong>in</strong>cipalmente da patologie cardiologiche<br />

pre-esistenti e misconosciute, come<br />

la cardiomiopatia ipertrofica (30%), la malattia<br />

coronarica (15%) e le gravi aritmie<br />

(< 6%) che, del tutto silenti e non diagnosticate,<br />

vengono smascherate dallo sforzo,<br />

ed <strong>in</strong>ducono una cascata di situazioni che<br />

può sfociare nell’arresto cardiaco.<br />

Non dobbiamo però dimenticare che sono<br />

ben noti, e anche meglio studiati e compresi,<br />

gli effetti positivi dell’attività fisica<br />

sull’apparato cardio-vascolare sia nei soggetti<br />

sani che nei cardiopatici: dal controllo<br />

dei fattori di rischio (sovrappeso, ipercolesterolemia,<br />

ipertensione) al miglioramento<br />

dei parametri anatomici e funzionali dell’apparato<br />

cardio-vascolare, ad una maggiore<br />

sensazione di benessere.<br />

Gli studi epidemiologici hanno riportato<br />

che gli <strong>in</strong>dividui che effettuano esercizio<br />

fisico presentano una riduzione del rischio<br />

di mortalità per malattia coronarica del<br />

27% rispetto ai sedentari. E che anche uno<br />

sforzo modesto, ma regolare (ad esempio<br />

camm<strong>in</strong>are a passo svelto per più di 3 ore<br />

a settimana), permette di ridurre del 35%<br />

gli eventi coronarici e migliora la qualità<br />

di vita. Questi effetti positivi si esplicano,<br />

come si è detto, anche su coloro che hanno<br />

già subito un danno cardiaco. Sarebbe per-<br />

tanto scorretto, su<br />

queste basi, cedere<br />

alla pigrizia sp<strong>in</strong>ti<br />

dalla paura di un<br />

evento cardiaco<br />

durante l’attività<br />

sportiva. Innanzitutto,<br />

come si<br />

è visto, il numero<br />

di atleti che possano<br />

<strong>in</strong>cappare <strong>in</strong><br />

Statua di Fidippide a Maratona, foto di Hammer of the Gods27<br />

queste situazioni è<br />

molto piccolo se confrontato con la moltitud<strong>in</strong>e<br />

di praticanti un qualche tipo di sport.<br />

Inoltre, è sempre stata esclusa, tra le cause,<br />

l'eventuale assunzione concomitante di sostanze<br />

varie che possano talvolta giocare un<br />

ruolo decisivo. È pertanto chiaro come sia<br />

di fondamentale importanza la visita medica<br />

preventiva per escludere condizioni a<br />

rischio che potrebbero contro<strong>in</strong>dicare genericamente<br />

l’attività sportiva o qualcuna solo<br />

delle sue specialità.<br />

Purtroppo è storia di tutti i giorni che lo<br />

sportivo o aspirante tale, soprattutto se anziano,<br />

consideri tale visita una scocciatura<br />

necessaria per ottenere quello che considera<br />

un proprio diritto: l’idoneità. Invece, deve<br />

essere l’occasione per conoscere le proprie<br />

condizioni di salute e confrontarsi col medico<br />

per stabilire di comune accordo l’entità<br />

di sforzo o il tipo di sport più consono alle<br />

proprie condizioni di salute. E ciò è ancor<br />

più vero e fondamentale per chi ha già subito<br />

un danno cardio-vascolare: una serie<br />

di esami, eventualmente un test da sforzo,<br />

possono <strong>in</strong>dicarci i marg<strong>in</strong>i entro cui potersi<br />

muovere con sicurezza.<br />

Un altro passo estremamente importante è<br />

quello di attrezzare i luoghi <strong>in</strong> cui si effettua<br />

l’attività sportiva, di defibrillatori automatici<br />

o semiautomatici: le esperienze fatte<br />

negli aeroporti e nelle palestre negli Stati<br />

Uniti hanno dimostrato che sia possibile risuscitare<br />

una elevata percentuale di soggetti<br />

colpiti da arresto cardiaco.<br />

È solo così che potremo ridurre il rischio di<br />

eventi <strong>in</strong>desiderati ed effettuare <strong>in</strong> tutta<br />

tranquillità la nostra salutare fatica.

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