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scubazone #5

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Inspirazione Addominale Espirazione Addominale<br />

fig. A<br />

fig. C<br />

respirazione<br />

addominale fig. B<br />

fig. D<br />

L’esecuzione della respirazione addominale ha<br />

come obiettivo quello di prendere coscienza del<br />

significato di avere la cintura addominale rilassata<br />

e quello di iniziare ad ascoltare i primi movimenti<br />

del diaframma.<br />

Partendo da una delle posture base descritte nel<br />

paragrafo precedente (assicuratevi di avere da colonna<br />

vertebrale ben dritta) iniziate a respirare lentamente.<br />

Ponete ora una mano a livello addominale<br />

e l’altra a livello delle co stole fluttuanti e seguitate a<br />

respirare verificando che la respirazione coinvolga<br />

solamente la parte addominale e che la sezione toracica<br />

sia completamente immobile.<br />

Chiaramente, per riuscire in questo esercizio la respirazione<br />

non potrà essere molto profonda.<br />

L’inspiro dovrà interrompersi e tramutarsi in espiro<br />

appena inizierete a sentire coinvolte le costole<br />

fluttuanti.<br />

Inizialmente, durante la fase di inspiro, esasperate<br />

l’estroflessione addominale e durante l’espiro spingete<br />

in dentro la pancia. Questa pratica vi permetterà<br />

di amplificare le sensazioni che si provano e<br />

nei passi successivi sarete facilitati nel controllo<br />

addominale.<br />

Una volta automatizzato il movimento, orientate la<br />

vostra attenzione solo sul movimento della porzione<br />

addominale alta, cercando invece di isolare e<br />

fermare la parte bassa.<br />

Questa tipologia di respirazione agevola l’apprendimento<br />

della respirazione diaframmatica e inoltre<br />

ha degli ottimi effetti a livello di rilassamento.<br />

Capita, infatti, che alcuni eventi stressanti determinino<br />

delle contrazioni a livello muscolare e spesso<br />

la fascia addominale viene coinvolta da questi<br />

spasmi o contratture (pensate ad esempio a quella<br />

sensazione, quando siamo nervosi, di sfarfallio<br />

nello stomaco, o ancora a eventuali attacchi di<br />

dissenteria associati a situazioni particolarmente<br />

stressanti e/o eccitanti).<br />

La respirazione addominale può indurre il rilassamento<br />

di tali zone restituendo sensazioni di benessere,<br />

leggerezza e tranquillità (figura A e B).<br />

respirazione<br />

toracica Come nel caso della respirazione addominale,<br />

anche l’allenamento della respirazione toracica<br />

punta al miglioramento della consapevolezza respiratoria;<br />

inoltre, questa pratica inizia a sollecitare<br />

i muscoli intercostali allenando l’elasticità e la mobilità<br />

della gabbia toracica.<br />

Questo esercizio è particolarmente utile se eseguito<br />

successivamente alla respirazione addominale,<br />

quindi la postura sarà quella acquisita precedentemente.<br />

Le mani saranno così posizionate: una sulle costole,<br />

l’altra a livello addominale esattamente sotto lo<br />

sterno.<br />

Durante l’inspirazione dovremo sentire l’espansione<br />

toracica, ma la fascia addominale dovrà essere<br />

immobile.<br />

Quando la fase toracica sarà completata, è probabile<br />

sentire l’iniziale coinvolgimento della parte più<br />

alta dell’addome.<br />

Memorizzate la sensazione, in quanto rappresenta<br />

il momento in cui il diaframma inizia ad abbassarsi<br />

per assecondare l’espansione polmonare (figura C<br />

Respirazione Toracica – fase 1).<br />

Inizialmente riconoscerete il movimento del diaframma<br />

perché i polpastrelli percepiranno l’estroflessione<br />

della porzione più alta dell’addome; con<br />

il tempo e la pratica sarete in grado di percepire<br />

il coinvolgimento diaframmatico anche senza l’appoggio<br />

della mano. A questo punto potete eseguire<br />

la respirazione toracica con entrambe le mani sulle<br />

costole fluttuanti.<br />

In condizione di espirazione i polpastrelli delle rispettive<br />

mani si toccheranno; durante l’inspiro, invece,<br />

le mani tenderanno a distanziarsi sempre più<br />

in funzione della vostra espansione toracica (figura D<br />

Respirazione Toracica – fase 2).<br />

Un esercizio che può migliorare sia l’elasticità sia<br />

la forza dei muscoli intercostali è quello di far forza<br />

sulla parete costale attraverso le mani.<br />

Così facendo, durante la fase espiratoria la compressione<br />

aumenterà la chiusura toracica, mentre<br />

durante la fase di inspirazione le mani si opporranno<br />

all’espansione delle costole e i muscoli intercostali<br />

dovranno implementare la loro potenza per contrastare<br />

questa forza opposta.<br />

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