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Story. Scritto da un team di<br />
sceneggiatori che includevano il regista<br />
Lasseter, il futuro papà della serie<br />
Buffy Joss Whedon, e diversi nomi<br />
storici della Pixar come Joe Ranft,<br />
Andrew Stanton e Pete Docter, il film<br />
riprende l’idea che i giocattoli siano<br />
solo apparentemente senza vita e che<br />
una volta rimasti soli conducano una<br />
loro esistenza. E’ quello che accade<br />
anche a Woody, il pupazzo cowboy<br />
preferito dal suo padroncino, il piccolo<br />
Andy, e ai suoi colleghi giocattoli<br />
quando la loro cameretta è deserta. A<br />
turbare la loro tranquilla doppia vita,<br />
l’arrivo del nuovissimo Buzz Lightyear,<br />
uno space ranger che in poco tempo<br />
conquista il suo cuore confinando<br />
Woody e compagni nel dimenticatoio.<br />
Accecato dalla gelosia, Woody cerca di<br />
sminuire Buzz e di sabotarlo, ma alla<br />
fine l’eroe intergalattico riesce a far<br />
breccia nel cuore del vecchio cowboy. E<br />
non solo nel suo: Toy Story conquista il<br />
pubblico, che lo premia con 362 milioni<br />
di dollari d’incasso. Niente male per il<br />
primo film di una compagnia<br />
semisconosciuta, che con un budget di<br />
30 milioni riesce a ottenere 3<br />
nomination agli Oscar 1996 (miglior<br />
canzone, colonna sonora e<br />
sceneggiatura) e fa vincere a John<br />
Lasseter una statuetta speciale per lo<br />
sviluppo delle tecniche di computer<br />
grafica. Se a questo aggiungete le<br />
canzoni di Randy Newman, interpretate<br />
in italiano da Riccardo Cocciante, e le<br />
voci di Tom Hanks (Fabrizio Frizzi nella<br />
versione italiana) nei panni di Woody, e<br />
Tim Allen (Massimo Dapporto) in quelli<br />
di Buzz, avrete la ricetta del successo di<br />
un film, cardine dell’animazione, che<br />
nonostante i quasi due sequel all’attivo,<br />
si prepara ad un grande ritorno in sala<br />
nello splendore del 3D stereoscopico.<br />
Aveva ragione Lightyear: la vita di Toy<br />
Story va ben oltre l’infinito. ✪<br />
Tecniche 3D<br />
e sequel<br />
Nel 1999 Woody e Buzz sono stati<br />
protagonisti del sequel in cui<br />
Woody veniva rapito da un avido<br />
collezionista di giocattoli d’epoca.<br />
In quell’avventura, i nostri amici<br />
trovarono una nuova amica, Jess,<br />
cowgirl che fece perdere la testa<br />
allo space ranger Lightyear.<br />
Costato 90 milioni di dollari, il film<br />
incassò quasi 485 milioni. Nel<br />
nuovo sequel i nostri eroi vengono<br />
impacchettati per finire in soffitta<br />
quando il loro padroncino Andy<br />
parte per il college. Per un errore,<br />
però,lascatolacontuttiigiocattoli<br />
finisce in un asilo nido. Scoperto<br />
che non tutti i giochi appena<br />
conosciuti sono buoni come<br />
vogliono far credere, i nostri amici<br />
si daranno alla fuga, ma Buzz sarà<br />
resettato per errore e reimpostato<br />
nella lingua spagnola. Diretto da<br />
Lee Unkrich, il terzo capitolo vede<br />
14 nuovi personaggi e doppiatori<br />
d’eccezione tra cui Michael<br />
Keaton, nei panni di Ken, Timothy<br />
Dalton, in quelli di un porcospino<br />
di peluche, e Whoopi Goldberg, un<br />
polipo. Toy Story 3 è stato pensato<br />
dall’inizio in 3D, mentre per la<br />
stereoscopia dei due vecchi<br />
capitoli è stato necessario un<br />
lavoro di 6 mesi per creare ed<br />
elaborare digitalmente la<br />
percezione di profondità di ogni<br />
singolascena.Unprocessoche<br />
Lasseter ha definito<br />
scherzosamente “Archeologia<br />
digitale”.<br />
aprile 2010<br />
rivista del cinematografo<br />
fondazione ente dello spettacolo<br />
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