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18 Francesco Corradi: San Rocco colpito dalla peste è sfamato da un cane (dopo il restauro). 2 a campata, lunettone sud.
la palma del martirio nella mano destra appare a San Rocco, guarito e già in viaggio, per annunciargli il futuro martirio. Sullo sfondo compare un castello che potrebbe essere la prima rappresentazione di Castel Telvana, così come poteva apparire al principio del Cinquecento. Il terzo lunettone, quello ad ovest, rappresenta in due momenti l’epilogo della vita del Santo. A sinistra, San Rocco arrivato a Montpellier in un momento in cui la sua città è in stato di guerra, viene scambiato per una spia e immediatamente arrestato e gettato in un carcere buio da dove non uscirà che dopo morto. Nella scena della cattura, si riconosce la stessa porta della città fortificata dalla quale il Santo era uscito anni prima per il suo pellegrinaggio. Un gruppo di armigeri vestito con le variopinte uniformi dei lanzichenecchi, armato di spade e alabarde, si stringe minaccioso attorno al poveretto che, rosario in mano, tenta invano di farsi riconoscere e dimostrare la sua estraneità al conflitto in atto. Una didascalia, ormai illeggibile, accompagna la scena. A destra, troviamo San Rocco con una lunga barba incolta disteso morto su un tavolato, vegliato da un gruppo di angeli piangenti con dei ceri in mano. Un angelo esibisce ai fedeli un cartiglio con il nome “Rocho”. In alto, circondati da un luminosissimo nimbo, altri angeli portano in cielo l’anima santa di Rocco, rappresentata, secondo la tradizione, come un piccolo bambino. A pag. 22, Francesco Corradi e aiuti: L’anima di San Rocco portata in cielo dagli angeli e La morte di San Rocco (dopo il restauro). 2 a campata, lunettone ovest. 21
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