Guida all'uso corretto dei prodotti fitosanitari - Regione Piemonte
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<strong>Guida</strong> all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> fi tosanitari tosanitari<br />
<strong>Guida</strong> all’uso<br />
<strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong><br />
fi tosanitari<br />
g<strong>Guida</strong> all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> fi tosanitari
<strong>Guida</strong> all’uso <strong>corretto</strong><br />
<strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong>
Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />
La formazione e l’aggiornamento degli operatori agricoli circa le corrette modalità di utilizzo <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong><br />
<strong>fitosanitari</strong> rimangono, dagli anni ’80 ad oggi, come punti qualificanti all’interno delle linee di azione<br />
della <strong>Regione</strong> <strong>Piemonte</strong> per stimolare e accompagnare il processo di sviluppo e di ammodernamento delle<br />
aziende agricole piemontesi.<br />
L’accresciuta sensibilità verso le tematiche ambientali, la qualità delle produzioni e la sicurezza in termini<br />
sanitari e infortunistici impongono l’adozione di politiche coerenti e la messa a punto di strumenti di informazione<br />
e formazione degli agricoltori.<br />
Da oltre vent’anni la <strong>Regione</strong> <strong>Piemonte</strong> mette a disposizione di quanti debbano sostenere l’esame per il<br />
conseguimento del patentino per l’uso e la conservazione di agrofarmaci, questa guida rivolta agli operatori<br />
agricoli.<br />
La <strong>Guida</strong> <strong>Guida</strong>, offre che esce un panorama ora completamente completo sui rinnovata temi della e aggiornata difesa <strong>fitosanitari</strong>a offre un panorama ed è corredata completo da un’appendice<br />
sui temi della<br />
dove difesa vengono <strong>fitosanitari</strong>a riportate ed è corredata le possibili da domande un’appendice a cui, dove nel corso vengono dell’esame, riportate occorrerà le possibili rispondere. domande a cui, nel<br />
corso dell’esame, occorrerà rispondere.<br />
Si tratta quindi di uno strumento pratico di conoscenza che, ci si augura, non venga utilizzato soltanto<br />
ai Si fini tratta del quindi superamento di uno strumento dell’esame, pratico ma vada di conoscenza, ad arricchire di supporto la professionalità e integrazione e il ai patrimonio corsi di formazione culturale<br />
degli che le agricoltori organizzazioni piemontesi, degli agricoltori dando loro svolgono consapevolezza su questo tema. dell’importanza e della responsabilità che il<br />
loro ruolo comporta.<br />
Mi auguro, tuttavia, che le informazioni riportate in questa pubblicazione, non vengano utilizzate soltanto<br />
ai fini del superamento dell’esame, ma vadano ad arricchire la professionalità e il patrimonio culturale<br />
<strong>dei</strong> nostri agricoltori dando loro consapevolezza dell’importanza e della responsabilità che il loro ruolo<br />
comporta.<br />
Claudio Mino Taricco SaCChetto<br />
Assessore all’Agricoltura,<br />
Tutela Foreste, della Fauna Caccia e e della Pesca Flora<br />
<strong>Regione</strong> <strong>Piemonte</strong>
Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />
Sommario<br />
Capitolo I<br />
CHE COSA SONO I PRODOTTI FITOSANITARI pag. 7<br />
Capitolo II<br />
CLASSIFICAZIONE TOSSICOLOGICA DEI PRODOTTI FITOSANITARI pag. 11<br />
Capitolo III<br />
MODALITA’ DI AZIONE DEI PRODOTTI FITOSANITARI pag. 18<br />
Capitolo IV<br />
NORME CORRETTE DI VENDITA, ACQUISTO USO E CONSERVAZIONE pag. 20<br />
Capitolo V<br />
AVVERSITA’ DELLE PIANTE pag. 36<br />
Capitolo VI<br />
METODI DI LOTTA pag. 41<br />
Capitolo VII<br />
LOTTA GUIDATA, INTEGRATA, BIOLOGICA pag. 42<br />
Capitolo VIII<br />
MACCHINE ED ATTREZZATURE PER I TRATTAMENTI ANTIPARASSITARI pag. 46<br />
Capitolo IX<br />
TOSSICOLOGIA UMANA pag. 51<br />
Capitolo X<br />
TOSSICOLOGIA AMBIENTALE pag. 54<br />
Cap XI<br />
REGISTRAZIONE DI UN PRODOTTO FITOSANITARIO pag. 57<br />
GLOSSARIO pag. 58<br />
DOMANDE D’ESAME PER IL CONSEGUIMENTO DEL “PATENTINO” pag. 61<br />
5
Introduzione<br />
Scopo dell’attuale nuova normativa <strong>fitosanitari</strong>a (Decreto<br />
Legislativo 194/95 in attuazione della Direttiva CEE 91/414<br />
in materia di immissione in commercio di <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />
e Decreto del Presidente della Repubblica del 23 aprile 2001<br />
n° 290) è quello di garantire un più elevato livello di tutela<br />
della salute pubblica <strong>dei</strong> consumatori e degli utilizzatori e di<br />
salvaguardia dell’ambiente dagli effetti dell’uso <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong><br />
<strong>fitosanitari</strong>. La Direttiva comunitaria si prefigge inoltre<br />
l’obbiettivo di omologare i <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> in tutto il<br />
territorio europeo nonchè l’armonizzazione <strong>dei</strong> residui.<br />
In particolare l’emanazione del D.P.R 290/01 “Regolamento<br />
di semplificazione <strong>dei</strong> procedimenti di autorizzazione alla<br />
produzione, alla immissione in commercio e alla vendita di<br />
<strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> e relativi coadiuvanti” ha rinnovato le<br />
regole che disciplinano i procedimenti di autorizzazione alla<br />
produzione, alla immissione in commercio e alla vendita di<br />
<strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> e <strong>dei</strong> coadiuvanti.<br />
Capitolo I<br />
Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />
Tale decreto, all’art. 38 fornisce disposizioni per l’uso<br />
di <strong>prodotti</strong> naturali e particolari in agricoltura biologica,<br />
ma, con la legge 25 gennaio 2006 n. 29, è stato recepito<br />
l’art. 17 della legge comunitaria 2005 e sono stati abrogati<br />
i commi 1 e 2 dell’ articolo 38 del citato D.P.R., così che<br />
anche i <strong>prodotti</strong> “naturali” dovranno essere autorizzati dal<br />
Ministero della Salute.<br />
Con l’entrata in vigore del D.P.R. 290 è stato abrogato il<br />
DPR 3 agosto 1968 n° 1255, mentre del DL 17 marzo 1995<br />
n° 194 l’art. 5 commi da 1 a 19 e l’art. 20 commi 1, 2,<br />
3, 4 ed i commi 5 e 5 bis ma solo nelle parti riferite alla<br />
Commissione consultiva.<br />
Nel 2006 la Commissione europea ha presentato al<br />
Parlamento europeo “La strategia tematica per l’uso<br />
sostenibile <strong>dei</strong> pesticidi” (COM 2006-372). L’esito più<br />
importante che si attende dall’attuazione della presente<br />
strategia tematica è la riduzione <strong>dei</strong> rischi e degli impatti<br />
negativi globali provocati dall’impiego degli agrofarmaci a<br />
livello di salute umana e di ambiente.<br />
CHE COSA SONO I PRODOTTI FITOSANITARI<br />
Secondo il Decreto legislativo 194 del 17 marzo 1995<br />
(attuazione della direttiva CEE 91/414) vengono definiti<br />
PRODOTTI FITOSANITARI:<br />
• gli ANTIPARASSITARI<br />
• i FITOFARMACI<br />
• i PRESIDI SANITARI<br />
•<br />
•<br />
i PRESIDI delle DERRATE ALIMENTARI<br />
IMMAGAZZINATE<br />
i PESTICIDI<br />
Di recente i <strong>prodotti</strong><br />
<strong>fitosanitari</strong> sono stati definiti<br />
agrofarmaci (farmaci per<br />
l’agricoltura) termine molto<br />
più consono rispetto alla<br />
Prodotti <strong>fitosanitari</strong><br />
pessima dizione di “pesticidi” come spesso sono definiti<br />
(traduzione del termine anglosassone “pesticides”).<br />
In base all’art. 2 del D. l.gs 194/95 per <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />
si intendono le sostanze attive ed i preparati contenenti una<br />
o più sostanze attive, presentati nella forma in cui sono<br />
forniti all’utilizzatore e destinati a:<br />
1. proteggere i vegetali o i <strong>prodotti</strong> vegetali da tutti gli<br />
organismi nocivi o prevenirne gli effetti;<br />
2. favorire o regolare i processi vitali <strong>dei</strong> vegetali, con<br />
esclusione <strong>dei</strong> fertilizzanti;<br />
3. conservare i <strong>prodotti</strong> vegetali, con esclusione <strong>dei</strong><br />
conservanti disciplinati da particolari disposizioni;<br />
4. eliminare le piante indesiderate;<br />
5. eliminare parti di vegetali, frenare o evitare un loro<br />
indesiderato accrescimento<br />
7<br />
(foto A. Cotroneo)
Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />
Il campo di utilizzo <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> può essere, in<br />
base alla destinazione indicata in etichetta, sia agricolo che<br />
extra agricolo.<br />
Nella definizione di sostanza o principio attivo (quella<br />
che agisce contro l’avversità da combattere) rientrano:<br />
•<br />
•<br />
•<br />
8<br />
ogni sostanza chimica (inclusi i composti di<br />
degradazione e le impurezze) allo stato naturale o sotto<br />
forma di <strong>prodotti</strong> industriali;<br />
i microrganismi ed i virus, cioè ogni entità, cellulare<br />
o non cellulare, che include viroidi, batteri, funghi e<br />
micoplasmi;<br />
i <strong>prodotti</strong> contenenti organismi geneticamente<br />
modificati (OGM) per i quali l’emissione deliberata<br />
nell’ambiente abbia formato oggetto del provvedimento<br />
formale di assenso di cui al decreto legislativo 3 marzo<br />
1993, n. 92.<br />
Questi ultimi sono oggetto di una regolamentazione a parte<br />
trattandosi di sostanze evidentemente non assimilabili a<br />
quelle chimiche. Attualmente il contesto normativo sugli<br />
OGM è documentato dalla direttiva 2001/18 CE recepita<br />
In base al loro campo di impiego i <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> vengono distinti in:<br />
in Italia attraverso il D. lgs. 224/2003).<br />
Gli agrofarmaci devono essere impiegati esclusivamente per<br />
la difesa delle piante, seguendo gli usi riportati in etichetta.<br />
Non devono essere in nessun modo utilizzati per altri<br />
scopi, come ad esempio combattere i parassiti degli animali<br />
domestici.<br />
Il DM 17/12/1998, modificato dai decreti 21/7/2000<br />
e 24/10/2006, definisce le modalità per l’importazione<br />
parallela di agrofarmaci da Paesi Comunitari quando sia<br />
accertato che le differenze nella natura e nella percentuale<br />
di coformulanti non modificano la classificazione di<br />
pericolosità né l’efficacia agronomica del prodotto che si<br />
intende importare rispetto a quello registrato in Italia.<br />
L’agrofarmaco importato, perché possa essere posto in<br />
commercio deve essere sottoposto a rietichettatura.<br />
Anche i coformulanti sono soggetti a registrazione presso il<br />
Ministero della Salute.<br />
Per preparato (o formulato) commerciale si intende quindi<br />
• FUNGICIDI O ANTICRITTOGAMICI:<br />
combattono malattie causate da funghi (o crittogame) (es. peronospora, oidio, ticchiolatura ecc.)<br />
• INSETTICIDI:<br />
combattono gli insetti dannosi alle piante coltivate ed alle derrate alimentari immagazzinate ( es. afidi, tignole,<br />
cidia ecc.)<br />
• ACARICIDI:<br />
combattono gli acari nocivi alle piante (es. ragnetto rosso)<br />
• NEMATOCIDI:<br />
combattono i nematodi (es. nematodi galligeni, nematodi vettori di virus ecc.)<br />
• LIMACIDI:<br />
agiscono contro lumache e limacce, generalmente sotto forma di esche<br />
• RODENTICIDI:<br />
impiegati contro roditori (topi, arvicole)<br />
• DISERBANTI:<br />
controllano o eliminano le erbe infestanti<br />
• REPELLENTI:<br />
tengono lontani parassiti animali<br />
• FUMIGANTI:<br />
agiscono sotto forma di gas o vapore contro vari parassiti vegetali ed animali.<br />
• FITOREGOLATORI:<br />
agiscono sull’attività di fitormoni, riequilibrandoli (es. alleganti, diradanti ecc.).<br />
• FISIOFARMACI:<br />
agiscono contro fisiopatie (es. riscaldo, butteratura amara ecc.)
COADIUVANTI o COFORMULANTI<br />
Sono sostanze che completano il prodotto <strong>fitosanitari</strong>o:<br />
vi appartengono tutte quelle sostanze che migliorano<br />
l’azione del principio attivo, favorendone la regolare distribuzione<br />
e la persistenza.<br />
• Tensioattivi - riducono la tensione superficiale<br />
delle miscele<br />
- emulsionanti - migliorano la dispersione di un<br />
liquido in un altro<br />
- bagnanti - migliorano l’uniformità di distribuzione<br />
sugli organi trattati<br />
• Adesivanti - favoriscono il contatto tra la soluzione<br />
irrorata e la superficie vegetale, in definitiva aumentano<br />
la persistenza del prodotto <strong>fitosanitari</strong>o<br />
• Umettanti - rallentano l’evaporazione della soluzione<br />
antiparassitaria aumentando anch’essi la persistenza<br />
del prodotto <strong>fitosanitari</strong>o<br />
• Sinergizzanti - esaltano l’azione del principio attivo<br />
• Propellenti - facilitano l’uscita di <strong>prodotti</strong> in formulazione<br />
aerosol<br />
• Diluenti inerti - agevolano la distribuzione del pro-<br />
dotto soprattutto quando le dosi impiegate sono<br />
molto basse (es. bentonite, talco, caolino, silicati<br />
sintetici ecc.) e non interferiscono con il principio<br />
attivo<br />
FUMIGAZIONE<br />
Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />
il prodotto, così come si acquista, composto da sostanza<br />
attiva, coadiuvanti e coformulanti.<br />
Talvolta il formulato può contenere impurezze, ossia<br />
sostanze estranee formatesi durante il processo produttivo.<br />
Sono generalmente in quantità irrilevanti.<br />
Le formulazioni possono avere diversa reazione in base<br />
alle sostanze in esse contenute. La reazione di una sostanza<br />
può essere alcalina (o basica), acida o neutra. E’ importante<br />
conoscere la reazione (o pH) di un composto per valutare la<br />
sua miscibilità con altre sostanze.<br />
In questo senso è necessario sapere che :<br />
- un prodotto alcalino reagisce con gli acidi;<br />
- un prodotto acido reagisce con le basi;<br />
- un prodotto neutro è intermedio tra i precedenti e non ha<br />
caratteristiche né acide né basiche. Sull’etichetta è riportata<br />
l’avvertenza sulla loro miscibilità.<br />
E’ utilizzata prevalentemente per disinfettare o disinfestare i terreni o le derrate alimentari nei magazzini. Nel caso<br />
del terreno la pratica consiste nell’introdurre in esso piccole quantità di <strong>prodotti</strong> chimici allo stato liquido o granulare<br />
che, gassificando in breve tempo, raggiungono concentrazioni tali da ridurre efficacemente le popolazioni <strong>dei</strong> parassiti<br />
contro i quali la fumigazione è diretta. I fumiganti comprendono solitamente <strong>prodotti</strong> molto tossici, la distribuzione <strong>dei</strong><br />
quali va effettuata con criteri appropriati. Per alcuni di essi è necessario rivolgersi a ditte specializzate ed appositamente<br />
autorizzate.<br />
Per la disinfestazione del terreno era molto utilizzato il bromuro di metile, un gas particolarmente dannoso alla salute,<br />
sottoposto alla disciplina <strong>dei</strong> gas tossici.<br />
Dal 1992 il bromuro di metile è inserito nel protocollo di Montreal tra le sostanze da eliminare poiché caratterizzato da<br />
un effetto lesivo della fascia dell’ozono stratosferico. Attualmente il suo impiego in agricoltura come geodisinfestante<br />
è limitato agli “usi critici” ai sensi del Regolamento CE 2037/2000 in terreni che ospitano determinate colture nelle<br />
quantità annue assegnate per ogni singolo Paese comunitario. Le applicazioni del bromuro di metile in agricoltura rientrano<br />
negli usi critici (usi in deroga), per le quali va dimostrato che non sono disponibili valide alternative dal punto<br />
di vista tecnico e/o economico. Ogni anno a ciascun Paese comunitario si assegna, su richiesta dello stesso, una certa<br />
quantità di tale prodotto da utilizzare per gli usi critici. Ad es. le categorie di usi critici ammesse in Italia per il 2007<br />
riguardavano i pomodori e peperoni (coltura protetta), stoloni di fragole, fiori recisi, mulini. Nel 2008 l’Italia ha rinunciato<br />
alle quote per usi critici.<br />
9
Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />
10<br />
TIPI DI FORMULAZIONE DEI PRODOTTI FITOSANITARI<br />
Polveri secche (DP, DS) si tratta di polveri da distribuire tal quali; hanno alta capacità di copertura e di adesività.<br />
La loro ridottissima dimensione le rende particolarmente sensibili agli agenti<br />
atmosferici. Necessitano di attrezzature specifiche per la loro distribuzione.<br />
Granuli (GR) vengono usati prevalentemente per trattamenti al terreno (geodisinfestanti); il rilascio<br />
della sostanza attiva avviene lentamente quando il granulo entra in contatto<br />
con l’acqua presente nel terreno.<br />
Polveri bagnabili - (PB, WP) non sono solubili in acqua e danno origine a sospensioni che tendono poi<br />
a depositarsi sul fondo; sono spesso addizionate a tensioattivi.<br />
Polveri solubili - (PS, WS) vanno diluite in acqua e danno origine ad una sospensione stabile.<br />
Concentrati emulsionabili -<br />
(EC)<br />
formulazioni liquide solubilizzate in un solvente organico; diluite in acqua danno<br />
origine ad emulsioni.<br />
Emulsioni in acqua - (EW) come le formulazioni EC ma meno pericolose per l’operatore perché contengono<br />
meno sostanze volatili.<br />
Sospensioni concentrate - (SC)<br />
Pasta fluida - (FL)<br />
Flowable - (FLOW)<br />
Granuli disperdibili - (WG)<br />
Granuli solubili - (SG)<br />
sono costituite da particelle ultramicronizzate mantenute stabilmente in sospensione;<br />
vengono versate direttamente nel serbatoio dell’irroratrice; sono molto<br />
pratiche e più sicure per l’operatore.<br />
la sostanza attiva è omogeneamente distribuita all’interno del granulo. Sono più<br />
sicuri rispetto alle polveri per il minore rischio di inalazione durante la manipolazione<br />
prima del trattamento.<br />
Microincapsulati - (CS) la sostanza attiva è emulsionata finemente in acqua e racchiusa da un sottile film<br />
polimerico biodegradabile formando capsule di dimensioni microscopiche. La sostanza<br />
attiva viene liberata molto gradualmente di mano in mano che evapora la<br />
parete della capsula, risulta pertanto molto persistente.<br />
Aerosol – (AE) sono costituiti da particelle microscopiche sospese in gas; sono principalmente<br />
registrati come presidi medico-chirurgici ed utilizzati nel settore della disinfestazione<br />
civile.<br />
Sacchetti idrosolubili sacchetti il cui esterno è costituito da un sottile velo di plastica resistente che si<br />
dissolve a contatto con l’acqua. La singola confezione contiene la sostanza attiva<br />
predosata ed è direttamente introducibile nella macchina irroratrice. Il sacchetto<br />
idrosolubile non deve essere manipolato con mani o guanti bagnati; è molto sicuro<br />
per l’operatore ed ha inoltre il vantaggio di uno smaltimento rapido, senza<br />
particolari accorgimenti.
I <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> sono stati suddivisi in classi di tossicità<br />
in base all’impatto che questi possono avere nei confronti<br />
sia dell’uomo sia dell’ambiente.<br />
Fino a pochi anni fa questa classificazione era basata<br />
principalmente sulla valutazione della tossicità acuta della<br />
sola sostanza attiva nei confronti dell’uomo e suddivideva i<br />
<strong>prodotti</strong> in quattro classi tossicologiche (I, II, III e IV).<br />
La normativa attuale, recepimento di direttive Comunitarie,<br />
valuta il problema con un’ottica molto più ampia, prendendo<br />
in esame anche la tossicità cronica, l’impatto sull’ambiente<br />
(aria e suolo), la persistenza, la quantità <strong>dei</strong> residui, l’azione<br />
sulla fauna utile e sugli animali non bersaglio; considera, oltre<br />
alla sostanza attiva, anche gli eventuali <strong>prodotti</strong> coadiuvanti<br />
e coformulanti che possono concorrere ad aumentare il<br />
rischio di tossicità nonché il tipo di formulazione con cui il<br />
prodotto <strong>fitosanitari</strong>o è messo in commercio.<br />
Per questo motivo <strong>prodotti</strong> commerciali contenenti la<br />
stessa sostanza attiva possono essere classificati in modo<br />
differente, tenendo appunto conto <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> coadiuvanti,<br />
della concentrazione e della formulazione del principio<br />
attivo.<br />
I parametri principali di classificazione restano comunque<br />
la “dose letale 50” (DL50) e la “concentrazione letale<br />
50”(CL50), che esprimono la tossicità acuta del prodotto.<br />
Attualmente sulle etichette <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> in commercio<br />
compaiono, in sostituzione della classe tossicologica, il<br />
simbolo e le indicazioni di pericolosità del preparato, la<br />
frase o le frasi tipo relative ai rischi specifici e l’indicazione<br />
<strong>dei</strong> consigli di prudenza.<br />
Capitolo II<br />
CLASSIFICAZIONE TOSSICOLOGICA<br />
DEI PRODOTTI FITOSANITARI<br />
Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />
Con il D. lgs. 14/3/2003 n. 65 di attuazione delle direttive<br />
1999/45/CE e 2001/60/CE (preparati pericolosi), gli<br />
agrofarmaci sono stati sottoposti ad una riclassificazione<br />
che, in generale, ha collocato il prodotto in una classe<br />
tossicologica più pericolosa, nel contempo sono state anche<br />
riviste le frasi di rischio indicate dalla lettera R seguita da un<br />
numero da 1 a 65 (V.elenco).<br />
Dal 1° ottobre 2005 tutte le confezioni hanno dovuto<br />
riportare etichette conformi alla nuova classificazione.<br />
Il Decreto lgs. n. 65 prescrive inoltre che il responsabile<br />
dell’immissione sul mercato di un preparato pericoloso,<br />
fornisca gratuitamente al destinatario del preparato stesso<br />
una scheda informativa in materia di sicurezza (Scheda di<br />
sicurezza). Ulteriori disposizioni correttive ed integrative<br />
di tale decreto sono state emanate con il D. lgs n. 260 del<br />
28/7/2004.<br />
I <strong>prodotti</strong> “Molto Tossici” e “Tossici” possono causare<br />
intossicazioni mortali, i <strong>prodotti</strong> “Nocivi” intossicazioni<br />
gravi, i <strong>prodotti</strong> “Irritanti” allergie ed irritazioni mentre<br />
i <strong>prodotti</strong> non classificati, contraddistinti dalla scritta<br />
“Manipolare con prudenza”, possono causare intossicazioni<br />
trascurabili. Tutti i <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> sono comunque<br />
potenzialmente pericolosi, trattandosi sempre di sostanze<br />
in grado di interferire con la salute umana ed animale e con<br />
l’ambiente. (Tab. 1)<br />
La DL50 indica quella dose di principio attivo sufficiente ad uccidere il 50% degli animali da laboratorio che sono<br />
stati sottoposti a prova di intossicazione orale o dermale da parte del principio attivo stesso, riportata all’uomo tramite<br />
idonei fattori di trasformazione. La DL50 viene espressa in milligrammi di principio attivo per ogni chilogrammo di<br />
peso corporeo (mg/kg). Minore è il valore della DL50, maggiore sarà la tossicità del prodotto.<br />
La CL50 esprime la concentrazione del tossico che causa la morte del 50% degli animali di laboratorio esposti ad<br />
inalazione della sostanza stessa per un tempo determinato, riportata all’uomo tramite idonei parametri. Viene espressa<br />
in parti per milione (ppm = mg/kg) nel caso di solidi o liquidi ed in milligrammi per metro cubo (mg/mc) nel caso di<br />
vapori o aerosol. I valori di CL50 sono applicati agli antiparassitari gassosi, a quelli immessi in commercio sotto forma<br />
di gas liquido, ai <strong>prodotti</strong> fumiganti e agli aerosol nonché agli antiparassitari in polvere il cui diametro delle particelle<br />
non superi i 50 micron { micron (µ) = millesimo di millimetro}.<br />
11
Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />
12<br />
R1 Esplosivo allo stato secco.<br />
R2 Rischio di esplosione per urto, sfregamento,<br />
fuoco o altre sorgenti d’ignizione.<br />
R3 Elevato rischio di esplosione per urto, sfregamento,<br />
fuoco o altre sorgenti d’ignizione.<br />
R4 Forma composti metallici esplosivi molto<br />
sensibili.<br />
R5 Pericolo di esplosione per riscaldamento.<br />
R6 Esplosivo a contatto o senza contatto con<br />
l’aria.<br />
R7 Può provocare un incendio.<br />
R8 Può provocare l’accensione di materie<br />
combustibili.<br />
R9 Esplosivo in miscela con materie combustibili.<br />
R10 Infiammabile.<br />
R11 Facilmente infiammabile.<br />
R12 Estremamente infiammabile.<br />
R14 Reagisce violentemente con l’acqua.<br />
R14/15 Reagisce violentemente con l’acqua liberando<br />
gas estremamente infiammabili.<br />
R15 A Contatto con l’acqua libera gas estremamente<br />
infiammabili.<br />
R15/29 A Contatto con acqua libera gas tossici ed<br />
estremamente infiammabili.<br />
R16 Pericolo di esplosione se mescolato con sostanze<br />
comburenti.<br />
R17 Spontaneamente infiammabile all’aria.<br />
R18 Durante l’uso può formare con aria miscele<br />
esplosive/infiammabili.<br />
R19 Può formare perossidi esplosivi.<br />
R20 Nocivo per inalazione.<br />
R20/21 Nocivo per inalazione e contatto con la<br />
pelle.<br />
R20/21/22 Nocivo per inalazione, contatto con la pelle<br />
e per ingestione.<br />
R20/22 Nocivo per inalazione e ingestione.<br />
R21 Nocivo a contatto con la pelle.<br />
R21/22 Nocivo a contatto con la pelle e per ingestione.<br />
R22 Nocivo per ingestione.<br />
R23 Tossico per inalazione.<br />
ELENCO DELLE FRASI DI RISCHIO - FRASI R<br />
R23/24 Tossico per inalazione e contatto con la pelle.<br />
R23/24/25 Tossico per inalazione, contatto con la pelle<br />
e per ingestione.<br />
R23/25 Tossico per inalazione e ingestione.<br />
R24 Tossico a contatto con la pelle.<br />
R24/25 Tossico a contatto con la pelle e per ingestione.<br />
R25 Tossico per ingestione.<br />
R26 Molto tossico per inalazione.<br />
R26/27 Molto tossico per inalazione e contatto con<br />
la pelle.<br />
R26/27/28 Molto tossico per inalazione, contatto con<br />
la pelle e per ingestione.<br />
R26/28 Molto tossico per inalazione e per ingestione.<br />
R27 Molto tossico a contatto con la pelle.<br />
R27/28 Molto tossico a contatto con la pelle e per<br />
ingestione.<br />
R28 Molto tossico per ingestione.<br />
R29 A Contatto con l’acqua libera gas tossici.<br />
R30 Può divenire facilmente infiammabile durante<br />
l’uso.<br />
R31 A Contatto con acidi libera gas tossico.<br />
R32 A Contatto con acidi libera gas molto tossico.<br />
R33 Pericolo di effetti cumulativi.<br />
R34 Provoca ustioni.<br />
R35 Provoca gravi ustioni.<br />
R36 Irritante per gli occhi.<br />
R36/37 Irritante per gli occhi e le vie respiratorie.<br />
R36/37/38 Irritante per gli occhi, le vie respiratorie e<br />
la pelle.<br />
R36/38 Irritante per gli occhi e la pelle.<br />
R37 Irritante per le vie respiratorie.<br />
R37/38 Irritante per le vie respiratorie e la pelle.<br />
R38 Irritante per la pelle.<br />
R39 Pericolo di effetti irreversibili molto gravi.<br />
R39/23 Tossico: pericolo di effetti irreversibili molto<br />
gravi per inalazione.<br />
R39/23/24 Tossico: pericolo di effetti irreversibili molto<br />
gravi per inalazione e a contatto con la pelle.<br />
R39/23/24/25 Tossico: pericolo di effetti irreversibili molto<br />
gravi per inalazione, a contatto con la<br />
pelle e per ingestione.
R39/23/25 Tossico: pericolo di effetti irreversibili molto<br />
gravi per inalazione e ingestione.<br />
R39/24 Tossico: pericolo di effetti irreversibili molto<br />
gravi a contatto con la pelle.<br />
R39/24/25 Tossico: pericolo di effetti irreversibili molto<br />
gravi a contatto con la pelle e per ingestione.<br />
R39/25 Tossico: pericolo di effetti irreversibili molto<br />
gravi per ingestione.<br />
R39/26 Molto tossico: pericolo di effetti irreversibili<br />
molto gravi per inalazione.<br />
R39/26/27 Molto tossico: pericolo di effetti irreversibili<br />
molto gravi per inalazione e a contatto<br />
con la pelle.<br />
R39/26/27/28 Molto tossico: pericolo di effetti irreversibili<br />
molto gravi per inalazione, a contatto<br />
con la pelle e per ingestione.<br />
R39/26/28 Molto tossico: pericolo di effetti irreversibili<br />
molto gravi per inalazione e ingestione.<br />
R39/27 Molto tossico: pericolo di effetti irreversibili<br />
molto gravi a contatto con la pelle.<br />
R39/27/28 Molto tossico: pericolo di effetti irreversibili<br />
molto gravi a contatto con la pelle e per<br />
ingestione.<br />
R39/28 Molto tossico: pericolo di effetti irreversibili<br />
molto gravi per ingestione.<br />
R40 Possibilità di effetti cancerogeni - prove insufficienti.<br />
R41 Rischio di gravi lesioni oculari.<br />
R42 Può provocare sensibilizzazione per inalazione.<br />
R42/43 Può provocare sensibilizzazione per inalazione<br />
e contatto con la pelle.<br />
R43 Può provocare sensibilizzazione per contatto<br />
con la pelle.<br />
R44 Rischio di esplosione per riscaldamento in<br />
ambiente confinato.<br />
R45 Può provocare il cancro.<br />
R46 Può provocare alterazioni genetiche ereditarie.<br />
R48 Pericolo di gravi danni per la salute in caso<br />
di esposizione prolungata.<br />
R48/20 Nocivo: pericolo di gravi danni per la salute<br />
in caso di esposizione prolungata per<br />
inalazione.<br />
R48/20/21 Nocivo: pericolo di gravi danni alla salute<br />
in caso di esposizione prolungata per inalazione<br />
e a contatto con la pelle.<br />
R48/20/21/22 Nocivo: pericolo di gravi danni alla salute in<br />
caso di esposizione prolungata per inalazione,<br />
a contatto con la pelle e per ingestione.<br />
Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />
R48/20/22 Nocivo: pericolo di gravi danni alla salute<br />
in caso di esposizione prolungata per inalazione<br />
e ingestione.<br />
R48/21 Nocivo: pericolo di gravi danni alla salute<br />
in caso di esposizione prolungata a contatto<br />
con la pelle.<br />
R48/21/22 Nocivo: pericolo di gravi danni alla salute<br />
in caso di esposizione prolungata a contatto<br />
con la pelle e per ingestione.<br />
R48/22 Nocivo: pericolo di gravi danni alla salute in<br />
caso di esposizione prolungata per ingestione.<br />
R48/23 Tossico: pericolo di gravi danni alla salute<br />
in caso di esposizione prolungata per inalazione.<br />
R48/23/24 Tossico: pericolo di gravi danni alla salute<br />
in caso di esposizione prolungata per inalazione<br />
e a contatto con la pelle.<br />
R48/23/24/25 Tossico: pericolo di gravi danni alla salute in<br />
caso di esposizione prolungata per inalazione,<br />
a contatto con la pelle e per ingestione.<br />
R48/23/25 Tossico: pericolo di gravi danni alla salute<br />
in caso di esposizione prolungata per inalazione<br />
ed ingestione.<br />
R48/24 Tossico: pericolo di gravi danni alla salute<br />
in caso di esposizione prolungata a contatto<br />
con la pelle.<br />
R48/24/25 Tossico: pericolo di danni gravi alla salute<br />
in caso di esposizione prolungata a contatto<br />
con la pelle e per ingestione.<br />
R48/25 Tossico: pericolo di gravi danni alla salute in<br />
caso di esposizione prolungata per ingestione.<br />
R49 Può provocare il cancro per inalazione.<br />
R50 Altamente tossico per gli organismi acquatici.<br />
R50/53 Altamente tossico per gli organismi acquatici,<br />
può provocare a lungo termine effetti<br />
negativi per l’ambiente acquatico.<br />
R51 Tossico per gli organismi acquatici.<br />
R51/53 Tossico per gli organismi acquatici, può<br />
provocare a lungo termine effetti negativi<br />
per l’ambiente acquatico.<br />
R52 Nocivo per gli organismi acquatici.<br />
R52/53 Nocivo per gli organismi acquatici, può<br />
provocare a lungo termine effetti negativi<br />
per l’ambiente acquatico.<br />
R53 Può provocare a lungo termine effetti negativi<br />
per l’ambiente acquatico.<br />
R54 Tossico per la flora.<br />
R55 Tossico per la fauna.<br />
13
Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />
14<br />
R56 Tossico per gli organismi del terreno.<br />
R57 Tossico per le api.<br />
R58 Può provocare a lungo termine effetti negativi<br />
per l’ambiente.<br />
R59 Pericoloso per lo strato di ozono.<br />
R60 Può ridurre la fertilità.<br />
R61 Può danneggiare i bambini non ancora nati.<br />
R62 Possibile rischio di ridotta fertilità.<br />
R63 Possibile rischio di danni ai bambini non<br />
ancora nati.<br />
R64 Possibile rischio per i bambini allattati al seno.<br />
R65 Nocivo: può causare danni ai polmoni in<br />
caso di ingestione.<br />
R66 L’esposizione ripetuta può provocare secchezza<br />
e screpolature della pelle.<br />
R67 L’inalazione <strong>dei</strong> vapori può provocare sonnolenza<br />
e vertigini.<br />
S1 Conservare sotto chiave.<br />
S1/2 Conservare sotto chiave e fuori della portata<br />
<strong>dei</strong> bambini.<br />
S2 Conservare fuori della portata <strong>dei</strong> bambini.<br />
S3 Conservare in luogo fresco.<br />
S3/14 Conservare in luogo fresco lontano da ... (materiali<br />
incompatibili da precisare da parte del<br />
fabbricante).<br />
S3/7 Tenere il recipiente ben chiuso in luogo fresco.<br />
S3/9/14 Conservare in luogo fresco e ben ventilato<br />
lontano da ... (materiali incompatibili da precisare<br />
da parte del fabbricante).<br />
S3/9/14/49 Conservare soltanto nel contenitore originale<br />
in luogo fresco e ben ventilato lontano da ...<br />
(materiali incompatibili da precisare da parte<br />
del fabbricante).<br />
S3/9/49 Conservare soltanto nel contenitore originale<br />
in luogo fresco e ben ventilato.<br />
S4 Conservare lontano da locali di abitazione.<br />
S5 Conservare sotto ... (liquido appropriato da indicarsi<br />
da parte del fabbricante).<br />
S6 Conservare sotto ... (gas inerte da indicarsi da<br />
parte del fabbricante).<br />
S7 Conservare il recipiente ben chiuso.<br />
CONSIGLI DI PRUDENZA - FRASI S<br />
R68 Possibilità di effetti irreversibili.<br />
R68/20 Nocivo: possibilità di effetti irreversibili<br />
per inalazione.<br />
R68/20/21 Nocivo: possibilità di effetti irreversibili per<br />
inalazione e a contatto con la pelle.<br />
R68/20/21/22 Nocivo: possibilità di effetti irreversibili<br />
per inalazione, a contatto con la pelle e per<br />
ingestione.<br />
R68/20/22 Nocivo: possibilità di effetti irreversibili<br />
per inalazione e ingestione.<br />
R68/21 Nocivo: possibilità di effetti irreversibili a<br />
contatto con la pelle.<br />
R68/21/22 Nocivo: possibilità di effetti irreversibili a<br />
contatto con la pelle e per ingestione.<br />
R68/22 Nocivo: possibilità di effetti irreversibili<br />
per ingestione.<br />
S7/8 Conservare il recipiente ben chiuso e al riparo<br />
dall'umidità.<br />
S7/9 Tenere il recipiente ben chiuso e in luogo ben<br />
ventilato.<br />
S8 Conservare al riparo dall'umidità.<br />
S9 Conservare il recipiente in luogo ben ventilato.<br />
S12 Non chiudere ermeticamente il recipiente.<br />
S13 Conservare lontano da alimenti o mangimi e<br />
da bevande.<br />
S14 Conservare lontano da ... (sostanze incompatibili<br />
da precisare da parte del produttore).<br />
S15 Conservare lontano dal calore.<br />
S16 Conservare lontano da fiamme e scintille -<br />
Non fumare.<br />
S17 Tenere lontano da sostanze combustibili.<br />
S18 Manipolare ed aprire il recipiente con cautela.<br />
S20 Non mangiare nè bere durante l'impiego.<br />
S20/21 Non mangiare, nè bere, nè fumare durante<br />
l'impiego.<br />
S21 Non fumare durante l'impiego.<br />
S22 Non respirare le polveri.<br />
S23 Non respirare i gas/fumi/vapori/aerosoli<br />
(termine(i) appropriato(i) da precisare da parte<br />
del produttore).
S24 Evitare il contatto con la pelle.<br />
S24/25 Evitare il contatto con gli occhi e con la pelle.<br />
S25 Evitare il contatto con gli occhi.<br />
S26 In caso di contatto con gli occhi, lavare immediatamente<br />
e abbondantemente con acqua<br />
e consultare un medico.<br />
S27 Togliersi di dosso immediatamente gli indumenti<br />
contaminati.<br />
S27/28 In caso di contatto con la pelle, togliersi di dosso<br />
immediatamente gli indumenti contaminati<br />
e lavarsi immediatamente e abbondantemente<br />
con ... (<strong>prodotti</strong> idonei da indicarsi da parte del<br />
fabbricante).<br />
S28 In caso di contatto con la pelle lavarsi immediatamente<br />
ed abbondantemente con ... (<strong>prodotti</strong><br />
idonei da indicarsi da parte del fabbricante).<br />
S29 Non gettare i residui nelle fognature.<br />
S29/35 Non gettare i residui nelle fognature; non disfarsi<br />
del prodotto e del recipiente se non con<br />
le dovute precauzioni.<br />
S29/56 Non gettare i residui nelle fognature; smaltire<br />
questo materiale e i relativi contenitori in un<br />
punto di raccolta di rifiuti pericolosi o speciali.<br />
S30 Non versare acqua sul prodotto.<br />
S33 Evitare l'accumulo di cariche elettrostatiche.<br />
S35 Non disfarsi del prodotto e del recipiente se<br />
non con le dovute precauzioni.<br />
S36 Usare indumenti protettivi adatti.<br />
S36/37 Usare indumenti protettivi e guanti adatti.<br />
S36/37/39 Usare indumenti protettivi e guanti adatti e<br />
proteggersi gli occhi/la faccia.<br />
S36/39 Usare indumenti protettivi adatti e proteggersi<br />
gli occhi/la faccia.<br />
S37 Usare guanti adatti.<br />
S37/39 Usare guanti adatti e proteggersi gli occhi/la faccia.<br />
S38 In caso di ventilazione insufficiente, usare un<br />
apparecchio respiratorio adatto.<br />
S39 Proteggersi gli occhi/la faccia.<br />
S40 Per pulire il pavimento e gli oggetti contaminati<br />
da questo prodotto, usare ... (da precisare da<br />
parte del produttore).<br />
S41 In caso di incendio e/o esplosione non respirare<br />
i fumi.<br />
S42 Durante le fumigazioni/polimerizzazioni usare<br />
un apparecchio respiratorio adatto (termine(i)<br />
appropriato(i) da precisare da parte del produttore).<br />
Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />
S43 In caso di incendio usare ... (mezzi estinguenti<br />
idonei da indicarsi da parte del fabbricante. Se<br />
l'acqua aumenta il rischio precisare "Non usare<br />
acqua").<br />
S45 In caso di incidente o di malessere consultare<br />
immediatamente il medico (se possibile, mostrargli<br />
l'etichetta).<br />
S46 In caso d'ingestione consultare immediatamente<br />
il medico e mostrargli il contenitore o<br />
l'etichetta.<br />
S47 Conservare a temperatura non superiore a ...°C<br />
(da precisare da parte del fabbricante).<br />
S47/49 Conservare soltanto nel contenitore originale a<br />
temperatura non superiore a ...°C (da precisare<br />
da parte del fabbricante).<br />
S48 Mantenere umido con ... (mezzo appropriato<br />
da precisare da parte del fabbricante).<br />
S49 Conservare soltanto nel recipiente originale.<br />
S50 Non mescolare con ... (da specificare da parte<br />
del fabbricante).<br />
S51 Usare soltanto in luogo ben ventilato.<br />
S52 Non utilizzare su grandi superfici in locali abitati.<br />
S53 Evitare l'esposizione - procurarsi speciali istruzioni<br />
prima dell'us o.<br />
S56 Smaltire questo materiale e i relativi contenitori<br />
in un punto di raccolta di rifiuti pericolosi<br />
o speciali.<br />
S57 Usare contenitori adeguati per evitare l'inquinamento<br />
ambientale.<br />
S59 Richiedere informazioni al produttore/fornitore<br />
per il recupero/riciclaggio.<br />
S60 Questo materiale e il suo contenitore devono<br />
essere smaltiti come rifiuti pericolosi.<br />
S61 Non disperdere nell'ambiente. Riferirsi alle<br />
istruzioni speciali/schede informative in materia<br />
di sicurezza.<br />
S62 In caso di ingestione non provocare il vomito:<br />
consultare immediatamente il medico e mostrargli<br />
il contenitori o l'etichetta.<br />
S63 In caso di incidente per inalazione, allontanare<br />
l'infortunato dalla zona contaminata e mantenerlo<br />
a riposo.<br />
S64 In caso di ingestione, sciacquare la bocca con<br />
acqua (solamente se l'infortunato è cosciente).<br />
15
Esempio scheda di sicurezza<br />
Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />
1. IDENTIFICAZIONE DELLA SOSTANZA I PREPARATO E SOCIETA’<br />
Dettagli sul Fomitore: PIAZZA PULITA. <strong>Regione</strong> Pocapaglia (CN)<br />
Informazioni fornite da: PIAZZA PULITA<br />
Recapito telefonico emergenze: Tel 0122.2596387<br />
Dipartimento responsabile (E-mail):<br />
(Indirizzo di posta elettronica al quale inviare esclusivamente richieste relative ai<br />
contenuti tecnici della scheda di sicurezza)<br />
2. IDENTIFICAZIONE DEI RISCHI<br />
Osservazioni generali: Attenzione! Contiene una sostanza che non è stata ancora<br />
completamente testata.<br />
Applicare misure di prudenza per minimizzare l’esposizione professionale.<br />
Frasi di Rischio:<br />
3. COMPOSIZIONE / INFORMAZIONE SUL CONTENUTO<br />
Caratteristiche Chimiche<br />
Famiglia Chimica:<br />
Principi Attivi: LORIL 200g/L<br />
Formulazione: concentrazione fluidificabile<br />
4. MISURE DI PRIMO SOCCORSO<br />
Osservazioni generali: Rimuovere l’infortunato dalla zona di pericolo. Togliere gli<br />
indumenti contaminati.<br />
In caso di contatto con la pelle: Iavare subito la pelle con abbondante acqua e sapone.<br />
Consultare eventualmente il medico.<br />
In caso di contatto con gli occhi: lavare immediatamente con molta acqua. Consultare<br />
eventualmente il medico.<br />
In caso di inalazione: portare l’infortunato all’aria fresca. Chiamare immediatamente il<br />
medico.<br />
In caso di ingestione: consultare immediatamente il medico.<br />
Informazioni per il medico: decontaminazione, trattamento sintomatologico.<br />
5. MISURE ANTINCENDIO<br />
Osservazioni generali: Avvisare i vigili <strong>dei</strong> fuoco. Combattere il fuoco al suo insorgere,<br />
finché è possibile farlo senza pericolo.<br />
Estinguenti adatti: acqua, schiuma, polvere, anidra carbonica, sabbia.<br />
In caso di incendio usare respiratori autonomi ed indossare indumenti ignifughi.<br />
In zona ben arieggiata: maschera facciale integrata con filtro combinato, p.es.<br />
ABEK·P2 (non protegge da monossido di carbomìnio!<br />
In ambienti chiusi: respiratore autonomo (protezione delle vie respiratorie indipendente<br />
dall’atmosfera dell’ambiente}.Impedire che l’acqua di estinzione scorra via.<br />
6. MISURE IN CASO DI DISPERSIONE ACCIDENTALE<br />
Osservazioni generali: Precauzioni personali: Indossare appropriati indumenti protettivi<br />
e protezione per occhi e faccia (vedi cap. 8).<br />
Precauzioni per l’ambiente: creare una barriera con materiale assorbente o materiali<br />
tipo sabbia ed argilla. Non lasciare che le acque di lavaggio raggiungano fogne o corsi<br />
d’acqua superficiali. Avvisare le autorità qualora il prodotto sia finito in corsi d’acqua o<br />
nei sistemi di drenaggio.<br />
Metodi di pulizia: assorbire con materiale assorbente. Lavare con acqua e detergenti e<br />
raccogliere tutti i materiali entrati in contatto con il prodotto in appositi contenitori. Nel<br />
caso di <strong>prodotti</strong> liquidi infiammabili evitare la formazione di scintille od inneschi.<br />
7. MANIPOLAZIONE E STOCCAGGIO<br />
Osservazioni generali: Nota: questo materiale è per impiego di natura sperimentale e<br />
le informazioni disponibili al presente, relative ai pericoli potenziali per la salute, sono<br />
limitate. Si rende necessario applicare misure igieniche di prudenza per minimizzare<br />
l’esposizione professionale. Procedure per la manipolazione:aprire le confezioni<br />
all’aperto o sotto cappa aspirante. Indossare gli indumenti protettivi sotto specificati.<br />
Trasportare in contenitori ermetici idonei. Non consumare o stoccare cibi sul posto di<br />
lavoro. Lavare mani e pelle esposta prima di mangiare o bere e dopo il lavoro.<br />
Procedure per lo stoccaggio: il prodotto deve essere immagazzinato in osservanza<br />
delle norme locali. Stoccare negli imballi originali in ambiente fresco asciutto e ben<br />
ventilato. Non stoccare in vicinanza .di alimenti, bevande, alimenti per animali, <strong>prodotti</strong><br />
farmeceutici cosmetici e fertilizzanti. Tenere fuori dalla portata <strong>dei</strong> bambini. A garanzia<br />
della qualità immagazzinare in luogo asciutto a temperature non inferiori a 5°C. Tenere<br />
lontano da fiamme o scintille.<br />
16<br />
PIAZZA PULITA<br />
SCHEDA DI SICUREZZA in accordo con il regolamento (UE) No. 1907/2006<br />
Nome commerciale: LORYBELL<br />
Codice prodotto: FH259478 596 & CVB1120 478 ML Categoria / Gruppo: Fungicidi - Data di emissione: 03.07.2006<br />
8. CONTROLLI IN CASO DI ESPOSIZIONE l PROTEZIONE INDIVIDUALE<br />
Dispositivi di Protezione Individuale<br />
Osservazioni generali: Protezione degli occhi: utilizzare occhiali protettivi.<br />
Protezione della pelle: indossare guanti protettivi. Lavare accuratamente le mani e la<br />
pelle contaminate dopo la manipolazione. Cambiare gli indumenti contaminati.<br />
Protezione delle vie respiratorie: evitare di respirare i vapori. Adottare respiratore<br />
idoneo, p. es. 3M mod. 7002 con filtri per gas/vapori organici 6051 (classe A1) e filtri<br />
antipolvere 5911 (classe P1) quando l’esposizione in aria sia eccessiva. Attenersi alle<br />
limitazioni di uso del respiratore specificate dal produttore.<br />
Precauzioni ambientali: non disperdere nell’ambiente i contenitori che hanno<br />
contenuto il prodotto e eventuali rimanenze del prodotto diluito.<br />
9. PROPRIETA’ FISICO-CHIMICHE<br />
Dati relativi all’aspetto e alla sicurezza<br />
Stato fisico: liquido<br />
Altre caratteristiche in fase di determinazione<br />
10. STABILITA’ E REATTIVITA’<br />
Osservazioni generali: in fase di determinazione. Stabile a condizioni ambiente normale.<br />
In caso di combustione possono generarsi fumi pericolosi.<br />
11. INFORMAZIONI TOSSICOLOGICHE<br />
Osservazioni generali:<br />
Tossicità acuta riferita alla s.a. LORIL<br />
LD50 orale, ratto: > 2000 mg/kg (Pinco)<br />
LD50 cutanea, ratto: > 2000 mg/kg (Pinco)<br />
Irritazione della pelle/coniglio: non irritante (Pinco)<br />
Irritazione delle mucose/coniglio: non irritante (Pinco)<br />
12. INFORMAZIONI ECOLOGICHE<br />
Dati sulla Persistenza e Degradabilità<br />
Osservazioni generali:<br />
Tossicità sui pesci riferita alla s.a. LORIL<br />
LC50: 0.036 mg/L (96 h); Oncorhyncus mykiss (Pinco)<br />
Tossicità su dafnie riferita alla s.a. LORIL<br />
ECSO: 0.01 mg/L (48 h); Daphnia magna (Pinco)<br />
Tossicità per le alghe riferita alla s.a. LORIL<br />
Velocità di crescita: ICSO: 4.01 mg/L (72 h);<br />
Scenedesmus subspicatus (Pinco)<br />
Altre caratteristiche in fase di determinazione<br />
13. CONSIDERAZIONE RELATIVE ALLO SMALTIMENTO<br />
Osservazioni generali: Smaltimento del Prodotto: secondo le norme locali,<br />
l’incenerimento del prodotto non utilizzato deve avvenire in impianti autorizzati.<br />
Smaltimento della Confezione: i contenitori non possono essere riciclati, ma vanno<br />
lavati con acqua e forati per evitarne il reimpiego. l contenitori devono essere inceneriti<br />
in impianti autorizzati, come il prodotto non utilizzato.<br />
14. lNFORMAZIONI SUL TRASPORTO<br />
Osservazioni generali: TRID/ ADR: classe 6.1 II, Nr. 2902: agrofarmaco liquido<br />
tossicon n.a.s.<br />
Considerazioni sulle piccole quantità secondo ADR.<br />
15. INFORMAZIONI SULLA REGOLAMENTAZIONE<br />
Etichettatura: Composti Organici.<br />
Attenzione! Contiene una sostanza che non è stata ancora completamente testata<br />
Simboli di rischio:<br />
Frasi di rischio: R52 – R53 – R22 (nocivo per ingestione)<br />
Consigli di prudenza: S28. In caso di contatto con la pelle lavarsi immediatamente ed<br />
abbondantemente con .... (<strong>prodotti</strong> idonei da indicarsi da parte del fabbricante). S36<br />
Usare indumenti protettivi adatti. S37 Usare guanti adatti, S45 In caso di incidente o di<br />
malessere consultare immediatamente il medico (se possibile, mostrargli l’etichetta)<br />
Altre osservazioni:<br />
16. ALTRE INFORMAZIONI<br />
Altre informazioni: Queste informazioni si basano sullo stato attuale delle nostre<br />
conoscenze. Pertanto non dovrebbero costituire garanzia delle specifiche proprietà del<br />
prodotto descritto o della sua idoneità per una particolare applicazione.
E’ possibile trovare sull’etichetta anche simboli relativi a<br />
rischi di tipo chimico - fisico, relativi alla infiammabilità (F<br />
od F+), alla corrosività (C) o alla possibilità di deflagrazione<br />
(E), ma non sono molto frequenti. (Tab. 2) .<br />
Ai fini di un <strong>corretto</strong> immagazzinamento è comunque<br />
importante sapere che alcuni <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> possono<br />
autoincendiarsi e molti possono bruciare se innescati.<br />
TAB. 1 – Dizioni e simboli delle classi tossicologiche<br />
sull’etichetta<br />
T+ - MOLTO TOSSICO<br />
Sono i preparati che in caso di inalazione, ingestione o<br />
assorbimento cutaneo, in piccolissime quantità, possono<br />
essere letali o provocare lesioni acute e croniche.<br />
Sono contrassegnati dalla lettera T+ e dall’indicazione<br />
di pericolo “MOLTO TOSSICO”<br />
T - TOSSICO<br />
Sono i preparati che in caso di inalazione, ingestione o<br />
assorbimento cutaneo, in piccolissime quantità, possono<br />
essere letali o provocare lesioni acute e croniche.<br />
Sono contrassegnati dalla lettera T e dall’indicazione<br />
di pericolo “TOSSICO”<br />
Xn - NOCIVO<br />
Sono i preparati che in caso di inalazione, ingestione<br />
o assorbimento cutaneo, in piccolissime quantità, possono<br />
provocare lesioni acute e croniche.<br />
Sono contrassegnati dalla lettera XN e dall’indicazione<br />
di pericolo “NOCIVO”<br />
Xi - IRRITANTE<br />
Sono i preparati non corrosivi il cui contatto diretto,<br />
prolungato o ripetuto con la pelle o le mucose può<br />
provocare una reazione infiammatoria.<br />
Sono contrassegnati dalla lettera Xi e dall’indicazione<br />
di pericolo “IRRITANTE”<br />
Non classificato m.c.p. (--)<br />
NC- Non classificato (--)<br />
Quando sull’etichetta non compare una delle sigle<br />
sopra riportate si intende che il prodotto non è classificato.<br />
N – Pericoloso per l’ambiente<br />
Sono i preparati che qualora si diffondano nell’ambiente,<br />
presentano o possono presentare rischi immediati<br />
differenti per una o più delle componenti<br />
ambientali.<br />
Sono contrassegnati dalla lettera N e dall’indicazione<br />
“PERICOLOSO PER L’AMBIENTE”<br />
Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />
TAB. 2 – Dizioni e simboli indicanti particolari<br />
pericoli ritrovabili sull’etichetta<br />
C+ - Molto corrosivo<br />
Provoca gravi ustioni<br />
C – Corrosivo<br />
Provoca ustioni<br />
F + -Estremamente infiammabile<br />
A contatto con l’acqua libera gas facilmente infiammabili<br />
F - Facilmente infiammabile<br />
A contatto con l’acqua libera gas facilmente infiammabili<br />
O - Comburente<br />
E – Esplosivo<br />
Pericolo di esplosione se mescolato con sostanze<br />
comburenti<br />
confezione di prodotto <strong>fitosanitari</strong>o (foto S. Grosso)<br />
Formula di struttura di una sostanza attiva<br />
(ipotetico “Loril”)<br />
17
Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />
I <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> possono essere applicati sia al<br />
terreno sia alla pianta. Nel caso di trattamenti al terreno<br />
possono esservi incorporati o giungervi tramite le acque<br />
di irrigazione; sulla pianta l’applicazione può essere diretta<br />
(ad es. concia <strong>dei</strong> semi, disinfezione delle talee o <strong>dei</strong> tagli di<br />
potatura) o tramite immissione nell’atmosfera sotto forma<br />
di polvere e liquido che ricadrà sulla pianta.<br />
In base al modo in cui i <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> interagiscono<br />
con la pianta possono essere definiti:<br />
Di COPERTURA i <strong>prodotti</strong> non penetrano nei<br />
o CONTATTO tessuti vegetali, ma rimangono<br />
esclusivamente sulla loro superficie<br />
CITOTROPICI i <strong>prodotti</strong> sono in grado di<br />
penetrare attraverso la superficie<br />
vegetale e diffondersi limitatamente<br />
nei tessuti circostanti<br />
TRANSLAMINARI i <strong>prodotti</strong> penetrano da una<br />
pagina all’altra delle foglie senza<br />
diffondersi attraverso le cellule<br />
SISTEMICI i <strong>prodotti</strong> traslocano all’interno<br />
della pianta anche lontano dal<br />
punto di applicazione<br />
la loro traslocazione può essere<br />
APOPLASTICA SIMPLASTICA<br />
O ASCENDENTE O DISCENDENTE<br />
per via xilematica, segue la per via floematica, dalle<br />
corrente linfatica dalle<br />
radici alle foglie<br />
foglie verso le radici<br />
18<br />
Capitolo III<br />
MODALITA’ DI AZIONE DEI PRODOTTI FITOSANITARI<br />
Caratteristiche di un prodotto <strong>fitosanitari</strong>o<br />
Un prodotto <strong>fitosanitari</strong>o pronto all’impiego è caratterizzato<br />
da varie proprietà che devono essere tenute in attenta<br />
considerazione:<br />
• ATTIVITA’ cioè l’azione nociva verso l’agente patogeno<br />
responsabile dell’avversità;<br />
• POTERE BAGNANTE e POTERE RICOPRENTE<br />
che esprimono la capacità di formare un velo sottile ed<br />
uniforme sulla superficie trattata;<br />
• ADESIVITA’ e TENACIA cioè la capacità di aderire<br />
stabilmente sulla superficie trattata;<br />
• PERSISTENZA DI AZIONE cioè il tempo entro il<br />
quale l’azione del prodotto si mantiene efficace<br />
• RESISTENZA AL DILAVAMENTO cioè la capaci-<br />
tà di resistere all’azione dilavante della pioggia; è molto<br />
difficile da stabilire perché molto dipende dalle caratteristiche<br />
della precipitazione e dai coformulanti che ne aumentano<br />
l’adesività all’organo trattato.<br />
• SELETTIVITA’ ossia la capacità di un prodotto fito-<br />
sanitario di agire nei confronti dell’avversità rispettando<br />
gli organismi utili presenti o, nel caso degli erbicidi, la<br />
coltura in atto. La selettività può essere fisiologica, cioè<br />
il prodotto non è in grado di agire nei confronti di alcuni<br />
organismi a causa di peculiari caratteristiche fisiche o<br />
chimiche, od ecologica, cioè legata al momento di distribuzione<br />
del prodotto stesso.<br />
Sovente vi è la necessità di MISCELA CON ALTRI<br />
PRODOTTI per effettuare un’unica somministrazione allo<br />
scopo di risparmiare tempo e mano d’opera; in questi casi<br />
bisognerà verificare che i <strong>prodotti</strong> siano tra loro miscibili.<br />
Oltre ad indicazioni sull’etichetta esistono tabelle dove<br />
viene specificata questa compatibilità. In caso di miscela<br />
è necessario prestare attenzione a possibili fenomeni di<br />
sinergismo, cioè di esaltazione <strong>dei</strong> singoli <strong>prodotti</strong>, o di<br />
antagonismo, cioè di diminuzione dell’efficacia.<br />
Un altro aspetto da tenere in considerazione nell’uso di un<br />
prodotto <strong>fitosanitari</strong>o è la possibile FITOTOSSICITA’,<br />
cioè un’azione dannosa di tipo tossico sulle colture agrarie;
Questa può essere provocata da:<br />
- dosi troppo elevate di prodotto<br />
- incompatibilità con altri <strong>prodotti</strong> miscelati<br />
- impiego su varietà particolarmente sensibili<br />
- derive di prodotto su colture alle quali non è destinato<br />
(tipico <strong>dei</strong> diserbanti).<br />
MODALITA’ DI IMPIEGO VERSO IL PATOGENO<br />
FUNGICIDI<br />
•<br />
•<br />
•<br />
PREVENTIVI - impediscono che avvenga l’infezione<br />
pertanto devono essere presenti sull’organo da<br />
proteggere prima che questo sia contaminato<br />
CURATIVI - sono in grado di interrompere il processo<br />
infettivo nei primi stadi del periodo d’incubazione<br />
pertanto devono essere impiegati entro breve tempo<br />
dalla contaminazione<br />
ERADICANTI - sono in grado di uccidere gli organi di<br />
sopravvivenza e disseminazione <strong>dei</strong> patogeni pertanto<br />
possono essere impiegati entro tempi relativamente<br />
lunghi dalla contaminazione<br />
INSETTICIDI - ACARICIDI - NEMATOCIDI<br />
MODO DI AZIONE<br />
• INGESTIONE: viene ingerito dal fitofago<br />
• CONTATTO: hanno azione tossica sul tegumento<br />
esterno del corpo del fitofago<br />
• ASFISSIA: raggiungono l’apparato respiratorio<br />
bloccandone l’attività<br />
INTERFERENZE SULLA RIPRODUZIONE (feromoni)<br />
- ostacolano la riproduzione del fitofago<br />
INTERFERENZE SULLO SVILUPPO (regolatori di crescita)<br />
- alterano i meccanismi della muta<br />
IN FUNZIONE DELLO STADIO BIOLOGICO<br />
• ADULTICIDI<br />
• OVICIDI<br />
• NEANICIDI - LARVICIDI<br />
ERBICIDI<br />
•<br />
Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />
Rametto di pesco con patologie fungine (Fusicoccum e Cytospora)<br />
foto (A. Cotroneo)<br />
•<br />
•<br />
PRE-SEMINA - applicazione prima che la coltura sia<br />
seminata o trapiantata<br />
PRE-EMERGENZA - applicazione dopo la semina e<br />
prima che la coltura sia emersa dal terreno<br />
POST-EMERGENZA - applicazione in presenza della<br />
coltura e/o contemporanea presenza delle infestanti.<br />
In quest’ultimo caso il prodotto deve essere SELETTIVO,<br />
cioè non deve provocare ripercussioni negative sulla coltura<br />
in atto, ma colpire esclusivamente l’infestante.<br />
Fungicidi, insetticidi e nematocidi possono essere utilizzati,<br />
a seconda dell’organismo bersaglio e della formulazione,<br />
per trattamenti sia alla parte aerea sia al suolo. Il trattamento<br />
acaricida è effettuato esclusivamente sulla parte aerea,<br />
mentre il trattamento erbicida è diretto al suolo nudo o alla<br />
vegetazione che lo ricopre.<br />
Coltura di batteri (Ralstonia solanacearum) (foto S. Grosso)<br />
19
Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />
Autorizzazione alla vendita<br />
Chi intende porre in vendita <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong>, ai sensi<br />
dell’art. 23 e 24 del DPR 290/01, deve ottenere un certificato<br />
di abilitazione alla loro vendita. Per la gestione di ciascun<br />
deposito o locale di vendita deve essere presente una persona<br />
maggiorenne in possesso del certificato di abilitazione.<br />
Tale attestato (certificato) viene rilasciato dalla A.S.L. Azienda<br />
Sanitaria Locale competente a chi abbia:<br />
• compiuto i 18 anni<br />
• frequentato un apposito corso di istruzione e di addestramento<br />
•<br />
•<br />
20<br />
sostenuto un colloquio in cui abbia dimostrato di co-<br />
noscere gli aspetti tecnici di impiego <strong>dei</strong> fitofarmaci, le<br />
nozioni sulla loro tossicità, le norme atte ad evitare le<br />
intossicazioni nonché la legislazione relativa ai <strong>prodotti</strong><br />
<strong>fitosanitari</strong>;<br />
Il certificato ha validità per cinque anni ed alla scadenza<br />
viene rinnovato, a richiesta del titolare, con le stesse<br />
modalità previste per il rilascio.<br />
Sono esentati dal frequentare il corso e sostenere l’esame<br />
i laureati in scienze agrarie e forestali, chimica, medicina e<br />
chirurgia, medicina veterinaria, scienze biologiche, farmacia,<br />
i diplomati in farmacia, i periti agrari e chimici e gli<br />
agrotecnici.<br />
I locali da destinare all’immagazzinamento ed alla vendita<br />
<strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> e loro coadiuvanti devono rispondere<br />
alle caratteristiche di sicurezza specificate nella circolare<br />
ministeriale 15/93 e pertanto devono ottenere un riconoscimento<br />
di idoneità da parte della A.S.L. competente, alla<br />
quale bisogna presentare domanda, cui deve essere allegata<br />
la piantina <strong>dei</strong> locali.<br />
Tale attestato è subordinato, quando le caratteristiche <strong>dei</strong><br />
<strong>prodotti</strong> stoccati lo richiedano, al rilascio del Certificato<br />
prevenzione e incendi (CPI) o dal nulla - osta provvisorio<br />
(NOP) rilasciato dai Vigili del Fuoco.<br />
I <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> ed i loro coadiuvanti devono essere:<br />
•<br />
•<br />
stoccati e venduti in luoghi che non siano adibiti al<br />
deposito e/o alla vendita di generi alimentari e di mangimi.<br />
I <strong>prodotti</strong> molto tossici, tossici e nocivi devono essere<br />
tenuti separati dai <strong>prodotti</strong> delle altre classi tossicologiche,<br />
in appositi locali o in armadi chiusi a chiave.<br />
Capitolo IV<br />
NORME CORRETTE DI VENDITA, ACQUISTO,<br />
USO E CONSERVAZIONE<br />
• Chiunque venda questo tipo di <strong>prodotti</strong> deve essere<br />
provvisto di un registro o di uno schedario numerato<br />
di carico e scarico, debitamente vistato in ogni pagina<br />
dall’ ASL.<br />
• Le confezioni di <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> non devono essere<br />
tenute a contatto diretto di pareti e di pavimenti.<br />
La vendita <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> non può avvenire né in<br />
forma ambulante né allo stato sfuso e sono ammessi alla<br />
vendita solo i <strong>prodotti</strong> regolarmente registrati.<br />
Gli acquisti possono essere effettuati anche tramite ordinazione<br />
scritta con una richiesta in duplice copia che deve<br />
essere vistata dal sindaco o da altra autorità competente che<br />
accerti il possesso dell’autorizzazione all’acquisto.<br />
I titolari degli stabilimenti di produzione, delle autorizzazioni<br />
e degli esercizi di vendita di <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> e <strong>dei</strong> loro<br />
coadiuvanti, sono tenuti a trasmettere annualmente, entro il<br />
mese di febbraio di ogni anno, le schede informative sui dati<br />
di produzione e vendita dell’anno precedente.<br />
Tali schede vanno inviate al Settore Fitosanitario Regionale,<br />
che provvederà a trasmetterle al Sistema informativo agricolo<br />
nazionale (SIAN) del Ministero delle Politiche Agricole e<br />
Forestali, ai fini della loro elaborazione.<br />
Autorizzazione all’acquisto <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong>:<br />
il Patentino<br />
Il decreto 290/01, agli art. 25, 26 e 27, detta le norme da seguire<br />
per poter acquistare ed utilizzare i <strong>prodotti</strong> classificati<br />
molto tossici, tossici e nocivi.<br />
L’autorizzazione all’acquisto (Patentino) è obbligatoria per<br />
chi utilizza tali <strong>prodotti</strong> pericolosi E’ obbligatorio frequentare<br />
appositi corsi ai quali fa seguito un esame finale a quiz,<br />
le cui domande sono riportate in appendice a pagina 61.<br />
La programmazione e la gestione <strong>dei</strong> corsi è demandata alle<br />
Regioni.<br />
In <strong>Piemonte</strong> la competenza per quanto riguarda la funzione<br />
di indirizzo, coordinamento e di emanazione di norme,<br />
disposizioni e direttive in materia è assegnata alla Direzione<br />
Agricoltura, Settore Servizi di Sviluppo Agricolo, mentre<br />
ai sensi della L.R. 17/99 art. 2 comma 1 lettere d) e n) la<br />
funzione relativa al rilascio o rinnovo <strong>dei</strong> “patentini” è conferita<br />
alle Province.
foto patentino<br />
(fronte e retro)<br />
Coloro che non<br />
sono in possesso<br />
del patentino sono<br />
tenuti alla frequenza<br />
di un corso di 20<br />
ore (normalmente 6<br />
lezioni serali di 3 ore ciascuna più 2 ore dedicate allo svolgimento<br />
dell’esame fi nale) il cui programma verte sulla<br />
corretta utilizzazione agronomico - sanitaria <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong><br />
fi tosanitari e sui pericoli connessi alla detenzione, manipolazione<br />
ed uso degli stessi, come stabilito dalla Circolare<br />
37/88. E’ ammesso all’esame chi ha partecipato ad almeno<br />
15 ore di lezione.<br />
Il patentino scade ogni 5 anni come previsto dall’art. 26<br />
del D.P.R. 290/2001. Chi deve rinnovare il patentino è<br />
tenuto alla frequenza di un corso di aggiornamento di 5 ore<br />
(3 ore effettive più 2 ore da dedicare all’esame). Il corso per<br />
Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> fi tosanitari<br />
il rinnovo può essere frequentato già un anno prima della<br />
scadenza del patentino stesso.<br />
Le norme per la partecipazione ai corsi per l’ottenimento<br />
del patentino sono riportate in Tabella 3.<br />
Sempre in base al DPR 290/01, per i <strong>prodotti</strong> molto tossici,<br />
tossici e nocivi, l’acquirente abilitato, al momento dell’acquisto,<br />
deve apporre la propria fi rma su di un apposito modulo<br />
in cui sono riportati il nome del formulato e la quantità<br />
acquistata nonché la destinazione che l’agricoltore intende<br />
dare al prodotto. Apponendo la fi rma su questo registro<br />
l’utilizzatore si impegna a seguire scrupolosamente le indi-<br />
TAB. 3. NORME E PROCEDURE PER L’OTTENIMENTO ED IL RINNOVO DEL PATENTINO<br />
Età minima per l’iscrizione al corso: 17 anni e sei mesi<br />
Età minima per sostenere l’esame fi nale: 18 anni<br />
Età massima: non defi nita<br />
• Il patentino scade ogni 5 anni<br />
• Domanda di partecipazione al corso da presentare all’Ente gestore prescelto;<br />
• Versamento di € 5,16 alla Tesoreria di ogni Provincia competente per territorio con la causale di versamento “quota di<br />
partecipazione al corso per il rilascio, o per il rinnovo, del patentino per l’acquisto e l’impiego <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> fi tosanitari”;<br />
• Partecipazione al corso (18 ore per il rilascio; 3 ore per il rinnovo);<br />
• Si è ammessi all’esame per il rilascio del patentino solo se si sono frequentate almeno 15 ore effettive;<br />
• Sostenimento del test fi nale (2 ore);<br />
• Il test viene superato se si ottengono almeno 60 punti su cento;<br />
• Rilascio da parte della Commissione di Esame dell’attestato di superamento;<br />
• Presentazione alla Amministrazione Provinciale competente, entro sei mesi dal superamento dell’esame, di domanda in<br />
carta da bollo, accompagnata dall’attestato e da una fotografi a, per l’ottenimento del patentino.<br />
• L’utente che possiede il patentino in corso di validità e che ha frequentato con esito positivo il corso, dovrà richiedere<br />
il rilascio del patentino rinnovato entro la scadenza di quello vecchio e comunque non oltre 12 mesi dalla data di scadenza<br />
dello stesso. Scaduto tale periodo bisogna risostenere l’esame fi nale.<br />
• Per i partecipanti ai corsi residenti nella <strong>Regione</strong> <strong>Piemonte</strong>, la Provincia competente al rilascio del “patentino” è quella<br />
in cui il candidato ha sostenuto l’esame fi nale.<br />
• Per i partecipanti ai corsi residenti fuori regione, le Province possono rilasciare o rinnovare il tesserino, qualora vengano<br />
soddisfatte entrambe le seguenti due condizioni:<br />
1) che l’allievo dimostri di lavorare o possedere un’azienda sul territorio piemontese.<br />
2) che l’allievo abbia frequentato il corso nell’ambito del territorio piemontese.<br />
Sono esentati dal frequentare il corso e dal sostenere l’esame i laureati in Scienze Agrarie e <strong>dei</strong> nuovi<br />
indirizzi di studio delle classi 20, 74S e 77S, i periti agrari e gli agrotecnici.<br />
Questi dovranno presentare alla Amministrazione Provinciale competente domanda in carta da bollo<br />
corredata da una foto e dall’attestato di laurea o dal diploma o da un’autocertifi cazione.<br />
21
Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> fi tosanitari<br />
Modulo per l’acquisto di <strong>prodotti</strong> fi tosanitari T+, T, XN<br />
22<br />
(1)<br />
N:<br />
ALLEGATO 1<br />
(previsto dall’art. 24, comma 6)<br />
(1) La copia del presente modulo da rilasciarsi all’acquirente dovrà recare in questo spazio l’indicazione del nome cognome o ragione sociale<br />
del venditore, l’indirizzo e gli estremi (numero e data) del certificato di abilitazione alla vendita (art. 24 del regolamento) del venditore<br />
medesimo.<br />
MODULO PER L’ACQUISTO DI PRODOTTI FITOSANITARI E DI COADIUVANTI DI PRODOTTI FITOSANITARI<br />
Generalità dell’acquirente (o ragione sociale)<br />
Indirizzo<br />
Autorizzazione rilasciata da……………………… in data………………….<br />
AVVERTENZE<br />
PRODOTTI FITOSANITARI E COADIUVANTI DI PRODOTTI FITOSANITARI<br />
Coadiuvanti Numero di registrazione Quantità Destinazione agricola o commerciale<br />
(AVVERTENZE DA RIPORTARE SUL RETRO DELL’ALLEGATO)<br />
Firma dell’acquirente ……………………………..<br />
1. Attenzione da impiegarsi esclusivamentein agricoltura. Ogni altro uso è pericoloso.<br />
2. Conservare questo prodotto chiuso sotto chiave, in luogo inaccessibile ai bambini ed agli animali domestici.<br />
3. Conservare la confezione ben chiusa.<br />
4. Non fumare e non mangiare durante l’impiego del prodotto.<br />
5. Non contaminare altre colture, alimenti e bevande o corsi d’acqua.<br />
6. Evitare di respirarne i vapori o le polveri e non operare contro vento, proteggendosi adeguatamente la pelle e gli occhi con indumenti<br />
protettivi, secondo le indicazioni riportate sulle confezioni del prodotto.<br />
7. Dopo la manipolazione o in caso di contaminazione lavarsi accuratamente con acqua e sapone.<br />
8. Rendere inutilizzabili o innocue dopo l’uso le confezioni che contenevano il prodotto con i mezzi indicati sulle confezioni stesse.<br />
9. In caso di malessere ricorrere al medico mostrandogli l’etichetta del prodotto e il foglio illustrativo che eventualmente lo accompagna.<br />
10. In ogni caso leggere attentamente le avvertenze e prescrizioni riportate sulle etichette ed attenersi strettamente alle stesse.<br />
cazioni riportate sull’etichetta nonché ad attenersi, come<br />
previsto dalla legge, alle norme di buona pratica agricola e si<br />
rende responsabile di eventuali conseguenze negative.<br />
Per questo motivo non è possibile in nessun caso prestare,<br />
regalare o comunque cedere ad altre persone i <strong>prodotti</strong> molto<br />
tossici, tossici e nocivi anche se la persona ricevente è in<br />
possesso del patentino.<br />
Il Patentino è a tutti gli effetti un documento ed in caso di<br />
smarrimento è necessario presentare immediata denuncia ai<br />
Carabinieri od alla Questura e successivamente richiederne<br />
duplicato al Settore Provinciale dell’Agricoltura competente.<br />
Per l’acquisto di <strong>prodotti</strong> classifi cati come “irritanti” o non<br />
classifi cati non è necessario il patentino.
L’acquisto di questi <strong>prodotti</strong> è quindi possibile anche da<br />
parte di operatori non agricoli.<br />
I <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> per piante ornamentali (PPO) per<br />
fiori da balcone, piante ornamentali, da appartamento o<br />
giardino domestico restano disciplinate dal D.P.R 392/98.<br />
Essi possono essere venduti oltre che nelle rivendite autorizzate<br />
anche attraverso supermercati, fiorerie, negozi specializzati<br />
di hobbistica. Al commercio e vendita di PPO,<br />
non si applicano le disposizioni degli art. 21, 23, 27 e 42 del<br />
D.P.R. 290/01.<br />
Acquisto, trasporto e conservazione<br />
Quando tecnicamente si rileva la necessità di eseguire un<br />
trattamento ed è stato scelto un idoneo formulato, questo<br />
deve essere acquistato esclusivamente presso rivenditori a<br />
ciò autorizzati. L’acquirente deve assicurarsi che il prodotto<br />
fornito sia proprio quello suggerito dai tecnici specialisti;<br />
se necessario dovrà esibire il patentino e compilare<br />
l’apposito registro. In quest’ultimo vengono elencati i<br />
<strong>prodotti</strong> molto tossici, tossici e nocivi acquistati; in calce al<br />
modulo l’acquirente dichiara che seguirà le indicazioni e le<br />
prescrizioni previste per l’impiego <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />
acquistati e firma quanto sopra attestato.<br />
I <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> molto tossici, tossici e nocivi<br />
possono essere acquistati anche senza recarsi dal venditore,<br />
ordinandoli per scritto, con richiesta in duplice copia vistata<br />
dal sindaco o da altra autorità competente.<br />
E’ vietato cedere ad altri i <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> classificati<br />
“Molto tossici”, “Tossici” e “Nocivi” poiché chi acquista un<br />
prodotto ne diventa responsabile e le eventuali conseguenze<br />
di un uso s<strong>corretto</strong> sarebbero a suo carico.<br />
Al momento dell’acquisto è necessario esaminare le<br />
confezioni per controllarne l’integrità e lo stato di<br />
conservazione. E’ vietata la vendita di <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />
in confezioni non sigillate o non originali. Sull’etichetta<br />
devono essere riportati il numero e la data di registrazione<br />
del Ministero della Salute.<br />
Per il trasporto <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> è bene attenersi alle<br />
norme descritte in tabella 4.<br />
Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />
Tab. 4 - Norme di acquisto e trasporto<br />
• valutare tecnicamente la necessità di eseguire un trattamento<br />
e scegliere un idoneo formulato;<br />
• acquistare i <strong>prodotti</strong> esclusivamente presso negozi autorizzati;<br />
• esibire, se necessario, il patentino e compilare l’apposito<br />
registro;<br />
• non far utilizzare i <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> da persone incompetenti<br />
o non autorizzate;<br />
• esaminare le confezioni per controllarne l’integrità e lo stato<br />
di conservazione;<br />
• per il trasporto di grandi quantità non utilizzare mezzi normalmente<br />
destinati al trasporto di passeggeri, di derrate alimentari<br />
e di sostanze destinate all’uso umano ed animale;<br />
• effettuare il carico in modo da scongiurare rotture, rovesciamenti<br />
e cadute delle confezioni;<br />
• in caso di spandimenti durante il trasporto :<br />
1. preoccuparsi di recuperare i colli danneggiati e smaltirli<br />
in base alla normativa vigente (conferimento in apposite<br />
discariche autorizzate per <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong>);<br />
2. assorbire gli eventuali liquidi sparsi con segatura, da<br />
smaltire successivamente secondo la normativa vigente<br />
(vedi punto precedente);<br />
3. eseguire tutte le operazioni indossando appositi dispositivi<br />
di protezione (D.P.I.);<br />
4. in caso di versamenti di quantità ingenti avvertire immediatamente<br />
il Servizio di Igiene Pubblica dell’ASL o<br />
i Vigili del Fuoco;<br />
5. pulire accuratamente tutti i materiali contaminati;<br />
6. non utilizzare le derrate alimentari o destinate all’alimentazione<br />
animale che fossero venute in contatto con il prodotto<br />
<strong>fitosanitari</strong>o, ma smaltirle in discariche autorizzate allo<br />
scopo.<br />
Tab. 5 - Norme di conservazione in azienda<br />
• Conservare i <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> in luoghi appositi, inaccessibili<br />
ai bambini, alle persone estranee ed agli animali, in<br />
modo da evitare qualsiasi ipotizzabile possibilità di danno.<br />
• Non conservare i <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> insieme a derrate<br />
alimentari o ad alimenti destinati agli animali.<br />
• Tenere chiusi a chiave i magazzini o gli armadi per i<br />
<strong>prodotti</strong> T+, T ed Xn.<br />
• All’esterno <strong>dei</strong> magazzini apporre la scritta “VELENO”<br />
o comunque una dicitura od un simbolo che avverta della<br />
pericolosità <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> immagazzinati.<br />
• Arieggiare e tenere asciutti i depositi per evitare accumuli di<br />
tossici e pericoli di incendi e evitare anche che umidità ed<br />
alta temperatura possano provocare danni ai formulati ed<br />
alle confezioni.<br />
• Escludere preferibilmente cantine e seminterrati ed utilizzare<br />
locali con pavimenti e pareti lavabili fino all’altezza<br />
degli scaffali.<br />
• Non fumare ed accendere fuochi nel magazzino.<br />
• Redigere un registro di magazzino in cui tenere aggiornato<br />
l’elenco <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> presenti ed il loro utilizzo.<br />
23
Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />
REGISTRO DEI TRATTAMENTI<br />
ANNO:______________________<br />
DATI ANAGRAFICI AZIENDA AGRICOLA DITTA: * SEDE AZIENDA AGRICOLA *<br />
VIA * COMUNE *<br />
CITTA’ * PARTITA CATASTALE *<br />
DATA RILASCIO PARTICELLE *<br />
24<br />
Partita IVA: * CONTRADA *<br />
PATENTINO N. FOGLIO *<br />
DATA SCADENZA ALTRO<br />
Promemoria:<br />
• Registrare a norma di legge tutti i trattamenti effettuati, con <strong>prodotti</strong> Molto tossici, Tossici,<br />
Nocivi, Irritanti, Non Classificati, entro 30 giorni dalla data di esecuzione;<br />
• Conservare i moduli d’acquisto e le fatture;<br />
• Conservare il quaderno per un anno dopo la fine della campagna agraria;<br />
• Scrivere in modo leggibile e usare solo la penna a biro<br />
• Rendere visibili le eventuali correzioni<br />
• Le colonne che riportano l’asterisco * sono obbligatorie e devono essere compilate<br />
DISTRIBUZIONE COLTURE<br />
CAMPO COLTURA<br />
*<br />
VARIETA’ SUPERFICIE<br />
Ettari<br />
*<br />
Sup.Totale *<br />
Firma del Legale Rappresentante *<br />
DATA<br />
*<br />
RIF.<br />
CAMPO<br />
AVVERSITA’<br />
*<br />
PRODOTTO *<br />
FITOSANITARIO<br />
NOME<br />
COMMERCIALE<br />
PRINCIPIO<br />
ATTIVO<br />
IMPIANTO/SEMINA<br />
TRAPIANTO<br />
*<br />
DOSE /Ha<br />
*<br />
VOL<br />
H2O<br />
(l/ha)<br />
INIZIO<br />
FIORITURA<br />
*<br />
1 RACC<br />
POSSIB<br />
TC + 1 gg<br />
INIZIO<br />
RACCOLTA<br />
*<br />
OPERATORE (1)<br />
*<br />
(1) Se il trattamento viene eseguito da un contoterzista, quest’ultimo deve apporre firma e timbro e<br />
rilasciare l’apposita dichiarazione di avvenuto trattamento.
Si precisa inoltre che:<br />
La compilazione del registro <strong>dei</strong> trattamenti è obbligatoria<br />
anche per le associazioni che effettuano trattamenti in comune<br />
nonché per impieghi in ambito extra-agricolo (verde<br />
pubblico, diserbo di sedi ferroviarie ecc.).<br />
Il Mi.P.A.F. con una circolare pubblicata sul supplemento<br />
ordinario n.18 della G.U. del 5/02/03 ha precisato che chi<br />
coltiva orti e frutteti utilizzati esclusivamente per il consumo<br />
familiare è esente dal tenere il registro <strong>dei</strong> trattamenti.<br />
Per coloro che utilizzano <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> su colture il<br />
cui raccolto è destinato all’autoconsumo si richiede esclusivamente<br />
la conservazione <strong>dei</strong> moduli di acquisto <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong><br />
classificati molto tossici, tossici e nocivi.<br />
Il registro <strong>dei</strong> trattamenti deve essere conservato presso la<br />
sede legale dell’azienda, compilato a cura del proprietario o<br />
conduttore e sottoscritto al termine dell’annata agraria.<br />
Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />
Il D.P.R. 290/01 prevede all’art. 42 punto<br />
Per le associazioni che effettuano trattamenti<br />
per conto <strong>dei</strong> loro soci (coopera-<br />
3 che gli acquirenti e gli utilizzatori di<br />
tive, consorzi ecc.) il “registro <strong>dei</strong> tratta-<br />
<strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> e <strong>dei</strong> loro coadiuvanti<br />
menti” unico per tutti i soci, può essere<br />
devono :<br />
conservato presso la sede dell’Associa-<br />
• Conservare per un anno le fatture di<br />
zione e deve essere compilato e sotto-<br />
acquisto nonché la copia <strong>dei</strong> moduli di<br />
scritto da un responsabile, previa delega<br />
acquisto <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> classificati T+, T,<br />
rilasciata dai soci.<br />
•<br />
XN.<br />
Armadio <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> (Foto Deiafa)<br />
Compilare un registro <strong>dei</strong> trattamen-<br />
Nel caso in cui i trattamenti siano demandati<br />
ad un contoterzista, questi con-<br />
ti effettuati, annotandoli entro 30 giorni dalla data di trofirma il registro nell’apposita casella in corrispondenza<br />
esecuzione.(Quaderno di campagna o Registro <strong>dei</strong> trat- di ogni intervento effettuato. In alternativa il contoterzista<br />
tamenti).<br />
può rilasciare una dichiarazione, firmata, in cui indica tutti i<br />
• Tale registro deve contenere:<br />
dati relativi al trattamento, al fine della sua corretta registra-<br />
1. i dati relativi all’azienda ;<br />
zione sul registro da parte del committente.<br />
2. la denominazione della coltura trattata e la relativa Si sottolinea che anche i <strong>prodotti</strong> classificati come irritanti<br />
estensione espressa in ettari;<br />
oppure non classificati devono essere annotati sul quaderno<br />
3. le date di semina, trapianto, inizio fioritura e raccolta; di campagna in quanto anche gli stessi possono presentare<br />
4. la data del trattamento, il prodotto e la relativa potenziali rischi per l’ambiente.<br />
quantità impiegata;<br />
E’ stato abolito l’obbligo della vidimazione del registro<br />
5. l’avversità che ha reso necessario il trattamento. <strong>dei</strong> trattamenti da parte dell’ASL; lo stesso dovrà essere esi-<br />
E’ necessario conservare per almeno due anni presso la bito su richiesta dell’Autorità competente che ha la facoltà di<br />
sede legale dell’azienda il registro <strong>dei</strong> trattamenti effettuati effettuare controlli e riscontri presso le Aziende agricole.<br />
compilato e sottoscritto da uno <strong>dei</strong> seguenti soggetti: La <strong>Regione</strong> <strong>Piemonte</strong> ha messo a punto una specifica mod-<br />
• proprietario o conduttore dell’Azienda agricola; ulistica al fine di consentire una omogeneità di registrazione<br />
• utilizzatore <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong>, previa espressa de- <strong>dei</strong> dati sul territorio regionale e velocizzare le operazioni di<br />
lega, nel caso in cui questi non coincida con il proprie- verifica e controllo da parte degli Organi competenti.<br />
tario o conduttore dell’azienda e nemmeno con l’acquirente<br />
<strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> stessi;<br />
Leggere sempre le etichette prima di effettuare un intervento<br />
• acquirente <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> nel caso in cui non<br />
coincida con il proprietario o conduttore dell’Azienda.<br />
Dal 24/11/2007 la mancata registrazione è sanzionabile<br />
ai sensi del D.Lgs 193/2007 (art. 6, comma 4, sanzione<br />
amministrativa da 250 a 1500 euro)<br />
Uso: 1) Esame di un’etichetta tipo<br />
In base al D.Lgs 194/95 ed al D.Lgs 65/2003 su tutti gli<br />
imballaggi e contenitori di <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> devono<br />
essere apposte etichette recanti in lingua italiana ed in modo<br />
chiaro ed indelebile le seguenti indicazioni:<br />
25
(1)<br />
(2)<br />
(3)<br />
(4)<br />
(5)<br />
(6)<br />
Ragione sociale:<br />
Indirizzo:<br />
Capitale sociale:<br />
Partita IVA:<br />
Registro imprese di:<br />
Spettabile (1)<br />
SCHEDA<br />
TRATTAMENTO CONTOTERZISTI<br />
Autorizzazione (2) rilasciata da in data<br />
Titolare autorizzazione (3)<br />
Tipo di coltura trattata Estensione (in ha)<br />
Nome del prodotto utilizzato (4)<br />
Quantità kg. Lt.<br />
Data inizio trattamento<br />
Data<br />
Firma (5)<br />
NOTE<br />
Dati azienda committente<br />
Legale rappresentante azienda agromeccanica.<br />
Firma legale rappresentante azienda committente.<br />
DICHIARAZIONE DI AVVENUTO TRATTAMENTO<br />
CON PRODOTTI FITOSANITARI E LORO COADIUVANTI<br />
Per ricevuta (6)<br />
Data fine trattamento<br />
Allegato 4<br />
“Patentino”; da compilare solo in caso di trattamenti effettuati con <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> e loro coadiuvanti molto tossici, tossici o nocivi.<br />
Dati della persona, titolare del “patentino”, che ha effettuato il trattamento.<br />
Denominazione commerciale.<br />
n. iscrizione
• la denominazione commerciale del preparato<br />
• il nome e l’indirizzo del titolare dell’autorizzazione e del responsabile<br />
dell’imballaggio, etichettatura e distribuzione<br />
• la sede dello/degli stabilimento/i (officina) appositamente<br />
autorizzato/i per la produzione<br />
• il numero di registrazione e la data di autorizzazione<br />
• la denominazione ed il rispettivo tenore di ciascuna sostanza<br />
attiva<br />
• la quantità netta nel prodotto <strong>fitosanitari</strong>o<br />
• il numero di partita del preparato che ne permetta l’identificazione<br />
• i simboli e le indicazioni di pericolo del preparato<br />
• la frase o le frasi tipo relative ai rischi specifici (frasi R)<br />
• l’indicazione <strong>dei</strong> consigli di prudenza relativi (frasi S)<br />
• l’indicazione, per i preparati molto tossici, tossici e nocivi,<br />
che l’imballaggio non può essere riutilizzato, salvo<br />
nel caso di recipienti destinati specificatamente ad essere<br />
ricaricati<br />
• le indicazioni di eventuali rischi particolari per l’uomo,<br />
gli animali e l’ambiente<br />
• le norme di sicurezza per la tutela dell’uomo, degli animali<br />
o dell’ambiente<br />
• il tipo di azione del prodotto <strong>fitosanitari</strong>o<br />
• il tipo di preparazione<br />
• gli usi autorizzati (colture ed avversità) e le condizioni<br />
agricole (possibilità d’impiego in ambiente protetto)<br />
• le istruzioni per l’uso e la dose per ogni tipo di impiego<br />
autorizzato<br />
• numero massimo di trattamenti ammessi<br />
• l’intervallo di sicurezza per ciascun impiego tra :<br />
- l’applicazione e la semina<br />
- l’applicazione ed il raccolto<br />
- l’applicazione e l’immissione in commercio o il consumo<br />
<strong>dei</strong> vegetali trattati<br />
• il tempo di rientro, cioè il tempo minimo che deve intercorrere<br />
tra il trattamento e la possibilità di rientrare<br />
nell’appezzamento trattato da parte dell’uomo e degli<br />
animali<br />
• le indicazioni relative all’eventuale tossicità, alla sensibilità<br />
varietale e ad ogni eventuale altro effetto indesiderato<br />
sulla produzione o sulla coltura successiva<br />
• la miscibilità con altri agrofarmaci<br />
• la dicitura “prima dell’uso leggere le istruzioni “<br />
• le istruzioni per l’eliminazione del prodotto e del suo<br />
imballaggio<br />
• la data di scadenza del preparato in condizioni di normale<br />
conservazione, quando inferiore a due anni.<br />
L’etichetta ha pertanto la funzione di identificazione del<br />
prodotto, garanzia della sua registrazione (cioè del control-<br />
Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />
lo tecnico e sanitario effettuato da esperti) e indicazione <strong>dei</strong><br />
modi e delle colture su cui può essere usata nonché degli<br />
organismi contro cui risulta efficace.<br />
I dati in essa contenuti sono quindi essenziali per una utilizzazione<br />
corretta ed efficace del prodotto stesso.<br />
Le colture su cui è ammesso l’uso di un prodotto <strong>fitosanitari</strong>o<br />
possono essere diverse per una stessa sostanza attiva in<br />
base alle differenti formulazioni, in considerazione della diversa<br />
natura fisica <strong>dei</strong> preparati, <strong>dei</strong> coformulanti, della concentrazione<br />
e delle eventuali altre sostanze attive presenti.<br />
I dati principali per un <strong>corretto</strong> ed efficace utilizzo sono :<br />
• lo spettro di azione, ossia il o gli organismi nocivi o malerbe<br />
contro cui il formulato è autorizzato ed efficace<br />
• la o le colture su cui può essere utilizzato<br />
• lo stadio colturale od il periodo di distribuzione<br />
• il numero massimo di trattamenti<br />
• la dose di distribuzione<br />
•<br />
la possibilità di utilizzo o meno in serra.<br />
Rispettando queste indicazioni tecniche si è certi di ottenere<br />
il miglior risultato in difesa delle coltivazioni.<br />
Si ribadisce che un prodotto <strong>fitosanitari</strong>o può essere usato<br />
esclusivamente per quanto previsto in etichetta (colture ed<br />
organismi nocivi autorizzati, periodi di distribuzione, dose<br />
di impiego, utilizzo in serra od in pieno campo ecc). Ogni<br />
altro uso è illegale e chi commette il reato è passibile di sanzione<br />
amministrativa ed anche di arresto fino a tre mesi.<br />
I <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> non devono essere assolutamente utilizzati<br />
per trattamenti di disinfezione o disinfestazione degli<br />
animali o dell’uomo.<br />
Esistono anche altre indicazioni fondamentali che devono<br />
essere rispettate per salvaguardare la salute nostra e <strong>dei</strong> consumatori<br />
e l’ambiente. Le principali sono:<br />
• il tempo di carenza o intervallo di sicurezza, ovvero<br />
il periodo minimo, espresso in giorni, tra l’ultimo trattamento<br />
e la raccolta (trattamenti in campo) o l’ultimo<br />
trattamento ed il consumo (trattamenti post raccolta);<br />
tale dato può essere anche molto differente da coltura<br />
a coltura sulla base delle caratteristiche vegetative delle<br />
stesse, della parte edibile, del ciclo di sviluppo. E’ ottenuto<br />
in base a studi sperimentali sulla degradazione<br />
nelle condizioni colturali medie. Poiché la degradazione<br />
è strettamente legata al clima, i tempi di carenza sono<br />
spesso molto diversi per la stessa coltura tra i Paesi nordici<br />
e quelli mediterranei. Il tempo di carenza, essendo<br />
legato al modo ed al tempo di degradazione del prodotto,<br />
non è direttamente correlato con la tossicità dello<br />
stesso; esistono infatti fitofarmaci tossici con solo 7<br />
giorni di carenza ed altri non classificati che richiedono<br />
27
Esempio di etichetta<br />
Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />
28
un intervallo di sicurezza di 20 giorni.<br />
In caso di miscele estemporanee il tempo di carenza da<br />
rispettare è quello relativo al prodotto <strong>fitosanitari</strong>o con<br />
intervallo di sicurezza più lungo. L’intervallo di sicurezza<br />
non varia anche se dovesse essere diminuita la concentrazione<br />
di impiego e deve essere rispettato anche se<br />
la produzione non è avviata direttamente al consumo,<br />
ma destinata ad essere immagazzinata, surgelata o subire<br />
qualunque tipo di trasformazione industriale. Più il<br />
trattamento è vicino alla raccolta minore deve essere il<br />
tempo di carenza del prodotto utilizzato. In particolare è<br />
necessario essere molto rigorosi nel caso di produzioni a<br />
raccolta scalare.<br />
Per le colture floricole, ornamentali e forestali non è<br />
previsto tempo di carenza, non essendo il prodotto destinato<br />
all’alimentazione;<br />
• il tempo di rientro è il tempo minimo che deve intercor-<br />
rere tra il trattamento e la possibilità di rientrare nell’appezzamento<br />
trattato da parte dell’uomo e degli animali.<br />
Quando questo non è indicato, è comunque buona norma<br />
far passare almeno 48 ore; tale tempo dovrebbe essere<br />
aumentato nel caso in cui vengano effettuate operazioni<br />
colturali che prevedono la manipolazione delle parti trattate<br />
(ad es. potatura, diradamento, ecc.); in questi casi sarebbe<br />
opportuno attendere un intervallo di tempo pari<br />
al tempo di carenza; in etichetta possono anche essere<br />
segnalati, quando necessario, i tempi relativi al periodo di<br />
attesa tra il trattamento e la manipolazione <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong><br />
trattati nonché il periodo tra l’applicazione del prodotto e<br />
la semina o la piantagione della coltura successiva;<br />
Evitare i trattamenti in fioritura (foto F. Spanna)<br />
• evitare i trattamenti in fioritura per la salvaguardia <strong>dei</strong><br />
pronubi; sfalciare le erbe fiorite presenti sotto le colture<br />
arboree da trattare. Esistono disposizioni regionali che<br />
stabiliscono regole a questo proposito (L.R. 20/98 Norme<br />
per la disciplina, la tutela e lo sviluppo dell’apicoltura<br />
in <strong>Piemonte</strong>”).<br />
Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />
Esiste un altro parametro previsto dalla legge, ma non riportato<br />
in etichetta, che indica la dose massima di principio<br />
attivo che può essere tollerata negli alimenti. Tale parametro<br />
prende il nome di limite massimo di residuo (Lmr)<br />
di sostanze attive <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> tollerato nei<br />
<strong>prodotti</strong> destinati all’alimentazione o limite legale di<br />
tollerabilità ed è strettamente collegato con il rispetto del<br />
tempo di carenza e delle altre indicazioni tecniche di utilizzo<br />
(dose, periodo, tipo di distribuzione) nonché alle condizioni<br />
ambientali (temperatura). Indica la quantità massima di<br />
sostanza attiva, delle sue impurezze e/o <strong>dei</strong> sui <strong>prodotti</strong> di<br />
metabolizzazione, degradazione o reazione che può essere<br />
tollerata sui <strong>prodotti</strong> destinati all’alimentazione in qualsiasi<br />
momento successivo alla raccolta. Tale quantità, espressa<br />
generalmente in parti per milione (ppm), esprime la quantità<br />
massima di sostanza attiva che, in seguito a prove tossicologiche,<br />
ha dimostrato di non arrecare danni alla salute.<br />
In base al regolamento comunitario n. 396 del 23/2/2005<br />
l’armonizzazione <strong>dei</strong> residui a livello europeo è ancora in<br />
corso e prevede una lista di Lmr uniforme in tutti gli Stati<br />
membri.<br />
Per verificare il rispetto di questo importante parametro sanitario<br />
ogni anno vengono attuati sul territorio regionale<br />
controlli sulla produzione da parte <strong>dei</strong> Laboratori di Sanità<br />
Pubblica dell’ARPA. I prelievi ufficiali , dai quali può scaturire<br />
una sanzione in caso di superamento <strong>dei</strong> limiti di legge,<br />
vengono fatti durante il periodo di raccolta o al momento<br />
dell’immissione nei circuiti commerciali; la quantità prelevata<br />
deve essere rappresentativa della intera partita e, pertanto,<br />
i singoli prelievi devono essere eseguiti in più punti della<br />
stessa. Le quantità parziali vengono riunite e mescolate per<br />
ottenere il campione globale dal quale verranno prelevate<br />
5 aliquote che costituiscono i singoli campioni di analisi. Il<br />
prodotto è sottoposto a specifici controlli chimici utilizzando<br />
sofisticate tecniche ed apparecchiature. Nel caso di dati<br />
non rispondenti alla normativa (superamento <strong>dei</strong> limiti o<br />
utilizzo di un prodotto non ammesso sulla coltura) scatta<br />
la denuncia alla Magistratura. E’ possibile ricorrere contro<br />
tale responso richiedendo di effettuare contro-analisi su una<br />
delle aliquote del campione appositamente conservata.<br />
Le derrate i cui residui risultano non in regola non possono<br />
essere messe in vendita.<br />
In generale se vengono rispettate tutte le prescrizioni riportate<br />
in etichetta non esistono pericoli di superare i limiti di<br />
legge, anche se è opportuno tenere presente che in caso di<br />
più trattamenti eseguiti con la stessa sostanza attiva è possibile<br />
andare incontro a fenomeni di accumulo, questi possono<br />
portare il residuo oltre il limite tollerato, pur avendo<br />
rispettato il tempo di carenza. In caso di esportazione verso<br />
altri Paesi il limite da rispettare è quello dello Stato importa-<br />
29
Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />
tore. In ambito CE si sta giungendo ad una armonizzazione<br />
<strong>dei</strong> dettati di legge.<br />
Dal punto di vista sanitario con il termine “residuo” si intende<br />
non solo il valore ammesso per legge e sopra definito,<br />
ma in generale la quantità di principio attivo, delle sue impurezze<br />
e/o <strong>dei</strong> suoi <strong>prodotti</strong> di degradazione, metabolizzazione<br />
o reazione presenti in qualsiasi substrato vegetale<br />
e animale (alimentare e non) e nell’ambiente (terreno, acqua).<br />
In <strong>Piemonte</strong> viene effettuato anche questo tipo di controllo<br />
residuale, rivolto principalmente al monitoraggio delle colture<br />
durante il ciclo produttivo (cioè in fasi diverse dalla raccolta),<br />
a matrici differenti dal prodotto edibile, al controllo<br />
delle acque superficiali e <strong>dei</strong> terreni. Con queste verifiche<br />
non è possibile comminare sanzioni relative al superamento<br />
<strong>dei</strong> limiti di tolleranza, ma esse servono principalmente per<br />
i controlli del rispetto di norme disciplinari (utilizzo di <strong>prodotti</strong><br />
non consentiti dal disciplinare stesso, uso in epoche<br />
non previste, ecc., a seguito delle quali può venire, ad esempio,<br />
sospesa l’erogazione del premio o attuata un’azione disciplinare)<br />
o per una verifica di inquinamento ambientale e<br />
la messa a punto di relativi piani di salvaguardia.<br />
Le analisi sulla sanità delle acque potabili sono effettuate<br />
abitualmente in applicazione delle specifiche norme legislative<br />
in merito.<br />
Uso: 2) Preparazione delle soluzioni<br />
Generalmente i <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> non possono essere<br />
distribuiti come tali, ma devono subire una diluizione<br />
in acqua. Solo in casi particolari ed utilizzando idonee<br />
attrezzature possono essere distribuiti direttamente come<br />
sono posti in vendita.<br />
Si riportano di seguito le regole generali per eseguire<br />
correttamente la preparazione delle soluzioni:<br />
La preparazione delle miscele ed il loro<br />
travaso nell’atomizzatore vanno effettuate<br />
rispettando tutte le norme di sicurezza<br />
Risciacquare accuratamente l’attrezzatura utilizzata nella preparazione<br />
delle miscele e versare l’acqua di lavaggio nell’atomizzatore<br />
1. preparare solo il quantitativo di soluzione effettivamente<br />
necessario per il trattamento. Al termine del<br />
trattamento l’eventuale residuo non deve essere assolutamente<br />
versato in fossi e canali, ma smaltito in base alla<br />
normativa vigente (smaltimento in discarica autorizzata<br />
per antiparassitari);<br />
2. attenersi sempre e soltanto ai quantitativi consigliati<br />
di prodotto e di diluente. Le dosi prescritte in etichetta<br />
derivano da sperimentazioni verificate dagli esperti<br />
della apposita Commissione ministeriale. Aumentare<br />
la dose può comportare danni diretti sulla coltura (ad<br />
es. fitotossicità) non sortendo comunque un effetto<br />
migliore rispetto alla dose consigliata.<br />
Diminuire la dose non permetterà di ottenere l’effetto<br />
desiderato, favorendo al contrario la selezione di ceppi<br />
di organismi nocivi resistenti. In entrambi i casi si ha<br />
uno spreco di denaro e l’immissione nell’ambiente di<br />
inutili quantità di <strong>prodotti</strong> inquinanti.<br />
Sull’etichetta la dose viene espressa in l/ha o kg/ha<br />
oppure in g/hl o ml/hl oppure in entrambi i modi e<br />
dovrà essere adeguatamente riportata alla superficie<br />
effettiva da trattare; ad es. l’indicazione di una dose di<br />
1,5 l/ha equivale a 0,75 l per 5000 mq di terreno.<br />
Le dosi riportate in etichetta solitamente sono riferite a<br />
volume normale di acqua. Passando da una attrezzatura<br />
a volume normale ad una a basso volume la dose di<br />
formulato per ettaro indicata in etichetta non deve<br />
cambiare, varia solo la quantità di acqua.<br />
In alcuni casi particolari ed utilizzando attrezzature<br />
specifiche non si rende necessario affettuare la<br />
diluizione, ma è possibile impiegare come tale un<br />
prodotto <strong>fitosanitari</strong>o concentrato;<br />
3. prelevare l’acqua evitando che l’eventuale riflusso<br />
vada ad inquinare la fonte di approvvigionamento; il<br />
prelievo da fossi e canali va fatto solamente se si dispone di<br />
mezzi aspiranti separati dall’attrezzatura di irrorazione.<br />
Evitare la vicinanza di animali e persone estranee<br />
al trattamento, non fumare e utilizzare mezzi di<br />
protezione personale
4. prima di miscelare <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> diversi piemontese attualmente<br />
verificare se gli stessi sono compatibili consultando sono presenti 27 centri di<br />
l’etichetta o, nel caso non esistessero indicazioni controllo in cui operano<br />
specifiche, provando a miscelare una piccola quantità oltre 100 tecnici abilitati.<br />
5.<br />
degli stessi in un idoneo contenitore;<br />
eseguire le operazioni con un’attrezzatura e dispositivi<br />
di protezione idonei evitando accuratamente<br />
Esistono due tipi di attrezzature<br />
di verifica: per<br />
atomizzatori e per barre.<br />
Particolare della taratura (portata<br />
degli ugelli) (foto Deiafa)<br />
che il prodotto giunga a contatto con la pelle, venga Ai mezzi verificati viene<br />
inalato o addirittura ingerito. Nessun prodotto fitosa- applicato uno specifico bollino adesivo corredato da<br />
nitario, qualsiasi sia la sua formulazione, deve essere un talloncino di controllo che ne certifica la conformità<br />
maneggiato a mani nude, ad eccezione <strong>dei</strong> sacchetti per un buon funzionamento..<br />
idrosolubili;<br />
Una corretta taratura permette di ottenere una maggio-<br />
6. non riempire mai la botte fino all’orlo per evitare la re efficacia del trattamento, un minor impiego di acqua,<br />
tracimazione del liquido; il riempimento ottimale è di una riduzione <strong>dei</strong> tempi di esecuzione del trattamento,<br />
2/3 della capacità globale;<br />
una riduzione delle perdite di prodotto nell’ambiente,<br />
7. nel caso di manipolazione di formulazioni di pro- un costo inferiore del trattamento ed una maggiore du-<br />
dotti T+, T o Xn, tutte le persone addette al trattarata dell’attrezzatura irrorante;<br />
mento devono essere munite di patentino.<br />
10. dopo l’uso lavare accuratamente i contenitori, i mi-<br />
8. svolgere le operazioni all’aperto,<br />
lontano da abita- surini e tutta l’attrezzatura utilizzata durante la prozioni,<br />
in assenza di vento, vicino all’appezzamento da cedura, versando l’acqua di lavaggio nella botte dell’irro-<br />
trattare; al chiuso la possibilità di intossicazione è più ratore. Si ricorda brevemente che i <strong>prodotti</strong> in polvere<br />
elevata; evitare di sollevare polvere e disperdere i pro- secca ed in granuli possono essere versati direttamente<br />
dotti; allontanare bambini, estranei ed animali. In caso nella botte; i concentrati in sospensione ed emulsiona-<br />
di <strong>prodotti</strong> polverulenti riempire la cisterna con metà bili, facilmente miscibili in acqua, possono essere dosati<br />
dell’acqua necessaria, sciogliere a parte con poca acqua e versati nella botte parzialmente riempita d’acqua; le<br />
la polvere, immettere il tutto nella cisterna e portare a polveri bagnabili devono essere sciolte in poca acqua e<br />
volume agitando;<br />
miscelate prima di essere versate nella botte già parzial-<br />
9. avere cura che i macchinari utilizzati per il tratta- mente piena d’acqua ed infine portata a giusto volume<br />
mento siano in perfetto stato di funzionamento, che agitando attivamente.<br />
gli ugelli non siano otturati, che non si verifichino perdi- 11. non superare mai i livelli di riempimento massimo<br />
te. E’ pratica corretta far preventivamente eseguire una per evitare indesiderati versamenti. Questo può essere<br />
verifica del loro funzionamento presso i banchi prova particolarmente pericoloso negli irroratori a spalla,<br />
messi a disposizione sul territorio. Per potervi accedere dove il liquido, versandosi addosso all’operatore, può<br />
è necessario contattare le Organizzazioni Professionali, provocare intossicazione. In ogni caso al momento del<br />
le Associazioni Produttori o gli Enti erogatori di assi- trattamento l’operatore deve essere munito di idonei<br />
stenza tecnica per stabilire il luogo e la data del con- mezzi di protezione;<br />
trollo, trattandosi di strutture itineranti. Sul territorio 12. al termine delle operazioni di preparazione delle<br />
Simbolo di avvenuta taratura delle macchine<br />
soluzioni chiudere accuratamente le confezioni e<br />
Atomizzatore con accessorio lavaimpianto (foto Deiafa)<br />
31
Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> fi tosanitari<br />
riporle immediatamente nel magazzino. Il prodotto va<br />
lasciato sempre nelle confezioni originali;<br />
13. al termine del trattamento lavare accuratamente<br />
l’irroratrice;<br />
14. quando una confezione è esaurita è necessario<br />
smaltire il contenitore in modo adeguato. I<br />
contenitori non possono in alcun modo essere<br />
considerati rifi uti urbani; essi infatti, in base al D.Lgs<br />
152/06, rientrano nella classifi cazione <strong>dei</strong> rifi uti tossici<br />
e non possono essere smaltiti attraverso le normali reti<br />
di raccolta né accumulati nelle normali discariche poiché<br />
essi rappresentano un rischio di intossicazione per chi<br />
li utilizza o li manipola senza conoscerne la natura<br />
nonché un rischio di inquinamento per le acque ed il<br />
suolo. In <strong>Piemonte</strong> è in vigore una specifi ca normativa<br />
regionale che regola lo smaltimento delle confezioni<br />
esaurite di <strong>prodotti</strong> fi tosanitari (D.G.R. n. 26-25685<br />
del 19 ottobre 1998). In base a questa deliberazione,<br />
emanata a seguito di approfonditi studi e dopo una fase<br />
di attuazione sperimentale, la confezione esaurita deve<br />
essere accuratamente sciacquata con un triplice lavaggio<br />
eseguito secondo le modalità riportate in tabella 6.<br />
Chi non si adegua alle norme previste dalla DGR<br />
sopra citata deve seguire quanto previsto dal D.Lgs<br />
152/06 e dalla sue successive modifi che ed integrazioni<br />
ovvero iscriversi all’Albo degli smaltitori, presentare<br />
annualmente il MUD (Modello Unico di dichiarazione<br />
ambientale), compilare un apposito Registro di carico e<br />
scarico e, per il loro trasporto, riempire il Formulario di<br />
identifi cazione rifi uti ed utilizzare idonei automezzi.<br />
E’ attualmente in corso da parte di un gruppo di lavoro il<br />
progetto TOPPS (acronimo di Train the Operator to Prevent<br />
pollution from Point Sources) con lo scopo di elaborare<br />
delle linee guida che oltre a formare gli agricoltori e<br />
i tecnici del settore al fi ne di ridurre in misura consistente<br />
l’inquinamento puntiforme<br />
delle acque da <strong>prodotti</strong> fi tosanitari,<br />
consentano di defi nire<br />
a livello europeo (e successivamente<br />
divulgare) le buone<br />
pratiche agricole in grado di<br />
consentire la riduzione delle<br />
fonti di tale tipologia di inquinamento,<br />
anche in vista<br />
dell’entrata in vigore delle<br />
Direttiva Europea sull’uso<br />
sostenibile degli agrofarmaci.<br />
Il documento fi nale sulle linee<br />
guida TOPPS è stato presentato<br />
uffi cialmente dall’As-<br />
32<br />
sociazione Europea <strong>dei</strong> produttori di fi tofarmaci (ECPA)<br />
a Bruxelles il 7 Febbraio 2007 ed è stato, successivamente,<br />
approvato dalle principali associazioni europee coinvolte<br />
in tale tematica. Sulla base delle linee guida concordate a<br />
livello europeo è stato predisposta e stampata dal DEIA-<br />
FA dell’università di Torino una specifi ca pubblicazione in<br />
italiano contenente le indicazioni previste con relativa documentazione<br />
fotografi ca (Balsari et al., 2007)<br />
Per saperne di più su questo progetto esiste un sito internet<br />
a cui collegarsi www.topps-life.org<br />
Tab. 6 - Norme di <strong>corretto</strong> smaltimento<br />
delle confezioni esaurite di <strong>prodotti</strong> fi tosanitari<br />
In caso di lavaggio manuale delle confezioni esaurite:<br />
• riempire la confezione esaurita con acqua per circa un<br />
quinto del suo volume;<br />
• chiuderla ermeticamente;<br />
• eseguire 15 inversioni complete (per una durata di circa<br />
30 secondi);<br />
• versare l’acqua di risciacquo nel serbatoio dell’attrezzatura<br />
approntata per il trattamento;<br />
• ripetere l’operazione per tre volte.<br />
Nel caso di lavaggio con attrezzatura meccanica:<br />
• portata di almeno 4,5 l/minuto;<br />
• pressione superiore a 3 bar;<br />
• durata del lavaggio almeno 40 secondi.<br />
Al termine del lavaggio:<br />
• ridurre il volume del contenitore e tapparlo;<br />
• inserire il contenitore in un sacco impermeabile;<br />
• chiudere ermeticamente il sacco pieno;<br />
•<br />
•<br />
•<br />
•<br />
•<br />
•<br />
applicare sul sacco chiuso un’etichetta che riporti gli<br />
estremi identifi cativi del produttore del rifi uto (ragione<br />
sociale, indirizzo dell’azienda, partita I.V.A.);<br />
portare il sacco così preparato ad un Centro di<br />
raccolta (previa autorizzazione come da D.lgs 152/06)<br />
o conservarlo per il prelievo diretto in azienda da parte<br />
del servizio pubblico o azienda privata, in base alle<br />
disposizioni comunali;<br />
il Centro di raccolta può essere un’ area comunale<br />
appositamente predisposta o uno spazio creato allo<br />
scopo presso rivendite di fi tofarmaci o cooperative<br />
di servizi;<br />
presso i centri di raccolta sarà effettuato un controllo<br />
sulla correttezza delle operazioni di lavaggio, verifi cando<br />
l’eventuale presenza di residui;<br />
dai punti di raccolta i contenitori saranno avviati allo<br />
smaltimento fi nale oppure al recupero come materia<br />
prima o come energia;<br />
la procedura di smaltimento sopra esposta non<br />
può essere assolutamente applicata alle confezioni che
•<br />
•<br />
•<br />
•<br />
contengono ancora una certa quantità di prodotto non<br />
più utilizzabile;<br />
tali <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong>, come pure le sementi<br />
conciate avanzate dalla semina, devono essere<br />
conferiti a soggetti autorizzati per lo smaltimento di rifiuti<br />
tossici per essere smaltiti in discariche specificatamente<br />
autorizzate;<br />
non è consentito versare i residui <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />
nelle acque (superficiali o profonde), sotterrare o<br />
bruciare i contenitori vuoti nonché inserirli nei normali<br />
cassonetti, in quanto da essi possono provenire rischi<br />
di intossicazione per l’uomo e di inquinamento per<br />
l’ambiente;<br />
non è consentito riutilizzare le confezioni esaurite di<br />
fitofarmaci, escluse quelle appositamente previste allo<br />
scopo, poiché potrebbero provocare intossicazioni a<br />
coloro che le maneggiano e riutilizzano;<br />
nel caso di sacchetti biodegradabili la confezione<br />
esterna di cartone è considerata normale rifiuto urbano.<br />
Uso: 3) Esecuzione del trattamento<br />
Va da sé che per ogni coltura, tipo di prodotto, macchinario<br />
utilizzato esistono tecniche differenti, di cui l’agricoltore<br />
deve essere perfettamente al corrente per poter eseguire il<br />
trattamento nel modo e nel momento migliore dal punto<br />
di vista agronomico e fitoiatrico; esistono comunque alcune<br />
regole di sicurezza che devono essere tenute presenti in<br />
ogni caso.<br />
I <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong>, dovendo esplicare un’azione tossica<br />
nei confronti <strong>dei</strong> parassiti, possono risultare tossici anche nei<br />
confronti dell’uomo<br />
e dell’ambiente.<br />
Si sottolinea<br />
che colui che ha<br />
eseguito il trattamento<br />
è responsabile<br />
degli eventuali<br />
danni che potrebbero<br />
verificarsi in<br />
seguito ad un uso<br />
non conforme <strong>dei</strong><br />
<strong>prodotti</strong>.<br />
Apporre cartelli di avvertimento<br />
ai bordi del campo<br />
Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />
Tra le regole da seguire nell’esecuzione del trattamento ricordiamo:<br />
• utilizzare solo <strong>prodotti</strong> autorizzati allo scopo<br />
• cercare di sostituire i <strong>prodotti</strong> più tossici con <strong>prodotti</strong><br />
meno tossici o non classificati<br />
• utilizzare preferibilmente formulati a basso impatto ambientale<br />
e selettivi per gli organismi utili<br />
• effettuare i trattamenti solo dopo aver verificato la reale<br />
necessità degli stessi<br />
• verificare lo stadio di sviluppo dell’avversità da combattere<br />
e della coltura, agendo nella situazione più sfavorevole<br />
all’avversità<br />
• verificare la modalità di azione del prodotto, il suo spettro<br />
di azione e la sua selettività<br />
• prima di iniziare il trattamento leggere sempre l’etichetta<br />
del prodotto utilizzato ed attenersi scrupolosamente alle<br />
sue indicazioni<br />
• in caso di trattamento in serra verificare che il formulato<br />
sia autorizzato a tale scopo<br />
• non trattare durante il periodo della fioritura per salvaguardare<br />
gli insetti pronubi<br />
•<br />
•<br />
•<br />
•<br />
•<br />
Non trattare in giornate ventose per evitare il fenomeno della deriva<br />
sfalciare le erbe fiorite presenti sotto le colture arboree<br />
da trattare<br />
non trattare in presenza di bambini, estranei, animali<br />
non trattare nelle ore più calde della giornata o in giornate<br />
piovose<br />
non trattare in giornate ventose per evitare l’effetto di<br />
deriva del prodotto<br />
evitare che la nube di prodotto fuoriesca dall’appezzamento<br />
irrorato, investendo case, strade, giardini, corsi<br />
33
•<br />
•<br />
•<br />
34<br />
d’acqua e colture confinanti<br />
sospendere il trattamento ad almeno 10 m da un corso<br />
d’acqua e ad almeno 200 m da un pozzo di captazione<br />
potabile<br />
avvertire dell’esecuzione del trattamento tutti coloro che<br />
potrebbero venirne coinvolti<br />
apporre cartelli ai bordi <strong>dei</strong> campi trattati per segnalare<br />
la presenza di sostanze tossiche che avvertono che è pericoloso<br />
toccare la vegetazione, raccogliere e consumare<br />
i frutti<br />
•<br />
è obbligatorio tenere il registro <strong>dei</strong> trattamenti dove<br />
vengono annotate tutte le informazioni relative ai trattamenti<br />
effettuati durante l’anno su ogni appezzamento o<br />
coltura. Tale prospetto ci permette di avere una visione<br />
globale degli interventi al fine di pianificare le operazioni<br />
colturali e impostare correttamente la lotta sulla base <strong>dei</strong><br />
<strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> distribuiti precedentemente.<br />
In Tabella 7 sono riportate le norme di igiene personale<br />
durante e dopo il trattamento.
Tab. 7 - Norme di igiene personale durante e dopo il<br />
trattamento<br />
Le norme precauzionali da rispettare nell’impiego <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong><br />
<strong>fitosanitari</strong> sono uguali sia per l’uomo sia per la donna<br />
non in gestazione.<br />
Per evitare il pericolo di intossicazioni è necessario attenersi<br />
ai seguenti consigli:<br />
•<br />
•<br />
utilizzare attrezzature in perfetta efficienza, distribuen-<br />
do miscele preparate secondo le norme riportate in etichetta<br />
non lavorare mai contro vento, evitando di esporsi al<br />
esecuzione del trattamento (foto CRESO)<br />
•<br />
•<br />
•<br />
•<br />
•<br />
•<br />
•<br />
•<br />
•<br />
•<br />
•<br />
Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />
getto dell’atomizzatore o di esser investiti dalla nuvola<br />
di prodotto<br />
nel caso in cui la nube irrorante colpisca l’operatore (o<br />
altre persone presenti) è necessario sospendere immediatamente<br />
il lavoro, lavarsi accuratamente e cambiare<br />
gli indumenti<br />
indossare od utilizzare idonei mezzi di protezione<br />
in caso di guasto meccanico durante il trattamento fer-<br />
mare immediatamente la macchina e scaricare la pressione<br />
formatasi nelle pompe e nelle tubature; se si tratta di<br />
sgocciolamento cambiare le guarnizioni, se di scoppio di<br />
tubi sostituirli avendo cura di non abbandonare i vecchi,<br />
smaltendoli a norma di legge; pulire con appositi mezzi<br />
valvole ed ugelli ostruiti, evitando assolutamente di avvicinarli<br />
alla bocca e di soffiarvi dentro<br />
se durante le operazioni compaiono chiazze ed arrossa-<br />
menti cutanei, sospendere immediatamente il trattamento<br />
e lavare accuratamente la superficie cutanea interessata<br />
con acqua e sapone neutro<br />
durante i trattamenti non bere, non mangiare, non fumare<br />
intervallare con soste il lavoro prolungato, per non<br />
esporsi troppo a lungo ai <strong>prodotti</strong> tossici<br />
non effettuare i trattamenti in caso di affaticamento, con<br />
sudorazione abbondante e respiro affannoso, poiché in<br />
questo stato l’organismo assorbe maggiormente le sostanze<br />
tossiche<br />
prima di togliere i guanti è opportuno lavarli a lungo con<br />
acqua e sapone; sfilarli contemporaneamente, a poco a<br />
poco, aiutandosi ogni volta con la mano più protetta<br />
al termine del trattamento, prima di mangiare, bere, fu-<br />
mare o compiere atti fisiologici, lavarsi abbondantemente,<br />
lavando anche gli indumenti indossati<br />
sottoporsi regolarmente a visite di controllo per verifi-<br />
care che non siano sopravvenute problematiche legate<br />
all’uso di sostanze tossiche o che possano rendere più<br />
pericoloso il loro uso.<br />
Si ricorda che alcuni <strong>prodotti</strong> tossici sono veicolati dai<br />
grassi (ad esempio il latte) o possono interagire con<br />
l’alcool etilico degli alcolici, per cui è consigliabile non<br />
ingerire tali sostanze durante o immediatamente dopo<br />
il trattamento e non somministrarle mai in caso di supposta<br />
intossicazione.<br />
In generale comunque non è necessario da parte degli addetti<br />
ai trattamenti adottare una alimentazione particolare.<br />
35
Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />
La produzione agricola è soggetta a notevoli perdite<br />
causate da interferenze esterne di vario genere. La difesa<br />
<strong>dei</strong> raccolti da attacchi parassitari assume un aspetto<br />
preponderante nell’ambito agricolo, a salvaguardia della<br />
(Schema 1)<br />
36<br />
Capitolo V<br />
AVVERSITA’ DELLE PIANTE<br />
Danni da grandine<br />
su albicocco<br />
base di sopravvivenza dell’uomo: il cibo.<br />
Le diverse interferenze che possono provocare perdite di<br />
produzione sono elencate nel seguente quadro riassuntivo:<br />
LE MALATTIE DELLE PIANTE<br />
possono essere provocate da:<br />
---------------------------------------------------------------------------------------------<br />
<br />
CAUSE NON PARASSITARIE CAUSE PARASSITARIE<br />
O FISIOPATIE<br />
<br />
CARENZE O ECCESSI NUTRIZIONALI<br />
VIRUS<br />
-luce, FITOPLASMI<br />
-umidità (eccesso o difetto) BATTERI<br />
AMBIENTALI FUNGHI<br />
-eventi meteorici (freddo, grandine,ecc) PIANTE SUPERIORI<br />
-terreno (eccessi o carenze idriche, salinità ecc) NEMATODI<br />
INSETTI<br />
MECCANICHE - ferite in genere ACARI<br />
MOLLUSCHI<br />
VERTEBRATI<br />
- da <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />
FITOTOSSICITA’<br />
- per inquinamento ambientale<br />
Trattamenti antibrina
VIRUS - VIROIDI<br />
Entità submicroscopiche di struttura non cellulare capaci di riprodursi solo all’interno<br />
di cellule viventi. Si possono trasmettere per contatto, per propagazione vegetativa,<br />
per seme, per polline o mediante vettori (insetti, nematodi).<br />
I sintomi più comuni si osservano sull’intera<br />
pianta (nanismo o gigantismo) o sulle foglie (arricciamento,<br />
accartocciamento, mosaico, giallume, maculature,<br />
necrosi ecc.). La diagnosi deve sempre essere effettuata<br />
in laboratorio con l’impiego di saggi biologici,<br />
riproducendo la sintomatologia su indicatori biologici,<br />
o con metodi sierologici o biomolecolari. Attualmente<br />
sono stati messi a punto “kit diagnostici” con risposta<br />
rapida che consentono anche in pieno campo di rilevare<br />
la presenza di alcuni virus.<br />
Non esistono agrofarmaci in grado di combatterli. La<br />
lotta si basa sulla prevenzione: uso di materiale di moltiplicazione<br />
sano, uso di varietà resistenti o, in alcuni<br />
casi, eliminando il vettore. Le alte temperature riescono<br />
a limitare la diffusione <strong>dei</strong> virus nei tessuti di nuova<br />
formazione e talvolta a devitalizzarli.<br />
Forme diverse di particelle virali al microscopio elettronico (foto R. G. Milne)<br />
FITOPLASMI<br />
Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />
Microrganismi unicellulari che possono provocare gravi danni; sono anch’essi microrganismi biotrofi, non possono cioè<br />
vivere al di fuori delle cellule vive dell’ospite.<br />
Provocano il blocco o il rallentamento della circolazione della linfa elaborata e alterano l’equilibrio degli ormoni e <strong>dei</strong> rego-<br />
Sintomi di fitoplasmosi (apple proliferation su melo) (foto A. Cotroneo)<br />
Sintomi di virosi (SRLV su pesco) (foto A. Cotroneo)<br />
Sintomi di virosi su pomodoro (foto A. Saglia)<br />
latori di crescita inducendo malformazioni ed anomalie dello sviluppo<br />
della pianta.<br />
I sintomi si manifestano con alterazioni cromatiche delle foglie, quali<br />
ingiallimenti e arrossamenti uniformi; ispessimento della lamina fogliare;<br />
arrotolamenti, accartocciamenti e bollosità delle foglie; necrosi delle<br />
radici; riduzioni di sviluppo;<br />
modificazioni della lunghezza<br />
degli internodi; affastellamento<br />
di rami e rosettatura;<br />
gigantismo e malformazioni<br />
<strong>dei</strong> fiori; aborti fiorali; fioriture<br />
e cicli vegetativi fuori<br />
stagione (es. fioriture invernali<br />
e anticipi di ripresa<br />
vegetativa); produzione di<br />
frutti piccoli, malformati e<br />
di scarso valore.<br />
Fitoplasmi al microscopio elettronico (foto R. G. Milne)<br />
Si trasmettono soprattutto con la moltiplicazione agamica (talee, marze<br />
ecc.) o tramite vettori.<br />
I metodi di lotta sono analoghi a quelli indicati per i virus.<br />
37
Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />
BATTERI<br />
Organismi unicellulari. I sintomi tante volte simili a quelli indotti da funghi<br />
parassiti si manifestano con maculature sulle foglie e sui frutti, cancri<br />
su rami e su branche, imbrunimenti interni <strong>dei</strong> tessuti vascolari, marciumi<br />
molli e formazioni tumorali. Penetrano facilmente nelle piante attraverso<br />
le aperture naturali (stomi, lenticelle) o ferite di qualsiasi origine. La diagnosi<br />
si effettua sull’osservazione <strong>dei</strong><br />
sintomi quando i tessuti sono idropici<br />
e si osservano essudati; per acquisire<br />
certezze nella diagnosi è necessario il<br />
supporto di analisi di laboratorio.<br />
La lotta è soprattutto di tipo preventivo<br />
anche con l’impiego di agrofarmaci,<br />
o genetica.<br />
FUNGHI O CRITTOGAME<br />
Organismi pluricellulari che hanno bisogno delle sostanze prodotte dalle piante per<br />
nutrirsi, hanno corpo micro o macroscopico e sono sprovvisti di clorofilla.<br />
Per il realizzarsi di un’infezione fungina è necessaria la coincidenza di più fattori riguardanti<br />
la pianta ospite e le condizioni<br />
ambientali. Il ciclo biologico di buona<br />
parte di funghi fitoparassiti è costituito<br />
da due fasi, una sessuata ed una agamica:<br />
la prima assicura la sopravvivenza del<br />
fungo nei periodi sfavorevoli (autunnoinverno),<br />
la seconda assicura la moltiplicazione e diffusione del fungo nella<br />
stagione più favorevole.<br />
I mezzi di lotta contro le fitopatie provocate da funghi sono diversi, i più utilizzati<br />
sono di natura chimica.<br />
Colture fungine (foto S. Grosso)<br />
Manifestazioni fungine (bolla del pesco) (foto A. Cotroneo)<br />
38<br />
Batteriosi su cipolla (foto s. Grosso)<br />
Colonie di batteri (Xanthomonas campestris)<br />
(foto S. Grosso)<br />
Spore fungine al microscopio (foto S. Grosso)<br />
Manifestazioni fungine (mal bianco della vite) (foto S. Cravero)
PIANTE SUPERIORI<br />
Se si escludono le piante parassite propriamente<br />
dette (es. cuscuta, orobanche,<br />
vischio) le piante infestanti interferiscono<br />
con la specie coltivata sottraendo ad essa le<br />
sostanze nutritive e luce senza svolgere una<br />
azione parassitaria vera e propria; possono<br />
inoltre avere effetti negativi indiretti agendo<br />
sul microclima o favorendo lo sviluppo e la<br />
conservazione di agenti patogeni. Il concetto<br />
di infestante non è assoluto, infatti una<br />
coltura principale può diventare infestante<br />
per quella che segue. Sulle infestanti si può<br />
intervenire con mezzi meccanici o chimici.<br />
NEMATODI<br />
INSETTI<br />
Sono estremamente diffusi in tutti gli ambienti e conosciuti anche come<br />
Anguillule per la loro forma ed il caratteristico movimento. Sono visibili<br />
solo al microscopio. La maggioranza di essi vive nel terreno ed attacca<br />
l’apparato radicale delle piante, ma esistono specie che attaccano gli organi<br />
aerei. Generalmente non inducono sintomi specifici, che sovente vengono<br />
attribuiti ad altre cause, e la loro diagnosi è a volte difficile se non<br />
per i nematodi galligeni che formano vistose galle sulle radici. I nematodi<br />
fitoparassiti sono dotati di uno stiletto estroflessibile che perfora i tessuti<br />
vegetali. Alcuni di essi sono vettori di pericolosi virus, le microferite provocate<br />
dallo stiletto aprono poi la via ad altri patogeni. La lotta si basa<br />
principalmente sui mezzi agronomici, sono anche possibili interventi con<br />
mezzi fisici e chimici.<br />
Danni da nematodi su piante di grano<br />
(foto A. Cotroneo)<br />
Sono la classe più ampiamente diffusa sulla terra. Quelli dannosi alle piante provocano<br />
danni diversi a seconda del tipo di apparato boccale, del loro stadio biologico<br />
e dell’organo vegetale attaccato. Alcuni di essi trasmettono virus e fitoplasmi. Possono<br />
essere controllati con mezzi biologici, meccanici o chimici.<br />
Esemplari di giovani cavallette ( Nadigella formosanta bessae)<br />
(foto C. Chersi)<br />
Esemplari di cimicetta rosso-nera<br />
(Pyrrhocoris apterus)(foto C. Chersi)<br />
Esemplare di nematode (Rotylenchus)<br />
(foto A. Cotroneo)<br />
Pianta parassita (vischio) (foto A. Saglia)<br />
Pianta infestante (Cyperus su mais)<br />
(foto A. Saglia)<br />
Esemplare di Dorifora (foto A. Saglia)<br />
39
Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />
ACARI<br />
Esemplare di T. urticae (Foto C. Gerbaudo)<br />
MOLLUSCHI<br />
40<br />
Sono piccoli animali appartenenti<br />
alla classe degli<br />
Aracnidi che, suggendo,<br />
sottraggono la linfa alle<br />
Infestazione eriofide su acero (foto G. Brussino)<br />
piante. Esistono anche<br />
acari predatori di acari fitoparassiti e assumono per questo motivo grande utilità nella difesa<br />
delle coltivazioni.<br />
La lotta si basa su mezzi biologici e chimici.<br />
Vi appartengono lumache (conchiglia esterna) e limacce (conchiglia non visibile). I danni consistono generalmente in erosioni<br />
a carico di vari organi della pianta.<br />
La lotta può essere effettuata con mezzi meccanici e chimici.<br />
Caliroa limacina (Foto archivio CreSO)<br />
Arvicola del Savi (foto archivio dell’Istituto di Entomologia agraria, Università di Pisa)<br />
VERTEBRATI<br />
Caliroa limacina (Foto archivio CreSO)<br />
Gli animali superiori che possono danneggiare<br />
le colture sono numerosi (uccelli, topi,<br />
arvicole, talpe, lepri, cinghiali, ecc.). I danni<br />
sono spesso molto ingenti.<br />
La lotta si basa soprattutto sull’uso di repellenti<br />
e protezioni meccaniche.<br />
Danni da arvicole (foto archivio dell’Istituto di Entomologia<br />
agraria, Università di Pisa)
Capitolo VI<br />
METODI DI LOTTA<br />
E’ possibile salvaguardare le colture da attacchi parassitari<br />
adottando vari metodi che possono così riassumersi:<br />
AGRONOMICI - Rotazioni e avvicendamenti<br />
- Lavorazioni<br />
- Pacciamatura<br />
GENETICI - Varietà resistenti<br />
MECCANICI - Potature<br />
- Protezioni<br />
- Sfalci<br />
- Trappole cromotropiche<br />
FISICI<br />
- Solarizzazione<br />
Ca l o r e - Vapore<br />
- Acqua calda<br />
BIOLOGICI - Antagonisti naturali<br />
- Trappole sessuali<br />
BIOTECNICI - formulazioni a base microbiologica<br />
(es. Bacillus thuringiensis)<br />
CHIMICI<br />
- Anticrittogamici<br />
- Insetticidi<br />
- Acaricidi<br />
- Nematocidi<br />
Pr o d o t t i - Limacidi<br />
f i to s a n i ta r i - Rodenticidi<br />
- Diserbanti<br />
- Repellenti<br />
- Fumiganti<br />
- Fitoregolatori<br />
- Fisiofarmaci<br />
Tutti questi mezzi possono essere impiegati:<br />
• preventivamente: quando evitano l’instaurarsi dell’avversità<br />
e nel contempo creano attorno alla pianta un ambiente<br />
non idoneo al parassita e favorevole invece ad un<br />
migliore sviluppo del vegetale.<br />
• curativamente: quando si interviene direttamente sul<br />
patogeno dopo che questo si è instaurato sulla pianta<br />
ospite, cercando di contenere i danni arrecati alle colture.<br />
Varietà di melo resistente alla<br />
ticchiolatura Florina<br />
Pacciamatura (foto A. Cotroneo)<br />
Trappola a feromoni (foto CRESO)<br />
Prodotti <strong>fitosanitari</strong><br />
(foto S. Grosso)<br />
Potatura (foto CRESO)<br />
Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />
Reti antigrandine (foto A. Cotroneo)
Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />
La protezione delle piante e delle produzioni dalle avversità<br />
si è andata sempre più ponendo all’attenzione dell’opinione<br />
pubblica a causa <strong>dei</strong> rischi per la salute umana e per l’ambiente<br />
connessi ad un uso irrazionale degli agrofarmaci; ciò<br />
spinge continuamente la ricerca ad individuare nuove strategie<br />
di difesa che diminuiscano l’uso di <strong>prodotti</strong> chimici. Si<br />
è quindi affermata la possibilità di integrare tra loro metodi<br />
di lotta diversi, per natura e modo di azione, nell’intento<br />
di raggiungere contemporaneamente una produzione elevata,<br />
di ottima qualità merceologica, nonché la salvaguardia<br />
dell’ambiente. Tutto ciò in alternativa alla cosiddetta “lotta<br />
a calendario” in cui i trattamenti vengono eseguiti a cadenze<br />
prefissate, senza tenere conto della reale presenza del parassita<br />
o delle condizioni epidemiologiche favorevoli al suo<br />
sviluppo.<br />
La lotta guidata ed integrata rappresentano una fase avanzata<br />
nell’evoluzione <strong>dei</strong> metodi di difesa delle colture e delle<br />
prestazioni agricole.<br />
L’interesse verso questi sistemi di difesa è cresciuto progressivamente<br />
con la consapevolezza <strong>dei</strong> rischi connessi ad<br />
un uso indiscriminato di <strong>prodotti</strong> chimici.<br />
Per questo, in base al D.Lgs 194/95, i <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />
devono essere utilizzati sia tenendo conto della buona pratica<br />
agricola sia, dove possibile, <strong>dei</strong> principi di lotta integrata.<br />
42<br />
Capitolo VII<br />
LOTTA GUIDATA, INTEGRATA, BIOLOGICA<br />
Capannina meteo (foto a. Cotroneo)<br />
La lotta guidata, integrata o biologica presuppongono una<br />
approfondita conoscenza dell’agro-ecosistema e di tutte le<br />
sue componenti.<br />
Da molti anni ormai la <strong>Regione</strong> <strong>Piemonte</strong> è impegnata a<br />
rendere operative tutte le conoscenze acquisite in questo<br />
ambito in continua evoluzione nonché a recepire nuove metodologie<br />
che hanno come obiettivo l’equilibrio biologico.<br />
All’apprezzabile riduzione del numero <strong>dei</strong> trattamenti, che<br />
con la lotta guidata si può conseguire rispetto a quella a<br />
calendario, si contrappone un maggior impegno per l’esecuzione<br />
delle osservazioni e <strong>dei</strong> rilievi indispensabili per valutare<br />
come e quando intervenire.<br />
Trappola cromotropica (foto d. Lombardo)<br />
Predatore Allothrombium (foto L. Tavella)
Parametri utilizzati nelle applicazioni di modelli matematici per la previsione di<br />
infezioni fungine (modello Ascab)<br />
Ragno che preda tortricide verde della quercia (foto C. Chersi)<br />
insetti pronubi (foto A. Del Vecchio)<br />
Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />
43
Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />
Sono raccomandate concimazioni equilibrate (foto A. Cotroneo)<br />
44<br />
LOTTA GUIDATA<br />
L’obiettivo della lotta guidata consiste prevalentemente nella<br />
drastica riduzione <strong>dei</strong> trattamenti e nella introduzione di<br />
<strong>prodotti</strong> meno tossici e meno inquinanti.<br />
I concetti da cui partire per l’applicazione si potrebbero così<br />
riassumere:<br />
• presenza di organismi dannosi in numero tale da<br />
arrecare un danno economico (soglia economica<br />
o di tolleranza) o verificarsi delle condizioni ambientali<br />
idonee all’instaurarsi delle infezioni crittogamiche<br />
(indici epidemiologici)<br />
• verifica del raggiungimento di tale soglia attraverso<br />
rilievi a livello aziendale o del realizzarsi degli<br />
indici epidemiologici<br />
• conoscenza del ciclo biologico dell’organismo patogeno<br />
da combattere<br />
• conoscenza del momento in cui l’organismo è più<br />
facilmente aggredibile<br />
LOTTA INTEGRATA<br />
Consiste nell’ impiego congiunto (integrato) di alcune<br />
tecniche agronomiche, fisiche, genetiche, biologiche atte a<br />
mantenere i parassiti al di sotto della soglia di tolleranza.<br />
In questo contesto riappaiono in tutta la loro importanza le<br />
conoscenze di molti fattori che consentono di prevenire o<br />
di limitare le infezioni o le infestazioni. Ad esempio :<br />
• la scelta di specie o varietà meno sensibili a determinate<br />
avversità;<br />
•<br />
la semina effettuata nei periodi più opportuni<br />
in modo da sfasare il ciclo della pianta rispetto a<br />
quello del patogeno;<br />
La lotta guidata può essere adottata sia per la lotta agli insetti<br />
e acari, sia nei confronti di crittogame. Le metodologie<br />
sono differenti, poiché, mentre nel primo caso si seguono<br />
le soglie di presenza del parassita, nel secondo caso è più<br />
esatto parlare di “indici epidemiologici”.<br />
Per la realizzazione di questo tipo di lotta sono necessarie<br />
attrezzature, in particolare quelle per la rilevazione di parametri<br />
meteorologici, che consentono oltretutto di gestire<br />
modelli matematici applicabili ad alcune avversità e permettono<br />
di individuare il momento migliore per intervenire;<br />
ad esempio la cosiddetta regola <strong>dei</strong> “tre dieci” che prevede<br />
la valutazione di temperatura, pioggia caduta, lunghezza<br />
del germoglio ed indica il momento per effettuare il primo<br />
trattamento contro la peronospora della vite. Solitamente<br />
per l’applicazione di questo tipo di lotta si fa riferimento a<br />
centri di assistenza tecnica specializzata che hanno la disponibilità<br />
di attrezzature nonchè le competenze necessarie sul<br />
territorio.<br />
•<br />
•<br />
•<br />
•<br />
l’uso di mezzi meccanici per il diserbo;<br />
le concimazioni equilibrate e le pratiche atte a<br />
migliorare la robustezza delle piante rendendole<br />
meno vulnerabili;<br />
le rotazioni e gli avvicendamenti più idonei;<br />
la scelta più oculata di <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> avendo<br />
ben presente la loro azione collaterale verso altri<br />
organismi non bersaglio in modo da impiegare<br />
quelli più selettivi nei confronti degli organismi<br />
utili.
LOTTA BIOLOGICA<br />
Essa si basa su approfondite conoscenze <strong>dei</strong> fattori naturali<br />
di limitazione dinamica delle popolazioni e può essere sintetizzata<br />
in tre punti:<br />
• conservazione ed incremento delle specie utili<br />
• insediamento di nuove specie utili<br />
• lanci di organismi e microrganismi utili<br />
Generalmente è più facile incrementare le specie utili già<br />
presenti nei luoghi di intervento. Tra le pratiche atte a sortire<br />
questo effetto si possono ricordare:<br />
•<br />
•<br />
•<br />
l’uso di antiparassitari selettivi, che abbiano un<br />
impatto molto contenuto sull’ambiente: a questo<br />
proposito si puntualizza che l’effetto tossico sugli ausiliari<br />
non è legato alla classe tossicologica del prodotto<br />
<strong>fitosanitari</strong>o, ma al suo meccanismo di azione ed al<br />
modo con cui questo interagisce sui differenti stadi<br />
dell’insetto utile.<br />
il rispetto di specie vegetali spontanee che possono<br />
fungere da rifugio agli organismi ausiliari;<br />
l’utilizzo di pratiche atte a migliorare la sopravvivenza<br />
degli ausiliari.<br />
AGRICOLTURA BIOLOGICA<br />
E’ un sistema di produzione compatibile con l’ambiente<br />
che prevede l’abolizione dell’utilizzo <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> di sintesi;<br />
la difesa può essere esclusivamente attuata utilizzando<br />
<strong>prodotti</strong> di origine naturale (ad esempio zolfo, rame, piretro<br />
naturale ecc.), intervenendo con mezzi di tipo agronomico<br />
o mettendo in pratica i principi della lotta biologica (lancio<br />
di organismi utili, <strong>prodotti</strong> a base di Bacillus thuringiensis ecc.).<br />
E’ esplicitamente vietato l’uso di OGM nella produzione<br />
biologica.<br />
Essa si basa su una precisa normativa europea (Reg. CEE<br />
2092/91 modificato dal reg. CEE 473/2002) che stabilisce i<br />
Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />
Nidi artificiali di ricovero per uccelli insettivori<br />
L’uso principale di questa tecnica è nelle serre e negli ambienti<br />
confinati in genere.<br />
Sono sorte vere e proprie biofabbriche dove vengono allevati<br />
i predatori ed i parassitoidi degli insetti dannosi.<br />
La lotta biologica contro i funghi delle piante non ha ancora<br />
segnato traguardi paragonabili a quelli raggiunti per gli<br />
insetti.<br />
<strong>prodotti</strong> e le tecniche ammesse per tale tipo di produzione.<br />
In <strong>Piemonte</strong> esiste una Legge Regionale (L.R. 25.06.1999,<br />
n.13 “Norme per lo sviluppo dell’agricoltura biologica”)<br />
che, tra l’altro, prevede l’istituzione di un Elenco regionale<br />
degli operatori di agricoltura biologica ed indica le caratteristiche<br />
degli Organismi di controllo.<br />
A decorrere dal 1° gennaio 2009 è applicabile il regolamento<br />
(CE) N. 834/2007 del consiglio del 28 giugno 2007 relativo<br />
alla produzione biologica e all’etichettatura <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong><br />
biologici e che abroga il regolamento (CEE) n. 2092/91.<br />
Predatore Chrisoperla carnea (foto L. Tavella)<br />
45
Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />
Macchine utilizzate per eseguire il trattamento<br />
La corretta distribuzione degli agrofarmaci è presupposto<br />
essenziale per garantire un’efficacia ottimale <strong>dei</strong> trattamenti<br />
nell’ottica di un agricoltura ecocompatibile e nel rispetto<br />
della salute dell’operatore e del consumatore.<br />
Le attrezzature utilizzate per queste operazioni possono<br />
essere suddivise in categorie diverse a seconda del parametro<br />
preso in considerazione.<br />
CLASSIFICAZIONE DELLE APPARECCHIATURE<br />
PER IL TRATTAMENTO<br />
Stato fisico del prodotto distribuito<br />
• impolveratrici<br />
• irroratrici<br />
• fumigatrici<br />
Modo di trasporto<br />
• portate dall’operatore<br />
• portate<br />
• trainate<br />
• semoventi<br />
Tipo di distribuzione<br />
• da terra<br />
• con mezzi aerei<br />
46<br />
Capitolo VIII<br />
MACCHINE ED ATTREZZATURE<br />
PER I TRATTAMENTI ANTIPARASSITARI<br />
L’evoluzione tecnica di queste apparecchiature ha permesso<br />
di migliorare la distribuzione attraverso la produzione di<br />
goccioline del giusto diametro (150 - 200 µm 1 ), omogenee,<br />
uniformi e ben indirizzate.<br />
Per ottenere questi obiettivi è necessario che le apparecchiature<br />
di distribuzione siano sempre in perfetta efficienza<br />
e vengano sottoposte a controlli funzionali e regolazione<br />
periodici da parte di Centri riconosciuti a livello<br />
regionale e da personale tecnico appositamente abilitato.<br />
Maggiori informazioni sono disponibili sul sito web<br />
http://www.regione.piemonte.it/agri/ita/agriservice/irroratrici.<br />
Il <strong>corretto</strong> funzionamento delle attrezzature permette anche<br />
di ottenere i migliori risultati nella difesa delle coltivazioni,<br />
un minor spreco di sostanza attiva ed una riduzione <strong>dei</strong><br />
tempi di intervento con indubbi vantaggi di tipo economico,<br />
sanitario ed ambientale.<br />
Macchine opportunamente regolate permettono anche di<br />
diminuire il rischio individuale, che è sicuramente maggiore<br />
quando vengono impiegati gli alti volumi e nel caso delle<br />
apparecchiature portate direttamente dall’operatore.<br />
1 µm = micron = un millesimo di millimetro<br />
Esecuzione trattamento con atomizzatore (foto CRESO)
Esecuzione trattamento con barre irroratrici (foto A. Lusetti)<br />
Tipi di macchine per trattamento<br />
Impolveratrici: più utilizzate in passato, sono caratterizzate<br />
da una estrema semplicità costruttiva; sono costituite dal<br />
contenitore del prodotto, da un ventilatore e da un sistema<br />
di dosaggio e distribuzione. Molto leggere e maneggevoli<br />
possono essere trainate o portate dalla trattrice. Generalmente<br />
sono in grado di fornire una buona copertura della<br />
vegetazione e di far penetrare in maniera sufficiente il prodotto<br />
nella massa vegetante. Vengono impiegate soprattutto<br />
per la distribuzione dello zolfo in polvere in vigneto.<br />
Irroratrici: sono quelle che hanno avuto la maggior evoluzione<br />
tecnica in seguito alla diffusione crescente <strong>dei</strong> trattamenti<br />
liquidi; sono costituite da un serbatoio principale,<br />
una pompa, organi di agitazione, regolazione e distribuzione<br />
e nei modelli più evoluti da serbatoi accessori (serbatoio<br />
lavaimpianto e serbatoio per l’operatore). Ultimamente su<br />
alcune irroratrici vengono montate specifiche attrezzature<br />
per la premiscelazione del prodotto chimico e per il risciacquo<br />
delle confezioni esaurite di antiparassitari.<br />
Le irroratrici possono essere suddivise nelle seguenti categorie<br />
principali: le irroratrici a polverizzazione per pressione,<br />
quelle ad aeroconvezione, e quelle a polverizzazione<br />
pneumatica.<br />
Le irroratrici a polverizzazione per pressione hanno il<br />
sistema di suddivisione della miscela (la cosiddetta polverizzazione)<br />
ed il trasporto della stessa di tipo meccanico,<br />
sfruttando la pressione prodotta da una pompa. Le goccioline<br />
hanno un diametro notevole (300 - 600 µm), variabile<br />
in funzione della pressione di esercizio (maggiore è la pressione<br />
e minore è il diametro delle gocce) e del tipo di ugello<br />
impiegato. Per questi motivi hanno scarsa penetrabilità<br />
e basso potere coprente; generalmente risulta ben irrorata<br />
solo la pagina superiore delle foglie più esterne. I volumi<br />
distribuiti sono piuttosto elevati (700 - 1800 l/ha), anche se<br />
attualmente si è riusciti a ridurli con l’impiego di ugelli di<br />
Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />
minori dimensioni. Si prestano bene a trattamenti con barre<br />
diserbanti e su colture erbacee in genere, meno per operare<br />
in frutteti e vigneti.<br />
Le irroratrici ad aeroconvezione e a polverizzazione<br />
pneumatica si differenziano dalle precedenti poiché sono<br />
fornite di un generatore di corrente d’aria (ventilatore) che<br />
viene sfruttata o per il solo trasporto delle goccioline (macchine<br />
ad aeroconvezione, comunemente chiamate atomizzatori)<br />
oppure per la polverizzazione ed il successivo trasporto<br />
delle soluzioni (macchine pneumatiche). In tutti e<br />
due i casi si ottiene una nebulizzazione più spinta, con goccioline<br />
di diametro nettamente inferiore al precedente (200<br />
- 300 µm nel primo caso, 80 - 150 µm nel secondo). La presenza<br />
inoltre di una corrente d’aria provoca un movimento<br />
nella vegetazione, permettendo una migliore omogeneità di<br />
trattamento, che è ulteriormente esaltata, nella polverizzazione<br />
pneumatica, dalla estrema finezza delle goccioline.<br />
Queste caratteristiche hanno permesso la riduzione del<br />
volume di acqua distribuito per ettaro, giungendo fino ad<br />
un decimo del normale (basso volume: 150-300 l/ha) pur<br />
distribuendo una quantità di principio attivo circa uguale<br />
a quella <strong>dei</strong> modelli ad alto volume. Ciò ha permesso di<br />
ridurre i tempi di intervento, l’ingombro del serbatoio, aumentando<br />
la maneggevolezza della macchina e la prontezza<br />
di intervento, il tutto, unito ad un minor rischio di tipo<br />
tossicologico, si traduce in una diminuzione <strong>dei</strong> costi di<br />
intervento fitoiatrico. Si adattano bene ai trattamenti sulle<br />
colture arboree in generale.<br />
Tra le macchine irroratrici si ricordano anche quelle a polverizzazione<br />
centrifuga, che permettono interventi ad ultra<br />
basso volume (25 - 50 l/ha) e i “fogger” che utilizzano<br />
l’energia termica per trasformare in “nebbia” liquidi ad alto<br />
punto di ebollizione ed a bassa tensione di vapore (consigliati<br />
per l’impiego in magazzini e serre).<br />
A queste si aggiungono infine le barre umettanti, utilizzate<br />
solo per il diserbo, che possono essere ad assorbi-<br />
47
Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />
Travaso del prodotto nell’atomizzatore (foto Dei afa)<br />
mento capillare o a riciclaggio di liquido; entrambe permettono<br />
l’utilizzo di ridottissime quantità di soluzione irrorata<br />
ed evitano i pericoli della deriva.<br />
Si ricorda che durante la distribuzione delle miscele fitoiatriche<br />
occorre sempre adottare tutte le precauzioni atte a<br />
limitare il più possibile il rischio della deriva quali ad esempio<br />
l’impiego di ugelli antideriva, l’impiego di ugelli di fine<br />
barra, l’adozione di corrette soluzioni operative con particolare<br />
riferimento alla scelta della pressione di esercizio,<br />
della portata dell’aria prodotta dal ventilatore e dell’altezza<br />
della barra da terra.<br />
Trattamenti con mezzi aerei<br />
I trattamenti con mezzi aerei sono regolati da precise norme<br />
legislative. Il D.Lgs 194/95 (art. 5 - comma 22, punto b)<br />
prevede che siano le Regioni a regolamentare questo tipo<br />
di trattamento, destinandone l’utilizzo solo a situazioni particolari<br />
e per dimostrata necessità utilizzando i <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />
autorizzati per lo scopo specifico.<br />
E’ da sottolineare che attualmente si stanno predisponendo<br />
nuove regole per una strategia tematica per l’uso sostenibile<br />
degli agrofarmaci già rese note attraverso una comunicazione<br />
della Commissione Europea (COM 2006-372) dove<br />
viene discusso anche l’uso del mezzo aereo. Pertanto bisognerà<br />
attendere queste nuove decisioni.<br />
Mezzi di protezione dell’operatore<br />
E’ fondamentale che, per la propria sicurezza personale,<br />
l’operatore utilizzi sempre adeguati mezzi di protezione sia<br />
48<br />
durante la preparazione delle miscele sia, a maggior ragione,<br />
durante l’esecuzione del trattamento.<br />
MEZZI DI PROTEZIONE<br />
Dispositivi di protezione personale (D.P.I.)<br />
• del corpo - tute<br />
- guanti<br />
- stivali<br />
- berretti<br />
- occhiali<br />
• delle vie respiratorie - maschere<br />
- caschi<br />
cabine protettive<br />
Per informazioni più dettagliate sui Dispositivi di protezione<br />
personali (D.P.I.) è possibile rivolgersi alle A.S.L., mentre<br />
è consigliabile che l’acquisto venga fatto presso esercizi<br />
specializzati in attrezzature di protezione dove, nella vasta<br />
gamma di <strong>prodotti</strong> disponibili sul mercato, sarà possibile<br />
trovare il modello più confacente.<br />
I DPI impiegati nella manipolazione <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />
devono rispondere ai requisiti del D.Lgs 04.12.1992, n.<br />
475 ed essere sottoposti a specifico controllo; non devono<br />
essere scambiati con i compagni di lavoro.<br />
Tute e caschi devono essere utilizzati durante il trattamento
Dispositivi protettivi del corpo<br />
• TUTE:<br />
generalmente vengono utilizzate le normali tute<br />
da lavoro in cotone spesso, che hanno il vantaggio di<br />
permettere una buona traspirazione della pelle, ma non<br />
risultano impermeabili all’acqua ed alle soluzioni trattanti;<br />
sono meglio indicate per trattamenti polverulenti.<br />
Attualmente sono disponibili sul mercato tute in materiale<br />
speciale, impermeabili a polveri, liquidi e gas, ma<br />
che nel contempo permettono una buona traspirazione<br />
all’operatore, indicate per trattamenti liquidi e fumigazioni,<br />
e tute monouso in tessuto di carta, estremamente<br />
maneggevoli. Sono consigliate le tute con casacca e pantaloni<br />
rispetto a quelle intere. La tuta deve consentire<br />
un’ampia possibilità di movimento ed essere facilmente<br />
lavabile; inoltre è auspicabile che i punti di giuntura da<br />
cui possa accidentalmente penetrare il prodotto siano<br />
ridotti al minimo e sempre controllati nella tenuta.<br />
E’ necessario procedere al lavaggio della tuta dopo ogni<br />
trattamento ed alla sostituzione della stessa quando il<br />
tessuto incomincia ad apparire deteriorato o a seguito<br />
di contaminazione con un prodotto concentrato. In<br />
quest’ultimo caso è necessario avviare la stessa alla distruzione.<br />
• GUANTI:<br />
in gomma nitrilica, devono permettere<br />
all’operatore un’adeguata sensibilità tattile ed assicurare<br />
una sufficiente traspirazione. Vanno sempre adeguatamente<br />
lavati ancora indossati con acqua e sapone e<br />
sostituiti in caso di rottura, abrasione o logoramento.<br />
• STIVALI:<br />
devono essere in gomma o materiale pla-<br />
stico impermeabile di un certo spessore e modellati in<br />
modo da essere indossati sotto la tuta. Anche gli stivali<br />
vanno adeguatamente lavati ancora indossati e sostituiti<br />
in caso di rottura o logoramento.<br />
• BERRETTO:<br />
pur non essendo classificabile come<br />
DPI molte volte viene indossato durante i trattamenti<br />
in sostituzione del cappuccio o del casco. Fermo restando<br />
che la protezione è estremamente più bassa di quella<br />
ottenuta con mezzi più idonei, è comunque necessario<br />
assicurarsi che il berretto utilizzato sia di materiale resistente<br />
ed impermeabile e che copra completamente<br />
la testa.<br />
• OCCHIALI:<br />
vanno indossati nei casi in cui non si<br />
disponga di casco, maschera con facciale completo o<br />
cappuccio con visiera; devono essere a perfetta tenuta<br />
anche laterale. Al termine <strong>dei</strong> trattamento è necessario<br />
lavarli con acqua e sapone.<br />
Mezzi protettivi delle vie respiratorie<br />
Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />
• MASCHERE:<br />
possono esser costituite da un semplice<br />
facciale di gomma che ripara solo naso e bocca o<br />
possedere uno schermo che ricopre l’intero viso, offrendo<br />
una migliore protezione; sono da preferire i<br />
modelli a doppia valvola di espirazione e quelle dotate<br />
di elettroventilatore. I facciali devono essere a perfetta<br />
tenuta per impedire l’ingresso dell’aria lateralmente. Il<br />
controllo della tenuta può essere effettuato inspirando<br />
dopo aver bloccato l’orifizio <strong>dei</strong> filtri : se si crea depressione<br />
la tenuta è ottimale. Per mantenere in efficienza<br />
le maschere è necessario, dopo ogni uso, svitare il filtro<br />
a lavare la parte portante, sostituendo i filtri in base<br />
alle indicazioni riportate più sotto, alla voce “Filtri”.<br />
Per il costo generalmente contenuto le maschere<br />
rappresentano la protezione delle vie respiratorie<br />
più diffusa, hanno però lo svantaggio di non<br />
essere sufficientemente sicure in ambienti chiusi.<br />
Si ribadisce che le normali mascherine di tessuto filtrante<br />
forniscono una protezione quasi inesistente.<br />
• CASCHI:<br />
rappresentano un passo avanti rispetto alla<br />
maschera, permettendo un riparo completo della testa<br />
dell’operatore. Sono costituiti da una calotta portante<br />
in materiale plastico, con schermo visivo panoramico<br />
in plexiglas; i migliori sono dotati di un “collare” che<br />
ripara anche le spalle dell’operatore. E’ importante controllare<br />
la tenuta a livello della cerniera della visiera per<br />
evitare infiltrazioni dalla calotta all’interno del casco.<br />
Funzionano a circolazione forzata di aria essendo forniti,<br />
oltre al gruppo filtrante, anche di un generatore<br />
d’aria a portata sufficientemente alta; l’impiego del casco<br />
è particolarmente indicato in caso di trattamenti in<br />
serre non provviste di impianto di irrorazione automatico.<br />
Le batterie possono essere incorporate nel casco,<br />
portate dall’operatore o può essere utilizzata la batteria<br />
del trattore. Caratteristiche importanti sono la vestibilità<br />
e la leggerezza, la visibilità anche laterale, l’isolamento<br />
termo-acustico, in modo tale da garantire all’operatore<br />
la maggior maneggevolezza, comodità e sicurezza.<br />
• FILTRI:<br />
sia nelle maschere che nei caschi la puri-<br />
ficazione dell’aria è garantita da un gruppo filtrante;<br />
a seconda del tipo di filtro montato possono essere<br />
antipolvere od antigas. Generalmente i caschi<br />
sono dotati di filtri combinati per polveri e per gas.<br />
I filtri sono distinguibili dal colore che li contraddistingue.<br />
49
Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />
Colori distintivi <strong>dei</strong> filtri<br />
• marrone: filtro antigas efficace contro i vapori organici<br />
• bianco: filtro antipolvere<br />
• marrone - bianco:<br />
filtri combinati per aerosol e polveri<br />
[il filtro bianco (antipolvere) deve essere posto verso<br />
l’esterno in modo da incontrare per primo il flusso<br />
dell’aria in ingresso]<br />
Per una perfetta efficacia è necessario sostituire i filtri in base<br />
alle indicazioni fornite dal fabbricante (data di scadenza, ore<br />
di utilizzo ecc.) e comunque sempre quando si avverta cattivo<br />
odore o resistenza alla respirazione. In caso di uso saltuario<br />
è consigliabile sostituirli una volta all’anno, non superando<br />
mai la data di scadenza. Dopo ogni uso i filtri devono esser<br />
svitati e posti in un contenitore che li protegga dall’umidità;<br />
il supporto portante deve essere accuratamente lavato.<br />
I filtri antigas efficaci contro vapori organici sono sempre<br />
soggetti a data di scadenza. Anche i filtri antipolvere<br />
possono essere influenzati dall’invecchiamento per cui è<br />
necessario controllare la data di fabbricazione e l’eventuale<br />
data di scadenza indicata sulla confezione.<br />
Cabina pressurizzata<br />
Nonostante rappresentino il mezzo di protezione più sicuro<br />
e comodo per l’operatore la loro diffusione è frenata dal<br />
costo elevato. E’ importante che l’abitacolo sia a tenuta<br />
stagna.<br />
I gruppi filtranti sono costituiti da filtri a tre strati, un prefiltro<br />
antipolvere, un filtro meccanico ed un filtro a carbone attivo,<br />
che devono essere correttamente montati nell’ordine citato.<br />
Quando la trattrice viene usata per altri scopi i filtri devono<br />
essere smontati e riposti in un contenitore impermeabile.<br />
50<br />
Con l’entrata in vigore del D.Lgs 626/94 (attuazione di<br />
direttive comunitarie riguardanti il miglioramento della<br />
sicurezza e della salute <strong>dei</strong> lavoratori sul luogo di lavoro),<br />
sono cambiati i rapporti e le responsabilità in termini di<br />
sicurezza tra il datore di lavoro ed i suoi dipendenti. In<br />
caso di lavoratori dipendenti o di coadiutori anche a titolo<br />
gratuito la responsabilità <strong>dei</strong> DPI e della loro efficienza,<br />
in altre parole della sicurezza di chi opera, è del datore<br />
di lavoro il quale deve fornire le idonee attrezzature e le<br />
corrette informazioni in merito.<br />
Il datore di lavoro dovrà quindi:<br />
• rendere minimi i rischi per la salute e la sicurezza <strong>dei</strong><br />
lavoratori;<br />
• mettere in atto un progetto di prevenzione che tenga<br />
conto della organizzazione aziendale;<br />
•<br />
•<br />
•<br />
•<br />
•<br />
•<br />
•<br />
scegliere le attrezzature ed i metodi di lavoro e di pro-<br />
duzione più idonei al fine di rendere meno pericolosi<br />
gli interventi;<br />
prediligere misure di sicurezza collettive a quelle individuali;<br />
limitare il numero <strong>dei</strong> lavoratori esposti a rischi, con-<br />
tenendo i periodi di esposizione e riducendo l’uso di<br />
agenti chimici, fisici e biologici;<br />
sottoporre i lavoratori a controllo sanitario mirato, anche<br />
per stabilire l’idoneità alla mansione;<br />
programmare misure da attuare in caso di pronto soc-<br />
corso, incendio, evacuazione <strong>dei</strong> lavoratori in caso di<br />
pericolo grave ed immediato;<br />
curare la regolare manutenzione di ambienti ed attrezzature,<br />
con particolare riferimento ai DPI;<br />
informare i lavoratori in merito alla sicurezza, fornendo loro<br />
adeguate istruzioni ed apponendo cartelli informativi.<br />
I dipendenti hanno l’obbligo di utilizzare correttamente<br />
i DPI, di aver cura della loro manutenzione, segnalando<br />
qualsiasi difetto od inconveniente rilevato durante l’uso, e<br />
di mettere in atto quanto previsto dal datore di lavoro.<br />
In caso di utilizzo diretto di <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> da parte<br />
dello stesso conduttore dell’azienda la responsabilità di<br />
incidenti, a seguito di cattivo uso <strong>dei</strong> DPI sarà del medesimo,<br />
ancorché in possesso di regolare patentino.
Un tossico è una sostanza che, agendo sull’organismo direttamente<br />
o tramite i suoi <strong>prodotti</strong> di degradazione (metaboliti),<br />
provoca gravi conseguenze sulla salute o addirittura la<br />
morte dell’individuo colpito.<br />
Le vie attraverso cui può avvenire l’intossicazione sono:<br />
• per ingestione : cioè attraverso la bocca e l’appara-<br />
to digerente. E’ la via più pericolosa anche se la meno<br />
frequente tra gli operatori agricoli; è importante fare<br />
attenzione a non portare alla bocca le mani o oggetti<br />
imbrattati di prodotto.<br />
• per contatto : cioè attraverso la cute. E’ la via di in-<br />
tossicazione più frequente, soprattutto quando non si<br />
indossano gli idonei DPI (guanti, stivali, tute ecc.) e si<br />
usano irroratrici a spalla. Il contatto dermale può provocare<br />
in alcuni casi allergie od arrossamenti cutanei<br />
in modo esclusivamente superficiale; si sottolinea che<br />
il sudore, provocando una dilatazione <strong>dei</strong> pori e facilitando<br />
lo scioglimento di <strong>prodotti</strong> anche polverulenti,<br />
aumenta la penetrazione <strong>dei</strong> tossici attraverso la pelle,<br />
provocando vere e proprie intossicazioni che coinvolgono<br />
l’intero organismo.<br />
• per inalazione : cioè attraverso l’apparato respiratorio.<br />
E’ molto facile non rendersi immediatamente conto<br />
dell’avvenuta intossicazione, soprattutto quando le sostanze<br />
sono inodori. Per evitare questo tipo di intossicazione,<br />
più frequente nei luoghi chiusi ed in presenza<br />
di alte concentrazioni del tossico (sostanze molto volatili,<br />
nube di irrorazione), è necessario utilizzare sempre<br />
gli appropriati DPI, verificando l’efficienza <strong>dei</strong> filtri<br />
utilizzati.<br />
L’intossicazione può essere di due tipi : acuta o cronica.<br />
• Tossicità acuta : si manifesta entro 24 ore dall’assunzione<br />
del tossico. E’ quella che dà i sintomi più palesi<br />
e può provocare anche la morte del soggetto. Vi sono<br />
esposti soprattutto i lavoratori addetti alla produzione<br />
degli agrofarmaci, anche se l’agricoltore non deve sottovalutare<br />
questo pericolo, soprattutto durante la manipolazione<br />
del prodotto non diluito. La miscelazione<br />
di più <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> può favorire l’instaurarsi di<br />
fenomeni di potenziamento dell’azione tossica delle<br />
singole sostanze attive. La tossicità acuta viene misurata<br />
attraverso la DL50. I dati sperimentali, ottenuti su<br />
Capitolo IX<br />
TOSSICOLOGIA UMANA<br />
Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />
animali, vengono trasferiti all’uomo mediante appositi<br />
fattori di moltiplicazione. Tra i sintomi più caratteristici<br />
delle intossicazioni acute si ricordano : vomito, diarrea,<br />
dolori addominali, convulsioni, cefalea, vertigini, insufficienza<br />
respiratoria. Sull’etichetta sono riportate le patologie<br />
principali causate dal formulato e gli eventuali<br />
antidoti. Per questo è fondamentale mostrare l’etichetta<br />
al medico in caso di incidente.<br />
• Tossicità cronica:<br />
si manifesta in seguito ad intossica-<br />
zioni continue e prolungate nel tempo di dosi di prodotto<br />
di per sé non tossiche, ma che provocano un accumulo<br />
di sostanza nelle cellule, causando spesso danni<br />
irreversibili. E’ la tossicità più difficile da individuare e<br />
da studiare, poiché su di essa possono interferire molteplici<br />
fattori ed i suoi effetti possono manifestarsi dopo<br />
un periodo di tempo imprevedibile ed anche, nel caso<br />
in cui la sua azione interferisca con la sfera riproduttiva,<br />
sui discendenti dell’individuo soggetto ad esposizione,<br />
per cui gli studi si devono protrarre per lungo tempo. La<br />
51
Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />
52<br />
tossicità può anche essere conseguente ad interferenze<br />
tra sostanze di per sé non tossiche o non dovuta alla<br />
sostanza tal quale, ma a suoi <strong>prodotti</strong> di degradazione.<br />
Esiste una soglia di tossicità cronica che esprime la quantità<br />
massima di prodotto che, somministrata per un periodo<br />
di tempo che può durare anche tutta la vita, non<br />
determina effetti negativi. Viene espressa in parti per milione<br />
(ppm) e viene chiamata “no effect level” (NOEL)<br />
o dose a nessun effetto. Al di sopra di questa quantità<br />
iniziano a verificarsi una serie di piccoli danni continui<br />
cui l’organismo non è più in grado di porre riparo o un<br />
accumulo di sostanza fino a giungere alla dose tossica.<br />
Gli effetti da tossicità cronica <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />
possono essere di tipo cancerogeno, teratogeno, riproduttivo<br />
o degenerativo di alcuni tessuti; gli organi<br />
più colpiti sono polmone, stomaco, sistema ematico.<br />
Soggetti alla tossicità cronica sono sia gli addetti<br />
agricoli sia i consumatori di <strong>prodotti</strong> trattati con<br />
<strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong>, siano essi persone od animali.<br />
Residui di <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />
Un trattamento può interessare diverse parti della pianta,<br />
come frutti, radici e foglie; queste diverse parti possono essere<br />
consumate direttamente dall’uomo, essere trasformate<br />
dall’industria conserviera o essere utilizzate come alimenti<br />
per animali, i quali a loro volta possono fornire alimento<br />
all’uomo (carne, latte, uova, miele). I residui di antiparassitari<br />
sono quindi rinvenuti prevalentemente negli alimenti.<br />
La quantità massima che può essere tollerata negli alimenti,<br />
suddivisa per ogni singolo prodotto <strong>fitosanitari</strong>o e per ogni<br />
specifico vegetale, è stabilita tramite un’Ordinanza del Ministero<br />
della Salute tenendo conto degli effetti della tossicità<br />
cronica all’interno della multiforme popolazione <strong>dei</strong> consumatori<br />
e delle diverse fonti da cui un medesimo tossico può<br />
essere assunto.<br />
E’ possibile mantenere il livello <strong>dei</strong> residui degli alimenti entro<br />
i limiti stabiliti dalla legge osservando scrupolosamente<br />
le norme riportate in etichetta ed i dettami di buona pratica<br />
agricola (come stabilito tra l’altro dal punto 5 dell’art. 3 del<br />
D.Lgs 194/95). E’ quindi importante :<br />
1. effettuare il trattamento solo se realmente necessario;<br />
2. utilizzare <strong>prodotti</strong> a minor impatto ambientale;<br />
3. rispettare sempre le indicazioni relative ai campi d’impiego<br />
(colture ed avversità specificatamente ammesse);<br />
4. utilizzare in serra solo i <strong>prodotti</strong> per i quali tale uso è<br />
riportato in etichetta;<br />
5. rispettare e non superare le dosi consigliate in etichetta;<br />
6. rispettare i periodi di intervento e, quando presente, il<br />
numero di interventi consigliati in etichetta;<br />
7. rispettare il tempo di carenza sia per la raccolta sia, nel<br />
caso di <strong>prodotti</strong> immagazzinati, per la messa in commercio;<br />
8. non far pascolare animali in campi trattati prima che sia<br />
trascorso un congruo periodo di tempo, che normalmente<br />
coincide con il tempo di carenza;<br />
9. utilizzare apparecchiature di distribuzione controllate,<br />
tarate e perfettamente efficienti;<br />
10. regolare il getto dell’irroratrice in modo che non provochi<br />
deriva su colture adiacenti;<br />
11. trattare solo in condizioni meteorologiche adatte, evitando<br />
i periodi più caldi della giornata e giornate ventose<br />
o piovose;<br />
Tutela della salute degli addetti alla manipolazione <strong>dei</strong><br />
<strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> ed ai trattamenti<br />
• Effettuare visite preventive per esaminare lo stato sanitario<br />
di base e verificare l’eventuale presenza di patologie<br />
congenite che potrebbero interferire con l’uso <strong>dei</strong><br />
<strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong>, in particolare quelli molto tossici,<br />
tossici e nocivi.<br />
• Informare il medico di eventuali farmaci assunti in modo<br />
sia abituale sia estemporaneo per evitare le eventuali interferenze<br />
con i <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> utilizzati.<br />
• Effettuare visite periodiche di controllo per evidenziare<br />
tempestivamente la presenza di eventuali alterazioni<br />
ancor prima della comparsa <strong>dei</strong> sintomi. Tali visite, in<br />
base al D.Lgs 626/94, sono obbligatorie per il personale<br />
dipendente, anche avventizio.<br />
• Usare sempre i DPI durante la preparazione delle miscele<br />
e l’esecuzione del trattamento e verificare regolarmente<br />
il loro stato di efficienza.<br />
• Non mangiare, bere e fumare durante il trattamento.<br />
• Al termine <strong>dei</strong> trattamenti lavare i D.P.I. e gli indumenti<br />
indossati e lavare se stessi con abbondante acqua e sapone.<br />
• Le donne in gravidanza o durante il periodo di allattamento<br />
(fino ad almeno sette mesi dopo il parto) non<br />
devono essere esposte a <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong>, in quanto<br />
alcuni tossici sono veicolati dal sangue e dal latte materno<br />
e quindi possono influire rispettivamente sull’alimentazione<br />
del feto e sull’allattamento.<br />
• Non è necessario adottare una alimentazione particolare<br />
da parte degli addetti ai trattamenti.
Le visite preventive e di controllo, obbligatorie per i<br />
dipendenti, sono consigliabili in tutti i casi. Lo scopo è quello<br />
di verificare in prima battuta la capacità dell’individuo di<br />
lavorare in condizioni non sempre favorevoli, di identificare<br />
la presenza di allergie a determinate sostanze o di patologie<br />
Norme di Pronto Soccorso<br />
Norme generali<br />
• Chiamare immediatamente un medico od un’ambulanza<br />
o recarsi al più vicino centro antiveleni<br />
• Allontanare la persona intossicata dalla fonte di<br />
contaminazione<br />
• Impedire alla persona intossicata di fumare e di assumere<br />
alimenti o bevande<br />
• Fornire al medico tutte le notizie riguardanti la sostanza<br />
tossica mostrandogli l’etichetta<br />
Intossicazione per inalazione<br />
• Dopo aver allontanato il più velocemente possibile la<br />
persona intossicata, aerare il locale, se si tratta di luogo<br />
chiuso<br />
• Aprire gli abiti per migliorare la respirazione<br />
• Se anche gli abiti sono contaminati levarli immediatamente<br />
e non utilizzarli più<br />
• Se si è pratici praticare la respirazione bocca a bocca<br />
Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />
congenite che possono diminuire la resistenza allo sforzo, in<br />
altre parole l’idoneità allo svolgimento delle operazioni. Le<br />
visite di controllo servono ad individuare tempestivamente le<br />
eventuali alterazioni causate dall’azione tossica <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong><br />
<strong>fitosanitari</strong>, prevenendone le conseguenze peggiori.<br />
Intossicazione per contatto dermale<br />
• Togliere gli abiti all’intossicato e procedere ad un<br />
abbondante lavaggio con acqua e sapone neutro<br />
• Nel caso in cui non sia possibile lavare l’intossicato con<br />
acqua corrente è consigliabile detergere la parte con<br />
panni e carta<br />
• E’ consigliabile l’uso di creme emollienti nel caso in cui<br />
sopravvengano ustioni ed irritazioni locali<br />
• In caso di contatto del tossico con gli occhi intervenire<br />
rapidamente con abbondanti lavaggi con acqua per<br />
almeno 10 o 15 minuti e far seguire una visita oculistica<br />
Intossicazione per ingestione<br />
• E’ sempre necessario l’intervento di un medico<br />
• Cercare di provocare il vomito<br />
• Se il vomito è spontaneo e l’intossicato è privo di sensi<br />
è bene coricarlo su di un fianco per evitare il pericolo di<br />
soffocamento<br />
• Non somministrare rimedi empirici ed evitare in ogni<br />
caso latte e vino che possono veicolare od interagire con<br />
alcune sostanze tossiche.<br />
53
Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />
Gli studi in campo ecologico hanno evidenziato l’esistenza<br />
in natura di delicati equilibri che coinvolgono fattori sia<br />
biotici (vegetali ed animali inferiori e superiori) che abiotici<br />
(aria, acqua, suolo).<br />
L’interferenza su queste nicchie (microambienti) tende a<br />
spostare il loro assetto di equilibrio verso nuove situazioni,<br />
non sempre immediatamente riscontrabili, che alla lunga<br />
potrebbero originare effetti negativi difficilmente sanabili.<br />
Le principali interferenze che gli agrofarmaci possono provocare<br />
sull’ambiente sono dirette verso:<br />
• gli organismi utili;<br />
•<br />
•<br />
54<br />
il complesso aria - acqua - suolo e le loro correlazioni<br />
con l’uomo, gli animali, le piante anche attraverso la catena<br />
alimentare;<br />
gli organismi dannosi, favorendo l’insorgenza di ceppi<br />
resistenti.<br />
Interferenze sugli organismi utili<br />
In natura sono presenti fenomeni di antagonismo. Alcuni<br />
organismi antagonisti sono stati definiti dall’uomo “organismi<br />
utili” o “ausiliari” in quanto capaci di contrastare lo<br />
sviluppo di specifici parassiti delle piante. Tra gli ausiliari è<br />
possibile annoverare organismi sia superiori, quali gli uccelli,<br />
che inferiori, come taluni insetti, funghi, batteri e virus.<br />
Gli interventi antiparassitari hanno spesso un’azione collaterale<br />
negativa nei confronti degli ausiliari. I trattamenti infatti<br />
possono agire direttamente sugli organismi utili, decimandoli,<br />
o distruggendo le popolazioni dannose di cui essi<br />
hanno necessità per poter completare il loro ciclo di sviluppo.<br />
In entrambi i casi la presenza degli ausiliari diminuirà.<br />
Più ampio è lo spettro di azione <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> distribuiti,<br />
maggiore sarà la loro efficacia dal punto di vista <strong>fitosanitari</strong>o<br />
ma minore sarà la selettività nei confronti degli organismi<br />
utili.<br />
L’interferenza <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> con gli ausiliari, come<br />
già sottolineato in precedenza, è indipendente dalla classe<br />
tossicologica, per cui un prodotto non classificato potrebbe<br />
provocare, da questo punto di vista, conseguenze peggiori<br />
di uno tossico.<br />
Una particolare classe di ausiliare è costituita dalle api e da<br />
altri insetti pronubi. Per evitare il verificarsi di morie di pronubi<br />
l’esecuzione di trattamenti durante la fioritura, in par-<br />
Capitolo X<br />
TOSSICOLOGIA AMBIENTALE<br />
Tutelare gli insetti pronubi (foto C. Chersi<br />
ticolare con insetticidi, è in genere vietata; a tal proposito<br />
la <strong>Regione</strong> <strong>Piemonte</strong> ha emanato norme (L.R. 03.08.1998,<br />
n. 20, art. 17, già citata) che vietano l’esecuzione di interventi<br />
antiparassitari in questa delicata fase fenologica. Sono<br />
previste deroghe per l’uso di fungidi specifici, da utilizzarsi<br />
contro micosi di colture erbacee nonché contro la ticchiolatura<br />
delle pomacee e la moniliosi delle drupacee, concesse<br />
solo in caso di reale necessità, accertata dal Settore Fitosanitario,<br />
intervenendo con <strong>prodotti</strong> selettivi.<br />
Va aggiunto che alcuni <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong>, pur essendo<br />
stati distribuiti prima della fioritura, risultano ugualmente<br />
tossici alle api in quanto, essendo sistemici, entrano nella<br />
pianta e si concentrano nel nettare. E’ poi necessario tenere<br />
in debito conto la fioritura di specie spontanee limitrofe o<br />
presenti sotto le piante da frutto; nel caso in cui sia richiesto<br />
un trattamento al frutteto in questo periodo è necessario<br />
procedere al loro sfalcio. Le api possono visitare anche fiori<br />
poco appariscenti, come quelli della vite, per cui è necessario<br />
porre in atto sempre le attenzioni sopra richiamate.<br />
Interferenze sul complesso aria - acqua - suolo<br />
I trattamenti antiparassitari, le concimazioni e tutte quelle<br />
operazioni che immettono sostanze estranee nell’ambiente<br />
provocano interferenze sul complesso aria, acqua, suolo,<br />
organismi biotici.<br />
Infatti i <strong>prodotti</strong> immessi nell’atmosfera possono:
•<br />
•<br />
•<br />
essere soggetti a deriva che li trasporta in senso orizzontale<br />
verso colture e/o ambienti limitrofi;<br />
cadere al suolo dove possono essere trattenuti dal terreno<br />
e successivamente assorbiti dalla vegetazione o essere<br />
degradati, attraverso l’azione di microrganismi, in<br />
sostanze non più tossiche;<br />
percolare raggiungendo falde acquifere o corsi d’acqua.<br />
Nelle acque e nel terreno si possono poi verificare fenomeni<br />
di trasporto o di accumulo.<br />
I <strong>prodotti</strong> distribuiti, se accumulati in organismi vegetali od<br />
animali destinati al consumo, vengono poi immessi nella catena<br />
alimentare, sia umana che animale.<br />
I maggiori effetti negativi si evidenziano in caso di monocoltura,<br />
nella quale si ha un impiego ripetuto e massiccio<br />
degli stessi <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong>; le conseguenze primarie<br />
sono l’accumulo <strong>dei</strong> tossici nel terreno e la selezione di erbe<br />
resistenti; l’uso di antigerminanti residuali, accumulati nel<br />
terreno, può poi interferire sulla coltura che segue.<br />
Effetti fitotossici da diserbante su tiglio (foto A. Saglia)<br />
Nello schema sottostante si riporta un esempio delle interferenze possibili.<br />
Possibile ciclo degli agrofarmaci nella biosfera (Wilson, 1966, Residue Rewiew)<br />
Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong>
Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />
Interferenze sugli organismi dannosi<br />
La pressione esercitata sulle popolazioni di organismi<br />
dannosi, siano essi animali o vegetali (erbe infestanti),<br />
provoca una selezione nelle popolazioni stesse con tendenza<br />
ad adattarsi alla situazione avversa.<br />
In questo modo si creano <strong>dei</strong> fenomeni di resistenza che<br />
sono più rapidi ed estesi quanto maggiore è la capacità riproduttiva<br />
dell’organismo e più elevato è il numero <strong>dei</strong> trattamenti<br />
effettuati con la sostanza tossica.<br />
Da qui la necessità di alternare nel corso dell’annata il tipo<br />
di principio attivo utilizzato per combattere un determinato<br />
organismo. Molti <strong>prodotti</strong> riportano in etichetta l’indicazione<br />
del numero massimo di interventi da effettuare all’anno<br />
per evitare l’insorgenza di ceppi resistenti.<br />
E’ altresì importante utilizzare le dosi di prodotto <strong>fitosanitari</strong>o<br />
consigliate in etichetta poiché dosi più elevate non<br />
migliorano la prestazione del prodotto e dosi inferiori rischiano<br />
di favorire l’insorgenza proprio di questi fenomeni<br />
di resistenza.<br />
Le strategie di lotta guidata, integrata e biologica sono state<br />
messe a punto al fine di ridurre le interferenze negative <strong>dei</strong><br />
<strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> sull’ambiente.<br />
56<br />
Esemplare di Papillio machaon (foto C. Chersi)<br />
(foto D. Venanzio)
Un prodotto <strong>fitosanitari</strong>o, per poter essere posto in commercio,<br />
deve essere autorizzato (registrato), cioè deve aver<br />
subito una serie di prove ed essere considerato idoneo da<br />
una commissione di esperti che ne valuta gli aspetti tossicologici,<br />
agronomici ed ambientali.<br />
L’autorizzazione è rilasciata dal Ministero della Salute su richiesta<br />
della Ditta produttrice ed ha una durata massima<br />
di 10 anni. Alla scadenza, detta autorizzazione potrà essere<br />
rinnovata a seguito di una rivalutazione degli aspetti tossicologici,<br />
ambientali ed agronomici. Sono anche previste<br />
autorizzazioni provvisorie, fino ad un massimo di 3 anni, ed<br />
eccezionali, fino ad un massimo di 120 giorni.<br />
Nel caso in cui insorgano elementi sanitari od ambientali<br />
che possano far presupporre la possibilità di rischi per l’uomo<br />
o per l’ambiente il Ministero può revocare o sospendere<br />
l’autorizzazione e l’impiego del prodotto.<br />
La normativa che regola la registrazione e la messa in commercio<br />
<strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> è il D.Lgs 194/95, recepimento<br />
della Direttiva CEE 91/414, nonché il DPR 290/01,<br />
che prevedono una registrazione a livello comunitario per<br />
le sostanze attive ed a livello di ogni Paese membro per i<br />
preparati commerciali.<br />
In questo modo i criteri di registrazione sono omogenei su<br />
tutto il territorio della U.E. ed i tempi di registrazione sono<br />
abbreviati in quanto la sostanza attiva è registrata una sola<br />
volta e questa autorizzazione comunitaria viene riconosciuta<br />
dai singoli Paesi membri.<br />
L’aspetto innovativo della nuova legislazione, che ha sostituito<br />
il D.P.R. 1255/68 in merito alla registrazione e alla<br />
messa in commercio <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong>, è rappresentato<br />
dal fatto che gli organismi nocivi contro cui può essere<br />
impiegato il singolo formulato sono fissati al momento<br />
della registrazione, per cui diventa obbligatorio utilizzare i<br />
formulati esclusivamente contro le avversità e secondo le<br />
metodologie riportate in etichetta.<br />
La nuova normativa lascia la possibilità agli organismi ufficiali<br />
o scientifici di ricerca nonchè alle organizzazioni professionali<br />
agricole ed agli utilizzatori di <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong>,<br />
di chiedere l’estensione del campo di impiego di un prodotto<br />
<strong>fitosanitari</strong>o già registrato per l’utilizzo su colture designate<br />
come “minori”.<br />
Un altro aspetto della normativa riguarda l’esecuzione di<br />
Capitolo XI<br />
Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />
REGISTRAZIONE DI UN PRODOTTO FITOSANITARIO<br />
sperimentazioni destinate alla registrazione <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong>:<br />
queste possono essere attuate esclusivamente da<br />
strutture riconosciute idonee ed iscritte in un apposito albo.<br />
E’ necessario che venga inviata la domanda di autorizzazione<br />
per l’esecuzione di prove o di esperimenti al Ministero<br />
della Salute e contestualmente al Ministero delle Politiche<br />
Agricole – Servizio Fitosanitario centrale e all’Agenzia<br />
Nazionale per la protezione dell’ambiente. A seguito dell’<br />
approvazione degli stessi, gli sperimentatori dovranno comunicare<br />
alla ASL, all’ARPA ed al Servizio Fitosanitario<br />
regionale competenti tutti i dati necessari per l’identificazione<br />
delle aree e <strong>dei</strong> periodi di esecuzione delle prove (art. 36<br />
DPR 290/01).<br />
Il processo di revisione messo in atto dall’Unione Europea<br />
sancisce che ogni sostanza attiva deve essere “tutelata” da<br />
una o più aziende del settore che provvedono alla presentazione<br />
di una serie di documentazioni tecniche, legali e tossicologiche<br />
atte a dimostrare l’efficacia e l’impatto ambientale<br />
di ogni sostanza.<br />
La revisione <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> prevista dalla Direttiva<br />
europea 91/414 si è posta tre obbiettivi principali:<br />
1. censimento di tutte le sostanze attive<br />
2. armonizzazione e vigilanza a livello comunitario<br />
3. istituzione dell’ allegato 1 (uno) in cui sono inserite<br />
tutte le sostanze attive che hanno superato il processo<br />
di revisione.<br />
L’inclusione di una sostanza attiva in tale allegato<br />
permette di ottenere l’autorizzazione all’immissione in<br />
commercio <strong>dei</strong> formulati commerciali nei singoli Stati<br />
membri. In caso contrario il prodotto è revocato.<br />
Le condizioni per l’inclusione in allegato 1 è la valutazione<br />
del rischio accettabile per:<br />
•<br />
l’uomo sia come esposizione per il consumatore<br />
(Residui) sia come esposizione per l’operatore (Trattamento);<br />
• l’ambiente valutando l’impatto su suolo, acqua, aria;<br />
• gli organismi non bersaglio Vertebrati (uccelli,<br />
mammiferi, pesci) e Invertebrati (crostacei, insetti,<br />
vermi).<br />
I <strong>prodotti</strong> possono essere quindi utilizzati per la difesa delle<br />
piante solo se le sostanze attive sono incluse nell’Allegato 1.<br />
57
Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />
Acaricida: prodotto <strong>fitosanitari</strong>o in<br />
grado di combattere e/o contenere gli<br />
acari.<br />
Agricoltura biologica/Produzione<br />
biologica: colture prodotte in base a<br />
specifici regolamenti, utilizzando esclusivamente<br />
i mezzi da questi ammessi.<br />
Anticrittogamico: prodotto <strong>fitosanitari</strong>o<br />
utilizzato per il controllo di funghi.<br />
Antiparassitario = prodotto <strong>fitosanitari</strong>o<br />
= agrofarmaco: prodotto utilizzato<br />
per il controllo delle avversità<br />
biotiche delle piante.<br />
Area extra agricola: area non soggetta<br />
a coltivazione, ma in cui si può verificare<br />
la presenza di organismi nocivi,<br />
in particolare erbe infestanti (ferrovie,<br />
bordi stradali, fossi e scoline non pertinenti<br />
ad aree agricole ecc.).<br />
Attività di un prodotto <strong>fitosanitari</strong>o:<br />
si intende la sua efficacia nociva nei confronti<br />
<strong>dei</strong> patogeni verso cui è diretto.<br />
Autorizzazione all’acquisto: vedi<br />
voce “Patentino”<br />
Autorizzazione alla vendita: attestato<br />
di idoneità alla vendita di <strong>prodotti</strong><br />
<strong>fitosanitari</strong>; anche i locali di vendita e<br />
di immagazzinamento devono essere<br />
ritenuti idonei allo scopo.<br />
Campo di impiego: indica su quali<br />
colture e contro quali avversità è ammesso<br />
l’uso di un prodotto <strong>fitosanitari</strong>o.<br />
E’ riportato in etichetta.<br />
Citotropismo: capacità che ha un<br />
prodotto <strong>fitosanitari</strong>o di penetrare<br />
attraverso la superficie vegetale e diffondersi<br />
limitatamente nei tessuti circostanti.<br />
Classe tossicologica: classi di pericolosità<br />
in cui sono suddivisi i <strong>prodotti</strong><br />
<strong>fitosanitari</strong>. Le classi tossicologiche<br />
attualmente in vigore in tutta Europa<br />
sono: Molto Tossico (T+), Tossico (T),<br />
Nocivo (Xn), Irritante (Xi) alle quali si<br />
aggiungono i <strong>prodotti</strong> non classificati<br />
con la dizione “Manipolare con prudenza”.<br />
58<br />
GLOSSARIO<br />
C.L. 50: concentrazione letale 50,<br />
esprime la concentrazione del tossico<br />
che causa la morte del 50% degli animali<br />
da laboratorio sottoposti ad intossicazione<br />
da parte di un prodotto gassoso,<br />
per un tempo determinato. Viene<br />
espressa in parti per milione (ppm =<br />
mg/kg) nel caso di solidi o liquidi ed in<br />
milligrammi per metro cubo (mg/mc)<br />
nel caso di vapori o aerosol.<br />
Coadiuvante (o coformulante): sostanza<br />
che migliora l’azione del principio<br />
attivo, favorendone la regolare<br />
distribuzione e persistenza.<br />
Compatibilità: è la capacità che hanno<br />
due o più <strong>prodotti</strong> di essere miscelati<br />
insieme senza provocare fenomeni<br />
indesiderabili. Esistono tabelle di compatibilità<br />
<strong>dei</strong> vari principi attivi.<br />
Deriva: possibilità che un principio attivo,<br />
a causa del vento eccessivo o di<br />
una esecuzione errata, si sposti su colture<br />
o abitazioni limitrofe al luogo del<br />
trattamento.<br />
Diserbante: prodotto <strong>fitosanitari</strong>o utilizzato<br />
per il controllo delle infestanti.<br />
D.L. 50 o dose letale 50: quantità di<br />
principio attivo sufficiente ad uccidere<br />
il 50% degli animali da laboratorio sottoposti<br />
ad intossicazione. Deve essere<br />
indicata la modalità di intossicazione<br />
(ad es. orale, cutanea ecc.) e l’animale<br />
da laboratorio impiegato. La DL50<br />
viene espressa in milligrammi di principio<br />
attivo per ogni chilogrammo di<br />
peso corporeo (mg/kg).<br />
Dose di impiego: quantitativo di<br />
prodotto <strong>fitosanitari</strong>o, previsto in etichetta,<br />
che deve essere utilizzato per la<br />
preparazione delle miscele.<br />
D.P.I. (Dispositivi di Protezione<br />
Individuale): mezzi per la protezione<br />
individuale dell’operatore che manipola<br />
e distribuisce <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />
(tute, guanti, stivali, occhiali, maschere,<br />
caschi).<br />
Erbicida: vedi diserbante.<br />
Etichetta: identifica il prodotto <strong>fitosanitari</strong>o;<br />
in essa sono contenute le<br />
principali norme di impiego, la classe<br />
tossicologica, e nozioni di tipo tecnico-agronomico-sanitario<br />
nonché il<br />
numero di registrazione da parte del<br />
Ministero della Salute.<br />
Fisiofarmaco: prodotto idoneo al<br />
controllo delle fisiopatie.<br />
Fitofarmaco: vedi prodotto <strong>fitosanitari</strong>o<br />
Fitoregolatore: prodotto utilizzato<br />
per influenzare alcune funzioni fisiologiche<br />
della pianta.<br />
Fitotossicità: azione dannosa che il<br />
prodotto <strong>fitosanitari</strong>o può esplicare<br />
nei confronti della pianta.<br />
Formulato commerciale: prodotto<br />
immesso in commercio composto dal<br />
principio attivo + coadiuvanti + veicolanti.<br />
Può avere diverse formulazioni.<br />
Formulazione: il prodotto <strong>fitosanitari</strong>o<br />
come acquistato dal distributore.<br />
Frasi di rischio: indicano i rischi per<br />
l’operatore durante l’uso del prodotto<br />
e per l’ambiente a seguito della sua<br />
distribuzione. Sono riportate sull’etichetta.<br />
Fungicida: prodotto efficace nella<br />
lotta contro i funghi.<br />
Fumigante: prodotto che a contatto<br />
con l’aria si trasforma in gas o vapore<br />
tossico contro gli organismi da<br />
combattere. In molti casi deve essere<br />
utilizzato da personale idoneo ed autorizzato.<br />
Impolveratrice: macchina adibita ai<br />
trattamenti polverulenti.<br />
Impurezza: sostanza estranea, formatesi<br />
nel formulato durante il processo<br />
produttivo. E’ generalmente in quantità<br />
irrilevante.<br />
Insetticida: prodotto <strong>fitosanitari</strong>o in<br />
grado di svolgere una attività tossica<br />
nei confronti degli insetti.<br />
Intervallo di sicurezza o tempo di<br />
carenza: numero <strong>dei</strong> giorni che deve
intercorrere tra l’ultimo trattamento<br />
e la raccolta o tra il trattamento post<br />
raccolta e l’ immissione in commercio.<br />
E’ stabilito per legge e viene riportato<br />
in etichetta.<br />
Intossicazione: assunzione eccessiva<br />
di prodotto tossico. Può avvenire per<br />
via orale, dermale, inalatoria. Può essere<br />
di tipo acuto o di tipo cronico.<br />
Irroratrice: apparecchio destinato ai<br />
trattamenti con soluzioni.<br />
Limacida: prodotto <strong>fitosanitari</strong>o in<br />
grado di controllare lumache e limacce.<br />
Limite di tollerabilità: vedi residuo<br />
massimo tollerato.<br />
Lotta a calendario: tipo di lotta che<br />
prevede interventi cadenzati e ripetuti<br />
nel tempo, senza verificare la presenza<br />
effettiva dell’organismo nocivo<br />
da combattere e/o il verificarsi delle<br />
condizioni che ne favoriscono lo sviluppo.<br />
Lotta biologica: uso di organismi utili<br />
per combattere avversità animali (insetti<br />
ed acari).<br />
Lotta guidata ed integrata: tipi di<br />
lotta che ottimizzano l’uso del mezzo<br />
chimico e lo integrano con altri mezzi<br />
di lotta (agronomici, meccanici, biologici<br />
ecc.).<br />
Metabolita: prodotto di degradazione<br />
del prodotto <strong>fitosanitari</strong>o. Può essere<br />
ritrovato come residuo negli alimenti e<br />
nell’ambiente.<br />
Mezzi di protezione: si intende l’insieme<br />
degli indumenti e degli accorgimenti<br />
tecnici destinati a proteggere<br />
l’operatore dalle intossicazioni (tute,<br />
maschere, caschi, cabine protettive).<br />
Miscibilità: possibilità di mescolare<br />
due o più sostanze senza che queste<br />
interagiscano tra loro. Spesso la miscibilità<br />
è indicata in etichetta.<br />
Modulo per l’acquisto <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong><br />
<strong>fitosanitari</strong>: deve sempre essere compilato<br />
e firmato dall’acquirente in caso<br />
di acquisto di formulati molto tossici,<br />
tossici e nocivi.<br />
Nematocida: prodotto <strong>fitosanitari</strong>o<br />
diretto contro i nematodi fitoparassiti.<br />
Numero di registrazione: è il numero<br />
che viene attribuito al prodotto<br />
commerciale al momento della sua<br />
accettazione da parte del Ministero<br />
della Salute. Deve essere riportato in<br />
etichetta.<br />
Officina di produzione: stabilimento<br />
in cui è autorizzata da parte del Ministero<br />
della Salute la produzione di uno<br />
specifico prodotto <strong>fitosanitari</strong>o.<br />
Organismo utile: organismi superiori<br />
od inferiori che svolgono un’azione favorevole<br />
alla coltura od antagonista nei<br />
confronti degli organismi nocivi delle<br />
piante.<br />
Patentino: attestato di idoneità all’uso<br />
<strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> molto tossici,<br />
tossici e nocivi.<br />
Presidio sanitario: vedi prodotto <strong>fitosanitari</strong>o.<br />
Principio attivo: vedi sostanza attiva.<br />
Prodotto a reazione acida: sostanza<br />
in grado di reagire con i <strong>prodotti</strong> alcalini.<br />
Sono caratterizzati da un pH inferiore<br />
a 7.<br />
Prodotto a reazione basica (o alcalina):<br />
sostanza in grado di reagire con<br />
gli acidi; il pH è superiore a 7.<br />
Prodotto a reazione neutra: sostanza<br />
che non reagisce né con gli acidi né<br />
con le basi. Corrisponde a pH 7.<br />
Prodotto di degradazione: vedi metabolita.<br />
Prodotto di copertura: <strong>prodotti</strong> che<br />
agiscono esclusivamente sulla superficie<br />
dell’organo vegetale trattato.<br />
Prodotto <strong>fitosanitari</strong>o: composto<br />
destinato a proteggere le colture ed i<br />
loro <strong>prodotti</strong> dalle avversità biotiche<br />
ed abiotiche.<br />
Pronubo: insetto che, visitando i fiori,<br />
è in grado di favorire l’impollinazione.<br />
Registrazione di un prodotto <strong>fitosanitari</strong>o:<br />
approvazione da parte del<br />
Ministero della Salute dell’immissione<br />
in commercio di un prodotto <strong>fitosanitari</strong>o.<br />
Registro <strong>dei</strong> trattamenti: registro<br />
dove vengono annotate tutte le informazioni<br />
relative ai trattamenti effettua-<br />
Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />
ti durante l’anno su ogni appezzamento<br />
o coltura.<br />
Repellente: prodotto <strong>fitosanitari</strong>o<br />
in grado di respingere i parassiti delle<br />
piante.<br />
Residuo (dal punto di vista sanitario):<br />
la quantità di sostanza attiva, delle<br />
sue impurezze e/o <strong>dei</strong> suoi <strong>prodotti</strong><br />
di metabolizzazione, degradazione o<br />
reazione presenti in qualsiasi substrato<br />
(suolo, acqua, vegetali, alimenti).<br />
Residuo massimo tollerato: quantità<br />
massima di principio attivo che può<br />
essere ritrovata sui <strong>prodotti</strong> destinati<br />
all’alimentazione, posti in commercio.<br />
E’ stabilito dalla legge ed è pubblicato<br />
sulla Gazzetta Ufficiale.<br />
Resistenza acquisita: comparsa e<br />
diffusione naturale di ceppi di organismi<br />
dannosi insensibili all’azione di un<br />
determinato fitofarmaco; è una modificazione<br />
di tipo genetico.<br />
Rivenditore autorizzato: venditore<br />
di <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> che ha ottenuto<br />
lo specifico certificato di abilitazione<br />
alla vendita.<br />
Rodenticida: prodotto <strong>fitosanitari</strong>o<br />
in grado di controllare i roditori.<br />
Selettività: capacità di un prodotto<br />
<strong>fitosanitari</strong>o di agire nei confronti<br />
dell’avversità rispettando il più possibile<br />
gli organismi utili e la coltura.<br />
Sistemicità: capacità che ha un prodotto<br />
<strong>fitosanitari</strong>o di immettersi nel<br />
sistema vascolare, della linfa grezza o<br />
della linfa elaborata, ritrovandosi integro<br />
ed efficace lontano dal punto<br />
di applicazione ed in parti della pianta<br />
sviluppatesi in un periodo successivo<br />
al trattamento.<br />
Soglia di intervento: limite di infezione<br />
o di infestazione oltre il quale è necessario<br />
intervenire per evitare danni<br />
economici.<br />
Soglia di tolleranza: livello di infezione<br />
o di infestazione al di sotto del quale<br />
non si verificano danni tali da giustificare<br />
l’intervento chimico: soltanto<br />
quando il livello viene superato si deve<br />
far ricorso al trattamento.<br />
59
Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />
Sostanza attiva: componente del<br />
prodotto <strong>fitosanitari</strong>o che esplica realmente<br />
l’attività tossica verso la causa<br />
parassitaria.<br />
Spettro d’azione: l’insieme delle avversità<br />
controllate da un prodotto <strong>fitosanitari</strong>o.<br />
Stanchezza del terreno: fenomeno<br />
di diminuzione progressiva e costante<br />
della produzione, accompagnata da<br />
aumento delle malattie parassitarie, dovuta<br />
al continuo ripetersi della stessa<br />
coltura sullo stesso terreno.<br />
Taratura mezzi meccanici: messa a<br />
punto ottimale <strong>dei</strong> mezzi di distribuzione<br />
<strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong>, eseguita<br />
preferibilmente presso gli appositi<br />
banchi di controllo.<br />
Tempo di carenza: vedi intervallo di<br />
60<br />
sicurezza.<br />
Tempo di rientro: indica l’intervallo<br />
di tempo che deve trascorrere prima di<br />
accedere nell’area trattata.<br />
Tossicità acuta: intossicazione che si<br />
manifesta dopo breve tempo dall’esposizione<br />
alla sostanza tossica. E’ quella<br />
che da i sintomi più palesi.<br />
Tossicità cronica: si manifesta in seguito<br />
a somministrazioni continue e<br />
prolungate nel tempo, di dosi di <strong>prodotti</strong><br />
di per sé non tossiche.<br />
Tossicità di interazione: tossicità che<br />
un principio attivo esplica nel momento<br />
in cui entra in contatto con altre<br />
sostanze di origine chimica o di tipo<br />
alimentare.<br />
Traslaminarietà: capacità che ha un<br />
prodotto di diffondere da una pagina<br />
fogliare all’altra.<br />
Trattamenti con mezzi aerei: trattamenti<br />
eseguiti prevalentemente con<br />
elicotteri. Sono vincolati a specifiche<br />
autorizzazioni.<br />
Trattamento post raccolta: intervento,<br />
in genere fungicida, effettuato<br />
sul prodotto dopo la raccolta, generalmente<br />
in magazzino.<br />
Vie di intossicazione: vie attraverso<br />
cui il tossico può penetrare nell’organismo.<br />
Volume di miscela distribuito:<br />
quantitativo di soluzione utilizzato ad<br />
ettaro per irrorare la coltura. Si può<br />
classificare in: normale (700 - 1800 l/<br />
ha), medio (300 - 700 l/ha), basso (150<br />
- 300 l/ha), bassissimo ed ultra basso<br />
(
Domande d’esame<br />
per il conseguimento del “patentino”<br />
(la risposta in grassetto è quella corretta)<br />
61
Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />
1 Che cosa sono i <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong>?<br />
a - <strong>prodotti</strong> impiegati per la concimazione<br />
b - <strong>prodotti</strong> impiegati prevalentemente per difendere<br />
le colture agricole e le derrate alimentari<br />
c - <strong>prodotti</strong> antiparassitari per uso zootecnico<br />
2 A cosa serve un prodotto <strong>fitosanitari</strong>o insetticida?<br />
a - a combattere gli insetti degli animali<br />
b - a combattere malattie crittogame<br />
c - a combattere gli insetti dannosi alle piante agrarie<br />
3 A cosa serve un prodotto <strong>fitosanitari</strong>o erbicida?<br />
a - a controllare o eliminare le erbe infestanti<br />
b - a curare le erbe infestanti<br />
c - alla derattizzazione <strong>dei</strong> dossi, canali e parchi<br />
4 Cosa sono i fungicidi?<br />
a - sono la stessa cosa degli anticrittogamici<br />
b - <strong>prodotti</strong> che distruggono i funghi velenosi<br />
c - <strong>prodotti</strong> che controllano l’umidità delle fungaie<br />
5 A cosa servono i <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> a base di<br />
fungicidi?<br />
a - a combattere le malattie fungine delle piante<br />
agrarie<br />
b - a favorire la potatura <strong>dei</strong> fruttiferi<br />
c - a distruggere le foglie attaccate dal marciume<br />
6 Prodotti <strong>fitosanitari</strong> a base di fungicidi possono<br />
essere utilizzati per il trattamento <strong>dei</strong> suoli?<br />
a - no, mai<br />
b - si, alcuni<br />
c - solo se vi sono anche le erbe infestanti<br />
7 I <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> per la protezione delle piante<br />
e delle derrate alimentari immagazzinate sono di<br />
libera vendita o soggetti ad autorizzazione?<br />
a - sono di libera vendita<br />
b - sono autorizzati dal Ministero delle Politiche Agricole<br />
c - sono soggetti ad autorizzazione del Ministero<br />
della Sanità, a controllo e registrazione come<br />
<strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />
8 Antiparassitari, fitofarmaci, presidi sanitari,<br />
presidi delle derrate alimentari immagazzinate,<br />
pesticidi, sono <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong>?<br />
a - si<br />
b - no<br />
c - solo i primi due<br />
62<br />
9 Alcuni <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> possono essere<br />
impiegati per trattamenti di zone non agricole?<br />
a - si, sempre<br />
b - no<br />
c - solo quando è specificamente indicato in<br />
etichetta<br />
10 Cosa sono i <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> pronti<br />
all’impiego?<br />
a - sono <strong>prodotti</strong> preparati e confezionati pronti per<br />
l’uso<br />
b - sono <strong>prodotti</strong> che si possono acquistare in qualsiasi<br />
negozio<br />
c - sono <strong>prodotti</strong> che non richiedono nessuna<br />
precauzione<br />
11 Cosa si intende per sostanza attiva?<br />
a - residuo massimo consentito sugli alimenti<br />
b - la sostanza contenuta in un prodotto<br />
<strong>fitosanitari</strong>o che agisce contro le avversità da<br />
combattere<br />
c - un prodotto che può essere acquistato solamente da<br />
chi possiede il patentino<br />
12 Nel campo <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> e nel<br />
linguaggio corrente, cosa si intende per<br />
“formulazione”?<br />
a - una miscela di due sostanze attive<br />
b - il procedimento di solubilizzazione in acqua di un<br />
prodotto <strong>fitosanitari</strong>o<br />
c - il prodotto <strong>fitosanitari</strong>o come acquistato dal<br />
distributore<br />
13 Che cosa sono i coformulanti?<br />
a - sostanze che riducono l’efficacia<br />
b - sostanze che completano il prodotto <strong>fitosanitari</strong>o<br />
c - sostanze che prolungano il tempo di sicurezza<br />
14 Perché è importante conoscere l’attività della<br />
sostanza attiva?<br />
a - perché precisa se un prodotto è nocivo agli insetti ed<br />
acari utili<br />
b - perché indirizza l’agricoltore nella scelta in<br />
relazione alle malattie e parassiti da combattere<br />
c - perché è la quantità minima utile per combattere i<br />
parassiti
15 Cosa significa il parametro della dose letale 50<br />
(DL50) ?<br />
a - il 50% del prodotto che può essere letale<br />
b - la dose che uccide il 50% degli animali sottoposti<br />
a prova di intossicazione orale o dermiale.<br />
c - la dose da diluire al 50% per avere un’azione letale<br />
16 Quale prodotto <strong>fitosanitari</strong>o in caso di inalazione,<br />
ingestione o assorbimento cutaneo può essere letale<br />
o provocare lesioni acute o croniche?<br />
a - corrosivo<br />
b - nocivo<br />
c - irritante<br />
17 Che tipo di intossicazione acuta si può avere<br />
usando impropriamente <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> “non<br />
classificati”?<br />
a - letale<br />
b - nessuna<br />
c - trascurabile<br />
18 Quale prodotto <strong>fitosanitari</strong>o in caso di inalazione,<br />
ingestione o assorbimento cutaneo, in piccolissime<br />
quantità, è letale o provoca lesioni acute o croniche?<br />
a – molto tossico<br />
b – nocivo<br />
c – non classificato<br />
19 Nella manipolazione <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />
“molto tossici”, “tossici” e “nocivi” l’operatore si<br />
può far aiutare...<br />
a - da chiunque<br />
b - da una persona munita di patentino<br />
c - solo da un familiare<br />
20 Attraverso quali vie può avvenire<br />
un’intossicazione acuta?<br />
a - solamente per ingestione<br />
b - attraverso la pelle, per ingestione e attraverso<br />
l’apparato respiratorio<br />
c - solamente attraverso la pelle<br />
21 Al termine <strong>dei</strong> trattamenti cosa occorre fare<br />
prima di mangiare, bere, fumare o compiere atti<br />
fisiologici?<br />
a - nel caso in cui siano stati distribuiti <strong>prodotti</strong> “irritanti”<br />
e “non classificati” non occorre adottare alcuna<br />
precauzione<br />
b - togliersi sempre gli indumenti protettivi e lavarsi<br />
accuratamente<br />
c - riposare alcune ore per non affaticare l’organismo<br />
Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />
22 Qual é il simbolo che identifica un prodotto<br />
“molto tossico” e “tossico”?<br />
a - è contrassegnato in caratteri ben visibili: “attenzione<br />
manipolare con prudenza”<br />
b - un teschio nero su ossa incrociate inserito in un<br />
riquadro di colore giallo-arancio<br />
c - una croce di S. Andrea<br />
23 Dove possono essere acquistati i <strong>prodotti</strong><br />
<strong>fitosanitari</strong>?<br />
a - non esistono vincoli o autorizzazioni particolari per la<br />
loro vendita<br />
b - esclusivamente da rivenditori a ciò autorizzati<br />
c - da chiunque purché gli antiparassitari siano in<br />
confezioni sigillate<br />
24 Un prodotto aficida può essere impiegato su<br />
qualsiasi coltura per la lotta contro gli afidi?<br />
a - no, solo per le colture indicate in etichetta<br />
b - può essere impiegato solamente in base<br />
all’esperienza<br />
c - si, in quanto è un prodotto specifico<br />
25 In quali condizioni è consigliabile utilizzare i<br />
fungicidi a base di zolfo?<br />
a - nelle ore più calde della giornata<br />
b - nelle ore più fresche della giornata<br />
c - di notte in presenza di vento<br />
26 E’ <strong>corretto</strong> impiegare <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> a dosi<br />
più alte di quelle massime indicate in etichetta?<br />
a - no<br />
b - sì<br />
c - solamente se miscelati<br />
27 Usando <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong>, se capita di bagnarsi<br />
con la nube irrorante, quali precauzioni bisogna<br />
seguire?<br />
a - è sufficiente cambiarsi gli indumenti protettivi<br />
b - sospendere il lavoro, lavarsi accuratamente e<br />
cambiarsi gli indumenti<br />
c - spogliarsi ed asciugarsi con un panno asciutto<br />
28 Possono essere acquistati <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> in<br />
confezioni non sigillate o non originali?<br />
a - sì, purché si tratti di <strong>prodotti</strong> “irritanti” e “non<br />
classificati”<br />
b - no, in nessun caso<br />
c - sì, purché il rivenditore ne garantisca la provenienza<br />
63
Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />
29 Quando l’operatore agricolo miscela due o più<br />
<strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> con intervalli di sicurezza diversi,<br />
dopo quanti giorni può effettuare la raccolta?<br />
a - dopo il numero di giorni indicati sul prodotto con<br />
l’intervallo di sicurezza più lungo<br />
b - dopo il numero di giorni indicati per il prodotto più<br />
tossico<br />
c - non prima di 30 giorni<br />
30 Come si deve comportare l’operatore al termine<br />
di ogni trattamento?<br />
a - lavarsi le mani e mangiare<br />
b - spogliarsi e lavarsi accuratamente<br />
c - nessuna precauzione perché al termine <strong>dei</strong><br />
trattamenti non si corre alcun pericolo<br />
31 Quale manutenzione richiede la maschera che<br />
viene usata durante i trattamenti?<br />
a - deve essere semplicemente lavata dopo l’uso<br />
b - svitare il filtro, lavarla dopo l’uso e sostituire<br />
frequentemente il filtro seguendo le indicazioni<br />
del produttore<br />
c - deve essere revisionata almeno una volta all’anno<br />
32 Quali precauzioni occorre adottare effettuando i<br />
trattamenti in prossimità di strade, abitazioni, corsi<br />
d’acqua e colture confinanti?<br />
a - nessuna precauzione se il prodotto <strong>fitosanitari</strong>o è<br />
“irritante” o “non classificato”<br />
b - nessuna precauzione in assenza di vento<br />
c - prendere tutte le precauzioni affinché la nube<br />
irrorante non fuoriesca dall’appezzamento<br />
irrorato<br />
33 L’utilizzatore di una maschera con filtro “antigas”<br />
efficace contro i vapori organici...<br />
a - deve controllare sul filtro la data di scadenza<br />
b - non deve accertarsi della data di scadenza se non è<br />
mai stato usato<br />
c - può ritenere irrilevante l’indicazione della data di<br />
scadenza sul filtro<br />
34 L’utilizzatore di una maschera con filtro antipolvere<br />
...<br />
a - è inutile che si accerti della data di scadenza<br />
b - deve controllare la data di fabbricazione o di scadenza<br />
quando la sicurezza di funzionamento del<br />
filtro è soggetta ad essere influenzata dall’invecchiamento<br />
c - deve solo accertarsi che il filtro sia integro<br />
64<br />
35 L’utilizzatore di maschere con filtri accoppiati<br />
(antigas/antipolvere) deve accertarsi che il flusso<br />
d’aria all’ingresso ...<br />
a - incontri prima il filtro antigas<br />
b - incontri prima il filtro antipolvere<br />
c - incontri indifferentemente prima un tipo e poi l’altro<br />
filtro<br />
36 Se un operatore deve proteggere le vie respiratorie<br />
dall’inalazione di vapori di un prodotto <strong>fitosanitari</strong>o<br />
“molto tossico”, deve fare uso di un filtro “antigas”<br />
(efficace contro i vapori organici) ...<br />
a - contrassegnato dal colore marrone (A)<br />
b - contrassegnato dal colore grigio (B)<br />
c - contrassegnato dal colore giallo (E)<br />
37 Con quale colore è contrassegnato un filtro per<br />
vapori organici?<br />
a - marrone<br />
b - grigio<br />
c - verde<br />
38 Con quale colore è contrassegnato un filtro per<br />
polveri?<br />
a - giallo<br />
b - bianco<br />
c - marrone<br />
39 Con quali colori è contrassegnato un filtro<br />
combinato per aerosoli e polveri?<br />
a - grigio-bianco<br />
b - marrone-bianco<br />
c - marrone-grigio<br />
40 A parità di efficacia <strong>dei</strong> filtri impiegati, con quale<br />
tipo di maschera si ottiene una migliore protezione<br />
delle vie respiratorie?<br />
a - semimaschera<br />
b - facciale filtrante<br />
c - facciale intera o casco<br />
41 In caso di trattamenti in serra non provvista di<br />
impianto di irrorazione automatizzato, quali mezzi<br />
di protezione individuale delle vie respiratorie è<br />
opportuno utilizzare?<br />
a - casco<br />
b - facciale filtrante<br />
c - facciale intera
42 Come è consigliabile che sia la tuta protettiva<br />
degli addetti ai trattamenti?<br />
a - di fattura comune, preferibilmente in tessuto<br />
b - di qualsiasi tipo, purché pulita<br />
c - impermeabile, preferibilmente in due pezzi<br />
43 Se si contamina con un prodotto concentrato<br />
una tuta protettiva in tessuto, cosa bisogna fare?<br />
a - riporla in un armadio, fino alla prossima utilizzazione<br />
b - lavarla con acqua calda e sapone<br />
c - avviarla alla distruzione perché le sostanze sono<br />
di difficile rimozione<br />
44 Per proteggere le mani durante l’impiego <strong>dei</strong><br />
<strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> è opportuno utilizzare guanti in:<br />
a - pelle<br />
b - tessuto<br />
c - gomma nitrilica<br />
45 Dopo aver impiegato i guanti per le lavorazioni<br />
con <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> e prima di toglierseli è<br />
opportuno:<br />
a - lavarli a lungo con acqua e sapone<br />
b - strofinarli sull’erba<br />
c - farli seccare all’aria<br />
46 Nel togliersi i guanti dopo lavorazioni con<br />
<strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> è molto utile:<br />
a - sfilarseli uno alla volta aiutandosi con la mano<br />
restata libera<br />
b - sfilarseli rapidamente uno alla volta rovesciandoli<br />
c - sfilarseli contemporaneamente a poco a poco<br />
aiutandosi ogni volta con la mano più protetta<br />
47 Quali sono alcuni requisiti tassativi per l’acquisto<br />
ed il commercio <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong>?<br />
a - la confezione deve essere esclusivamente in vetro<br />
b - confezione originale, numero e data di<br />
registrazione del Ministero della Sanità, classe di<br />
tossicità e intervallo di sicurezza<br />
c - devono essere venduti sfusi a peso<br />
48 Cosa si intende per fitotossicità?<br />
a - il danno provocato alle colture agrarie<br />
b - il danno provocato ad animali e pesci<br />
c - il danno mortale per l’uomo<br />
Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />
49 L’intervallo di sicurezza di un prodotto<br />
<strong>fitosanitari</strong>o varia se viene diminuita la<br />
concentrazione d’impiego?<br />
a - non varia<br />
b - diminuisce proporzionalmente alle concentrazioni<br />
c - diminuisce riducendo la quantità di acqua impiegata<br />
50 Il lavaggio o la conservazione <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong><br />
ortofrutticoli successivi al trattamento modificano<br />
l’intervallo di sicurezza di un prodotto <strong>fitosanitari</strong>o<br />
applicato in campo?<br />
a - si annulla l’intervallo di sicurezza<br />
b - rimane inalterato l’intervallo di sicurezza<br />
c - l’intervallo di sicurezza viene ridotto<br />
51 Nel caso di vegetali destinati alla trasformazione<br />
industriale, surgelati o conservati, si deve o no<br />
tenere conto dell’intervallo di sicurezza?<br />
a - no, se i <strong>prodotti</strong> vengono lavati con acqua bollente<br />
b - si deve tener conto<br />
c - non si deve tener conto<br />
52 Chi è responsabile di eventuali intossicazioni<br />
durante il trattamento per il cattivo uso della<br />
maschera, impiegando <strong>prodotti</strong> “molto tossici”,<br />
“tossici” e “nocivi”?<br />
a - il possessore del patentino che effettua il<br />
trattamento<br />
b - chi ha commissionato il trattamento<br />
c - chi ha venduto il prodotto<br />
53 Che cosa si intende per fumigazione del terreno?<br />
a – la tecnica che sfrutta l’incremento termico, indotto<br />
dall’energia solare, grazie alla copertura del terreno<br />
con film plastico<br />
b – la pratica che comporta l’introduzione nel terreno<br />
di piccole quantità di <strong>prodotti</strong> chimici allo scopo<br />
di ridurre le popolazioni di patogeni<br />
c – l’utilizzo di <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> con pompa a spalla<br />
54 In cosa consiste la manutenzione ordinaria delle<br />
macchine usate per i trattamenti?<br />
a – solo nel lavaggio manuale<br />
b – nel controllo di ugelli, raccordi e tubi, rubinetti e<br />
manometri<br />
c – nella revisione annuale presso il rivenditore<br />
autorizzato<br />
65
Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />
55 Nel caso di lavoratori dipendenti o di coadiuvanti<br />
anche a titolo gratuito, di chi è la responsabilità<br />
dell’efficienza <strong>dei</strong> Dispositivi di protezione<br />
individuale (tute, guanti, maschere, caschi) ?<br />
a – del datore di lavoro<br />
b – di chi effettua il trattamento<br />
c – di chi vende l’attrezzatura<br />
56 Gli insetti e gli acari presenti sulle colture, sono<br />
tutti dannosi?<br />
a - no<br />
b - sì<br />
c - no, se sono adulti<br />
57 In quale gruppo si deve scegliere il prodotto<br />
da utilizzare per combattere gli afidi dannosi alle<br />
colture?<br />
a - insetticidi<br />
b - fungicidi<br />
c - acaricidi<br />
58 I <strong>prodotti</strong> “irritanti” e “non classificati” sono<br />
meno dannosi sugli insetti ed acari utili rispetto ai<br />
<strong>prodotti</strong> “molto tossici”, “tossici” e “nocivi”?<br />
a - sono sempre tutti dannosi<br />
b - no, l’effetto sugli insetti ed acari utili non è<br />
legato alla classe tossicologica<br />
c - non sono mai dannosi<br />
59 Un prodotto <strong>fitosanitari</strong>o concentrato può essere<br />
impiegato come tale?<br />
a - sì, sempre<br />
b - no, mai<br />
c - solamente in alcuni casi e con attrezzature<br />
speciali<br />
60 Che cosa bisogna fare delle sementi trattate con<br />
<strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> e avanzate dalla semina?<br />
a - destinarle all’alimentazione animale<br />
b - generalmente considerarle rifiuti “speciali”<br />
e smaltirle secondo quanto stabilito dalle<br />
normative nazionali e locali<br />
c - interrarle<br />
61 Le formulazioni in granuli possono essere<br />
maneggiate a mani nude?<br />
a - sì<br />
b - no<br />
c - solamente se c’è acqua per lavarsi<br />
66<br />
62 In caso di trattamenti in presenza <strong>dei</strong> corsi<br />
d’acqua, per evitare di contaminarli, salvo diverse<br />
indicazioni in etichetta, è opportuno:<br />
a - arrestare il trattamento a 10 metri di distanza dal<br />
corso d’acqua<br />
b - trattare fino al bordo dell’acqua<br />
c - non effettuare trattamenti<br />
63 L’impiego <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> può causare<br />
danni all’ambiente?<br />
a - no se il prodotto non è molto tossico<br />
b - sì possono contaminare il suolo, l’aria, le acque<br />
superficiali<br />
c - no mai<br />
64 Che cosa si intende per coformulanti o<br />
coadiuvanti di un prodotto <strong>fitosanitari</strong>o?<br />
a - sostanza di degradazione<br />
b - sostanza estranea formatasi nel processo produttivo<br />
o durante la conservazione<br />
c - sostanza che migliora l’azione del principio attivo,<br />
favorendone la regolare distribuzione e la<br />
persistenza<br />
65 Cos’è il limite legale di tollerabilità o limite<br />
massimo di residuo?<br />
a - la quantità massima di formulato che può essere<br />
versata nel terreno<br />
b - la quantità di formulato che può essere tollerata dalla<br />
coltura<br />
c - la quantità massima di sostanza attiva, delle sue<br />
impurezze, e/o <strong>dei</strong> suoi <strong>prodotti</strong> di metabolizzazione,<br />
degradazione o reazione che può essere tollerata<br />
sui <strong>prodotti</strong> destinati all’alimentazione in qualsiasi<br />
momento successivo alla raccolta<br />
66 Cosa si intende per intervallo di sicurezza?<br />
a - l’intervallo di tempo, espresso in giorni, che deve<br />
intercorrere tra il primo trattamento e la raccolta<br />
b - l’intervallo minimo di tempo, espresso in giorni,<br />
che deve intercorrere tra l’ultimo trattamento con<br />
un determinato prodotto <strong>fitosanitari</strong>o e la raccolta<br />
e, per le sostanze alimentari immagazzinate, tra<br />
l’ultimo trattamento e l’immissione nel circuito di<br />
distribuzione per il consumo<br />
c - l’intervallo di tempo, espresso in giorni, dopo il quale<br />
diventa accessibile il terreno
67 Con i <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> a base di insetticidi<br />
possono essere trattati gli animali domestici?<br />
a - solamente se non danno latte<br />
b - no, mai<br />
c - solo una volta l’anno<br />
68 Quali sono i <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> particolarmente<br />
pericolosi per le api ?<br />
a - gli aficidi<br />
b - gli erbicidi<br />
c - gli insetticidi<br />
69 Sono consentiti i trattamenti insetticidi durante il<br />
periodo della fioritura?<br />
a - sì, su tutte le colture<br />
b - sì, ad esclusione <strong>dei</strong> frutteti<br />
c - no, in nessun caso per non danneggiare gli<br />
insetti impollinatori<br />
70 Cosa si intende per tempo di rientro?<br />
a - l’intervallo di tempo che, ove necessario, è previsto<br />
sia fatto trascorrere tra il trattamento con <strong>prodotti</strong><br />
<strong>fitosanitari</strong> e l’accesso di uomini o animali nella<br />
zona trattata<br />
b - l’intervento di tempo che è opportuno non superare<br />
prima di lavarsi dopo aver effettuato il trattamento<br />
c - l’intervallo di tempo che non deve essere superato tra<br />
la raccolta del prodotto trattato e il suo trasporto<br />
71 Qual è il tempo di rientro ottimale?<br />
a - come minimo 48 ore, se non indicato diversamente<br />
o non vi sono particolari motivi<br />
b - il tempo dato dall’intervallo di sicurezza<br />
c - nessuno, si può accedere immediatamente<br />
72 Effettuato il trattamento di un frutteto, ad esempio<br />
con un insetticida, quanto tempo è opportuno<br />
attendere prima di poter procedere al diradamento<br />
del frutteto stesso?<br />
a - 48 ore<br />
b - il maggior numero di giorni e, se possibile, un<br />
intervallo di tempo pari all’intervallo di sicurezza<br />
c - nessuno, si può accedere immediatamente<br />
73 Se si rende necessario eseguire un trattamento<br />
in prossimità della raccolta, quale tipo di prodotto<br />
occorre impiegare?<br />
a - un prodotto <strong>fitosanitari</strong>o “irritante” e ”non classificato”<br />
b - un prodotto <strong>fitosanitari</strong>o che possiede un intervallo<br />
di sicurezza molto breve, rispettando tale intervallo<br />
Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />
c - qualsiasi prodotto <strong>fitosanitari</strong>o purché il prodotto<br />
raccolto venga lavato accuratamente prima della<br />
vendita<br />
74 Qual è il simbolo che identifica un prodotto<br />
“nocivo”?<br />
a - un teschio nero su ossa incrociate inserito in un<br />
riquadro rettangolare di colore giallo-arancio e la<br />
scritta veleno<br />
b - l’etichetta oltre alla scritta XN non riporta scritte e<br />
disegni particolari<br />
c - una croce di S. Andrea nera in un riquadro di<br />
colore giallo-arancio<br />
75 Chi è responsabile di eventuali danni che<br />
potrebbero verificarsi in seguito all’uso <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong><br />
<strong>fitosanitari</strong> in modo non conforme alle indicazioni?<br />
a - colui che ha eseguito il trattamento<br />
b - colui che ha prodotto l’antiparassitario<br />
c - colui che ha venduto il prodotto<br />
76 E’ possibile impiegare <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> per<br />
scopi diversi da quelli indicati in etichetta?<br />
a - no, i <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> vanno usati solamente<br />
per le colture sulle quali sono autorizzati. Ogni<br />
altro uso è illegale e chi commette tale reato è<br />
passibile di sanzione<br />
b - possono essere impiegati per altri scopi solamente<br />
se consigliati dal venditore<br />
c - sì, solo se è realmente necessario<br />
77 Come devono essere conservati i <strong>prodotti</strong><br />
<strong>fitosanitari</strong> “molto tossici”, “tossici” e “nocivi”?<br />
a - è sufficiente che siano tenuti separati da sostanze<br />
alimentari o mangimi<br />
b - in un luogo appartato dell’abitazione<br />
c - in appositi locali o in appositi armadi ambedue<br />
da tenere chiusi a chiave<br />
78 Come è opportuno siano conservati i <strong>prodotti</strong><br />
<strong>fitosanitari</strong> di qualsiasi classe di appartenenza?<br />
a - basta che siano separati da sostanze alimentari e<br />
mangimi<br />
b - basta che non siano alla portata <strong>dei</strong> bambini<br />
c - in modo da evitare qualsiasi ipotizzabile<br />
possibilità di danno in luoghi appositi.<br />
67
Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />
79 E’ possibile miscelare <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />
diversi?<br />
a - si, previa consultazione delle indicazioni di<br />
compatibilità in etichetta<br />
b - si, sempre<br />
c - no, mai<br />
80 Cosa si intende dal punto di vista sanitario per<br />
residuo di una sostanza attiva?<br />
a - la percentuale di sostanza attiva presente nel<br />
prodotto commerciale<br />
b - la quantità di sostanza attiva, delle sue impurezze<br />
e/o <strong>dei</strong> suoi <strong>prodotti</strong> di metabolizzazione,<br />
degradazione o reazione, presenti in qualsiasi<br />
substrato (suolo, acqua, vegetali, alimenti)<br />
c - la quantità di antiparassitario che residua nel<br />
serbatoio della macchina di distribuzione dopo aver<br />
effettuato il trattamento<br />
81 Un prodotto <strong>fitosanitari</strong>o può essere impiegato<br />
su qualsiasi coltura?<br />
a - si<br />
b - no, solo per le colture indicate in etichetta<br />
c - può essere impiegato solamente in base<br />
all’esperienza<br />
82 Non rispettando le norme precauzionali per l’uso<br />
<strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> a quali rischi si sottopone<br />
l’operatore?<br />
a - lesioni acute<br />
b – rischi letali, lesioni acute o croniche<br />
c - solo lievi disturbi<br />
83 Possono essere prestati o regalati ad altre persone<br />
i <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> “molto tossici”, “tossici” e<br />
“nocivi”?<br />
a - no, in nessun caso<br />
b - solamente se si è certi che il loro impiego avvenga in<br />
modo <strong>corretto</strong><br />
c - si, se queste persone sono in possesso del patentino<br />
84 Cosa è il registro <strong>dei</strong> trattamenti con <strong>prodotti</strong><br />
<strong>fitosanitari</strong>?<br />
a - un quaderno dove si annotano le ore di lavoro<br />
dedicate ai trattamenti<br />
b - un registro richiesto dalla Guardia di Finanza per<br />
controllare i rivenditori di sostanze chimiche per<br />
trattamenti in agricoltura<br />
c - un registro dove vengono annotate tutte le<br />
informazioni relative ai trattamenti effettuati<br />
durante l’anno su ogni appezzamento o coltura<br />
68<br />
85 Coloro che effettuano trattamenti, o comunque<br />
lavorano in ambiente contaminato da <strong>prodotti</strong><br />
<strong>fitosanitari</strong>, possono assumere farmaci?<br />
a - si, in quanto non hanno nulla a che vedere con i<br />
<strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> che si danno alle piante<br />
b - si, se si deve fare un ciclo di cure al quale si è abituati<br />
c - si, ma a seconda <strong>dei</strong> casi, e comunque<br />
informandone prima il medico<br />
86 E’ permesso prelevare acqua dai fossi o dai<br />
canali direttamente con mezzi irroranti?<br />
a – no,mai<br />
b - si, purché si lavi prima dell’uso il tubo aspirante<br />
c - si, ma solo con mezzi aspiranti separati ed<br />
autonomi dall’attrezzatura irrorante<br />
87 E’ opportuno che una donna in gestazione o in<br />
allattamento collabori ai trattamenti?<br />
a - si<br />
b - si, se provvista di mezzi personali di difesa<br />
c - no, in nessun caso<br />
88 I <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> sono suscettibili di<br />
incendiarsi e, comunque, possono bruciare?<br />
a - no, è un rischio non riportato in etichetta<br />
b - si, ma solo i liquidi preparati con solventi come lo<br />
xilolo<br />
c - si, alcuni possono autoincendiarsi, e comunque<br />
moltissimi possono bruciare se innescati<br />
89 Cosa si intende per lotta integrata?<br />
a - l’uso congiunto e razionale di mezzi agronomici,<br />
fisici, biologici e chimici<br />
b - l’insieme di <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> e macchine<br />
c - l’insieme di più anticrittogamici ed insetticidi<br />
90 Cosa sono i trattamenti a calendario?<br />
a - quelli consigliati sui lunari<br />
b - quelli effettuati a date fisse uguali ogni anno<br />
c - quelli effettuati a scopo cautelativo in momenti<br />
prestabiliti senza tenere conto della presenza del<br />
parassita<br />
91 Cosa si intende per lotta biologica?<br />
a - l’uso esclusivo <strong>dei</strong> nemici naturali degli agenti<br />
nocivi per le colture<br />
b - l’uso di <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> chimici secondo calendari<br />
predisposti<br />
c - l’uso di <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> chimici in tempi e modi<br />
stabiliti in base al grado di infestazione e alle<br />
condizioni meteorologiche
92 Quali <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> possono essere usati<br />
per la produzione biologica?<br />
a - nessuno<br />
b - solo quelli definiti “biologici”<br />
c - solo quelli stabiliti da una precisa normativa<br />
sull’agricoltura biologica.<br />
93 Quando viene prescritto l’impiego di mezzi<br />
di protezione individuale, questi devono essere<br />
indossati ...<br />
a - solamente se si esegue il trattamento contro vento<br />
b - solamente se non procura disagi personali<br />
nell’effettuazione del trattamento<br />
c - sempre, sia durante la manipolazione e la<br />
distribuzione sia durante la pulizia delle<br />
macchine<br />
94 I mezzi individuali di protezione possono essere<br />
scambiati con i compagni di lavoro?<br />
a - si<br />
b – no, sono strettamente personali<br />
c - si, se lavati<br />
95 Per informazioni sui mezzi personali di<br />
protezione idonei e sicuri è opportuno ...<br />
a - rivolgersi alla A.S.L. competente per il territorio<br />
b - rivolgersi ad esercizi commerciali di attrezzature di<br />
protezione o a rivenditori di <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />
c - chiederli in prestito al vicino che spesso effettua<br />
trattamenti<br />
96 I <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> non più utilizzabili devono:<br />
a - essere conservati per almeno due anni per la<br />
progressiva inattivazione<br />
b - essere conferiti a soggetti autorizzati per lo<br />
smaltimento di rifiuti speciali<br />
c - essere eliminati con i rifiuti urbani o sotterrati in un<br />
terreno trattato con lo stesso prodotto <strong>fitosanitari</strong>o<br />
97 I contenitori usati <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> possono<br />
essere eliminati con i rifiuti urbani?<br />
a – si, basta che siano lavati<br />
b – no, mai<br />
c - solo nei Comuni con inceneritori<br />
98 Come devono essere smaltiti i contenitori vuoti di<br />
<strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong>?<br />
a - devono essere consegnati agli appositi Centri di<br />
raccolta autorizzati o conservati per il prelievo<br />
diretto in azienda da parte <strong>dei</strong> soggetti autorizzati<br />
Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />
b - se il contenitore conteneva <strong>prodotti</strong> non “classificati”<br />
può essere smaltito tramite la normale raccolta rifiuti,<br />
in caso contrario va sotterrato lontano da corsi<br />
d’acqua o falde<br />
c – presso gli appositi cassonetti di raccolta differenziata<br />
99 Che cosa si intende per selettività di un<br />
insetticida?<br />
a - la capacità di agire sugli insetti nocivi pur essendo di<br />
bassa tossicità per l’uomo<br />
b - la capacità di eliminare tutti gli insetti presenti nella<br />
coltura<br />
c - la capacità di eliminare gli insetti nocivi, ma<br />
rispettando il più possibile gli insetti utili<br />
100 Le macchine irroratrici a polverizzazione<br />
pneumatica in genere operano a ...<br />
a - volume alto (700-1000 l/ha)<br />
b - volume medio (300-700 l/ha)<br />
c - volume basso (150-300 l/ha)<br />
101 Nelle macchine irroratrici ad alto volume la<br />
quantità di prodotto da irrorare per ettaro, rispetto a<br />
quelle a basso volume, è ...<br />
a - maggiore<br />
b - minore<br />
c - uguale<br />
102 La regolazione periodica (da parte di Centri riconosciuti<br />
a livello regionale) e la manutenzione delle<br />
macchine irroratrici, oltre a consentire migliori risultati<br />
nella difesa delle colture, sono necessarie per:<br />
a - fare meno trattamenti<br />
b - ridurre i tempi necessari per i trattamenti<br />
c - ridurre le perdite di <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />
nell’ambiente<br />
103 Ai fini della sicurezza individuale è più pericoloso<br />
utilizzare una irroratrice ...<br />
a - trainata<br />
b - portata direttamente dall’operatore ad alto<br />
volume<br />
c - portata direttamente dall’operatore a basso volume<br />
104 La tracimazione della miscela dall’attrezzatura è<br />
da evitare?<br />
a - no, purché il prodotto così perduto non inquini i corsi<br />
d’acqua circostanti<br />
b - si, sempre<br />
69
Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />
c - no, se si tratta di <strong>prodotti</strong> poco tossici<br />
105 L’autorizzazione all’acquisto <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong><br />
<strong>fitosanitari</strong> “molto tossici”, “tossici” e “nocivi”<br />
viene rilasciata:<br />
a - dalle organizzazioni di categoria degli agricoltori a<br />
seguito di un corso di formazione<br />
b - dagli Uffici Provinciali dell’Agricoltura<br />
c - dalla A.S.L. dopo aver effettuato una visita medica e<br />
i relativi accertamenti<br />
106 L’autorizzazione all’acquisto di <strong>prodotti</strong><br />
<strong>fitosanitari</strong> ...<br />
a - è necessaria per tutti i <strong>prodotti</strong> chimici impiegati in<br />
agricoltura<br />
b - è necessaria per i preparati pericolosi classificati<br />
“molto tossici”, “tossici” e “nocivi”<br />
c - è necessaria solo per i <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> liquidi<br />
107 L’agricoltore che acquista <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />
“molto tossici”, “tossici” e “nocivi”:<br />
a - seguirà le avvertenze riportate sul modulo di<br />
acquisto <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />
b - dichiara di impiegare lui stesso i <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />
acquistati<br />
c - dichiara di coltivare una superficie adeguata alla<br />
quantità di <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> acquistati<br />
108 Il modulo per l’acquisto di <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />
contiene:<br />
a - la registrazione <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> “molto<br />
tossici”, “tossici” e “nocivi” acquistati, firmata<br />
dall’acquirente<br />
b - l’autorizzazione al trasporto di preparati pericolosi<br />
c - l’indicazione delle malattie delle colture da trattare,<br />
firmata dall’acquirente<br />
109 Cosa si intende per preparato alcalino?<br />
a - un preparato contenente metalli<br />
b - un preparato composto da una parte solida ed una<br />
liquida<br />
c - un preparato che reagisce con gli acidi<br />
110 Cosa si intende per preparato acido?<br />
a - un preparato che contiene calce<br />
b - un preparato che reagisce con le basi<br />
c - un preparato che deve essere miscelato solo con<br />
acqua<br />
70<br />
111 Cosa significa la sigla “N” eventualmente<br />
presente sull’etichetta?<br />
a - nocivo<br />
b – prodotto di origine naturale<br />
c – pericoloso per l’ambiente<br />
112 Per evitare danni alle api è sufficiente<br />
allontanare gli alveari da un frutteto prima di<br />
trattarlo con insetticidi?<br />
a - si, è sufficiente<br />
b - no, bisogna anche evitare di trattare in periodi di<br />
fioritura e sfalciare le erbe sottostanti se sono in<br />
fioritura<br />
c - si, ma di almeno 500 metri dall’area interessata dal<br />
trattamento<br />
113 Cosa può succedere se vengono contaminati<br />
con <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> canali di irrigazione, corsi<br />
d’acqua, pozzi?<br />
a - possono aversi effetti nocivi per i pesci, gli<br />
animali e l’uomo;<br />
b - nulla<br />
c - nulla se i <strong>prodotti</strong> usati sono “non classificati”<br />
114 Qualora si verifichino incidenti che possono provocare<br />
lo sversamento nell’ambiente di ingenti quantità<br />
di <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong>, quali misure è opportuno<br />
prendere?<br />
a - avvertire immediatamente il Servizio di igiene<br />
pubblica dell’Azienda Sanitaria Locale o i Vigili<br />
del Fuoco, cercando nel frattempo di limitare il<br />
più possibile la dispersione del prodotto<br />
b - evitare che qualsiasi persona entri in contatto con<br />
la sostanza fuoriuscita e disperdere il più possibile il<br />
prodotto lontano dai luoghi abitati<br />
c - allontanarsi immediatamente dal luogo dell’incidente<br />
ed avvertire quanto prima la Guardia Forestale<br />
115 Dove si possono rinvenire prevalentemente i<br />
residui <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong>?<br />
a - nell’aria<br />
b - nei sedimenti marini<br />
c - negli alimenti<br />
116 Cosa si intende per lotta guidata?<br />
a - l’uso <strong>dei</strong> nemici naturali <strong>dei</strong> fitofagi<br />
b - l’uso <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> secondo calendari<br />
predisposti<br />
c - l’uso di <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> in tempi e modi<br />
stabiliti in base al grado di infestazione e alle<br />
condizioni meteorologiche
117 Quali obiettivi ci si propone, quando si<br />
utilizzano tecniche di “lotta guidata”?<br />
a - l’eliminazione dell’entomofauna presente sulla coltura<br />
b - una generale riduzione del numero di trattamenti,<br />
e l’utilizzo di <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> meno tossici e<br />
meno inquinanti<br />
c - l’effettuazione di trattamenti secondo scadenze prefissate<br />
118 Quali tipi di erbicidi possono influire sulla coltura<br />
che segue quella trattata?<br />
a - disseccanti<br />
b - antigerminanti residuali<br />
c - ad assorbimento fogliare<br />
119 L’uso ripetuto degli stessi erbicidi può dar luogo:<br />
a - alla presenza di piante rinate della coltura<br />
precedente<br />
b - a malerbe resistenti agli erbicidi impiegati, che si<br />
diffondono con il tempo<br />
c - a malerbe che soffocano la coltura<br />
120 Quale di queste tecniche può essere idonea a<br />
prevenire un’infezione da fitoplasmi (es: Flavescenza<br />
Dorata della vite)?<br />
a – un trattamento fungicida<br />
b – l’utilizzo di materiale di propagazione sano<br />
c - la fumigazione del terreno<br />
121 Può una coltura diventare un’infestante per la<br />
coltura che segue?<br />
a - si, sempre<br />
b - no, mai<br />
c - si, è possibile<br />
122 Quando un erbicida è selettivo?<br />
a - quando solo le piante infestanti sono danneggiate<br />
mentre la coltura non risente del trattamento<br />
b - quando solo la coltura è danneggiata mentre le erbe<br />
infestanti sono risparmiate<br />
c - quando sia la coltura che le erbe infestanti vengono<br />
distrutte dal trattamento<br />
123 Qual è un possibile mezzo di previsione<br />
delle infezioni fungine e quindi delle necessità di<br />
trattamenti?<br />
a - il controllo <strong>dei</strong> parametri meteorologici<br />
b - non esistono mezzi adatti<br />
c - lo studio del comportamento della fauna<br />
Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />
124 E’ opportuno irrorare una coltura in presenza di<br />
vento?<br />
a - si, comunque<br />
b - si, osservando l’anemometro o tracciati di fumo<br />
c - no, non bisogna mai trattare in presenza di vento<br />
125 Quali informazioni sono contenute nella scheda<br />
di sicurezza?<br />
a – quelle relative alla sicurezza degli animali domestici<br />
b – quelle relative al trasporto e alla conservazione <strong>dei</strong><br />
<strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />
c – quelle relative alle misure necessarie per<br />
la protezione della salute, della sicurezza e<br />
dell’ambiente sul luogo di lavoro<br />
126 A cosa è dovuta la “stanchezza” <strong>dei</strong> terreni?<br />
a - alle troppe lavorazioni meccaniche<br />
b - all’uso continuo di geodisinfestanti<br />
c - al continuo ripetersi della stessa coltura sullo<br />
stesso terreno<br />
127 Come si manifesta la “stanchezza” del terreno?<br />
a - con la diminuzione progressiva e costante della<br />
produzione e l’aumento delle malattie parassitarie<br />
in genere<br />
b - con l’aumento di tutte le erbe infestanti<br />
c - con l’accresciuta richiesta di acqua da parte della<br />
coltura<br />
128 Prima di miscelare due <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> per<br />
un trattamento occorre:<br />
a - leggere attentamente la voce “compatibilità”<br />
sulle due etichette<br />
b - preparare due soluzioni distinte e poi unirle per<br />
vedere che cosa succede<br />
c - preparare una dose doppia di acqua perché i <strong>prodotti</strong><br />
sono due<br />
129 Per “prodotto <strong>fitosanitari</strong>o non miscibile con<br />
<strong>prodotti</strong> alcalini” si intende ...<br />
a - un prodotto <strong>fitosanitari</strong>o miscibile con <strong>prodotti</strong><br />
acidi o neutri<br />
b - un prodotto <strong>fitosanitari</strong>o che deve essere<br />
maneggiato con grande attenzione<br />
c - un prodotto <strong>fitosanitari</strong>o che è miscibile solo con gli<br />
insetticidi<br />
71
Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />
130 Cosa può provocare la pratica della monocoltura<br />
con impiego di <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong>?<br />
a - l’accumulo nel terreno di <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> ed il<br />
selezionarsi di erbe resistenti<br />
b - l’aumento di produzione<br />
c - il miglioramento della struttura del terreno<br />
131 Quando è il momento adatto per effettuare il<br />
primo trattamento contro la peronospora della vite?<br />
a - quando la vite “piange”<br />
b - quando sulla pagina superiore delle foglie sono visibili<br />
le “macchie d’olio”<br />
c - con germogli di 10 cm di lunghezza, dopo una<br />
pioggia di almeno 10 mm e con una temperatura<br />
minima di almeno 10°C<br />
132 Come devono essere “conservati” i contenitori<br />
<strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> vuoti e opportunamente<br />
risciacquati, in attesa dello smaltimento secondo<br />
la normativa vigente?<br />
a – vanno stoccati in appositi spazi al riparo dalle<br />
intemperie<br />
b – all’aperto, ma vicino all’azienda<br />
c – in campo<br />
133 Quando si deve preparare una soluzione per il<br />
trattamento con un prodotto <strong>fitosanitari</strong>o in polvere,<br />
è preferibile ...<br />
a - riempire la cisterna con l’acqua necessaria e poi<br />
immettervi la polvere<br />
b - riempire la cisterna con la metà dell’acqua<br />
necessaria, sciogliere a parte con poca acqua la<br />
polvere, immettere il tutto nella cisterna e dopo<br />
portare a volume agitando<br />
c - immettere nella cisterna la polvere e poi, agitando,<br />
tutta l’acqua necessaria<br />
134 Dove è opportuno manipolare i <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />
immediatamente prima dell’impiego?<br />
a - in un locale con porta munita di serratura, separato<br />
dall’abitazione<br />
b - su un tavolo sotto una tettoia nelle vicinanze<br />
dell’abitazione<br />
c - all’aperto, in assenza di vento, nel luogo più vicino<br />
possibile al campo da trattare<br />
135 Un prodotto <strong>fitosanitari</strong>o registrato per difendere<br />
le colture floreali da uno specifico fungo, si può<br />
impiegare anche sulla vite contro lo stesso fungo?<br />
a - si, solo se il campo è vicino<br />
72<br />
b - no, se non è ammesso in etichetta<br />
c - no, perché bisognerebbe impiegarne troppo<br />
136 Dovendo fare un trattamento su colture ortive a<br />
raccolta scalare ...<br />
a - bisogna sempre rispettare l’intervallo di<br />
sicurezza<br />
b - non bisogna rispettare i tempi di carenza in quanto la<br />
raccolta è frazionata nel tempo<br />
c - bisogna rispettare i tempi di carenza soltanto per<br />
l’ultima raccolta<br />
137 Se si effettuano trattamenti della frutta in postraccolta<br />
prima di immetterla sul mercato è necessario<br />
...<br />
a - rispettare assolutamente l’intervallo di sicurezza<br />
b - pulirla meccanicamente<br />
c - lavarla<br />
138 Quando si effettuano trattamenti con formulati<br />
in soluzione è opportuno ...<br />
a - scaricare la soluzione avanzata nel più vicino<br />
fossato<br />
b - preparare il quantitativo di soluzione<br />
effettivamente necessario per il trattamento<br />
c - conservare la soluzione rimasta per buttarla appena<br />
possibile<br />
139 Quali fenomeni si possono incontrare impiegando<br />
un erbicida a dose più alta di quella consigliata?<br />
a - fitotossicità per la coltura<br />
b - aumento della produzione, perché si eliminano tutte<br />
le infestanti<br />
c - nessuno, se dato in pre-emergenza<br />
140 Se si devono pesare <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> in<br />
polvere è meglio...<br />
a - pesarli in un locale chiuso, così non si inquina<br />
l’ambiente<br />
b - pesarli all’aperto, cercando di non alzare polvere<br />
e di non disperderli<br />
c - pesarli in un locale chiuso, ma lontano dall’abitazione<br />
141 Se l’etichetta di un prodotto <strong>fitosanitari</strong>o consiglia<br />
un definito calendario di trattamenti in rapporto<br />
al ciclo biologico dell’infestante o della coltura, bisogna<br />
...<br />
a - farne di più, così risulta più efficace<br />
b - attenersi alle indicazioni riportate in etichetta<br />
c - farne di meno e vedere come va
142 La mancata o incompleta compilazione del<br />
registro <strong>dei</strong> trattamenti comporta?<br />
a – nessuna sanzione<br />
b – il ritiro del patentino<br />
c – una sanzione amministrativa<br />
143 Chiunque può vendere i <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong>?<br />
a - sì<br />
b - no, solo chi ha compiuto 18 anni<br />
c - no, solo chi ha compiuto 18 anni ed è in<br />
possesso dell’autorizzazione alla vendita<br />
144 Dove devono essere detenuti e venduti i<br />
<strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong>?<br />
a - in un locale qualsiasi<br />
b - in un locale refrigerato<br />
c - in depositi e locali autorizzati e non adibiti al<br />
deposito o alla vendita di generi alimentari e<br />
mangimi<br />
145 In un’etichetta di un prodotto <strong>fitosanitari</strong>o<br />
“irritante” è prevista:<br />
a - una croce di S. Andrea nera in un riquadro di<br />
colore arancio<br />
b - la dicitura: “attenzione: manipolare con prudenza”<br />
c - la dicitura: “rischio trascurabile per gli operatori”<br />
146 Soffiare dentro gli ugelli di distribuzione<br />
otturati, è <strong>corretto</strong>?<br />
a - no, in nessun caso, per il grave rischio di<br />
intossicazione<br />
b - sì, ma solo se non si usano <strong>prodotti</strong> “molto tossici”,<br />
“tossici” e “nocivi”<br />
c - sì, in quanto è l’unico metodo veloce per eliminare<br />
l’otturazione<br />
147 La croce di S. Andrea si trova solo su <strong>prodotti</strong><br />
“nocivi”?<br />
a - no<br />
b - sì<br />
c - la croce di S. Andrea indica <strong>prodotti</strong> “tossici”<br />
148 I <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> “irritanti” e “non<br />
classificati” hanno sempre un intervallo di sicurezza<br />
più breve rispetto ai <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> “molto<br />
tossici”, “tossici” e “nocivi”?<br />
a - sì, perché non sono velenosi<br />
b - dipende dall’andamento stagionale<br />
c - no, l’intervallo di sicurezza non dipende solo<br />
dalla classe tossicologica<br />
Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />
149 Quali responsabilità assume chi acquista<br />
<strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> “molto tossici”, “tossici” e<br />
“nocivi”?<br />
a - nessuna responsabilità se il prodotto viene<br />
impiegato da parenti<br />
b - è considerato responsabile solo se il prodotto viene<br />
impiegato da persone minorenni<br />
c - la responsabilità diretta di un’idonea<br />
conservazione e di impiego <strong>corretto</strong> del prodotto<br />
150 Come è opportuno segnalare un campo trattato<br />
con <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong>?<br />
a - recintando adeguatamente tutti i campi trattati<br />
b - appendendo agli alberi i contenitori utilizzati<br />
c - applicando cartelli in numero sufficiente, con<br />
avvertimenti idonei ai margini delle colture<br />
trattate<br />
151 Nel caso dell’insorgere di un malessere che si<br />
ritiene in qualche modo collegato con l’impiego di<br />
<strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> come è opportuno comportarsi?<br />
a - provocare il vomito e mettersi a riposo<br />
b - bere del latte e distendersi per qualche ora<br />
c - rivolgersi al pronto soccorso mostrando le<br />
etichette <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> utilizzati<br />
152 Il patentino può essere lasciato in deposito<br />
presso il rivenditore?<br />
a - si, se gli acquisti vengono eseguiti sempre nella<br />
medesima rivendita<br />
b - no, in quanto il patentino è un documento<br />
personale necessario al trasporto, alla<br />
detenzione oltreché all’acquisto <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong><br />
<strong>fitosanitari</strong><br />
c - si, fino a quando il patentino non è scaduto<br />
153 Che cosa significa il parametro della<br />
concentrazione letale 50 (CL50)?<br />
a – è uguale alla dose letale 50 (DL50)<br />
b – esprime la quantità del prodotto <strong>fitosanitari</strong>o da<br />
diluire nella miscela<br />
c – esprime la concentrazione del tossico che causa<br />
la morte del 50% degli animali da laboratorio<br />
sottoposti ad inalazione della sostanza stessa<br />
154 Nel caso di intossicazione acuta di <strong>prodotti</strong><br />
<strong>fitosanitari</strong> quali provvedimenti immediati occorre<br />
adottare?<br />
a - rimuovere il soggetto dalla fonte di contaminazione,<br />
spogliarlo e lavarlo con acqua o detergere<br />
73
Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />
la cute con <strong>dei</strong> panni o della carta, non somministrare<br />
latte o alcolici e portare l’intossicato in<br />
ospedale<br />
b - lavare l’intossicato con acqua e somministrare latte<br />
c - portare il soggetto in ospedale<br />
155 Cosa si deve fare in caso di contaminazione oculare?<br />
a - sciacquare gli occhi con acqua per 10-15 minuti e<br />
recarsi al pronto soccorso<br />
b - mettere il collirio<br />
c - tenere gli occhi chiusi<br />
156 Quali rischi può comportare l’ingestione di alcolici<br />
durante i trattamenti con <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong>?<br />
a - nessun rischio<br />
b - interazione tossica<br />
c - disturbi gastroenterici<br />
157 Quali provvedimenti adottare se durante i trattamenti<br />
con <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> compaiono chiazze<br />
cutanee (arrossamenti della pelle e bolle)?<br />
a - il soggetto si deve allontanare dalla fonte di contaminazione<br />
e lavare accuratamente le superfici<br />
cutanee interessate con acqua e sapone neutro<br />
b - il soggetto deve cospargere immediatamente le superfici<br />
cutanee interessate con una pomata medicata<br />
c - il soggetto deve lavare le parti cutanee interessate<br />
con alcol<br />
158 Entro quanto tempo i trattamenti <strong>fitosanitari</strong> effettuati<br />
vanno registrati nell’appositi registro?<br />
a – entro 24 ore<br />
b – entro 30 giorni<br />
c – entro la fine della campagna agraria<br />
159 Tutti i <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> possono essere distribuiti<br />
nelle colture protette?<br />
a - si<br />
b - no<br />
c - solo quelli nei quali non appare il divieto in etichetta<br />
160 E’ necessaria la manutenzione ordinaria alle<br />
macchine utilizzate per i trattamenti?<br />
a - no<br />
b - solo un lavaggio annuale<br />
c - si, controllando ugelli, raccordi e tubi, rubinetti,<br />
manometri<br />
74<br />
161 Esiste un divieto legale di impiego di <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />
in aree di rispetto intorno a pozzi o sorgenti<br />
di acque destinate al consumo umano?<br />
a - si, all’interno delle zone di rispetto e, se non individuate,<br />
entro un raggio di 200 m dal punto di<br />
captazione<br />
b - no<br />
c - si, entro un raggio di 50 m, salvo deroghe specifiche<br />
162 L’indicazione riportata in una etichetta di un prodotto<br />
<strong>fitosanitari</strong>o di una dose di 1,5 litri per ettaro<br />
equivale a :<br />
a - 1,5 litri per 100 litri di acqua<br />
b - 1,5 litri per 1.000 metri quadrati di terreno<br />
c - 0,75 litri per 5.000 metri quadrati di terreno<br />
163 Nel caso che si debba trattare 9.000 metri quadrati<br />
di terreno e la dose prescritta in etichetta sia di<br />
un litro per ettaro si dovrà:<br />
a - usare comunque un litro<br />
b - usare 0,9 litri e conservare il residuo<br />
c - gettare 0,1 litri e preparare la soluzione<br />
164 Passando da un’attrezzatura a volume normale<br />
ad una a basso volume la dose per ettaro indicata in<br />
etichetta deve cambiare?<br />
a - no<br />
b - si<br />
c - dipende dal prodotto
Capitolo I<br />
CHE COSA SONO I PRODOTTI FITOSANITARI<br />
(Riferimento domande n. 1,2,3,4,5,6,8,9,10,11,12,<br />
13,14,53,57,64,67,79,109,110,111,128,129)<br />
Capitolo II<br />
CLASSIFICAZIONE TOSSICOLOGICA DEI PRO-<br />
DOTTI FITOSANITARI<br />
(Riferimento domande n. 15,16,17,18,22,74,88,125,<br />
145,147,153,158)<br />
Capitolo III<br />
MODALITA’ DI AZIONE DEI PRODOTTI FITOSANI-<br />
TARI<br />
(Riferimento domande n. 6,14,25,48,99,122,139)<br />
Capitolo IV<br />
NORME CORRETTE DI VENDITA, ACQUISTO<br />
USO E CONSERVAZIONE DEI FITOFARMACI<br />
(Riferimento domande n. 6,7,19,21,23,24,25,26,28,<br />
29,30,32,46,47,48,49,50,51,52,59,60,61,62,65,66,6<br />
7,70,71,72,73,74,75,76,77,78, 79,80,81,83,84,85,8<br />
6,96,97,98,105,106,107,108,114,115,124,128,132,<br />
133,134,135,136,137,138,140,141, 142,143,144,14<br />
8,149,150,152,156,157,159,161,162,163,164)<br />
Capitolo V<br />
AVVERSITA’ DELLE PIANTE<br />
(Riferimento domande n. 120,121)<br />
--------------------------------------------------<br />
Capitolo VI<br />
METODI DI LOTTA<br />
A ciascun capitolo fanno riferimento le seguenti domande<br />
Capitolo VII<br />
LOTTA GUIDATA, INTEGRATA, BIOLOGICA<br />
(Riferimento domande n. 89,90,91,92,99,116,117,1<br />
22,123,131)<br />
Capitolo VIII<br />
MACCHINE ED ATTREZZATURE PER I TRATTA-<br />
MENTI ANTIPARASSITARI<br />
(Riferimento domande n. 31,33,34,35,36,37,38,39,<br />
40,41,42,43,44,45,46,54,55,93,94,95,100,101,102,<br />
103,104,160)<br />
Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />
Capitolo IX<br />
TOSSICOLOGIA UMANA<br />
(Riferimento domande n. 16,17,18,19,20,27,82,85,8<br />
7,146,151,154,155,156,157)<br />
Capitolo X<br />
TOSSICOLOGIA AMBIENTALE<br />
(Riferimento domande n. 56,58,63,68,69,99,104,11<br />
2,113,118,119,130)<br />
Cap XI<br />
REGISTRAZIONE DI UN PRODOTTO FITOSANI-<br />
TARIO<br />
GLOSSARIO<br />
75
Finito di di stampare Settembre Luglio 2010<br />
2008
<strong>Guida</strong> all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />
a cura della Direzione regionale Agricoltura<br />
Coordinamento editoriale<br />
Teodora Trevisan<br />
Realizzazione testi<br />
Alba Cotroneo – Settore Fitosanitario Regionale<br />
Hanno collaborato<br />
Sergio DeCaro, Federico Spanna, Paolo Balsari, Gianluca Oggero, Caterina Strumia<br />
Le domande d’esame per il conseguimento del patentino sono state elaborate dai Settori/Servizi Provinciali<br />
dell’Agricoltura<br />
Si ringrazia il Dott. Ivano Scapin per la revisione del testo<br />
In copertina: Reti antigrandine su impianto frutticolo. Sullo sfondo il Monviso (foto A. Cotroneo))<br />
In retro di copertina: Spore fungine al microscopio (foto S. Grosso)<br />
E’ vietata la riproduzione <strong>dei</strong> testi e <strong>dei</strong> materiali iconografici senza autorizzazione e citazione della fonte<br />
Tiratura Tiratura 110.000 copie - settembre 2008<br />
Pubblicazione in distribuzione gratuita<br />
a Ristampa 5.000 copie - luglio 2010<br />
Stampa: Visual Print Editor Data – s.n.c. Grugliasco – Torino(To)<br />
Supplemento Supplemento al n. 69<br />
60 <strong>dei</strong> “Quaderni della <strong>Regione</strong> <strong>Piemonte</strong> – Agricoltura”<br />
Direttore responsabile: Teodora Trevisan<br />
Redazione presso <strong>Regione</strong> <strong>Piemonte</strong> – Assessorato Agricoltura – Corso Stati Uniti 21, 10128 Torino<br />
tel. 011/432.4722 - 011/432.4320 – Fax 011/537726<br />
e-mail: quaderni.agricoltura@regione.piemonte.it