01.06.2013 Views

Guida all'uso corretto dei prodotti fitosanitari - Regione Piemonte

Guida all'uso corretto dei prodotti fitosanitari - Regione Piemonte

Guida all'uso corretto dei prodotti fitosanitari - Regione Piemonte

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

<strong>Guida</strong> all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> fi tosanitari tosanitari<br />

<strong>Guida</strong> all’uso<br />

<strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong><br />

fi tosanitari<br />

g<strong>Guida</strong> all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> fi tosanitari


<strong>Guida</strong> all’uso <strong>corretto</strong><br />

<strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong>


Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />

La formazione e l’aggiornamento degli operatori agricoli circa le corrette modalità di utilizzo <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong><br />

<strong>fitosanitari</strong> rimangono, dagli anni ’80 ad oggi, come punti qualificanti all’interno delle linee di azione<br />

della <strong>Regione</strong> <strong>Piemonte</strong> per stimolare e accompagnare il processo di sviluppo e di ammodernamento delle<br />

aziende agricole piemontesi.<br />

L’accresciuta sensibilità verso le tematiche ambientali, la qualità delle produzioni e la sicurezza in termini<br />

sanitari e infortunistici impongono l’adozione di politiche coerenti e la messa a punto di strumenti di informazione<br />

e formazione degli agricoltori.<br />

Da oltre vent’anni la <strong>Regione</strong> <strong>Piemonte</strong> mette a disposizione di quanti debbano sostenere l’esame per il<br />

conseguimento del patentino per l’uso e la conservazione di agrofarmaci, questa guida rivolta agli operatori<br />

agricoli.<br />

La <strong>Guida</strong> <strong>Guida</strong>, offre che esce un panorama ora completamente completo sui rinnovata temi della e aggiornata difesa <strong>fitosanitari</strong>a offre un panorama ed è corredata completo da un’appendice<br />

sui temi della<br />

dove difesa vengono <strong>fitosanitari</strong>a riportate ed è corredata le possibili da domande un’appendice a cui, dove nel corso vengono dell’esame, riportate occorrerà le possibili rispondere. domande a cui, nel<br />

corso dell’esame, occorrerà rispondere.<br />

Si tratta quindi di uno strumento pratico di conoscenza che, ci si augura, non venga utilizzato soltanto<br />

ai Si fini tratta del quindi superamento di uno strumento dell’esame, pratico ma vada di conoscenza, ad arricchire di supporto la professionalità e integrazione e il ai patrimonio corsi di formazione culturale<br />

degli che le agricoltori organizzazioni piemontesi, degli agricoltori dando loro svolgono consapevolezza su questo tema. dell’importanza e della responsabilità che il<br />

loro ruolo comporta.<br />

Mi auguro, tuttavia, che le informazioni riportate in questa pubblicazione, non vengano utilizzate soltanto<br />

ai fini del superamento dell’esame, ma vadano ad arricchire la professionalità e il patrimonio culturale<br />

<strong>dei</strong> nostri agricoltori dando loro consapevolezza dell’importanza e della responsabilità che il loro ruolo<br />

comporta.<br />

Claudio Mino Taricco SaCChetto<br />

Assessore all’Agricoltura,<br />

Tutela Foreste, della Fauna Caccia e e della Pesca Flora<br />

<strong>Regione</strong> <strong>Piemonte</strong>


Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />

Sommario<br />

Capitolo I<br />

CHE COSA SONO I PRODOTTI FITOSANITARI pag. 7<br />

Capitolo II<br />

CLASSIFICAZIONE TOSSICOLOGICA DEI PRODOTTI FITOSANITARI pag. 11<br />

Capitolo III<br />

MODALITA’ DI AZIONE DEI PRODOTTI FITOSANITARI pag. 18<br />

Capitolo IV<br />

NORME CORRETTE DI VENDITA, ACQUISTO USO E CONSERVAZIONE pag. 20<br />

Capitolo V<br />

AVVERSITA’ DELLE PIANTE pag. 36<br />

Capitolo VI<br />

METODI DI LOTTA pag. 41<br />

Capitolo VII<br />

LOTTA GUIDATA, INTEGRATA, BIOLOGICA pag. 42<br />

Capitolo VIII<br />

MACCHINE ED ATTREZZATURE PER I TRATTAMENTI ANTIPARASSITARI pag. 46<br />

Capitolo IX<br />

TOSSICOLOGIA UMANA pag. 51<br />

Capitolo X<br />

TOSSICOLOGIA AMBIENTALE pag. 54<br />

Cap XI<br />

REGISTRAZIONE DI UN PRODOTTO FITOSANITARIO pag. 57<br />

GLOSSARIO pag. 58<br />

DOMANDE D’ESAME PER IL CONSEGUIMENTO DEL “PATENTINO” pag. 61<br />

5


Introduzione<br />

Scopo dell’attuale nuova normativa <strong>fitosanitari</strong>a (Decreto<br />

Legislativo 194/95 in attuazione della Direttiva CEE 91/414<br />

in materia di immissione in commercio di <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />

e Decreto del Presidente della Repubblica del 23 aprile 2001<br />

n° 290) è quello di garantire un più elevato livello di tutela<br />

della salute pubblica <strong>dei</strong> consumatori e degli utilizzatori e di<br />

salvaguardia dell’ambiente dagli effetti dell’uso <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong><br />

<strong>fitosanitari</strong>. La Direttiva comunitaria si prefigge inoltre<br />

l’obbiettivo di omologare i <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> in tutto il<br />

territorio europeo nonchè l’armonizzazione <strong>dei</strong> residui.<br />

In particolare l’emanazione del D.P.R 290/01 “Regolamento<br />

di semplificazione <strong>dei</strong> procedimenti di autorizzazione alla<br />

produzione, alla immissione in commercio e alla vendita di<br />

<strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> e relativi coadiuvanti” ha rinnovato le<br />

regole che disciplinano i procedimenti di autorizzazione alla<br />

produzione, alla immissione in commercio e alla vendita di<br />

<strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> e <strong>dei</strong> coadiuvanti.<br />

Capitolo I<br />

Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />

Tale decreto, all’art. 38 fornisce disposizioni per l’uso<br />

di <strong>prodotti</strong> naturali e particolari in agricoltura biologica,<br />

ma, con la legge 25 gennaio 2006 n. 29, è stato recepito<br />

l’art. 17 della legge comunitaria 2005 e sono stati abrogati<br />

i commi 1 e 2 dell’ articolo 38 del citato D.P.R., così che<br />

anche i <strong>prodotti</strong> “naturali” dovranno essere autorizzati dal<br />

Ministero della Salute.<br />

Con l’entrata in vigore del D.P.R. 290 è stato abrogato il<br />

DPR 3 agosto 1968 n° 1255, mentre del DL 17 marzo 1995<br />

n° 194 l’art. 5 commi da 1 a 19 e l’art. 20 commi 1, 2,<br />

3, 4 ed i commi 5 e 5 bis ma solo nelle parti riferite alla<br />

Commissione consultiva.<br />

Nel 2006 la Commissione europea ha presentato al<br />

Parlamento europeo “La strategia tematica per l’uso<br />

sostenibile <strong>dei</strong> pesticidi” (COM 2006-372). L’esito più<br />

importante che si attende dall’attuazione della presente<br />

strategia tematica è la riduzione <strong>dei</strong> rischi e degli impatti<br />

negativi globali provocati dall’impiego degli agrofarmaci a<br />

livello di salute umana e di ambiente.<br />

CHE COSA SONO I PRODOTTI FITOSANITARI<br />

Secondo il Decreto legislativo 194 del 17 marzo 1995<br />

(attuazione della direttiva CEE 91/414) vengono definiti<br />

PRODOTTI FITOSANITARI:<br />

• gli ANTIPARASSITARI<br />

• i FITOFARMACI<br />

• i PRESIDI SANITARI<br />

•<br />

•<br />

i PRESIDI delle DERRATE ALIMENTARI<br />

IMMAGAZZINATE<br />

i PESTICIDI<br />

Di recente i <strong>prodotti</strong><br />

<strong>fitosanitari</strong> sono stati definiti<br />

agrofarmaci (farmaci per<br />

l’agricoltura) termine molto<br />

più consono rispetto alla<br />

Prodotti <strong>fitosanitari</strong><br />

pessima dizione di “pesticidi” come spesso sono definiti<br />

(traduzione del termine anglosassone “pesticides”).<br />

In base all’art. 2 del D. l.gs 194/95 per <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />

si intendono le sostanze attive ed i preparati contenenti una<br />

o più sostanze attive, presentati nella forma in cui sono<br />

forniti all’utilizzatore e destinati a:<br />

1. proteggere i vegetali o i <strong>prodotti</strong> vegetali da tutti gli<br />

organismi nocivi o prevenirne gli effetti;<br />

2. favorire o regolare i processi vitali <strong>dei</strong> vegetali, con<br />

esclusione <strong>dei</strong> fertilizzanti;<br />

3. conservare i <strong>prodotti</strong> vegetali, con esclusione <strong>dei</strong><br />

conservanti disciplinati da particolari disposizioni;<br />

4. eliminare le piante indesiderate;<br />

5. eliminare parti di vegetali, frenare o evitare un loro<br />

indesiderato accrescimento<br />

7<br />

(foto A. Cotroneo)


Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />

Il campo di utilizzo <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> può essere, in<br />

base alla destinazione indicata in etichetta, sia agricolo che<br />

extra agricolo.<br />

Nella definizione di sostanza o principio attivo (quella<br />

che agisce contro l’avversità da combattere) rientrano:<br />

•<br />

•<br />

•<br />

8<br />

ogni sostanza chimica (inclusi i composti di<br />

degradazione e le impurezze) allo stato naturale o sotto<br />

forma di <strong>prodotti</strong> industriali;<br />

i microrganismi ed i virus, cioè ogni entità, cellulare<br />

o non cellulare, che include viroidi, batteri, funghi e<br />

micoplasmi;<br />

i <strong>prodotti</strong> contenenti organismi geneticamente<br />

modificati (OGM) per i quali l’emissione deliberata<br />

nell’ambiente abbia formato oggetto del provvedimento<br />

formale di assenso di cui al decreto legislativo 3 marzo<br />

1993, n. 92.<br />

Questi ultimi sono oggetto di una regolamentazione a parte<br />

trattandosi di sostanze evidentemente non assimilabili a<br />

quelle chimiche. Attualmente il contesto normativo sugli<br />

OGM è documentato dalla direttiva 2001/18 CE recepita<br />

In base al loro campo di impiego i <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> vengono distinti in:<br />

in Italia attraverso il D. lgs. 224/2003).<br />

Gli agrofarmaci devono essere impiegati esclusivamente per<br />

la difesa delle piante, seguendo gli usi riportati in etichetta.<br />

Non devono essere in nessun modo utilizzati per altri<br />

scopi, come ad esempio combattere i parassiti degli animali<br />

domestici.<br />

Il DM 17/12/1998, modificato dai decreti 21/7/2000<br />

e 24/10/2006, definisce le modalità per l’importazione<br />

parallela di agrofarmaci da Paesi Comunitari quando sia<br />

accertato che le differenze nella natura e nella percentuale<br />

di coformulanti non modificano la classificazione di<br />

pericolosità né l’efficacia agronomica del prodotto che si<br />

intende importare rispetto a quello registrato in Italia.<br />

L’agrofarmaco importato, perché possa essere posto in<br />

commercio deve essere sottoposto a rietichettatura.<br />

Anche i coformulanti sono soggetti a registrazione presso il<br />

Ministero della Salute.<br />

Per preparato (o formulato) commerciale si intende quindi<br />

• FUNGICIDI O ANTICRITTOGAMICI:<br />

combattono malattie causate da funghi (o crittogame) (es. peronospora, oidio, ticchiolatura ecc.)<br />

• INSETTICIDI:<br />

combattono gli insetti dannosi alle piante coltivate ed alle derrate alimentari immagazzinate ( es. afidi, tignole,<br />

cidia ecc.)<br />

• ACARICIDI:<br />

combattono gli acari nocivi alle piante (es. ragnetto rosso)<br />

• NEMATOCIDI:<br />

combattono i nematodi (es. nematodi galligeni, nematodi vettori di virus ecc.)<br />

• LIMACIDI:<br />

agiscono contro lumache e limacce, generalmente sotto forma di esche<br />

• RODENTICIDI:<br />

impiegati contro roditori (topi, arvicole)<br />

• DISERBANTI:<br />

controllano o eliminano le erbe infestanti<br />

• REPELLENTI:<br />

tengono lontani parassiti animali<br />

• FUMIGANTI:<br />

agiscono sotto forma di gas o vapore contro vari parassiti vegetali ed animali.<br />

• FITOREGOLATORI:<br />

agiscono sull’attività di fitormoni, riequilibrandoli (es. alleganti, diradanti ecc.).<br />

• FISIOFARMACI:<br />

agiscono contro fisiopatie (es. riscaldo, butteratura amara ecc.)


COADIUVANTI o COFORMULANTI<br />

Sono sostanze che completano il prodotto <strong>fitosanitari</strong>o:<br />

vi appartengono tutte quelle sostanze che migliorano<br />

l’azione del principio attivo, favorendone la regolare distribuzione<br />

e la persistenza.<br />

• Tensioattivi - riducono la tensione superficiale<br />

delle miscele<br />

- emulsionanti - migliorano la dispersione di un<br />

liquido in un altro<br />

- bagnanti - migliorano l’uniformità di distribuzione<br />

sugli organi trattati<br />

• Adesivanti - favoriscono il contatto tra la soluzione<br />

irrorata e la superficie vegetale, in definitiva aumentano<br />

la persistenza del prodotto <strong>fitosanitari</strong>o<br />

• Umettanti - rallentano l’evaporazione della soluzione<br />

antiparassitaria aumentando anch’essi la persistenza<br />

del prodotto <strong>fitosanitari</strong>o<br />

• Sinergizzanti - esaltano l’azione del principio attivo<br />

• Propellenti - facilitano l’uscita di <strong>prodotti</strong> in formulazione<br />

aerosol<br />

• Diluenti inerti - agevolano la distribuzione del pro-<br />

dotto soprattutto quando le dosi impiegate sono<br />

molto basse (es. bentonite, talco, caolino, silicati<br />

sintetici ecc.) e non interferiscono con il principio<br />

attivo<br />

FUMIGAZIONE<br />

Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />

il prodotto, così come si acquista, composto da sostanza<br />

attiva, coadiuvanti e coformulanti.<br />

Talvolta il formulato può contenere impurezze, ossia<br />

sostanze estranee formatesi durante il processo produttivo.<br />

Sono generalmente in quantità irrilevanti.<br />

Le formulazioni possono avere diversa reazione in base<br />

alle sostanze in esse contenute. La reazione di una sostanza<br />

può essere alcalina (o basica), acida o neutra. E’ importante<br />

conoscere la reazione (o pH) di un composto per valutare la<br />

sua miscibilità con altre sostanze.<br />

In questo senso è necessario sapere che :<br />

- un prodotto alcalino reagisce con gli acidi;<br />

- un prodotto acido reagisce con le basi;<br />

- un prodotto neutro è intermedio tra i precedenti e non ha<br />

caratteristiche né acide né basiche. Sull’etichetta è riportata<br />

l’avvertenza sulla loro miscibilità.<br />

E’ utilizzata prevalentemente per disinfettare o disinfestare i terreni o le derrate alimentari nei magazzini. Nel caso<br />

del terreno la pratica consiste nell’introdurre in esso piccole quantità di <strong>prodotti</strong> chimici allo stato liquido o granulare<br />

che, gassificando in breve tempo, raggiungono concentrazioni tali da ridurre efficacemente le popolazioni <strong>dei</strong> parassiti<br />

contro i quali la fumigazione è diretta. I fumiganti comprendono solitamente <strong>prodotti</strong> molto tossici, la distribuzione <strong>dei</strong><br />

quali va effettuata con criteri appropriati. Per alcuni di essi è necessario rivolgersi a ditte specializzate ed appositamente<br />

autorizzate.<br />

Per la disinfestazione del terreno era molto utilizzato il bromuro di metile, un gas particolarmente dannoso alla salute,<br />

sottoposto alla disciplina <strong>dei</strong> gas tossici.<br />

Dal 1992 il bromuro di metile è inserito nel protocollo di Montreal tra le sostanze da eliminare poiché caratterizzato da<br />

un effetto lesivo della fascia dell’ozono stratosferico. Attualmente il suo impiego in agricoltura come geodisinfestante<br />

è limitato agli “usi critici” ai sensi del Regolamento CE 2037/2000 in terreni che ospitano determinate colture nelle<br />

quantità annue assegnate per ogni singolo Paese comunitario. Le applicazioni del bromuro di metile in agricoltura rientrano<br />

negli usi critici (usi in deroga), per le quali va dimostrato che non sono disponibili valide alternative dal punto<br />

di vista tecnico e/o economico. Ogni anno a ciascun Paese comunitario si assegna, su richiesta dello stesso, una certa<br />

quantità di tale prodotto da utilizzare per gli usi critici. Ad es. le categorie di usi critici ammesse in Italia per il 2007<br />

riguardavano i pomodori e peperoni (coltura protetta), stoloni di fragole, fiori recisi, mulini. Nel 2008 l’Italia ha rinunciato<br />

alle quote per usi critici.<br />

9


Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />

10<br />

TIPI DI FORMULAZIONE DEI PRODOTTI FITOSANITARI<br />

Polveri secche (DP, DS) si tratta di polveri da distribuire tal quali; hanno alta capacità di copertura e di adesività.<br />

La loro ridottissima dimensione le rende particolarmente sensibili agli agenti<br />

atmosferici. Necessitano di attrezzature specifiche per la loro distribuzione.<br />

Granuli (GR) vengono usati prevalentemente per trattamenti al terreno (geodisinfestanti); il rilascio<br />

della sostanza attiva avviene lentamente quando il granulo entra in contatto<br />

con l’acqua presente nel terreno.<br />

Polveri bagnabili - (PB, WP) non sono solubili in acqua e danno origine a sospensioni che tendono poi<br />

a depositarsi sul fondo; sono spesso addizionate a tensioattivi.<br />

Polveri solubili - (PS, WS) vanno diluite in acqua e danno origine ad una sospensione stabile.<br />

Concentrati emulsionabili -<br />

(EC)<br />

formulazioni liquide solubilizzate in un solvente organico; diluite in acqua danno<br />

origine ad emulsioni.<br />

Emulsioni in acqua - (EW) come le formulazioni EC ma meno pericolose per l’operatore perché contengono<br />

meno sostanze volatili.<br />

Sospensioni concentrate - (SC)<br />

Pasta fluida - (FL)<br />

Flowable - (FLOW)<br />

Granuli disperdibili - (WG)<br />

Granuli solubili - (SG)<br />

sono costituite da particelle ultramicronizzate mantenute stabilmente in sospensione;<br />

vengono versate direttamente nel serbatoio dell’irroratrice; sono molto<br />

pratiche e più sicure per l’operatore.<br />

la sostanza attiva è omogeneamente distribuita all’interno del granulo. Sono più<br />

sicuri rispetto alle polveri per il minore rischio di inalazione durante la manipolazione<br />

prima del trattamento.<br />

Microincapsulati - (CS) la sostanza attiva è emulsionata finemente in acqua e racchiusa da un sottile film<br />

polimerico biodegradabile formando capsule di dimensioni microscopiche. La sostanza<br />

attiva viene liberata molto gradualmente di mano in mano che evapora la<br />

parete della capsula, risulta pertanto molto persistente.<br />

Aerosol – (AE) sono costituiti da particelle microscopiche sospese in gas; sono principalmente<br />

registrati come presidi medico-chirurgici ed utilizzati nel settore della disinfestazione<br />

civile.<br />

Sacchetti idrosolubili sacchetti il cui esterno è costituito da un sottile velo di plastica resistente che si<br />

dissolve a contatto con l’acqua. La singola confezione contiene la sostanza attiva<br />

predosata ed è direttamente introducibile nella macchina irroratrice. Il sacchetto<br />

idrosolubile non deve essere manipolato con mani o guanti bagnati; è molto sicuro<br />

per l’operatore ed ha inoltre il vantaggio di uno smaltimento rapido, senza<br />

particolari accorgimenti.


I <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> sono stati suddivisi in classi di tossicità<br />

in base all’impatto che questi possono avere nei confronti<br />

sia dell’uomo sia dell’ambiente.<br />

Fino a pochi anni fa questa classificazione era basata<br />

principalmente sulla valutazione della tossicità acuta della<br />

sola sostanza attiva nei confronti dell’uomo e suddivideva i<br />

<strong>prodotti</strong> in quattro classi tossicologiche (I, II, III e IV).<br />

La normativa attuale, recepimento di direttive Comunitarie,<br />

valuta il problema con un’ottica molto più ampia, prendendo<br />

in esame anche la tossicità cronica, l’impatto sull’ambiente<br />

(aria e suolo), la persistenza, la quantità <strong>dei</strong> residui, l’azione<br />

sulla fauna utile e sugli animali non bersaglio; considera, oltre<br />

alla sostanza attiva, anche gli eventuali <strong>prodotti</strong> coadiuvanti<br />

e coformulanti che possono concorrere ad aumentare il<br />

rischio di tossicità nonché il tipo di formulazione con cui il<br />

prodotto <strong>fitosanitari</strong>o è messo in commercio.<br />

Per questo motivo <strong>prodotti</strong> commerciali contenenti la<br />

stessa sostanza attiva possono essere classificati in modo<br />

differente, tenendo appunto conto <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> coadiuvanti,<br />

della concentrazione e della formulazione del principio<br />

attivo.<br />

I parametri principali di classificazione restano comunque<br />

la “dose letale 50” (DL50) e la “concentrazione letale<br />

50”(CL50), che esprimono la tossicità acuta del prodotto.<br />

Attualmente sulle etichette <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> in commercio<br />

compaiono, in sostituzione della classe tossicologica, il<br />

simbolo e le indicazioni di pericolosità del preparato, la<br />

frase o le frasi tipo relative ai rischi specifici e l’indicazione<br />

<strong>dei</strong> consigli di prudenza.<br />

Capitolo II<br />

CLASSIFICAZIONE TOSSICOLOGICA<br />

DEI PRODOTTI FITOSANITARI<br />

Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />

Con il D. lgs. 14/3/2003 n. 65 di attuazione delle direttive<br />

1999/45/CE e 2001/60/CE (preparati pericolosi), gli<br />

agrofarmaci sono stati sottoposti ad una riclassificazione<br />

che, in generale, ha collocato il prodotto in una classe<br />

tossicologica più pericolosa, nel contempo sono state anche<br />

riviste le frasi di rischio indicate dalla lettera R seguita da un<br />

numero da 1 a 65 (V.elenco).<br />

Dal 1° ottobre 2005 tutte le confezioni hanno dovuto<br />

riportare etichette conformi alla nuova classificazione.<br />

Il Decreto lgs. n. 65 prescrive inoltre che il responsabile<br />

dell’immissione sul mercato di un preparato pericoloso,<br />

fornisca gratuitamente al destinatario del preparato stesso<br />

una scheda informativa in materia di sicurezza (Scheda di<br />

sicurezza). Ulteriori disposizioni correttive ed integrative<br />

di tale decreto sono state emanate con il D. lgs n. 260 del<br />

28/7/2004.<br />

I <strong>prodotti</strong> “Molto Tossici” e “Tossici” possono causare<br />

intossicazioni mortali, i <strong>prodotti</strong> “Nocivi” intossicazioni<br />

gravi, i <strong>prodotti</strong> “Irritanti” allergie ed irritazioni mentre<br />

i <strong>prodotti</strong> non classificati, contraddistinti dalla scritta<br />

“Manipolare con prudenza”, possono causare intossicazioni<br />

trascurabili. Tutti i <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> sono comunque<br />

potenzialmente pericolosi, trattandosi sempre di sostanze<br />

in grado di interferire con la salute umana ed animale e con<br />

l’ambiente. (Tab. 1)<br />

La DL50 indica quella dose di principio attivo sufficiente ad uccidere il 50% degli animali da laboratorio che sono<br />

stati sottoposti a prova di intossicazione orale o dermale da parte del principio attivo stesso, riportata all’uomo tramite<br />

idonei fattori di trasformazione. La DL50 viene espressa in milligrammi di principio attivo per ogni chilogrammo di<br />

peso corporeo (mg/kg). Minore è il valore della DL50, maggiore sarà la tossicità del prodotto.<br />

La CL50 esprime la concentrazione del tossico che causa la morte del 50% degli animali di laboratorio esposti ad<br />

inalazione della sostanza stessa per un tempo determinato, riportata all’uomo tramite idonei parametri. Viene espressa<br />

in parti per milione (ppm = mg/kg) nel caso di solidi o liquidi ed in milligrammi per metro cubo (mg/mc) nel caso di<br />

vapori o aerosol. I valori di CL50 sono applicati agli antiparassitari gassosi, a quelli immessi in commercio sotto forma<br />

di gas liquido, ai <strong>prodotti</strong> fumiganti e agli aerosol nonché agli antiparassitari in polvere il cui diametro delle particelle<br />

non superi i 50 micron { micron (µ) = millesimo di millimetro}.<br />

11


Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />

12<br />

R1 Esplosivo allo stato secco.<br />

R2 Rischio di esplosione per urto, sfregamento,<br />

fuoco o altre sorgenti d’ignizione.<br />

R3 Elevato rischio di esplosione per urto, sfregamento,<br />

fuoco o altre sorgenti d’ignizione.<br />

R4 Forma composti metallici esplosivi molto<br />

sensibili.<br />

R5 Pericolo di esplosione per riscaldamento.<br />

R6 Esplosivo a contatto o senza contatto con<br />

l’aria.<br />

R7 Può provocare un incendio.<br />

R8 Può provocare l’accensione di materie<br />

combustibili.<br />

R9 Esplosivo in miscela con materie combustibili.<br />

R10 Infiammabile.<br />

R11 Facilmente infiammabile.<br />

R12 Estremamente infiammabile.<br />

R14 Reagisce violentemente con l’acqua.<br />

R14/15 Reagisce violentemente con l’acqua liberando<br />

gas estremamente infiammabili.<br />

R15 A Contatto con l’acqua libera gas estremamente<br />

infiammabili.<br />

R15/29 A Contatto con acqua libera gas tossici ed<br />

estremamente infiammabili.<br />

R16 Pericolo di esplosione se mescolato con sostanze<br />

comburenti.<br />

R17 Spontaneamente infiammabile all’aria.<br />

R18 Durante l’uso può formare con aria miscele<br />

esplosive/infiammabili.<br />

R19 Può formare perossidi esplosivi.<br />

R20 Nocivo per inalazione.<br />

R20/21 Nocivo per inalazione e contatto con la<br />

pelle.<br />

R20/21/22 Nocivo per inalazione, contatto con la pelle<br />

e per ingestione.<br />

R20/22 Nocivo per inalazione e ingestione.<br />

R21 Nocivo a contatto con la pelle.<br />

R21/22 Nocivo a contatto con la pelle e per ingestione.<br />

R22 Nocivo per ingestione.<br />

R23 Tossico per inalazione.<br />

ELENCO DELLE FRASI DI RISCHIO - FRASI R<br />

R23/24 Tossico per inalazione e contatto con la pelle.<br />

R23/24/25 Tossico per inalazione, contatto con la pelle<br />

e per ingestione.<br />

R23/25 Tossico per inalazione e ingestione.<br />

R24 Tossico a contatto con la pelle.<br />

R24/25 Tossico a contatto con la pelle e per ingestione.<br />

R25 Tossico per ingestione.<br />

R26 Molto tossico per inalazione.<br />

R26/27 Molto tossico per inalazione e contatto con<br />

la pelle.<br />

R26/27/28 Molto tossico per inalazione, contatto con<br />

la pelle e per ingestione.<br />

R26/28 Molto tossico per inalazione e per ingestione.<br />

R27 Molto tossico a contatto con la pelle.<br />

R27/28 Molto tossico a contatto con la pelle e per<br />

ingestione.<br />

R28 Molto tossico per ingestione.<br />

R29 A Contatto con l’acqua libera gas tossici.<br />

R30 Può divenire facilmente infiammabile durante<br />

l’uso.<br />

R31 A Contatto con acidi libera gas tossico.<br />

R32 A Contatto con acidi libera gas molto tossico.<br />

R33 Pericolo di effetti cumulativi.<br />

R34 Provoca ustioni.<br />

R35 Provoca gravi ustioni.<br />

R36 Irritante per gli occhi.<br />

R36/37 Irritante per gli occhi e le vie respiratorie.<br />

R36/37/38 Irritante per gli occhi, le vie respiratorie e<br />

la pelle.<br />

R36/38 Irritante per gli occhi e la pelle.<br />

R37 Irritante per le vie respiratorie.<br />

R37/38 Irritante per le vie respiratorie e la pelle.<br />

R38 Irritante per la pelle.<br />

R39 Pericolo di effetti irreversibili molto gravi.<br />

R39/23 Tossico: pericolo di effetti irreversibili molto<br />

gravi per inalazione.<br />

R39/23/24 Tossico: pericolo di effetti irreversibili molto<br />

gravi per inalazione e a contatto con la pelle.<br />

R39/23/24/25 Tossico: pericolo di effetti irreversibili molto<br />

gravi per inalazione, a contatto con la<br />

pelle e per ingestione.


R39/23/25 Tossico: pericolo di effetti irreversibili molto<br />

gravi per inalazione e ingestione.<br />

R39/24 Tossico: pericolo di effetti irreversibili molto<br />

gravi a contatto con la pelle.<br />

R39/24/25 Tossico: pericolo di effetti irreversibili molto<br />

gravi a contatto con la pelle e per ingestione.<br />

R39/25 Tossico: pericolo di effetti irreversibili molto<br />

gravi per ingestione.<br />

R39/26 Molto tossico: pericolo di effetti irreversibili<br />

molto gravi per inalazione.<br />

R39/26/27 Molto tossico: pericolo di effetti irreversibili<br />

molto gravi per inalazione e a contatto<br />

con la pelle.<br />

R39/26/27/28 Molto tossico: pericolo di effetti irreversibili<br />

molto gravi per inalazione, a contatto<br />

con la pelle e per ingestione.<br />

R39/26/28 Molto tossico: pericolo di effetti irreversibili<br />

molto gravi per inalazione e ingestione.<br />

R39/27 Molto tossico: pericolo di effetti irreversibili<br />

molto gravi a contatto con la pelle.<br />

R39/27/28 Molto tossico: pericolo di effetti irreversibili<br />

molto gravi a contatto con la pelle e per<br />

ingestione.<br />

R39/28 Molto tossico: pericolo di effetti irreversibili<br />

molto gravi per ingestione.<br />

R40 Possibilità di effetti cancerogeni - prove insufficienti.<br />

R41 Rischio di gravi lesioni oculari.<br />

R42 Può provocare sensibilizzazione per inalazione.<br />

R42/43 Può provocare sensibilizzazione per inalazione<br />

e contatto con la pelle.<br />

R43 Può provocare sensibilizzazione per contatto<br />

con la pelle.<br />

R44 Rischio di esplosione per riscaldamento in<br />

ambiente confinato.<br />

R45 Può provocare il cancro.<br />

R46 Può provocare alterazioni genetiche ereditarie.<br />

R48 Pericolo di gravi danni per la salute in caso<br />

di esposizione prolungata.<br />

R48/20 Nocivo: pericolo di gravi danni per la salute<br />

in caso di esposizione prolungata per<br />

inalazione.<br />

R48/20/21 Nocivo: pericolo di gravi danni alla salute<br />

in caso di esposizione prolungata per inalazione<br />

e a contatto con la pelle.<br />

R48/20/21/22 Nocivo: pericolo di gravi danni alla salute in<br />

caso di esposizione prolungata per inalazione,<br />

a contatto con la pelle e per ingestione.<br />

Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />

R48/20/22 Nocivo: pericolo di gravi danni alla salute<br />

in caso di esposizione prolungata per inalazione<br />

e ingestione.<br />

R48/21 Nocivo: pericolo di gravi danni alla salute<br />

in caso di esposizione prolungata a contatto<br />

con la pelle.<br />

R48/21/22 Nocivo: pericolo di gravi danni alla salute<br />

in caso di esposizione prolungata a contatto<br />

con la pelle e per ingestione.<br />

R48/22 Nocivo: pericolo di gravi danni alla salute in<br />

caso di esposizione prolungata per ingestione.<br />

R48/23 Tossico: pericolo di gravi danni alla salute<br />

in caso di esposizione prolungata per inalazione.<br />

R48/23/24 Tossico: pericolo di gravi danni alla salute<br />

in caso di esposizione prolungata per inalazione<br />

e a contatto con la pelle.<br />

R48/23/24/25 Tossico: pericolo di gravi danni alla salute in<br />

caso di esposizione prolungata per inalazione,<br />

a contatto con la pelle e per ingestione.<br />

R48/23/25 Tossico: pericolo di gravi danni alla salute<br />

in caso di esposizione prolungata per inalazione<br />

ed ingestione.<br />

R48/24 Tossico: pericolo di gravi danni alla salute<br />

in caso di esposizione prolungata a contatto<br />

con la pelle.<br />

R48/24/25 Tossico: pericolo di danni gravi alla salute<br />

in caso di esposizione prolungata a contatto<br />

con la pelle e per ingestione.<br />

R48/25 Tossico: pericolo di gravi danni alla salute in<br />

caso di esposizione prolungata per ingestione.<br />

R49 Può provocare il cancro per inalazione.<br />

R50 Altamente tossico per gli organismi acquatici.<br />

R50/53 Altamente tossico per gli organismi acquatici,<br />

può provocare a lungo termine effetti<br />

negativi per l’ambiente acquatico.<br />

R51 Tossico per gli organismi acquatici.<br />

R51/53 Tossico per gli organismi acquatici, può<br />

provocare a lungo termine effetti negativi<br />

per l’ambiente acquatico.<br />

R52 Nocivo per gli organismi acquatici.<br />

R52/53 Nocivo per gli organismi acquatici, può<br />

provocare a lungo termine effetti negativi<br />

per l’ambiente acquatico.<br />

R53 Può provocare a lungo termine effetti negativi<br />

per l’ambiente acquatico.<br />

R54 Tossico per la flora.<br />

R55 Tossico per la fauna.<br />

13


Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />

14<br />

R56 Tossico per gli organismi del terreno.<br />

R57 Tossico per le api.<br />

R58 Può provocare a lungo termine effetti negativi<br />

per l’ambiente.<br />

R59 Pericoloso per lo strato di ozono.<br />

R60 Può ridurre la fertilità.<br />

R61 Può danneggiare i bambini non ancora nati.<br />

R62 Possibile rischio di ridotta fertilità.<br />

R63 Possibile rischio di danni ai bambini non<br />

ancora nati.<br />

R64 Possibile rischio per i bambini allattati al seno.<br />

R65 Nocivo: può causare danni ai polmoni in<br />

caso di ingestione.<br />

R66 L’esposizione ripetuta può provocare secchezza<br />

e screpolature della pelle.<br />

R67 L’inalazione <strong>dei</strong> vapori può provocare sonnolenza<br />

e vertigini.<br />

S1 Conservare sotto chiave.<br />

S1/2 Conservare sotto chiave e fuori della portata<br />

<strong>dei</strong> bambini.<br />

S2 Conservare fuori della portata <strong>dei</strong> bambini.<br />

S3 Conservare in luogo fresco.<br />

S3/14 Conservare in luogo fresco lontano da ... (materiali<br />

incompatibili da precisare da parte del<br />

fabbricante).<br />

S3/7 Tenere il recipiente ben chiuso in luogo fresco.<br />

S3/9/14 Conservare in luogo fresco e ben ventilato<br />

lontano da ... (materiali incompatibili da precisare<br />

da parte del fabbricante).<br />

S3/9/14/49 Conservare soltanto nel contenitore originale<br />

in luogo fresco e ben ventilato lontano da ...<br />

(materiali incompatibili da precisare da parte<br />

del fabbricante).<br />

S3/9/49 Conservare soltanto nel contenitore originale<br />

in luogo fresco e ben ventilato.<br />

S4 Conservare lontano da locali di abitazione.<br />

S5 Conservare sotto ... (liquido appropriato da indicarsi<br />

da parte del fabbricante).<br />

S6 Conservare sotto ... (gas inerte da indicarsi da<br />

parte del fabbricante).<br />

S7 Conservare il recipiente ben chiuso.<br />

CONSIGLI DI PRUDENZA - FRASI S<br />

R68 Possibilità di effetti irreversibili.<br />

R68/20 Nocivo: possibilità di effetti irreversibili<br />

per inalazione.<br />

R68/20/21 Nocivo: possibilità di effetti irreversibili per<br />

inalazione e a contatto con la pelle.<br />

R68/20/21/22 Nocivo: possibilità di effetti irreversibili<br />

per inalazione, a contatto con la pelle e per<br />

ingestione.<br />

R68/20/22 Nocivo: possibilità di effetti irreversibili<br />

per inalazione e ingestione.<br />

R68/21 Nocivo: possibilità di effetti irreversibili a<br />

contatto con la pelle.<br />

R68/21/22 Nocivo: possibilità di effetti irreversibili a<br />

contatto con la pelle e per ingestione.<br />

R68/22 Nocivo: possibilità di effetti irreversibili<br />

per ingestione.<br />

S7/8 Conservare il recipiente ben chiuso e al riparo<br />

dall'umidità.<br />

S7/9 Tenere il recipiente ben chiuso e in luogo ben<br />

ventilato.<br />

S8 Conservare al riparo dall'umidità.<br />

S9 Conservare il recipiente in luogo ben ventilato.<br />

S12 Non chiudere ermeticamente il recipiente.<br />

S13 Conservare lontano da alimenti o mangimi e<br />

da bevande.<br />

S14 Conservare lontano da ... (sostanze incompatibili<br />

da precisare da parte del produttore).<br />

S15 Conservare lontano dal calore.<br />

S16 Conservare lontano da fiamme e scintille -<br />

Non fumare.<br />

S17 Tenere lontano da sostanze combustibili.<br />

S18 Manipolare ed aprire il recipiente con cautela.<br />

S20 Non mangiare nè bere durante l'impiego.<br />

S20/21 Non mangiare, nè bere, nè fumare durante<br />

l'impiego.<br />

S21 Non fumare durante l'impiego.<br />

S22 Non respirare le polveri.<br />

S23 Non respirare i gas/fumi/vapori/aerosoli<br />

(termine(i) appropriato(i) da precisare da parte<br />

del produttore).


S24 Evitare il contatto con la pelle.<br />

S24/25 Evitare il contatto con gli occhi e con la pelle.<br />

S25 Evitare il contatto con gli occhi.<br />

S26 In caso di contatto con gli occhi, lavare immediatamente<br />

e abbondantemente con acqua<br />

e consultare un medico.<br />

S27 Togliersi di dosso immediatamente gli indumenti<br />

contaminati.<br />

S27/28 In caso di contatto con la pelle, togliersi di dosso<br />

immediatamente gli indumenti contaminati<br />

e lavarsi immediatamente e abbondantemente<br />

con ... (<strong>prodotti</strong> idonei da indicarsi da parte del<br />

fabbricante).<br />

S28 In caso di contatto con la pelle lavarsi immediatamente<br />

ed abbondantemente con ... (<strong>prodotti</strong><br />

idonei da indicarsi da parte del fabbricante).<br />

S29 Non gettare i residui nelle fognature.<br />

S29/35 Non gettare i residui nelle fognature; non disfarsi<br />

del prodotto e del recipiente se non con<br />

le dovute precauzioni.<br />

S29/56 Non gettare i residui nelle fognature; smaltire<br />

questo materiale e i relativi contenitori in un<br />

punto di raccolta di rifiuti pericolosi o speciali.<br />

S30 Non versare acqua sul prodotto.<br />

S33 Evitare l'accumulo di cariche elettrostatiche.<br />

S35 Non disfarsi del prodotto e del recipiente se<br />

non con le dovute precauzioni.<br />

S36 Usare indumenti protettivi adatti.<br />

S36/37 Usare indumenti protettivi e guanti adatti.<br />

S36/37/39 Usare indumenti protettivi e guanti adatti e<br />

proteggersi gli occhi/la faccia.<br />

S36/39 Usare indumenti protettivi adatti e proteggersi<br />

gli occhi/la faccia.<br />

S37 Usare guanti adatti.<br />

S37/39 Usare guanti adatti e proteggersi gli occhi/la faccia.<br />

S38 In caso di ventilazione insufficiente, usare un<br />

apparecchio respiratorio adatto.<br />

S39 Proteggersi gli occhi/la faccia.<br />

S40 Per pulire il pavimento e gli oggetti contaminati<br />

da questo prodotto, usare ... (da precisare da<br />

parte del produttore).<br />

S41 In caso di incendio e/o esplosione non respirare<br />

i fumi.<br />

S42 Durante le fumigazioni/polimerizzazioni usare<br />

un apparecchio respiratorio adatto (termine(i)<br />

appropriato(i) da precisare da parte del produttore).<br />

Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />

S43 In caso di incendio usare ... (mezzi estinguenti<br />

idonei da indicarsi da parte del fabbricante. Se<br />

l'acqua aumenta il rischio precisare "Non usare<br />

acqua").<br />

S45 In caso di incidente o di malessere consultare<br />

immediatamente il medico (se possibile, mostrargli<br />

l'etichetta).<br />

S46 In caso d'ingestione consultare immediatamente<br />

il medico e mostrargli il contenitore o<br />

l'etichetta.<br />

S47 Conservare a temperatura non superiore a ...°C<br />

(da precisare da parte del fabbricante).<br />

S47/49 Conservare soltanto nel contenitore originale a<br />

temperatura non superiore a ...°C (da precisare<br />

da parte del fabbricante).<br />

S48 Mantenere umido con ... (mezzo appropriato<br />

da precisare da parte del fabbricante).<br />

S49 Conservare soltanto nel recipiente originale.<br />

S50 Non mescolare con ... (da specificare da parte<br />

del fabbricante).<br />

S51 Usare soltanto in luogo ben ventilato.<br />

S52 Non utilizzare su grandi superfici in locali abitati.<br />

S53 Evitare l'esposizione - procurarsi speciali istruzioni<br />

prima dell'us o.<br />

S56 Smaltire questo materiale e i relativi contenitori<br />

in un punto di raccolta di rifiuti pericolosi<br />

o speciali.<br />

S57 Usare contenitori adeguati per evitare l'inquinamento<br />

ambientale.<br />

S59 Richiedere informazioni al produttore/fornitore<br />

per il recupero/riciclaggio.<br />

S60 Questo materiale e il suo contenitore devono<br />

essere smaltiti come rifiuti pericolosi.<br />

S61 Non disperdere nell'ambiente. Riferirsi alle<br />

istruzioni speciali/schede informative in materia<br />

di sicurezza.<br />

S62 In caso di ingestione non provocare il vomito:<br />

consultare immediatamente il medico e mostrargli<br />

il contenitori o l'etichetta.<br />

S63 In caso di incidente per inalazione, allontanare<br />

l'infortunato dalla zona contaminata e mantenerlo<br />

a riposo.<br />

S64 In caso di ingestione, sciacquare la bocca con<br />

acqua (solamente se l'infortunato è cosciente).<br />

15


Esempio scheda di sicurezza<br />

Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />

1. IDENTIFICAZIONE DELLA SOSTANZA I PREPARATO E SOCIETA’<br />

Dettagli sul Fomitore: PIAZZA PULITA. <strong>Regione</strong> Pocapaglia (CN)<br />

Informazioni fornite da: PIAZZA PULITA<br />

Recapito telefonico emergenze: Tel 0122.2596387<br />

Dipartimento responsabile (E-mail):<br />

(Indirizzo di posta elettronica al quale inviare esclusivamente richieste relative ai<br />

contenuti tecnici della scheda di sicurezza)<br />

2. IDENTIFICAZIONE DEI RISCHI<br />

Osservazioni generali: Attenzione! Contiene una sostanza che non è stata ancora<br />

completamente testata.<br />

Applicare misure di prudenza per minimizzare l’esposizione professionale.<br />

Frasi di Rischio:<br />

3. COMPOSIZIONE / INFORMAZIONE SUL CONTENUTO<br />

Caratteristiche Chimiche<br />

Famiglia Chimica:<br />

Principi Attivi: LORIL 200g/L<br />

Formulazione: concentrazione fluidificabile<br />

4. MISURE DI PRIMO SOCCORSO<br />

Osservazioni generali: Rimuovere l’infortunato dalla zona di pericolo. Togliere gli<br />

indumenti contaminati.<br />

In caso di contatto con la pelle: Iavare subito la pelle con abbondante acqua e sapone.<br />

Consultare eventualmente il medico.<br />

In caso di contatto con gli occhi: lavare immediatamente con molta acqua. Consultare<br />

eventualmente il medico.<br />

In caso di inalazione: portare l’infortunato all’aria fresca. Chiamare immediatamente il<br />

medico.<br />

In caso di ingestione: consultare immediatamente il medico.<br />

Informazioni per il medico: decontaminazione, trattamento sintomatologico.<br />

5. MISURE ANTINCENDIO<br />

Osservazioni generali: Avvisare i vigili <strong>dei</strong> fuoco. Combattere il fuoco al suo insorgere,<br />

finché è possibile farlo senza pericolo.<br />

Estinguenti adatti: acqua, schiuma, polvere, anidra carbonica, sabbia.<br />

In caso di incendio usare respiratori autonomi ed indossare indumenti ignifughi.<br />

In zona ben arieggiata: maschera facciale integrata con filtro combinato, p.es.<br />

ABEK·P2 (non protegge da monossido di carbomìnio!<br />

In ambienti chiusi: respiratore autonomo (protezione delle vie respiratorie indipendente<br />

dall’atmosfera dell’ambiente}.Impedire che l’acqua di estinzione scorra via.<br />

6. MISURE IN CASO DI DISPERSIONE ACCIDENTALE<br />

Osservazioni generali: Precauzioni personali: Indossare appropriati indumenti protettivi<br />

e protezione per occhi e faccia (vedi cap. 8).<br />

Precauzioni per l’ambiente: creare una barriera con materiale assorbente o materiali<br />

tipo sabbia ed argilla. Non lasciare che le acque di lavaggio raggiungano fogne o corsi<br />

d’acqua superficiali. Avvisare le autorità qualora il prodotto sia finito in corsi d’acqua o<br />

nei sistemi di drenaggio.<br />

Metodi di pulizia: assorbire con materiale assorbente. Lavare con acqua e detergenti e<br />

raccogliere tutti i materiali entrati in contatto con il prodotto in appositi contenitori. Nel<br />

caso di <strong>prodotti</strong> liquidi infiammabili evitare la formazione di scintille od inneschi.<br />

7. MANIPOLAZIONE E STOCCAGGIO<br />

Osservazioni generali: Nota: questo materiale è per impiego di natura sperimentale e<br />

le informazioni disponibili al presente, relative ai pericoli potenziali per la salute, sono<br />

limitate. Si rende necessario applicare misure igieniche di prudenza per minimizzare<br />

l’esposizione professionale. Procedure per la manipolazione:aprire le confezioni<br />

all’aperto o sotto cappa aspirante. Indossare gli indumenti protettivi sotto specificati.<br />

Trasportare in contenitori ermetici idonei. Non consumare o stoccare cibi sul posto di<br />

lavoro. Lavare mani e pelle esposta prima di mangiare o bere e dopo il lavoro.<br />

Procedure per lo stoccaggio: il prodotto deve essere immagazzinato in osservanza<br />

delle norme locali. Stoccare negli imballi originali in ambiente fresco asciutto e ben<br />

ventilato. Non stoccare in vicinanza .di alimenti, bevande, alimenti per animali, <strong>prodotti</strong><br />

farmeceutici cosmetici e fertilizzanti. Tenere fuori dalla portata <strong>dei</strong> bambini. A garanzia<br />

della qualità immagazzinare in luogo asciutto a temperature non inferiori a 5°C. Tenere<br />

lontano da fiamme o scintille.<br />

16<br />

PIAZZA PULITA<br />

SCHEDA DI SICUREZZA in accordo con il regolamento (UE) No. 1907/2006<br />

Nome commerciale: LORYBELL<br />

Codice prodotto: FH259478 596 & CVB1120 478 ML Categoria / Gruppo: Fungicidi - Data di emissione: 03.07.2006<br />

8. CONTROLLI IN CASO DI ESPOSIZIONE l PROTEZIONE INDIVIDUALE<br />

Dispositivi di Protezione Individuale<br />

Osservazioni generali: Protezione degli occhi: utilizzare occhiali protettivi.<br />

Protezione della pelle: indossare guanti protettivi. Lavare accuratamente le mani e la<br />

pelle contaminate dopo la manipolazione. Cambiare gli indumenti contaminati.<br />

Protezione delle vie respiratorie: evitare di respirare i vapori. Adottare respiratore<br />

idoneo, p. es. 3M mod. 7002 con filtri per gas/vapori organici 6051 (classe A1) e filtri<br />

antipolvere 5911 (classe P1) quando l’esposizione in aria sia eccessiva. Attenersi alle<br />

limitazioni di uso del respiratore specificate dal produttore.<br />

Precauzioni ambientali: non disperdere nell’ambiente i contenitori che hanno<br />

contenuto il prodotto e eventuali rimanenze del prodotto diluito.<br />

9. PROPRIETA’ FISICO-CHIMICHE<br />

Dati relativi all’aspetto e alla sicurezza<br />

Stato fisico: liquido<br />

Altre caratteristiche in fase di determinazione<br />

10. STABILITA’ E REATTIVITA’<br />

Osservazioni generali: in fase di determinazione. Stabile a condizioni ambiente normale.<br />

In caso di combustione possono generarsi fumi pericolosi.<br />

11. INFORMAZIONI TOSSICOLOGICHE<br />

Osservazioni generali:<br />

Tossicità acuta riferita alla s.a. LORIL<br />

LD50 orale, ratto: > 2000 mg/kg (Pinco)<br />

LD50 cutanea, ratto: > 2000 mg/kg (Pinco)<br />

Irritazione della pelle/coniglio: non irritante (Pinco)<br />

Irritazione delle mucose/coniglio: non irritante (Pinco)<br />

12. INFORMAZIONI ECOLOGICHE<br />

Dati sulla Persistenza e Degradabilità<br />

Osservazioni generali:<br />

Tossicità sui pesci riferita alla s.a. LORIL<br />

LC50: 0.036 mg/L (96 h); Oncorhyncus mykiss (Pinco)<br />

Tossicità su dafnie riferita alla s.a. LORIL<br />

ECSO: 0.01 mg/L (48 h); Daphnia magna (Pinco)<br />

Tossicità per le alghe riferita alla s.a. LORIL<br />

Velocità di crescita: ICSO: 4.01 mg/L (72 h);<br />

Scenedesmus subspicatus (Pinco)<br />

Altre caratteristiche in fase di determinazione<br />

13. CONSIDERAZIONE RELATIVE ALLO SMALTIMENTO<br />

Osservazioni generali: Smaltimento del Prodotto: secondo le norme locali,<br />

l’incenerimento del prodotto non utilizzato deve avvenire in impianti autorizzati.<br />

Smaltimento della Confezione: i contenitori non possono essere riciclati, ma vanno<br />

lavati con acqua e forati per evitarne il reimpiego. l contenitori devono essere inceneriti<br />

in impianti autorizzati, come il prodotto non utilizzato.<br />

14. lNFORMAZIONI SUL TRASPORTO<br />

Osservazioni generali: TRID/ ADR: classe 6.1 II, Nr. 2902: agrofarmaco liquido<br />

tossicon n.a.s.<br />

Considerazioni sulle piccole quantità secondo ADR.<br />

15. INFORMAZIONI SULLA REGOLAMENTAZIONE<br />

Etichettatura: Composti Organici.<br />

Attenzione! Contiene una sostanza che non è stata ancora completamente testata<br />

Simboli di rischio:<br />

Frasi di rischio: R52 – R53 – R22 (nocivo per ingestione)<br />

Consigli di prudenza: S28. In caso di contatto con la pelle lavarsi immediatamente ed<br />

abbondantemente con .... (<strong>prodotti</strong> idonei da indicarsi da parte del fabbricante). S36<br />

Usare indumenti protettivi adatti. S37 Usare guanti adatti, S45 In caso di incidente o di<br />

malessere consultare immediatamente il medico (se possibile, mostrargli l’etichetta)<br />

Altre osservazioni:<br />

16. ALTRE INFORMAZIONI<br />

Altre informazioni: Queste informazioni si basano sullo stato attuale delle nostre<br />

conoscenze. Pertanto non dovrebbero costituire garanzia delle specifiche proprietà del<br />

prodotto descritto o della sua idoneità per una particolare applicazione.


E’ possibile trovare sull’etichetta anche simboli relativi a<br />

rischi di tipo chimico - fisico, relativi alla infiammabilità (F<br />

od F+), alla corrosività (C) o alla possibilità di deflagrazione<br />

(E), ma non sono molto frequenti. (Tab. 2) .<br />

Ai fini di un <strong>corretto</strong> immagazzinamento è comunque<br />

importante sapere che alcuni <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> possono<br />

autoincendiarsi e molti possono bruciare se innescati.<br />

TAB. 1 – Dizioni e simboli delle classi tossicologiche<br />

sull’etichetta<br />

T+ - MOLTO TOSSICO<br />

Sono i preparati che in caso di inalazione, ingestione o<br />

assorbimento cutaneo, in piccolissime quantità, possono<br />

essere letali o provocare lesioni acute e croniche.<br />

Sono contrassegnati dalla lettera T+ e dall’indicazione<br />

di pericolo “MOLTO TOSSICO”<br />

T - TOSSICO<br />

Sono i preparati che in caso di inalazione, ingestione o<br />

assorbimento cutaneo, in piccolissime quantità, possono<br />

essere letali o provocare lesioni acute e croniche.<br />

Sono contrassegnati dalla lettera T e dall’indicazione<br />

di pericolo “TOSSICO”<br />

Xn - NOCIVO<br />

Sono i preparati che in caso di inalazione, ingestione<br />

o assorbimento cutaneo, in piccolissime quantità, possono<br />

provocare lesioni acute e croniche.<br />

Sono contrassegnati dalla lettera XN e dall’indicazione<br />

di pericolo “NOCIVO”<br />

Xi - IRRITANTE<br />

Sono i preparati non corrosivi il cui contatto diretto,<br />

prolungato o ripetuto con la pelle o le mucose può<br />

provocare una reazione infiammatoria.<br />

Sono contrassegnati dalla lettera Xi e dall’indicazione<br />

di pericolo “IRRITANTE”<br />

Non classificato m.c.p. (--)<br />

NC- Non classificato (--)<br />

Quando sull’etichetta non compare una delle sigle<br />

sopra riportate si intende che il prodotto non è classificato.<br />

N – Pericoloso per l’ambiente<br />

Sono i preparati che qualora si diffondano nell’ambiente,<br />

presentano o possono presentare rischi immediati<br />

differenti per una o più delle componenti<br />

ambientali.<br />

Sono contrassegnati dalla lettera N e dall’indicazione<br />

“PERICOLOSO PER L’AMBIENTE”<br />

Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />

TAB. 2 – Dizioni e simboli indicanti particolari<br />

pericoli ritrovabili sull’etichetta<br />

C+ - Molto corrosivo<br />

Provoca gravi ustioni<br />

C – Corrosivo<br />

Provoca ustioni<br />

F + -Estremamente infiammabile<br />

A contatto con l’acqua libera gas facilmente infiammabili<br />

F - Facilmente infiammabile<br />

A contatto con l’acqua libera gas facilmente infiammabili<br />

O - Comburente<br />

E – Esplosivo<br />

Pericolo di esplosione se mescolato con sostanze<br />

comburenti<br />

confezione di prodotto <strong>fitosanitari</strong>o (foto S. Grosso)<br />

Formula di struttura di una sostanza attiva<br />

(ipotetico “Loril”)<br />

17


Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />

I <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> possono essere applicati sia al<br />

terreno sia alla pianta. Nel caso di trattamenti al terreno<br />

possono esservi incorporati o giungervi tramite le acque<br />

di irrigazione; sulla pianta l’applicazione può essere diretta<br />

(ad es. concia <strong>dei</strong> semi, disinfezione delle talee o <strong>dei</strong> tagli di<br />

potatura) o tramite immissione nell’atmosfera sotto forma<br />

di polvere e liquido che ricadrà sulla pianta.<br />

In base al modo in cui i <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> interagiscono<br />

con la pianta possono essere definiti:<br />

Di COPERTURA i <strong>prodotti</strong> non penetrano nei<br />

o CONTATTO tessuti vegetali, ma rimangono<br />

esclusivamente sulla loro superficie<br />

CITOTROPICI i <strong>prodotti</strong> sono in grado di<br />

penetrare attraverso la superficie<br />

vegetale e diffondersi limitatamente<br />

nei tessuti circostanti<br />

TRANSLAMINARI i <strong>prodotti</strong> penetrano da una<br />

pagina all’altra delle foglie senza<br />

diffondersi attraverso le cellule<br />

SISTEMICI i <strong>prodotti</strong> traslocano all’interno<br />

della pianta anche lontano dal<br />

punto di applicazione<br />

la loro traslocazione può essere<br />

APOPLASTICA SIMPLASTICA<br />

O ASCENDENTE O DISCENDENTE<br />

per via xilematica, segue la per via floematica, dalle<br />

corrente linfatica dalle<br />

radici alle foglie<br />

foglie verso le radici<br />

18<br />

Capitolo III<br />

MODALITA’ DI AZIONE DEI PRODOTTI FITOSANITARI<br />

Caratteristiche di un prodotto <strong>fitosanitari</strong>o<br />

Un prodotto <strong>fitosanitari</strong>o pronto all’impiego è caratterizzato<br />

da varie proprietà che devono essere tenute in attenta<br />

considerazione:<br />

• ATTIVITA’ cioè l’azione nociva verso l’agente patogeno<br />

responsabile dell’avversità;<br />

• POTERE BAGNANTE e POTERE RICOPRENTE<br />

che esprimono la capacità di formare un velo sottile ed<br />

uniforme sulla superficie trattata;<br />

• ADESIVITA’ e TENACIA cioè la capacità di aderire<br />

stabilmente sulla superficie trattata;<br />

• PERSISTENZA DI AZIONE cioè il tempo entro il<br />

quale l’azione del prodotto si mantiene efficace<br />

• RESISTENZA AL DILAVAMENTO cioè la capaci-<br />

tà di resistere all’azione dilavante della pioggia; è molto<br />

difficile da stabilire perché molto dipende dalle caratteristiche<br />

della precipitazione e dai coformulanti che ne aumentano<br />

l’adesività all’organo trattato.<br />

• SELETTIVITA’ ossia la capacità di un prodotto fito-<br />

sanitario di agire nei confronti dell’avversità rispettando<br />

gli organismi utili presenti o, nel caso degli erbicidi, la<br />

coltura in atto. La selettività può essere fisiologica, cioè<br />

il prodotto non è in grado di agire nei confronti di alcuni<br />

organismi a causa di peculiari caratteristiche fisiche o<br />

chimiche, od ecologica, cioè legata al momento di distribuzione<br />

del prodotto stesso.<br />

Sovente vi è la necessità di MISCELA CON ALTRI<br />

PRODOTTI per effettuare un’unica somministrazione allo<br />

scopo di risparmiare tempo e mano d’opera; in questi casi<br />

bisognerà verificare che i <strong>prodotti</strong> siano tra loro miscibili.<br />

Oltre ad indicazioni sull’etichetta esistono tabelle dove<br />

viene specificata questa compatibilità. In caso di miscela<br />

è necessario prestare attenzione a possibili fenomeni di<br />

sinergismo, cioè di esaltazione <strong>dei</strong> singoli <strong>prodotti</strong>, o di<br />

antagonismo, cioè di diminuzione dell’efficacia.<br />

Un altro aspetto da tenere in considerazione nell’uso di un<br />

prodotto <strong>fitosanitari</strong>o è la possibile FITOTOSSICITA’,<br />

cioè un’azione dannosa di tipo tossico sulle colture agrarie;


Questa può essere provocata da:<br />

- dosi troppo elevate di prodotto<br />

- incompatibilità con altri <strong>prodotti</strong> miscelati<br />

- impiego su varietà particolarmente sensibili<br />

- derive di prodotto su colture alle quali non è destinato<br />

(tipico <strong>dei</strong> diserbanti).<br />

MODALITA’ DI IMPIEGO VERSO IL PATOGENO<br />

FUNGICIDI<br />

•<br />

•<br />

•<br />

PREVENTIVI - impediscono che avvenga l’infezione<br />

pertanto devono essere presenti sull’organo da<br />

proteggere prima che questo sia contaminato<br />

CURATIVI - sono in grado di interrompere il processo<br />

infettivo nei primi stadi del periodo d’incubazione<br />

pertanto devono essere impiegati entro breve tempo<br />

dalla contaminazione<br />

ERADICANTI - sono in grado di uccidere gli organi di<br />

sopravvivenza e disseminazione <strong>dei</strong> patogeni pertanto<br />

possono essere impiegati entro tempi relativamente<br />

lunghi dalla contaminazione<br />

INSETTICIDI - ACARICIDI - NEMATOCIDI<br />

MODO DI AZIONE<br />

• INGESTIONE: viene ingerito dal fitofago<br />

• CONTATTO: hanno azione tossica sul tegumento<br />

esterno del corpo del fitofago<br />

• ASFISSIA: raggiungono l’apparato respiratorio<br />

bloccandone l’attività<br />

INTERFERENZE SULLA RIPRODUZIONE (feromoni)<br />

- ostacolano la riproduzione del fitofago<br />

INTERFERENZE SULLO SVILUPPO (regolatori di crescita)<br />

- alterano i meccanismi della muta<br />

IN FUNZIONE DELLO STADIO BIOLOGICO<br />

• ADULTICIDI<br />

• OVICIDI<br />

• NEANICIDI - LARVICIDI<br />

ERBICIDI<br />

•<br />

Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />

Rametto di pesco con patologie fungine (Fusicoccum e Cytospora)<br />

foto (A. Cotroneo)<br />

•<br />

•<br />

PRE-SEMINA - applicazione prima che la coltura sia<br />

seminata o trapiantata<br />

PRE-EMERGENZA - applicazione dopo la semina e<br />

prima che la coltura sia emersa dal terreno<br />

POST-EMERGENZA - applicazione in presenza della<br />

coltura e/o contemporanea presenza delle infestanti.<br />

In quest’ultimo caso il prodotto deve essere SELETTIVO,<br />

cioè non deve provocare ripercussioni negative sulla coltura<br />

in atto, ma colpire esclusivamente l’infestante.<br />

Fungicidi, insetticidi e nematocidi possono essere utilizzati,<br />

a seconda dell’organismo bersaglio e della formulazione,<br />

per trattamenti sia alla parte aerea sia al suolo. Il trattamento<br />

acaricida è effettuato esclusivamente sulla parte aerea,<br />

mentre il trattamento erbicida è diretto al suolo nudo o alla<br />

vegetazione che lo ricopre.<br />

Coltura di batteri (Ralstonia solanacearum) (foto S. Grosso)<br />

19


Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />

Autorizzazione alla vendita<br />

Chi intende porre in vendita <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong>, ai sensi<br />

dell’art. 23 e 24 del DPR 290/01, deve ottenere un certificato<br />

di abilitazione alla loro vendita. Per la gestione di ciascun<br />

deposito o locale di vendita deve essere presente una persona<br />

maggiorenne in possesso del certificato di abilitazione.<br />

Tale attestato (certificato) viene rilasciato dalla A.S.L. Azienda<br />

Sanitaria Locale competente a chi abbia:<br />

• compiuto i 18 anni<br />

• frequentato un apposito corso di istruzione e di addestramento<br />

•<br />

•<br />

20<br />

sostenuto un colloquio in cui abbia dimostrato di co-<br />

noscere gli aspetti tecnici di impiego <strong>dei</strong> fitofarmaci, le<br />

nozioni sulla loro tossicità, le norme atte ad evitare le<br />

intossicazioni nonché la legislazione relativa ai <strong>prodotti</strong><br />

<strong>fitosanitari</strong>;<br />

Il certificato ha validità per cinque anni ed alla scadenza<br />

viene rinnovato, a richiesta del titolare, con le stesse<br />

modalità previste per il rilascio.<br />

Sono esentati dal frequentare il corso e sostenere l’esame<br />

i laureati in scienze agrarie e forestali, chimica, medicina e<br />

chirurgia, medicina veterinaria, scienze biologiche, farmacia,<br />

i diplomati in farmacia, i periti agrari e chimici e gli<br />

agrotecnici.<br />

I locali da destinare all’immagazzinamento ed alla vendita<br />

<strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> e loro coadiuvanti devono rispondere<br />

alle caratteristiche di sicurezza specificate nella circolare<br />

ministeriale 15/93 e pertanto devono ottenere un riconoscimento<br />

di idoneità da parte della A.S.L. competente, alla<br />

quale bisogna presentare domanda, cui deve essere allegata<br />

la piantina <strong>dei</strong> locali.<br />

Tale attestato è subordinato, quando le caratteristiche <strong>dei</strong><br />

<strong>prodotti</strong> stoccati lo richiedano, al rilascio del Certificato<br />

prevenzione e incendi (CPI) o dal nulla - osta provvisorio<br />

(NOP) rilasciato dai Vigili del Fuoco.<br />

I <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> ed i loro coadiuvanti devono essere:<br />

•<br />

•<br />

stoccati e venduti in luoghi che non siano adibiti al<br />

deposito e/o alla vendita di generi alimentari e di mangimi.<br />

I <strong>prodotti</strong> molto tossici, tossici e nocivi devono essere<br />

tenuti separati dai <strong>prodotti</strong> delle altre classi tossicologiche,<br />

in appositi locali o in armadi chiusi a chiave.<br />

Capitolo IV<br />

NORME CORRETTE DI VENDITA, ACQUISTO,<br />

USO E CONSERVAZIONE<br />

• Chiunque venda questo tipo di <strong>prodotti</strong> deve essere<br />

provvisto di un registro o di uno schedario numerato<br />

di carico e scarico, debitamente vistato in ogni pagina<br />

dall’ ASL.<br />

• Le confezioni di <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> non devono essere<br />

tenute a contatto diretto di pareti e di pavimenti.<br />

La vendita <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> non può avvenire né in<br />

forma ambulante né allo stato sfuso e sono ammessi alla<br />

vendita solo i <strong>prodotti</strong> regolarmente registrati.<br />

Gli acquisti possono essere effettuati anche tramite ordinazione<br />

scritta con una richiesta in duplice copia che deve<br />

essere vistata dal sindaco o da altra autorità competente che<br />

accerti il possesso dell’autorizzazione all’acquisto.<br />

I titolari degli stabilimenti di produzione, delle autorizzazioni<br />

e degli esercizi di vendita di <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> e <strong>dei</strong> loro<br />

coadiuvanti, sono tenuti a trasmettere annualmente, entro il<br />

mese di febbraio di ogni anno, le schede informative sui dati<br />

di produzione e vendita dell’anno precedente.<br />

Tali schede vanno inviate al Settore Fitosanitario Regionale,<br />

che provvederà a trasmetterle al Sistema informativo agricolo<br />

nazionale (SIAN) del Ministero delle Politiche Agricole e<br />

Forestali, ai fini della loro elaborazione.<br />

Autorizzazione all’acquisto <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong>:<br />

il Patentino<br />

Il decreto 290/01, agli art. 25, 26 e 27, detta le norme da seguire<br />

per poter acquistare ed utilizzare i <strong>prodotti</strong> classificati<br />

molto tossici, tossici e nocivi.<br />

L’autorizzazione all’acquisto (Patentino) è obbligatoria per<br />

chi utilizza tali <strong>prodotti</strong> pericolosi E’ obbligatorio frequentare<br />

appositi corsi ai quali fa seguito un esame finale a quiz,<br />

le cui domande sono riportate in appendice a pagina 61.<br />

La programmazione e la gestione <strong>dei</strong> corsi è demandata alle<br />

Regioni.<br />

In <strong>Piemonte</strong> la competenza per quanto riguarda la funzione<br />

di indirizzo, coordinamento e di emanazione di norme,<br />

disposizioni e direttive in materia è assegnata alla Direzione<br />

Agricoltura, Settore Servizi di Sviluppo Agricolo, mentre<br />

ai sensi della L.R. 17/99 art. 2 comma 1 lettere d) e n) la<br />

funzione relativa al rilascio o rinnovo <strong>dei</strong> “patentini” è conferita<br />

alle Province.


foto patentino<br />

(fronte e retro)<br />

Coloro che non<br />

sono in possesso<br />

del patentino sono<br />

tenuti alla frequenza<br />

di un corso di 20<br />

ore (normalmente 6<br />

lezioni serali di 3 ore ciascuna più 2 ore dedicate allo svolgimento<br />

dell’esame fi nale) il cui programma verte sulla<br />

corretta utilizzazione agronomico - sanitaria <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong><br />

fi tosanitari e sui pericoli connessi alla detenzione, manipolazione<br />

ed uso degli stessi, come stabilito dalla Circolare<br />

37/88. E’ ammesso all’esame chi ha partecipato ad almeno<br />

15 ore di lezione.<br />

Il patentino scade ogni 5 anni come previsto dall’art. 26<br />

del D.P.R. 290/2001. Chi deve rinnovare il patentino è<br />

tenuto alla frequenza di un corso di aggiornamento di 5 ore<br />

(3 ore effettive più 2 ore da dedicare all’esame). Il corso per<br />

Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> fi tosanitari<br />

il rinnovo può essere frequentato già un anno prima della<br />

scadenza del patentino stesso.<br />

Le norme per la partecipazione ai corsi per l’ottenimento<br />

del patentino sono riportate in Tabella 3.<br />

Sempre in base al DPR 290/01, per i <strong>prodotti</strong> molto tossici,<br />

tossici e nocivi, l’acquirente abilitato, al momento dell’acquisto,<br />

deve apporre la propria fi rma su di un apposito modulo<br />

in cui sono riportati il nome del formulato e la quantità<br />

acquistata nonché la destinazione che l’agricoltore intende<br />

dare al prodotto. Apponendo la fi rma su questo registro<br />

l’utilizzatore si impegna a seguire scrupolosamente le indi-<br />

TAB. 3. NORME E PROCEDURE PER L’OTTENIMENTO ED IL RINNOVO DEL PATENTINO<br />

Età minima per l’iscrizione al corso: 17 anni e sei mesi<br />

Età minima per sostenere l’esame fi nale: 18 anni<br />

Età massima: non defi nita<br />

• Il patentino scade ogni 5 anni<br />

• Domanda di partecipazione al corso da presentare all’Ente gestore prescelto;<br />

• Versamento di € 5,16 alla Tesoreria di ogni Provincia competente per territorio con la causale di versamento “quota di<br />

partecipazione al corso per il rilascio, o per il rinnovo, del patentino per l’acquisto e l’impiego <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> fi tosanitari”;<br />

• Partecipazione al corso (18 ore per il rilascio; 3 ore per il rinnovo);<br />

• Si è ammessi all’esame per il rilascio del patentino solo se si sono frequentate almeno 15 ore effettive;<br />

• Sostenimento del test fi nale (2 ore);<br />

• Il test viene superato se si ottengono almeno 60 punti su cento;<br />

• Rilascio da parte della Commissione di Esame dell’attestato di superamento;<br />

• Presentazione alla Amministrazione Provinciale competente, entro sei mesi dal superamento dell’esame, di domanda in<br />

carta da bollo, accompagnata dall’attestato e da una fotografi a, per l’ottenimento del patentino.<br />

• L’utente che possiede il patentino in corso di validità e che ha frequentato con esito positivo il corso, dovrà richiedere<br />

il rilascio del patentino rinnovato entro la scadenza di quello vecchio e comunque non oltre 12 mesi dalla data di scadenza<br />

dello stesso. Scaduto tale periodo bisogna risostenere l’esame fi nale.<br />

• Per i partecipanti ai corsi residenti nella <strong>Regione</strong> <strong>Piemonte</strong>, la Provincia competente al rilascio del “patentino” è quella<br />

in cui il candidato ha sostenuto l’esame fi nale.<br />

• Per i partecipanti ai corsi residenti fuori regione, le Province possono rilasciare o rinnovare il tesserino, qualora vengano<br />

soddisfatte entrambe le seguenti due condizioni:<br />

1) che l’allievo dimostri di lavorare o possedere un’azienda sul territorio piemontese.<br />

2) che l’allievo abbia frequentato il corso nell’ambito del territorio piemontese.<br />

Sono esentati dal frequentare il corso e dal sostenere l’esame i laureati in Scienze Agrarie e <strong>dei</strong> nuovi<br />

indirizzi di studio delle classi 20, 74S e 77S, i periti agrari e gli agrotecnici.<br />

Questi dovranno presentare alla Amministrazione Provinciale competente domanda in carta da bollo<br />

corredata da una foto e dall’attestato di laurea o dal diploma o da un’autocertifi cazione.<br />

21


Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> fi tosanitari<br />

Modulo per l’acquisto di <strong>prodotti</strong> fi tosanitari T+, T, XN<br />

22<br />

(1)<br />

N:<br />

ALLEGATO 1<br />

(previsto dall’art. 24, comma 6)<br />

(1) La copia del presente modulo da rilasciarsi all’acquirente dovrà recare in questo spazio l’indicazione del nome cognome o ragione sociale<br />

del venditore, l’indirizzo e gli estremi (numero e data) del certificato di abilitazione alla vendita (art. 24 del regolamento) del venditore<br />

medesimo.<br />

MODULO PER L’ACQUISTO DI PRODOTTI FITOSANITARI E DI COADIUVANTI DI PRODOTTI FITOSANITARI<br />

Generalità dell’acquirente (o ragione sociale)<br />

Indirizzo<br />

Autorizzazione rilasciata da……………………… in data………………….<br />

AVVERTENZE<br />

PRODOTTI FITOSANITARI E COADIUVANTI DI PRODOTTI FITOSANITARI<br />

Coadiuvanti Numero di registrazione Quantità Destinazione agricola o commerciale<br />

(AVVERTENZE DA RIPORTARE SUL RETRO DELL’ALLEGATO)<br />

Firma dell’acquirente ……………………………..<br />

1. Attenzione da impiegarsi esclusivamentein agricoltura. Ogni altro uso è pericoloso.<br />

2. Conservare questo prodotto chiuso sotto chiave, in luogo inaccessibile ai bambini ed agli animali domestici.<br />

3. Conservare la confezione ben chiusa.<br />

4. Non fumare e non mangiare durante l’impiego del prodotto.<br />

5. Non contaminare altre colture, alimenti e bevande o corsi d’acqua.<br />

6. Evitare di respirarne i vapori o le polveri e non operare contro vento, proteggendosi adeguatamente la pelle e gli occhi con indumenti<br />

protettivi, secondo le indicazioni riportate sulle confezioni del prodotto.<br />

7. Dopo la manipolazione o in caso di contaminazione lavarsi accuratamente con acqua e sapone.<br />

8. Rendere inutilizzabili o innocue dopo l’uso le confezioni che contenevano il prodotto con i mezzi indicati sulle confezioni stesse.<br />

9. In caso di malessere ricorrere al medico mostrandogli l’etichetta del prodotto e il foglio illustrativo che eventualmente lo accompagna.<br />

10. In ogni caso leggere attentamente le avvertenze e prescrizioni riportate sulle etichette ed attenersi strettamente alle stesse.<br />

cazioni riportate sull’etichetta nonché ad attenersi, come<br />

previsto dalla legge, alle norme di buona pratica agricola e si<br />

rende responsabile di eventuali conseguenze negative.<br />

Per questo motivo non è possibile in nessun caso prestare,<br />

regalare o comunque cedere ad altre persone i <strong>prodotti</strong> molto<br />

tossici, tossici e nocivi anche se la persona ricevente è in<br />

possesso del patentino.<br />

Il Patentino è a tutti gli effetti un documento ed in caso di<br />

smarrimento è necessario presentare immediata denuncia ai<br />

Carabinieri od alla Questura e successivamente richiederne<br />

duplicato al Settore Provinciale dell’Agricoltura competente.<br />

Per l’acquisto di <strong>prodotti</strong> classifi cati come “irritanti” o non<br />

classifi cati non è necessario il patentino.


L’acquisto di questi <strong>prodotti</strong> è quindi possibile anche da<br />

parte di operatori non agricoli.<br />

I <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> per piante ornamentali (PPO) per<br />

fiori da balcone, piante ornamentali, da appartamento o<br />

giardino domestico restano disciplinate dal D.P.R 392/98.<br />

Essi possono essere venduti oltre che nelle rivendite autorizzate<br />

anche attraverso supermercati, fiorerie, negozi specializzati<br />

di hobbistica. Al commercio e vendita di PPO,<br />

non si applicano le disposizioni degli art. 21, 23, 27 e 42 del<br />

D.P.R. 290/01.<br />

Acquisto, trasporto e conservazione<br />

Quando tecnicamente si rileva la necessità di eseguire un<br />

trattamento ed è stato scelto un idoneo formulato, questo<br />

deve essere acquistato esclusivamente presso rivenditori a<br />

ciò autorizzati. L’acquirente deve assicurarsi che il prodotto<br />

fornito sia proprio quello suggerito dai tecnici specialisti;<br />

se necessario dovrà esibire il patentino e compilare<br />

l’apposito registro. In quest’ultimo vengono elencati i<br />

<strong>prodotti</strong> molto tossici, tossici e nocivi acquistati; in calce al<br />

modulo l’acquirente dichiara che seguirà le indicazioni e le<br />

prescrizioni previste per l’impiego <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />

acquistati e firma quanto sopra attestato.<br />

I <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> molto tossici, tossici e nocivi<br />

possono essere acquistati anche senza recarsi dal venditore,<br />

ordinandoli per scritto, con richiesta in duplice copia vistata<br />

dal sindaco o da altra autorità competente.<br />

E’ vietato cedere ad altri i <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> classificati<br />

“Molto tossici”, “Tossici” e “Nocivi” poiché chi acquista un<br />

prodotto ne diventa responsabile e le eventuali conseguenze<br />

di un uso s<strong>corretto</strong> sarebbero a suo carico.<br />

Al momento dell’acquisto è necessario esaminare le<br />

confezioni per controllarne l’integrità e lo stato di<br />

conservazione. E’ vietata la vendita di <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />

in confezioni non sigillate o non originali. Sull’etichetta<br />

devono essere riportati il numero e la data di registrazione<br />

del Ministero della Salute.<br />

Per il trasporto <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> è bene attenersi alle<br />

norme descritte in tabella 4.<br />

Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />

Tab. 4 - Norme di acquisto e trasporto<br />

• valutare tecnicamente la necessità di eseguire un trattamento<br />

e scegliere un idoneo formulato;<br />

• acquistare i <strong>prodotti</strong> esclusivamente presso negozi autorizzati;<br />

• esibire, se necessario, il patentino e compilare l’apposito<br />

registro;<br />

• non far utilizzare i <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> da persone incompetenti<br />

o non autorizzate;<br />

• esaminare le confezioni per controllarne l’integrità e lo stato<br />

di conservazione;<br />

• per il trasporto di grandi quantità non utilizzare mezzi normalmente<br />

destinati al trasporto di passeggeri, di derrate alimentari<br />

e di sostanze destinate all’uso umano ed animale;<br />

• effettuare il carico in modo da scongiurare rotture, rovesciamenti<br />

e cadute delle confezioni;<br />

• in caso di spandimenti durante il trasporto :<br />

1. preoccuparsi di recuperare i colli danneggiati e smaltirli<br />

in base alla normativa vigente (conferimento in apposite<br />

discariche autorizzate per <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong>);<br />

2. assorbire gli eventuali liquidi sparsi con segatura, da<br />

smaltire successivamente secondo la normativa vigente<br />

(vedi punto precedente);<br />

3. eseguire tutte le operazioni indossando appositi dispositivi<br />

di protezione (D.P.I.);<br />

4. in caso di versamenti di quantità ingenti avvertire immediatamente<br />

il Servizio di Igiene Pubblica dell’ASL o<br />

i Vigili del Fuoco;<br />

5. pulire accuratamente tutti i materiali contaminati;<br />

6. non utilizzare le derrate alimentari o destinate all’alimentazione<br />

animale che fossero venute in contatto con il prodotto<br />

<strong>fitosanitari</strong>o, ma smaltirle in discariche autorizzate allo<br />

scopo.<br />

Tab. 5 - Norme di conservazione in azienda<br />

• Conservare i <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> in luoghi appositi, inaccessibili<br />

ai bambini, alle persone estranee ed agli animali, in<br />

modo da evitare qualsiasi ipotizzabile possibilità di danno.<br />

• Non conservare i <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> insieme a derrate<br />

alimentari o ad alimenti destinati agli animali.<br />

• Tenere chiusi a chiave i magazzini o gli armadi per i<br />

<strong>prodotti</strong> T+, T ed Xn.<br />

• All’esterno <strong>dei</strong> magazzini apporre la scritta “VELENO”<br />

o comunque una dicitura od un simbolo che avverta della<br />

pericolosità <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> immagazzinati.<br />

• Arieggiare e tenere asciutti i depositi per evitare accumuli di<br />

tossici e pericoli di incendi e evitare anche che umidità ed<br />

alta temperatura possano provocare danni ai formulati ed<br />

alle confezioni.<br />

• Escludere preferibilmente cantine e seminterrati ed utilizzare<br />

locali con pavimenti e pareti lavabili fino all’altezza<br />

degli scaffali.<br />

• Non fumare ed accendere fuochi nel magazzino.<br />

• Redigere un registro di magazzino in cui tenere aggiornato<br />

l’elenco <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> presenti ed il loro utilizzo.<br />

23


Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />

REGISTRO DEI TRATTAMENTI<br />

ANNO:______________________<br />

DATI ANAGRAFICI AZIENDA AGRICOLA DITTA: * SEDE AZIENDA AGRICOLA *<br />

VIA * COMUNE *<br />

CITTA’ * PARTITA CATASTALE *<br />

DATA RILASCIO PARTICELLE *<br />

24<br />

Partita IVA: * CONTRADA *<br />

PATENTINO N. FOGLIO *<br />

DATA SCADENZA ALTRO<br />

Promemoria:<br />

• Registrare a norma di legge tutti i trattamenti effettuati, con <strong>prodotti</strong> Molto tossici, Tossici,<br />

Nocivi, Irritanti, Non Classificati, entro 30 giorni dalla data di esecuzione;<br />

• Conservare i moduli d’acquisto e le fatture;<br />

• Conservare il quaderno per un anno dopo la fine della campagna agraria;<br />

• Scrivere in modo leggibile e usare solo la penna a biro<br />

• Rendere visibili le eventuali correzioni<br />

• Le colonne che riportano l’asterisco * sono obbligatorie e devono essere compilate<br />

DISTRIBUZIONE COLTURE<br />

CAMPO COLTURA<br />

*<br />

VARIETA’ SUPERFICIE<br />

Ettari<br />

*<br />

Sup.Totale *<br />

Firma del Legale Rappresentante *<br />

DATA<br />

*<br />

RIF.<br />

CAMPO<br />

AVVERSITA’<br />

*<br />

PRODOTTO *<br />

FITOSANITARIO<br />

NOME<br />

COMMERCIALE<br />

PRINCIPIO<br />

ATTIVO<br />

IMPIANTO/SEMINA<br />

TRAPIANTO<br />

*<br />

DOSE /Ha<br />

*<br />

VOL<br />

H2O<br />

(l/ha)<br />

INIZIO<br />

FIORITURA<br />

*<br />

1 RACC<br />

POSSIB<br />

TC + 1 gg<br />

INIZIO<br />

RACCOLTA<br />

*<br />

OPERATORE (1)<br />

*<br />

(1) Se il trattamento viene eseguito da un contoterzista, quest’ultimo deve apporre firma e timbro e<br />

rilasciare l’apposita dichiarazione di avvenuto trattamento.


Si precisa inoltre che:<br />

La compilazione del registro <strong>dei</strong> trattamenti è obbligatoria<br />

anche per le associazioni che effettuano trattamenti in comune<br />

nonché per impieghi in ambito extra-agricolo (verde<br />

pubblico, diserbo di sedi ferroviarie ecc.).<br />

Il Mi.P.A.F. con una circolare pubblicata sul supplemento<br />

ordinario n.18 della G.U. del 5/02/03 ha precisato che chi<br />

coltiva orti e frutteti utilizzati esclusivamente per il consumo<br />

familiare è esente dal tenere il registro <strong>dei</strong> trattamenti.<br />

Per coloro che utilizzano <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> su colture il<br />

cui raccolto è destinato all’autoconsumo si richiede esclusivamente<br />

la conservazione <strong>dei</strong> moduli di acquisto <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong><br />

classificati molto tossici, tossici e nocivi.<br />

Il registro <strong>dei</strong> trattamenti deve essere conservato presso la<br />

sede legale dell’azienda, compilato a cura del proprietario o<br />

conduttore e sottoscritto al termine dell’annata agraria.<br />

Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />

Il D.P.R. 290/01 prevede all’art. 42 punto<br />

Per le associazioni che effettuano trattamenti<br />

per conto <strong>dei</strong> loro soci (coopera-<br />

3 che gli acquirenti e gli utilizzatori di<br />

tive, consorzi ecc.) il “registro <strong>dei</strong> tratta-<br />

<strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> e <strong>dei</strong> loro coadiuvanti<br />

menti” unico per tutti i soci, può essere<br />

devono :<br />

conservato presso la sede dell’Associa-<br />

• Conservare per un anno le fatture di<br />

zione e deve essere compilato e sotto-<br />

acquisto nonché la copia <strong>dei</strong> moduli di<br />

scritto da un responsabile, previa delega<br />

acquisto <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> classificati T+, T,<br />

rilasciata dai soci.<br />

•<br />

XN.<br />

Armadio <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> (Foto Deiafa)<br />

Compilare un registro <strong>dei</strong> trattamen-<br />

Nel caso in cui i trattamenti siano demandati<br />

ad un contoterzista, questi con-<br />

ti effettuati, annotandoli entro 30 giorni dalla data di trofirma il registro nell’apposita casella in corrispondenza<br />

esecuzione.(Quaderno di campagna o Registro <strong>dei</strong> trat- di ogni intervento effettuato. In alternativa il contoterzista<br />

tamenti).<br />

può rilasciare una dichiarazione, firmata, in cui indica tutti i<br />

• Tale registro deve contenere:<br />

dati relativi al trattamento, al fine della sua corretta registra-<br />

1. i dati relativi all’azienda ;<br />

zione sul registro da parte del committente.<br />

2. la denominazione della coltura trattata e la relativa Si sottolinea che anche i <strong>prodotti</strong> classificati come irritanti<br />

estensione espressa in ettari;<br />

oppure non classificati devono essere annotati sul quaderno<br />

3. le date di semina, trapianto, inizio fioritura e raccolta; di campagna in quanto anche gli stessi possono presentare<br />

4. la data del trattamento, il prodotto e la relativa potenziali rischi per l’ambiente.<br />

quantità impiegata;<br />

E’ stato abolito l’obbligo della vidimazione del registro<br />

5. l’avversità che ha reso necessario il trattamento. <strong>dei</strong> trattamenti da parte dell’ASL; lo stesso dovrà essere esi-<br />

E’ necessario conservare per almeno due anni presso la bito su richiesta dell’Autorità competente che ha la facoltà di<br />

sede legale dell’azienda il registro <strong>dei</strong> trattamenti effettuati effettuare controlli e riscontri presso le Aziende agricole.<br />

compilato e sottoscritto da uno <strong>dei</strong> seguenti soggetti: La <strong>Regione</strong> <strong>Piemonte</strong> ha messo a punto una specifica mod-<br />

• proprietario o conduttore dell’Azienda agricola; ulistica al fine di consentire una omogeneità di registrazione<br />

• utilizzatore <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong>, previa espressa de- <strong>dei</strong> dati sul territorio regionale e velocizzare le operazioni di<br />

lega, nel caso in cui questi non coincida con il proprie- verifica e controllo da parte degli Organi competenti.<br />

tario o conduttore dell’azienda e nemmeno con l’acquirente<br />

<strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> stessi;<br />

Leggere sempre le etichette prima di effettuare un intervento<br />

• acquirente <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> nel caso in cui non<br />

coincida con il proprietario o conduttore dell’Azienda.<br />

Dal 24/11/2007 la mancata registrazione è sanzionabile<br />

ai sensi del D.Lgs 193/2007 (art. 6, comma 4, sanzione<br />

amministrativa da 250 a 1500 euro)<br />

Uso: 1) Esame di un’etichetta tipo<br />

In base al D.Lgs 194/95 ed al D.Lgs 65/2003 su tutti gli<br />

imballaggi e contenitori di <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> devono<br />

essere apposte etichette recanti in lingua italiana ed in modo<br />

chiaro ed indelebile le seguenti indicazioni:<br />

25


(1)<br />

(2)<br />

(3)<br />

(4)<br />

(5)<br />

(6)<br />

Ragione sociale:<br />

Indirizzo:<br />

Capitale sociale:<br />

Partita IVA:<br />

Registro imprese di:<br />

Spettabile (1)<br />

SCHEDA<br />

TRATTAMENTO CONTOTERZISTI<br />

Autorizzazione (2) rilasciata da in data<br />

Titolare autorizzazione (3)<br />

Tipo di coltura trattata Estensione (in ha)<br />

Nome del prodotto utilizzato (4)<br />

Quantità kg. Lt.<br />

Data inizio trattamento<br />

Data<br />

Firma (5)<br />

NOTE<br />

Dati azienda committente<br />

Legale rappresentante azienda agromeccanica.<br />

Firma legale rappresentante azienda committente.<br />

DICHIARAZIONE DI AVVENUTO TRATTAMENTO<br />

CON PRODOTTI FITOSANITARI E LORO COADIUVANTI<br />

Per ricevuta (6)<br />

Data fine trattamento<br />

Allegato 4<br />

“Patentino”; da compilare solo in caso di trattamenti effettuati con <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> e loro coadiuvanti molto tossici, tossici o nocivi.<br />

Dati della persona, titolare del “patentino”, che ha effettuato il trattamento.<br />

Denominazione commerciale.<br />

n. iscrizione


• la denominazione commerciale del preparato<br />

• il nome e l’indirizzo del titolare dell’autorizzazione e del responsabile<br />

dell’imballaggio, etichettatura e distribuzione<br />

• la sede dello/degli stabilimento/i (officina) appositamente<br />

autorizzato/i per la produzione<br />

• il numero di registrazione e la data di autorizzazione<br />

• la denominazione ed il rispettivo tenore di ciascuna sostanza<br />

attiva<br />

• la quantità netta nel prodotto <strong>fitosanitari</strong>o<br />

• il numero di partita del preparato che ne permetta l’identificazione<br />

• i simboli e le indicazioni di pericolo del preparato<br />

• la frase o le frasi tipo relative ai rischi specifici (frasi R)<br />

• l’indicazione <strong>dei</strong> consigli di prudenza relativi (frasi S)<br />

• l’indicazione, per i preparati molto tossici, tossici e nocivi,<br />

che l’imballaggio non può essere riutilizzato, salvo<br />

nel caso di recipienti destinati specificatamente ad essere<br />

ricaricati<br />

• le indicazioni di eventuali rischi particolari per l’uomo,<br />

gli animali e l’ambiente<br />

• le norme di sicurezza per la tutela dell’uomo, degli animali<br />

o dell’ambiente<br />

• il tipo di azione del prodotto <strong>fitosanitari</strong>o<br />

• il tipo di preparazione<br />

• gli usi autorizzati (colture ed avversità) e le condizioni<br />

agricole (possibilità d’impiego in ambiente protetto)<br />

• le istruzioni per l’uso e la dose per ogni tipo di impiego<br />

autorizzato<br />

• numero massimo di trattamenti ammessi<br />

• l’intervallo di sicurezza per ciascun impiego tra :<br />

- l’applicazione e la semina<br />

- l’applicazione ed il raccolto<br />

- l’applicazione e l’immissione in commercio o il consumo<br />

<strong>dei</strong> vegetali trattati<br />

• il tempo di rientro, cioè il tempo minimo che deve intercorrere<br />

tra il trattamento e la possibilità di rientrare<br />

nell’appezzamento trattato da parte dell’uomo e degli<br />

animali<br />

• le indicazioni relative all’eventuale tossicità, alla sensibilità<br />

varietale e ad ogni eventuale altro effetto indesiderato<br />

sulla produzione o sulla coltura successiva<br />

• la miscibilità con altri agrofarmaci<br />

• la dicitura “prima dell’uso leggere le istruzioni “<br />

• le istruzioni per l’eliminazione del prodotto e del suo<br />

imballaggio<br />

• la data di scadenza del preparato in condizioni di normale<br />

conservazione, quando inferiore a due anni.<br />

L’etichetta ha pertanto la funzione di identificazione del<br />

prodotto, garanzia della sua registrazione (cioè del control-<br />

Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />

lo tecnico e sanitario effettuato da esperti) e indicazione <strong>dei</strong><br />

modi e delle colture su cui può essere usata nonché degli<br />

organismi contro cui risulta efficace.<br />

I dati in essa contenuti sono quindi essenziali per una utilizzazione<br />

corretta ed efficace del prodotto stesso.<br />

Le colture su cui è ammesso l’uso di un prodotto <strong>fitosanitari</strong>o<br />

possono essere diverse per una stessa sostanza attiva in<br />

base alle differenti formulazioni, in considerazione della diversa<br />

natura fisica <strong>dei</strong> preparati, <strong>dei</strong> coformulanti, della concentrazione<br />

e delle eventuali altre sostanze attive presenti.<br />

I dati principali per un <strong>corretto</strong> ed efficace utilizzo sono :<br />

• lo spettro di azione, ossia il o gli organismi nocivi o malerbe<br />

contro cui il formulato è autorizzato ed efficace<br />

• la o le colture su cui può essere utilizzato<br />

• lo stadio colturale od il periodo di distribuzione<br />

• il numero massimo di trattamenti<br />

• la dose di distribuzione<br />

•<br />

la possibilità di utilizzo o meno in serra.<br />

Rispettando queste indicazioni tecniche si è certi di ottenere<br />

il miglior risultato in difesa delle coltivazioni.<br />

Si ribadisce che un prodotto <strong>fitosanitari</strong>o può essere usato<br />

esclusivamente per quanto previsto in etichetta (colture ed<br />

organismi nocivi autorizzati, periodi di distribuzione, dose<br />

di impiego, utilizzo in serra od in pieno campo ecc). Ogni<br />

altro uso è illegale e chi commette il reato è passibile di sanzione<br />

amministrativa ed anche di arresto fino a tre mesi.<br />

I <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> non devono essere assolutamente utilizzati<br />

per trattamenti di disinfezione o disinfestazione degli<br />

animali o dell’uomo.<br />

Esistono anche altre indicazioni fondamentali che devono<br />

essere rispettate per salvaguardare la salute nostra e <strong>dei</strong> consumatori<br />

e l’ambiente. Le principali sono:<br />

• il tempo di carenza o intervallo di sicurezza, ovvero<br />

il periodo minimo, espresso in giorni, tra l’ultimo trattamento<br />

e la raccolta (trattamenti in campo) o l’ultimo<br />

trattamento ed il consumo (trattamenti post raccolta);<br />

tale dato può essere anche molto differente da coltura<br />

a coltura sulla base delle caratteristiche vegetative delle<br />

stesse, della parte edibile, del ciclo di sviluppo. E’ ottenuto<br />

in base a studi sperimentali sulla degradazione<br />

nelle condizioni colturali medie. Poiché la degradazione<br />

è strettamente legata al clima, i tempi di carenza sono<br />

spesso molto diversi per la stessa coltura tra i Paesi nordici<br />

e quelli mediterranei. Il tempo di carenza, essendo<br />

legato al modo ed al tempo di degradazione del prodotto,<br />

non è direttamente correlato con la tossicità dello<br />

stesso; esistono infatti fitofarmaci tossici con solo 7<br />

giorni di carenza ed altri non classificati che richiedono<br />

27


Esempio di etichetta<br />

Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />

28


un intervallo di sicurezza di 20 giorni.<br />

In caso di miscele estemporanee il tempo di carenza da<br />

rispettare è quello relativo al prodotto <strong>fitosanitari</strong>o con<br />

intervallo di sicurezza più lungo. L’intervallo di sicurezza<br />

non varia anche se dovesse essere diminuita la concentrazione<br />

di impiego e deve essere rispettato anche se<br />

la produzione non è avviata direttamente al consumo,<br />

ma destinata ad essere immagazzinata, surgelata o subire<br />

qualunque tipo di trasformazione industriale. Più il<br />

trattamento è vicino alla raccolta minore deve essere il<br />

tempo di carenza del prodotto utilizzato. In particolare è<br />

necessario essere molto rigorosi nel caso di produzioni a<br />

raccolta scalare.<br />

Per le colture floricole, ornamentali e forestali non è<br />

previsto tempo di carenza, non essendo il prodotto destinato<br />

all’alimentazione;<br />

• il tempo di rientro è il tempo minimo che deve intercor-<br />

rere tra il trattamento e la possibilità di rientrare nell’appezzamento<br />

trattato da parte dell’uomo e degli animali.<br />

Quando questo non è indicato, è comunque buona norma<br />

far passare almeno 48 ore; tale tempo dovrebbe essere<br />

aumentato nel caso in cui vengano effettuate operazioni<br />

colturali che prevedono la manipolazione delle parti trattate<br />

(ad es. potatura, diradamento, ecc.); in questi casi sarebbe<br />

opportuno attendere un intervallo di tempo pari<br />

al tempo di carenza; in etichetta possono anche essere<br />

segnalati, quando necessario, i tempi relativi al periodo di<br />

attesa tra il trattamento e la manipolazione <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong><br />

trattati nonché il periodo tra l’applicazione del prodotto e<br />

la semina o la piantagione della coltura successiva;<br />

Evitare i trattamenti in fioritura (foto F. Spanna)<br />

• evitare i trattamenti in fioritura per la salvaguardia <strong>dei</strong><br />

pronubi; sfalciare le erbe fiorite presenti sotto le colture<br />

arboree da trattare. Esistono disposizioni regionali che<br />

stabiliscono regole a questo proposito (L.R. 20/98 Norme<br />

per la disciplina, la tutela e lo sviluppo dell’apicoltura<br />

in <strong>Piemonte</strong>”).<br />

Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />

Esiste un altro parametro previsto dalla legge, ma non riportato<br />

in etichetta, che indica la dose massima di principio<br />

attivo che può essere tollerata negli alimenti. Tale parametro<br />

prende il nome di limite massimo di residuo (Lmr)<br />

di sostanze attive <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> tollerato nei<br />

<strong>prodotti</strong> destinati all’alimentazione o limite legale di<br />

tollerabilità ed è strettamente collegato con il rispetto del<br />

tempo di carenza e delle altre indicazioni tecniche di utilizzo<br />

(dose, periodo, tipo di distribuzione) nonché alle condizioni<br />

ambientali (temperatura). Indica la quantità massima di<br />

sostanza attiva, delle sue impurezze e/o <strong>dei</strong> sui <strong>prodotti</strong> di<br />

metabolizzazione, degradazione o reazione che può essere<br />

tollerata sui <strong>prodotti</strong> destinati all’alimentazione in qualsiasi<br />

momento successivo alla raccolta. Tale quantità, espressa<br />

generalmente in parti per milione (ppm), esprime la quantità<br />

massima di sostanza attiva che, in seguito a prove tossicologiche,<br />

ha dimostrato di non arrecare danni alla salute.<br />

In base al regolamento comunitario n. 396 del 23/2/2005<br />

l’armonizzazione <strong>dei</strong> residui a livello europeo è ancora in<br />

corso e prevede una lista di Lmr uniforme in tutti gli Stati<br />

membri.<br />

Per verificare il rispetto di questo importante parametro sanitario<br />

ogni anno vengono attuati sul territorio regionale<br />

controlli sulla produzione da parte <strong>dei</strong> Laboratori di Sanità<br />

Pubblica dell’ARPA. I prelievi ufficiali , dai quali può scaturire<br />

una sanzione in caso di superamento <strong>dei</strong> limiti di legge,<br />

vengono fatti durante il periodo di raccolta o al momento<br />

dell’immissione nei circuiti commerciali; la quantità prelevata<br />

deve essere rappresentativa della intera partita e, pertanto,<br />

i singoli prelievi devono essere eseguiti in più punti della<br />

stessa. Le quantità parziali vengono riunite e mescolate per<br />

ottenere il campione globale dal quale verranno prelevate<br />

5 aliquote che costituiscono i singoli campioni di analisi. Il<br />

prodotto è sottoposto a specifici controlli chimici utilizzando<br />

sofisticate tecniche ed apparecchiature. Nel caso di dati<br />

non rispondenti alla normativa (superamento <strong>dei</strong> limiti o<br />

utilizzo di un prodotto non ammesso sulla coltura) scatta<br />

la denuncia alla Magistratura. E’ possibile ricorrere contro<br />

tale responso richiedendo di effettuare contro-analisi su una<br />

delle aliquote del campione appositamente conservata.<br />

Le derrate i cui residui risultano non in regola non possono<br />

essere messe in vendita.<br />

In generale se vengono rispettate tutte le prescrizioni riportate<br />

in etichetta non esistono pericoli di superare i limiti di<br />

legge, anche se è opportuno tenere presente che in caso di<br />

più trattamenti eseguiti con la stessa sostanza attiva è possibile<br />

andare incontro a fenomeni di accumulo, questi possono<br />

portare il residuo oltre il limite tollerato, pur avendo<br />

rispettato il tempo di carenza. In caso di esportazione verso<br />

altri Paesi il limite da rispettare è quello dello Stato importa-<br />

29


Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />

tore. In ambito CE si sta giungendo ad una armonizzazione<br />

<strong>dei</strong> dettati di legge.<br />

Dal punto di vista sanitario con il termine “residuo” si intende<br />

non solo il valore ammesso per legge e sopra definito,<br />

ma in generale la quantità di principio attivo, delle sue impurezze<br />

e/o <strong>dei</strong> suoi <strong>prodotti</strong> di degradazione, metabolizzazione<br />

o reazione presenti in qualsiasi substrato vegetale<br />

e animale (alimentare e non) e nell’ambiente (terreno, acqua).<br />

In <strong>Piemonte</strong> viene effettuato anche questo tipo di controllo<br />

residuale, rivolto principalmente al monitoraggio delle colture<br />

durante il ciclo produttivo (cioè in fasi diverse dalla raccolta),<br />

a matrici differenti dal prodotto edibile, al controllo<br />

delle acque superficiali e <strong>dei</strong> terreni. Con queste verifiche<br />

non è possibile comminare sanzioni relative al superamento<br />

<strong>dei</strong> limiti di tolleranza, ma esse servono principalmente per<br />

i controlli del rispetto di norme disciplinari (utilizzo di <strong>prodotti</strong><br />

non consentiti dal disciplinare stesso, uso in epoche<br />

non previste, ecc., a seguito delle quali può venire, ad esempio,<br />

sospesa l’erogazione del premio o attuata un’azione disciplinare)<br />

o per una verifica di inquinamento ambientale e<br />

la messa a punto di relativi piani di salvaguardia.<br />

Le analisi sulla sanità delle acque potabili sono effettuate<br />

abitualmente in applicazione delle specifiche norme legislative<br />

in merito.<br />

Uso: 2) Preparazione delle soluzioni<br />

Generalmente i <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> non possono essere<br />

distribuiti come tali, ma devono subire una diluizione<br />

in acqua. Solo in casi particolari ed utilizzando idonee<br />

attrezzature possono essere distribuiti direttamente come<br />

sono posti in vendita.<br />

Si riportano di seguito le regole generali per eseguire<br />

correttamente la preparazione delle soluzioni:<br />

La preparazione delle miscele ed il loro<br />

travaso nell’atomizzatore vanno effettuate<br />

rispettando tutte le norme di sicurezza<br />

Risciacquare accuratamente l’attrezzatura utilizzata nella preparazione<br />

delle miscele e versare l’acqua di lavaggio nell’atomizzatore<br />

1. preparare solo il quantitativo di soluzione effettivamente<br />

necessario per il trattamento. Al termine del<br />

trattamento l’eventuale residuo non deve essere assolutamente<br />

versato in fossi e canali, ma smaltito in base alla<br />

normativa vigente (smaltimento in discarica autorizzata<br />

per antiparassitari);<br />

2. attenersi sempre e soltanto ai quantitativi consigliati<br />

di prodotto e di diluente. Le dosi prescritte in etichetta<br />

derivano da sperimentazioni verificate dagli esperti<br />

della apposita Commissione ministeriale. Aumentare<br />

la dose può comportare danni diretti sulla coltura (ad<br />

es. fitotossicità) non sortendo comunque un effetto<br />

migliore rispetto alla dose consigliata.<br />

Diminuire la dose non permetterà di ottenere l’effetto<br />

desiderato, favorendo al contrario la selezione di ceppi<br />

di organismi nocivi resistenti. In entrambi i casi si ha<br />

uno spreco di denaro e l’immissione nell’ambiente di<br />

inutili quantità di <strong>prodotti</strong> inquinanti.<br />

Sull’etichetta la dose viene espressa in l/ha o kg/ha<br />

oppure in g/hl o ml/hl oppure in entrambi i modi e<br />

dovrà essere adeguatamente riportata alla superficie<br />

effettiva da trattare; ad es. l’indicazione di una dose di<br />

1,5 l/ha equivale a 0,75 l per 5000 mq di terreno.<br />

Le dosi riportate in etichetta solitamente sono riferite a<br />

volume normale di acqua. Passando da una attrezzatura<br />

a volume normale ad una a basso volume la dose di<br />

formulato per ettaro indicata in etichetta non deve<br />

cambiare, varia solo la quantità di acqua.<br />

In alcuni casi particolari ed utilizzando attrezzature<br />

specifiche non si rende necessario affettuare la<br />

diluizione, ma è possibile impiegare come tale un<br />

prodotto <strong>fitosanitari</strong>o concentrato;<br />

3. prelevare l’acqua evitando che l’eventuale riflusso<br />

vada ad inquinare la fonte di approvvigionamento; il<br />

prelievo da fossi e canali va fatto solamente se si dispone di<br />

mezzi aspiranti separati dall’attrezzatura di irrorazione.<br />

Evitare la vicinanza di animali e persone estranee<br />

al trattamento, non fumare e utilizzare mezzi di<br />

protezione personale


4. prima di miscelare <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> diversi piemontese attualmente<br />

verificare se gli stessi sono compatibili consultando sono presenti 27 centri di<br />

l’etichetta o, nel caso non esistessero indicazioni controllo in cui operano<br />

specifiche, provando a miscelare una piccola quantità oltre 100 tecnici abilitati.<br />

5.<br />

degli stessi in un idoneo contenitore;<br />

eseguire le operazioni con un’attrezzatura e dispositivi<br />

di protezione idonei evitando accuratamente<br />

Esistono due tipi di attrezzature<br />

di verifica: per<br />

atomizzatori e per barre.<br />

Particolare della taratura (portata<br />

degli ugelli) (foto Deiafa)<br />

che il prodotto giunga a contatto con la pelle, venga Ai mezzi verificati viene<br />

inalato o addirittura ingerito. Nessun prodotto fitosa- applicato uno specifico bollino adesivo corredato da<br />

nitario, qualsiasi sia la sua formulazione, deve essere un talloncino di controllo che ne certifica la conformità<br />

maneggiato a mani nude, ad eccezione <strong>dei</strong> sacchetti per un buon funzionamento..<br />

idrosolubili;<br />

Una corretta taratura permette di ottenere una maggio-<br />

6. non riempire mai la botte fino all’orlo per evitare la re efficacia del trattamento, un minor impiego di acqua,<br />

tracimazione del liquido; il riempimento ottimale è di una riduzione <strong>dei</strong> tempi di esecuzione del trattamento,<br />

2/3 della capacità globale;<br />

una riduzione delle perdite di prodotto nell’ambiente,<br />

7. nel caso di manipolazione di formulazioni di pro- un costo inferiore del trattamento ed una maggiore du-<br />

dotti T+, T o Xn, tutte le persone addette al trattarata dell’attrezzatura irrorante;<br />

mento devono essere munite di patentino.<br />

10. dopo l’uso lavare accuratamente i contenitori, i mi-<br />

8. svolgere le operazioni all’aperto,<br />

lontano da abita- surini e tutta l’attrezzatura utilizzata durante la prozioni,<br />

in assenza di vento, vicino all’appezzamento da cedura, versando l’acqua di lavaggio nella botte dell’irro-<br />

trattare; al chiuso la possibilità di intossicazione è più ratore. Si ricorda brevemente che i <strong>prodotti</strong> in polvere<br />

elevata; evitare di sollevare polvere e disperdere i pro- secca ed in granuli possono essere versati direttamente<br />

dotti; allontanare bambini, estranei ed animali. In caso nella botte; i concentrati in sospensione ed emulsiona-<br />

di <strong>prodotti</strong> polverulenti riempire la cisterna con metà bili, facilmente miscibili in acqua, possono essere dosati<br />

dell’acqua necessaria, sciogliere a parte con poca acqua e versati nella botte parzialmente riempita d’acqua; le<br />

la polvere, immettere il tutto nella cisterna e portare a polveri bagnabili devono essere sciolte in poca acqua e<br />

volume agitando;<br />

miscelate prima di essere versate nella botte già parzial-<br />

9. avere cura che i macchinari utilizzati per il tratta- mente piena d’acqua ed infine portata a giusto volume<br />

mento siano in perfetto stato di funzionamento, che agitando attivamente.<br />

gli ugelli non siano otturati, che non si verifichino perdi- 11. non superare mai i livelli di riempimento massimo<br />

te. E’ pratica corretta far preventivamente eseguire una per evitare indesiderati versamenti. Questo può essere<br />

verifica del loro funzionamento presso i banchi prova particolarmente pericoloso negli irroratori a spalla,<br />

messi a disposizione sul territorio. Per potervi accedere dove il liquido, versandosi addosso all’operatore, può<br />

è necessario contattare le Organizzazioni Professionali, provocare intossicazione. In ogni caso al momento del<br />

le Associazioni Produttori o gli Enti erogatori di assi- trattamento l’operatore deve essere munito di idonei<br />

stenza tecnica per stabilire il luogo e la data del con- mezzi di protezione;<br />

trollo, trattandosi di strutture itineranti. Sul territorio 12. al termine delle operazioni di preparazione delle<br />

Simbolo di avvenuta taratura delle macchine<br />

soluzioni chiudere accuratamente le confezioni e<br />

Atomizzatore con accessorio lavaimpianto (foto Deiafa)<br />

31


Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> fi tosanitari<br />

riporle immediatamente nel magazzino. Il prodotto va<br />

lasciato sempre nelle confezioni originali;<br />

13. al termine del trattamento lavare accuratamente<br />

l’irroratrice;<br />

14. quando una confezione è esaurita è necessario<br />

smaltire il contenitore in modo adeguato. I<br />

contenitori non possono in alcun modo essere<br />

considerati rifi uti urbani; essi infatti, in base al D.Lgs<br />

152/06, rientrano nella classifi cazione <strong>dei</strong> rifi uti tossici<br />

e non possono essere smaltiti attraverso le normali reti<br />

di raccolta né accumulati nelle normali discariche poiché<br />

essi rappresentano un rischio di intossicazione per chi<br />

li utilizza o li manipola senza conoscerne la natura<br />

nonché un rischio di inquinamento per le acque ed il<br />

suolo. In <strong>Piemonte</strong> è in vigore una specifi ca normativa<br />

regionale che regola lo smaltimento delle confezioni<br />

esaurite di <strong>prodotti</strong> fi tosanitari (D.G.R. n. 26-25685<br />

del 19 ottobre 1998). In base a questa deliberazione,<br />

emanata a seguito di approfonditi studi e dopo una fase<br />

di attuazione sperimentale, la confezione esaurita deve<br />

essere accuratamente sciacquata con un triplice lavaggio<br />

eseguito secondo le modalità riportate in tabella 6.<br />

Chi non si adegua alle norme previste dalla DGR<br />

sopra citata deve seguire quanto previsto dal D.Lgs<br />

152/06 e dalla sue successive modifi che ed integrazioni<br />

ovvero iscriversi all’Albo degli smaltitori, presentare<br />

annualmente il MUD (Modello Unico di dichiarazione<br />

ambientale), compilare un apposito Registro di carico e<br />

scarico e, per il loro trasporto, riempire il Formulario di<br />

identifi cazione rifi uti ed utilizzare idonei automezzi.<br />

E’ attualmente in corso da parte di un gruppo di lavoro il<br />

progetto TOPPS (acronimo di Train the Operator to Prevent<br />

pollution from Point Sources) con lo scopo di elaborare<br />

delle linee guida che oltre a formare gli agricoltori e<br />

i tecnici del settore al fi ne di ridurre in misura consistente<br />

l’inquinamento puntiforme<br />

delle acque da <strong>prodotti</strong> fi tosanitari,<br />

consentano di defi nire<br />

a livello europeo (e successivamente<br />

divulgare) le buone<br />

pratiche agricole in grado di<br />

consentire la riduzione delle<br />

fonti di tale tipologia di inquinamento,<br />

anche in vista<br />

dell’entrata in vigore delle<br />

Direttiva Europea sull’uso<br />

sostenibile degli agrofarmaci.<br />

Il documento fi nale sulle linee<br />

guida TOPPS è stato presentato<br />

uffi cialmente dall’As-<br />

32<br />

sociazione Europea <strong>dei</strong> produttori di fi tofarmaci (ECPA)<br />

a Bruxelles il 7 Febbraio 2007 ed è stato, successivamente,<br />

approvato dalle principali associazioni europee coinvolte<br />

in tale tematica. Sulla base delle linee guida concordate a<br />

livello europeo è stato predisposta e stampata dal DEIA-<br />

FA dell’università di Torino una specifi ca pubblicazione in<br />

italiano contenente le indicazioni previste con relativa documentazione<br />

fotografi ca (Balsari et al., 2007)<br />

Per saperne di più su questo progetto esiste un sito internet<br />

a cui collegarsi www.topps-life.org<br />

Tab. 6 - Norme di <strong>corretto</strong> smaltimento<br />

delle confezioni esaurite di <strong>prodotti</strong> fi tosanitari<br />

In caso di lavaggio manuale delle confezioni esaurite:<br />

• riempire la confezione esaurita con acqua per circa un<br />

quinto del suo volume;<br />

• chiuderla ermeticamente;<br />

• eseguire 15 inversioni complete (per una durata di circa<br />

30 secondi);<br />

• versare l’acqua di risciacquo nel serbatoio dell’attrezzatura<br />

approntata per il trattamento;<br />

• ripetere l’operazione per tre volte.<br />

Nel caso di lavaggio con attrezzatura meccanica:<br />

• portata di almeno 4,5 l/minuto;<br />

• pressione superiore a 3 bar;<br />

• durata del lavaggio almeno 40 secondi.<br />

Al termine del lavaggio:<br />

• ridurre il volume del contenitore e tapparlo;<br />

• inserire il contenitore in un sacco impermeabile;<br />

• chiudere ermeticamente il sacco pieno;<br />

•<br />

•<br />

•<br />

•<br />

•<br />

•<br />

applicare sul sacco chiuso un’etichetta che riporti gli<br />

estremi identifi cativi del produttore del rifi uto (ragione<br />

sociale, indirizzo dell’azienda, partita I.V.A.);<br />

portare il sacco così preparato ad un Centro di<br />

raccolta (previa autorizzazione come da D.lgs 152/06)<br />

o conservarlo per il prelievo diretto in azienda da parte<br />

del servizio pubblico o azienda privata, in base alle<br />

disposizioni comunali;<br />

il Centro di raccolta può essere un’ area comunale<br />

appositamente predisposta o uno spazio creato allo<br />

scopo presso rivendite di fi tofarmaci o cooperative<br />

di servizi;<br />

presso i centri di raccolta sarà effettuato un controllo<br />

sulla correttezza delle operazioni di lavaggio, verifi cando<br />

l’eventuale presenza di residui;<br />

dai punti di raccolta i contenitori saranno avviati allo<br />

smaltimento fi nale oppure al recupero come materia<br />

prima o come energia;<br />

la procedura di smaltimento sopra esposta non<br />

può essere assolutamente applicata alle confezioni che


•<br />

•<br />

•<br />

•<br />

contengono ancora una certa quantità di prodotto non<br />

più utilizzabile;<br />

tali <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong>, come pure le sementi<br />

conciate avanzate dalla semina, devono essere<br />

conferiti a soggetti autorizzati per lo smaltimento di rifiuti<br />

tossici per essere smaltiti in discariche specificatamente<br />

autorizzate;<br />

non è consentito versare i residui <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />

nelle acque (superficiali o profonde), sotterrare o<br />

bruciare i contenitori vuoti nonché inserirli nei normali<br />

cassonetti, in quanto da essi possono provenire rischi<br />

di intossicazione per l’uomo e di inquinamento per<br />

l’ambiente;<br />

non è consentito riutilizzare le confezioni esaurite di<br />

fitofarmaci, escluse quelle appositamente previste allo<br />

scopo, poiché potrebbero provocare intossicazioni a<br />

coloro che le maneggiano e riutilizzano;<br />

nel caso di sacchetti biodegradabili la confezione<br />

esterna di cartone è considerata normale rifiuto urbano.<br />

Uso: 3) Esecuzione del trattamento<br />

Va da sé che per ogni coltura, tipo di prodotto, macchinario<br />

utilizzato esistono tecniche differenti, di cui l’agricoltore<br />

deve essere perfettamente al corrente per poter eseguire il<br />

trattamento nel modo e nel momento migliore dal punto<br />

di vista agronomico e fitoiatrico; esistono comunque alcune<br />

regole di sicurezza che devono essere tenute presenti in<br />

ogni caso.<br />

I <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong>, dovendo esplicare un’azione tossica<br />

nei confronti <strong>dei</strong> parassiti, possono risultare tossici anche nei<br />

confronti dell’uomo<br />

e dell’ambiente.<br />

Si sottolinea<br />

che colui che ha<br />

eseguito il trattamento<br />

è responsabile<br />

degli eventuali<br />

danni che potrebbero<br />

verificarsi in<br />

seguito ad un uso<br />

non conforme <strong>dei</strong><br />

<strong>prodotti</strong>.<br />

Apporre cartelli di avvertimento<br />

ai bordi del campo<br />

Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />

Tra le regole da seguire nell’esecuzione del trattamento ricordiamo:<br />

• utilizzare solo <strong>prodotti</strong> autorizzati allo scopo<br />

• cercare di sostituire i <strong>prodotti</strong> più tossici con <strong>prodotti</strong><br />

meno tossici o non classificati<br />

• utilizzare preferibilmente formulati a basso impatto ambientale<br />

e selettivi per gli organismi utili<br />

• effettuare i trattamenti solo dopo aver verificato la reale<br />

necessità degli stessi<br />

• verificare lo stadio di sviluppo dell’avversità da combattere<br />

e della coltura, agendo nella situazione più sfavorevole<br />

all’avversità<br />

• verificare la modalità di azione del prodotto, il suo spettro<br />

di azione e la sua selettività<br />

• prima di iniziare il trattamento leggere sempre l’etichetta<br />

del prodotto utilizzato ed attenersi scrupolosamente alle<br />

sue indicazioni<br />

• in caso di trattamento in serra verificare che il formulato<br />

sia autorizzato a tale scopo<br />

• non trattare durante il periodo della fioritura per salvaguardare<br />

gli insetti pronubi<br />

•<br />

•<br />

•<br />

•<br />

•<br />

Non trattare in giornate ventose per evitare il fenomeno della deriva<br />

sfalciare le erbe fiorite presenti sotto le colture arboree<br />

da trattare<br />

non trattare in presenza di bambini, estranei, animali<br />

non trattare nelle ore più calde della giornata o in giornate<br />

piovose<br />

non trattare in giornate ventose per evitare l’effetto di<br />

deriva del prodotto<br />

evitare che la nube di prodotto fuoriesca dall’appezzamento<br />

irrorato, investendo case, strade, giardini, corsi<br />

33


•<br />

•<br />

•<br />

34<br />

d’acqua e colture confinanti<br />

sospendere il trattamento ad almeno 10 m da un corso<br />

d’acqua e ad almeno 200 m da un pozzo di captazione<br />

potabile<br />

avvertire dell’esecuzione del trattamento tutti coloro che<br />

potrebbero venirne coinvolti<br />

apporre cartelli ai bordi <strong>dei</strong> campi trattati per segnalare<br />

la presenza di sostanze tossiche che avvertono che è pericoloso<br />

toccare la vegetazione, raccogliere e consumare<br />

i frutti<br />

•<br />

è obbligatorio tenere il registro <strong>dei</strong> trattamenti dove<br />

vengono annotate tutte le informazioni relative ai trattamenti<br />

effettuati durante l’anno su ogni appezzamento o<br />

coltura. Tale prospetto ci permette di avere una visione<br />

globale degli interventi al fine di pianificare le operazioni<br />

colturali e impostare correttamente la lotta sulla base <strong>dei</strong><br />

<strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> distribuiti precedentemente.<br />

In Tabella 7 sono riportate le norme di igiene personale<br />

durante e dopo il trattamento.


Tab. 7 - Norme di igiene personale durante e dopo il<br />

trattamento<br />

Le norme precauzionali da rispettare nell’impiego <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong><br />

<strong>fitosanitari</strong> sono uguali sia per l’uomo sia per la donna<br />

non in gestazione.<br />

Per evitare il pericolo di intossicazioni è necessario attenersi<br />

ai seguenti consigli:<br />

•<br />

•<br />

utilizzare attrezzature in perfetta efficienza, distribuen-<br />

do miscele preparate secondo le norme riportate in etichetta<br />

non lavorare mai contro vento, evitando di esporsi al<br />

esecuzione del trattamento (foto CRESO)<br />

•<br />

•<br />

•<br />

•<br />

•<br />

•<br />

•<br />

•<br />

•<br />

•<br />

•<br />

Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />

getto dell’atomizzatore o di esser investiti dalla nuvola<br />

di prodotto<br />

nel caso in cui la nube irrorante colpisca l’operatore (o<br />

altre persone presenti) è necessario sospendere immediatamente<br />

il lavoro, lavarsi accuratamente e cambiare<br />

gli indumenti<br />

indossare od utilizzare idonei mezzi di protezione<br />

in caso di guasto meccanico durante il trattamento fer-<br />

mare immediatamente la macchina e scaricare la pressione<br />

formatasi nelle pompe e nelle tubature; se si tratta di<br />

sgocciolamento cambiare le guarnizioni, se di scoppio di<br />

tubi sostituirli avendo cura di non abbandonare i vecchi,<br />

smaltendoli a norma di legge; pulire con appositi mezzi<br />

valvole ed ugelli ostruiti, evitando assolutamente di avvicinarli<br />

alla bocca e di soffiarvi dentro<br />

se durante le operazioni compaiono chiazze ed arrossa-<br />

menti cutanei, sospendere immediatamente il trattamento<br />

e lavare accuratamente la superficie cutanea interessata<br />

con acqua e sapone neutro<br />

durante i trattamenti non bere, non mangiare, non fumare<br />

intervallare con soste il lavoro prolungato, per non<br />

esporsi troppo a lungo ai <strong>prodotti</strong> tossici<br />

non effettuare i trattamenti in caso di affaticamento, con<br />

sudorazione abbondante e respiro affannoso, poiché in<br />

questo stato l’organismo assorbe maggiormente le sostanze<br />

tossiche<br />

prima di togliere i guanti è opportuno lavarli a lungo con<br />

acqua e sapone; sfilarli contemporaneamente, a poco a<br />

poco, aiutandosi ogni volta con la mano più protetta<br />

al termine del trattamento, prima di mangiare, bere, fu-<br />

mare o compiere atti fisiologici, lavarsi abbondantemente,<br />

lavando anche gli indumenti indossati<br />

sottoporsi regolarmente a visite di controllo per verifi-<br />

care che non siano sopravvenute problematiche legate<br />

all’uso di sostanze tossiche o che possano rendere più<br />

pericoloso il loro uso.<br />

Si ricorda che alcuni <strong>prodotti</strong> tossici sono veicolati dai<br />

grassi (ad esempio il latte) o possono interagire con<br />

l’alcool etilico degli alcolici, per cui è consigliabile non<br />

ingerire tali sostanze durante o immediatamente dopo<br />

il trattamento e non somministrarle mai in caso di supposta<br />

intossicazione.<br />

In generale comunque non è necessario da parte degli addetti<br />

ai trattamenti adottare una alimentazione particolare.<br />

35


Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />

La produzione agricola è soggetta a notevoli perdite<br />

causate da interferenze esterne di vario genere. La difesa<br />

<strong>dei</strong> raccolti da attacchi parassitari assume un aspetto<br />

preponderante nell’ambito agricolo, a salvaguardia della<br />

(Schema 1)<br />

36<br />

Capitolo V<br />

AVVERSITA’ DELLE PIANTE<br />

Danni da grandine<br />

su albicocco<br />

base di sopravvivenza dell’uomo: il cibo.<br />

Le diverse interferenze che possono provocare perdite di<br />

produzione sono elencate nel seguente quadro riassuntivo:<br />

LE MALATTIE DELLE PIANTE<br />

possono essere provocate da:<br />

---------------------------------------------------------------------------------------------<br />

<br />

CAUSE NON PARASSITARIE CAUSE PARASSITARIE<br />

O FISIOPATIE<br />

<br />

CARENZE O ECCESSI NUTRIZIONALI<br />

VIRUS<br />

-luce, FITOPLASMI<br />

-umidità (eccesso o difetto) BATTERI<br />

AMBIENTALI FUNGHI<br />

-eventi meteorici (freddo, grandine,ecc) PIANTE SUPERIORI<br />

-terreno (eccessi o carenze idriche, salinità ecc) NEMATODI<br />

INSETTI<br />

MECCANICHE - ferite in genere ACARI<br />

MOLLUSCHI<br />

VERTEBRATI<br />

- da <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />

FITOTOSSICITA’<br />

- per inquinamento ambientale<br />

Trattamenti antibrina


VIRUS - VIROIDI<br />

Entità submicroscopiche di struttura non cellulare capaci di riprodursi solo all’interno<br />

di cellule viventi. Si possono trasmettere per contatto, per propagazione vegetativa,<br />

per seme, per polline o mediante vettori (insetti, nematodi).<br />

I sintomi più comuni si osservano sull’intera<br />

pianta (nanismo o gigantismo) o sulle foglie (arricciamento,<br />

accartocciamento, mosaico, giallume, maculature,<br />

necrosi ecc.). La diagnosi deve sempre essere effettuata<br />

in laboratorio con l’impiego di saggi biologici,<br />

riproducendo la sintomatologia su indicatori biologici,<br />

o con metodi sierologici o biomolecolari. Attualmente<br />

sono stati messi a punto “kit diagnostici” con risposta<br />

rapida che consentono anche in pieno campo di rilevare<br />

la presenza di alcuni virus.<br />

Non esistono agrofarmaci in grado di combatterli. La<br />

lotta si basa sulla prevenzione: uso di materiale di moltiplicazione<br />

sano, uso di varietà resistenti o, in alcuni<br />

casi, eliminando il vettore. Le alte temperature riescono<br />

a limitare la diffusione <strong>dei</strong> virus nei tessuti di nuova<br />

formazione e talvolta a devitalizzarli.<br />

Forme diverse di particelle virali al microscopio elettronico (foto R. G. Milne)<br />

FITOPLASMI<br />

Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />

Microrganismi unicellulari che possono provocare gravi danni; sono anch’essi microrganismi biotrofi, non possono cioè<br />

vivere al di fuori delle cellule vive dell’ospite.<br />

Provocano il blocco o il rallentamento della circolazione della linfa elaborata e alterano l’equilibrio degli ormoni e <strong>dei</strong> rego-<br />

Sintomi di fitoplasmosi (apple proliferation su melo) (foto A. Cotroneo)<br />

Sintomi di virosi (SRLV su pesco) (foto A. Cotroneo)<br />

Sintomi di virosi su pomodoro (foto A. Saglia)<br />

latori di crescita inducendo malformazioni ed anomalie dello sviluppo<br />

della pianta.<br />

I sintomi si manifestano con alterazioni cromatiche delle foglie, quali<br />

ingiallimenti e arrossamenti uniformi; ispessimento della lamina fogliare;<br />

arrotolamenti, accartocciamenti e bollosità delle foglie; necrosi delle<br />

radici; riduzioni di sviluppo;<br />

modificazioni della lunghezza<br />

degli internodi; affastellamento<br />

di rami e rosettatura;<br />

gigantismo e malformazioni<br />

<strong>dei</strong> fiori; aborti fiorali; fioriture<br />

e cicli vegetativi fuori<br />

stagione (es. fioriture invernali<br />

e anticipi di ripresa<br />

vegetativa); produzione di<br />

frutti piccoli, malformati e<br />

di scarso valore.<br />

Fitoplasmi al microscopio elettronico (foto R. G. Milne)<br />

Si trasmettono soprattutto con la moltiplicazione agamica (talee, marze<br />

ecc.) o tramite vettori.<br />

I metodi di lotta sono analoghi a quelli indicati per i virus.<br />

37


Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />

BATTERI<br />

Organismi unicellulari. I sintomi tante volte simili a quelli indotti da funghi<br />

parassiti si manifestano con maculature sulle foglie e sui frutti, cancri<br />

su rami e su branche, imbrunimenti interni <strong>dei</strong> tessuti vascolari, marciumi<br />

molli e formazioni tumorali. Penetrano facilmente nelle piante attraverso<br />

le aperture naturali (stomi, lenticelle) o ferite di qualsiasi origine. La diagnosi<br />

si effettua sull’osservazione <strong>dei</strong><br />

sintomi quando i tessuti sono idropici<br />

e si osservano essudati; per acquisire<br />

certezze nella diagnosi è necessario il<br />

supporto di analisi di laboratorio.<br />

La lotta è soprattutto di tipo preventivo<br />

anche con l’impiego di agrofarmaci,<br />

o genetica.<br />

FUNGHI O CRITTOGAME<br />

Organismi pluricellulari che hanno bisogno delle sostanze prodotte dalle piante per<br />

nutrirsi, hanno corpo micro o macroscopico e sono sprovvisti di clorofilla.<br />

Per il realizzarsi di un’infezione fungina è necessaria la coincidenza di più fattori riguardanti<br />

la pianta ospite e le condizioni<br />

ambientali. Il ciclo biologico di buona<br />

parte di funghi fitoparassiti è costituito<br />

da due fasi, una sessuata ed una agamica:<br />

la prima assicura la sopravvivenza del<br />

fungo nei periodi sfavorevoli (autunnoinverno),<br />

la seconda assicura la moltiplicazione e diffusione del fungo nella<br />

stagione più favorevole.<br />

I mezzi di lotta contro le fitopatie provocate da funghi sono diversi, i più utilizzati<br />

sono di natura chimica.<br />

Colture fungine (foto S. Grosso)<br />

Manifestazioni fungine (bolla del pesco) (foto A. Cotroneo)<br />

38<br />

Batteriosi su cipolla (foto s. Grosso)<br />

Colonie di batteri (Xanthomonas campestris)<br />

(foto S. Grosso)<br />

Spore fungine al microscopio (foto S. Grosso)<br />

Manifestazioni fungine (mal bianco della vite) (foto S. Cravero)


PIANTE SUPERIORI<br />

Se si escludono le piante parassite propriamente<br />

dette (es. cuscuta, orobanche,<br />

vischio) le piante infestanti interferiscono<br />

con la specie coltivata sottraendo ad essa le<br />

sostanze nutritive e luce senza svolgere una<br />

azione parassitaria vera e propria; possono<br />

inoltre avere effetti negativi indiretti agendo<br />

sul microclima o favorendo lo sviluppo e la<br />

conservazione di agenti patogeni. Il concetto<br />

di infestante non è assoluto, infatti una<br />

coltura principale può diventare infestante<br />

per quella che segue. Sulle infestanti si può<br />

intervenire con mezzi meccanici o chimici.<br />

NEMATODI<br />

INSETTI<br />

Sono estremamente diffusi in tutti gli ambienti e conosciuti anche come<br />

Anguillule per la loro forma ed il caratteristico movimento. Sono visibili<br />

solo al microscopio. La maggioranza di essi vive nel terreno ed attacca<br />

l’apparato radicale delle piante, ma esistono specie che attaccano gli organi<br />

aerei. Generalmente non inducono sintomi specifici, che sovente vengono<br />

attribuiti ad altre cause, e la loro diagnosi è a volte difficile se non<br />

per i nematodi galligeni che formano vistose galle sulle radici. I nematodi<br />

fitoparassiti sono dotati di uno stiletto estroflessibile che perfora i tessuti<br />

vegetali. Alcuni di essi sono vettori di pericolosi virus, le microferite provocate<br />

dallo stiletto aprono poi la via ad altri patogeni. La lotta si basa<br />

principalmente sui mezzi agronomici, sono anche possibili interventi con<br />

mezzi fisici e chimici.<br />

Danni da nematodi su piante di grano<br />

(foto A. Cotroneo)<br />

Sono la classe più ampiamente diffusa sulla terra. Quelli dannosi alle piante provocano<br />

danni diversi a seconda del tipo di apparato boccale, del loro stadio biologico<br />

e dell’organo vegetale attaccato. Alcuni di essi trasmettono virus e fitoplasmi. Possono<br />

essere controllati con mezzi biologici, meccanici o chimici.<br />

Esemplari di giovani cavallette ( Nadigella formosanta bessae)<br />

(foto C. Chersi)<br />

Esemplari di cimicetta rosso-nera<br />

(Pyrrhocoris apterus)(foto C. Chersi)<br />

Esemplare di nematode (Rotylenchus)<br />

(foto A. Cotroneo)<br />

Pianta parassita (vischio) (foto A. Saglia)<br />

Pianta infestante (Cyperus su mais)<br />

(foto A. Saglia)<br />

Esemplare di Dorifora (foto A. Saglia)<br />

39


Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />

ACARI<br />

Esemplare di T. urticae (Foto C. Gerbaudo)<br />

MOLLUSCHI<br />

40<br />

Sono piccoli animali appartenenti<br />

alla classe degli<br />

Aracnidi che, suggendo,<br />

sottraggono la linfa alle<br />

Infestazione eriofide su acero (foto G. Brussino)<br />

piante. Esistono anche<br />

acari predatori di acari fitoparassiti e assumono per questo motivo grande utilità nella difesa<br />

delle coltivazioni.<br />

La lotta si basa su mezzi biologici e chimici.<br />

Vi appartengono lumache (conchiglia esterna) e limacce (conchiglia non visibile). I danni consistono generalmente in erosioni<br />

a carico di vari organi della pianta.<br />

La lotta può essere effettuata con mezzi meccanici e chimici.<br />

Caliroa limacina (Foto archivio CreSO)<br />

Arvicola del Savi (foto archivio dell’Istituto di Entomologia agraria, Università di Pisa)<br />

VERTEBRATI<br />

Caliroa limacina (Foto archivio CreSO)<br />

Gli animali superiori che possono danneggiare<br />

le colture sono numerosi (uccelli, topi,<br />

arvicole, talpe, lepri, cinghiali, ecc.). I danni<br />

sono spesso molto ingenti.<br />

La lotta si basa soprattutto sull’uso di repellenti<br />

e protezioni meccaniche.<br />

Danni da arvicole (foto archivio dell’Istituto di Entomologia<br />

agraria, Università di Pisa)


Capitolo VI<br />

METODI DI LOTTA<br />

E’ possibile salvaguardare le colture da attacchi parassitari<br />

adottando vari metodi che possono così riassumersi:<br />

AGRONOMICI - Rotazioni e avvicendamenti<br />

- Lavorazioni<br />

- Pacciamatura<br />

GENETICI - Varietà resistenti<br />

MECCANICI - Potature<br />

- Protezioni<br />

- Sfalci<br />

- Trappole cromotropiche<br />

FISICI<br />

- Solarizzazione<br />

Ca l o r e - Vapore<br />

- Acqua calda<br />

BIOLOGICI - Antagonisti naturali<br />

- Trappole sessuali<br />

BIOTECNICI - formulazioni a base microbiologica<br />

(es. Bacillus thuringiensis)<br />

CHIMICI<br />

- Anticrittogamici<br />

- Insetticidi<br />

- Acaricidi<br />

- Nematocidi<br />

Pr o d o t t i - Limacidi<br />

f i to s a n i ta r i - Rodenticidi<br />

- Diserbanti<br />

- Repellenti<br />

- Fumiganti<br />

- Fitoregolatori<br />

- Fisiofarmaci<br />

Tutti questi mezzi possono essere impiegati:<br />

• preventivamente: quando evitano l’instaurarsi dell’avversità<br />

e nel contempo creano attorno alla pianta un ambiente<br />

non idoneo al parassita e favorevole invece ad un<br />

migliore sviluppo del vegetale.<br />

• curativamente: quando si interviene direttamente sul<br />

patogeno dopo che questo si è instaurato sulla pianta<br />

ospite, cercando di contenere i danni arrecati alle colture.<br />

Varietà di melo resistente alla<br />

ticchiolatura Florina<br />

Pacciamatura (foto A. Cotroneo)<br />

Trappola a feromoni (foto CRESO)<br />

Prodotti <strong>fitosanitari</strong><br />

(foto S. Grosso)<br />

Potatura (foto CRESO)<br />

Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />

Reti antigrandine (foto A. Cotroneo)


Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />

La protezione delle piante e delle produzioni dalle avversità<br />

si è andata sempre più ponendo all’attenzione dell’opinione<br />

pubblica a causa <strong>dei</strong> rischi per la salute umana e per l’ambiente<br />

connessi ad un uso irrazionale degli agrofarmaci; ciò<br />

spinge continuamente la ricerca ad individuare nuove strategie<br />

di difesa che diminuiscano l’uso di <strong>prodotti</strong> chimici. Si<br />

è quindi affermata la possibilità di integrare tra loro metodi<br />

di lotta diversi, per natura e modo di azione, nell’intento<br />

di raggiungere contemporaneamente una produzione elevata,<br />

di ottima qualità merceologica, nonché la salvaguardia<br />

dell’ambiente. Tutto ciò in alternativa alla cosiddetta “lotta<br />

a calendario” in cui i trattamenti vengono eseguiti a cadenze<br />

prefissate, senza tenere conto della reale presenza del parassita<br />

o delle condizioni epidemiologiche favorevoli al suo<br />

sviluppo.<br />

La lotta guidata ed integrata rappresentano una fase avanzata<br />

nell’evoluzione <strong>dei</strong> metodi di difesa delle colture e delle<br />

prestazioni agricole.<br />

L’interesse verso questi sistemi di difesa è cresciuto progressivamente<br />

con la consapevolezza <strong>dei</strong> rischi connessi ad<br />

un uso indiscriminato di <strong>prodotti</strong> chimici.<br />

Per questo, in base al D.Lgs 194/95, i <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />

devono essere utilizzati sia tenendo conto della buona pratica<br />

agricola sia, dove possibile, <strong>dei</strong> principi di lotta integrata.<br />

42<br />

Capitolo VII<br />

LOTTA GUIDATA, INTEGRATA, BIOLOGICA<br />

Capannina meteo (foto a. Cotroneo)<br />

La lotta guidata, integrata o biologica presuppongono una<br />

approfondita conoscenza dell’agro-ecosistema e di tutte le<br />

sue componenti.<br />

Da molti anni ormai la <strong>Regione</strong> <strong>Piemonte</strong> è impegnata a<br />

rendere operative tutte le conoscenze acquisite in questo<br />

ambito in continua evoluzione nonché a recepire nuove metodologie<br />

che hanno come obiettivo l’equilibrio biologico.<br />

All’apprezzabile riduzione del numero <strong>dei</strong> trattamenti, che<br />

con la lotta guidata si può conseguire rispetto a quella a<br />

calendario, si contrappone un maggior impegno per l’esecuzione<br />

delle osservazioni e <strong>dei</strong> rilievi indispensabili per valutare<br />

come e quando intervenire.<br />

Trappola cromotropica (foto d. Lombardo)<br />

Predatore Allothrombium (foto L. Tavella)


Parametri utilizzati nelle applicazioni di modelli matematici per la previsione di<br />

infezioni fungine (modello Ascab)<br />

Ragno che preda tortricide verde della quercia (foto C. Chersi)<br />

insetti pronubi (foto A. Del Vecchio)<br />

Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />

43


Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />

Sono raccomandate concimazioni equilibrate (foto A. Cotroneo)<br />

44<br />

LOTTA GUIDATA<br />

L’obiettivo della lotta guidata consiste prevalentemente nella<br />

drastica riduzione <strong>dei</strong> trattamenti e nella introduzione di<br />

<strong>prodotti</strong> meno tossici e meno inquinanti.<br />

I concetti da cui partire per l’applicazione si potrebbero così<br />

riassumere:<br />

• presenza di organismi dannosi in numero tale da<br />

arrecare un danno economico (soglia economica<br />

o di tolleranza) o verificarsi delle condizioni ambientali<br />

idonee all’instaurarsi delle infezioni crittogamiche<br />

(indici epidemiologici)<br />

• verifica del raggiungimento di tale soglia attraverso<br />

rilievi a livello aziendale o del realizzarsi degli<br />

indici epidemiologici<br />

• conoscenza del ciclo biologico dell’organismo patogeno<br />

da combattere<br />

• conoscenza del momento in cui l’organismo è più<br />

facilmente aggredibile<br />

LOTTA INTEGRATA<br />

Consiste nell’ impiego congiunto (integrato) di alcune<br />

tecniche agronomiche, fisiche, genetiche, biologiche atte a<br />

mantenere i parassiti al di sotto della soglia di tolleranza.<br />

In questo contesto riappaiono in tutta la loro importanza le<br />

conoscenze di molti fattori che consentono di prevenire o<br />

di limitare le infezioni o le infestazioni. Ad esempio :<br />

• la scelta di specie o varietà meno sensibili a determinate<br />

avversità;<br />

•<br />

la semina effettuata nei periodi più opportuni<br />

in modo da sfasare il ciclo della pianta rispetto a<br />

quello del patogeno;<br />

La lotta guidata può essere adottata sia per la lotta agli insetti<br />

e acari, sia nei confronti di crittogame. Le metodologie<br />

sono differenti, poiché, mentre nel primo caso si seguono<br />

le soglie di presenza del parassita, nel secondo caso è più<br />

esatto parlare di “indici epidemiologici”.<br />

Per la realizzazione di questo tipo di lotta sono necessarie<br />

attrezzature, in particolare quelle per la rilevazione di parametri<br />

meteorologici, che consentono oltretutto di gestire<br />

modelli matematici applicabili ad alcune avversità e permettono<br />

di individuare il momento migliore per intervenire;<br />

ad esempio la cosiddetta regola <strong>dei</strong> “tre dieci” che prevede<br />

la valutazione di temperatura, pioggia caduta, lunghezza<br />

del germoglio ed indica il momento per effettuare il primo<br />

trattamento contro la peronospora della vite. Solitamente<br />

per l’applicazione di questo tipo di lotta si fa riferimento a<br />

centri di assistenza tecnica specializzata che hanno la disponibilità<br />

di attrezzature nonchè le competenze necessarie sul<br />

territorio.<br />

•<br />

•<br />

•<br />

•<br />

l’uso di mezzi meccanici per il diserbo;<br />

le concimazioni equilibrate e le pratiche atte a<br />

migliorare la robustezza delle piante rendendole<br />

meno vulnerabili;<br />

le rotazioni e gli avvicendamenti più idonei;<br />

la scelta più oculata di <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> avendo<br />

ben presente la loro azione collaterale verso altri<br />

organismi non bersaglio in modo da impiegare<br />

quelli più selettivi nei confronti degli organismi<br />

utili.


LOTTA BIOLOGICA<br />

Essa si basa su approfondite conoscenze <strong>dei</strong> fattori naturali<br />

di limitazione dinamica delle popolazioni e può essere sintetizzata<br />

in tre punti:<br />

• conservazione ed incremento delle specie utili<br />

• insediamento di nuove specie utili<br />

• lanci di organismi e microrganismi utili<br />

Generalmente è più facile incrementare le specie utili già<br />

presenti nei luoghi di intervento. Tra le pratiche atte a sortire<br />

questo effetto si possono ricordare:<br />

•<br />

•<br />

•<br />

l’uso di antiparassitari selettivi, che abbiano un<br />

impatto molto contenuto sull’ambiente: a questo<br />

proposito si puntualizza che l’effetto tossico sugli ausiliari<br />

non è legato alla classe tossicologica del prodotto<br />

<strong>fitosanitari</strong>o, ma al suo meccanismo di azione ed al<br />

modo con cui questo interagisce sui differenti stadi<br />

dell’insetto utile.<br />

il rispetto di specie vegetali spontanee che possono<br />

fungere da rifugio agli organismi ausiliari;<br />

l’utilizzo di pratiche atte a migliorare la sopravvivenza<br />

degli ausiliari.<br />

AGRICOLTURA BIOLOGICA<br />

E’ un sistema di produzione compatibile con l’ambiente<br />

che prevede l’abolizione dell’utilizzo <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> di sintesi;<br />

la difesa può essere esclusivamente attuata utilizzando<br />

<strong>prodotti</strong> di origine naturale (ad esempio zolfo, rame, piretro<br />

naturale ecc.), intervenendo con mezzi di tipo agronomico<br />

o mettendo in pratica i principi della lotta biologica (lancio<br />

di organismi utili, <strong>prodotti</strong> a base di Bacillus thuringiensis ecc.).<br />

E’ esplicitamente vietato l’uso di OGM nella produzione<br />

biologica.<br />

Essa si basa su una precisa normativa europea (Reg. CEE<br />

2092/91 modificato dal reg. CEE 473/2002) che stabilisce i<br />

Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />

Nidi artificiali di ricovero per uccelli insettivori<br />

L’uso principale di questa tecnica è nelle serre e negli ambienti<br />

confinati in genere.<br />

Sono sorte vere e proprie biofabbriche dove vengono allevati<br />

i predatori ed i parassitoidi degli insetti dannosi.<br />

La lotta biologica contro i funghi delle piante non ha ancora<br />

segnato traguardi paragonabili a quelli raggiunti per gli<br />

insetti.<br />

<strong>prodotti</strong> e le tecniche ammesse per tale tipo di produzione.<br />

In <strong>Piemonte</strong> esiste una Legge Regionale (L.R. 25.06.1999,<br />

n.13 “Norme per lo sviluppo dell’agricoltura biologica”)<br />

che, tra l’altro, prevede l’istituzione di un Elenco regionale<br />

degli operatori di agricoltura biologica ed indica le caratteristiche<br />

degli Organismi di controllo.<br />

A decorrere dal 1° gennaio 2009 è applicabile il regolamento<br />

(CE) N. 834/2007 del consiglio del 28 giugno 2007 relativo<br />

alla produzione biologica e all’etichettatura <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong><br />

biologici e che abroga il regolamento (CEE) n. 2092/91.<br />

Predatore Chrisoperla carnea (foto L. Tavella)<br />

45


Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />

Macchine utilizzate per eseguire il trattamento<br />

La corretta distribuzione degli agrofarmaci è presupposto<br />

essenziale per garantire un’efficacia ottimale <strong>dei</strong> trattamenti<br />

nell’ottica di un agricoltura ecocompatibile e nel rispetto<br />

della salute dell’operatore e del consumatore.<br />

Le attrezzature utilizzate per queste operazioni possono<br />

essere suddivise in categorie diverse a seconda del parametro<br />

preso in considerazione.<br />

CLASSIFICAZIONE DELLE APPARECCHIATURE<br />

PER IL TRATTAMENTO<br />

Stato fisico del prodotto distribuito<br />

• impolveratrici<br />

• irroratrici<br />

• fumigatrici<br />

Modo di trasporto<br />

• portate dall’operatore<br />

• portate<br />

• trainate<br />

• semoventi<br />

Tipo di distribuzione<br />

• da terra<br />

• con mezzi aerei<br />

46<br />

Capitolo VIII<br />

MACCHINE ED ATTREZZATURE<br />

PER I TRATTAMENTI ANTIPARASSITARI<br />

L’evoluzione tecnica di queste apparecchiature ha permesso<br />

di migliorare la distribuzione attraverso la produzione di<br />

goccioline del giusto diametro (150 - 200 µm 1 ), omogenee,<br />

uniformi e ben indirizzate.<br />

Per ottenere questi obiettivi è necessario che le apparecchiature<br />

di distribuzione siano sempre in perfetta efficienza<br />

e vengano sottoposte a controlli funzionali e regolazione<br />

periodici da parte di Centri riconosciuti a livello<br />

regionale e da personale tecnico appositamente abilitato.<br />

Maggiori informazioni sono disponibili sul sito web<br />

http://www.regione.piemonte.it/agri/ita/agriservice/irroratrici.<br />

Il <strong>corretto</strong> funzionamento delle attrezzature permette anche<br />

di ottenere i migliori risultati nella difesa delle coltivazioni,<br />

un minor spreco di sostanza attiva ed una riduzione <strong>dei</strong><br />

tempi di intervento con indubbi vantaggi di tipo economico,<br />

sanitario ed ambientale.<br />

Macchine opportunamente regolate permettono anche di<br />

diminuire il rischio individuale, che è sicuramente maggiore<br />

quando vengono impiegati gli alti volumi e nel caso delle<br />

apparecchiature portate direttamente dall’operatore.<br />

1 µm = micron = un millesimo di millimetro<br />

Esecuzione trattamento con atomizzatore (foto CRESO)


Esecuzione trattamento con barre irroratrici (foto A. Lusetti)<br />

Tipi di macchine per trattamento<br />

Impolveratrici: più utilizzate in passato, sono caratterizzate<br />

da una estrema semplicità costruttiva; sono costituite dal<br />

contenitore del prodotto, da un ventilatore e da un sistema<br />

di dosaggio e distribuzione. Molto leggere e maneggevoli<br />

possono essere trainate o portate dalla trattrice. Generalmente<br />

sono in grado di fornire una buona copertura della<br />

vegetazione e di far penetrare in maniera sufficiente il prodotto<br />

nella massa vegetante. Vengono impiegate soprattutto<br />

per la distribuzione dello zolfo in polvere in vigneto.<br />

Irroratrici: sono quelle che hanno avuto la maggior evoluzione<br />

tecnica in seguito alla diffusione crescente <strong>dei</strong> trattamenti<br />

liquidi; sono costituite da un serbatoio principale,<br />

una pompa, organi di agitazione, regolazione e distribuzione<br />

e nei modelli più evoluti da serbatoi accessori (serbatoio<br />

lavaimpianto e serbatoio per l’operatore). Ultimamente su<br />

alcune irroratrici vengono montate specifiche attrezzature<br />

per la premiscelazione del prodotto chimico e per il risciacquo<br />

delle confezioni esaurite di antiparassitari.<br />

Le irroratrici possono essere suddivise nelle seguenti categorie<br />

principali: le irroratrici a polverizzazione per pressione,<br />

quelle ad aeroconvezione, e quelle a polverizzazione<br />

pneumatica.<br />

Le irroratrici a polverizzazione per pressione hanno il<br />

sistema di suddivisione della miscela (la cosiddetta polverizzazione)<br />

ed il trasporto della stessa di tipo meccanico,<br />

sfruttando la pressione prodotta da una pompa. Le goccioline<br />

hanno un diametro notevole (300 - 600 µm), variabile<br />

in funzione della pressione di esercizio (maggiore è la pressione<br />

e minore è il diametro delle gocce) e del tipo di ugello<br />

impiegato. Per questi motivi hanno scarsa penetrabilità<br />

e basso potere coprente; generalmente risulta ben irrorata<br />

solo la pagina superiore delle foglie più esterne. I volumi<br />

distribuiti sono piuttosto elevati (700 - 1800 l/ha), anche se<br />

attualmente si è riusciti a ridurli con l’impiego di ugelli di<br />

Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />

minori dimensioni. Si prestano bene a trattamenti con barre<br />

diserbanti e su colture erbacee in genere, meno per operare<br />

in frutteti e vigneti.<br />

Le irroratrici ad aeroconvezione e a polverizzazione<br />

pneumatica si differenziano dalle precedenti poiché sono<br />

fornite di un generatore di corrente d’aria (ventilatore) che<br />

viene sfruttata o per il solo trasporto delle goccioline (macchine<br />

ad aeroconvezione, comunemente chiamate atomizzatori)<br />

oppure per la polverizzazione ed il successivo trasporto<br />

delle soluzioni (macchine pneumatiche). In tutti e<br />

due i casi si ottiene una nebulizzazione più spinta, con goccioline<br />

di diametro nettamente inferiore al precedente (200<br />

- 300 µm nel primo caso, 80 - 150 µm nel secondo). La presenza<br />

inoltre di una corrente d’aria provoca un movimento<br />

nella vegetazione, permettendo una migliore omogeneità di<br />

trattamento, che è ulteriormente esaltata, nella polverizzazione<br />

pneumatica, dalla estrema finezza delle goccioline.<br />

Queste caratteristiche hanno permesso la riduzione del<br />

volume di acqua distribuito per ettaro, giungendo fino ad<br />

un decimo del normale (basso volume: 150-300 l/ha) pur<br />

distribuendo una quantità di principio attivo circa uguale<br />

a quella <strong>dei</strong> modelli ad alto volume. Ciò ha permesso di<br />

ridurre i tempi di intervento, l’ingombro del serbatoio, aumentando<br />

la maneggevolezza della macchina e la prontezza<br />

di intervento, il tutto, unito ad un minor rischio di tipo<br />

tossicologico, si traduce in una diminuzione <strong>dei</strong> costi di<br />

intervento fitoiatrico. Si adattano bene ai trattamenti sulle<br />

colture arboree in generale.<br />

Tra le macchine irroratrici si ricordano anche quelle a polverizzazione<br />

centrifuga, che permettono interventi ad ultra<br />

basso volume (25 - 50 l/ha) e i “fogger” che utilizzano<br />

l’energia termica per trasformare in “nebbia” liquidi ad alto<br />

punto di ebollizione ed a bassa tensione di vapore (consigliati<br />

per l’impiego in magazzini e serre).<br />

A queste si aggiungono infine le barre umettanti, utilizzate<br />

solo per il diserbo, che possono essere ad assorbi-<br />

47


Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />

Travaso del prodotto nell’atomizzatore (foto Dei afa)<br />

mento capillare o a riciclaggio di liquido; entrambe permettono<br />

l’utilizzo di ridottissime quantità di soluzione irrorata<br />

ed evitano i pericoli della deriva.<br />

Si ricorda che durante la distribuzione delle miscele fitoiatriche<br />

occorre sempre adottare tutte le precauzioni atte a<br />

limitare il più possibile il rischio della deriva quali ad esempio<br />

l’impiego di ugelli antideriva, l’impiego di ugelli di fine<br />

barra, l’adozione di corrette soluzioni operative con particolare<br />

riferimento alla scelta della pressione di esercizio,<br />

della portata dell’aria prodotta dal ventilatore e dell’altezza<br />

della barra da terra.<br />

Trattamenti con mezzi aerei<br />

I trattamenti con mezzi aerei sono regolati da precise norme<br />

legislative. Il D.Lgs 194/95 (art. 5 - comma 22, punto b)<br />

prevede che siano le Regioni a regolamentare questo tipo<br />

di trattamento, destinandone l’utilizzo solo a situazioni particolari<br />

e per dimostrata necessità utilizzando i <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />

autorizzati per lo scopo specifico.<br />

E’ da sottolineare che attualmente si stanno predisponendo<br />

nuove regole per una strategia tematica per l’uso sostenibile<br />

degli agrofarmaci già rese note attraverso una comunicazione<br />

della Commissione Europea (COM 2006-372) dove<br />

viene discusso anche l’uso del mezzo aereo. Pertanto bisognerà<br />

attendere queste nuove decisioni.<br />

Mezzi di protezione dell’operatore<br />

E’ fondamentale che, per la propria sicurezza personale,<br />

l’operatore utilizzi sempre adeguati mezzi di protezione sia<br />

48<br />

durante la preparazione delle miscele sia, a maggior ragione,<br />

durante l’esecuzione del trattamento.<br />

MEZZI DI PROTEZIONE<br />

Dispositivi di protezione personale (D.P.I.)<br />

• del corpo - tute<br />

- guanti<br />

- stivali<br />

- berretti<br />

- occhiali<br />

• delle vie respiratorie - maschere<br />

- caschi<br />

cabine protettive<br />

Per informazioni più dettagliate sui Dispositivi di protezione<br />

personali (D.P.I.) è possibile rivolgersi alle A.S.L., mentre<br />

è consigliabile che l’acquisto venga fatto presso esercizi<br />

specializzati in attrezzature di protezione dove, nella vasta<br />

gamma di <strong>prodotti</strong> disponibili sul mercato, sarà possibile<br />

trovare il modello più confacente.<br />

I DPI impiegati nella manipolazione <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />

devono rispondere ai requisiti del D.Lgs 04.12.1992, n.<br />

475 ed essere sottoposti a specifico controllo; non devono<br />

essere scambiati con i compagni di lavoro.<br />

Tute e caschi devono essere utilizzati durante il trattamento


Dispositivi protettivi del corpo<br />

• TUTE:<br />

generalmente vengono utilizzate le normali tute<br />

da lavoro in cotone spesso, che hanno il vantaggio di<br />

permettere una buona traspirazione della pelle, ma non<br />

risultano impermeabili all’acqua ed alle soluzioni trattanti;<br />

sono meglio indicate per trattamenti polverulenti.<br />

Attualmente sono disponibili sul mercato tute in materiale<br />

speciale, impermeabili a polveri, liquidi e gas, ma<br />

che nel contempo permettono una buona traspirazione<br />

all’operatore, indicate per trattamenti liquidi e fumigazioni,<br />

e tute monouso in tessuto di carta, estremamente<br />

maneggevoli. Sono consigliate le tute con casacca e pantaloni<br />

rispetto a quelle intere. La tuta deve consentire<br />

un’ampia possibilità di movimento ed essere facilmente<br />

lavabile; inoltre è auspicabile che i punti di giuntura da<br />

cui possa accidentalmente penetrare il prodotto siano<br />

ridotti al minimo e sempre controllati nella tenuta.<br />

E’ necessario procedere al lavaggio della tuta dopo ogni<br />

trattamento ed alla sostituzione della stessa quando il<br />

tessuto incomincia ad apparire deteriorato o a seguito<br />

di contaminazione con un prodotto concentrato. In<br />

quest’ultimo caso è necessario avviare la stessa alla distruzione.<br />

• GUANTI:<br />

in gomma nitrilica, devono permettere<br />

all’operatore un’adeguata sensibilità tattile ed assicurare<br />

una sufficiente traspirazione. Vanno sempre adeguatamente<br />

lavati ancora indossati con acqua e sapone e<br />

sostituiti in caso di rottura, abrasione o logoramento.<br />

• STIVALI:<br />

devono essere in gomma o materiale pla-<br />

stico impermeabile di un certo spessore e modellati in<br />

modo da essere indossati sotto la tuta. Anche gli stivali<br />

vanno adeguatamente lavati ancora indossati e sostituiti<br />

in caso di rottura o logoramento.<br />

• BERRETTO:<br />

pur non essendo classificabile come<br />

DPI molte volte viene indossato durante i trattamenti<br />

in sostituzione del cappuccio o del casco. Fermo restando<br />

che la protezione è estremamente più bassa di quella<br />

ottenuta con mezzi più idonei, è comunque necessario<br />

assicurarsi che il berretto utilizzato sia di materiale resistente<br />

ed impermeabile e che copra completamente<br />

la testa.<br />

• OCCHIALI:<br />

vanno indossati nei casi in cui non si<br />

disponga di casco, maschera con facciale completo o<br />

cappuccio con visiera; devono essere a perfetta tenuta<br />

anche laterale. Al termine <strong>dei</strong> trattamento è necessario<br />

lavarli con acqua e sapone.<br />

Mezzi protettivi delle vie respiratorie<br />

Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />

• MASCHERE:<br />

possono esser costituite da un semplice<br />

facciale di gomma che ripara solo naso e bocca o<br />

possedere uno schermo che ricopre l’intero viso, offrendo<br />

una migliore protezione; sono da preferire i<br />

modelli a doppia valvola di espirazione e quelle dotate<br />

di elettroventilatore. I facciali devono essere a perfetta<br />

tenuta per impedire l’ingresso dell’aria lateralmente. Il<br />

controllo della tenuta può essere effettuato inspirando<br />

dopo aver bloccato l’orifizio <strong>dei</strong> filtri : se si crea depressione<br />

la tenuta è ottimale. Per mantenere in efficienza<br />

le maschere è necessario, dopo ogni uso, svitare il filtro<br />

a lavare la parte portante, sostituendo i filtri in base<br />

alle indicazioni riportate più sotto, alla voce “Filtri”.<br />

Per il costo generalmente contenuto le maschere<br />

rappresentano la protezione delle vie respiratorie<br />

più diffusa, hanno però lo svantaggio di non<br />

essere sufficientemente sicure in ambienti chiusi.<br />

Si ribadisce che le normali mascherine di tessuto filtrante<br />

forniscono una protezione quasi inesistente.<br />

• CASCHI:<br />

rappresentano un passo avanti rispetto alla<br />

maschera, permettendo un riparo completo della testa<br />

dell’operatore. Sono costituiti da una calotta portante<br />

in materiale plastico, con schermo visivo panoramico<br />

in plexiglas; i migliori sono dotati di un “collare” che<br />

ripara anche le spalle dell’operatore. E’ importante controllare<br />

la tenuta a livello della cerniera della visiera per<br />

evitare infiltrazioni dalla calotta all’interno del casco.<br />

Funzionano a circolazione forzata di aria essendo forniti,<br />

oltre al gruppo filtrante, anche di un generatore<br />

d’aria a portata sufficientemente alta; l’impiego del casco<br />

è particolarmente indicato in caso di trattamenti in<br />

serre non provviste di impianto di irrorazione automatico.<br />

Le batterie possono essere incorporate nel casco,<br />

portate dall’operatore o può essere utilizzata la batteria<br />

del trattore. Caratteristiche importanti sono la vestibilità<br />

e la leggerezza, la visibilità anche laterale, l’isolamento<br />

termo-acustico, in modo tale da garantire all’operatore<br />

la maggior maneggevolezza, comodità e sicurezza.<br />

• FILTRI:<br />

sia nelle maschere che nei caschi la puri-<br />

ficazione dell’aria è garantita da un gruppo filtrante;<br />

a seconda del tipo di filtro montato possono essere<br />

antipolvere od antigas. Generalmente i caschi<br />

sono dotati di filtri combinati per polveri e per gas.<br />

I filtri sono distinguibili dal colore che li contraddistingue.<br />

49


Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />

Colori distintivi <strong>dei</strong> filtri<br />

• marrone: filtro antigas efficace contro i vapori organici<br />

• bianco: filtro antipolvere<br />

• marrone - bianco:<br />

filtri combinati per aerosol e polveri<br />

[il filtro bianco (antipolvere) deve essere posto verso<br />

l’esterno in modo da incontrare per primo il flusso<br />

dell’aria in ingresso]<br />

Per una perfetta efficacia è necessario sostituire i filtri in base<br />

alle indicazioni fornite dal fabbricante (data di scadenza, ore<br />

di utilizzo ecc.) e comunque sempre quando si avverta cattivo<br />

odore o resistenza alla respirazione. In caso di uso saltuario<br />

è consigliabile sostituirli una volta all’anno, non superando<br />

mai la data di scadenza. Dopo ogni uso i filtri devono esser<br />

svitati e posti in un contenitore che li protegga dall’umidità;<br />

il supporto portante deve essere accuratamente lavato.<br />

I filtri antigas efficaci contro vapori organici sono sempre<br />

soggetti a data di scadenza. Anche i filtri antipolvere<br />

possono essere influenzati dall’invecchiamento per cui è<br />

necessario controllare la data di fabbricazione e l’eventuale<br />

data di scadenza indicata sulla confezione.<br />

Cabina pressurizzata<br />

Nonostante rappresentino il mezzo di protezione più sicuro<br />

e comodo per l’operatore la loro diffusione è frenata dal<br />

costo elevato. E’ importante che l’abitacolo sia a tenuta<br />

stagna.<br />

I gruppi filtranti sono costituiti da filtri a tre strati, un prefiltro<br />

antipolvere, un filtro meccanico ed un filtro a carbone attivo,<br />

che devono essere correttamente montati nell’ordine citato.<br />

Quando la trattrice viene usata per altri scopi i filtri devono<br />

essere smontati e riposti in un contenitore impermeabile.<br />

50<br />

Con l’entrata in vigore del D.Lgs 626/94 (attuazione di<br />

direttive comunitarie riguardanti il miglioramento della<br />

sicurezza e della salute <strong>dei</strong> lavoratori sul luogo di lavoro),<br />

sono cambiati i rapporti e le responsabilità in termini di<br />

sicurezza tra il datore di lavoro ed i suoi dipendenti. In<br />

caso di lavoratori dipendenti o di coadiutori anche a titolo<br />

gratuito la responsabilità <strong>dei</strong> DPI e della loro efficienza,<br />

in altre parole della sicurezza di chi opera, è del datore<br />

di lavoro il quale deve fornire le idonee attrezzature e le<br />

corrette informazioni in merito.<br />

Il datore di lavoro dovrà quindi:<br />

• rendere minimi i rischi per la salute e la sicurezza <strong>dei</strong><br />

lavoratori;<br />

• mettere in atto un progetto di prevenzione che tenga<br />

conto della organizzazione aziendale;<br />

•<br />

•<br />

•<br />

•<br />

•<br />

•<br />

•<br />

scegliere le attrezzature ed i metodi di lavoro e di pro-<br />

duzione più idonei al fine di rendere meno pericolosi<br />

gli interventi;<br />

prediligere misure di sicurezza collettive a quelle individuali;<br />

limitare il numero <strong>dei</strong> lavoratori esposti a rischi, con-<br />

tenendo i periodi di esposizione e riducendo l’uso di<br />

agenti chimici, fisici e biologici;<br />

sottoporre i lavoratori a controllo sanitario mirato, anche<br />

per stabilire l’idoneità alla mansione;<br />

programmare misure da attuare in caso di pronto soc-<br />

corso, incendio, evacuazione <strong>dei</strong> lavoratori in caso di<br />

pericolo grave ed immediato;<br />

curare la regolare manutenzione di ambienti ed attrezzature,<br />

con particolare riferimento ai DPI;<br />

informare i lavoratori in merito alla sicurezza, fornendo loro<br />

adeguate istruzioni ed apponendo cartelli informativi.<br />

I dipendenti hanno l’obbligo di utilizzare correttamente<br />

i DPI, di aver cura della loro manutenzione, segnalando<br />

qualsiasi difetto od inconveniente rilevato durante l’uso, e<br />

di mettere in atto quanto previsto dal datore di lavoro.<br />

In caso di utilizzo diretto di <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> da parte<br />

dello stesso conduttore dell’azienda la responsabilità di<br />

incidenti, a seguito di cattivo uso <strong>dei</strong> DPI sarà del medesimo,<br />

ancorché in possesso di regolare patentino.


Un tossico è una sostanza che, agendo sull’organismo direttamente<br />

o tramite i suoi <strong>prodotti</strong> di degradazione (metaboliti),<br />

provoca gravi conseguenze sulla salute o addirittura la<br />

morte dell’individuo colpito.<br />

Le vie attraverso cui può avvenire l’intossicazione sono:<br />

• per ingestione : cioè attraverso la bocca e l’appara-<br />

to digerente. E’ la via più pericolosa anche se la meno<br />

frequente tra gli operatori agricoli; è importante fare<br />

attenzione a non portare alla bocca le mani o oggetti<br />

imbrattati di prodotto.<br />

• per contatto : cioè attraverso la cute. E’ la via di in-<br />

tossicazione più frequente, soprattutto quando non si<br />

indossano gli idonei DPI (guanti, stivali, tute ecc.) e si<br />

usano irroratrici a spalla. Il contatto dermale può provocare<br />

in alcuni casi allergie od arrossamenti cutanei<br />

in modo esclusivamente superficiale; si sottolinea che<br />

il sudore, provocando una dilatazione <strong>dei</strong> pori e facilitando<br />

lo scioglimento di <strong>prodotti</strong> anche polverulenti,<br />

aumenta la penetrazione <strong>dei</strong> tossici attraverso la pelle,<br />

provocando vere e proprie intossicazioni che coinvolgono<br />

l’intero organismo.<br />

• per inalazione : cioè attraverso l’apparato respiratorio.<br />

E’ molto facile non rendersi immediatamente conto<br />

dell’avvenuta intossicazione, soprattutto quando le sostanze<br />

sono inodori. Per evitare questo tipo di intossicazione,<br />

più frequente nei luoghi chiusi ed in presenza<br />

di alte concentrazioni del tossico (sostanze molto volatili,<br />

nube di irrorazione), è necessario utilizzare sempre<br />

gli appropriati DPI, verificando l’efficienza <strong>dei</strong> filtri<br />

utilizzati.<br />

L’intossicazione può essere di due tipi : acuta o cronica.<br />

• Tossicità acuta : si manifesta entro 24 ore dall’assunzione<br />

del tossico. E’ quella che dà i sintomi più palesi<br />

e può provocare anche la morte del soggetto. Vi sono<br />

esposti soprattutto i lavoratori addetti alla produzione<br />

degli agrofarmaci, anche se l’agricoltore non deve sottovalutare<br />

questo pericolo, soprattutto durante la manipolazione<br />

del prodotto non diluito. La miscelazione<br />

di più <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> può favorire l’instaurarsi di<br />

fenomeni di potenziamento dell’azione tossica delle<br />

singole sostanze attive. La tossicità acuta viene misurata<br />

attraverso la DL50. I dati sperimentali, ottenuti su<br />

Capitolo IX<br />

TOSSICOLOGIA UMANA<br />

Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />

animali, vengono trasferiti all’uomo mediante appositi<br />

fattori di moltiplicazione. Tra i sintomi più caratteristici<br />

delle intossicazioni acute si ricordano : vomito, diarrea,<br />

dolori addominali, convulsioni, cefalea, vertigini, insufficienza<br />

respiratoria. Sull’etichetta sono riportate le patologie<br />

principali causate dal formulato e gli eventuali<br />

antidoti. Per questo è fondamentale mostrare l’etichetta<br />

al medico in caso di incidente.<br />

• Tossicità cronica:<br />

si manifesta in seguito ad intossica-<br />

zioni continue e prolungate nel tempo di dosi di prodotto<br />

di per sé non tossiche, ma che provocano un accumulo<br />

di sostanza nelle cellule, causando spesso danni<br />

irreversibili. E’ la tossicità più difficile da individuare e<br />

da studiare, poiché su di essa possono interferire molteplici<br />

fattori ed i suoi effetti possono manifestarsi dopo<br />

un periodo di tempo imprevedibile ed anche, nel caso<br />

in cui la sua azione interferisca con la sfera riproduttiva,<br />

sui discendenti dell’individuo soggetto ad esposizione,<br />

per cui gli studi si devono protrarre per lungo tempo. La<br />

51


Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />

52<br />

tossicità può anche essere conseguente ad interferenze<br />

tra sostanze di per sé non tossiche o non dovuta alla<br />

sostanza tal quale, ma a suoi <strong>prodotti</strong> di degradazione.<br />

Esiste una soglia di tossicità cronica che esprime la quantità<br />

massima di prodotto che, somministrata per un periodo<br />

di tempo che può durare anche tutta la vita, non<br />

determina effetti negativi. Viene espressa in parti per milione<br />

(ppm) e viene chiamata “no effect level” (NOEL)<br />

o dose a nessun effetto. Al di sopra di questa quantità<br />

iniziano a verificarsi una serie di piccoli danni continui<br />

cui l’organismo non è più in grado di porre riparo o un<br />

accumulo di sostanza fino a giungere alla dose tossica.<br />

Gli effetti da tossicità cronica <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />

possono essere di tipo cancerogeno, teratogeno, riproduttivo<br />

o degenerativo di alcuni tessuti; gli organi<br />

più colpiti sono polmone, stomaco, sistema ematico.<br />

Soggetti alla tossicità cronica sono sia gli addetti<br />

agricoli sia i consumatori di <strong>prodotti</strong> trattati con<br />

<strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong>, siano essi persone od animali.<br />

Residui di <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />

Un trattamento può interessare diverse parti della pianta,<br />

come frutti, radici e foglie; queste diverse parti possono essere<br />

consumate direttamente dall’uomo, essere trasformate<br />

dall’industria conserviera o essere utilizzate come alimenti<br />

per animali, i quali a loro volta possono fornire alimento<br />

all’uomo (carne, latte, uova, miele). I residui di antiparassitari<br />

sono quindi rinvenuti prevalentemente negli alimenti.<br />

La quantità massima che può essere tollerata negli alimenti,<br />

suddivisa per ogni singolo prodotto <strong>fitosanitari</strong>o e per ogni<br />

specifico vegetale, è stabilita tramite un’Ordinanza del Ministero<br />

della Salute tenendo conto degli effetti della tossicità<br />

cronica all’interno della multiforme popolazione <strong>dei</strong> consumatori<br />

e delle diverse fonti da cui un medesimo tossico può<br />

essere assunto.<br />

E’ possibile mantenere il livello <strong>dei</strong> residui degli alimenti entro<br />

i limiti stabiliti dalla legge osservando scrupolosamente<br />

le norme riportate in etichetta ed i dettami di buona pratica<br />

agricola (come stabilito tra l’altro dal punto 5 dell’art. 3 del<br />

D.Lgs 194/95). E’ quindi importante :<br />

1. effettuare il trattamento solo se realmente necessario;<br />

2. utilizzare <strong>prodotti</strong> a minor impatto ambientale;<br />

3. rispettare sempre le indicazioni relative ai campi d’impiego<br />

(colture ed avversità specificatamente ammesse);<br />

4. utilizzare in serra solo i <strong>prodotti</strong> per i quali tale uso è<br />

riportato in etichetta;<br />

5. rispettare e non superare le dosi consigliate in etichetta;<br />

6. rispettare i periodi di intervento e, quando presente, il<br />

numero di interventi consigliati in etichetta;<br />

7. rispettare il tempo di carenza sia per la raccolta sia, nel<br />

caso di <strong>prodotti</strong> immagazzinati, per la messa in commercio;<br />

8. non far pascolare animali in campi trattati prima che sia<br />

trascorso un congruo periodo di tempo, che normalmente<br />

coincide con il tempo di carenza;<br />

9. utilizzare apparecchiature di distribuzione controllate,<br />

tarate e perfettamente efficienti;<br />

10. regolare il getto dell’irroratrice in modo che non provochi<br />

deriva su colture adiacenti;<br />

11. trattare solo in condizioni meteorologiche adatte, evitando<br />

i periodi più caldi della giornata e giornate ventose<br />

o piovose;<br />

Tutela della salute degli addetti alla manipolazione <strong>dei</strong><br />

<strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> ed ai trattamenti<br />

• Effettuare visite preventive per esaminare lo stato sanitario<br />

di base e verificare l’eventuale presenza di patologie<br />

congenite che potrebbero interferire con l’uso <strong>dei</strong><br />

<strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong>, in particolare quelli molto tossici,<br />

tossici e nocivi.<br />

• Informare il medico di eventuali farmaci assunti in modo<br />

sia abituale sia estemporaneo per evitare le eventuali interferenze<br />

con i <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> utilizzati.<br />

• Effettuare visite periodiche di controllo per evidenziare<br />

tempestivamente la presenza di eventuali alterazioni<br />

ancor prima della comparsa <strong>dei</strong> sintomi. Tali visite, in<br />

base al D.Lgs 626/94, sono obbligatorie per il personale<br />

dipendente, anche avventizio.<br />

• Usare sempre i DPI durante la preparazione delle miscele<br />

e l’esecuzione del trattamento e verificare regolarmente<br />

il loro stato di efficienza.<br />

• Non mangiare, bere e fumare durante il trattamento.<br />

• Al termine <strong>dei</strong> trattamenti lavare i D.P.I. e gli indumenti<br />

indossati e lavare se stessi con abbondante acqua e sapone.<br />

• Le donne in gravidanza o durante il periodo di allattamento<br />

(fino ad almeno sette mesi dopo il parto) non<br />

devono essere esposte a <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong>, in quanto<br />

alcuni tossici sono veicolati dal sangue e dal latte materno<br />

e quindi possono influire rispettivamente sull’alimentazione<br />

del feto e sull’allattamento.<br />

• Non è necessario adottare una alimentazione particolare<br />

da parte degli addetti ai trattamenti.


Le visite preventive e di controllo, obbligatorie per i<br />

dipendenti, sono consigliabili in tutti i casi. Lo scopo è quello<br />

di verificare in prima battuta la capacità dell’individuo di<br />

lavorare in condizioni non sempre favorevoli, di identificare<br />

la presenza di allergie a determinate sostanze o di patologie<br />

Norme di Pronto Soccorso<br />

Norme generali<br />

• Chiamare immediatamente un medico od un’ambulanza<br />

o recarsi al più vicino centro antiveleni<br />

• Allontanare la persona intossicata dalla fonte di<br />

contaminazione<br />

• Impedire alla persona intossicata di fumare e di assumere<br />

alimenti o bevande<br />

• Fornire al medico tutte le notizie riguardanti la sostanza<br />

tossica mostrandogli l’etichetta<br />

Intossicazione per inalazione<br />

• Dopo aver allontanato il più velocemente possibile la<br />

persona intossicata, aerare il locale, se si tratta di luogo<br />

chiuso<br />

• Aprire gli abiti per migliorare la respirazione<br />

• Se anche gli abiti sono contaminati levarli immediatamente<br />

e non utilizzarli più<br />

• Se si è pratici praticare la respirazione bocca a bocca<br />

Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />

congenite che possono diminuire la resistenza allo sforzo, in<br />

altre parole l’idoneità allo svolgimento delle operazioni. Le<br />

visite di controllo servono ad individuare tempestivamente le<br />

eventuali alterazioni causate dall’azione tossica <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong><br />

<strong>fitosanitari</strong>, prevenendone le conseguenze peggiori.<br />

Intossicazione per contatto dermale<br />

• Togliere gli abiti all’intossicato e procedere ad un<br />

abbondante lavaggio con acqua e sapone neutro<br />

• Nel caso in cui non sia possibile lavare l’intossicato con<br />

acqua corrente è consigliabile detergere la parte con<br />

panni e carta<br />

• E’ consigliabile l’uso di creme emollienti nel caso in cui<br />

sopravvengano ustioni ed irritazioni locali<br />

• In caso di contatto del tossico con gli occhi intervenire<br />

rapidamente con abbondanti lavaggi con acqua per<br />

almeno 10 o 15 minuti e far seguire una visita oculistica<br />

Intossicazione per ingestione<br />

• E’ sempre necessario l’intervento di un medico<br />

• Cercare di provocare il vomito<br />

• Se il vomito è spontaneo e l’intossicato è privo di sensi<br />

è bene coricarlo su di un fianco per evitare il pericolo di<br />

soffocamento<br />

• Non somministrare rimedi empirici ed evitare in ogni<br />

caso latte e vino che possono veicolare od interagire con<br />

alcune sostanze tossiche.<br />

53


Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />

Gli studi in campo ecologico hanno evidenziato l’esistenza<br />

in natura di delicati equilibri che coinvolgono fattori sia<br />

biotici (vegetali ed animali inferiori e superiori) che abiotici<br />

(aria, acqua, suolo).<br />

L’interferenza su queste nicchie (microambienti) tende a<br />

spostare il loro assetto di equilibrio verso nuove situazioni,<br />

non sempre immediatamente riscontrabili, che alla lunga<br />

potrebbero originare effetti negativi difficilmente sanabili.<br />

Le principali interferenze che gli agrofarmaci possono provocare<br />

sull’ambiente sono dirette verso:<br />

• gli organismi utili;<br />

•<br />

•<br />

54<br />

il complesso aria - acqua - suolo e le loro correlazioni<br />

con l’uomo, gli animali, le piante anche attraverso la catena<br />

alimentare;<br />

gli organismi dannosi, favorendo l’insorgenza di ceppi<br />

resistenti.<br />

Interferenze sugli organismi utili<br />

In natura sono presenti fenomeni di antagonismo. Alcuni<br />

organismi antagonisti sono stati definiti dall’uomo “organismi<br />

utili” o “ausiliari” in quanto capaci di contrastare lo<br />

sviluppo di specifici parassiti delle piante. Tra gli ausiliari è<br />

possibile annoverare organismi sia superiori, quali gli uccelli,<br />

che inferiori, come taluni insetti, funghi, batteri e virus.<br />

Gli interventi antiparassitari hanno spesso un’azione collaterale<br />

negativa nei confronti degli ausiliari. I trattamenti infatti<br />

possono agire direttamente sugli organismi utili, decimandoli,<br />

o distruggendo le popolazioni dannose di cui essi<br />

hanno necessità per poter completare il loro ciclo di sviluppo.<br />

In entrambi i casi la presenza degli ausiliari diminuirà.<br />

Più ampio è lo spettro di azione <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> distribuiti,<br />

maggiore sarà la loro efficacia dal punto di vista <strong>fitosanitari</strong>o<br />

ma minore sarà la selettività nei confronti degli organismi<br />

utili.<br />

L’interferenza <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> con gli ausiliari, come<br />

già sottolineato in precedenza, è indipendente dalla classe<br />

tossicologica, per cui un prodotto non classificato potrebbe<br />

provocare, da questo punto di vista, conseguenze peggiori<br />

di uno tossico.<br />

Una particolare classe di ausiliare è costituita dalle api e da<br />

altri insetti pronubi. Per evitare il verificarsi di morie di pronubi<br />

l’esecuzione di trattamenti durante la fioritura, in par-<br />

Capitolo X<br />

TOSSICOLOGIA AMBIENTALE<br />

Tutelare gli insetti pronubi (foto C. Chersi<br />

ticolare con insetticidi, è in genere vietata; a tal proposito<br />

la <strong>Regione</strong> <strong>Piemonte</strong> ha emanato norme (L.R. 03.08.1998,<br />

n. 20, art. 17, già citata) che vietano l’esecuzione di interventi<br />

antiparassitari in questa delicata fase fenologica. Sono<br />

previste deroghe per l’uso di fungidi specifici, da utilizzarsi<br />

contro micosi di colture erbacee nonché contro la ticchiolatura<br />

delle pomacee e la moniliosi delle drupacee, concesse<br />

solo in caso di reale necessità, accertata dal Settore Fitosanitario,<br />

intervenendo con <strong>prodotti</strong> selettivi.<br />

Va aggiunto che alcuni <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong>, pur essendo<br />

stati distribuiti prima della fioritura, risultano ugualmente<br />

tossici alle api in quanto, essendo sistemici, entrano nella<br />

pianta e si concentrano nel nettare. E’ poi necessario tenere<br />

in debito conto la fioritura di specie spontanee limitrofe o<br />

presenti sotto le piante da frutto; nel caso in cui sia richiesto<br />

un trattamento al frutteto in questo periodo è necessario<br />

procedere al loro sfalcio. Le api possono visitare anche fiori<br />

poco appariscenti, come quelli della vite, per cui è necessario<br />

porre in atto sempre le attenzioni sopra richiamate.<br />

Interferenze sul complesso aria - acqua - suolo<br />

I trattamenti antiparassitari, le concimazioni e tutte quelle<br />

operazioni che immettono sostanze estranee nell’ambiente<br />

provocano interferenze sul complesso aria, acqua, suolo,<br />

organismi biotici.<br />

Infatti i <strong>prodotti</strong> immessi nell’atmosfera possono:


•<br />

•<br />

•<br />

essere soggetti a deriva che li trasporta in senso orizzontale<br />

verso colture e/o ambienti limitrofi;<br />

cadere al suolo dove possono essere trattenuti dal terreno<br />

e successivamente assorbiti dalla vegetazione o essere<br />

degradati, attraverso l’azione di microrganismi, in<br />

sostanze non più tossiche;<br />

percolare raggiungendo falde acquifere o corsi d’acqua.<br />

Nelle acque e nel terreno si possono poi verificare fenomeni<br />

di trasporto o di accumulo.<br />

I <strong>prodotti</strong> distribuiti, se accumulati in organismi vegetali od<br />

animali destinati al consumo, vengono poi immessi nella catena<br />

alimentare, sia umana che animale.<br />

I maggiori effetti negativi si evidenziano in caso di monocoltura,<br />

nella quale si ha un impiego ripetuto e massiccio<br />

degli stessi <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong>; le conseguenze primarie<br />

sono l’accumulo <strong>dei</strong> tossici nel terreno e la selezione di erbe<br />

resistenti; l’uso di antigerminanti residuali, accumulati nel<br />

terreno, può poi interferire sulla coltura che segue.<br />

Effetti fitotossici da diserbante su tiglio (foto A. Saglia)<br />

Nello schema sottostante si riporta un esempio delle interferenze possibili.<br />

Possibile ciclo degli agrofarmaci nella biosfera (Wilson, 1966, Residue Rewiew)<br />

Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong>


Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />

Interferenze sugli organismi dannosi<br />

La pressione esercitata sulle popolazioni di organismi<br />

dannosi, siano essi animali o vegetali (erbe infestanti),<br />

provoca una selezione nelle popolazioni stesse con tendenza<br />

ad adattarsi alla situazione avversa.<br />

In questo modo si creano <strong>dei</strong> fenomeni di resistenza che<br />

sono più rapidi ed estesi quanto maggiore è la capacità riproduttiva<br />

dell’organismo e più elevato è il numero <strong>dei</strong> trattamenti<br />

effettuati con la sostanza tossica.<br />

Da qui la necessità di alternare nel corso dell’annata il tipo<br />

di principio attivo utilizzato per combattere un determinato<br />

organismo. Molti <strong>prodotti</strong> riportano in etichetta l’indicazione<br />

del numero massimo di interventi da effettuare all’anno<br />

per evitare l’insorgenza di ceppi resistenti.<br />

E’ altresì importante utilizzare le dosi di prodotto <strong>fitosanitari</strong>o<br />

consigliate in etichetta poiché dosi più elevate non<br />

migliorano la prestazione del prodotto e dosi inferiori rischiano<br />

di favorire l’insorgenza proprio di questi fenomeni<br />

di resistenza.<br />

Le strategie di lotta guidata, integrata e biologica sono state<br />

messe a punto al fine di ridurre le interferenze negative <strong>dei</strong><br />

<strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> sull’ambiente.<br />

56<br />

Esemplare di Papillio machaon (foto C. Chersi)<br />

(foto D. Venanzio)


Un prodotto <strong>fitosanitari</strong>o, per poter essere posto in commercio,<br />

deve essere autorizzato (registrato), cioè deve aver<br />

subito una serie di prove ed essere considerato idoneo da<br />

una commissione di esperti che ne valuta gli aspetti tossicologici,<br />

agronomici ed ambientali.<br />

L’autorizzazione è rilasciata dal Ministero della Salute su richiesta<br />

della Ditta produttrice ed ha una durata massima<br />

di 10 anni. Alla scadenza, detta autorizzazione potrà essere<br />

rinnovata a seguito di una rivalutazione degli aspetti tossicologici,<br />

ambientali ed agronomici. Sono anche previste<br />

autorizzazioni provvisorie, fino ad un massimo di 3 anni, ed<br />

eccezionali, fino ad un massimo di 120 giorni.<br />

Nel caso in cui insorgano elementi sanitari od ambientali<br />

che possano far presupporre la possibilità di rischi per l’uomo<br />

o per l’ambiente il Ministero può revocare o sospendere<br />

l’autorizzazione e l’impiego del prodotto.<br />

La normativa che regola la registrazione e la messa in commercio<br />

<strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> è il D.Lgs 194/95, recepimento<br />

della Direttiva CEE 91/414, nonché il DPR 290/01,<br />

che prevedono una registrazione a livello comunitario per<br />

le sostanze attive ed a livello di ogni Paese membro per i<br />

preparati commerciali.<br />

In questo modo i criteri di registrazione sono omogenei su<br />

tutto il territorio della U.E. ed i tempi di registrazione sono<br />

abbreviati in quanto la sostanza attiva è registrata una sola<br />

volta e questa autorizzazione comunitaria viene riconosciuta<br />

dai singoli Paesi membri.<br />

L’aspetto innovativo della nuova legislazione, che ha sostituito<br />

il D.P.R. 1255/68 in merito alla registrazione e alla<br />

messa in commercio <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong>, è rappresentato<br />

dal fatto che gli organismi nocivi contro cui può essere<br />

impiegato il singolo formulato sono fissati al momento<br />

della registrazione, per cui diventa obbligatorio utilizzare i<br />

formulati esclusivamente contro le avversità e secondo le<br />

metodologie riportate in etichetta.<br />

La nuova normativa lascia la possibilità agli organismi ufficiali<br />

o scientifici di ricerca nonchè alle organizzazioni professionali<br />

agricole ed agli utilizzatori di <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong>,<br />

di chiedere l’estensione del campo di impiego di un prodotto<br />

<strong>fitosanitari</strong>o già registrato per l’utilizzo su colture designate<br />

come “minori”.<br />

Un altro aspetto della normativa riguarda l’esecuzione di<br />

Capitolo XI<br />

Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />

REGISTRAZIONE DI UN PRODOTTO FITOSANITARIO<br />

sperimentazioni destinate alla registrazione <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong>:<br />

queste possono essere attuate esclusivamente da<br />

strutture riconosciute idonee ed iscritte in un apposito albo.<br />

E’ necessario che venga inviata la domanda di autorizzazione<br />

per l’esecuzione di prove o di esperimenti al Ministero<br />

della Salute e contestualmente al Ministero delle Politiche<br />

Agricole – Servizio Fitosanitario centrale e all’Agenzia<br />

Nazionale per la protezione dell’ambiente. A seguito dell’<br />

approvazione degli stessi, gli sperimentatori dovranno comunicare<br />

alla ASL, all’ARPA ed al Servizio Fitosanitario<br />

regionale competenti tutti i dati necessari per l’identificazione<br />

delle aree e <strong>dei</strong> periodi di esecuzione delle prove (art. 36<br />

DPR 290/01).<br />

Il processo di revisione messo in atto dall’Unione Europea<br />

sancisce che ogni sostanza attiva deve essere “tutelata” da<br />

una o più aziende del settore che provvedono alla presentazione<br />

di una serie di documentazioni tecniche, legali e tossicologiche<br />

atte a dimostrare l’efficacia e l’impatto ambientale<br />

di ogni sostanza.<br />

La revisione <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> prevista dalla Direttiva<br />

europea 91/414 si è posta tre obbiettivi principali:<br />

1. censimento di tutte le sostanze attive<br />

2. armonizzazione e vigilanza a livello comunitario<br />

3. istituzione dell’ allegato 1 (uno) in cui sono inserite<br />

tutte le sostanze attive che hanno superato il processo<br />

di revisione.<br />

L’inclusione di una sostanza attiva in tale allegato<br />

permette di ottenere l’autorizzazione all’immissione in<br />

commercio <strong>dei</strong> formulati commerciali nei singoli Stati<br />

membri. In caso contrario il prodotto è revocato.<br />

Le condizioni per l’inclusione in allegato 1 è la valutazione<br />

del rischio accettabile per:<br />

•<br />

l’uomo sia come esposizione per il consumatore<br />

(Residui) sia come esposizione per l’operatore (Trattamento);<br />

• l’ambiente valutando l’impatto su suolo, acqua, aria;<br />

• gli organismi non bersaglio Vertebrati (uccelli,<br />

mammiferi, pesci) e Invertebrati (crostacei, insetti,<br />

vermi).<br />

I <strong>prodotti</strong> possono essere quindi utilizzati per la difesa delle<br />

piante solo se le sostanze attive sono incluse nell’Allegato 1.<br />

57


Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />

Acaricida: prodotto <strong>fitosanitari</strong>o in<br />

grado di combattere e/o contenere gli<br />

acari.<br />

Agricoltura biologica/Produzione<br />

biologica: colture prodotte in base a<br />

specifici regolamenti, utilizzando esclusivamente<br />

i mezzi da questi ammessi.<br />

Anticrittogamico: prodotto <strong>fitosanitari</strong>o<br />

utilizzato per il controllo di funghi.<br />

Antiparassitario = prodotto <strong>fitosanitari</strong>o<br />

= agrofarmaco: prodotto utilizzato<br />

per il controllo delle avversità<br />

biotiche delle piante.<br />

Area extra agricola: area non soggetta<br />

a coltivazione, ma in cui si può verificare<br />

la presenza di organismi nocivi,<br />

in particolare erbe infestanti (ferrovie,<br />

bordi stradali, fossi e scoline non pertinenti<br />

ad aree agricole ecc.).<br />

Attività di un prodotto <strong>fitosanitari</strong>o:<br />

si intende la sua efficacia nociva nei confronti<br />

<strong>dei</strong> patogeni verso cui è diretto.<br />

Autorizzazione all’acquisto: vedi<br />

voce “Patentino”<br />

Autorizzazione alla vendita: attestato<br />

di idoneità alla vendita di <strong>prodotti</strong><br />

<strong>fitosanitari</strong>; anche i locali di vendita e<br />

di immagazzinamento devono essere<br />

ritenuti idonei allo scopo.<br />

Campo di impiego: indica su quali<br />

colture e contro quali avversità è ammesso<br />

l’uso di un prodotto <strong>fitosanitari</strong>o.<br />

E’ riportato in etichetta.<br />

Citotropismo: capacità che ha un<br />

prodotto <strong>fitosanitari</strong>o di penetrare<br />

attraverso la superficie vegetale e diffondersi<br />

limitatamente nei tessuti circostanti.<br />

Classe tossicologica: classi di pericolosità<br />

in cui sono suddivisi i <strong>prodotti</strong><br />

<strong>fitosanitari</strong>. Le classi tossicologiche<br />

attualmente in vigore in tutta Europa<br />

sono: Molto Tossico (T+), Tossico (T),<br />

Nocivo (Xn), Irritante (Xi) alle quali si<br />

aggiungono i <strong>prodotti</strong> non classificati<br />

con la dizione “Manipolare con prudenza”.<br />

58<br />

GLOSSARIO<br />

C.L. 50: concentrazione letale 50,<br />

esprime la concentrazione del tossico<br />

che causa la morte del 50% degli animali<br />

da laboratorio sottoposti ad intossicazione<br />

da parte di un prodotto gassoso,<br />

per un tempo determinato. Viene<br />

espressa in parti per milione (ppm =<br />

mg/kg) nel caso di solidi o liquidi ed in<br />

milligrammi per metro cubo (mg/mc)<br />

nel caso di vapori o aerosol.<br />

Coadiuvante (o coformulante): sostanza<br />

che migliora l’azione del principio<br />

attivo, favorendone la regolare<br />

distribuzione e persistenza.<br />

Compatibilità: è la capacità che hanno<br />

due o più <strong>prodotti</strong> di essere miscelati<br />

insieme senza provocare fenomeni<br />

indesiderabili. Esistono tabelle di compatibilità<br />

<strong>dei</strong> vari principi attivi.<br />

Deriva: possibilità che un principio attivo,<br />

a causa del vento eccessivo o di<br />

una esecuzione errata, si sposti su colture<br />

o abitazioni limitrofe al luogo del<br />

trattamento.<br />

Diserbante: prodotto <strong>fitosanitari</strong>o utilizzato<br />

per il controllo delle infestanti.<br />

D.L. 50 o dose letale 50: quantità di<br />

principio attivo sufficiente ad uccidere<br />

il 50% degli animali da laboratorio sottoposti<br />

ad intossicazione. Deve essere<br />

indicata la modalità di intossicazione<br />

(ad es. orale, cutanea ecc.) e l’animale<br />

da laboratorio impiegato. La DL50<br />

viene espressa in milligrammi di principio<br />

attivo per ogni chilogrammo di<br />

peso corporeo (mg/kg).<br />

Dose di impiego: quantitativo di<br />

prodotto <strong>fitosanitari</strong>o, previsto in etichetta,<br />

che deve essere utilizzato per la<br />

preparazione delle miscele.<br />

D.P.I. (Dispositivi di Protezione<br />

Individuale): mezzi per la protezione<br />

individuale dell’operatore che manipola<br />

e distribuisce <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />

(tute, guanti, stivali, occhiali, maschere,<br />

caschi).<br />

Erbicida: vedi diserbante.<br />

Etichetta: identifica il prodotto <strong>fitosanitari</strong>o;<br />

in essa sono contenute le<br />

principali norme di impiego, la classe<br />

tossicologica, e nozioni di tipo tecnico-agronomico-sanitario<br />

nonché il<br />

numero di registrazione da parte del<br />

Ministero della Salute.<br />

Fisiofarmaco: prodotto idoneo al<br />

controllo delle fisiopatie.<br />

Fitofarmaco: vedi prodotto <strong>fitosanitari</strong>o<br />

Fitoregolatore: prodotto utilizzato<br />

per influenzare alcune funzioni fisiologiche<br />

della pianta.<br />

Fitotossicità: azione dannosa che il<br />

prodotto <strong>fitosanitari</strong>o può esplicare<br />

nei confronti della pianta.<br />

Formulato commerciale: prodotto<br />

immesso in commercio composto dal<br />

principio attivo + coadiuvanti + veicolanti.<br />

Può avere diverse formulazioni.<br />

Formulazione: il prodotto <strong>fitosanitari</strong>o<br />

come acquistato dal distributore.<br />

Frasi di rischio: indicano i rischi per<br />

l’operatore durante l’uso del prodotto<br />

e per l’ambiente a seguito della sua<br />

distribuzione. Sono riportate sull’etichetta.<br />

Fungicida: prodotto efficace nella<br />

lotta contro i funghi.<br />

Fumigante: prodotto che a contatto<br />

con l’aria si trasforma in gas o vapore<br />

tossico contro gli organismi da<br />

combattere. In molti casi deve essere<br />

utilizzato da personale idoneo ed autorizzato.<br />

Impolveratrice: macchina adibita ai<br />

trattamenti polverulenti.<br />

Impurezza: sostanza estranea, formatesi<br />

nel formulato durante il processo<br />

produttivo. E’ generalmente in quantità<br />

irrilevante.<br />

Insetticida: prodotto <strong>fitosanitari</strong>o in<br />

grado di svolgere una attività tossica<br />

nei confronti degli insetti.<br />

Intervallo di sicurezza o tempo di<br />

carenza: numero <strong>dei</strong> giorni che deve


intercorrere tra l’ultimo trattamento<br />

e la raccolta o tra il trattamento post<br />

raccolta e l’ immissione in commercio.<br />

E’ stabilito per legge e viene riportato<br />

in etichetta.<br />

Intossicazione: assunzione eccessiva<br />

di prodotto tossico. Può avvenire per<br />

via orale, dermale, inalatoria. Può essere<br />

di tipo acuto o di tipo cronico.<br />

Irroratrice: apparecchio destinato ai<br />

trattamenti con soluzioni.<br />

Limacida: prodotto <strong>fitosanitari</strong>o in<br />

grado di controllare lumache e limacce.<br />

Limite di tollerabilità: vedi residuo<br />

massimo tollerato.<br />

Lotta a calendario: tipo di lotta che<br />

prevede interventi cadenzati e ripetuti<br />

nel tempo, senza verificare la presenza<br />

effettiva dell’organismo nocivo<br />

da combattere e/o il verificarsi delle<br />

condizioni che ne favoriscono lo sviluppo.<br />

Lotta biologica: uso di organismi utili<br />

per combattere avversità animali (insetti<br />

ed acari).<br />

Lotta guidata ed integrata: tipi di<br />

lotta che ottimizzano l’uso del mezzo<br />

chimico e lo integrano con altri mezzi<br />

di lotta (agronomici, meccanici, biologici<br />

ecc.).<br />

Metabolita: prodotto di degradazione<br />

del prodotto <strong>fitosanitari</strong>o. Può essere<br />

ritrovato come residuo negli alimenti e<br />

nell’ambiente.<br />

Mezzi di protezione: si intende l’insieme<br />

degli indumenti e degli accorgimenti<br />

tecnici destinati a proteggere<br />

l’operatore dalle intossicazioni (tute,<br />

maschere, caschi, cabine protettive).<br />

Miscibilità: possibilità di mescolare<br />

due o più sostanze senza che queste<br />

interagiscano tra loro. Spesso la miscibilità<br />

è indicata in etichetta.<br />

Modulo per l’acquisto <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong><br />

<strong>fitosanitari</strong>: deve sempre essere compilato<br />

e firmato dall’acquirente in caso<br />

di acquisto di formulati molto tossici,<br />

tossici e nocivi.<br />

Nematocida: prodotto <strong>fitosanitari</strong>o<br />

diretto contro i nematodi fitoparassiti.<br />

Numero di registrazione: è il numero<br />

che viene attribuito al prodotto<br />

commerciale al momento della sua<br />

accettazione da parte del Ministero<br />

della Salute. Deve essere riportato in<br />

etichetta.<br />

Officina di produzione: stabilimento<br />

in cui è autorizzata da parte del Ministero<br />

della Salute la produzione di uno<br />

specifico prodotto <strong>fitosanitari</strong>o.<br />

Organismo utile: organismi superiori<br />

od inferiori che svolgono un’azione favorevole<br />

alla coltura od antagonista nei<br />

confronti degli organismi nocivi delle<br />

piante.<br />

Patentino: attestato di idoneità all’uso<br />

<strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> molto tossici,<br />

tossici e nocivi.<br />

Presidio sanitario: vedi prodotto <strong>fitosanitari</strong>o.<br />

Principio attivo: vedi sostanza attiva.<br />

Prodotto a reazione acida: sostanza<br />

in grado di reagire con i <strong>prodotti</strong> alcalini.<br />

Sono caratterizzati da un pH inferiore<br />

a 7.<br />

Prodotto a reazione basica (o alcalina):<br />

sostanza in grado di reagire con<br />

gli acidi; il pH è superiore a 7.<br />

Prodotto a reazione neutra: sostanza<br />

che non reagisce né con gli acidi né<br />

con le basi. Corrisponde a pH 7.<br />

Prodotto di degradazione: vedi metabolita.<br />

Prodotto di copertura: <strong>prodotti</strong> che<br />

agiscono esclusivamente sulla superficie<br />

dell’organo vegetale trattato.<br />

Prodotto <strong>fitosanitari</strong>o: composto<br />

destinato a proteggere le colture ed i<br />

loro <strong>prodotti</strong> dalle avversità biotiche<br />

ed abiotiche.<br />

Pronubo: insetto che, visitando i fiori,<br />

è in grado di favorire l’impollinazione.<br />

Registrazione di un prodotto <strong>fitosanitari</strong>o:<br />

approvazione da parte del<br />

Ministero della Salute dell’immissione<br />

in commercio di un prodotto <strong>fitosanitari</strong>o.<br />

Registro <strong>dei</strong> trattamenti: registro<br />

dove vengono annotate tutte le informazioni<br />

relative ai trattamenti effettua-<br />

Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />

ti durante l’anno su ogni appezzamento<br />

o coltura.<br />

Repellente: prodotto <strong>fitosanitari</strong>o<br />

in grado di respingere i parassiti delle<br />

piante.<br />

Residuo (dal punto di vista sanitario):<br />

la quantità di sostanza attiva, delle<br />

sue impurezze e/o <strong>dei</strong> suoi <strong>prodotti</strong><br />

di metabolizzazione, degradazione o<br />

reazione presenti in qualsiasi substrato<br />

(suolo, acqua, vegetali, alimenti).<br />

Residuo massimo tollerato: quantità<br />

massima di principio attivo che può<br />

essere ritrovata sui <strong>prodotti</strong> destinati<br />

all’alimentazione, posti in commercio.<br />

E’ stabilito dalla legge ed è pubblicato<br />

sulla Gazzetta Ufficiale.<br />

Resistenza acquisita: comparsa e<br />

diffusione naturale di ceppi di organismi<br />

dannosi insensibili all’azione di un<br />

determinato fitofarmaco; è una modificazione<br />

di tipo genetico.<br />

Rivenditore autorizzato: venditore<br />

di <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> che ha ottenuto<br />

lo specifico certificato di abilitazione<br />

alla vendita.<br />

Rodenticida: prodotto <strong>fitosanitari</strong>o<br />

in grado di controllare i roditori.<br />

Selettività: capacità di un prodotto<br />

<strong>fitosanitari</strong>o di agire nei confronti<br />

dell’avversità rispettando il più possibile<br />

gli organismi utili e la coltura.<br />

Sistemicità: capacità che ha un prodotto<br />

<strong>fitosanitari</strong>o di immettersi nel<br />

sistema vascolare, della linfa grezza o<br />

della linfa elaborata, ritrovandosi integro<br />

ed efficace lontano dal punto<br />

di applicazione ed in parti della pianta<br />

sviluppatesi in un periodo successivo<br />

al trattamento.<br />

Soglia di intervento: limite di infezione<br />

o di infestazione oltre il quale è necessario<br />

intervenire per evitare danni<br />

economici.<br />

Soglia di tolleranza: livello di infezione<br />

o di infestazione al di sotto del quale<br />

non si verificano danni tali da giustificare<br />

l’intervento chimico: soltanto<br />

quando il livello viene superato si deve<br />

far ricorso al trattamento.<br />

59


Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />

Sostanza attiva: componente del<br />

prodotto <strong>fitosanitari</strong>o che esplica realmente<br />

l’attività tossica verso la causa<br />

parassitaria.<br />

Spettro d’azione: l’insieme delle avversità<br />

controllate da un prodotto <strong>fitosanitari</strong>o.<br />

Stanchezza del terreno: fenomeno<br />

di diminuzione progressiva e costante<br />

della produzione, accompagnata da<br />

aumento delle malattie parassitarie, dovuta<br />

al continuo ripetersi della stessa<br />

coltura sullo stesso terreno.<br />

Taratura mezzi meccanici: messa a<br />

punto ottimale <strong>dei</strong> mezzi di distribuzione<br />

<strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong>, eseguita<br />

preferibilmente presso gli appositi<br />

banchi di controllo.<br />

Tempo di carenza: vedi intervallo di<br />

60<br />

sicurezza.<br />

Tempo di rientro: indica l’intervallo<br />

di tempo che deve trascorrere prima di<br />

accedere nell’area trattata.<br />

Tossicità acuta: intossicazione che si<br />

manifesta dopo breve tempo dall’esposizione<br />

alla sostanza tossica. E’ quella<br />

che da i sintomi più palesi.<br />

Tossicità cronica: si manifesta in seguito<br />

a somministrazioni continue e<br />

prolungate nel tempo, di dosi di <strong>prodotti</strong><br />

di per sé non tossiche.<br />

Tossicità di interazione: tossicità che<br />

un principio attivo esplica nel momento<br />

in cui entra in contatto con altre<br />

sostanze di origine chimica o di tipo<br />

alimentare.<br />

Traslaminarietà: capacità che ha un<br />

prodotto di diffondere da una pagina<br />

fogliare all’altra.<br />

Trattamenti con mezzi aerei: trattamenti<br />

eseguiti prevalentemente con<br />

elicotteri. Sono vincolati a specifiche<br />

autorizzazioni.<br />

Trattamento post raccolta: intervento,<br />

in genere fungicida, effettuato<br />

sul prodotto dopo la raccolta, generalmente<br />

in magazzino.<br />

Vie di intossicazione: vie attraverso<br />

cui il tossico può penetrare nell’organismo.<br />

Volume di miscela distribuito:<br />

quantitativo di soluzione utilizzato ad<br />

ettaro per irrorare la coltura. Si può<br />

classificare in: normale (700 - 1800 l/<br />

ha), medio (300 - 700 l/ha), basso (150<br />

- 300 l/ha), bassissimo ed ultra basso<br />

(


Domande d’esame<br />

per il conseguimento del “patentino”<br />

(la risposta in grassetto è quella corretta)<br />

61


Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />

1 Che cosa sono i <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong>?<br />

a - <strong>prodotti</strong> impiegati per la concimazione<br />

b - <strong>prodotti</strong> impiegati prevalentemente per difendere<br />

le colture agricole e le derrate alimentari<br />

c - <strong>prodotti</strong> antiparassitari per uso zootecnico<br />

2 A cosa serve un prodotto <strong>fitosanitari</strong>o insetticida?<br />

a - a combattere gli insetti degli animali<br />

b - a combattere malattie crittogame<br />

c - a combattere gli insetti dannosi alle piante agrarie<br />

3 A cosa serve un prodotto <strong>fitosanitari</strong>o erbicida?<br />

a - a controllare o eliminare le erbe infestanti<br />

b - a curare le erbe infestanti<br />

c - alla derattizzazione <strong>dei</strong> dossi, canali e parchi<br />

4 Cosa sono i fungicidi?<br />

a - sono la stessa cosa degli anticrittogamici<br />

b - <strong>prodotti</strong> che distruggono i funghi velenosi<br />

c - <strong>prodotti</strong> che controllano l’umidità delle fungaie<br />

5 A cosa servono i <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> a base di<br />

fungicidi?<br />

a - a combattere le malattie fungine delle piante<br />

agrarie<br />

b - a favorire la potatura <strong>dei</strong> fruttiferi<br />

c - a distruggere le foglie attaccate dal marciume<br />

6 Prodotti <strong>fitosanitari</strong> a base di fungicidi possono<br />

essere utilizzati per il trattamento <strong>dei</strong> suoli?<br />

a - no, mai<br />

b - si, alcuni<br />

c - solo se vi sono anche le erbe infestanti<br />

7 I <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> per la protezione delle piante<br />

e delle derrate alimentari immagazzinate sono di<br />

libera vendita o soggetti ad autorizzazione?<br />

a - sono di libera vendita<br />

b - sono autorizzati dal Ministero delle Politiche Agricole<br />

c - sono soggetti ad autorizzazione del Ministero<br />

della Sanità, a controllo e registrazione come<br />

<strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />

8 Antiparassitari, fitofarmaci, presidi sanitari,<br />

presidi delle derrate alimentari immagazzinate,<br />

pesticidi, sono <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong>?<br />

a - si<br />

b - no<br />

c - solo i primi due<br />

62<br />

9 Alcuni <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> possono essere<br />

impiegati per trattamenti di zone non agricole?<br />

a - si, sempre<br />

b - no<br />

c - solo quando è specificamente indicato in<br />

etichetta<br />

10 Cosa sono i <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> pronti<br />

all’impiego?<br />

a - sono <strong>prodotti</strong> preparati e confezionati pronti per<br />

l’uso<br />

b - sono <strong>prodotti</strong> che si possono acquistare in qualsiasi<br />

negozio<br />

c - sono <strong>prodotti</strong> che non richiedono nessuna<br />

precauzione<br />

11 Cosa si intende per sostanza attiva?<br />

a - residuo massimo consentito sugli alimenti<br />

b - la sostanza contenuta in un prodotto<br />

<strong>fitosanitari</strong>o che agisce contro le avversità da<br />

combattere<br />

c - un prodotto che può essere acquistato solamente da<br />

chi possiede il patentino<br />

12 Nel campo <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> e nel<br />

linguaggio corrente, cosa si intende per<br />

“formulazione”?<br />

a - una miscela di due sostanze attive<br />

b - il procedimento di solubilizzazione in acqua di un<br />

prodotto <strong>fitosanitari</strong>o<br />

c - il prodotto <strong>fitosanitari</strong>o come acquistato dal<br />

distributore<br />

13 Che cosa sono i coformulanti?<br />

a - sostanze che riducono l’efficacia<br />

b - sostanze che completano il prodotto <strong>fitosanitari</strong>o<br />

c - sostanze che prolungano il tempo di sicurezza<br />

14 Perché è importante conoscere l’attività della<br />

sostanza attiva?<br />

a - perché precisa se un prodotto è nocivo agli insetti ed<br />

acari utili<br />

b - perché indirizza l’agricoltore nella scelta in<br />

relazione alle malattie e parassiti da combattere<br />

c - perché è la quantità minima utile per combattere i<br />

parassiti


15 Cosa significa il parametro della dose letale 50<br />

(DL50) ?<br />

a - il 50% del prodotto che può essere letale<br />

b - la dose che uccide il 50% degli animali sottoposti<br />

a prova di intossicazione orale o dermiale.<br />

c - la dose da diluire al 50% per avere un’azione letale<br />

16 Quale prodotto <strong>fitosanitari</strong>o in caso di inalazione,<br />

ingestione o assorbimento cutaneo può essere letale<br />

o provocare lesioni acute o croniche?<br />

a - corrosivo<br />

b - nocivo<br />

c - irritante<br />

17 Che tipo di intossicazione acuta si può avere<br />

usando impropriamente <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> “non<br />

classificati”?<br />

a - letale<br />

b - nessuna<br />

c - trascurabile<br />

18 Quale prodotto <strong>fitosanitari</strong>o in caso di inalazione,<br />

ingestione o assorbimento cutaneo, in piccolissime<br />

quantità, è letale o provoca lesioni acute o croniche?<br />

a – molto tossico<br />

b – nocivo<br />

c – non classificato<br />

19 Nella manipolazione <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />

“molto tossici”, “tossici” e “nocivi” l’operatore si<br />

può far aiutare...<br />

a - da chiunque<br />

b - da una persona munita di patentino<br />

c - solo da un familiare<br />

20 Attraverso quali vie può avvenire<br />

un’intossicazione acuta?<br />

a - solamente per ingestione<br />

b - attraverso la pelle, per ingestione e attraverso<br />

l’apparato respiratorio<br />

c - solamente attraverso la pelle<br />

21 Al termine <strong>dei</strong> trattamenti cosa occorre fare<br />

prima di mangiare, bere, fumare o compiere atti<br />

fisiologici?<br />

a - nel caso in cui siano stati distribuiti <strong>prodotti</strong> “irritanti”<br />

e “non classificati” non occorre adottare alcuna<br />

precauzione<br />

b - togliersi sempre gli indumenti protettivi e lavarsi<br />

accuratamente<br />

c - riposare alcune ore per non affaticare l’organismo<br />

Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />

22 Qual é il simbolo che identifica un prodotto<br />

“molto tossico” e “tossico”?<br />

a - è contrassegnato in caratteri ben visibili: “attenzione<br />

manipolare con prudenza”<br />

b - un teschio nero su ossa incrociate inserito in un<br />

riquadro di colore giallo-arancio<br />

c - una croce di S. Andrea<br />

23 Dove possono essere acquistati i <strong>prodotti</strong><br />

<strong>fitosanitari</strong>?<br />

a - non esistono vincoli o autorizzazioni particolari per la<br />

loro vendita<br />

b - esclusivamente da rivenditori a ciò autorizzati<br />

c - da chiunque purché gli antiparassitari siano in<br />

confezioni sigillate<br />

24 Un prodotto aficida può essere impiegato su<br />

qualsiasi coltura per la lotta contro gli afidi?<br />

a - no, solo per le colture indicate in etichetta<br />

b - può essere impiegato solamente in base<br />

all’esperienza<br />

c - si, in quanto è un prodotto specifico<br />

25 In quali condizioni è consigliabile utilizzare i<br />

fungicidi a base di zolfo?<br />

a - nelle ore più calde della giornata<br />

b - nelle ore più fresche della giornata<br />

c - di notte in presenza di vento<br />

26 E’ <strong>corretto</strong> impiegare <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> a dosi<br />

più alte di quelle massime indicate in etichetta?<br />

a - no<br />

b - sì<br />

c - solamente se miscelati<br />

27 Usando <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong>, se capita di bagnarsi<br />

con la nube irrorante, quali precauzioni bisogna<br />

seguire?<br />

a - è sufficiente cambiarsi gli indumenti protettivi<br />

b - sospendere il lavoro, lavarsi accuratamente e<br />

cambiarsi gli indumenti<br />

c - spogliarsi ed asciugarsi con un panno asciutto<br />

28 Possono essere acquistati <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> in<br />

confezioni non sigillate o non originali?<br />

a - sì, purché si tratti di <strong>prodotti</strong> “irritanti” e “non<br />

classificati”<br />

b - no, in nessun caso<br />

c - sì, purché il rivenditore ne garantisca la provenienza<br />

63


Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />

29 Quando l’operatore agricolo miscela due o più<br />

<strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> con intervalli di sicurezza diversi,<br />

dopo quanti giorni può effettuare la raccolta?<br />

a - dopo il numero di giorni indicati sul prodotto con<br />

l’intervallo di sicurezza più lungo<br />

b - dopo il numero di giorni indicati per il prodotto più<br />

tossico<br />

c - non prima di 30 giorni<br />

30 Come si deve comportare l’operatore al termine<br />

di ogni trattamento?<br />

a - lavarsi le mani e mangiare<br />

b - spogliarsi e lavarsi accuratamente<br />

c - nessuna precauzione perché al termine <strong>dei</strong><br />

trattamenti non si corre alcun pericolo<br />

31 Quale manutenzione richiede la maschera che<br />

viene usata durante i trattamenti?<br />

a - deve essere semplicemente lavata dopo l’uso<br />

b - svitare il filtro, lavarla dopo l’uso e sostituire<br />

frequentemente il filtro seguendo le indicazioni<br />

del produttore<br />

c - deve essere revisionata almeno una volta all’anno<br />

32 Quali precauzioni occorre adottare effettuando i<br />

trattamenti in prossimità di strade, abitazioni, corsi<br />

d’acqua e colture confinanti?<br />

a - nessuna precauzione se il prodotto <strong>fitosanitari</strong>o è<br />

“irritante” o “non classificato”<br />

b - nessuna precauzione in assenza di vento<br />

c - prendere tutte le precauzioni affinché la nube<br />

irrorante non fuoriesca dall’appezzamento<br />

irrorato<br />

33 L’utilizzatore di una maschera con filtro “antigas”<br />

efficace contro i vapori organici...<br />

a - deve controllare sul filtro la data di scadenza<br />

b - non deve accertarsi della data di scadenza se non è<br />

mai stato usato<br />

c - può ritenere irrilevante l’indicazione della data di<br />

scadenza sul filtro<br />

34 L’utilizzatore di una maschera con filtro antipolvere<br />

...<br />

a - è inutile che si accerti della data di scadenza<br />

b - deve controllare la data di fabbricazione o di scadenza<br />

quando la sicurezza di funzionamento del<br />

filtro è soggetta ad essere influenzata dall’invecchiamento<br />

c - deve solo accertarsi che il filtro sia integro<br />

64<br />

35 L’utilizzatore di maschere con filtri accoppiati<br />

(antigas/antipolvere) deve accertarsi che il flusso<br />

d’aria all’ingresso ...<br />

a - incontri prima il filtro antigas<br />

b - incontri prima il filtro antipolvere<br />

c - incontri indifferentemente prima un tipo e poi l’altro<br />

filtro<br />

36 Se un operatore deve proteggere le vie respiratorie<br />

dall’inalazione di vapori di un prodotto <strong>fitosanitari</strong>o<br />

“molto tossico”, deve fare uso di un filtro “antigas”<br />

(efficace contro i vapori organici) ...<br />

a - contrassegnato dal colore marrone (A)<br />

b - contrassegnato dal colore grigio (B)<br />

c - contrassegnato dal colore giallo (E)<br />

37 Con quale colore è contrassegnato un filtro per<br />

vapori organici?<br />

a - marrone<br />

b - grigio<br />

c - verde<br />

38 Con quale colore è contrassegnato un filtro per<br />

polveri?<br />

a - giallo<br />

b - bianco<br />

c - marrone<br />

39 Con quali colori è contrassegnato un filtro<br />

combinato per aerosoli e polveri?<br />

a - grigio-bianco<br />

b - marrone-bianco<br />

c - marrone-grigio<br />

40 A parità di efficacia <strong>dei</strong> filtri impiegati, con quale<br />

tipo di maschera si ottiene una migliore protezione<br />

delle vie respiratorie?<br />

a - semimaschera<br />

b - facciale filtrante<br />

c - facciale intera o casco<br />

41 In caso di trattamenti in serra non provvista di<br />

impianto di irrorazione automatizzato, quali mezzi<br />

di protezione individuale delle vie respiratorie è<br />

opportuno utilizzare?<br />

a - casco<br />

b - facciale filtrante<br />

c - facciale intera


42 Come è consigliabile che sia la tuta protettiva<br />

degli addetti ai trattamenti?<br />

a - di fattura comune, preferibilmente in tessuto<br />

b - di qualsiasi tipo, purché pulita<br />

c - impermeabile, preferibilmente in due pezzi<br />

43 Se si contamina con un prodotto concentrato<br />

una tuta protettiva in tessuto, cosa bisogna fare?<br />

a - riporla in un armadio, fino alla prossima utilizzazione<br />

b - lavarla con acqua calda e sapone<br />

c - avviarla alla distruzione perché le sostanze sono<br />

di difficile rimozione<br />

44 Per proteggere le mani durante l’impiego <strong>dei</strong><br />

<strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> è opportuno utilizzare guanti in:<br />

a - pelle<br />

b - tessuto<br />

c - gomma nitrilica<br />

45 Dopo aver impiegato i guanti per le lavorazioni<br />

con <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> e prima di toglierseli è<br />

opportuno:<br />

a - lavarli a lungo con acqua e sapone<br />

b - strofinarli sull’erba<br />

c - farli seccare all’aria<br />

46 Nel togliersi i guanti dopo lavorazioni con<br />

<strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> è molto utile:<br />

a - sfilarseli uno alla volta aiutandosi con la mano<br />

restata libera<br />

b - sfilarseli rapidamente uno alla volta rovesciandoli<br />

c - sfilarseli contemporaneamente a poco a poco<br />

aiutandosi ogni volta con la mano più protetta<br />

47 Quali sono alcuni requisiti tassativi per l’acquisto<br />

ed il commercio <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong>?<br />

a - la confezione deve essere esclusivamente in vetro<br />

b - confezione originale, numero e data di<br />

registrazione del Ministero della Sanità, classe di<br />

tossicità e intervallo di sicurezza<br />

c - devono essere venduti sfusi a peso<br />

48 Cosa si intende per fitotossicità?<br />

a - il danno provocato alle colture agrarie<br />

b - il danno provocato ad animali e pesci<br />

c - il danno mortale per l’uomo<br />

Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />

49 L’intervallo di sicurezza di un prodotto<br />

<strong>fitosanitari</strong>o varia se viene diminuita la<br />

concentrazione d’impiego?<br />

a - non varia<br />

b - diminuisce proporzionalmente alle concentrazioni<br />

c - diminuisce riducendo la quantità di acqua impiegata<br />

50 Il lavaggio o la conservazione <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong><br />

ortofrutticoli successivi al trattamento modificano<br />

l’intervallo di sicurezza di un prodotto <strong>fitosanitari</strong>o<br />

applicato in campo?<br />

a - si annulla l’intervallo di sicurezza<br />

b - rimane inalterato l’intervallo di sicurezza<br />

c - l’intervallo di sicurezza viene ridotto<br />

51 Nel caso di vegetali destinati alla trasformazione<br />

industriale, surgelati o conservati, si deve o no<br />

tenere conto dell’intervallo di sicurezza?<br />

a - no, se i <strong>prodotti</strong> vengono lavati con acqua bollente<br />

b - si deve tener conto<br />

c - non si deve tener conto<br />

52 Chi è responsabile di eventuali intossicazioni<br />

durante il trattamento per il cattivo uso della<br />

maschera, impiegando <strong>prodotti</strong> “molto tossici”,<br />

“tossici” e “nocivi”?<br />

a - il possessore del patentino che effettua il<br />

trattamento<br />

b - chi ha commissionato il trattamento<br />

c - chi ha venduto il prodotto<br />

53 Che cosa si intende per fumigazione del terreno?<br />

a – la tecnica che sfrutta l’incremento termico, indotto<br />

dall’energia solare, grazie alla copertura del terreno<br />

con film plastico<br />

b – la pratica che comporta l’introduzione nel terreno<br />

di piccole quantità di <strong>prodotti</strong> chimici allo scopo<br />

di ridurre le popolazioni di patogeni<br />

c – l’utilizzo di <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> con pompa a spalla<br />

54 In cosa consiste la manutenzione ordinaria delle<br />

macchine usate per i trattamenti?<br />

a – solo nel lavaggio manuale<br />

b – nel controllo di ugelli, raccordi e tubi, rubinetti e<br />

manometri<br />

c – nella revisione annuale presso il rivenditore<br />

autorizzato<br />

65


Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />

55 Nel caso di lavoratori dipendenti o di coadiuvanti<br />

anche a titolo gratuito, di chi è la responsabilità<br />

dell’efficienza <strong>dei</strong> Dispositivi di protezione<br />

individuale (tute, guanti, maschere, caschi) ?<br />

a – del datore di lavoro<br />

b – di chi effettua il trattamento<br />

c – di chi vende l’attrezzatura<br />

56 Gli insetti e gli acari presenti sulle colture, sono<br />

tutti dannosi?<br />

a - no<br />

b - sì<br />

c - no, se sono adulti<br />

57 In quale gruppo si deve scegliere il prodotto<br />

da utilizzare per combattere gli afidi dannosi alle<br />

colture?<br />

a - insetticidi<br />

b - fungicidi<br />

c - acaricidi<br />

58 I <strong>prodotti</strong> “irritanti” e “non classificati” sono<br />

meno dannosi sugli insetti ed acari utili rispetto ai<br />

<strong>prodotti</strong> “molto tossici”, “tossici” e “nocivi”?<br />

a - sono sempre tutti dannosi<br />

b - no, l’effetto sugli insetti ed acari utili non è<br />

legato alla classe tossicologica<br />

c - non sono mai dannosi<br />

59 Un prodotto <strong>fitosanitari</strong>o concentrato può essere<br />

impiegato come tale?<br />

a - sì, sempre<br />

b - no, mai<br />

c - solamente in alcuni casi e con attrezzature<br />

speciali<br />

60 Che cosa bisogna fare delle sementi trattate con<br />

<strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> e avanzate dalla semina?<br />

a - destinarle all’alimentazione animale<br />

b - generalmente considerarle rifiuti “speciali”<br />

e smaltirle secondo quanto stabilito dalle<br />

normative nazionali e locali<br />

c - interrarle<br />

61 Le formulazioni in granuli possono essere<br />

maneggiate a mani nude?<br />

a - sì<br />

b - no<br />

c - solamente se c’è acqua per lavarsi<br />

66<br />

62 In caso di trattamenti in presenza <strong>dei</strong> corsi<br />

d’acqua, per evitare di contaminarli, salvo diverse<br />

indicazioni in etichetta, è opportuno:<br />

a - arrestare il trattamento a 10 metri di distanza dal<br />

corso d’acqua<br />

b - trattare fino al bordo dell’acqua<br />

c - non effettuare trattamenti<br />

63 L’impiego <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> può causare<br />

danni all’ambiente?<br />

a - no se il prodotto non è molto tossico<br />

b - sì possono contaminare il suolo, l’aria, le acque<br />

superficiali<br />

c - no mai<br />

64 Che cosa si intende per coformulanti o<br />

coadiuvanti di un prodotto <strong>fitosanitari</strong>o?<br />

a - sostanza di degradazione<br />

b - sostanza estranea formatasi nel processo produttivo<br />

o durante la conservazione<br />

c - sostanza che migliora l’azione del principio attivo,<br />

favorendone la regolare distribuzione e la<br />

persistenza<br />

65 Cos’è il limite legale di tollerabilità o limite<br />

massimo di residuo?<br />

a - la quantità massima di formulato che può essere<br />

versata nel terreno<br />

b - la quantità di formulato che può essere tollerata dalla<br />

coltura<br />

c - la quantità massima di sostanza attiva, delle sue<br />

impurezze, e/o <strong>dei</strong> suoi <strong>prodotti</strong> di metabolizzazione,<br />

degradazione o reazione che può essere tollerata<br />

sui <strong>prodotti</strong> destinati all’alimentazione in qualsiasi<br />

momento successivo alla raccolta<br />

66 Cosa si intende per intervallo di sicurezza?<br />

a - l’intervallo di tempo, espresso in giorni, che deve<br />

intercorrere tra il primo trattamento e la raccolta<br />

b - l’intervallo minimo di tempo, espresso in giorni,<br />

che deve intercorrere tra l’ultimo trattamento con<br />

un determinato prodotto <strong>fitosanitari</strong>o e la raccolta<br />

e, per le sostanze alimentari immagazzinate, tra<br />

l’ultimo trattamento e l’immissione nel circuito di<br />

distribuzione per il consumo<br />

c - l’intervallo di tempo, espresso in giorni, dopo il quale<br />

diventa accessibile il terreno


67 Con i <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> a base di insetticidi<br />

possono essere trattati gli animali domestici?<br />

a - solamente se non danno latte<br />

b - no, mai<br />

c - solo una volta l’anno<br />

68 Quali sono i <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> particolarmente<br />

pericolosi per le api ?<br />

a - gli aficidi<br />

b - gli erbicidi<br />

c - gli insetticidi<br />

69 Sono consentiti i trattamenti insetticidi durante il<br />

periodo della fioritura?<br />

a - sì, su tutte le colture<br />

b - sì, ad esclusione <strong>dei</strong> frutteti<br />

c - no, in nessun caso per non danneggiare gli<br />

insetti impollinatori<br />

70 Cosa si intende per tempo di rientro?<br />

a - l’intervallo di tempo che, ove necessario, è previsto<br />

sia fatto trascorrere tra il trattamento con <strong>prodotti</strong><br />

<strong>fitosanitari</strong> e l’accesso di uomini o animali nella<br />

zona trattata<br />

b - l’intervento di tempo che è opportuno non superare<br />

prima di lavarsi dopo aver effettuato il trattamento<br />

c - l’intervallo di tempo che non deve essere superato tra<br />

la raccolta del prodotto trattato e il suo trasporto<br />

71 Qual è il tempo di rientro ottimale?<br />

a - come minimo 48 ore, se non indicato diversamente<br />

o non vi sono particolari motivi<br />

b - il tempo dato dall’intervallo di sicurezza<br />

c - nessuno, si può accedere immediatamente<br />

72 Effettuato il trattamento di un frutteto, ad esempio<br />

con un insetticida, quanto tempo è opportuno<br />

attendere prima di poter procedere al diradamento<br />

del frutteto stesso?<br />

a - 48 ore<br />

b - il maggior numero di giorni e, se possibile, un<br />

intervallo di tempo pari all’intervallo di sicurezza<br />

c - nessuno, si può accedere immediatamente<br />

73 Se si rende necessario eseguire un trattamento<br />

in prossimità della raccolta, quale tipo di prodotto<br />

occorre impiegare?<br />

a - un prodotto <strong>fitosanitari</strong>o “irritante” e ”non classificato”<br />

b - un prodotto <strong>fitosanitari</strong>o che possiede un intervallo<br />

di sicurezza molto breve, rispettando tale intervallo<br />

Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />

c - qualsiasi prodotto <strong>fitosanitari</strong>o purché il prodotto<br />

raccolto venga lavato accuratamente prima della<br />

vendita<br />

74 Qual è il simbolo che identifica un prodotto<br />

“nocivo”?<br />

a - un teschio nero su ossa incrociate inserito in un<br />

riquadro rettangolare di colore giallo-arancio e la<br />

scritta veleno<br />

b - l’etichetta oltre alla scritta XN non riporta scritte e<br />

disegni particolari<br />

c - una croce di S. Andrea nera in un riquadro di<br />

colore giallo-arancio<br />

75 Chi è responsabile di eventuali danni che<br />

potrebbero verificarsi in seguito all’uso <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong><br />

<strong>fitosanitari</strong> in modo non conforme alle indicazioni?<br />

a - colui che ha eseguito il trattamento<br />

b - colui che ha prodotto l’antiparassitario<br />

c - colui che ha venduto il prodotto<br />

76 E’ possibile impiegare <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> per<br />

scopi diversi da quelli indicati in etichetta?<br />

a - no, i <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> vanno usati solamente<br />

per le colture sulle quali sono autorizzati. Ogni<br />

altro uso è illegale e chi commette tale reato è<br />

passibile di sanzione<br />

b - possono essere impiegati per altri scopi solamente<br />

se consigliati dal venditore<br />

c - sì, solo se è realmente necessario<br />

77 Come devono essere conservati i <strong>prodotti</strong><br />

<strong>fitosanitari</strong> “molto tossici”, “tossici” e “nocivi”?<br />

a - è sufficiente che siano tenuti separati da sostanze<br />

alimentari o mangimi<br />

b - in un luogo appartato dell’abitazione<br />

c - in appositi locali o in appositi armadi ambedue<br />

da tenere chiusi a chiave<br />

78 Come è opportuno siano conservati i <strong>prodotti</strong><br />

<strong>fitosanitari</strong> di qualsiasi classe di appartenenza?<br />

a - basta che siano separati da sostanze alimentari e<br />

mangimi<br />

b - basta che non siano alla portata <strong>dei</strong> bambini<br />

c - in modo da evitare qualsiasi ipotizzabile<br />

possibilità di danno in luoghi appositi.<br />

67


Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />

79 E’ possibile miscelare <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />

diversi?<br />

a - si, previa consultazione delle indicazioni di<br />

compatibilità in etichetta<br />

b - si, sempre<br />

c - no, mai<br />

80 Cosa si intende dal punto di vista sanitario per<br />

residuo di una sostanza attiva?<br />

a - la percentuale di sostanza attiva presente nel<br />

prodotto commerciale<br />

b - la quantità di sostanza attiva, delle sue impurezze<br />

e/o <strong>dei</strong> suoi <strong>prodotti</strong> di metabolizzazione,<br />

degradazione o reazione, presenti in qualsiasi<br />

substrato (suolo, acqua, vegetali, alimenti)<br />

c - la quantità di antiparassitario che residua nel<br />

serbatoio della macchina di distribuzione dopo aver<br />

effettuato il trattamento<br />

81 Un prodotto <strong>fitosanitari</strong>o può essere impiegato<br />

su qualsiasi coltura?<br />

a - si<br />

b - no, solo per le colture indicate in etichetta<br />

c - può essere impiegato solamente in base<br />

all’esperienza<br />

82 Non rispettando le norme precauzionali per l’uso<br />

<strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> a quali rischi si sottopone<br />

l’operatore?<br />

a - lesioni acute<br />

b – rischi letali, lesioni acute o croniche<br />

c - solo lievi disturbi<br />

83 Possono essere prestati o regalati ad altre persone<br />

i <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> “molto tossici”, “tossici” e<br />

“nocivi”?<br />

a - no, in nessun caso<br />

b - solamente se si è certi che il loro impiego avvenga in<br />

modo <strong>corretto</strong><br />

c - si, se queste persone sono in possesso del patentino<br />

84 Cosa è il registro <strong>dei</strong> trattamenti con <strong>prodotti</strong><br />

<strong>fitosanitari</strong>?<br />

a - un quaderno dove si annotano le ore di lavoro<br />

dedicate ai trattamenti<br />

b - un registro richiesto dalla Guardia di Finanza per<br />

controllare i rivenditori di sostanze chimiche per<br />

trattamenti in agricoltura<br />

c - un registro dove vengono annotate tutte le<br />

informazioni relative ai trattamenti effettuati<br />

durante l’anno su ogni appezzamento o coltura<br />

68<br />

85 Coloro che effettuano trattamenti, o comunque<br />

lavorano in ambiente contaminato da <strong>prodotti</strong><br />

<strong>fitosanitari</strong>, possono assumere farmaci?<br />

a - si, in quanto non hanno nulla a che vedere con i<br />

<strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> che si danno alle piante<br />

b - si, se si deve fare un ciclo di cure al quale si è abituati<br />

c - si, ma a seconda <strong>dei</strong> casi, e comunque<br />

informandone prima il medico<br />

86 E’ permesso prelevare acqua dai fossi o dai<br />

canali direttamente con mezzi irroranti?<br />

a – no,mai<br />

b - si, purché si lavi prima dell’uso il tubo aspirante<br />

c - si, ma solo con mezzi aspiranti separati ed<br />

autonomi dall’attrezzatura irrorante<br />

87 E’ opportuno che una donna in gestazione o in<br />

allattamento collabori ai trattamenti?<br />

a - si<br />

b - si, se provvista di mezzi personali di difesa<br />

c - no, in nessun caso<br />

88 I <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> sono suscettibili di<br />

incendiarsi e, comunque, possono bruciare?<br />

a - no, è un rischio non riportato in etichetta<br />

b - si, ma solo i liquidi preparati con solventi come lo<br />

xilolo<br />

c - si, alcuni possono autoincendiarsi, e comunque<br />

moltissimi possono bruciare se innescati<br />

89 Cosa si intende per lotta integrata?<br />

a - l’uso congiunto e razionale di mezzi agronomici,<br />

fisici, biologici e chimici<br />

b - l’insieme di <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> e macchine<br />

c - l’insieme di più anticrittogamici ed insetticidi<br />

90 Cosa sono i trattamenti a calendario?<br />

a - quelli consigliati sui lunari<br />

b - quelli effettuati a date fisse uguali ogni anno<br />

c - quelli effettuati a scopo cautelativo in momenti<br />

prestabiliti senza tenere conto della presenza del<br />

parassita<br />

91 Cosa si intende per lotta biologica?<br />

a - l’uso esclusivo <strong>dei</strong> nemici naturali degli agenti<br />

nocivi per le colture<br />

b - l’uso di <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> chimici secondo calendari<br />

predisposti<br />

c - l’uso di <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> chimici in tempi e modi<br />

stabiliti in base al grado di infestazione e alle<br />

condizioni meteorologiche


92 Quali <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> possono essere usati<br />

per la produzione biologica?<br />

a - nessuno<br />

b - solo quelli definiti “biologici”<br />

c - solo quelli stabiliti da una precisa normativa<br />

sull’agricoltura biologica.<br />

93 Quando viene prescritto l’impiego di mezzi<br />

di protezione individuale, questi devono essere<br />

indossati ...<br />

a - solamente se si esegue il trattamento contro vento<br />

b - solamente se non procura disagi personali<br />

nell’effettuazione del trattamento<br />

c - sempre, sia durante la manipolazione e la<br />

distribuzione sia durante la pulizia delle<br />

macchine<br />

94 I mezzi individuali di protezione possono essere<br />

scambiati con i compagni di lavoro?<br />

a - si<br />

b – no, sono strettamente personali<br />

c - si, se lavati<br />

95 Per informazioni sui mezzi personali di<br />

protezione idonei e sicuri è opportuno ...<br />

a - rivolgersi alla A.S.L. competente per il territorio<br />

b - rivolgersi ad esercizi commerciali di attrezzature di<br />

protezione o a rivenditori di <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />

c - chiederli in prestito al vicino che spesso effettua<br />

trattamenti<br />

96 I <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> non più utilizzabili devono:<br />

a - essere conservati per almeno due anni per la<br />

progressiva inattivazione<br />

b - essere conferiti a soggetti autorizzati per lo<br />

smaltimento di rifiuti speciali<br />

c - essere eliminati con i rifiuti urbani o sotterrati in un<br />

terreno trattato con lo stesso prodotto <strong>fitosanitari</strong>o<br />

97 I contenitori usati <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> possono<br />

essere eliminati con i rifiuti urbani?<br />

a – si, basta che siano lavati<br />

b – no, mai<br />

c - solo nei Comuni con inceneritori<br />

98 Come devono essere smaltiti i contenitori vuoti di<br />

<strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong>?<br />

a - devono essere consegnati agli appositi Centri di<br />

raccolta autorizzati o conservati per il prelievo<br />

diretto in azienda da parte <strong>dei</strong> soggetti autorizzati<br />

Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />

b - se il contenitore conteneva <strong>prodotti</strong> non “classificati”<br />

può essere smaltito tramite la normale raccolta rifiuti,<br />

in caso contrario va sotterrato lontano da corsi<br />

d’acqua o falde<br />

c – presso gli appositi cassonetti di raccolta differenziata<br />

99 Che cosa si intende per selettività di un<br />

insetticida?<br />

a - la capacità di agire sugli insetti nocivi pur essendo di<br />

bassa tossicità per l’uomo<br />

b - la capacità di eliminare tutti gli insetti presenti nella<br />

coltura<br />

c - la capacità di eliminare gli insetti nocivi, ma<br />

rispettando il più possibile gli insetti utili<br />

100 Le macchine irroratrici a polverizzazione<br />

pneumatica in genere operano a ...<br />

a - volume alto (700-1000 l/ha)<br />

b - volume medio (300-700 l/ha)<br />

c - volume basso (150-300 l/ha)<br />

101 Nelle macchine irroratrici ad alto volume la<br />

quantità di prodotto da irrorare per ettaro, rispetto a<br />

quelle a basso volume, è ...<br />

a - maggiore<br />

b - minore<br />

c - uguale<br />

102 La regolazione periodica (da parte di Centri riconosciuti<br />

a livello regionale) e la manutenzione delle<br />

macchine irroratrici, oltre a consentire migliori risultati<br />

nella difesa delle colture, sono necessarie per:<br />

a - fare meno trattamenti<br />

b - ridurre i tempi necessari per i trattamenti<br />

c - ridurre le perdite di <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />

nell’ambiente<br />

103 Ai fini della sicurezza individuale è più pericoloso<br />

utilizzare una irroratrice ...<br />

a - trainata<br />

b - portata direttamente dall’operatore ad alto<br />

volume<br />

c - portata direttamente dall’operatore a basso volume<br />

104 La tracimazione della miscela dall’attrezzatura è<br />

da evitare?<br />

a - no, purché il prodotto così perduto non inquini i corsi<br />

d’acqua circostanti<br />

b - si, sempre<br />

69


Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />

c - no, se si tratta di <strong>prodotti</strong> poco tossici<br />

105 L’autorizzazione all’acquisto <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong><br />

<strong>fitosanitari</strong> “molto tossici”, “tossici” e “nocivi”<br />

viene rilasciata:<br />

a - dalle organizzazioni di categoria degli agricoltori a<br />

seguito di un corso di formazione<br />

b - dagli Uffici Provinciali dell’Agricoltura<br />

c - dalla A.S.L. dopo aver effettuato una visita medica e<br />

i relativi accertamenti<br />

106 L’autorizzazione all’acquisto di <strong>prodotti</strong><br />

<strong>fitosanitari</strong> ...<br />

a - è necessaria per tutti i <strong>prodotti</strong> chimici impiegati in<br />

agricoltura<br />

b - è necessaria per i preparati pericolosi classificati<br />

“molto tossici”, “tossici” e “nocivi”<br />

c - è necessaria solo per i <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> liquidi<br />

107 L’agricoltore che acquista <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />

“molto tossici”, “tossici” e “nocivi”:<br />

a - seguirà le avvertenze riportate sul modulo di<br />

acquisto <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />

b - dichiara di impiegare lui stesso i <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />

acquistati<br />

c - dichiara di coltivare una superficie adeguata alla<br />

quantità di <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> acquistati<br />

108 Il modulo per l’acquisto di <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />

contiene:<br />

a - la registrazione <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> “molto<br />

tossici”, “tossici” e “nocivi” acquistati, firmata<br />

dall’acquirente<br />

b - l’autorizzazione al trasporto di preparati pericolosi<br />

c - l’indicazione delle malattie delle colture da trattare,<br />

firmata dall’acquirente<br />

109 Cosa si intende per preparato alcalino?<br />

a - un preparato contenente metalli<br />

b - un preparato composto da una parte solida ed una<br />

liquida<br />

c - un preparato che reagisce con gli acidi<br />

110 Cosa si intende per preparato acido?<br />

a - un preparato che contiene calce<br />

b - un preparato che reagisce con le basi<br />

c - un preparato che deve essere miscelato solo con<br />

acqua<br />

70<br />

111 Cosa significa la sigla “N” eventualmente<br />

presente sull’etichetta?<br />

a - nocivo<br />

b – prodotto di origine naturale<br />

c – pericoloso per l’ambiente<br />

112 Per evitare danni alle api è sufficiente<br />

allontanare gli alveari da un frutteto prima di<br />

trattarlo con insetticidi?<br />

a - si, è sufficiente<br />

b - no, bisogna anche evitare di trattare in periodi di<br />

fioritura e sfalciare le erbe sottostanti se sono in<br />

fioritura<br />

c - si, ma di almeno 500 metri dall’area interessata dal<br />

trattamento<br />

113 Cosa può succedere se vengono contaminati<br />

con <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> canali di irrigazione, corsi<br />

d’acqua, pozzi?<br />

a - possono aversi effetti nocivi per i pesci, gli<br />

animali e l’uomo;<br />

b - nulla<br />

c - nulla se i <strong>prodotti</strong> usati sono “non classificati”<br />

114 Qualora si verifichino incidenti che possono provocare<br />

lo sversamento nell’ambiente di ingenti quantità<br />

di <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong>, quali misure è opportuno<br />

prendere?<br />

a - avvertire immediatamente il Servizio di igiene<br />

pubblica dell’Azienda Sanitaria Locale o i Vigili<br />

del Fuoco, cercando nel frattempo di limitare il<br />

più possibile la dispersione del prodotto<br />

b - evitare che qualsiasi persona entri in contatto con<br />

la sostanza fuoriuscita e disperdere il più possibile il<br />

prodotto lontano dai luoghi abitati<br />

c - allontanarsi immediatamente dal luogo dell’incidente<br />

ed avvertire quanto prima la Guardia Forestale<br />

115 Dove si possono rinvenire prevalentemente i<br />

residui <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong>?<br />

a - nell’aria<br />

b - nei sedimenti marini<br />

c - negli alimenti<br />

116 Cosa si intende per lotta guidata?<br />

a - l’uso <strong>dei</strong> nemici naturali <strong>dei</strong> fitofagi<br />

b - l’uso <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> secondo calendari<br />

predisposti<br />

c - l’uso di <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> in tempi e modi<br />

stabiliti in base al grado di infestazione e alle<br />

condizioni meteorologiche


117 Quali obiettivi ci si propone, quando si<br />

utilizzano tecniche di “lotta guidata”?<br />

a - l’eliminazione dell’entomofauna presente sulla coltura<br />

b - una generale riduzione del numero di trattamenti,<br />

e l’utilizzo di <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> meno tossici e<br />

meno inquinanti<br />

c - l’effettuazione di trattamenti secondo scadenze prefissate<br />

118 Quali tipi di erbicidi possono influire sulla coltura<br />

che segue quella trattata?<br />

a - disseccanti<br />

b - antigerminanti residuali<br />

c - ad assorbimento fogliare<br />

119 L’uso ripetuto degli stessi erbicidi può dar luogo:<br />

a - alla presenza di piante rinate della coltura<br />

precedente<br />

b - a malerbe resistenti agli erbicidi impiegati, che si<br />

diffondono con il tempo<br />

c - a malerbe che soffocano la coltura<br />

120 Quale di queste tecniche può essere idonea a<br />

prevenire un’infezione da fitoplasmi (es: Flavescenza<br />

Dorata della vite)?<br />

a – un trattamento fungicida<br />

b – l’utilizzo di materiale di propagazione sano<br />

c - la fumigazione del terreno<br />

121 Può una coltura diventare un’infestante per la<br />

coltura che segue?<br />

a - si, sempre<br />

b - no, mai<br />

c - si, è possibile<br />

122 Quando un erbicida è selettivo?<br />

a - quando solo le piante infestanti sono danneggiate<br />

mentre la coltura non risente del trattamento<br />

b - quando solo la coltura è danneggiata mentre le erbe<br />

infestanti sono risparmiate<br />

c - quando sia la coltura che le erbe infestanti vengono<br />

distrutte dal trattamento<br />

123 Qual è un possibile mezzo di previsione<br />

delle infezioni fungine e quindi delle necessità di<br />

trattamenti?<br />

a - il controllo <strong>dei</strong> parametri meteorologici<br />

b - non esistono mezzi adatti<br />

c - lo studio del comportamento della fauna<br />

Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />

124 E’ opportuno irrorare una coltura in presenza di<br />

vento?<br />

a - si, comunque<br />

b - si, osservando l’anemometro o tracciati di fumo<br />

c - no, non bisogna mai trattare in presenza di vento<br />

125 Quali informazioni sono contenute nella scheda<br />

di sicurezza?<br />

a – quelle relative alla sicurezza degli animali domestici<br />

b – quelle relative al trasporto e alla conservazione <strong>dei</strong><br />

<strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />

c – quelle relative alle misure necessarie per<br />

la protezione della salute, della sicurezza e<br />

dell’ambiente sul luogo di lavoro<br />

126 A cosa è dovuta la “stanchezza” <strong>dei</strong> terreni?<br />

a - alle troppe lavorazioni meccaniche<br />

b - all’uso continuo di geodisinfestanti<br />

c - al continuo ripetersi della stessa coltura sullo<br />

stesso terreno<br />

127 Come si manifesta la “stanchezza” del terreno?<br />

a - con la diminuzione progressiva e costante della<br />

produzione e l’aumento delle malattie parassitarie<br />

in genere<br />

b - con l’aumento di tutte le erbe infestanti<br />

c - con l’accresciuta richiesta di acqua da parte della<br />

coltura<br />

128 Prima di miscelare due <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> per<br />

un trattamento occorre:<br />

a - leggere attentamente la voce “compatibilità”<br />

sulle due etichette<br />

b - preparare due soluzioni distinte e poi unirle per<br />

vedere che cosa succede<br />

c - preparare una dose doppia di acqua perché i <strong>prodotti</strong><br />

sono due<br />

129 Per “prodotto <strong>fitosanitari</strong>o non miscibile con<br />

<strong>prodotti</strong> alcalini” si intende ...<br />

a - un prodotto <strong>fitosanitari</strong>o miscibile con <strong>prodotti</strong><br />

acidi o neutri<br />

b - un prodotto <strong>fitosanitari</strong>o che deve essere<br />

maneggiato con grande attenzione<br />

c - un prodotto <strong>fitosanitari</strong>o che è miscibile solo con gli<br />

insetticidi<br />

71


Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />

130 Cosa può provocare la pratica della monocoltura<br />

con impiego di <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong>?<br />

a - l’accumulo nel terreno di <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> ed il<br />

selezionarsi di erbe resistenti<br />

b - l’aumento di produzione<br />

c - il miglioramento della struttura del terreno<br />

131 Quando è il momento adatto per effettuare il<br />

primo trattamento contro la peronospora della vite?<br />

a - quando la vite “piange”<br />

b - quando sulla pagina superiore delle foglie sono visibili<br />

le “macchie d’olio”<br />

c - con germogli di 10 cm di lunghezza, dopo una<br />

pioggia di almeno 10 mm e con una temperatura<br />

minima di almeno 10°C<br />

132 Come devono essere “conservati” i contenitori<br />

<strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> vuoti e opportunamente<br />

risciacquati, in attesa dello smaltimento secondo<br />

la normativa vigente?<br />

a – vanno stoccati in appositi spazi al riparo dalle<br />

intemperie<br />

b – all’aperto, ma vicino all’azienda<br />

c – in campo<br />

133 Quando si deve preparare una soluzione per il<br />

trattamento con un prodotto <strong>fitosanitari</strong>o in polvere,<br />

è preferibile ...<br />

a - riempire la cisterna con l’acqua necessaria e poi<br />

immettervi la polvere<br />

b - riempire la cisterna con la metà dell’acqua<br />

necessaria, sciogliere a parte con poca acqua la<br />

polvere, immettere il tutto nella cisterna e dopo<br />

portare a volume agitando<br />

c - immettere nella cisterna la polvere e poi, agitando,<br />

tutta l’acqua necessaria<br />

134 Dove è opportuno manipolare i <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />

immediatamente prima dell’impiego?<br />

a - in un locale con porta munita di serratura, separato<br />

dall’abitazione<br />

b - su un tavolo sotto una tettoia nelle vicinanze<br />

dell’abitazione<br />

c - all’aperto, in assenza di vento, nel luogo più vicino<br />

possibile al campo da trattare<br />

135 Un prodotto <strong>fitosanitari</strong>o registrato per difendere<br />

le colture floreali da uno specifico fungo, si può<br />

impiegare anche sulla vite contro lo stesso fungo?<br />

a - si, solo se il campo è vicino<br />

72<br />

b - no, se non è ammesso in etichetta<br />

c - no, perché bisognerebbe impiegarne troppo<br />

136 Dovendo fare un trattamento su colture ortive a<br />

raccolta scalare ...<br />

a - bisogna sempre rispettare l’intervallo di<br />

sicurezza<br />

b - non bisogna rispettare i tempi di carenza in quanto la<br />

raccolta è frazionata nel tempo<br />

c - bisogna rispettare i tempi di carenza soltanto per<br />

l’ultima raccolta<br />

137 Se si effettuano trattamenti della frutta in postraccolta<br />

prima di immetterla sul mercato è necessario<br />

...<br />

a - rispettare assolutamente l’intervallo di sicurezza<br />

b - pulirla meccanicamente<br />

c - lavarla<br />

138 Quando si effettuano trattamenti con formulati<br />

in soluzione è opportuno ...<br />

a - scaricare la soluzione avanzata nel più vicino<br />

fossato<br />

b - preparare il quantitativo di soluzione<br />

effettivamente necessario per il trattamento<br />

c - conservare la soluzione rimasta per buttarla appena<br />

possibile<br />

139 Quali fenomeni si possono incontrare impiegando<br />

un erbicida a dose più alta di quella consigliata?<br />

a - fitotossicità per la coltura<br />

b - aumento della produzione, perché si eliminano tutte<br />

le infestanti<br />

c - nessuno, se dato in pre-emergenza<br />

140 Se si devono pesare <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> in<br />

polvere è meglio...<br />

a - pesarli in un locale chiuso, così non si inquina<br />

l’ambiente<br />

b - pesarli all’aperto, cercando di non alzare polvere<br />

e di non disperderli<br />

c - pesarli in un locale chiuso, ma lontano dall’abitazione<br />

141 Se l’etichetta di un prodotto <strong>fitosanitari</strong>o consiglia<br />

un definito calendario di trattamenti in rapporto<br />

al ciclo biologico dell’infestante o della coltura, bisogna<br />

...<br />

a - farne di più, così risulta più efficace<br />

b - attenersi alle indicazioni riportate in etichetta<br />

c - farne di meno e vedere come va


142 La mancata o incompleta compilazione del<br />

registro <strong>dei</strong> trattamenti comporta?<br />

a – nessuna sanzione<br />

b – il ritiro del patentino<br />

c – una sanzione amministrativa<br />

143 Chiunque può vendere i <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong>?<br />

a - sì<br />

b - no, solo chi ha compiuto 18 anni<br />

c - no, solo chi ha compiuto 18 anni ed è in<br />

possesso dell’autorizzazione alla vendita<br />

144 Dove devono essere detenuti e venduti i<br />

<strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong>?<br />

a - in un locale qualsiasi<br />

b - in un locale refrigerato<br />

c - in depositi e locali autorizzati e non adibiti al<br />

deposito o alla vendita di generi alimentari e<br />

mangimi<br />

145 In un’etichetta di un prodotto <strong>fitosanitari</strong>o<br />

“irritante” è prevista:<br />

a - una croce di S. Andrea nera in un riquadro di<br />

colore arancio<br />

b - la dicitura: “attenzione: manipolare con prudenza”<br />

c - la dicitura: “rischio trascurabile per gli operatori”<br />

146 Soffiare dentro gli ugelli di distribuzione<br />

otturati, è <strong>corretto</strong>?<br />

a - no, in nessun caso, per il grave rischio di<br />

intossicazione<br />

b - sì, ma solo se non si usano <strong>prodotti</strong> “molto tossici”,<br />

“tossici” e “nocivi”<br />

c - sì, in quanto è l’unico metodo veloce per eliminare<br />

l’otturazione<br />

147 La croce di S. Andrea si trova solo su <strong>prodotti</strong><br />

“nocivi”?<br />

a - no<br />

b - sì<br />

c - la croce di S. Andrea indica <strong>prodotti</strong> “tossici”<br />

148 I <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> “irritanti” e “non<br />

classificati” hanno sempre un intervallo di sicurezza<br />

più breve rispetto ai <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> “molto<br />

tossici”, “tossici” e “nocivi”?<br />

a - sì, perché non sono velenosi<br />

b - dipende dall’andamento stagionale<br />

c - no, l’intervallo di sicurezza non dipende solo<br />

dalla classe tossicologica<br />

Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />

149 Quali responsabilità assume chi acquista<br />

<strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> “molto tossici”, “tossici” e<br />

“nocivi”?<br />

a - nessuna responsabilità se il prodotto viene<br />

impiegato da parenti<br />

b - è considerato responsabile solo se il prodotto viene<br />

impiegato da persone minorenni<br />

c - la responsabilità diretta di un’idonea<br />

conservazione e di impiego <strong>corretto</strong> del prodotto<br />

150 Come è opportuno segnalare un campo trattato<br />

con <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong>?<br />

a - recintando adeguatamente tutti i campi trattati<br />

b - appendendo agli alberi i contenitori utilizzati<br />

c - applicando cartelli in numero sufficiente, con<br />

avvertimenti idonei ai margini delle colture<br />

trattate<br />

151 Nel caso dell’insorgere di un malessere che si<br />

ritiene in qualche modo collegato con l’impiego di<br />

<strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> come è opportuno comportarsi?<br />

a - provocare il vomito e mettersi a riposo<br />

b - bere del latte e distendersi per qualche ora<br />

c - rivolgersi al pronto soccorso mostrando le<br />

etichette <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> utilizzati<br />

152 Il patentino può essere lasciato in deposito<br />

presso il rivenditore?<br />

a - si, se gli acquisti vengono eseguiti sempre nella<br />

medesima rivendita<br />

b - no, in quanto il patentino è un documento<br />

personale necessario al trasporto, alla<br />

detenzione oltreché all’acquisto <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong><br />

<strong>fitosanitari</strong><br />

c - si, fino a quando il patentino non è scaduto<br />

153 Che cosa significa il parametro della<br />

concentrazione letale 50 (CL50)?<br />

a – è uguale alla dose letale 50 (DL50)<br />

b – esprime la quantità del prodotto <strong>fitosanitari</strong>o da<br />

diluire nella miscela<br />

c – esprime la concentrazione del tossico che causa<br />

la morte del 50% degli animali da laboratorio<br />

sottoposti ad inalazione della sostanza stessa<br />

154 Nel caso di intossicazione acuta di <strong>prodotti</strong><br />

<strong>fitosanitari</strong> quali provvedimenti immediati occorre<br />

adottare?<br />

a - rimuovere il soggetto dalla fonte di contaminazione,<br />

spogliarlo e lavarlo con acqua o detergere<br />

73


Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />

la cute con <strong>dei</strong> panni o della carta, non somministrare<br />

latte o alcolici e portare l’intossicato in<br />

ospedale<br />

b - lavare l’intossicato con acqua e somministrare latte<br />

c - portare il soggetto in ospedale<br />

155 Cosa si deve fare in caso di contaminazione oculare?<br />

a - sciacquare gli occhi con acqua per 10-15 minuti e<br />

recarsi al pronto soccorso<br />

b - mettere il collirio<br />

c - tenere gli occhi chiusi<br />

156 Quali rischi può comportare l’ingestione di alcolici<br />

durante i trattamenti con <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong>?<br />

a - nessun rischio<br />

b - interazione tossica<br />

c - disturbi gastroenterici<br />

157 Quali provvedimenti adottare se durante i trattamenti<br />

con <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> compaiono chiazze<br />

cutanee (arrossamenti della pelle e bolle)?<br />

a - il soggetto si deve allontanare dalla fonte di contaminazione<br />

e lavare accuratamente le superfici<br />

cutanee interessate con acqua e sapone neutro<br />

b - il soggetto deve cospargere immediatamente le superfici<br />

cutanee interessate con una pomata medicata<br />

c - il soggetto deve lavare le parti cutanee interessate<br />

con alcol<br />

158 Entro quanto tempo i trattamenti <strong>fitosanitari</strong> effettuati<br />

vanno registrati nell’appositi registro?<br />

a – entro 24 ore<br />

b – entro 30 giorni<br />

c – entro la fine della campagna agraria<br />

159 Tutti i <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong> possono essere distribuiti<br />

nelle colture protette?<br />

a - si<br />

b - no<br />

c - solo quelli nei quali non appare il divieto in etichetta<br />

160 E’ necessaria la manutenzione ordinaria alle<br />

macchine utilizzate per i trattamenti?<br />

a - no<br />

b - solo un lavaggio annuale<br />

c - si, controllando ugelli, raccordi e tubi, rubinetti,<br />

manometri<br />

74<br />

161 Esiste un divieto legale di impiego di <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />

in aree di rispetto intorno a pozzi o sorgenti<br />

di acque destinate al consumo umano?<br />

a - si, all’interno delle zone di rispetto e, se non individuate,<br />

entro un raggio di 200 m dal punto di<br />

captazione<br />

b - no<br />

c - si, entro un raggio di 50 m, salvo deroghe specifiche<br />

162 L’indicazione riportata in una etichetta di un prodotto<br />

<strong>fitosanitari</strong>o di una dose di 1,5 litri per ettaro<br />

equivale a :<br />

a - 1,5 litri per 100 litri di acqua<br />

b - 1,5 litri per 1.000 metri quadrati di terreno<br />

c - 0,75 litri per 5.000 metri quadrati di terreno<br />

163 Nel caso che si debba trattare 9.000 metri quadrati<br />

di terreno e la dose prescritta in etichetta sia di<br />

un litro per ettaro si dovrà:<br />

a - usare comunque un litro<br />

b - usare 0,9 litri e conservare il residuo<br />

c - gettare 0,1 litri e preparare la soluzione<br />

164 Passando da un’attrezzatura a volume normale<br />

ad una a basso volume la dose per ettaro indicata in<br />

etichetta deve cambiare?<br />

a - no<br />

b - si<br />

c - dipende dal prodotto


Capitolo I<br />

CHE COSA SONO I PRODOTTI FITOSANITARI<br />

(Riferimento domande n. 1,2,3,4,5,6,8,9,10,11,12,<br />

13,14,53,57,64,67,79,109,110,111,128,129)<br />

Capitolo II<br />

CLASSIFICAZIONE TOSSICOLOGICA DEI PRO-<br />

DOTTI FITOSANITARI<br />

(Riferimento domande n. 15,16,17,18,22,74,88,125,<br />

145,147,153,158)<br />

Capitolo III<br />

MODALITA’ DI AZIONE DEI PRODOTTI FITOSANI-<br />

TARI<br />

(Riferimento domande n. 6,14,25,48,99,122,139)<br />

Capitolo IV<br />

NORME CORRETTE DI VENDITA, ACQUISTO<br />

USO E CONSERVAZIONE DEI FITOFARMACI<br />

(Riferimento domande n. 6,7,19,21,23,24,25,26,28,<br />

29,30,32,46,47,48,49,50,51,52,59,60,61,62,65,66,6<br />

7,70,71,72,73,74,75,76,77,78, 79,80,81,83,84,85,8<br />

6,96,97,98,105,106,107,108,114,115,124,128,132,<br />

133,134,135,136,137,138,140,141, 142,143,144,14<br />

8,149,150,152,156,157,159,161,162,163,164)<br />

Capitolo V<br />

AVVERSITA’ DELLE PIANTE<br />

(Riferimento domande n. 120,121)<br />

--------------------------------------------------<br />

Capitolo VI<br />

METODI DI LOTTA<br />

A ciascun capitolo fanno riferimento le seguenti domande<br />

Capitolo VII<br />

LOTTA GUIDATA, INTEGRATA, BIOLOGICA<br />

(Riferimento domande n. 89,90,91,92,99,116,117,1<br />

22,123,131)<br />

Capitolo VIII<br />

MACCHINE ED ATTREZZATURE PER I TRATTA-<br />

MENTI ANTIPARASSITARI<br />

(Riferimento domande n. 31,33,34,35,36,37,38,39,<br />

40,41,42,43,44,45,46,54,55,93,94,95,100,101,102,<br />

103,104,160)<br />

Guide all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />

Capitolo IX<br />

TOSSICOLOGIA UMANA<br />

(Riferimento domande n. 16,17,18,19,20,27,82,85,8<br />

7,146,151,154,155,156,157)<br />

Capitolo X<br />

TOSSICOLOGIA AMBIENTALE<br />

(Riferimento domande n. 56,58,63,68,69,99,104,11<br />

2,113,118,119,130)<br />

Cap XI<br />

REGISTRAZIONE DI UN PRODOTTO FITOSANI-<br />

TARIO<br />

GLOSSARIO<br />

75


Finito di di stampare Settembre Luglio 2010<br />

2008


<strong>Guida</strong> all’uso <strong>corretto</strong> <strong>dei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>fitosanitari</strong><br />

a cura della Direzione regionale Agricoltura<br />

Coordinamento editoriale<br />

Teodora Trevisan<br />

Realizzazione testi<br />

Alba Cotroneo – Settore Fitosanitario Regionale<br />

Hanno collaborato<br />

Sergio DeCaro, Federico Spanna, Paolo Balsari, Gianluca Oggero, Caterina Strumia<br />

Le domande d’esame per il conseguimento del patentino sono state elaborate dai Settori/Servizi Provinciali<br />

dell’Agricoltura<br />

Si ringrazia il Dott. Ivano Scapin per la revisione del testo<br />

In copertina: Reti antigrandine su impianto frutticolo. Sullo sfondo il Monviso (foto A. Cotroneo))<br />

In retro di copertina: Spore fungine al microscopio (foto S. Grosso)<br />

E’ vietata la riproduzione <strong>dei</strong> testi e <strong>dei</strong> materiali iconografici senza autorizzazione e citazione della fonte<br />

Tiratura Tiratura 110.000 copie - settembre 2008<br />

Pubblicazione in distribuzione gratuita<br />

a Ristampa 5.000 copie - luglio 2010<br />

Stampa: Visual Print Editor Data – s.n.c. Grugliasco – Torino(To)<br />

Supplemento Supplemento al n. 69<br />

60 <strong>dei</strong> “Quaderni della <strong>Regione</strong> <strong>Piemonte</strong> – Agricoltura”<br />

Direttore responsabile: Teodora Trevisan<br />

Redazione presso <strong>Regione</strong> <strong>Piemonte</strong> – Assessorato Agricoltura – Corso Stati Uniti 21, 10128 Torino<br />

tel. 011/432.4722 - 011/432.4320 – Fax 011/537726<br />

e-mail: quaderni.agricoltura@regione.piemonte.it

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!