Numero 7 - Settembre 2011 - Scarica l'edizione in ... - Saturno Notizie
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Alto Savio a cura di Davide Gambacci<br />
Le “vene” romagnole del Tevere:<br />
opera di Mussol<strong>in</strong>i<br />
VERGHERETO<br />
Nello splendido scenario delle Balze -<br />
paese all’<strong>in</strong>terno del Comune di Verghereto,<br />
che giace sull’Appenn<strong>in</strong>o Romagnolo a<br />
1096 metri sul livello del mare - nasce il<br />
fiume Tevere. Siamo esattamente nella<br />
vetta del Monte Fumaiolo a più di 1400<br />
metri sul livello del mare, la più elevata<br />
dell’Appenn<strong>in</strong>o Cesenate, una vera è propria<br />
“terrazza” con vista sul Montefeltro,<br />
sull’Alto Savio e su una parte della Valtiber<strong>in</strong>a<br />
Toscana, nonché sulla Repubblica di<br />
San Mar<strong>in</strong>o e, <strong>in</strong> caso di condizioni meteorologiche<br />
buone, pure sul Mare Adriatico.<br />
Le sorgenti del Fiume Tevere scaturiscono<br />
a proprio quattro passi dalla cima del<br />
Fumaiolo. Un ambiente <strong>in</strong>contam<strong>in</strong>ato e<br />
suggestivo con piccoli scorci quasi <strong>in</strong>triganti<br />
e avventurieri. Una folta vegetazione di<br />
colore verde ricopre il piccolo viottolo di<br />
ciottoli che conduce alla sorgente e che<br />
ogni giorno viene percorso da dec<strong>in</strong>e di<br />
persone, turisti e non. Sul monte Savio,<br />
oltre all’omonimo fiume, nasce “Il fiume<br />
sacro ai dest<strong>in</strong>i di Roma”, ovvero il Tevere.<br />
Questa frase, formata da sette parole, è<br />
stata impressa <strong>in</strong> una targa di marmo da<br />
Benito Mussol<strong>in</strong>i su una stele sormontata<br />
da un’aquila, sulla quale compaiono pure<br />
tre teste di lupo: e che il Tevere non<br />
potesse essere altro che romagnolo (come<br />
lui) fu sancito d’ufficio con lo spostamento<br />
che il duce effettuò dei conf<strong>in</strong>i regionali,<br />
distaccando il sito dalla storica appartenenza<br />
alle terre del Granducato di Toscana e<br />
al legame con Firenze. Mussol<strong>in</strong>i scrisse:<br />
“Qui nasce il fiume sacro ai dest<strong>in</strong>i di<br />
Roma” sul cippo lapideo che adorna il terrazzamento<br />
ove sgorga l’acqua del Tevere<br />
sul Monte Fumaiolo. Ma è veramente quella<br />
la sorgente del Tevere? L’osservatore<br />
attento che si reca <strong>in</strong> loco nota due confluenze<br />
fra diverse “vene”, un po’ più a<br />
valle. Tre vene, dunque, si uniscono e<br />
danno luogo ai primi tratti del fiume. Ma a<br />
quali quote nascono, qu<strong>in</strong>di? Di certo, ove<br />
adesso è il famoso “sito” realizzato da<br />
Mussol<strong>in</strong>i non nasce il fiume. La bocca da<br />
cui sgorga l’acqua è al term<strong>in</strong>e di un tratto<br />
<strong>in</strong>tubato. Non si può capire da dove si<br />
orig<strong>in</strong>i quell’acqua, anche per raffronto<br />
con le foto di oltre 75 anni fa. Infatti, l’<strong>in</strong>augurazione<br />
è avvenuta nel 1934; i faggi<br />
erano assai più giovani e <strong>in</strong> maggior numero<br />
(il piazzale è artificiale). Risalendo le<br />
altre due vene, sembra che queste nascano<br />
non di poco più <strong>in</strong> alto. Così come<br />
quella “storica” - se di una sola <strong>in</strong>tubata si<br />
tratta - alimenta anche l’acquedotto comunale.<br />
Il fiume Tevere, f<strong>in</strong> dalla sua nascita, è<br />
stato l’anima di Roma e il fatto che la città<br />
gli debba la propria stessa esistenza è<br />
descritto già nella prima scena della leggenda<br />
di fondazione, con Romolo e Remo<br />
nella cesta che, arenati sotto il ficus rum<strong>in</strong>alis,<br />
succhiano il colare zuccher<strong>in</strong>o dei frutti<br />
<strong>in</strong> attesa di una vera poppata. Tutti gli<br />
<strong>in</strong>sediamenti preromani il cui convergere<br />
diede luogo alla Roma storica “vedevano”<br />
il Tevere, ma dall’alto e non da vic<strong>in</strong>o, per<br />
evidenti ragioni di difesa e perché è sempre<br />
stato un fiume soggetto a piene<br />
improvvise. Il punto <strong>in</strong> cui la pianura alluvionale<br />
era più sicuramente guadabile era<br />
l’Isola Tiber<strong>in</strong>a, accanto alla quale si localizzò<br />
<strong>in</strong> orig<strong>in</strong>e il punto di scambio tra le<br />
popolazioni etrusche che dom<strong>in</strong>avano la<br />
riva destra e i villaggi del Latium Vetus sulla<br />
riva s<strong>in</strong>istra. Inoltre, secondo un’antica<br />
leggenda romana, il toponimo Tevere deriverebbe<br />
da Tiber<strong>in</strong>o, un discendente di<br />
Enea morto annegato nelle sue acque. Il<br />
Tevere è sempre stato considerato un<br />
corso d’acqua storico, un fiume-museo. Il<br />
Tevere, grande fiume dell’Italia centrale e<br />
pen<strong>in</strong>sulare, è tributario del mar Tirreno<br />
con 405 chilometri di corso ed è il terzo<br />
fiume d’Italia per lunghezza dopo il Po (652<br />
chilometri) e l’Adige (410). Solca l’estrema<br />
sezione nord orientale della Toscana prima<br />
di entrare <strong>in</strong> Umbria a valle di Sansepolcro<br />
e di Anghiari. E’ ancora un corso d’acqua di<br />
modesta entità quando attraversa Città di<br />
La sorgente del TEVERE<br />
Castello e la valle Tiber<strong>in</strong>a, poi riceve il<br />
primo notevole affluente, il Chiascio (82<br />
chilometri) da s<strong>in</strong>istra. Oltre Todi riceve<br />
da destra il Paglia (67 chilometri). Immediatamente<br />
a valle di Orte, già <strong>in</strong> territorio<br />
laziale, riceve da s<strong>in</strong>istra il maggiore affluente,<br />
il Nera (116 chilometri), assai ricco di<br />
acqua. Il Nera raccoglie le acque del Vel<strong>in</strong>o,<br />
del Turano e del Salto. Ora la valle<br />
diviene molto ampia e il letto del fiume<br />
raggiunge f<strong>in</strong>o a 200 metri di larghezza. A<br />
monte di Roma vi si getta l’ultimo notevole<br />
affluente, l’Aniene (116 chilometri). Il<br />
Monte Fumaiolo <strong>in</strong>oltre, ospita una piccola<br />
stazione sciistica ed è attraversato da <strong>in</strong>numerevoli<br />
percorsi che danno modo di<br />
praticare anche sci di fondo, trekk<strong>in</strong>g,<br />
mounta<strong>in</strong> bike e arrampicate. Nei d<strong>in</strong>torni<br />
delle Balze si trovano suggestivi eremi religiosi,<br />
come quello di Sant’Alberico. All’<strong>in</strong>gresso<br />
del centro paese, c’è la piccola<br />
chiesa di Santa Maria Assunta, che custodisce<br />
anche due terrecotte <strong>in</strong>vetriate di <strong>in</strong>izio<br />
‘500, una delle quali rappresenta l’apparizione<br />
della Madonna a due pastorelle,<br />
avvenuta il 17 luglio 1494 e ancora festeggiata<br />
ogni anno. Questa zona è da sempre<br />
caratterizzata da una grande ospitalità e<br />
dalla presenza di persone dal carattere un<br />
po’ romagnolo e un po’ toscano; <strong>in</strong> antichità<br />
era una zona di valico usata sia dagli<br />
etruschi che dagli umbri. Un territorio da<br />
visitare qu<strong>in</strong>di sotto vari aspetti: da quello<br />
storico-culturale a quello sportivo, senza<br />
dimenticare quello naturalistico.