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Numero 7 - Settembre 2011 - Scarica l'edizione in ... - Saturno Notizie

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14<br />

Alto Savio a cura di Davide Gambacci<br />

Le “vene” romagnole del Tevere:<br />

opera di Mussol<strong>in</strong>i<br />

VERGHERETO<br />

Nello splendido scenario delle Balze -<br />

paese all’<strong>in</strong>terno del Comune di Verghereto,<br />

che giace sull’Appenn<strong>in</strong>o Romagnolo a<br />

1096 metri sul livello del mare - nasce il<br />

fiume Tevere. Siamo esattamente nella<br />

vetta del Monte Fumaiolo a più di 1400<br />

metri sul livello del mare, la più elevata<br />

dell’Appenn<strong>in</strong>o Cesenate, una vera è propria<br />

“terrazza” con vista sul Montefeltro,<br />

sull’Alto Savio e su una parte della Valtiber<strong>in</strong>a<br />

Toscana, nonché sulla Repubblica di<br />

San Mar<strong>in</strong>o e, <strong>in</strong> caso di condizioni meteorologiche<br />

buone, pure sul Mare Adriatico.<br />

Le sorgenti del Fiume Tevere scaturiscono<br />

a proprio quattro passi dalla cima del<br />

Fumaiolo. Un ambiente <strong>in</strong>contam<strong>in</strong>ato e<br />

suggestivo con piccoli scorci quasi <strong>in</strong>triganti<br />

e avventurieri. Una folta vegetazione di<br />

colore verde ricopre il piccolo viottolo di<br />

ciottoli che conduce alla sorgente e che<br />

ogni giorno viene percorso da dec<strong>in</strong>e di<br />

persone, turisti e non. Sul monte Savio,<br />

oltre all’omonimo fiume, nasce “Il fiume<br />

sacro ai dest<strong>in</strong>i di Roma”, ovvero il Tevere.<br />

Questa frase, formata da sette parole, è<br />

stata impressa <strong>in</strong> una targa di marmo da<br />

Benito Mussol<strong>in</strong>i su una stele sormontata<br />

da un’aquila, sulla quale compaiono pure<br />

tre teste di lupo: e che il Tevere non<br />

potesse essere altro che romagnolo (come<br />

lui) fu sancito d’ufficio con lo spostamento<br />

che il duce effettuò dei conf<strong>in</strong>i regionali,<br />

distaccando il sito dalla storica appartenenza<br />

alle terre del Granducato di Toscana e<br />

al legame con Firenze. Mussol<strong>in</strong>i scrisse:<br />

“Qui nasce il fiume sacro ai dest<strong>in</strong>i di<br />

Roma” sul cippo lapideo che adorna il terrazzamento<br />

ove sgorga l’acqua del Tevere<br />

sul Monte Fumaiolo. Ma è veramente quella<br />

la sorgente del Tevere? L’osservatore<br />

attento che si reca <strong>in</strong> loco nota due confluenze<br />

fra diverse “vene”, un po’ più a<br />

valle. Tre vene, dunque, si uniscono e<br />

danno luogo ai primi tratti del fiume. Ma a<br />

quali quote nascono, qu<strong>in</strong>di? Di certo, ove<br />

adesso è il famoso “sito” realizzato da<br />

Mussol<strong>in</strong>i non nasce il fiume. La bocca da<br />

cui sgorga l’acqua è al term<strong>in</strong>e di un tratto<br />

<strong>in</strong>tubato. Non si può capire da dove si<br />

orig<strong>in</strong>i quell’acqua, anche per raffronto<br />

con le foto di oltre 75 anni fa. Infatti, l’<strong>in</strong>augurazione<br />

è avvenuta nel 1934; i faggi<br />

erano assai più giovani e <strong>in</strong> maggior numero<br />

(il piazzale è artificiale). Risalendo le<br />

altre due vene, sembra che queste nascano<br />

non di poco più <strong>in</strong> alto. Così come<br />

quella “storica” - se di una sola <strong>in</strong>tubata si<br />

tratta - alimenta anche l’acquedotto comunale.<br />

Il fiume Tevere, f<strong>in</strong> dalla sua nascita, è<br />

stato l’anima di Roma e il fatto che la città<br />

gli debba la propria stessa esistenza è<br />

descritto già nella prima scena della leggenda<br />

di fondazione, con Romolo e Remo<br />

nella cesta che, arenati sotto il ficus rum<strong>in</strong>alis,<br />

succhiano il colare zuccher<strong>in</strong>o dei frutti<br />

<strong>in</strong> attesa di una vera poppata. Tutti gli<br />

<strong>in</strong>sediamenti preromani il cui convergere<br />

diede luogo alla Roma storica “vedevano”<br />

il Tevere, ma dall’alto e non da vic<strong>in</strong>o, per<br />

evidenti ragioni di difesa e perché è sempre<br />

stato un fiume soggetto a piene<br />

improvvise. Il punto <strong>in</strong> cui la pianura alluvionale<br />

era più sicuramente guadabile era<br />

l’Isola Tiber<strong>in</strong>a, accanto alla quale si localizzò<br />

<strong>in</strong> orig<strong>in</strong>e il punto di scambio tra le<br />

popolazioni etrusche che dom<strong>in</strong>avano la<br />

riva destra e i villaggi del Latium Vetus sulla<br />

riva s<strong>in</strong>istra. Inoltre, secondo un’antica<br />

leggenda romana, il toponimo Tevere deriverebbe<br />

da Tiber<strong>in</strong>o, un discendente di<br />

Enea morto annegato nelle sue acque. Il<br />

Tevere è sempre stato considerato un<br />

corso d’acqua storico, un fiume-museo. Il<br />

Tevere, grande fiume dell’Italia centrale e<br />

pen<strong>in</strong>sulare, è tributario del mar Tirreno<br />

con 405 chilometri di corso ed è il terzo<br />

fiume d’Italia per lunghezza dopo il Po (652<br />

chilometri) e l’Adige (410). Solca l’estrema<br />

sezione nord orientale della Toscana prima<br />

di entrare <strong>in</strong> Umbria a valle di Sansepolcro<br />

e di Anghiari. E’ ancora un corso d’acqua di<br />

modesta entità quando attraversa Città di<br />

La sorgente del TEVERE<br />

Castello e la valle Tiber<strong>in</strong>a, poi riceve il<br />

primo notevole affluente, il Chiascio (82<br />

chilometri) da s<strong>in</strong>istra. Oltre Todi riceve<br />

da destra il Paglia (67 chilometri). Immediatamente<br />

a valle di Orte, già <strong>in</strong> territorio<br />

laziale, riceve da s<strong>in</strong>istra il maggiore affluente,<br />

il Nera (116 chilometri), assai ricco di<br />

acqua. Il Nera raccoglie le acque del Vel<strong>in</strong>o,<br />

del Turano e del Salto. Ora la valle<br />

diviene molto ampia e il letto del fiume<br />

raggiunge f<strong>in</strong>o a 200 metri di larghezza. A<br />

monte di Roma vi si getta l’ultimo notevole<br />

affluente, l’Aniene (116 chilometri). Il<br />

Monte Fumaiolo <strong>in</strong>oltre, ospita una piccola<br />

stazione sciistica ed è attraversato da <strong>in</strong>numerevoli<br />

percorsi che danno modo di<br />

praticare anche sci di fondo, trekk<strong>in</strong>g,<br />

mounta<strong>in</strong> bike e arrampicate. Nei d<strong>in</strong>torni<br />

delle Balze si trovano suggestivi eremi religiosi,<br />

come quello di Sant’Alberico. All’<strong>in</strong>gresso<br />

del centro paese, c’è la piccola<br />

chiesa di Santa Maria Assunta, che custodisce<br />

anche due terrecotte <strong>in</strong>vetriate di <strong>in</strong>izio<br />

‘500, una delle quali rappresenta l’apparizione<br />

della Madonna a due pastorelle,<br />

avvenuta il 17 luglio 1494 e ancora festeggiata<br />

ogni anno. Questa zona è da sempre<br />

caratterizzata da una grande ospitalità e<br />

dalla presenza di persone dal carattere un<br />

po’ romagnolo e un po’ toscano; <strong>in</strong> antichità<br />

era una zona di valico usata sia dagli<br />

etruschi che dagli umbri. Un territorio da<br />

visitare qu<strong>in</strong>di sotto vari aspetti: da quello<br />

storico-culturale a quello sportivo, senza<br />

dimenticare quello naturalistico.

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