Sul Ponte di Bassano n. 92 / 2011 - ANA Montegrappa

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Il 31° Pellegrinaggio sul Monte Tomba ha visto quest’anno la presenza del Labaro Nazionale accompagnato dal presidente Corrado Perona. La visita del Presidente nazionale è stata anche l’occasione per parlare del nostro futuro associativo e raccogliere i risultati dell’indagine sul tema che tutte le Sezioni stanno conducendo in base al documento emanato dal CDN il 23 ottobre 2010. La visita è iniziata sabato 3 settembre a Possagno dove Perona era atteso dal vice presidente nazionale vicario Sebastiano Favero che l’ha accompagnato a visitare le trincee del M. Palon e poi a Bassano dove era stato organizzato un simpatico incontro con gli alpini. Il Presidente ha voluto parlare con loro, farsi fotografare, sentire le loro impressioni e le loro proposte senza mai stancarsi, con una lucidità e una vitalità straordinarie. Rispondendo a qualche intervista, Perona ha ricordato commosso la foto di suo padre sul Ponte degli Alpini scattata probabilmente durante l’adunata del 1948 ed ha confermato che Bassano rimarrà sempre un punto di riferimento per tutti gli alpini. Dopo la visita al museo sezionale, Perona è ritornato a Possagno per l’assemblea dedicata al futuro dell’ANA alla quale ha partecipato anche la Sezione di Valdobbiadene. In questa sede i Presidenti delle due Sezioni hanno consegnato a Perona i verbali dell’indagine. La prima giornata si è conclusa con un incontro conviviale ottimamente organizzato dal Gruppo di Cavaso. Sul Ponte di Bassano La visita del Presidente nazionale 12 Le proposte della Sezione Monte Grappa si possono così riassumere: • Recupero degli alpini dormienti, cioè di coloro che non si sono mai avvicinati all’ANA, coinvolgendoli nelle attività. • Valorizzazione dei giovani con un’azione di responsabilizzazione nell’ambito dell’attività associativa. • Accorpamento degli alpini in armi e loro coinvolgimento nella vita dei Gruppi di appartenenza. • Accurata formazione secondo i principi dell’ANA e conseguente valorizzazione degli Amici degli Alpini. • Perfezionamento del “Pianeta Difesa” o mininaja in modo che i giovani partecipanti arrivino, dopo i tempi necessari, al giuramento di fedeltà alla Patria e raggiungere così i requisiti per entrare come soci effettivi nell’Associazione. f.g.
C on la partecipazione di alcune rappresentanze delle nazioni che vi hanno combattuto, si è svolta domenica 4 settembre 2011 la significativa cerimonia sul Monte Tomba. A dar maggior lustro alla commemorazione quest’anno per la prima volta si è avuta anche la presenza del Labaro Nazionale col presidente Corrado Perona, accompagnato dai consiglieri Arnoldi, Bertuol, Geronazzo, Pandolfo oltre che dal vicepresidente vicario Favero, che faceva gli onori di casa. Dalla cima il colpo d’occhio era impressionante, favorito anche dal tempo che si è manifestato clemente per tutta la durata della celebrazione. Notevolissima l’affluenza degli alpini. Grazie ad una meticolosa ed impegnativa organizzazione, magistralmente diretta dal capogruppo di Cavaso Loris Ceccato, che si è avvalso del supporto anche dei gruppi alpini del 1° mandamento, migliaia di persone hanno potuto accedere ai rilievi del monte e seguire senza problemi tutta la cerimonia. Tra le autorità civili erano presenti il vicepresidente della Giunta regionale Marino Zorzato e l’assessore regionale Elena Donazzan, l’assessore provinciale Michele Noal , il sindaco di Cavaso Giuseppe Scriminich ed altri sindaci della zona. Dopo la deposizione di una corona d’alloro presso la chiesetta del Tomba, in ricordo di tutti i caduti, e con l’accompagnamento della banda musicale di Pederobba e del Coro Valcavasia, mentre lo speaker Nicola Stefani rievocava i principali fatti bellici svoltisi nei pressi della cima tra il 1917 ed il 1918, il corteo si è trasferito sullo spiazzo sovrastante (a quota 869) dove si sono susseguiti ben 8 alzabandiera con i relativi inni nazionali. Con l’accensione di una fiaccola di pace da parte della delegazione tedesca si sono voluti ricordare tutti coloro che sono morti all’ombra della propria bandiera, con l’auspicio che il futuro riserbi soltanto giustizia e libertà per tutti i popoli che una volta si erano tanto aspramente combattuti. Prima della S. Messa, concelebrata da don Piergiorgio Guarnier - parroco di Cavaso - e da Padre Giuseppe Francescon - rettore dei Padri Cavanis - ci sono stati i saluti di rito del Presidente sezionale cav. Carlo Bordignon e del ten. colonnello Fregona, vicecomandante del 7° Alpini, presente con un picchetto militare. Subito dopo si è avuto l’atteso intervento del Presidente Nazionale. Fin dalle sue parole iniziali tutti hanno colto in Corrado Perona una emozione intensa, viva, quasi sofferta. Questo suo modo di porgersi, autentico e spontaneo, ha contribuito a renderlo ancora più genuino e vicino al sentire di tutti i presenti. Il Presidente ha ricordato i motivi di questo suo “pellegrinaggio” al Tomba. Lo doveva fare innanzitutto per rendere testimonianza ai “suoi” alpini del biellese caduti sui pendii dei vicinissimi Solaroli nel 1918 (inquadrati nel battaglione Aosta) e a suo padre (che aveva combattuto sul Pasubio). Ma lo doveva fare anche per esortare tutti, Sul Ponte di Bassano Pellegrinaggio sul Monte Tomba 13 in un momento difficilissimo “della nostra amata Patria”, a rimanere fedeli ai valori della solidarietà, dell’impegno civico, dell’aiuto reciproco, senza calcoli né cinismi. “Mi rivolgo a tutti, ma specialmente ai giovani, voi che siete il nostro futuro ed in molti casi siete già il nostro presente. Raccogliete il testimone, siate baluardo dei valori in cui hanno fortemente creduto le generazioni che vi hanno preceduto; le generazioni dei vostri padri, dei vostri nonni, di 90 anni di vita della nostra Associazione. Secondo un uomo di cultura francese la potenza dei ricordi è una delle cose più difficili da estirpare dall’animo umano, per cui bisogna credere fortemente in ciò che si desidera. Le parole del vostro capogruppo Ceccato mi hanno fatto venire la pelle d’oca. Ed è giusto che sia così: è bello che un giovane abbia lui stesso la pelle d’oca quando si parla di alpinità. Dobbiamo andare oltre i calcoli di meschino tornaconto personale; dobbiamo rendere omaggio alla memoria dei nostri vecchi ed essere trasmettitori di valori positivi alla Società nella quale viviamo. Ogni giorno che passa sento il peso di questo ruolo, ma sono confortato dal fatto che mi trovo in cordata, cioè sono legato a persone che condividono gli stessi ideali e collaborano nel trasmetterli. A questi amici dico grazie e dico anche: continuiamo su questa strada”. Un uragano di applausi non poteva mancare, dopo queste parole, e (perché no?) qualche lacrima di commozione. Tutti hanno voluto dire grazie col cuore al Presidente perché, ancora una volta, attraverso lui, si sentono vicini all’Associazione. Al termine, nel corso del convivio tenutosi nel vicino rifugio alpino, il Presidente, prima di congedarsi, estremamente compiaciuto per questa due giorni nella Pedemontana del Grappa, ha scambiato i tradizionali auguri ed omaggi con le delegazioni straniere presenti e con tutti gli organizzatori della manifestazione. Gianni Idrio
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